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Pedagogia musicale -Problemi di definizione -Didattica e pedagogia musicale, quali differenze? -Quali contenuti? -Quali campi del sapere correlati -Possibili relazioni tra pedagogia e didattica -Qual è il ruolo della musica?
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Pedagogia
Musica Riflessioni
- Se la musica, in ambito scolastico, è una disciplina come tutte le atre, come mai a nessuna di esse si accompagna il termine “Pedagogia”? - Perché non esiste, ad esempio, una Pedagogia della matematica o una Pedagogia della storia? - Qual è la particolarità della musica?
??? 2
Musica può avere una duplice funzione
Culturale disciplinare
Umana antropologica
valore pedagogico
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Pedagogia generale • • •
che cosa è? cosa studia? quali ambiti correlati?
Psicologia
Didattica
quali interazioni?
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Teoria dell’educazione mirante a determinare i fini del processo educativo e i modi più atti a conseguirli LO ZINGARELLI 1996
Pedagogia alcune definizioni
Disciplina che studia le teorie, i metodi e i problemi relativi all'educazione dei giovani e alla formazione della loro personalità GARZANTI LINGUISTICA
Pedagogia
In senso formale, designa la scienza e lo studio dell’educazione (p. come disciplina); In senso sostanziale, indica l’idea dell’educazione (p. come teoria e concezione)
oggetto di studio?
L’eciclopedia DELLA FILOSOFIA E DELLE SCIENZE UMANE, De Agostini
Aspetti inerenti alle problematiche educative. -Applicazione critica e consapevole delle teorie e delle concezioni educative
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-Individuazione degli obiettivi dell’educazione e degli strumenti utili per le applicazioni concrete
Pedagogia
da dove attinge? come alimenta la ricerca?
scienza di confine
Didattica Antropologia
Filosofia
Pedagogia discipline correlate Psicologia Pensiero e linguaggio
Apprendimento Teorie evolutive Neuroscienze e Intelligenza Artificiale
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Biologia
Mente/cervello
Biologia/Pedagogia Dualismo mente-cervello
Teorie “dualiste”
Gli atti mentali non dipendono (se non in maniera casuale e parziale) dagli stati fisiologici del cervello
Oltre il dualismo: il Darwinismo neuronale
Gli stimoli esterni andrebbero a fortificare e a stabilizzare quelle connessioni neurali che il cervello possiede fin dalla nascita. Al contrario la mancanza porterebbe all’atrofia di strutture neurali predisposte per specifiche funzioni. In particolare nel cervello umano le zone che si organizzano in base agli stimoli esterni sono molto più vaste rispetto alle altre specie
Ciascun atto mentale è riconducibile ad un preciso stato fisiologico del cervello
Da Howard Gardner, Formae mentis
Riflessioni e ricadute pedagogiche: -Necessità di predisporre attività mirate allo sviluppo del cervello nella fase post-natale -Necessità di predisporre interventi adeguati in determinati periodi critici per evitare di compromettere in maniera irreversibile lo sviluppo dell’individuo. -Necessità di valorizzare le differenze
Teorie “moniste”
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Il problema di definire i periodi critici in cui certe abilità sono flessibili e/o accessibili […] è di importanza vitale per chiunque sia interessato a interventi pedagogici […] un intervento precoce e un insegnamento coerente possono svolgere un ruolo decisivo nel determinare il livello finale delle prestazioni dell’individuo […]. Inversamente, fatto forse più ovvio, persino l’individuo in possesso del talento innato più rilevante, rimarrà a livelli mediocri in assenza di un sostegno positivo da parte dell’ambiente
Psicologia/Pedagogia Apprendimento, pensiero, linguaggio, emozioni
Comportamentismo
Ipotesi ambientalista; empirista
Le teorie di Piaget e Vygotskij ripropongono questo dualismo ma superano di fatto delle posizioni radicali
Piaget: la concezione dello sviluppo è di tipo “biologico” sebbene sia fondamentale la variabile ambientale
Cognitivismo
Vygotskij: lo sviluppo è di tipo “socio-storico” legato alla comparsa delle prime forme di attività simbolica. 1. esperienza storica; 2. esperienza sociale; 3. esperienza duplicata. Il sociale dà avvio allo sviluppo. Linguaggio: Prima con funzione sociale poi gradualmente si interiorizza diventando il “motore” dello sviluppo del pensiero
Il linguaggio è prima egocentrico per poi diventare sociale
Ipotesi innatista; sistemi di elaborazione mentale
Freud:
Bruner: lo sviluppo è, secondo il primo Bruner, articolato in fasi: rappresentazione attiva, iconica e simbolica. Queste fasi sono fortemente condizionate dai fattori socio-culturali.
