Qm 124

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QUADRATO M AG I C O

Notiziario del

Quadrato Magico n.124 - Settembre 2019 Editore: Centro Diffusione Origami Autorizz.: Trib. Firenze n. 2835 del 21/3/1980

Direttore Responsabile: Roberto Morassi Stampa: GIERRE SRL - Bergamo - © CDO 2018 Quadrato magico ISSN

La Redazione QM ringrazia tutti gli amici che, contribuendo, hanno permesso la realizzazione di questo notiziario. Inoltre, pur ponendo attenzione, il CDO declina ogni responsabilità in merito all’originalità di quanto pubblicato, di esclusiva responsabilità dell’autore. Quanto inviato al CDO non verrò restituito, pur rimanendo all’autore tutti i diritti di copyright.

INDICE

EDITORIALE

L

a nostra passione comune ha un magnifico pregio, le stesse quattro pieghe sanno sempre come sorprenderti. Pensiamo ad esempio alla gru, l’emblema degli origami, quando ci si stanca di piegarla per la millesima volta esiste sempre qualche evoluzione da tentare: il Renzuru, ovvero l’insieme di due o più gru legate tra di loro da un lembo di carta. Noi tutti conosciamo e riconosciamo la simbologia insita nella forma della gru. Nel caso di questi insiemi ordinati di gru che vanno a formare i Renzuru il significato diventa ancora più poetico. Il delicato punto che tiene uniti due o più elementi può creare una struttura ramificata molto simile ad una rete. A me piace pensare che una rete simile unisce anche noi soci. La nostra passione comune è la rete che ci unisce. Se ci lasciamo trasportare dalla fantasia, siamo un grande stormo di gru piene di fermento in vista della nuova avventura di quest’anno. Tutti già con la mente a preparare borse e valigie col necessario per il soggiorno (ma anche un bagaglio non meno “corposo” fatto di esperienze, idee , aspettative) per radunarci come fanno gli uccelli quando migrano per una terra più consona, nel nostro caso verso Tirrenia. Il Convegno ci farà ritrovare vecchi e nuovi amici, ci avvicinerà magari a nuove sfide e aspetti dell’origami che abbiamo dimenticato o che non abbiamo mai preso in considerazione. E già inizia a salire l’emozione che ci fa vibrare le piume, pardòn le mani pronte a piegare! A presto e buona lettura cari compagni di Renzuru!

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C ar ta B ian c a Arte al cubo

C o nveg n i

6 14

Un’esperienza indimenticabile XXXVII Convegno CDO

O r itr at ti

16 23 27 34

David Brill Polly Verity Nguyen Tu Tuan Daniela Carboni - Madrina 2019

B ac h ec a

40

dei

S o ci

Il rispetto della creatività

Pap e r R e vi e w

42

La creazione della carta da fotocopie

O r i gam i I n s i e m e

49 54 57 58

Thai flower Pitagora «tascabile» Oiseau des neiges Batman

R ec e n s i o n i

60

Tassellazione origami per tutti

O h R i co r d i

Gabi

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Le copertine

Ps: Un grandissimo in bocca al lupo a Paolo Bascetta che sarà ospite al BOS!

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I l D irettivo QM124 1

CARTA BIANCA Arte al cubo di Serena Cicalò

D

opo essere stato esposto per quasi tre mesi alla Casa Museo Spazio Tadini di Milano, durante la mostra Origami tra Arte e Scienza, il quarto livello della Spugna di Menger in origami da me realizzata nel novembre del 2016 ha trovato dimora presso l’Istituto Martino Martini di Mezzolombardo, in provincia di Trento, dove da quest’anno insegno. Era il 10 gennaio, e da quel momento sono stata tempestata di domande da tutte le persone che, incuriosite, si fermavano ad osservarla, ed io, con il mio solito entusiasmo, rispondevo felice e salutavo tutti dicendo: “il 12 aprile ci sarà una grande serata dedicata al mio cubo in cui potrò soddisfare tutte le vostre curiosità. Mi raccomando, non mancate!”. Mi sono messa subito al lavoro per organizzare l’evento che, come concordato con la Dirigente, avrebbe avuto un taglio divulgativo, sarebbe stato aperto a tutta la popolazione, arricchito dall’intervento di altri ospiti e intervallato da momenti di intrattenimento musicale. Ero certa di poter contare sulla partecipazione dei miei due amici origamisti, famosi a livello mondiale: Alessandro Beber e Alessandra Lamio. Chi meglio del mio collega di fisica Maurizio Brugnara avrebbe invece potuto gestire la parte musicale? L’evento sul pendolo di Foucault da lui organizzato qualche anno prima era andato alla grande, quindi ha accolto con entusiasmo il suo nuovo incarico. “Servirebbe un impianto” - fu il suo primo commento - “per il resto tranquille, ci penso io”. Pochi minuti dopo aveva già coinvolto la col-

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CARTA BIANCA Arte al cubo lega di scienze motorie Barbara Scuderi che, com’è noto a tutti nella mia scuola, canta divinamente. Per soddisfare la richiesta di Maurizio, alla Dirigente è venuto in mente di rivolgersi al responsabile dell’APPM Onlus, un’associazione trentina che si occupa di prevenzione e promozione sociale rivolta ai minori, alle famiglie e alla comunità. Oltre a mettere a disposizione l’impianto, l’APPM ha garantito anche la presenza di uno dei gruppi musicali dell’associazione Spazi Giovani Rotaliana APPM Onlus. Per la parte grafica infine ci siamo rivolti a un altro collega di fisica, Paolo Aldighieri, che è anche un importante fumettista, noto con lo pseudonimo di Ériadan, a cui si deve la bellissima locandina realizzata per l’occasione. Quando finalmente il 12 aprile è arrivato, l’aula Magna del Martini era pronta ad accogliere quell’evento così unico nel suo genere e piuttosto bizzarro. Il primo e unico esemplare al mondo di spugna di Menger di quarto livello in origami, per la prima volta fuori dalla struttura in plexiglass che lo protegge da quando è stato completato, dominava la parte destra del palco assieme ad altri miei modelli. Per aggiungere un ulteriore tocco artistico all’evento, ho invitato tutte le protagoniste della serata, nonché diverse persone del pubblico, a indossare orecchini e ciondoli origami da me prodotti con la tecnica PJS, la stessa con cui ho realizzato il cubo. Alcune opere di Alessandra e di Alessandro invece arricchivano le pareti laterali dell’aula Magna, ammirate e molto apprezzate da tutti i presenti. La serata si è aperta poco dopo le 20:30. L’aula Magna si è presto riempita di docenti, studenti, amici e parenti dei protagonisti, ma anche di tante persone curiose venute a conoscenza dell’evento dai media e dai social. Delle luci colorate, fornite da Mauro Cont dell’APPM, illuminavano il cubo e il palco, QM124 3

CARTA BIANCA Arte al cubo rendendo l’atmosfera intima e magica. La collega di economia aziendale Marta Leoni ha presentato i protagonisti della serata fornendo una dettagliata scaletta dei vari interventi. Sono state le tre ragazze dello Spazi giovani Rotaliana, due chitarriste e una cantante, ad esibirsi per prime con due bellissimi brani che hanno emozionato tutta la platea. Terminati i due pezzi è stata la volta di Alessandra che con la sua presentazione ha fornito una panoramica suggestiva e piacevole delle tecniche origami, degli stili e dei protagonisti che hanno contribuito a rendere affascinante e versatile questa nuova frontiera artistica. L’intervento di Alessandro, emozionato come non mai, che ha raccontato quali usi si possono fare dell’origami in campo scientifico e tecnologico, è stato invece inserito tra i due pezzi musicali eseguiti egregiamente da Barbara. La collega, che ha ottenuto la standing ovation da parte di tutti gli studenti presenti in sala, è stata accompagnata da Maurizio alle tastiere e da Mauro Cont alle percussioni. Il resto della serata è stata completamente dedicata alla protagonista principale: la spugna di Menger. Un delicato sottofondo musicale, eseguito al piano da Maurizio, ha accompagnato la lettura del brano “Follia al cubo”, in cui racconto la mia folle impresa, citando in più passi mio padre che, mancato purtroppo prima che scoprissi la mia passione per l’origami, sono certa che sarebbe stato orgoglioso del traguardo raggiunto dalla sua Serena-Tempesta non rinunciando però alle battute ironiche sulla mia dimostrata follia. Per stemperare l’emozione, dopo la lettura di un brano così intimo, sempre accompagnata da Maurizio, oltre che da Mauro alle percussioni, ho interpretato il brano “Cubetti”, rifacimento del pezzo “Capelli” di Niccolò Fabi opportunamente rivisitato, coinvolgendo il pubbli-

