Soldi & Diritti 100 - Maggio 2008

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ADSL • GIUDICE DI PACE • RCA • TASSA RIFIUTI • ASSICURAZIONE CASA



100

ANNO XVII – MAGGIO 2008 Supplemento di Altroconsumo n° 215

indipendenti • efficaci • dalla tua parte

MUTUI

LE BANCHE

IlaGNORANO legge N EGANO le informazioni ai clienti

R IFIUTANO la portabilità senza spese

Vai sul nostro sito e segui Eurilia

via Valassina 22, 20159 Milano - Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in a.p.- D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - MI

SOMMARIO

SOLDI&DIRITTI n°100 maggio 2008

IN COPERTINA

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Mutui: ignorata la nuova legge

Benché sia passato più di un anno, le banche continuano a disattendere la legge che ci dà la possibilità di passare a un mutuo più conveniente senza dover affrontare spese. Nella nostra inchiesta solo 2 istituti di credito su 40 hanno seguito il comportamento corretto. Chi ci rimette, ovviamente, sono i cittadini, che non possono sciogliersi dai vincoli che li legano alle banche più esose. Anche sul fronte delle informazioni date a chi vuole aprire un mutuo c'è da piangere: le banche italiane a parole sono tutte per la trasparenza, in realtà si guardano bene dal fornire le informazioni utili a confrontare le offerte. Ecco i nostri consigli.

8

Economia giù, prezzi su?

Negli anni '70 si scoprì la "stagflazione": inflazione e stagnazione economica. Un rischio anche oggi?

17

Adsl, problemi su tutta la linea

Siete tra i numerosi utenti della banda larga scontenti? Le lettere tipo per far valere i vostri diritti.

20

Se la banca fa crac

Quali garanzie ci sono per i risparmiatori, se l'istituto in cui hanno depositato i risparmi va in crisi?

27

Tassa rifiuti, avanti pianissimo

Va molto a rilento l'introduzione di tariffe che dovrebbero incrementare la raccolta differenziata.

36

Polizze casa, ecco la migliore

40

Vacanze studio con sorpresa

Per assicurare la propria casa contro il rischio di furto, incendio e altri danni, abbiamo passato in esame le principali offerte presenti sul mercato.

Fate molta attenzione nella scelta di un corso di lingua all'estero: le lettere dei nostri soci testimoniano la frequenza di disservizi.

Facciamo la pace

Il Giudice di pace può essere una buona soluzione per controversie di valore non eccessivo. Per contestare una multa, se ci sono problemi in condominio e simili.

30

32

Rc Auto: farsi risarcire

Ecco che cosa fare quando la compagnia nega l'indennizzo. Con la lettera tipo da utilizzare.

Nel nostro approfondimento per "l'anno dei servizi finanziari", una completa spiegazione sui diversi tipi di obbligazioni index/unit linked, complicate e non consigliabili.

SUI PROSSIMI NUMERI Denaro di plastica La nostra inchiesta nel mondo delle carte che si possono usare al posto dei contanti: dalle carte di credito alle prepagate alle revolving... tutti i trucchi e le trappole.

Inoltre • Scrivere e scaricare da internet: diritti e doveri • Telefono cellulare, quanti problemi

2

SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

Index linked: alla larga

4 43 46

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In breve Casi vissuti Sentenze

PASSWORD23

EDITORIALE

Il far west dei mutui N

ell’ultimo anno sono cresciute le difficoltà delle famiglie a star dietro alle rate del mutuo variabile. Sicuramente al momento della sottoscrizione tanti hanno sottovalutato i rischi di un possibile aumento dei tassi di mercato. Il presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà, durante il suo intervento in un convegno sulla trasparenza delle banche, organizzato a Roma da Altroconsumo, ha dichiarato che sono oltre mezzo milione le famiglie a reddito fisso che sono in sofferenza e 110mila sono a un passo dall’insolvenza. La Finanziaria 2008 si è occupata del problema, inserendo una norma - di cui non è stato ancora emanato il decreto attuativo - che dovrebbe venire incontro a chi è in difficoltà a ripagare il mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale. Questi potrà chiedere la sospensione del pagamento delle rate per non più di due volte e per non più di 18 mesi. Pur trattandosi di un aiuto marginale, ci auguriamo che il nuovo Governo non lo riponga nel cassetto, anzi che possa fare meglio. Il provvedimento Bersani sulla portabilità dei mutui a costo zero, che doveva essere il cavallo di Troia da introdurre nel mercato dei mutui per spingere le banche alla concorrenza, è stato lasciato fuori dalle loro mura. La nostra inchiesta di copertina rivela che su 40 sportelli visitati tra Milano e Roma, solo due permettono il trasferimento del mutuo senza spese. Gli altri preferiscono non rispettare la legge, impunemente. L’Antitrust ha lamentato l’inesistenza di sanzioni specifiche per la mancata applicazione delle norme. Si capisce che l’elusione delle regole è stata scientifica, dal momento che il presidente dell’Abi, Giuseppe Zadra, durante lo stesso convegno, ha affermato che “le opzioni devono avere un prezzo, altrimenti facciamo come in America dove i mutui senza possibilità di rinegoziazione costano meno”. Ci auguriamo che la norma possa essere perfezionata con sanzioni vere, perché le multe (poco onerose) che può infliggere l’Antitrust fanno un baffo al sistema bancario. Gli istituti di credito lasciano a desiderare anche sul fronte della trasparenza: solo nel 4% dei casi viene consegnata al cliente l’informativa precontrattuale. I controlli della Banca d’Italia evidentemente non sono sufficienti, soprattutto perché vengono fatti dietro lo sportello e non davanti. Se gli ispettori vestissero i panni del cliente, come facciamo noi nelle nostre inchieste, avrebbero già da tempo fatto le stesse nostre amare scoperte. Cosa può fare quindi il consumatore, lasciato solo proprio dalle istituzioni che dovrebbero tutelarne i diritti? Sembra che informarsi e confrontare le offerte siano già ottime armi: sul nostro sito una sezione vi renderà facile il compito (vedi riquadro a pagina 16). E poi con le banche fare la voce grossa dà i suoi frutti, come dimostra l’esperienza dei nostri soci che, solo togliendosi i guanti bianchi, sono riusciti a rinegoziare o trasferire il loro mutuo.

supplemento di Altroconsumo, mensile dell'omonima associazione, i cui obiettivi sono informazione, difesa e rappresentanza dei consumatori.

I NOSTRI VALORI Indipendenti

L’associazione Altroconsumo si finanzia con le quote associative e l’abbonamento alle proprie riviste, che non contengono pubblicità, né informazioni pagate da produttori o da gruppi di interesse politico e finanziario. L’indipendenza è totale: finanziaria, politica e ideologica, a garanzia della obiettività dei giudizi, dei consigli, delle prese di posizione.

Efficaci

Il nostro metodo di lavoro si basa su criteri di rigore scientifico, efficienza e competenza. Ai test e alle inchieste lavorano tecnici qualificati e specialisti di settore (ingegneri, alimentaristi, medici, farmacisti, giuristi, analisti finanziari e di mercato, giornalisti...) che mettono la loro professionalità al servizio dell’informazione, della consulenza, della risoluzione dei problemi.

Dalla tua parte

La nostra missione è esclusivamente orientata a soddisfare le necessità dei consumatori e a tutelare i loro diritti. Per questo offriamo servizi di consulenza individuale ai nostri associati e, in forma diretta, concreta e adeguata, portiamo la voce e le istanze dei consumatori presso tutti gli interlocutori istituzionali e sociali.

COME CONTATTARCI Per telefono e fax: 02.66.890.1 (centralino) 02.69.61.520 (uff. abbonamenti) 02.66.890.288 (fax) Per email: www.altroconsumo.it cliccando su CONTATTACI e seguendo le istruzioni Per posta Altroconsumo, via Valassina 22, 20159 Milano

SERVIZI DI CONSULENZA SOCI

Per accedervi è indispensabile comunicare il numero di socio e anche, per essere ricontattati, i recapiti telefonici cui si è reperibili anche in orario d’ufficio. Consulenza giuridica 02 69.61.550 - lun./ven. h. 9/13 -14/18 Consulenza fiscale 02 69.61.570 - lun./ven. h.14/17 Consulenza economica 02 69.61.580 - mar./mer./giov. h. 9/12 Consulenza tariffe Rc auto e moto 02 69.61.566 - lun./ven. h. 9/13 - 14/18 Consulenza tariffe telefoniche 02 69.61.590 - lun./ven. h. 9/13 -14/18

Direttore responsabile Rosanna Massarenti ALTROCONSUMO NUOVE EDIZIONI srl Sede legale, direzione, redazione e amministrazione: via Valassina 22, 20159 Milano tel. 02/66.89.01 - fax. 02/66.89.02.88 Reg. Trib. Milano n. 116 del 8/3/1985 Copyright(c) Altroconsumo n. 291252 del 30/6/1987 Stampa: Amilcare Pizzi via Pizzi, 14 - Cinisello B.mo

SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

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IN

BREVE TEMPI LUMACA PER LA CHIUSURA DEL C/C

CONTRATTI DI BORSA Con il cosiddetto “decreto milleproroghe” è stata abolita la tassa sui contratti di Borsa, con effetto retroattivo dal primo gennaio 2008. In realtà il risparmio concreto per l'investitore è ben poca cosa. Innanzitutto perché, a dispetto del nome, dal 1997 la tassa non era più applicata alle operazioni eseguite nei mercati regolamentati. In parole povere, dal balzello già erano state escluse tutte le transazioni in azioni e numerose tra quelle in obbligazioni. In secondo luogo per l'importo limitato: espressa nelle vecchie lire, la tassa era di 50 lire ogni 100.000 lire di azioni comprate o vendute e 9 lire ogni 100.000 per obbligazioni e titoli di Stato. Il risparmio sull’importo della compravendita è quindi marginale. E i pronti contro termine? Questi contratti prevedono che la banca venda al cliente titoli che si impegna a riacquistare a scadenza a un prezzo prestabilito. La vendita e il riacquisto erano "formalizzati" con due diversi documenti (i cosiddetti fissati bollati), che prevedevano però un'imposta ridotta della metà (quindi in pratica la si pagava una volta sola e non due). Dato l'importo della tassa, l'effetto della sua abolizione sul rendimento dei pronti contro termine sarà comunque molto ridotto.



Stop formale alla tassa sui contratti di borsa. Di fatto, già da circa una decina di anni quasi tutte le transazioni in azioni e obbligazioni erano esentate dal pagamento di questo balzello. La ricaduta dell'abolizione sul rendimento dei pronti contro termine sarà comunque limitata.

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SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

Mettere la parola fine al conto corrente? Ci vuole, in media, da un minimo di una settimana, se c’è solo il bancomat nazionale, fino addirittura a sedici giorni se ci sono carta di credito, Viacard o Telepass. Dall’anno scorso Patti Chiari, il consorzio creato dall’Abi (Associazione bancaria italiana) che avrebbe come obiettivo l’aumento della trasparenza nei rapporti tra correntisti e banche, ha predisposto un servizio che monitora i tempi di chiusura del conto corrente delle 50 banche aderenti. Sotto il microscopio sono finiti i tempi di chiusura di quattro diverse tipologie di conto: conto corrente con bancomat nazionale; conto corrente con servizi di pagamento (rid, bonifici) ma senza carta di credito, Viacard e Telepass; conto corrente con

dossier titoli (ma senza carta di credito, Viacard e/o Telepass); conto corrente con carta di credito e/o servizi Viacard o Telepass. Sul sito www.pattichiari.it, abbiamo verificato quali sono i tempi medi di chiusura (nel periodo 1° luglio-31 dicembre 2007: rileva-

zione il 18 febbraio 2008). Il conto che si chiude più rapidamente è quello con il bancomat nazionale: la media è di 7 giorni; il tempo minimo è di un giorno (Banca Popolare Pugliese), mentre il tempo massimo è di 22 giorni (Iwbank). Il c/c con servizi di pagamento registra un tempo di chiusura medio di 8 giorni, con un minimo di 2 giorni (Banca Popolare Pugliese, Banco di Napoli, Intesa San Paolo- Rete San Paolo) ed un massimo di 21 giorni (Iwbank). Il conto con il dossier titoli, che ricordiamo deve essere obbli-

OCCHIO AGLI ASSEGNI Il recepimento della direttiva europea antiriciclaggio cambia alcune regole per i titoli di credito bancari, postali e circolari. Dal 30 aprile scorso sono entrate in vigore alcune novità introdotte dal decreto legislativo n. 231 del 21/11/2007, che ha recepito in Italia la direttiva europea 2005/60 sull’antiriciclaggio e contro il finanziamento del terrorismo. Sono cambiate alcune regole sulle modalità di emissione di assegni e vaglia da parte di banche e Poste, nonché sull'utilizzo da parte degli utenti. I libretti di assegni bancari e postali, gli assegni circolari e i vaglia hanno ora prestampata la clausola di non trasferibilità. Il cliente può richiedere per iscritto il loro rilascio senza la clausola di non trasferibilità, pagando un’imposta di bollo di 1,50 euro per ciascun modulo di assegno richiesto:



questi assegni possono esse- possibile emettere assegni e re utilizzati solo per importi vaglia di valore pari o superioinferiori a 5.000 euro. In caso re a 5.000 euro senza l'indicadi girata, deve essere sempre zione specifica del beneficiaapposto il codice fiscale del gi- rio. L’emissione e l’accettaziorante; in caso contrario la gira- ne di assegni non in linea con ta è nulla. Quelli emessi con le le nuove regole sono punite formule come “mio proprio “ con una sanzione pecuniaria o “a me stesso” possono essere dall'1% al 40% dell'importo girati unicamentrasferito a carico te per l’incasso a di chi lo emette Su assegni bancari, una banca o alle e/o lo utilizza. circolari e postali, Poste, indipen- oltre che sui vaglia, Altre novità sarà prestampata dentemente dalriguardano i lila clausola l’importo. bretti di deposito Tutti gli assegni non trasferibile bancari e postali bancari, postali e al portatore. I licircolari d’importo pari o su- bretti aperti dal 30 aprile 2008 periore a 5.000 euro, emessi dal devono avere un saldo (com30 aprile 2008, devono riporta- prensivo di interessi) inferiore re il nome o la ragione sociale a 5.000 euro. Quelli già esistendel beneficiario e la clausola ti a quella data, di saldo pari o di non trasferibilità. Non è più superiore a 5.000 euro, devono



gatoriamente chiuso insieme al conto corrente, registra un tempo medio di chiusura di 10 giorni, con un minimo di un giorno (sempre Banca Popolare Pugliese) e un massimo di 23 giorni (Banca Agricola Mantovana, BNL). Il conto con carta di credito, servizi Viacard o Telepass è quello che registra i tempi più lunghi: la media è di 16 giorni, con un tempo minimo di 4 giorni (Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Banco di Napoli) e un massimo addirittura di 41 giorni (BNL). Bastano questi numeri per mostrare una situazione che ha più ombre che luci. È infatti importantissimo che la chiusura avvenga nel modo più veloce possibile; è questo un elemento fondamentale affinché aumenti il livello di concorrenza del

mercato bancario. Le banche dovrebbero evitare il più possibile di abbinare la vendita di prodotti con il conto corrente. Per esempio, non ha senso pretendere che la carta di credito o la Viacard o il servizio Telepass debbano essere chiusi per poi essere riaperti nella banca in cui si è attivato un nuovo conto: si tratta di una vera barriera all’uscita, che penalizza gli utenti sia sotto l’aspetto dei costi (la perdita del rateo di canone della carta già pagato e non utilizzato dopo la chiusura) sia sotto quello dei tempi di chiusura del conto corrente. I margini di miglioramento ci sono, eccome. Basta solamente che gli istituti di credito oggi ritardatari seguano il buon esempio delle banche che già prevedono rapidi tempi di chiusura del conto.



euro. Nessuna limitazione se il trasferimento avviene tramite una banca, le Poste o un istituto che emette moneta elettronica (vale a dire borsellini elettronici o carte prepagate). È vietato il trasferimento di denaro contante tramite i cosiddetti money transfer (come Western Union) per importi pari o superiori a 2.000 euro. I trasferimenti da 2.000 a 5.000 euro sono permessi solo se chi ordina il trasferimento consegna all’intermediario la copia di documenti che garantiscono che l’operazione è in linea con il profilo economico della persona che fa il trasferimento (per esempio copia della busta paga da cui risulta il reddito mensile). Questa disposizione ha finalità antiterroristiche, visto che, nel recente passato, agenzie di money transfer sono state coinvolte in operazioni di finanziamento del terrorismo su scala internazionale.



essere estinti dal portatore o il loro saldo deve essere ridotto a 5.000 euro entro il 30 giugno 2009. Queste regole non valgono per i libretti nominativi. È vietato il trasferimento di denaro contante o di libretti di risparmio postale o bancario al portatore o di titoli al portatore tra soggetti diversi, quando il valore dell’operazione, anche se frazionata (cioè fatta con operazioni di trasferimento diverse, in un periodo di 7 giorni, che si riferiscono alla stessa operazione economica), è pari o superiore a 5.000





PILLOLE AFFITTI: VOLANO LE REGISTRAZIONI ONLINE Partita nel 2001, in soli 7 anni la registrazione telematica degli affitti ha conosciuto un vero e proprio boom. Secondo i dati dell’Agenzia delle entrate, i contratti di locazione e i pagamenti via telematica hanno sfondato quota 4 milioni, con una media di 1.619 operazioni al giorno. I motivi del successo: risparmio di tempo, semplicità della procedura e meccanismi che riducono gli errori. Ricordiamo che registrazioni e versamenti possono essere effettuati dal contribuente (bisogna prima registrarsi sul sito www.agenziaentrate.it) o tramite intermediario abilitato (commercialista, Caf, agenzie immobiliari…). È possibile utilizzare le procedure di registrazione online anche per operazioni di proroga, risoluzione e cessione dei contratti già in vigore.

CHIARIMENTI SUL PATROCINIO GRATUITO L’Agenzia delle entrate ha chiarito il concetto di reddito imponibile per il riconoscimento del diritto al patrocinio a spese dello Stato. Il reddito cui si deve fare riferimento è quello imponibile ai fini Irpef (definito dall’art.3 del decreto n.917/86) e integrato dagli altri redditi indicati dall’art.76 dello stesso. La condizione per l’ammissione al gratuito patrocinio è il possesso di un reddito imponibile Irpef inferiore a 9.723,84 euro.

FRANCHIGIE PER SUCCESSIONI E DONAZIONI L’Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti sulle norme introdotte recentemente su successioni e donazioni. Per determinare la franchigia relativa all’imposta di successione e donazione concorrono anche le eventuali donazioni effettuate durante la vita del donante, comprese quelle fatte nel periodo dal 25-10-2001 (entrata in vigore della legge n.383/01-abrogazione dell’imposta di successione) al 29-11-2006 (entrata in vigore del nuovo regime-legge n.286/06), in cui l’imposta era di fatto abolita. La franchigia nella successione viene riconosciuta all’erede, ridotta del valore delle donazioni ricevute dal defunto quando era ancora in vita. I beni donati in vita dalla persona defunta sono esclusi dalla determinazione della base imponibile ai fini dell’applicazione dell’imposta di successione. Anche per quanto riguarda le donazioni, per quantificare la franchigia occorre tener conto degli atti stipulati nel periodo in cui l’imposta era stata abolita.

PIÙ RISERVATEZZA NELLE ASTE DI IMMOBILI Negli atti pubblicati relativi alle operazioni di vendita di immobili messi all'asta, anche online, non devono essere indicati il nominativo del debitore e ogni altro dato personale che possa identificarlo direttamente; la stessa tutela va garantita anche a eventuali terzi che compaiono negli atti. La cancelleria potrà comunque soddisfare gli interessi di coloro che intendono acquisire i beni fornendo loro le generalità del debitore ed eventuali maggiori informazioni. È quanto stabilito dal Garante della privacy, a seguito di numerose segnalazioni da parte di cittadini che hanno lamentato un’ingiustificata diffusione dei nominativi di debitori sottoposti alle procedure esecutive. Queste prescrizioni sono particolarmente utili rispetto ai trattamenti online: se la possibilità di consultare in appositi siti web atti del procedimento esecutivo assicura una più ampia pubblicità alle vendite giudiziarie, la presenza del nome del debitore contrasta però con la tutela alla riservatezza che la normativa gli riconosce.

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IN

BREVE

CONTRIBUTI COLF PER IL 2008 L’Inps ha emanato i nuovi contributi per i lavoratori domestici, in vigore per il 2008. Vi ricordiamo che le scadenze per il versamento sono fissate al 10 aprile, 10 luglio, 10 ottobre di quest’anno e 10 gennaio 2009. Attenzione però: in caso di cessazione del rapporto di lavoro i contributi devono essere versati entro i 10 giorni successivi alla data di cessazione. Ecco gli importi da pagare per ogni ora di lavoro, per rapporti di lavoro fino a 24 ore settimanali. Per retribuzioni fino a 6,95 euro l’ora: 1,29 euro (di cui 0,31 euro a carico del lavoratore); per retribuzioni fino a 8,48 euro l’ora: 1,46 euro (di cui 0,35 euro a carico del lavoratore); per retribuzioni oltre 8,48 euro: 1,78 euro (di cui 0,43 euro a carico del lavoratore). In caso di rapporti di lavoro, al servizio dello stesso datore di lavoro, di almeno 25 ore settimanali, l'importo orario del contributo dovuto ammonta a 0,94 euro (di cui 0,22 euro a carico del lavoratore).



PIÙ PRIVACY PER CHI ENTRA IN BANCA Il Garante punta il dito sugli istituti di credito: in troppi casi i controlli di identificazione dei clienti sono sproporzionati rispetto alle finalità di sicurezza. Per verificare il rispetto delle norme in materia di protezione dei dati personali, il Garante della privacy ha effettuato accertamenti in alcune banche, controllando come vengono trattati i dati dei clienti che vengono filmati o a cui vengono prese le impronte digitali al momento del loro accesso nei locali della banca. Dalle verifiche è emerso che in troppi casi il trattamento dei dati personali della clientela è condotto con modalità del tutto sproporzionate rispetto alle finalità perseguite. Non solo: manca quasi sempre l’informativa, non sono previsti ingressi alternativi per clienti e dipendenti che non vogliono essere filmati e, infine, i dati sono conservati per troppo tempo. Su 92 filiali di uno stesso gruppo bancario, ben 82 hanno un sistema di rilevazione delle immagini delle impronte digitali e del volto dei clienti senza che vi

siano documentati motivi di sicurezza. Non è risultato che l'adozione di queste apparecchiature (i cosiddetti impianti biometrici) sia legata a precedenti rapine subite, né che le filiali siano situate in aree particolarmente a rischio. Le banche dovranno rivalutare la necessità di dotare le agenzie di questi sistemi e cessare o sospendere il trattamento di dati nei casi in cui non risulti giustificato. Alle banche che non si sono ancora dotate di ingressi alternativi per i clienti che non intendono o non pos-

sono avvalersi dell'impianto biometrico, il Garante ha imposto di assicurare questa possibilità. Pollice verso rispetto ai tempi di conservazione delle immagini: sono sempre più lunghi dei sette giorni previsti dalla data di registrazione. Da rivedere anche le informazioni date ai clienti, troppo spesso poco chiare o incomplete (in molti casi non viene segnalata la presenza delle telecamere). Il Garante ha quindi invitato gli istituti di credito a mettersi al più presto in regola.



IN AZIONE REGOLAMENTO ISVAP Recentemente l’Isvap, istituto di vigilanza sulle assicurazioni private, ha emanato un regolamento (n. 2.590) che dà attuazione ad alcune disposizioni dell’ultimo decreto Bersani in materia di attestato di rischio nell’Rc auto e modifica in parte il precedente regolamento sugli obblighi informativi a carico delle assicurazioni (n. 4/2006). In fase di approvazione del regolamento, l’Isvap ha accolto

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SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

una nostra osservazione sul cambiamento della classe di merito della seconda vettura di famiglia. Nel nuovo regolamento viene stabilito che nel caso di una polizza Rc auto per il secondo veicolo, l’assicurato (o un familiare convivente) ha diritto di mantenere la medesima classe di merito maturata sul primo veicolo. Questo vale anche se ci si assicura con un'altra compagnia. Si tratta di un importante chiarimento che

l’Isvap ha stabilito di fornire proprio a seguito della nostra segnalazione. MULTATA MATRIXFIN L’Autorità garante della concorrenza e del mercato, dopo aver aperto un’istruttoria dietro nostra segnalazione a luglio 2007, ha ritenuto ingannevole il messaggio pubblicitario del prestito personale Speedy Gonzales diffuso online all’indirizzo www. speedyonline.it (vedi anche

SD 96, settembre 2007). Dopo aver bloccato il messaggio già a partire da settembre 2007, nel marzo scorso ha deciso di sanzionare MatrixFin, la società che vende il prodotto, con una multa di 13.600 euro. L’Agcm ha accolto in pieno la nostra segnalazione, in cui si contestava come ingannevole il messaggio; in particolar modo avevamo segnalato come nella promozione fosse evidenziata una tabella con esempi di rateizzazione

A OCCHI APERTI VENDITE CON IL TRUCCO La Guardia di finanza ha sgominato una banda di truffatori che adescava telefonicamente le vittime con promesse di lussuose vincite (enciclopedie multimediali, pc, videocamere...). Le persone prese di mira venivano invitate, per un fine settimana, in un hotel per il ritiro gratuito di un premio senza alcun obbligo di acquisto. In albergo venditori e direttori di sala si alternavano nelle trattative di vendita, promettendo omaggi e pagamenti rateali senza interessi. Solo alla consegna della merce il cliente si rendeva conto di essere stato truffato, scoprendo che l'importo da pagare era tre volte superiore a quanto pattuito. Il fatto che la banda sia stata assicurata alla giustizia non significa che questi sistemi di vendita non siano più utilizzati. Ricordiamo a chi fa acquisti fuori dai locali commerciali la possibilità di recedere entro dieci giorni dalla firma del contratto. Trovate il modello da utilizzare sul nostro sito www.altroconsumo. it, nello spazio dedicato alle “lettere tipo”. Vale comunque sempre un consiglio: non firmate nulla di cui non siete più che certi.