Il modello psicoanalitico introduce il concetto di inconscio. Si perde quindi la concezione del pensiero razionale che sarebbe in grado di controllare tutto. Il sistema mentale sarebbe una continua mediazione di istanze conflittuali delle tre componenti della psiche ipotizzate da Freud: Es, Io e Super-io.
Pensiero narrativo e pensiero paradigmatico (riflessioni del secondo Bruner) queste due forme del pensiero umano sarebbero per grandi linee riconducibili rispettivamente alla concezione di Vygotskij e di Piaget.
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Le pulsioni dell’Es sono in contrasto con il Super-io e con l’attività di mediazione dell’Io cosciente. Viene così sancita l’esistenza di “logiche altre” rispetto a quelle razionali. Il principio del desiderio, dell’emotività, della sensualità, del piacere, trovano in questo modello una piena legittimazione all’interno delle complesse dinamiche psichiche.
Comportamentismo Importanza al comportamento e non all’individuo
Psicologia/Pedagogia Riflessioni e ricadute pedagogiche
Cognitivismo Importanza ai processi mentali e non solo al comportamento
Piaget 1.Diversità qualitativa dei
Vygotskij e Bruner 1.Funzione inter-psichica Il bambino è in grado di compiere determinati progressi solo con l’aiuto dell’adulto: apprendimento per confronto e compartecipazione, per stimolare l’attività simbolica.
modelli cognitivi del bambino rispetto a quelli dell’adulto
2.Ruolo attivo dell’intelligenza nel costruire le proprie strutture, necessità quindi di predisporre stimoli ambientali e “stili” educativi organizzati secondo le caratteristiche cognitive degli stadi.
2. Funzione intra-psichica Apprendimento per scoperta, necessità di elaborazioni personali. Metodologia del problem solving. Valorizzazione del ruolo della scuola e della formazione programmata e consapevole secondo una prospettiva sociale e poi intrapersonale
Gardner 1.Importanza delle conoscenze e competenze pregresse dei bambini su cui innestare il processo educativo e formativo 2.Programmare l’educazione tenendo conto delle differenze individuali 3.Valorizzazione del ruolo dei diversi sistemi simbolicoculturali per favorire lo sviluppo adeguato delle diverse forme di intelligenza
Freud 1.L’infanzia diventa una fase di straordinaria importanza per il futuro dell’individuo. Emozioni, sensazioni, esperienze si imprimono indelebilmente nell’inconscio dell’individuo. E’ necessario tener nel giusto conto questi aspetti ed evitare stili educativi troppo “pragmatici” ed “oggettivi” 2.La formazione dell’individuo non è solo legata ad apprendimenti, espliciti e coscienti. 3.Rivalutazione dell’emotività e dell’affettività quali parti fondamentali dell’intero sistema cognitivo 4.Rivalutazione e stimolazione del linguaggio dei sogni e della fantasia in ambito educativo
Pedagogia musicale
Aspetti pedagogici
Aspetti didattici
Musica come mezzo
Musica come fine
di educazione/formazione
formativo
Concetto di interdisciplinarità
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Concetti di apprendimento scolastico
Sapere
Saper fare
Conoscenze
Abilità
Competenza personale intesa come complesso di: conoscenze, abilità, regole interiorizzate Indicazioni nazionali Piani di Studio 1 Indicazioni nazionali Piani di Studio 2
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Indicazioni nazionali Licei musicali
Classificazione degli obiettivi
Obiettivi disciplinari o specifici
Obiettivi educativi Area psicomotoria
Area affettiva Area cognitiva
Breve termine
Conoscenza
Analisi Medio termine
Comprensione
Sintesi
Concetto di interdisciplinarità Applicazione
Valutazione
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Lungo termine
Classificazione degli obiettivi secondo le Indicazioni Nazionali Piani di Studio
OSA
Obiettivi formativi
obiettivi specifici di apprendimento
Conoscenze -
-
-
-
Abilità
Tecniche e strategie di elaborazione tradizionale e non tradizionale.