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CARTA BIANCA Arte al cubo co che, divertito, teneva il tempo battendo le mani. Terminata la canzone è arrivato il momento della presentazione. Le slide che ho mostrato e descritto hanno permesso ai partecipanti di approfondire il concetto di frattale e di capire la struttura e l’importanza matematica della spugna di Menger. Ho spiegato brevemente la mia tecnica PJS, che mi ha permesso di realizzare il cubo da record, mettendola a confronto con l’altra tecnica nota che invece aveva fallito nell’intento. In alcuni video ho mostrato alcune fasi intermedie che permettevano ai partecipanti di intuire il modo in cui è stata realizzata la spugna. Ho raccontato le fasi più intriganti della mia impresa, il dietro le quinte, i piedi gonfi, le gioie e le preoccupazioni. Ho parlato delle tante persone che mi hanno aiutata e sostenuta, ho mostrato il video dello sbarco del cubo dalla finestra con la gru che l’ha prelevato dal quarto piano, ho descritto il mio coinvolgimento emotivo nelle varie fasi della costruzione e l’inevitabile paura del dopo. Alla presentazione è seguito un dibattito. Le domande sono arrivate numerose e ho risposto con entusiasmo e coinvolgimento aggiungendo di volta in volta dettagli intimi e divertenti ai fatti già raccontati durante la presentazione. Purtroppo non era possibile protrarre la serata oltre le 23:30 quindi alcuni dei presenti non hanno potuto sottoporre le proprie domande e soddisfare le proprie curiosità. A chiusura di serata un ultimo brano eseguito dalle ragazze dello Spazi Giovani, mentre il pubblico si dirigeva verso il cubo per poterlo toccare con mano e per scattare alcune foto. Emozionante è stato il momento in cui la spugna è stata riposta all’interno della sua scatola di plexiglass per essere esposta nuovamente nell’atrio del Martini in modo da poter essere ammirata da tutte le persone che passeranno di lì. Come ricordo di una serata magica, ho realizzato un piccolo sito, al link https://sites.google.com/scuole.provincia.tn.it/arte-al-cubo/home, in cui è possibile godersi una replica quasi integrale della serata. QM124 5

CONVEGNI Un’esperienza indimenticabile - 2° parte di Paolo Bascetta

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omenica 11 marzo. Inaspettatamente ricevo l’invito a partecipare come ospite speciale al convegno Tanteidan organizzato dalla Japan Origami Academic Society. Salto letteralmente dalla gioia e dall’emozione! Forse ho capito male. Rileggo la mail. Un invito, nessun fraintendimento. Unica condizione la partecipazione al convegno Coreano la settimana successiva! Caspita parteciperò a ben due convegni. E sarò ospite speciale in Giappone! Non potevo crederci. La mail arrivava da un certo Marcio Noguchi (uno dei Direttori del Comitato Direttivo della JOAS) che sarà poi la mia fedele guida per tutto il convegno. Vi risparmio tutto lo stress dei preparativi, della prenotazione dei voli e del soggiorno. La ricerca presso amici delle migliori strategie di sopravvivenza.... Ed eccomi in Giappone accompagnato da mio figlio e dalla sua ragazza. Io credo che una delle primissime cose che imparino i giapponesi fin da neonati sia “rispetto”. Questo è ciò che più mi ha colpito in questo

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viaggio. Rispetto, educazione, cortesia si rivelano immediatamente. Così come la puntualità che io considero una forma di rispetto del tempo altrui. Se un treno deve partire alle 12:02 state certi che partirà alle 12:02 non un secondo prima nè uno dopo! Un altro mondo. Nessun rumore inutile. Niente clacson, silenzio in metro, se passi sulle strisce le auto aspettano pazientemente il tuo attraversamento (da noi se potessero ti sbranerebbero!!). Rispetto delle regole. Nessun cestino per le strade. I tuoi rifiuti te li porti a casa e li smaltisci nel modo appropriato. E pulizia ovunque. Non a caso il team giapponese ha ripulito lo spogliatoio dopo la partita in Russia 2018. Beh, insomma al di là di questi e altri aspetti della vita giapponese che potrete sicura-

CONVEGNI Un'esperienza indimenticabile mente trovare in rete, il Giappone, paese all’avanguardia tecnologica, vive profonde contraddizioni culturali. Megalopoli al cui interno, tra incredibili architetture vi sono stupendi giardini e antichissimi templi nel cui silenzio trovi il tempo di purificarti e di pregare. Ragazze in abito tradizionale (kimono) e altre con shorts e scarpe da tennis, altre ancora vestite da scolarette con gonnellina, calzettoni e zainetto. Tecnologia al limite dell’incredibile accanto a piccoli laboratori artigianali. In generale le tradizioni sono rispettate ma i giovani, anche grazie a internet, tendono ad assomigliare ai nostri teenager. Inevitabile conseguenza della globalizzazione. Ho trascorso i primi 9 giorni del mio viaggio a Kyoto, antica capitale, conosciuta anche come la città dei mille templi. Se tornerò in Giappone e sicuramente ci tornerò, lo farò in una stagione più temperata quando il clima permette di godere più liberamente del paesaggio e delle bellezze artistiche del paese (qui in estate può esserci un tasso di umidità anche del 90%).

Ho visitato qualche antico tempio buddista e scintoista (togliersi assolutamente le scarpe per entrare) e poi Nara, capitale precedente a Kyoto. Il parco dei cervi, dove oltre mille cervi vivono, senza timore delle persone e quindi avvicinandosi ad esse, allo stato brado. E l’origami? Come immaginavo, tutti i giapponesi sanno cos’è. Mi è parso di capire che la maggior parte però conosce solo i modelli tradizionali. Ho regalato una cigno ad una coppia di anziani in un piccolo ristorante di Kyoto e lo stupore è salito alle stelle. Gli ohhhh si sono sprecati. Potete immaginare gli ohhhh alla vista di alcune foto di modelli più complessi. La “Orizuru” o come la chiamano gli occidentali “Gru piegata” è il modello più conosciuto. Simbolo di pace e di lunga vita è riprodotta in elegantissima carta, in porcellana, in metallo. Sono entrato a Tokyo in un piccolo negozio dove due signore lavoravano, seguendo le istruzioni del “Maestro” (che si rilassava in poltrona) costruendo, da un unico QM124 7

CONVEGNI Un'esperienza indimenticabile foglio, con tagli, tante gru in tutte le configurazioni possibili e immaginabili, le cosiddette “renzuru”. Utilizzando il famoso treno superveloce giapponese, lo shinkansen, mi sono poi trasferito a Tokyo dove a breve si sarebbe svolto il convegno della JOAS.

Ho conosciuto la mia guida Marcio Noguchi il giorno stesso dell’inizio del convegno. Persona discreta, affabile, cordiale e, a tratti, spiritosa (lo spirito giapponese è in generale un po’ serioso e poco propenso ad esternare emozioni). Da pochi giorni avevo anche saputo che sarei stato in compagnia di Paul Jackson partecipante al convegno giapponese ma ospite al convegno coreano. In Corea ci siamo infatti scambiati i ruoli. Li incontro entrambi nella lobby dell’hotel. Io intimidito 8 QM124

dalla mia scarsa conoscenza della lingua inglese e dall’essere al cospetto di un “Maestro” come Paul Jackson. Con la comodissima metropolitana raggiungiamo la Toyo University, luogo dove si terrà il Convegno. Al primo piano dell’edificio l’aula esposizione modelli, altre aule per i concorsi e infine l’aula magna con 300 posti a sedere e ben due schermi! Faccio la conoscenza con alcuni esponenti di spicco del team organizzativo: Makoto Yamaguchi, responsabile e gran cerimoniere di tutta la manifestazione, Jun Maekawa, Presidente della JOAS, Heiko Matsuura, fida segretaria di Yamaguchi-san, Lee Song-Yun un altro Direttore, Miyuki Kawamura, e lo specialista informatico Nishikawa-san, per citarne alcuni... Faccio appena in tempo a sistemare i miei modelli in mostra e a dare un’occhiata agli altri, che Marcio mi comunica che alle tredici e trenta esatte, cioè fra poco piu’ di un’ora ci saranno le “special lectures” che altro non sono che le conferenze degli ospiti!! Bene, mi armo di coraggio e davanti a

CONVEGNI Un'esperienza indimenticabile quasi 400 persone, presentato da Jun Maekawa, comincio la mia conferenza. Mi avevano chiesto di parlare del passato, del presente e del futuro dell’origami in Italia. Avevo preparato con molta fatica un file con slide che al loro interno contengono link. In valigia avevo anche il laser per il cambio pagine e link... già, in valigia!! Insomma la tecnologia non mi è stata amica. Puntualmente la legge di Murphy si è manifestata e ho dovuto fare a meno dei link. Marcio mi ha fatto da traduttore dall’italiano essendo lui di origine brasiliana! E’ andato comunque tutto bene. Alcune domande sulla reperibilità degli atti del convegno di Ferrara e sul futuro dell’origami nelle scuole italiane hanno posto termine alla mia conferenza. Ho tirato un sospiro di sollievo. E’ seguita la conferenza di Paul Jackson. Artista delle pieghe minimali ha illustrato il suo lavoro. Insieme alla moglie Miri Golan, si dedica da molti anni a tempo pieno all’origami e alla sua applicazione scolastica nell’insegnamento della

matematica. Suo il progetto “Origametria” approvato dal Ministero dell’istruzione Isreaeliano. Ha realizzato inoltre un progetto di “Origami Insieme” riunendo bambini israeliani e palestinesi a Gerusalemme. É invitato a tenere conferenze in diverse parti del mondo sul design e l’esposizione creativa, workshop e progetti su aspetti di ingegneria della carta, packaging e popup. La maggior parte dei suoi modelli sono molto semplici ma molto suggestivi. Il mio favorito: “He Said... She Said”. Ho potuto poi visitare con calma l’esposizione dei modelli. Molto ben organizzata. Tavoli tutti uguali ricoperti con tessuto nero, mettevano in risalto strepitosi modelli dei creativi giapponesi e koreani. Per la maggior parte modelli di animali e creature fantastiche. Draghi, mostri a tre teste, insetti, tutti rigorosamente QM124 9