CHI DORME NON PIGLIA FONDI È da tempo che si parla di fondi dormienti, concetto introdotto dalla Finanziaria 2006. Ora sono operative alcune regole che li riguardano. Che cosa sono i fondi dormienti? Il decreto 116 del 2007 considera fondi dormienti i conti correnti, i libretti di risparmio,

per i quali avevamo calcolato un Taeg (Tasso annuo effettivo globale) molto più alto di quello massimo pubblicizzato nello stesso messaggio. PUBBLICITÀ INGANNEVOLE L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ci ha dato ragione anche su un'altra nostra segnalazione per pubblicità ingannevole: a maggio 2007 abbiamo informato l'Authority della

i depositi titoli e le polizze vita il cui valore sia superiore a 100 euro e che non siano stati movimentati dai titolari o dai

presunta ingannevolezza di un messaggio promozionale per finanziamenti di credito al consumo diffuso dalle società C.S.C Servizi finanziari Srl e Cap.Ital.Fin. Spa. In particolare, abbiamo segnalato che il messaggio doveva ritenersi ingannevole perché non riportava affatto il Taeg (Tasso annuo effettivo globale), come invece richiede la legge. Il nostro ricorso è stato accolto e le due società sono state multate.

loro delegati per almeno 10 vigore del decreto, cioè il 17 anni (non vale come movi- agosto del 2007, la norma prementazione la scritturazione vede che l’intermediario abbia di interessi o spese da parte inviato entro il 17 febbraio di dell’intermediario). quest’anno la raccomandata e Secondo stime della Banca che entro 180 giorni dall’avviso d’Italia, nel nostro Paese le (quindi al massimo entro il 17 consistenze di questo tipo agosto 2008, se gli intermediaammonterebbero a circa 10 ri hanno rispettato il termine) miliardi di euro (di cui circa 1 le parti possano movimentare miliardo riferito alle Poste). i fondi per evitare la loro estinProprio perché “abbandonati”, zione; entro il 17 novembre questi soldi per legge devono 2008 (o meglio, entro 4 mesi essere devoluti dall’interme- dal termine dei 180 giorni diario al Fondo vittime delle lasciati ai consumatori per frodi finanziarie. Nei fatti, dato movimentare i fondi) i fondi che manca anconon movimentati ra il Regolamento verranno estinti e Depositi di funzionamento il loro controvadel Fondo, ci vorlore devoluto al dormienti rà però ancora del al portatore? Fondo. tempo prima che Un particolare Consultate problema si preil denaro arrivi ef fettivamente senta per i titoli gli elenchi nelle tasche dei al portatore (per in banca o risparmiatori esempio i libretti su internet di risparmio al vittime di frodi finanziarie. portatore): per Come funziona il meccani- questi ultimi l’intermediario smo? Se un fondo è dormiente deve esporre in tutte le sue fil’intermediario (banca, Poste, liali e sul suo sito internet un compagnia assicurativa) deve avviso che informa la clientela inviare una raccomandata con in termini generali del conteavviso di ricevimento al tito- nuto della normativa. Ogni lare del rapporto o ai suoi de- mese deve essere predisposto legati (all’ultimo indirizzo co- un elenco dei depositi al portanosciuto). Questi ultimi hanno tore divenuti dormienti duran180 giorni di tempo dalla rice- te il periodo di riferimento, olzione della raccomandata per tre che la data di scadenza dei movimentare il rapporto (ba- 180 giorni entro i quali il titolo sta anche una semplice comu- deve essere movimentato. nicazione all’intermediario di Dunque, tenete gli occhi aperti voler continuare il rapporto). in banca e sui siti internet banIn caso contrario, il denaro vie- cari per poter consultare gli ne devoluto al Fondo. Entro il elenchi. In realtà le indicazioni 31 marzo di ogni anno gli in- ministeriali sono scarsamente termediari devono comunica- applicate: il 18 febbraio 2008 re al ministero dell’Economia abbiamo verificato quali siti i rapporti per i quali nell’anno internet avessero predisposto precedente si sono verificate le l’elenco. Su 51 siti visitati socondizioni per la devoluzione. lo 14 riportavano l’elenco dei I soldi vengono poi effettiva- fondi dormienti al portatore; mente versati entro il 31 mag- in 3 casi è stato pubblicato sogio dello stesso anno. lo un avviso generico. Dunque Per tutti i fondi dormienti che nel 67% dei casi le banche non erano tali già all’entrata in hanno rispettato le regole.



SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

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SE NE PARLA

STAGFLAZIONE: NIENTE PANICO

DA PIÙ PARTI SI PAVENTA IL RISCHIO CHE SI RIPRESENTI L'INFERNALE MIX DI STAGNAZIONE ECONOMICA E RIALZO DEI PREZZI CHE NEGLI ANNI '70 MISE IN GINOCCHIO LE ? ECONOMIE OCCIDENTALI, A PARTIRE DAGLI STATI UNITI. ZIONE A L F G STA TUTTAVIA OGGI IL MERCATO HA QUALCHE NUMERO IN RÀ LA E N R TO PIÙ PER DIFENDERSI.

L

A STAGFLAZIONE ARRIVERÀ?

I prezzi correranno e l'economia ristagnerà, tutto insieme? Calma. Per quanto molti ne parlino, si tratta solo di un rischio. Anche l'ex governatore della Banca centrale americana Alan Greenspan aveva previsto che entro il 2007 l'economia americana sarebbe potuta entrare in recessione (con una probabilità su tre, aveva detto): e questo, fortunatamente, non è avvenuto. Nessuno ha la sfera di cristallo, non è facile prevedere il futuro. Quello che si può fare è analizzare gli aspetti di rischio che oggi caratterizzano l'economia e confrontarli con i fattori presenti negli anni '70, quando la stagflazione si mostrò per la prima volta. Crescita bassa e inflazione alta Fino agli anni '60 gli economisti erano convinti che il mercato potesse sostanzialmente presentare due volti: il volto sorridente, quando l'economia cresce, è più facile trovare lavoro, i salari crescono, i consumi corrono... con l'effetto indesiderato che i prezzi cominciano anche loro a salire e si ha l'inflazione; oppure il volto mesto, quando l'economia ristagna, le aziende chiudono o licenziano, ci sono molti disoccupati, con le ovvie conseguenze di depressione sui salari e crollo dei consumi: in quest'ultimo caso, perlomeno, i prezzi restano stabili o addirittura scendono e si parla di stagnazione. Ma come si capì verso l'inizio degli anni '70, poteva anche succedere qualcosa 8

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di peggio: inflazione e stagnazione possono anche presentarsi insieme. È in questi casi che si parla di stagflazione: l'economia va male e i prezzi salgono. Con le evidenti nefaste conseguenze per le nostre tasche, specialmente per chi ha uno stipendio fisso e per chi è in pensione, che, impotente, vede il suo introito mensile perdere di valore di fronte a scaffali pieni di prodotti sempre più cari. È proprio quello della stagflazione lo spauracchio oggi agitato da più parti, da commentatori ed economisti. I fattori che portano a paventare il temuto fenomeno sono le previsioni di inflazione in aumento e di crescita economica in calo per il nostro paese. Per il 2008, per esempio, la Commissione europea prevede per l'Italia un'inflazione pari al 2,7%, mentre ha dimezzato le attese di crescita del Prodotto interno lordo (Pil), abbassandole allo 0,7%. Le stesse previsioni sono state confermate a marzo di quest'anno dal ministero del Tesoro (Pil allo 0.6%, inflazione al 2,6-2,7%). Alla base lo "shock petrolifero" Per spiegare, per quanto possibile, le cause della stagflazione degli anni '70, si citano due fattori. Il cosiddetto "shock petrolifero", vale a dire l'improvviso e consistente aumento del prezzo del petrolio, che in poco tempo quadruplicò; questo pesò tanto sulla bolletta energetica, che fece contemporaneamente lievitare i prezzi e abbattere i profitti delle aziende.



• Le

politiche economiche utilizzate per contenere gli effetti del caro petrolio: mentre la cura tradizionale per l'inflazione è alzare i tassi di interesse, cioè aumentare il costo del denaro, la necessità di stimolare l'economia portò le banche centrali ad abbassarlo, immettendo molto denaro nel sistema; questa misura, tradizionalmente utile a rimettere in moto le economie insabbiate, si rivelò disastrosa, avviando una spirale di aumenti salariali e dei prezzi che chiese anni per essere risolta. Ne pagarono il prezzo anche gli investitori: dopo i livelli massimi toccati nei primi anni '70 le Borse ci misero circa un decennio a recuperare terreno. Le basi per l'uscita dalla crisi furono gettate nei primi anni '80, quando negli Stati Uniti si inaugurò una politica di tassi molto severa, riuscendo così in poco tempo ad abbattere l'inflazione di ben il 10%. La conseguenza indesiderata di quella cura da cavallo fu la recessione economica, da cui gli Stati Uniti uscirono durante la presidenza Reagan, che contribuì a stimolare la crescita con una serie di tagli alle tasse. Il contributo della cosiddetta Reaganomics è tutt'oggi molto dibattuto, ma di fatto gli Stati Uniti iniziarono un periodo di crescita che durò fino al '91. Oggi abbiamo qualche carta in più Oggi, con il prezzo del petrolio nuovamente in rialzo e la recente crisi legata ai mutui subprime, che spinge le banche centrali ad abbassare il prezzo del

L'ONDA ANOMALA DI PREZZI CHE SOMMERSE L'ECONOMIA 7,5

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6

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4,5

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denaro per aiutare le banche a uscire dalle loro difficoltà, lo spettro della stagflazione torna a fare la sua comparsa. Tuttavia, tra la nostra situazione e quella degli anni '70 per nostra fortuna ci sono notevoli differenze. Il livello dell'inflazione oggi è intorno al 3%: alto, per carità (ne sanno qualcosa i lavoratori a reddito fisso che devono arrivare a fine mese), ma siamo siamo ben lontani dalle punte del 13,5% negli Stati Uniti nel 1980 (in Italia, dove la lira pagava anche per la sua intrinseca debolezza, in quell'anno si arrivò a toccare il 21% di inflazione). Le economie mondiali sono meno rigide, con la possibilità di amministrare meglio le pressioni sui prezzi. Negli anni '70 un meccanismo escogitato per proteggere il potere d'acquisto dei lavoratori, la scala mobile, che faceva aumentare automaticamente i salari a ogni aumento dei prezzi, finì per essere controproducente, perché provocò una spirale perversa di aumenti: gli aumenti di salario provocavano un aumento dei prezzi, questo automaticamente faceva scattare l'aumento dei salari... e così via all'infinito. È per questo che oggi da più parti si sottolinea la necessità di legare gli aumenti dei salari ad aumenti della produttività, in modo che non si riflettano immediatamente sui costi delle aziende e quindi sui prezzi (il potere d'acquisto dei salari dovrebbe





1981

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essere comunque difeso dal rinnovo periodico dei contratti collettivi, qualcosa di più elastico di un meccanismo automatico). Se anche il prezzo del petrolio è nuovamente volato oltre i 100 dollari a barile, è anche vero che il suo peso nelle economie occidentali si è ridotto: sia perché il settore dei servizi (che succhia meno petrolio) prevale su quello industriale, sia perché siamo diventati più efficienti nell'uso dell'energia. La globalizzazione rende molto più facile, rispetto agli anni '70, acquistare prodotti in Paesi dove si pagano meno: per esempio la Cina, con i suoi prodotti a basso costo, ci aiuta a contenere l'aumento dei prezzi. Anche il mercato interno offre maggiori risorse contro il carovita: pensiamo per esempio all'esplosione di supermercati, ipermercati e hard discount, con il loro effetto sul contenimento dei prezzi. Dovrebbero giocare un loro ruolo anche le liberalizzazioni, lasciando maggiore spazio all'effetto benefico della concorrenza. Tutti questi fattori aiutano a contrastare l'inflazione. Infine, la Banca Centrale europea non sembra molto propensa ad abbassare il costo del denaro, nonostante le pressioni che arrivano da più parti (i tassi bassi favoriscono per esempio i piccoli e grandi imprenditori, ma anche chiunque abbia un mutuo).







Inflazione Inflazione

Crescita del Pil

Crescita del Pil

Normalmente quando l'economia (area grigia, scala sinistra) corre, corrono anche i prezzi (linea blu, scala destra): ma il grafico, che ripercorre l'andamento dell'economia e dell'inflazione negli Stati Uniti, mostra che tra gli anni '70 e i primi anni '80 ci fu una fase anomala di prezzi caldi ed economia fredda. Il fenomeno da allora ha preso il nome di stagflazione.

Insomma, come in molti altri casi anche per quanto riguarda la stagflazione le Cassandre potrebbero non avere ragione. Il potere dei piccoli Nel suo piccolo, anche ciascuno di noi può in primo luogo difendersi dall'inflazione, in secondo (con un po' di ottimismo) contribuire a combatterla : − riducendo il fabbisogno energetico grazie a un uso efficiente di tutte le apparecchiature che usano energia (dal riscaldamento di casa al condizionatore, dal forno all'automobile): più le abitudini virtuose si estendono, più l'impatto aumenta, con vantaggi per l'ambiente e quindi per la salute di tutti; − acquistando beni e prodotti ai prezzi migliori (a costo di perdere un po' di tempo e fatica), in modo da favorire il ruolo della concorrenza e i commercianti che tengono i prezzi bassi. Ogni volta che apriamo una finestra con i doppi vetri maneggiamo, forse senza piena consapevolezza, una tecnologia che ci rende meno schiavi del petrolio rispetto al passato. Le nostre riviste e il nostro sito (www.altroconsumo.it) sono lo strumento ideale per chi vuole fare la sua parte: e se non è probabilissimo un vero effetto sull'inflazione, bisogna anche pensare che è comunque sicuro il vantaggio immediato per le proprie tasche.



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STORIA DI COPERTINA INCHIESTA SUI MUTUI

LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI. NON PER LE BANCHE SONO ALLERGICHE ALLA CONCORRENZA E ALLA TRASPARENZA. CONSEGNANO DI MALAVOGLIA STRUMENTI UTILI AL CONSUMATORE PER CONFRONTARE LE OFFERTE DEL MERCATO. OSTACOLANO LA PORTABILITÀ DEI FINANZIAMENTI E FANNO PAGARE SPESE NON PIÙ DOVUTE. PERCHÉ ALLE AZIENDE DI CREDITO È CONSENTITO DI NON RISPETTARE LE NORME SENZA INCORRERE IN SANZIONI?

Il metodo dell'inchiesta • L'inchiesta si articola in due parti. La prima punta a verificare quanto gli istituti di credito siano trasparenti nel momento in cui offrono un mutuo. Siamo andati in 168 agenzie bancarie di otto grandi Comuni italiani chiedendo la consegna del modello Esis e dell'informativa precontrattuale. • La seconda parte è mirata a valutare la possibilità di effettuare la portabilità del mutuo alle condizioni previste dalla legge 40/2007 e dalla Finanziaria 2008. Abbiamo visitato a più riprese (novembre 2007, gennaio 2008, marzo 2008) 20 agenzie di altrettante banche a Roma e 20 a Milano. Ci siamo presentati con il seguente profilo: mutuo contratto nel febbraio 2003 con Abbey National, oggi Unicredit Banca, per l'acquisto di una casa del valore di 200.000 euro. Capitale iniziale: 70.000 euro. Durata del mutuo: 25 anni. Rata mensile calcolata in base all’euribor 3m/360 +2%. Capitale residuo a marzo 2008: 61.486,16 euro. Tasso attuale: 6,66%. Rata mensile attuale: 466,09 euro. Stipendio fisso mensile: 1.800 euro.

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ADESSO

IL MODELLO ESIS non lo diamo più perché il cliente lo consegna a un'altra banca, che gli potrebbe offrire un tasso migliore e noi perderemmo un cliente". Non siamo sul set di un film di Woody Allen, ma nell'agenzia romana della Banca delle Marche, in via Appia Nuova. L'impiegato non ha remore a ostentare con la massima trasparenza – e chissà quanto ingenuamente – la mancanza di trasparenza nella politica di concessione dei mutui da parte dell'istituto di credito per cui lavora. Non ha finto, come hanno fatto i suoi colleghi allo sportello di altre banche da noi visitate in mezza Italia, di non sapere cosa fosse l'Esis. Non ha rimandato a tempi non più utili:

stre mani uno strumento come l'Esis, fondamentale per poter comparare con facilità le offerte delle varie banche, in Italia e in tutta la Ue. È andata peggio che in passato, come dimostra il grafico qui sotto. L'Esis (European Standardised Information Sheet) è un modello standardizzato nell'aspetto (il prospetto e le voci sono identici a livello comunitario) e personalizzato nei contenuti (compaiono i dati e le esigenze del richiedente il mutuo). Se un giorno vi capitasse di entrare fortunosamente in possesso di un suo esemplare, ancor più raro se compilato da una banca, mettete sotto la lente di ingrandimento l'informazione più importante in esso contenuta: l'Isc, l'indicatore sintetico del costo del finanziamento. Si tratta né più né meno del Taeg del mutuo: un dato che comprende le spese per interessi, istruttoria e assicurazione. Basterà mettere uno accanto all'altro gli Esis con la proposta dei vari istituti di credito consultati, confrontare i diversi Isc e la scelta del mutuo più conveniente sarebbe capace di farla anche un bambino delle elementari. E invece senza gli Esis di tutte le banche interpellate la scelta diventa ardua. Altro che trasparenza, le banche hanno tutto l'interesse a intorbidire le acque.



C'era una volta l'obbligo Va detto che gli istituti di credito non sono tenuti per legge a consegnare il modello Esis al cliente. Il benemerito tentativo di imporne l'obbligo normativo è miseramente naufragato. Nonostante l'Unione europea lo avesse inserito in una raccomandazione del 2001, a questa non ha fatto seguito alcuna

QUANTO SONO TRASPARENTI? RISULTATI DEL TEST gennaio 2008 21 Bari 6 0 20 Bologna 14 2

"Lo consegniamo solo quando c'è una formale richiesta di mutuo" oppure "soltanto dopo l'istruttoria". Non ha temporeggiato accampando improbabili scuse: "Noi censiamo prima i clienti". Ha candidamente detto la verità, a riprova che le banche non sono analfabete in concorrenza, peggio, sono scientemente colpevoli e pronte a mettere i bastoni tra le ruote dei clienti, anche di quelli più accorti che sanno cosa chiedere. A gennaio ci siamo messi nei panni di un aspirante mutuatario, visitando 168 sportelli di otto grandi città (Bari, Bologna, Brescia, Milano, Napoli, Roma, Torino, Verona). Sono stati ben 100, cioè quasi il 60%, a non volerne sapere di mettere nelle no-



Numero banche visitate Totale 168

20 Brescia 4 0

Hanno dato l'Esis Totale 68

20 Milano 14 3

Hanno dato il contratto Totale 7

20 Napoli 8 0 27 Roma 10 0 20 Torino 8 1 20 Verona 4 1

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LA

LEGGE È UGUALE PER TUTTI.

CONFRONTO

NON PER LE BANCHE

Diaciassette anni fa usciva il primo numero della nostra rivista con un'inchiesta dedicata, allora come oggi, ai mutui. Molti problemi sono rimasti tali e quali.

100 DI QUESTI NUMERI Soldi & Diritti spegne 100 candeline con un'in- solo nelle prime rate), scarsissima documenchiesta sui mutui, da sempre sotto la lente di tazione consegnata al cliente: erano questi i ingrandimento di Altroconsumo. Non a caso il maggiori problemi riscontrati. Il parametro di primo numero, di cui vedete la copertina qui a riferimento dei mutui a tasso fisso era il pridestra, ospitava proprio un test me rate Abi, che quotava tra il sull'argomento. Era il febbraio 12,50% e il 13,50%. Quello dei Nel 1991 1991 e chi chiedeva un mutuo si la durata media mutui a tasso variabile era invetrovava di fronte a un mercato di un mutuo era ce il Libor, che quotava intorno al ancora non interessato, guarda 13%. Il mutuo aveva una durata di 10 anni. caso, alle norme a tutela del media di 10 anni e il suo valore Oggi è di 20 consumatore, che nel corso demedio era pari al 50% del valogli anni sono state introdotte in re della casa (si arrivava all’80% Italia anche grazie, lasciatecelo dire, alle no- massimo). È cambiata la durata del mutuo: stre azioni e denunce. Pressappochismo, cifre nel 1991 era di 10 anni, e arrivava massimo a citate con larga approssimazione, o decimi 15. Oggi è raddoppiata, con una media di 20 di tasso sottratti, tassi civetta (vantaggiosi anni e un massimo di 40 anni.

direttiva. E senza imposizioni (e spesso anche con quelle) le banche non mollano la presa. La questione è stata nuovamente affrontata a livello comunitario lo scorso 18 dicembre con la pubblicazione del Libro bianco sui mutui ipotecari, in cui sono state tracciate le linee guida per la creazione di un mercato unico europeo dei mutui. Per il momento i consumatori possono solo fare appello al Codice europeo di condotta per il credito ipotecario, entrato in vigore da più cinque anni (5 settembre 2002). Si tratta di un codice volontario, negoziato e concordato tra le associazioni europee dei consumatori e quelle del settore creditizio (per il nostro Paese dall'Abi,

l’associazione bancaria italiana). Almeno formalmente, quasi tutte le banche del Belpaese vi hanno aderito. Le apparenze sono salve, ma gli impegni sulla trasparenza delle condizioni e sulla comparabilità delle offerte sono, come dimostrano le nostre inchieste, ampiamente disattesi. Il codice obbliga gli istituti di credito, quando offrono mutui ai consumatori, a fornire due tipi di informativa armonizzata, in modo che il confronto possa avvenire anche tra banche di diversi Paesi Ue: una che contiene informazioni generali (nome dell’istituto, tipi di mutuo, tassi di interesse, spese bancarie, opzioni per il rimborso...) mentre l'altra è appunto l'Esis.

Norme impunemente disattese TRASPARENZA LATITANTE DA ANNI RISULTATI DEI NOSTRI TEST 2004 - 2008 70 maggio 38 2004 7 112 marzo 51 2005 5 96 ottobre 36 2005 5 168 gennaio 68 2008 7 Numero banche visitate

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Hanno dato l'Esis

Hanno dato il contratto

In Italia esiste comunque una regolamentazione specifica sull’informativa da dare ai clienti (un provvedimento della Banca d'Italia, la cosiddetta legge sulla trasparenza bancaria, del 25 luglio 2003), che impone agli istituti di mettere a disposizione della clientela i fogli informativi, datati e aggiornati, dei loro prodotti (inclusi i mutui), oltre che una sintesi delle condizioni contrattuali. Lo stesso provvedimento afferma che, se il cliente ne fa richiesta, la banca o finanziaria deve consegnargli copia completa del testo contrattuale comprensivo delle condizioni generali, fatto che non impegna poi alla conclusione del contratto. Ma finché non ci saranno sanzioni, e finora non ce ne sono state, nonostante le nostre numerose inchieste e denunce, soltanto le banche dotate di buona volontà (quasi un ossimoro) rispetteranno la legge. Altroconsumo ha dunque chiesto più volte alle autorità competenti misure adeguate a far rispettare le disposizioni



TRE MODI PER LASCIARSI ALLE SPALLE IL VECCHIO MUTUO

CON CHI

COSA SI PUÒ COME MODIFICARE RINEGOZIAZIONE

l'istituto con cui si ha un mutuo

con scrittura privata, senza intervento del notaio

un altro istituto

con atto pubblico davanti a un notaio

un altro istituto

copia autentica di scrittura privata

COSTI

durata, spread, tipo di tasso

nessuno

SOSTITUZIONE (1) durata, spread, tipo di tasso, capitale

penale di estinzione del vecchio mutuo, imposta sostitutiva sul nuovo mutuo, cancellazione e iscrizione ipoteca, istruttoria e perizia, atto di mutuo

SURROGAZIONE (1) durata, spread, tipo di tasso. Ma non il capitale, che è uguale al capitale residuo

tassa ipotecaria di 35 euro

(1) Per verificare la convenienza economica a cambiare mutuo, usate il nostro foglio di calcolo "Cambiare mutuo: è conveniente?". Lo trovate nella sezione "Confronta e risparmia" del sito www.altroconsumo.it

LE BANCHE CHE HANNO ACCETTATO LA SURROGAZIONE: SPESE IN EURO, MARZO 2008 Banca MILANO Banca Agricola Mantovana Banca Antonveneta Banca Carige Banca Popolare di Verona Banca Sella BPM Credito Artigiano Intesa San Paolo (3) MPS ROMA Banca Antonveneta Banca Carige Banca Toscana Banco Desio Bipop Carire BPM Carifirenze Credem (4) Intesa San Paolo MPS

Indirizzo

Spese Costi bancarie notarili (1) (2)

Totale spese

Via Merlo 1 Via S. Maria Segreta 5 Via Ripamonti 2 Via Ripamonti 119 Viale Montenero 77 Piazzale Medaglie d'Oro 1 Corso di Porta Romana Piazzale Medaglie d'Oro 3 Via Filippetti 1

0 840 200 450 250 300 2.640 200 0

500 1.000 500 500 500 0 0 0 500

500 1.840 700 950 750 300 2.640 200 500

Via Crescenzio 82 Via Emanuele Filiberto Via Taranto 154 Via Cicerone 36 Piazza Verdi Piazzale Flaminio Piazza della Chiesa Nuova Via Emanuele Filiberto, 148 Piazzale Flaminio, 2 Piazza C. Mazzaresi

0 250 183 0 0 0 0 2.800 0 0

500 500 0 0 500 500 500 0 0 500

500 750 183 0 500 500 500 2.800 0 500

Chi ha un mutuo che considera non più conveniente ha tre strumenti a disposizione per migliorare la situazione. Rinegoziare. Si possono modificare le condizioni contrattuali rinegoziandole con la stessa banca che ha erogato il finanziamento. La banca non è obbligata a farlo, mentre se accetta deve seguire i modi previsti dalla Finanziaria 2008, cioè senza spese e con una scrittura privata anche non autenticata. Quindi nessun passaggio dal notaio. Sostituire. Si può estinguere il mutuo, che si ha con un intermediario, chiedendone un altro a un diverso operatore. In questo caso è possibile chiedere anche più del capitale residuo del finanziamento iniziale. È l'opzione più onerosa. Da quest'anno, anche se il nuovo mutuo dovesse avere un valore superiore al residuo più le spese, i benefici fiscali di detrazione degli interessi non si perdono, ma sono limitati alla parte del nuovo finanziamento pari al capitale residuo più le spese legate alla sostituzione. Surrogare. Si trasferisce il proprio mutuo a un altro intermediario con surrogazione dell'ipoteca. La Finanziaria 2008 ha introdotto nuove specifiche al provvedimento Bersani, escludendo penali o altri oneri di qualsiasi natura (visto che si tratta di trasferimento e non di estinzione). Ciò vale anche per i mutui stipulati prima del 2 febbraio 2007. Inoltre non possono essere imposte al cliente, dal nuovo intermediario, spese per la concessione del nuovo mutuo, per l’istruttoria e per gli accertamenti catastali. Il tutto deve avvenire a costo zero. Il passaggio dal notaio, se chiesto dall’intermediario, deve essere a sue spese. Unico costo è la tassa ipotecaria per l’iscrizione nei registri immobiliari della surrogazione, pari a 35 euro.

QUELLE DEL GRAN RIFIUTO Hanno dichiarato di non fare la surrogazione le seguenti agenzie. A Milano: Bipop Carire Via Verdi 7, Banca di Roma Piazza Edison 1, Banca Popolare di Bergamo Via Friuli 16, Banca Popolare di Lodi Via Anfossi 2, Banca Popolare di Vicenza Via Stampa 15, Banca Regionale Europea Via Monte di Pietà 7, Banco di Brescia Piazza Borromeo 1, BNL Corso Lodi 37, Cariparma Credit Agricole Via Armorari 4, Deutsche bank Viale Famagosta 7, Unicredit Corso di Porta Romana 132 . A Roma: Banca di Roma Via Civinini 74, Banca Nuova Via Orazio 23, Banca Popolare di Bergamo Via dei Crociferi 44, Banca Popolare di Sondrio Via del Tritone 207, Banca Popolare di Verona e Novara Largo del Tritone, Banca Sella Via Poli 38, Banco di Brescia Via Ferdinando di Savoia 8, BNL Piazzale Medaglie d'Oro 14, Deutsche bank Largo Brindisi 20, Unicredit Piazza Cavour 35. (1) Comprendono istruttoria, perizia e costi assicurativi. (2) Abbiamo inserito 500 euro come costo notarile quando il notaio è necessario solo per trasferire l'ipoteca; (3) È stato detto che se cartolarizzato la surrogazione non si poteva fare. (4) Ha dichiarato che era necessaria una polizza vita del costo di 2.800 euro. SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

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LA

LEGGE È UGUALE PER TUTTI.

