F. Stella. 'u Grusse Dizionarije D'a Lingua Fuggeã¡ne - Felicestella.it.pdf

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

COMPLETATO FINO A PAGINA

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PRIMA EDIZIONE

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

Cume éje longhe ‘a stráde pe devendà óme… Accussì éje quèlle pe devendà nu bráve screttóre... Come è lunga la strada per diventare uomo… Così è quella per diventare un bravo scrittore… Felice Stella

Un particolare riconoscimento va a tutte le persone anziane (ottantacinquenni in su) del mio rione (borgo croci) che hanno contribuito. con la loro memoria storica, a riesumare questi vocaboli altrimenti sarebbero stati dimenticati.

L’autore.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

Felice Stella

‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne Il grande dizionario della lingua foggiana fuggeáne - taliáne con cenni storici e tradizionali. 15.000 lemmi in uso e in disuso…

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

© Copyright. by Felice Stella 2010 Stampato in Italia Printed in Italy Tutti i diritti riservati. Questo libro è protetto dalle norme internazionali sul copyright. È vietata la riproduzione o a uso interno o didattico. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere tradotta, ristampata o riprodotta. in tutto o in parte, con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, fotocopie, film, diapositive o altro senza l’autorizzazione scritta dell’autore Felice Stella, o degli aventi diritto. L’autore potrà concedere a pagamento l’autorizzazione a riprodurre una porzione non superiore a un decimo del presente volume. Le richieste di produzione vanno inoltrate all’autore Felice Stella. Scrivere un libro senza errori è in pratica impossibile, perciò sarò grato a chi vorrà segnalarmi eventuali disgrafie. Felice Stella via Occidentale n. 2 - 71100 Foggia Cell. 3497243913 web.tiscali.it/felicestella/ Edizioni 1 2010 Questo volume è stato stampato presso Grafiche 2000 Foggia

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

A mia moglie Curcetti Giuseppina e ai miei carissimi figli Teresa, Consiglia, Mario e Michele.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne PRESENTAZIONE

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne PREFAZIONE

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne INTRODUZIONE

Il vocabolario frutto del lavoro del lessicografo, è il libro che registra e spiega il lessico di una lingua, un’opera lessicografica specifica e settoriale. Scrivere un vocabolario comporta tantissima ricerca specialmente con la lessicografia, quella branca della linguistica che si occupa della compilazione di dizionari e lessici come questo. L’arte e tecnica della raccolta della definizione (formale, funzionale e soprattutto semantica) dei vocaboli appartenenti al lessico di una lingua o di un dialetto o di un gruppo di lingue o dialetti, è una vera e propria attività che ha per oggetto la redazione di dizionari di vario tipo, rivolti sia a descrivere una lingua o un ambito linguistico in un determinato momento o periodo della sua storia, sia a documentarne l’evoluzione e le trasformazioni attraverso i tempi. Questa disciplina sottopone al controllo di una continua evoluzione del lessico di una lingua verificando quali parole cadono in disuso (arcaismi) e quali si aggiungono e la arricchiscono (neologismi). La lessicografia è in stretta connessione con la lessicologia e la semantica, scienza che studia i significati delle parole e i rapporti che esistono tra loro. La storia ci dice che in Occidente le prime raccolte ordinarie di vocaboli di cui siamo a conoscenza risalgono all’ambiente alessandrino in cui furono compilati elenchi di termini alla tradizione omerica e ad altri poeti antichi. Nel periodo romano e bizantino ci sono alcune raccolte di termini arcaici, rari e tecnici. Nel medioevo comparvero diversi glossari bilingui di cui una delle lingue era il latino; dal VII secolo ebbero molto successo le Etymologiae d’Isidoro di Siviglia in cui l’autore, celebre padre della chiesa, dava spiegazioni pseudo - etimologiche, spesso piuttosto fantasiose, del significato di moltissimi termini latini. Nel 1612 apparve a Firenze il primo grande dizionario di una lingua europea, il Vocabolario degli Accademici della Crusca, che fu poi preso come modello da altre nazioni. Nel Seicento e nel settecento furono compilate opere monumentali quali il Thesaurus Linguae Grecae di Robert Estienne, il Glossarium mediae et infimae latinitatis di Chalet du Cange e il Totius latinitatis lexicon del veneto Egidio Forcellini (16881768). Ho voluto raccogliere tutti questi vocaboli per conservare una parte della nostra memoria lessicale, dico una parte perché sicuramente la restante è andata persa, vocaboli che se fossero stati trascritti sicuramente non sarebbero andati persi per il continuo passare degli anni. Il nostro vernacolo foggiano come tutti i vernacoli hanno bisogno di continue trascrizioni lessicali, perché da una generazione a un’altra il lessico cambia specialmente nella terminologia. L’autore

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne Facile lettura

Le regole da rispettare per una buona ortoepia e ortografia del vernacolo foggiano sono le seguenti: 1) Quando la vocale “ e ” non è accentata, è muta. Esempio: se è scritto, “MUZZECHÈJE” si legge “muzz chèje”. Invece, quando la vocale e è accentata, “è”, è sempre letta. Esempio: se è scritto “ PÈRE ” si legge “ pèr ”. 2) La vocale “ a ”, se non è accentata, si legge normalmente “ a ” Esempio: se è scritto “CAVALLE” si legge “cavall” Se la vocale a è accentata, “ á ”, e non appartiene all’ultima sillaba della parola, essa ha un suono gutturale, impossibile da descrivere. Esempio: se è scritto “SCAGNÁTE” si legge “ scagn te ” Quando la “ à ” cade sull’ultima sillaba, cioè quando l’accento è tonico e le parole sono tronche (ossitone), si legge normalmente, come in lingua italiana. 3) La regola concernente la vocale “ a ” vale anche per la “ o ” e per la “ u ”, quando esse non sono accentate. Se, invece, esse sono accentate si pronunciano nel seguente modo: “ ó ” - si scrive “MOTÓRE” e si legge “ mot re ” “ ú ” - si scrive “SCUPATÚRE” e si legge “scupat r”. 4) La vocale “ i ” si legge normalmente “ i ” Esempio se è scritto “NEMICO” si legge “nèmich” o “PIEDE” si legge “ pid” A volte è sostituita dalla vocale “e” Esempio se è scritto “VITE” si scrive “vete” è si legge “v t” 5) L’aferesi, nel vernacolo, sopprime una vocale o una sillaba iniziale. Esempio: se è scritto “il mare” si legge “ ‘u már ”, ecc. 6) La “ j ” è una semiconsonante e va usata a fianco della “i” o al posto della “i”, esempio: “jire”, - “mègghije” ecc… 7) La “k” si usa esclusivamente per vocaboli con fonetica “sck”, per esempio: “sckattóne”, “frisckètte”, “sckattamurte”, “friscke”, ecc… 8) Non sempre la T, si legge T, a volte è sostituita dalla D, come la S, dalla Z, la P, dalla B, la C, dalla G, e la F, dalla V. Queste varianti valgono solo per una corretta ortoepia del vernacolo foggiano e appartengono alla prima parte della grammatica, cioè: la fonologia, una vera e propria educazione linguistica.

(nota dell’autore)

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne Abbreviazioni

accr. accrescitivo v. trans. verbo transitivo agg. aggettivo. agg. indef. aggettivo indefinito va. verbo attivo agg. num. aggettivo numerale antiq. antiquato voc. vocale art. articolo. vezz. vezzeggiativo avv. avverbio cng. congiunzione f. femminile ger. gerundio interiez. interiezione loc. località m. maschile mdd. modi di dire naz. nazione

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neg. negazione nom. nominativo nt. neutro part.pass. participio passato pr. indef. pronome indefinito. pr. pronome prp. art. preposizione articolata prp. preposizione pt. participio passato rfl. riflessivo s.f. sostantivo femminile s.m. sostantivo maschile sgf. singolare femminile sgm. singolare maschile spr. spregiativo sup. superlativo v. rifl. verbo riflessivo v. verbo v.intr. verbo intransitivo

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

A, a a. voc. vocale con suono aperto: “a mamma mije”. Preposizione semplice, e prima lettera dell’alfabeto italiano. á. voc. vocale con suono gutturale: “ ‘a cása mije”. aa..! voc. comando ad un equino di camminare: “aa…! murèlle”. ‘a. prp. art. preposizione articolata; articolo determinativo: “ ‘A casètte mije”. a áse a áse. mdd. a stento a stento: “a áse a áse cia fatte ‘a pigghià ‘u trène”. a cagnà ‘a pèzze. mdd. cambiare stracci vecchi con bicchieri e piatti. a cagnà a chè. mdd. a quale scopo. a ccáse diavele. mdd. all’inferno: “spèriáme chè váce a cáse diavele quanne móre”. a ccullì. mdd. in quel modo: “tu è fà o a cussi o a ccullì”. a ccussì. mdd. in questo modo. a ciammièlle. s.f. a proposito, è andato alla perfezione. a ciavaduglije. s.m. a cavalcioni sulle spalle. a cullì. mdd. in altro modo: “sì… giovinò o accussi o accullì”. ‘a femmenèlle. s.f. fare i calcoli con le mani e le dita: “ ha fatte ‘i cunde a femmenèlle”. ‘a fèste ‘i becchire. s.f. la prima notte di nozze: “stasère migghijèra mije se sfascene ‘i becchire”. a la máne. mdd. di gente affabile: “Sò propije crestiáne a la máne”. ‘a levatóre. s.m. al lavatoio: “va a mamme va láve sti robbe ‘a levatóre”. a longhe d’agnúne. mdd. augurarsi che i mali stiano lontani da noi: “a longhe d’agnúne salúte a núje e no a lóre”. a lu. prp. art. al. ‘a majèstre ‘i criatúre. mdd. l’asilo nido: “e chè criucciare stáce ‘nda quèlla majèstre”. a prime acchitte. mdd. a prima vista. a pìzze. mdd. lavorare a cottimo: “uagliù sta fatiche l’agghije pigghiáte a pìzze”.

a quèlla vanne. mdd. dall’altra parte: “Ciccille… mittete a quèlla vanne che fra póche passe ‘a pustále”. ‘a poste. v. s.f. spiare: seguire di nascosto e con attenzione azioni e comportamenti altrui per curiosità, per informazione o per riferire ad altri. Cercare di conoscere. ‘a púpe. s.f. polizia; attività amministrativa diretta alla tutela dell'ordine pubblico. Bambola. a remóre. s.m. anche mdd. fervore; mettere fervore a un bambino o una persona. “ ‘a fenisce de mètte ‘a remóre ‘u criatúre”. ‘a resvèglije. s.m. orologio con la suoneria: “e mise ‘a resvèglije pe dumáne matine”. ‘a seconde. s.f. placenta; organo aderente alla parete dell'utero con funzione di nutrire il feto al quale fornisce gli elementi per l'accrescimento attraverso il cordone ombelicale, e che viene espulsa dopo il parto. ‘a sègge d’a vammáne. s.f. sedia; quando l’ostetrica veniva chiamata da una partoriente, si recava accompagnata da un facchino che portava sulle spalle una specie di cassa, trasformabile in una comoda poltrona, sulla quale si sedeva chi doveva partorire. ‘a smìtte. mdd. la smetti, la smetti di dire o di fare. ‘a statuá d’u tèsóre. s.f. statua; monumento eretto nel 1651 e dedicato a Filippo IV d’Aragona nel periodo della transumanza per segnare il punto d’incontro dei tratturi per l’Aquila e per siponto quando le pecore dall’Abruzzo venivano a pascolare in Capitanata. Si trova a Foggia all’inizio di via A. Manzoni. Fu costruito dai pastori foggiani per ringraziare colui che aveva tolto le tasse sulle pecore che entravano a Foggia durante la transumanza. a sanghe cavede. mdd. quando una persona cade e al momento non avverte alcun dolore, poi si manifesta successivamente: “Chè vuje quillu povere crestiáne a sanghe cavede na sendúte ninde, po… sò arruáte ‘i delure forte”. a tire. mdd. se riesco ad averlo vicino lo rimprovero; “si me vène a tire ce ne diche quatte e púre de chiù”. abbacáte. v. calmato, abbattuto moralmente; riferito a persone o animale:

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne “Finalmènde sé abbacáte stu ciucce”. abbacchijáte. v. abbacchiare; deprimere, che soffre di depressione, avvilito, abbattersi: “Stàce abbacchijàte ‘u crestiáne”. demoralizzato. abbadà. v. badare, custodire; stare attento a qualcuno o a qualcosa: “ l’agghià abbadà o no sta cáse..!”. abbáde. v. attento. abbaglià. v. abbarbagliare; abbagliare fortemente per eccessiva luminosità. abbagnà. v. inzuppare; bagnare il pane nel sugo “Geruzze… e funúte d’abbagne ‘u páne ‘ndo zuche a mamme”. abbajà. v. abbaiare; detto del cane, emettere il caratteristico verso alto e ripetuto, in segno di rabbia, minaccia: “quillu cáne na fenèsce d’abbajà”. abbaje. s.m. abbaio; verso caratteristico del cane. abbájene. s.f. abbaiata; abbaiamento fatto da più cani: “e fèsse e cume abbáje quillu cáne”. abballà. v. danzare, ballare; termine usato per minacciare una persona: “t’agghià fà abballà cumè ‘i surge rusce”. abbalenà. v. abballinare; alzare e ripiegare i materassi per dare aria al letto. abbalúte. agg. stanco: si dice anche: “abbalite”: “Sé abbalúte ‘u ciucce”. abbandunà. v. abbandonare; lasciare per sempre persone o cose. abbandunáte. part. pass. abbandonato: “l’anne fatte e abbandunáte ‘o criatúre”. abbandóne. s.m. abbandono; stato di chi o di ciò che è abbandonato. abbangà. antiq. bagnare: “mo … hagghije abbangá l’urte ne ce pozze venì”. abbarrucà. antiq. s.f. acciabattare, strafalciare, sproposito grossolano. abbaruccáte. antiq. v. compiere una cosa con negligenza: “ ‘u cavezóne ‘a sarte l’ha tutte abbaruccáte”. abbasáte. agg. persona matura ed equilibrata: “èje abbasáte ‘u uagliόne”. abbasce. avv. sotto, giù: “abetene abbasce a nu funachètte quilli murte de fáme”. abbasciù. s.m. lampada da salotto con paralume: “stúte abbasciù e jimmece a corche Genì”.

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abbastanze. avv. abbastanza: “ne tènghe abbastanza de robbe, avaste…”. abbáte. agg. stai attento: “abbáte a quillu sgalliffe chè ‘mbrogghije”. abbatte. v. buttare giù: “sadda abbatte quillu múre o no?”. abbattere. v. abbattere; gettare giù, far cadere battendo. abbattúte. v. scoraggiato: “stáce abbattúte ‘u crestiáne”. abbazije. s.f. abbazia; casa religiosa di monaci o monache, con possedimenti territoriali: abbazia di Montecassino. Badia. abbecà. v. abbicare; riunire, disporre in bighe, detto di covoni e simile. abbeffejanne. v. vedendo: “è da stammatine chè ‘u stáche abbeffianne a quillu mariungille”. abbeffejáte. s.m. visto; l’ha visto: “l’agghije abbeffiáte búne ‘o signurine”. abbeffejèje. v. vedere, scorgere: “quille n’abbeffijèje chiù cumè na vόte”. abbeffià. v. vedere, percepire con gli occhi la realtà concreta. abbeffijáte. s.m. visto, l’ha visto: “l’ha beffijáte búne”. abbellà. antiq. v. abbellire, ornare rendere più bello con decorazioni. abbellì. v. abbellire;rendere più bello mediante ornamenti. abbellemènde. s.m. l’abbellire; artificio usato per rendere più bello qualcosa. abbendà. antiq. v. fasciare con bende, abbondare. abbendáve. antiq. s.f. avventava, scagliava. abbèrghe. s.m. albergo. abbese. s.m. abuso, uso cattivo, illecito. abbesogne. s.f. necessità, bisognare, occorre, si dice anche: “abbesugne”. abbessinije. naz. Abissinia. abbesugnà. s.m. aver di bisogno: “pόte sèmbe abbusegnà ‘a scále purtatille”. abbesugne. s.m. bisogno: “recurdete chè púje avè abbesugne de mè”. abbetà. v. abitare, dimorare: “me ne váche abbetà a nata vanne”. abbetáte. part. pass. abitato: “hagghije abbetáte ‘ndè crúce”. abète. s.m. abete; pianta ad alto fusto delle Conifere, sempreverde, con rami quasi

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne orizzontali digradanti verso la cima. Legno di abete. abbete. v. abita: “quèlle abbete lundáne da qua”. abbetine. s.m. abito piccolo, scapolare; pezzo di stoffa a forma di cuore contenente figurine di santi contro il malocchio, veniva messo ai neonati, bambini e adulti che partivano per le armi. abbetuà. v. abituare: “mo tè abbetuà, miche si pratiche a sta fatiche”. abbetuáte. v. abituato; che ha l’abitudini o buona educazione: “oramáje sé abbetuáte ‘u crestiáne”. abbetudene. s.f. consuetudine, abitudine: “mo e fà abbetudene”. abbeverà. v. abbeverare; fare bere, specialmente agli animali: “l’agghije abbeveráte ‘i cavalle”. abbeveratόre. s.m. abbeveratoio; recipiente o luogo in cui le bestie bevono: “purte ‘i vacche a l’abbeveratόre o “abbeveratúre”. abbezzèffe. part.pres. abbondante; che è in grande quantità: “chióve a bezzèffe”. abbièttà. antiq. v. obiettare, cioè vile, spregevole. abbijà. part.pass. avviare, cominciare: “na rièsce abbijà sta tomobbele” abbijarse. v. avviarsi, mettersi sul cammino da percorrere. abbijáte. part.pass. avviato: che è messo o si è messo in via, in cammino, in moto: “èje da mèzzόre chè sé abbijáte Genille”. abbije. v. mi avvio: “quanne l’abbeje stu motomme”. abbisse. s.m. abbisso; profonda voragine, baratro. abbonaneme. s.f. buonanima; persona defunta degna di memoria affettuosa e rispettosa: “abbonaneme de tatarόne ère bráve…”. abbordà. v. affrontare, andare in contro con audacia e risolutezza. abbordáte. s.f. striscia di vario materiale usata per guarnizioni. abbottapezzinde. s.m. pasto misero, cibo di cucina economica: “stu magnatorije éje n’abbottapezzinde”. abbotte. agg. gonfio, gonfiato: “mo t’abbotte l’ucchije”.

abbozze. agg. che non parla, stai zitto: “tu… abbozze e camine”. abbracà. s.f. raucedine; perdere la voce: “te púje abbracá ‘a vόce statte citte”. abbracáte. agg. rauco abbassamento di voce: “sé abbracáte ‘a vόce. abbraccètte. s.f. andare sotto braccio: “ è vedè cume jèvene abbraccètte ‘i nammuráte”. abbracúte. agg. rauco, abbassamento della voce: “tène ‘a vóce abbracúte ”. abbramanne. v. rubare, vanno a ruba: “vanne sckitte abbramanne sti mariulazze..!”. abbrazzà. v. abbracciare; cingere e chiudere tra le braccia dare abbraccio: “s’anna abbrazzà fráte e sóre anna fà páce”. abbrazzáte. s.f. abbraccio ricevere abbraccio: “po a nu cèrte punde se sò abbrazzáte padre e figghije”. abbrevià. v. abbreviare, fare più breve, accorciare. abbreviáte. v. abbreviare; riduzione di qualcosa, nella durata o nell’estensione. abbrevogne. s.f. vergogna, turbamento e timore che si provano per alcune azioni: “sé mise a vergogne ne c’è venúte ‘u ‘nfamóne”. abbrile. s.m. aprile: “aprile cacce ‘u fiόre e magge áve l’onόre”. abbrucà. antiq. v. diventare rauco. abbrucáte. antiq. s.m. rauco, che ha voce roca per raucedine. abbrunzà. v. abbronzare, dare il colore del bronzo: “quèlla spallère de litte le jì abbrunzà d’o brunzatόre”. abbrunzáte. s.f. coloritura bruna, abbronzata: “Sé abbrunzáte ‘a gagge”. abbrurrà. antiq. v. bruciare la biancheria durante la stiratura si può dire anche: “agliarà”. abbrusciáte. part. pass. bruciato, arso; che è consumato dal fuoco: “sé abbrusciáte ‘u vestite”. abbrustì. antiq. arrostire, cuocere per azione diretta del calore. abbrustulì. v. abbrustolire;far prender colore a un alimento sulla viva fiamma o nel forno: “ ‘U spettà… l’agghià fà abbrustulì ‘i fáfe o no?”. abbucà. s.f. finire di riempire la bottiglia fino all’orlo.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne abbucatúre. s.m. il buon sapere del vino, la dolcezza: “stu vine tène na bbèlle abbuccatúre”. abbuccà. v. abboccare; riempire fino all’orlo: “ ‘a vuje abbuccà sta tammiggiáne”. abbuccàte. s.f. credere in qualcosa che non e vero: “abbuccáte ‘u balènghe”. abbucche. s.f. rabboccare, finire di riempire la bottiglia fino all’orlo: “abbucche ‘a buttiglije se no ‘u vine se ne váce d’acite”. abbuffà. v. abbuffarsi; mangiare avidamente e in gran quantità. abbufacchià. agg. gonfio, gonfiato: “nu facènne magnà chiù se no ‘u fáje abbufacchià ‘o criature”. abbufacchijáte. agg. gonfiato: “madonne e cume sé abbufacchiáte Nenille ” si dice anche: “ bufacchiáte”. abbufalanne. avv. due anni fa: “quille Geruzze e murte abbufalanne páce a l’anema súje”. abbufenáte. s.f. grano danneggiato dal vento bufone: “ e fèsse chè bufόne chè ha menáte a destrutte tutte ‘u gráne”. abbuffáte. v. abboffarsi; riempirsi avidamente e scompostamente di cibo. “ sé abbuffáte ‘u purcacchiόne”. abbuffete. v. mangia; ordinare a qualcuno di mangiare scompostamente, o prendere qualcosa in grandi quantità. “abbuffate pezzènde”. abbulì. v. abolire, annullare togliere del tutto: “sta règule l’amma abulì ne váce bóne”. abbunà. v. abbonare, defalcare una parte del debito: “sti spicciule l’amma abbunà”, fare l’abbonamento: “sé abbunáte”. abbunamènde. s.m. abbonamento: “hagghije fatte abbunamènde ‘o trène apposte pe tè”. abbunáte. s.f. tipo alla buona: “chè vuje si quillu crestiáne éje abbunáte”. abbundande. agg. abbondante;che è in grande quantità. abbondanze. s.f. abbondanza; gran quantità di ogni cosa. abbundanzijire. s.f. abbondanziere, era un pubblico ufficiale addetto alle approvvigioni della città. abbune abbune. inter. una cosa fatto con pentimento: “mannagge a mè, abbune abbune,

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me sò júte a sckaffá mizze a quilli dóje prescègne”. abburaccià. v. abborracciare; fare qualcosa male, in fretta e senza attenzione. abburdà. v. abbordare; disputarsi incontro a una persona, cogliendola alla sprovvista: “a si o no Nenille a rièsce abburdà a Senèlle”. abburdáte. v. conquistare; far innamorare: “ ‘a sò riuscite abburdà a Jajètte”. abburde. v. Abbordare. abburrete. s.f. essere stufo della stessa cosa: “nanninne mè abburrete che sta menèstre, tutte ‘i sante jurne ‘a stèssa cóse”. abburtete. s.f. abortita: “ sé abburtete Seppine ”. abburtì. v. abortire: “Miolle se vόle jì abburti, a ditte chè su vóle tenè ‘u criatúre”. abbusà. v. abusare: “ne te púje abbusà, quèlle éje na fèmmene, sa stà”. abbuscáte. s.f. abboscato, fatto di frasche. abbusckà. s.f. ricevere percosse, ottenere qualcosa: “ogge hagghià vedè d’abbusckà ‘a jurnáte ”. abbusckáte. s.m. guadagno; ciò che si ricava in denaro o altro da un’attività: “ogge hagghije abbusckáte ‘a jurnáte”, chi ha ricevuto percorse: “Geruzze s’abbusckáte nu bbèlle paliatáne”. abbuscke. s.m. minaccia di botte: “ne ce jènne da quille se no abbuscke taccaráte”. abbúse. s.m. abuso, uso cattivo, illecito: “e quiste éje n’abbúse chè fáje, nu puje fa ”. abbuttà. v. abbottare; far diventare gonfio con un pugno; dilatare con fiato; rimpinzarsi, abbuffarsi: “mo… me lè fà abbuttà stu ballóne!!”. abbuttaminde. s.m. gonfiamento, imbronciarsi di persona che si trova in uno stato d’animo che non sopporta una data cosa. abbuttarse. v. gonfiarsi: “na fenèsce d’abbuttarse ‘a vicce”. abbuttáte. part.pass. gonfiato, persona che si vanta e ha considerazione sproporzionato al suo valore. abbuttenà. v. abbottonare, chiudere un indumento con bottoni infilandoli negli occhielli corrispondenti: “ hagghije vulúte tutte abbuttenà ‘u tèle d’u camion”. abbuttunatúre. s.f. abbottonatura; l’atto dell’abbottonare.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne abbuttesije. mdd. questo è il motivo. abbuttunà. v. abbottonare; chiudere un indumento coi bottoni infilandoli negli occhielli corrispondenti: “abbuttune ‘a cammise a mamme”. abbuttune. v. abbottona; “ Abbuttune ‘a cammise a mamme”. abbuverà. v. dissetare, levare la sete, appagare: “ purte abbuverà ‘i vacche, nu vide chè mo morene de sècche ”. abbuzzà. v. abbozzare, zittire, frenare il proprio risentimento, pazientare, lasciar correre si dice anche: “accagghijà”. abbuzze a tè. mdd. non parlare stai zitto: “ magne e abbuzze a tè”. abbuzze. agg. zitto; che non parla: “ abbuzze e ne parlanne ”. abefanije. s.f. Epifania, festa che commemora la visita dei Magi alla grotta di Betlemme (6 Gennaio). abeletà. agg. abile, bravura, valente, esperto. abènde. s.m. riposo, amento, striscia di cuoio che gli antichi romani fissavano all’impugnatura del giavellotto per meglio lanciarlo; riposo cessazione o interruzione di attività, fisica: “ mo stáce abènde ‘u ciucce”. abène. s.f. briglia; insieme dei finimenti con cui si guida il cavallo (testiera, filetto, morso e redini): “ pigghije abène d’u cavalle ”. abete. s.m. abito, capo di abbigliamento. abetine. s.m. abito piccolo; pezzo di stoffa a forma di cuore contenente figurine di santi contro il malocchio. abièttà. agg. spregevole, che è degno di disprezzo, ignobile, vile. abolle. antiq. antica veste militare o da viaggio. abrencà. antiq. darsi da fare. abripà. antiq. staccarsi dalla riva prendere l’abbrivo. acaffà. antiq. strappare di mano e portare via con forza. acagge. s.f. l’amante, chi è legata a un’altra persona da una relazione amorosa. acalà. v. calare, far muovere lentamente dall’alto verso il basso; abbassare: “ ‘a vuje capì chè tè calà púre tu...”. acarúle. s.m. agoraio; astuccio per gli aghi, “ pigghije l’acarùle chè hagghià cóse ‘a vennèlle” agoraio.

accacagghèje. s.m. balbetta, parlare con titubanza, pronunciare in modo confuso e spezzato. accacagghià. v. tartagliare, balbettare; parlare ripetendo più volte la lettere o la sillaba: “ si… mo ‘a fenèsce d’accaccagghià Liline ”. accacagghije. s.f. tartaglia, balbetta. accacagnutte. avv. prendere in giro, spesso con frequenza: “ lè pigghiáte accacagnùtte ‘u fatte”. accacagnútte. avv. ritornare sullo stesso argomento: “oramáje l’anne pigghiáte acacagnúzze ‘u fatte quilli scilleráte ”. accadèmije. s.f. accademia, scuola filosofica fondata da Platone ad Atene nel IV secolo a. C.: associazione permanente di studiosi. accadije. v. accadde: “ quillu ‘u fatte accadije tanta timpe fa”. accaffà. antiq. v. afferrare, prendere e tenere stretto con forza, scippare, afferrare. accagghià. v. ascoltare, stare a sentire attentamente: “ vuje accagghià se no… ne capisce ninde”. accagghije. v. stare zitto: “ uagliò accagghije e fà ‘u duère tuje”, si dice anche: “ abbuzze ”. accagne. s.m. fare cambio: “ ‘u fa taccagne ‘i fegurine ck’i pallucce?. accáje. antiq. zitto, che non parla. accalicalì. s.m. gioco di strada per ragazzi: “ Ualiù amma jucà accalicalì”. accalletarà. antiq. organizzare, ordinare, disporre, preparare. accambáte. s.f. accampato; sistemarsi in un accampamento: “finalmènde ce sime accambáte”. accampamènde. s.m. accampamento, stanziamento di truppe sotto tenda: “ stanotte dormine d’accampamènde”. accanì. v. pr. accanirsi, ostinato, tenace, furioso: “ tu lè fenèsce ne tè accanì condre mariteme”. accanisce. s.f. accanisce, infierire con ostinazione contro qualcuno: “ Ho..! Ma quanne s’accanisce nu smuve de nisciúna manère. accanúte. part.pass. accanito, ostinato, tenace, furioso: “ ma vide a quille cume sé accanúte condre Marittille”.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne accanzà. antiq. mettere da parte, recuperare, riacquistare nel possesso e nell’uscio che era nostro o che ci era stato tolto. accapannáte. s.f. cielo nuvoloso: “ ‘u cile s’èccapannáte adda chióve”. accaparrà. v. accaparrare, fissare un acquisto dando o ricevendo caparra: “ chè dice Giuanne l’amma accaparrà ‘u funachètte se no cia frèchene l’ate”. accaparráte. s.f. assicurarsi la caparra: “ me l’hagghije accaparráte appartamènde”. accápe. avv. accapo o a capo; al principio di una riga, della riga seguente. accapellà. s.f. accapigliarsi, pigliarsi per i capelli, accapellare. accapetulà. antiq. accapitellare; mettere alle due teste del libro rilegato due corregiuoli che si chiamano capitelli. accapezzà. s.f. mettere la cavezza al cavallo: accapezzare ridurre con il martello una pietra di forma regolare: non trovare la soluzione. accapezzatóre. s.m. abigeo, ladro di bestiame: “ a Nenille l’anne arrestáte chè facève l’accapezzatóre”. accapèzze. s.f. trovare il bandolo della matassa; si dice anche: “ accapizze ”. accapì. v. capire, intendere, afferrare, comprendere con la mente. accapizze. s.m. trovare il bandolo della matassa; si dice anche: “ accapèzze”. accapputtáte. v. rotolare; far girare più volte su stesso una macchina: persona andata in rovina: “ don Mimmì sé accapputtáte tutte a prupijetà”, indossare il cappotto. accapuzzáte. s.f. colpire col capo, dare testate: “L’hagghije pigghiáte accapuzzáte”. accareggià. antiq. illudersi, credere ciò che non è. accarezzà. v. accarezzare, carezzare; accarezzo; sfiorare con carezze in segno d’affetto: “ ‘u vúje accarezzà a stu criatúre assemmègghije chè ne tè figghije”. accarezzáte. v. carezzare: “a mamme prime de murì l’hagghije accarezzáte”. accarnà. antiq. s.f. fare penetrare qualcosa nella carne. accarrà. s.f. trasportare i covoni di grano col carrettone: “ ‘u vulime accarà sóp’o carrettóne stu gráne”.

