Osteo E Sclerosi

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Approccio osteopatico nella sclerosi multipla: studio clinico di Silvia Tabarroni

La sclerosi multipla è una patologia infiammatoria cronica demielinizzante a patogenesi autoimmune del sistema nervoso centrale che determina la formazione di placche sclerotiche nella sostanza bianca. Caratteristica risulta anche la distribuzione topografica delle lesioni che si localizzano principalmente a livello peri-ventricolare (limitatamente alla zona in cui le vene sub-ependimali circondano i ventricoli), al corpo calloso e alla sostanza bianca del cervelletto. Nello studio corrente è stata testata l’efficacia del trattamento osteopatico nel quadro sintomatologico della sclerosi multipla. Le alterazioni focali demielinizzanti che intervengono nel SNC creano alterazioni neurologiche che determinano una diminuzione della velocità di conduzione nervosa con conseguenti alterazioni nella contrazione muscolare e nella sensibilità profonda e superficiale (spasmi muscolari, paresi, parestesie), alterazione della percezione della fatica, associate ad alterazioni dell’equilibrio con eziologia centrale ma anche da interferenza con il livello percettivo (sistema recettoriale) , con l’organizzazione somatica (sistema muscolare, relazione tra muscoli antagonisti ed antagonisti) e viscerale (coinvolgimento del sistema neurovegetativo).

Tipologia di studio: Studio clinico con somministrazione di test in entrata ed in uscita sugli stessi soggetti sottoposti a trattamento osteopatico. Partecipanti: 10 pazienti affetti da SM, di cui 5 in fase SP ( secondariamente progressiva ) e 5 in fase RR ( recidivante remittente ) , EDSS ( scala della disabilità ) compresa tra 1,5 e 6 . Materiali e metodi: il protocollo di trattamento osteopatico ha compreso 13 sedute totali ( 7 monosettimanali; 3 quindicinali; 3 mensili ). Follow up a 30 giorni. I test eseguiti in entrata e in uscita sono i seguenti : • Scala fatica MFIS •

Test fisioterapico (test dei 25 passi; hole peg test; Romberg test ad occhi aperti, occhi chiusi e in appoggio su un tappeto; test posturale dei ponti)

Obiettivo di tale studio è stato quello di valutare l’efficacia del trattamento osteopatico rispetto a tali deficit nell’analisi dei test .

1

Protocollo di trattamento : -

riequilibrio cranio sacrale

-

trattamento di eventuali disfunzioni osteopatiche dalle non fisiologiche alle fisiologiche con particolare attenzione all’ OAE e al sacro

-

equilibrio dei diaframmi e trattamento delle membrane interossee

-

OTS e seni venosi

-

fascia cervicale profonda e media

-

loggia renale e surrenalica

-

drenaggio della milza

-

drenaggio linfatico generale

-

equilibrio ventricolare

La metodologia di trattamento osteopatico scaturisce oltre che dalla sintomatologia riportata soggettivamente, da un’analisi della fisiopatologia ed eziologia della SM e dalle ricerche sperimentali più significative condotte riguardo a tale malattia. Facendo riferimento allo studio sull’ipotesi della funzione metabolica del nervo vago e della sua azione anti infiammatoria , sono state prese in considerazione tutte le strutture ad esso connesse e cioè la base del cranio in relazione ai centri midollari superiori di origine ( pavimento del IV ventricolo ) , il foro lacero posteriore, l’ OAE , la fascia cervicale profonda che è connessa ai grandi vasi, in particolare alla giugulare ( teoria della CCSVI e cioè della insufficienza venosa cronica cerebrospinale ) ed al nervo vago che ne decorre all’interno , fino al plesso celiaco e quindi al diaframma. Considerando ambedue le ipotesi eziologiche della SM , immunitaria e infiammatoria, si riporta particolare attenzione alla valutazione degli organi emuntori , in primis la loggia renale per l’aspetto energetico legato alla relazione tra rene e paura profonda (n.b.: le maggiori disfunzioni si ritrovano nella loggia renale dx) , e degli organi linfoidi secondari implicati in risposte immunitarie e cioè la milza e le stazioni linfonodali.