CONVEGNI Un'esperienza indimenticabile a foglio unico. Gli autori, per la maggior parte giovanissimi sono incentivati a migliorarsi sempre più (e credetemi, c’è ben poco da migliorare!) da premi in denaro messi in palio in vari concorsi organizzate dalle rispettive associazioni. Nell’attesa di andare a cena trovo il tempo di infilare in qualche asola di camicia di qualche giovane vittima, il “bastoncino di Sam Loyd”! Faccio

così conoscenza con il mitico Satoshi Kamiya, l’incredibile poliedrico Jason Ku (docente al MIT), gli altri due straordinari ospiti coreani Maeng Heung Gue e Lee In Seop e molti altri. Qualcuno riesce a risolvere il puzzle ma per la maggioranza rimane un mistero che dovrò svelare io stesso. Una brevissima visita all’Origami House mi permette, ancora una volta, di ammirare ac10 QM124

canto ad altri, non da meno stupendi, alcuni meravigliosi capolavori del Maestro Eric Joisel. Segue una cena in un tipico e grazioso ristorante giapponese. Sarei stato l’unico a chiedere la forchetta! Non ho mai imparato ad usare le bacchette giapponesi (hashi) ma Paul Jackson mi ha insegnato il “segreto” et voilà ho imparato anch’io! Sapevo che il loro uso è consigliato anche in alcuni ambienti occidentali per il fatto che favorisce un mangiare lento per una migliore assimiliazione dei cibi. Sarà vero o no, sta di fatto che ho imparato ad usarle. Il giorno seguente, sabato, le due conferenze in coreano con traduzione in giapponese (quindi non aspettatevi alcun commento da me :-) ) dei due ospiti coreani Maeng Heung Gue e Lee In Seop. Entrambi piegano modelli di animali, tutti con particolari impressionanti (persino i denti). Ovviamente e rigorosamente da foglio unico. Per rendere più realistico il tutto, a volte utilizzano la pittura della carta prima e/o dopo la piegatura. Subito dopo ho tenuto due workshops coadiuvato dal fedelissimo

CONVEGNI Un'esperienza indimenticabile e onnipresente Marcio che mi ha fatto da interprete. Runners e Ottaedro Tronco Vacuo sono i modelli che ho presentato. Una ventina di persone eseguono, in rigoroso silenzio e con grande attenzione, le mie spiegazioni. Davvero un altro mondo. Che meraviglia poter insegnare senza dover urlare a “studenti” attenti ed interessati e soprattutto silenziosi! Un sogno che si ripeterà il giorno seguente e poi al convegno coreano. I miei modelli sono, in generale, piuttosto semplici per cui tutti riescono ad arrivare ad un risultato decoroso nei tempi prestabiliti. Mi rendo conto di essere sempre in affanno. Il Convegno giapponese ha tempi e cadenze ben precise. La tipica puntualità giapponese qui è ancor più netta! E io da buon italiano non ci sono proprio abituato e quindi per stare al passo devo “correre” ma la presenza di Marcio mi rassicura e mi riporta ad un clima di distenzione e di relax. Grazie Marcio. Sabato sera ci spostiamo quasi tutti al 16° piano dell’edificio universitario. Qui, in un ampio e bellissimo

salone, tre tavoli ci aspettano per un ricchissimo buffet. Marcio mi dice che tutto questo è in mio onore e io sono al contempo entusiasta e intimidito. La vista dal salone su Tokyo è davvero spettacolare. Makoto Yamaguchi, è il gran cerimoniere della serata. Si arrabbia moltissimo quando un giovane e probabilmente affamato ragazzo si avventa, in solitaria, sul buffet! Lo redarguisce sgridan-

dolo non poco. E dopo poche altre parole di circostanza dà il via alla serata! Forse le pizze (ottime per la verità) sono anch’esse in mio onore. Poi sushi, noodles, gamberetti, e altre delizie sono lì per essere assaporate dagli affamati presenti. Credo di aver assaggiato tutto. Anche un po’ di sushi! Tra un boccone e l’altro, Marcio mi suggerisce come comportarmi, quando fra poco mi QM124 11

CONVEGNI Un'esperienza indimenticabile verrà consegnato un pacchetto.... nessun abbraccio, nessuna stretta di mano. I giapponesi non amano essere toccati. Solo un inchino. Un semplice abbassare la testa se sei di fronte ad un tuo pari. Più inchinato se hai di fronte un tuo superiore o persona di rispetto. Molto più inchinato se la persona è molto importante. Beh, io per non sbagliare mi inchinerò a 36,5° circa!! Sono molto emozionato. Ma prima ci siamo rilassati con il bingo. A cui tutti hanno partecipato con una cartella distribuita dagli organizzatori della serata e molti fortunati vincono. Io ho già vinto questo invito in Giappone per cui non credo di aver altro da desiderare dalla dea bendata! Ed ecco il momento solenne. Vengo chiamato, mi posiziono di fronte al Presidente Jun Maekawa, e a mani giunte ricevo un meraviglioso Noshi. Inchino reciproco. Mi giro verso le altre persone. Altro inchino. Qualche parola di ringraziamento e poi la cerimonia si ripete per gli altri ospiti e per alcuni presenti che evidentemente hanno meriti speciali. Sono superfiero di questo 12 QM124

Noshi. Molto elegante, in classico stile giapponese contiene una piccola busta... Grazie. Sono molto emozionato. Non credo sia capitato a molti italiani di ricevere un originalissimo Noshi! Noto sempre con grande stupore che a fine serata tutti, ma proprio tutti, contribuiscono a ripulire e a rimettere esattamente com’era in origine la sala che ci ha ospitati in questa meravigliosa serata. Persino il Direttore Marcio si rimbocca le maniche. E allora anche io cerco di rendermi utile! Mi dicono che nelle scuole non esistono “bidelli” ma sono gli stessi ragazzi, abituati fin dall’infanzia a rimettere tutto in ordine!! Impariamo gente, impariamo! Questo è rispetto e buona educazione! Domenica gli altri due laboratori (Inside1 e Arrows). Riesco a frequentare il workshop di Jun Mitani che insegna un modello curvilineo molto bello e, per fortuna, abbastanza facile. Riesco a infilare il bastoncino nella sua asola. Purtroppo non ha molto tempo di dedicarvici per cui desisto e sciolgo il dilemma.

CONVEGNI Un'esperienza indimenticabile Dopo il fugace pranzo qualche altro workshop e infine la cerimonia di chiusura convegno. Vengono ringraziati gli ospiti, i vincitori dei concorsi e gli intervenuti. Mi dispiace e mi sarebbe piaciuta molto una foto di gruppo. Pazienza. Il convegno è terminato. Mi aspettano tre giorni di visita in solitaria alla città. Tra le altre meraviglie giapponesi, cerco negozi di carta. Avevo sentito parlare di un negozio con 7/8 piani di carte di tutti i tipi. Non l’ho trovato ma ho trovato un negozio di otto piani in cui c’era di tutto. Carta compresa! Il paradiso dell’origamista! Difficile scegliere, decidersi sulla tipologia, colore, formato facendo bene i conti tra budget e spazio in valgia. Vi confesso che avrei comperato molte altre cose oltre la carta ma immaginavo gia’ i lamenti della mia valigia... fin troppo gonfia! Mi concedo sotto il sole cocente del pomeriggio una passeggiata verso il fiume. Rispondo ai saluti di alcune persone su un battello e dopo pochi metri entro al museo delle spade giapponesi.

la città da solo mi rendo conto di avere un po’ di nostalgia. Come sempre il clima del convegno lascia postumi di questo genere. Qui è la stessa cosa. Hai vissuto fianco a fianco per qualche giorno con persone finora sconosciute che ti lasciano comunque un segno dentro, un ricordo, qualcosa che porterai con te, sia esso materiale o no. Un Convegno davvero particolare dove l’eleganza ha avuto un ruolo importante. A volte di corsa e con l’affanno (almeno per me) ma sempre tutto con grande stile, garbo ed eleganza. Grazie di cuore a tutti gli amici giapponesi per la pazienza, l’ospitalità, la cortesia e l’entusiasmo dimostrato. Spero di rivedervi presto. Magari ad un convegno italiano! Noi di certo siamo molto meno puntuali ed eleganti ma sappiamo anche essere gentili ed affabili, divertenti e anche un po’ pazzerelli. Ma sempre con rispetto.