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accarrannanze. v. travolgere, spingendo tutto violentemente avanti: “ si l’hagghije ‘ngramme a Senèlle me l’hagghià accarrannanze”. accartucce. s.f. accartoccia; piegare: “accartucce ‘i varóle Miolle” accartuccià. v. accartocciare; piegare a forma di cartoccio: “ ‘i vuje accartuccià sti sicce”. accartucciáte. part. pass. accartocciato, piegato a forma di cartoccio: “ ‘u scondre è státe forte, ‘i tomobbele se sò accartucciáte cumè na segarètte”. accasáte. s.f. sposato che ha messo su casa: “ finalmènde sé accasáte ‘a zetellóne”. accascà. antiq. accadere, succedere. accascètte. s.f. mettersi dietro: “ uagliò mittete a cascètte chè si ‘u luteme da caraváne”. accasciáte. part.pass. accasciato, stroncato; caduto: “Giuanne tutt’assime sé accasciáte ‘ndèrre e ne sé vezáte chiù”. accasijóne. s.f. occasione; caso favorevole od opportuno: “ ‘o mercáte hagghije truáte bbèlli robbe d’occasióne”. accatarrà. s.f. darsi da fare, preparare, predisporre: “ agghije accatarrà ‘i recchitèlle se no ne s’asciughene a timpe. accatarráte. s.f. tenere il catarro: “ stáce accatarráte ‘u vècchije”. accatevà. s.f. attirare la simpatia. accattà. v. comprare, compro, compre, acquistare una merce o simile, pagandone il prezzo; “ hagghije accattáte nu chile de mèle”, partorire; espellere il feto al termine della gravidanza: “ natè dúje jurne e Senèlle adda accattà”. accattáme. v. compriamo: “accattáme dóje castagna” accattáte. v.tr. comprate. accatte e vènne. s.f. incettatore; colui che compra e vende la merce usata, incetta di merce: “ quille Larduzze… accatte e vènne tutte cóse” . accatte. v. compri; acquisto in genere: “ accatte nu chile de mèle”. accattevà. s.f. attirare la simpatia: “ su vóle accattevà chi solde ‘o criature”. accatteváte. s.f. guadagnarsi la stima di una persona: “ se l’ha accatteváte bbèlle bbèlle”.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne accavallà. s.f. allestire molti covoni: “ specciamece chè amma angóre accavallà tutte quillu gráne”. accavalláte. s.f. gambe a cavalcioni; persona armata: “ stateve attinde chè quilli delinguènde vanne sèmbe accavalláte”. accavalle. v. cavalcare; montare un cavallo o un altro animale; termine usato quando si porta una persona a cavalcioni sulle spalle: “ purteme a cavalle chè hagghije pigghiáte na storte ‘o pide”. acce. s.m. sedano: “acce, chè bbèlle vine sacce, s’avutáje ‘u fenocchije jimicinne a cocchije a cocchije, respunnije ‘a pastenáche quilli dúje stanne ‘mbriáche, decije ‘u rafanille, ije sò ‘u chiù puverille. accedeminde. s.m. ammazzamento; uccisione. accedendále. s. f. accidentale; dovuto al caso, alla sorte: “ ‘u scondre è státe accedendále”. accedetorije. s.f. uccisione; privazione della vita: “ mizze ‘a chiazzètte se sò sparáte e cè státe n’accedetorije”. accedirle. s.m. ammazzarlo; dare la morte in modo violento: “ e mène mále chè ruáte a pulezzije se no a Giuanne ‘u putèvene púre accedirle”. accègge. antiq. beccaccia: “che bbèlle accègge chè fatte”. acceláne. antiq. melanzana; pianta erbacea delle tubiflorali di origine asiatica con grossi frutti a bacca violacei o bianchi: “ogge facime a parmiggiáne che l’acceláne”, panno misto di lana e cotone: “ pigghije l’acceláne chè ‘u cummegghiáme ‘o criatúre”. accènde. s.m. accento; segno che si può trovare sulla vocale della sillaba tonica: “ qua ce vóle l’accènde se no éje sbagliáte a paróle”. accènze. antiq. soldato soprannumerario; oltre il numero stabilito. acceprèvete. s.m. arciprete; titolo di parroco o canonico: padre Grègorije éje acceprèvete”. accerà. s.f. accigliarsi; corrugare le sopracciglia per sdegno, ira, meditazione: “ mochè váche l’agghià accerrà accussì me capisce”. accerráte. s.f. guardare con sdegno: “ cume l’agghià accerráte sé státe citte… ‘u scème”. accèrtamènde. s.f. accertamento; l’accertare, assicurare, appurare con certezza: “ ‘u guardia

pisciacchije a fatte l’accèrtamènde, e secondo mè ‘a cása popoláre ne l’anne sta vóte”. accertáte. s.m. accertato; l’accertare: “ ‘i fatte sò ruère pecchè m’agghije accertáte ije”. accèrte. v. assicurare; appurare con certezza; idea precisa: “ quanne váche m’accèrte ije”. accese. s.m. ucciso; chi è stato privato della vita: “ francocce è státe accese”. accetille. s.m. sedano piccolo; pianta coltivata come ortaggio con foglie aromatiche: “ e mise l’accettile ‘ndo bróde”. accètte. s.f. ascia, scure, utensile per abbattere alberi e lavorare il legname, costituito da una lama d’acciaio in cui è inserito un manico di legno: “ pigghijene accètte chè agghià spaccà ‘a lègne”. accettúte. antiq. zittito; fatto star zitto: “ quille cume a viste ‘o padre sé accettúte”. accèόme. s.f. persona bastonata, ferita, insanguinata: “ a sciaminghe c’ianne fatte nu paliatóne a acceóme, l’anne rumaste murte ‘ndèrre”. acchiandà. s.f. mettere radici, acchiantare, attecchire, allignare. acchiappà. v. acchiappare, acciuffare, afferrare, abbrancare, prendere. acchiappe. v. prendere, afferrare, catturare: “ si l’acchiappe ne sa passe lisce sta vóte” acchiaráte. s.m. ubriaco; detto di chi si trova in condizioni di etilismo acuto: “ sé acchiaráte búne búne ‘u ‘ndelenò”. acchià. antiq. vedere; percepire con gli occhi la realtà concreta: “l’agghià acchijà a ‘ndo váce”. acchijále. s.m. occhiali: “Marì pigghije acchijále a tattà, chè lègge quèlla carte de maccarúne”. acchijandà. v. acchiantare, crescere, barbicare; mettere radici: “ ‘a vigne s’accummèzze acchijandà bóne”. acchijandáte. v. attecchire, prendere vigore: “ a barbatèlle sé acchijandáte” . acchijangà. v. pestare la terra con i piedi: “ ‘a tèrre volèsse acchijangáte tutta quande”. acchijappà. v. acciuffare; afferrare chi cerca di fuggire: “ ‘i guardije ne sò riuscite acchiappà… ‘o mariulle”.. acchijáte. antiq. vedere; percepire con gli occhi la realtà concreta.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne acchije. antiq. vedo; “ A ‘ndo stáce ije nu acchije”. acchijúne. avv. nientedimeno, addirittura. acciacatille. s.m. di chi non sta bene in salute: “ papanonne stáce nu póche acciaccatille”. acciaccà. v. calpestare; schiacciare forte e ripetutamente coi piedi, pestare, schiacciare, si dice anche: “ ciaccà”. acciaccáte. part. pass. schiacciato; che ha perduto la forma originaria in seguito a forte compressione: “l’úve lè acciaccáte tutta quande”. acciaccavecille. s.m. chi ha i piedi piatti; allodole prese con le tagliole o pestati dai terrazzani di notte. acciaffà. v. acciuffare, afferrare; prendere e tenere stretto con forza: “te convine chè l’acciaffe sti solde se no ‘i pirde”. acciaffarene. si azzuffarono, fecero lite. acciaffáte. v. acciuffare; afferrare chi cerca di fuggire. acciaffe. v. prendere qualcosa: “ T’agghije ditte acciaffe e camine”. acciaffele. s.m. prendilo, fermare una persona in corsa. acciále. antiq. acciaio: “ St’acciále éje tuste ne se búche”. acciammattà. v. lavorare svogliatamente e male. acciammattόne. s.m. incompetente, confusionario nel lavoro. acciarine. s.m. acciarino, piccolo strumento d’acciaio col quale, battendo la pietra focaia, si producono scintille per accendere l’esca. acciavattá. s.f. far le cose senza prestare attenzione. acciavattáte. s.f. cosa fatta male: “ lè acciavattáte ‘i lastre”. accide. v. uccidere, ammazzare, assassinare; far morire, privare della vita. accio. s.m. sedano, si dice anche “ acce”. accise. part. pass. ucciso; chi è stato privato della vita: “ a Menille l’hanne accise ‘i carabenire”. accisma. antiq. tagliare, dividere, separare; fendere un corpo usando una lama affilata o altro strumento tagliente. accitte. v. accettare; ricevere di buon grado ciò che viene offerto. acciuccá. antiq. v. ubriacare; rendere ubriaco.

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acciuccáte. agg. ubriaco; detto di chi si trova in condizioni di etilismo acuto: “ sé acciuccáte ‘u gagge”. acciungà. v. stare fermo come un paralitico, si dice anche: “acciuncà” acciungáte. v. azzoppato; fermo come un paralizzato, si dice anche: “acciuncáte”. acciunghete. s.m. Stai seduto. acciunne. s.m. uomo affemminato. accivanzà. antiq. risparmiare mettere in serbo. acclise. s.m. eclisse; temporanea invisibilità di un astro per interposizione di un altro. accocchije. avv. insieme; in reciproca compagnia o unione; o quando si dice una parola fuori posto: “ mo chè c’iaccocchije stu fatte..? ”. accogghije. v. raccogliere, prendere, levare, sollevare da terra: “dumáne amma jì accogghije ‘i fafe”. accojatà. v. calmare; ridurre alla calma, acchetare, chetarsi. accolle. s.m. rialzo, pezzo di cuoio che serve per ingrossare la tomaia delle scarpe. accomede. s.f. sistemazione, ordinamento; lavori di pulizie in genere: “ ha fatte cèrti accomede ‘nda cáse che ne se canosce chiù”. acconde de putèje. s.m. uomo di bottega. acconde. v. raccontare, riferire: “ acconde… acconde cumè júte ‘u fatte”. acconge. v. aggiusta, aggiustare; rimettere in funzione, in ordine, in regola; ornamento per la testa, velo della sposa: “ chè bbèlla acconge chè tenève ‘a spóse”.. accorde. s.m. accordo; unione armonica di sentimenti, opinioni: “ se sò mise d’accorde tutte e dúje ‘i crestiáne”. accorge. v. vedere, rendersi conto a un tratto di qualcuno: “ vattine da qua… angóre se n’accorge mamme e m’accide”. accorsáte. antiq. negozio accreditato e molto frequentato; anche “ accursáte”. accosissije. s.f. così sia. accredendà. antiq. fidanzarsi ufficialmente: “sè accredendáte ‘a uaglióne”. accredendà. s.f. fidanzarsi ufficialmente. accredendáte. antiq. si è fidanzato ufficialmente. accredènze. s.m. credito; somma di danaro alla quale si ha diritto.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne accrejanzáte. part. pass. garbato che ha garbo, gentilezza, cortesia, educato, avere creanza. accrezijóne. s.m. richiamo verbale. accrumite. antiq. sanghe raggrumato: “ te convine jì ‘o spudále chè ‘u sanghe sé accrumite”. accucce. s. m. ordine al cane di stare seduto a terra. accucchià. v. unire, accoppiare, congiungere, mettere insieme, accostare o mescolare due o più cose o parti tra loro, così che diventino una cosa sola. accucchijáte. pt. agg. accoppiato, unito, appiccicato riferito a due persone della stessa natura, che agiscono all’unisono. accucchije. v. unire; congiungere, accostare o mescolare due o più cose o parti tra loro. accuccià. v. accucciarsi; rincantucciarsi dei cani dentro la cuccia. accucciáte. part. pass. accucciato: “ E viste cume sé accucciáte ‘u cáne”. accuccularse. s.f. porsi a sedere sui calcagni. accucculáte. v. accovacciato, piegato su se stesso, rannicchiarsi, acquattarsi: “ quanne sò rièntráte ‘a cása, ‘e criatúre l’hagghije truáte accucculáte che jucavene”. accuculúne. s.m. seduto sulle calcagna. accugghije. v. raccogliere, raccogli, prendere, levare, raccogliere da terra: “ accugghije ‘i pesille chè ci jame a vènna mizza a chiazzètte”. accugliènze. s.f. accoglienza; atto e modo di accogliere: “ pecchè mavèssa macchià l’aneme a mè m’hanne fatte na bbèlla accugliènze”. accujatà. v. fare inquietare, zittire un bambino. accujetáte. v. acchetare, acquietare, quando un neonato non piange più: “ mène mále chè sé accujetáte ‘u criatúre senò avèsseme fatte nata nuttáte”. anche: “accujitáte” accujità. v. acquietare, calmare, si dice anche: “accujetá”. acculále. antiq. rialzo che viene messo nelle scarpe. acculavinte. s.f. camminare col vento a favore: “ Lunarde tante è ruáte prime ck’a besclètte chè pedaláve acculavinte”.

acculláte. s.f. accollarsi le proprie responsabilità. accullì. avv. in quel modo. acculmáte. v. colmare; riempire un recipiente fino all’orlo, colmare una misura: “ tatà ‘a tammiggiáne l’hagghije acculmáte”. acculmatúre. s.f. colmatura, parte di contenuto che supera l’orlo di un recipiente colmo; aggiunta di vino alle botti per integrarne la perdita avvenuta durante la fermentazione. acculme. agg. colmo, pieno, rabboccante. accumandige. antiq. patto con cui un comune o un signore si poneva sotto la protezione di un altro. accumbagnà. v. accompagnare, andare insieme, seguire un corteo: “ hagghije fatte tarde pecchè hagghije júte accumpagná nu murte”. accumbagnaminde. s.m. accompagnamento; chi esegue un accompagnamento. accumbagnáte. v. accompagnare; andare insieme con qualcuno per fargli compagnia: “ ‘ndo nutáje m’accumbagnáte Sasunde”. accumbagnatóre. s.m. accompagnatore; chi accompagna. accumegghià. v. coprire, mettere una cosa sopra o attorno a un’altra per proteggere, nascondere, chiudere. accumegghijáte. part.pass. coperto, chiuso, riparato, protetto: “ ‘a robbe accumegghiáte na cáche ‘a mosche”. accumenzà. v. iniziare, incominciare, intraprendere, avviare: “ mè... dimme quanne vuje accumezà a fategà..?”. accummètte. v. commettere, congiungere duo o più cose, incastrarle insieme. accummizze. v. incominciare, imprendere a fare, dire, pensare: “ uagliò me sa chè accummize búne ne jáme daccorde accussì”. accumumaggine. s.m. accomunamento, l’atto e l’affetto dell’accumunare. accumumaggiόne. s.m. accomunamento, mettere in comune, far comune, l’atto e l’affetto dell’accomunare. accuncià ‘i piatte. v. acconciare, aggiustare, riparare; riparare i piatti col filo di ferro e rifinirli col gesso. accuncià ‘u stomeche. v. mangiare, rifocillare, ristorare lo stomaco: “ mè... mo

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne m’agghije accunciáte ‘u stomeche putime fategà”. accundà. v. raccontare, riferire parole o avvenimenti, specialmente a voce. accundamènde. s.f. notizia, cognizione, conoscenza, informazione. accundandà. v. accontentare, contentare, soddisfare, appagare. accundassènde. s.f. vedere per filo e per segno come sono andati i fatti. accunde de putèje. s.m. racconti di bottega. accunde. s.m. acconto del salario; anticipazione di parte di una prestazione in denaro: “ m’agghije fatte avè l’accùnde do fittuarije. accunde. s.m. racconto; esposizione, narrazione ciò che è raccontato: “accùnde a mè, chè po ciu diche ije cume vanne ‘i fatte”. accundendà. v. accontentare, contentare, soddisfare, appagare. accundinde. s.m. accontenta: “Mène accundinde ‘o criatúre”. accunfà. antiq. convenire, confarsi, essere adatto, addirsi, convenire. accunge. v. aggiusta, ripara, rimettere in funzione: “ Accunge quilli quatte fiche ‘ndo panáre”. accungià. v. acconciare, preparare, disporre in modo conveniente. accungiáme. v. aggiusta, aggiustare; rimettere in funzione. Aggiustare i conti, pareggiarli. accungiaminde. v. aggiusta: “chè sò tutte st’accungiaminde, tu me lè dà de deritte”. accungiáte. v. aggiustare, sistemate tutto: “ l’hagghije accungiáte ‘i cascetèlle da frutte”. accunte. antiq. bottegaio, chi gestisce una bottega, specialmente di generi alimentari, negoziante. accupelóne. agg. pieno, colmo; che contiene tutta la quantità di cui è capace, traboccante: “ ‘u piatte di maccarúne fammille accupelóne”. accuppà. v. accoppare; uccidere in modo brutale; mettere nel coppo. accuppáte. v.tr. accoppato; ucciso in modo brutale, rimanere ucciso, accoppato; liquido o altro che emerge dal contenitore. accuppelóne. agg. pieno, colmo, stracolmo: “ ‘u panáre di melèlle ce l’hagghije fatte accuppelóne”.

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accurataggene. antiq. avv. accoratamente, con grande tristezza. accurazijόne. s.m. accertamento, constatazione, verifica. accurcèvele. s.m. persona gentile che si presta. accurcià. v. accorciare, diminuire di lunghezza, abbreviare. accurciatόre. s.f. scorciatoia, strada secondaria con un percorso più breve rispetto alla strada principale: “ hagghije pigghiáte accurciatóre paruà prime”. accurdà. v. accordare, mettere d’accordo, in armonia; dare il giusto tono a uno strumento musicale. “ ‘a vuje accurdà sta chitarre..?”. accurdaminde. s.f. conciliazione, raggiungimento di un accordo, pacificazione. accurdanze. s.m. consenso, consentimento, approvazione al compimento di un atto, assenso, benestare. accurdáte. v. anche agg. accordato; che ha avuto la giusta intonazione Concordato. accurdèje. s.m. accordo; essere, trovarsi, andare d'accordo con qlcu. pensare e sentire in modo conforme. accurdèvele. s.f. accordevole, accordabile. accurgirse. v. pr. accorgersi, vedere, rendersi conto a un tratto di qualcuno o qualcosa che prima non si era osservato o che si ignorava. accursáte. s.m. negozio con molta clientela. accurtà. v. accorciare, diminuire di lunghezza. accurtatóre. s.f. accorciatola: “pigghije accurtatóre paruà ‘a massarije”. accurte. v. accorgersi, notare, vedere rendersi conto a un tratto di qualcuno che prima non si era osservato o che si ignorava: “ ne te ne si accurte chè quille ha rubbáte ‘a ndenagghije”. accusà. v. accusare, accuso, incolpare, ritenere colpevole. accusatόre. s.m. colui che accusa, chi denuncia o sostiene un’accusa. accussì e accullì. avv. in questo e in quel modo; caratteristica variabile dell’essere, dell’operatore, del sentire. accussì. avv. così, in questo modo, così è. accustà. v. accostare, avvicinare, porre accanto, accostare una persona, avvicinarla. accuste. s.m. al fianco, avvicinare, vicino, al lato: “ mittete accuste a mè”.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne accustumanze. s.f. accostumare; comportamento abituale di una persona, abituare, assuefare. accutte. part.pass. agg. raccolto, preso da terra, radunato, riunito, ripiegato: “ l’agghije accute ‘i fasule”. accuvaccià. v. accovacciarsi, rannicchiarsi, acquattarsi. accuváte. s.f. persona abbassata. accuvete. s.m. accolto, ricevuto. acecheline. s.f. camminare senza vedere. acede. agg. astioso: che è pieno di astio, maligno; sapore aspro; composto che, disciolto in acqua, libera ioni di idrogeno, sostituibili nella molecola da metalli che si trasformano in sali: “ e cumèje acede quillu crestiáne”. acedetà. s.f. acidità, asprezza, acredine, malignità; acidità di stomaco, eccessiva formazione di acidi nello stomaco e conseguente senso di bruciore; caratteristica di ciò che è acido: “ ogge tènghe n’acedetà de stomeche”. acene. s.m. acino, chicco, piccola formazione sferica internamente cava. acenèlle. s.f. acini piccoli, chicchi: “ minece dóje acenèlle e galline”. acèrbe. agg. acerbo, che non è cresciuto o sviluppato sufficientemente: “ mamme… e cumèje acèrbe stu prúme”, aspro; molto giovane immaturo. acete. s.m. aceto, liquido prodotto dalla fermentazione acetica di vini e di altri liquidi alcolici, usato come condimento: “ mitte acete ‘nda ‘nzaláte a mamme”. acetelene. s.m. acetilene; idrocarburo gassoso, incolore, ottenuto facendo reagire carburo di calcio con acqua; impiegato per la fiamma ossiacetilenica, per illuminazione e nella produzione di solventi e materie plastiche. acetire. s.f. contenitore d’aceto: “ pigghije acetire ‘ndo buffè”. acetose. s.f. acetosella, pianta erbacea dei gerani ali; solvente usato per togliere le macchie di ruggine o di inchiostro. ache ‘i matarazze. s.m. ago per infilare la fettuccia nei materassi. ache sagurále. s.m. ago grande per cucire i sacchi con lo spago e per infilare la fettuccia

nei materassi: “ pigghije l’áche sagurále chè chesime ‘u matarazze”. ache. s.m. ago, si dice anche: “ághe”. achiude. v. chiudere; far combaciare due o più parti divise di qlco. chiudere la porta, l'ombrello, il libro, la bocca. acise. antiq. lacerato, ridurre in brandelli. aciúnne. s.f. vulva della donna: “si rire ‘mbaccia a st’aciunne…”. acizze. agg. acido, inacidito: “ ‘u vine se né júte d’acizze…”. aclisse. s.f. eclisse. aco. antiq. s.m. ago; piccolo strumento di acciaio a forma di barretta appuntita, con un foro ovale a un'estremità, in cui si inserisce il filo per cucire. Strumento di forma allungata, sottile e aguzza, variamente usato | Ago da calza, lungo e sottile, cilindrico, usato per lavori a maglia | Ago torto, uncinetto | Ago da siringa, per iniezioni, internamente cavo | Ago della stadera, della bilancia, asticciola metallica atta a mostrare la posizione di equilibrio. acqua triacále. varie sostanze dolci e aromatiche allungate nell’acqua e spacciate per medicinali. acquaciúnne. s.m. vino bianco allungato nell’acqua, sostanza liquida non condensata o fatta bene come: liquore, caffè ecc… acquaghià. antiq. condensare, fare denso, concentrare. acquaghijà. condensare, fare denso. acquaquagghià. v. riuscire, rendere concreto, concretare: “ ogge ne me rièsce acquaquagghià”. acquaquagghijáte. part.pass. concluso dimostrato: “nagghije acquaquagghijáte ninde”. acquáre. s.f. brina; rugiada condensata e cristallizzata che si forma d’inverno su oggetti con temperatura inferiore a zero gradi. acquarèlle. s.f. acquerella. acquaricce. s.f. rugiada. acquarúle. s.m. acquaiolo; portatore d’acqua a domicilio a pagamento, trasportava acqua nelle case con una botte grande posta sopra il: “carruzze” che era chiamata: “carráte” dalla quale si riempivano le botti più piccole che erano chiamate: “mandègne da lt. 25” che a sua volta erano svuotate in recipienti di

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne terracotta poste nelle case a pianterreno che erano chiamate: “saróle da lt. 49/50 addummanne all’acquarúle sì l’acque éje frèscke”. acquasále. s.f. pane bagnato nell’acqua, condito con pomodori, olio, sale, aglio e origano: “èmà... famme na pezzáte d’acquasále chè tènga fáme”. acquasande. s.f. urina del neonato. acquasandère. s.f. pila d’acquasanta nelle chiese. acquasante. s.f. acqua benedetta. acquasmacchiante. s.f. candeggina: “ ‘i panne l’è riscarà che nu póche de sapóne e acquasmacchiande”. acquatruvele. s.f. acqua e crusca del grano, era somministrata ai cavalli: “acqua truvele ‘ngrassa cavalle”. acquavete. antiq. liquore fatto in casa; con alcool, zucchero, acqua e bucce di limone; liquore natalizio. acquazzóne. s.f. acquazzone: “ madonne e chè acquazzóne chè mène”. acque ‘e spalle. s.f. pleura: persona malata di pleurite: “ Geruzze tène l’acque ‘e spalle”. acque de colonije. s.f. acqua profumata. acque e chiocchijere. s.m. vino annacquato: “stu vine éje n’acque e chiocchijere, purtacille arrète”. acque triacále. s.f. varie sostanze dolci e aromatiche allungate nell’acqua e spacciate per medicinali. acque. s.f. acqua, il 25 aprile del 1925, l’acqua di Caposele- Acquedotto Pugliese, zampillò a Foggia e in Puglia. acquedadóre. antiq. s.m. profumo liquido. acquedecolonije. s.f. acqua profumata. acquètte. s.f. acquetta, piccola pioggia. acquicce. s.f. acquolina in bocca. acre. agg. aspro; che ha sapore aspro e irritante per la gola, caratteristico della frutta acerba: “ madonne e cumèje agre stu purtagalle”. acullì. avv. in quel modo. adaccià. s.f. tagliare con la mezza luna il lardo. adacquáte. s.m. innacquato. adacquatóre. s.m. innaffiatoio per piante. adajì. avv. deve andare: “ Nenille mo adajì a fategà”.

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adamasse. antiq. diamante, calamita. adáme. s.m. Adamo; nelle religioni ebraica e cristiana, nome del primo uomo, creato da Dio e capostipite del genere umano. adastejà. antiq. adastiare, invidiare. adatte. v. adattarsi in tutti i modi: “ mo chè váce a Meláne s’adatte púre Vittorie”,. adda. avv. deve: “ Line adda jì a cása”. addaccià. v. sminuzzare alimenti, tagliare con la mezzaluna. addaccialarde. s.m. tagliere; asse di cucina di legno duro variamente sagomato, sul quale si trincia la carne, si affetta il salame, si trincia il pesto ecc.... addacquà. v. annaffiare; aspergere di acqua con un getto a pioggia. addanajáte. agg. danaroso; che ha molto denaro, facoltoso, ricco. addantà. antiq. s.f. pelle di daino. addaquáte. s.m. annacquato: “ mo l’hagghije adaquáte l’urte”. addaquatóre. s.m. innaffiatoio per piante. addatte. s.f. accostarsi il più possibile a una cosa. addavère. antiq. avv. davvero, in verità, affettivamente. addebelisce. v. indebolire, privare in tutto o in parte della forza, rendere debole: “ a vuje capì chè l’acque addebbelisce ‘i rine”. addebelúte. s.m. indebolire; privare in tutto o in parte della forza, rendere debole. addecematόre. s.m. la persona dedicata all’operazione dell’decimare, cioè a registrare i beni sui libri del Comune per imporvi la “decima” parte delle rendite, dovute alla chiesa in forma di imposta. addecrejà. v. godere, essere profondamente felice, divagarsi, gioire, compiacersi, rallegrarsi. addecrijáte. s.f. godere: essere profondamente felice. addecrije. s.m. divertimento, ciò che diverte, svago, passatempo. addefreddà. v. raffreddare, fare diventare freddo o più freddo: “ falle prime addefreddà ‘i patáne e po ti magne”. addefresckà. v. rinfrescare, rendere fresco di nuovo. addefresckarse. s.m. rinfrescarsi. addefrisckáte. s.f. rinfrescata.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne addefriscke. s.m. indica qualcosa andato storto; una fregatura, un danno. addegerì. v. digerire, trasformare i cibi ingeriti in elementi assimilabili: “mò… hagghije addegerì”. addemurà. v. ritardare, indugiare a giungere. addemúre. s.m. ritardo, superamento del termine stabilito o opportuno: “ cumèje chè fradete addemúre a venì, mo se ‘ngulastre tutte cóse” addendáte. s.f. tentare di fare del male a persone: “ ne magghije fatte a fa l’hagghije addendáte a quilli mostre de crestiáne”. adderbà. s.f. aderbare, cibarsi dell’erba dei campi pascere. addermúte. agg. addormentato, che ha preso sonno: “ po tuttassime m’agghije addermúte”. addestrá. v.tr. addestrare, rendere destro, abile. addestráte. s.m. addestrato. addevendà. v. diventare, acquistare caratteristiche, stato o condizioni nuove o diverse dalle precedenti. addezijóne. s.f. addizione,una delle operazioni fondamentali dell’aritmetica, che permette di calcolare la somma di due o più numeri, sommare, aggiungere, unire. addeziunà. v. aggiungere, eseguire un’addizione. addicchije. antiq. poco poco, in piccola misura, scarsamente. addije. inter. addio, si usa come saluto affettuoso o confidenziale. addo éje. avv. dove, dove si trova, in quale luogo. addò váje. v. andare, dove vai. addò. avv. dove, in quale luogo: “ addo váje sènza ‘mbrèlle ‘u vide chè chióve”. addobbije. agg. anestetico, anestesia: “ a Ciomèje cianne fatte addobbije totále”. addóne. v. accorgersi, vedere, rendersi conto a un tratto di qualcuno. “ attinte chè si padete se n’addóne te frèche de taccaráte”. addoppije. agg. doppio, che è due volte maggiore, relativamente ad altra cosa analoga. addóre. s.m. odore, sensazione provocata dal contatto di molecole di sostanze volatili con l’organo dell’olfatto: “ Felice ‘nda quillu furne se sendève n’addóre de pastarèlle”, fragranza.

addorme. v. addormentare, far dormire, indurre al sonno, dorme, dormo: “ aspitte chè nate poche s’addorme ‘u creature”. addrète. avv. indietro; nella direzione di ciò che è alle spalle. addrezzà. v. drizzare, raddrizzare. addrezzáte. s.m. drizzato far tornare dritto qualcosa che è storto. addrizzaminte. s.m. strumento di ferro con cui i falegnami torciono i denti delle seghe. addrizze. v. drizzare, far tornare diritto qualcosa che è storto: “ addrizze quilli spalle chè mo te sturce tutta quande”. addubbà. v. addobbare, ornare parare a festa, addobbo. addubbáte. s.m. anestetizzato; sottoporre ad anestesia. addubbià. v. anestetizzare, sottoporre ad anestesia. addubbièje. s.f. anestesia, abolizione della sensibilità dolorifica. adducchià. v. scorgere, riuscire a vedere, discernere, riconoscere. adducchiáte. v. intravedere; vedere in modo incerto e confuso, scorgere. “ sì… mo l’haggije adducchiáte bune”. addulcà. antiq. v.tr. addolcire, rendere dolce. addulcete. s.m. addolcito. adduluráte. s.f. Addolorata; la Madonna, come madre partecipe dei dolori della passione di Gesù, a Foggia vi sono due Madonne Addolorata: la prima sta nella chiesa di San Giovanni Battista, ed è la Madonna che lacrimò nel 1837 quando Foggia fu devastata da un’epidemia di colera, frenata dal prodigio delle lacrime della statua della Madonna Addolorata. La seconda si trova nella chiesa dell’Addolorata ed è la Madonna dei sette dolori della via matris: Nel corso dell’anno liturgico è vestita con abiti diversi nel colore e nella foggia. Il colore nero è riservato al periodo quaresimale ed ha il significato del lutto per la morte di suo figlio. Da Pasqua a Settembre veste di azzurro per significare la resurrezione del figlio e il trionfo dei sette dolori. Infine da Settembre fino a Natale veste all’ebraica, con la veste rossa e il manto azzurro come una giovane mamma in attesa della nascita del figlio.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne addulzà. antiq. rendere meno amaro una bevanda, si può dire anche: “addulcà”. addumannà. v. domandare, chiedere per sapere: “ tu quanne váje a fategà e addumannà quande te dáce ‘a settemáne”. addumannáte. part.pass. chiesto, domandato, preteso. addumanne. s.f. domanda; il domandare. addumerà. v. ritardare; indugiare a giungere; si dice anche: “addumurà”. addunà. s.f. accorgersi, vedere, rendersi conto a un tratto di qualcuno che prima non si era osservato o che s’ignorava. addunanne. accorgendo. addunarse. v. accorgersi; vedere rendersi conto. addunáte. v. anche agg. accorto; avveduto. Cauto, oculato. Raccolto, preso da terra. addune. v. accorgersi; vedere, rendersi conto a un tratto di qlco. che prima non si era osservato o che s’ignorava: accorgersi. Avvedersi. addurà. v. fiutare; aspirare col naso per percepire odori, odorare. addurarse. s.m. odorarsi. addure. s.m. odora, odore, esalazione particolare: di gas, di muffa, di profumo. addurènde. agg. odoroso, che esala gradevole odore. addurine. s.m. boccetta di profumo. addurmete. part.pass. addormentato; che ha preso sonno. addurmúte. s.m. addormentato, assopito. addurúse. agg. odoroso, profumato, intriso di profumo. adduvenà. v. indovinare, conoscere e dichiarare il futuro o l’ignoto per ispirazione. adduvènáte. part.pass. indovinato, azzeccato, ben riuscito. adduvine ca sò cepolle. mdd. modi di dire; per cose fatte da niente senza valore. adejúne. s.m. digiuno, astensione dal cibo, intenzionale o per necessità. adèle. s.f. Adele. adèline. s.f. diminutivo di Adele. aderbà. s.f. aderbare, cibarsi dell’erba dei campi, pascere. adesperà. v. inasprire, rendere più aspro, più doloroso o crudele.

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adestà. antiq. v. affrettare; aumentare la velocità, il movimento, incitare. adiutorije. antiq. aiuto, opera prestata in favore di chi si trova in stato di pericolo o di bisogno. aducchià. v. adocchiare; fissare con gli occhi, guardare con compiacenza o desiderio. adunà. v. adunare, raccogliere mettere insieme, radunare. adunáte. s.f. adunata riunione ordinaria dei militari. adundóse. agg. ingiurioso che reca ingiuria, offensivo. adurezzà. s.f. odorizzare avereodore delle piante. afascenègne. antiq. un carico stracolmo. affabele. agg. affabile; che parla e ascolta o si comporta in modo amabile e cordiale, che fa bene al cuore, affabile. affabète. agg. analfabeta, chi non sa leggere e scrivere. affaccenarse. antiq. s.f. darsi un gran da fare. affaccennáte. part. pass. affaccendato; che ha molto da fare. affaccià. v. affacciare, mostrare far vedere specialmente da una finestra o da una porta. affacciarse a mále appène. s.m. far capolino, sporgere il capo da un riparo cautamente, furtivamente. affacciarse. v. affacciare, affacciarsi; mostrare, far vedere, specialmente da una finestra o una porta. affacciáte. s.f. affacciata, mostrare, far vedere, specialmente da una finestra o da una porta. affacciatóre. s.m. davanzale, soglia della finestra su cui posano gli stipiti. affaluppà. s.f. prendere, mangiare tutto. affamáte. part.pass. affamato, chi ha fame, avido, bramoso. affamelijáte. s.m. imparentato, far diventare parente. affamijáte. antiq. part.pass. affamato, persona che patisce la fame. affanne. s.m. affanno, difficoltà e irregolarità di respiro. affannáte. s.f. persona con molto affanno che soffre di asma. affanúte. s.m. persona con affanno.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne affaráte. agg. indaffarato, affaccendato, che ha è si da molto da fare. affáre. s.m. affare, operazione commerciale o finanziaria condotta a scopo di lucro. affarzanúte. agg. gagliardo; robusto, vigoroso. affascenègne. s.f. carico stracolmo. affatà. antiq. v. affascinare, attrarre col proprio fascino, sedurre, ammaliare. affatáte. antiq. s.m. fortunato, favorito dalla sorte. affavugnáte. s.f. prodotti dell’orto inariditi dal favonio, si può dire anche: “ affavugnáte”. affazzanúte. s.m. persona robusta. affebbiá. v. rifilare a qualcuno un oggetto di poco valore. affebbiáte. s.f. dare qualcosa di poco valore. affeddà. antiq. diventare freddo. affedabele. agg. affidabile; detto di persona o cosa in cui si può riporre fiducia. affedarse. s.m. affidarsi. affedà. v. affidare; consegnare alla cura, alla custodia. affedáte. s.m. affidato. affegurà. antiq. imitare paragonare. affejáte. antiq. affittuario. affelà. v. affilare; rendere tagliente una lama o un utensile. affelarà. s.f. mettere in fila. affelaráte. s.f. messo in fila. affeláte. part.pass. affilato, reso tagliente. affelatrice. s.f. macchina munita di una o più mole per affilare utensili. affelatúre. s.m. operazione dell’affilare; pietra con cui si fa il filo alle lame. affelatόre. s.m. affilatore, chi affilano gli utensili. affemenáte. v. agg. anche s.m. effeminato o effeminato; che ha atteggiamenti di tipo femminile. Infiacchito, rammollito. afferà. v. afferrare, prendere e tenere stretto con forza. affèrme affèrme. s.m. dare un forte schiaffo. affèrme. agg. forte; dotato di vigore e resistenza, in senso fisico e morale. affetendì. v. impuzzolentire, far diventare puzzolente.

affettà. v. affittare; dare in fitto, prendere in fitto. affezziunáte. part.pass. affezionato, chi prova affezione. affianghe. avv. accanto, vicino, al lato, di fianco. affiatà. v. affiatare, più persone che vanno d’accordo. affiatáte. s.m. mettere d’accordo, in accordo. affiáte. antiq. s.m. affittuario; chi ha preso qualcosa in affitto. affigurà. antiq. v.tr. imitare; adeguare la propria personalità o il proprio. comportamento a un determinato modello, paragonare. affisse. antiq. manifesto da affiggere ai cantoni delle strade. affittatόre. s.m. locatario; chi riceve una cosa in locazione. affitte. s.m. fitto, affitto di casa. affleggènne. s.m. affliggendo. affligge. v. affliggere; deprimere con dolore morale e fisico. afflitte. part.pass. afflitto, addolorato, tormentato. afflusionáte. s.f. infiammata. affóche. part.pass. soffocato; impedito nella respirazione: “ mo s’affoche qiullu mostre”. affóra affóre. s.m. a dritto a dritto: “ ‘u criature a chiagnúte, l’ha fatte affóre affóre tutte a nuttáte”. affraccà. v. pestare; sottoporre alla pressione del piede, acciaccare. affrangáte. s.f. libero da impegni. affratelláte. s.m. rispettarsi come fratelli. affreddà. s.f. raffreddare, diventare freddo. affrède. s.m. Alfredo. affredúcce. vezz. vezzeggiativo di Alfredo. affrelà. agg. fragile; che si rompe facilmente, debole. affrengià. v. fiaccare, spossare, togliere forza, vigore, energia. affrundáte. v. affondare; andare incontro con audacia e risolutezza. affucà. v. soffocare; impedire di respirare. affugà. v. affogare; far morire qualcuno immergendolo in acqua, o altro liquido, annegare. affugáte. part.pass. affogato, annegato. affuglià. s.f. procurare le foglie al bestiame.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne affullà. v. affollare; riempire di gente un luogo. affulláte. s.f. riempito di gente. affumáte. agg. opaco; che non lascia passare la luce. affumecáte. part.pass. affumicato, annerito dal fumo. affunà. s.f. legare con le funi. affunnà. v. sprofondare; precipitare nel profondo, affondare. affunne. s.m. a fondo, in basso. affussà. v. affossare; provvedere di fosso un terreno coltivato, incavare, sotterrare. affutà. s.f. mettere in fuga affutare. affuzijúnáte. part.pass. agg. affezionato; che prova affezione. aflegènne. v. affliggere, deprimere con dolore morale o fisico: “ ne m’affleggènne ‘u córe Turille”. afrecáne. agg. s.m. africano; dell’Africa. afrecánèlle. s.m. uomo di carnagione scura. agabbetà. v. abitare; avere come dimora. agagge. agg. part.pres. amante; chi è legato a un’altra persona da una relazione amorosa. agangà. v. masticare con difficoltà. agangáte. s.m. addentato, stretto con i denti. agarúle. s.m. agoraio, piccolo astuccio dove si tengono gli aghi. agatèlle. s.m. arcolaio, strumento costituito di bacchetta di legno, intorno a cui si colloca una matassa e che, girando su un perno, permette di dipanarla. agavezà. v. alzare; “ Ciccille… te vuje agavezà chè jì a fategà”. agaveze. v. alza: “ agaveze ‘a cápe da sóp’a sègge Lunarde!. agetà. v. agitare; muovere qua e là: “ m’ha fatte agetà tutta quande”. agetáte. agg. agitato; mosso fortemente, turbato, inquieto: “ ‘u spóse stáce tutte agetáte”. agevulà. v. favorire, incoraggiare, aiutare, agevolare. aghete. s.f. Agata. aggangà. v. masticare con difficoltà. aggangáte. v. addentare, afferrare con i denti. agganghe. v. masticare, frantumare, triturare con i denti.