CASI VISSUTI

NON PER LE BANCHE

LA PAROLA AI SOCI

La penale nascosta In una pubblicità, Intesa San Paolo invita a trasferire il mutuo da lei (la riportiamo in fondo a questa pagina, ndr) tramite un'operazione a costo zero. A febbraio, in una sua filiale mi è stato detto però che dovrò comunque pagare la penale di estinzione anticipata alla mia attuale banca. È una richiesta legittima? A.C. La Finanziaria 2008 ha introdotto ulteriori specificazioni al provvedimento Bersani convertito in legge (n. 40 del 2007) relative alla portabilità del mutuo con la surrogazione dell'ipoteca. Ciò deve avvenire "con l’esclusione di penali o altri oneri di qualsiasi natura”. Con la surrogazione, il mutuo viene trasferito (non estinto) e dunque non si paga mai la penale di estinzione alla banca che si lascia. Consigliamo di segnalare il comportamento anticoncorrenziale e illegale all’Antitrust usando la lettera tipo, che trovate sul nostro sito. Un trattamento di favore A giugno 2006, ho stipulato un mutuo a tasso fisso della durata di 25 anni con il Monte dei Paschi di Siena al tasso di 5,36%, capitale 72.000 euro, rata semestrale. Mi piacerebbe sapere se mi con-

IL DOVERE DIVENTA FAVORE Far passare come offerta sensazionale quello che è esattamente previsto dalla legge è un modo furbesco per farsi pubblicità. Quel che è più assurdo è che Woolwich offra solo un buono di 735 euro come rimborso spese (di perizia e notarili): il resto spetta al cliente. In barba alle norme.

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SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

viene passare all’Inpdap, dove ho visto che il tasso è decisamente più basso. L.C. L’Inpdap concede a tutti gli iscritti alla sua Gestione creditizia mutui a condizioni di favore. Il mutuo fisso ha un tasso del 4,15%. Abbiamo simulato il trasferimento del contratto di mutuo (surrogazione senza spese) della nostra lettrice a giugno 2008, con un capitale residuo di 69.080,54 euro. L'attuale rata semestrale del mutuo è pari a 2.630,70 euro. Passare al mutuo Inpdap, fermo restando la durata 25 anni, porterebbe a una rata semestrale di 2.233,18 euro con un risparmio complessivo rispetto al piano di ammortamento iniziale di 19.876 euro. La surrogazione in questo caso conviene. Un'odissea finita bene A metà novembre 2007, il nostro socio S.S. decide di trasferire con la surrogazione a costo zero, come previsto dalla normativa Bersani, il contratto di mutuo a tasso variabile dal Credito cooperativo di Monastier e del Sile a Ing Direct (scegliendo questa volta il tasso fisso). Ma Ing Direct in quel periodo non si era ancora attrezzata e consigliava la sostituzione invece che la surrogazione. S.S. ha contattato a più riprese Ing Direct, su nostro consiglio. Al-

l’inizio di febbraio, l'istituto si è detto pronto, ma solo formalmente, visto che gli operatori fornivano pareri discordanti sulla procedura da seguire e sulle spese notarili (850 euro), che l'istituto doveva accollarsi. S.S. ha subìto poi l’ostruzionismo della banca originaria. Basti pensare che il Credito cooperativo di Monastier per fare il conteggio estintivo, richiesto il 20 febbraio, ha impiegato un mese, nonostante i continui solleciti, arrivati perfino all’Ufficio Fidi della sede centrale. Una volta pronto, il documento non riportava la data cui si riferivano i conteggi. Sono seguite altre tre telefonate di sollecito. Si è arrivati finalmente al 14 marzo, il giorno fissato dal notaio per l’atto unico di surroga. Peccato che il corriere di Ing Direct non sia arrivato in tempo con assegni e documenti e l'atto sia stato rimandato al pomeriggio. In tutto ciò ci sono voluti ben quattro mesi per fare una surrogazione. E chissà quanto avrebbe aspettato se noi non avessimo seguito le trattative.

ALTROCONSUMO.IT già esistenti con sanzioni adeguate per il mancato rispetto delle norme e che sia introdotto per legge l’obbligo di consegna Convenienza del al cliente dell’Esis. Ma il nostro test sul campo di gennaio 2008 mutuo. Per calcolare il Taeg di un (vedi grafico a pag. 11) dimostra che le banche si rifiutano anfinanziamento, valutare se rinegoziarlo o sostituirlo, utilizzate i calcolatori nella che di consegnare copia del contratto di mutuo (e in questo casezione Servizi online, sotto la voce Molti gli approfondimenti sul sito. so non rispettano una norma della legge sulla trasparenza del Confronta e risparmia e poi Soldi. Lettere tipo. Per l'estinzione 2003). Delle 168 agenzie bancarie visitate solo 7 (circa il 4% del + Informati, – spennati. del mutuo, la cancellazione totale) hanno consegnato copia delle condizioni contrattuali. In home page trovate il tondo con dell'ipoteca, la surrogazione, le La trasparenza latita anche sui siti internet, dove dovrebbe Eurilia, la guida ai servizi finanziari. segnalazioni all'Antitrust, utilizzate Cliccateci su per entrare nella sezione i modelli che trovate in Consumo e essere molto più facile per le banche mettere a disposizione che ospita inchieste, Video e schede diritti cliccando su Lettere tipo e della clientela i foglietti informativi, l’Esis e le condizioni conper gestire meglio i vostri soldi. poi ancora su Banca e credito. trattuali. E invece su 36 siti da noi monitorati solo 15 mettono online foglietti informativi aggiornati. Gli altri disattendono impunemente quest'obbligo, previsto tra l'altro dalla deliberazione del 4 marzo 2003 del Cicr (Comitato interministeriale scontrarsi con qualcosa di simile a un muro di gomma. Berper il credito e il risparmio), che prescrive addirittura che sani ha spedito agli istituti di credito un po' di inviti al tavolo questi siano accessibili direttamente dall'home page. Abbiadella concorrenza: molti hanno preferito declinare, solo uno mo pubblicato sul nostro sito, per ragioni di spazio qui non sparuto gruppo si è avvicinato timidamente. Il menu servito era possibile, la tabella con l'elenco della da Bersani (e recentemente dalla Finanbanche che disattendono le norme sulla Usate la nostra lettera tipo ziaria 2008) ha avuto come piatto forte la trasparenza. per denunciare all'Antitrust portabilità dei mutui, cioè la possibilità per il cliente di trasferire il finanziamento la banca che non accetta Portabilità fuori portata dalla banca originaria a una nuova che la portabilità La concorrenza è come un grande party, pratica condizioni più vantaggiose. Tutto più invitati ci sono meglio è. Ma sembra ciò senza il succulento contorno a base di che le banche non amino molto le feste e preferiscano farsi penali, cancellazione di ipoteca, costi di istruttoria e perizia, pantagrueliche abbuffate in casa propria. E poi sono gelosissiimposte sul nuovo finanziamento e costi notarili. Le banche me dei propri amici e non vogliono condividerli con altri. Così, non hanno chiaramente gradito, mandando indietro il piatto, per un cliente è difficile passare da un operatore all'altro senza finora senza nessun tipo di conseguenze in termini di san-



ALLA PROVA

Chi, seguendo i suggerimenti, ha sottoscritto in passato un mutuo Miglior Acquisto a tasso variabile è riuscito a risparmiare fino a 3.500 euro.

FIDUCIA BEN RIPOSTA Ci avevamo visto giusto: i dati ce ne rendono atto. Chi ha seguito i consigli che diamo in ogni numero di Soldi & Diritti ai nostri soci nella rubrica "Password" ha la prova di aver risparmiato. I nostri Migliori Acquisti per i mutui fissi e per i mutui variabili per le diverse durate si sono rivelati vincenti. Come di consueto trovate anche questa volta le tabelle alle pagine 24-25, insieme con quelle relative ai prestiti personali, ai conti correnti, alle Rc auto e moto. Abbiamo verificato la convenienza economica di un mutuo Miglior Acquisto a tasso variabile di 100.000 euro stipulato in un arco di tempo che va dai 3 anni ai 18 mesi fa (il periodo in cui consigliavamo il tasso variabile) rispetto a un mutuo Miglior Acquisto a tasso fisso dello stesso periodo. Cosa che comunque oggi non è consigliabile: in un'ottica prudenziale ora il tasso fisso è da preferire. La tabella con il confronto, qui a fianco, mostra il risparmio economico che il mutuatario ha o avrebbe ottenuto seguendo il nostro suggerimento. Come si può facilmente notare, il risparmio massimo ha sfiorato o superato in due casi i 3.500 euro.





I NOSTRI CONSIGLI SONO STATI VINCENTI (1) Il mutuo è cominciato… Durata 3 anni fa Nov-04 Nov-04 Nov-04 Nov-04 2 anni fa Nov-05 Nov-05 Nov-05 Nov-05 18 mesi fa Lug-06 Lug-06 Lug-06 Lug-06

Tasso mutuo variabile %

Tasso mutuo fisso %

Risparmio in euro (2)

10 anni 15 anni 20 anni 30 anni

3,07 (spread 1%) 3,07 (spread 1%) 3,27 (spread 1,20%) 3,47 (spread 1,40%)

5,08 4,90 5,75 5,75

-2380,79 -2016,33 -3578,26 -3422,79

10 anni 15 anni 20 anni 30 anni

2,94 (spread 0,80%) 3,18 (spread 1,04%) 3,14 (spread 1%) 3,31 (spread 1,17%)

4,33 4,66 4,89 4,94

-303,80 -401,05 -818,69 -673,34

10 anni 15 anni 20 anni 30 anni

3,38 (spread 0,66%) 3,47 (spread 0,75%) 3,49 (spread 0,77%) 3,49 (spread 0,77%)

4,47 4,65 4,74 5,09

-81,27 -163,04 -241,13 -699,63

(1) Il mutuo a tasso variabile è parametrato all'Euribor 1 mese/360. Mutuo di 100.000 euro su un immobile di 200.000 euro. (2) Differenza delle rate (variabile-fisso), cioè la somma risparmiata scegliendo il tasso variabile rispetto a quello fisso. SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

15

LA

LEGGE È UGUALE PER TUTTI.

NON PER LE BANCHE

zioni. Noi siamo andati a bussare alla porta di 40 istituti di credito, 20 a Roma e altrettanti a Milano per capire chi non ha saputo rinunciare al grasso contorno.

Ospiti sgraditi La prima visita, fatta a novembre 2007 (resoconto pubblicato su SD 98, gennaio 2008), ha avuto esiti deludenti: su 40 agenzie bancarie, nessuna rispettava appieno la normativa. Venti agenzie hanno addirittura dichiarato di non fare la surrogazione mentre le altre 20 applicavano spese fuorilegge. Ci abbiamo riprovato a fine gennaio, ma i risultati sono stati addirittura sconfortanti: a Roma solo 4 agenzie hanno dichiarato di accettare la surrogazione, a Milano solo 3. E comunque la loro offerta contemplava spese anche consistenti. In entrambe le città solo l'agenzia della Banca Antonveneta ha fatto una proposta di surrogazione a costo zero. Delle banche che non hanno accettato la surrogazione 20 ci hanno fatto un’offerta per un mutuo di sostituzione con il conseguente pagamento di spese, anche consistenti. Non paghi, tra il 3 e il 14 marzo abbiamo fatto un'altra capatina (i risultati li vedete in dettaglio nella tabella a pagina 13), ma non è andata meglio: non potevamo crederci. A Milano abbiamo ottenuto 9 offerte di surrogazione, a Roma sono state 10. Nessuna però è totalmente senza spese per il mutuatario a Milano, e solo due (Banco Desio e Intesa San Paolo) sono a costo zero a Roma. Segnaliamo che grosse banche come il gruppo Unicredit e Bnl-Bnp Paribas non sono ancora pronte a fare l'operazione. L’agenzia Intesa San Paolo di Milano ci ha proposto una surrogazione con il pagamento di 200 euro a titolo di istruttoria (contro la legge). A Roma, Banca Antonveneta questa volta ha chiesto, a sorpresa, i costi del notaio (tra i 500 e i 1.000 euro) e a Milano anche spese bancarie per 840 euro (istruttoria, perizia e costi assicurativi).





EURILIA, LA NOSTRA LADY FINANZA Scegliere il mutuo che fa per voi, sostituire e trasferire quello che avete in corso e non vi soddisfa più. Niente paura, a darvi una mano arriva Eurilia. Seguite dall'home page del sito www.altroconsumo.it la nostra lady finanza: basterà un clic perché lei si animi illustrandovi i segreti per individuare quale mutuo potete permettervi in base al vostro reddito e al capitale di cui avete bisogno. Una volta individuate le voci principali del finanziamento potete verificare quanto vi costa con il nostro foglio di calcolo (su "Confronta le offerte"). Non saranno più un mistero neanche le argomentazioni da far valere con la banca per indurla a rinegoziare il vecchio mutuo. Se l'esito delle trattative non vi soddisfa, resta sempre aperta la strada della surrogazione: Eurilia vi dirà a quali condizioni si può fare e vi svelerà i trucchi per non cadere nelle trappole delle banche, sempre pronte ad aggiungere costi non previsti. Il corso di sopravvivenza alle banche può iniziare. La prima lezione insegna: "Più informati, meno spennati".



Il banco vince sempre. La banca pure La nostra inchiesta − presentata in anteprima in un convegno sulla trasparenza delle banche, da noi organizzato a Roma − dimostra che a distanza di più di un anno dall’entrata in vigore del Provvedimento Bersani convertito nella legge 40/2007, e nonostante le precisazioni della Finanziaria 2008, ancora oggi risulta possibile ricorrere alla portabilità del proprio mutuo con surrogazione dell'ipoteca a costo zero solo in due agenzie bancarie della capitale (Banco Desio e Intesa San Paolo) sulla bellezza di 40 istituti visitati (tra Roma e Milano). In termini percentuali, la 16

SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

probabilità di vedere applicata appieno la normativa è di appena il 5%. Perché nonostante le numerose inchieste e denunce di Altroconsumo le autorità di vigilanza non sono intervenute? Forse le banche sono al di sopra della legge? Anche sul versante della trasparenza e dei comportamenti concorrenziali le banche latitano da tempo. Su 168 istituti di credito interpellati per un possibile mutuo da stipulare, solo 68 ci hanno consegnato l'Esis, uno strumento necessario per confrontare effettivamente le offerte di mutuo dei vari istituti di credito, non solo italiani ma dei

diversi Paesi Ue. È vero che non sono tenuti per legge a consegnarlo, ma hanno firmato volontariamente un codice di condotta che prevede il contrario. Sono invece obbligati a dare copia del contratto di mutuo al cliente che lo richieda, senza che ne derivi alcun obbligo di stipula. E invece solo il 4% delle banche da noi visitate ce lo ha voluto dare. Anche i loro siti internet, utilizzati prontamente per veicolare pubblicità e promozioni (che sono spesso specchietti per le allodole), sono invece carenti di informazioni. Solo in 4 casi su 10 si trovano foglietti informativi aggiornati.

INTERNET

ADSL: FARSI SENTIRE CON IL PROVIDER NAVIGARE

IN RETE VELOCEMENTE, SENZA

INTOPPI E SENZA TENERE IL TELEFONO OCCUPATO PER ORE: CON LA BANDA LARGA SI PUÒ.

MA SPESSO I PROBLEMI OSCURANO I VANTAGGI. ECCO COME FAR VALERE I PROPRI DIRITTI IN CASO DI CONTROVERSIE.

L

A BANDA LARGA sta diventando

mercato di massa anche nel nostro Paese. I dati indicano un costante aumento degli utenti dei servizi Adsl: se nel 2001 ne usufruiva il 40% della popolazione, nel 2006 era l'88%. E i dati del 2007, non ancora definitivi, confermano la crescita: nel terzo trimestre 2007 gli accessi sono aumentati del 3% rispetto al trimestre precedente e addirittura del 22% rispetto allo stesso periodo del 2006. Contrariamente agli altri Paesi europei, continuano a prevalere i contratti a consumo rispetto a quelli flat (un costo a forfait per un consumo illimitato), ma la tendenza si sta invertendo. Nonostante l'allargamento del mercato, l'accesso all'Adsl resta però limitato: non tutto il territorio italiano è raggiunto dal servizio (vedi Hi Test 1, maggio 2007). Questo significa che circa 6 milioni di potenziali utenti non possono usare la banda larga, solo perché, dove abitano, il servizio proprio non c'è.

Molti i punti dolenti Decidere tra le varie offerte non è facilissimo: il consiglio è di leggere attentamente tutte le clausole dei vari contratti, anche se spesso sono poco chiari per non addetti ai lavori. Talvolta la scelta è obbligata: allo stato attuale del mercato chi ha deciso di staccarsi completamente da Telecom, e quindi non paga più il canone pur avendo una linea telefonica, non può installare una

Adsl diversa da quella del proprio operatore. Superato lo scoglio della scelta dell'operatore, bisogna sopportare i tempi di attivazione, spesso biblici. E la connessione? Veloce, ma ancora non velocissima: i collegamenti sono ancora per la maggior parte a meno di 2Mbps (megabit per secondo). Anche se si sta sviluppando la diffusione dell'Adsl2+, che permette una velocità di connessione dieci volte più alta (intorno ai 20Mbps). Ma la velocità promessa spes-

so non è quella effettiva: molti nostri soci lamentano connessioni lentissime e con frequenti interruzioni. Nel passaggio da un piano tariffario all'altro capitano inconvenienti tecnici per cui l'utente resta per giorni, a volte settimane, senza linea Adsl e talvolta anche senza telefono. E chiedere informazioni ai call center è un'impresa che richiede tempo, soldi (per i numeri a pagamento) e pazienza infinita. Altra segnalazione frequente dei nostri

LETTERA TIPO RISARCIMENTO PER MANCATO ATTIVAMENTO ADSL Mittente: nome, cognome e indirizzo Destinatario: Spett. denominazione e indirizzo della società OGGETTO: contestazione del ritardo nell'attivazione del collegamento. Con la presente il sottoscritto..., intestatario del contratto di abbonamento ADSL numero... stipulato in data…, contesta il fatto che, a distanza di... mesi dalla sottoscrizione del contratto predetto e nonostante i ripetuti solleciti nei Vostri confronti a mezzo telefono e fax, non gli sia stato ancora attivato il collegamento. Questa Vostra inadempienza gli è causa altresì di ingenti perdite economiche, considerato che deve utilizzare internet per motivi di lavoro. Pertanto con la presente il sottoscritto è a intimarVi l’immediata attivazione del collegamento presso la sua abitazione, così

come contrattualmente previsto, entro e non oltre 5 giorni dal ricevimento della presente lettera; in caso contrario, il contratto dovrà intendersi automaticamente risolto. Il sottoscritto è altresì a richiederVi il risarcimento dei danni cagionatigli dal Vostro ingiustificato ritardo, danni che si possono quantificare in... euro; avvertendo che, in difetto di risarcimento entro e non oltre 15 giorni dal ricevimento della presente, si riserva di adire le vie legali per la tutela dei propri diritti senza ulteriore preavviso. Distinti saluti. Luogo e data Firma Allega: - copia contratto abbonamento ADSL; - altra documentazione utile.

SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

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ADSL: FARSI SENTIRE CON IL PROVIDER

CONCILIARE CON TELECOM Il nuovo regolamento dell'Authority prevede che si possano costituire organismi di conciliazione in base ad accordi tra società telefoniche e associazioni di consumatori. Altroconsumo ha istituito una procedura di conciliazione con Telecom Italia per la soluzione in via amichevole delle controversie. La commissione è formata da un nostro rappresentante e da uno di Telecom. La domanda di conciliazione può essere presentata ogni volta che non si ottiene risposta a un reclamo o quando si ritiene insoddisfacente la risposta di Telecom. Alla fine del tentativo di conciliazione sarà redatto un verbale: in caso di esito positivo, le parti saranno obbligate a

rispettarlo; in caso di esito negativo, sarà redatto un verbale di mancato accordo e le parti potranno valutare altre possibilità di soluzione della controversia. Ci si può rivolgere alla commissione di conciliazione per reclami che riguardano: importi addebitati in bolletta, segnalazione di guasti e riparazioni, errori od omissioni nell’elenco telefonico, cambi di numero, trasferimento dell’utenza telefonica, mancata attivazione del servizio, sospensione del servizio. Possono fare domanda di conciliazione anche coloro che hanno ricevuto comunicazione di risoluzione del contratto, entro 60 giorni dal ricevimento.

segnalazioni al loro servizio clienti e un fax al servizio reclami, il servizio non è ancora stato ripristinato. Vorrei ottenerne la pronta riattivazione, stornare dalla prossima bolletta una somma corrispondente a quanto ho dovuto spendere per collegamenti alternativi alla rete o quantomeno ai giorni di tariffa flat nei quali non ho usufruito del servizio. Sottolineo peraltro che non è la prima volta che si verifica un problema di questo genere. Come posso fare?”. Come sopra: prima cosa una raccomandata r/r di reclamo. Trattandosi di Telecom, se non ottiene risultati il nostro socio potrà utilizzare la procedura gratuita di conciliazione di Altroconsumo (vedi riquadro a sinistra).

Conciliazione obbligata soci è l'errore nelle bollette delle linee a consumo: l'addebito di cifre sbagliate o connessioni inavvertitamente lunghissime, perché il modem non si era sconnesso in modo corretto.

Navigare tra i problemi Molti soci ci scrivono per raccontarci le loro vicissitudini con i provider. • D.M., di Milano, ci spiega: “Dal 15-1 al 27-1 la connessione a internet in alcuni momenti della giornata cade anche fino a 5 volte l'ora. Non ho programmi che richiedono la connessione continua (Peer to peer), ma dover ogni volta ricaricare una pagina è un notevole inconveniente. Cosa posso fare? Anche altre persone nella mia zona hanno problemi analoghi. Pago per un servizio continuativo, flat, non a "salti": ho diritto al risarcimento?”. Il diritto al risarcimento è sicuro: c'è infatti un inadempimento contrattuale da parte della società che fornisce il servizio. La prima cosa da fare è mandare un reclamo scritto con raccomandata a/r. Se non si ottiene nulla, i passi successivi sono il tentativo di conciliazione al Corecom o l'azione in giudizio davanti al Giudice di pace (di entrambe le procedure parliamo più avanti). Vista la difficoltà pratica di dimostrare il disservizio è comunque utile segnare con precisione data, ora e durata delle interruzioni e magari far certificare i problemi da un tecnico, per avere elementi a proprio favore. • L.V., di Vicenza, ci racconta: “Sono un 18

SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

cliente Wind Adsl con tariffa flat di circa 30 euro al mese; all’inizio del mese di settembre 2007 ricevo un’email di Wind in cui mi si annuncia un intervento per potenziare il servizio, intervento che avrebbe potuto procurarmi qualche ora di disservizio. In realtà dal 22 settembre il segnale è diventato instabile con continue cadute di connessione e dal 27 non ho più il segnale Adsl. Dopo innumerevoli telefonate al servizio di assistenza clienti (non al numero verde, con attese di ore senza che mai nessuno rispondesse, ma al numero a pagamento a cui rispondeva immediatamente un operatore a un costo medio di circa 10 euro a telefonata) non sono riuscito a ottenere la riattivazione del servizio. Ho speso circa 90 euro in telefonate al servizio clienti, ho avuto notevoli disagi per le mie esigenze personali e lavorative, sono stato costretto alla fine a disdire il contratto dopo 15 giorni di inutili tentativi di farmi riattivare il servizio. Wind ha provveduto a liberare la mia linea Adsl soltanto un mese dopo la disdetta. Ho diritto a un risarcimento dei danni subiti?”. Un risarcimento elevato, in questo caso. Le colpe dell'operatore si assommano: interruzione del servizio, lunghe telefonate al numero a pagamento, tempi lunghi per liberare la linea telefonica. I passi da compiere sono anche per questo caso gli stessi descritti sopra. • Altro problema per A.D., di Brescia: “Ho sottoscritto un contratto Alice Flat con Telecom, ma da 5 giorni sono senza connessione Adsl. Nonostante ripetute

La conciliazione obbligatoria è il passo successivo al reclamo. La legge prevede che nelle controversie tra consumatori

LETTERA TIPO CONTESTAZIONE BOLLETTA Mittente: nome, cognome e indirizzo Destinatario: Spett. denominazione e indirizzo della società OGGETTO: reclamo avverso errata fatturazione di importi in bolletta. Con la presente il sottoscritto…, nato a..., il…, residente in…, titolare dell’utenza telefonica n…, intestatario del contratto di abbonamento ADSL n… con la Vostra società, intende contestare l'importo del traffico telefonico riportato sulla bolletta n… del… con scadenza il… Nella suddetta bolletta vengono addebitati … euro per connessioni internet mai effettuate dal sottoscritto (indicare dettagliatamente data, orario e durata della connessione, importo addebitato…). Pertanto il sottoscritto contesta la richiesta di pagamento di tali importi pari complessivamente a… euro, richiedendo altresì l’effettuazione da parte Vostra di opportuni controlli per verificare l’esattezza di tali addebiti. Distinti saluti. Luogo e data Firma Allega: - copia bolletta n... del...; - copia contratto abbonamento Adsl; - altra documentazione utile.

e società di telecomunicazioni, se il reclamo scritto non ottiene effetti, sia obbligatorio tentare una conciliazione prima di andare in giudizio. Gli organismi preposti sono i Corecom, Comitati regionali per le comunicazioni. L'elenco delle loro sedi è reperibile sul sito dell'Authority, all'indirizzo www.agcom. it/operatori/operatori_utenti.htm, cliccando su Corecom. Nell’istanza al Corecom devono essere indicati nome, cognome e residenza o domicilio dell’utente, numero dell’utenza telefonica, denominazione e sede della società di telecomunicazioni. Poi devono essere sinteticamente descritti i fatti oggetto della controversia. Il documento, firmato dall’utente, può essere depositato a mano oppure inviato a mezzo raccomandata a/r oppure via fax, allegando la fotocopia di un documento d’identità. Il modulo per presentare l’istanza ( for-

mulario UG) è reperibile sempre sul sito internet dell'Authority www.agcom.it. Bisogna però dire che, nonostante le buone intenzioni, lo strumento della conciliazione obbligatoria presso i Corecom per il momento funziona piuttosto male. Il procedimento è gratuito e in teoria dovrebbe essere concluso entro 30 giorni: in realtà molto spesso i tempi superano il mese e la conciliazione molte volte fallisce, perché le aziende hanno scarso interesse a raggiungere un accordo con l'utente. Con la conseguenza che il passaggio alle vie legali è alla fine quasi sempre l'unico modo che rimane per provare a ottenere giustizia. In concreto, dunque, non si può che denunciare che l'obbligatorietà della conciliazione ha il solo effetto di allungare i tempi della controversia. I Corecom, oltretutto, sono organismi regionali e quindi non sono troppo co-

modi da raggiungere per chi non abita nella città capoluogo o nelle sue immediate vicinanze.