Stupende antichissime spade (katane, Tachi, Wakizashi, Tanto) sono esposte in un ambiente molto caratteristico con un’atmosfera molto affascinante. Vagando per QM124 13

CONVEGNI XXXVII CONVEGNO CDO 31 Ottobre - 03 Novembre 2019 Tirrenia (Pisa)

A

nche quest’anno abbiamo deciso di confermare, come sede del Convegno internazionale del CDO, l’Hotel Continental: le ampie sale, la comoda vicinanza dell’aeroporto e della stazione, la gentilezza e la disponibilità del personale, il cibo buono e abbondante e i vostri commenti positivi ci hanno convinto ad organizzare ancora a Tirrenia il 37° Convegno! Come ormai d’uso, il Convegno durerà 4 giorni, dal giovedì alla domenica, e come sempre saranno intensissimi, con amici pronti a piegare. I migliori origamisti italiani e internazionali metteranno in mostra i loro modelli e terranno numerosi tavoli di piegatura e conferenze. Gli ospiti che avete segnalato e che abbiamo invitato quest’anno rappresentano le diverse anime dell’origami, da quello figurativo a quello geometrico, dai nomi che hanno fatto la storia ai nuovi emergenti da conoscere e tenere d’occhio. Quest’anno avremo il piacere di avere con noi:

David Brill

Nguyen Tu Tuan

Polly Verity

Daniela Carboni

Trovate nelle pagine seguenti la loro presentazione e alcuni modelli. Come sempre ci saranno tavoli di piegatura per tutti i gusti e le abilità, l’esposizione dei modelli, il mitico mercatino, spettacoli, sorprese e… non dimenticate di partecipare all’Assemblea dei soci! 14 QM124

CONVEGNI XXXVII CONVEGNO CDO Chi vuole tenere dei tavoli di piegatura durante il Convegno deve segnalarlo al più presto tramite l’apposito modulo, per permetterci di organizzare tutto al meglio. Tutte le informazioni sul Convegno sono reperibili sul sito. Le scadenze da tenere a mente sono: • • • • •

Apertura iscrizioni: lunedì 17 giugno 2019, ore 12.00 Scadenza invio diagrammi per Atti: venerdì 30 agosto 2019 Maggiorazione iscrizione di 15 euro: martedì 1 ottobre 2019 Chiusura iscrizioni : venerdì 18 ottobre 2019, ore 12.00 Comunicazione tavoli di piegatura: lunedì 14 ottobre 2019 ore 12 (max 2 proposte a persona) La partecipazione ai 4 giorni di Convegno: quota intera: € 73,00, con Atti e materiali quota ridotta: € 53,00, senza atti e materiali.

La sistemazione in Hotel, in camera doppia, dalla sera di giovedì 31 al pranzo di domenica 3 novembre ha un prezzo di € 246,00 (a cui aggiungere la quota d’iscrizione con o senza materiali). Altre combinazioni nelle sistemazioni (es. singole) sono possibili durante la registrazione. Per il dettaglio dei costi e le riduzioni consultate il volantino disponibile sul sito web nella pagina del Convegno, all’indirizzo: http://www.origami-cdo.it/cdo/convegno/ Anche quest’anno non mancherà il Concorso per modelli originali intitolato a “Nilva Fina Pillan”. La nuova edizione avrà come tema “1 Radice di 3”. Saranno ammessi cioè nuovi modelli che partono dal formato di proporzioni 1 x √3 (1:1,732). Trovate il regolamento completo sul sito internet, nella pagina del Convegno. I premi saranno offerti dalla famiglia Pillan. Vi aspettiamo numerosi a Tirrenia! QM124 15

ORITRATTI David Brill Traduzione di Francesco Mancini

H

o fatto la prima conoscenza con l’origami a 5 anni quando ho imparato il tradizionale uccellino che batte le ali dalle pagine di un Rupert Annual passatomi da mio fratello maggiore. (Gli Annual sono libri basati su un tema, in questo caso l’orsetto Rupert, pubblicati ogni anno a Natale che hanno una lunga tradizione nel Regno Unito NdT). David all’età di 3 anni con suo fratello John di 16 anni, nel 1951.

Uccello che batte le ali dalla rivista Rupert Annual del 1946.

Il mio interesse per l’origami si è poi riacceso quando, ventenne, ero spesso fuori casa per lavoro. Per occupare il tempo libero negli alberghi mi portavo dietro un paio di libri di origami usati. Nel 1974 mi sono iscritto alla BOS e ho incontrato altri appassionati inglesi che

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mi hanno incoraggiato a lavorare a miei modelli originali. Il mio primo incontro con il futuro fondatore del CDO, Roberto Morassi, fu proprio ad un incontro della BOS nel 1975.

Incontro con Max Hulme, Roberto Morassi, DB, Steve Carter, Iris Walker, Joan Homewood (Londra 1975).

Visto che dimostravo un certo entusiasmo sono stato reclutato nel consiglio direttivo della BOS. Ho occupato vari ruoli dalle forniture, all’organizzazione dei convegni a quello di General Secretary. Sono stato Chairman dal 1995 al 2004 e adesso, fino al 2021, ricopro la carica di President, un ruolo non esecutivo.

Gatto e topo.

ORITRATTI Dave David Brill Brill

i-squash-ahedron.

Dipinto ad olio.

Il mio lavoro con l’origami è influenzato dalla mia altra attività di pittore ad olio: credo che ogni attività arricchisca un’altra. Ho esplorato vari stili di origami: rappresentativo (animali, figure, scene), costruzioni con moduli geometrici, scatole e contenitori. Il mio libro, Brilliant Origami, è stato pubblicato nel 1996 e ha venduto circa 25000 copie prima di andare fuori stampa 10 anni dopo. Molti dei miei lavori più recenti si trovano nel sito www.brilliantorigami.com. Ultimamente sono molto interessato da modelli che cambiano forma come le varianti del Cubo di Yoshimoto e i giochi che si trasformano piegandoli.

Fata e cavallo.

Yoshimoto Cube.

Ho viaggiato molto per partecipare a convegni e mostre. Ho un amore particolare per l’Italia perché il mio primo viaggio per l’origami è stato per incontrare Roberto Morassi a Firenze nel 1977, poco prima che venisse fondato il CDO. Sono poi tornato molte altre volte e ho sempre apprezzato la vostra ospitalità, il vostro calore, il vostro senso del divertimento, e naturalmente i vostri deliziosi cibi e vini. É un grande piacere e onore per me essere uno dei vostri ospiti al convegno di Tirrenia 2019. Ho conosciuto tanti amici in tanti paesi grazie all’origami e mi piace incoraggiare queste relazioni. Ho incontrato Assia, adesso mia moglie, proprio in un viaggio a Mosca nel 2000, dove QM124 17

ORITRATTI Dave David Brill mi aiutava a tradurre i miei laboratori al Darwin Museum of Natural History.

D’nA (NB Photo Herbert Bungartz).

L’origami non ha barriere linguistiche, politiche o culturali. Amo la famiglia origami internazionale e l’apertura e la condivisione che essa racchiude: penso che questa atmosfera sia unica. C’è poco senso di rivalità o competizione: i creatori sono pronti a svelare i loro segreti, pur riconoscendo di essere stati influenzati da altri piegatori. Fin dai miei primi esperimenti con l’origami da bambino, sono ancora sorpreso dagli straordinari risultati ottenibili dalla più semplice materia prima. L’origamista purista non ha bisogno di alcuna attrezzatura, semplicemente la carta e le sue mani. Non mi piace la recente evoluzione verso l’utilizzo di programmi per computer per 18 QM124

aiutare la progettazione, così come l’introduzione di macchine per l’incisione con il laser per fare tracce sulla carta. La solita giustificazione è che “fanno risparmiare molto tempo”. Mentre esploravo vicoli ciechi ho spesso fatto affascinanti scoperte: non le avrei trovate se avessi “risparmiato tempo”. Sebbene io faccia un uso occasionale di uno spray quando sono richieste tecniche di piegatura in umido, e di un taglierino per tagliare fogli più grandi, non posseggo una cassetta degli attrezzi contenente ossi e altri strumenti per aiutarmi nel piegare. Le mie mani e il foglio di carta sono le mie uniche esigenze. Le restrizioni del foglio quadrato e le regole non scritte dell’origami - niente tagli, incollaggi o decorazioni - incoraggiano il piegatore a superare vincoli tecnici apparentemente impossibili. Dopo molti anni, sono ancora affascinato dalle infinite possibilità dell’origami, dai movimenti inattesi della carta mentre si piega e dai risultati ottenuti, straordinariamente complessi o audacemente semplici.

Robin.

ORITRATTI Blue Dragon del 2000 di David Brill Traduzione di Gabi Ferraro

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ORITRATTI Blue Dragon del 2000

Per far sbattere le ali del drago, reggi il petto tra il pollice e l’indice di una mano, e tira delicatamente le due gambe posteriori con il pollice e l’indice dell’altra mano.

Vista interna della coda

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ORITRATTI i-Squash-ahedron di David Brill Traduzione di Gabi Ferraro Una costruzione mobile a sei unità, formando un cubottaedro nella sua configurazione chiusa.

Apri questi strati di fronte e sul retro

Usa un quadrato di lato 20cm: fai una piega a valle verticale

Apri e riforma queste pieghe, poi collassa Riapri completamente e piega una griglia 4x4, ripetendo i passaggi 1, 2, e 3 orizzontalmente

Taglia a metà, e ripeti tutti i precedenti passaggi su altri due quadrati

Prepiega due diagonali, marcando bene la loro posizione

Sei rettangoli 2x1. Ripeti tutti i passaggi successivi con tutti i sei rettangoli. Prepiegali e collassali

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ORITRATTI i-Squash-ahedron

Piega a valle di fronte, e a monte sul retro

Unità completata

Riorganizza in questa posizione poi apri leggermente le “braccia” dell’unità Collegamento delle unità. Nota come due alette siano inserite dentro una sola tasca. Continua fino a che tutte e 6 le unità sono collegate

Fai scivolare le unità avanti e indietro, facendo attenzione all’inizio, fino a che il movimento diventa fluido

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ORITRATTI Polly Verity Traduzione di Francesco Mancini

F

iglia di artisti, Polly Verity è cresciuta in un ambiente in cui era facile avere a portata di mano una gran quantità di materiale artistico ed è stata incoraggiata a usarlo e a sperimentare. Suo nonno adottivo, Eric de Mare (fotografo e autore inglese NdT) scrisse nel 1968 “Your book of paperfolding” e quando Polly compì 8 anni gliene regalò una copia. Questo fatto stimolò in lei un viaggio nella carta, l’idea che si potesse trasformare un foglio piatto in un oggetto tridimensionale fu davvero esaltante. Da allora ha continuato a sperimentare con la carta.

