Guida Pratica Al Digiuno Autogestito [digiuno Quale Soluzione Per Ogni Forma Di Dipendenza]

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ASSOCIAZIONE IGIENISTA ITALIANA LA SALUTE CON L’IGIENE NATURALE

a cura di G. Gazzeri con la collaborazione del dr. Sebastiano Magnano

Il digiuno fu in passato una tecnica iniziatica, tenuta segreta. E` oggi un formidabile mezzo terapeutico, altrettanto poco conosciuto. Il digiuno previene o guarisce ogni genere di malattia e ritarda la vecchiaia. Disciplina la mente ed eleva lo spirito. Si puo` dire che non vi sia eta` o condizione umana che non possa trarne vantaggi fisici e spirituali. Ma vi sono poi alcune categorie di persone a cui questa pratica sembra indispensabile: – Obesi, che vogliono dimagrire – Fumatori, alcolisti, tossicomani che vogliono liberarsi del loro vizio – Futuri padri e madri – Attivisti dei movimenti non violenti – Cercatori di Dio Il digiuno e` una scienza ed un’arte, seppure molto semplice. Per digiunare correttamente bisogna sapere come si fa. E questo libro ve lo insegna.

Il Segreto di Igea, Guida Pratica al Digiuno Autogestito

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Igea ed Esculapio (da un bassorilievo del museo Pio-Clementino, Citt a` del Vaticano – Roma)

IGEA E` la personificazione della sanita` fisica e spirituale. Fu elevata a divinit a` dagli antichi Greci. Dapprima il suo nome non fu che ` specie Athena e Demetra. un attributo applicato ad altre divinita, In Attica il culto di Athena Igea era antichissimo. Piu` tardi Igea fu tenuta in onore come dea a se´ stante e associata al culto di Asclepio, dio della Medicina. Venne reputata figlia di Asclepio o di Ermete. Sua madre fu Lampetia, figlia del Sole. Il suo culto fu assai fiorente anche a Roma, ove fu chiamata, oltre che ` Igea, dea Salus o Valetudo, e onorata come protettrice della citta. Ha come attributo il serpente.

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INTRODUZIONE Chi vive la prima volta l’esperienza di un digiuno igienista, ne esce di solito entusiasta, ed anche stupito. Come mai, egli si chiede, una pratica cos`ı benefica e rigenetrice, cos`ı semplice e insieme cos`ı ricca, non e` pi`u largamente conosciuta e applicata, ma e` scoperta da pochi, quasi per caso, attraverso un libro o un amico naturista? In effetti in questi ultimi anni l’interesse per il digiuno si va risvegliando, appaiono pubblicazioni, si aprono centri igienisti. Resta per`o pur sempre un’esperienza di elite, riservata a pochi iniziati. Non e` nostra intenzione indagare, per il momento, per quale misteriosa rimozione la conoscenza e la pratica del digiuno terapeutico siano oggi pressoch`e assenti dalla nostra cultura “ufficiale”; vogliamo invece semplicemente insegnare a digiunare, in modo corretto, a tutte le persone di buona volont`a, desiderose di farlo. Perci`o abbiamo selezionato e riordinato le notizie pi`u utili e pi`u sicure, contenute nei principali testi sul digiuno, citandone sempre la fonte, e soprattutto vi trasmettiamo la nostra esperienza di praticanti igienisti. L’ottica che ci guida e` quella dell’autogestione: vogliamo cio`e, con i nostri consigli, dare a ciascuno la possibilit`a di cominciare a digiunare in proprio, autonomo da poteri medici, ma sempre in condizioni di prudenza e sicurezza. Pertanto approfondiremo specificatamente il digiuno breve e medio (da uno a sette giorni circa), che non comporta rischi e presenza di esperti. Autogestione che non significa per`o isolamento ognuno per s`e ma anzi scambio di esperienze e sostegno fra amici, in condizioni di fraterna parit`a. D’altro canto questo testo pu`o servire anche ad informare ed orientare chi, a causa di malattie serie, dovr`a digiunare pi`u a lungo e in condizioni di maggior sicurezza in strutture cliniche specializzate. In conclusione sia chi e` gi`a esperto di digiuni, sia chi si appoggia a centri specifici, potr`a trovarvi qualche consiglio 3

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utile, qualche notizia che non conosceva. In realt`a ogni digiuno, se pur sorvegliato da esperti, comporta una certa dose di autogestione, perch`e richiede la piena cosciente adesione e collaborazione del digiunatore. Gli altri tagli specifici del presente lavoro sono questi: presentare il digiuno non solo come una terapia per malati (come appare spesso in testi medici) ma anzi soprattutto come una pratica per sani, che voglion difendere la loro salute; e inoltre considerarlo non solo una pratica limitata al corpo e alla salute fisica, ma un’esperienza totale, a cui partecipano corpo, psiche e spirito. E per questo abbiamo attinta, per quanto ci e` stato possibile, anche dalla tradizione esoterica, yogica e simili. Abbiamo quindi cercato di dare una panoramica del digiuno e delle sue tematiche molto sintetica, ma completa. Chi non fosse interessato ad alcuni aspetti (specie quello mistico od occulto), non deve far altro che saltare il capitolo. Il lavoro si divide in due parti: una teorica generale (con aggiunto un excursus storico), che aiuti il futuro digiunatore a prendere coscienza di ci`o che si accinge a compiere; l’altra con consigli pratici, che lo guidi, passo passo, nella sua esperienza. In appendice alcune testimonianze significative e un breve studio sull’aspetto esoterico del digiuno. Abbiamo tentato di essere razionali, oggettivi, spassionati. Non abbiamo interessi personali, ideologici o economici, che ci spingano a persuadervi. Ma l’argomento per se stesso presenta nascoste difficolt`a di approccio. Non e` facile condurlo su basi totalmente scientifiche, forse e` impossibile. La casistica corretta e` scarsa; i dati e le indicazioni a volte, contrastanti. Gli stessi medici e ricercatori igienisti, che ne hanno scritto, isolati o osteggiati, finiscono per essere partigiani o polemici. La pratica del digiuno terapeutico urta contro il consumismo di massa, contro gli interessi dell’industria farmaceutica e della stessa classe medica, non e` stata perci`o ancora studiata su vasta scala. Ma c’`e un altro pi`u sottile ostacolo all’approccio scientifico. Il digiuno e` un’esperienza limite, ai confini col paranormale. La sua stessa origine e` quella di tecnica iniziatica. Come tutto quello che si riferisce a tali dimensioni – ipnosi, pranoterapia, ecc. – tende a sfuggire ad un’analisi sperimentale oggettiva. Ogni digiuno e` diverso dall’altro, diversi ne sono i risultati, il ricercatore pu`o essere emotivamente implicato, ecc. In realt`a il digiuno resta pur sempre un’esperienza ≪magica; miracolosi, ma imprevedibili, ne sono gli effetti; mal conosciute le forze che si mettono in moto; ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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misteriosi i piani dell’essere in cui ci conduce≫. E` questo il suo limite e il suo fascino.

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Parte I PRINCIPI GENERALI

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AVVERTENZA La maggior parte delle notizie mediche sul digiuno sono state tratte dagli studi di autori igienisti, soprattutto Shelton. In particolare fra i testi in italiano da ≪Igienismo, sciopero della fame, digiuno≫ di Flaviano Pizzi, che e ` a sua volta ≪ ≫ un’ottima traduzione e compendio dell’opera The Fasting di Shelton. Per comodit`a le citazioni portano solo il nome degli autori e la pagina, rimandando per il titolo, editore, ecc. alla bibliografia sul digiuno, posta in fondo al presente volume. Solo nel caso di un autore, e cio`e Shelton, di cui si citino pi`u opere, viene dato anche il titolo. I riferimenti invece ad opere di altri argomenti, che non compaiono nella bibliografia, vengono dati in nota o fra parentesi.

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Capitolo 1 Digiuno – teoria 1.1 Concetto di digiuno Il vocabolario definisce il digiuno: astensione dal cibo totale o parziale. Il digiuno igienista e` qualcosa di pi`u: ≪astensione volontaria e totale da ogni alimento, tranne l’acqua, allo scopo di migliorare la propria salute fisica e mentale (e anche spirituale) ≫. Pu`o anche essere chiamato: digiuno fisiologicamente utile (SUREN ARAKELYAN) o digiuno terapeutico. E` necessario operare subito una chiara distinzione fra digiuno igienista e inanizione. Questa, sempre in un’accezione tecnica, e` invece la privazione del cibo (a causa di povert`a, carestia, scioperi della fame ad oltranza, ecc.) dopo che le riserve organiche sono state esaurite; porta alla distruzione dei tessuti vitali, e` uno stato di grave estenuazione, perfino mortale. Il digiuno igienista e` un riposo fisiologico, non e` una prova, n`e una penitenza; e` una misura di pulizia che e` necessario conoscere e utilizzare. Quando, nel corso di questo libro, parleremo di digiuno tout court, e` sottinteso che parleremo di digiuno igienista, fisiologicamente utile. Tale digiuno viene condotto quindi con particolari accorgimenti igienici: riposo, serenit`a, buona ossigenazione, calore confortevole, evitando contemporaneamente qualsiasi tossico (medicinali, sigarette o altro), infine viene curata un’appropriata e graduale ripresa alimentare. La sua durata pu`o essere varia da tre a dieci e anche fino a trenta, cinquanta, sessanta giorni, in case igieniste e col controllo di esperti. In ogni caso il digiuno igienista deve essere interrotto al ritorno della vera 8

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fame, per non cadere nell’inanizione. Alla sua conclusione fisiologica, infatti, quando l’organismo ha attuato una completa disintossicazione ed esaurito le riserve energetiche, la lingua ritorna pulita, l’alito dolce e leggero, si avverte un senso di benessere generale e il ritorno di un sano appetito. Nella pratica per`o tale iter ideale viene riscontrato piuttosto raramente e ben pochi digiuni, anche lunghi, vengono condotti fino a tale punto. Il pi`u delle volte e` necessario interromperli prima o per mancanza di tempo o per disturbi o per paura o perch`e le riserve energetiche sono esaurite. I digiuno autogestiti non dovrebbero superare i sette, dieci giorni; perch`e si entra poi in una fase in cui la direzione dell’organismo e` in mano a forze biologiche involontarie ed e necessario un esperto, che controlli la situazione.

1.2 La fame: vera o falsa Contrariamente a quanto si potrebbe supporre dopo un giorno o due di digiuno, la sensazione di fame scompare; per ritornare a digiuno concluso. Solo in alcuni casi pi`u rari, in persona con problemi psichici, rapporto disturbato col cibo, ecc. il desiderio di cibo persiste. Bisogna anche saper distinguere fra vera e falsa fame. La vera fame e` sentita nella bocca e nella gola, acquolina in bocca al pensiero e alla vista del cibo e persiste se non si mangia. Produce vitalit`a, agilit`a, attivit`a per la ricerca del cibo. La falsa fame e` costituit`a da sensazioni morbide, crampi allo stomaco, alleviati momentaneamente dal cibo, ma, se non si mangia, dopo un po’ scompare. Durante la fase di eliminazione del cibo, infatti, chi ha mangiato troppo si sente ingombro, stanco, irritabile. Nel momento in cui assume un nuovo pasto la fase eliminatoria difficile si interrompe e la persona si sente meglio. In questo caso il cibo agisce su di lui come una droga e lo stimolo a mangiare e` dovuto pi`u a disturbi digestivi che all’effettivo bisogna di cibo:

1.3 Perch`e il digiuno e` benefico Che cosa avviene nell’organismo durante il digiuno? Anche se non tutto e` chiaro e definibile, il processo fisiologico fondamenta¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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le appare il seguente. Teniamo presente innanzitutto che la struttura corporea si regge su due attivit`a incessanti in equilibrio: anabolismo (costruzione) e catabolismo (distruzione di materia organica). Insieme formano il metabolismo. L’attivit`a catabolica produce continuamente scorie, che vengono eliminate attraverso gli organi escretori (reni, intestino, pelle, vie respiratorie). Ricordiamo anche che, in ogni organismo vivente, all’assunzione di cibo segue la digestione di esso, poi l’assimilazione, infine l’eliminazione dei rifiuti. A misura che ci si allontana dal pasto l’assimilazione diminuisce e subentra e poi prevale, la fase di eliminazione. Nel momento che si assume un nuovo pasto la fase eliminatoria si arresta o rallenta perch`e l’energia viene captata dai processi digestivi. Ora l’energia assorbita dalle attivit`a di digestione e assimilazione e` molto grande. E` stato calcolato che essa costituisce il maggior dispendio di energie in un uomo sedentario. L’energia a disposizione delle attivit`a depurative non riesce, in genere, ad eliminare tutte le scorie prodotte dall’attivit`a catabolica e digestiva; ed esse si accumulano producendo tossiemia. E ci`o soprattutto oggigiorno, che conduciamo una vita innaturale in ambienti inquinati. Durante un digiuno, cessando la digestione e l’assimilazione del cibo, tutta l’attivit`a dell’organismo e` devoluta allo smaltimento dei rifiuti, la fase eliminativa cio`e pu`o continuare ininterrottamente. Il tubo digerente, non pi`u impegnato nell’assimilazione, si trasforma in struttura adibita esclusivamente allo smaltimento. Tutta l’energia si trasferisce agli organi escretori e viene impiegata anche per la riparazione di lesioni o danni dei tessuti. Liberi da un certo tipo di lavoro gli organi e i processi vitali sono in grado di farne un altro. Il digiuno dunque non e` una cura, ma una condizione che lascia libere le forze rigeneratrici della natura di agire.

1.4 L’autolisi Durante il digiuno l’organismo, che non assume pi`u cibo dall’esterno, si nutre delle proprie riserve immagazzinate in vista di un periodo di astinenza forzata o necessaria. Queste riserve durano tanto piu` a lungo quanto piu` si e` in condizioni favorevoli di riposo e tranquillit`a. Esse sono: il glicogeno accumulato nel fegato, proteine e altre sostanze nutritive nel sangue e nella linfa, parecchi chili di grasso in tutto il corpo, riserve nutritive nel midollo osseo, riserve considerevoli di vitamine nelle ghiandole, ecc.

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Col digiuno avviene un processo di autolisi, cio`e digestione dei propri tessuti mediante enzimi (biocatalizzatori) che sembra siano prodotti dai tessuti viventi stessi. L’autolisi e` un processo guidato da una meravigliosa intelligenza somatica. I tessuti sono persi in ragione inversa della loro utilit`a: prima i grassi e le escrescenze morbide, poi gli altri. I centri nervosi non vengono toccati. I tessuti anormali (tumori, cisti, ascessi, cellulite, edemi, trombi, ecc.), deficienti in apporto nervoso e sanguigno, sono disintegrati per primi.

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Capitolo 2 Autolisi di difesa del dottor Sebastiano Magnano Ci soffermiamo un momento sul problema dell’autolisi dei tessuti aberranti, durante il digiuno, perch`e ci sembra rivesta un particolare interesse. In un primo tempo, tali tessuti perdono peso, perch`e riconosciuti inutili anzi dannosi, vengono riassorbiti e parzialmente utilizzati. Questa autolisi consiste in un processo di digestione e utilizzazione di tessuti inutili o dannosi a vantaggio dei pi`u utili e sani. E` probabile inoltre che il digiuno, rendendo il corpo pi`u vitale e pi`u attivi i processi di difesa, scateni un’aggressione selettiva contro le cellule e i tessuti aberranti, che prima l’organismo non era stato in grado di mettere in atto. Questa distruzione dei tessuti patologici avviene con le stesse modalit`a dell’autolisi generica e potremmo chiamarla: autolisi specifica di difesa.

2.1 Modificazioni chimiche e organiche Diamo un quadro riassuntivo. La prima e pi`u vistosa modifica e` naturalmente la perdita di peso; maggiore nei primi giorni (anche in relazione allo svuotamento dell’intestino), varia secondo gli individui (i grassi perdono peso pi`u rapidamente) e secondo l’attivit`a. Nei primi giorni si pu`o perdere un chilo e pi`u al giorno. Talvolta si pu`o invece avere un aumento per ritenzione di liquidi, che poi si smaltisce. La perdita giornaliera media nei digiuno lunghi e` di circa 400 grammi. Le donne perdono leggermente pi`u peso degli uomini, gli emotivi pi`u dei calmi. A parit`a di condizioni si perde pi`u peso nel primo digiuno che nei successivi. 12

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Il sangue diminuisce di volume in proporzione alla diminuzione di peso corporeo, ma la sua qualit`a non e` alterata, anzi spesso c’`e un aumento dei globuli rossi e diminuzione dei bianchi; le emazie irregolari danno luogo ad altre regolari. L’alcalinit`a diminuisce leggermente, ma se c’era nell’organismo una precedente tendenza all’acidosi il digiuno la elimina. I reni subiscono perdite insignificanti, il cervello e il sistema nervoso nulle. Il fegato perde molto in acqua, glicogeno e grassi; i muscoli anche, le fibre diminuiscono, ma restano sane. Il muscolo cardiaco non diminuisce sensibilmente. Una pressione sanguigna alta tende ad abbassarsi. Il pancreas e` assai resistente alle perdite, la milza perde soprattutto acqua. I sali minerali sono trattenuti dal corpo, trasferiti da una parte all’altra, soprattutto i sali di potassio e di calcio, mentre vengono eliminati gli elementi acidificanti. La frequenza del polso pu`o variare in modo imprevedibile, ma tende col tempo a regolarizzarsi. Il metabolismo basale si abbassa, pi`u rapidamente durante i primi giorni, finch`e raggiunge il minimo fisiologico, che viene mantenuto a livello uniforme. (Dopo un digiuno invece il metabolismo aumenta). Si tende ad avere freddo, per la diminuzione della circolazione cutanea.

2.2 Secrezioni ed escrezioni Le secrezioni sono sospese o ridotte. La saliva diminuisce molto, da alcalina diviene leggermente acida. Col ritorno della fame, torna alcalina. Pu`o essere viscosa o gelatinosa. Il succo gastrico e` secreto in piccole quantit`a. L’iperacidit`a tende, nella maggior parte dei casi, a scomparire. La secrezione della bile prosegue, nei primi giorni anzi pu`o essere secreta in gran quantit`a, specie nei malati. Le feci possono risultare colorate dai pigmenti biliari. Secondo Shelton pi`u presto c’`e una sovrapproduzione e scarico di bile, prima i malati trovano la salute. I succhi pancreatici ed intestinali sono ridotti. La secrezione lattea cessa. L’eliminazione delle tossine avviene attraverso gli organi emuntori ed escretori. La lingua si carica di una spessa patina, l’alito e` fetido. Il sudore anche e` fetido, spesso abbondante. La quantit`a di urina dipende dalla quantit`a di acqua assorbita, di colore scuro, odore forte, densa, PH fortemente acido, gran quantit`a di urea, fosfati, pigmenti biliari; tutte tossine immagazzinate nel corpo che vengono eliminate. A volte si rigetta una quantit`a di muco viscoso, giallastro o verdastro. Dalla vagina possono espellersi muco e secrezioni fetide, che indicano l’avvenuta ripulitura dell’apparato riproduttore. L’attivit`a intestinale, dopo l’ultimo pasto, in genere cessa, a volte ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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invece sopravvengono diarree. Se si usano i lavaggi intestinali continuano ad uscire materiali di rifiuto anche molto vecchi. I pi`u forti sono pi`u portati ad avere evacuazioni spontanee durante il digiuno, i pi`u deboli meno.

2.3 Gli organi di senso I sensi si affinano. L’odorato diviene straordinariamente sensibile, sia agli odori gradevoli che a quelli sgradevoli. Gli occhi divengono invariabilmente chiari e brillanti, la vista migliora, i colori appaiono pi`u vivi ed intensi. Il miglioramento dell’udito pu`o essere ancora pi`u marcato (per la pulizia degli stati catarrali delle trombe di Eustachio).

2.4 L’attivit`a mentale e il sonno Le facolt`a mentali, all’inizio di un digiuno, possono apparire intorpidite, perch`e il sangue affluisce in altri organi che si stanno disintossicando. Ci si sente rilassati, tranquilli. In seguito i poteri mentali, ragionamento, memoria, attenzione, si potenziano. Si pu`o acquistare una straordinaria lucidit`a. Ma approfondiremo tale argomento in un capitolo a parte. Nella maggioranza delle persone la necessit`a di dormire diminuisce, si pu`o essere freschi e riposati dopo solo tre o sei ore di sonno, su ventiquattro. Al contrario chi soffre di insonnia dorme molto di pi`u. Il sonno cio`e si riequilibria.

2.5 La sessualit`a Il desiderio e l’attivit`a sessuale in genere rallentano e cessano. Cott per`o cita casi di persone in cui al contrario la potenza sessuale e` aumentata durante il digiuno. I testicoli perdono peso pi`u rapidamente del resto del corpo, la produzione di spermatozoi rallenta. Si hanno irregolarit`a mestruali. Spesso la mestruazione anticipa.

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Dopo il digiuno la funzione sessuale riprende rigenerata. Impotenza e sterilit`a possono guarire.

2.6 Acquisto e perdita di forze Le reazioni variano molto da individuo a individuo. La debolezza si produce soprattutto nei primi tre o quattro giorni. Alcuni digiunatori per`o continuano a sentirsi sempre deboli. Altri si sentono fortissimi e pieni di energia. In alcuni malati l’energia aumenta notevolmente durante un digiuno. Bisogna anche distinguere tra debolezza reale e sensazione di debolezza, dovuta quest’ultima al ritiro dell’energia nervosa dai muscoli, perch`e convogliata verso il lavoro di disintossicazione. Durante il digiuno le energie vitali reali aumentano invariabilmente.

2.7 Malessere e crisi di eliminazione I primi due giorni possono essere i pi`u duri: crampi allo stomaco, voglia di cibo. Un disturbo frequente e` la tachicardia o palpitazioni, dovuto a gas intestinale, nervosismo, sforzi. In genere non e` pericoloso. Altri malesseri pi`u ricorrenti sono: cattivo gusto in bocca, mal di testa, vertigini, debolezza, punti davanti agli occhi. Leggeri mal di gola, dolori alla schiena, fitte al fegato, all’utero, ai reni. Sudorazione. Catarro, eruzioni cutanee. Febbricola. Nausea e vomito (nel 10% dei casi), talvolta diarrea. Pi`u questi sintomi sono marcati i primi giorni, pi`u presto il digiuno compir`a gli effetti desiderati. Sono infatti crisi ortopatiche, cio`e fisiologiche e benefiche e sebbene sgradevoli devono essere le benvenute. L’organismo in queste crisi affronta le sue carenze latenti, rivive le sue malattie passate non concluse, e ne guarisce. E` come se portasse a termine tali malattie, in maniera rapidissima e a ritroso: prima le piu` recenti, poi le piu` antiche. Alle crisi segue una sensazione di benessere. Alcune persone poi non hanno questi sintomi, ma la sensazione di “un continuo benessere”.

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2.8 La ripresa alimentare Va fatta lentamente per riabituare a poco a poco l’organismo al cibo. Da una scorretta rottura vengono risultati nefasti. Il digiuno si rompe con alimentazione liquida: succo fresco di frutta possibilmente biologica (mezzo bicchiere ogni due ore) – brodi vegetali – succhi di verdura – yoghurt. La dottoressa Vetrano, allieva di Shelton, preferiva dare subito frutta intera da masticare. Nei digiuno lunghi, non bisogna dare pasti importanti prima di una settimana. Non ci si deve rialimentare mai durante una crisi, ma si deve aspettare che passi. Durante la rialimentazione deve continuare il riposo e l’attenzione, essendo questo il momento pi`u delicato e difficile di un digiuno La cura che deve essere apportata alla rottura del digiuno e` , naturalmente, proporzionata alla sua durata e alle condizioni generali del digiunatore. Quando si rompe un digiuno lungo, prima del ritorno della vera fame, si e` osservato che lo stomaco riprende lentamente e a fatica la sua funzione. Col ritorno della vera fame, la digestione si effettua in modo soddisfacente. La ripresa di forze e` pi`u lenta nelle seguenti categorie di persone: anziani, persone che soffrono di disturbi nervosi; di stati depressivi, di stanchezza cronica e mancanza di energie, in validi che soffrono di disturbi digestivi, malati cardiaci.

2.9 Effetti benefici Il digiuno porta la guarigione di ogni sorta di disturbi e malattie; la rigenerazione dell’organismo, il ringiovanimento profondo dei tessuti e della persona. Pelle piu` chiara e fresca, scomparsa di rughe e di adipe, spalle piu` diritte, (La posizione pi`u eretta si avrebbe per la diminuzione di spasmi intestinali, che portano l’individuo ad incurvarsi, per dar sollievo a tale organo). E ancora: liberazione dalla dipendenza da medicinali, tabacco, alcool, droghe. Lucidit`a mentale, serenit`a, progresso spirituale.