Ricorrere all'Agcom Se la conciliazione non dà risultati, ci si può rivolgere direttamente all'Agcom, che ha 90 giorni di tempo per concludere il procedimento. L'Autorithy può condannare l'operatore al rimborso delle somme non dovute, all'indennizzo per le carenze del servizio e riconoscere il rimborso delle spese di procedura. Se il provider non si presenta all'udienza senza giustificato motivo, il rimborso delle spese al consumatore è automatico, indipendentemente dall'esito della controversia. Un'altra strada per farsi valere, infine, è citare in giudizio l'operatore telefonico davanti al Giudice di pace. Su questo vi rimandiamo all'articolo di pag. 27.



Tutelare i propri diritti Stufi al punto che avete deciso di cambiare provider? Ogni operatore ha adottato modalità leggermente diverse per la disdetta del contratto. Di seguito riportiamo numeri di telefono, indirizzi email per reclami e assistenza, nonché qualche indicazione pratica su come effettuare le disdette. Telecom Telefono:187 Internet: adsl.alice.it/assistenza/index.html Il contratto è a tempo indeterminato, a decorrere dalla data di attivazione del servizio. Il recesso, vale a l'interruzione da parte del cliente, può essere esercitato in qualunque momento mediante lettera raccomandata a/r o fax con allegata fotocopia di un documento d’identità, da inviare all’indirizzo indicato sulla bolletta Telecom oppure all’indirizzo richiesto al servizio clienti 187. La disdetta avrà effetto dal momento della registrazione della richiesta nei sistemi informatici di Telecom Italia e comunque non oltre 30 giorni dalla comunicazione della disdetta. Infostrada Telefono: 155 Internet: 155.libero.it/pls/portal30/w155.pkg_scrivi155.homepage La richiesta di disdetta in questo caso va inviata con lettera raccomandata a/r e preavviso di almeno 30 giorni a: Wind Telecomunicazioni servizio disdette - Casella Postale 14155 - 20140 Milano Baggio.

Tele2 Telefono: 848991022 Internet: www.tele2.it/contatti/moduli-internet.html La richiesta di disdetta va inviata a mezzo raccomandata a/r, con preavviso di 30 giorni, a: Tele2 Italia Spa - Casella Postale 1022 - 88046 San Pietro Lametino (CZ). La disdetta può essere effettuata anche telefonicamente o con email a condizione che sia confermata con raccomandata a/r entro le 48 ore successive. Fastweb Telefono: 192193 Internet: www.fastweb.it/offerta/famiglia/comunica-con-noi; [email protected]; La richiesta di disdetta va inviata a mezzo raccomandata a/r, con preavviso di 30 giorni, a: Fastweb Servizio Clienti - C.P. n. 126 - 20092 Cinisello Balsamo (MI). Tiscali Telefono: 130 Internet : assistenza.tiscali.it/supporto La richiesta di disdetta va inviata a mezzo raccomandata a/r, almeno 30 giorni prima della scadenza del contratto, a: Tiscali località Sa Illetta 09122 Cagliari; se si vuole dare disdetta in un altro momento, questa avrà efficacia dal momento in cui Tiscali avrà adempiuto a tutte le attività amministrative necessarie e comunque non oltre 30 giorni dalla comunicazione della disdetta.

SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

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SISTEMI DI GARANZIA

SE LA

BANCA FALLISCE, I RISPARMI SONO AL SICURO?

È

DIFFICILE PENSARE CHE la no-

stra banca possa un giorno fallire portando con sé tutti i nostri risparmi. Eppure in questi anni dai bond argentini al crac Parmalat, fino alla recente crisi determinata dai mutui subprime statunitensi, i piedi di argilla dei colossi bancari si sono visti, eccome. Con tanto di vittime. I risparmiatori sono più diffidenti e non hanno più una cieca fiducia in quello che la banca consiglia, ma il sistema è così intricato che non è facile capire come muoversi per investire i propri soldi senza incappare in spiacevoli avventure. È lecito chiedersi cosa succede in caso di difficoltà finanziarie della banca, che fine fanno i soldi che abbiamo sul conto corrente, i titoli che abbiamo in portafoglio, le eventuali polizze. Anche perché il rischio di non rivedere più una parte dei soldi non è pura teoria. La crisi dei subprime Usa, causata dai mutui facili concessi per l’acquisto di case e poi non restituiti da proprietari in difficoltà finanziarie, ha fatto tremare il sistema bancario. Il caso Northern Rock è emblematico. La quinta banca britannica, nell’autunno scorso, è stata travolta da questa crisi, che ha creato un clima di diffidenza tra gli istituti di credito; questi non si sono più prestati soldi tra di loro, costringendo la Banca centrale ad aprire linee di credito ad hoc (vedi riquadro l'"Abc della banca" nella pagina accanto). Trapelata la notizia di questo intervento, il timore che la banca non fosse più in grado 20

SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

SE L’ISTITUTO DI CREDITO È IN GRAVI DIFFICOLTÀ FINANZIARIE RISCHIAMO DI NON AVERE PIÙ INDIETRO I NOSTRI SOLDI? IL PARACADUTE C’È, MA BISOGNA SPERARE CHE SI APRA NEL MODO GIUSTO.

di restituire i soldi ha spinto i risparmiatori a mettersi in fila agli sportelli dell’istituto britannico per ritirare il loro denaro, senza riuscirci. A questo punto, per evitare che tutto il sistema bancario fosse travolto dal panico, la Banca d’Inghilterra è intervenuta con un’iniezione di liquidità, che ha dato respiro alle casse della Northern Rock. La domanda sorge spontanea: se la banca centrale britannica non fosse intervenuta, i correntisti della Northern Rock ci avrebbero rimesso tutti i loro soldi? La risposta è no. Infatti, sarebbero scattati i sistemi di garanzia previsti dalla legge: per cui un correntista con 50.000 sterline depositate avrebbe potuto recuperare almeno 33.000 sterline

(il livello minimo garantito dalla normativa inglese); se, invece, il deposito fosse stato inferiore al livello minimo garantito (per esempio, 20.000 sterline) sarebbe scattata la franchigia del 10%, per cui avrebbe riportato a casa solo il 90% di quanto depositato. Il sistema di garanzia britannico è il risultato del recepimento della direttiva europea che disciplina la materia (n. 94/19 CE). La normativa Ue però stabilisce un livello minimo di rimborso garantito piuttosto basso, pari a 20.000 euro, che quasi tutti i Paesi hanno portato a cifre più elevate (dopo il caso Northern Rock, la Gran Bretagna è arrivata a 35.000 sterline). La direttiva consente anche ai Paesi membri di stabilire una franchigia del

10%, per cui il risparmiatore recupera solo il 90% dei suoi soldi anche se il loro importo non supera il limite stabilito. Questa franchigia è una sorta di monito, nelle intenzioni del legislatore europeo: se scegliete una banca in cattive acque dovete anche sopportarne le conseguenze. Peccato che lo stato di salute di una banca non sia un’informazione realmente accessibile al semplice risparmiatore, che non ha gli strumenti di un’autorità di controllo. La presenza della franchigia ha mostrato tutta la sua debolezza nel caso Northern Rock: il governo britannico ha dovuto sopprimerla di gran fretta di fronte alla corsa agli sportelli. Non sarebbe stato sostenibile “politicamente” non garantire agli investitori il recupero del 100% dei depositi.

Quali garanzie nel Bel Paese? Se ci fosse stato un caso Northern Rock in Italia, il correntista avrebbe potuto recuperare fino a 103.291,38 euro (i vecchi 200 milioni di lire) senza nessuna franchigia capestro. Come abbiamo

L'ABC DELLA BANCA Cosa succede ai soldi che depositiamo sul conto corrente? La banca ne presta una parte, per guadagnarci gli interessi di cui girerà al correntista una piccolissima parte (oppure anche nulla). I soldi sono sempre disponibili nel nostro conto, anche se la banca non li ha più tutti in cassa, perché può sempre contare sulla parte dei soldi che qualche altro risparmiatore ha depositato e che non è stata a sua volta prestata dalla banca. Questo meccanismo funziona perfettamente se non viene meno la fiducia nel sistema finanziario. Quando il sistema è colpito da situazioni in cui la capacità finanziaria delle banche è messa in discussione (come la crisi dei subprime statunitensi), si può creare il panico tra i risparmiatori, che vanno contemporaneamente in banca a chiedere indietro i loro risparmi per paura di perderli. In questo caso la banca non avrà il tempo di far rientrare i prestiti fatti (di solito a lungo termine) e risulterà insolvente. Questa corsa in massa agli sportelli, però, non fa parte della normalità.

TITOLI, FONDI COMUNI, SIM: A CIASCUNO IL SUO Titoli e fondi comuni non falliscono A differenza dei soldi depositati sul conto corrente, i titoli non sono un credito nei confronti della banca, ma sono di proprietà dell’investitore e, quindi, in caso di crac dovrebbero essere restituiti. Solo se ci sono frodi e la contabilità non è stata tenuta correttamente c’è il rischio di non recuperarli. Lo stesso discorso vale per i fondi comuni, anche se, in questo caso, qualche problema in più potrebbe sorgere se la banca fallita agiva come depositaria del patrimonio della Sicav (Società di investimento a capitale variabile). Quest’ultima, infatti, non può usufruire del fondo di garanzia per recuperare le somme depositate. Bisogna anche dire che in genere si tratta di una piccola parte degli attivi della Sicav che non è danneggiata più di tanto.

Meno garanzie se c’è la Sim Se una Sim (società di intermediazione mobiliare autorizzata dalla Consob a svolgere servizi di investimento) fallisce, interviene il Fondo nazionale di garanzia (www. fondonazionaledigaranzia.it) che risarcisce i crediti derivanti da attività di investimento fino a un massimo di 20.000 euro. Al Fondo aderiscono le banche, le Sim e gli altri intermediari che svolgono attività di investimento per conto della clientela. Se il conto è cointestato La garanzia offerta dal Fondo interbancario di tutela dei depositi è per depositante, non per deposito. Questo significa che, se il conto è cointestato, il livello massimo previsto dalla legge (cioè i 103.291,38 euro) vale per ciascun titolare del conto e si raddoppia. Se avete due depositi, la garanzia è una sola: per esempio se avete due conti, uno da 50.000 euro e uno da 70.000 euro, la garanzia copre solo i 103.291,38 euro e non tutti i 120.000.

detto, la direttiva europea prevede un livello minimo di garanzia di 20.000 euro per singolo depositante, ma il legislatore italiano nel provvedimento di recepimento (D.L. n. 659 del 4 dicembre 1996) ha previsto che il limite massimo di rimborso non potesse essere inferiore a 103.291,38 euro. Una cifra molto più congrua. Una sorta di assicurazione per i risparmiatori in caso di dissesti bancari che è anche una delle componenti fondamentali su cui si fonda la

rete di sicurezza volta ad assicurare la stabilità del sistema bancario. Da dove arrivano questi soldi? Il nostro sistema di garanzia è finanziato dal Fondo interbancario di tutela dei depositi (www.fitd.it) e dal Fondo di garanzia dei depositanti del credito cooperativo (www.fgd.bcc.it) per le banche di credito cooperativo. Sono le banche stesse che si impegnano a fornire le risorse necessarie per gli interventi di “salvataggio”. Questo significa che il Fondo

CORSA AGLI SPORTELLI Nell'autunno scorso la banca inglese Northern Rock è stata travolta dalla crisi dei subprime. I correntisti, temendo che la banca non fosse più solvibile, sono corsi a ritirare i loro risparmi. SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

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SE LA BANCA FALLISCE, I RISPARMI SONO AL SICURO?

SALUTE FINANZIARIA SOTTO CONTROLLO

non ha già in cassa i soldi necessari a coprire i crac, ma in caso di necessità le banche “sopravvissute” si impegnano a fornirli. Questo meccanismo è adeguato se ci sono problemi finanziari in una banca di piccole dimensioni, ma potrebbe sorgere qualche difficoltà se a fallire fosse uno dei principali colossi bancari del nostro Paese. In questo caso potrebbe esserci un intervento politico (del governo o della banca centrale). La cifra che si può recuperare in caso di fallimento della banca nel nostro Paese è ben superiore a quella stabilita dalla direttiva europea, purtroppo però i tempi per riavere i propri soldi non sono brevi. Solo i primi 20.000 euro sono rimborsati entro 3 mesi dal fallimento della banca. La parte restante dei soldi sarà, invece, rimborsata con le modalità deliberate dall'organo di governo del Fondo. I tempi possono allungarsi di parecchio e le somme che il Fondo deve pagare non maturano interessi.

Chi vigila sulla solidità finanziaria delle banche e delle altre istituzioni finanziarie? Gli angeli custodi dei risparmiatori sono la Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa, che vigila sul mercato mobiliare) e la Banca d’Italia. Curano le istituzioni finanziarie fin dalla loro nascita, monitorando una serie di parametri (ad esempio, il rapporto tra patrimonio e rischi assunti), che servono a garantire lo stato di salute dell’intermediario anche quando opera all’estero. Su alcuni aspetti ci può essere una condivisione del compito di vigilanza con le autorità di controllo del Paese ospite. Esiste quindi una stretta collaborazione tra le autorità delle varie nazioni, importante in caso di operazioni straordinarie come le fusioni tra istituti di credito di diversi Paesi o in caso di gruppi finanziari stabiliti in più Stati. Come sempre, però, è meglio controllare in prima persona dove vanno a finire i nostri soldi. Quindi se volete utilizzare un nuovo intermediario

verificate sempre che abbia tutte le autorizzazioni necessarie. Potete consultare il sito della Banca d’Italia (www.bancaditalia.it) e della Consob (www.consob.it) dove sono segnalati gli intermediari che operano senza autorizzazione. Per avere un panorama completo delle segnalazioni italiane e di quelle delle autorità estere potete consultare la sezione “Avvisi ai risparmiatori” sul sito delle nostre riviste finanziarie Soldi Sette e Fondi Comuni (www.soldi.it).

Polizze: si salvi chi può Le polizze assicurative sono sempre più utilizzate anche come strumenti di investimento, soprattutto grazie alle corpose commissioni che assicurano agli intermediari (non altrettanto allettanti sono gli interessi per i risparmiatori). Purtroppo, in caso di fallimento di una compagnia non c’è ancora un

sistema di tutela per gli investitori a livello europeo. Solo alcuni Paesi hanno messo in atto un fondo di garanzia. L’istituzione di un fondo, simile a quello bancario, comporterebbe oneri finanziari a carico delle assicurazioni che, con tutta probabilità, li scaricherebbero sui

clienti; dall’altro lato questo sistema aumenterebbe il grado di fiducia degli investitori. Per ora, c’è un piccolo paracadute: l’assicuratore è tenuto per legge ad accantonare in bilancio una riserva, cioè una quota dei premi versati dagli assicurati, che in caso di fallimento è destinata a risarcirli.



Più fiducia per tutti I sistemi di garanzia hanno l'obiettivo di tutelare i risparmiatori e di mantenere viva la loro fiducia nel sistema finanziario. Qualche preoccupazione in più sull’affidabilità emerge soprattutto quando pensiamo di rivolgerci a una nuova banca o compagnia di assicurazione o a un nuovo intermediario. Tanto più se la sede sociale è stabilita all’estero. Una situazione che sarà sempre più frequente viste le numerose banche estere che stanno sbarcando in Italia e che tutelano l’investitore in base alla normativa del Paese d’origine. Per questo è importante che ci sia una modifica della normativa europea in materia Un paracadute più ampio. Il risparmiatore italiano è poco garantito quando si rivolge a un intermediario che ha la sede sociale all’estero, visto che la direttiva europea garantisce un livello di protezione minimo davvero basso (20.000 euro). La normativa europea dovrebbe stabilire un livello di garanzia più elevato, di almeno 70.000 euro (meno



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SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

dei 103.000 circa garantiti nel nostro Paese). Questa cifra ci sembra compatibile con un livello di costi per i correntisti più sostenibile. Infatti, maggiore è il livello di garanzia, maggiore è il costo per i correntisti, soprattutto per quelli che hanno conti correnti con importi meno elevati (a vantaggio dei più ricchi). Il legislatore europeo dovrebbe eliminare la franchigia: non è sostenibile che il risparmiatore non recuperi il 10% dei suoi depositi in caso di fallimento con la motivazione che deve informarsi sulla solidità della banca prima di sceglierla. Una corresponsabilità che contribuisce ad amplificare il panico in caso di “rumors”, cioè le voci incontrollate che turbano il mercato. Bisogna estendere il sistema di garanzia anche agli investimenti tramite una Sicav. Dovrebbe essere introdotto un sistema di tutela per le assicurazioni a livello europeo (almeno per le polizze scadute poco prima o durante il fallimento della compagnia).

• •

PASSWORD In questa rubrica, tutta da usare, vi offriamo tutti i nostri Migliori Acquisti e le informazioni su come accedere ad aggiornamenti, approfondimenti e servizi interattivi del nostro sito, che vi permettono di trovare per ogni vostro problema soluzioni personalizzate.

Se l'inflazione guida la Bce

UN DATO NEL CENTRO ITALIA SI ACQUISTANO MENO CASE Il mercato immobiliare non cresce più alla velocità del passato. Basta fare due conti sulle compravendite immobiliari nel settore residenziale presentate nel grafico qui sotto (dati Osservatorio immobiliare dell'Agenzia del Territorio, dal 1996 al 2006). Nel corso del 2006 la crescita delle compravendite è stata solo dell’1,44% (con 845.000 transazioni):

ben poca cosa rispetto al +5,37% del 2004 e al +3,61% del 2005. Siamo quindi di fronte a un rallentamento: le riduzioni si registrano nel Centro Italia, mentre le vendite sono stabili al Sud e continuano a crescere al Nord. Questa decelerazione si accompagna a un rallentamento del settore dei mutui ipotecari, a causa degli alti tassi d’interesse.

IL NUMERO DELLE COMPRAVENDITE IMMOBILIARI NEL SETTORE RESIDENZIALE (ELABORAZIONE ALTROCONSUMO SU DATI AGENZIA DEL TERRITORIO) 804 642

681

833

845

763

6 200

5 200

4 200

3 200

2 200

1 200

0 200

9 199

199

7 199

199

690

762

578

8

525

483

6

Dati in migliaia

La Banca centrale Usa sta facendo di tutto per scongiurare la recessione: ha abbassato i tassi ufficiali, immesso nuova liquidità, esteso la sua autorità di erogazione del credito alle società di intermediazione e non solo alle banche. Invece la Banca centrale europea si sta dimostrando piuttosto lassista. A parte le immissioni di liquidità, per supplire alla diffidenza delle banche, restie a prestarsi denaro a vicenda, la Bce mantiene invariati al 4% i tassi ufficiali. Quali sono le sue ragioni? L’economia europea, per quanto zoppicante, sembra un po’ meno in difficoltà di quella statunitense, ma soprattutto c'è il pericolo inflazione, che è ben oltre i livelli prefissati. Un dato in comune anche con gli Usa, ma a differenza della Fed il controllo dei prezzi è il principale obiettivo statutario della Bce. La Fed può mettere in secondo piano la crescita dei prezzi per sostenere l’economia, la Bce no. Almeno per ora. Conseguenza dei loro diversi orientamenti delle due Banche centrali è anche il forte apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro. Se però l’andamento dell’inflazione dovesse imprimere un cambiamento di rotta nella politica della Bce, gli effetti si farebbero sentire anche sul fronte dei cambi, con una probabile ripresa della valuta statunitense.

UN CONSIGLIO CREDITO AL CONSUMO: ESTINGUERLO PRIMA SI PUÒ Nel caso in cui abbiate stipulato un finanziamento di credito al consumo, ricordate che avete sempre la possibilità di rimborsarlo anticipatamente. La legge attuale inserita nel Testo unico bancario (dlgs 385/1993) prevede che le spese per l’estinzione anticipata siano massimo dell’1% del capitale residuo del prestito. La nuova direttiva sul credito al consumo, approvata a gennaio dal parlamento

europeo, prevede inoltre che se l’estinzione anticipata avviene nel primo anno di vita del prestito la penale non possa superare lo 0,5% del capitale residuo. È una novità che diventerà operativa in Italia solo col recepimento della direttiva. Speriamo intanto che diventi subito legge il ddl sul credito al consumo presentato dal Governo a luglio del 2007, che anticipa molte novità della direttiva.

CALENDARIO 30 MAGGIO 2008 – Termine per presentare il modello 730 al Caf o a un professionista abilitato. – Registrazione e versamento dell'imposta per i contratti di locazione con decorrenza 1° maggio 2008. 3 GIUGNO 2008 Pagamento del bollo auto scaduto ad aprile 2008. 16 GIUGNO 2008 – Termine per versare la prima

rata di acconto o del totale dell'Ici 2008. Il pagamento può essere effettuato tramite bollettino postale o modello F24. – Ultimo giorno utile per versare le imposte che risultano dalla dichiarazione presentata tramite modello Unico 2007. 30 GIUGNO 2008 – Pagamento del bollo auto scaduto a maggio 2008. – Per i contribuenti che non sono obbligati a presentare la

dichiarazione dei redditi tramite modello Unico 2008 in via telematica, ultimo giorno utile per presentare la dichiarazione Ici relativa al 2007. – Data di scadenza per il versamento tardivo dell'Ici relativa al 2007, pagando oltre agli interessi la sanzione ridotta al 6%. – Registrazione e versamento dell'imposta per i contratti di locazione con decorrenza dal 1° giugno 2008.

– Termine per presentare (se non si è obbligati a utilizzare il modello Unico 2008 telematico) la dichiarazione integrativa per sanare, pagando contestualmente gli interessi e la sanzione ridotta al 6%, le omissioni o le irregolarità relative all'Unico 2007, che andava presentato entro il 2 luglio 2007. – Ultimo giorno utile per presentare il modello Unico 2008 in formato cartaceo. SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

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I NOSTRI MIGLIORI ACQUISTI PRESTITI

I dati sono aggiornati al 10 marzo 2008. Rispetto ai due mesi precedenti segnaliamo una situazione sostanzialmente stabile fra i nostri Migliori Acquisti. • Per chi vuole comprare un computer (è l'esempio che utilizziamo per un prestito di 2.000 euro restituibile in 2 anni) il Miglior Acquisto è l'offerta della Banca Nazionale del Lavoro, con Taeg pari a 8,25%. Non è necessario avere un conto corrente nella banca per accedervi. • Se dovete acquistare una moto e avete la necessità di chiedere un prestito di 5.000 euro restituibile in 4 anni, il Miglior Acquisto è l'offerta di Unipol Banca (Taeg 7,45%); occorre però avere il conto corrente nella banca. Fra gli istituti che non impongono questo vincolo il Miglior Acquisto è sempre l’offerta della Banca Nazionale del Lavoro, con un Taeg dell’8,25%.

città è cresciuto ma meno del tasso d’inflazione (l’indice Nic del periodo gennaio 2007 - gennaio 2008 è stato del 2,92%).

CONTI CORRENTI

Nella tabella qui sotto sono indicati i dieci migliori conti correnti per un particolare profilo di correntista. Questa volta abbiamo scelto un dipendente di 45 anni, moglie impiegata e due figli, casa di proprietà e mutuo in corso, 25.000 euro di liquidità investita in strumenti di lungo periodo, due carte di credito. I dati sono aggiornati al 10 marzo 2008. Vi ricordiamo che potete trovare il conto migliore in base alle vostre caratteristiche sul nostro sito oppure telefonando al servizio di consulenza economica al numero 02/6961580 martedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 12.

MUTUI

RC AUTO E RC MOTO

Nelle tabelle in basso alla pagina trovate le migliori polizze Rc auto e Rc moto per un profilo tipo di automobilista e motociclista (dati aggiornati al 12 marzo 2008). È a vostra disposizione il nostro servizio personalizzato, che vi consente di conoscere le polizze più convenienti per il vostro profilo tipo di automobilista o motociclista; è accessibile sul nostro sito internet (www.altroconsumo.it) o chiamando il numero di telefono 02/6961566, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Abbiamo anche analizzato l'andamento tariffario dei due profili nel tempo (per il periodo marzo 2007 − marzo 2008). Per il profilo di automobilista da noi considerato, analizzando la media di mercato, i risultati sono confortanti: Roma e Torino rimangono sostanzialmente invariate. Milano e Bologna vedono una diminuzione del premio intorno all’1%. Solo a Napoli il premio è cresciuto oltre il tasso d’inflazione di ben il 3,5%. Anche per il profilo di motociclista, analizzando la media di mercato, i risultati sono confortanti: a Milano e Bologna il premio è diminuito, mentre nelle altre

PRESTITI PERSONALI Taeg %

Banca 2.000 euro per 2 anni Banca Nazionale del Lavoro Unicredit Banca (1) Banca popolare dell'Etruria e del Lazio (1) 5.000 euro per 4 anni Unipol Banca (1) Banca Nazionale del Lavoro Cassa di risparmio di Parma e Piacenza (1)

Rata mensile in euro per 1.000 euro

8,25 8,84 9,65

45,21 45,46 45,23

7,45 8,25 8,30

24,04 24,39 24,42

(1) Richiede il c/c nella banca.

I dati sono aggiornati al 5 marzo 2008. Rispetto alla nostra precedente rilevazione registriamo una riduzione di 0,18 punti nei tassi dei mutui a tasso indicizzato e una riduzione di 0,07 punti percentuali nei mutui a tasso fisso. La differenza tra le due tipologie di tasso è dunque aumentata leggermente rispetto alla scorsa rilevazione ma rimane a soli 0,39 punti percentuali. La situazione sui mercati dei tassi è attualmente molto incerta. La Banca centrale europea, dopo non aver apportato aumenti al tasso ufficiale a inizio anno, assai probabilmente non farà ritocchi fino alla seconda metà dell’anno. Al momento, in un'ottica prudenziale (che è quella che caratterizza chi sottoscrive un mutuo), il tasso fisso è da preferire: infatti il premio che si deve pagare per beneficiare di una rata certa è oggi ancora accettabile (lo scarto è di solo 0,39%). Dal punto di vista speculativo crediamo che nel lungo termine i tassi scenderanno e quindi il tasso variabile potrebbe essere più conveniente nel lungo termine, se siete però disposti a rischiare anche su un possibile consistente aumento della rata del vostro mutuo (fino al 30% del suo valore attuale).

CONTI CORRENTI (1) Banca

Conto

BPM - We@bank BPM - We@bank Credito Valtellinese Banca Sella Barclays Banca Sara Banca Generali Xelion Banca Reale Allianz Bank

Conto @me banking forfait Conto @me @perto Websella 5% Iridio Privilege Direct Banking ZeroSpese Reale Vedo 2 Zero Spese

Tipo

Costo annuo (in euro)

internet internet internet internet tradizionale internet tradizionale internet tradizionale tradizionale

19,49 20,10 53,54 54,13 56,88 61,71 69,31 71,45 86,38 86,39

(1) Migliori c/c per il seguente profilo: impiegato 45anni, sposato, 2 figli , casa di proprietà con mutuo ancora aperto, 25.000 euro di liquidità investita in strumenti di lungo periodo, due carte di credito.