Verso la fine dello scorso decennio Polly si è imbattuta in ciò che lei paragona a una università

spontanea di origami geometrici. Erano giorni sereni di pieghe e scoperte. Un piccolo gruppo di piegatori affini da tutto il mondo (Giappone, America, Brasile, Europa etc) si erano riuniti su internet per condividere immagini e idee. Sembrava un corso specialistico di tassellazioni e corrugazioni creato in tempo reale dagli studenti. Poi è stata la volta di partecipare a un paio di convegni di Origami USA a New York dove ha avuto la fortuna di incontrare e scambiare idee con piegatori di tutto il mondo ai vertici delle loro categorie. Le pieghe di QM124 23

ORITRATTI Polly Verity Polly sono principalmente pattern geometrici che si ripetono, ognuno creato soltanto piegando un foglio (senza tagli). C’è una varietà infini-

ta di forme che possono emergere da questo metodo e Polly sceglie pieghe che sono particolarmente fotogeniche e suggestive grazie all’effetto drammatico creato dalla luce che le colpisce (specialmente di lato e angolarmente). Polly di solito lavora con carta bianca così non ci sono distrazioni per gli occhi causate dal materiale,

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il bianco poi ha il vantaggio di rendere più nitide le forme.

Per quanto riguarda il processo le pieghe sono inizialmente modellate a mano su un piccolo pezzo di carta. Poi il foglio viene disteso e le tracce vengono con accuratezza matematica digitalizzate. Quando il disegno è perfezionato e testato e la tassellazione ripetuta, i dati vengono inviati a una taglierina che fa dei tagli leggerissimi sulla carta per creare delle incisioni. Il foglio viene poi piegato a mano lungo queste incisoni. Ogni scultura è fatta da un foglio senza tagli nè colla.

ORITRATTI Triangulated repeat di Polly Verity

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ORITRATTI Heart di Polly Verity

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ORITRATTI Nguyen Tu Tuan Traduzione di Francesco Mancini

S

ono nato nel 1972 nella provincia di DA nang e sono un ingegnere chimico. Fin da bambino ho avuto un grande amore per gli animali. Potrei stare ore a osservarli, da un placido maiale in una fattoria ai chiassosi corvi sugli alberi. Ho cominciato a giocare con l’origami quando avevo 6 anni. Mio padre mi ha insegnato i primi modelli traditionali come le gru, i pesci... Che magia trasformare un pezzo di carta in un animale. Fare origami è diventata la mia passione.

per condividere l’hobby e l’esperienza. Ho imparato molte tecniche nuove, non solo di piegatura ma anche di taglio. Ma la tecnica più importante che ho imparato da Giang Dinh è stato il wet-folding che ormai è diventata la pratica corrente nei miei progetti. Ho creato i primi modelli nel 2008 e ho continuato fino ad oggi. La peculiarità dei miei modelli è la verosimiglianza. L’abitudine di osservare gli animali mi aiuta molto a caratterizzarli nel modo più veritiero possibile.

Nel 2005 mi sono unito al Vietnam Origami Group in cui piegatori e creatori vietnamiti si riuniscono

Nel 2009 al convegno di Origami USA ci fu un concorso di creazione a tema Scimmie. Ho partecipato e

Vero-simiglianza – uso di wet folding – Conigli e famiglia di anatre

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ORITRATTI Nguyen Tu Tuan lo scimpanzè è stato il primo modello che ho esposto in un convegno internazionale. Il mio lavoro di ingegnere richiede sempre efficiacia: risolvere cioè problemi con le minime risorse. Trasferendola all’origami definisco questa abilità come semplicità. E provo varie opzioni per semplificare l’oggetto fino al numero minimo di pieghe o tracce. Di seguito potete vedere alcuni dei miei esperimenti: usare una linea o una superficie curva per rimpiazzare molte linee rette o una superficie piatta; tecniche di arrotolamento, taglio o curvatura; uso dei bordi del foglio...

Gatto – Usando la tecnica di arrotolamento.

Volpi -- Usando curve per ridurre le pieghe e le linee di piega.

Madre e figlio – Arricciando e piegando.

Uccello – Sfruttando il contorno della forma del foglio.

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Alcuni di questi modelli sono più sculture di carta che origami. Comunque penso che la cosa più importante non sia se sono origa-

ORITRATTI Nguyen Tu Tuan mi o no, ma la gioia del giocare e condividere. Questo mi ha portato nel 2015 a lasciare il mio lavoro di ingegnere e a iniziare la carriera di artista origami. Alcuni dei miei lavori sono stati scelti per essere esposti in grandi mostre come “Surface to structure - Folded forms” alla Cooper Union di New York, “Origami universe” al Chi Mei Museum di Taiwan, “SMO smART” al Science and Technology Museum in Oklahoma...

Ho pubblicato il mio primo libro “Ocean origami” quest’anno e al momento ho al mio attivo 2 libri, 2 set di carta, molti laboratori e progetti per pubblicità.

Ho realizzato che l’origami è un mezzo, rendere le persone felici è il vero valore. Spero di riuscire a trasmettere la passione per le pieghe come quelle per gli esseri viventi. Infine vorrei ringraziare il CDO per l’invito al vostro splendido convegno. Sono molto onorato di potervi incontrare.

Donna sdraiata e donna seduta – Modelli esposti alla mostra “Origami Universe” in Taiwan.

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ORITRATTI Cavallo di Nguyen Tu Tuan Traduzione di Gabi Ferraro Il largo petto mostra la potenza del cavallo così ho scelto questo personaggio per il mio design. Tre opzioni del petto sono sviluppate e quello finale è quello con la larghezza di mezzo. Per semplificare il modello, ho scelto di sviluppare il cavallo disteso. Si utilizza il box-pleating 4x4 è utilizzato, di cui 3/4 per fare il corpo e 1/4 per la coda.

Piega e riapri

Piega e riapri

Piega a monte

Piega rovesciata interna

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Ripeti

Piega a monte

Piega e riapri

Piega come illustrato

Crimp interno

Ingrandisci

ORITRATTI Cavallo

Piega rovesciata esterna

Piega rovesciata interna

Piega rovesciata esterna

Tira come illustrato. Cambia vista

Ingrandisci

Tira come illustrato

Torna alla vista precedente

Apri le alette

Piega come illustrato. Ripeti sull’altra aletta

Torna alla vista precedente

Appiattisci la superficie delle alette. Tira e nascondi l’aletta superiore tra i due strati dell’aletta inferiore

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ORITRATTI Cavallo

Rendi il modello 3D come indicato

Cambia vista

Piega come illustrato

Modello completato.

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Piega a monte. Cambia vista

ORITRATTI Gufo di Nguyen Tu Tuan Traduzione di Gabi Ferraro

Piega e riapri

Piega e riapri

Piega e riapri

Piega a valle. Ruota il foglio di 90°

Gira il foglio

Piega e riapri. Gira il foglio

Piega e riapri. Gira il foglio

Piega e riapri

Collassa come indicato

Continua a collassare

Gira il foglio

Piega a valle. Gira il foglio

Modello completato.

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ORITRATTI Daniela Carboni - Madrina 2019

S

ono nata a Bolzano nel 1970, dalla fine del 1999 abito e lavoro a Torino. Ho cominciato a giocare con la carta quando avevo tre anni. Una sera ero al seguito dei miei genitori, che erano andati ad assistere ad una lunga e noiosa riunione. Ero una bambina molto vivace e socievole, ricordo ancora il momento in cui mi sono fatta insegnare come si piegava la barchetta da uno dei loro amici. Alla mia richiesta di imparare anche l’aeroplanino sono stata indirizzata verso un altro paziente “esperto”. Da allora non ho più smesso di piegare la carta, soprattutto e con

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grande gusto durante le lunghe riunioni noiose. Mio padre lavorava in una tipografia e spesso portava lunghi ritagli di carta a casa per mio fratello e per me, il materiale grezzo non mi mancava, ma devo confessare che quella che mi faceva impazzire era la sottile e preziosa carta Extra Strong, bianca, liscia e formato A4. Ho ricevuto il mio primo libro di origami a 5 anni e da quello ho imparato a piegare i primi modelli figurativi, alcuni dei quali erano inutilmente complicati da tagli. Già allora la cosa delle forbici mi dava un po’ fastidio. Durante l’infanzia e l’adolescenza l’origami è stato un gioco ed un passatempo estemporaneo. Sol-

ORITRATTI Daniela Carboni tanto arrivando all’università ho cominciato a piegare la carta con

regolarità, per rilassarmi fra un esame e l’altro. Piegavo un po’ di tutto e frequentavo un negozietto di carta che per prezzi modici mi vendeva dei grandi fogli di carta “fiorentina”.

