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DIDATTICA DI DISEGNO E PROGETTAZIONE DELLE COSTRUZIONI PROF. CARMELO MAJORANA ING. LAURA SGARBOSSA
MODULO QUATTRO IL PROBLEMA DELLA TRAVE DI DE SAINT VENANT (PARTE D)
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MODULI PER LO SPECIALIZZANDO
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Modulo 04
IN QUESTO MODULO: IL PROBLEMA DELLA TRAVE DI DE SAINT VENANT; I QUATTRO CASI FONDAMENTALI (continua)
4 Flessione composta
4 Flessione composta La flessione composta, secondo il riferimento di figura 17, è caratterizzata da uno sforzo di taglio T y , costante lungo tutta la trave, applicato alle teste della trave stessa. In caso di simmetria della sezione rispetto agli assi, all’interno si crea un momento M x , incostante, (e questa incostanza lo rende diverso dal caso della flessione semplice), che equilibra il momento Tl , solo ad una delle basi; il momento M x quindi, garantisce l’equilibrio alla rotazione, attorno all’asse x.
figura 17 In caso di non simmetria rispetto ad un asse, come per esempio nel caso di un profilo a “C”, e quindi nel caso che lo sforzo T y non è applicato al baricentro della sezione, si introduce una coppia torcente M t = M z , applicata ad entrambe le teste e dipendente da
T y ; è interessante precisare che tale coppia se lo sforzo T y è applicato nel centro di taglio [6], relativo alla sezione trasversale, da un punto di vista della deformazione non genera effetti torsionali, cioè rotazioni relative delle sezioni trasversali, intorno all’asse z longitudinale. In conclusione i parametri di sollecitazione diversi da zero sono: T y , M x , M z = M t .
In termini di componenti indipendenti dello stato di tensione, nei punti generici della sezione trasversale, l’ipotesi di soluzione analitica di De Saint Venant è:
σ z = C1 yz = Eb1 yz
τ zx = B1 (−
56a)
∂ϑ ( x, y ) 2 xy + 1 ) m ∂x
τ zy = B1 (− y 2 +
∂ϑ1 ( x, y ) ). ∂y
56b)
56c)
Si devono trovare ora, le costanti C1 e B1 : ricordando che E è il modulo elastico (o di Young), del materiale, ϑ1 è la funzione armonica legata agli effetti tangenziali, cioè assicura che gli sforzi τ del contorno non abbiano componenti ortogonali alla superficie, e sapendo che le costanti C1 e B1 sono tra loro così collegate: C1 2(m + 1) E = = , B1 m G
cioè proporzionali ad uno stesso coefficiente chiamato b1 , allora si ha: C1 = Eb1 B1 = Gb1 .
Si consideri ora il parametro di sollecitazione M x , nella sezione trasversale di ascissa z, che risulta: M x = ∫ σ z ydA = ∫ C1 y 2 zdA = C1 z ∫ y 2 dA = C1 J x z = Eb1 J x z A
⇒ Eb1 =
A
Mx Mx = Jxz J Mz x
A
= Ty
Ty Jx
⇒ b1 =
Ty EJ x
;
⇒ C1 = Eb1 =
⇒ B1 = Gb1 =
57a)
Ty Jx GT y EJ x
;
=
57b)
Ty m 2(m + 1) J x
.
57c)
Si possono ora riscrivere le soluzioni del problema di flessione composta, in funzione dei parametri di sollecitazione ottenendo:
σz =
τ zx =
τ zy =
Ty Jx
yz
mT y 2(m + 1) J x mT y 2(m + 1) J x
58a)
(−
∂ϑ ( x, y ) 2 xy + 1 ) m ∂x
(− y 2 +
∂ϑ1 ( x, y ) ) ∂y
58b)
58c)
Si hanno parametri caratteristici del materiale (m = costante elastica), che compaiono nelle tensioni e poiché si ha: T y = Eb1 J x
una volta assegnati i parametri delle teste della trave e le condizioni al contorno, cioè la sollecitazione T y , si ottiene subito la costante b1 ; essendo poi il momento M x legato a T y da M x = T y z , esiste il momento torcente M z . La soluzione esatta della flessione composta di De Saint Venant risulta piuttosto laboriosa e scomoda per la dipendenza del materiale. Di solito è preferibile risolvere il problema con una trattazione approssimata che fornisce uno strumento operativo più pratico e utilizzabile.
Nella trattazione approssimata, che impone le sole condizioni di equilibrio, si considera un piccolo cilindretto interno ad una generica trave e si nota che alle teste del cilindretto estratto, agisce una forza σ z variabile, poiché lo è il momento M x ed è σ z e σ z +
∂σ z dz ; ∂z
all’interno del cilindretto si avranno una serie di τ xz e le reciproche τ zx .
figura 18a
figura 18b Sia c la lunghezza del contorno, facendo l’equilibrio alla traslazione lungo la direzione z, la differenza tra la risultante degli sforzi σ z alle basi, dovrà equilibrare la risultante degli sforzi τ nz integrati sulla superficie laterale del cilindretto:
∫τ c
xz
∂σ z dzdA ⇒ integrando e sostituendo la 58a) a destra dell’uguale, si ha: A ∂z
dzds = ∫
Ty Ty Ty ∂ T y zy ydA = ydA = ( )dA = ∫ Sx ∫ A ∂z A J Jx Jx A Jx x
τ xz c = ∫
in conclusione poiché vale il principio di reciprocità:
τ xz =
Ty S x cJ x
= τ zx
59)
ed è detta formula di Jurawski. Si nota subito che il valore
Ty cJ x
è costante quindi, i termini τ nz variano secondo la
distribuzione dei momenti statici che possono avere andamento di tipo lineare o parabolico: S x = f ( y) Sx = f (y2 ) .