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Capitolo 3 Controindicazioni e pericoli del dottor Sebastiano Magnano L’unica condizione patologica, in cui il digiuno e` assolutamente controindicato e` lo stato di carenza nutritiva reale (causata cio`e da alimentazione deficiente quantitativamente e/o qualitativamente e non da difettosa assimilazione del cibo per disturbi dell’apparato digerente). Questa condizione e` rara nella nostra societ`a. Esistono per`o un certo numero di controindicazioni relative al digiuno, che sono determinate non dalla malattia in s`e, ma da fattori contingenti, che possono associarsi allo stato morboso. Cos`ı e` sconsigliabile il digiuno alle persone estremamente magre e debilitate e nelle malattie giunte allo stato terminale (in questo ultimo caso pu`o accelerare la morte). Inoltre esso e` sconsigliabile a chi prende da lungo tempo farmaci (`e necessario smettere la loro assunzione almeno un mese prima di iniziare un digiuno); a chi ha subito interventi chirurgici, con asportazione di organi importanti nell’economia del corpo; a chi soffre di insufficienza renale, a chi presenta gravi turbe cardiache o polmonari. Assai problematico e` anche il digiuno affrontato da persone nevrotiche e labili emotivamente (possono allora insorgere panico, aggressivit`a, atteggiamenti e comportamenti incongrui o addirittura autolesionistici); o per chi lo fa senza un minimo di preparazione e con poca convinzione. In questi casi si verifica sovente uno stato di ansia e paura, che induce ad un’interruzione precoce e, cosa assai pi`u grave, ad una irregolare ripresa. dell’alimentazione. 17

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Assai rischioso e` il digiuno in caso di ulcere gastro-duodenali. Anche se alcuni autori (Shelton compreso) considerano il digiuno indicato in tale patologia, la mia esperienza mi induce a consigliare la massima cautela: il rischio e` quello di gravi emorragie o addirittura drammatiche perforazioni. Il digiuno non sembra indicato, o almeno i benefici sono assai incerti, in caso di gravi forme neurologiche (sclerosi a placche, sclerosi laterale amiotrofica, ecc.) In ogni caso di malattia seria, l’opportunit`a del digiuno va valutata volta per volta da persona, che abbia esperienza. I segni, che indicano l’opportunit`a di interrompere il digiuno prima che sia giunto a termine, sono pochi e non molto frequenti. Fra questi ricordiamo: 1. il vomito ripetuto, che non permette l’assimilazione dell’acqua bevuta, soprattutto se unito a scariche diarroiche, perch`e c’`e il rischio di disidratazione. 2. Gravi disturbi respiratori e del ritmo cardiaco. 3. Intense crisi di ansia o di depressione, paura di morire. 4. Discesa del peso sotto i limiti di sicurezza. Secondo Mosseri la soglia del pericolo, sotto la quale non bisogna assolutamente scendere, si aggira sul 60% del proprio peso fisiologico. Per sicurezza e` bene mantenersi al di sopra di essa di una decina di chili. Quindi un uomo alto m. 1,70 (60 kg. il peso normale, secondo le tabelle igieniste) non deve scendere di molto sotto i 46 chili e non deve mai raggiungere i 36. (Vedi anche Tabella n. 1 alla fine del presente volume). Aggiungiamo anche che non e` bene continuare un digiuno, se l’ambiente familiare, dove si digiuna, diventa carico di tensioni e preoccupazioni.

3.1 Digiuno e malattie Si pu`o dire che, salve restando le controindicazioni indicate nel capitolo precedente, il digiuno migliora quasi sempre le condizioni del malato, ma non sempre pu`o guarire casi estremi. Non ci stancheremo mai di ripetere, come praticanti igienisti, una verit`a tanto ovvia, quanto poco applicata. E` molto meglio prevenire le malattie con digiuno periodici, alimentazione e vita sana, piuttosto che tentare di curarle, quando esse sono insorte. ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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Le guarigioni avvenute in seguito ad un digiuno hanno del miracoloso, ma anche la ≪magia ≫ ha i suoi limiti. Solo digiuno lunghi possono risolvere veramente una malattia grave. Malattie in cui, secondo Shelton, il digiuno si e` rivelato particolarmente efficace sono: asma, febbre da fieno, bronchiti, sinusiti, riniti, stitichezza, gastriti acute e croniche, ulcere gastriche (ma su queste abbiamo gi`a avanzato le nostre riserve), appendiciti, diaree; calcoli, che vengono disintegrati ed espulsi; anemia, perch`e restaura le capacit`a autonutritive del corpo. Ferite e fratture guariscono molto prima. Il glaucoma e la cateratta guariscono se prese all’inizio. In tutte le malattie acute poi, Shelton consiglia assoluto digiuno. Dopo un infarto cardiaco, anche negli ospedali, e` ormai invalso l’uso di tenere li paziente a digiuno (per`o con la somministrazione di fleboclisi). Malattie mentali, anche gravissime, come la schizofrenia, pare siano state curate con successo mediante digiuno. I tumori benigni, fibromi ecc. si riassorbono. Ci sono testimonianze di guarigioni di cancri, come nel libro famoso di Monique Couderc, ≪Ho vinto il mio cancro ≫. Shelton per`o asserisce che, quando un tumore si trasforma in cancro vero e proprio, ogni intervento e` inutile. Secondo lui i successi ottenuti derivano dal fatto che la diagnosi precoce del cancro comporta un’altissima percentuale di errori e quindi non si trattava di veri tumori maligni. Rimandiamo al suo libro: ≪Tumori e cancri ≫, chi fosse interessato ad approfondire tale argomento. Anche qui noi ripetiamo: il cancro si previene. E i digiuni periodici sono un’ottima prevenzione. (Vedi anche la tab. n. 2 alla fine del presente volume, su statistiche di guarigioni ottenute col digiuno).

3.2 Atteggiamenti mentali – Effetti psichici Poich`e il digiuno e` un’esperienza profonda, che coinvolge tutto l’essere, si tende a reagire emotivamente alla proposta di un digiuno. Il cibo infatti e` molto pi`u del mero nutrimento, e` fonte di gratificazione e rassicurazione. Le persone di fronte al digiuno assumono di solito due atteggiamenti opposti: chi lo considera una follia pericolosa, un atto quasi sconveniente e gente strava-

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gante chi lo pratica; chi al contrario viene preso dall’entusiasmo e ne resta affascinato. Talvolta tale entusiasmo viene esagerato fino al fanatismo. Flaviano Pizzi parla, in questi casi, di digiunomania. Cos`ı pu`o accadere che alcuni nevrotici si buttino sul digiuno per tentare di uscire dalle loro difficolt`a e dalle loro sofferenze, come altri si buttano sugli psicofarmaci. La scelta del digiuno in certi nevrotici sconfina addirittura nell’anoressia mentale. Al contrario la paura del digiuno pu`o essere anch’essa ingiustificata, indotta da mancanza di esperienza, dall’ansia dei parenti, ecc. Un certo senso di paura pu`o forse anche avere origini istintive o ancestrali 1 . Bisognerebbe trovare un atteggiamento equilibrato fra questi due estremi. Dobbiamo infine aggiungere che anche negli ≪spettatori ≫ impreparati (parenti, amici, ecc.) il digiuno provoca forti reazioni emotive. Il digiunatore diviene oggetto di una misteriosa aggressivit`a, rifiuto, ironia, pressioni continue. Gli effetti psichici registrati durante il digiuno o subito dopo sono assai interessanti e molto vari. Si pu`o essere estremamente rilassati, la mente intorpidita. Si galleggia al di sopra della propria vita, dei propri problemi, con una sensazione di benessere, di riposo, di pace. I riflessi sono molto rallentati. La parte razionale di noi, il contatto con la realt`a tende a sfumare. Prendono il sopravvento le facolt`a intuitive, mistiche, sognatrici. In altre fasi, col prolungarsi del digiuno o alla ripresa, pu`o prodursi invece un’attivit`a cerebrale di un’intensit`a e chiarezza incredibile: le idee vengono da sole, sono brillanti, acute, eccezionali. In digiuno lunghi e in persone particolari possono aversi allucinazioni visive o uditive (v. anche il capitolo: Il digiuno sotto il profilo religioso e occulto). L’emotivit`a si potenzia o si esaspera. Si provano sentimenti di benevolenza, di simpatia per gli altri, ma anche di insofferenza per le persone, che non ci capiscono o disturbano la nostra esperienza. Il digiuno e` anche un grande esercizio di autodisciplina. Genera una forte fiducia in se stessi. Dopo un digiuno ci si sente padroni di s´e; fieri dell’impresa compiuta, a volte fino alla vanteria. Il digiuno ci introduce all’autogestione del nostro corpo e della nostra salute, che e` il primo passo per l’autogestione e la riappropriazione di tutta la nostra vita. E questo e` davvero essenziale in un’epoca, come la nostra, dove tutto ci spinge invece inesorabilmente alla pi`u ottusa 1

Secondo il russo Arakelyan, anche negli animali, durante lunghi digiuno insorge un senso di panico.

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passivit`a.

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Capitolo 4 Digiuno e psicoterapia del dottor Sebastiano Magnano Questo argomento merita un accenno particolareggiato, perch`e e` di grande importanza ed e` stato quasi sempre ignorato o trattato con superficialit`a dagli autori che hanno scritto sul digiuno. I fenomeni psicologici durante il digiuno sono sovrapponibili a quelli fisici: come questi ultimi sono caratterizzati dalle tendenze alla disintossicazione, cos`ı i primi tendono alla ≪catarsi ≫, alla ≪abreazione ≫, cio`e alla liberazione di cariche emotive che, essendo frenate e incapsulate, disturbano il regolare svolgersi delle attivit`a psichiche (si tratta di ≪scorie ≫ psicologiche dunque). Molti indirizzi della psicoterapia attuale mirano ad aprire un varco verso la coscienza (e quindi verso la scarica ≫) alle tensioni. Questo avviene in modo spontaneo durante il digiuno, che e` caratterizzato, da un punto di vista psicologico, da una generale e transitoria tendenza alla ≪regressione ≫ e alla comparsa o al riacutizzarsi di aspetti nevrotici, che normalmente sono compensati o mascherati. In altre parole emergono i tratti nevrotici latenti, che anche la persona pi`u equilibrata pu`o possedere. Cos`ı si spiegano le crisi d’ansia, le paure, le depressioni che fanno la loro comparsa pi`u o meno fugace. Quanto pi`u la persona e` disturbata psicologicamente, tanto pi`u queste crisi sono intense. (Sono state descritte anche crisi di delirio e di dissociazione, probabilmente a carico di personalit`a schizoidi). Nei confronti di questi fenomeni di catarsi (purificazione psichica) si devono, a mio parere, tenere comportamenti diversi, a seconda delle situazioni particolari. Se insorgono in persone fortemente disturbate dal punto di vista psichico (ma in questo caso bisognerebbe essere molto cauti nel consigliare il digiuno), possono 22

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dare inizio ad una grave e profonda crisi. E` necessaria la presenza di un esperto, che sappia valutare la situazione e consigliare una tempestiva interruzione del digiuno. Se invece insorgono in personalit`a ≪normali ≫, le crisi psicologiche sono in genere sporadiche e fugaci, alternate a periodi di eccezionale serenit`a e dominio mentale. In questi casi ci si pu`o limitare a confortare il digiunante con un appoggio amichevole, invitandolo anche a partecipare agli scambi di gruppo, evitando di approfondire i problemi psicologici sottostanti. Bisogna rendersi ben conto che le crisi sono di per s´e benefiche, soprattutto se accompagnate da manifestazioni emotive come pianto, verbalizzazione intensa, ecc! Si rivivono, pi`u o meno consapevolmente, situazioni conflittuali, che normalmente sono fortemente rimosse e questo determina una benefica abreazione. Freud, prima dell’inizio del metodo psicanalitico vero e proprio, aveva messo a punto una tecnica psicoterapeutica, che chiam`o ≪terapia catartica ≫, caratterizzata dal far ricordare e rivivere episodi traumatici dimenticati. Not`o anche che c’`e la tendenza a rivivere spontaneamente questi episodi (di cui di solito non si ricorda nulla) in situazioni e condizioni particolari. Ebbene, senz’altro il digiuno e` una condizione che facilita l’affiorare alla conoscenza di episodi o conflitti rimossi. Possiamo quindi concludere dicendo che le crisi psicologiche sono benefiche e costituiscono la controparte dei malesseri fisici. Vanno viste come un ≪riaggiustamento ≫ spontaneo della personalit`a ed in genere non richiedono alcun trattamento, a parte un ≪sostegno ≫ amichevole, volto ad aiutare la verbalizzazione e la liberazione delle forze bloccate (`e sufficiente per questo un po’ di attenzione partecipe). Con persone disposte ad approfondire i propri problemi si pu`o impostare una psicoterapia breve, finalizzata a rendere pi`u ampio l’affiorare dei contenuti rimossi, pi`u stabile ed equilibrato il riaggiustamento della personalit`a.

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Capitolo 5 Costanza e varianti Nei vari studi sul digiuno capita di trovare indicazioni contrastanti fra loro; nel nostro testo abbondano i ≪se≫, i ≪ma≫, i ≪talvolta≫, i ≪distinguo≫. Concludiamo perci`o tale prima parte con una riflessione che aiuti il lettore a capire il perch`e di tante incertezze. Alcuni effetti fondamentali del digiuno sono costanti: miglioramento della salute, disintossicazione, ecc. ma i modi, i tempi, le reazioni secondarie variano molto da individuo a individuo. Il ricercatore tende a credere che quello che ha sperimentato personalmente, o in un gruppo ristretto di pazienti, sia valido per tutti. Invece, come aveva osservato giustamente Shelton, ogni digiuno e` diverso dall’altro. Anche la stessa persona sperimenta, in ogni nuovo digiuno, reazioni o sensazioni diverse. Il digiuno non e` , come la somministrazione di un farmaco, un intervento, a cui tutti gli organismi reagiscono pi`u o meno in modo uguale; ma un ≪nonintervento≫, che lascia libere le forze insite in ciascun individuo di esprimersi. Tali risposte dell’energia vitale di ciascuno non sono mai del tutto misurabili o prevedibili. C’`e sempre qualcosa di avventuroso in un digiuno e questo pu`o disorientare oggi, che siamo abituati a vivere di certezze scientifiche (ma in realt`a siamo precipitati nella pi`u totale incertezza esistenziale). Bisogna pur rassegnarsi a pagare i tanti risultati miracolosi del digiuno, con una dose di rischio e di incertezza. Ma l’inafferrabilit`a del digiuno e` anche ricchezza. Il digiuno e` un atto vitale primario, e come tale, come il ripetersi dell’amplesso nella coppia, si presenta sempre uguale nei suoi schemi, eppure ogni volta nuovo, non ripetibile.

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Capitolo 6 EXCURSUS STORICO 6.1 Il digiuno nel mondo vegetale ed animale In natura il digiuno serve a molti scopi e gli esseri viventi vi ricorrono in svariate circostanze. L’albero che, durante l’inverno, sospende ogni metabolismo e perde le foglie, per rinverdire poi pi`u rigoglioso a primavera, attua una specie di digiuno. Nel regno animale esiste un letargo estivo (pesci della giungla sudamericana, che si rintanano nel fango, lemuridi del Madagascar ecc.) ed un pi`u noto letargo invernale (orsi, ricci, marmotte, pipistrelli ecc.). Durante tali letarghi gli animali ibernanti cessano di nutrirsi e consumano le loro riserve di adipe; e questo anche per periodi molto lunghi (tre mesi o pi`u). Alcune specie animali digiunano durante tutto il periodo degli accoppiamenti (per esempio il maschio della foca della Alaska, o il salmone). Girini e bruchi, durante la metamorfosi, non assumono alcun alimento. Tutti gli animali poi, malati o feriti, per istinto, rifiutano il cibo, bevono solo poca acqua, cercano calore e quiete e vogliono esser lasciati soli a riposare e digiunare, fino alla guarigione. Saggio comportamento, da cui dovremmo prendere esempio.

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6.2 Il digiuno rituale e magico Nell’uomo la pratica del digiuno e` ben conosciuta fin dall’antichit`a. Si digiuna per fini terapeutici, magico-spirituali, politici. Presso quasi tutti i popoli primitivi il digiuno e` usato come mezzo di purificazione, per ottenere estasi o sogni premonitori, oppure successo nella caccia e nella pesca. Per esempio tra gli indiani del Nootka-Sound, il re e l’equipaggio della sua canoa osservano il digiuno per tutta la settimana precedente la pesca. Presso gli Huichol, durante la caccia al cervo, che per loro ha un’importanza capitale, la cosa essenziale e` che i personaggi pi`u importanti della trib`u, rimasti nel villaggio, non trasgrediscano la legge del digiuno. Gli Indiani d’America, in generale, digiunavano fino a sei o sette giorni, affinch`e i loro corpi e i loro spiriti divenissero liberi e leggeri, in modo da predisporli ai sogni. E in Grecia la Pizia di Delfo digiunava tre giorni e poi masticava foglie di alloro, prima di dare i responsi. Anzi in Grecia il digiuno era pratica cos`ı diffusa che c’era un termine speciale per designarla: Nest`eias Ozem, cio`e esalare l’odore specifico di uno stomaco a digiuno. In Egitto i candidati alla iniziazione ai misteri di Iside e Osiride dovevano sottomettersi a digiuno di sette o dieci giorni; e cos`ı i candidati ai misteri di Eleusi in Grecia. Nelle iniziazioni tribali le interdizioni di mangiare e di bere sono abbastanza frequenti. Per esempio presso i Narrinieri (Australia sud-orientale) i giovani da iniziare vengono condotti nella foresta e non mangiano e non dormono per tre giorni. Il digiuno e` prescritto come preparazione alle pratiche magiche; anche quelle pi`u sospette. Gli stregoni Zul`u si preparano alla comunicazione con gli spiriti, digiunando o comunque attenendosi ad una dieta molta stretta. Nel grimorio di papa Onorio, un famoso libro di magia nera rinascimentale, leggiamo: ≪E` necessario che colui, che voglia evocare gli spiriti maligni, per dominarli o scacciarli dal corpo mortale, digiuni per tre giorni consecutivi≫. Cagliostro raccomandava ai suoi discepoli digiuno prolungati di quaranta giorni, con aggiunta di polveri purgative e di un liquido fortificante, detto Bagno della Grande Madre, la cui formula era tenuta segreta. ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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E restando nel campo della magia, nel pi`u diffuso ricettario magico del secolo scorso: ≪Il libro infernale≫ troviamo una interessante ricetta, che prescrive un digiuno di 40 giorni, in una campagna seminata a grano, nel mese di maggio. Durante tale digiuno si dovr`a bere solo acqua piovana, si manger`a appena qualche crosta di pane e un p`o di erba tenera. Arrivato al 40◦ ed ultimo giorno della cura, il vecchio sar`a miracolosamente ringiovanito≫. ≪

6.3 Il digiuno nelle religioni rivelate Nell’Ebraismo, tanto quello biblico quanto quello posteriore, e` diffuso l’uso del digiuno (in ebraico Zom o Taanit) a scopo soprattutto catartico. Altri diffusi segni di dolore, che spesso troviamo congiunti al digiuno, sono coprirsi il capo di cenere e indossare il cilicio. Il primo accenno al digiuno si ha nel Pentateuco. Quando Mos`e si trattenne sul monte Sinai con Dio, per quaranta giorni e quaranta notti, ≪pane non mangi`o e acqua non bevve≫ (Esodo 34, 28). Gli esegeti fanno osservare per`o che non si tratta di un digiuno di penitenza. La comunione con Dio sottrae Mos`e alla condizione umana usuale e quindi anche al bisogno di cibo. La vera istituzione di un digiuno rituale si ha nel Levitico (XVI, 29), in occasione del solenne giorno di espiazione, il giorno del Kippur, che cade fra settembre ed ottobre. Dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme (586 a.C.) furono prescritti altri quattro solenni digiuni pubblici, di cui ci d`a notizia il profeta Zaccaria (Zac. 7 e seg.). Questi digiuni iniziano all’alba e terminano al tramonto, ci si astiene da ogni cibo e bevanda, si recitano speciali preghiere. Un giorno di digiuno, il 10 di tevet, e` stato anche proclamato alla fine della seconda guerra mondiale, in memoria dei deportati israeliti trucidati. Oltre a questi digiuni prescritti, nella Bibbia abbiamo numerosissimi esempi di digiuno di singoli personaggi o in occasioni particolari, per espiazione, per lutto, per impetrazione. David digiuna per la malattia del figlio (Il Samuele 12, 1623), Ester in un momento di pericolo del suo popolo (Ester 4, 16).

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I Niniviti digiunano in seguito alla predicazione di Giona (Giona 3, 510) e cos`ı via (12). Nel Nuovo Testamento gli accenni al digiuno sono pochi, ma significativi. Ges`u digiuna 40 giorni prima di iniziare la sua predicazione. Si consiglia di digiunare con riservatezza (Mt. 6, 1617); si indica il digiuno associato alla preghiera come mezzo per scacciare i demoni (Mt. 17, 21). I discepoli si preparano con digiuno alla loro missione (Atti 13, 23) (13). Il digiuno fu assai in onore presso i Padri della Chiesa. ≪Il digiuno e` il cibo dell’anima, raffrena le intemperanze di linguaggio . . . vince la lussuria . . . caccia i sogni notturni, guarisce i dolori di testa e fortifica gli occhi≫ scrive San Giovanni Crisostomo. Grandi digiuni segnarono fortemente il calendario cristiano; essi variarono di numero; data ecc. da regione a regione. Giorni specifici erano il mercoled`ı e il venerd`ı (ci si differenziava cos`ı dagli Ebrei che digiunavano il luned`ı e il gioved`ı). Si digiunava nei 40 giorni prima di Pasqua, e cio`e in primavera. Vi erano i digiuni delle quattro Tempora (Vigilia di Natale, di Pasqua, dell’Assunta e di Ognissanti) cio`e nelle quattro stagioni. Il digiuno eucaristico, fino a qualche anno fa, era prescritto come indispensabile preparazione al Sacramento. Le modalit`a erano varie. Molti digiuni ascetici sono digiuno a pane e acqua (cio`e digiuno attenuati) e il pane era quello scuro tradizionale, che contiene i principi nutritivi essenziali. La legge canonica poi prescrive come digiuno un unico pasto al giorno (e se si vuole si pu`o aggiungere qualcosa di leggero al mattino e alla sera). (Lex jejunii praescribit ut nonnisi unica per diem commestio fiat Can. 1251). Assai duro era il ≪digiuno delle campane≫, astinenza da ogni cibo dalla mattina del gioved`ı santo, quando si legano le campane, fino alla mattina del sabato santo quando esse vengono sciolte. Questa espressione venne anche usata per indicare scherzosamente un digiuno pi`u lungo del conveniente e quindi mal sopportabile. I penitenziari medievali (una sorta di codice penale per i peccati) prescrivono digiuno a pane e acqua in giorni, mesi e anni per ciascun peccato. ≪Concubuisti cum uxore tua, dic, die do minica?≫ chiede per esempio il penitenziario di Riccardo di Worms (XI sec.) e risponde ≪Quattuor dies, in pane et aqua poenitere debes≫ (Cio`e: Hai fatto l’amore con tua moglie di domenica? Devi far penitenza quattro giorni a pane e acqua). La disciplina del digiuno era ancora pi`u esigente all’interno del mondo monastico. ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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La regola dei Camaldolesi (sec. XI), per esempio, prescrive rigidi digiuni a pane e acqua. ≪In quaresima ogni settimana si sogliono osservare le astinenze triduane e biduane (cio`e di tre o di due giorni consecutivi con interruzione del gioved`ı e della domenica). Dopo la settimana di Pentecoste fino alla festa di San Giovanni (24 giugno) quattro giorni sono dedicati alla astinenza≫ ecc. Anche presso gli Ortodossi il digiuno era assai praticato ed onorato spesso assimilato all’astinenza dalle carni. Si digiunava oltre al venerd`ı, il mercoled`ı (giorno in cui Giuda aveva tradito Cristo), per espiare i nostri continui tradimenti al Signore. Si digiunava in quaresima, all’Avvento, e poi per, gli Apostoli e per l’Assunzione. I pittori di icone digiunavano per prepararsi al loro sacro lavoro. Lutero praticava il digiuno, anche se non lo ha prescritto particolarmente ai suoi seguaci. John Wesley, fondatore dei metodisti, fu gran digiunatore. Inutile dire che, in tempi pi`u recenti, l’entusiasmo dei Cristiani per il digiuno, sembra si sia alquanto smorzato. Il digiuno e` una delle cinque colonne dell’Islam, (le altre sono: professione di fede, preghiera, elemosina e pellegrinaggio). Particolarmente solenne il digiuno del Ramadan, che cade il nono mese dell’anno lunare. Dura un mese, e` permesso mangiare solo la notte. Nella 2◦ sura, o sura della Vacca, del Corano (versetti 179-183) leggiamo: Quanto al mese di Ramad`an, in cui fu fatto scendere il Corano a direzione per gli uomini. . . chi di voi ne avr`a scorta la luna digiuni per quel mese; per`o chi sar`a malato o in viaggio dovr`a digiunare in seguito per altrettanti giorni. . . Mangiate e bevete finch`e appaia a voi distinto il filo bianco dal filo nero per l’alba; poi compite il digiuno fino alla notte successiva≫. ≪

Digiuno in sanscrito si dice Upavasa, che significa: tenere la mente attaccata al Signore, stare presso il Signore (UPA = casa, vicinanza VASA. = Signore). Nella tradizione braminica e yogica il digiuno e` sentito come necessit`a igienica, oltre che religiosa. Si prescrive di digiunare nei giorni di Ekadashii, cio`e l’undicesimo giorno, dopo la luna nuova e dopo la luna piena. Ogni maestro yogi insegna a digiunare ai suoi discepoli. La pratica e` ancora oggi diffusa anche nelle famiglie bramine, sempre con molta libert`a per ciascuno di aderirvi o meno. Poich`e quel giorno non si fa la spesa e non si cucina, si e` liberi di dedicarsi alla preghiera. Si digiuna 24 ore, o in modo assoluto o prendendo un poco di pane non lievitato all’ora di pranzo. La mattina del giorno dopo (12◦ giorno) all’alba si fa un bagno e poi si riprende a mangiare.

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Il Jainismo, sorto in India intorno al 500 a.C., che ha una forte componente ascetica, prescrive vegetarianesimo assoluto e frequenti digiuni (La madre di Gandhi, jainista, ne diede esempio al figlio). Presso i Buddisti tibetani si digiuna per lunghi periodi per favorire la meditazione. Durante tali periodi si prende per sostenersi una essenza di fiori, chiamata ≪ciulen≫. Digiunare presso di loro si dice appunto: ≪prendere l’essenza≫.