Fino ad ora ho scelto in modo deliberato di non fare dell’origami una professione perché fortunatamente non ne ho la necessità e perché voglio mantenere la mia creatività libera da vincoli. Per fare un esempio di cosa intendo: l’anno scorso avevo cominciato una “Origami 365 Challenge”, una sfida con me stessa a piegare un modello al giorno per un anno, sempre diverso, attingendo ai miei

Apprezzavo molto i modulari, ma dopo svariati tentativi falliti di crearne a mia volta, ho scoperto di avere una spiccata predilezione per l’origami figurativo. Dal 1994 creo i miei modelli origami. Nel corso degli anni ho realizzato più di 500 progetti originali, sperimentando un ampio spettro di tecniche, stili, soggetti e tipi di carta.

archivi o creandone di nuovi, così come veniva. Ho portato avanti il compito fino a circa metà, poi per vari motivi mi sono fermata. Però il risultato è stata la scatola contenente più di 100 modelli che portavo in giro sottobraccio al convegno del CDO del 2018, invitando chi voleva piegare con me a sceglierne uno e piegarlo insieme. QM124 35

ORITRATTI Daniela Carboni

I miei modelli sono stati pubblicati sugli atti di convegni, sulle pubblicazioni periodiche delle Associazioni di Origami Europee e su due libri: “Origami Hidden Treasures” ed “Origami Italiani”. Con il CDO ho pubblicato due raccolte di modelli: “Origami in ordine sparso” nel 2004 ed “Origami 2D” nel 2016.

Sono stata invitata come “special guest” a tre convegni origami: 2015 AEP (Asociación Española de Papiroflexia) Convention in Barcelona 2017 Origami USA Convention in New York 2018 Origami Genève “10èmes Rencontres Suisses d’Origami” Quest’anno ho l’onore di svolgere il compito di madrina del Convegno del CDO.

Facebook Page: https://www.facebook.com/daniela.carboni.origami/ Flickr: https://www.flickr.com/photos/nocciola_/ Instagram: @noccjola - https://www.instagram.com/noccjola/

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ORITRATTI Draghetto - Mascotte Convegno CDO 2019 di Daniela Carboni Carta preferita: Kami a tinta unita o decorata da un lato, bianca dall’altro. Dimensioni del foglio: Quadrato, lato 15cm.

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ORITRATTI Draghetto

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ORITRATTI Draghetto

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BACHECA DEI SOCI Il rispetto della creatività nell’origami: una lettera aperta per un documento condiviso con i soci a cura del Direttivo Care socie, cari soci, il Direttivo ha chiesto alla redazione di QM di poter utilizzare qualche pagina per parlare di un argomento che in questi anni è diventato sempre più importante: il rispetto della creatività e dell’opera di ingegno di chi crea gli origami. Badate bene, non vogliamo parlare di “copyright” o di leggi, ma di qualcosa che viene prima, di un “sentimento” che ciascuno di noi dovrebbe avere nei confronti dell’opera che stiamo riproducendo e che è stata realizzata grazie al lavoro di qualcuno che ha un nome e cognome e che dobbiamo sempre avere in mente e riferire, come facciamo con l’autore di una canzone, lo scrittore di un libro, il regista di un film, il pittore di un quadro. Pensiamo che una organizzazione con le finalità di diffusione dell’origami come il CDO debba occuparsi anche di informare i propri soci su quelli che sono i comportamenti più corretti per utilizzare, riprodurre e godere degli origami nel rispetto della creatività di chi li ha inventati nel rispetto di alcune norme fondamentali di comportamento. Federico Scalambra negli anni scorsi ha guidato un gruppo di soci in quello che è stato chiamato “Comitato Copyright”, con l’intento di raccogliere le indicazioni esistenti nella giurisprudenza italiana e internazionale riguardo la protezione della proprietà intellettuale e del diritto d’autore. Analizzando e recependo anche quanto fatto da altre organizzazioni internazionali (OrigamiUSA, BOS, ecc) ha raccolto una serie di indicazioni sui comportamenti da tenere in diverse situazioni quando utilizziamo dei modelli origami, come i corsi, i social network, la pubblicità, la vendita. Il CDO però non può e non vuole essere un organismo di controllo sulla protezione dei diritti degli autori, e naturalmente non avrebbe 40 QM124

BACHECA DEI SOCI Il rispetto della creativita ' nemmeno le forze o l’autorità per far rispettare delle leggi che sono complesse e difficili da applicare anche in campi più riconosciuti e consolidati come l’arte, la fotografia, la letteratura, il cinema e le altre attività che riguardano le opere intellettuali. La nostra intenzione è quella di fare in modo che i soci iscritti ad un’associazione origamistica siano consapevoli dell’uso che possono fare dei diagrammi e dei modelli che piegano e che non arrivino a dire: “Io non lo sapevo, nessuno me l’ha detto...” Per cercare di affrontare questo tema, stiamo preparando un documento in cui sono riportate una serie di situazioni in cui ci si può trovare utilizzando o insegnando dei modelli di altri autori, con le indicazioni su quelli che dovrebbero essere i comportamenti corretti nei confronti dell’autore. Il testo sarà scritto partendo dalle regole dettate dalle varie leggi sul diritto d’autore, valide anche ad esempio per le fotocopie di un libro o la riproduzione di un’immagine o di un’opera d’arte. Viene fatto salvo, naturalmente, il comportamento di buon senso o quello che viene chiamato in inglese “fair use”, cioè “utilizzo leale, equo o corretto” nell’utilizzo di materiali e nella difficoltà, in certi casi, di poter rintracciare l’autore di un modello. Non vogliamo comunque assumere posizioni rigide o integraliste al riguardo. Questo testo infatti non sarà da intendere come una norma da seguire alla lettera, ma piuttosto come un consiglio da parte del CDO a tutti gli origamisti – iniziando almeno dai propri soci – su come ci si dovrebbe comportare per poter replicare modelli di altri autori. Altrimenti, se un autore dovesse sentire che il suo lavoro non viene rispettato potrebbe decidere di non pubblicare i procedimenti di piega e non permettere la replicabilità del suo lavoro. Il documento sarà discusso nella prossima Assemblea dei soci che si terrà durante il Convegno di Tirrenia ed in seguito vi chiederemo di comunicarci cosa ne pensate e se ritenete necessarie delle modifiche o l’aggiunta di qualche nuovo punto. Il risultato finale, verrà condiviso tra i soci in modo da chiarire quali sono i comportamenti suggeriti nelle varie situazioni per il rispetto della creatività degli autori.

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PAPER REVIEW La creazione della carta da fotocopie di Ilan Garibi Traduzione e adattamento di Patrick Caruana Articolo precedentemente pubblicato in The Fold (Maggio/Giugno 2011)

07:15. Suona la sveglia. È l’inizio di una giornata emozionante. Ripasso la mia lista per assicurarmi che ho preso tutto per questo viaggio: • una macchina fotografica, completamente carica; • una tassellazione incorniciata, un regalo per il mio ospite; • alcuni campioni di carta, per le prove di laboratorio. Sono pronto!

La cartiera Hadera Oggi visiterò la cartiera di Hadera, Israele, una città a 10km a sud da casa mia. Ho piegato alcuni modelli per il nuovo design della copertina delle confezioni di carta da fotocopie. Come regalo, ho ricevuto un invito a visitare il mulino. Tre ore dopo, sono al cancello. Il mio ospite, Shalom, mi saluta e mi procura con la necessaria tessera di sicurezza. La cartiera Hadera ha diverse fabbriche e impiega 800 persone in totale. È un posto enorme. Vedrò la macchina della carta bianca. La parola “macchina” è un eufemismo poiché l’hangar che la ospita è lungo 350 metri (382 iarde)! La macchina è lunga 200 metri, alta 4 piani e La nuova copertina per la confezione costa circa 150 milioni di Euro (circa di carta con il mio modello di elefante (immagine e design di copertina di 217 milioni di dollari). Igal Feuerstein).

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PAPER REVIEW La creazione della carta da fotocopie

Inizia il tour Cellulosa da tutto il mondo La prima cosa che noto sono i pacchi di cellulosa. La carta è fatta di cellulosa estratta dagli alberi. Qui lavorano con cellulosa proveniente da Cile, Sudafrica, Brasile, Canada, Portogallo e Scandinavia. La cellulosa viene consegnata in forma secca e la principale differenza tra i diversi tipi è la lunghezza delle fibre. Nell’industria cartaria, le fibre lunghe 3-4mm (circa 1/8 pollice) sono I pacchi di cellulose provengono da tutto il mondo. considerate lunghe! La cellulosa a fibra più corta proviene dal legno più duro, di colore brunastro o scuro. Le fibre lunghe provengono dalle conifere. Tutta la cellulosa proviene da alberi coltivati solo per questo scopo! Per fare la carta non si utilizza più il legno coltivato naturalmente.

Tutto sta nella miscela Il primo passo per fare la carta è quello di diluire la cellulosa in acqua. Ci sono 3 contenitori, uno per le fibre corte, uno per quelle lunghe e uno per tutte le materie prime riciclate. La carta di fibra lunga è più resistente e adatta ad esempio al confezionamento dello zucchero. D’altra parte, la carta di fibra corta è destinata all’uso quotidiano, come libri e carta da fotocopie. Per ogni tipo di carta, la giusta miscela

Una foto da vicino della miscela di cellulosa e acqua!

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PAPER REVIEW La creazione della carta da fotocopie tra fibre corte e lunghe è importante ed è in questa fase che viene stabilita la miscela. Stiamo osservando la produzione di carta per stampanti, quindi il mix comprende principalmente fibre corte. A questo punto, viene aggiunto I filtri a ciclone aiutano a ripulire la polpa. un altro ingrediente: il gesso. Questo aiuta a rendere la carta più bianca e liscia, perché il gesso riempirà tutti gli spazi tra le fibre. Il prossimo passo è quello di macinare e separare le fibre in micro-fibre. A questo punto la miscela è composta per il 94% di acqua! Il mix viene quindi pulito con filtri a ciclone. Ogni piccola pietra o altra impurità causerebbe la lacerazione della carta e deve quindi essere rimossa.