musicale Pratica strumentale Eseguire composizioni strumentali di epoche, stili e tradizioni differenti, sia individualmente sia in gruppo, utilizzando notazioni intuitive (grafico-notazionali, Varietà tecniche ed espressive del canto, con impiego di pittoriche, ecc.) e/o tradizionali. repertori di epoche e culture diverse. Pratica vocale: Progettazione e realizzazione di messaggi musicali Eseguire individualmente e in coro brani a una o più voci autonomi o associati ad altri linguaggi. Uso di strumenti (parlati, declamati e intonati), controllando l’espressione e multimediali e di software specifici e progressivi per curando il sincronismo e l’amalgama delle voci. l’elaborazione sonora. Produzione musicale Organizzazioni formali complesse anche non tradizionali. Arrangiare musiche preesistenti, modificandone intenzionalmente caratteri sonori ed espressivi. Significato e funzioni delle opere musicali nei contesti Creare semplici brani musicali, avvalendosi della voce, di strumenti, di tecnologie elettroniche e multimediali. storici specifici, ivi compreso l’ultimo ‘900, in relazione anche ad altre espressioni artistiche e culturali. Ascolto, interpretazione e analisi Analizzare caratteristiche e forma di opere musicali di vario genere, stile e tradizione. Distinguere, in brani esemplari,i caratteri che ne consentono l’attribuzione storica, di genere e stile. Individuare rapporti tra la musica e altri linguaggi sia in brani musicali che in messaggi multimediali del nostro Esempio dalle tempo. Approfondire le funzioni sociali della musica nella nostra e Indicazioni Nazionali nelle altre civiltà.
Piani di Studio
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Unità di apprendimento
Obiettivi Specifici Apprendimento OSA
Esempio dalle Indicazioni Nazionali Piani di Studio
Conoscenze
-
-
-
-
Tecniche e strategie di tradizionale e non tradizionale.
MUSICA
Abilità
elaborazione
musicale Pratica strumentale Eseguire composizioni strumentali di epoche, stili e tradizioni differenti, sia individualmente sia in gruppo, utilizzando notazioni intuitive (grafico-notazionali, Varietà tecniche ed espressive del canto, con impiego di pittoriche, ecc.) e/o tradizionali. repertori di epoche e culture diverse. Pratica vocale: Progettazione e realizzazione di messaggi musicali Eseguire individualmente e in coro brani a una o più voci autonomi o associati ad altri linguaggi. Uso di strumenti (parlati, declamati e intonati), controllando l’espressione e multimediali e di software specifici e progressivi per curando il sincronismo e l’amalgama delle voci. l’elaborazione sonora. Produzione musicale Organizzazioni formali complesse anche non tradizionali. Arrangiare musiche preesistenti, modificandone intenzionalmente caratteri sonori ed espressivi. Significato e funzioni delle opere musicali nei contesti Creare semplici brani musicali, avvalendosi della voce, di strumenti, di tecnologie elettroniche e multimediali. storici specifici, ivi compreso l’ultimo ‘900, in relazione anche ad altre espressioni artistiche e culturali. Ascolto, interpretazione e analisi Analizzare caratteristiche e forma di opere musicali di vario genere, stile e tradizione. Distinguere, in brani esemplari,i caratteri che ne consentono l’attribuzione storica, di genere e stile. Individuare rapporti tra la musica e altri linguaggi sia in brani musicali che in messaggi multimediali del nostro tempo. Approfondire le funzioni sociali della musica nella nostra e nelle altre civiltà.
Obiettivi Formativi e
Unità di Apprendimento Esempio dalle Indicazioni Nazionali Piani di Studio
Unità di Apprendimento e Piani di Studio personalizzati. Le Unità di Apprendimento, individuali, di gruppi di livello, di compito o elettivi oppure di gruppo classe, sono costituite dalla progettazione: •
a) di uno o più obiettivi formativi tra loro integrati (definiti anche con i relativi standard di apprendimento, riferiti alle conoscenze e alle abilità coinvolte);
• b) delle attività educative e didattiche unitarie, dei metodi, delle soluzioni organizzative ritenute necessarie per concretizzare gli obiettivi formativi formulati; • c) delle modalità con cui verificare sia i livelli delle conoscenze e delle abilità acquisite, sia se e quanto tali conoscenze e abilità si sono trasformate in competenze personali di ciascuno. Ogni istituzione scolastica, o ogni gruppo docente, deciderà il grado di analiticità di questa progettazione delle Unità di Apprendimento. L’insieme delle Unità di Apprendimento effettivamente realizzate, con le eventuali differenziazioni che si fossero rese opportune per singoli alunni, dà origine al Piano di Studio Personalizzato, che resta a disposizione delle famiglie e da cui si ricava anche la documentazione utile per la compilazione del Portfolio delle competenze individuali.