6.4 Il digiuno presso gli iniziati e i mistici Al di fuori e al di l`a dei digiuno rituali, filosofi, asceti e santi hanno sempre praticato largamente il digiuno, secondo le loro personali esigenze. E cos`ı anche sette o gruppi mistici o iniziatici, come i Pitagorici, gli Esseni, i Sufi, i Catari. I Terapeuti (comunit`a mistica giudaica, che viveva presso Alessandria d’Egitto, e di cui ci parla Filone l’ebreo, nato intorno al 30 a.C.) non prendevano cibo durante il giorno, ma solo la sera mangiavano pane con sale. Assorbiti dallo studio, dimenticavano di nutrirsi per tre e anche sei giorni. Filone paragona questi asceti che, ≪nutriti di sophia ≫ si privano di alimenti durante tutta una settimana, alle cicale, che secondo un’antica credenza (riportata anche da PlatoneFedra 259) vivono d’aria. Ricordiamo che in un frammento di una commedia greca, anche i Pitagorici sono scherzosamente paragonati alle cicale, forse per lo stesso motivo. Gli anacoreti, primo fra tutti Antonio l’Egiziano, famoso per le sue tentazioni, mortificavano nel deserto il loro corpo con durissime privazioni alimentari. Molti di loro rimasero famosi per la loro longevit`a; vivendo pi`u di cento anni. I Sufi, la grande scuola mistica islamica, praticavano lunghi digiuno. Riportiamo alla fine di questo volume 1a bella esortazione al digiuno, del sufi Giami. Ancora in tempi pi`u recenti il grande mistico Ab El Kader (1808-1883) erede del sufismo, digiunava in modo strettissimo almeno un giorno alla settimana) Shelton parla di digiuno di Socrate e di Platone, ma non abbiamo potuto verificarli nelle fonti. Di Pitagora, Giamblico, suo biografo, narra questo. Il filosofo deciso ad andare in Egitto, sal`ı nella nave che vi si recava, e l`ı sedette per due giorni e tre notti, sempre nella stessa posizione, assorto, senza prendere n`e cibo n`e bevanda. Il viaggio fu particolarmente favorevole, come per la presenza di un Dio. I marinari ammirati sbarcarono Pitagora all’arrivo, e gli posero davanti, quasi offerta ad un dio, un mucchio di frutta, con cui rifocillarsi. ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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Il settimo fioretto di San Francesco ci narra un digiuno quaresimale del Santo, che rest`o per 40 giorni da solo su un’isoletta del lago Trasimeno. Durante tutto questo tempo, egli mangi`o mezzo panetto, per non emulare troppo da vicino il digiuno di Cristo ≪e cacciare da s`e il veleno della vanagloria≫. Di San Francesco di Paola una leggenda narra che gi`a poppante si astenesse il venerd`ı dal latte. Da adulto si chiudeva nella sua cella l’intera quaresima, senza toccar cibo. Con vantaggio della salute fisica, oltre che spirituale, a quanto sembra. Mor`ı infatti a 91 anni (nel 1507). Famosi anche i digiuni di santa Caterina da Genova (1447-1519) che ≪mentre cos`ı digiunava, rimaneva attiva e vigorosa come quando si nutriva normalmente≫, racconta il suo ammirato biografo, barone Von Hugel. Il curato d’Ars attribuiva in gran parte lo sviluppo dei suoi poteri di guarigione agli austeri digiuni. In tempi pi`u recenti fece scalpore il caso di Teresa Neuman, (nata nel 1898), la mistica tedesca che, dall’et`a di 25 anni, si nutr`ı solo di un ostia consacrata ogni giorno. Il che si narra anche di San Nicola di Flue, svizzero. Anche yogi indiani asseriscono di arrivare a nutrirsi solo di prana, luce, energia cosmica. E Yogananda attesta di aver conosciuto una yogina, Giri Bala, che non mangiava n`e beveva da 56 anni. Il digiuno e` stato anche usato per una specie di suicidio mistico. Si danno varie versioni della morte di Pitagora. Il filosofo, perseguitato, fugg`ı a Metaponto, e rifugiatosi nel Tempio delle Muse, vi mor`ı, al termine di 40 giorni di digiuno. Secondo Porfirio questo accadde per l’impossibilit`a di procurarsi il cibo, secondo Diogene Laerzio fu una astensione volontaria. Presso i Catari, la famosa setta eretica medievale, era in uso un terribile rito: l’endoura. Dopo il consolamentum (massimo sacramento, con cui si trasmetteva lo Spirito Santo) alcuni devoti, specie se malati, per evitare di peccare mai pi`u, rifiutavano il cibo fino alla morte. Anche nella tradizione induista alcuni asceti giunti al massimo della perfezione terrena, cessano di nutrirsi e cos`ı abbandonano il corpo. Pur conservando il massimo rispetto per tali estreme scelte, ricordiamo che noi igienisti usiamo il digiuno, non per la morte, ma per la vita.

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6.5 Il digiuno nella storia della medicina I digiuno religiosi avevano anche scopi ed effetti terapeutici. Nel corso dei secoli poi il digiuno e` stato usato dai medici al solo fine di curare e prevenire malattie; per`o secondo la nostra modesta opinione, sempre in modo piuttosto ridotto e sporadico. Una cura cos`ı semplice e adatta a tutti, o quasi, i disturbi, non sembra aver mai riscosso larghi consensi presso la classe medica. Ippocrate, il grande medico greco del V sec. a.C., accenna al digiuno pi`u come ad un tipo di regime per malati, che come ad una vera terapia. Nel suo trattato ≪La medicina antica≫ leggiamo: ≪Coloro che scoprirono e cercarono la medicina, diminuirono la quantit`a dei cibi . . . ma poich`e notarono che questo trattamento non era sufficiente . . . pensarono fosse necessario un cibo pi`u debole e scoprirono le pappe. E a quanti non potevano digerire nemmeno le pappe, tolsero anche queste e si ridussero alle bevande . . . Che a taluni, quando sono ammalati, le pappe non giovano . . . ed e` chiaro che ci`o che e` stato somministrato alimenta e accresce la malattia e fa deperire e indebolire il corpo≫. Aulo Gellio (2◦ sec. d.C.), nelle sue ≪Notti attiche≫, riporta l’osservazione di un medico sul digiuno ≪Quando le cavit`a del ventre e dello stomaco si contraggono e si chiudono per un prolungato digiuno il desiderio e la capacit`a di ricere il cibo si estinguono≫. Avicenna, il grande filosofo e medico arabo, (nato nel 980 d.C.) parla molto, nella sua mastodontica e minuziosa opera, di emetici, purghe, clisteri, pozioni, ben poco di digiuno. Lo indica come cura per il vomito. La scuola salernitana (sec. XI) consiglia il digiuno, in caso di ≪rheuma≫, cio`e malattie da raffreddamento. Il monaco e filosofo Ruggero Bacone (1214-1294) consiglia il digiuno nel suo trattato: ≪De retardandibus senectutis accidentibus ≫ (come ritardare la vecchiaia). Saltando molti secoli, ai primi del 1700, un certo Padre Bernardo di Malta ,us`o il digiuno come principale agente terapeutico e scrisse un libro ≪Le virt`u medicinali dell’acqua≫, Parigi 1730. Nel 1769 un professore dell’Universit`a di Mosca, Peter Veniaminov, scrive un ≪Rapporto sul digiuno come prevenzione delle malattie≫. Altri accenni si trovano qua e l`a in medici e ricercatori isolati. Ma ripetiamo si tratta sempre di casi sporadici, finch`e la Scuola igienista americana, ai primi del 1800, riprende ed approfondisce lo studio del digiuno. Ma di questa scuola parleremo a parte fra poco. ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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Anche in Europa numerosi ricercatori e medici, che chiameremo naturisti, fra la fine dell’ottocento e i primi del novecento studiano ed applicano il digiuno. In Francia il dottor Guelpa e il suo amico dottor Frumusan, il dottor. Pauchet e il dottor Paul Carton e il medico persiano Hanish (a cui acceniamo nella bibliografia); il dottor Weber a Londra. In Germania se ne occupano il dottor Moller e il dottor Rieden, medico e teosofo. In Svizzera sperimenta digiuno, ai primi del novecento, il famoso naturista Ehret; il dottor Von Segeser scrive nel 1914 un trattato: ≪La cura del digiuno≫, e vi opera lo stesso Bertholet, che ci d`a circostanziate notizie su tutti questi medici europei, e al cui volume rimandiamo dunque, chi volesse saperne di pi`u. In Austria, ancora ai nostri giorni, cura il cancro con succhi di verdura (digiuno attenuato) un noto naturista Rudolf Breuss. Una ultima curiosit`a: intorno al 1885 divenne famoso per i suoi digiuni, in pubblico e sotto controllo medico, l’italiano Succi, studioso anche di occultismo.

6.6 Digiuni politici – Scioperi della fame Sembra che in Giappone si usasse digiunare davanti alla casa di un nemico, per umiliarlo. I prigionieri in tutti i tempi hanno digiunato per ottenere miglioramenti alle loro condizioni. Nel nostro secolo le suffragette inglesi ricorsero al digiuno quando erano arrestate, costringendo cos`ı le autorit`a a rilasciarle. Fu Emmeline Pankhurst a dare il via a questo sistema nel 1905. Un lungo e tragico sciopero della fame fu quello di 12 patrioti irlandesi, capeggiati dal sindaco di Cork, Mac Sweeny, nel 1920. Sweeny e altri due compagni ci lasciarono la vita, dopo circa 75 giorni di digiuno. Purtroppo furono imitati, sempre in Irlanda, da Bob Sands e i suoi compagni nel 1981. Anche fra questi alcuni morirono, compreso Bob. Esempi tremendi, forse da ammirare, o da compiangere, ma non certo, riteniamo da imitare. Fra i politici moderni il pi`u famoso digiunatore fu Gandhi (morto nel 1948), che un`ı nei suoi digiuni vari elementi. Egli infatti digiunava per lottare contro ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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il regime colonialista britannico, per motivi spirituali ed anche igienici. Ci ha lasciato preziosi consigli e riflessioni sul digiuno nei suoi scritti. La pratica del digiuno politico e` stata poi seguita con entusiasmo dei suoi seguaci; per cui oggi e` diffusa fra i gandhiani e i movimenti nonviolenti.

6.7 Breve storia dell’Igienismo Le origini storiche del movimento di Igiene naturale possono farsi risalire alla prima met`a del secolo scorso, in U.S.A. Quali ne sono i principi essenziali? L’igiene naturale e` pi`u un modo di vivere che un sistema terapeutico. Esso riporta in salute gli ammalati grazie agli stessi fattori che li mantengono sani; e cio`e fattori naturali: sole, aria e acqua pura, calore, cibo sano, esercizio fisico e riposo ben equilibrati fra loro, pulizia e gioia di vivere. La malattia acuta viene considerata in tale ottica, non un nemico da combattere, ma un mezzo estremo che la natura mette in atto per eliminare un eccesso di veleni nell’organismo. La tossiemia e` la vera causa delle malattie; perci`o esse si curano disintossicando il corpo e non somministrando farmaci, cio`e altri veleni. Di qui l’uso del digiuno disintossicante come terapia. Isaac Jennings (Ohio) merita di essere nominato per primo, fra questi igienisti americani. Dopo venti anni di pratica medica tradizionale, nel 1822 si dedic`o alla concezione della salute e della malattia, che egli chiam`o ≪ortopatia≫ e che costituisce uno dei fondamenti teorici del sistema igienista. Altro pionere fu Sylvester Graham, nato a Boston, nel 1794. Sostenne la necessit`a di cambiamenti radicali di vita per recuperare la salute. I principi vennero formulati inizialmente come forma di prevenzione al colera, che colp`ı New York nell’estate del 1832; e si rivelarono efficaci. Russel Thacker Trall (nato nel Connectitcut nel 1812), medico, diede grande impulso al movimento igienista e fond`o a New York una universit`a di Igeoterapia, ufficialmente riconosciuta nel 1857. Altri importanti medici igienisti furono: Susanna Wavdoods, allieva di Trall; G.H. Tailor; Robert Walter; E.H. Dewey autore di importanti studi sul digiuno. J.H. Tilden (nato nel 1851) fond`o l’Istituto di sanit`a Tilden ed e` autore di interessanti libri sulla tossiemia. Mor`ı a novanta anni. Nella prima met`a del nostro secolo l’igienismo attravers`o un periodo di crisi, superata grazie alle enormi energie profuse a favore del movimento da Herbert

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M Shelton. Questi (nato nel 1895, Texas) e` considerato il maggior rappresentante dell’igienismo nel nostro secolo. Autore di numerosissimi scritti, i suoi sette volumi ≪The Hygienic Sistem≫ sono una pietra miliare della ricerca igienista. Fond`o a Sant’Antonio, nel Texas, una clinica, ≪La Scuola della Salute≫, dove sorvegli`o circa trentamila digiuni e che e` ancora in funzione sotto i suoi successori. Shelton e` morto nel 1985 all’et`a di novanta anni. In seguito all’opera di Shelton l’igienismo si diffuse con pi`u chiarezza in America e in molti altri paesi. J.C. Thomson lo introduce in Gran Bretagna. Verso il 1950 A. Mosseri, entrava in rapporto con Shelton e si dedicava poi con slancio a diffondere l’igienismo in Francia. Sempre in Francia G. Nizet pubblica opere igieniste e i naturisti Meri`en e Passebecq aprono centri igienisti. L’igienismo in Italia. Nel 1965 Michele Manca e Dorina Grassi, dopo aver constatato i grandi miglioramenti nella loro salute apportati dalla pratica igienista, decisero di far conoscere l’igiene naturale in Italia. Dorina si impegn`o a tradurre testi dal francese e Michele se ne fece editore e diffusore con spirito missionario. Nel 1972, raggruppatisi con loro alcuni pochi igienisti a Genova, fu fondata l’Associazione Igienista Italiana (A.T.I.), a cui fu aggiunto pi`u tardi il nome di: Movimento per l’Igiene Naturale (M.I.N.), registrato legalmente.

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Parte II LA PRATICA DEL DIGIUNO AUTOGESTITO

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Avvertenza! Le indicazioni e i consigli che daremo in questa seconda parte, pur essendo validi, grosso modo, per ogni digiuno, sono finalizzati a digiuni brevi e medi (da uno a sette, dieci giorni circa); praticati da persone in discreto stato di salute, che quindi possono autogestirli con sufficiente tranquillit`a. Ripetiamo che digiuni lunghi e/o di malati gravi devono essere condotti sotto sorveglianza medica. Sappiamo bene che alcuni, anche fra gli stessi nostri amici, hanno fatto digiuni lunghi da soli. Ma noi non possiamo, n`e vogliamo accompagnarvi in tale cammino fortunoso. Chi vorr`a avventurarvisi, dovr`a rischiare in proprio.

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Capitolo 7 Come si digiuna: sette parole-chiave Digiunare pu`o apparire molto semplice: si smette di mangiare ed e` fatto. Per digiunare bene per`o in maniera fisiologicamente utile, occorre seguire alcune regole appropriate. Digiunare, significa molto pi`u del semplice non mangiare; e` una scienza e un’arte1 . Inoltre anche per condurre una pratica cos`ı semplice sono stati messi a punto metodi diversi, a volte contrastanti. Digiuno per paliers, cio`e per gradi (MERIEN), uso o meno di sali purgativi (BERTHOLET), di tisane, di essenze di fiori, ecc. I maggiori contrasti sorgono a proposito dell’acqua: bere molto, o poco, o niente? clistere s`ı, clistere no? Metodo di Shelton o del Vangelo esseno della pace? Noi indicheremo via via qualche variante e le nostre esperienze in proposito. L’igiene del digiuno pu`o riassumersi in sette parole-chiave: • RIPOSO (fisico, mentale, emozionale). • ACQUA (bevanda, lavacro, clistere). • CALORE. • OSSIGENO (e prana). • PENSIERI POSITIVI. 1

SHELTON, Il digiuno pu`o salvarvi la vita, pag.16

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• ASSENZA di tossici. • RIPRESA alimentare graduata Vediamole punto per punto.

7.1 Il riposo Il digiuno e` gi`a di per s´e un riposo; il riposo fisiologico di tutto l’apparato digestivo. L’organismo per`o non riceve pi`u energie dal cibo, user`a quindi quelle di riserva. Se esse vengono disperse in attivit`a inutili, ne resteranno meno per il lavoro di pulizia e rigenerazione (vedi anche il cap.: ≪Le leggi dell’energia ≫). Il riposo fisico (pi`u o meno totale certamente a secondo delle forze del digiunatore e della durata del digiuno) e` essenziale per ottenere rapidi benefici – Conserva la tua energia sia fisica che mentale, fin dall’inizio – ammonisce Gandhi (pag. 162). Riposo a letto, diceva Shelton, che faceva digiunare soprattutto malati. Riposo, allungati su un prato, diciamo noi, all’aria aperta il pi`u possibile (compatibilmente con la stagione e la resistenza di ciascuno); col doppio vantaggio di respirare pi`u ossigeno e tenere lontane depressione e noia. Riposo intervallato da brevi passeggiate, secondo l’umore e il desiderio, per esercitare i muscoli e aiutare la circolazione del sangue ossigenato nei tessuti. L’importante e` non fare sforzi, non stancarsi. Esercizi fisici impegnativi sono adatti solo agli obesi, che vogliono perdere peso pi`u rapidamente 2 . Ancora raccomandiamo di passare con lentezza dalla posizione supina a quella seduta e poi in piedi, per evitare capogiri, connessi all’abbassamento di pressione. Riposo mentale ed emozionale. Evitare di parlare troppo, evitare di ascoltare a lungo radio, TV, ecc. I nervi sono sensibilissimi, ci si eccita, ci si stanca, si rischia di non dormire. Le capacit`a mentali a volte si potenziano e un intellettuale pu`o essere indotto a leggere e studiare eccessivamente, ma le energie convogliate nel lavoro mentale vengono sottratte al lavoro di riparazione dell’organismo. 2

Quando leggiamo di digiunatori (Cott, Harold Smith, ecc.) che fanno parecchia attivit`a durante il digiuno si tratta probabilmente di gente molto allenata o che ha molte riserve di adipe. Fare grandi sforzi durante un digiuno e` nocivo; come speriment`o anche Gandhi che durante il suo secondo lungo digiuno lavor`o . . . marci`o . . . La sua salute ne fu molto colpita . . . (Pizzi pag. 47).

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Meglio fantasticare, osservare gli spettacoli naturali, leggere brevemente testi che elevino lo spirito, ma non comportino sforzo mentale. Allontanare da s`e pensieri e sentimenti negativi: sfiducia, risentimenti, ira, timore, preoccupazioni; evitare le discussioni e quindi le occasioni che potrebbero innescarle. Si conosce l’influenza delle passioni (odio, collera) non solo sulla salute morale, ma anche sulla salute fisica (veleni interni che vengono secreti, adrenalina, ecc.) – (RIALLAND pag. 25). Durante un digiuno si e` molto pi`u sensibili, ricettivi, indifesi. Per questo e` preferibile la solitudine o la compagnia di persone molto calme e positive (vedi anche il cap.: ≪Le compagnie≫). E` impossibile condurre un buon digiuno, se in casa i familiari ci guardano preoccupati e passano la giornata a persuaderci di smettere o gli amici ci telefonano continuamente allo stesso scopo. In tal caso e` meglio soprassedere e aspettare di trovare una situazione pi`u favorevole. Evitare contatti, impegni, staccare il telefono, se c’`e; tagliare insomma i ponti con l’esterno. E` un viaggio in un’altra dimensione, facciamolo senza corde o cordicelle che ci trattengano nel mondo di sempre. La vita moderna ci spinge ad un’iperattivit`a frenetica, ad una continua fuga da noi stessi. Per qualcuno interrompere tali abitudini, riposare, cos`ı come abbiamo indicato, restare solo con se stesso, pu`o risultare alle prime abbastanza difficile. Allora anche durante un digiuno si cercano incessanti occupazioni, oppure si prende la macchina e si va in giro tutto il giorno, ecc.. Conviene, secondo noi, prender coscienza di tale difficolt`a e poi tentare di resistere nella dimensione di riflessione, che il digiuno richiede, quel tanto o poco che a ciascuno sar`a possibile. Anche per meditare ci vuole allenamento.

7.2 L’acqua Ha tre usi: bevanda, lavacro, clistere. Bevanda Durante il digiuno idrico (di quello secco parleremo fra poco) l’unica bevanda consentita e` l’acqua pura (al pi`u si pu`o aggiungere qualche goccia di limone, per chi lo desidera). Qui i vari esperti di digiuno danno consigli diversi: almeno due litri al giorno, solo qualche bicchiere, ecc. ecc. Noi, confortati dalla nostra esperienza e dal parere di Shelton, diamo le seguenti indicazioni. ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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Bere seguendo lo stimolo della sete. Se per`o tale stimolo mancasse, bere ugualmente almeno tre o quattro bicchieri al giorno, per prudenza, onde evitare pericoli di disidratazione. L’acqua deve essere il pi`u possibile pura, naturale, leggera, non troppo calcarea, non clorata, non gassata, non ghiacciata, a temperatura ambiente, oppure calda se e` gradita. Va bevuta a piccoli sorsi, passandola fra i denti prima di ingoiarla. Fare attenzione a non bere troppo, solo per calmare i crampi allo stomaco (che passano egualmente bene, anzi meglio, senza bere) o la smania nervosa: si tratterebbe di una falsa sete. Parrebbe che bevendo in eccesso non si faciliti la disintossicazione, anzi la si rallenti e si possano riassorbire con l’acqua le tossine che si stanno espellendo. Bere in calice prezioso pu`o essere una nota gratificante (COTT pag. 73). Il lavacro Ha due scopi: ripulire la pelle e liberare i pori dalle tossine espulse; ricaricare l’organismo col prana, che l’acqua contiene (la pelle pulita assorbe meglio anche il prana dell’aria). Secondo la tradizione religiosa esoterica poi l’abluzione purifica da ogni negativit`a. Anche qui le modalit`a e i consigli sono diversi, non tutti di facile attuazione. Bagno alla sorgente, prescrive Saury (pag. 113); bagno in fiume o lago, secondo il Vangelo esseno della pace. Tali acque naturali sono ricche di prana. Ma se non ci sono nelle vicinanze o sono troppo fredde? Il freddo toglie energia e per qualcuno e` impossibile da affrontare. Dunque la cosa pi`u semplice e` il bagno in una tinozza scaldata al sole, o nella vasca da bagno a temperatura corporea (mai troppo caldo o troppo freddo, ambedue gli estremi sono pericolosi). Spugnatura calda, consigliava Gandhi. Assai gradevole e pratico, specie quando si e` pi`u deboli, il lavaggio consigliato da Hanish. I piedi immersi in acqua (pi`u o meno calda secondo la stagione), strofinare rapidamente e vigorosamente tutto il corpo con un asciugamano ruvido, di spugna; immerso nell’acqua e ben strizzato. Tali lavacri dovrebbero essere quotidiani. Lavarsi anche la lingua impatinata con uno spazzolino morbido 3 Il clistere Shelton lo proibisce. In un’ottica strettamente igienista infatti il clistere non e` ammesso, non essendo un intervento ≪naturale≫. Noi pensiamo che, anche nel digiuno idrico, sia molto utile farne almeno uno, qualche ora dopo l’ultimo pasto; specie se si soffre di stitichezza o non 3 Il modo migliore per pulirsi la lingua, secondo un metodo yoga, e` il seguente: passarvi l’orlo di un cucchiaino da the, di taglio come un rasoio.

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si e` preparato il digiuno con una dieta adatta (vedi il cap: La preparazione fisica e mentale). Si affronta cos`ı il digiuno con l’intestino libero. Nel digiuno secco, di cui parleremo fra poco, si fa invece un clistere al giorno, che serve a fornire acqua all’organismo. Poich`e non tutti sanno farsi un clistere, riportiamo qui alcuni consigli ad hoc. L’apparecchio deve essere appeso all’altezza della nostra testa, quando siamo in piedi; si iniettano circa due litri d’acqua a 38◦ , si trattiene un poco prima di evacuarla, massaggiando il ventre da destra verso sinistra. All’occorrenza si ripete subito dopo un altro clistere di due litri. La posizione migliore e` in ginocchio, con la fronte appoggiata sulle mani intrecciate che toccano terra, affinch`e lo stomaco sia pi`u in basso dell’ano. . . In questo modo l’acqua raggiunge anche la parete superiore del colon, pulendo a fondo tutto l’intestino. . . L’ora migliore e` la sera . . . Usare acqua minerale non gassata, irraggiata con lampada a raggi infrarossi a 50 cm. per un quarto d’ora, o esposta al sole per un’ora. L’acqua del rubinetto infatti e` inattiva, non emette onde . . . assorbir`a carica vitale da voi e dopo vi sentirete gi`u di tono – (ASTOLFI, pagg. 69, 70). Aggiungiamo che, durante un digiuno, anche la mattina presto sembrerebbe adatta per il clistere (vedi tab. n. 4 sulla circolazione delle energie), ma dopo bisogna mettersi di nuovo a letto perch`e ci si sente deboli. In un’ottica igienista poi e` da preferire il sole alla lampada!

7.2.1 Il digiuno secco di OMERO, ANTONIO e GLORIA. Il gruppo romano, sotto la guida di Omero, ha sperimentato un tipo di digiuno secco, attenendosi strettamente alle indicazioni contenute nel ≪Vangelo esseno della pace≫. Tale digiuno ci e` sembrato pi`u efficace, pi`u rapido nei suoi effetti benefici e, tutto sommato, pi`u piacevole del digiuno idrico. Ma poich`e forse presenta qualche difficolt`a in pi`u (senso di sete, inesperienza nell’uso del clistere, ecc.) pu`o non essere adatto o gradito ai principianti. Durante questo digiuno non si beve mai acqua, tuttalpi`u ci si limita a sciacquarsi la bocca e poi si sputa. Si fa invece un clistere al giorno, con acqua scaldata al sole, che ripulisce l’intestino e fornisce al corpo la quantit`a di acqua necessaria, assorbita attraverso la mucosa intestinale. Dopo il clistere infatti ci si sente la bocca inumidita. ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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Si fa un bagno quotidiano, si passa l’intera giornata in mezzo alla natura, prati o boschi; il corpo nudo (per quanto e` possibile), esposto all’aria e al sole. Che si possa andar avanti cos`ı, senza danno (almeno nel caso di persone mediamente sane) e` sicuro. Parecchi di noi lo hanno fatto per 5 o 7 giorni. Omero per 15 e un altro, Piero, per 25 (sempre senza bere). Aggiungiamo per`o che siamo tutti vegetariani da anni. In conclusione: col metodo ≪Shelton≫ si beve acqua, ma non si fa il clistere; col metodo ≪esseno≫ non si beve acqua, ma si fa un clistere al giorno e un bagno. Il dr. Hanish, a sua volta, unisce le due cose; consiglia di fare un clistere al giorno e di bere un po’ d’acqua, solo se si ha sete, ma pochissima per volta, passandola fra i denti e mescolandola con la saliva prima di ingoiarla (HANISH, Respiro e salute). Alcuni poi rompono il digiuno secco con gran quantit`a di acqua distillata e poi frutta.