Dalla polpa alla carta Proprio come quando si crea la carta fatta a mano, è giunto il momento di spargere la miscela su uno schermo. Quando si crea la carta fatta a mano, questi schermi sono abbastanza piccoli da poter essere impugnati e maneggiati da una persona. Non qui! La Le reti tengono distesa la polpa sui rulli. miscela viene sparsa su una rete larga 5,2 metri (17 piedi) e lunga 46 metri (150 piedi), che è tesa su un numero di rulli. La miscela scorre attraverso 40 ugelli, controllati da un computer per assicurarsi che la polpa sia distribuita uniformemente sullo schermo rotante. La miscela a questo punto è fatta per il 99,5% di acqua! Ciò significa che per ogni libbra di carta (1 libbra = 0,45kg) 44 QM124

PAPER REVIEW La creazione della carta da fotocopie hai bisogno di circa 100 libbre (45 chili) di acqua. Questo è la fase che consuma più acqua. Uno dei principali fattori per rendere la carta ecologica è il riutilizzo dell’acqua il più spesso possibile! In questa fase alcuni colori vengono aggiunti alla miscela. Ogni cartiera ha la sua combi- I rulli di feltro vengono usati per spremere via l’acqua in eccesso. nazione di colori aggiunti. Qui aggiungono il blu e il viola. La quantità è minuscola, ma è abbastanza per bilanciare il colore giallastro della polpa e per far risaltare il bianco desiderato. E il lavoro è fatto! La carta è pronta, ma è satura di acqua. Da questo punto in poi, la macchina lavora per rimuovere l’acqua. La carta bagnata (ora con il 78% di acqua) viene spostata su dei rulli di feltro. Il foglio, largo 17 piedi e apparentemente senza fine, viene schiacciato tra due strati di feltro, estraendo fuori circa la metà dell’acqua. L’acqua rimanente evaporerà nel forno. Una volta che la carta è asciutta, viene nuovamente bagnata, ma questa volta con amido. Questo renderà la carta più resistente. L’amido assicura che tutte le fibre vengano appiattite senza che restino fibre simili ai capelli, il che sarebbe problematico per le stampanti a inchiostro; l’amido rallenta anche l’assorbimento d’acqua, che è importante per la stampa offset. Ora, naturalmente, la carta deve essere asciugata di nuovo! Questa volta viene usato un rullo speciale. È pieno di minuscoli fori e riempito con aria La carta si asciuga rapidamente mentre ad alta pressione, in modo che ruota sui rulli giganti all’interno del forno. non ci sia un contatto reale tra QM124 45

PAPER REVIEW La creazione della carta da fotocopie la superficie del tamburo e la carta bagnata! La carta infatti ruota in aria, evitando qualsiasi contatto tra la carta appiccicosa, imbevuta di amido, e la superficie del rullo. La prossima fase della macchina è tutta incentrata sulla spremitura. Per assicurarsi che lo spessore della carta sia uniforme, c’è un Le telecamere CCD controllano per irregolarità sensore che lo misura co- nel prodotto finale. stantemente e controlla la pressione dei tamburi regolandone la temperatura. In poche parole, se la carta è troppo spessa, il rullo viene riscaldato, espandendolo quindi quel tanto che basta per assottigliare la carta.

Il risultato finale Adesso è il momento di monitorare il risultato finale. Una linea di 16 telecamere CCD monitora costantemente la carta, per tutta la sua larghezza di 17 piedi. Le telecamere inviano tutte le irregolarità a un computer nella sala di controllo. Il software della sala di controllo cerca evenI risultanti rotoli sono larghi 17 piedi e lun- tuali schemi nelle irregolarità. ghi 31 miglia! La frequenza del problema aiuta a trovare la fonte di esso. Poiché ogni fase del processo di produzione della carta utilizza dei rulli, e ciascun rullo ha un diametro unico in base alla sua funzione, è possibile dedurre il rullo difettoso semplicemente esaminando la distanza tra i fori o le macchie nella carta. E qual è l’output finale della macchina? È un rotolo di carta largo 17 piedi, lungo 31 miglia (!), pesante 20 tonnellate. Se necessario, la macchina può 46 QM124

PAPER REVIEW La creazione della carta da fotocopie anche tagliarla in 14 rotoli più piccoli. Tagliare questi rotoli di carta in carta per stampanti di dimensioni standard e imballarli si fa con un’altra macchina. Ho poco interesse per questa procedura, anche se posso stare seduto e Tsvika raccoglie campioni dal rotolo di fissare per ore il nastro che porta la carta per essere imballata. carta appena prodotto.

Prove di garanzia della qualità Sono più interessato al laboratorio. Qui la carta viene esaminata e testata per misurarne la qualità e assicurarsi che le sue caratteristiche rientrino nelle norme richieste. La temperatura e l’umidità in laboratorio sono costantemente monitorate, mantenendo una temperatura di 22 gradi Celsius (68 gradi Fahrenheit) e il 60% di umidità. Tsvika mi saluta, è responsabile dei test di garanzia della qualità. Ma prima deve raccogliere alcuni campioni dalla lunghezza del rotolo gigante di carta. Inizia poi con il test di assorbimento dell’acqua. Per questo, prima prende un foglio di una dimensione prestabilita, lo pesa, poggia un anello di metallo su di esso e poi aggiunge una quantità specifica di acqua. Dopo 45 secondi drena l’acqua e ri-pesa la carta bagnata. La differenza di peso rivela quanta acqua ha assorbito la carta. Successivamente è il turno della macchina per le prove di trazione. Tsvika mette una striscia di carta, larga 1 cm e lunga 20 cm (circa 0,4 pollici per 8 pollici), tra due punti di presa. La macchina quindi estende la carta finché non si strappa. Sorprendentemente, la carta si distende visibilmente: 3,67 mm (oltre 1/8

Test dell’assorbimento dell’acqua.

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PAPER REVIEW La creazione della carta da fotocopie pollici) lungo la grana! Per fare un confronto, testiamo anche la carta Pelle d’Elefante che ho portato con me. Si allunga di 17 mm (2/3) prima di strapparsi! L’ultima prova che osservo viene fatta con una macchina da strappo. Questa macchina misura la resistenza della carta una volta che il bordo è leggermente Test della resistenza alla trazione. strappato. Naturalmente ci sono più macchine di prova. Ad esempio, misurano il livello di bianco della carta, la sua larghezza e l’angolo della curva creata dal calore di una fotocopiatrice. Ogni aspetto della carta può essere testato qui, e ho la piena autorizzazione di usare tutto. Ciò consentirà a me e a Gadi di migliorare scientificamente il nostro progetto Paper Review, con misurazioni precise delle proprietà della carta per la Pelle d’Elefante, Tant, Japanese Foil, Origamido, Kraft, Kami e molte altre.

Termina quindi la giornata Il tour è finito. Durante le due ore della mia visita, la macchina – lavorando a una velocità incredibile di 25 miglia orarie – è riuscita a fare più carta di quanta potrei piegare in tutta la mia vita! Ringrazio il mio ospite e gli do il regalo, una tassellazione fatta con carta Hadera. In cambio mi dà un pezzo di carta, 17 piedi per poche iarde, che taglia dalla fine del rotolo. Sembra una carta perfetta per una griglia 1024! Credo che sarò impegnato per il prossimo anno ... Infine, non dimenticare di rileggere anche la nostra recensione sulla carta da fotocopie, che è stata pubblicata sul QM123!

CDO Story - 40 anni Potete trovare i pannelli della mostra per i 40 anni del CDO a cura di Roberto Morassi al link http://tinyurl.com/mostra40anniCDO. Fotografie di Simona Gallina con l’aiuto di Mirco Ulandi e David Turri. Pannelli esposti a Tirrenia in occasione del Convegno 2019.

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ORIGAMI INSIEME Thai flower di Vanda Battaglia

Thai flower di Vanda Battaglia

Disegni di Francesco Decio

Consigliata carta Stardream

Usare carta Stardream 110 gr/ m² 1 2

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Thai flower Thai flower terminato terminato

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ORIGAMI INSIEME Pitagora «tascabile»

Pitagora «tascabile» di Antonio Criscuolo e F. Decio

di Antonio Criscuolo e Francesco Decio 1

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ORIGAMI INSIEME Pitagora «tascabile» 90° 30

90°

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34

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36

Pitagora «tascabile» terminato

56 QM124

33

ORIGAMI INSIEME Oiseau des neiges di Viviane Berty Traduzione di Francesco Mancini

Pre-piegare su entrambi i livelli.

Usare le pieghe del passo nr. 7 per ottenere una forma convessa.