RC AUTO: LE COMPAGNIE PIÙ CONVENIENTI (1) BOLOGNA Carige Allianz Lloyd Adriatico Zurigo

MILANO 100 Zurigo 101 Allianz Lloyd Adriatico 105 Carige

NAPOLI 100 Zurigo 100 Allianz Lloyd Adriatico 113 Carige

ROMA 100 Zurigo 128 Allianz Lloyd Adriatico 129 Genialloyd

TORINO 100 Allianz Lloyd Adriatico 104 Zurigo 122 Carige

100 106 111

(1) Classifica per il seguente profilo di automobilista: uomo di 61 anni che condivide la guida con la moglie di 58 anni e il figlio di 30, classe di bonus malus 1 e 20 anni senza sinistri, con massimale pari a 2.582.284 euro. L'auto è una Fiat Panda 900 i.e. Il premio meno caro è indicato con indice 100; un indice 106, per esempio, indica un premio più caro di circa il 6%.

RC MOTO: LE COMPAGNIE PIÙ CONVENIENTI (1) BOLOGNA Allianz RAS Arca Unipol

MILANO 100 Allianz RAS 114 Groupama 123 Zuritel

NAPOLI 100 Allianz RAS 121 Zuritel 123 Liguria

ROMA 100 Allianz RAS 100 Unipol 109 Allianz Lloyd Adriatico 128 Allianz RAS 121 Genialloyd per i soci AC 140 Groupama

TORINO 100 100 113

(1) Classifica per il seguente profilo di motociclista: uomo di 40 anni che assicura annualmente un ciclomotore proveniente da polizza temporanea, con massimale pari a 2.582.284 euro. Il premio meno caro è indicato con 100; un indice 115, per esempio, indica un premio più caro di circa il 15%.

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SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

VANTAGGI PER I NOSTRI SOCI MUTUI A TASSO FISSO (1) Banca Durata: 10 anni Ing Direct www.ingdirect.it Mutuonet Tasso Fisso www.mutuonet.it Unicredit Banca di Roma Mutuionline (2) (3) www.mutuonline.it Durata: 15 anni Ing Direct www.ingdirect.it Unicredit Banca di Roma Mutuionline (2) (3) www.mutuonline.it Monte dei Paschi di Siena Mutuionline (2) (3) www.mutuonline.it Durata: 20 anni Mutuonet Tasso Fisso www.mutuonet.it Ing Direct www.ingdirect.it Monte dei Paschi di Siena Mutuionline (2) (3) www.mutuonline.it Durata: 25 anni Mutuonet Tasso Fisso www.mutuonet.it Ing Direct www.ingdirect.it Banco Posta (2) www.poste.it Durata: 30 anni Mutuonet Tasso Fisso www.mutuonet.it Ing Direct www.ingdirect.it Monte dei Paschi di Siena Mutuionline (2) (3) www.mutuonline.it

Isc %

Rata mensile in euro per 1.000 euro

5,10 5,23

10,66 10,55

5,34

10,64

5,47

8,15

5,55

8,07

5,56

8,04

5,56 5,57

6,75 6,92

5,63

6,79

5,57 5,64 5,86

6,02 6,22 6,22

5,58 5,63

5,56 5,76

5,83

5,71

(1) Isc (indicatore sintetico di costo) e rata riguardano un mutuo di 100.000 euro per un immobile di 200.000 euro. Valori del 3 marzo 2008. (2) Il mutuo si riferisce al seguente profilo di mutuatario: acquisto prima casa a Milano, dipendente a tempo indetermintao, residente a Milano, reddito mensile di 2.500 euro. (3) Richiede il c/c nella banca/istituto erogatore.

MUTUI A TASSO VARIABILE (1) Banca Durata: 10 anni Ing Direct www.ingdirect.it Mutuonet Variabile www.mutuonet.it Banca Sella Mutuionline (2) www.mutuonline.it Durata: 15 anni Ing Direct www.ingdirect.it Mutuonet Variabile www.mutuonet.it Monte dei Paschi di Siena Mutuionline (2) (3) www.mutuonline.it Durata: 20 anni Ing Direct www.ingdirect.it Mutuonet Variabile www.mutuonet.it Monte dei Paschi di Siena Mutuionline (2) (3) www.mutuonline.it Durata: 25 anni Ing Direct www.ingdirect.it Mutuonet Variabile www.mutuonet.it Banco Posta (3) www.poste.it Durata: 30 anni Ing Direct www.ingdirect.it Mutuonet Variabile www.mutuonet.it Cariparma Credit Agricoe Mutuionline (2) (3) www.mutuonline.it

Isc %

Rata mensile in euro per 1.000 euro

5,05 5,18 5,24

10,57 10,53 10,56

5,05 5,12

7,93 7,82

5,19

7,86

5,05 5,10

6,63 6,51

5,16

6,54

5,05 5,09 5,43

5,88 5,75 5,98

5,05 5,09

5,40 5,27

5,41

5,40

Ecco l'elenco dei vantaggi riservati ai nostri soci. Altroconsumo garantisce la propria indipendenza dal fornitore del servizio, che non ha alcuna esclusiva. Chiunque sia disposto a offrire condizioni uguali a quelle elencate, o migliori, può farlo e unirsi all'iniziativa. GENIALLOYD Tariffa personalizzata sulle polizze Rc auto, Rc moto e Rischi diversi auto e moto, commissione di conciliazione per risolvere amichevolmente eventuali controversie, escluse quelle riguardanti i sinistri. Info: 800-999.999 ZURITEL Tariffa personalizzata sulle polizze Rc auto e Rischi diversi auto, commissione di conciliazione per risolvere eventuali controversie, escluse quelle riguardanti i sinistri. Info: 848-833.888 (dovete chiedere del Programma Assicurativo Auto) CLICKTEL Sconto del 5% sul traffico telefonico totale della fattura (Iva esclusa), contratto senza clausole svantaggiose e, in caso di controversie, commissione di conciliazione. Info: www.clicktel.it o 02-579.6991 ING DIRECT Conto Arancio: maggiorazione dello 0,2% lordo sul tasso d'interesse base. Info: www.ingdirect.it/altroconsumo o 800-337.337 (per i nuovi clienti Conto Arancio); 800-717.273 (per chi è già cliente Conto Arancio). CARTA DI CREDITO ALTROCONSUMO Canone annuo dimezzato rispetto alla carta più diffusa, restituzione dello 0,2% dei soldi spesi e altri vantaggi, tra cui contratto senza clausole svantaggiose e commissione di conciliazione per risolvere eventuali controversie. Info: 800-145.738 SELECARD Una carta di risparmio che permette di ottenere sconti dal 3% al 15% per l'acquisto di servizi, prodotti e benzina. Info: 800-395.395 CENTRACQUISTI Possibilità di comperare via Internet o telefono i migliori prodotti dei nostri test a un prezzo conveniente, ricevendoli direttamente a casa vostra. Info: www.centracquisti.it o 02-9976.2829. RADON Possibilità di acquistare un kit per misurare il radon in casa, analisi di laboratorio a prezzo scontato. Info: 02-6961.560

(1) Isc (indicatore sintetico di costo) e rata riguardano un mutuo di 100.000 euro per un immobile di 200.000 euro. Valori del 3 marzo 2008. (2) Il mutuo si riferisce al seguente profilo di mutuatario: acquisto prima casa a Milano, dipendente a tempo indetermintao, residente a Milano, reddito mensile di 2.500 euro. (3) Richiede il c/c nella banca/istituto erogatore. SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

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PASSWORD I NOSTRI SERVIZI ONLINE LA GUIDA ALL'UNICO 2008 È ANCHE SUL SITO L'avete ricevuta allegata a questo numero di Soldi & Diritti, ma è anche online, la nostra Guida Fiscale 2008. La trovate in formato pdf nella sezione "Soldi" del sito www.altroconsumo.it, dove potrete scaricarla integralmente o in parte. La guida è infatti divisa in diversi capitoli, ognuno dei quali è dedicato a una parte del modello Unico, più un'introduzione generale con le informazioni su dove trovare il modello, come e quando presentare la dichiarazione e pagare. I capitoli con la guida alla compilazione partono dal frontespizio per continuare con i diversi quadri del modello: terreni e fabbricati, redditi da lavoro, redditi da capitali, detrazioni e deduzioni. Seguono le indicazioni su come

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effettuare il calcolo dell'imposta e la pagina relativa al modello F24, quello da compilare per pagare le imposte dovute. Tutte le parti della Guida Fiscale sono rese più chiare da un esempio pratico. Inoltre sono evidenziate in neretto e introdotte da una freccia tutte le novità previste nella compilazione del modello Unico 2008.

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PREZZI E TARIFFE

In base alle vostre abitudini e al vostro profilo di utente, scoprite il conto corrente, le polizze Rc auto e Rc moto, le tariffe Gsm, Internet e per il telefono di casa che fanno al caso vostro. Per la bolletta della luce scoprite se vi conviene passare alla bioraria.

BANCHE DATI

Per telefonia e Internet, potete consultare la banca dati con tutti i piani tariffari proposti dai vari operatori e scegliere il più conveniente, a seconda delle vostre abitudini.

CALCOLATORI

Il nostro programma vi aiuta a calcolare il Taeg (Tasso annuo effettivo globale) per mutui e prestiti personali. Sempre a proposito di mutui, in base al vostro reddito e alla durata del mutuo, vi diamo l’indicazione dell’importo che vi potete permettere; inoltre vi aiutiamo a calcolare la rata del vostro mutuo indicizzato, per controllare che la banca lo abbia fatto in modo corretto. Se poi state meditando di passare al tasso fisso, il nostro programma vi aiuta a capire se vi conviene. Volete mettere da parte soldi per il futuro? A partire dalle vostre capacità di risparmio, vi diciamo quale capitale o rendita mensile siete in grado di assicurarvi a una certa scadenza. O quanto dovete risparmiare ogni mese per assicurarvi una certa somma. E se avete una polizza di risparmio in scadenza, vi aiutiamo a scegliere se è più conveniente il rimborso del capitale o la rendita.

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SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

SENTENZE IN TEMPI BREVI

ANDATE IN PACE QUANDO LA CAUSA HA UN VALORE NON ELEVATO, PER ESEMPIO SE VOLETE CONTESTARE UNA MULTA , PUÒ ESSERE CONVENIENTE RIVOLGERSI AL GIUDICE DI PACE: UN MODO PER RISPARMIARE TEMPO E DENARO.

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E LA CONTROVERSIA in cui in-

cappate non è di quelle eccessivamente onerose, per risparmiare tempo e denaro può essere conveniente evitare il Tribunale e rivolgersi al Giudice di pace. Questo speciale amministratore della giustizia è competente per cause relative a beni mobili ( fino a un valore di 2.582,28 euro), per cause di risarcimento danni provocati da veicoli e barche ( fino a un valore di 15.493 euro), per controversie sull’utilizzo delle parti comuni condominiali e per contrasti in merito a immissioni di calore, fumo, esalazioni e rumori; può intervenire anche per mettere la parola fine a disaccordi sulle distanze da tenere quando si piantano alberi e siepi. Gli esempi concreti sono innumerevoli: potete interpellare il Giudice di pace se volete contestare una multa, se avete litigato con il vicino di casa perché parcheggia il motorino nello spazio del cortile condominiale riservato ad area giochi per bambini, se volete che il ristorante sotto casa non lasci più bidoni della spazzatura sotto la vostra finestra, se il proprietario dell’auto che vi ha danneggiato il cancello di casa non vuole risarcirvi i danni, se il negoziante che vi ha venduto un prodotto difettoso non dà retta al vostro reclamo… Se per tutto questo genere di casi vi rivolgete alla giustizia ordinaria rischiate di portare la risoluzione della controversia alle calende greche. Meglio quindi optare per il Giudice di pace. Intendiamoci: la procedura non è comunque rapidissima, ma molto più corta rispetto alle strade tradizionali; la durata me-

dia di un ricorso al Giudice di pace è di circa 340 giorni, circa un terzo in meno di quanto impieghereste per risolvere la questione in un normale Tribunale. I costi? Il contributo che dovete pagare per il ricorso è di 30 euro (più 8 euro di bolli per cause con valore da 1.033,01 a 1.100 euro); 70 euro (più 8 euro di bolli) quando il valore della causa va da 1.100,01 a 5.200,01 euro; 170 euro (più 8 euro di bolli) se la causa supera i 5.200,01 euro. Tenete presente che se la causa non supera il valore di 516,46 euro potete stare in giudizio senza avvocato (un ulteriore risparmio di soldi).

Come arrivare all’udienza Partendo dall’esperienza di una nostra socia, vediamo come funziona il ricorso al Giudice di pace. La signora S.V., di Verona, l’estate scorsa acquista un condizionatore in un grande centro commerciale della sua città. Dopo solo una settimana dall’installazione, l’apparecchio cessa di funzionare. Rivoltasi inizialmente al centro commerciale, la nostra socia viene indirizzata al centro di assistenza tecnica. Risultato? Il condizionatore viene trattenuto per riparazioni per ben due mesi. Ma al danno segue la beffa: una volta riconsegnato, il condizionatore non dà segni di vita. Riprende il calvario per la nostra socia. Protesta nei confronti del centro commerciale, chiedendo che le venga sostituito il prodotto difettoso e che venga risarcita per i danni subiti. Niente da fare: il centro commerciale non vuole saperne.

In un caso come questo può essere vantaggioso rivolgersi al Giudice di pace. Se seguite la cosiddetta modalità contenziosa, dovete citare in giudizio la controparte, come se fosse un vero e proprio processo, che segue tutte le regole del Codice di procedura civile. Come abbiamo già detto, se la causa non supera i 516,46 euro, si può evitare l’avvocato. Quando si intende andare in giudizio da soli, bisogna per prima cosa recarsi dal Giudice di pace per esporre la questione. Il giudice fa mettere tutto a verbale attraverso il cosiddetto atto di citazione, che riporta l’oggetto della controversia, le richieste di chi fa causa, l’indicazione delle prove e degli eventuali testimoni, la data dell’udienza (quest’ultima viene fissata almeno 30 giorni dopo la data di notifica dell’atto di citazione). Poi è necessario sbrigare un po’ di pratiche burocratiche negli uffici giudiziari. Infine, si arriva al giorno dell'udienza; è sempre bene informarsi uno-due giorni prima della data prevista, per averne la conferma. SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

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ANDATE IN PACE LETTERA TIPO RICORSO PER CONTESTARE UNA MULTA Mittente: nome, cognome e indirizzo Destinatario: al Giudice di pace di … Raccomandata a.r. Luogo e data OGGETTO: Ricorso ai sensi della legge n.689/81 Il sottoscritto… (nome e cognome), nato il… a..., residente in… e, per gli effetti del presente atto, domiciliato in..., via… PREMESSO DI AVER RICEVUTO accertamento di violazione-verbale di contestazione n…di infrazione del C.d.S. per la presunta violazione dell’art…(indicazione della violazione contestata), notificato in data… Poiché l’accertamento operato appare infondato e illegittimo, il sottoscritto intende proporre ricorso alla S.V. Ill.ma contro il suddetto accertamento-contestazione per i seguenti MOTIVI (esposizione dei motivi) Per tutti questi motivi il sottoscritto

Al termine del giudizio, che può richiedere più udienze, il giudice emette la sentenza: di norma chi perde deve pagare tutte le spese di giudizio e le spese legali sostenute dalla controparte (se assistita da avvocato), ma il giudice può anche decidere che le parti paghino ognuna le proprie spese. Contro le sentenze pronunciate dal Giudice di pace si può presentare appello in Tribunale e successivamente in Cassazione.

Risolvere senza processo Il Giudice di pace può anche fare da conciliatore per aiutare le parti a risolvere la controversia in modo informale e rapido: si tratta della cosiddetta procedura stragiudiziale (in parole povere, quella senza processo). L’istanza di conciliazione può essere presentata per iscritto o anche oralmente; in quest’ultimo caso è il giudice stesso a mettere per iscritto la domanda. Attraverso la cancelleria le parti vengono poi convocate davanti al Giudice di pace; se una delle due non compare, il tentativo di conciliazione finisce prima ancora di iniziare. Se invece le parti in causa sono presenti, il giudice 28

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CHIEDE che la S.V. Ill.ma, riscontrate l’infondatezza e l’illegittimità dell’accertamento operato, Voglia annullare il verbale di accertamento e contestazione impugnato. CHIEDE altresì che la S.V. Ill.ma Voglia sospendere l’esecutività del provvedimento impugnato, sussistendo sia il fumus boni iuris sia il periculum in mora attesti la fondatezza dei motivi addotti e il grave pregiudizio che deriverebbe al ricorrente dall’esecuzione del provvedimento stesso, considerate l’entità della sanzione pecuniaria irrogata e delle condizioni economiche del ricorrente (illustrare brevemente le proprie eventuali condizioni economiche non agiate). Luogo e data Firma Si allegano: - n…copie del presente ricorso; - n…copie del verbale di accertamento; - …eventuali altri documenti.

cerca di raggiungere un accordo. Nel caso si arrivi a una soluzione che va bene a tutti, l’accordo (chiamato transattivo) viene messo per iscritto ed è vincolante per le parti.

Se l’oggetto dell’accordo rientra nella competenza del Giudice di pace, nel caso in cui una delle parti non lo rispetti l’altra può procedere nei confronti di quella inadempiente (procedura di esecuzione forzata, con pignoramento dei beni). Quando invece l’oggetto non è di competenza del giudice, l’accordo ha valore di scrittura privata riconosciuta in giudizio: è vincolante, ma in caso di inadempimento di una parte, l’altra dovrà fare causa per ottenerne l’esecuzione (il verbale di conciliazione vale per dimostrare il fondamento del diritto che si fa valere in giudizio).

Contestare una multa Prendiamo l’esempio da quello che ci scrive un nostro abbonato di Roma, S.C: “Mi hanno recapitato un verbale di multa per eccesso di velocità, accertato con autovelox in un centro abitato, dove però io non sono mai passato: infatti non sono mai stato nel Comune di Genzano, dove, secondo quanto scritto nel verbale, avrei commesso l’infrazione. Naturalmente non ho alcuna intenzione di pagare una multa per una violazione che non ho commesso, come posso contestarla?”. In un caso del genere si può ricorrere al Prefetto (vedi SD 78, settembre 2004) o al Giudice di pace. Se volete rivolgervi

RICORSO IN VIA NON CONTENZIOSA Istanza di conciliazione (per iscritto o orale, poi messa per iscritto dal giudice)

Deposito istanza nella cancelleria del giudice

Convocazione della controparte a cura della cancelleria

La controparte si presenta

La controparte non si presenta

Mancato accordo

Accordo: viene messo per iscritto ed è vincolante per le parti, che sono costrette a rispettarlo

RICORSO CONTRO UNA MULTA Entro 60 giorni ricorso al Giudice di pace competente per il luogo in cui è stata accertata l'infrazione

Richiesta di sospensione del pagamento

Udienza davanti al giudice

Accoglimento del ricorso: non si paga la multa (accoglimento parziale: l'importo della multa può essere diminuito)

a quest’ultimo, il ricorso va fatto in carta libera (senza bolli) e deve essere presentato entro 60 giorni dalla notifica della contravvenzione. Va depositato alla cancelleria del Giudice di pace del luogo in cui vi è stata data la multa: o personalmente (o da qualcuno che ne ha la delega) oppure può essere spedito con raccomandata a/r. Al ricorso, presentato in originale (alcuni chiedono più copie), si devono allegare la fotocopia del verbale di contravvenzione e ogni altro documento utile. Se abitate fuori dal territorio di competenza del Giudice di pace al quale vi rivolgete (per esempio, se abitate a Pavia e la multa ve l’hanno data a Savona), dovete indicare un recapito, all’interno della zona di competenza, al quale desiderate che vengano inviate tutte le comunicazioni relative al ricorso. In questo caso o avete persone cui fare riferimento in quella zona oppure dovete fissare il vostro recapito alla cancelleria del Giudice di pace (indicandolo sul ricorso): lì verranno depositate tutte le comunicazioni (per esempio data dell’udienza, decisione del ricorso). Ovviamente in un caso del genere dovrete informarvi periodicamente alla cancelleria, personalmente o telefonicamente. In alcuni uffici, invece, non è più necessario fissare un recapito nel territorio di

Rigetto del ricorso

Ricorso in Tribunale

competenza del giudice (per esempio, succede già a Firenze). Nel ricorso, ricordatevi di chiedere la sospensione dell’esecuzione del provvedimento impugnato. In pratica, chiedete di non pagare la multa finché il giudice non si pronunci in via definitiva sul ricorso. La richiesta di sospensione del pagamento di solito viene accolta quando riuscite a dimostrare che la domanda di annullamento della multa non è palesemente infondata e che il pagamento dell’importo della sanzione è eccessivo rispetto alle vostre condizioni economiche, non particolarmente agiate. Non è necessario farsi assistere da un avvocato e le uniche spese sono quelle per le eventuali copie del ricorso e del verbale di accertamento. Se l’ufficio del Giudice di pace competente per la contravvenzione è in una città diversa dalla vostra, aggiungeteci anche le spese di viaggio per l’udienza, a cui dovete obbligatoriamente essere presente. La sentenza del Giudice di pace può respingere il vostro ricorso, accoglierlo pienamente oppure accoglierlo parzialmente, modificando, per esempio, l'entità della sanzione. Se non siete soddisfatti della decisione, la sentenza del Giudice di pace può essere impugnata in Tribunale.



Dove rivolgersi Sentenze in tempi brevi e a costi sostanzialmente contenuti: il Giudice di pace può essere una buona soluzione per risolvere controversie di valore non eccessivo. A dodici anni dalla sua istituzione, riteniamo che questa figura, che ha dato buona prova di sé nell’ambito di un sistema giudiziario da anni in profonda crisi per la lungaggine dei procedimenti e la mole di pendenze arretrate, debba essere raffinata, attraverso un ampliamento delle sue competenze per valore e per materia. Oltretutto, grazie alla sua diffusione capillare sul territorio, il Giudice di pace garantisce ai cittadini la possibilità di accedere alla giustizia in modo agevole. Per trovare l’elenco di tutti gli uffici del Giudice di pace del nostro Paese potete consultare il sito del ministero della Giustizia (www.giustizia.it): nella fascia sinistra della home page cliccate sulla voce Corte di cassazione-Uffici giudiziari, poi, sempre sulla fascia destra, su Il Giudice di pace.

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RC AUTO

RIMBORSO DIRETTO NEGATO DA CIRCA UN ANNO SI PUÒ RICORRERE ALL'INDENNIZZO DIRETTO QUANDO SI FA UN INCIDENTE. È LA VOSTRA ASSICURAZIONE A RIMBORSARVI. SE LA COMPAGNIA SI RIFIUTA O VI RICONOSCE SOLO UNA PARTE DELLE SPESE, ECCO COSA FARE.

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CATTA IL VERDE e Annamaria,

alla guida della propria vettura, parte per attraversare l'incrocio, ma all'improvviso un automobilista sbuca alla sua sinistra e la tampona. Il fianco dell'auto è sfasciato. Non c'è da discutere. Annamaria ha ragione da vendere e conosce la legge, entrata in vigore il 1° febbraio 2007, che le consente di chiedere subito alla sua assicurazione

tutti i soldi necessari per riparare l'auto e ottenere il rimborso in tempi brevi. In sostanza quello che viene chiamato indennizzo diretto (riquadro qui sotto). Finalmente non si devono più anticipare i soldi per la riparazione e aspettare poi pazientemente il rimborso dalla compagnia che assicura chi ha torto (procedura ordinaria). La nostra prudente guidatrice sa di avere diritto al

rimborso diretto perché le due auto hanno la targa italiana e sono assicurate e l'auto ha riportato diversi danni. Che cosa deve fare Annamaria per avviare la procedura di rimborso diretto? Innanzitutto la nostra guidatrice deve compilare il Modulo blu, che altro non è che la constatazione amichevole. Annmaria lo compila al momento dell'incidente e lo fa firmare anche al re-

LE MOSSE GIUSTE PER L'INDENNIZZO DIRETTO Chi è vittima di un incidente può chiedere il risarcimento dei danni subiti direttamente alla propria compagnia assicuratrice. Quando si può chiedere. Le condizioni sono: l'incidente avviene tra due veicoli a motore (nel caso i veicoli siano ciclomotori, devono essere targati secondo il nuovo regime entrato in vigore il 14 luglio 2006); i veicoli devono essere identificati, con targa italiana e assicurati; dal sinistro devono essere derivati danni al veicolo o lesioni fisiche di lieve entità (entro il 9%). Se manca anche uno soltanto di questi requisiti, la procedura d’indennizzo diretto non si applica e vale solo la procedura ordinaria. Come si procede per l'indennizzo diretto. La prima mossa è compilare il Modulo blu, segnalando la presenza di testimoni o di feriti (se ci sono ovviamente) e l’intervento di un’autorità (per esempio carabinieri, polizia municipale, vigili del fuoco) che abbia redatto un verbale. Il Modulo blu, se firmato da entrambi gli automobilisti, consente di accorciare i tempi di risposta da parte dell'assicurazione. Poi si devono raccogliere altri documenti da allegare alla lettera di richesta di risarcimento danni: preventivo del meccanico, spese mediche sostenute e così via. Cosa deve contenere la richiesta di risarcimento dei danni. Nella lettera tipo, pubblicata nella pagina accanto (si può scarica-

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re dal nostro sito www.altroconsumo.it), trovate ciò che si deve scrivere e i documenti da allegare. Se ci sono danni alla persona è importante farsi visitare da un medico legale, iscritto in uno speciale albo. Le spese del medico legale sono sempre indennizzate dalla compagnia, quindi in caso di lesioni fisiche, è consigliabile sottoporsi a tale visita: questo consentirà di confrontare la stima in vostro possesso con quella del medico legale della compagnia incaricato di visitarvi. I tempi della procedura. La compagnia deve comunicare una proposta di risarcimento entro 60 giorni per i danni al veicolo e/o alle cose trasportate, che si riducono a 30 giorni se il Modulo blu è stato firmato da entrambi gli automobilisti ed entro 90 giorni nel caso di danni fisici. Questi tempi valgono anche in caso di risposta negativa. Se l'assicurato accetta, la compagnia deve inviare la somma offerta entro 15 giorni. In caso di silenzio da parte dell’assicurato, la compagnia è tenuta a inviare comunque la somma che ha riconosciuto a titolo di risarcimento: in questo caso è però importante comunicare se si ritiene l’importo esaustivo oppure se lo si considera solo come acconto sul maggior danno. Dal giudice. Se l'assicurato non trova un accordo, si può rivolgere a un giudice. Ha due anni di tempo a partire dal giorno in cui ha spedito la richiesta di risarcimento.