7.3 Calore Bisogna seguire un principio molto semplice. Durante il digiuno si ha piu` freddo del normale, specie alle estremit`a, mentre il corpo deve essere sempre mantenuto gradevolmente caldo. Mani e piedi, anche quando si e` all’aperto, devono restare caldi. Il freddo toglie energie e pu`o essere dannosissimo durante un digiuno. Quindi coprirsi con indumenti e plaid di lana, scaldarsi al sole (la testa all’ombra). Usare, all’occorrenza, bottiglie di acqua calda ai piedi. Uscire fuori all’aperto, anche d’inverno (ben coperti) aiuta l’organismo a vincere pi`u facilmente il freddo.

7.4 Ossigenazione – Prana – Bagni d’aria e di sole L’aria pura, durante un digiuno, e` un altro fattore essenziale alla sua riuscita. La raccomandiamo in modo particolare, perch`e non sempre, nei testi e nella pratica, le si d`a tutto il risalto necessario.

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Il sangue, povero di sostanze alimentari, si carica cos`ı di ossigeno, che viene avidamente assorbito dalle cellule ed e` indispensabile ai processi catabolici. Durante il digiuno letteralmente ≪si campa d’aria≫. E ci si carica di prana, questa misteriosa energia, che pervade tutto l’universo. Approfittate dei periodi di digiuno per imparare a captare il prana: e` pi`u facile perch`e il corpo e` affamato. I principali ricettori si trovano sulle palme delle mani, le piante dei piedi, le narici, gli orifizi genitali. Gli ioni negativi, cio`e carichi di prana, sono numerosi nei luoghi ricchi di piante, al mare, in montagna, in pianure ventose. – (ASTOLFI, pag. 160) 4 Ci`o ci fa capire una volta di pi`u l’importanza di condurre un digiuno in seno alla natura, fuori citt`a. Come si assorbe l’ossigeno e il prava? Innanzitutto respirando. Quindi respirare profondamente. Proprio durante un digiuno si pu`o sentire un senso di costrizione alle costole e bisogna reagire allargando le braccia e inalando a fondo. Fare qualche esercizio respiratorio molto semplice, se si conosce. (Secondo Hanish sarebbe meglio intraprendere un digiuno dopo averli imparati). Stare il pi`u possibile all’aperto (appena si esce in campagna, su un prato, si sente una ricarica di energia e di benessere). Dormire con la finestra aperta (basta essere ben caldi dentro il letto). L’ossigeno e il prana si assorbono anche attraverso la pelle, quindi bagni d’aria, compatibilmente con la temperatura. Sono consigliati, diremo indispensabili, anche i bagni di sole, brevi nelle ore ≪sane≫, cio`e nelle prime ore del mattino e verso il tramonto, quando i raggi non bruciano. Per questi bagni la cosa migliore sarebbe essere completamente nudi; non tanto per esporre anche quei pochi centimetri di pelle coperti dagli slip, quanto per la buona circolazione delle energie (pensiamo ai meridiani della medicina cinese). Utile anche, nelle ore pi`u calde, esporre al sole i genitali per dieci minuti, aiutandosi con le mani a scoprirli. Questo d`a una forte ricarica di energia (SAURY pag. 79). Tutto questo sempre che si possa usufruire della necessaria privacy. Altrimenti si fa quel che si pu`o. 4 Ricordiamo che lo ione e` un atomo o frammento di molecola caricato elettricamente. I piccoli ioni negativi conferiscono vitalit`a all’organismo . . . In campagna vi sono 2 o 3 piccoli ioni negativi per uno grosso lento; in citt`a la proporzione e` di uno negativo rispetto a 275 o addirittura 600 grossi. (A. Van LYSEBETT, Pranayama, ed. Astrolabio, pagg. 19 e 20).

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7.5 Pensieri positivi Forse mai come durante il digiuno la psiche ha potere sul corpo. Un atteggiamento sereno, pensieri elevati influenzano beneficamente tutto l’organismo. Quali pensieri? Allegra curiosit`a verso l’esperienza che stiamo affrontando; fiducia nei suoi effetti benefici. Ammirazione per la perfezione del creato. Benevolenza e compassione verso tutti gli esseri senzienti. Pensa al tuo Creatore e al tuo rapporto con Lui e con il resto della creazione (GANDHI pag. 163). Rialland consiglia il digiuno verbale, cio`e il silenzio goduto come ricchezza interiore (vedi le belle pagine: 83 e segg). Saury parla di digiuno creativo e spiritualizzato (pag. 106 e seg.). Ognuno si regoler`a secondo la propria creativit`a ed indirizzo spirituale. (V. anche i capitoli: ≪Come passare il tempo ≫ e ≪Digiuno e preghiera ≫).

7.6 Assenza di tossici Poich`e, durante il digiuno, l’organismo e` particolarmente ricettivo e ≪vuoto≫, bisogna evitare il contatto con qualsiasi sostanza tossica, sia ingerita, sia respirata, sia a contatto di pelle. Ogni tossico sarebbe assorbito al cento per cento, e avrebbe effetti potenziati. Evitare perci`o di prendere medicinali, che possono creare situazioni imprevedibili. L’assunzione di droghe durante li digiuno potrebbe essere pericolosissima. Evitare le sigarette e la vicinanza dei fumatori. Che non si prenda n`e the n`e caff`e e` dato per scontato. Evitare esalazioni di vernici, gas di scappamento di auto, ecc. Evitare anche saponi e dentrifici industriali, cosmetici, borotalco, ecc. Usare argilla per lavare i denti 5 , se mai dentifrici e saponi ≪naturali≫, di erboristeria, o meglio ancora acqua e basta. Evitare i tessuti sintetici. 5

L’argilla deve essere di tipo grasso, priva di sabbia o altre impurit`a, che possano danneggiare lo smalto.

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7.7 Ripresa alimentare Also a mad can fast, bul only a wise man can break the fast≫ Anche un pazzo sa digiunare, ma solo un saggio sa rompere il digiuno. (Massima igienista inglese). ≪

La rottura e` la fase pi`u delicata e difficile di un digiuno. Una rottura fatta a casaccio pu`o essere disastrosa. L’organismo deve riabituarsi gradatamente all’assunzione di cibo e all’attivit`a. Per stabilire la durata e la gradualit`a della rialimentazione, basta fare un semplice calcolo: tanti giorni di digiuno, tanti di rialimentazione (e ancora altrettanti di dieta controllata). Il digiuno e` comparabile ad una montagna. La discesa di questa montagna, una volta toccata la cima, esiger`a all’incirca lo stesso spazio di tempo della salita (RIALLAND pag. 26). Per esempio, se abbiamo digiunato tre giorni, calcoliamo ancora tre giorni in cui reintrodurremo a poco a poco i vari cibi finch`e, alla fine del terzo giorno, faremo un pasto pi`u o meno normale. Ma dovremo ancora per tre giorni fare un’alimentazione particolarmente leggera e sana. In tutto il periodo di rialimentazione la dieta deve essere strettamente vegetariana e seguire le combinazioni alimentari giuste (vedi tav. n. 3). ` bene preparare la rottura vera e propria bevendo un bicchiere di acqua E molta calda a piccoli sorsi (attenti a non ustionare la lingua per`o!). Questa lava ed apre stomaco e fegato (AIVANOV pag. 82). Oppure un bicchiere di acqua e limone (si pu`o aggiungere anche un pochino di sale per aumentare le qualit`a basiche del limone). Questo neutralizza l’acidit`a nell’organismo (ANANDAMURTI pag. 40). Il digiuno secondo Shelton (e questa e` la regola pi`u generale) si rompe con succhi di frutta fresca, di una sola qualit`a, preparata l`ı per l`ı. La frutta dovrebbe essere biologica, di stagione. Possiamo consigliare per esempio: arance (inverno); mele (primavera); pomodori maturi e altra frutta (estate); uva (autunno). A coloro che soffrono di disturbi intestinali si consiglia per`o di non interrompere mai il digiuno con frutta acida. In casi particolari di rifiuto di frutta, pi`u o meno giustificato (macrobiotici, o d’inverno, quando fa freddo) il digiuno si pu`o interrompere con brodi vegetali o acqua di riso. I digiuni pi`u brevi si interrompono con frutta (o succhi) e yogurth. Nei digiuni pi`u impegnativi si comincia con mezzo bicchiere di succo di frutta (un po’ allungato con acqua) ogni due o tre ore. I vari cibi dovrebbero reintrodursi in questo ordine: succhi di frutta frutta intera e succhi di verdura, ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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verdura intera cruda e cotta (evitando all’inizio quella amidacea: patate, carote e cavolo). Proteine non concentrate (formaggi freschi) Infine cereali. Usare frutta e verdura di coltivazioni biologiche; anche se non sono facili da trovare, bisogna fare il possibile, perch`e e` importante non reintrodurre subito veleni nell’organismo. Si fanno pasti piccoli e frequenti, si mastica a lungo ogni boccone. Quando descriveremo il digiuno di uno, tre, sette giorni, daremo altre indicazioni pi`u particolareggiate. Se si vogliono protrarre gli effetti del digiuno si pu`o continuare invece con una dieta di sola frutta, sempre di una sola qualit`a (dieta di mele, cura dell’uva, ecc.) ancora per alcuni giorni. (Vedi anche il cap.: il digiuno attenuato). All’inizio della rialimentazione possono presentarsi due problemi: uno fisico, uno psichico. Pu`o accadere che, contrariamente a quanto si presumeva, non abbiamo alcuna voglia di mangiare, dobbiamo nutrirci quasi a forza. Ci`o pu`o preoccupare o spaventare. Si pu`o passeggiare, fare una doccia fresca, annusare l’odore del cibo, per stimolare l’appetito. La rottura del digiuno dopo pochi giorni, prima del ritorno della vera fame, non e` fisiologica; l’organismo vorrebbe continuare il suo lavoro di disintossicazione. Dobbiamo guidarlo, un po’ forzandolo, a rientrare nella normalit`a. Se c’`e una crisi di eliminazione in atto (coliche, febbricola o altro) bisogna aspettare che passi, prima di rialimentarsi, altrimenti si rischia di vomitare. La seconda difficolt`a e` questa: si pu`o attraversare a questo punto un breve momento di depressione. Ci sembra di aver sbagliato tutto, ci si pente di aver digiunato, si avvertono sensi di angoscia inspiegabili. Uscire dall’atmosfera limpida e rarefatta del digiuno, per affrontare la realt`a terrestre, porta un certo squilibrio. E` un passaggio di dimensione. Conoscendo in anticipo la possibilit`a di questa piccola crisi, possiamo meglio padroneggiarla e superarla. A questo punto la presenza di persone premurose, affettuose, calme, che ci preparino il cibo ecc., e` di grande conforto. Pi`u tardi, quando lo stomaco si e` un po’ riaperto, pu`o venire invece la smania di mangiare pi`u di quanto in realt`a si riesca a digerire, con senso di gonfiore e di peso. ` necessario in questa fase molto autocontrollo, sia riguardo al cibo, sia E nelle occupazioni. Bisogna aver pazienza, non affrettarsi. Riprendere le proprie attivit`a gradatamente. ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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Se si ha un numero di giorni limitati a disposizione, e` meglio fare un digiuno pi`u breve, ma avere pi`u tempo per l’uscita dal digiuno. Molte riprese vengono affrettate troppo, per impazienza o impegni, e si compromettono cos`ı i benefici ottenuti. Nella terza fase bisogna ancora evitare gli eccessi, mangiare cibi molto sani, in gran parte crudi, ben combinati. Il recupero dell’energia essendo, come abbiamo visto, assai diverso da persona a persona, bisogna seguire le indicazioni del nostro stesso organismo senza forzare.

7.8 Difficolt`a – Avvertimenti Per le controindicazioni e i malesseri durante un digiuno rimandiamo ai capitoli specifici nella prima parte (≪Malesseri e crisi di eliminazione≫ e ≪Controndicazioni e pericoli≫). Riprendiamo qui solo alcuni punti. Ricordiamo che le crisi di eliminazione devono essere le benvenute, se pure spiacevoli, perch`e indicano che ci stiamo avviando verso la guarigione e/o il miglioramento del nostro stato di salute. Uno dei, disturbi pi`u frequenti e forse il pi`u inquietante (ma non pericoloso) e` la palpitazione o tachicardia. Avvertiamo cio`e il cuore che batte forte. Se l’intestino e` libero (di qui l’importanza di liberarlo prima del digiuno), se si e` calmi e riposati, ben ossigenati, non dovrebbe presentarsi. Nel caso fare un automassaggio (di tipo do-in), respirare aria pura e aspettare che passi. Se tende a riaffacciarsi, si e` intimoriti, si e` soli, interrompere il digiuno. L’unico rischio sostanziale, forse, di un digiuno breve autogestito e` che esso pu`o essere effettuato da individui nevrotici, che sono incapaci di autoregolazione, anzi sviluppano cariche auto distruttive. Tali persone devono essere seguite molto da vicino, non possono essere lasciate a se stesse. I problemi insorgono di solito quando non si sono seguite le controindicazioni, o si contravvengono tutte le regole che abbiamo appena spiegato. Il digiuno e` una cosa seria; va condotto a regola d’arte. Non si pu`o pretendere di ricavarne benefici, se si fa tutto il contrario di quello che si dovrebbe: si prende freddo, ci si affatica, ci si rialimenta a casaccio.

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7.9 Le leggi dell’energia Le ricapitoliamo e chiariamo in un capitolo specifico, perch`e e` fondamentale capirne il funzionamento. Anche per l’energia corporea vale la legge generale della fisica: l’energia non ˜ si crea, non si distrugge, ma si trasforma. Se cessAarno di nutrirci e quindi non assumiamo pi`u energia esterna dal cibo, i processi vitali si svolgono consumando le energie di riserva nell’organismo (grassi, glicogeno, ecc.). Nello stesso tempo per`o l’organismo risparmia il lavoro occorrente a digerire e assimilare il cibo. Insomma e` come smettere di lavorare per un certo tempo e vivere con i denari messi da parte, quando si lavorava. Si sta benissimo, solo che il capitale un bel giorno finisce. Durante il digiuno non si ha in realt`a diminuzione di apporto energetico, ma si vive con l’energia messa da parte. La sensazione di debolezza deriva soprattutto dal fatto che l’energia defluisce dai muscoli, per affluire agli organi emuntori (fegato, reni, ecc.). Il corpo, con questa debolezza, ci suggerisce il riposo, per svolgere meglio il suo lavoro rigeneratore. Alcune persone durante il digiuno avvertono invece un potenziamento delle loro forze, come se entrassero in contatto con energie interne prima bloccate, o pi`u spesso un flusso e riflusso di energie. Forse la debolezza precedente dipendeva da intossicazione. In realt`a questi fenomeni, la diversit`a di reazioni e sensazioni da individuo a individuo ecc. non sono facilmente spiegabili 6 In ogni caso e` bene non sperperare energie durante un digiuno. Se si conserva una certa attivit`a, e` vero che ci si pu`o sentire pi`u forti, ma questo significa solo che stiamo canalizzando l’energia verso un’attivit`a esterna, non verso la disintossicazione. Abbiamo osservato infatti che, in molti casi, se si continua un’attivit`a fisica, passeggiate, sport, ecc. la disintossicazione piu` intensa non comincia e le prime crisi di eliminazione avvengono quando, per debolezza, tali attivit`a vengono sospese. Un’attivit`a fisica moderata all’aperto, invece, pur consumando un minimo di energie, e` necessaria per accelerare la circolazione del sangue ossigenato nei tessuti. E` bene evitare anche qualsiasi stimolo violento, tipo docce fredde, che danno 6 Perfino le posizioni astrologiche alla nascita sembrano influenzare il flusso delle energie in un individuo (GARRISON, Astrologia e salute, cdigiuno Longaneri, pag. 165). Pensiamo anche ai bioritmi).

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solo una momentanea sensazione di benessere, perch`e interrompono il processo di disintossicazione. Ma in realt`a sono solo una sferzata, non apportano alcuna energia dal di fuori 7 . Durante il digiuno l’organismo diviene pi`u capace di captare ed assorbire energie sottili, il prana, le vibrazioni, e di queste si deve nutrire, questo e` un reale apporto energetico. Bisogna badare al fatto che anche il prana e gli ioni negativi possono, per`o, essere assorbiti in sovraccarico. Se l’individuo e` impreparato, un eccesso di esposizione all’aria aperta, vento, ecc. pu`o farlo divenire nervoso, insonne, in tensione. Noi raccomandiamo l’aria aperta, ma sempre secondo la propria capacit`a d’assorbimento. Tale esposizione va fatta in maniera proporzionata alla propria resistenza e progressiva. Il prana segue il pensiero. Secondo alcuni maestri yoghi l’energia guaritrice pu`o essere guidata verso gli organi malati o carenti, concentrandosi su di essi. Ma se non si conoscono bene tali tecniche, e` meglio rilassarsi e lasciarla fluire spontaneamente. Il pensiero ansioso o preoccupato, concentrato sull’organo malato, potrebbe al contrario bloccare tale flusso. Ancora un’ultima osservazione. E` stato notato (SHELTON, Digiunare per guarire, pag. 192) che alla rottura di un digiuno, gi`a al primo sorso di succo, o al primo boccone, prima che il cibo sia digerito, ci si sente rinfrancati e meno deboli. Riflessi condizionati? Autosuggestione? Oppure questo avviene perch`e il corpo pranico assorbe energia gi`a dalla masticazione? (ASTOLFI pag. 36). Questi fenomeni sono abbastanza misteriosi.

7.10 Il post-digiuno Non tutti i benefici si manifestano subito dopo un primo digiuno breve o medio. In alcune persone la salute sembra quasi peggiorare, a causa di una crisi di eliminazione intensa, non ancora portata a termine. Ma, anche in questi casi, una salute migliore si stabilisce dopo alcuni giorni o settimane dalla ripresa alimentare. 7

Accade lo stesso quando nella vita di tutti i giorni si prende un caff´e, un th´e o altro stimolante. Ci si ≪sente≫ solo pi`u forti, in realt`a subito dopo si diviene pi`u deboli. E` ben diverso insomma, se ad un cavallo si d`a una frustata o una manciata di biada.

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Riprendendo la vita normale, se alcuni dei risultati pi`u appariscenti ottenuti durante il digiuno si attenuano, permane il miglioramento generale. Ma occorre perseverare nelle abitudini di vita pi`u sana, se si vogliono stabilizzare tali miglioramenti. Cos`ı di digiuno in digiuno si pu`o arrivare ad un cambiamento di alimentazione, di abitudini e anche di mentalit`a. Se si vuole!

7.11 Conclusione dell’igiene del digiuno Non vorremmo che, dopo la lettura di queste pagine, l’aspirante digiunatore restasse con l’impressione che il digiuno sia una cosa complicata e difficile. Noi abbiamo voluto dare le pi`u minuziose indicazioni e discutere alcune varianti, perch`e non ci siano imprevisti e ciascuno possa scegliere i suggerimenti a lui pi`u adatti. Nei digiuni brevi, fino a tre giorni, di tutti i consigli, che abbiamo dato, o che daremo, vanno seguiti almeno gli essenziali, senza ansia se alcuni secondari sono irrealizzabili. La portata degli errori o trasgressioni, che sarebbero gravi in un digiuno lungo, e` assai diminuita in uno breve. All’atto pratico il digiuno e` una cosa semplice. Stare a riposo, al caldo, sereni, in un ambiente naturale, bere acqua pura (o fare un clistere). Rialimentarsi poi gradatamente cominciando dalla frutta. Tutto qui.

7.12 La programmazione Dopo aver cos`ı rassicurato il lettore, dobbiamo aggiungere per`o che la semplicit`a e` sempre un punto d’arrivo, altrimenti si cade nel semplicismo. Se c’`e una cosa che va programmata con cura e` un digiuno, perch`e e` fastidioso e controproducente dover affrontare problemi e imprevisti nello stato di debolezza fisica e rilassatezza mentale, che il digiuno porta. E questo anche per digiuno brevi. Bisogna liberarsi da tutti gli impegni, ispezionare prima il luogo dove si star`a, avere presso di s`e tutte le cose che possono occorrere, compresa un po’ di frutta, yogurth e miele per la rialimentazione, se si e` soli. La frutta non sar`a freschissima, ma almeno e` a portata di mano. ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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7.13 La preparazione fisica e mentale E` consigliabile smettere qualche giorno prima l’uso di eccitanti, caff`e, sigarette, di medicinali e anche della carne. L’ultimo pasto dovrebbe essere leggero (yogurth, frutta), seguito da un clistere. In digiuno pi`u impegnativi, alcuni giorni a verdura e frutta ripuliscono naturalmente l’intestino e possono rendere superfluo il clistere (non da tutti ammesso o gradito). Ci si prepara anche documentandosi, leggendo libri sul digiuno ecc. Lo scopo del digiuno deve essere ben chiaro, meglio se messo per iscritto ≪Il digiuno deve essere motivato, non lo si pu`o fare per niente ≫(A. DRAGO pag. 371). Secondo Saury (pag. 79), se la durata del digiuno viene decisa in anticipo, l’organismo si adegua a tali tempi. (v. Nota)

7.14

Quanto digiunare≫?



A questa domanda e` molto difficile rispondere per la grande diversit`a di resistenza da individuo a individuo8. Fra i medici ed esperti di digiuno, ci sono i partigiani dei digiuni lunghi e quelli dei digiuni brevi e ritmati. Nell’autogestione bisogna attenersi piuttosto a quest’ultima modalit`a. I primi digiuni quando si e` inesperti non devono superare i tre giorni. Si possono fare due digiuni brevi o medi (3, 5, 7 giorni) due volte l’anno, ai cambi di stagione. Per mantenimento c’`e chi digiuna un giorno alla settimana, chi un giorno al mese. C’`e chi digiuna molto di pi`u e chi di meno. Soprattutto e` essenziale mantenere lo stesso ritmo, una volta trovato quello giusto. Si pu`o poi fare un digiuno lungo ogni qualche anno. Non si deve ripetere un digiuno lungo prima di sei mesi. Inoltre bisogna tenere presente che i vantaggi fisici o le esperienze spirituali in un digiuno non sono sempre proporzionati alla sua lunghezza, ma molto all’accuratezza con cui viene condotto, allo stato d’animo, ecc. 8

Se si e` debilitati e privi di energia, sarebbe bene, prima di affrontare un digiuno impegnativo, ricaricarsi con qualche giorno di riposo al mare o in montagna.

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7.15 Quando e dove? Quando? La stagione dei grandi digiuni e` sempre stata la primavera, periodo della massima eliminazione e disintossicazione. Anche all’inizio dell’autunno conviene digiunare, passando dall’alimentazione estiva (molto yin) a quella invernale. Nella settimana il giorno pi`u adatto e` in genere il venerd`ı (che corrisponde nel ciclo settimanale alla primavera). Per la scelta del giorno pi`u adatto nel mese vedi il cap. ≪Digiuno e luna≫. Vi sono poi le vigilie delle festivit`a ed altre occasioni contingenti. Per le donne che hanno il ciclo, potendo scegliere, sarebbe bene iniziare un digiuno subito dopo la fine della mestruazione. A voler essere raffinati, si possono armonizzare i tempi del digiuno col proprio bioritmo. Dove? Luogo ideale e` una casa di campagna, una seconda casa propria o di amici, con prati e boschi nelle vicinanze. Piante e alberi di specie diversa, secondo Saury (pag. 105) dovrebbero trovarsi nel luogo del digiuno Ogni specie d`a un messaggio differente. L’olivo conferisce calma, dolcezza, forza. E non lontano dovrebbe esserci anche un lago o una sorgente. (Sarebbe infatti meglio bere acqua sorgiva). Ma tutto questo non sempre e` reperibile. Almeno una casa tranquilla, silenziosa, con una terrazza. Se non si trova altro, a casa propria in citt`a, usando certi accorgimenti: tener lontano parenti o amici ansiosi, andare giornalmente in parchi poco frequentati ecc. C’`e anche chi si propone di digiunare in tenda, e dovrebbe essere bellissimo, occorre per`o essere gi`a esperti di campeggi e di digiuno, essere sicuri di non avere freddo, ecc.. In pratica anche se non e` possibile avere le condizioni ottimali di luogo e di tempi, si possono trarre egualmente benefici dal digiuno, adattandosi alle circostanze e seguendone almeno le regole fondamentali.

7.16 Istintoterapia La variabilit`a dei tempi del digiuno, la necessit`a di adattarlo alle circostanze, ci induce ad accennare al concetto di istintoterapia. I nostri consigli non possono che essere generici. Ciascuno, seguendo le esigenze del proprio stesso corpo, dovr`a

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adattarne a s`e i tempi e i modi. Nessun testo scientifico, nessun medico potr`a lontanamente avvicinarsi alla precisione delle indicazioni dell’istinto. E` molto importante fare attenzione a tali richieste ed avvertimenti e saperli riconoscere; non scambiarli con proiezioni mentali o con le ≪voglie≫; che nascono ` importante saper adattare alle proprie necessit`a i vari da abitudini errate. E consigli degli esperti, senza seguirli passivamente. Il digiuno stesso fra l’altro e` una buona occasione per rientrare in contatto profondo col nostro corpo e le sue voci istintuali, cos`ı appropriate, circostanziate, salvifiche. (Vedi anche BURGER, L’istintoterapia Ass. Igienista, Italiana). Imparate, dunque, ad ascoltare il vostro corpo!

7.17 Abbigliamento Seguire con pi`u cura le norme igieniste. Abiti e biancheria comodi, sciolti, di fibre naturali (cotone, lana, lino), di colori chiari. Fibre sintetiche e coloranti possono essere tossici. Il bianco difende dalle radiazioni nocive. Le calze soprattutto bianche, perch`e i piedi assorbono veleni piu` di altri organi. In pratica l’abbigliamento migliore e` una tuta di cotone, di colore chiaro. Togliere anelli, catenine, altri metalli, che impediscono la buona circolazione delle energie. E` utile anche sospendere l’uso degli occhiali, per favorire un miglioramento della vista. (Chi porta dentiere deve tenerle e masticare ogni tanto a vuoto, altrimenti la gengive potrebbero ridursi e la dentiera non andare pi`u bene).

7.18 Il sonno E` bene dormire nelle ore buie, dal tramonto all’alba, con la finestra aperta. Un letto rigido, la testa al Nord (in direzione del campo magnetico terrestre). La sera limitare al massimo letture, conversazioni, radio, TV; altrimenti, eccitati, non si dorme. Durante un digiuno il sonno e` pi`u leggero, ma riparatore. Non preoccuparsi se si dorme meno, significa che l’organismo non ne ha bisogno. Coloro che

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desiderano dormire di pi`u devono svolgere un’attivit`a fisica durante il giorno (ma in questo caso, specie nei malati; i benefici saranno pi`u lenti).