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aggarbáte. agg. garbato; che ha garbo, gentilezza, cortesia: “ cumèje aggarbáte quillu figghije mije”. aggechemènde. antiq. v. avvilimento, accasciamento. aggemendà. v. insultare; rivolgere offesa grave a qualcuno, ingiuriare: “ ‘a vite fenúte d’aggemenda ‘a gènde galiotte, dèlinguènde”. aggetà. v. agitare; muovere qua e là, scuotere con forza. aggevulà. v. agevolare; rendere agevole, facilitare, aiutare, favorire. agghialà. s.m. seduto; lo stare seduto, comodo. agghiaráte. agg. ubriaco, briaco. agghiástà. v. devo stare: “ hagghijà stà qua!”. agghijà. v. devo: “ agghià vedè ‘ndò ruà”. agghijandà. v. agghiacciare; ridurre in giacchio; ferire con il coltello. agghijazzà. v. giacere, mettersi a giacere, situato. agghije. v. ho. agghijetille. s.m. ragazzo indolente; aglio tenero. aggire. v. girare; muovere in giro un oggetto facendolo girare su sé stesso, in torno. aggiustà. v. aggiustare; rimettere in funzione, in ordine, in regola, sistemare. aggiuvà. v. appagare; rendere pago, soddisfare: “ stu magnà me lè fa aggiuvà o no!”. aggradi. v. gradire; accogliere di buon grado, ricevere con piacere. aggrancà. v. rattrappire; produrre un lieve irrigidimento delle membra in modo da rendere faticoso o difficile il movimento. aggrappà. v. reggersi, fissare al muro con una grappa. aggrappatóre. s.m. qualcosa che regge bene, raggrinzamento. aggratisse. avv. gratis; in modo gratuito, gratuitamente. aggraziáte. agg. aggraziato; pieno di grazia e garbo: “ éje aggraziáte stu vestetille”. aggricchià. v. aggricciare; aggrinzare, increspare, agghiacciare per il freddo o per la paura. aggrumite. v. aggrumare, sangue coagulato. agguandatóre. s.m. chi compra cose rubate.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne agguatà. v. coprire, mettere una cosa sopra o attorno a un’altra per proteggere, nascondere, chiudere. agguattáte. v. appostare, tenere d’occhio stando nascosto per spiare i movimenti di qualcuno. agguèfà. v. avvolgere in matassa. aggulpacchià. v. ingannare, indurre in errore. ághe. s.m. ago; piccolo strumento di acciaio a forma di barretta appuntita, con un foro ovale all’estremità, in cui si inserisce un filo per cucire. aghetille. s.m. ago piccolo. agibele. agg, agile; che si muove con facilità e disinvoltura. agibilità. s.f. agilità; condizione di ciò che è agile. agliarà. s.f. bruciare la biancheria durante la stiratura, si può dire anche: “abbrurrà”. agnanà. antiq. v. salire; andare verso l’alto o verso un luogo più alto.. agne. antiq. s.m. agnello; il nato dalla pecora al disotto di un anno di età. agnele. antiq. s.f. coagulato, raggrumare. agnèse. s.f. Agnese. agnille. s.m. agnello. agnulille. s.m. bozzolo del baco da seta. agnúne. pron.infef. ognuno, ogni persona, tutti. agocce. s.m. spavento; intenso e improvviso timore dovuto alla sensazione di essere in presenza di un pericolo: “ m’ha fatte pigghià ‘agocce ”. agrasce. s.m. abbondanza; gran quantità di ogni cosa: “ ‘nda cása nostre stáce sèmbe agrasce”. agre. agg. agro, aspro, che ha sapore agro e irritante per la gola. agrèste. s.f. uva acerba, che non è cresciuta o sviluppata sufficientemente. agrestèzze. s.f. sapore pungente e acido degli agrumi, agrezza, acredine. agrille. s.f. seme della vite. agrumite. s.f. coagulato; processo per cui una sostanza liquida assume consistenza gelatinosa o solida: “ sé agrumite ‘u sanghe”. aguanne. s.m. quest’anno. aguèffà. v. avvolgere; volgere intorno, piegare attorno o su sè stesso.

agumènde. s.m. aumento; atto dell’aumentare, incremento, crescita, aggiunta. agumine. s.f. corda di canapa. agunà. v. adunare, raccogliere, mettere insieme. agurije. s.m. augurio; responso reso dagli auguri: “agurije e spóse”. aguste. s.m. agosto; ottavo mese dell’anno nel calendario gregoriano, di trentuno giorni: “aguste maneche e buste”. aguste. s.m. Augusto. 15 aguste. locuz. s.f. 15 agosto; festa di Maria Vergine sollevata al cielo. Festa dell'Assunzione. a Foggia durante questa festa è tradizione mangiare il galluccio fatto col sugo: c’è un detto che dice: “chi magne gallúcce e chi gnotte velène”. agustále. s.f. moneta d’oro coniata da Federico II. (1231-1266) il loro valore corrispondeva a un quarto dell’unità monetaria sicula(l’oncia d’oro) gli gustali ebbero una notevole diffusione e continuarono a circolare per molto tempo dopo Federico. agustenèlle. s.f. triglie piccole del mese di agosto. agustenille. s.m. dimin. di Agostino. agustine. s.m. Agostino. ahò. antiq. v. esci. aire. avv. ieri. airóne. s.m. airone, uccello palustre. aitáne. s.m. Gaetano. aitanèlle. s.f. dimin. di Gaetana. aitanille. s.m. diminutivo di Gaetano. aiutà. v. aiutare, porgere ad altri la propria opera. áje. v. hai, avere. ajene. s.m. agnello: “quiste ajene ciu strafucáme a Pasque”. ajenucce. s.m. agnellino: “chè bbèlle ajenucce da latte”. ajire. avv. ieri; nel giorno che precede immediatamente l’oggi: “ajire e murte Nenille e chè delóre..!. ajutà. v. aiutare; dare aiuto porgere ad altri la propria opera: “ ‘u vuje aiutà a tatóne sfategáte mostre”. ajutante. part.pres. aiutante, operaio della carovana del Piano delle fosse che

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne provvedeva al carico dei sacchi di grano sui: “ trajine, carruzze o trajinèlle”. ajúte. s.m. aiuto; opera prestata in favore di chi si trova in stato di pericolo o di bisogno: “ ajute a Sasunde chè quèlle ne cia fáce da sóle”. ajuterije. antiq. s.m. aiuto. alangecatúje. s.m. piccolo rimprovero: “ mannagge alangecatúje”. alangeche. s.m. rimprovero, espressione di biasimo e ammonizione: “mannagge alla mesèrije”. alarije. s.f. all’aria: “ mo ‘a menáme alarije ‘a palomme”. alavetrire. s.m. l’altro ieri, due giorni fa. albáge. antiq. s.m. panno, tessuto di lana cardata, pesante, pelosa. albere de natále. s.m. albero di natale; abete che si addobba con lumi e ornamenti e al quale si appendono i doni. albere. s.m. albero; ogni pianta perenne con fusto eretto e legnoso che nella parte superiore si ramifica. albergaggióne. antiq. s.m. albergo. albèrghe. s.m. albergo; edificio adibito all’abitazione e al soggiorno di persone generalmente in transito. albèrte. s.m. Alberto. alburuttà. antiq. s.f. liberarsi della dittatura. alculezzáte. s.m. etilista, chi è affetto da alcolismo. aldáce. agg. audace, chi affronta il pericolo e lo dimostra affrontando ogni difficoltà. alde. s.m. Aldo. aldì. antiq. v. udire, percepire con l’orecchio suoni, rumori, voci e altro. aldine. s.m. dimin. di Aldo. alducce. s.m. vezz. d’Aldo. aldúre. antiq. s.f. aridità, caratteristica di ciò che è arido. alfonze. s.m. Alfonso. ále. antiq. s.m. alone, traccia sfumata che resta su un tessuto, o altro materiale. alèfande. s.m. elefante; mammifero degli ungulati con lunga proboscide. alène. s.m. fiato, aria che si emette dai polmoni attraverso naso e bocca. alèrge. antiq. v. stendere, allungare, allargare. alèssandre. s.f./m. Alessandra Leone, uno dei cinque fondatori dell’Università del Crocese

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di Foggia con Felice Stella, Giuseppe Esposto, Gaetano Saracino e Michele dell’Anno. alfonse. s.m. Alfonso I d’Aragona, XVIII re di Napoli e Sicilia dal 1442 al 1458, istituì nel 1447 la Dogana della mena delle pecore in Puglia, una gigantesca e complicata istituzione che durò circa 400 anni. alfonzine. s.f. Alfonsa. alfonzine. s.f. alfonsina; monete d’oro, dal nome di Alfonso I d’Aragona, che nel 1442 asportò dalla celeste basilica di san Michele Arcangelo la statua d’oro per farne monete. Nel 1461 Ferdinando I d’Aragona asportò dalla celeste basilica di san Michele Arcangelo la statua d’argento per farne monete sonanti le quali, ornate dall’effige dell’Arcangelo Michele, furono chiamate coronati dell’Arcangelo. alfrède. s.m. Alfredo Ciannameo poeta foggiano. alfrèdúcce. s.m. diminutivo d’Alfredo. alice. s.f. acciuga, pesce teleosteo commestibile dal dorso azzurrognolo. aligande. agg. elegante; di fattura squisitamente accurata e fine: “ éje aligande ‘u uaglióne”. aliguste. antiq. s.f. aragosta, grosso crostaceo marino commestibile, privo di chele. alimèndáre. agg. alimentare, che serve al nutrimento. alise. antiq. s.m. giglio; pianta erbacea bulbosa delle liliflore con foglie lanceolate e fiori che nella specie più comune sono bianchi, odorosi a grappoli. alla lambe, alla lambe. s.f. persona che sta per morire, candela che sta per spegnersi, consumata. alla láme. s.m. gioco a: “palummèlle”. allaccià. v. legare; avvolgere, cingere con una fune e simili, allacciare. allalambe. s.f. riferito alla vita in genere. allamáte. antiq. s.m. avvallato, terreno concavo e basso. allambanáte. antiq. agg. illuminato; che ha ricevuto o riceve luce. allambáte. antiq. s.f. arso dalla sete. allangà. antiq. s.f. ansimare, respirare con affanno.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne allangáte. antiq. agg. desideroso; che desidera, che sia pieno di desiderio. allanúte. agg. nudo; privo di ogni vestito o indumento: “ha sposáte scavezze e allanúte ‘o figgghije”. allappà. agg. l’aspro della frutta o dei limoni. allappáte. agg. aspro; che ha sapore agro e irritante per la gola. allappide. locuz. a piedi; andare a una parte senza un mezzo di locomozione a piedi: “fattile allappide sta cammenáte ‘Ndunètte”. allarète. avv. dietro, alle spalle, nella parte posteriore. allargà. v. allargare; rendere più largo, dilatare, estendere. allarmà. v. allarmare, mettere in agitazione, in trepidazione. allarmáte. s.m. allarmato. allarme. s.m. allarme; grido o segnale di chiamata improvvisa dei militari a brandire armi. allasche. antiq. agg. largo, che ha una determinata larghezza, allargato. allascià. antiq. v. allargare. allascianà. s.f. godere, farsi una bella mangiata. allascke. s.f. fessure, allargato: “tène ‘i dinde allasche allasche”. allatà. s.f. succhiare il latte dal seno materno. allatáte. v. allattare, nutrire un neonato col proprio latte o artificiale. allattante. s.f. anice nell’acqua. allavanáte. v. allagare, bagnare, inondare: “ tènghe ‘a cáse tutt’allavanáte. allazerijà. s.f. dare botte alle persone. allazzà. s.f. far correre di più un cavallo. allazzarijáte. s.f. rovinare una persona; dare percosse. allazzáte. v. legato ben stretto. allazzáve. s.f. correva veloce. alèssandre. s.m. Alessandro. alleccà. s.f. leccare, passare ripetutamente la lingua su qualcosa, leccarsi le dita. alleccáte. s.f. leccatura, lisciarsi per apparire bello. allefà. s.m. lisciarsi. allefátte. s.m. attillato, agghindato. alleffarse. s.f. curarsi nel vestire. alleggerete. v. alleggerire; rendere leggero.

alleggerì. agg. leggero, alleggerire, liberare di un compito gravoso. allègranze. s.f. allegrezza; sentimento, stato d’animo di gaiezza, di gioia, di buonumore. allègre. agg. allegro, lieto, giocondo. allegreje. s.f. allegria; allegrezza che si manifesta vivamente. allègrèzze. s.f. allegrezza; sentimento, stato d’animo di gaiezza, di gioia, di buonumore. allegrulille. s.m. appena brillo, che è leggermente inebriato dalle bevande alcoliche, alticcio. allembide. s.m. in piedi: “ e da stammatina che stáche allembide”. allenáte. s.m. allenato: “ ogge stáche allenáte, sò secure de vènce”. allendà. v. rilasciare; lasciare di nuovo, dare, concedere, consegnare, allentare. allendáte. v. allentare; rendere lento, diminuire la tensione. alleppà. v. allontanarsi frettolosamente, svignarsela. alleppáte. v. svignare; allontanarsi in fretta, di nascosto. allèrge. s.f. l’accumularsi della neve quando è fitta, innalzare. allèrghe. agg. allergico, che reagisce in modo negativo. allergije. s.f. allergia; alterata reattività dell’organismo a particolari sostanze: “ Ritucce stáce maláte tène l’allergije”. allèrte. agg. attento; che dedica ogni facoltà dell’animo e dei sensi a quello che fa, agendo con cautela al fine di evitare inesattezze ed errori. allescià. v. lisciare, rendere liscio, liberando dalla scabrosità; carezzare. allesciáte. s.m. lisciato, carezzato. allèse. antiq. s.m. desideroso per ottenere l’intendo. allesijόne. s.f. collisione, urto di due o più corpi solidi in movimento. allèssà. s.f. ballotta; castagne lesse con la buccia. alletà. antiq. s. f. condurre al lido. allete. v. litigare; venire a contrasto con qualcuno, in modo aspro e ingiurioso, si dice anche “allite”.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne allètterà. v. istruire; insegnare a qualcuno le nozioni di una disciplina, di un’arte, di un’attività: “ ‘u crestiáne éje alletteráte”. allevà. v. crescere, allevare, far crescere un bambino prestandogli tutte le cure necessarie per un completo sviluppo. alleváte. s.m. allevato. allevatóre. s.m. allevatore; chi è dedito all’allevamento del bestiame. alleviotte. s.m. passerotto, passero giovane. allèzzà. antiq. v. olezzare, mandare piacevole odore. allinde. v. allentare; rendere lento diminuire la tensione, rendere meno rigido, lasciare. allintrasatte. avv. all’insaputa; senza che si sappia, senza informare. allisciapile. avv. dare percosse: “ lagghije fatte nu allisciapile chè su recurdarà pe tutte ‘a vite”. alliste. v. allestire, preparare, mettere appunto. allitte. avv. nel letto: “ quille ne móre a litte”. allive. s.m. allievo; chi è educato, istruito dall’insegnamento di un maestro; uccellino che impara a volare. allóche. v. sistemare, ordinare, mettere in assetto. allópe. avv. dar da mangiare. allóre. avv. allora, anche. allotte. antiq. avv. allora; in quell’istante, in quel momento. allucà. v. collocare, porre qualcosa in un dato luogo. alluccà. v. gridare, alzare la voce per ira. allucche. s.m. grido; suona alto di voce emesso con forza. allucenà. v. abbagliare, turbare o alterare temporaneamente la vista per luce troppo intensa. allucculà. v. gridare. alluggià. v. alloggiare, accogliere e ospitare, specialmente nella propria casa. allumà. v. illuminare, rendere chiaro e luminoso diffondendo luce. allumacannèle. s.m. accenditoio, asta recande a un’estremità uno stoppino usata per accendere candele, o un tempo, lumi. allumáte. s.m. ubriaco, detto di chi si trova in condizioni di etilismo acuto. allumenáte. avv. dare luce.

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allundanà. v. allontanare, mettere, collocare lontano. allungà. v. allungare, accrescere la lunghezza. allungáte. s.m. allungato. allunghe. avv. a lungo: “e nutele chè ‘i uagliúne fanne ‘a mόre allunghe sanna spusà subbete”. allunnáte. agg. marezzato, venato, striato. allupà. s.f. avere molta fame. alluparse. s.f. mangiare come un lupo. allupáte. s.f. chi ha mangiato molto. allurdà. v. sporcare; rendere sporco, imbrattare con cose che macchiano. allusce. v. vedi, guarda. alluscià. v. vedere, guardare. allustrì. v. lucidare, lustrare, rendere lucido. allόche. v. sistemare, organizzare in sistema. almène. avv. almeno, se non altro, se non di più, a dir poco, come minimo. almerande. s.m. ammiraglio; comandante di un complesso rilevante di navi da guerra. altanijà. s.f. litania, preghiera formata da una serie di invocazioni a Dio, alla Vergine, ai santi: “ Miolle mo accummèzze ck’a stèssa letanije”. altáre. s.m. altare, tavola sulla quale il sacerdote celebra la messa: “ tuttequande putime sbaglià, sbaglije púre ‘u prèvete sóp’a l’altáre”, ara. altèzze. s.f. altezza, dimensione verticale di un corpo dalla base, o da un punto di riferimento. altitalije. s.f. Italia settentrionale. altite. antiq. s.f. salita; azione del salire. altóre. antiq. s.m. autore, chi da origine, chi genera: “ l’autóre da cummèdije acquasále e mesèrije, éje Felice Stèlle”. alúse. antiq. s.f. maniera; modo particolare di fare: “ fanne tutte ‘i cóse allúse lóre”. alúteme. avv. in ultimo; corrispondente all’elemento finale e conclusivo: “ s’appresènte sèmbe aluteme e pundamènde”. alvere. s.m. albero. alverille. s.m. alberello: “ uì… chè bbèlle alverecille chè tène”. alze. antiq. s.f. bure, asse o fusto centrale dell’aratro, timone. amà. amare, sentire e dimostrare un profondo affetto per qualcuno: “ amma vedè cumme

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ciamma amà che sti crestiáne, secondo mè vanne truanne geminde”. amagge. antiq. s.m. amore, intenso sentimento di affetto: “ cèrte chè tènene nu bbèlle amagge sti dúje uagliune, securamènde se sposene”. amanze. s.f. donna amata: “l’amanza mije éje bbèlle”. amáre. agg. amaro, che ha sapore contrario al dolce: “ è cum’éje amáre stu cule de cetrule”. amarène. s.f. amarena, frutto dell’amareno: “ sò bbèlle sti marène”. amaróne. s.m. molto amaro. amarúte. s.m. diventato amaro. amattà. s.f. chiedere aiuto. ambacce. locuz. avv. in faccia, anche “ ‘Mbacce”. ambarà. v. imbarare. ambriste. s.m prestito: “ Si l’ambriste sarrije búne s’ambrestarrije ‘a migghière”. ambulande. agg. anche s.m. ambulante; che non ha sede fissa: suonatore, venditore. amecizije. s.f. amicizia.: “Patte chiáre e amicizia longhe”. amèdèje. s.m. Amedeo. amenazà. s.f. far correre. amèndà. s.f. dire bugie. amènde. agg. demente; affetto da demenza, a mente. amenèlle mullèsche. mandorle fresche: “ sò tènere tènere sti amenèlle e mullèsche”. amenèlle. s.f. mandorle secche. amenolle. s.f. mandorla; frutto del mandorlo, contenente uno o due semi, dolci o amari secondo la varietà, commestibili. amicciúne. s.m. di nascosto, che non si vede: “ sti solde ne ci facènne vedè a padete senò ti lève”. amice. s.m. amici. amiche. s.m. amico; chi è legato da sentimento di amicizia. amije amije. mdd. sotto banco, di nascosto. amma. v. dobbiamo, avere l’obbligo di fare: “ amma fà subbete se no ce frèchene”. ammacagnáte. s.f. ammaccato; deformato, contuso. ammaccà. v. ammaccare; deformare leggermente una superficie mediante urti, pressioni, o simili.

ammaccanne. s.f. inventando: “ ma… chè váje ammaccanne Senèlle che sti stubbetarije”. ammaccáte. s.m. ammaccato; segno che resta su corpi e superfici ammaccati. ammacchià. v. macchiare; sporcare con macchie. Macchiare il caffè, aggiungervi un po' di latte. ammagacciáte. antiq. s.f. merce malandata. ammagagnáte. s.f. ammaccatura, deformazione di una superficie, per urti. ammaggenáte. v. immaginare; concepire con la mente, la fantasia. ammaggenètte. s.f. foto di un defunto distribuito ai presenti durante il trigesimo, santino di carta. ammajì. v. dobbiamo andare ammajistrà. v. ammaestrare, istruire, rendere esperto, abile. ammajistráte. s.m. ammaestrato. ammaláte. s.f. fissazione per qualcosa o qualcuno. ammancá. v. mancare, diminuire: “ ‘a robbe accummèzze ammancà ce vóle late”. ammancatóre. s.f. mancanza; assenza, poco riguardo. ammanche. s.m. ammanco, diminuito. ammandá. s.f. ammantare, avvolgere in un manto. ammandáte. s.f. ben coperto: “ammande ‘u criatúre chè fáce fridde”. ammande. s.f. coprire con una coperta. ammanecáte. s.m. bastone tenuto per il manico. ammanettáte. s.m. detenuto con le manette. ammanètte. s.m. attrezzo maneggevole. ammanezzà. s.f. costringere un cavallo a correre. ammanezzije. s.m. comando dato a una persona per costringere il cavallo a correre. ammangà. v. diminuire, rendere minore ridurre. ammanegliáte. part.pass. raccomandato; affidato alle cure, all’attenzione altrui. ammáre. v. abbassare; gli occhi, il capo in segno di vergogna modestia, abbassare la cresta, chinare. ammáre ‘a cápe. v. abbassare la testa, andare via. ammaragge. s.m. legare la barca nel porto.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ammarcite. agg. infetto, essere presa da infezione, ammorbare. ammartenáte. s.m. gagà, persona che fa l’elegantone. ammaruccáte. agg. triste; chi è afflitto e malinconico: “ stasère a Genille ‘u vede tutte ammaruccáte, vatrò chè succisse”. ammarúte. s.m. ematoma; raccolta localizzata di sangue: “ l’ogne sé ammarúte, qua… te stocchene ‘u dite…”. ammarrunà. antiq. v. acciabattare, lavorare in modo frettoloso e disordinato. ammasckaráte. v. accaldato, arrossato, riscaldato, sudato: “ stáje tutte ammasckaráte chè succisse?”. ammasckáte. s.f. faccia arrossata per il caldo, o vergogna: “ stáce tutt’ammasckáte ‘a signóre”. ammasòne. antiq. v. stordire, provocare grande turbamento e confusione. ammasunà. s.f. ricettare gli animali al giaciglio. ammasunáte. part. pass. addormentato, l’addormentarsi; che ha preso sonno: “ sé ammasunáte ‘u guardiáne. ammattà. s.f. chiedere aiuto. ammatte ‘a gocce. s.f. grande spavento, con infarto o trombosi. ammatte ‘u mále. s.f. grande paura all’improvviso. ammatte. s.f. prendere un grande spavento. ammattúte. v. ammattire diventato matto. ammaturà. v. maturare, rendere maturo più giudizioso, più adulto:“ ne te prèoccupanne chè ck’u timpe sadda maturà ‘u uaglióne”. ammazzà. s.f. fare mazzi, legare insieme piccoli fasci di fiori o erba. ammazzarúte. agg. azzimo, poco lievitato, pane non lievitato che gli ebrei consumano nella settimana pasquale e i Cattolici durante il rito della messa. ammazzuccà. v. ammazzare, dare la morte in modo violento. ammazzuccáte. s.m. ammazzato, uccidere a colpi di mazza. ammeccià. v. incastrare; connettere due o più pezzi, introducendoli a forza uno dentro l’altro in modo in modo da farli combaciare perfettamente.

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ammeciatúre. s.f. collegamento di due parti che incastrano l’uno nell’altro. ammedijà. v. invidiare, considerare con invidia. ammeje- ammeje. mdd. subito subito, darsi da fare. ammenazzà. s.f. costringere un cavallo a correre, aumentare il ritmo del lavoro. ammendà. v. mentire, dire bugie, dire il falso. ammendánne. s.m. quando uno racconta bugie. ammenutà. antiq. v. sminuzzare, tritare. ammenutà. v. tritare; tagliare o pestare, sminuzzare, ridurre in pezzettini. ammenzijà. v. smaliziare, privare d’ingenuità, rendere più scaltro. ammerà. v. guardare; rivolgere lo sguardo per vedere, ammirare, osservare, contemplare con interesse e compiacimento, ammere. v. mirare, osservare attentamente. ammesckà. v. mischiare. ammesckàte. v. mescolare; mettere insieme sostanze diverse sì da formare una sola massa. ammeserà. s.f. immiserire; rendere misero. ammeziáte. v. ammaliziare; rendere malizioso scaltro. ammezzà. antiq. v. insegnare, esporre e spiegare in modo progressivo una disciplina, un’arte. ammezzijà. v. suggerire, rammendare ad altri qualcosa, specialmente a bassa voce. ammidije. s.f. invidia; sentimento di rancore e di astio per la fortuna, la felicità o le qualità altrui. ammirche. v. parlare a indovinare. ammiscke. v. mischiare, mescolare. ammizza - ammizze. mdd. in mezzo, in mezzo. ammolaforbece. s.m. arrotino; chi per mastiere arrota lame, forbici, coltelli e simili. ammorze. antiq. s.f. resistenza prodotta dalla ruvidezza del piano di scivolamento. ammosce. agg. floscio; privo di consistenza. ammubbiglià. v. ammobiliare; fornire di mobili, arredare. ammuccà. s.f. fatto cadere, rovesciare. ammuccarse. s.m. non riesce a cadere. ammuccáte ‘ngulle. s.m. cascato addosso. ammuccáte. part.pass. caduto, rovesciato; o di persona che si è fatto convincere.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ammucce. s.m. nascondi; metter qualcosa in un luogo dove non possa essere facilmente trovato. ammuccià. v. nascondere, celare, occultare. ammucciacόne. s.m. nascondino; gioco infantile, in cui un ragazzo cerca i compagni che si sono nascosti. ammucciarse. s.m. nascondersi. ammucciáte. s.m. nascosto, che non si rivela. ammucedúte. part.pass. ammuffito, tanfo di muffa. ammudà. antiq. v. moderare, governare, regolare, reggere. ammufalanne. s.m. l’anno scorso. ammujinà. part.pass. imbronciato, di chi ha il broncio. ammujinarse. s.m. s’imbroncia. ammujináte. s.m. tristezza; stato d’animo di chi è triste. ammujine. s.m. confusione, baccano. ammulà. s.f. affilare coltelli o altro. ammulatóre. s.m. arrotino; chi per mestiere arrota lame, forbici, coltelli e simile. ammulatúre. s.f. affilatura; operazione dell’affilare. ammullà. v. ammorbidire; rendere morbido. ammulle. s.m. mettere la biancheria in ammollo, baccalà da mettere nell’acqua. ammullèsche. agg. morbido; che ha la consistenza soffice, cedevole e pastosa, fragile. ammundà. v. ammucchiare, montare, andare o salire su qualcosa. ammundenà. v. ammassare, mettere insieme, raccogliere in massa, ammucchiare, accumulare. ammundunáte. v. ammucchiare, mettere in mucchio: “ ‘a tèrre l’amma ammundunáte tutta quande”. ammunestà. v. persuadere, indurre qualcuno a credere. ammupúte. v. ammutolire, divenire silenzioso: “ cumme ma viste sé ammupúte ‘a signóre”. ammurge a tè. mdd. stai zitto tu: “ ammurge a tè quanne parle ije”. ammurge. s.m. stai zitto. ammurráte. antiq. s.f. di cattivo umore. ammurtezzèje. v. ammortizzare, attutire urti. ammurzèje. s.f. ammortizza.

ammuscià. v. ammosciare; rendere moscio. ammusciáte. part.pass. sgonfiato; che ha perso il gonfiore, calmato. ammusciulià. v. ammoscire, ammosciato. ammuscilijáte. s.m. ammosciati. ammuserà. s.m. rendere misero, immiserire. ammussà. v. tenere il broncio. ammussáte. s.f. tenere il broncio: “ sé ammussáte ‘u creature, chè lè fatte?”. ammutà. s.f. fare il muto. ammuttà. v. smottare, franare. ammuzzà. v. mozzare; recidere con un colpo solo e preciso, tagliare. amorche. s.f. morchia, feccia dell’olio, deposito lasciato dall’olio per chiarificazione spontanea. amore. s.m. amore; intenso sentimento di affetto. amóre. s.m. sapore; sensazione, gradevole e sgradevole, prodotta da determinate sostanze sugli organi del gusto: “ ne tène amóre stu zuche”. amunijeche. s.f. ammoniaca, gas in colore, irritante, che in acqua ha reazione alcalina. amurge. s.f. cavezza; finimento di cuoio per la testa degli equini e dei bovini, per condurli a mano o tenerli legati alla greppia. anappe. antiq. s.f. tazza, bicchiere, coppa. anáre. antiq. s.f. narice, ciascuno dei due orifizi nasali per cui l’aria penetra nelle vie respiratorie. anarijà. v. innalzare, levare verso l’alto. anchele. s.m. angolo, porzione di piano compresa tra due semirette dette lati. ancine. s.m. riccio di mare. andazze. s.f. buona o cattiva abitudine. ande. s.f. portata di grano da mietere di un lavorante durante la giornata di lavoro. andecamènde. avv. anticamente; nel tempo antico. andeche. agg. antico, che risale a tempi molto remoti. andenire. s.m. il primo mietitore si chiamava “andenire”, i mietitori si schieravano a scala o a forbice, in modo da non ostacolarsi durante la mietitura. Soprastare, stare in capo, essere superiore. andènne. s.f. antenna; palo o asta verticale. andeporte. s.f. asse di legno messo davanti alle porte a pianterreno.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne andicamènde. avv. anticamente, nel tempo antico. andicepe. s.m. anticipo, prima del tempo convenuto. andiche. agg. anche s.m. antico; che risale a tempi molto remoti. Trascorso, passato. Abituale, consueto, di vecchia data: un'antica abitudine. andò. avv. dove, in quale luogo. andonèlle. s.f. diminutivo di Antonella. andoniètte. s.f. Antonietta. andonije. s.m. Antonio, don Antonio Silvestri nato nel 1778 fu un vero santo per i foggiani, vissuto a Foggia, fece costruire in via Cappuccini un palazzo dove ospitò le pentite, giovani donne strappate alla strada dalla prostituzione. Successivamente fece costruire un altro edificio affianco alla chiesa di Sant’Eligio dove attualmente c’è il carcere vecchio, il convento del Buon Consiglio per dare asilo alle convertite, donne traviate che spontaneamente avevano scelto la via della redenzione. Morì il 20 Luglio 1837, aveva cinquantanove anni mentre curava nel lazzaretto di Foggia gli ammalati di colera. Antonio Lepore scrittore e poeta foggiano. andrèje. s.m. Andrea. andrète. avv. dietro; nella parte posteriore. andrite. s.f. collane di noccioline. andunèlle. s.f. Antonella. anduvenà. v. indovinare, conoscere e dichiarare il futuro o l’ignoto per ispirazione. anduvine. v. indovinare; conoscere e dichiarare il futuro o l'ignoto per ispirazione, attraverso la divinazione, grazie all'intuizione personale e simile. anè. avv. espressione di meraviglia. àne. s.m. orifizio del sedere. anele. s.m. angelo, creatura celestiale puramente spirituale. anema aneme. mdd. darsi da fare con vigoria di spirito e di volontà, per sostenere fatiche, lena. anemadeverzejóne. antiq. s.f. attenzione, riprovazione. anemále. s.f. animale, ogni organismo vivente capace di vita sensitiva e di movimenti spontanei. anemalonghe. s.f. persona di statura alta.