CHE FARE

LETTERA TIPO RICHIESTA DI RISARCIMENTO Mittente: nome e cognome, indirizzo, tel. Destinatario: nome della vostra compagnia d’assicurazione, indirizzo Per conoscenza: nome della compagnia d’assicurazione del responsabile, indirizzo Luogo e data Raccomandata a.r. Oggetto: Richiesta di risarcimento ai sensi dell’art. 149 del Codice delle Assicurazioni Private (Decreto Legislativo 07/09/2005 n. 209) - Polizza n…(indicare il n. della vostra polizza RCA) Io sottoscritto… codice fiscale… nato a... il... con la presente chiedo alla Compagnia..., in forza della polizza in oggetto, il risarcimento dei danni subiti a seguito del sinistro avvenuto il... alle ore... in località… la cui responsabilità è da attribuire al conducente…

sponsabile del sinistro, perché in questo modo si accorciano i tempi di rimborso (30 giorni e non 60). Il giorno dopo Annamaria porta l'auto dal meccanico e si fa rilasciare un documento con il preventivo: ci vorranno circa 1.500 euro per la riparazione. A questo punto può scrivere la lettera per la richiesta di risarcimento danni (il modello da seguire lo trovate qui sopra), cui allega il Modulo blu e il preventivo del meccanico. Se Annamaria fosse rimasta ferita nell'incidente avrebbe dovuto allegare anche altri documenti come, ad esempio, il verbale del pronto soccorso, le visite specialistiche, ricette e scontrini per le spese legate all'acquisto di medicinali, l'eventuale perizia del medico legale e la relativa fattura. Annamaria sceglie di inviare la lettera alla sua assicurazione con raccomandata a/r (ma poteva anche inviare un fax). L'assicurazione risponde picche Annamaria si aspetta una risposta entro 30 giorni, ne ha diritto perché è riuscita a compilare il Modulo blu sul luogo dell'incidente e a farlo firmare anche dall'automobilista responsabile del sinistro. In effetti entro 30 giorni Annamaria riceve una risposta, ma è una sorpresa amara. L'assicurazione non intende rimborsare tutta la somma ad

del veicolo…targato... (descrivere il sinistro con rimando al modulo blu allegato). Sul luogo del sinistro è intervenuta l’Autorità (ad es. Carabinieri di…) che ha redatto verbale. Vi informo che il mio veicolo è a disposizione per la valutazione dei danni subiti al seguente indirizzo... nei seguenti giorni... alle ore.... A seguito del sinistro ho riportato anche lesioni fisiche come da documentazione allegata. Il mio reddito ammonta a… Dichiaro ex art. 142 Codice delle Assicurazioni di avere /non avere diritto a prestazioni da parte di enti gestori di assicurazioni sociali obbligatorie. Distinti saluti Allegati: Modulo blu, documentazione medica delle lesioni fisiche (ad esempio, verbale del pronto soccorso; spese per visite specialistiche; ricette e scontrini delle medicine), preventivo riparazione veicolo; mod.740 o 730 o Cud (solo se vi sono danni fisici).

Annamaria per l'incidente, ma offre un rimborso pari a 800 euro. Poco più della metà. Una proposta a dir poco scorretta. A questo punto Annamaria decide di fare causa all'assicurazione. Ci vuole un giudice La nostra automobilista può fare solo una cosa per cercare di ottenere l'intera somma richiesta: rivolgersi a un giudice con l'assistenza di un avvocato. Non solo, ma Annamaria chiede alla sua compagnia tutti i documenti che hanno portato alla negazione di tutto il rimborso (la legge consente di ottenerli). Dai documenti Annamaria scopre che il perito della compagnia non ha rilevato alcuni danni subiti dalla sua auto. Questo la mette in condizione di arrivare preparata e agguerrita davanti al giudice. Come è andata a finire? Tutto bene per la nostra automobilista. Il giudice ha riconosciuto le ragioni di Annamaria e ha obbligato la compagnia a rimborsare l'intero importo comprese le spese legali. Per riassumere, se in un incidente stradale avete ragione in tutto o in parte, chiedete l'indennizzo diretto alla vostra assicurazione. Basta scrivere una lettera di richiesta di risarcimento e

Se la compagnia non paga quanto vi spetta, si può agire in giudizio, ossia rivolgersi a un giudice, con l’assistenza di un avvocato. Per arrivare preparati davanti al giudice o anche per decidere che non è il caso di fare causa, si può chiedere all'assicurazione (lo consente la legge art. 146 del Codice delle assicurazioni) i documenti su cui si è basata la compagnia per negare il rimborso (ad esempio, perizia medico legale, relazione del perito). Il diritto di visionare i documenti consente all'assicurato di giocare alla pari la partita davamti al giudice. Al contrario, prima chi chiedeva il risarcimento doveva documentare ogni aspetto del sinistro in modo completo e dettagliato, chi ne era responsabile poteva limitarsi a fare o non fare un’offerta economica, senza dover mostrare i documenti in suo possesso. Per ottenere i documenti si deve inviare una lettera di richiesta tramite una raccomandata a/r o un fax all’ufficio liquidazione sinistri. Entro 60 giorni la compagnia deve mettere a disposizione copia dei documenti. La compagnia è obbligata a rispettare dei tempi, stabiliti dalla legge, per comunicare all'assicurato se ha intenzione di rimborsarlo oppure no. Se questo non avviene, l'assicurato può denunciare la compagnia e sono previste pesanti sanzioni. Il reclamo va spedito mediante posta, fax o email direttamente all'ufficio reclami dell'azienda che possiede l'assicurazione, il cui indirizzo è ricavabile dalle note informative contrattuali. Se non si ha risposta entro 45 giorni dalla data di ricevimento dell'esposto o se la risposta è insoddisfacente, l’assicurato può rivolgersi all'Isvap (Istituto di vigilanza sulle assicurazioni private). Per scrivere all'Isvap, l'indirizzo è: ISVAP, Servizio Tutela Utenti, via del Quirinale n. 21, 00187 Roma; oppure il numero di fax è 0642133426 o 0642133353.

allegare alcuni documenti tra cui il Modulo blu (la constatazione amichevole). Quest'ultimo, firmato da entrambi gli automobilisti, permette di ricevere entro 30 giorni una risposta dalla vostra assicurazione e, se positiva, entro altri 15 giorni la somma di denaro necessaria per riparare l'auto e/o affrontare le spese mediche.



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TARIFFE SUI RIFIUTI

TASSA VECCHIA

SULLA MONNEZZA L A LEGGE DEL 1997, CHE PREMIA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA, È POCO APPLICATA. MOLTI COMUNI ADOTTANO UNA NORMATIVA CHE RISALE AL 1931: LA TARSU. ABBIAMO MESSO A CONFRONTO LE MAGGIORI CITTÀ ITALIANE E UN COMUNE ALL'AVANGUARDIA.

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RONTI A PARTIRE? Stiamo per

iniziare un giro d'Italia della spazzatura. O meglio di quel che si paga per il suo smaltimento. Perché nel nostro Paese ogni Comune si comporta più o meno a modo suo. La gestione della raccolta dei rifiuti è infatti ormai completamente comunale, anche se regolata da una legge dello Stato: la legge Ronchi del 1997. In realtà la completa applicazione della Legge Ronchi è ancora ben lontana dall'essere attuata. Che cosa significa? Significa che in molti Comuni il cittadino paga ancora una

vera e propria tassa sui rifiuti, insomma paga genericamente il servizio di smaltimento, anziché versare una tariffa proporzionale alla quantità e al tipo di spazzatura prodotta: la Tia (Tariffa di igiene ambientale), che è la vera novità della normativa del 1997.

Il nuovo non avanza È dunque ancora la vecchia Tarsu, vecchia davvero visto che è stata introdotta con un Regio Decreto del 1931, a farla da padrona. Col risultato che la raccolta differenziata troppo spesso langue.

Se la gestione dei rifiuti varia da città a città, c'è però un punto fermo: ora i Comuni dovrebbero riuscire a coprire l'intero costo dello smaltimento rifiuti con gli introiti della tariffa. Dal 1° gennaio 2008 tutti i Comuni italiani dovrebbero essersi messi in pari, dopo una serie di proroghe e periodi transitori. Ma, come la cronaca mostra chiaramente, non è sempre così. La legge Ronchi prevede costi diversi tra utenze domestiche e non domestiche. La tariffa è costituita da una parte fissa (per esempio in base alle dimen-

Torino, tariffe diversificate A Torino è l'Amiat che si occupa della raccolta dei rifiuti. Della riscossione è invece incaricata, dal 2005, la Soris Spa. Come in altre città il pagamento è possibile in vari modi: oltre che il classico bollettino postale, si può fare la domiciliazione bancaria o pagare on line sul sito www.soris.torino.it. Oppure versare il dovuto nelle tabaccherie e ricevitorie del Lotto che espongono il marchio “Punto Lis”. Questo significa che è possibile pagare anche fuori dagli orari d'ufficio, la sera o il fine settimana. Il calcolo del dovuto dipende dai metri quadri dell'abitazione in base a tariffe differenziate a seconda della destinazione d'uso dei locali e delle aree. Sono previste una serie di riduzioni e di esclusioni. Riduzioni: - del 10% per abitazioni in cui l’unico occupante abbia meno di 65 anni; - del 20% per abitazioni con unico occupante di età superiore ai 65 anni; - del 10% per abitazioni ad uso stagionale o altro uso limitato e discontinuo. Per esempio quelle il cui occupante risieda o dimori all'estero per più di 6 mesi all'anno;

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- del 10% per i locali abitati dall'agricoltore nelle costruzioni rurali. Esistono poi alcune riduzioni per i redditi bassi (calcolati ai fini ISEE): - del 50% per redditi da 0 a 12.000 euro; - del 30% per redditi da 12.001 a 16.000 euro; - del 20% per redditi da 16.001 a 22.000 euro. Esoneri: - unità immobiliari adibite a civile abitazione, vuote, non arredate e non allacciate ai servizi pubblici di rete, purché restino vuote per almeno 1 anno di tassazione; - cantine e soffitte non abitate o abitabili, indipendentemente dall'altezza o dall'inclinazione del soffitto; - terrazze e balconi; - fabbricati danneggiati non agibili, in ristrutturazione (ma solo durante il periodo di mancata occupazione adeguatamente documentata); - cittadini indigenti che percepiscono dal Comune contributi assistenziali ad integrazione del reddito per almeno 8 mesi all'anno.

Milano per ora fa promesse I criteri di raccolta dei rifiuti e di calcolo dei costi a Milano sono vecchi di dieci anni, anche se la città si sta attrezzando per applicare in un futuro speriamo vicino, la Tia, la Tariffa d'igiene ambientale. Come? Il Comune sta facendo un'indagine a campione su un gruppo di cittadini per pesare i rifiuti prodotti, capire quanta spazzatura accumulano in media e ridefinire, in un secondo tempo, le tariffe. Il sistema attuale prevede una tassa calcolata moltiplicando i metri quadri calpestabili per la tariffa corrispondente alla destinazione d’uso dei locali. Per le abitazioni la tariffa è di 2,28 euro al metro quadro, indipendentemente dal numero di persone che ci vivono. Si può pagare in un'unica soluzione oppure in quattro rate: il Comune alla prima scadenza di ogni anno invia una lettera che contiene anche i bollettini per saldare l'importo totale o le quattro rate. Anche a Milano è possibile pagare la tassa in vari modi: per posta, in banca, nelle ricevitorie Sisal, alla sede del concessionario riscossioni, l'Esatri, oppure ancora telefonicamente con il servizioTaxtel (al numero a pagamento 199.191.191) o con il telefono cellulare wap collegandosi a “wap taxtel.it”. Riduzioni: - di un terzo l'importo per tutti i casi previsti dalla legge nazionale (abitazioni in cui viva una sola persona; abitazioni a uso stagionale; contribuente che risieda all'estero per più di sei mesi all'anno). Esoneri: - cittadini che sono in particolari condizioni di disagio economico, titolari di pensioni sociali o che sono assistiti in maniera permanente dal Comune di Milano.

Firenze: Tarsu addio Il Comune di Firenze ha affidato la gestione dei rifiuti alla società a capitale pubblico Quadrifoglio Spa che gestisce il ciclo dei rifiuti dall'inizio alla fine: raccolta, smaltimento e anche riscossione della Tariffa di igiene ambientale, visto che Firenze è riuscita ad abbandonare definitivamente la Tarsu nel 2005. La tariffa domestica è calcolata in base alla superficie dell’abitazione e al numero di persone che ci abitano. I calcoli sono piuttosto complicati, ma fondamentalmente la tariffa è divisa in due. La parte fissa si calcola sulla base del numero di occupanti e della superficie dei locali (pagano meno in proporzione le famiglie numerose che abitano in case più piccole). La parte variabile della tariffa dipende dalla quantità di raccolta differenziata, in base a una media calcolata dal Comune. I calcoli, dicevamo, sono complicati ma la società Quadrifoglio ha messo a disposizione sul suo sito (www.quadrifoglio.org) un foglio di calcolo in cui inserendo i propri dati si determina automaticamente la tariffa da pagare. Anche Firenze ha adottato diverse possibilità di pagamento della Tia: tramite concessionario della riscossione, sul sito della società Quadrifoglio, con RID bancario oppure versando il dovuto in posta o in banca. Riduzioni: - di un terzo per legge (single, abitazioni stagionali, residenti all'estero per più di sei mesi); - del 25% sulla parte variabile della tariffa, per chi dimostra di avere un buon sistema di compostaggio e riutilizzo dei rifiuti organici; - del 50% per le abitazioni non di lusso (classe catastale diversa da A1) di famiglie monoreddito, in cui chi produce reddito sia in cassa integrazione, mobilità o disoccupazione all'inizio dell'anno di riferimento e lo sia stato per almeno sei mesi nell'anno precedente; - del 30% per le case non di lusso abitate da un singolo pensionato (proprietario o in affitto) che percepisca solo la pensione minima Inps e che non possieda altri immobili in tutto il territorio nazionale.

sioni della casa o al numero di componenti della famiglia) e da una variabile, che cambia a seconda della quantità di rifiuti prodotti e dalla capacità di fare raccolta differenziata. Dato che, soprattutto nelle grandi città, non è possibile stabilire esattamente la quantità di spazzatura prodotta da ogni famiglia, si applicano in questi casi tabelle predefinite, basate su medie cittadine. Abbiamo messo a confronto alcune grandi città, paragonandone i sistemi a quelli di un Comune virtuoso: il migliore del 2007 nella classifica del ministero dell'Ambiente e di Legambiente. Trovate la descrizione dei sistemi applicati nelle città nelle schede. Ma, in generale, si può dire che l'attenzione a modulare i costi a seconda dei comportamenti dei cittadini è scarsa: con qualche eccezione, per esempio una riduzione per chi fa il compostaggio a Roma e a Firenze.

Il buon esempio San Biagio di Callalta, in provincia di Treviso, nel 2007 ha vinto il premio del ministero dell'Ambiente e di Legambiente di “Comune riciclone”. È stato cioè il paese migliore d'Italia nella raccolta differenziata. Lo smaltimento dei rifiuti in provincia di Treviso è gestito dal consorzio Priula e molti Comuni di quest'area si sono piazzati nella parte alta della classifica 2007. Il sistema di raccolta premia con tariffe basse i comportamenti virtuosi. Il meccanismo ha alla base un'idea semplice, anche se difficilmente applicabile per ora nelle grandi realtà urbane: il cassonetto dei rifiuti diventa una specie di contatore, come quello del gas o dell’energia elettrica. Ogni cassonetto per la raccolta dei rifiuti secchi non riciclabili (i più inquinanti, perché non utilizzabili in alcun modo) ha un dispositivo elettromagnetico associato alla famiglia, al condominio o all'azienda, che viene letto dal camion che lo svuota. Ogni contribuente paga la reale quantità di rifiuto prodotto, in base a una tariffa composta da una quota fissa e una variabile. La prima è uguale per tutti (80,58 euro annui). La quota variabile invece dipende dal numero di volte in cui viene svuotato il cassonetto dei rifiuti non riciclabili, mediamente 10 euro a svuotamento. Se la famiglia SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

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TASSA VECCHIA SULLA MONNEZZA

Roma, sconti per chi fa compost Niente Tarsu, niente Tia: Roma dal 2003 applica la Tari(Tariffa Rifiuti). Il Comune ha fondato nel 2000 una società per la gestione integrata dei servizi ambientali che si occupa anche della spazzatura. La tariffa è divisa tra una parte fissa, che serve a coprire i costi dei servizi di pulizia generale della città (lavaggio strade, svuotamento cestini sui marciapiedi ecc.), e una parte variabile che copre i servizi di trasporto e raccolta dei rifiuti dei singoli utenti, il recupero della raccolta differenziata e la gestione degli impianti di smaltimento. La tariffa delle utenze domestiche è calcolata sulla base della superficie, compresi box e cantine, e del numero delle persone residenti. Anche a Roma si può pagare in banca, in posta, con la domiciliazione bancaria, nelle ricevitorie Sisal autorizzate, online sul sito www.scrignopagofacile.it oppure con carta di credito telefonando al numero a pagamento 199.151.166. Nel caso in cui il servizio di raccolta rifiuti si interrompa in modo continuativo per oltre trenta giorni, è previsto uno sconto pari a un dodicesimo della parte variabile della tariffa per ogni mese di interruzione. Riduzioni: - del 30% sulla parte variabile della tariffa per chi fa compostaggio dell'organico; - di 90 euro annui per le famiglie con reddito inferiore a 8.026 euro (ai fini ISEE) e che non possiedono, sul territorio nazionale, immobili con valore imponibile ai fini Ici superiore a 25.822,84 euro; - per gli utenti residenti in un altro comune ma domiciliati a Roma, la tariffa è calcolata provvisoriamente su un nucleo di 3 persone (che è la media delle famiglie romane); se però l'utente

non occupa stabilmente l'appartamento, può richiedere la riduzione del 50% della parte variabile della tariffa; - del 50% sulla parte variabile della tariffa per i residenti a Roma che hanno a disposizione un altro immobile libero o non occupato stabilmente; - del 50% sulla parte fissa della tariffa se il cassonetto è distante dall’abitazione più di 1.000 metri (calcolati dal limite della proprietà) e non esistono metodi alternativi di raccolta; Esoneri: L’esenzione dal pagamento della tariffa è prevista al di sotto di determinati limiti di reddito che vengono fissati di anno in anno. Oltre a rispettare il limite di reddito bisogna: - non possedere né avere in comodato d'uso o usufrutto proprietà immobiliari con valore Ici superiore a 25.822,84 euro; - non subaffittare l'appartamento. Inoltre nel nucleo familiare deve sussistere una delle seguenti condizioni: - disoccupato o inoccupato di lunga durata oppure donne in reinserimento lavorativo che non abbiano ricevuto compensi superiori a 2.840,51 euro annui; - lavoratore che abbia perso l'indennità di mobilità o la cassa integrazione; - lavoratore che usufruisca della cassa integrazione o sia iscritto nella lista regionale di mobilità da oltre 6 mesi; - pensionato di almeno 60 anni compiuti; - uno o più figli minori di 18 anni; - persona con invalidità superiore al 75%; - persona affetta da gravi malattie o assistita dai Servizi sociali comunali.

CHE COSA FARE QUANDO ARRIVA A CASA UNA CARTELLA PAZZA Dopo l'acquisto di una casa, entro quanto bisogna presentare denuncia al Comune per il pagamento della Tarsu? La legge impone di presentare la denuncia entro il 20 gennaio successivo al giorno di inizio dell'occupazione dell'immobile. Il periodo di pagamento dell'imposta inizia però prima: il primo giorno del bimestre successivo a quello in cui avete iniziato ad abitare nella casa. Se si dimentica la denuncia, è prevista una sanzione amministrativa, che si può ridurre pagando entro 30 giorni dalla notifica del Comune o autodenunciandosi. Chi acquista un appartamento in un condominio deve informarsi su chi paghi la tassa sui rifiuti: in alcuni casi questa incombenza è lasciata ai singoli condòmini, in altri è inclusa nelle spese condominiali. Che cosa si può fare se arriva una cartella esattoriale in cui ci viene richiesto di pagare la Tarsu per un periodo per cui l'abbiamo già pagata? Il meccanismo con cui ci si può opporre a una indebita richiesta di pagamento è la "autotutela". Sul nostro sito trovate un esempio di lettera tipo che potete utilizzare, inviandola all'ente da cui è arrivata la cartella esattoriale (cioè il Comune) e allegando la documentazione che prova che avete effettuato i versamenti (per esempio copia delle ricevute dei versamenti postali). Dovete inviare tutta la documentazione entro 60 giorni dal ricevimento della cartella,

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con raccomandata a/r. Sulla cartella stessa, comunque, ci devono essere le istruzioni su come e quando presentare ricorso. Che cosa fare, invece, se arriva la richiesta di pagamento di una grossa somma perché ci si è scordati di pagare la Tarsu per molto tempo? Sarebbe meglio pagare eventuali arretrati entro i 60 giorni dell'arrivo della cartella per evitare che a questi si sommino gli interessi di mora. Se la somma è alta, si può richiedere la possibilità di pagare a rate (massimo 72 rate), presentando la richiesta di rateazione su carta bollata entro 60 giorni dall'arrivo della cartella . Si può pagare a rate dimostrando le proprie condizioni di bisogno economico: sul nostro sito trovate la lettera tipo da utilizzare. Dopo quanto tempo la tassa non pagata va in prescrizione? Benché i Comuni spesso la richiedano ugualmente, dopo un certo numero di anni la tassa non pagata va in prescrizione e non deve più preoccuparvi. Se avete dimenticato di pagare, la prescrizione scatta dopo il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui si doveva fare il versamento; per la mancata presentazione della denuncia, la prescrizione scatta dopo il 31 dicembre del quarto anno; se la denuncia è stata fatta ma era incompleta, la prescrizione inizia dopo il 31dicembre del terzo anno.

Napoli, riduzioni per tutti? Sulla carta Napoli non è messa peggio di molte altre grandi città italiane per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti. Anche qui si applica ancora la Tarsu e il dovuto si calcola moltiplicando la superficie dell’immobile per la tariffa stabilita annualmente dal Comune in base alla destinazione d’uso dei locali. La tariffa è stabilita in modo tale che il gettito complessivo della tassa copra tutti i costi. Il regolamento comunale del 2007 tra l'altro prevede anche che il cittadino possa chiedere la riduzione della tassa al 40% se il servizio non viene svolto o se i cassonetti sono troppo distanti dalle case, troppo piccoli o non svuotati di frequente. Insomma, la quasi totalità dei cittadini napoletani potrebbe in questo periodo chiedere di pagare solo il 40% del dovuto. Per ottenere lo sgravio bisogna prima mandare una diffida al Servizio Tributario. Se il problema non viene risolto entro 30 giorni, il contribuente ha diritto alla riduzione della tariffa dalla data della diffida a quella del ritorno alla normalità del servizio. Riduzioni: - del 75% per bilocali di tipo ultrapopolare (categoria catastale A5); - del 75% per chi percepisce la pensione minima o altra pensione che non superi il 10% della pensione di vecchiaia e non possieda altri redditi; - del 75% per le famiglie che abbiano un invalido al 100% e il cui reddito complessivo non superi gli 8.263,31 euro annui (esclusa la pensione di invalidità). Esoneri: - monolocali di tipo ultrapopolare (categoria catastale A5).

Bari, in base alla superficie Anche a Bari si paga ancora la Tarsu e la tassa non dipende dal numero di occupanti dell'abitazione. L'importo è calcolato in base alla superficie di tutte le stanze, esclusi i balconi, includendo invece anche locali separati dall'edificio (cantine, rimesse, autorimesse), purché l’occupazione abbia carattere continuativo. Ogni anno il Comune determina la tariffa da applicare per il pagamento della tassa insieme alle detrazioni e alle esenzioni in casi particolari. Nel 2007 la tariffa era di 1,68 euro al metro quadro per le utenze domestiche. Se il servizio non viene svolto o viene svolto in grave violazione delle norme stabilite, l'importo dovuto è ridotto del 60%. Riduzioni: - del 20% nei tre casi stabiliti dalla legge nazionale (single, abitazioni stagionali, residenti all'estero per più di sei mesi); - del 50% per l'anziano o la coppia di anziani titolari di pensione sociale; - del 50% per le famiglie in cui sia presente almeno un disabile con invalidità superiore al 75 %, il cui reddito imponibile non superi i 13.000 euro. Nel caso di invalidità al 100 %, il limite reddituale è elevato a 25.000 euro. Esoneri: - i nuclei familiari assistiti economicamente dal Comune con erogazione del minimo vitale; - l'anziano o la coppia di anziani titolari di assegno sociale; - le famiglie il cui reddito complessivo non superi i 9.900 euro; - il nucleo familiare composto esclusivamente da ultraottantenni, il cui reddito complessivo non superi i 40.000 euro; - le giovani coppie sposatesi nell’anno precedente a quello per il quale si richiede il beneficio, il cui reddito imponibile non superi i 40.000 euro. Questo beneficio viene riconosciuto per due anni, con l’estensione fino a quattro anni, concedibile una sola volta, se nel corso dei primi due anni nasce il primo figlio o interviene una sentenza definitiva di adozione.

fa il compostaggio dei rifiuti organici la quota variabile è ridotta del 20%. Il consorzio spiega, anche sul proprio sito (www.consorziopriula.it), come effettuare bene la raccolta differenziata e quindi tutti i trucchi (leciti!) per risparmiare sul pagamento. Un sistema che incentiva i cittadini a mettere in atto comportamenti virtuosi. Su www. altroconsumo.it potete consultare anche l'inchiesta sui rifiuti pubblicata su AC 207, settembre 2007.



Urge cambiare La cronaca recente ha dimostrato quanto sia importante, per non dire drammatico, il problema dello smaltimento dei rifiuti urbani. La raccolta differenziata è stata invocata da ogni parte come unica soluzione per un problema che in alcune zone d'Italia è diventato devastante. È chiaro che il passaggio dalla tassa alla tariffa previsto dalla legge Ronchi sarebbe dovuto servire a responsabilizzare i cittadini, permettendo di pagare meno a coloro che si impegnano a differenziare la raccolta, a riutilizzare il proprio organico con il compost o a diminuire la quantità di spazzatura prodotta. Eppure sono passati ben undici anni dall'entrata in vigore della legge e solo poche città hanno abbandonato la tassa per applicare la tariffa sui rifiuti, che consentirebbe di dare impulso alla raccolta separata, passo obbligato per uno smaltimento efficiente. Il nostro giro d'Italia dimostra che esistono ancora troppe differenze di calcolo dei prezzi, troppe disparità su quali categorie possono godere di riduzioni ed esenzioni, soprattutto che la raccolta differenziata è troppo spesso lasciata solo alla buona volontà dei singoli, senza peraltro che i comportamenti virtuosi siano premiati. È lecito sperare che la grave crisi dei rifiuti in Campania possa ammaestrare a migliori comportamenti per il futuro? SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

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POLIZZE PER L’ABITAZIONE

CASA,

DOLCE CASA?

METTERE AL SICURO LA PROPRIA DIMORA, I MOBILI E GLI OGGETTI DI VALORE. VI GUIDIAMO PER I CONTRATTI CHE COPRONO FURTI, INCENDI E ALTRI DANNI, PER EVITARVI BRUTTE SORPRESE.

N

ON SOLO FURTO E INCENDIO.

Le polizze assicurative sulla casa comprendono un lungo elenco di possibili danni all’abitazione o al suo contenuto, dovuti alle cause più svariate. Prima di sottoscrivere un contratto è bene conoscere nel dettaglio tutto ciò che sarà coperto e in che modo. È lo scopo di questa nostra nuova indagine, che va a completare quella sulle polizze di responsabilità civile del capofamiglia, pubblicata sul numero scorso. Queste ultime tutelano per i danni provocati a terzi, quelle di cui ci occupiamo ora coprono invece i danni alla propria casa e ai propri beni. Esistono poi altre polizze, le cosiddette “multirischio”, che assicurano una copertura globale, ma si può scegliere invece di assicurarsi solo per una delle tre fattispecie (incendio, furto, danni a terzi). Una precisazione: le compagnie prese in esame sono le stesse dell’indagine precedente sulla responsabilità civile del capofamiglia. Mancano però Ras e Lloyd Adriatico, perché hanno fatto sapere che, in conseguenza di alcu36

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ne trasformazioni societarie, i prodotti presi in esame allora non sono più disponibili.