7.19 Come passare il tempo Durante un digiuno si ha una gran quantit`a di tempo, tutto quello che normalmente viene impiegato a comprare, preparare, mangiare il cibo, ripulire stoviglie, ecc.. Inoltre quello che deriva dalla sospensione del lavoro e degli impegni. Non sempre si hanno per`o le forze. In ogni caso non conviene, come abbiamo gi`a detto, consumare energie in attivit`a faticose. Suggeriamo qualche attivit`a leggera, il resto e` lasciato alla creativit`a di ciascuno. Riordinare e pulire con cura la propria stanza, sistemarla gradevolmente con poster, fiori, ecc. fin dall’inizio del digiuno. Questo ci mette in sintonia con le cose intorno a noi. Mentre noi ci purifichiamo, anche il nostro ambiente deve divenire puro. Leggere libri sul digiuno o altre tecniche naturali. Ci sembreranno molto pi`u interessanti, mentre stiamo vivendo l’esperienza. Scrivere un diario: sar`a utile in un prossimo digiuno. Disegnare, dipingere con pennarelli o acquarelli: i colori ci appaiono pi`u vivi. Osservare, con i sensi resi pi`u acuti dal digiuno, erbe, fiori; ascoltare uccelli. Musica classica, conversazioni e letture sempre brevi. Meditare. Pregare. Saury (pag. 106) parla di digiuno spiritualizzato con vocalizzi e canto, audizione di canti gregoriani, lettura di testi sacri e poemi. Ogni attivit`a deve essere interrotta appena richiede sforzo. Non bisogna neppure aver paura del non-fare; un po’ di noia forse e` inevitabile. Ma e` un tipo di noia, che, accettata serenamente, pu`o risultare positiva. Dalla forzata inazione possono nascere nuovi progetti nuovi filoni di ricerca interiore.

7.20 Le compagnie Mai come durante un digiuno si apprezza la saggezza del vecchio adagio: ≪Meglio soli che male accompagnati≫. Il digiuno ci rende particolarmente ricettivi alle vibrazioni, che ci trasmettono gli altri (ASTOLFI pag. 63). Tanto positive che ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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negative. E` gradita la presenza di persone dolci, pure, premurose, spirituali. Se si e` ben affiatati, si pu`o digiunare col proprio partner o con amici igienisti. Se non si e` sicuri di questa perfetta intesa, meglio isolarsi. (v. Nota) Gli asceti, i mistici hanno sempre digiunato nel deserto. Le pi`u importanti esperienze spirituali si hanno nella solitudine.

7.21 Tecniche utili complementari Al digiuno si possono abbinare, con moderazione, tecniche naturiste o yogiche ≪dolci≫. Ne suggeriamo alcune, che ci sembrano pi` u idonee, indicando qualche manuale, da cui apprenderle. Alcune vanno imparate prima del digiuno: 1. Esercizi respiratori (RAMACHARAKA, Respirazione e salute, ed. La bussola – HANISH, Salute e respiro o altri testi). 2. Automassaggio. Doin. Molto utile, quasi indispensabile per rinfrancarsi e rinvigorirsi. Vedi Tav. n. 4. (RODIFAL Doin, ed. Mediterranee o altri testi). 3. Ginnastica oculare. Abbinata al digiuno pu`o far recuperare qualche grado di vista (BENJAMIN, Miglior vista senza occhiali, ed. Astrolabio o altri testi). 4. Affermazioni scientifiche di guarigione (YOGANANDA, ed. Astrolabio). 5. Inoltre si pu`o fare qualche asana yoga (le posizioni si tengono con pi`u facilit`a per la maggior elasticit`a delle giunture) (vedi; anche per le pratiche yogiche di purificazione associate al digiuno, R. VAN LYSEBETH, Perfeziono lo yoga, ed. Mursia). 6. Training autogeno. Si pu`o passeggiare a piedi nudi, per stimolare la pianta del piede. Si possono tagliare o rasare i capelli per rinforzarli. Si possono fare applicazioni di argilla (disapprovate per`o da Shelton). Aspirare profumi naturali. Pranoterapia, ecc.. Nota. A volte anche scambiare solo qualche parola con persone che non condividono l’esperienza, basta a richiamarci ≪indietro≫ e rompe la particolare atmosfera in cui il digiuno ci immerge e che e` bene invece conservare.

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Capitolo 8 Metodo spontaneo di autoguarigione del dottor Sebastiano MAGNANO Per assecondare l’azione equilibrante del digiuno e mitigare le eventuali crisi, possono essere utili delle pratiche volte a migliorare il libero flusso dell’energia vitale. Il principio generale alla base di questo metodo e` quello di lasciar affiorare azioni ed atteggiamenti il pi`u possibile spontanei e quindi liberi dai blocchi e dalle coercizioni ≪dell’io superficiale≫. Le attivit`a diventeranno allora espressione degli impulsi profondi, delle necessit`a biologiche, della Forza Vitale stessa, libera di esprimersi, e saranno pertanto riequilibranti e benefiche. Ho distinto le pratiche di autoguarigione in: movimento libero, espressione libera, vissuto libero e sto preparando uno scritto in cui saranno trattate ampiamente. Qui mi limiter`o ad esporre una modalit`a di ≪movimento libero≫ che mi sembra facilmente comprensibile: ≪il camminare libero≫. In un posto tranquillo, ampio, appartato, preferibilmente all’aperto (prato, spiaggia. ecc.) si inizi a camminare (meglio a piedi nudi). Si porti l’attenzione sui movimenti delle gambe, delle braccia e di tutto il corpo. Ad un certo punto si potr`a avvertire come una forza che nasce dall’interno del corpo e spinge verso movimenti non abituali. Questa tendenza sar`a contrastata dai condizionamenti acquisiti, dallo ≪stile d’incedere≫ appreso.

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In qualche misura si pu`o diminuire la forza dei condizionamenti, rendere pi`u libere di esprimersi le ≪forze interne≫: si avvertir`a allora che l’incedere assumer`a un ritmo nuovo, una modalit`a strana ed imprevista. Tutto questo non sar`a ≪deciso≫, semplicemente ≪avverr`a≫, basta non impedirlo. In questo modo si alleggeriranno profonde tensioni. Sono sufficienti pochi minuti saltuariamente, ogni volta che le circostanze e l’ambiente renderanno praticabile questo metodo.

8.1 Digiuno e guida di auto La guida e` sempre sconsigliabile per la tensione nervosa e i gas tossici, che si inalano. Pu`o anche essere pericolosa, perch`e durante un digiuno i riflessi sono rallentati, o possono insorgere improvvisi capogiri, mentre si e` al volante. Guidare quindi solo in caso di necessit`a, andare molto piano e per brevi percorsi.

8.2 Digiuno e luna La tradizione iniziatica ha sempre collegato la luna al digiuno. Ma noi abbiamo pochi dati sperimentali accertati. Durante la luna crescente i processi assimilativi e costruttivi dell’organismo sono accelerati (crescita pi`u rapida di peli, unghie, e di tessuti in genere), rallentati durante la luna calante. Sarebbe preferibile condurre un digiuno, durante il quale si desideri perdere rapidamente peso e accumuli tossici, in luna calante? Siamo ancora a livello di ipotesi. E` bene che ciascuno segua il proprio istinto o l’esperienza personale. Riguardo ai digiuno mensili, di un giorno o due, la pratica yogica ci d`a indicazioni precise. Come le maree sono influenzate dalle fasi lunari, cos`ı nel nostro corpo, formato per il 75% di acqua, l’attrazione lunare ha i suoi effetti . . . Nei giorni di luna piena e luna nuova e nei giorni, che li precedono immediatamente, la parte liquida del nostro corpo e` attratta verso l’alto. Molti di questi liquidi, specialmente i succhi gastrici, in questo periodo hanno un effetto negativo sul corpo e sulla mente. Quindi si raccomanda, per controllare ci`o, un digiuno

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completo senza acqua, l’11◦ giorno, dopo la luna nuova e dopo la luna piena . . . Questo undicesimo giorno e` detto in sanscrito Ekadashii . . . E` stato osservato che, specialmente in periodo di luna piena, vi e` un anormale aumento della criminalit`a e dei disturbi mentali . . . Un altro degli aspetti del digiuno di Ekadashii e` che concorre a preservare una maggior quantit`a del fluido corporeo necessario al nutrimento del cervello . . . Nel 12◦ giorno dopo la luna piena e la luna nuova avviene nel corpo umano un cambio chimico, per cui questo fluido sottile e` convertito in cibo per il cervello molto benefico per la meditazione ... La determinazione del giorno di Ekadashii e` calcolata in base al calendario lunare . . . Per una giusta determinazione e` preferibile informarsi presso un centro Ananda Marga . . . Per coloro che non sono sposati (per controllare quindi pensieri sessuali e liquido seminale) un beneficio extra pu`o essere ottenuto da un digiuno addizionale in giorni di luna piena (Purnima) e luna nuova (Amavasya) . . . (ANANDAMURTI pagg. 38-40). Molto interessante e` anche una tradizione tibetana, secondo cui digiunando il giorno di luna nuova e il giorno di luna piena (da un’ora prima dell’alba a un’ora dopo l’alba del giorno successivo, cio`e 26 ore) non si riacquista il peso perduto. 1 .

8.3 Digiuno e radioattivit`a E` dubbio se convenga o meno condurre un digiuno in presenza di un forte inquinamento radioattivo. D’altra parte in un momento di emergenza, in cui i cibi fossero inquinati, un digiuno pu`o evitarci di assumerne. Se abbiamo assorbito radioattivit`a eccessiva (fall-out o altro) siamo convinti che un digiuno successivo pu`o aiutarci validamente ad eliminarla e riparare i danni subiti, perch`e potenzia tutte le difese organiche. 1

Il dottore N. Kropacek di Bologna sta sperimentando tale digiuno in casi di obesit`a, pare con successo.

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8.4 A chi serve il digiuno autogestito A tutti certamente e in tutte le et`a. (I bambini quando sono malati digiunano d’istinto). Imparare a digiunare correttamente dovrebbe far parte del normale bagaglio culturale di una persona: come si impara a leggere o a nuotare o ad andare in bicicletta. Con la pratica del digiuno si tengono lontane le malattie, si ritarda la vecchiaia, si disciplina la mente ed eleva lo spirito. Ma vi sono categorie di persone a cui il digiuno, nella sua forma autogestita, sembra pi`u utile, anzi indispensabile. • Obesi che vogliono dimagrire. • Fumatori, alcolisti, tossicodipendenti, che vogliono liberarsi da tali schiavit`u. • Donne ed uomini di mezza et`a, che aspirino ad una rinnovata giovinezza. • Malati con modesti disturbi acuti o cronici. • Futuri padri e madri. • Attivisti non violenti o scioperanti della fame (detenuti o no). • Cercatori di Dio. Vediamo di dare qualche indicazione specifica a ciascuna categoria.

8.5 Digiuno e grasso superfluo Nella nostra civilt`a dei consumi si mangia troppo e male e si accumula grasso superfluo. Contemporaneamente si persegue un ideale estetico di elegante magrezza. L’obesit`a diviene un handicap nella vita di relazione. Il che rende spesso complessati e infelici gli obesi. Il grasso superfluo e` dannoso sia all’estetica che alla salute. Diabete, pressione alta, malattie cardiache, cancro (e perfino suicidi) sono pi`u frequenti nei grassi che nei magri (SHELTON, Digiunare per guarire pag. 230). ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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Anche la mente e lo spirito sembrano appesantiti, quando il corpo e` appesantito. Il digiuno e` la pi`u semplice, innocua e piacevole cura dimagrante. Non si deve lottare contro la fame (perch`e scompare), si dimagrisce rapidamente (un chilo e anche pi`u al giorno nei primi giorni). I grassi digiunano con piu` facilit`a dei magri e possono mantenere una moderata attivit`a (passeggiate ecc.) che aiuta a smaltire l’adipe e tonifica i tessuti. Certamente l’obeso che vuol perdere 15 o 20 chili, tutti insieme, deve far un digiuno lungo presso istituti specializzati. Ma con piccoli digiuno periodici autogestiti ci si pu`o avvicinare per gradi al peso ideale. Per 1a scelta dei giorni pi`u adatti vedi il cap. ≪Digiuno e luna≫. Inoltre il digiuno pu`o migliorare il funzionamento delle ghiandole endocrine. E` fondamentale fare molta attenzione, durante la ripresa alimentare, a non mangiare troppo e continuare poi con una dieta adatta, per non riprendere il peso perduto. Si raccomanda di seguire strettamente, in tale dieta, le combinazioni alimentari (vedi tav. n. 3). Se l’obesit`a e` causata da problemi psichici, carenze affettive, ecc. che hanno portato la persona a sovralimentarsi, e` evidente che tali cause vanno esaminate e, per quanto possibile, rimosse. A volte la gratificazione che fino allora veniva cercata nel cibo, pu`o essere sostituita dalla soddisfazione di ottenere a vista d’occhio e con modesto sforzo un fisico nuovo, pi`u attraente e pieno di benessere.

8.6 Digiuno, giovinezza, bellezza Il veterinario russo Suren Arakeljan (vedi bibliografia) sostiene che per l’uomo l’obbiettivo di vivere fino a centoventi anni e` pienamente raggiungibile. Perch`e? Egli stesso appassionato digiunatore, ha condotto una serie di esperimenti di digiuno su animali, con effetti di eccezionale ringiovanimento 2 . Nel 1964, presso l’istituto di ricerca della regione di Saratov, egli si fece consegnare mille galline giapponesi, che avevano smesso di deporre uova a causa della vecchiaia ed erano destinate perci`o al macello. Con una serie di digiuni f.u. (cio`e fisiologicamente utili, aggiungendo all’acqua un preparato antistress a base di er2

Riportiamo tali dati perch`e, pur trattandosi di esperimenti su animali, non li riteniamo esperimenti di vivisezione.

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be) le riport`o a nuova giovinezza. Le galline mutarono le penne e ricominciarono a deporre uova. Gandhi, esaminato dai medici durante un digiuno, pur avendo 64 anni, fu trovato fisiologicamente sano come un uomo di 40 (PIZZI pag. 33). Perfino un’antica ricetta magica (vedi excursus storico) prescrive 40 giorni di digiuno a pan secco: ≪per ottenere la perpetua giovent`u≫. Il digiuno liberando le cellule dalle scorie tossiche produce un rinnovamento profondo in tutto l’organismo ed anche nel suo aspetto esteriore. E` emozionante per una donna non pi`u giovanissima (e forse anche per un uomo) vedere bellezza e giovinezza riaffiorare sul suo volto e sul suo corpo, in un digiuno anche breve. Le rughe si distendono, i lineamenti si rassodano, le cosce si snelliscono, la cellulite si riassorbe. Alcuni effetti pi`u vistosi, in parte si offuscano, se si torna alla vita quotidiana di stress; ma permane una nuova vigoria, l’invecchiamento e` ritardato 3 .

8.7 Digiuno, sessualit`a e fertilit`a Poich`e un digiuno modifica il ritmo delle ovulazioni e delle mestruazioni, le donne devono stare attente a ricalcolare i loro giorni fertili. Si possono avere rapporti sessuali durante un digiuno? Di solito ne manca il desiderio. E non sembra il caso di trattenere nel basso ventre energie, che stanno risalendo. In linea generale quindi sarebbe meglio astenersene. Ognuno poi decider`a da s´e caso per caso. Interessantissimo ci sembra il suggerimento di Cott (pag. 88): un digiuno comune preparatorio per la coppia, che decida di avere un figlio, e fornir`a cos`ı ovulo, spermatozoo, corpo materno pi`u puri e sani. (Il rischio di aborti, malformazioni prenatali, ecc. diminuirebbe). Inoltre, secondo una tradizione esoterica, le anime piu` evolute possono incarnarsi solo in genitori che offrano un sangue molto puro. Si citano casi di digiuno che hanno risolto sterilit`a, aborti continuati, impotenza. Digiunare durante una dismenorrea porta sollievo. Durante la gravidanza il digiuno sar`a breve, motivato, sotto controllo medico. Citiamo il caso di una nostra amica igienista che ha risolto due minacce di 3

Dopo un digiuno usare solo prodotti cosmetici purissimi per non intossicare di nuovo la pelle.

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aborto in due diverse gravidanze con un digiuno di 24 ore e uno di 48 ore, pi`u riposo assoluto a letto. Durante l’allattamento il digiuno e` da evitare, perch`e arresta la secrezione lattea. (Potrebbe se mai essere usato proprio a questo scopo, ove ci`o si rendesse necessario).

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Capitolo 9 Malattie di lieve entit`a del dr Sebastiano MAGNANO Ritengo sia utile dire brevemente quali sono le malattie pi`u comuni, durante le quali si pu`o ricorrere al digiuno autogestito di breve durata, traendone grandi benefici, senza che si abbiano a temere complicazioni. Naturalmente si dovr`a rinunciare all’uso di qualsiasi farmaco, uso che accresce in realt`a la tossiemia dell’organismo. Dall’elenco sono escluse tutte le forme morbose gravi per le quali, come si e` gi`a detto, l’opportunit`a e la durata del digiuno devono essere decise dall’esperto. Malattie da ≪raffreddamento≫. Le cosiddette malattie da raffreddamento, come raffreddori, influenze, laringite, sinusite, ecc. per l’Igiene Naturale non sono imputabili al freddo o ai virus e batteri, considerati solo fattori scatenanti. Tali malattie non sono che le reazioni del corpo ad una condizione di intossicazione generale del sangue e dei tessuti (tossiemia) dovuta a cattive abitudini di vita. I vari sintomi (febbre, secrezione di muco, ecc.) non vanno soppressi con farmaci, perch`e tendono a disintossicare l’organismo. Il riposo al caldo, associato a pochi giorni di digiuno, mette il corpo nelle condizioni migliori per disintossicarsi da s`e. La malattia allora non ≪abortir`a≫ per i farmaci presi, ma completer`a la sua funzione disintossicante e, quando i sintomi regrediranno spontaneamente, si avr`a una condizione di salute superiore a quella che si possedeva prima dell’insorgere dei disturbi. Disturbi dell’apparato digerente: acidit`a di stomaco, digestione difficile, diarrea; indigestione, colite ecc.. In alcuni di questi casi pu`o essere sufficiente rispettare le corrette combinazioni

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alimentari (vedi appendice). Tuttavia il completo riposo accordato all’apparato digerente da un breve digiuno sar`a la condizione ottimale per ripristinare la normalit`a della funzione. Processi infiammatori di lieve entit`a: della pelle (foruncoli, ascessi, ecc.); dell’apparato locomotore (artrite, tendinite, borsite, ecc.); e di altre strutture. L’infiammazione, se si evolve opportunamente e non viene bloccata, ha una funzione disintossicante e ristrutturante. Il digiuno ed il riposo fisiologico fanno s`ı che essa si sviluppi in modo completo ed efficace; l’esito allora sar`a la guarigione e non la cronicizzazione. Naturalmente bisogner`a poi mantenere un pi`u sano stile di vita, perch`e i risultati permangano.

Altre considerazioni utili in caso di ≪piccole malattie≫ Si tenga presente che e` molto pi`u facile digiunare durante una malattia se si ha familiarit`a col digiuno, sia nella teoria che nella pratica. Brevi digiuni periodici, quando si e` in discreta salute (accompagnati ad abitudini di vita sana) diminuiscono la probabilit`a di insorgenza delle malattie, o riducono la loro portata. Il digiuno durante le malattie, favorendo la disintossicazione e la produzione spontanea di anticorpi (cose che i medicinali invece impediscono) render`a l’organismo pi`u resistente in futuro. Perci`o bisogna avere pazienza, se sembra che la malattia e relativa convalescenza durino un pochino di pi`u, che se si prendessero antibiotici o altri farmaci. Non solo e` tutta salute guadagnata, ma anche tempo risparmiato, perch`e si evitano ricadute. Inoltre raccomandiamo di curare col digiuno disturbi o piccole malattie subito, fin dall’inizio, prima che si aggravino o cronicizzino. Altri consigli. Nel mal di gola succhiare fettine di limone e fare gargarismi col limone. Nella febbre influenzale, dopo 24 o 48 ore di digiuno con sola acqua, se l’organismo lo richiede, si pu`o continuare con il digiuno mitigato cio`e con qualche succo di frutta, o qualche mela sbucciata. Nelle indigestioni e` utile bere ogni tanto un bicchiere d’acqua ben calda a piccoli sorsi. (AIVANHOV pag. 82). Nelle eruzioni cutanee ci si pu`o aiutare con impacchi di argilla. Un buon clistere caldo all’inizio di un malessere facilita spesso la guarigione. Nei disturbi cronici la guarigione completa pu`o essere ottenuta con la ripetizione di digiuni brevi. ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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Ricordiamo infine la bella massima del dottor Tilden (TILDEN, La tossiemia, ed. Igiene Naturale pag. 50): ≪Riposo e caldo, aria fresca e silenzio conducono alla guarigione≫. La stanza del malato deve essere ben pulita, rassettata, areata, la biancheria, sia del letto che personale, cambiata molto spesso; il malato deve essere accudito, consolato, lavato, non stancato per`o con troppe parole e rumori. E` interessante l’ipotesi del famoso etologo inglese Desmond Morris, secondo il quale spesso queste piccole malattie sono semplici richieste di attenzione da parte del malato verso il suo gruppo sociale. ≪Esempi diffusi delle malattie da invito alla pulizia (cio` e socializzanti, come presso le scimmie primati l’uso di pulirsi l’un l’altro il pelo) sono la tosse, i raffreddori, l’influenza, il mal di capo, ecc.. L’individuo da accudire suscita cure e simpatia amichevole e di solito ci`o basta a guarire la malattia≫ (D. MORRIS, La scimmia nuda, ed. Bompiani 1970, pagg. 226-227).

Alla causa fisica, la tossiemia, potrebbe perci`o congiungersi una causa psicologica, il bisogno di attenzione. L’ingestione affannosa di medicinali, cos`ı di moda oggi, potrebbe essere un surrogato alienante alla mancanza di cure affettuose. Ricordiamo che ≪cura≫, dal latino, ha anche il senso di sollecitudine. Ferma restando la necessit`a di digiunare, sostituiamo le medicine con ≪cure di pulizia≫ ed attenzione, durante questi piccoli disturbi.

9.1 Tabacco, alcool, droghe Poich`e il digiuno mette in moto un processo formidabile di autodisintossicazione, e` evidente che e` da considerarsi un ottimo mezzo per liberarsi dalla dipendenza da qualsiasi genere di droga. Bastano tre giorni di digiuno per distaccarsi dal bisogno di fumare tabacco, o almeno avviarsi ai suo rifiuto, nei casi pi`u ostinati. E cos`ı per la dipendenza dall’alcool, dai sonniferi, ecc.. Anche nelle tossicodipendenze pi`u gravi (eroina, cocaina) il digiuno e` un grande aiuto, un pilastro sulla via del recupero. Il punto di partenza deve essere sempre la decisa volont`a di smettere e occorre anche tutta una situazione di appoggio psicologico e sociale. Se mancano queste condizioni la persona tossicodipendente non comincer`a

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neppure il digiuno. Ma se tali condizioni sono presenti, il digiuno d`a l’occasione, rafforza la volont`a, favorisce la rottura dalle vecchie abitudini, prepara le nuove. Il corpo stesso, durante e dopo un digiuno, entrato in fase di autodisintossicazione, oppone una specie di rifiuto organico alla droga. Bisogna tener presente che, se si digiuna in fase di intossicazione acuta, potrebbero scatenarsi crisi violente; occorre in tal caso una struttura o personale preparato, per fronteggiarle. Nella forma autogestita e` preferibile digiunare dopo una disintossicazione clinica, o in fase non troppo acuta ecc., in un periodo cio`e in cui non si e` ≪a rota≫1 . La prima volta non si supereranno i tre giorni. Una dieta vegetariana prima e dopo il digiuno e` di grande aiuto. (Vedi anche la testimonianza di un extossicodipendente in appendice). Constatiamo con rammarico che il digiuno, come mezzo di recupero dei drogati, viene preso assai poco in considerazione. Ci auguriamo invece, che tale mezzo possa essere sperimentato ed usato pi`u largamente nelle comunit`a terapeutiche e possa essere pi`u conosciuto e diffuso dalle associazioni che lottano contro tali piaghe sociali.

9.2 Scioperi della fame e digiuni non-violenti di Gloria In tali digiuni, condotti sotto la spinta di passioni politiche e/o in situazioni fortemente conflittuali, si rischia di trasgredire tutte le regole del digiuno terapeutico, con danni per l’organismo. Noi esortiamo vivamente tutti coloro che digiunano nelle carceri, nelle piazze, nelle chiese e simili, a documentarsi sui testi igienisti prima di affrontare tale 1

Queste indicazioni hanno carattere prudenziale. Devo per`o aggiungere che ho seguito personalmente, minuto per minuto, se cos`ı si pu`o dire, la disintossicazione ≪a secco≫ di un tossicomane abituale (usava circa mezzo grammo di eroina al giorno), attraverso tre giorni di digiuno totale, senza aggiunta di alcun farmaco. Crisi preoccupanti non ce ne sono state. Il ragazzo ha avuto sudorazione, vomito, diarrea, ma nei limiti di malesseri sopportabili. L’unica difficolt`a vera e` stata l’insonnia e inoltre problemi strettamente psicologici. GLORIA.

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esperienza e di seguire poi, per quanto e` possibile, l’igiene del digiuno, almeno nelle linee essenziali2. Ledere o distruggere il proprio corpo non e` il modo migliore di lottare contro l’ingiustizia. Per le motivazioni, atteggiamenti mentali, ecc. rimandiamo ai grandi maestri della non-violenza (Ghandi, Luther King, Lanza del Vasto, Capitini, Jean Goss); fra i testi da noi citati, a quello di Flaviano Pizzi e Antonino Drago; e alle testimonianze sullo sciopero della fame in carcere, in appendice. Vorremmo aggiungere ancora un’osservazione. I digiuni di lotta, pur accomunati dallo stesso rifiuto del cibo, differiscono molto fra loro per il senso politico o etico, o per la matrice culturale; e non tutti possono considerarsi nonviolenti. (Anzi alcuni rischiano di assumere carattere ricattatorio o autolesionista o esibizionista). Cos`ı vi sono scioperi della fame, dettati dalla disperazione, senza limiti di tempo. Ci sono digiuni di testimonianza o di protesta, programmati per un numero preciso e limitato di giorni. Ci sono digiuni che si propongono soltanto di piegare l’avversario, che si svolgono esclusivamente su un piano politico. Altri che non interrompono il legame di fratellanza con l’oppositore e cercano la sua conversione. Digiuni che fanno appello alla Potenza divina in favore di una giusta causa. Quando tutte le risorse umane sono esaurite – dice Gandhi – digiunare e` posare il capo sul grembo di Dio.