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aneme ‘i murte. s.f. commemorazione dei defunti (2 novembre). Periodo dell’anno in cui le anime dei defunti scendono sulla terra per stare coi loro cari, per poi risalire in cielo il 6 gennaio giorno dell’epifania. aneme de Dije. s.m. neonati, bambini. anema mije. s.f. anima mia: “ Anema mija benedètte agghije sckandáte”. aneme. s.f. anima, principio vitale di tutti gli esseri viventi. anemèlle. s.f. interiora, intestini, pancreas, timo, gh, salivari e altri visceri contenuti nelle cavità del petto o del ventre degli animali. anesine. s.f. semi di pianta simili al finocchio che odorano di anice. angarije. s.f. angheria; atto di prepotenza, sopruso. angele. s.f. creatura celestiale puramente spirituale. angelètte. s.f. diminutivo di Angela. angelicchije. s.f. vezzeggiativo d’Angelo. angele. s.m/f. Angelo/a. angelètte. s.f. dimin. di Angela. angelille. s.f. dimin. d’Angelo. angèline. s.f. dimin. di Angela. angelóne. s.m. accr. di Angelo. angenagghije. s.m. inguine, regione compresa tra la parte inferiore dell’addome e l’attaccatura della coscia. angene. s.f. angina, infiammazione della tonsilla palatina e di una parte della faringe. anghianà. v. salire le scale e altro. anghianatóre. s.f. salita. anghianatúre. s.f. quella salita. anghijènne. v. riempiendo. anghiúte. v. riempire. anghjì. v. riempire, far pieno. anghutte. s.m. visto, preso. angiolètte. s.m. diminutivo d’Angelo, angioletto. angise. part.pass. ucciso, chi è stato privato della vita. angite. s.f. angoscia; stato di ansia accompagnata da viva preoccupazione o paura, afflitto. angiuline. s.f. diminutivo di Angela. angiurije. v. insultare, rivolgere offesa grave. angóre. s.f. ancora, indica la continuità di un’azione, o di un fatto nel passato, nel presente, nel futuro.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne angróje. s.f. donna brutta e vecchia. angudene. s.f. incudine, attrezzo del fucinatore, formato da un blocco di acciaio, con due punte (corni) su cui si batte con la mazza il metallo per lavorarlo: “ ‘nda sta cáse è stáche sèmbe tra ‘a ‘ngudene e ‘u martille”. anguille. s.f. anguilla, pesce osseo commestibile dal corpo lungo e cilindrico, di colore verdastro sul dorso e gialliccio sul ventre. angúle. s.m. angolo, porzione di piano compresa fra due semirette (detti lati). angurije. s.f. incuria, negligenza, trascuratezza; cocomero. anellètte d’u cúle. s.m. orifizio; foro di entrata o di uscita di un organo canaliforme: orifizio anale. anellúzze. s.f. anellino dim. di anello: “ Mettice ‘a nell’uzze a criatúre”. anille. s.m. anello; cerchietto d'oro, d'argento o d'altro metallo, spesso arricchito da pietre preziose, che si porta alle dita delle mani, spec. all'anulare, per ornamento o come simbolo di una condizione: anello di matrimonio, di fidanzamento. anite. antiq. s.f. tavella; laterizio forato, piano o curvo usato in rivestimenti, tramezzi,soffittatura e simili. annacquáte. s.f. mescolare acqua e vino. annaffiáte. s.m. innaffiato. annafià. v. innaffiare; aspergere di acqua con un getto di pioggia. annamuráte. s.f. l’innamorata. annande. avv. davanti, nella parte anteriore. annanze. avv. avanti, antecedenza nello spazio, procedere. annape. s.f. tazza, bicchiere. annarèlle. s.f. diminutivo di Anna. annarià. s.f. prendere il volo, alzare. annariarse. part.pass. arrabbiato, idrofobo, rabbioso. annarijáte. v. innalzare, levare verso l’alto. annètte. s.f. dimin. di Anna. annarúle. s.m. contadino di masseria, impiegato per un anno di lavoro. anne. s.f. Anna; sant’ Anna madre di Maria Vergine e nonna di Gesù Cristo; a Foggia è festeggiata il 25 e 26 di luglio a borgo croci la tradizione vuole che in questi giorni si

mangino: “pezzefritte e ciammaruchèlle”. anno unito di misura del tempo. annècchije. s.m. vitello, il nato dalla vacca, di età inferiore all’anno. annegghià. v. annebbiare, offuscare con nebbia. annègghije. s.m. annebbiamento, addensamento nebbioso. annèje. s.f. annata, corso di un anno “ spèriáme chè éje bóne l’annáte auanne”. annerecà. v. nereggiare, tendere al nero. annetà. v. sbucciare, levare la buccia, pelare, spellare. annèttarècchije. s.m. strumento per pulire le orecchie. annettáte. v. sbucciate. annètte. s.f. dimin. di Anna. Sbuccia. annì. s.f. vezz. di Anna. annite. s.f. Anna. annitte. v. sbucciare; levare la buccia: sbucciare le castagne. Pelare. anneváte. s.f. zona nevosa. anneverzà. v. innervosire; rendere nervoso, disturbato. annibbele. s.m. Annibale. annicchià. v. sentire, apprendere con l’udito. annichije. s.f. nicchia, cavità praticata nello spessore di un muro. annite. s.f. vezz. di Anna. annoglije. s.m. intestino del maiale. annolle. antiq. s.f. diminutivo di Anna. annúcce. antiq. s.f. dimin. di Anna. annucchiáte. s.m. vino nero ad alta gradazione. annunzijáte. s.f. Annunziata; titolo di Maria Vergine che riceve l’annuncio dell’angelo; festa l’liturgica dell’annunciazione (25 marzo). annussà. s.m. indurimento delle gengive dei bambini prima della dentizione; maturare, crescere. annusulà. antiq. v. ascoltare, origliare di nascosto. annuvuláte. agg. nuvoloso, coperto di nubi; appannato. antaltáre. s.f. drappo comprende l’altare. ante. s.f. portata di grano da mietere; terra da zappare a mano. anteche. agg. antico; che risale a tempi molto remoti, antiquariato.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne antenagghije. s.f. tenaglia; attrezzo costituito da due braccia incrociate intorno a un perno, usato per sconficcare chiodi, tagliare, afferrare. antènde. v. capire, intendere. antenire. s.m. il primo mietitore o zappatore della fila a scalare. anteporte. s.f. asse di legno che si poneva davanti alla porta di casa, senza: “vetrine”. antonije. s.m. Antonio. anvoglije. s.m. involucro, tutto ciò che ricopre molto qualcosa. anzaccà. v. insaccare, mettere in un sacco; pigiare in uno spazio ristretto. anze. cng. anzi, invece, all’opposto, al contrario. anzejanateche. antiq. s.f. dignità di anziano. anzeje. s.f. ansia, stato d’animo di preoccupazione, inquietudine, timore, emozioni. anzèlme. s.m. Anselmo. anzijáne. s.m. anziano, condizione di chi è anziano. anzimme. avv. insieme, in reciproca compagnia e unione. anzópe. v. galleggiare; lanciare il “curle” sopramano, detto anche: spaccacurlo. anzótte. v. nuotare sott’acqua; lanciare il “curle” sottomano. apaláte. antiq. v. dimostrare, mostrare apertamente uno stato, un sentimento. ápe. s.f. ape; insetto sociale che produce miele e cera. apirte. part.pass. aperto, dischiuso, non chiuso: “ è rumaste ‘u pertóne apirte” aple aple. agg. soffice soffice, che si piega e cede con facilità alla pressione. appacchettáte. v. impachettare, involtare formando un pacchetto. appadrunáte. s.f. fare da padrone: “ve site appadrunáte de tutte ‘a tèrre”. appalesáte. s.f. rendersi palese, che si manifesta in modo chiaro ed evidente. appaltà. s.f. prendere in appalto. appaltáte. s.f. preso in appalto. appalte. s.m. appalto; contratto con cui si assume a proprio rischio l'esecuzione di un'opera o di un servizio contro un corrispettivo in danaro.

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appaluniáte. part.pass. agg. ammuffito: “ ‘u páne sé tutta appaliunáte”. appaluttáte. s.m. appallottato: “ emà..! ‘I maccarune sanne appalluttáte”. appandanáte. s.f. panne; arresto di an’autoveicolo nel fango: “ M’agghije appandanáte ne putève ascì chiù ck’a machene mizz’a quèlla pèzze”. appannà. v. socchiudere; “Appannàte l’ucchije è murte”. appanne. v. socchiudi. appannáte. v. appannare, togliere la lucentezza, la trasparenza; socchiusa: “ ‘a fenèstre lè rumaste appannáte”. appapagnarse. s.f. addormentarsi, che ha preso sonno. appapagnáte. v. assopire, indurre sopore, rendere sonnolento: “ ‘Nzegliozze sé appapagnáte sóp’a sègge”. appapulijarse. v. appisolarsi, addormentarsi d’un sonno breve e leggero. apparà. v. preparare la tagliola, per topi e uccelli, predisporre. apparatóre de chijise. s.m. festaiolo, chi allestisce spesso feste e vi partecipa. apparecchià. v. apparecchiare, mettere in ordine, preparare. apparècchije. s.m. aeroplano; velivolo a motore capace di sostenersi e circolare nell’atmosfera; protesi in genere. apparechiáte. v. apparecchiare; mettere in ordine, preparare. apparendáte. v. imparentare, far diventare parente. apparì. v. apparire, presentarsi alla vista, specialmente all’improvviso o causando sorpresa o meraviglia. appartamènde. s.m. appartamento, insieme dei locali che costituiscono un’abitazione: “ st’appartamènde éje nu póche peccenunne pi spóse”. appartáte. part.pass. agg. appartato, in disparte, isolato. appartène. v. appartenere, essere di proprietà o in possesso di qualcuno. apparzejóne. s.f. a società, l’unione tra esseri viventi con scopi comuni da raggiungere: “ Gigì… tutte quille chè guadagnáme amma fà a parzijóne”.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne appassiunáte. part.pass. appassionato, preso da passione, interesse, commozione. appasuláte. v. appassire, divenire secco:” l’úve sé tutte appasuláte”. appaúre. s.f. paura, intenso turbamento misto a preoccupazione e inquietudine per qualcosa di reale o immaginario che è, o sembra, atto a produrre gravi danni o a costituire un pericolo: “ Liline tène appaúre a fa ‘a lotte che Tatonne”. appe. avv. dopo, in seguito, più tardi. appeccià. v. accendere, appiccare il fuoco farlo divampare: “ ‘u vuje appiccià stu fuche o no… nu sinde chè fáce fridde”. appecciáte. part.pass. agg. acceso, che brucia: “ e viste chè l’hagghije appicciáte ‘u fuche , mo stu sta nu póche citte!!”. appedúne. avv. per ciascuno, ogni, ognuno. appeggherejite. s.m. impigrito, rendere pigro. appène. avv. appena, a fatica, a stento, con difficoltà: “ chè ije appene na père magghije fatte”. appènnarologe. s.m. appiccagnolo dell’orologio: “ Sesarèlle a tatà appinne stu lorge”. appènnavestite. s.m. attaccapanni, mobile, pensile o struttura di varia forma, a cui si appendono cappotti, cappelli simili: “ mitte ‘nda l’appènnavestite ‘u cappotte”. appenzà. v. pensare, possedere e utilizzare precise facoltà mentali. appenzunà. s.m. tergo, sporgere il dorso o la schiena. appenzunáte. v. appuntare; fissare mediante oggetti appuntiti. appese. part.pass. agg. appeso, attaccato. appeselà. s.m. appoggiarsi facendo forza. appeselàte. v. sostenersi, reggersi. appesuláte. v. appisolarsi, addormentarsi d’un sonno breve e leggero, dormiveglia. appetite. s.m. appetito, tendenza istintiva verso ciò che soddisfa bisogni e desideri. appezzáte. s.f. fare a pezzi, spezzettare: “ falle ‘a pezzáte quèlla pèzze”. appezzecà. v. appiccicare, attaccare con sostanze vischiose. appezzecáte. v. appiccicato: “ Giuanne sé appezzecáte appirze e ne se ne vóle ji chiù”. appezzecúse. agg. attaccaticcio, che si attacca facilmente.

appiacendì. s.m. rendersi piacente. appicce. s.m. accendi: “ appicce sotte ‘a cavedáre”. appiccià. v. accendere, mettere, appiccare il fuoco. appicciafuche. s.m. colui che mette zizzania, discordia. appicciarse. v. litigare, venire a contrasto con qualcuno, in modo aspro e ingiurioso. appicciatóre. s.f. accensione. appicciáte. v. acceso, che brucia: “ sé appicciáte tutte a cáse de Giuannine”. appicciavene. v. accendevano: “ e fèsse cume appicciavene ‘i cataste de lègne ‘i uagliúne”. appicciche. s.f. baruffa fra uomini, lite. appide. avv. a piedi. appilà. v. otturare, turare, chiudere, ostruire. appinnatóre. s.m. appenditoio; appendi vestiti. appinne. v. appendi, attaccare una cosa a un sostegno: “ appinne ‘u vestite ‘nda remadije”. appinnetóre. s.m. appenditore. appirzaluteme. agg. penultimo, chi precede immediatamente l’ultimo. appirze. avv. dietro, nella parte posteriore: “ ma e possibele chè ije agghià venì sèmbe appirze a tè”. appise. part.pass. agg. appeso, attaccato. appite. locuz. a piedi. appizzà. antiq. v. temperare; mescolare con debita proporzione specifica il vino con l’acqua. appizze. s.m. a pezzi, fare a pezzi. appizzeche. s.m. attacca, attaccare. applanà. v. salire, andare verso l’alto. applause. s.m. applausi. applecaminde. v. applicare mettere una cosa sopra un’altra in modo che combacino. apposte. avv. di proposito, fermo proponimento di fare qualcosa, o di seguire un dato comportamento: “ tu lè fatte apposte, da tè ne m’aspettáve”. apprepunguà. v. approssimare, mettere molto vicino, avvicinarsi. appresellà. v. dividere il terreno in appezzamenti, presellare. appresendà. s.m. presentarsi: “ tutt’assimme magghije viste appresendà annanze ‘i famigliáre de Geruzze”, offrire. apprestà. v. apprestare, approntare, finire.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne apprestarse. v. apprestarsi. apprettà. v. incitare; indurre qualcuno con esortazioni e simili a fare qualcosa, spronare, stimolare. apprettáte. s.f. scarpe strette: “ e cume me vanne apprettáte sti scarpe”. apprezzà. v. apprezzare; stimare, gradire. apprezzáte. s.m. stimato, gradito. apprime. avv. prima, nel tempo anteriore, in precedenza, per l’addietro: “ famme fèsse e famme apprime”. apprisse. avv. appresso; accanto vicino, in seguito, più tardi. appruà. v. approvare, giudicare buono, giusto: “ prime l’amma apruà ‘u nominative e po ‘u facime ‘u prióre. appruccià. v. avvicinare, mettere vicino o più vicino. apprufettà. v. approfittare, trarre profitto, utilità. apprufettáte. s.m. approfittato: “ cume m’agghije destratte apprufettáte da setuazióne”. apprupugnà. antiq. v. appropinquare, avvicinare, avvicinarsi. appruvà. v. approvare. appruveccià. avv. trarre profitto, avvantaggiarsi. appujà. v. appoggiare, accostare, sovrapporre una cosa a un’altra perché la sostenga. appujáte. v. appoggiare;accostare, sovrapporre una cosa a un’altra perché la sostenga: “ ‘u tavelire l’hagghije appujáte sóp’a buffètte”. appuje. s.m. appoggi: “ appuje qua sóp’e ‘a cavedáre”. appulcrà. v. abbellire, rendere più bello mediante ornamenti. appundamènde. s.m. appuntamento, intesa, accordo tra due o più persone di trovarsi in un determinato luogo a un’ora determinata: “ Gennarine… mo ne te scurdanne d’appuntamènde”. appundáte. s.f. prendere appunti, rifilare una multa. appunde. s.f. prendere appunti. appúnde. v. abbottonare, chiudere un indumento coi bottoni infilandoli negli occhielli corrispondenti: “ appunde ‘a vrachètte se no èsce ‘u farmaciste”.

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appunzunáte. s.f. sporgere il sedere, molto curvo. appurà. v. indagare; ricercare con attenzione e diligenza, sottoporre a indagine, a inchiesta: “ negasse guande vóle ma ije.. ‘u fatte l’hagghià appurà”. appúre. v. sapere, venire a conoscenza di un fatto: “ e… moche l’appúre ce fazze fà na figure de mèrde”. apputì. v. appuzzare, empire di puzzo, ammorbare. far appuzzenite. s.f. impuzzolentire, diventare puzzolente, cattivo odore. appuzzenúte. s.m. fetore, puzzo forte e nauseante. appuzzunáte. agg. ricurvo, curvo, curvato. appuzzunì. v. ammorbare, rendere malsano e infetto, appestare l’aria. apre. v. aprire, apri, dissertare, schiudere: “ va apre ‘a porte chè mo tráse tataróne”. aprecà. s.f. stare in luogo aprico, cioè aperto ed esposto al sole. aprì. v. aprire: “ a vuje aprì sta porta chè agghià trasì”. aprile. s.m. aprile, quarto mese dell’anno nel calendario gregoriano, di trenta giorni: “aprile carciufèje e Magge cigliègèje”. a quèlla vanne. avv. là, in quel luogo: “ ‘Nzegliozze abete aquèlla vanne da stráde”. aqquà. avv. qua, in questo luogo, in questo posto: “ a ‘ndò scappe sèmbe aqquà e venì”. aquattáte. v. accucciarsi, accucciato: “sé aquattáte ‘nda cucce ‘u cáne”. aquele. s.f. aquila, uccello rapace di grande statura. arà. v. lavorare: “ ‘oo.. stu mostre na vóle proprije arà l’áve ‘nganne ‘a fatiche”. aragnà. v. accapigliarsi, pigliarsi per i capelli, azzuffarsi, litigare a parole. aragne. s.m. ragno, animale degli aracnidi con otto zambe. aramatezzáte. agg. scomunicato, colpito da scomunica. aráte. v. arare; assolcare e rivoltare la terra con l’aratro: “ ‘a tèrre l’hagghje aráte tutta quande”. aratóre. agg. aratore, chi ara. arátre. s.m. aratro, attrezzo agricolo, a traino animale o meccanico, atto a rompere, frammentare, dissodare il terreno.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne arbe. antiq. agg. acerbo, che non è cresciuto o sviluppato sufficientemente. ardere. s.m. albero; ogni pianta perenne con fusto eretto e legnoso che nella parte superiore si ramifica. arbitre. s.m. arbitro in genere. arca. v. arcuare; piegare ad arco. arcajúle. s.m. chi fa gli archi. arcáme. s.m. corpo morto specialmente di animale, carogna. arcangele. s.m. spirito celeste di grado superiore a quello dell’angelo. arcáre. s.m. arco; struttura ad asse curvilineo, posta a copertura di una luce di porta, finestra, ponte. arcáte. s.f. luminaria; illuminazione pubblica in occasione di feste o ricorrenze particolari. arceprète. s.m. arciprete;titolo di parroco o canonico. arcère. antiq. s.f. beccaccia; uccello commestibile migratore con zampe brevi, becco lungo e diritto, piumaggio molto mimetico col terreno arcevèscuve. s.m. arcivescovo; titolo onorifico che, per tradizione storico o per decisione del pontefice, spetta a taluni vescovi. arche de noè. s.m. arcobaleno; fenomeno ottico dovuto alla rifrazione dei raggi solari su gocce d’acqua sospese nell’aria. arche. s.m. arco, gli archi minori di porta grande, l’arco in via Ginnetti, l’arco in via dell’Annunziata, l’arco in via campanile, l’arco dell’Addolorata, l’arco in via le granate, l’arco in via Margiotta, e l’arco Consalvo, sono gli archi della vecchia Foggia. Nella zona croci in occasione della festa di S. Anna era allestito una specie di arco trionfale che faceva da podio ai vari vincitori della corsa degli asini, dei sacchi, e gara dei maccheroni. archètte. s.m. dim. di arco; parte di un dispositivo ad arco chiamato tagliola per catturare selvaggina o animali nocivi, formato da due branche di metallo che si chiudono a molla. archetráve. s.m. architrave; elemento della trabeazione che poggia sopra i capitelli delle colonne, i pilastri o gli stipiti.

archevijáte. s.m archiviato; registrare e collocare in archivio. archijètte. s.m. arcipendolo di piombo dei muratori. archimijà. s.f. alchimia; scienze empirica del passato. archivije. s.m. archivio; raccolta privata o pubblica di documenti destinati ad essere conservati arcióne. antiq. s.f. Cerniere; unione di due elementi di cui una è mobile, cardine delle imposte. arciúle. s.m. arciolo, recipiente di terracotta per olio e vino. arcúve. s.f. arcata. arcuvete. s.f. alcova; luogo ove si poneva il letto, separato dalla camera con arco o tramezzo e chiuso da cortine. arde. v. bruciare; consumare, distruggere per azione del fuoco o di altra sorgente di calore. ardeje. antiq. s.m. airone; uccello acquatico con gambe sottili, becco lungo e diritto e ali larghe e molto lunghe. ardènde. s.f. brucia, scotta. ardiche. s.f. erba ortica; pianta erbacea delle urticali, rizomatosa a foglie dentellate, ricca di peli urticanti contenenti un liquido caustico. argendáte. s.m. di argentato. argendarije. s.f. argenteria. argendire. s.f. chi vende l’argento. argendóne. s.m. falso argento. argiande. s.m. soldi. argine. s.m. argento. áre. v.tr. arare, assolcare e rivoltare la terra con l’aratro. arecitte. s.m. raccogli, prendere, levare. arèfece. s.m. orefice; chi vende e compra oggetti di oreficeria. arenaróje. antiq. s.f. sabbia finissima, polverino. arenáte. v. intr. arenare; sprofondare nella rena o dare in secco. arène. s.f. arena; sabbia di mare, di fiume, del deserto. arènghe. s.f. aringa; pesce osseo commestibile, tipico dei mari freddi, argenteo sul ventre e blu- verdastro sul dorso: si dice anche: “aringhe”. arequèste. s.f. di scorta; tenere qualcosa conservato per le necessità.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne arèste. s.m. vezzeggiativo di Aristide. aretemèteche. s.f. aritmetica; ramo della matematica che studia le proprietà dei numeri e le operazioni con essa. aretráte. s.f. ritirarsi a casa di sera: “ quèlle ‘a figghià mije ‘a sère tène aretráte se no ‘u padre a sguarre” argendóne. s.m. castolin per saldatura autogena. argene. s.m. margine; parte estrema di qualcosa. arghe. agg. acerbo; che non è cresciuto o sviluppato sufficientemente riferito a frutta. argiande. s.m. danaro; unità monetaria d’argento romana, denaro. arginde. s.m. argento; elemento chimico, metallo nobile, bianco, dutile, malleabile. argite. antiq. ritornato; rientrare nel luogo in cui si era partiti o in cui si era già venuti. argumènde. s.m. argomento; ragionamento e prova con cui si sostiene una tesi. arichene. s.m. origano; pianta erbacea perenne delle tubiflorali, mediterranea, pelosa, con infiorescenze rosee, aromatica e usata in culinaria. aridúre. s.f. aridità; caratteristica di ciò che è arido. ariènde. antiq. s.m. argento. arije. s.f. aria, spiazzo libero verso il cielo. aristede. s.m. Aristide. armà. v.tr. armare; fornire di armi. armajúlle. s.m. armaiolo; chi fabbrica o vende armi. armáte. part.pass. armato; fornito di armi; a mano armato con le armi in mano. arme. s.f. arma; tutto ciò che serve all’uomo quale strumento di offesa o di difesa. armelline. s.m. ermellino; mammifero dei carnivori con lungo corpo flessuoso, dalla pelliccia pregiata. armesine. s.m. ermisino, tessuto leggero di seta. armire. s.m. armiere; soldato addetto al materiale di armamento, armaiolo. armunije. s.f. armonia; concordanza di suoni e di voce. arpe. s.m. arpi città preromana a 7 km. da foggia; quattrocento anni prima della nascita di Roma, contava cinquanta mila abitanti superata in Puglia soltanto da Taranto che ne

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annoverava settantacinque mila. La sua agricoltura e il suo commercio erano tanto fiorenti che aveva un proprio naviglio a Salaria, presso le foci dell’Ofanto, oltre all’emporio e al porto di Siponto. Un re di nome Diomede abbandonò il suo regno l’Argolide, e approdò sulle nostre coste del Gargano dove più tardi sposo la figlia di Dauno, re dei Dauni, trovato un luogo propizio per poterci vivere fondò un villaggio che si chiamò “Argyrippa dictum” dal suo nome “ Argos Hippium”. da cui diede vita alla città di Arpi. Questo avvenne in cui Enea con i compagni Troiani approdò sulle coste del Lazio; arpa. arpenóve. s.f. arpinova località di Foggia che prende il nome da Arpi. arrà. s.f. incitare gli animali da soma a camminare. arracanáte. s.f. pesce cotto in bianco con olio, aglio, prezzemolo, pomodoro e origano. arradecarse. v.intr. radicare; mettere radici. arraffà. v.tr. arraffare, strappare con violenza. arraganà. s.f. camminare a stento: “ quillu crestiáne ne se póte propije arraganà”. arraganarse. s.m. muoversi. arraganáte. s.f. cibo cotto coperto da pane grattugiato, si dice anche: “ arracanáte”. arragghijà. s.m. raglio; il grido dell’asino. arragghije. v.intr. ragliare; emettere il caratteristico verso, alto e stridulo, dell’asino. arraggià. v.intr. arrabbiare; prendere la rabbia, diventare idrofobo. arraggiarse. s.f. arrabbiarsi; stato d’ira o di collera. arraggiáte. part.pass. arrabbiato; affetto da rabbia. arraggióne. locuz. avere ragione. arraggiúse. agg. rabbioso; affetto da rabbia. arragiunà. v.intr. ragionare; usare la ragione per riflettere. arragiúne. v.intr. ragioni, ragionare. arramáte. part.pass. ramato; che ha colore rossiccio come il rame. arrambecarse. v.intr. rampicare, arrampicarsi, aggrapparsi. arrancanne. v.intr. camminare poco affaticato. arrangáte. s.f. mettere in fila.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne arrange. s.f. come fare per superare una difficoltà. arrangià. v.tr. adattare; accettare una situazione, anche se non piacevole. arrangiáte. s.f. guadagnato poco. arrapà. agg. grinzoso; che ha o fa le grinze. arraparse. s.f. eccitarsi sessualmente. arrapáte. s.f. affamato di sesso. arrappáte. s.f. grinzoso, non stirato. arrassà. v.tr. spostare; rimuovere qualcosa o qualcuno. arrassáte. part.pass. spostato, rimosso, trasferito. arrassete. s.f. scostati; allontanati; allontanare una persona o una cosa da un’altra cui stava vicino. arrassosije. s.f. non voglia Dio. arráte. antiq. v. vendere a rate. arravugghià. v.tr. avvolgere; volgere in torno, piegare attorno o su se stesso. arravugghiáte. s.f. pieno di debiti, coinvolto. arravugghije. s.m. avvolgi. arrazzà. s.f. riuscire a convivere con le altre persone. arrebbelà. s.f. mettere in disordine. arrebbelláte. v. disordinato; alieno dall’ordine e all’esattezza. arreccià. v.tr. arricciare; avvolgere in forma di riccio. arreccúte. part.pass. arricchito; diventato ricco. arrecettà. v.tr. raccogliere; prendere, levare, sollevare da terra. arrecitte ‘i firre. s.m. smettere di lavorare. arrecogghije. v.tr. raccogliere, prendere, levare. arrecorre. v.intr. ricorrere; correre nuovamente. arrecurdà. v.tr. ricordare; avere presente nella memoria. arrecurdete. s.m. ricordati. arredúce. v.tr. ridurre; pervenire in una condizione peggiore di quella considerata normale. arredútte. agg. ridotto; portato ad un determinato stato o condizione. arreggestráte. s.f. pulito, messo in ordine. arregnunáte. part.pass. ristretto, arresettato; stretto dentro, racchiuso.

arrengà. s.f. mettere le orecchiette in riga per farle asciugare. arrèngamúre. s.m. camminare rasento il muro. arrengáte. s.f. allineati, inquadrati. arrènne. s.f. non si rassegna; non darsi per vinto. arrenúte. s.m. arreso, stancarsi lavorando. arrepezzà. v.tr. rattoppare la biancheria; riparare mettendo toppe. arrepezzáte. s.f. rattoppato. arrepizze. s.f. rattoppa; lavoro del rattoppare. arrepusà. s.m. riposo, ristoro, sollievo. arrequèste. avv. in disparte, a comodo. arresciugnáte. s.f. persona rattrappita o contratta. arresecáte. agg. magro, scarno, sottile. arresedijà. s.f. portare via tutto, rassettare casa. arresenáte. s.f. impiccolito magro, scarno. arresine. s.f. malattia delle piante. arrestà. v.tr. imprigionare; mettere o far mettere in prigione. arrestúte. s.m. arrostito, l’arrostire. arresuscetáte. v.tr. risuscitato; richiamare in vita. arrète. avv. dietro, di dietro; nella parte posteriore. arreterà. s.f. ritirarsi, rinunciare, ripiegamento. arretrà. s.f. rincasare. arretráte. part.pass. arretrato; che è rimasto o è indietro. arrevutà. v.tr. rivoltare, voltare nuovamente, rivoltare dall’altra parte. arrevutáte. s.m. rivoltato. arrezzerià. v. rasentare, togliere via tutto. arrezerijáte. v.tr. rassettare; mettere o rimettere in ordine. arrezzà. s.m. far indurire il pene.: “ quèlle mo me fáce arrezzà”. arrezzáte. s.m. quando il pene è indurito. arrezzenì ‘i carne. v.tr. accapponare la pelle, quando diventa ruvida e increspata. arrezzenúte. s.m. arrugginito, rugginoso. arrezzerijà. v.tr. mettere in ordine, pulire. arrì. s.m. Errico. arriccià. s.f. ricciare; fare dei ricci. arringhe. s.m. metti in fila: “ arringhe ‘i ricchijetèlle a mamme”.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne arrise. s.m. arrendere; darsi in mano al nemico. arrìtte. s.f. alla dritta. arrive. s.m. arrivo, l’arrivare. arrivèdèrce. inter. arrivederci; la formula del saluto. arrizze. s.m. quando il pene diventa duro. arrobbagalline. s.m. ruba galline arronze. s.f. prendere tutto ciò che capita sottomano. arrostavaróle. s.f. teglia con i fori sul fondo per arrostire le castagne. arroste. v.tr. arrostire: “ arroste ‘a carne”. arruà. v.intr. arrivare; raggiungere un dato punto. arruáte. part.pass. arrivato; giunto in un luogo. arrubbà. v.tr. rubare; prendere di nascosto ciò che appartiene ad altri. arrubbáte. v.tr. derubare; privare qualcuno di ciò che gli appartiene o gli spetta. arrubbicce. s.m. miscuglio di ferro, allunino ed altri materiali. arruffianà. s.f. arruffianare, agire da ruffiano. arrugnà. v.tr. restringere, contrarre. arrugnáte. s.f. cosa o persona ritratta. arrugnenà. s.f. ritrarre. arrugnunáte. agg. arricchito. arrunzà. s.f. prendere di nascosto. arrunzáte. s.f. una cosa fatta male. arruscegnáte. s.f. infreddolito, ristretto. arruscignirsce. s.f. rattrappirsi di vecchiaia. arrustì. v.tr. arrostire; cuocere per azione diretta del calore. arrusulà. v.tr. rosolare; fare cuocere lentamente carne o altre vivande in modo che prendono una crosta tendente al rosso. arrusuláte. s.f. rosolatura; tipo di lenta cottura di una crosta bruno- rossastra. arruvà. v.intr. arrivare; raggiungere un dato punto. arruváte. s.m. arrivato. arruvenà. v.intr. rovinare; guastare, sciupare. arruvenáte. s.m. rovinato. arruvine. s.f. rovina; danno gravissimo, disastro economico o morale. arruvutà. v. rivoltare. arruzzenúte. s.m. arrugginito; rugginoso. arruzzúte. s.f. arrugginita.

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artà. v.tr. costringere; obbligare qualcuno con la forza. artanide. antiq. s.m. ciclamino; pianta erbacea delle primulali con foglie cuoriformi e fiori di color rosa violacei. arte de mazze. s.m. guardiano di armenti: cavalli, buoi. arte. s.f. arte; attività umana regolata da accorgimenti tecnici e fondata sullo studio e sull’esperienza. arteculáte. s.f. staccionata di filo di ferro appuntito. artegianáte. s.m. artigianato; attività produttiva degli artigiani. artèteche. s.f. agitazione non stare fermo, irrequieto. artetecúse. s.m. irrequieto, fastidioso. articúle. s.m. articolo; particella premessa al nome per determinarlo. artiste. s.m. artista; chi opera nel campo dell’arte. artúre. Arturo Oreste Bucci, nacque a Foggia nel 1879, educatore, giornalista e scrittore di vernacolo foggiano. Morì nel 1967 a Foggia. aruchele. s.f. ruca, arucola. arúsce. s.f. carbonella. arváre. s.f. fioriera a muro. arve. s.m. albero; ogni pianta perenne con fusto eretto e legnoso che nella parte superiore si ramifica. arvecille. s.m. alberello. arzanà. s.m. arsenale; luogo dove si costruiscono, riparano e armano navi. arze. part.pass. bruciato; che è consumato dal fuoco. arzènde. s.f. acquavite o grappa; bevanda alcolica di alta gradazione ottenuta per distillazione di vino, vinacce, frutti, cereali. arzicule. s.m. acciarini dell’asse del traino per non fare uscire la ruota. arzille. agg. arzillo; agile, vispo, vivace. arzúre. s.f. arsura; secchezza, specialmente della gola, dovuta a sete, febbre e sim. asca ‘nganne. s.m. cappio alla gola; soffocano una persona con le mani alla gola. ascèlle. s.f. ascella; regione del corpo compresa fra la radice del braccio e il torace. ascènne. v. scendere. ascènse. s.f. ascensione; salita di Gesù Cristo al cielo, dopo la resurrezione.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne asche. s.f. corda, cappio; treccia di fili attorcigliati, usata per legare, tirare, sostenere. ascì. v.intr. uscire; andare e venire fuori da un luogo chiuso, delimitato o circoscritto. asciarre. s.f. lite; violento contrasto con ingiurie e offese: “ e da stammatine chè stanne facènne asciarre”. ascinne. v. scendi. ascinne. v.tr. scendi. ascire. antiq. s.m. usciere; impiegato d’ordine con funzioni d’inserviente nei confronti dell’ufficio stesso. ascise. s.m. lacerato; riduzione di qualcosa in brandelli. asciucapanne. s.m. asciucapanni, trabiccolo; piccola struttura di legno curvate ad arco, atto a contenere uno scaldino. asciugà. s.f. asciugare; privare dell’acqua o dell’umidità. asciugavocche. s.m. taralli fatti in casa. asciugghià. v.tr. slegare; sciogliere da un legame. asciugghije. s.f. slega. asciúte. s.m. uscito. asciúte. v. uscito. asciutte. agg. asciutto; che è privo di acqua o umidità. ascrezióne. s.f. iscrizione; registrazione, inclusione in un elenco, lista o simile. asdusse. s.f. cavalcare senza sella sul dorso di un animale. ase. v.tr. usare; servirsi di un mezzo, uno strumento, una fonte di guadagno. asecherdúne. s.m. di nascosto. asene. s.m. asino; mammifero degli ungulati, più piccolo del cavallo e con orecchie più lunghe, grigio e biancastro sul ventre con lunghi crini all’estremità della coda. asiatiche. s.f. influenza asiatica; malattia virale comparsa nel 1957 che determinò la morte di milioni di morti. Queste gravi forme influenzali sono attribuite alla periodica comparsa di ceppi mutanti del virus di tipo A particolarmente patogeni. Le complicazioni delle forme pandemiche possono comprendere edema dei polmoni, con possibile blocco respiratorio o emorragia e morte, e collasso da brusca diminuzione della pressione sanguigna.

asile nide. s.m. asilo nido; istituto per bambini fino a tre anni di età. asmèrze. s.f. al rovescio. asozze. agg. uguale; detto di cosa, persona o animale che per natura, forma, dimensione, qualità, quantità o valore, non differisce sostanzialmente da altro o da altri. aspettà. v.tr. aspettare; avere l’anima o la mente rivolti al verificarsi di qualcosa o all’arrivo di qualcuno. asprigne. agg. aspro, agro; che ha il sapore agro e irritante per la gola. assacrèse. antiq. s.m. all’improvviso. assáje. avv. assai, abbastanza, sufficiente. assalamènde. antiq. s.m. assalimento, assalto; atto tattico con cui le truppe più avanzate nel combattimento concludono la fase decisiva dell’attacco. assaldite. v.tr. esaudire; appagare benevolmente. assalì. v.tr. assalire; investire con impeto. assalijáte. s.f. antipatico;persona senza carattere, insipido; si dice anche: “saliáte”. assaprà. v.tr. assaggiare; provare il sapore di un cibo, ho di una bevanda. assassuláte. s.m. disseccato; rendere secco, asciutto. assavurijà. v.tr. asciugare; quando una parete è messo l’intonaco e deve asciugarsi. asse. s.f. asse; tavola di legno, stretta, lunga e poco spessa. assecà. v.tr. essiccare; prosciugare, asciugare, diventare secco asciutto. asseccáte. s.m. dimagrito: “ e asseccáte assáje ‘u criatúre”. assecchenì. s.m. rendere secco, asciugare. assecchenite. v. essiccato. assecujà. v.tr. recare fastidio, annoiare. assecujánne. s.f. infastidire. assecujáte. s.f. annoiato, seccato. assedènze. antiq. s.f. assistenza, aiuto. assèdije. s.m. assedio; complesso delle operazioni svolte da un esercito attorno a un lungo fortificato per impadronirsene con la forza. asselúte. agg. assoluto; senz’altro: “ ogge magnete páne asselúte”. assembijà. assembrare, raccogliere, unire. assembraglije. s.f. zuffa; combattimento non lungo ma accanito, rissa, baruffa, litigio.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne assemegghià. v.tr. assomigliare; paragonare essere somigliante. assemègghije. v.tr. somiglia; essere simile ad altra persona o cosa. assendà. v.intr. consentire; essere d’accordo su un determinato punto con una o più persone. assendáte. s.f. legata bene, ben stretta; abito aderente. assennàte. agg. assennato; che ha o rivela senno, giudizioso, prudente. assentà. s.f. si dice delle vesti strette. asserrà. v.tr. stivare; alloggiare convenientemente nella stiva le merci da caricare, stipare. assettà. v.intr. sedere; posare le parti posteriori del corpo sopra un appoggio qualsiasi. assettáte. s.f. seduta; lo stare seduto. assettateve. s.f. sedete. assettatúre. antiq. agg. partigiano; durante la seconda guerra mondiale, chi appartenne ai movimenti di resistenza contro le forze nazifascista. assètte. s.m. siedi. assèttete. s.m. siediti. assovète. part.pass. assurto, elevato, innalzato. assucuja. v.tr. seccare; rendere secco, privare dell’umidità. assecujanne. part.pass. seccante; noioso, fastidioso, spiacevole. assugghije. s.f. lesina; ferro leggermente ricurvo che il calzolaio adopera per bucare la pelle o il cuoio per poterli cucire. assunde. s.f. Assunta; Maria Vergine sollevata al cielo. assundine. s.f. dimin. di Assunta. assunnà. part.pass. addormentato; che ha preso sonno, assonnato. assunnáte. v. anche agg. che ha sonno. assunnuláte. s.f. sonnolenza; torpore che assale chi sente necessità di dormire. assurbite. v.tr. assorbire; penetrare attraverso pori, meati, interstizi, detto specialmente di corpi porosi. assuttegghijáte. v.tr. assottigliare; far sottile, ridurre. astà. antiq. mettere in asta.