Lo stato di affaticamento cronico di tipo fisico, cognitivo e psico – emotivo impone importanza fondamentale alla tecnica di decompressione cranio – sacrale, così come le ricerche legate all’ andamento della patologia e alle funzioni ormonali suggeriscono la necessità di un riequilibrio sull’asse ipotalamo – ipofisi – surrene, e quindi delle strutture ad esso connesse, avvalorato anche dalla sede principale di lesioni focali demielinizzanti a livello periventricolare e dall’influenza dello stress sulla patologia stessa. 2

Relazioni tra funzione e struttura : ipotalamo ipofisi

CV3 SSB, tenda del cervelletto e seno cavernoso

ghiandole surrenaliche lombi TECNICA CV3

passaggio dorso-lombare, diaframma, muscoli psoas e quadrato dei

TECNICA PER LA LOGGIA SURRENALICA

In considerazione dei principi fondamentali osteopatici di A.T. Still “la legge dell’arteria è suprema” e di Sutherland “la struttura governa la funzione” e delle ricerche sperimentali che avvalorano la tesi del rapporto tra CCSVI e SM, risulta fondamentale la valutazione e l’eventuale trattamento del drenaggio dei seni venosi con particolare attenzione al seno cavernoso (sede di drenaggio dell’ipofisi), all’OTS e alla fascia cervicale media e profonda per il loro rapporto con i principali vasi di drenaggio cerebrale, in particolare delle giugulari sedi di stenosi in caso di positività alla CCSVI. Grande importanza è stata data anche alle tecniche di drenaggio linfatico con particolare attenzione alle tecniche generali sulle membrane interossee (memoria dei tessuti) e alle tecniche ventricolari (CV4 – EV4 – CV3 ). E’ stato utilizzato come metodo di elaborazione statistica il “t test di student” per dati accoppiati con un intervallo di confidenza al 95% che mirava a misurare la significatività delle variazioni tra i dati in entrata ed in uscita. Risultati: Sono stati analizzati 10 pazienti. Il principale risultati sono stati quelli sulla variazione del test di equilibrio ad occhi chiusi, occhi aperti (p < 0,05 ; CI 95% -11.91 to 0.3233) e sul tappeto (p < 0,05 ; CI 95% -10.20 to 0.7856) e la diminuzione globale del valore della scala della fatica MFIS (p < 0,05 ; CI 95% -0.3344 to 8.001) con maggiore significatività per la scala fisica e psico-sociale (p < 0,05). Risulta migliorato in maniera significativa (p < 0,01) il test di coordinazione oculo-manuale (hole peg test) e il test posturale (test dei ponti). Discussione: i risultati indicano che il trattamento osteopatico nel paziente affetto da SM è efficace nella riduzione della sensazione della fatica , nella diminuzione degli spasmi muscolari e delle parestesie e nel mantenimento dell’equilibrio , il che conferma che il paziente può trarre vantaggi su una buona componente di sintomatologia associata alla SM. Questo lavoro risulta coerente con altri studi osteopatici effettuati su pazienti affetti da SM che riportano come risultati un miglioramento dei valori della scala della fatica MFIS, aumento della forza di contrazione muscolare e miglioramento del Romberg test , e questo incoraggia a proporre l’approccio osteopatico accanto a quello neuro riabilitativo classico. 3

-> BIBLIOGRAFIA

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Compston , A. Coles, Multiple Sclerosis, The Lancet - Vol 372,Issue 9648 2008 Frohman EM, Racke MK, Raine CS, The plaque and its pathogenesis, N Engl J Med 2006;354:942-55. T. Korn, Pathophysiology of multiple sclerosis, J Neurol. 2008 Dec;255 Suppl 6:2-6. Herbert A. Yates, Do; Terence C. Vardy, Mappsc; Michael L. Kuchera, Do; Bret D. Ripley, Do; Jane C. Johnson, Ma, Effects Of Osteopathic Manipulative Treatment And Concentric And Eccentric Maximal-Effort Exercise On Women With Multiple Sclerosis: A Pilot Study JAOA –Vol 102 – No 5 – May 2002 . Alexander B. Toth, Along The Dura Mater In Patients With Multiple Sclerosis, Tesi Di Laurea. A.Bozzini, L’impact du traitment osteopathique general sur le niveau de fatigue des personnes atteintes de sclerose en plaques cyclique-remittente, Journal L’osteopathie Precisement - No 39 – 2010. W.G.Sutherland, Teaching in the science of Osteopathy, Rudra Pr 1990. H.I.Magoun, Osteopatia in ambito craniale, Futura. R.Becker, Life in motion, Stillness Press 1997. Korr, K.Buzzell, L.Hix, Fondamenti fisiologici della medicina osteopatica, Futura.

Osteopatia News – Novembre 2011

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