9.3 Digiuno e preghiera di Gloria, con un insegnamento di Padre Haering Questa razza di demoni non si scaccia, se non con orazione e digiuno≫ (Matteo 17, 21).





Quegli che digiuna e` molto pi`u libero: la sua preghiera e` pi`u attenta e fervo-

2

Ghandi stesso dopo aver conosciuto l’opera di Shelton ne divenne un adepto; lo invit`o a trascorrere due anni in India; il progetto fall`ı a causa del suo assassinio. (PIZZI pag. 57). ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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rosa, estirpa dal suo cuore i cattivi pensieri, si rende bene accetto a Dio e reprime l’orgoglio della sua anima. Quegli che sa congiungere la preghiera al digiuno ha, per cos`ı dire, due ali pi`u rapide dei venti, non si lascia vincere, mentre prega, n`e dalla noia n`e dal torpore, difetto tanto comune; ma un tal uomo e` pi`u ardente del fuoco, pi`u elevato della terra ed e` , in particolar modo, pi`u temibile al demonio≫ (S. Giovanni Crisostomo, hom. LVII super Matth.). Il cercatore di Dio, che, incoraggiato da tali esortazioni, comincia a digiunare, pensando di ottenere di primo acchito chiss`a quali comunicazioni mistiche, pu`o restare molto deluso. Nei primi digiuni e` tanta la scarica di tossine che non gli restano in genere energie per alte meditazioni. Occorre un certo allenamento. A volte la chiarezza di spirito si produce solo verso la fine di un digiuno. Pi`u che effetti immediati straordinari (e lo straordinario nella via mistica non deve mai essere cercato di proposito) dobbiamo attenderci effetti generali nel tempo: di forza interiore, di purezza, di distacco dal proprio io inferiore. Il digiuno pu`o essere di 24 ore: ≪a vespera ad vesperam≫; di 40 ore (ricordiamo le 40 ore di San Filippo Neri) o pi`u lungo, quando si e` allenati. I pi`u deboli possono fare un digiuno attenuato con succhi di frutta. Pu`o essere fatto alla vigilia di una festivit`a, in occasione di esercizi spirituali, per vincere una difficolt`a, prepararsi ad una missione, occasionale o periodico. Digiuno di penitenza, di purificazione, di lode, di impetrazione, di ringraziamento, di preparazione. E` bene aver chiaro lo scopo del digiuno, e nello stesso tempo essere disponibili con grande libert`a ad accettare ci`o che lo Spirito vorr`a operare in noi. Silenzio e solitudine sono indispensabili. Una buona pratica, a cui esortavano i Padri della Chiesa, e` anche devolvere a scopo benefico il denaro risparmiato sul cibo3 . Ancora raccomandiamo in quel giorno o in quei giorni di non uccidere o danneggiare alcun essere vivente (neppure insetti o piante). Cosa a cui un vero devoto dovrebbe tendere, per quanto gli e` possibile, ogni giorno della sua vita e non soltanto nel giorno di digiuno4. 3≪

Beatus est qui etiam ieiunat pro eo ut alat pauperem≫ (cio`e, e` beato chi digiuna anche per nutrire un povero) scrive Origene (Homilia in Leviticum 10 n. 2). ≪Si tu ieiunes sine elemosyna, non computatur tibi in ieiunium≫. (Se digiuni senza far elemosina, questo non e` un digiuno), ammonisce San Giovanni Crisostomo (Homelia in Matheum 77). 4 Dispiace leggere in Harold Smith, che pure dedica i suoi digiuno alla ricerca religiosa, la

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Quando digiunate, non assumete aria melanconica come gli ipocriti. . . ≫ (Matteo: 6, 16-18). ≪

Il maggior pericolo spirituale del digiuno e` di insuperbirsene. Questo avviene quasi a nostra insaputa. Su questo punto dobbiamo lavorare molto, fare continui esercizi di umilt`a, e tener nascosto il nostro digiuno, come ci insegna il Signore. Se diciamo che abbiamo fatto una giornata di meditazione, non e` necessario specificare che abbiamo anche digiunato, a meno che questo non serva ad incoraggiare altri a questa pratica. Nel settimo fioretto si narra che San Francesco digiun`o per 40 giorni, ma mangi`o nel frattempo mezzo panetto e questo per ≪cacciar via da s`e il veleno della vanagloria≫ e non rivaleggiare col digiuno di 40 giorni di Cristo. Evitiamo qualsiasi emulazione o confronto sulla lunghezza dei nostri digiuno!

***

Dopo queste modeste indicazioni, ascoltiamo il prezioso insegnamento che il padre B. Haering, teologo dell’Alfonsianum (v. anche la sua testimonianza in Appendice), ha voluto personalmente comunicarci con tanta affettuosa cortesia. Il corpo non si purifica, se l’anima e` sempre inquinata; d’altra parte l’anima non si purifica, se il corpo e` inquinato, posseduto dai desideri. Il mio pensiero va al di l`a della medicina psicosomatica, insisto sull’esperienza spirituale, questa mette in cammino l’uomo psicosomatico. ≪

Il digiuno dal cibo va abbinato a un digiuno pi`u ampio, liberarsi da tutto quello che ci impedisce il cammino verso Dio. Non possiamo affidarci a Dio, se abbiamo bisogno di tante cose inutili. Ho aiutato cos`ı molte persone. Si sono avuti risultati ottimi. Oggi questa pratica e` molto trascurata. Ma il digiuno e` importante in vista della non violenza creatrice, contro la grande patologia del mondo di oggi: violenza, falsit`a, avarizia. E` importante l’astinenza dal cibo come simbolo reale di tutto ci`o che si deve lasciare per essere liberi all’amore non-violento. E` purificazione dei motivi di vita, delle nostre intenzioni inquinate dall’egoismo. E` preghiera di lode, di ringraziamento: troviamo tanti motivi per ringraziare Dio. ≪

candida≫ confessione che durante i suoi digiuni andava anche a pescare (!?) – pag. 18.

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Io digiuno per approfondire il senso del dono. Avendo ricevuto tanto da Dio, non abbiamo bisogno di tanta opulenza. La rinuncia e un senso di gratitudine aprono il cuore a un dono pi`u abbondante. Durante il digiuno la mia preghiera, oltre il Magnificat che amo molto, e` questa: Seguendo il ritmo del respiro, profondo e regolare, ripeto: ≪Abb´a, Abb´a≫, e questo anche per ore; e medito: Tutto viene da Te, o padre, tutto ritorna a Te. O Abb´a, nelle tue mani mi affido. Lo spirito stesso prega in noi: Abb´a. (S. Paolo)5 .

9.4 Il digiuno come grande preparazione Il digiuno e` una grande preparazione. Quando all’inizio del suo ministero Ges`u digiun`o per 40 giorni, Egli segu`ı una prassi che era comune nel mondo antico. . . Si pensava che il digiuno potesse favorire il passaggio da un vecchio modo di vivere ad uno nuovo. . . Come mezzo di preparazione fisiologica, sia per un cambiamento radicale di dieta, sia per un cambiamento di tutto un sistema di vita, niente pu`o superare un digiuno. Possiamo affermare correttamente che il digiuno e` una grande preparazione al rinnovamento per una vita pi`u valida e pi`u piena di significato (SHELTON, Digiunare per guarire, pag. 150 e seg.). A queste splendide parole di Shelton abbiamo ben poco da aggiungere. Dopo un digiuno si e` diversi, affrancati dagli errori passati. Abbiamo salito un gradino, varcato una soglia; siamo pronti a percorrere una nuova tappa del nostro cammino.

9.5 Come cominciare Il digiuno di un giorno – Il piccolo digiuno In tutte le cose il pi`u difficile e` l’inizio. Il primo digiuno e` il piu` difficile. I vegetariani digiunano pi`u facilmente dei carnivori. 5 Il mantra abbinato al respiro e` una potente tecnica yoga. Spesso i mantra vengono tenuti segreti. Ringraziamo il padre Haering di averci comunicato con tanta semplicit`a il suo metodo. ≪Abb´ a≫ ci sembra un meraviglioso mantra cristiano. In aramaico questa parola viene usata per rivolgersi in modo confidenziale al proprio padre, corrisponde al nostro ≪babbo, babbino≫. E Ges`u chiama Abb´a, il suo e nostro Padre celeste.

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Si pu`o cominciare con un digiuno molto breve (24 ore, 36 ore) cercando di applicare le regole, studiando le proprie reazioni, cos`ı come si comincia ad esplorare un territorio sconosciuto. Poi ci si allena progressivamente a digiuni pi`u lunghi, aumentando di un giorno o due per volta. Il digiuno di un giorno serve come primo esercizio, come mantenimento periodico (mensile, settimanale, ecc.), abbinato ad una giornata di meditazione, per un passeggero malessere e cos`ı via. La maggior parte delle persone non ha bisogno di interrompere le normali attivit`a, ma e` bene almeno ridurle. Nel giorno di ripresa si mangia frutta e/o yogurt al mattino e si fanno poi pasti leggeri (o si continua con sola frutta). C’`e poi il piccolo digiuno quotidiano, raccomandato dal medico igienista Dewey (RIALLAND pag. 13 e seg.), come apportatore di grandi, continui benefici alla salute. Consiste nel sopprimere abitualmente la colazione del mattino, o limitarla a della frutta nella tarda mattinata. L’organismo, nel lungo intervallo fra un pasto e l’altro (13, 14 ore), che si viene cos`ı a creare, ha piu` tempo per la fase di eliminazione delle scorie. .

9.6 Il digiuno di tre giorni E` il digiuno classico6 dell’autogestione, non presenta problemi, n`e pericoli, pu`o essere affrontato pi`u o meno da tutti, non si ha bisogno di assistenza e non ci si annoia troppo. Gli inesperti non devono mai superare i tre giorni. E` bene seguire abbastanza da vicino le regole igieniche per ottenere i vantaggi desiderati, e quindi stare in moderato riposo ed interrompere il lavoro abituale. Tre giorni di digiuno agli inesperti pu`o sembrare un periodo lunghissimo, per gli appassionati cultori del digiuno e` una durata assai breve. Noi riteniamo possa considerarsi gi`a un’esperienza impegnativa, che pu`o dare notevoli benefici e grandi soddisfazioni, specie s`e condotto con cura. Usato periodicamente mantiene l’organismo “pulito” ed evita disturbi e malattie. 6

Premettiamo che le cifre tre, sette per indicare la durata di un digiuno sono pi`u simboliche che reali: vogliono indicare un digiuno breve e un digiuno medio. Una persona pi`u debole o meno allenata trover`a in un digiuno di tre giorni le stesse difficolt`a che un’altra trover`a in un digiuno di cinque e cos`ı via.

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Diamo un esempio di rialimentazione dopo un digiuno di tre giorni, a titolo indicativo. Primo giorno: frutta o succhi di frutta: un frutto ogni tre ore circa. Secondo giorno: frutta e yogurt a colazione e merenda, a pranzo verdura cruda succosa (finocchio, sedano, ecc.) con un p`o di ricotta o formaggio fresco; a cena verdure lesse miste anche amidacee (patate, zucchine e carote), con un pochino d’olio. Terzo giorno: frutta a colazione e merenda, a pranzo verdura cruda e riso bollito, a cena formaggio fresco e verdura.

9.7 Il digiuno di sette giorni Quando si e` sperimentato il digiuno di tre giorni, si desidera passare ad uno pi`u lungo. Vi si dovrebbe arrivare gradatamente, sempre studiando le proprie reazioni. E` quasi indispensabile, le prime volte, avere un p`o di aiuto da altri praticanti igienisti, che hanno gi`a fatto l’esperienza, con la possibilit`a di contattare almeno telefonicamente un medico o un esperto che ci rassicuri. E` necessaria la presenza di una persona gentile, che ci renda qualche servizio, se ci sentiamo deboli. Vi sono per`o persone che digiunano sette giorni con gran disinvoltura. I principi igienici del digiuno vanno seguiti con cura, va osservato il riposo e curata la ripresa alimentare, per non danneggiare l’organismo invece di avvantaggiarlo. Bisogna tener presenti le controindicazioni. Diamo un esempio di rialimentazione. Primo giorno: mezzo bicchiere di succo di frutta, un po’ allungato con acqua, ogni due ore. (E` capitato che alcuni gradiscano all’inizio solo limone. Infatti il limone, pur essendo un frutto acido, una volta assimilato diviene basico e combatte l’acidosi dell’organismo). Secondo giorno: un frutto di stagione maturo ogni tre ore. Terzo giorno: un frutto alle 8, alle 10, alle 16; una piccola quantit`a di verdure crude (o centrifugato di verdure) a mezzogiorno e sera.

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Quarto giorno: un bicchiere di yogurt al mattino, frutta alle 10 e alle 16, verdure a mezzogiorno e sera. Quinto giorno: frutta o yogurth a colazione e a merenda, verdura cruda e formaggio fresco a pranzo, verdure lesse anche amidacee a cena7 . Sesto e settimo giorno: ancora pasti frequenti e leggeri rispettando le combinazioni alimentari. Nei primi due o tre giorni se si ha difficolt`a a rialimentarsi e si manca di centrifuga si pu`o masticare bene la frutta e verdura cruda, assorbirne il succo e poi sputare le fibre. Non sar`a una cosa elegante, ma non e` necessario farlo in pubblico. Anzi, secondo il dottor Drofenik (pag. 71) questo metodo e` da preferire all’uso del frullatore, poich`e la masticazione produce una secrezione salivare preziosissima.

9.8 Il digiuno attenuato Non rientra nel piano di questo lavoro trattare per esteso le tecniche del digiuno attenuato. Ci basti darne un cenno. Si chiama digiuno attenuato quel tipo di digiuno, in cui si assumono solo una piccolissima quantit`a di cibo giornaliero, in genere di una sola qualit`a. Nel digiuno cristiano di solito pane secco: digiuno a pane e acqua. Nel digiuno terapeutico succhi di frutta o di verdure (a volte latte). Shelton fa osservare che quando in testi religiosi si parla di lunghi digiuno di asceti o santi, si deve intendere digiuno attenuati. Yogananda consiglia tre giorni di digiuno con succo d’arancia, per abituarsi a digiunare. I succhi vanno bevuti in dosi modeste, a piccoli sorsi, insalivando bene ogni sorso. Gli effetti sono pi`u lenti e meno decisi, rispetto al digiuno totale. Si evitano per`o crisi di eliminazione acute. Il digiuno attenuato pu`o essere indicato per persone troppo deboli, per affrontare un digiuno totale, o che vogliono mantenere una certa attivit`a. Vi sono naturisti (per esempio Breuss) che privilegiano il digiuno attenuato, quando si tratti di lunghi digiuni. Anche nel caso che, sia il digiunatore che i suoi familiari possano restare impressionati da un digiuno totale, e` preferibile attenersi a quello attenuato. 7≪

Si consigliano le patate lesse, perch`e sono l’unico cibo amidaceo alcalinizzante e non acidificante e quindi adatto a combattere la leggera acidosi che si forma nell’organismo in seguito al digiuno≫. ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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A volte si pu`o cominciare con un periodo di digiuno totale e poi proseguire con un digiuno attenuato. Le modalit`a sono varie e tante. Ognuno dovr`a studiarsele per adattarle a s`e caso per caso.

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Capitolo 10 CONCLUSIONE E CONGEDO Nel passato le tecniche iniziatiche – e il digiuno e` una tecnica iniziatica – venivano tenute segrete. Ma la nostra non sembra pi`u epoca di segreti. Tutte le cognizioni pi`u pericolose sono in possesso di una umanit`a inesperta. E poi e` scritto: Non c’`e niente di nascosto, che non debba essere rivelato (Lc XII, 2). Se quindi vi abbiamo trasmesso queste tecniche, almeno tutto quello che anche noi ne sapevamo, vi esortiamo per`o, a farne impiego corretto. Non c’`e cosa tanto buona di cui non si possa fare cattivo uso. Sappiamo bene che del digiuno si pu`o abusare: digiuni eccessivamente lunghi e imprudenti, ambiziosi o nevrotici, scioperi della fame ad oltranza, occultismo di bassa lega. Gli abusi si ritorcerebbero contro coloro stessi, che li mettono in atto. Raccomandiamo prudenza, accortezza e purezza di intenzioni. Se bene usata, enormi benefici si possono trarre da questa pratica, in particolare in questa nostra epoca sconvolta e sconvolgente. La medicina ufficiale sembra in crisi, le strutture ospedaliere spesso inaffidabili; gli alimenti, l’aria, l’acqua sono avvelenati. Poter auto-gestire la propria salute, avere un mezzo per autodisintossicazioni periodiche diviene essenziale. E non solo questo e` il digiuno, ma molto di pi`u. E` una potente arma contro il male, sotto qualsiasi dei suoi aspetti (fisico o metafisico) esso si presenti.

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Sappiatela usare. Noi abbiamo cercato di fornirvi gli elementi base perch`e ciascuno possa cominciare a fare questa esperienza in proprio. Fatela! L’approccio al digiuno non e` teorico, ma pratico. Solo chi prover`a, potr`a conoscerne veramente i meravigliosi segreti. Come congedo vi trascriviamo qui l’esortazione al digiuno di un antico poeta persiano1 .

ESORTAZIONE AL DIGIUNO di Giami O tu, che per accompagnare quel tamburo che e` il tuo ventre sei diventato tutto gola, da cima a fondo, come un flauto! Non hai altra occupazione, non hai altro pensiero, che di riempirti il ventre. Insecchisci il tuo ventre come la borsa ombelicale d’una gazzella muschiata, affinch`e il tuo fiato esali l’olezzo del muschio. L’alito del digiuno dal labbro del digiunatore e` pi`u profumato del muschio dei Tartari! Tu hai attrezzato il tuo ventre per il pane e per l’acqua: come potrai ricevere il nutrimento dello spirito? Il tuo interno e` pieno di vizio e di passione: come puoi essere accessibile alla bellezza della frase: ≪Mi fu causa di delizie il digiun`o?≫ Quando le fiamme dell’inferno si appunteranno contro di te come spade e le sue scintille come frecce traditrici, il digiuno accorrerr`a in tuo soccorso sul tuo quaderno e ti riparer`a il petto come uno scudo di luce. L’avidit`a e la ghiottoneria sono un inferno pieno di fuoco: e` bene apporre i sigilli alla porta dell’Inferno. Per la tua molta malvagit`a hai preso, come l’asino dello spazzaturaio, l’abitudine di trasportare cose immonde. Perch`e ti offendi a questa mia uscita? Tu porti il vino entro il ventre, e l’asino lo porta sul dorso. Vedi la luna novella del digiuno all’orizzonte. Sembra la pupilla d’una huri, dietro un’azzurra cortina. 1

GIAMI (1414-1492) nacque nel Khorasan. Studi`o dapprima lettere e scienze, fu poi iniziato alla mistica nella tradizione sufica. Grande trattatista e grande poeta, fu maestro tanto nell’arabo che nel persiano, compose non meno di 46 opere. Godette il favore dei potenti del suo tempo. Il testo e` tratto, con delle riduzioni, dal volume: Moreno: Antologia della mistica arabo-persiana. Ed. Laterza 1951. ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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Essa ti fa segno: Sigillati per me la bocca, o amico. Se tu chiudi la bocca al cibo e alla bevanda, ti sar`a aperta la porta del mio gineceo. Curiosa chiave, che in questo angusto mondo chiude l’abisso e apre il paradiso. Il digiuno degli eletti non e` soltanto questo; esso consiste nel fuggire da ogni frivolezza. Tutto ci`o che non ti e` lecito cercare, non cercarlo; tutto ci`o che ti e` sconveniente dire, non dirlo. Non guardare ci`o che non merita di essere visto, chiudi l’orecchio a ci`o che non va sentito. Purifica il tuo sapere e le tue azioni dall’ipocrisia; anzi purifica il cuore da tutto ci`o che non e` Dio.

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Appendice A TESTIMONIANZE DI DIGIUNATORI raccolte da Gloria

Nell’ambito della mia attivit`a nell’Associazione Igienista e nei movimenti non violenti, ho avuto occasione di conoscere persone, che hanno fatto in teressanti esperienze di digiuno. Poich´e stavo raccogliendo materiale per questo libro, le ho sollecitate a raccontarmi le loro storie. Tutte le testimonianze sono state da me raccolte nel corso dell’anno 1986 e riprese dalla viva voce di tali persone. Conservano perci o` il tono di conversazione diretta ed estemporanea. Alcuni digiunatori li ho intervistati, durante una mia breve collaborazione alla Scuola della Salute del dr. Magnano. Franceschini e Gidoni li ho contattati durante un corso su ≪Igienismo e non violenza≫, da me tenuto all’area omogenea del carcere di Rebibbia. Altri digiunatori sono soci o simpatizzanti dell’Associazione Igienista. Padre Haering l’ho conosciuto attraverso il MIR (Movimento Internazionale per la Riconciliazione); il lama Cianciub presso il centro buddista di Roma, che pure frequento.

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A.1 Testimonianze raccolte presso la ≪Scuola della Salute ≫ del dr. Magnano in digiuni di media durata M.C. (donna), anni 34, altezza 1,64, peso iniziale Kg. 60, durata del digiuno: giorni 5. Ha perso 3 Kg. di peso. ⇒ Motivazione: disintossicarmi soprattutto dai farmaci che ero costretta a prendere per labilit`a del sistema nervoso. Sono stata benissimo, la mente lucida. Prima ero preoccupata per la sospensione del farmaco abituale, poi mi sono rassicurata. L’unica cosa negativa e` che ho dormito poco, per`o ho retto bene, se avessi passato queste notti insonni in altri periodi sarei crollata. La compagnia degli altri mi ha rassicurato e incoraggiato a continuare. Ho provato molta soddisfazione perch´e ci sono riuscita. L. (donna), anni 29 , altezza 1,57, peso iniziale Kg. 60, durata del digiuno: 7 giorni. Ha perso 4 Kg. di peso. ⇒ Motivazione principale: perdere peso. La pi`u grossa soddisfazione e` stata la scomparsa di una ghiandola mastosica al seno, che avevo da 10 anni, grossa come una noce, e che avevo curato con ormoni inutilmente. Non me lo sarei mai aspettato! M., anni 25, altezza 1,53, peso iniziale Kg. 55, durata del digiuno: 7 giorni. Ha perso 5 Kg. di peso. ⇒ Motivazione: pulizia fisica, disintossicarmi da un’alimentazione sregolata, dimagrire, prendere contatto con le mie energie. A livello fisico ero piena di energia, facevo molte cose, passeggiate. . . C’ e` stato un inizio di comunicazione fra due parti di me in conflitto: una autoritaria e l’altra ribelle. Sento che cominciano ad armonizzarsi. Mi sento pi`u decisa a non cadere nelle vecchie abitudini trasgressive: caff e` , sigarette, ecc. M., anni 25, durata del digiuno: 9 giorni. ⇒ Motivazione: rimettermi in forma fisica e mentale. Mi ha colpito il fatto che il digiuno mi ha ridato energie non solo mentali, ma anche fisiche. Sentivo una ricarica mentre passavano i giorni ed ero rilassata nello stesso tempo. Come scrollarsi un peso di dosso. E ancora: R.: Solo durante un digiuno mi sento veramente in pace con me stessa. ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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Z.: Dopo il digiuno ho avvertito una crescita morale in me. Ho cercato meno avventure e divertimenti e pi`u le cose serie, autentiche della vita.

A.2 Esperienze di digiuni lunghi autogestiti: OMERO e MARIO A.2.1

Omero: digiuno di 15 giorni

Mi sono avvicinato al digiuno per intuizione personale. Avevo avuto esperienze mistiche e nella meditazione domandavo a me stesso se i cibi che mangiavamo erano legali. Cos`ı avevo cambiato alimentazione ed ero diventato vegetariano. Vivevo nella pace e nella conoscenza, quando un amico mi fece conoscere il Vangelo Esseno della Pace, che somigliava alle mie teorie. L’ho letto ed immediatamente messo in pratica. Feci alcuni digiuno di 5, 7, 10 giorni, sempre interrotti per le difficolt`a che mi facevano i miei familiari. Cos`ı un giorno, era la fine di luglio del 1971, me ne sono andato da solo, senza dir niente a nessuno, in un mio locale (un negozio in disuso). Ci dormivo, ma andavo tutti i giorni in campagna a prendere il sole. Il bagno lo facevo nella vasca. N´e cibo, n´e acqua, un battesimo (clistere) al giorno dopo il bagno. I primi giorni provai una sofferenza che non si pu`o descrivere, sconosciuta al corpo fisico, da me giudicata ≪morte della morte≫; per`o affrontata con fede profonda. A costo di morire volevo andare in fondo, conoscere il premio promesso. Poi un senso di pace, la forza svaniva gradualmente, il peso perso era circa di un chilo al giorno. Sono sempre riuscito per`o a guidare la macchina fino a Fiumicino, dove andavo a prendere il sole. Andavo a letto al tramonto, mi alzavo all’alba e facevo respirazioni profonde. Qualche sera mi veniva a trovare un ragazzo che mi leggeva Testi sacri. Continuava il senso di grande pace, finch´e al quindicesimo giorno le acque del clistere uscirono pulite. Nella stessa notte avvenne il lavaggio della coscienza. Con immagini vive come su un teleschermo, si presentarono davanti ai miei occhi i peccati sepolti nell’inconscio; gli uccellini uccisi con la fionda da ragazzo, il tifo per le partite di pugilato, la masturbazione, ecc.. La reazione della coscienza fu questa: un pianto dirotto. Con lacrime di pentimento chiedevo perdono. La mattina dopo mi e` tornato il desiderio del cibo. A mezzogiorno cominciai a rialimentarmi con miele e succo di limone, i giorni seguenti frutta (non meno di 4 etti, non pi`u di 8 ogni pasto). ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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Fatto questo, come un uccellino che esce dal nido e comincia a volare, ho lasciato ogni vincolo sociale e familiare e me ne sono andato in giro per il mondo. Ero libero. Omero e` ora un uomo di circa sessant’anni, sano e vigoroso. Lasciato ai figli il negozio di tipografo, fa il maestro di musica, vive in campagna, predica le sue teorie, aiuta persone in difficolt`a a digiunare.