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asteciúlle. s.m. penna munita di pennino che si attingeva nel calamaio. astile. antiq. s.m. virgulto; germoglio, pollone di pianta, arboscello. astóre. antiq. s.m. uccello. astraggiúte. antiq. agg. astratto; che non ha rapporti con la realtà. astrecáte. s.m. pavimento si può dire anche: “astrèche”. astregnúte. part.pass. stretto; premuto, serrato con forza. atà. v.tr. aiutare; dare aiuto. ata. pr. indef. altra, altre, altri. ata vanne. pr.prp. da un altra parte, altrove. ate. agg. indef. altro; differente diverso, con valore indeterminato. ati. pr. indef. altri; un’altra persona. atrassáte. part.pass. arretrato. atrasse. v.tr. lasciare; quando una cosa non è ultimata. atrigne. s.m. frutto selvatico simile alle more. atrèzze. s.m. attrezzi; arnesi necessari allo svolgimento di un’attività. attróse. s.f. artrosi; malattia degenerativa delle articolazioni. attabbarráte. s.m. coperto dal tabarro un ampio mantello che gli uomini indossavano sull’abito o sul cappotto. attaccá. v.tr. attaccare; unire strettamente. attaccagghije. s.f. nastro per reggere le calze femminili. attaccarse. v.tr. azzuffare; far venire a zuffa, accapigliarsi. attaccáte. v.tr. attaccare; unire strettamente, mediante adesivi, cuciture o simili. attallanne. antiq. v.tr. organizzare; ordinare, disporre, preparare. attandà. s.f. toccare maliziosamente, palpare: “ a fenisce d’attandarme ‘u cúle”. attandarse. v.tr. toccarsi. attáne. s.m. padre; uomo che ha generato uno o più figli. attanete. s.m. tuo padre. attannúte. agg. spigato, maturato; cardi campestri freschi pungenti; persona inquieta. attarallà. v.tr. fare qualcosa, organizzare; ordinare, disporre preparare. attarallanne. s.m. cercare di organizzare: “ ‘u fatte ‘u stáche attarallanne”. attaralláte. agg. organizzato.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne attasà. v. rimanere di stucco. attassáte. s.m. rimasto di stucco, senza parola. attatte. antiq. s.f. toccamento, toccare. attelláte. part.pass. attillato; vestito con cura, aderente, detto di abito. attembáte. s.f. persona anziana. atterà. v.tr. atterrare; gettare a terra, abbattere. atterráte. s.f. atterrato. atterrenáte. antiq. v.tr. avvilire; rendere vile, disprezzabile, deprimere, umiliare. atterrì. v.tr. atterrire; incutere spavento, terrore. atterrúte. s.m. spaventato, esterrefatto. attesamènde. s.f. attentamente, diligentemente con attenzione. attezzatóre. s.m. attizzatoio; gancio usato dal fabbro per togliere le scorie che stavano nel fuoco. Attrezzo per attizzare il fuoco, si dice anche: “ attizzafuche”. attèzze. s.f. attitudine; disposizione naturale verso particolari attività. attinde. agg. attento; che dedica ogni facoltà dell’animo e dei sensi a quello che fa. attόre. s.m. attore; chi recita, interpreta una parte in uno spettacolo. attrappande. v.tr. sorprendente; cogliere all’improvviso. attrassáte. s.f. non essere in corrente con la pigione di casa. attraversà. v.tr. attraversare; passare attraverso, attraversare la strada. attuccà. antiq. v.tr. cogliere; prendere staccare dal terreno o da una pianta. attunáre. antiq. s.m. chi lavora l’ottone. attunnà. v.tr. arrotondare; dare forma rotonda o più rotonda. attunnáte. v.tr. arrotondato; diventato rotondo. atturcenijà. v.tr. attorcigliare; attorcere su se stesso, avvolgere attorno. atturèje. antiq. s.f. amministrazione; attività dell’amministrare. atturne. avv. attorno; in giro, all’intorno. attuscà. antiq. v.tr. intossicare;provocare intossicazioni attúse. antiq. agg. smorfioso; che ha l’abitudine di fare smorfie, lezioso, svenevole, sdolcinato.

attutà. antiq. v.tr. attutire, rendere meno violento, meno intenso. atu. agg. indef. altro; differente. auanne. s.f. quest’anno; l’anno in corso. aucchià. antiq. v.tr. adocchiare; fissare con gli occhi, guardare con compiacenza e desiderio. aulènde. antiq. sollazzare. aulèrúse. antiq. agg. odoroso; che esala gradevole odore. aulive. s.m. oliva; frutto dell’ulivo, a drupa ovale ricchissima di olio commestibile. aumendà. v.tr. aumentare; incrementare, ingrandire. aumènde. s.m. aumento; atto dell’aumento. aumme aumme. s.m. agire di nascosto. aundà. antiq. svergognare, smentire. aunete. agg. unito; chi è animato da un forte spirito di solidarietà;compatto insieme. aungenà. antiq.v.tr. torcere; avvolgere qualcosa su se stesso. aure. antiq. oro, elemento chimico, metallo nobile giallo, ricchezza. aurelèje. antiq. insetto chiuso nel bozzolo. aurijite. antiq. agg. attento; che dedica ogni facoltà dell’animo o dei sensi a quello che fa, agendo con cautela al fine di evitare inesattezze ed errori. aúse. v.tr. usare, servirsi di un mezzo, uno strumento, una forma di guadagno o di energia. ause. agg. audace; che non teme il pericolo, ardito. ausille. s.m. piccolo mucchio di covoni, che si allestivano durante la mietitura. ausìre. s.f. la visiera del berretto. austine. s.m. Agostino. aute. pr. indef. altri. avacce. antiq. avv. presto subito. avaccevèle. part.pass. affrettato; fatto in fretta. avaccià. antiq. v.tr. anticipare; fare una cosa primo del tempo fissato in precedenza. avále. antiq. avv. adesso; ora, in questo momento. avampe. s.m. fuoco di paglia lento. avandà. v.tr. vantare; lodare con ostentazione, esaltare come ottimo, insigne superiore o simile. avandarse. s.m. vantarsi.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne avanze. s.m. avanzo; ciò che rimane, rimanenza. avasce. s.m. diminuire il prezzo di vendita: “ avasce chè vinne”. avascià. v.tr. abbassare; portare qualcosa più basso, calare. avastà. v.intr. bastare; essere sufficiente, durare. avaste. inter. basta; si usa per imporre silenzio o per porre termine a qualcosa. áve. v. ha; è , verbo avere, verbo essere. avè. s.m. avere; il dare dover essere creditore. avecille. s.m. uccello; ciascuno degli animali appartenenti alla classe degli uccelli. avedè. v. mostrare, come si fa. avedènze. s.m. ascolto; atto dell’ascoltare. avène. s.f. avena; pianta erbacea delle glumiflore con fusti alti, vuoti ed erbosi infiorescenze a pannocchie terminali; usata per l’alimentazione animale e umana. avèramènde. avv. veramente; realmente, davvero. averì. antiq. avverare; rendere vero, reale, effettivo. avèrze. s.f. verza; varietà di cavolo a foglie commestibili. avèrte. s.f. divagare dal tema. avèsse. v. avesse, avrebbe. avete. agg. alto; che ha una determinata altezza; altro. avetià. antiq. v.tr. guardare; rivolgere lo sguardo per vedere. avetijete. antiq. non fidarti. avetrejire. avv. l’altro ieri. avezà. v.tr. alzare; levare in alto, verso l’alto; si dice anche“ gavezà”. avezáte. part.pass. alzato; levato in alto, in piedi. aveze. s.f. alza. avezete. v.intr. alzati. avije. v. io ebbi. avragghije. v. dovrei, dovrò. avrije. v. dovrebbe. avucazijóne. s.f. evocazione;richiamo di spiriti dal mondo dei trapassati. avuculà. antiq. v.tr. accecare; privare della vista. avulive. s.f. oliva; frutto dell’ulivo a drupa, ricco di olio commestibile.

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avutáre. antiq. s.m. davanzale; soglia della finestra su cui posano gli stipiti. avutáte ‘u furne. s.m. alla girata del forno a legno o a sansa. avutáte mezzejurne. s.m. dopo mezzogiorno. avutáte ‘a stráde. s.f. alla girata della strada. avutáte. s.f. alla girata. avúte. v. avere. avutine. s.m. vento fresco di levante: “ Chè bbèlla avutine chè mène”. avuzze. s.m. asfodelo secco; pianta erbacea delle liliflore con lunghe foglie, scapo alto terminante con fiori bianchi in grappolo, e radici a tubero: “mitte dóje avuzze sotte ‘a cavedáre se no nenn’ésce a vúlle l’acque”. si dice anche: “fuffele”. avvandagge. s.m. vantaggio; ciò che mette qualcuno o qualcosa in condizione più favorevole rispetto ad altri. avvecenáte. v.tr. avvicinare; mettere vicino o più vicino. avvedè. s.f. rendere chiaro, mostrare. avvelete. v.tr. avvilire, rendere vile, disprezzabile. avvenazzáte. agg. ubriaco, detto di chi si trova in condizioni di etilismo acuto. avvènce. v.tr. non riesce, non ce la fa. avvergogne. s.f. vergogna; turbamento e timore che si provano per azioni, pensieri o parole che sono o si ritengono sconvenienti. avvèrte. v.tr. avverte; rendere consapevole qualcuno di una circostanza a lui ignota. avvertete. v. avvertito. avvertì. v. avvertire avvesà. v.tr. avvisare, avvertire. avvesáte. v. avvertito. avvese. s.m. consiglio, suggerimento, esortazione. avvezzerete. agg. irrequieto, agitato, vivace. avvince. locuz. non riuscire nell’intento. avvise. s.m. avviso, avvertimento. avvucáte. s.m. avvocato; dottore in giurisprudenza, abilitato ad assistere una parte, davanti a tutte le corti d’appello, in processi civili e penali. avvulgible. agg. s.m. avvolgibile; persiana formata di listelli legno o plastica. azza. s.f. accia; filo greggio, specialmente di lino o canapa, in matassa, stoppa.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne azzarà. s.f. arrotare arnesi agricoli con saldatura a fuoco, pezzo d’acciaio messo alle punte degli attrezzi agricoli. azzardà. v.tr. azzardare, arrischiare, avventurare. azzardatóre. agg. azzardoso persona che azzarda, che ama esporsi al rischio. azzáre. antiq. s.f. rifare le punta d’acciaio degli attrezzi agricoli con la saldatura a fuoco e successiva bollitura: “ ogge hagghije júte d’o ferráre a azzarà ‘a zappe chè sère spundáte” azzarene. s.m. acciarino; piccolo strumento d’acciaio col quale, battendo la pietra focaia, si producono scintille per accendere l’esca. azzarete. agg. vivace; che è pieno di vita, rigoglioso, vitale. azzarine. s.m. strumento che affila coltelli. azzarúte. agg. vispo; che è pronta, svelto, brioso e vivace sia nel fisico sia nei modi, persona vigorosa. azzeccà. v.tr. indovinare; conoscere e dichiarare il futuro o l’ignoto per aspirazione; chiudere la porta o altro: “azzicche ‘a fenèstre”. azzeccamúre. gioco con monete e bottoni vari vincevano chi si avvicinava di più al muro. azzeccáte. s.f. addossato, indovinato. azzeccavene. s.f. si addossava. azzecchenià. s.f. guardare le carte al gioco lentamente. azzeccúse. s.m. persona con comportamento appiccicoso, melliflua. azzenijanne. s.f. guardare qualcuno con cattiva intenzione. azzettà. v.tr. ammettere, accogliere, ricevere, confermare. azzettáte. s.f. l’ha confermato. azzètt’azzètte. s.m. giusto in tempo. azzètte. v.tr. approvare; giudicare buono, giusto. azzèttesije. s.f. quando sarà. azzezzatille. s.m. elegante ben vestito. azziche. s.m. chiudi: “ azzicche sta porte o no!?”. azzichinià. s.f. guardare attentamente le carte. azzuarre. s.m. pantalone a tre quarti. azzuffine. s.m. poliziotto; agente di polizia.

azzulle. s.m. mazzuolo; tipo di martello con la testa massiccia usato per battere sullo scalpello o sulla pietra; martello di legno duro con manico corto usato dai falegnami. azzuppà. v.tr. urtare; dar contro, investire, colpire col proprio corpo, col proprio mezzo di locomozione. azzuppàte. s.m. urtato. azzurre. agg. azzurro; che ha un colore variabile tra il celeste e il turchino. azzurrine. s.m. azzurro chiaro.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

B, b baa… avv. farsi notare. babbà. s.m. dolce di pasta lievitata, intriso di rum, pasticcino al rum. babbèje. agg. stolto; che dimostra poca intelligenza, poco senno, insensato. babbelà. antiq. v. divagare, allontanarsi da un argomento, da un proposito. babbelèje. antiq. agg. babbeo; sciocco semplicione. babbelià. v. distrarre. babbijóne. agg. babbeo, stupido. babbóne. antiq. agg. babbeo. babbularije. mdd. cose che non esistono. babbulètte. mdd. favolette, stupidaggini. babbulijà. v. distrarre, giocare. babbulijáte. v. giocare; distrarre un neonato col gioco. babbusce. s.f. babbuccia; calzatura di tipo orientale, con punta rivolta all’insù. babularije. s.f. cose da niente. bacáte. v. calmato, diminuito. baccà. antiq. s.f. bacare, tripudiare. baccaglià. v. discutere animatamente. baccalà. s.m. baccalà; merluzzo salato ed essiccato all'aria, pesce osseo con corpo massiccio, squame piccole, barbiglio sotto il mento, stoccafisso. Persona stupida. Persona magra e asciutta. baccàlà. agg. sciocco; che non ha giudizio, criterio, intelligenza, senno. bacche. antiq. s.m. vino. bacchètte. s.f. bacchetta scudiscio. bacchettóne. s.m. chi è alto di statura. báce. s.m. bacio; atto del baciare. bacene. s.m. bacino d’acqua. bacenèlle. s.f. bacinella; recipiente concavo di forma rotonda e vario materiale. bacètte. s.m. bacetto; piccolo bacio. bacile. antiq. s.m. catino. baconghe. s.m. chi è basso di statura. bacucche. antiq. s.m. panno che copriva la testa e il volto. badà. s.f. porre attenzione, badare.

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badèsse. s.f. badessa; superiora di un monastero di religiose. bafáte. s.m. affaticato, stanchezza, spossatezza. baffe. s.m. baffo; ciuffi di peli che crescono sul labro superiore. baffóne. s.m. baffone; persona con baffi folti e lunghi. bagagghje. antiq. s.m. bagaglio; tutto quanto si porta con sé in viaggio. bagagliόne. antiq. s.m. sacco. bagasce. s.f. prostituta; donna che si prostituisce. baghère. antiq. s.m. baghero, carrozzino a quattro ruote per tre persone; moneta di rame. bagnà. v. bagnare; spargere liquido su qualcosa o qualcuno. bagnaróle. s.m. tino ovale di zinco per mettere a mollo la biancheria. bagne. s.m. bagno; immersione di qualcuno o qualcosa in un liquido. bagnemarije. s.m. bagnomaria; sistema indiretto di riscaldamento di un recipiente mediante un liquido, in genere acqua, che è direttamente scaldato. bagnene. s.f. bagnarola; tinozza per mettere a mollo la biancheria. bagnine. s.m. bagnino che vigila sulla spiaggia. bagno. antiq. s.f. tinozza, bagnarola. bagnulle. antiq. s.m. bagnolo; lino messo a bagno in acqua, aceto e ghiaccio, messo sulla fronte di chi ha la febbre, imbevendo un fazzoletto serve a fare i: “bagnulle, curre a mamme facime ‘i bagnulle de acque e acite accussì cále ‘a frève ‘o criatúre”. baguglije. s.m. baule; cofano da viaggio di legno o cuoio, spesso rinforzato da bandelle o borchie metalliche, munito di coperchio ricurvo e di grosse maniglie. bajúle. antiq. s.m. portatore, esattore, balio; marito della balia. bajunètte. s.f. baionetta; arma bianca, corta, con lama d'acciaio di varia forma da innestare all'estremità del fucile. balcóne. s.m. balcone; struttura sporgente dal muro esterno di un edificio, contornata da balausta o ringhiera; aggetto

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne balcunáte. s.f. balconata; lungo balcone sul quale si aprono diverse finestre. balcungine. s.m. balconcino; piccolo balcone. baldacchine. s.m. baldacchino; copertura mobile a forma di padiglione retta da aste, sotto le quali si porta in processione il SS. Sacramento; pulpito. balènghe. agg. stupido; che ha scarsa intelligenza, mente tarda. balice. antiq. s.f. valigia; spece di cassetta di cuoio, tela, fibra o plastica, con maniglia per reggerla, in cui si ripongono abiti e oggetti vari. baliciotte. s.m. valigiotto. balille. s.m. studente di scuola media nell’era fascista. balitte. antiq. s.m. balletto; componimento musicale a ritmo di danza. balive. antiq. s.m. balivo; nell’ordinamento feudale, funzionario di nomina regia e capo di una circoscrizione territoriale. ballà. v. ballare; muovere i piedi andando o saltando a tempo misurato di suono o di voce. ballarine de corde. s.m. funambolo; equilibrista che esercita il suo mestiere sulla corda o su un filo di metallo. ballatúre. s.m. ballatoio; balcone che gira intorno a un edificio o a parte di esso, esternamente e internamente; pianerottolo. ballà. v. ballare. balle. s.f. balla; quantità di merci messi insieme e avvolte per essere trasportate; donna mal vestita. balle de pagghije. s.f. balla di paglia. balle de pèzze. s.f. balla di stracci. ballètte. s.f. balletta; piccola balla. ballètte de pagghije. s.f. balletta di paglia. ballitte. antiq. s.m. balletto. ballóne. s.m. ballone; grossa balla. balluttáte. antiq. s.m. salto del cavallo quando resta sollevato da terra con tutte, è quattro le zampe, ballottata. baltrèsche. antiq. s.f. bertesca, baltresca, torretta guarnita di feritoie posta sulla sommità di antiche fortificazioni. balustráte. s.f. balaustrata; struttura a colonnette, collegate da un basamento e una cimasa, che serve da parapetto o divisorio. balúte. v. stancato: “ sé abbalúte de chiande ‘u criatúre”.

balzamáte. s.m. imbalsamato; persona o animale preparato con sostanze speciali cadaveri d’uomo o di animali per sottrarli ai naturali processi di decomposizione. balzáne. s.f. balzana; striscia di pelo biancastro sopra gli zoccoli dei cavalli. bambáce. s.f. bambagia; pelosità di cui è rivestito il seme del cotone. bambalù. s.f. altalena; gioco infantile consistente nel far oscillare avanti e indietro, standovi seduti, un sedile appeso a due funi: “éje bbèlle stu bambalù”. Si dice anche; “dindalù” bambalúte. part.pass. stordito; privo di sensi. bambenóne. s.m. bambinone; persona adulta che si comporta puerilmente. bambriglije. antiq. s.m. cespuglio, secco, truciolo. bammine. antiq. s.m. bambino. bancále. s.m. pancale, panno che si copriva la panca. bancarèlle. s.f. bancarella; carretto a banco di vendita all’aperto di oggetti nuovi o usati. banche. s.f. banca, in viale XXIV Maggio dove ora c’è, la banca d’Italia c’era lo stabilimento Rocco e Lacapraria, che produceva la pasta confezionata; banco da lavoro. banchètte. s.f. pranzo con numerosi invitati. bande. s.f. banda; gruppo organizzato di malviventi. bande de vardarille. s.f. banda di ragazzini. banderozze. s.f. bandierina; piccola bandiera. bandetóre. s.m. banditore; l’uomo che faceva la pubblicità ai negozianti, gridando per le strade con un portavoce portatile a forma di cono, l’antenato del nostro megafono. bandire. s.f. bandiera; drappo di stoffa attaccato a un’asta, di uno o più colori e disegni, simboleggiante uno Stato, un’associazione, un corpo, una città. bandite. agg. bandito; che è messo al bando. bangarèlle. s.f. bancarella; carretto o banco di vendita all'aperto di oggetti nuovi o usati. bangarelliste. s.m. bancarellista; chi vende oggetti su bancarelle. bangarille. s.m. bischetto, deschetto; tavolino da lavoro del calzolaio. banghe. s.m. panca di venditori ambulanti. banghetille. s.m. panchetto di legno, scanno.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne banghine. s.m. marciapiede; parte della strada riservata ai pedoni, generalmente rialzata rispetto al piano viabile. bangόne. s.m. bancone; lungo tavolo, da un lato chiuso sino a terra, che in uffici e negozi separa gli impiegati o i venditori dal pubblico. bannaróle. s.f. banderuola, insegna metallica girevole posta su una sommità per indicare la direzione del vento. Si dice anche: “ Bannarióle”. banne. s.m. bando. banne a vecarije. antiq. s.m. bando per via e vicoli. banne musecále. s.f. banda musicale. bannère. antiq. s.m. ciarlatano; venditore ambulante specialmente in fiere di paese; chi sfrutta la buona fede e la credulità altrui. banniste. s.m. musicista di banda; chi emanava un bando. bannóne. antiq. s.m. palco a forma circolare ricoperto da una cupola preparato in piazza per ospitare un’orchestra durante le feste, bannone; grossa lastra di latta. “ ‘u uaglóne jève lucchelanne ck’a stagnère de bannóne chiène de scagghjúzze”. baraccanà. antiq. s.f. tela; tessuto di lino, cotone o canapa a tessitura classica. baraccáre. s.m. venditore di merce in baracca. barraccárije. antiq. s.f. bidonville; quartiere di baracche costruite con materiali vari, specialmente lamiere, nella periferia di una grande città. baracche. s.f. baracca; costruzione di legno o metallo, per ricovero provvisorio di persone, animali o cose. baracchene. s.f. sponde laterali del carretto lunghe 2,20 m, alta 60 cm. con due sostegni affusolati. baracchenille. s.f. piccole sponde che si sovrappongono alle sponde del carretto per aumentare il carico. baraccόne. s.m. baraccone; grossa baracca. barbaggiáne. s.m. barbagianni; uccello rapace notturno degli strigiformi; uomo sciocco e balordo. barbanère. s.m. almanacco; calendario con l’indicazione delle festività e delle fasi lunari. barbatèlle. s.f. talea di vite d’uva da innestare barbatella.

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barbe. s.f. barba; insieme di peli che spuntano sulle guance o sul mento dell’uomo. barbecáte. v. abbarbicare; emettere radici nel terreno detto di pianta. barbètte. s.m. pizzo; barbetta a punta sul solo mento. barbettúne. antiq. s.m. denaro; insieme di monete metalliche o cartacee. barbóne. s.m. vagabondo che vive di espedienti. barche. s.f. barca; imbarcazione di dimensione modesta, per trasporto di persone e cose. barcóne. s.m. barcone; barca a fondo piatto. barcullà. v. barcollare; stare malfermo, piegando ora da un lato ora dall’altro. barcullanne. v. vacillare; accennare a cadere, barcollando. bardasce. antiq. s.m. monello, ragazzo. báre. s.f. bara; feretro cassa da morto. barène. s.m. attrezzo per eseguire la carenatura; barena. baróne. antiq. s.m. strumento a due tagli e due manici con le ossa per fare i pettini. barrèlle. s.f. barella; lettuccio per il trasporto di ammalati o feriti. barrètte. antiq. s.f. berretta, copricapo vescovile, prelatizia, di color rosso. barrire. s.f. barriera; sbarramento che chiude un passo, segna un posto, un confine. bartafoglije. s.m. portafoglio; busta di pelle per banconote o simili. bartalumèje. s.m. Bartolomeo. barzullètte. s.f. barzelletta; storiella spiritosa e divertente. bascuglije. s.f. basculla; bilancia a braccia disuguali, per corpi di grandi dimensioni e peso. bastà. v. bastare. bastáge. antiq. s.m. facchino; chi è addetto al trasporto di carichi o bagagli nelle stazioni, nei porti e simili. bastarde. agg. bastardo; nato da genitori non legittimamente coniugati. bastáre. antiq. s.m. sellaio; chi fabbrica o ripara selle o oggetti di cuoio. baste. inter. basta; si usa per imporre silenzio o per porre termine qlco. bastemènde. s.m. bastimento; imbarcazione, a vela o a motore, più grande di una barca.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne bastóne. s.m. bastone; ramo d’albero arrotondato e lavorato, o oggetto simile anche non di legno, usato per appoggiarsi camminando e come arma. bastóne p’i ciche. s.m. batocchio; bastone per ciechi. bastungine. s.m. bastoncino; diminutivo di bastone. basuláte. s.f. copertura della strada, lastricato. basúle. s.f. lastre di pietra vulcanica. batassà. antiq. s.f. batassare, agitare, crollare. batèsse. s.f. badessa; superiora di un monastero di religiose. batoste. s.f. batosta; percossa, sconfitta. Grave disgrazia o danno. battaglià. s.f. battagliare, combattere; detto di una donna che li piace fare sesso. battaglije. s.m. battaglia; scontro tra eserciti o grandi unità nemiche. battàglije. s.m. picchiotto; battiporta di forme diverse, spesso artisticamente lavorato in bronzo o ferro; pene dell’uomo. battaglióne. s.m. battaglione; unità tattica fondamentale della fanteria, formata da più compagnie e comandata da un maggiore o da un tenente colonnello. battaglire. agg. battagliero; che ama combattere ed è valente in battaglia. bàtte. v. battere; fare una serie di colpi. battecarne. s.m. batticarne; arnese da cucina per battere e ammorbidire le fette di carne. battefine. antiq. s.m. abbattifieno; apertura praticata nel pavimento del fienile per lo scarico del fieno nella stalla sottostante. battelarde. s.m. battilardo; tagliere di legno su cui si battono carne, lardo, verdure e simile. battemazze. s.m. aiutante nella fucina, addetto a battere la mazza. battènde. s.m. battente; parte dello stipite su cui battono l’uscio o la finestra quando si chiudono. battepanne. s.m. battipanni; spatola di giunco intrecciato per battere e spolverare i panni. batteporte. s.m. battiporta; seconda porta di rinforza alla prima. batte. v. battere; compiere una serie di colpi su qualcosa o qualcuno. battèrije. s.f. insieme di pentole da cucina di varie dimensioni.

battèrije de fuche. s.f. batteria di fuochi, fuochi pirotecnici. battèriste. s.m. batterista; chi suona la batteria. battetacche. s.m. battitacco; nastro rinforzato per proteggere l’orlo all’interno dei pantaloni. batte. s.m. vaglio; dispositivo costituito essenzialmente da una superficie provvista di fori o da una rete di fili intrecciati. battete. antiq. v. vagliare; passare al vaglio per separare dal materiale estraneo. battescópe. s.m. battiscopa, fascia di legno o altro materiale che corre in basso lungo le pareti di una stanza a protezione del muro. battestère. s.m. battistero; costruzione a pianta centrale situata un tempo vicino la chiesa e contenente il fonte battesimale; venne poi incorporato alla chiesa stessa, spec. come cappella. battetúre. v. vagliatura, operazione di separare materiali col vaglio, scarto che resta nel vaglio. battezzà. v. battezzare; imporre il nome per mezzo del battezzo. battezzáte. s.m. battezzato. battèzze. s.m. battesimo; primo sacramento della chiesa Cristiana, amministrato per versamento dell’acqua sulla testa o per immersione. battezzόne. antiq. s.f. antica moneta fiorentina, con l’effige di san Giovanni Battista. battime. antiq. s.f. battima, battigia. battóre. antiq. s.m. battiloro; artigiano che batte l’oro e l’argento, riducendoli in sottili lamine. battuglià. v. pattugliare; sorvegliare con una pattuglia. battuglije. s.f. pattuglia; piccolo gruppo di soldati o agenti dell’ordine pubblico incaricati di ordini operativi particolari. battúte. s.f. battuta; nel dialogo teatrale, ciò che dice ogni volta ciascun attore. batúfele. s.m. batuffolo; piccolo e soffice ammasso di bambagia, lana e simile; bambino o animale piccolo e grasso. batόste. s.f. batosta, percossa, sconfitta; grave disgrazia o danno. bauglije. antiq. s.m. baule.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne bavaglije. s.m. bavaglio; panno o fazzoletto che, strettamente avvolto attorno alla bocca, impedisce di parlare. bavagline. s.m. bavaglino; tovagliolino che si allaccia al collo di bambini piccoli. bavejire. antiq. s.f. baviera, parte dell’elmo che copriva la bocca e le guance. bavelische. antiq. s.m. grosso cannone; rettile. bavere. s.m. bavero; sciarpa per coprire il mento. Colletto della giacca, del soprabito, cappotto e simile. bavètte. s.f. bavaglino; di varia forma e tessuto assorbente, che si lega al collo dei bambini quando mangiano. bazzariotte. antiq. s.m. vagabondo, ozioso. bazzarre. antiq. s.m. baratto; scambio diretto di un bene o un servizio con un altro. bazzecà. s.m. gioco al bigliardo, bazzica. bazzechèje. s.f. frequentare lo stesso luogo abituale. bèáte. agg. beato. bbèll’óme. s.m. bell’uomo: “Senèlle a mamme quille éje propije nu bbèll’óme ne tu facènne scappà”. bbèlla fammene. s.f. bella donna: “chè bbèlla fammene éje ‘a mamme de Giuanne”. bbèlla giovene. s.f. prostituta; donna che si prostituisce, donna di malaffare, donna di strada, donna perduta, meretrice, mondana: “Mamèje sé mise affà propije a bbèlla giovene chè sckifèzze lè…lè…”. bbèlle bbèlle. mdd. piano piano; “a Fogge se dice: chè bbèlle bbèlle s’abusckáje quaranta curtelláte pecchè ne se vulève móve”. bbèlle. s.f. bella; donna avvenente, donna amata; in vari giochi e sport, l’ultima partita decisiva tra avversari alla pari. belline. s.f. donna di facile costume. bebbóne. s.m. bozzo; bernoccolo, protuberanza. bebbulche. antiq. s.m. bifolco; salariato che accudisce al bestiame e lo impiega nei lavori agricoli; uomo villano. bebbuzze. s.m. bernoccolo; piccola protuberanza cranica naturale e dovuta a contusione. bèbè. s.m. neonato; che è appena nato, o che è nato da poco; bambino neonato. bebedeche. antiq. mdd. auguri di buona salute.