Al ladro, al ladro Le assicurazioni risarciscono il furto solo se il ladro è entrato in casa violando le difese esterne. Se invece dimentichiamo la porta aperta, peggio per noi. L’indennizzo scatta se c’è rottura o scasso, uso di grimaldelli o piedi di porco, se il malvivente entra in casa dalla finestra arrampicandosi o usando funi o altri arnesi. Le polizze poi coprono anche il caso in cui il ladro entri in casa usando chiavi rubate o smarrite in precedenza a patto che non siano passati troppi giorni dalla denuncia (dai 3 agli 8). Tutte le polizze fanno però un’eccezione alla regola: il furto è coperto quando, con porte e finestre aperte, il ladro entra mentre c’è qualcuno in casa. In questo caso viene però applicato uno scoperto, in genere del 20%. Genertel applica uno scoperto del 30%, Vittoria del 25%. Filo-

diretto, Genialloyd, Europ Assistance e National Suisse hanno uno scoperto più basso, pari al 10%. Non lo prevedono AXA, Generali e SAI. La polizza furto ripaga anche le serrature o i vetri rotti, gli infissi scardinati, le ante dell’armadio divelte, insomma tutti i danni provocati dal ladro per rubare. Le uniche due compagnie che non prevedono per questo un sottomassimale sono Carige e SASA. Tutte le altre invece hanno un massimale specifico a volte molto basso (UBI 1.050 euro, Groupma 1.500 euro). Molto bassa è anche la somma massima prevista a risarcimento degli atti vandalici eventualmente compiuti dai ladri prima di andarsene. (UBI prevede solo 1.050 euro). Le migliori sono Filodiretto e HDI, che per questo tipo di danni pagano fino al 50% della somma assicurata. Con alcune limitazioni, sono coperti anche i beni come opere d’arte, pellicce, gioielli, argenteria o valori. La polizza migliore tra quelle esaminate è SAI, che assicura fino a 25.000 euro per ciascun

oggetto pregiato. AXA, Generali e HDI fino a 15.000 euro. Buon regola è non tenere mai troppi soldi in casa: il denaro è il bene sul quale sono applicate più limitazioni. Il risarcimento più basso è quello di AXA e MPS: 500 e 517 euro. Filodiretto arriva fino a 2.500 euro, mentre SAI, la migliore, riconosce fino al 20% della somma assicurata.

Non solo fuoco Le polizze incendio non coprono solo i danni provocati dalle fiamme, ma anche quelli dovuti a fulmini, tempeste, esplosioni, fumi, gas e vapori, eventi atmosferici come neve, grandine o gelo. Si possono assicurare solamente il fabbricato e le sue pertinenze (per esempio il box) oppure anche il contenuto. In questo caso bisogna scegliere due massimali: uno per i locali, l’altro per i beni che ci sono dentro. I danni da fenomeno elettrico sono quelli provocati da fulmini, scariche o cali di tensione. Generalmente sono compresi nella copertura base. Chiedo-

GLOSSARIO ASSICURAZIONE A VALORE INTERO. Indennizza una somma che corrisponde al valore reale e integrale delle cose assicurate. Fate attenzione: se la stima dei beni fatta al momento della firma del contratto è in difetto (il valore reale supera quello stimato), la compagnia paga il danno solo parzialmente. Esempio: se i beni valgono realmente 100.000 euro, ma sono assicurati come se valessero la metà (50.000 euro), in caso di danni per 30.000 euro la compagnia è tenuta a risarcirne sono la metà (15.000 euro).

compagnia è obbligata a risarcire il danno fino al massimo della somma assicurata, anche se il valore effettivo risultasse maggiore della somma assicurata. Esempio: siamo assicurati per 100.000 euro e il danno è stimato dalla compagnia in 150.000 euro. L’indennizzo sarà comunque di 100.000 euro.

ASSICURAZIONE A PRIMO RISCHIO ASSOLUTO. Alla stipula della polizza l’assicurato decide una somma massima indennizzabile, non correlata al valore effettivo dei beni. La

POLIZZA A VALORE NUOVO. L’indennizzo sarà pari al valore totale (di ricostruzione per il fabbricato, di riacquisto per il contenuto), senza alcun deprezzamento.

no invece il pagamento di un sovrappremio Groupma, Cattolica, Genertel e Europ Assistance. Le polizze coprono i danni a parti del fabbricato (di solito gli impianti elettri-

POLIZZA A VALORE D’USO. L’indennizzo sarà pari al valore che la cosa assicurata ha al momento del danno, tenuto conto del deprezzamento legato all’uso.

ci) e al contenuto (tv, elettrodomestici, mobili...). Alcune polizze hanno limiti di indennizzo per particolari strumenti elettronici. Sono in genere sempre esclusi i danni provocati da usura o

POLIZZE PER L’ABITAZIONE: CLASSIFICA PER QUALITÀ COMPAGNIA FILODIRETTO AVIVA SASA AURORA SAI AXA REALE MUTUA ROYAL & SUNALLIANCE GROUPAMA NATIONALE SUISSE GENERALI TORO CARIGE CATTOLICA HDI LA PIEMONTESE GENIAlLLOYD SARA EUROP ASSISTANCE DUOMO UBI ASSICURAZIONI VITTORIA UNIPOL GENERTEL MPS

Polizza

Furto

Ami Casa Light Abitazione 2000 Casa & Cose Abita Aurora La mia casa Protezione familiare Casamia Home Plan Groupama Abitare oggi Plus 6 a casa Master Casa Casa Gamma Famiglia Globale Casa In casa Polizza casa e famiglia Saraincasa Eura Casa Formato Abitazione Progetto Sicurezza Casa Vittorai Formula Famiglia Famiglia Più Genertel Casa Futuro Amico 2000

BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC C C BFC B BFC BFC CFD BFC C C C C BFC C BFC C C C

Eventi Incendio naturali AFB B B B B B B B BFC B B B B B BFC BFC BFC B BFC B B B BFC BFC BFC

B B BFC B BFC BFC BFC BFC BFC B C BFC BFC B B B B B B BFC BFC BFC BFC BFC C

Danni Responsabilità Modalità Acqua Cristalli indiretti capofamiglia di risarcimento B BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC D

AFB B B BFC B BFC AFB C B B BFC BFC C B BFC B C B BFC BFC C BFC n.d. C n.d.

B B BFC CFD CFD BFC C C BFC BFC C BFC BFC CFD C B BFC CFD CFD DFE CFD C C BFC C

BFC B B AFB B BFC B BFC BFC C BFC BFC C C BFC BFC BFC BFC BFC B C BFC C CFD C

AFB AFB BFC AFB AFB AFB AFB B AFB B B AFB B AFB B B B B B BFC AFB BFC AFB BFC B

GIUDIZIO GLOBALE AFB B B B B B BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC BFC C C

A ottimo; B buono; C medio; D mediocre; E pessimo; n.d. non disponibile SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

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CASA, DOLCE CASA? cattiva manutenzione, da difetti di fabbricazione dei materiali e i danni a lampadine, valvole e resistenze.

Tempo da lupi Dagli eventi atmosferici sono esclusi tutti i danni provocati da fenomeni naturali veramente straordinari come l’esondazione di fiumi e laghi, le frane, le mareggiate, le valanghe, i terremoti. E sono esclusi anche i danni ai beni lasciati all’aperto, oltre che a recinti, tettoie, vetrate, agli alberi o alle coltivazioni. Sono invece coperti i danni provocati da vento, pioggia, bufere, tempeste, neve o grandine. Con delle differenze da compagnia a compagnia. Tutte le polizze, tranne due, coprono i danni fino al massimale generale deciso alla firma del contratto. Generali indennizza solo fino all’80% e Reale Mutua fino al 70%. Molte compagnie prevedono una franchigia: si va dai 100 euro di Aviva ai 500 euro di Vittoria.

Un buco nell’acqua I danni da acqua sono tra quelli più problematici per la copertura. Tutte le polizze specificano che sono coperti solo i danni provocati da guasto o rottura accidentale. Significa che è esclusa la maggior parte dei casi: tutti quelli dovuti per esempio all’essersi dimenticati un rubinetto aperto o ad aver chiuso male la lavatrice. Sono escluse anche l’usura e la cattiva manutenzione: una facile arma in mano alle compagnie se la casa non è nuova. Sempre esclusi i danni provocati da umidità, stillicidio o insalubrità dei locali. Detto questo, i danni coperti sono quelli provocati dalla rottura di pluviali, grondaie, impianti idrici, di riscaldamento o condizionamento ed elettrodomestici (lavatrici e lavastoviglie). La copertura è prevista nella polizza base da tutte le compagnie considerate, tranne Genertel, Genialloyd, Royal & Sunalliance e Groupma, che chiedono un sovrappremio. Solo alcune assicurazioni coprono i danni da acqua fino al massimale deciso nel contratto: Ubi, Groupma, Aviva, HDI, Carige, Filodiretto, Genertel, Genialloyd, Royal & Sunalliance, Sara, Europ Assistance e Aurora. Tutte le altre polizze prevedono sottomassimali. 38

SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

FISCHIA IL VENTO, URLA LA BUFERA La polizza base di quasi tutte le compagnie analizzate copre i danni causati da eventi atmosferici ordinari, come vento, pioggia, neve e grandine.

Spesso per porre rimedio a questi danni è necessario provocare altri danni: per cercare il guasto bisogna per esempio spaccare pavimenti o pareti. Sono i cosiddetti danni indiretti. Anche in questo caso attenzione: non tutte le polizze contemplano automaticamente il risarcimento delle spese di ricerca e riparazione del guasto.

Vetri rotti È una copertura che può sfuggire, ma anche la rottura di vetri e specchi è risarcita nelle polizze incendio. Spesso già nel contratto base, a volte con un sovrappremio. Solo Unipol e MPS non

RUBINETTI CHIUSI Fate attenzione: i danni provocati da un rubinetto dimenticato aperto non sono coperti dall'assicurazione.

la prevedono. Non sono pagati i danni a vetri che fossero già difettosi prima del sinistro, né quelli occorsi durante un trasloco. Niente indennizzo anche per rigature o scheggiature. Insomma viene risarcito solo il vetro rotto e normalmente sono coperte anche le spese di trasporto e manodopera. In genere la franchigia è di 50 euro e quasi sempre ci sono sottomassimali. I più bassi sono quelli di Genialloyd ed Europ Assistance (circa 500 euro). La copertura è a primo rischio assoluto (vedi Glossario a pag. 37).

Danni indiretti Sono la conseguenza del danno principale provocato dal sinistro. Possono essere di molti tipi e bisogna sapere che le polizze coprono solo quelli esplicitamente indicati nel contratto. È bene quindi considerarli attentamente prima di firmare. Tutte le polizze coprono per esempio le spese di demolizione e sgombero delle eventuali macerie o residui ingombranti che debbano essere portati in discarica. Altri danni indiretti sono: la perdita del canone d’affitto nel periodo di inagibilità dei locali, gli oneri di urbanizzazione (allacciamenti alla rete idrica, elettrica, telefonica) quando si ricostruisce un fabbricato distrutto, la parcella del perito chiamato per la valutazione del danno o per la ricostruzione, le spese per l’affitto o la camera d’albergo nel periodo in cui non si può vivere nella propria casa inagibile, i costi sostenuti

per rifare eventuali documenti andati distrutti, il trasloco dei beni non danneggiati in un deposito temporaneo. La copertura migliore dei danni indiretti è quella di Filodiretto e Aviva. Per i danni a terzi vi rimandiamo all’articolo sulle polizze Responsabilità civile del proprietario, pubblicato sullo scorso numero.

Come assicurarsi? La formula a primo rischio assoluto (vedi Glossario a pag. 37) è più costosa ma più sicura, perché prescinde dal valore reale dei beni assicurati. Le polizze a valore intero, invece, danno la certezza

di essere risarciti adeguatamente solo se la stima del valore è precisa: prima di firmare il contratto, è quindi meglio rivolgersi a un perito. Ma il costo della sua prestazione (tra i 100 e i 250 euro) è a carico completo dell’assicurato. Ricordiamo ancora che per gli oggetti preziosi è meglio stipulare una polizza aggiuntiva, cosiddetta di ramo. Il valore del fabbricato viene calcolato sul valore di ricostruzione a nuovo, togliendo il valore del terreno (che non viene in genere toccato dal danno). Se l’appartamento è in un condominio meglio avere sottomano la polizza condominiale in modo da evitare doppie

coperture. Ottenere dall’amministratore una copia dell’assicurazione comune è un diritto di ogni condomino. Fondamentale infine è seguire scrupolosamente le istruzioni al momento del sinistro. Alcune compagnie prevedono la denuncia solo alla propria agenzia, altre la richiedono in doppia copia anche alla sede centrale. Importantissimo poi è avere più documentazione possibile utile a stimare i danni: fotografie, fatture, scontrini. La denuncia di furto alla polizia ha valore di prova per l’assicurazione, quindi al momento della denuncia bisogna ricordare di essere molto precisi.



Miglior Acquisto La polizza migliore è quella di Filodiretto “Ami Casa Light”. Abbiamo chiesto i premi per due diversi tipi di abitazione: una villetta e un appartamento in condominio a un piano intermedio. Per Filodiretto è indifferente che l’appartamento sia un attico, un primo piano o un piano intermedio. Abbiamo deciso di assicurare la villetta per 500.000 euro e l’appartamento per 300.000 euro. Per il contenuto abbiamo individuato tre diversi capitali: 40.000, 25.000 e 15.000 euro. Per i danni a terzi abbiamo chiesto i preventivi su un massimale di 200.000 euro. Filodiretto per la copertura incendio (sia del fabbricato che del contenuto) prevede sia la forma a valore intero che a primo rischio assoluto. Per il primo rischio assoluto il valore assicurato è pari alla metà di quello assicurato nella forma a valore intero. Per il furto la formula è a primo rischio assoluto: abbiamo preso in esame due diversi capitali, 15.000 e 25.000 euro. Le tariffe variano a seconda del luogo in cui si trova l’abitazione: il prezzo aumenta se abitiamo in una zona amata dai ladri.

FILODIRETTO AMI CASA LIGHT: GARANZIA FURTO. PREMI ANNUI LORDI PER POLIZZA DI DURATA ANNUALE (EURO) Premio annuo Contenuto: rischio somme assicurate a primo assoluto

Tipologia di abitazione

15.000 25.000 15.000 25.000 15.000 25.000 15.000 25.000 15.000 25.000 15.000 25.000

Villetta Milano Villetta Roma / Napoli Villetta Trento / Trieste / Firenze Appartamento in condominio Milano Appartamento in condominio Roma / Napoli Appartamento in condominio Trento / Trieste / Firenze

390 650 585 975 293 488 300 500 450 750 225 375

FILODIRETTO “AMI CASA LIGHT”: GARANZIA INCENDIO. PREMI LORDI ANNUI PER POLIZZA DI DURATA ANNUALE (EURO)

Tipologia di abitazione

Villetta unifamiliare

Appartamento in condominio

FABBRICATO a valore intero

FABBRICATO a primo rischio assoluto

Somme assicurate

Premio annuo

Somme assicurate

Premio annuo

500.000

300

250.000

300

300.000

180

150.000

180

CONTENUTO a valore intero Somme assicurate

PREMIO TOTALE LORDO incendio fabbricato/ contenuto a valore intero (VI) e a primo rischio Premio Somme Premio assoluto (PR) annuo assicurate annuo e ricorso terzi

CONTENUTO a primo rischio assoluto

RICORSO TERZI

Premio annuo

Somme assicurate

40.000

36

20.000

36

25.000

22,50

12.500

22,50

15.000

13,50

7.500

13,50

VI 363,50 / PR 363,50

40.000

36

20.000

36

VI 266 / PR 266

25.000

22,50

12.500

22,50

15.000

13,50

7.500

13,50

VI 386 / PR 386 200.000

200.000

50

50

VI 372,50 / PR 372,50

VI 252,50 / PR 252,50 VI 243,50 / PR 243,50

SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

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VACANZE STUDIO

IL MODO MIGLIORE PER IMPARARE UNA LINGUA STRANIERA?

VIVERLA.

QUESTO IL SEGRETO DELL’EFFICACIA DEI CORSI DI LINGUA ALL'ESTERO. A CONDIZIONE CHE IMPREVISTI E INADEMPIENZE NON VI TOLGANO LA VOGLIA DI STUDIARE.

FULL IMMERSION SENZA PROBLEMI A

CCENTO MACCHERONICO? Vo-

ragini linguistiche? Se è sui banchi di scuola che si imparano inizialmente le lingue straniere, è il soggiorno all’estero la strada più efficace per migliorarne la conoscenza. Un’occasione per studiare, divertendosi e conoscendo abitudini

CASI VISSUTI

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e tradizioni del paese il cui idioma si vuole apprendere. Pur esistendo proposte per gli over 50, la vacanza studio resta per antonomasia un’esperienza di gioventù. A partecipare sono in genere soprattuto i ragazzi più grandi, intorno ai 15 anni, spesso alla prima esperienza

all’estero. Ecco allora alcuni utili consigli per salutare in tutta tranquillità i vostri figli e nipoti.

In tour fra i tour operator Viaggio e studio iniziano dal mare magnum di offerte e mete straniere. La

LA PAROLA AI SOCI

Problem, problema o problème... In qualunque lingua lo si pronunci, una mancanza o un'inadempienza da parte del tour operator rischia di trasformare il viaggio istruttivo in una perdita di tempo. I casi di alcuni soci testimoniano che non sempre la situazione è così idilliaca come viene presentata dai cataloghi che potete trovare in agenzia.

larne caratteristiche e pulizia”, si leggeva sulla guida. Eppure la famiglia era composta da un uomo assente tutto il giorno per lavoro. Inoltre il ragazzo ha dovuto pulire la camera, il corridoio e persino il bagno. La famiglia infine non ospitava “dai 2 ai 4 studenti” ma 10 ragazzi. E in altre case ce n'erano 20, alcuni dei quali costretti a dormire in tenda.

un “packet lunch”: 2 tramezzini, patate fritte freddde, acqua, un biscotto e una mela. A cena invece spesso piatti e posate erano sporchi. Nelle escursioni non sono state fornite spiegazioni su monumenti o storia locale. In una di queste gli studenti sono stati costretti ad aspettare per oltre due ore sotto la pioggia a causa del ritardo dell’accompagnatore.

• Il figlio di un nostro socio di Prudenziana (CO), in soggiorno a Brighton con EF ha sperimentato vari problemi. Ancora prima di partire, ha contattato la sua group leader, ossia la responsabile del gruppo, per parlarle “delle sue aspettative e segnalare eventuali allergie” eppure questa ha risposto che queste ultime non le interessavano.“EF si impegna a trovare famiglie ospitanti adatte ad accogliere studenti stranieri... Inoltre viene visitata l’abitazione per control-

• Una socia di Correzzo (VR) ci ha segnalato i disagi di una vacanza studio EF a Oxford. Il college non si trovava “a pochi minuti dal centro”, per cui gli studenti hanno dovuto acquistare un abbonamento per l’autobus, con un costo aggiuntivo di 17 euro. Le camere erano popolate da insetti, l’armadio sporco e senza ante. I servizi igienici indecenti sono stati puliti dagli studenti, con detersivi comprati da loro stessi. In due settimane a pranzo è sempre stato dato

• Un soggiorno linguistico in famiglia a Nizza con la “Interstudio viaggi” si è rivelato molto problematico per E.C., una socia di Rozzano (Mi). Anzitutto le spese di apertura pratica, indicate in 69 euro sono salite a 79 euro senza spiegazione. “La stanza - ci racconta - era sporchissima, lenzuola e cuscino sudici; i bagni in pessime condizioni igieniche e privi di serratura. A settimana sono stati richiesti 52 euro in più per la cena, quasi sempre un pomodoro scondito e una manciata

SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

NERO SU BIANCO Una volta considerate tutte le eventualità, non abbiate fretta di firmare il contratto. Ecco cosa non deve mancare: – denominazione, indirizzo, numero di telefono e/o di fax dell’organizzatore del viaggio; – destinazione e durata del soggiorno, data d’inizio e conclusione; – tipologia e caratteristiche del trasporto (aereo charter o di linea, trasporti interni), luogo e ora della partenza e del rientro; – denominazione, indirizzo e categoria del college (o nominativo e indirizzo della famiglia ospitante), tipo di trattamento (mezza pensione o completa); – prezzo complessivo, verificando se sono incluse spese di iscrizione, tasse aeroportuali, trasferimenti da e per l’aeroporto, eventuali escursioni;

maggior parte delle agenzie offre cataloghi su cui consultare i soggiorni linguistici dei principali tour operator. Rivolgendosi ad agenzie specializzate potrete contare su una maggiore attenzione alle vostre esigenze. Esistono organismi associativi di categoria come la IALCA, Associazione italiana agenti e consulenti linguistici, o la FELCA, Federazione delle associazioni dei consulenti educativi e lingui-

di riso in piatti sporchi. Ho chiesto di cambiare sistemazione e mi hanno detto di trasferirmi da un’altra famiglia. La mia ospite mi ha invitato in malo modo a raccogliere le mie cose e ha buttato i miei bagagli fuori dalla porta, rompendomi le rotelle della valigia. Arrivata in taxi alla nuova abitazione non ho trovato nessuno e, sempre in taxi, ho raggiunto alcuni connazionali conosciuti durante le lezioni per la notte, per poi raggiungere il mio nuovo alloggio l’indomani. Sono stata anche costretta a saltare due lezioni: un giorno per malattia dell’insegnante, non sostituita, e poi perché le compagne hanno preferito lo shopping e la lezione individuale è stata più corta”. In tutti questi casi è possibile chiedere un risarcimento per le spese supplementari e un indennizzo per la scarsa qualità dei servizi. Le vacanze studio sono a tutti gli effetti dei viaggi “a pac-

– somma da versare alla prenotazione e termine entro cui effettuare il saldo; – indicazione delle polizze assicurative comprese nel pacchetto o eventuali polizze accessorie stipulate dall’acquirente. Inoltre verificate se è possibile modificare la tipologia di soggiorno (da college a famiglia o viceversa), se vi sono limiti di tempo, supplementi e/o penali. Controllate poi con quale modalità e tempistiche comunicare la disdetta (telefono, fax, telegramma, raccomandata) e le eventuali penali. Una volta firmato il contratto richiedete una copia, firmata o timbrata dall’agenzia di viaggi o dal tour operator. Naturalmente non dimenticate indirizzo e numero di telefono della famiglia ospitante o del college, in modo da avere un contatto diretto.

stici. Si tratta comunque di associazioni di categoria e l'appartenenza a una di queste non significa automaticamente maggiore garanzia di qualità. Meglio consultare quindi più agenzie e visionare con attenzione più cataloghi. Come sempre, internet può offrire un primo banco di prova per confrontare proposte e offerte di più operatori. A differenza della prenotazione di un volo o di un viaggio online, è in ogni caso

chetto” o “tutto compreso”. Valgono quindi le disposizioni del Codice del consumo sui servizi turistici e sulla pubblicità ingannevole (dlgs. n.206/05): l’obbligo da parte dell’organizzatore di tener fede a quanto contenuto nel contratto e nei cataloghi oppure il risarcimento nel caso di inadempienza sulla durata, qualità e prezzi del servizio. Non bisogna inoltre dimenticare i danni morali “da vacanza rovinata” legati ai disagi che hanno minato il soggiorno. Come porre rimedio Per prima cosa, è importante far rilevare immediatamente disservizi e difformità al personale del tour operator o al servizio assistenza, così da cercare una soluzione in loco. Se la situazione non si risolve, è necessario inviare subito un reclamo per iscritto al tour operator o all’agenzia. Fotografie, scontrini, video e testimonianze

opportuno contattare personalmente un’agenzia in modo da poter meglio illustrare le esigenze dello studente.

Famiglia o college? Le formule possibili sono due: il soggiorno in famiglia o in college. Nel primo caso si è ospiti nell’abitazione di una famiglia madrelingua, avendo così la possibilità di esercitarsi maggiormente e assaporare appieno usanze del Paese ospitante. In genere consigliata ai ragazzi più grandi, questa sistemazione implica un certo spirito di adattamento allo stile di vita e alla mentalità del luogo e maggiore autonomia. La seconda possibilità è in una residenza studentesca: maggiore protezione, disciplina nello studio e compagni di ogni nazionalità, ma anche minori occasioni di cimentarsi con veri madrelingua. Dunque, chiedete e ricercate il maggior numero di informazioni in modo da poter scegliere fra le innumerevoli offerte quella più conveniente e in linea con le vostre esigenze. Se il soggiorno è in college verificate la modalità di pensione (completa o mezza), se le stanze sono singole o per più studenti, la distanza dalla scuola, se esistono mezzi di trasporto e i costi dei biglietti. Se lo studente opta per la famiglia,

forniranno importanti prove del disagio subìto: ore di lezione perse, alloggi non rispondenti alle richieste o ritardi nei voli. Entro dieci giorni lavorativi dal rientro, si deve quindi presentare reclamo mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento (a/r) indirizzata al tour operator o all’agenzia. Se il reclamo non avrà esito positivo, il consumatore potrà chiedere il risarcimento dei danni al Giudice di pace, competente fino a un valore non superiore a 2.582,28 euro; per le cause fino a 516,46 euro potrà andare in giudizio anche senza l’assistenza di un avvocato. SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

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FULL IMMERSION SENZA PROBLEMI

ASSISTENZA MEDICA E ASSICURAZIONE Un aspetto da non tralasciare è quello dell’assistenza medica. A questo riguardo gli organizzatori sono tenuti a fornire informazioni sulla copertura di base garantita al turista a seconda della meta. Per esempio, negli Stati comunitari (e anche in Paesi quali la Svizzera, l'Islanda, la Norvegia e il Liechtenstein) la Tessera europea di assicurazione malattia (TEAM) consente l’accesso alle cure sanitarie “necessarie” (per ulteriori informazioni potete consultare il sito www.ministerosalute.it o il numero verde 800.030.070). Per i soggiorni organizzati dai tour operator, nella maggior parte dei casi è prevista un’assicurazione sanitaria obbligatoria per prestazioni mediche ospedaliere o urgenti. Spesso anche infortuni, furto e rapina del bagaglio, rimborso spese di trasporto per i genitori o un familiare e responsabilità civile sono già comprese nei pacchetti. In caso contrario, oppure se la copertura non vi sembra sufficiente, può valere la pena sottoscrivere autonomamente una polizza. Nel riquadro qui a fianco vi suggeriamo le coperture e la nostra Migliore Scelta per un’assicurazione fai-da-te.

chiedete dove sarà ospitato, la composizione familiare (affidabilità, presenza di altri ragazzi,..), la frequenza e il tipo di pasti forniti; la possibilità di essere l’unico italiano. Di fondamentale importanza anche inquadrare bene il corso: informatevi sul-

Attention, please Un viaggio studio è un’esperienza molto importante che coniuga sia l’elemento turistico che quello della formazione; inoltre è principalmente un servizio per i ragazzi. Come testimoniano le disavventure di alcuni soci, spesso inadempienze o disservizi mettono a rischio il risultato. Per prevenire queste situazioni, scegliete con accuratezza le strutture e la formula più in linea con le vostre esigenze. È importante accertarsi, e farsi anche garantire nel contratto, che le persone cui sono affidati i ragazzi siano di assoluta affidabilità, le strutture sicure e idonee dal punto di vista igienico-sanitario e la qualità degli insegnanti e dei corsi adeguata alle necessità degli studenti e allo stesso tempo ai costi di queste vacanze, in genere non esigui. 42

SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

Viaggio studio in Europa di 15 giorni Viaggio studio: turista singolo Coperture consigliate: assistenza persona + bagaglio + spese mediche + responsabilità civile Costo polizza: assistenza persona + bagaglio (massimale 500 euro) + spese mediche (capitale assicurato: 30 mila euro) + responsabilità civile (massimale 50 mila euro) + annullamento con Amieasy Studio Erasmus di Filo Diretto (formula personalizzata)

Totale 64 euro

la modalità di formazione delle classi; il numero di studenti e le nazionalità; programma, presenza di insegnanti madrelingua e formazione; numero di ore di lezione e durata (spesso le “ore” durano in realtà 45 minuti) da far inserire nel contratto; e infine distribuzione di

materiale didattico o rilascio di attestati. Prima di passare al contratto, non dimenticate altre informazioni di carattere generale: spese extra, programmi per il tempo libero e spostamenti, informazioni sui responsabili e le modalità di supervisione dei ragazzi.