A.2.2

Mario Dumini: digiuno di 40 giorni, perdita di peso: Kg. 15.

Ero gi`a preparato da digiuni precedenti: una diecina di 3 o 4 giorni, tre di sette giorni e uno di quattordici. I motivi di questo digiuno sono stati pi`u sociali che igienisti: ottenere un colloquio col dott. Amato, direttore degli istituti carcerari italiani, per presentargli una mia proposta sul volontariato nelle carceri; ottenere il trasferimento di un detenuto, gravemente malato, in un centro clinico. Al trentesimo giorno di digiuno ho ottenuto i due scopi. Per unire l’utile al dilettevole, ho allungato fino a 40 giorni. Ho voluto osservare come reagiva il mio corpo. Le difficolt`a? Dormire negli ultimi 8 o 10 giorni era difficile per i dolori. Le ossa, costole, cranio, cartilagini delle orecchie mi facevano male, quando ero a letto; la cassa toracica premeva su gli organi interni. Gli ultimi 5 giorni avevo un sapore disgustoso, troppo dolce in bocca. Non ho avuto nessun controllo medico, nessun disturbo grave. Mi ha aiutato solo mia moglie. Attivit`a? Studiavo e copiavo un po’ di arabo, leggevo. Alcuni giorni ero pi`u lucido, altri non avevo voglia di pensare. Fino al 30◦ giorno avevo forze per uscire. Ottenuto il colloquio, cessata la carica nervosa, ho provato un po’ di noia. Gli ultimi giorni l’acqua del rubinetto era troppo pesante per me, ho bevuto acqua minerale. Ho fatto la rialimentazione con succhi di mela, arancio, pompelmo per una settimana. Poi sono passato alle verdure, zucchine, carote, ecc. Sono molto soddisfatto dell’esperienza. Sono sicurissimo che non ho fatto sbagli. Ho perso un po’ di energia nervosa, prendo le cose con pi`u calma. Ho una specie di forza per`o, di fiducia di poter fare qualcosa di pi`u grande di quanto potevo fare prima. Abbandonato in Dio. Mario Dumini dedica la sua vita ai problemi del carcere e dell’emarginazione.

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Ha condotto lotte per migliorare il sistema carcerario anche in Australia, dove era immigrato.

A.2.3

Testimonianza di un ex-tossicodipendente

Per cinque anni, dai 21 ai 26 anni, ho usato droghe pesanti, con 7 o 8 tentativi di disintossicazione. Andavo in ospedale, mi disintossicavo, ricominciavo. Avevo lasciato lavoro e studi; passavo la vita a cercare la droga e i soldi per comprarla. Conobbi per caso Omero, che mi parl`o con grande convinzione del digiuno. Capii che quella era l’unica strada. Ero in un periodo in cui facevo uso saltuario di eroina, non ero ≪a rota≫, cio`e. Ho fatto il primo digiuno in compagnia di Omero e di un altro amico. Dopo tre giorni ho smesso, non ce la facevo pi`u a continuare, e nello stesso tempo mi sentivo molto bene, mi sembrava di aver risolto tutto. Da allora non ho piu` usato eroina, cocaina o altre droghe. Iniziai una dieta crudista e poi continuai con un’alimentazione vegetariana soltanto. Fumavo tabacco, bevevo vino o birra a pasto. Omero mi incoraggiava e sosteneva. Dopo due anni ho portato a termine un digiuno di 7 giorni insieme a mia moglie, sempre seguendo strettamente i precetti del Vangelo Esseno della Pace. Dopo di allora smisi di fumare e di bere, divenni crudista. Facevo un giorno di digiuno alla settimana. Passato ancora un anno ho voluto tentare un digiuno pi`u lungo. Ho digiunato 11 giorni, mi sentivo distaccato da tutti i desideri fisici. Per`o poi ho perso il mio ritmo settimanale e, anche in seguito ad una crisi esistenziale, ho ripreso l’uso del tabacco e del vino. I consigli che posso dare a chi vuole uscire dalla droga sono questi. Credo che il digiuno sia l’unico mezzo per disintossicarsi veramente. Da solo per`o uno non ce la fa. Occorre il sostegno di un amico pi`u esperto. Il benessere crescente e` di incoraggiamento a continuare. Farlo appena possibile, ma non quando si e` ≪a rota≫. Crisi violente non ce ne sono. Seguire alla lettera le istruzioni del Vangelo Esseno della Pace. Bisogna prepararsi mentalmente, acquisire una estrema decisione e farlo ben persuasi: i risultati si toccano con mano, subito. Dopo il digiuno attenersi ad un’alimentazione crudista o almeno strettamente vegetariana. Anche questo e` molto importante. Anche un amico di Antonio, R.I., tossicodipendente, in fase di recupero, ha digiunato tre giorni. Al terzo ha voluto smettere, ma ha tratto benefici permanenti anche dai soli tre giorni. ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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Dal suo diario: 1◦ giorno. . . Ho cominciato un po’ spaurito, ma la serata sta passando piacevolmente. Con sincerit`a, il digiuno che mi aspettavo era un’altra cosa. . . sicuramente meno bella. Vediamo cosa mi aspetta domani. . . 2◦ giorno. . . Molto bello! Sinceramente erano anni che non provavo sensazioni del genere.

A.2.4

Le mie esperienze col digiuno dal padre Bernhard Haering

Io digiuno, nella mia vita, per approfondire il senso del dono. Avendo ricevuto tanto da Dio, non abbiamo bisogno di tante cose e di tanta opulenza. Ma ho digiunato anche per una grave malattia. Mio fratello torn`o dalla prigionia della seconda guerra mondiale con un lupus (una specie di cancro). Abbiamo speso molto denaro con i medici senza speranza. Infine un professore di Tubinga prescrisse: astinenza dal fumo, alcool e carne e un digiuno di 15 giorni l’anno. Mio fratello ha seguito questa regola ed e` arrivato ora a 88 anni. La prima volta digiun`o in un istituto, poi a casa sua. E` credente, il suo digiuno era gioioso. Quanto a me, tornai dalla guerra con una grave malattia cronica al fegato, dovevo osservare una stretta dieta. Durante i miei viaggi portavo sempre con me della camomilla. Se il mal di fegato si aggravava, stavo tre giorni a digiuno, bevendo solo camomilla senza zucchero e mi riprendevo. Ma nel 1977 (all’et`a di 65 anni) mi venne un cancro alla laringe. Io non fumo, ma sono costretto a parlare, per lezioni e conferenze, in ambienti dove si fuma. Nel 1979, in una recrudescenza del cancro, i medici non osarono operarmi, per le mie precarie condizioni. Feci allora un digiuno di 46 giorni, bevendo tisane e succhi di carote e altre radici. Rimasi nella mia abitazione, ma ero controllato dal medico. Durante il digiuno ho pregato molto, si trattava per me di guarire o prepararmi alla morte. I primi 14 giorni ho anche lavorato ad un mio libro, poi soltanto passeggiavo, meditavo, ascoltavo musica sacra. Dopo questo digiuno ho subito un’operazione durata sei ore, il cancro si era diffuso a tutta la gola. Il fegato per`o era completamente guarito. Ho avuto una convalescenza che ha fatto stupire i medici. Quando ho fatto la cobaltoterapia (35 applicazioni) non ho perduto peso e l’ho superata con eleganza rispetto agli altri ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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malati. Poi il cancro e` completamente guarito. Ho seguito uno stile di vita semplice, faccio passeggiate ogni giorno. Ho continuato i digiuni come purificazione spirituale. Ora ho 74 anni. Padre Bernhardt Haering e` nato il 10.11 1912. Tedesco di nascita, ma si dichiara cittadino del mondo. Professore emerito di teologia morale all’Istituto Alfonsianum di Roma. E` autore, fra l’altro, di numerosi studi sull’etica medica: Etica medica, ed. Paoline; Manipolazione e medicina, ed. Paoline; Proclamare la salvezza e guarire ed. Ospedale Miulli. Tradotti in molte lingue.

A.2.5

Breve intervista con un lama tibetano: Geshe Cianclub

Domanda: Nella religione buddista tibetana si fanno digiuni? e con quale scopo? CIANCIUB: S`ı, si fanno molti digiuni, nella religione buddista, ma non si fanno per salute. Per noi le vite future sono pi`u importanti. I digiuni si fanno per avere piu` tempo per meditare. Del resto la salute del corpo dipende dalla salute mentale. E per avere salute mentale non bisogna avere attaccamento per se stessi, ma essere di beneficio alle creature. Quello che facciamo di solito e` questo: al mio io, vicino a me abbiamo attaccamento, il nemico suscita odio. Dobbiamo eliminare questi atteggiamenti. La cosa pi`u importante e` avere buoni pensieri verso tutti gli esseri senzienti in tutto l’universo. Domanda: Quanto tempo durano i vostri digiuni? CIANCIUB: Per giorni, mesi, anni. Ci si ciba di pillole di essenza, chiamata: ciu len. Digiunare cos`ı si dice anche: ≪prendere l’essenza≫. Domanda: Di che cosa e` formata questa essenza? CIANCIUB: Di estratti di fiori e polvere di pietre. Domanda: Su che cosa si medita? CIANCIUB: Meditiamo sulla vacuit`a, la bodicitta (mente di illuminazione), per accumulare meriti. Domanda: Vi sono giorni speciali per digiunare? Quali?

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CIANCIUB: S`ı, abbiamo giorni speciali e interi libri per indicarli, perci`o non possono specificarli ora. Domanda: Quali cose sono importanti in un digiuno? Che consigli pu`o darci? CIANCIUB: E` importante lo stato mentale, perch´e il digiuno sia benefico: la mente serena, pensieri benevoli, nessuna rabbia. Non bisogna ascoltare parole spiacevoli. La motivazione e` anche molto importante: purificare le proprie negativit`a, aiutare tutti gli esseri senzienti, uscire dal samsara (la ruota delle rinascite). Se manca tale motivazione digiunare e` uguale ad avere fame, niente altro. Il Geshe Larampa Sonam CIANCIUB e` maestro residente presso l’Istituto di studi buddisti di Roma. Il suo titolo indica la massima qualificazione negli studi buddisti, equivale a professore di teologia da noi. Poich´e il Lama parla solo tibetano l’intervista e` stata condotta per mezzo dell’interprete, la gentile signorina Heda Klein.

A.2.6

Lo sciopero della fame in carcere. Intervista con Alberto Franceschini e Massimo Gidoni

Alberto — Dicembre 1983 a Nuoro. Carcere speciale. C’erano continue rivolte, lotte violente. I risultati erano negativi. Si stava sempre peggio. Allora un gruppo di noi comincia a discutere per capire come si era arrivati a quel punto e cosa fare per cambiare. Decidiamo che l’unica forma di protesta possibile e forse in grado di sbloccare la situazione, era quella non violenta. In sei, su ottanta detenuti, iniziamo uno sciopero della fame ad oltranza contro l’articolo 901 e per migliorare le condizioni di vita del carcere (Eravamo isolati in celle singole, avevamo solo un’ora e mezzo di aria al giorno ecc.) Era la prima esperienza di digiuno e non sapevamo che effetti potesse avere. Dalle letture eravamo preoccupati, pensavamo di morire, oppure di perdere i capelli, o i denti, o la vista nel giro di una settimana. 1

Dall’Ordinamento Penitenziario, Legge n. 354, 26 luglio 1975: Art. 90. Quando ricorrono gravi ed eccezionali motivi di ordine e di sicurezza, il Ministero per la Grazia e la Giustizia ha facolt`a di sospendere in tutto o in parte, l’applicazione in uno o pi`u stabilimenti penitenziari, per un periodo determinato, strettamente necessario, delle regole di trattamento e degli istituti previsti dalla presente legge che possano porsi in concreto contrasto con le esigenze di ordine e di sicurezza.

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Ma ci sentivamo in una situazione disperata ed eravamo disposti al peggio. I primi giorni prendiamo ogni mattina un quarto di latte zuccherato e acqua per il resto della giornata. Dopo due settimane ci siamo resi conto che eravamo molto dimagriti (una diecina di chili), ma sani. Il latte comincia a darci fastidio, decidiamo di rifiutare anche quello e di bere solo acqua. I nostri stessi compagni ce ne dicevano di tutti i colori, parlavano di cibo davanti a noi, ci facevano passare cibi cotti e odorosi sotto le finestre. Con un sadismo unico! Dopo una ventina di giorni invece, l’atteggiamento psicologico fu quello di ignorarci. Non so se ci avrebbero lasciato morire! Per fortuna arriv`o il vescovo di Nuoro, chiamato dal cappellano del carcere, che ci era molto vicino. Gli parlammo, fu colpito, chiam`o i giornalisti e spieg`o loro la situazione. Arriv`o anche Pannella, l’opinione pubblica si commosse. Fino ad allora ci aveva visitato il medico del carcere, ma il 27, dopo 24 giorni di digiuno, mi visita un cardiologo, mi trova un’aritmia cardiaca e mi fa ricoverare d’urgenza all’ospedale. Io rifiuto l’alimentazione forzata. Secondo i medici potevo resistere ancora tre o quattro giorni, poi sarebbero dovuti intervenire con delle flebo per evitare il coma. Io continuo a rifiutare tutto. Intanto anche gli altri scioperanti arrivano in ospedale, due giorni dopo di me. Eravamo nel periodo di Natale; questo ci aiutava, lo avevamo calcolato. Il 31 dicembre arriva un ispettore dal Ministero. Dal primo dell’anno sarebbero entrate in vigore nuove disposizioni. Ammorbidimento dell’art. 90 ed altri miglioramenti in tutti i carceri d’Italia. Le nostre proposte erano state accettate, anche pi`u di quanto avevamo chiesto! Il primo dell’anno sospendiamo lo sciopero. La rottura del digiuno e` avvenuta sotto controllo medico. Ci hanno dato la dieta dei neonati: latte, omogeneizzati ecc. per i primi quattro giorni. Poi abbiamo cominciato a mangiare regolarmente. E` stata difficoltosa la ripresa dell’attivit`a intestinale, per il resto non ho avuto problemi. Durante il digiuno avvertivo una serenit`a estrema, una grande sicurezza, cercavo di conoscere la mia dimensione interiore, analizzavo i miei sogni. Avevo grande lucidit`a mentale, grande capacit`a di sintesi, mi sembrava di cogliere ragionamenti complessi in pochi concetti. Continuavo a muovermi, ad andare all’aria. Dovevo combattere contro il desiderio di cibo. Specie negli ultimi giorni, appena mi appisolavo, sognavo meravigliose torte, tipo crostate di mele ecc. E` stata la forma di lotta pi`u efficace fra tutte quelle fatte in carcere. Tanto e` ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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vero che ora in carcere e` la forma pi`u diffusa di lotta. Per`o non mi sentirei di definirla non violenta, perch´e la violenza e` psicologica, come ricatto verso gli altri, ed anche una violenza su di s`e. Quali consigli? Questo tipo di sciopero va preso sul serio, usato con estrema prudenza. E` preferibile cominciare subito con acqua e basta, evitare succhi e latte. Occorre la determinazione di arrivare fino in fondo altrimenti non serve, avere ben chiare le motivazioni. Massimo — Ero con Alberto a Nuoro. Volevo fare un’esperienza, anche spingendomi alle estreme conseguenze. La scelta era drammatica, ma giusta. Non cercavo la morte, ma la vita, nell’unica possibilit`a che mi era data. La considero una esperienza datata. Ha avuto senso in quell’epoca e in quella situazione. Quali le sensazioni pi`u significative? Nel passeggio in comune noi sei si rideva molto, era un momento liberatorio, ci divertiva la perplessit`a delle guardie, abituate a scontri violenti. Nei primi dieci giorni in cella mi facevo autoritratti, ascoltavo musica classica, leggevo parecchio. Un paio di volte al giorno facevo rilassamento, durante il training avvertivo una sensazione generale di benessere, scomparsa del corpo, senso di levitazione. Avevo associazioni libere di idee e di immagini pi`u vive, pi`u nette; facilit`a a ricordare sensazioni, immagini, odori della mia infanzia. Grossa tranquillit`a sugli sviluppi che potevano esserci. Non avevo paura. Dopo 10 - 15 giorni cominciarono problemi fisici: debolezza, freddo. Facevo pediluvi caldi per scaldarmi. Non potevo guardare la T.V. per via dei caroselli alimentari (eravamo sotto Natale). Col passare dei giorni si e` sempre pi`u accentuata la dimensione di introflessione: i contatti con l’esterno non mi interessavano. Alla fine del digiuno avevo perso 14 chili, ma non ho avuto danni fisici veri e propri. Un consiglio? Senza entrare nelle motivazioni, il mio consiglio sarebbe di affrontare uno sciopero lungo solo quando veramente lo senti. Valutare prima le altre possibilit`a. E` un’esperienza molto significativa, dura, rischiosa, soprattutto psichicamente. Se sei convinto e` un’esperienza bella, se non lo sei pu`o di ventare drammatica. Bisogna anche avere, gi`a in precedenza, un buon rapporto con il proprio corpo, altrimenti pu`o essere distruttiva. Alberto Franceschini e` nato a Reggio Emilia il 26-10-1947, ex capo storico ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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delle B.R.. Dissociato dalla lotta armata dal 1982, e` in carcere dal 1974. Massimo Gidoni e` nato a Sinigallia il 1-2-1944, psichiatra appartenente alle B.R.. Dissociato dalla lotta armata dal 1983, e` in carcere dal 1982.

A.3 IL DIGIUNO SOTTO IL PROFILO RELIGIOSO ED OCCULTO di GLORIA Tutta esta gente che piangendo canta, Per seguitar la gola oltre misura In fame e sete qui si rif`a santa. (Dante – Purg. XXIII; 64-67 girone dei golosi)

In un argomento cos `ı impegnativo non abbiamo certo la pretesa, in queste poche pagine di essere esaurienti; e neppure originali, e tanto meno di fornire certezze. Ci contentiamo di riportare le osservazioni pi`u interessanti, che abbiamo letto o ascoltato qua e l`a; di proporre spunti di ricerca e di riflessione, a chi sia interessato a tale problematica. Nella pratica religiosa e magica, fin dai tempi pi`u antichi, il digiuno e` stato usato per ottenere stati paranomali di chiaroveggenza o di potere, per entrare in contatto con il mondo degli spiriti o con la Divinit`a. Perch`e? Gli effetti pi`u rilevanti del digiuno a livello occulto sembrerebbero questi: purificazione del veicolo fisico e potenziamento dell’eterico, sviluppo di energie sottili, ingresso in dimensioni superiori; fenomeni tutti in stretta dipendenza fra loro.

Il corpo sottile. Accenniamo alla teoria occulta del corpo sottile per tentare di chiarire un poco tali fenomeni. Secondo questa il corpo fisico non e` che la manifestazione pi`u grossolana, il veicolo, di altri corpi pi`u sottili. (soma pneumatik`on o corpo spirituale, astroid´es o corpo sidereo, augoid´es o` chema o corpo radioso di gloria, nella tradizione occidentale neoplatonica e gnostica; corpo pranico o eterico, astrale, mentale, causale, buddico, atmico nella tradizione orientale). La denominazione e il numero di tali corpi varia assai da scuola a scuola, resta ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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il concetto che l’essere umano sia un sistema dinamico di energie, la cui ultima manifestazione, quella pi`u pesante, e` il corpo fisico. L’uomo e` sceso dalle ragioni celesti con un processo di involuzione, man mano che si allontanava dal fuoco primordiale. . . si e` rivestito di corpi sempre pi`u densi. . . esattamente come di inverno siamo costretti a coprirci di abiti vari per affrontare il freddo ≫ (Aivanov, Lo Yoga della Nutrizione, pag. 87). ≪

Ora fra questi corpi c’`e interazione e sembrerebbe che debba esserci buona armonia, perch´e restino efficienti e sani. ≪

Il corpo fisico ed eterico sono due soci≫ (Aivanov pagina 83).

Sembrerebbe anche, secondo queste teorie, che ogni peccato, ogni azione malvagia incida questa aura (o corpi sottili) danneggiandola. Il digiuno, unito alla contrizione del cuore, la riparerebbe. Purificare il veicolo fisico col digiuno permette alle energie superiori di esprimersi meglio e favorisce il loro sviluppo. Man mano che si raggiungono livelli superiori di virt`u e di conoscenza, anche il corpo fisico ha bisogno di adeguarsi con alimentazione pi`u pura e con digiuno, per non creare pericolosi squilibri, che compromettano la sua stessa sopravvivenza. Per l’iniziato, per il santo dunque il digiuno e` una necessit`a, mentre procede verso stadi superiori di coscienza. Ma il digiuno, se pure meritorio per il sacrificio e la disciplina che comporta, non pu`o farci progredire spiritualmente oltre un certo punto. Altri livelli pi`u alti devono essere purificati: ci si deve liberare dalle passioni, dai desideri inferiori, dall’orgoglio. Dunque bisogna procedere in modo equilibrato nel purificare corpo, cuore, mente, azioni. Ed ecco che chi dimentica ci`o, l’asceta che si getta nel digiuno, come unico mezzo di avanzamento, pu`o incontrare dolorosi fallimenti; ma anche chi procede nella via spirituale, senza prepararvi il proprio corpo fisico, pu`o andare incontro a gravi malattie o arresti forzati nel suo stesso cammino.

I profumi. Un nostro amico, dedito a digiuni spirituali, ha osservato che durante un digiuno ci si nutre di profumi. Sembra cio`e di ricevere energia e forza dai buoni odori (mentre i cattivi danno immensamente fastidio). ≪Quando private il corpo fisico di cibo, sono gli altri corpi che cominciano a mettersi al lavoro. . . ≫ (Aivanov pag. 85). E secondo una teoria yoga l’odore nei frutti, cibi ecc. indica presenza di ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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prana. Dunque veramente durante un digiuno il nostro corpo pranico e` pi`u attivo e pronto ad assorbire energie sottili. Ricordiamo che incensi profumati sono stati sempre usati nei riti religiosi, quasi nutrimento dell’anima e degli dei. Ovidio ci parla della mitica fenice (forse un simbolo del corpo sottile o dell’anima?), che si pasce solo di profumi, e muore fra i profumi per rinascere rinovellata. ≪Ella – non pasce il suo digiun di seme o d’erba – ma di ogni odor pi`u prezioso e santo≫ (Metamorfosi XV v.390 e seg.).

La Kundalini. E` uno dei fenomeni occulti pi`u misteriosi e difficili da spiegare. Riportiamo la spiegazione di uno yoghi moderno come la pi`u appropriata e sintetica, che abbiamo trovato: Tra il polo positivo, che sta nel cranio, e il negativo, che si trova nell’ultima vertebra, si muove una corrente di altissima tensione in continua circolazione. Pu`o accadere che il polo negativo, liberatosi dal carcere dell’ultima vertebra raggiunga il positivo e si unisca ad esso. E questo e` nella coscienza umana lo stato pi`u alto di pienezza e di felicit`a≫ (S. Yesudian – Sport e yoga – ed. Astrolabio pag. 89). Lo sviluppo della kundalini porta anche poteri straordinari, chiaroveggenza, profezia ecc. ≪

Ora durante un digiuno sembrerebbe che le energie sottili, non pi`u trattenute in basso dal lavorio della digestione e dalle pulsioni sessuali (che di solito scompaiono) tendano a risalire verso i cakra o centri energetici superiori. (I piedi, ricordiamo, si freddano). Bisogna per`o che i cakra superiori siano aperti e preparati ad accogliere tali energie, e questo avviene solo attraverso la purezza del pensiero e della vita. Secondo Aivanov alcuni maestri digiunano per produrre energie spirituali per il bene dei loro discepoli (La Nuova Terra – ed. Prosveta pag. 8). Del resto di tali energie psichiche si pu`o fare buono o cattivo uso, come dimostrano le ricette di magia nera, che prescrivono il digiuno In un corpo molto malato o intossicato tutte le energie sembrerebbero convogliate piuttosto alla riparazione del corpo fisico.

Visioni o allucinazioni? Un altro nostro amico anch’egli esperto digiunatore ha formulato una volta questo semplice paragone: ≪Se il vetro di una finestra e` sporco, io non posso vedere il ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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paesaggio o la luce al di l`a≫; volendo significare che il corpo fisico intossicato e greve forma uno schermo intorno a noi, ma in seguito al digiuno il corpo si fa pi`u trasparente. Il cervello soprattutto sembra riacquistare poteri perduti, come una radiolina le cui valvole siano state spolverate e disincrostate e sia stata finalmente accesa. Sembra anche che durante un digiuno le vibrazioni della persona siano pi`u pure e innocenti. Ma che pensare delle allucinazioni visive o uditive, che pure possono presentarsi durante lunghi digiuni? Potremmo avanzare l’ipotesi che in questi casi vi sia un eccesso di energia sottile concentrata su cakra non preparati e questo produrrebbe pazzia e allucinazione, invece di chiaroveggenza. L’allucinazione non sarebbe che una visione deformata, come se una radio, accesa s`ı, ma non ben sintonizzata, captasse onde cosmiche a casaccio e le ritrasmettesse distorte, insieme ai suoi stessi fischi e gracchiamenti. Secondo gli occultisti, esplorando il piano astrale c’`e il rischio di non riuscire a riportare la propria identit`a astrale nel corpo fisico, con conseguente incapacit`a di concentrarsi, di persistere in una certa azione ecc. (Cavendish – La Magia Nera – ed. Mediterranee vol. 2 pag. 122). Rischi del genere potrebbero presentarsi anche in chi voglia usare il digiuno per scopi mistici o iniziatici, se eccedesse nella misura. E per questo non si raccomander`a mai abbastanza la prudenza e la modesta valutazione dei propri mezzi. Sono sempre la presunzione e la sete di poteri od esperienze straordinarie, che ci espongono a questi rischi.