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ORIGAMI INSIEME Batman (marionetta a dita) di Luca Congia

58 QM124

ORIGAMI INSIEME Batman (marionetta a dita)

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RECENSIONI Tassellazione origami per tutti di Yara Yagi Traduzione di Gabi Ferraro Articolo precedentemente pubblicato su The Fold Gen/Feb 2019

N

on ha bisogno di introduzioni, nella comunità origami, ma per coloro che stanno iniziando ora con quest’arte, posso dire che è veramente una persona piacevole, un caro amico ed un talentuoso e creativo artista. Egli insegna la sua tecnica ai convegni internazionali e i suoi lavori di carta e metallo sono esposti nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo. Signore e Signori, vi presento Ilan Garibi! Questo è il quarto libro che pubblica Ilan, ma il primo che parla di tassellazione. L’area di origami che affascina molti di noi, e allo stesso modo l’incubo di tanti altri...una piega con intersezione a 120°, una griglia triangolare da 64...cosa?? La prima cosa a cui pensi quando vedi queste enormi e incredibili tassellazioni è “No, io non posso.” Ma con Origami tessellations for everyone puoi anche tu! Grazie al metodo d’insegnamento di Ilan - lui va direttamente al punto, in maniera semplice e con un approccio pratico - e le sue sbalorditive illustrazioni disegnate a mano di Franziska Schwarz, Origami tessellations for everyone è veramente per tutti. 60 QM124

diagrammi di livello: basso intermedio, intermedio, alto intermedio, complesso ISBN: 978-9659270002 Copertina di carta a colori, Inglese, 169 pagine. 2018

Tutto è veramente ben spiegato nell’introduzione e nel primo capitolo: cos’è una tassellazione, i vari tipi e come costruirli. Sai la differenza tra tassellazione e corrugazione? Trovi la risposta a pagina 14! Se non sei abituato a seguire i diagrammi, non preoccuparti c’è una guida che ti aiuta a leggere i vari simboli, come anche i molti consigli per creare una griglia e come far collassare le pie-

RECENSIONI Tassellazione origami per tutti ghe in maniera semplice. Se anche tu, come me, sei spaventato dalle griglie, calma. Qui iniziamo con passi da bimbi: una griglia di 3 per 3 per una singola molecola. Riassumendo, imparerai come leggere i diagrammi e i crease patterns, come creare una griglia, come pre-piegare e collassare una tassellazione, quali sono gli attrezzi che possono aiutarti - certo, puoi usare strumenti oltre a quelli più importanti di tutti: le tue mani - e quale carta usare. Come saprete bene, Ilan cura la magnifica rubrica Paper Review del nostro QM. Il libro è diviso in “famiglie” con le loro caratteristiche uniche, iniziando da una singola molecola fino ad arrivare ad una variante complessa. Nel secondo capitolo finalmente iniziamo a piegare la Cube Family, ed è stupefacente quando ti rendi conto che le piccole molecole escono fuori qui e là sulla carta, moltiplicandosi e diventando un campo di cubi. E sorprende ancora di più quando vedi lo stesso campo di cubi piegato in metallo o legno in piccoli e delicati gioielli. Sfogliando le pagine, e semplicemente cambiando lo sguardo sui Ciondolo in legno vari angoli vedrai

i cubi diventare onde, le onde poi diventano mattoni, che diventano quadilics, che diventano water bombs in una bella sequenza di pieghe a valle e a monte. La Red Flower Family nel terzo capitolo mostra come si può piegare una vera tassellazione o un mosaico di colori diversi con l’unione delle singole molecole. Per coloro che pensano che il libro sia per principianti,

Quadilic

ora si comincia a fare sul serio con una bella sfida: un progetto con una griglia da 64! Puoi farlo? Il quarto capitolo parla della Hood Family e le loro forme ricordano ventagli spagnoli, foglie di gingko e onde con le loro linee dritte che sembrano voler curvare. QM124 61

RECENSIONI Tassellazione origami per tutti Nel quinto capitolo puoi fare un ulteriore passo avanti con la Twister Family. Diversamente dagli altri modelli, questi twist non sono piatti, dando alla tassellazione un notevole volume. Ora il gioco inizia a diventare interessante! E finalmente arriviamo alla parte complessa. La bella Hilula apre il capitolo sei con la Complex Family. La bella e curvata Hilula! Curve! In una tassellazione!

La Pineapple Family ispira il settimo e ultimo capitolo, con la sua forma a zigzag. A questo punto avrai un lavoro molto spinoso: un lavoro duro ma gratificante - una festa per gli occhi - che termina il libro in modo magistrale.

Pineapple

Hilula

Uno dei miei modelli preferiti del libro - Hilula - con le sue croci che mi ricordano la croce di Malta.

Come puoi vedere, il libro è perfetto per i principianti come un ABC delle tecniche con spiegazioni chiare e semplici e anche per l’esperto, con lo sviluppo delle pieghe. Come ha scritto Robert Lang nell’introduzione: “È davvero un libro adorabile e dovrebbe essere sullo scaffale di tutti”. Altri libri di Ilan Garibi Ilan Garibi, David Hillel Goodman, Yossi Elran: The Paper Puzzle Book: All You Need Is Paper!(2018) ISBN: 978-9813202412 Ilan Garibi e David Hillel Goodman: The Tangram Puzzle Book: A New Approach To The Classic Pieces (2018) ISBN: 978-9813235205 Ilan Garibi e David Hillel Goodman: The

Templar Garden

62 QM124

Soma Puzzle Book: A New Approach To The Classic Pieces (2019)ISBN: 978-9813275942

OH!...RICORDI! Le Copertine a cura di Francesco Miglionico Dolci Oh!... RICORDI ... ... il resoconto del XI Convegno CDO a Sasso Marconi ... tanti “sconosciuti amici”, tra i quali: Michael Shall – Ci incontravamo spesso all’aperto a fumare ... e chiacchieOh!… RICORDI rare?!? ma come ?!? lui americano, io italiano ?!? Michael propose lo LE COPERTINE a cura di: Francesco Miglionico spagnolo, risposi OK (titubante) e ... mi arrabattai con lo: spagnolo’s ... QUADRATO MAGICO N. 35 ci intendemmo lo stesso (o: ... Ciao (Ottobre - Novembre - DicembreMichael 1993) )o: Lionel Albertino – Abbiamo piegato insieme diverse volte, ai saluti di Dolci Oh!... RICORDI ... ... il resoconto del XI Convegno CDO commiato a Sasso Marconi ... tanti “sconosciuti ha voluto un mio modelamici”, tra i quali: lo offrendomi un suo in cambio (o: Michael Shall – Ci incontravamo spesso all’aperto a fumare ... e chiacchierare Francesco Mi(g)lioni(co) – Un mio ?!? ma come ?1? lui americano, io italiano ?!? Michael propose lo spagnolo, risposi OK (titubante) e ... mi arrabattai con lo: spagnolo’scapitanava ... ci intendem- il lanquasi omonimo, mo lo stesso (o: ... Ciao Michael )o: (Ottobre - Lionel Novembre - Dicembre 1993) cio serale mongolfiere costruiAlbertino – Abbiamo piegato insieme diversedelle volte, ai saluti di commiato havelina voluto undurante mio modello offrendomi un(o: suo in cambio (o: te con carta il convegno Francesco Mi(g)lioni(co) – Un mio quasi omonimo, capitanava il lancio serale Humi Huzita – Gli piacque molto unvelina mio modello (cane) presentato a quel delle mogolfiere costruite con carta durante il convegno (o: Humi Huzita Gli ricordava piacque molto mio riprodotto modello (cane) presentato a quel Convegno. Disse che–gli il un cane sui dischi 78 giri della Convegno. Disse che gli ricordava il cane riprodotto sui dischi 78 giri della Voce del Padrone (o: ... Ciao Humi )o:)o: Voce del Padrone (o: ... Ciao Humi

Infine in Infine Origami Insieme molti modelli cui: il Leone in Origami Insiemeci ci sono sono molti modelli tra cui: iltra Leone di Herman Vandi HerGoubergen ed il Cervo di Lionel Albertino (o: man Van Goubergen ed il Cervo di Lionel Albertino (o: fran(es(o: fran(es(o: QM124 63

IL DIRETTIVO

Incarichi e compiti

Presidenza

Convegno

Antonio COIANA

Donatella GHISI

[email protected] cel. 333 2231177

Mostre Vanda BATTAGLIA

Vicepresidenza Francesco MANCINI [email protected]

Segreteria e soci Donatella GHISI

[email protected] tel. 035 614949

Tesoreria Stefania SERRE

[email protected]

[email protected] cell. 334 1129796

Biblioteca e magazzino Gabriella FRANZETTI

Web

[email protected] cell. 347 8076821

Antonio COIANA [email protected]

Francesco MANCINI

Quaderni di QM Oscar ORLANDI

Sonia SPREAFICO [email protected] cell. 328 7619679

Quadrato Magico Gabi FERRARO (Caporedattore)

[email protected]

Atti del Convegno

[email protected]

Gemma TURNONE (Impaginazione)

Gemma TURNONE Francesco MANCINI

[email protected]

Francesco DECIO

[email protected]

Marco TORREDIMARE (Impaginazione) Francesco MANCINI (Varie) Yuri CARMINATI (Illustratore Filippì)

Diagrammi Francesco DECIO

[email protected]

[email protected] cell. 349 2454205

Roberto MORASSI (Supervisore)

Pasquale D’AURIA

[email protected]

Modalità e quote di iscrizione al CDO, anno 2018/2019: abbonamento Italia annual fee for Italy

€ 40

cartaceo + digitale printed + digital

abbonamento Europa annual fee for europe

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abbonamento Extra Europa annual fee for Extra Europe

€ 75

cartaceo + digitale abbonamento JUNIOR soci italiani fino ai 18 anni printed + digital annual fee for Italy cartaceo + digitale up to 18 years printed + digital

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Casella Postale 28 27011 Belgioioso (Pavia) email: [email protected] www.origami-cdo.it

Nel prossimo numero:

Cavallo

Modello e fotografia di Oriol Esteve

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