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bèbene. antiq. s.f. felicità; stato di chi è felice. beccacce. s.f. beccaccia; uccello commestibile migratore con zampe brevi, becco lungo e diritto piumaggio molto mimetico col terreno. beccaccine. s.m. beccaccino; uccello commestibile, migratore, più piccolo della baccaccia, con zampe più lunghe e ventre quasi bianco. beccarije. s.f. macelleria; rivendita di carne macellata, bottega del macellaio. bècche. s.m. mento parte inferiore, sporgente del volto, sotto la bocca; becco caratteristica formazione cornea formata da due pezzi che rivestono la mascella o la mandibola degli uccelli; bècchelunghe. s.m. persona che ha il becco lungo. becchenotte. part.pass. gelato, o cannoli mignon. beccherine. s.m. bicchierino. beccheruzze. s.m. bicchiere medio. bècchesturte. s.m. persona con il becco deforme. bècchetotò. s.m. persona con il mento storto. becchire. s.m. bicchiere; piccolo recipiente, specialmente di vetro, di varie forme e misure, in cui si versa il liquido da bere. becchire d’a canále. s.f. mezzo imbuto di stagno o plastica messo sopra il canale a sezione cilindrica per lo scolo delle acque posto vicino i muri delle abitazioni a schiera che raccolgono le acque dei tetti e la defluiscono in strada. beccucce. s.m. beccuccio; piccolo prolungamento sporgente di ampolle, anfore, storte e simile da cui si versa il liquido. beccúse. s.m. chi ha il mento grande, chi si cresce il pizzo. bececlètte. s.f. bicicletta; veicolo leggero a due ruote, mosso per mezzo di pedali. bedè. s.m. bidè; vaschetta bassa di forma allungata, per lavaggi intimi del corpo. bedèlle. s.m. bidello; chi è addetto alle pulizie e alla custodia di una scuola. bedètte. antiq. s.m. cavallino, ronzino. bedóne. s.m. bidone, truffa, imbroglio, prendere una fregatura; recipiente metallico o in materia plastica, di media capacità, di forma cilindrica, atto al trasporto di prodotti spec. liquidi.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne bedóne d’a mennèzze. s.m. cassonetto; contenitore mobile di grande capienza, collocato nelle strade per la raccolta dei rifiuti; bidone casalingo per l’immondizia. beduine. s.m. beduino; persona che si fa raggirare facilmente; nomade arabo dei deserti del medio oriente. bedunà. v. bidonare; imbrogliare, truffare. bedunáte. s.f. bidonata; imbroglio, truffa. beduniste. s.m. bidonista, truffatore. bedunóne. s.m. grossa truffa. bèfáne. s.f. befana, personaggio fantastico raffigurato come una vecchia che scende per la cappa del camino e porta doni ai bambini nella notte dell’Epifania. befanije. s.f. Epifania; festa che commemora la visita dei magi alla grotta di Betlemme il 6 gennaio. beffóne. s.m. buffone; chi volge in ridicolo le cose serie; e intrattiene gli altri divertendoli; chi nel medioevo e nel rinascimento esercitava il mestiere di divertire gli altri. beffenazze. S.m. chi usa fare il buffone. befolche. s.m. bifolco, persona rozza ignorante, villano; salariato che accudisce al bestiame e lo impiega nei lavori agricoli. beglittine. s.m. manifestino; foglietto volante distribuito al pubblico, specialmente per fini propagandistici. begliarde. s.m. biliardo; gioco in cui le bilie d’avorio sono mosse con le mani o la stecca ha secondo del gioco. begliardine. s.m. biliardino; piccolo bigliardo; flipper. begurdà. antiq. v. festeggiare; celebrare una festa: “stasère hamma bergurdà assáje”. bejáse. s.m. Biagio; festa di san Biagio, nella chiesa di san Tommaso, il prete benediva con l’olio la gola ai bambini e, dava i tarallini azzimi. bejáte. part.pass. avviato, che è messo o si è messo in via, in moto, in cammino. bèlla fèlice. antiq. s.m. martin pescatore, uccello con grossa testa, lungo becco forte e diritto, piccolo corpo con colori bellissimi e grande abilità nel catturare pesci. bellà. antiq. v. combattere; prendere parte a uno scontro, specialmente armato, a una battaglia. bèllafèmmene. s.f. bella donna. Donnaccia.

bellecóne. antiq. s.m. grosso bicchiere. bèllefatte. agg. bello; che, per le sue qualità estetiche, provoca impressioni gradevoli. bèllegènije. avv. di proposito. Di punto in bianco. bèllegiovene. s.m. giovane bello. bellèzze. s.f. bellezza; qualità di bello. bèllinbúste. s.m. bell’imbusto; uomo ricercato nel vestire, fauto e galante. belline. s.f. donna sfacciata. bèllóme. s.m. uomo bello e simpatico; “éje propije nu bbèlle bèllóme”. bellulle. antiq. s.f. donnola. bènbarte. antiq. mdd. Ben ti sta. bène. avv. bene; in modo buono, giusto. benedètte. v. benedetto; che ha ricevuto la benedizione. benedeziόne. s.f. benedizione; nella teologia cattolica, uno dei sacramenti che, compiuti ritualmente, attribuisce santità e attrae grazie. benedice. v. benedire; invocare la benedirne su qualcuno o su qualcosa. benediche. s.m. augurio di buona salute. beneditte. s.f. pietanza preparata come antipasto nel periodo di Pasqua, con insaccati, uova sode, fette di limone, arance. benefecènze. s.f. beneficenza; opera d’aiuto agli indigenti. benenanze. antiq. avv. bene, felicità, prosperità. bèngále. s.m. bengala; fuoco d’artificio variamente colorato. bèngunde. avv. insomma, infine, in conclusione. benisseme. dispr. benissimo. bènite. s.m. Benito Matteo Faleo docente dell’università del Crocese, scrittore, poeta e lessicografo foggiano. benzenáje. s.m. benzinaio, persona addetta a un distributore di benzina, pompista. bènzine. s.f. benzina; liquido volatile e infiammabile ottenuto dal petrolio. bepènne. antiq. s.f. bipenne o bipenne; scure a due tagli. berbande. s.m. birbante; persona astuta e disonesta. bèrbece. antiq. s.m. berbice, agnello che diventa pecora.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne bèrgere. antiq. s.f. bergere; poltrona imbottita, ampia e profonda, munita di poggiatesta laterali. bergulà. antiq. v. cianciare dire ciance, ciarlare, blaterare. bèrgule. antiq. agg. sciocco; che non ha giudizio, senno, criterio, intelligenza. berlèffe. antiq. s.m. taglio o sfregio sul viso. berlengà. antiq. v. berlingare, balbettare a pancia piena. berlengozze. antiq. s.m. ballo che si faceva dopo la mietitura. berlocche. s.m. organo genitale maschile si chiama anche: “nudeche, cille, pinghe, pengóne, suatte, cugghije, cazze, cemececcuzze, zavezicchije, cellóne, crèapopele”. Oggetto vistoso, oro. bernèje. antiq. s.f. bernia mantella da donna. berráje. s.m. birraio; chi fabbrica o vende birra. berrejóle. antiq. s.f. papalina; piccolo copricapo ornato spesso da una nappa, un tempo usato da uomini anziani specialmente in casa. berrozze. s.f. peroncino; birra in bottiglia da ¼ da 25 cl. bersaglije. s.m. bersaglio; luogo, oggetto da colpire specialmente in competizioni sportive. bersaglire. s.m. bersagliere; persona molto energica e decisa; soldato dello speciale corpo di fanteria leggera. bertulle. antiq. s.m. bertuello; rete a imbuto per la cattura di uccelli. bèrze. antiq. s.m. calcagno; parte posteriore del piede. bescarije. s.f. bisca. bescazzire. s.m. biscazziere; chi segna i punti fatti dai giocatori al biliardo. beschelètte de candine. s.f. bicicletta di cantina, composta da un bicchiere di vino mischiato con l’aranciata. beschelètte. s.f. bicicletta. bescotte. s.m. biscotto; pasta dolce, di varia forma, a base di farina, zucchero e grassa cotta a lungo nel forno; pane cotto due volte per renderlo più conservabile. bèsse. antiq. agg. sciocco. bestècche. s.f. bistecca; fetta di carne di manzo o di vitello tagliata sulla costola, cotta

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alla graticola o nel tegame. Bistecca al sangue, poco cotta. bèstije. s.f. bestia; animale in senso generico. besugne. s.m. bisogno, necessità. bettemazze. s.m. aiutante nella fucina, addetto a battere la mazza. bettóne. s.m. bottone; piccolo disco di materiale vario, talvolta ricoperto di tessuto serve per allacciare le parti di un indumento. bettorije. s.m. Vittorio. bettunáje. s.m. bottonaio; chi fabbrica e vende bottoni. bettúne. s.m. bottoni ve ne sono di diversi tipi e sono chiamati: “ cangele. maciuppe, furmèlle, buttegnacche, conghe”. betuà. part.pass. abituato; che ha l’abitudine. betuáte. v. abituare; dare un’abitudine. bevarije. antiq. s.f. ubriacatura, l’ubriacarsi, sbornia. bèvere. antiq. s.m. castoro. beverijèje. antiq. s.m. bere molto, ubriacatura. beveróne. s.m. bevanda per le bestie, composta d’acqua e farina o crusca. bevommere. s.m. aratro con due vomeri. bezzèffe. avv. assai, abbastanza, in abbondanza: “ l’acque a mène a bezzèffe”. bezzóche. s.f. bigotta; che ostenta una grande religiosità. bezzuche. s.m. bigotto. biadà. v. abbiadà; nutrire di biada. biage. s.f./m. Biagia. Biagio. biagine. s.m./f. dimin. di Biagio. Biagia. biancà. v. imbiancare; far divenire bianco. biancarije. s.f. biancheria; complesso degli indumenti intimi o dei panni di uso domestico. biancecà. v. albeggiare; farsi giorno, spuntare l’alba. bianche d’uve. s.m. albume; nell’uovo degli uccelli o dei rettili, membrana protettiva e nutritiva secreta delle pareti dell’ovidotto. bianche. agg. bianco; detto di tutto ciò ha colore chiaro. bianchètte. s.m. grano tenero si usa per fare “ ‘U gráne cutte ‘u jurne di murte”. bianchì. v. bianchire;far diventare bianco. biáse. s.m. Biagio; festa di san Biagio, nella chiesa di san Tommaso il prete benediva le gole con l’olio ai bambini, e dava i tarallini.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne biasèlle. dimin. di Biagia. biasine. s.m./f. dimin. di Biagio e Biagia. biastème. antiq. s.m. bestemmia; parola oltraggiosa contro la divinità e i santi. biatóre. s.m. avvio, inizio. bibbije. s.f. bibbia; collezione delle sacre scritture antico e nuovo testamento. bidè. s.m. bidè; vaschetta bassa di forma allungata, per lavaggi intimi del corpo. bidètte. s.m. bidetto, ronzino, cavallo di razza inferiore o scarto. biff. s.m. formaggio americano di colore arancione che era distribuito a pranzo nei refettori comunali tra gli anni 50/60. biffe. s.f. biffa; piastra in legno o di gesso a X posta alle fenditure di un muro per verificare se si allargano. bigliarde. s.m. bigliardo. bignè. s.m. bignè; specie di pasta dolce, cotta in forno e farcita con crema;pasticcino. bigurdà. v. festeggiare; celebrare una festa. bigurde. s.f. orgia, nel mondo greco – romano festa in onore del dio Dionisio o Bacco, di Orfeo, Cibele, e di altre divinità misteriche. bijáte. part.pass. agg. beato; che è completamente felice. bijatóre. s.m. inizio, avviamento, principio. bijulle. antiq. s.m. bugliolo; vaso di terracotta usata come tazza del gabinetto si dice anche: ze pèppe, prise, candere. bile. antiq. s.m. sacco di juta per mettere il grano. Bile. binà. antiq. v. raddoppiare; fare diventare doppio, accrescere, aumentare. binde. s.f. binda; macchina per il sollevamento di carichi a piccola altezza, azionata a manovella. biocchije. antiq. s.m. binocolo; strumento costituito da cannocchiali gemelli, usato per osservare con ambedue gli occhi oggetti lontani, o per vederli ingranditi. bionde. agg. biondo; che ha un colore intermedio tra il giallo e il castano chiaro, con gradazioni diverse. birre. s.f. birra; bevanda ottenuta per fermentazione di malto, orzo e altri cerali, mescolati al luppolo e contenente anidride carbonica. birre. da nu tèrze, s.f. birra; in bottiglia da 33 cl.

birre da trè quarte. s.f. birra in bottiglia da ¾ da 66 cl. biribarà. antiq. s.f. antico gioco. birocce. antiq. s.m. calesse; vettura leggera a due ruote, con o senza mantice, trainata da un solo cavallo. birolde. antiq. s.m. sanguinaccio; vivanda a base di sangue di maiale, fatto friggere con sale e farina. bischizzà. antiq. v. fantasticare; abbandonarsi a congetture fantastiche, almanaccare, arzigogolare. bisciottèrije. s.m. bazar; emporio di merce di ogni genere. bisce. s.f. serpente d’acqua; rettile non velenoso, con corpo coperto di grandi squame lucide di color verde grigiastro con macchie nere; vive presso i corsi d’acqua. bisciù. avv. cosa bella. bisciuttire. antiq. s.m. orefice; chi compra e vende oggetti di oreficeria; artigiano che lavora i metalli preziosi traendone speciali gioielli. bistundà. antiq. s.f. rendere bistondo, cioè tondo. bitule. s.f. bieta o bietola; varietà di barbabietola da orto, le cui foglie hanno coste fogliari bianche larghe e carnose, commestibili. blasfèmà. s.f. bestemmiare. blè. agg. blu; che ha un colore azzurro cupo, in varie sfumature. bochesèlle. s.m. pugile; atleta che pratica il pugilato. bocconcine. s.m. provolina; boccone molto saporito. bocconcine de bufele. s.f. provolina; formaggio di forma sferica od oblunga, per lo più di latte di bufala, tipico dell’Italia meridionale; latticino,dette anche: “όve de bufele”. boème. antiq. s.f. miseria, stato di estrema e totale infelicità. bóle. s.m. bolo; piccola massa di cibo masticato e insalivato pronto per la deglutizione. bolle. s.f. bolla papale; lettera papale o episcopale munita di sigillo pendente; raccolta di liquido sieroso negli strati superficiali della cute;.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne bollite. s.f. carne lessa. bolilatte. sm. bollilatte; bollitore per latte con coperchio fornito di fori per impedire l’uscita della schiuma al momento dell’ebollizione. bombele. s.f. bombola; recipiente di metallo a forma cilindrica, trasportabile, destinato a contenere gas compressi o liquidi. bombèsce. antiq. s.f. raccoglie cera formato da un disco di carta con foro centrale infilato nelle candele. bombise. s.m. peso di poco superiore a quello richiesto: “ è chè tine ‘a velanze e máne lè fatte bombise ‘a murtatèlle”. bombò. s.m. cosa piccola e dolce. bombolètte. s.f. dimin. di bombola; bomboletta spray, piccolo recipiente cilindrico il cui contenuto è proiettato all’esterno sotto forma di nebbiolina o di schiuma da un erogatore spray. bommine. antiq. s.m. Gesù bambino. bóna bóne. mdd. calma, calma. bónafède. s.f. buona fede; convinzione di pensare o agire onestamente, giustamente e senza arrecar danno a nessuno. bonaffecejáte. antiq. s.m. gioco del lotto. bonamáne. s.f. buonuscita, indennità data dal datore al prestatore di lavoro alla cessazione del rapporto; somma di denaro dato dal locatore all’inquilino perche lasci libero l’appartamento prima dello scadere del contratto. bonaneme. s.m. quando una persona è morta e si nomina: “quille ‘a bonaneme de Tatonne ère nu bráve crestiáne”. bonbróde. antiq. locuz. buon pro. bóne. agg. buona, bella. bonèficiáte. s.f. beneficiata; rappresentazione teatrale il cui introito va a profitto di uno o più attori. bonì. inter. buongiorno; si usa come saluto augurale specialmente il mattino o durante la mattinata. borghe. s.m. borgo; piccolo centro abitato che si trova, o si trovava originariamente in periferia a Foggia ve ne sono diversi vi è quello: “ di Crúce ” che prende il nome dalla Reale Chiesa del Calvario “sotto il titolo della Santa Croce”, da via Manzoni lato sud, e finisce a viale Candelaro lato nord, il fulcro della nostra demologia, la zona dei terrazzani

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e carrettieri dove vi sono “ ‘i fuggianazze”, provenienti sicuramente dagli Arpani. Nel tratto di via Lucera, si ebbe il borgo di: “Mania porci o mangia porci” detto di: “crapáre”, che prende il nome dagli abitanti genti dedite all’allevamento e commercio di capre, mucche e pecore, che va da via P. Fuiani, parte di via Vittime Civili, e fino alla chiesa di San Michele, di questi si ha da dire, perché non sappiamo da dove provenivano, si pensa al periodo della transumanza con l’insediamento di pastori. Poi vi è quello di: “Maste Carrire”, gente abile a costruire “ carrozze e trajine”, occorrenti per i lavori di campagna, insediatosi verso la chiesa del Carmine, oltre l’urto di san Pasquale, veri e propri artigiani. Mentre al di fuori di porta reale e precisamente alle spalle della chiesa di san Francesco Saverio (chiesa delle Colonne) si affermarono i: “ ferráre, stagnáre e fèrracavalle”, fabbri, stagnini e maniscalchi. Continuando a raggiera e spostandosi nel dintorno dell’attuale via Dante, si formo “borghe scopáre”, scopari popolato da gente che dalle marane e canneti, raccoglieva: “lunge” giunchi, per confezionare cesti di tutte le misure utili a contenere pane fatto in casa, verdure selvatiche, ricotte e formaggi, e ancora scope, ventagli con piume di tacchino, mentre altri si dedicavano a intrecciare paglie per i fondi delle sedie. bornèje. antiq. s.f. bugia; asserzione coscientemente contraria alla verità. borra cartelláre. antiq. s.m. scartafaccio; quaderno di più fogli, anche non legati insieme, usato per minute, per prendere appunti o simile; libro malridotto. borracce. s.f. borragine; pianta erbacea annuale delle tubiflorali con grosso fusto succoso, grande foglie rugose e fiori turchini. borsèlle. s.m. borsello; borsa per uomo, generalmente non grande, atto a contenere documenti e denaro. borze. s.f. borsa; contenitore di belle, stoffa, plastica o simile, di varia forma e dimensione per tenervi denaro, documenti e oggetti vari si dice anche: “vorze”. borzèlline. s.m. borsellino, portamonete; oggetto di pelle o altro materiale, a forma di

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne piccolo sacchetto, per riporvi monete spicciole e simile. borzètte. s.f. borsa da signora. bosche. s.m. bosco; estensione di terreno coperta di alberi, specialmente di alto fusto. botta. s.f. piaga esteriore di animale da soma. bottammáne. s.m. petardo; rudimentale bombetta di carta che si esplodere durante feste e simile. bottandèrre. antiq. s.m. involtino di cavallo; fettina di carne arrotolata, variamente farcita e cotta solitamente in umido, si chiama anche: “i quille” ; piccola bomba di carta, castagnola. bottangúle. s.m. nomignolo di persona che le stato sparato, un botto sul di dietro. botte. s.f. botta; percossa data da un corpo contundente, percorsa. boú. antiq. s.m. boa; galleggiante stagno, generalmente metallico, solidamente ancorato, per l’ormeggio delle navi; grosso rettile strisciante, con tronco poderoso, dorso bruno chiaro con macchie sui fianchi e ventre giallo punteggiato di nero. bovattijine. antiq. s.m. mercante o custode di buoi. boxs. s.m. boxs; piccolo garage, situato a piano terreno o seminterrato di edifici di abitazione. bracciajúlle. antiq. s.m. bracciante agricolo; lavorante agricolo non specializzato, solitamente a giornata o stagionale. bracciále. s.m. bracciale. braccialètte. s.m. dim. di bracciale . bracciande. s.m. bracciante agricolo. bracire. s.m. braciere; recipiente di rame o altro metallo, da tenervi le braci per riscaldarsi, detto anche: “Vrascère”. brancà. antiq. s.m. spingere, brancare. branije. antiq. s.m. piccolo terreno pianeggiante, brania. brascióle. s.m. involtino; fettina di carne arrotolata, variamente farcita e cotta solidamente in umido. bratte. antiq. s.f. morchia; deposito lasciato dall’olio per chiarificazione spontanea o a seguito del lavaggio; fondo o sedimento ondoso e sudicio. bráve. agg. bravo. bravèzze. s.f. bravura; qualità di chi è bravo, abilità, valentia.

brecatire. s.m. brigadiere; sottufficiale dell’arma dei carabinieri e della guardia di finanza che ha grado corrispondente a quello di sergente maggiore. brècce. s.f. breccia, insieme di sassi spezzati, usati un tempo per pavimentare la strade. bregande e suldáte. s.m. cavatelli e fagioli; piatto povero composto di cavatelli e fagioli: “bregande e suldáte”. bregande. s.m. brigante, malvivente che vive di rapine stando alla macchia. brellà. antiq. s.f. il girare della trottola. brellandine. s.f. brillantina; cosmetico a base di olio, alcol e sostanze aromatiche, per ungere i capelli e renderli lucenti. brendà. v. brindare; fare brindisi. brènna. antiq. s.f. crusca; bucce di semi di grano o di biada macinata separata da quasi tutta la farina. brèdèlle. s.f. bretella; ciascuna delle due strisce di vario materiale che passano sopra le spalle e si allacciano ai calzoni per sostenerli. Ciascuna delle due liste di tessuto che, passando sopra le spalle, sostiene sottovesti e altri indumenti femminili. bredelláre. s.m. chi usa le bretella. brètte. antiq. agg. povero; chi dispone di scarsi mezzi di sussistenza, che non ha sufficienti risorse economiche. brevogne. antiq. s.f. vergogna; turbamento e timore che proviamo per azioni, pensieri o parole che sono o si ritengono sconvenienti. Si dice anche: “ bregogne”. bricche. antiq. s.f. briccia, luogo scoscese dirupo. bricculà. antiq. s.f. briccolare; lanciare le pietre con la briccola macchina da guerra. brillantine. s.f. brillantina; cosmetico a base di olio, alcol e sostanze aromatiche, per ungere i capelli e renderli lucenti. brindesà. s.f. fare il brindisi. brindese. s.m. brindisi; saluto, augurio per onorare o festeggiare qualcuno o qualcosa. brivede. s.m. brivido; tremore involontario, convulsivo con sensazione di freddo; forte emozione. brivedúre. antiq. s.m. brividore, convulsione.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne brizzoláte. agg. brizzolato; macchiato di colore differente da quello di fondo, che comincia a incanutire. brocche. s.f. brocca; vaso di terracotta, metallo o vetro, fornito di manico e beccuccio, per contenere liquidi. bróde cunzáte. s.m. sugo privo di carne e molto brodoso. bróde. s.m. brodo; alimento liquido ottenuto facendo bollire in acqua salata carni, verdure o altro. bruccáme. s.m. broccame; tipo di piccoli chiodi per tappezzeria e calzoleria. bruciacchiáte. v. abbruciacchiare; bruciare leggermente, alla superficie. brucce. antiq. s.m. broccio, spiedo, stocco. brudacche. antiq. s.m. borzacchino, stivale che arriva a mezza gamba. brudaglije. s.f. minestra brodosa, senza sapore. brudètte. s.f. uova con brodo e carboncelli, è di tradizione a Pasqua. brulle. antiq. agg. nudo; privo di ogni vestito o indumento. brumà. antiq. s.f. quando un bambino vuole bere. brúne. s.m. Bruno Giuva docente dell’università del Crocese, storico foggiano, docente presso I.P.S.I.A. A. Pacinotti di Foggia. bruscià. v. bruciare; consumare, distruggere, per azione del fuoco o di altra sorgente di calore. brusche. antiq. s.f. prostituta; donna che si prostituisce. brusckóne. s.f. spazzola per strigliare i cavalli. brutta. s.f. brutta. brutte. agg. brutto; che per aspetto esteriore o per caratteristiche intrinseche suscita impressioni sgradevoli. bruttefatte. s.m. non bello riferito a una persona, fatto brutto. bruttolóne. s.m./f. uomo o donna bruttissimo/a. bruvì. antiq. v. bruire, frusciare emettere leggeri rumori detto di pioggia o vento; gorgogliare.

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bruzze. antiq. s.m. bitorzolo; piccola sporgenza irregolare sulla pelle o su altre superficie, bernoccolo. buatte. s.m. barattolo di stagno grande. buattille. s.m. barattolino. buattóne. s.m. persona grande e obesa. bubbazze. s.f. mazzetta; somma di denaro data a qualcuno per corromperlo o ottenerne favori. bubbazzire. s.m. chi riceve le mazzette. bubbazzóne. s.m. cibo in grande quantità avuto gratis. bubbene. s.f. bobina; conduttore elettrico isolato, avvolto in spire su un isolante o su un nucleo di ferro. bubbóne. s.m. bernoccolo; piccola protuberanza cranica naturale dovuta a contusione, bubbone, gonfiore. bubolche. s.m. contadino villano. bubù. s.f. la bua. bucarille. s.m. foro piccolo. buccacce. s.m. vaso di vetro. buccaccètte. s.m. vasetto di vetro. buccále. s.m. boccale; recipiente panciuto con manico e,talvolta, con beccuccio. buccatúre. part.pass. abboccato, di vino il cui gusto tende al dolce. buccètte. s.f. bottiglietta, vasetto di vetro; piccola boccia da biliardo. bucchele. s.f. boccoli; riccioli di capelli. bucchenáre. s.f. donna che ha i rapporti sessuali con la bocca. bucchene. s.m. scodellino in cui gocciola la cera del candelotto, bocchino per sigarette. Rapporto sessuale con la bocca. bucchenotte. s.m. piccola pasta dolce; cono gelato. bucchire. s.m. bicchiere; piccolo recipiente, specialmente di vetro, di varie forme e misure, in cui si versa il liquido da bere. bucciúlle. s.m. bocciolo; fiore non ancora sbocciato. buccolóne. s.m. boccoli grandi. buccolotte. s.m. boccolo; ciocca di capelli avvolta a spirale. búche. s.m. piccolo vano abitato. Buco. búche d’u cúle. s.m. ano; orifizio all'estremità terminale dell'intestino retto. Ano del sedere.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne bucheráme. antiq. s.f. tela trasparente alla luce molto pregiata. buchètte. s.m. buca della pressatrice; una volta raccolta la paglia da terra era convogliata nella buca per essere pressata. Piccola buca. buchille. s.m. piccolo foro. bucine. s.m. bucine; rete per pescare o per uccellare. bufacchiáte. v. agg. gonfiato, dilatato. bufalanne. antiq. s.f. riferito a due anni fa: “ éje da bufalanne chè ne ce vedime”. bufelarije. s.f. scemenza; caratteristica di chi è scemo. bufele. s.m. uomo goffo e grossolano; bufalo; mammifero ruminante degli ungulati con arti robusti, pelame duro e setoloso. buffe. s.m. buffo; soffio impetuoso e improvviso, Sbuffo d’acqua, di fumo e simile. buffè. s.f. credenza; mobile da cucina o da sala da pranzo, con alzata, dove si ripongono i cibi, le stoviglie, gli arredi da tavola: “ apre ‘u buffè e pigghije ‘a paste chè l’acque volle…”. buffele. s.m. buffo; sorso d’acqua trattenuto in bocca. buffètte. antiq. s.m. tavolo: “ apparicchije ‘a buffètte chè fra póche arrive tatà quille tèna ‘a lópe éje allangáte”, Desco. buffettine. s.m. tavolino. buffettóne. s.m. schiaffo pesante. bufóne. s.f. malattia del grano. buffóne. s.m. buffone; colui che nel Medioevo e nel Rinascimento esercitava il mestiere di divertire gli altri. Giullare. Chi volge in ridicolo le cose serie e intrattengono gli altri divertendoli. Burlone. Persona priva di serietà e dignità. buffunarije. s.f. buffoneria; Azione, discorso da buffone. Buffonata. Atteggiamento, comportamento da buffone. Buffonaggine. buffunáte. s.f. buffonata; azione, discorso privi di serietà, dignità e simile. Azione, discorso di nessuna importanza. Carnevalata. Pagliacciata. buge. s.f. buco; cavità o apertura profonda e stretta, forato. buggije. s.f. bugia; sorta di basso candeliere la cui base è un spiattellino con manico.

buglijele. antiq. s.m. bugliolo; vaso per escrementi, in uso, specialmente in passato, specialmente nelle carceri. bugliènde. v. bollente; che bolle, rovente, caldissimo. buglije. s.f. prostituta; danna di male affare, donna di strada, donna perduta: “ éje propije na buglije si ‘u sápe ‘u marite accide, povere bon’óme”. meritrice, mondana. buglióne. s.f. prostituta di vecchia data. bujecuttáte. v. boicottare; danneggiare economicamente qualcuno sottraendogli elementi indispensabili alla produzione o impedendo la vendita di merci prodotte. bulèje. antiq. s.f. palla da giocare. bulgèje. antiq. s.f. bolsaggine; malattia polmonare specialmente nei cavalli, con tosse e difficoltà al respiro; fiacchezza, mancanza di vigoria. bullà. v. bollare; applicare un bollo su un documento, un atto e simile per comprovarne la validità o attestare l’avvenuto pagamento di un tributo. bulláte. v. bollato; contrassegnato con un bollo. bulle. s.m. bollo; impronta su atti, bestiame, documenti, contenitori, generi alimentari, apposta per autentificare, tassa di registrazione o garanzia. bulleziόne. s.f. bollitura; operazione fenomeno del bollire, durata del bollire, ebollizione. bullite. s.m. bollito; vivanda di carne, specialmente bovina, bollita, carne lessa, lesso. bulze. antiq. s.m. cavallo malato da bolsaggine. bumbà. antiq. s.f. bere vino con molta avidità. bumbardáje. s.m. fabbricante di bombarde, bocche da fuoco. bumbardà. v. bombardare; colpire sistematicamente con bombe. bumbardamènde. s.m. bombardamento; lancio sistematico di bombe. bumbardáte. s.m. bombardato. bumbardire. s.m. addetto alla carica di bombole di G.P.L.; aereo bombardiere.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne bumberále. s.f. bomberale, vomerale, (la parte estrema dell’aratro che finisce in punta e alla quale si adatta il vomere). bumbere. antiq. s.m. uomo buono a nulla e goffo. bumbunire. s.f. bomboniera; vaschetta o scatoletta contenente dolciumi, specialmente confetti nuziali, di prima comunione e simile. bummáce. s.f. bambagia; pelosità di cui è rivestito il seme del cotone. bunaccióne. agg. bonaccione; detto di chi ha indole semplice, buona e affabile; pacioccone. buncerèlle. s.f. boncerella, frittella dolce di farina e miele. bundáte. antiq. part. pass. agg. fermato; detto di chi è sottoposto a fermo. bune a ninde. mdd. buono a nulla. bune. agg. buono; che si considera conforme ai principi morali, alla buona, quieto, tranquillo, calmo. bunóme. s.m. uomo tradito, cornuto. burchije. antiq. burchio; barca a fondo piatto a remi, a vela, o ad alzaia per navigare sui fiumi. burejáte. s.f. boriata, bravata, spavalderia. burghegnotte. antiq. s.f. borgognotta, armatura senza cimiero. burlire. s.m. uomo burlesco. burò. s.m. cassettone; comò. burracce. s.f. borraccia; recipiente di alluminio o altro materiale atto a contenere acqua o altre bevande usata specialmente da militari e ciclisti. burraccèlle. s.f. borragine; pianta erbacea annuale delle tubiflorali con grosso fusto succoso, grandi foglie rugose e fiori turchini, verdura commestibile. burráte. s.f. burrata; mozzarella ripiena di panna e mozzarella stracciata. burre. s.m. burro; alimento costituito dalla materia grassa del latte di vacca. burre cacà. s.m. burro di cacao; grasso bianco che si ricava dai semi del cacao, usato in medicina e cosmesi. burrete. s.m. essere stufo della stessa cosa. burróne. s.m. burrone; profondo scoscendimento nel terreno fra pareti dirupate. burzáje. s.m. borsaio; chi fa o vende le borze. burzelline. antiq. s.m. borsellino, portamonete.

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burzóne. s.m. borsone. busbacà. antiq. s.f. imbrogliare. buscijarde. s.m. bugiardo; che racconta bugie. buscije. s.f. bugia; asserzione coscientemente alla verità; frottola, fandonia, menzogna. bossele. s.m. bossolo; involucro cilindrico contenente la carica di lancio dei proiettili delle armi da fuoco. bùssele. s.f. bussola; strumento per individuare il nord. bussètte. s.m. bussetto; arnese di bosso o acciaio usato dal calzolaio per lucidare suole e tacchi. bussola. s.f. cassetta per raccogliere voti o elemosina. bussolà. s.f. inserire i nomi di più persone in una borsa. bustarèlle. s.f. bustarella; compenso illecito dato sottomano per ottenere favori, come raccomandazioni. buste. s.f. busta; involucro formato da un foglio di carta piegato in quattro e chiuso su tre lati, per spedire lettere e simile. busteche. s.m. pezzo di manico di scopa lungo 15 cm, affusolato all’estremità per giocare al gioco della lippa: “mazz’e busteche”. buttà. s.f. gonfiare; dilatare con fiato, gas o aria una cavità delle pareti elastiche. buttaminde. s.f. tenere il broncio, si dice anche: “ abbuttaminde”. buttáte. s.f. anche v. Infastidire; recare fastidio. Gonfiore per malattia, aver mangiato assai. buttazze. antiq. s.m. vaso di legno a doghe cerchiato per riporvi salumi. butte de sanghe. mdd. emorragia, sangue dalla bocca, sbrigati fai presto. butte de velène. mdd. rimprovero, minaccioso. butte. s.m. colpo; movimento rapido e violento per cui un corpo viene a contatto con un altro. buttecèlle. s.m. spintarella, piccoli petardi. butteglióne. s.m. bottiglione; grossa bottiglia della capacità di circa due litri; persona di grande statura. buttegliozze. s.f. piccolo bottiglia.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne buttegnacche. s.m. bottone grande usato per i capotti, al gioco valeva quattro bottoni normali : “ quatte furmèlle”. buttezzà. antiq. s.f. motteggiare, dire parole irriverenti. buttiglije. s.f. bottiglia; recipiente, specialmente cilindrico, generalmente di vetro, col collo di diametro più ridotto del corpo, atto a contenere liquidi vari. buttóne s.m. bottone metallico per manici di coltello. buttonère. s.f. quantità di bottoni per un vestito. buvatte. s.f. scatola di metallo. buverà. v. abbeverare gli animali. buveráte. v. beverare; fare bere specialmente il bestiame. buvere. s.m. bovaro; salariato addetto alla custodia del bestiame bovino. buzzarráte. s.f. carne arrostita, inganno, cattiveria. buzzerà. v. raggirare imbrogliare. buzzuláre. antiq. s.m. bozzolare, venditore di ciambelle fatte con: pasta di farina con lievito, zucchero, burro, latte, ricotta, a forma circolare e cotta nel forno.