Altre dimensioni. La tradizione esoterica dice che il primo uomo si nutriva di fuoco e di luce. Ma quando e` sceso nella materia, man mano che avveniva la sua involuzione, aveva bisogno di alimenti sempre pi`u densi. . . Per questo gli iniziati. . . cercano di ritornare verso il primo stadio dell’umanit`a imparando ad assorbire elementi sempre pi`u sottili. ≫ (Aivanov pag. 86). ≪

E` molto forte durante un digiuno la sensazione di essere separati dal mondo di sempre e dalle persone che vi vivono, siamo meno raziocinanti, pi`u sognatori. Sembra quasi che la rinuncia agli alimenti terrestri tagli il cordone ombelicale ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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che ci lega al nostro pianeta, e ripristini una condizione primordiale, mistica, di non differenziazione dal cosmo. Il fatto che l’alimento ci leghi alla dimensione da cui lo prendiamo e` simboleggiato chiaramente nel mito di Persefone. La figlia di Demetra, rapita da Plutone dio dell’Ade, rifiuta di alimentarsi per non essere trattenuta per sempre laggi`u; ma poi vinta dalla fame mangia sei chicchi di melograno e per questo deve restare sei mesi ogni anno negli Inferi. Interessante anche una breve riflessione di Rofidal (Do-In, ed. Mediterranee pag. 94): ≪Nella seconda met`a della vita. . . l’uomo deve cominciare a prepararsi alla vita dopo la morte alimentandosi sempre piu` di energia (Ki) assunta direttamente. Prima della morte, per entrare nel cosmo (vedi la vita dei grandi Santi) dovrebbe poter vivere senza cibi materiali di sorta≫.

Ancora un’osservazione. Ogni digiunatore si ritrova un poco nella bella descrizione che Aldous Huxley fa delle sue esperienze con la mescalina (Huxley – Le porte della percezione, ed. Stampa Alternativa); cio`e sensazioni di colori pi`u brillanti, di forme essenziali, di sortita dallo spazio tempo. Il digiuno e` un’antidroga, in modo naturale, pi`u sicuro anche se pi`u lento, sembra condurci in quelle dimensioni, che vengono cercate con droghe e allucinogeni in modo del tutto stravolto e distruttivo. Anche del digiuno per`o, non bisogna abusare per evadere dalla realt`a. Il digiuno dunque ci difende dalle forze negative, ci libera dal karma, prepara e favorisce la nostra evoluzione spirituale. E sembra particolarmente indicato in questa nostra epoca di terribile crisi. Senza entrare nel merito di una valutazione di tale fenomeno, e` interessante ricordare che a Medjugorje la Apparizione chiede insistentemente ai devoti di digiunare. L’et`a astrologica dei Pesci si conclude tra tremendi pericoli e sofferenze, l’et`a dell’Acquario si apre per i figli della luce. Le facolt`a mistiche e paranormali tendono a risvegliarsi. E` necessario espiare le orribili negativit`a del pianeta, purificarsi, prepararsi, anche con digiuni, a ≪cieli e terra nuovi≫.

Il digiuno nella vita spirituale. Mettendo da parte categorie e linguaggi esoterici, non a tutti familiari o graditi, spendiamo ancora qualche parola sul valore del digiuno nella ricerca religiosa e mistica. ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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Senza pi`u indagare sulle cause occulte e misteriose, l’esperienza stessa ci dice che il digiuno ha effetti sul nostro spirito ai livelli pi`u alti. Molte persone mi hanno detto di aver avvertito dopo un digiuno, una vera rinascita spirituale. E questo ci persuade, una volta di pi`u della necessit`a imprescindibile di unire al digiuno la preghiera (intesa questa nel senso pi`u vasto del termine), per ottenerne benefici a tutti i livelli, anche quello fisico. Fra gli esercizi che l’uomo interiore pu`o scegliere per lavorare su stesso, il digiuno e` uno dei pi`u semplici, perch´e non richiede niente come strumenti, non costringe il corpo in posizioni particolari. . . ≫ (Antonino Drago, pag. 396). ≪

E inoltre non ha bisogno di lunghi esercizi preparatori, n´e di prestigiosi istruttori. E` anche l’unica tecnica ascetica, che stando ai Vangeli, Ges`u avrebbe usato. E questa sarebbe una ragione di pi`u per praticarla, da parte di coloro che riconoscono in Cristo il loro maestro. E` dunque una tecnica alla portata di tutti, a buon mercato, libera e liberante, ma e` pur sempre solo una tecnica. E i mezzi tecnici non bastano da soli a scalare il cielo. Col digiuno diamo corpo, incarniamo per cos`ı dire, quei sentimenti di contrizione, quella conversione intima, che altrimenti potrebbe restare sul piano mentale, ma il digiuno, privo di questa conversione profonda (e conversione anche di vita e di azioni) e` a sua volta vuoto ed inutile. Chi non ne fosse convinto pu`o rileggersi per intero il bel passo di Isaia sul digiuno (cap. 58) ≪Nel giorno del vostro digiuno. . . angariate i vostri operai. . . digiunate fra litigi ed alterchi. . . Non e` piuttosto questo il digiuno che io voglio. . . liberare gli oppressi. . . dividere il pane con gli affamati. . . senza distogliere gli occhi dalla gente?≫ Oppure San Tommaso (Quodlibeto V art XVIII): ≪In spirituali vita delectio Dei est sicut finis: jejunia autem et vigiliae et alia esercitia corporalia non quaeruntur tamquam finis≫. E lo stesso Gandhi: (Antiche come le montagne, ed. Comunit`a, pag. 156): Ad alcuni il digiuno non serve a nulla, perch´e. . . privano il corpo di cibo; ma intrattengono la mente su ogni sorta di ghiottonerie. . . ≫. ≪

Nei primi secoli gli asceti si ritiravano nel deserto a pregare e digiunare aspramente. Questo tipo di digiuno, per pochi eletti, non e` pi`u proponibile. Oggi ci viene proposto un digiuno di stile gandhiano, che produca la salute e dell’anima e ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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del corpo; e sia anche un impegno nelle lotte per la giustizia sulla terra. Digiuneremo dunque per servire Dio con un corpo pi`u sano, pi`u attivo, pi`u puro, per essere pi`u ricettivi ai suoi messaggi. Useremo il digiuno per incidere sulla realt`a, come di un mezzo straordinario, solo perci`o quando avremo pazientemente esauriti tutti i mezzi ordinari, umani, di intervento. Ma seppure con la massima prudenza e con tutti i limiti, di cui abbiamo appena parlato, ci sembra importante per i cercatori di Dio usare o riscoprire questa pratica trascurata. Il digiuno e` solo una nota nella vita spirituale, non tutta la musica; e` per`o crediamo, una nota necessaria alla sua armonia.

Il digiuno di Cristo nei Vangeli (Mt IV, 1-7; Mr. I, 12; Lc. IV, 1-12). Terminiamo con una breve riflessione sul digiuno di Cristo, cos`ı come ce lo presentano i sinottici, in particolare Matteo. Tale descrizione e` sembrata a volte agli studiosi o simbolica o mitica. Il praticante igienista vi coglie invece, anche nei minimi particolari, tutta l’autenticit`a di un’esperienza vissuta. Cristo digiuna prima dell’inizio della sua vita pubblica e sappiamo, sia per la tradizione iniziatica, sia per esperienza diretta, che il digiuno rappresenta una preparazione ad uno stadio superiore di coscienza. Ges`u digiuna in perfetta solitudine per prepararsi alla sua missione, secondo una tecnica appresa dalla tradizione o dettatagli dallo Spirito. Il tempo di quaranta giorni, che pot`e sembrare soprannaturale, e` invece perfettamente realistico, diremo un tempo medio per un uomo sano, prima di passare all’inanizione. Fermo restando che il numero quaranta per gli Ebrei e` un numero simbolico, si pu`o intendere un numero di giorni intorno ai quaranta. E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti ebbe fame≫ questa frase pu`o esser stata scritta solo da chi del digiuno aveva esperienza diretta. Indica infatti quel ritorno della ≪vera fame≫, di cui parla Shelton e altri studiosi della fisiologia del digiuno, fame che si presenta alla fine di un digiuno ed avverte che e` necessario rialimentarsi, perch´e le riserve energetiche sono esaurite. ≪

Anche due particolari che appaiono soprannaturali, hanno per`o una corrispondenza nell’esperienza umana. Nel momento in cui Ges`u ha bisogno di cibo si presenta Satana con le sue tentazioni. Ed e` proprio a questo punto che, come ¤dizioniPDF www.edpdf.it . . . come una foglia nel vento. . .

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sappiamo, spesso il digiunatore traversa un momento di angoscia o turbamento psichico. E gli angeli lo servivano≫ Non sappiamo chi o che cosa l’evangelista abbia voluto indicare veramente. Ma e` certo che, mentre durante il digiuno non si ha bisogno di niente o quasi, quando si comincia a rialimentarsi e` assai gradita anzi necessaria la presenza di persone gentili e pure, che ci rendano qualche servizio. E` quasi un bisogno psicologico, oltre che materiale. ≪

Anche qui come in tanti altri casi il Vangelo svela la sua verit`a a chi, pur con tutti i suoi limiti personali, e` disposto a farne l’esperienza.

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Appendice B TAVOLE B.1 Il Peso ALTEZZA metri 1,50 1,55 1,60 1,65 1,70 1,75 1,80

Peso minimo di pericolo kg 24 27 30 33 36 39 42

Peso di sicurezza kg 34 37 40 43 46 49 52

Peso normale kg 40 45 50 55 60 65 70

1) Il peso minimo di pericolo rappresenta il 60% del peso normale. 2) Il peso normale rappresenta 10 Kg. meno dei centimetri di altezza. 3) Aggiungere +/- 1 Kg. secondo la corporatura. Dal volume di A. Mosseri: Jeuner ˆ pour revivre.

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ALTEZZA metri 1.54 1.57 1.59 1.62 1.64 1.67 1.69 1.72 1.74 1.77 1.80 1.82 1.85 1.88 1.90

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STRUTTURA OSSEA Piccola Media Grossa 50-54 53-58 57-64 51-55 54-60 58-65 53-57 55-62 59-68 54-59 57-64 60-68 55-59 59-64 62-71 57-61 60-66 64-73 59-64 62-68 67-75 61-66 64-70 68-76 62-68 66-72 70-78 64-69 67-74 71-82 66-71 69-76 73-84 68-73 71-79 76-86 70-76 73-82 77-88 73-78 75-84 79-91 74-80 76-86 82-93

Tabella B.1: TABELLA DEL PESO IDEALE – UOMINI ↑

Tabella B.2: TABELLA DEL PESO IDEALE – DONNE ↓ ALTEZZA metri 1.44 1.47 1.49 1.52 1.55 1,57 1.60 1.62 1.65 1.67 1.70 1.72 1.75 1.77 1.80 1.82

STRUTTURA OSSEA Piccola Media Grossa 41-45 44-50 49-56 43-47 45-51 49-57 45-48 47-52 50-57 46-49 48-53 52-59 47-50 49-54 53-60 48-52 51-57 54-65 50-54 53-58 56-65 51-55 54-61 59-66 53-57 56-64 59-67 54-59 57-64 61-69 57-61 59-66 64-71 58-63 61-68 65-73 60-64 63-71 67-75 62-68 65-73 69-73 64-73 67-76 71-77 66-75 68-78 73-79

Dal volume: Digiuno di Harold Smith, ed. Gribaudi.

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B.2 TABELLA DELLE COMBINAZIONI (1) ALIMENTI COMUNI Frutta dolce (acidula e non acida) Frutta acida

SI COMBINANO BENE CON Latte acido

Amidi

L’altra frutta acida; Si combina discretamente con le noci e col latte. Tutte le proteine; Tutti gli amidi; Latte Verdura; Grassi e oli

Carni (Tutte le qualit`a)

Verdura

Noci (La maggior parte delle variet`a)

Verdura; Frutta acida

Uova

Verdura

Formaggio

Verdura

Latte

E` meglio prenderlo da solo; si combina discretamente con la frutta acida Tutti gli amidi; La verdura

Verdura

Grassi e olii (Burro, Panna, Oli, Lardo) Meloni e angurie (Tutte le variet a` ) Cereali (grani) Legumi (fagioli, piselli ecc. tranne quando sono teneri e freschi)

SI COMBINANO MALE CON Frutta acida; Amidi (cereali, pane, patate); Proteine; Latte Zuccheri (tutte le spec.); Amidi (cereali, pane, patate); Proteine (eccetto le noci)

Tutte le proteine; Tutta la frutta; Acidi; Zuccheri Latte, Amidi, Zuccheri; Le altre proteine; Frutta acida e verdura; Burro, Panna, Oli Latte, Amidi, Zuccheri; Le altre proteine; Burro, Panna, Oli, Lardo Latte, Amidi, Zuccheri; Le altre proteine; Alimenti acidi; Burro, Panna, Oli, Lardo Amidi, Zuccheri; Le altre proteine; Alimenti acidi; Burro, Panna, Oli, Lardo Tutte le proteine; La verdura; Gli amidi Tutte le proteine

Meglio mangiarli da soli

Tutti gli alimenti

Verdura

Frutta acida; Tutte le proteine; Tutti gli zuccheri, Latte Tutte le proteine; Tutti gli zuccheri, Latte; Frutta (tutte le variet`a); Burro, Panna, Oli, Lardo

Verdura

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B.3 TABELLA DELLE COMBINAZIONI (2) B = Combinazione buona: accettata anche da chi ha una digestione molto debole. D = Combinazione discreta: non impiegare in caso di disturbi digestivi. M = Combinazione mediocre: non dovrebbe essere mai impiegata se non si ha una digestione molto robusta.

Frutta acida

Frutta acidula

Frutta dolce (3)

Meloni e angurie

c b b b b b b b c

Verdura (2)

c b b c c b c m c

Latte acido

Grasso

c c c c c b c m c

Latte fresco

Amido

Proteina Amido Grasso Latte fresco Latte acido Verdura (2) Frutta acidula Frutta dolce (3) Meloni e angurie

Proteina

C = Combinazione cattiva: non deve mai essere impiegata nemmeno da chi ha una digestione molto robusta.

c c d

c c d

m d m c

m d d c

b b b m m b m m c

m (1) c b d d m b m c

c d b d d d b b d

c m b c d m m b d

c c c c c c d d b

1) La frutta acida si combina discretamente con le noci 2) Cruda o cotta 3) secca

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Pendola cinese Ore della massima energia negli organi

Spirale del DO-IN

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B.4 PERCORSO DEL DO-IN Riscaldate, rivitalizzate e rese permeabili all’energia che le circonda le mani e le braccia, gli strumenti del Do-in integrale sono pronti. Il Do-in verr`a praticato secondo l’ordine seguente: - cranio - faccia - orecchie - nuca - collo - spalle - zona ingrata fra le scapole - petto - respirazioni, assunzioni di prana - cintola - piedi - gambe - bacino - reni – dorso - addome - massaggio al suolo - concentrazione nell’hara - stiramento - rilassamento - canti - esercizi complementari (correttivi). Tratta dal volume: Jean Rofidal, Do-In ed. Mediterranee.

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B.5 PRO MEMORIA DEL DIGIUNATORE Non prender freddo. Non prendere medicine o droghe di alcun tipo. Non fumare. Non bisticciare. Passare lentamente dalla posizione supina a quella seduta e infine verticale. Non affaticarsi. Stare di buon umore. Bere almeno tre o quattro bicchieri d’acqua al giorno (a piccoli sorsi e non troppo fredda), anche se non si ha sete; oppure fare un clistere giornaliero. Evitare assolutamente di interrompere il digiuno, mangiando qualcosa a casaccio; interromperlo solo con frutta o succhi di frutta fresca (o alimenti liquidi).

B.6 ATTREZZATURA: Una tuta e biancheria di puro cotone e colore bianco o chiaro. Un plaid per stendersi all’aperto. Una borsa per l’acqua calda. L’apparecchio per l’eventuale clistere. Un po’ di argilla per lavarsi i denti. In digiuni lunghi pu`o far comodo una centrifuga.

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Tabella B.3: Statistiche sul digiuno terapeutico Malattia Dispepsia Piorrea Asma Eczema Tumori benigni Insonnia Ulcera Diabete Calcoli renali Sinusite Calcoli biliari Anemia Gonorrea Poliomelite Appendicite Epilessia Acne Vulgaris Sclerosi multipla Tubercolosi

Numero dei casi 21 20 19 18 18 17 14 14 12 12 11 11 8 8 6 5 5 4 2

Guarigioni 18 8 16 11 14 13 8 12 10 9 6 7 8 6 6 3 3 0 2

Miglioramenti 3 12 0 4 3 2 4 2 2 3 5 4 0 2 0 2 2 2 0

Casi stazionari 0 0 3 3 1 2 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0

Questi 225 casi furono attentamente controllati dal dottor William Esser, N. D., D.C., dal 1945 al 1947, a Lake Worth (Florida). Malattia Pressione alta Artrite Catarro Costipazione Epatite Gotta Psoriasi Malattie cardiache Problemi mentali Bronchite Colite Emorroidi Vene varicose Febbre da fieno

Numero dei casi 54 42 39 36 36 33 32 31 29 24 23 23 23 22

Guarigioni 38 28 36 31 34 18 18 18 19 22 11 18 20 7

Miglioramenti 16 10 2 3 2 12 10 13 10 1 12 5 2 15

Casi stazionari 0 4 2 2 0 3 4 0 0 1 0 0 1 0

Questi 447 casi furono attentamente controllati dal dottor Robert Gross, D.C., Ph.D., dal 1957 al 1963 ad Hyde Park (New York). Tratta dal volume di Shelton, Il digiuno per la salute, c. ed. Igiene Naturale.

Indice COPERTINA

1

INTRODUZIONE

3

I PARTE: PRINCIPI GENERALI

6

1

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8 8 9 9 10

. . . . . . . . .

12 12 13 14 14 14 15 15 16 16

3

Controindicazioni e pericoli 3.1 Digiuno e malattie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.2 Atteggiamenti mentali – Effetti psichici . . . . . . . . . . . . . .

17 18 19

4

Digiuno e psicoterapia

22

5

Costanza e varianti

24

2

Digiuno – teoria 1.1 Concetto di digiuno . . . . . 1.2 La fame: vera o falsa . . . . 1.3 Perch`e il digiuno e` benefico . 1.4 L’autolisi . . . . . . . . . .

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Autolisi di difesa 2.1 Modificazioni chimiche e organiche 2.2 Secrezioni ed escrezioni . . . . . . 2.3 Gli organi di senso . . . . . . . . . 2.4 L’attivit`a mentale e il sonno . . . . . 2.5 La sessualit`a . . . . . . . . . . . . . 2.6 Acquisto e perdita di forze . . . . . 2.7 Malessere e crisi di eliminazione . . 2.8 La ripresa alimentare . . . . . . . . 2.9 Effetti benefici . . . . . . . . . . . .

105

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6

EXCURSUS STORICO 6.1 Il digiuno nel mondo vegetale ed animale 6.2 Il digiuno rituale e magico . . . . . . . . 6.3 Il digiuno nelle religioni rivelate . . . . . 6.4 Il digiuno presso gli iniziati e i mistici . . 6.5 Il digiuno nella storia della medicina . . . 6.6 Digiuni politici – Scioperi della fame . . . 6.7 Breve storia dell’Igienismo . . . . . . . .

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II PARTE: LA PRATICA DEL DIGIUNO. . .

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Come si digiuna: sette parole-chiave 7.1 Il riposo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7.2 L’acqua . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7.2.1 Il digiuno secco di OMERO, ANTONIO e GLORIA. 7.3 Calore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7.4 Ossigenazione – Prana – Bagni d’aria e di sole . . . . . . . . 7.5 Pensieri positivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7.6 Assenza di tossici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7.7 Ripresa alimentare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7.8 Difficolt`a – Avvertimenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7.9 Le leggi dell’energia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7.10 Il post-digiuno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7.11 Conclusione dell’igiene del digiuno . . . . . . . . . . . . . 7.12 La programmazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7.13 La preparazione fisica e mentale . . . . . . . . . . . . . . . 7.14 ≪Quanto digiunare≫? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7.15 Quando e dove? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7.16 Istintoterapia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7.17 Abbigliamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7.18 Il sonno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7.19 Come passare il tempo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7.20 Le compagnie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7.21 Tecniche utili complementari . . . . . . . . . . . . . . . . . Metodo spontaneo di autoguarigione 8.1 Digiuno e guida di auto . . . . . 8.2 Digiuno e luna . . . . . . . . . . 8.3 Digiuno e radioattivit`a . . . . . 8.4 A chi serve il digiuno autogestito

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Digiuno e grasso superfluo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Digiuno, giovinezza, bellezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Digiuno, sessualit`a e fertilit`a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Malattie di lieve entit`a 9.1 Tabacco, alcool, droghe . . . . . . . . . . . 9.2 Scioperi della fame e digiuni non-violenti . 9.3 Digiuno e preghiera . . . . . . . . . . . . . 9.4 Il digiuno come grande preparazione . . . . 9.5 Come cominciare Il digiuno di un giorno – Il piccolo digiuno . 9.6 Il digiuno di tre giorni . . . . . . . . . . . . 9.7 Il digiuno di sette giorni . . . . . . . . . . . 9.8 Il digiuno attenuato . . . . . . . . . . . . .

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10 CONCLUSIONE E CONGEDO

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A TESTIMONIANZE DI DIGIUNATORI A.1 Testimonianze raccolte presso la ≪Scuola della Salute ≫ del dr. Magnano in digiuni di media durata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A.2 Esperienze di digiuni lunghi autogestiti: OMERO e MARIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A.2.1 Omero: digiuno di 15 giorni . . . . . . . . . . . . . . A.2.2 Mario Dumini: digiuno di 40 giorni, perdita di peso: Kg. 15. . . . . . . . . . . . . . . . . A.2.3 Testimonianza di un ex-tossicodipendente . . . . . . . A.2.4 Le mie esperienze col digiuno dal padre Bernhard Haering . . . . . . . . . . . . . . A.2.5 Breve intervista con un lama tibetano: Geshe Cianclub A.2.6 Lo sciopero della fame in carcere. Intervista con Alberto Franceschini e Massimo Gidoni A.3 IL DIGIUNO SOTTO IL PROFILO RELIGIOSO ED OCCULTO . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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B TAVOLE B.1 Il Peso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . B.2 TABELLA DELLE COMBINAZIONI (1) B.3 TABELLA DELLE COMBINAZIONI (2) B.4 PERCORSO DEL DO-IN . . . . . . . . . B.5 PRO MEMORIA DEL DIGIUNATORE .

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B.6 ATTREZZATURA: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103 C . . . altri libri in PDF

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Appendice C . . . altri libri in PDF Sono stati anche digitalizzati, tra gli altri, i libri che seguono e scaricabili con eMule durante i week-end. Tutti eccellenti. Cercali ... Diversi libri sono dedicati al DIGIUNO, un rimedio che non costa nulla ... approfondisci! Chiss`a, potr`a esserti utile. Gli altri titoli: Digiuno terapeutico dell’Associazione Igiene Naturale Italiana Digiuno razionale, per il ringiovanimento fisico mentale e spirituale del Prof. Arnold Ehret Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco del Prof. Arnold Ehret (Pregevole per tante intuizioni valide e per quanto e` scritto sul digiuno ma ATTENZIONE: la dieta di Ehret non vale per chiunque, con qualunque costituzione fisica ... e lui inoltre non distingue a seconda della costituzione fisica, non parla di canali energetici nel corpo, non sa nulla di prana/etere, non parla delle qualit`a energetiche dei diversi alimenti ... e questa dieta presuppone comunque che si accompagni al digiuno e lunghi bagni di sole ... meglio leggere anche qualche libro sulla dieta macrobiotica, prima di cacciarsi nei guai). Ipertensione e malattia circolatoria Come prevenirle e disfarsene naturalmente senza ricorrere a medicine ma adottando un sistema di vita corretto, del dr. Herbert SHELTON Il digiuno pu`o salvarti la vita del dr. Herbert SHELTON (uno dei migliori libri sull’argomento). Tante malattie gravi, incurabili per la medicina ufficiale, possono essere guarite semplicemente digiunando e in breve tempo. Occorre forza di volont`a. 109

Assistenza igienica ai bambini del dr. Herbert SHELTON Sieri e Vaccini del dr. Herbert SHELTON La Facile Combinazione degli Alimenti del dr. Herbert SHELTON [molto importante combinare correttamente i cibi] Tumori e Cancri del dr. Herbert SHELTON, c’`e anche una critica feroce ma onesta sulla cosidetta ricerca scientifica in campo oncologico (era il 1950) tutt’oggi attualissima. Si parla anche di errate diagnosi. Non ci fanno una bella figura i medici. Shelton era un Igienista Naturale, non un Medico. L’antico segreto per ringiovanire Lo Yoga della Nutrizione di M. Aivanhov Il Vangelo Esseno della Pace scoperto da Edmond B. Szekely, un classico, poetico. La scoperta del Vangelo Esseno della Pace descrive come Szekely ha scoperto il Vangelo Esseno della Pace. Di cancro si pu`o guarire . . . con l’aloe arborescens preparata secondo la ricetta di Padre Romano Zago. Vegetarismo e Occultismo di Leadbeater Alcool e Nicotina di Rudolf Steiner Alimentazione per vivere sani di Rudolf Steiner FLUORO, pericolo per i denti, veleno per l’organismo di L. Acerra SUGAR BLUES, il mal di zucchero, una dipendenza dal sapore dolcissimo di William Dufty [un classico che mette in guardia dai gravi pericoli per la salute derivano dal consumo di zucchero raffinato] Consigli pratici per una vita macrobiotica di Ferro Ledvinka La dieta macrobiotica di Georges Ohsawa [libro davvero importante] Latte e Formaggio, rischi e allergie per adulti e bambini di Claudio Corvino [contro la disinformazioni della lobby dei produttori di latte & derivati] Intestino Libero, curarsi e purificarsi con l’igiene intestinale del dott. Bernard Jensen, corredato da foto alquanto crude ed esplicite ... es. foto di corde di muco nero e colloso ...

Essiac il famoso rimedio contro il cancro di Rene Caisse. Con Informazioni anche su alghe Klamath, probiotici, enzimi digestivi Noni, la pianta magica dei guaritori polinesiani di L¨ubecke e Hannes Cucinare per il corpo e per lo spirito di Roggero Guglielmo [valido libro di cucina macrobiotica con facili ricette]

Il presente file e` stato ottenuto con software open-source: in ambiente Linux (OpenSuse), formattato con LATEX, interfacciato da Kile. . . Pechino, agosto 2008.

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