MODALITÀ DI APPRENDIMENTO DELLA LINGUA STRANIERA MEGLIO CONOSCIUTA 2000 2006

15,6 17,6

Durante soggiorni all’estero

7,8 10,8

Frequentando lezioni, corsi non scolastici

4,8 7,9

Studiando da solo Dalla famiglia di origine Dagli amici Dal coniuge, partner, fidanzato/a Altro

% 82,7 85,8

A scuola

4,5 4,4 2

4,1

1,1 1,6 3,1 4,1

I dati di questo grafico mostrano in che modo gli italiani imparano le lingue straniere: dopo la scuola, i soggiorni all'estero sono il canale più usato (Fonte: Istat - lingua italiana, i dialetti e le lingue straniere 2006).

CASI Conoscere le vostre esperienze ci interessa molto: sia per orientare la scelta degli argomenti che trattiamo sulle riviste, sia per denunciare le molte pratiche scorrette in cui i consumatori si imbattono ogni giorno. Per la pubblicazione scegliamo le segnalazioni che meglio si prestano a consigli e considerazioni di carattere generale, in modo che l’esperienza di uno diventi utile per tutti.

REDDITI

COME DETRARRE LE SPESE UNIVERSITARIE La società per cui lavoro mi rimborsa le spese per l’iscrizione all’università di mia figlia. Vorrei sapere se nella dichiarazione dei redditi posso comunque portarle in detrazione tra le spese di istruzione oppure se devo indicare il rimborso ottenuto in qualche sezione particolare della dichiarazione. E.C. (Como)

Dipende. Il rimborso delle spese universitarie, sostenute per un familiare a carico, da parte del datore di lavoro può escluderne la detraibilità dalla dichiarazione dei redditi. Il diritto o meno alla detraibilità dipende dalla modalità di rimborso. Ricordiamo innanzitutto al nostro socio che le spese

universitarie sono detraibili, se sostenute per familiari a carico, per il 19% del loro ammontare per tutti gli istituti. Se si tratta di istituti privati, però, i costi di iscrizione sono detraibili solo entro i limiti di spesa stabiliti per un istituto pubblico che fornisca lo stesso corso di istruzione. Il rimborso da parte dell'azienda viene riconosciuto in due modalità. Quando ha fini di utilità sociale (educazione, istruzione, ricerca, assistenza sociale e sanitaria…) e viene corrisposto alla generalità dei dipendenti o a una categoria di questi, per il lavoratore non rappresenta un reddito imponibile ai fini fiscali. Se invece il rimborso non ha fini di utilità sociale e viene elargito ad personam, e non alla generalità dei dipendenti o a una categoria definita, per il lavorato-

re costituisce reddito ai fini fiscali e di conseguenza viene tassato dal datore di lavoro. Nel primo caso, le somme ricevute non aumentano il reddito del dipendente e quindi non vengono tassate. Per questo motivo, la parte di spesa universitaria rimborsata non è detraibile nella dichiarazione dei redditi. Se il rimborso copre tutta la spesa sostenuta, non c'è da fare nulla; in caso contrario si indica sulla dichiarazione solo la parte non rimborsata dal datore di lavo-

VISSUTI

ro, inserendola tra le spese di istruzione detraibile. Viceversa, nel secondo caso, poiché il dipendente è già tassato per le somme ricevute dal datore di lavoro, potrà comunque indicare nella dichiarazione dei redditi tutta la spesa sostenuta per l'università, interamente detraibile. Quindi il socio deve sapere in quale dei due casi rientra, per poter detrarre le spese universitarie della figlia nella prossima dichiarazione dei redditi: se ha dubbi, può rivolgersi all'azienda.



RISPARMIO

UNA SPESA BANCARIA INGIUSTA Quindici anni fa ho aperto un libretto di risparmio presso una filiale della Cassa di risparmio di Padova e Rovigo (oggi Intesa San Paolo). Ebbene oggi voglio estinguere questo libretto, ma in banca mi chiedono 10 euro: è corretto? Hanno il diritto di chiedere questi soldi? Il decreto Bersani non si applica anche ai libretti di risparmio? N.P.

Certo, la legge 248 del 2006 si applica anche ai libretti di risparmio. Quanto ci racconta il nostro socio mette in evidenza uno dei tanti casi in cui le banche ignorano il provvedimento Bersani, soprattutto per quanto riguarda la modifica all’articolo 118 del Testo unico bancario, che oggi stabilisce che nei rapporti di durata (com’è anche il libretto di risparmio) il consumatore ha sempre la possibilità di recedere, in qualsiasi momento e senza spese. La cattiva fede della banca è sottolineata anche dal fatto che la spesa richiesta per

l’estinzione non è pubblicizzata nei foglietti informativi come costo di chiusura, ma (leggiamo testualmente) come “Costo del libretto di deposito: 10 euro percepite in via posticipata, all’atto dell’estinzione o della sostituzione del titolo”. In pratica, sulla carta non si tratta di spese di estinzione, ma nella sostanza sì. Facendo così, la banca elude quanto oggi previsto dall’articolo 118 del Testo unico bancario. Un vizietto che hanno tutte le undici banche del gruppo Intesa San Paolo. Abbiamo segnalato questo comportamento scorretto alla Banca d’Italia e all’Antitrust, augurandoci che prendano rapidi provvedimenti a riguardo. Potete farlo anche per conto vostro. Se vi siete trovati nella stessa situazione raccontata dal nostro lettore, protestate con la banca e avvisateli che segnalerete l’ingiustizia all’Antitrust. Si può scrivere un’email ([email protected]) o una lettera o fax al seguente indirizzo: Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato - Piazza G. Verdi, 6/a - 00198 Roma tel: 06858211; fax: 0685821256.



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CASI

VISSUTI TASSE

PAGARE A RATE LA CARTELLA ESATTORIALE Ho ricevuto una cartella esattoriale per non aver pagato l’acconto Irpef di novembre come risultava dal modello Unico che ho presentato due anni fa per i redditi 2005. Facendo molti lavori, nella dichiarazione dei redditi devo sempre versare cospicui acconti sulla base dei conguagli dell’anno. Quell’anno, nonostante il versamento fosse ingente, per motivi di salute non mi sono ricordato di farlo. Vorrei sapere se posso richiedere la rateazione della cartella che ho ricevuto e come fare per ottenerla. S.V. – Taranto

Il nostro socio, se si trova in situazione di temporanea difficoltà finanziaria, può inoltrare la richiesta di rateazione. L’unica motivazione che la legge concede per la rateazione di una cartella è infatti la situazione di disagio economico del contribuente, tale da non permettere il saldo della spesa richiesta dalla cartella. Le regole sono cambiate da poco. La rateazione massima concessa è di 72 rate mensili, che vengono stabilite dall’ufficio finanziario sulla base della documentazione che il contribuente fornisce per provare la propria situazione patrimoniale. Questa opportunità è riservata però solo ai casi più gravi di difficoltà finanziaria. Se l’importo di cui si chiede la rateazione è superiore ai 50 mila euro occorre offrire la garanzia di una copertura (una fideiussione), rilasciata da una banca o da un' assicurazione. Come garanzia si può anche offrire l'ipoteca su un immobi-

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SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

le di proprietà per un importo pari al doppio dell'imposta non versata. Sulla rateazione inoltre l’ufficio finanziario applica gli interessi di dilazione di pagamento che, seppur non elevatissimi, aumentano l’importo dovuto, già gravato da sanzione e interessi per il ritardato versamento. La richiesta di rateazione deve essere presentata in carta da bollo, prima che sia iniziata la procedura esecutiva, all’ufficio che ha emesso la cartella, allegando tutta la documentazione utile a comprovare il disagio economico sofferto dal contribuente. Per conoscere le modalità di presentazione il nostro socio può consultare l’articolo pubblicato su SD 92, gennaio 2007, e scaricare dal nostro sito, nella sezione “fisco” delle lettere tipo, il facsimile della richiesta di rateazione per una cartella esattoriale. Nel suo caso, oltre alla documentazione che attesti la precarietà del suo lavoro, che lo porta a non avere entrate certe, sarebbe opportuno produrre anche i documenti che attestano i problemi di salute di cui parla. Altri motivi che possono aiuta-

re a ottenere la rateazione sono un affitto da versare per la casa di abitazione, un genitore

vedovo e ogni altra situazione che determini una difficoltà finanziaria temporanea.



ABBONAMENTI

TRENITALIA NON GUARDA AL FUTURO Ogni giorno vado a Milano per lavoro, e ogni mese acquisto l’abbonamento ferroviario per la tratta Desenzano-Milano. I miei orari di lavoro sono piuttosto variabili, spesso devo utilizzare alcuni treni Intercity della linea. A febbraio sono andato alla biglietteria della stazione di Desenzano per acquistare la tessera ICPass, che consente l’accesso ai treni Intercity a chi possiede un abbonamento ai treni del trasporto locale. Dopo aver specificato che ho acquistato l’abbonamento mensile attraverso internet, in biglietteria mi è stato detto

che non potevo acquistare la tessera ICPass perché è riservata soltanto a chi acquista l’abbonamento secondo le modalità tradizionali. Com’è possibile? Perché questa disparità di trattamento a seconda della modalità di acquisto dell’abbonamento? D.A. – Desenzano del Garda (BS)

È assurdo, ma purtroppo per gli abbonamenti regionali acquistati online non è prevista la possibilità di usufruire della tessera ICPass. Questa limitazione è indicata chiaramente sul sito di Trenitalia, ma ci risultano incomprensibili i motivi di tale scelta. L’abbonamento acquistato online ha lo stesso prezzo e la stessa validità di quello acquistato

in biglietteria: qual è allora la differenza? Se Trenitalia vuole, finalmente, incentivare l’utilizzo di nuove tecnologie, non è di certo penalizzando chi ne fa uso che ci riuscirà. Trenitalia deve eliminare questa inutile disparità di trattamento, estendendo l’utilizzo delle tessere ICPass e delle carte di ammissione a treni di tipologia superiore anche ai possessori di abbonamento regionale acquistato online. Il motivo di questi diversi trattamenti è incomprensibile, ma è sicuro che in questo modo Trenitalia perde la fiducia so-

prattutto nella clientela più giovane, che spesso ricorre alle tecnologie per sbrigare faccende quotidiane. Il problema riguarda Piemonte, Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna, le regioni dove sono state introdotte le tessere ICPass, che consentono a chi possiede l'abbonamento regionale l’accesso alla seconda classe degli Intercity, ma anche agli Intercity plus, Intercity notte ed Eurocity per il percorso nazionale. Quindi un ampio numero di tratte. Abbiamo chiesto a Trenitalia di modificare il regolamento: vi terremo informati.



BANCHE

QUANTO DURA UN MUTUO? Vorrei sostituire il mio mutuo stipulato con Unicredit per una durata di 15 anni. Ho già pagato 7 anni e ne restano altri 8. Vorrei cambiare con un mutuo di BNL che, contattata, mi dice che il mutuo potrebbe essere stipulato solo a 5 o 10 anni. Ma non possono invece subentrare al mutuo attuale per la durata che resta? M.E (Napoli)

La durata di un contratto di finanziamento dipende dalle scelte delle banche o delle finanziarie. Sono le sedi centrali che decidono la durata, che in genere va dai 5 ai 30 anni con cadenza quinquennale. Ci sono però anche banche che offrono tutte le durate comprese tra i 5 e i 30 anni, ad esempio Ing Direct. E comunque nulla vieta ad una banca, se ne ha la volontà, di modificare la durata del mutuo rispetto a quella di norma applicata.



CHI LA DURA LA VINCE

Prima di firmare informatevi bene Le polizze vita non sono una valida forma di investimento. Per mascherare il problema le compagnie assicurative stentano a rilasciare le dovute informazioni. Insistete per sapere di più.

Nel 1987 due soci, Valerio Oneta e Anna Ghislandi di Rho (in provincia di Milano), hanno sottoscritto una polizza vita, con Ina Assitalia, che ha permesso ai due coniugi di accantonare negli anni circa 24 mila euro. Gli agenti dell’Ina Assitalia a ridosso della scadenza propongono ai soci di riscattare la polizza (gratuitamente) e di investire il capitale maturato in un nuovo strumento. Si tratta di “Ancora Più Flessibile”, un’assicurazione a vita intera (valida per tutta la vita) e a premio unico (pari al valore di riscatto della polizza). L'offerta è riservata proprio

ai casi di rifinanziamento di capitali liquidati da polizze Ina Assitalia in scadenza. L'operazione consentiva di non pagare l’ultimo premio, pari a circa 600 euro. I due soci, non convinti, si rivolgono ad Altroconsumo per valutare la convenienza dell’offerta. Scoprono così che la proposta non è allettante come poteva sembrare e neppure trasparente. Su nostro consiglio chiedono all’agente la nota informativa della polizza per saperne di più. La risposta è che la “nota tecnica” non offre informazioni importanti. Bisogna insistere per riuscire ad averla, in barba alla circolare Isvap 551 del 2005, che obbliga le compagnie assicurative a consegnarla all’interno del fascicolo informativo. Questo comportamento scorretto è da segnalare alla compagnia (che

è tenuta a rispondere entro 45 giorni) e quindi all’Isvap, anche via fax: il riferimento è Servizio Tutela Utenti, via del Quirinale 21 00187 Roma ( fax 0642133426 oppure 064213353). L’altro problema è la questione del rendimento. Gli agenti per convincere i nostri soci parlano di “rendimento minimo garantito” pari al 2%. In realtà non è così. Come hanno spiegato i nostri esperti, questo è il rendimento ipotizzato dall’assicurazione al momento della stipula del contratto. Facendo i dovuti calcoli, che richiedono un occhio esperto rispetto alle terminologia tecnica, il rendimento lordo della polizza vita è pari all’1,58%. A questo punto i nostri soci decidono di declinare l’offerta. Non è stato semplice, ma alla fine non hanno avuto paura di dire no. La loro tenacia è

Valerio Oneta e Anna Ghislandi - RHO (Milano)

d'aiuto per altri consumatori, perché insegna che, insistendo per andare a fondo, spesso si evitano guai. Il rendimento poco conveniente non riguarda solo “Ancora Più Flessibile”, ma in generale è una caratteristica delle polizze vita. In media nel 2006, secondo i dati Isvap, il rendimento lordo di questi investimenti è stato del 4,28%; considerando tutte le voci trattenute dalle compagnie, il tasso di rivalutazione del capitale è in media dell’1,4%, cosa che porta a sconsigliare le polizze vita come investimento.

Avete sperimentato anche voi che con la tenacia si vince? Raccontateci il vostro caso e allegate una vostra foto.

SOLDI&DIRITTI n.100 maggio 2008

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SENTENZE COPYRIGHT E PRIVACY Una recente sentenza della Corte di giustizia conferma che esiste un reale problema di tutela della privacy degli utenti della rete. Il caso Peppermint, sollevato da Altroconsumo la scorsa estate, aveva già rivelato che i dati personali degli utenti rischiano di essere trattati illecitamente (vedi www. altroconsumo.it, sezione "tecnologia"). La sentenza della Corte, riferita a un caso analogo accaduto in Spagna, chiarisce solo in parte il problema. E ci lascia insoddisfatti. La causa vede protagonisti la Productores de Música de España (Promusicae) e la Telefónica de España SAU. La Promusicae, associazione senza scopo di lucro di cui fanno parte produttori ed editori di registrazioni musicali e audiovisive, si è rivolta al tribunale spagnolo per ottenere da Telefónica l’identità e il domicilio di un certo numero di persone alle quali la compagnia fornisce l'accesso a internet e il cui indirizzo IP (il numero che contraddistingue ogni Pc in rete) è noto. L’associazione richiedeva le informazioni per poter esercitare azioni civili contro i clienti di Telefònica che, attraverso un programma di scambio peer to peer, scambiano contenuti musicali coperti da diritti riservati ai soci della Promusicae. Telefónica ha replicato che, secondo la normativa spagnola, la comunicazione di dati sensibili è autorizzata solo nell’ambito di un’indagine penale o per la tutela della pubblica sicurezza e della difesa nazionale. Il giudice spagnolo ha chiesto allora alla Corte di giustizia delle Comunità europee di chiarire se il diritto comunitario imponga agli Stati membri l’obbligo di comunicare dati personali in sede di procedimento civile, per garantire la tutela del diritto d’autore. La risposta è no, quest'obbligo non esiste a livello comunitario, anche se le direttive sulla tutela dei dati personali non escludono questa possibilità. In conclusione è necessario conciliare i diversi diritti fondamentali: da una parte il diritto alla privacy e, dall’altra, i diritti alla tutela della proprietà. CHE DIRE? La Corte di giustizia lancia il sasso e nasconde la mano. Prima afferma che non esiste l'obbligo comunitario di tutelare il diritto d’autore a discapito della privacy, poi però aggiusta il tiro affermando che gli Stati membri sono liberi

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I giudici, nell’esercitare la giustizia, sono vincolati a quanto previsto nei codici e nei testi delle leggi: ma questi spesso devono essere interpretati. È importante conoscere il contenuto delle sentenze, vale a dire ciò che hanno deciso i giudici nei processi tenuti nei diversi gradi di giudizio e infine in Cassazione. Ogni sentenza crea infatti un precedente, di cui i giudici possono successivamente tenere conto.

di derogare alla tutela della privacy per utilizzare i dati degli utenti nei processi civili. L'intercettazione dei dati dei naviganti dovrebbe essere autorizzata solo per motivi validi. La Corte avrebbe dovuto essere più ferma. Come ha fatto il Garante in Italia nel caso Peppermint, bilanciando la sua pronuncia a favore degli utenti. (Corte di giustizia delle Comunità europee, n. C275/06, 9 gennaio 2008)

I DIRITTI DI UN DISABILE Il Tar del Lazio ha ribadito il diritto allo studio dei portatori di handicap, un diritto che non deve essere solo teorico. Gli studenti disabili devono effettivamente poter trarre profitto dalla frequenza alle lezioni. Per questo il Tar ha affermato che in classe non può esserci più di un alunno diversamente abile; la presenza di più alunni con questa caratteristica all’interno della stessa classe è prevista solo

in casi eccezionali: per esempio se i due alunni hanno disabilità lievi o se ci sono meno classi rispetto al numero dei disabili iscritti a una scuola. La pronuncia del Tribunale amministrativo regionale nasce a seguito del ricorso dei genitori di un bambino affetto da autismo grave, che aveva bisogno di spazio e tranquillità per poter godere delle ore di lezione. Il bambino era stato inserito in una classe di 22 alunni, tra cui c'era un secondo scolaro affetto da handicap: la cosa creava disagio al bimbo con problemi di socializzazione e apprendimento. Il ministero della Pubblica istruzione e l’amministrazione comunale di Roma, citati in giudizio, avevano respinto le richieste dei genitori, sostenendo che il problema era dovuto a ragioni di carattere organizzativo e logistico della struttura scolastica. Il Tribunale si è però appellato alla Costituzione, che riconosce l’obbligo di istruzione per tutti i cittadini, oltre al diritto all’educazione e all’avviamento professionale delle persone inabili. Partendo da questi presupposti il Tar ha riconosciuto le ragioni dei genitori, affermando che la gravità della malattia del bambino non consentiva la presenza di altri alunni disabili nella stessa classe. Inoltre, il ragazzo doveva avere l’ausilio di tre figure specialistiche: un assistente educativo comunale specializzato, un assistente all’igiene, oltre a un insegnante di sostegno. Il Tar ha quindi ritenuto il comportamento tenuto dalle pubbliche amministrazioni coinvolte lesivo del diritto allo studio e alla salute del bimbo disabile, affermando che i bilanci economici non possono in alcun modo incidere sui diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione. Pertanto ha accolto il ricorso dei genitori del ragazzo, riconoscendogli il diritto a essere l’unico alunno con handicap della classe e a essere assistito adeguatamente. CHE DIRE? La sentenza del Tar laziale è molto importante, in quanto ribadisce i diritti dei portatori di handicap previsti dal nostro ordinamento, che spesso per motivi di vario genere (comunque non giustificabili) rimangono soltanto sulla carta. Le disposizioni di legge possono essere derogate solo in casi eccezionali, e tra questi non sono contemplati generici motivi organizzativi e/o economici, come quelli addotti dalla scuola in questione. (Tar del Lazio, n. 9926/07,10 ottobre 2007)

ABC DEGLI INVESTIMENTI

INDEX/UNIT LINKED Carta d’identità

Sotto il nome di index linked possiamo trovare sia obbligazioni sia polizze assicurative. Obbligazioni index linked (letteralmente: collegate a un indice). Sono obbligazioni il cui rendimento non è certo, ma può dipendere: dall’andamento di indici di Borsa (come lo Standard & Poor Mib, indice della Borsa di Milano); dalle azioni stesse (per esempio, dall’andamento di titoli come Fiat, Enel, Generali...); dalle valute (per esempio, dall’andamento della sterlina); dalle quotazioni delle materie prime (come il petrolio o il rame); o altro ancora. La struttura delle obbligazioni index linked è spesso molto complicata e ci sono diversi tipi di prodotto. Le combinazioni possibili sono infinite e le condizioni da rispettare per ottenere la cedola o la rivalutazione del capitale possono essere moltissime. In questa scheda mettiamo a fuoco alcuni tipi di prodotto. Obbligazioni index linked con cedola fissa. Tra le più comuni ci sono quelle che garantiscono una cedola fissa allo scadere del primo anno dal momento della sottoscrizione e per gli anni successivi legano la corresponsione della cedola al verificarsi di determinate condizioni che sono, per esempio, la crescita dell’indice cui sono legate di una determinata percentuale ogni anno. Questo significa che se ogni anno l’indice cresce della percentuale stabilita, chi ha investito incasserà la cedola ogni anno. Se, però, questo evento non si verificherà in nessun anno, il sottoscrittore non avrà alcuna cedola aggiuntiva. Allo scadere dell’obbligazione è garantita la restituzione del capitale investito al momento dell’acquisto, ma senza i costi legati all’acquisto e al mantenimento del prodotto finanziario. Obbligazioni index linked senza cedola fissa. Questo tipo di investimento non dà alcuna cedola fissa, ma si limita a promettere al sottoscrittore di corrispondere al momento della scadenza il capitale investito, al netto dei costi sostenuti per comprare l’obbligazione e per mantenere l’investimento, rivalutato al verificarsi di determinate condizioni. Facciamo un esempio. Consideriamo un’obbligazione index linked della durata di cinque anni, legata a un indice della Borsa di Milano, lo Standard&Poor Mib, che funziona così: il sottoscrittore, per tutti i cinque anni dell’investimento, non riceverà mai una cedola fissa. Al termine dei cinque anni, se lo Standard&Poor Mib sarà cresciuto nell’arco dei cinque anni di almeno il 50% riceverà indietro il capitale versato, al netto dei costi, più una percentuale aggiuntiva, (per esempio, il 20%). Se al momento della sottoscrizione ha versato 100 (con costi pari a 7) e lo Standard & Poor Mib sale del 50% in cinque anni, a scadenza, riceve 111,6 che è il risultato di (100-7) = 93 x (1+20%). Polizze index linked. Funzionano come le obbligazioni index linked. L’unica differenza è la presenza di un’assicurazione sulla vita per il periodo della durata della polizza. Se il contraente, cioè chi ha stipulato la polizza index linked e ha versato il premio, muore prima della scadenza del periodo di investimento, i beneficiari riceveranno un importo calcolato secondo i termini previsti nel contratto. Ma l’obiettivo principale delle polizze index linked è l’investimento, non l’assicurazione.

Polizza unit linked (letteralmente legata a un fondo). Compra quote dei fondi comuni previsti dalla polizza. Non garantisce a scadenza la restituzione del capitale investito e nemmeno un rendimento minimo. Nella maggior parte dei casi il contraente versa al momento dell’adesione una certa cifra. Il versamento può essere unico, ma non è esclusa la possibilità di versamenti successivi. Questo denaro, tolte le spese per l’acquisto della polizza e i costi, sarà investito nei fondi comuni designati nella polizza. Al momento della morte del contraente, a meno di un disinvestimento anticipato, i beneficiari riceveranno un capitale più o meno grande a seconda di come sono andati i fondi a cui è legata la polizza unit linked. Potranno anche non ricevere nulla.

Attenti a

Età. L’assicurato deve avere un’età compresa tra 18 e 80 anni. Non si possono quindi comprare questi prodotti intestandoli a un minorenne. Durata. Chi sottoscrive una polizza vitalizia può uscire dal contratto solo attraverso un riscatto totale, che prevede il disinvestimento di tutte le quote. Spesso, quindi, chi compra una polizza unit linked non può contare su un riscatto parziale delle quote investite. Oppure, il contratto cessa di esistere solo a seguito del decesso dell’assicurato. Penali. Il riscatto anticipato parziale (se è possibile) o integrale del contratto assicurativo prevede di norma il pagamento di una penale. Costi. Per l’acquisto di una polizza index linked il sottoscrittore deve sostenere diversi costi, tra cui i cosiddetti costi di caricamento, eventuali costi legati alle coperture assicurative e spese di emissione. I sottoscrittori di una polizza unit linked, oltre a sostenere i costi di caricamento o legati alla copertura assicurativa sulla polizza dell’investimento, dovranno pagare anche le commissioni di ingresso e di gestione legate ai fondi in cui investe. Spesso il sottoscrittore della unit linked deve pagare commissioni doppie, all’assicurazione e alla banca che gestisce i fondi comuni in cui ha investito la polizza. Questi costi sono indicati nel prospetto informativo di ogni prodotto.

La nostra voce

Sono prodotti costosi e complicati da cui è meglio stare alla larga. In particolare, le nostre analisi sulle diverse polizze unit linked hanno evidenziato come a fronte dei costi elevati che chi compra questo tipo di prodotti deve sostenere, non ci sono particolari vantaggi rispetto all’investimento diretto in fondi che hanno la stessa politica di gestione. Stesso discorso per le polizze index linked che analizziamo nelle nostre riviste finanziarie (Soldi Sette e Fondi Comuni). È raro che questi prodotti si rivelino investimenti interessanti.

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