MUSI
Insegnamento/Apprendimento concetti base di Didattica generale
Insegnamento
1. •
Apprendimento
Metodologie didattiche inerenti ai concetti di programma, (indicazioni nazionali) programmazione (curricolo)
Applicazione concreta delle teorie dell’apprendimento nella pratica didattica
2. che si concretizzano in: • unità didattiche, unità di apprendimento, progetti 3. attraverso l’individuazione di • obiettivi, contenuti, metodi, procedure di valutazione
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Tipologie di programmazione Unità di apprendimento
Progetti
Concezione reticolare
Concezione lineare
Divisione in fasi predeterminate a priori; Segmentazione dei diversi campi di esperienza in unità minime controllabili e facilmente misurabili.
Le fasi di lavoro non sono rigidamente preordinate secondo un ordine gerarchico ed è possibile creare così percorsi di apprendimento personalizzati. L’esperienza si snoda intorno ad un “nucleo generatore” (situazione stimolo) e privilegia le relazioni che si creano tra i diversi concetti
L’apprendimento visto in senso lineare procede dal semplice al complesso secondo una sorta di “sommatoria” dei singoli elementi.
L’apprendimento visto in senso ramificato produce un fenomeno complesso che supera la somma dei singoli elementi
Metodologie “non individualizzate” (gruppi a livello)
Metodologie “individualizzate” (gruppi non a livello)
Valutazione: prove chiuse (test a scelta multipla ecc.)
Valutazione: prove aperte (discussioni temi relazioni)
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Metodologia del progetto (Possibili fasi operative)
Osservazione Esplorazione Ideazione
Situazione stimolo Nucleo generatore
Progettazione
Realizzazione Trasformazione
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Nuova situazione stimolo
Identità come obiettivo della pedagogia musicale Possibili spunti di riflessione
Concetto di identità
Identità individuale
Identità collettiva
-Bisogno di esistere; di essere riconosciuti; è il motore delle nostre azioni;
Bisogno di autonomia; Bisogno di unicità; Riconoscersi/identificarsi con determinati comportamenti, sentirsi qualcuno Implicazioni: Allontanamento; atteggiamento critico; probabile isolamento
cerchiamo negli altri un feedback (uno specchio) in positivo e in negativo.
Senso di appartenenza ad un gruppo; Bisogno di accettazione; Identificazione con un modello sociale e culturale; Bisogno di essere riconosciuto attraverso determinati comportamenti, di riconoscersi attraverso gli altri. Implicazioni: Omologazione, acritica.
Questi aspetti sono inconciliabili? Possono concorrere alla formazione dell’identità? Nella formazione dell’identità è possibile prescindere dalla dimensione individuale o collettiva?
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integrazione
incondizionata
e
La comunicazione
La narrazione
supera:
evoca ed elabora Emozioni
- i limiti del linguaggio “razionale” della spiegazione - le difese che l’Ego utilizza in presenza di contenuti troppo espliciti
il simbolismo: - penetra nell’inconscio - stimola la fantasia - stimola la dimensione interpretativa che costruisce i propri significati in maniera autonoma
Le emozioni
sono il motore delle Azioni/Decisioni
La narrazione
Nella duplice dimensione
Ricettiva
Creativa
Catalizza gli elementi simbolici, i propri vissuti ecc.
è interpretazione che attinge anche da Dimensione magica nascosta
ha un linguaggio metaforico, simbolico, fantastico tocca dimensioni emotive profonde e arriva alla
Funzioni di Propp sono metafora dell’esistenza reale e anche magica nel senso della dimensione fantastica
Proiezione di se stessi
Protagonista della fiaba perde la sua identità che
Costruzione dell’identità
(ri)costruisce attraverso un percorso
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Comprensione
Il pensiero razionale paradigmatico arriva alla
Spiegazione
Struttura generale della fiaba Secondo Vladimir Propp
Equilibrio iniziale
Rottura dell’equilibrio
Azioni dell’eroe
Ritorno all’equilibrio
Le funzioni della fiaba Riduzione di Gianni Rodari a 20 funzioni dalle 31 di Propp 0 INIZIO C’era una volta
vittoria
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infrazione
ritorno
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3
danneggiamento
arrivo a casa
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4
partenza dell’eroe
il falso eroe
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missione
prove difficili
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incontro col donatore
il danno riparato
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doni magici
riconoscimento dell’eroe
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antagonista
falso eroe smascherato
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poteri diabolici
punizione antagonista
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duello
nozze
20
1
divieto
2
dell’antagonista