C, c cabbalà. antiq. v. cabalare, imbrogliare. cabèsse. antiq. s.f. seta fine proveniente dall’India. cacà. v. cacare; defecare, andare di corpo: “ purte a cacà ‘u criatúre prime chè sckatte ‘ngurpe”; cagare. càcafuche. antiq. s.f. arma da fuoco. cácafurnèlle. s.f. persona poco affidabile. cacagghijà. v. balbettare; parlare con titubanza, ripetizione di sillabe o arresti di parole per malformazione anatomica o per cause psicologiche. cacagghije. s.f. balbuziente, chi balbetta per difetto naturale di lingua. cacagnútte. s.m. abusare a fare la stessa cosa. cacarèlle. s.f. diarrea; emissioni frequente di feci liquide o semiliquide; paura. cacarijà. antiq. s.f. definisce la voce della gallina dopo avere fatto l’uovo. cacarille. s.m. oggetto di poco valore. cacaróne. agg. persona paurosa che non si fida: “ éfèsse e chè áte cacaróne chè sinde”. cácasaccóne. antiq. s.m. grosso verme che si formava nei pagliericci di foglie di granturco. cacasotte. s.m. pauroso che se la fa sotto per il timore. cacáte. s.f. bisogno fisiologico, escremento. cacatóne. s.m. grande escremento. cacatúre. antiq. s.m. vaso da notte. Luogo dove va molta gente a fare i bisogni fisiologici; latrina. cacavere. antiq. s.m. cacao; sostanza alimentare aromatica che si ottiene dai semi di cacao. caccamannine. antiq. s.f. decalcomania; procedimento che consente di trasportare immagini colorate da un foglio di carta ad altro supporto; vetrofania. caccavèlle. s.f. cappello da donna. caccaville. s.m. tegame molto fondo. caccavóne. s.f. lumaca grande con il guscio di colore verde. Persona grande molto lenta.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne caccavúne. s.f. lumache grandi con il guscio di colore verde. cacce ‘u diavele. mdd. antica credenza di scacciare il demonio durante il giorno di Pasqua. cacce. s.f. buca per il gioco con le biglie “ ‘a pallúcce ‘ndò cacce”: metti fuori. caccèmmitte. s.m. ottimo vino di Lucera. cacche. s.f. cacca; escrementi specialmente umani; cosa sudicia. cacchèlle. s.f. cacca piccola. cacchije. mdd. cosa dici. cacchióle. s.f. Asola; piccolo taglio nel tessuto di un abito, destinato ad accogliere il bottone, Occhiello, Foro. Si dice anche: “pertóse”. La vulva della donna; si dice anche: (cianne, ciunne, frègne, precchiacche, nanacche, ciaccanèlle, fiche, fèsse, piccióne, pelóse, spaccazze, mulagnáne, ciaccamannazze). caccià. v. scacciare; mandare via bruscamente; allontanare. cacciacarne. antiq. s.f. forchetta; posata solidamente in metallo formata da un manico e da più denti. cacciacupertúne. s.m. utensili per tirare fuori il copertone dalla ruota. cacciamánille. antiq. s.f. lini, corpetto per bambini lattanti; camiciola. cacciambiáme. antiq. s.m. calunniatore; chi sparge calunnie; diffamatore, maldicente. cacciamelóne. agg. calvo; privo di capellute, chi è affetto da calvizie; pelato. cacciamosche. s.m. scacciamosche detto anche: “sciusciamosche”. cacciavite. s.m. cacciavite. cacciúne. s.m. cane appena nato; ubriachezza. cacciunèlle. s.f. cagnetta. cacciunille. s.m. cagnolino. caccúse. s.m. caccoloso persona che ha il muco al naso. cacecenáre. antiq. s.m. calcinaio; vasca per spegnervi con acqua la calce viva. cáchè spisse. s.f. pena da scontare al gioco della lippa: “ mazz’è bustiche”. caciotte. s.f. grassa; donna obesa. cacóne. antiq. s.m. chi ha paura. cacaróne. antiq. s.m. persona che non si fida. cacúme. antiq. s.m. cima del monte, volta.

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cáde. v. cadere specialmente all’improvviso; cascare. cafè. s.m. caffè; sostanza aromatica ottenuta per torrefazione e macinazione dei semi contenuti nei frutti della pianta del caffè. cafeggiáje. antiq. s.m. cafeggiaio, custode dei boschi. cafettère. s.f. caffettiera; macchinetta per fare il caffè; locomotiva lenta e vecchia. cafettire. s.m. barista; chi, in un bar, serve al banco. caffè ‘a monachine. antiq. s.f. si mette il caffè macinato con acqua in una pentola o in un barattolo e si mette a bollire. cafigge. s.m. cafaggio, recinto per animali. cafisse. antiq. s.f. antica misura di capacità, cafisso. cafóne. s.m. cafone; contadino; possidente terriero; persona rozza, villana e maleducata; nel 1863 i cafoni percepivano dalle 130 ai 140 lire l’anno; zotico, villano. cafonèrije. antiq. s.m. dormitorio per braccianti di campagna. cafunigghije. s.f. cafonata; azione frase da cafone, comportarsi da zotico. cafurche. s.f. ambiente piccolo e sudicio. cafurchije. s.m. persona senza maniere. caggianille. s.m. corriere; piccolo uccello. caggióle. s.f. gabbia per uccelli. caggiulèlle. s.f. piccola gabbia per uccelli. caglièse. v. agg. balbuziente; chi è affetto da balbuzie. caglióse. antiq. s.f. forte percossa. cagnà. s.m. baratto; scambio diretto di un bene o di un servizio con un altro. cagnacavalle. s.f. posta per il cambio dei cavalli. cagnalujeje. antiq. s.m. chi deperisce giorno per giorno. cagnamunète. s.f. cambiavalute; persona o ente che esercita l’attività di compera e vendita delle monete estere; cambiamonete. cagnatóre. s.m. ricambio di biancheria intima. cagnatúre. s.m. cambio delle monete. cagnazze. s.f. persona brutta. cagne. s.m. cambio merce, baratto. cajènde. antiq. v. cercare; adoperarsi, impegnarsi a trovare qualcosa o qualcuno.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne cajináte. s.m/f. cognato; marito della sorella, fratello della moglie o del marito; cognata. cajóle. s.f. stia, gabbia per polli. calà. v. calare; far muovere lentamente dall’alto verso il basso; abbassare. calamáje. s.m. calamaio; vasetto di varia forma e materia in cui si tiene l’inchiostro e si intinge la penna per scrivere. calamáre. s.m. calamaro; mollusco marino dei cefalopodi, commestibile, con corpo bianco roseo punteggiato di scuro e prolungato in dieci tentacoli;totano; occhiaie livide. calamarille. s.m. calamaretti; calamari piccoli. calamite. s.f. calamita, magnete. calamóne. s.m. persona alta e magra; persona alla buona. calandre marine. s.m. piviere tortolino; uccello di piccole dimensioni, becco corto e lunghe ali a punta. calandre. s.m. calandro; piccolo uccello di aspetto slanciato e piumaggio grigio con macchie scure superiormente è bianco- giallo inferiormente. calandrèlle. s.f. caligine atmosferica; sospensione nell’aria di particelle materiali secche microscopiche. calandróne. s.m. calandra grande; uomo grosso e babbeo. calannarije. s.m. elencare o rimproverare delle cose brutte a qualcuno; calendario. calapine. antiq. s.m. vocabolario italianolatino. cálascinne da cucine. s.m. saliscendi da cucina; dispositivo per regolare l’altezza delle lampade dal soffitto. cálascinne. s.m. saliscendi; chiusura per porte e finestre; alternanze di salita e di discese. calascióne. s.m. persona alla buona. caláte d’u sóle. s.m. tramonto; il tramontare del sole. calcagnà. v. fuggire; allontanarsi rapidamente da un luogo o situazione per timore, per salvarsi e simile. calcagne. s.m. calcagno; parte posteriore del piede. calcáre. s.f. calcara; fornace da calce. calcasse. s.m. fuoco pirotecnico.

calce. s.m. calcio delle ossa; impugnatura della pistola; parte del fucile che si appoggia alla spalla. calcèje. antiq. s.f. scarpa, calceo. calcenáre. s.f. buca in cui si spegne la calce viva, calcinaio. calcule. s.f. calcoli; concrezione anomala di sali inorganici presenti lungo le vie di eliminazione degli escreti e dei secreti; calcolo. caldetà. antiq. s.m. calore; energia. cále ascènne. s.f. discesa e salita; direzione, movimento verso l’alto e verso il basso. cále. v. scendere; muoversi dall’alto verso il basso. calebre. s.m. calibro; nelle armi da fuoco moderne, diametro interno della bocca misurato tra i pieni della rigatura, espresso in mm. o centesimi di pollice. calece. s.m. bicchiere a forma di calice. caledetà. antiq. s.m. calore, caldezza. calèffà. antiq. s.f. callefare, burlare. calèsse. s.m. calesse; vettura leggera a due ruote, con o senza mantice, trainata da un solo cavallo. calibe. antiq. s.m. acciaio; lega formata da ferro e da carbonio. caligge. s.f. canicola; periodo più caldo dell'estate. Grande caldo. Calura, caldura. caligine, afa. calime. s.f. mancanza di forza, vigore; calore; riscaldarsi. calle. s.m. callo; ispessimento superficiale e circoscritto della cute, specialmente delle mani e dei piedi; passaggio, via. calle d’u cavalle. s.m. callo del cavallo;protuberanza callosa delle gambe del cavallo, presso le articolazioni. callètte. dim. s.m. callo piccolo. calligrafije. s.f. calligrafia; esercizio, arte della calligrafia. callóse. s.f. carne piuttosto dura; scheggia procurata alla trottola di legno dell’avversario al gioco della lippa: “mazz’e bustiche”. calme. agg. calmo; che si trova in uno stato di calma. calmerije. s.f. bonaccia; stato del mare in calma e privo di vento; calma. calorifere. s.m. termosifone; sistema di riscaldamento degli ambienti in un edificio.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne calosce. s.f. caloscia; calzatura impermeabile indossata sopra le scarpe, specialmente per proteggerle dalla pioggia; soprascarpa; tenero. calotte. s.f. calotta della macchina. calúcce. s.m. Pasquale; contadino terrazzano sudicio e povero. calunije. s.f. calunnia; l’incolpare di un reato taluno che si sa innocente. calúre. s.f. calura; caldo intenso e afoso. Caldura calvalcà. v. cavalcare; montare un cavallo o un altro animale. calzamaglije. s.f. calzamaglia; indumento di maglia che fascia tutta la persona dal collo fino ai piedi, o dalla vita in giù. calzatúre. s.m. calzatoio; piccolo oggetto di corno o metallo o di materiale plastico, che aiuta a calzare le scarpe; calzante; calzascarpe. calzerotte. s.m. calzerotto; calza corta pesante chi si mette all’interno di stivali da caccia per tenere il piede caldo. calzèttúne. s.m. calzettone; calze spesse, per lo più di lana, lunghe fin sotto il ginocchio. camange. s.m. companatico; ciò che si mangia col pane. camaráte. s.f. camerata, stanza di vaste dimensioni che funge da dormitorio, in collegi, caserme, ospedali e simile. camarère. s.f. cameriera; serva. camarire. s.m. cameriere; nelle case con più persone di servizio, domestico che serve in tavola; servo. camarrà. antiq. s.f. mangiare carne nei giorni proibiti dalla religione. cambà. v. campare; vivere sia pure con difficoltà. cambanáre. s.m. campanaro;chi ha il compito di suonare le campane. cambáne de sapóne. s.f. bolle di sapone. cambáne. s.f. campana; strumento di metallo, generalmente in bronzo, a forma di grande bicchiere rovesciato. cambanèlle. s.f. giubbetto da donna; campanella. campanále. s.m. costruzione a torre, attigua alla chiesa o facente corpo con essa, destinata a contenere le campane nella sua parte terminale. Il campanile della nostra cattedrale venne eretto inizialmente sul lato sinistro del

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corpo di fabbrica esso, di stile romanico su disegno dell’architetto Nicola bassi, venne costruito nel 1110; nel corso degli anni subì varie modifiche nella parte superiore. Federico II di Svevia l’ornò di merli ghibellini e nel 1250 le truppe pontificie li sostituirono con quelli guelfi; ma l’anno seguente Manfredi fece abbattere la parte superiore e rifatta su disegno di Giordano da Montesantagelo: Rovinato dalle truppe di Carlo D’Angiò il campanile venne rifatto nel 1282 in stilo gotico – lombardo; Carlo V nel 1515 fece piantare in cima una croce alla cuspide con la scritta: “ In hoc signo vinces”. Caduto il vecchio campanile nel 1534, fu riedificato (ma assai più basso del primo) sullo stesso sito nel 1646. Nel 1700 su disegno di Garofano da Pisa venne eretto l’attuale sul lato destro della fabbrica. Il detto campanile e di stile barocco, e a quattro piani, alto circa 50 m; nel 1926 a seguito di terribile temporale, un fulmine si abbatte sulla cuspide; 1965 il comune di Foggia fece istallare un orologio elettrico; vi sono sei campane; la più antica e comunemente conosciuta “campana della Madonna”. cambanille. s.m. campanello; oggetto a forma di piccola campana, che si suona agitandolo per il manico. cambe d’aviazijóne amèndola. s.m. campo d’aviazione militare nel foggiano. cambe d’aviazijóne Gino Lisa. s.m. campo d’aviazione civile Gino Lisa in questo campo conseguì il brevetto da pilota il nostro concittadino Fiorello La guardia che a quell’epoca ebbe l’onore di diventare sindaco di New York. cambe fire. s.m. campo fiera; a Foggia si svolgevano due fiere principali: la fiera di Maggio e la fiera di Novembre detta di santa Caterina. Dal 1937 le fiere si svolgono in via Bari su una superficie di trenta ettari. cambesande. s.m. camposanto, nel 1820 si completò la costruzione del cimitero monumentale posto sulla strada per Manfredonia. cambe sportive. s.m. stadio, campo sportivo Littorio, oggi Pino Zaccheria. cambe. v. vivere; essere in vite, vivere.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne cambiále. s.f. cambiale; titolo di credito contenente la promessa di una persona di pagare o far pagare una determinata somma di denaro. Si dice anche: “farfalle”. cambumille. s.f. camomilla; pianta erbacea medicinale delle sinandrali con foglie finemente lobate e fiori a capolino gialli e bianchi. cambumillóne. s.f. le margherite di campagna. cáme. antiq. s.f. pula, rivestimento dei semi di cereali o di altre piante che si stacca con la trebbiatura. camèje. s.m. cammeo; pietra dura con intagliate a bassorilievo una o più figure a uno o più strati di colore. camele. antiq. s.m. cammello. camèlle. s.m. cammello, si diceva anche: “camele”. cameluparde. s.f. giraffa mammifero ruminante africano degli ungulati. camene. s.m. cammino; il cammino. camere d’u lavóre. s.f. camera del lavoro, la prima camera del lavoro sorse subito dopo il 1898 ad iniziativa dei Socialisti, per difendere i diritti dei lavoratori. Si stabilì nei locali a pianterreno di proprietà di Achille Mongelli in via Pescheria. Sopra la Camera abitava la famiglia di Umberto Giordano. Il palazzo fu distrutto dai bombardamenti del 1943. La camera del lavoro si trasferì da via Pescheria a via Campanile, e successivamente in via Felice Cavallotti. camere. s.f. camera; locale d’abitazione in un edificio. camesèlle. s.m. camiciola; indumento di maglia che si porta sulla pelle; camicetta estiva con maniche corte che si porta d’estate. camesille. s.m. camice piccolo. camisciotte. s.f. tuta; indumento costituito da pantaloni e casacca uniti in un solo pezzo, indossato da operai. cammainalte. s.m. gioco con le mani in alto western. cammarà. s.f. mangiare carne nei giorni proibiti dalla religione. cammenà. v. camminare; spostarsi a piedi. cammenáte. s.f. camminata; passeggiata, specialmente prolungata.

cammese. s.m. camice; lunga casacca speciale bianca usata dal personale sanitario e da alcune categorie come: tecnici, sarti, personale di genere alimentare, macellai ecc... camesóle. s.f. camiciola;maglia intima felpata confezionata a mano. cammise. s.f. camicia; indumento di stoffa generalmente leggera, con maniche lunghe o corte e abbottonatura sul davanti. cammuccà. antiq. s.f. panno usato anticamente. cammuffáte. v. camuffare, camuffato; vestire in maniera da assumere un aspetto diverso; travestirsi, mascherarsi. cammuriste. s.m. camorrista; chi fa parte della camorra; prepotente. cammusuline. s.m. panciotto, gilè. camorre. s.f. camorra; associazione della malavita napoletana, nata sotto gli spagnoli, molto potente e organizzata secondo rigorose leggi e gerarchie, camarilla, cricca; mancia pretesa per forza. camozze. antiq. s.m. pugno in testa. campagne. s.f. campagna; ampia distesa di terreno aperto pianeggiante, coltivato o coltivabile, lontano dai centri abitati. campagnulle. s.m. campagnolo; chi vive in campagna, o lavora la terra; contadino. campanále. s.m. campanile fu eretto nel 1110 sul lato sinistro del corpo di fabbrica di stile romanico, su disegno dell’architetto Nicola Bassi, nel corso degli anni subì varie trasformazioni di stile, poi nel 1515, Carlo V fece piantare in cima la cuspide una croce con una scritta “ in hoc signo vinces”. Caduto il vecchio campanile nel 1534, fu riedificato assai più basso del primo sullo stesso sito nel 1646, dopo le scosse telluriche del 1731 venne demolito e rifatto, nel 1740 fu edificato dall’architetto napoletano Garofano da Pisa sul lato destro della fabbrica di stile barocco è alto cinquanta mt. Nel 1926 a seguito di un terribile temporale un fulmine si abbatté sulla cuspide; nel 1926 l’amministrazione comunale fece istallare un orologio elettrico; vi sono sei campane. campanáre. s.m. campanaro; chi ha il compito di suonare le campane.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne campáne de sapóne. s.f. bolle di sapone. campanèlle. s.f. campanella dimin. di campana; anello di ottone o di ferro appeso al portone per bussare, o infisso nei muri di palazzi antichi, rimesse, stalle e simile per attaccarvi i cavalli. campanille. s.m. campanello; taglio di carne interno ed esterno nel quarto del bovino macellato. Oggetto, a forma di piccola campana, che si suona agitandolo per il manico o, se sospeso, tirando un cordone. Campanello della bicicletta. campe. s.m. campo; terreno agricolo. camúse. antiq. agg. camuso; di persona che ha il naso schiacciato. canacche. antiq. s.m. bargiglio; escrescenza carnosa che pende sotto il becco di alcuni uccelli, specialmente gallinacei; barbiglio. canagghióne. s.m. grosso cane specialmente da guardia. canále. s.m. canale; manufatto destinato a convogliare un corso l’acqua a superficie libera. canále da stráde. s.f. canale composto di lastre di pietra semiconcave poste o a centro di una strada o sotto il marciapiede. canále de campagne. s.f. canale lungo il margini delle strade di campagna. canále d’u múre. s.f. canale a sezione cilindrica per lo scolo delle acque posto vicino i muri delle abitazioni a schiera che raccolgono le acque dei tetti e la defluiscono in strada. canále d’u titte. s.f. grondaia; canale a sezione semicircolare sospeso all’orlo del tetto, per raccogliere l’acqua piovana e portarla ai pluviali. canalètte. s.f. canaletta; piccola canale. canalóne. s.m. profondo solco di erosione in una parete rocciosa di montagna. canarije. s.m. canarino; uccello con piumaggio giallo chiaro. camarille. s.m. canarino. canarúte. agg. goloso; che ha il vizio della gola. canaruzze. s.m. esofago; organo tubolare dell’apparato digerente compreso tra la faringe e lo stomaco. canaruzzètte. s.m. maccheroni fatti in casa tipo zitoni.

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canasce. s.f. l’insieme di guancia e mascella. cancarià. antiq. s.f. rimproverare. cancelláte. s.f. grata di ferro. canchere. s.m. cancro; proliferazione di cellule anormali e irregolari, che risulta letale se non curata. candatόre arraganáte. s.f. rane a brodetto; si prendono le rane, si puliscono e si lavano per bene, si mettono in un tegame basso. Si condiscono col pomodoro fresco, l’aglio, l’olio, il prezzemolo, ‘i capperi, il pepe, il sale, l’origano e un po’ d’acqua. Si mette il coperchio e si fa cucinare il tutto. Il brodo è ottimo per la vescica. candatόre. s.f. rana; animale degli anfibi, senza coda, a pelle liscia, denti nella mascella superiore e zampe posteriori atto al salto. candene. s.f. cantina; locale, interrato o seminterrato, fresco adibito alla conservazione del vino o di derrate alimentari. candèline. s.f. candelina. candenire. cantiniere. candere. antiq. s.m. bugliolo; vaso di terracotta usata come tazza del gabinetto si dice anche: ze pèppe, prise, bijulle. candóne. s.m. angolo del muro. cáne jiláte. s.m. persona pallida, macilenta. cáne. s.m. cane; mammifero domestico dei carnivori, onnivoro con odorato eccellente. canècce. s.m./f. persona avida, indifferente. canegghióle. s.f. forfora; prodotto di desquamazione dello strato corneo del cuoio capelluto. canelicchije. s.m. cannolicchio; specie di mollusco lamellibranchi con conchiglia a forma di tubetto allungato; hanno carni saporiti e si mangiano anche crudi; cappalunga, cannello, manicaio. canelline. s.m. confetto ripieno di liquore; fagioli bianchi e piccoli. canèllóne. s.m. accr. di cannello; involto cilindrico di pasta farcito con un ripieno e cotto al forno. canepe feláte. s.f. canapa in matassa, fibra tessile. canepe. s.f. canapa; pianta erbacea delle urticali con radice a fittone, fusto diritto ne ricoperto di peli, foglie strette lunghe e dentate.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne canestráje. s.m. canestraio; chi vende canestre, ceste, panieri, sporte, ecc... canestrèlle. s.f. canestre piccole. canestrille. s.m. canestro piccolo. canestrire. s.m. colui che confeziona le canestre. canestróne. s.m. canestro grande. cange. s.m. cambio, dare il cambio, sostituirlo. cangele. s.m. bottone di ferro. cangèle. s.m. quaderno a quadretti. cangellà. v. cancellare; fare segni su ciò che è scritto o disegnato per renderlo illeggibile. cangèlle. s.m. scaldatello a forma di cancelle; grata di ferro. cangille. s.m. cancello. cangrène. s.f. cancrena; necrosi di un organo o di un tessuto, causata da traumi, malattie o simile. canigghiáre. s.f. crusca grossa di farina che sì agli animali. canigghijère. s.f. forfora. canigghje. s.f. crusca di farina per fare le pizze o orecchiette. canijà. s.f. dare fastidio. canijáte. antiq. s.m. maccheroni cavi, con tagli longitudinali. canistre. s.m. canestro di vimini. canna canna. s.f. golosa di dolciumi. cannále de cáne. s.m. collare del cane. cannalonghe. s.f. donna alta e magra. cannále. s.m. schiaffo pesante: “ mo te mènghe nu cannále a si na fenisce de sfotte”. cannarille. s.m. canarino. cannarine. s.f. tonsilla; organo linfatico della cavità boccale. Tonsilla palatina, situata nel retrobocca, tra i pilastri faringei. cannaróne. s.m. canale della laringe, esofago. cannaruminde. s.f. cose dolci. cannarúte. s.m. goloso di dolci. cannarutizije. s.f. golosità. cannaruzze. s.m. parte del collo. cannaruzzètte. s.m. maccheroni fatti in casa, zitoni. cannavacande. s.f. donna stupida, alta e magra. canne de bambù. s.f. canna di bambù. canne e frusce. s.f. canna di bambù lunga tre metri con spolverino di erba selvatica legata

alla cima, serviva per togliere le ragnatele alle pareti della casa. canne. s.f. gola. cannèle. s.f. candela. cannelècchije p’i rècchije. antiq. s.f. candelina per togliere il cerume dalle orecchie usato dalle nonne: si preparano delle fettucce di cotone bianco di circa 2 cm. di larghezza e 30 cm. di altezza, poi si prende un tappo medio di un vaso di vetro, si mette all’interno del tappo dieci centimetri di cera di una candela, (bisogna sminuzzarla) con dieci gocce di olio d’oliva, poi si mette il tappo sul fuoco e si fa sciogliere la cera che si mescolerà con l’olio, sciolta la cera si toglie il tappo dal fuoco con una pinza si posiziona il tappo bollente su un piano di legno o metallico, si passa la fettuccia di cotone nella cera calda tenendola ben tesa e immergendola un poco alla volta, imbevuta la fettuccia si avvolge vicino ad un astuccio di penna bic creando un cilindretto, (la fettuccia è ben calda o la prendete con le pinzette o con le mani) dopo mezzo minuto si sfila e viene fuori un cilindretto indurito, lo stesso procedimento si fa con tutte le fettucce di cotone creando tanti cilindretti, a questo punto sono pronte le candeline. La persona che deve sturarsi le orecchie si siede davanti ad un tavolo, posiziona la testa da un lato sul cuscino, una seconda persona posiziona sulla testa un asciugamano coprendo per bene i capelli e tutto l’orecchio lasciando il solo foro dell’orecchio scoperto dove viene infilata la candelina, fatto questo procedimento con le mani si regge la candelina e l’asciugamano per bene, si accende all’estremità la candelina e la si lascia consumare sino a quando arriva a due centimetri dall’orecchio, mentre la candelina si consuma si avverte un leggero calore che va aumentando sino ad arrivare ad un calore medio sopportabilissimo o si sente aspirare il cerume che va a finire all’interno della candelina. Quando la candelina è arrivata a due centimetri dall’orecchio la si toglie ancora accesa, si mette in un piatto e la si spegne, poi si svolge la parte non consumata dove all’interno troverete il cerume se è assai ripetete il procedimento dopo quindici giorni, se è poco dopo un anno

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne a secondo della necessità, (è efficace). Si usa una candelina ad orecchio, le restanti candeline le potete conservare e usarle in caso di necessità, le stesse candeline già confezionate le potete acquistare in farmacia. cannelècchije. s.f. candelina. cannelicchije. s.m. cannolicchio cannello, cappalunga. cannelire. s.m. candeliere; fusto di metallico, legno, ceramica o vetro. cannelonghe. s.m. uccello codone. cannelóre. s.f. candelora festa della purificazione della Madonna (2 febbraio), nella quale si benedicono le candele. cannètte. s.f. dimin. di canna; parte finale di una conduttura d'acqua a cui spesso è collegato un rubinetto. Corto tubo di legno che si innesta nel foro della botte per spillare il vino. cannone. s.m. cannone; pezzo di artiglieria con canna di lunghezza superiore ai ventitre calibri, grande velocità del proietto e lunga gittata. cannucce. s.f. cannuccia; piccolo tubo in paglia, legno, plastica o vetro. cannucce p’a pippe. s.f. cannuccia per la pipa. cannucchiále. s.m. cannocchiale; strumento ottico, composto essenzialmente da un obiettivo e da un oculare, che serve per osservare oggetti lontani. cannule a siciliáne. s.m. cannolo; pasta dolce a forma cilindrica cotta al forno e farcita con un composto di ricotta, zucchero, canditi e cioccolato; pasta di forma analoga farcita con crema. cannulle. s.m. cannolo; finte pieghe che schiacciate che vanno fatte su camice o gonne. Collare per cani. cannunáte. s.f. cannonata; colpo di cannone. Rimbombo dello sparo di cannone. Fandonia, vanteria. cannuncine. s.m. cannoncino; cannone leggero, di piccolo calibro. cannutte apirte. s.m. gridare a squarciagola: “ èffèsse e chè cannutte apirte tenève Miolle quanne a fatte allite”. cannutte. s.m. gola, collo. grossa portata d’acqua.

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canosce. v. conoscere; acquisire la nozione di ogni aspetto della realtà. cantà. v. cantare; modulare musicalmente la voce; cantare vittoria, canto. cantaro. antiq. s.m. antica misura, peso, un cantaro equivaleva a q. 1,3. cantatόre. antiq. s.f. rana; animale degli anfibi senza coda, a pelle liscia, denti nella mascella superiore e zampe posteriori atto al salto. cantèdine. s.f. candeggina; soluzione diluita di ipoclorito sodico. cantelène. s.f. cantilena; filastrocca, ninna nanna; discorso noioso, lamentoso. cantenire. s.m. cantiniere; chi ha cura della cantina. canteplóre. s.m. recipiente per tenere il vino o acqua a raffreddarsi nel ghiaccio. cantóne. s.m. angolo della strada o della casa. cantonije. s.m. Francescantonio. cantunáte. s.f. cantonata; prendere un abbaglio, errore, equivoco. canusce. v. conosci. canuttiglije. s.f. canutiglia, ricamo di filo d’oro e d’argento, usato per i paramenti. canuttire. s.f. canottiera; maglietta di lana, cotone o altre fibre, scollata e senza maniche. canzille. s.m. uccello con piumaggio verde screziato di grigio e giallo chiaro, nato da un canarino e un cardellino. canzire. antiq. s.m. usuraio; chi dà denaro ad usura. canzóne. s.f. canzone a ballo, ballata. canzunáte. s.f. quando una persona viene presa in giro. cápa glorióse. s.f. vana glorioso; testa calda. capà. v. scegliere. cápabbasce. s.f. cadere in disgrazia. capacce. antiq. s.m. fastidio; senso di molestia, disagio, disturbo, noia, capoccia. capacchióne ck’a códe. s.f. moretta codone. capacchiόne. s.m. chi ha la testa grande, a Foggia in piazza Federico II c’èra il busto di bronzo dedicato al famoso pittore foggiano Saverio Altamura, la tasta era molto grande e i foggiani li diedero il soprannome di “ capacchiόne”. Nel 1928 il busto fu trasferito nella villa comunale dove è stato distrutto. Il 28 ottobre 1929, fu eretta una fontana a ricordo del grande imperatore Federico II.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne capáce. s.f. capace; che può contenere molte persone o cose; idoneo. capacetà. s.f. rassegnazione; disposizione d’animo di chi è pronto ad accettare ciò che si ritiene ineluttabile. cápeculle. s.m/f. coppa; parte posteriore del capo. In macelleria, taglio di carne costituito dalla parte posteriore del collo. Salume fatto con la parte dorsale del collo di maiale, salato, aromatizzato e avvolto con budello. Coppa di testa, salume fatto con carne, cartilagini e cotiche ricavate dalla testa del maiale, bollite, tritate e insaccate. cápaddozije. s.m. comandante capo di una combriccola. capallirte. s.m. persona vigile. cápannanze. v. andare avanti. capanne. s.f. capanna; piccolo ricovero o costruzione, specialmente di paglia, frasche o legno. caparre. s.f. caparra; somma di denaro data da una parte all’altra in occasione della conclusione di un contratto. cáparrète. s.f. capo rivolto; andare indietro. caparróne. s.m. murice; mollusco marino dei Gasteropodi con conchiglia robusta, rugosa, fornita di spine. capáte. s.f. capata; dare, fare una capata in un luogo; scelta atto dello scegliere. cápeallèrte. s.f. sentinella; soldato armato che vigila. cápecanále. s.m. pranzo offerto alla fine di un lavoro programmato. cápecandire. s.m. capo mastro muratore. cápeculle. s.m. collo; parte del corpo che nell'uomo e in alcuni altri Vertebrati unisce il capo al torace. Collo del bovino. cápe de cazze. s.m. persona inopportuna. cápe de chiuve. s.f. testa del chiodo. cápe de file. s.f. gugliata, pezzo di filo che si passa nella cruna dell’ago per cucire; agugliata. cápe de l’áge. s.f. cruna dell’ago. cápe de magghije. agg. testardo; detto di chi si rifiuta di ascoltare il parere altrui; cocciuto, ostinato. cápe de matasse. s.m. il bandolo della matassa. cápe de pinghe. s.m. prepuzio, glande. cápe de zavezicchije. s.m. capo grosso della salsiccia.

cápefuche. s.m. alare; ciascuno dei due arnesi di ferro per sostenere la legna nei caminetti. cápelisce. s.m. testa liscia. cápelunghe. s.m. testa lunga. cáperióne. s.m. capo banda. cáperusce. s.m. capirosso o caporosso cardellino. cápesturte. s.f. testa storta. cápetuste. s.m. ostinato, caparbio. cápevèrde. s.m. germano reale. cápèvinde. s.m. disordinato sventato. cápe. s.f. testa; negli uomini e negli animali, estremità del corpo contenente l'encefalo, il tratto iniziale dell'apparato digerente e respiratorio e diversi organi di senso. Capo. cápecifre. s.m. capo di una combriccola. cápeculle. s.m/ f. coppa o coppa; parte posteriore del capo. In macelleria, taglio di carne costituito dalla parte posteriore del collo. Salume fatto con la parte dorsale del collo di maiale, salato, aromatizzato e avvolto con budello. Coppa di testa, salume fatto con carne, cartilagini e cotiche ricavate dalla testa del maiale, bollite, tritate e insaccate. cápecuscine. s.f. federa del guanciale. cápedanne. s.m. capodanno; primo giorno dell’anno. cápe de magghije. s.m. testardo. cápe de nucèlle. s.f. testa liscia affusolata. cápe e cróce. s.f. fare a testa e croce; gettare una moneta in aria, tentando di indovinare quale delle due facce, una volta ricaduta la moneta, resterà visibile. cápefuche. s.m. attizzatoio; attrezzo per attizzare il fuoco. cápeguatte. antiq. s.m. orecchioni; parotite epidemica. cápelitte. s.f. capezzale; stretto guanciale della larghezza del materasso che viene posto sotto il lenzuolo inferiore a capo del letto per rialzare il cuscino; malato moribondo. capelláre. s.f. macchinetta per tagliare i capelli a mano usata dai barbieri. capellère. s.f. pettinatrice; donna che pettina e acconcia i capelli femminili. capelline. s.m. capellino: pasta alimentare lunga e sottile. capellóne. s.m. capellone; chi ha molti o lunghi capelli.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne cápemazze. s.m. grongo; capitone maschio grande con pancia bianca, pesce osseo degli Anguilliformi con corpo cilindrico a pelle nuda. La lunghezza media di questi animali è compresa fra i novanta e i 180 cm. I congridi vivono negli anfratti delle rocce, a profondità di circa 30 m, ma si riproducono in acque temperate la cui profondità è compresa fra i 1800 e i 2700 m. Le uova galleggiano liberamente, tra il fondale e la superficie, fino alla schiusa e alla comparsa delle forme larvali. La specie più nota di questa famiglia è il grongo (Conger conger), che vive nell'oceano Atlantico e si spinge anche nel Mediterraneo e nei mari italiani; si tratta di un vorace predatore che può raggiungere la lunghezza massima di 2,5 m e il peso di 70 kg. cápenère. s.f. chi ha i capelli neri. cápericce. s.m. testa coperta da capelli arricciati. càperozzele. s.m. zolfanello; fiammifero di legno con capocchia di zolfo o fosforo. cáperusce. s.m. chi ha i capelli rossi. capescióle santa Moneche. s.f. catalogne; varietà di cicoria dalle foglie molto sviluppate; cicorie dolci. capescióle. s.f. fettuccia di cotone larga un centimetro usata per vari scopi. cápesotte. s.m. capovolto;voltare di sotto in su. cápe sturte. s.m. chi ha la testa storta. capetále. s.f. estremità di un terreno; quando il contadino preparava le (porche) la “porca” era una misura di circa 2000 mq. si contavano dodici passi d’uomo ad una estremità della terra “o capetále” e si piantava un bastone incappucciato (cioè si metteva sulla testa del bastone uno straccio o un fascetto di erba) “ ‘u sbagnóne”, dall’altra estremità contava altri dodici passi e con l’aratro si tirava il soldo dritto, avendo come riferimento il bastone piantato a terra. I contadini aravano i rettangoli ricavati. La versura era di 12.345 mq: si divideva in 7 “porche” rettangolari. cápetavele. s.m. capotavola; chi siede a mensa al posto d’onore, chi siede all’estremità del tavolo. cápe tuste. s.m. testardo.

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capetà. v. capitare; arrivare, giungere casualmente, improvvisamente. capetále. s.m. capitale; somma di cui frutta un reddito; città principale di uno stato. capete. v. capita: “ stu fatte capete ognè vóte chè vine tu”. capetijà. antiq. v. capovolgere; voltare di sotto in su. capetille. s.m. spago unto con cera dai calzolai per cucire le scarpe; parte superiore di una colonna, o del pilastro, su cui posa l’architrave o l’arco. capetóne. s.m. anguilla; femmina con muso affusolato e pancia verdastra che non torna in mare per riprodursi, ma rimane in acque internei ingrassando. l’anguilla europea o anguilla comune è presente anche nelle acque dolci italiane. Le femmine sono generalmente più lunghe dei maschi: dopo il raggiungimento della maturità sessuale, possono toccare i 150 cm di lunghezza e i 4 kg di peso; i maschi adulti non superano invece i 50 cm di lunghezza e il mezzo chilogrammo di peso. Le femmine di lunghezza superiore ai 50 cm vengono comunemente chiamate capitoni. capetonne. s.f. capriola; salto che si fa appoggiando le mani o il capo a terra e lanciando le gambe in aria per voltarsi sul dorso; si dice anche: “capetogne”. capevutà. v. capovolgere: “ na vóte mise ‘i scorze de lemóne ‘ndo spirete ‘a buttiglije lè capevutà tutte ‘i jurne”. capevutáte. s.f. rivoltata; rapida girata dalla parte opposta. cápevuttere. s.m. responsabile di masseria. capezavezicchije. s.m. capo di salsiccia; testa sottile. capèzze de ‘mbise. s.m. cappio; nodo fatto in modo che tirato per uno dei capi si scioglie; capestro. capèzze. s.f. cavezza; finimento per la testa degli equini e dei bovini, per condurli a mano o tenerli legati alla greppia. capezzère d’u litte. s.f. testiera; spalliera del letto, dalla parte della testa. capezzóne. s.f. testiera; parte dei finimenti del cavallo che s’infila sulla testa; persona di una certa importanza: “ quille éje nu capezzóne”.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne capì. v. capire; intendere, afferrare, comprendere con la mente. capicchije. s.m. capezzolo; parte centrale, pigmentata, a forma di sferula, della mammella. capille ‘a spazzule. s.m. capelli alla spazzola. capille ‘a tèdesche. s.m. capelli alla tedesco. capille a Umbèrte. s.m. capelli rasati alla tedesca. capille lisce. s.m. capelli lisci. capille ricce. s.m. capelli ricci. capille. s.m. capello; annesso cutaneo filiforme del cuoio capelluto. capitanáte. s.f. capitanata, regione storica della Puglia, che corrisponde all'odierna provincia di Foggia. Il nome cominciò a imporsi in epoca medievale; si ritiene che derivi, leggermente modificato, da quello di catapano, una istituzione amministrativa bizantina che risale al X secolo. Il catapano era il rappresentante civile e militare del governo bizantino delle varie zone soggette all'impero; il nome di Capitanata per indicare il foggiano fu in vigore sino al primo censimento seguito alla unità d'Italia, nel 1861. capite. v. capito: “ è capite che a quillu ne mu vogghije spusà”. capocche. s.m. cotone morbidissimo per cuscini, bambagia. capocchije. s.f. capocchia estremità arrotondata dei fiammiferi; il glande del pene maschile, coperto dal prepuzio. capóne. s.m. castrato; animale o persona incapace di riprodursi perché privo di ghiandole genitali; agnello castrato. cappe. s.m. cappa, mantello corto con il cappuccio usata dai vecchi. cappelláre. s.m. cappellaio; chi fabbrica o vende cappelli da uomo. cappellόne ‘i crúce. s.m. ufficialmente chiamata chiesa del Monte Calvario. Costruita nel seicento a causa di un miracolo, la storia narra che non pioveva da molti mesi a Foggia, con conseguenza sulle colture, il padre cappuccino Antonio da Olivadi consigliò ai presenti di riunire la gente per recitare il santo rosario, la gente così fece si riunirono tutti e setti i rioni di Foggia, ogni rione portava una croce in segno di devozione alla Vergine, si

riunirono dove sta attualmente la chiesa delle Croci, era una giornata calda e afosa, il sole batteva a martello, mentre il cielo era di un azzurro immenso. Durante la preghiera il cielo incominciò ad oscurarsi con nuvole nere e piene di pioggia, scoppiò un nubifragio. Il raccolto del grano e altre colture si salvarono. Per ringraziamento i contadini costruirono sette cappellette una per ogni rione che aveva partecipato all’invocazione della Vergine Santissima. Poi per far posto alla chiese ne sacrificarono due. Il monumento è sito nella zona croci, composto da un arco trionfale, cinque cappellette e una chiesa detto: “ ‘u cappellόne ‘i crúce”. cappellόne. s.m. grande cappello. capperúcce. s.m. cappuccio, attaccato alla cappa. cappille. s.m. cappello; copricapo maschile o femminile di materia varia e foggia diversa secondo la moda. cappotte. s.m. cappotto; pesante soprabito invernale da uomo e da donna. cappucce. s.m. cavolo cappuccio, cavolo rapa. cappuccenèlle. s.m. istituto per giovani e ragazzi svogliati allo studio. cappuccine. s.m. frati cappuccini; latte e caffè. capputtáte. s.m. veicolo ribaltato. capráre. s.m. capraio, verso la fine dell’800 si trasferirono a Foggia da Salerno, dalla Campania e dall’Abruzzo alcuni caprai che si stabilirono nella zona mania porci costruendosi abitazioni e stalle che ospitavano il gruppo, inizialmente allevarono capre e pecore, ma quando le campagne limitrofe furono trasformate a coltivazioni di cereali, per mancanza di pascolo dovettero allevare le mucche, in quel periodo nasce un’altra figura di lavoratore quella del lattaio che girava per le strade e vendevano latte appena munto dalla mucca, quando nacque la centrale del latte per la pastorizzazione i caprai furono penalizzati e si dettero al contrabbando del latte con poco guadagno, non potendo sostenere le famiglie dovettero cambiare lavoro facendo i netturbini e vetturini. caprecciúse. agg. capriccioso; pieno di capricci, che fa capricci; bizzoso, estroso.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne capucchije. s.m. gioco per ragazzi, si giocava con i noccioli d’albicocca i: “cresomele”. capurále. s.m. responsabile degli operai che facevano parte della carovana delle fosse granaie, incaricato per vigilare il lavoro, ed aveva la facoltà di licenziare gli operai. caputáte. s.m. capovolto; voltare di sotto in su. caputte. s.m. morto. capuzzáte. s.f. capata; colpo dato con la testa; testata. capuzzèlle. s.f. piccola testa. capuzzèlle d’agnille. s.f. testina; testa di animale piccolo macellato, testina d’agnello, si cucina con le patate al forno: “ogge se magne capuzzèlle e patáne”. capuzzille. s.m. piccolo capo che si da arie. carabozze. antiq. s.m. prigione: “ mo l’anne mise ‘nda carabbozze a quillu scillèráte”. caracò. antiq. s.f. scala a chiocciola. caraffe. s.f. brocca di vetro per mettere acqua e vino. caraffόne. s.f. brocca di vetro grande. caramèlle. s.f. caramella; piccolo dolce di zucchero cotto di varie dimensioni e gusto; monocolo. caramèlle lustráte. s.f. caramelle nostrane; li faceva un certo: “Giuseppe ‘a caramèlle” un venditore ambulante che durante le feste fabbricava caramelle. Si portava appresso un tavolino dove allineava alcune bottiglie di essenze di vari colori, barattoli e una lastra di marmo. Ultimati i preparativi versava in una pentola di rame una certa quantità di zucchero, acqua ed essenza. Metteva la pentola sul fornello e con la schiumarola “ ‘a sckumaróle” o “ ‘a vótapèsce ” agitava continuamente il contenuto del tegame, senza fermarsi mai altrimenti lo zucchero si attaccava al fondo della pentola, fino a quando lo zucchero fondeva diventando una pasta amalgamata. Versava il contenuto sulla lastra di marmo e col matterello (“u laghenatùre”) spianava formando una sfoglia spessa un centimetro, il tempo di raffreddarsi, tagliava delle strisce di caramella lunghi cinque cm e li metteva ben in vista sul marmo. In casa venivano fatte solo con acqua e zucchero senza essenze.

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carapegnà. antiq. s.f. carapignare, lusingare una persona per cavarne qualche utilità. carastije. s.f. carestia; grande scarsezza di cose necessarie alla vita. caratille. s.f. piccola botte in cui si conservano le arringhe. caratúre. s.f. scanalatura delle doghe in cui si inserisce il fondo delle botti. caraváne. s.f. cooperativa di lavoratori; carovana. caravóne. s.m. carbone; sostanza solida, nera, costituita principalmente di carbonio, prodotta per riscaldamento, fuori del contatto con l'aria, di sostanze organiche o vegetali. Carbone di legna, che è ottenuto nelle carbonaie; usato come combustibile. Carbone fossile, che si è originato per trasformazioni di resti vegetali nel sottosuolo; usato come combustibile e materia prima nell'industria chimica e siderurgica. caravóne de lègne. s.m. carbone di legna ; che è ottenuto nelle carbonaie usato come combustibile. caravóne fossile. s.m. carbone fossile; che si è originato per trasformazioni di resti vegetali nel sottosuolo. caravúne. s.m. carboni. caravunèlle. s.f. carbone di legna minuta. Si dice anche. “rúsce”. caravunire. s.m. chi vende carbone. caravunère. s.f. chi vende carbone. caravugne. s.m. patereccio; processo infiammatorio acuto circoscritto delle dita, specialmente della regione circostante le dita; giradito; pustoletta, foruncolo. caravunèlle. s.f. carbonella; carbone di legna minuta detta anche : “ ‘a rusce”. caravunère. s.f. carbonaia; venditrice di carbone. caravunire. s.m. venditore di carboni. carbonáte. s.m. bicarbonato; sale dell’acido carbonico. carbunáte. s.f. carne di maiale salata, arrostita sui carboni. carcagne. s.m. calcagno; parte posteriore del piede. carcere. s.m. carcere; colonia penale in cui vengono scontate le pene detentive. A Foggia vi era un antico edificio adibito a prigioni mandamentali, attualmente sullo stesso sito

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne sorge la casa della madre e del bambino e verde pubblico, oggi di fronte al vecchio distretto militare in via Fuiano. cardatrece. s.f. cardatrice colei che carda la lana, lino o canapa. carde. s.f. macchina per la cardatura, formata da un insieme di cilindri rotanti coperti da punte metalliche. cardille. s.m. cardellino; piccolo uccello canoro, dal piumaggio variante colorato di nero, rosso, rosso e bianco, si ciba di semi di cardo. cardóne. s.m. cardo; pianta erbacea appartenente alla famiglia delle composite con fusto eretto e grandi foglie spinose, ve ne sono di vario tipo: quello comune, alato, e triste. cardóne attannúte. s.m. cardo alato; con i torsoli lunghi si trova comunemente nelle zone umide ed erbose lungo i corsi dei fiumi e dei torrenti. Si chiama anche “ohhh!”. Perché quando la gente lo tocca si punge. Si mangia crudo dopo aver tolto gli aculei con olio e sale, o cotto con orecchiette e olio crudo. cardungille. s.m. cardi campestri, si trovano normalmente dove il terreno e pietroso adibito a pascolo dei bovini, per tradizione si fanno a Pasqua lessati con uova e agnello. carecà. v. caricare; porre qualcuno o qualcosa sopra un sostegno o un mezzo di trasporto; caricare un’arma. carecaminde. s.m. caricamento; operazione del caricare specialmente armi; avere più rapporti sessuali. carecáte. v. caricare; anche di chi avuto rapporto sessuale: “ m’hagghije fatte na carecáte stanotte…” carecatóre. s.m. caricatore; chi carica e scarica merci; serbatoio, nastro, piastrina, di metallo, contenenti un certo numero di cartucce per alimentare il fuoco delle armi. carecatúre. s.f. caricatura; presa in giro; ritratto o scritto che, con intenti comici o satirici, accentua fino alla deformazione i tratti caratteristici del modello. careche. s.f. carica; mansione; fiaschetto metallico a corno contenente la polvere da sparo; carico. caregnóne. agg. malvagio, maligno, perfido, cattivo.

carejóle ‘ngápe. s.m. pensieroso; quando una persona e afflitta da preoccupazioni. carejuline. s.m. motocarro con tre ruote con vano di carico a cassone. carestije. s.f. carestia; grande scarsezza di cose necessarie alla vita; a Foggia nel 16481649 ci fu una grande carestia seguita all’epidemia del tifo che decimò la popolazione. carestúse. s.m. persona venale; che agisce solo per avidità di denaro. caretà. s.f. elemosina; soccorso che si da al prossimo bisognoso, beneficenza che si fa ai poveri. carèzze. s.f. carezza; dimostrazione di affetto, amicizia, benevolenza, fatta specialmente lisciando il volto e i capelli con la mano. cariagge. s.m. carro con quattro ruote senza stanghe, con le ruote anteriori smontabili. carijà. v. trasportare; portare da un luogo a l’altro. carijibe. antiq. s.m. caribo, canzone ballabile. carijáte. v. trasportare; portare oltre, trascinare, spingere a forza. carijóle. s.f. carriola; mezzo di trasporto fatto artigianalmente dai ragazzi per giocare durante gli anni cinquanta e sessanta, era composta da una base di legno rettangolare larga 50 cm. e lunga 90 cm. dove veniva poggiato il ginocchio del guidatore, alla parte anteriore della base sotto, veniva messo il manubrio fatto da un’asta di legno di circa cm. 60 di lunghezza e 8 cm. di larghezza a centro dell’asta veniva messo un cuscinetto a sfera sostenuto da un’asse di legno e fissato su due pezzi di legno detti: “ pezzotte” fissati sotto la tavola con un perno a snodo per girare a destra o sinistra, mentre nella parte posteriore sempre sotto la tavola veniva fissata una striscia di legno di circa 60 cm. di lunghezza e 6 cm di larghezza con i due estremi affusolati dove venivano infilati altri due cuscinetti sferici, un mezzo di trasporto divertente, una volta poggiato il ginocchio destro sulla tavola la gamba sinistra spingeva a terra; piccola carretta a mano, con una ruota e due stanghe. carijóle ‘ngápe. s.f. essere preoccupato per qualcosa o qualcuno.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne carijulino. s.m. motocarro; motofurgone con vano di carico a cassone. carijulóne. s.f. carriola grande usata dai terrazzani per il trasporto di sporte piene di verdure. carite. s.m. persona prediletta verso chi nutre un grande affetto. carizije. s.f. privazione; il privare, rimozione, perdita. carle. s.m/f. Carla e Carlo I d’Angiò, conte di Provenza e fratello di S. Luigi re di Francia, amò Foggia come Federico II, con lui la città ebbe un nuovo periodo di splendore; in occasione delle nozze della figlia Beatrice la città venne divisa in rioni chiamati con il nome di Pittaggium Palagii. (Pittagia), il vocabolo che in ostrogoto significa tavola, registro, indicava i quartieri della città i cui abitanti erano tenuti a pagare tributi registrati su apposita tavoletta. Carlo morì a Foggia nel 1284, dove parte dei suoi resti egli volle che fossero seppelliti nella nostra cattedrale. A Foggia venne Carlo III di Borbone. Nell’Archivio del nostro Comune esistono tante Concessioni Sovrane di Carlo III, il quale, anche se non venne mai a soggiornare nella nostra Città, spesso voleva godere della caccia a Torre Gueguara (Guevara?), non molto lontana da noi. Invece, Ferdinando IV, suo Augusto figlio, asceso al trono di Napoli, onorò la nostra Città nel 1797, trattenendosi circa tre mesi e mezzo. Lo splendore della Corte, che seguiva in tale circostanza il Sovrano, si manifestò mediante tanto lusso e tante feste, per cui si può dire che, in quella occasione, la vita nella città di Foggia sia stata simile a quella della Capitale del Regno. carlèntine. s.m. colui che mediava il grano al piano delle fosse. carlètte. s.m. dim. di Carlo. carlene. s.f. moneta in corso nell’anno 1274, equivaleva a dieci grani, Carlo d’Angiò I fece abolite le monete d’oro agustale li fece sostituire con i carlini. carline. s.f. dim. di Carla. Carlo. carlóne. avv. carlona; alla buona, in fretta. carlótte. s.f. vezz. di Carolina. carlúcce. s.m. dim. di Carlo. carmèle. s.f./m. Carmela. Carmelo carmèline. dimin. di Carmela.

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carmene. s.m. Carmine. carmenèlle. s.f. dim. di Carmela. carmenille. s.m. dim. di Carmine. carmenucce. s.m. vezz. di Carmelo. carna jonde. s.f. carne aggiunta; detto a una persona che fa parte della famiglia ma non è discendente diretta tipo “la nuora”, “Jajètte ‘u vuje capì chè tu si sèmbe na carna jonde e ne si ‘a figghije”. carna macenáte. s.f. carne tritata. carnascióne. s.m. stare bene con la corporatura in carne. carnatúre. s.m. carnagione degli uomini e delle donne. carne guascotte. s.f. carne mezza cruda e mezza cotta. carnètte. s.m. furbo, cattivo; persona prepotente, arrogante. carnevále. s.m. carnevale; periodo festivo tradizionale, a Foggia inizia con i preparativi il 17 gennaio a sant’Antonio Abate “sant’Antúne masckere e sune”. Secondo il calendario liturgico, il carnevale inizia il giorno dell’Epifania e termina il mercoledì delle Ceneri, nel rito ambrosiano, poiché la Quaresima comincia più tardi, dura fin di sabato precedente alla prima domenica di Quaresima: questo periodo supplementare è chiamato Carnevale che significa togliere la carne. La sfilata dei carri allegorici inizia la settimana prima della quaresima e finisce il martedì grasso giorno precedente il mercoledì delle ceneri, consiste in un rovesciamento buffonesco della realtà, spesso celebrato con balli, sfilate e cortei di carri allegorici, situazioni di incontro e festa collettiva, caratterizzate tutte dalla presenza di maschere. La parola “carnevale” significa "togliere la carne" dalla dieta (in osservanza al divieto cattolico di mangiare carne durante la quaresima). La maschera foggiana femminile è la pacchianella: in testa un fazzoletto nero, guance con molto rossetto, labbra arrossate, camiciola di raso bianco con polsi alla sciabbò, gonna lunga nera alla zingara con due nastrini circolari alla fine di colore verde e rosso. La maschera maschile tipica del carnevale foggiano è il monaco questuante: “ ‘u monaco cercande” un personaggio nato nel quartiere delle croci con il

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne primo carnevale foggiano, un uomo vestito da monaco con una bisaccia sulle spalle il cappuccio in testa e la barba finta andava facendo la questua per le case di borgo Croci, la gente donava pane, salsicce, lardo, verdura, lampascioni, ecc… questo personaggio veniva fatto da più persone e dal ricavato la sera cenavano tutti gli organizzatori del quartiere, però quando la maschera veniva fatto da un terrazzano ladro difficilmente riconoscibile, questo durante la questua casalinga mentre il padrone di casa si allontanava in un’altra stanza per dargli qualcosa lui ne approfittava per rubare. Un’altro personaggio tipico era “ursino stagnarello” un tipo strano che aveva cucito sui pantaloni e sulla giacca i coperchietti di latta del lucido delle scarpe alcuni coperchietti erano appesi a cordicelle, altri erano fissi. Ursino saltellando provocava un frastuono che richiamava l’attenzione dei passanti, scatenando l’ilarità dei presenti in modo contagioso si chiamava: “Ciro Zizzo”, suonava una specie di violino: “un violino ritmico” usava una mazza come violino, sulla quale strofinava come un archetto, un’altra mazza dentellata, sulla quale erano fissati con chiodi, con mucchi di tappi metallici schiacciati questo personaggio vestiva a quella maniera tutto l’anno. Il figlio che chiamavano “accetille”, imitava il domatore, muovendo la frusta, il padre imitava l’orso, da cui il soprannome “Ursino”. Negli anni 40/50/60 il carnevale foggiano erano rappresentate da quattro maschere: “ ‘u moneche cercante” rappresentava “la religiosità”. “sciammi sciamme” rappresentava il lavoro perché vendeva i cardi: “ ‘a fatiche” e si chiamava Giuseppe Tannoia”. “Ursine stagnarille” rappresentava la musica perché suonava: “ ‘a musiche” e si chiamava Ciro Zizzo”. “zechille da zechèle” cioè zio Michele rappresentava la libertà perché era un accattone: “ ‘a libèrtà” e si chiamava Michele de Tinno”, mentre il personaggio immaginario che veniva fatto il funerale l’ultimo giorno di carnevale si chiamava: “peppuzze”. carócchije. s.m. pugno in testa. carogne. s.m. persona malvagia. caróse. s.f. cavalla di un anno.

carosèlle. s.m. finocchio forte. caróte. s.f. carota; pianta erbacea delle Umbellali con fiori composti bianchi e violetti e grossa radice a fittone, carnosa e commestibile. Radice di tale pianta, di colore rosso-aranciato. carpecáte. antiq. s.m. volto butterato dal vaiolo. carpejite. s.m. panno peloso usato come coperta. carpendèrije. s.f. arte di preparare e congiungere elementi di legname o ferro, e formare le varie membrature di una costruzione. carpendire. s.m. carpentiere, operaio esperto nell’arte della carpenteria. carráre. s.m. maestro d’ascia. carráte. s.f. botte grande da lt. 2000 posta su carretto per fornire l’acqua nelle abitazioni privi d’acquedotto; quantità di materiale che si può portare in un carro. carre. s.m. carro agricolo con una stanga a croce al centro, trainato da due buoi. carrèaprète. s.f. portare via merce che comperano di continuo. carrère. antiq. s.f. corsa; movimento veloce compiuto usando il proprio corpo o un mezzo di locomozione: “ ha fatte ‘a carrère d’u ciucce”. carrètte. s.m. carretto a due ruote trainato da cavalli, muli o asini. carrettèlle. s.f. carriola. carrettene. s.m. triciclo; velocipede a tre ruote per trasporto del pane e pasticceria. carrettine. s.m. rapimento di una ragazza da parte di un ragazzo respinto al corteggiamento della stessa, una volta rapita veniva violentata con la forza. carrettiere. s.m. carrettiere; chi guida la carretta o il carro. carrettóne. s.m. carro per il trasporto paglia e covoni trainato da cavalli. carriagge. s.m. carriaggio, carro con quattro ruote senza stanghe, con le ruote anteriori snodabili trainato con motore agricolo. carrijà. v. trasportare; portare da un luogo all’altro. carrine. s.f. moneta carlino, da Carlo d’Angiò coniata a Napoli nel 1728 sotto la dominazione borbonica.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne carrozze. s. f. carrozza; vettura per persone, a quattro ruote con o senza mantice, trainata da cavalli; veicolo ferroviario destinato al trasporto di persone. carrubèje. s.m. crocicchio; luogo in cui s’incrociano più strade. carruchele. s.f. carrucola; macchina semplice, adoperata per sollevare pesi, costituita da un disco con gola di guida della fune, girevole intorno al suo asse, sorretto da una staffa. carruzze. s.m. carretto che viene tirato da un cavallo, mezzo di trasporto più piccolo: “ d’u trajine e chiù grusse d’a trajinèlle”, può trasportare dai dieci a dodici ql. di grano. carruzzèlle. s.f. carrozzella; vettura pubblica a cavalli; piccolo veicolo per invalidi, mosso a mano o da un motore. carruzzètte. s.m. carrettino a due ruote e due stanghe spinto a mano. carruzzine. s.f. carrozzina; specie di lettino, montato su ruote e spinto a mano, per neonati. cartabulláte. s.f. carta bollata, da bollo, legale, foglio richiesto per il compimento di alcuni atti, gravato da bollo ordinario. cartacupiative. s.f. cartacarbone; carta leggera con potina colorata o nera a base di cera. cartacupiative. s.f. cartecarbone; carta leggera con patina colorata o nera a base di cera, oli vegetali e colori all'anilina, che si interpone tra fogli per ottenere più copie di uno scritto. cartagiografeche. s.f. carta geografica, rappresentazione grafica piana, simbolica, ridotta e approssimata di una parte o di tutta la superficie terrestre. cartáje. s.m. cartaio; chi fabbrica o vende carta. cartamodèlle. s.m. cartamodello; modello tagliato in carta, per l’esecuzione di un indumento. cartamonète. s.f. cartamoneta; moneta sostituita dai biglietti di banca emessi dalla banca centrale o dal tesoro. cartadidendità. s.f. carta d’identità. cartaolèáte. s.f. carta oleata; carta impregnata di sostanze tali da garantire l’impermeabilità, usata da macellai.

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cartapatenáte. s.f. carta patinata; con la superficie ricoperta da una patina che ne aumenta la stampabilità. cartapèste. s.f. cartapeste; mistura di carta macerata, argilla e altro per statuire fantocci, bambole e simile. cartáre. s.m. cartaio; chi distribuisce le carte giocondo. cartasciugande. s.f. carta assorbente. cartaspogne. antiq, s.f. la carta assorbente. cartassorbènde. s.f. carta sorbente; carta per assorbire l’inchiostro. cartastrazze. s.f. cartastraccia; carta già usata; carta scadente per pacchi. cartaveline. s.f. carta velina, usata dai salumieri. cartavètre. s.f. carta vetrata; con superficie ruvida per granuli e polvere di vetro, usata per levigare. cartazúche. antiq. s.f. carta assorbente; per asciugare l'inchiostro subito dopo avere scritto. carte da juche. s.f. carte da gioco; carte italiane, aventi per semi spade, bastoni, denari e coppe. carte francesi, aventi per semi cuori, quadri, fiori, picche. carte. s.f. carta; prodotto ottenuto per feltrazione di fibre cellulosiche e ridotto, per disidratazione ed essiccamento, a falde sottili: carta di legno, di seta; carta da lettere, da pacchi. cartegineche. s.f. carta igienica; sottile, per l'igiene intima del corpo. cartelláte. s.f. cartellate; manicaretti, dolci natalizi tradizionali fatti con farina, olio, sale, vino passito, garofano e cannella, ripieni di mostarda e bagnati nella sapa: “vinecutte”, ancora in uso. cartèlle. s.f. cartella; custodia di vario materiale per fogli, libri, fascicoli e simile. Cartella della lotteria, biglietto numerato di una lotteria; cartella della tombola, cartoncino recante una serie di numeri per il gioco della tombola; cartella clinica, contenente dati clinici, diagnosi e terapia di un ricoverato durante la sua degenza in ospedale o in clinica; cartella fondiaria, esattoriale.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne cartellóne. s. m. accr. di cartello; grande e vistoso manifesto pubblicitario;tabella coi novanta numeri del gioco della tombola, per riscontro dei numeri usciti; programma degli spettacoli rappresentati da una compagnia teatrale. cartene. s.f. cartina per fare lo spinello. cartère. antiq. s.f. cartella per la scuola. cartijille. antiq. s.f. locandina. cartille. s.m. cartello; avviso, scritto o stampato su vari materiali, spec. per comunicazioni pubbliche; cartello stradale; insegna posta sulle botteghe. cartoláre. antiq. s.m. quaderno. cartóne. s.m. cartone carta di forte spessore e consistenza rigida, ottenibile sovrapponendo più fogli di carta allo stato umido; grossa scatola di cartone per imballaggio; contenitore per latte, panna, aranciata, di cartone esternamente rivestito di paraffina e internamente di polietilene. cartucce. s.f. cartucce; boccola d’acciaio lunga cm. 10 che si mette all’estremità della stanca del carretto per evitare screpolature. cartúcce du trajine. s.f. cartuccia; all’estremità delle stanghe del carretto, nella parte anteriore, si calettava una boccola di acciaio lunga 10 cm per evitare screpolature alle stanghe. cartuccire. s.f. cartucciera; cintura con piccole tasche cilindriche per portarvi cartucce da caccia; giberna. cartulà. s.f. numerare le pagine di un manoscritto. cartuline. s.f. cartolina cartoncino di forma rettangolare su cui si scrive, che si invia per posta non chiuso in busta; cartolina postale, posta in vendita già affrancata | cartolina illustrata, che reca su una faccia disegni o fotografie. cartulina róse. s.f. cartolina rosa; cartolina precetto, contenente l'ordine di chiamata alle armi delle reclute o di richiamo dei militari in congedo. caruline. s.f. dimin. Carolina. carúse. s.m. capelli tagliati a zero.

carusille. s.m. salvadanaio; recipiente di metallo, terracotta e sim., munito di una fessura attraverso la quale si introducono i denari da conservare. Cetriolo con buccia verde chiaro all’interno ha un seme bianco e vuoto tipico di zapponata. carvunáte. s.f. carne di maiale salata, arrostita sui carboni. carόte. s.f. pastinaca; pianta erbacea delle Umbellali, spontanea nelle zone umide, con ombrelle composte di fiori gialli e radice carnosa commestibile. cása d’uglije. antiq. s.m. negozio alimentare. casále de Fogge. antiq. s.f. casale di Foggia nome che nel 1069 appare per la prima volta in una bolla del Papa Alessandro II. cásamatte. s.m. piano di casa a livello del suolo stradale; pianoterra. casarèlle. s.f. casetta. casaróle. s.f. artigiana addetta alla confezione di maccheroni fatti in casa. casartine. antiq. s.m. domestico. casáte. s.f. casata; tutta la famiglia discendente dallo stesso stipite, lignaggio, stirpe. casce. s.f. cassa; contenitore, realizzato in vario materiale, impiegato per il trasporto o la spedizione di merce. cascetèlle. s.f. cassa piccola di legno. cascetèlle p’i cènere. s.f. urna cineraria, in cui si raccolgono i resti della cremazione di un cadavere. cascètta d’a carrozze. s.f. cassetta; sedile per il cocchiere, nella parte anteriore della carrozza. cascettáre. s.m. colui che costruisce le casse. cascètte d’u negozije. s.f. cassetta; nei banchi dei negozi, ripostiglio per gli incassi giornalieri. cascètte d’u tèatre. s.f. cassetta; nel gergo teatrale e cinematografico, incasso complessivo di un opera. cascètte de l’ápe. s.f. cassetta per le api, arnia. cascètte p’a lesosene. s.f. cassetta delle elemosine, recipiente chiuso munito di fessura che, nelle chiese, serve per raccogliere le offerte.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne cascètte p’i lèttere. s.f. cassetta per le lettere, sistemata lungo le strade e fornita di una fessura in cui si introducono le lettere da impostare, o nell'ingresso di case, per ricevere le lettere in arrivo. cascètte pe cacà. s.f. casetta; seggiola a forma di cassa per le necessità corporali. cascettóne. s.m. cassettone; mobile a cassetti di forma abitualmente quadrangolare; comò; canterano; spia. casche. s.m. casco; copricapo difensivo o protettivo di metallo o altro materiale resistente, usato da militari, sportivi, motociclisti e simile. casciabanche. s.f. cassapanca; mobile rinascimentale italiano costituito da un cassone munito di un dorsale e talvolta di braccioli; donna grossa e obesa. casciaferráte. s.f. cassaforte; cassa o armadio metallico, specialmente in acciaio, chiuso con serrature di sicurezza per salvaguardare denaro, preziosi o altro. casciaforte. s.f. cassaforte. cascigne. s.f. erba di campagna commestibile. cascióne. s.m. cassone; vano aperto dell’autocarro, destinato al carico cáse. s.f. casa; costruzione adibita ad abitazione per una o più famiglie. case. s.m. formaggio; alimento che si ottiene facendo coagulare il latte con caglio: cacio. cásecavalle. s.m. caciocavallo. caseláre. s.m. casolare, deposito, magazzino per formaggi. caseme. antiq. locuz. a casa mia: “mo váche a caseme e po vènghe”. casellande. s.m. casellante; sorvegliante di ferrovia o strada, che abita nel casello; addetto a un casello autostradale; cantoniere. casèlle. s.m. casello ferroviario. casèrme. s.f. caserma; complesso di edifici, terreni, servizi e infrastrutture dove alloggiano i militari o gli appartenenti a organizzazioni analoghe, come i vigili del fuoco. casèrma miále de tróje. s.f. dedicata a Miale da Troia era così soprannominato dal nome della sua patria: Ettore De Pazzis nacque a Troia a pochi chilometri da Foggia, uno dei tredici cavalieri della disfida di Barletta. Nel

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Cinquecento ci fu una lotta tra spagnoli e francesi, durante la quale avvenne la celebre "disfida di Barletta" (1503), causata dall'accusa di viltà rivolta agli italiani dal capitano francese Guy de La Motte. Sotto la guida di quest'ultimo, tredici cavalieri francesi sfidarono altrettanti cavalieri italiani, capeggiati da Ettore Fieramosca, che li portò alla vittoria. La nuova caserma venne costruita sulle basi di una vecchia caserma di fanteria verso il 1870/80; nel 1908 una ditta appaltatrice si aggiudicò i lavori, che vennero successivamente sospesi, solo nel 1913 vennero conclusi in occasione della visita del re d’Italia Vittorio Emanuele III. casille. s.m. piccolo cacio. casine. s.m. casa di prostituzione, bordello: baccano, confusione, pasticcio. casotte. s.f. cabina balneare; adibita a spogliatoio. cassáte. s.f. s.f. cassata di gelato; feritoie della testa del carretto dove s’incastravano i dodici raggi della ruota. Torta siciliana a base di ricotta e guarnita di dadini di cioccolato e di frutta candita; gelato di panna con frutta candita. cassire. s.m. cassiere; chi è addetto alla cassa. cassunètte. s.m. cassonetto; scatola parallelepipedi, sotto l’architrave delle finestre, per contenere le persiane avvolgibili. castagnacce. s.m. castagnaccio; schiacciata di farina di castagne al forno, spesso con uva passa, pinoli ecc… castagnáre. s.m. castagnaio; colui che durante le feste vende castagne, noccioline, arachidi, pistacchi, noci, torrone ecc... castagne. s.f. castagna; frutto del castagno. castagnije. s.m. ferro per arricciare i capelli. castagnóle. s.f. castagnetta; schiocco prodotto stropicciando il medio con il pollice; nacchere. castaldúte. antiq. v. custodire; conservare con cura. caste. s.f. purezza; proprietà di ciò che è puro. castegà. v. punire: sottoporre a una pena. castegaminde. v. castigamento; infliggere una punizione a scopo disciplinare; punire. casteghe. s.m. castigo; punizione inflitta a scopo correttivo; pena.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne castegghióne. antiq. s.f. masseria; vasto podere con fabbricati e servizi. casteglióne. s.m. piccolo castello. castelláne. antiq. s.m. catafalco; palco di legno ornato con drappi, sul quale si pone la bara nelle funzioni funebri. castellètte. s.m. dim. di castello;torre, spec. in traliccio metallico, eretta alla bocca dei pozzi di miniera per sorreggere i rinvii delle funi di estrazione; impalcatura di legno o metallo usata dai muratori per lavorare a una certa altezza. castete. antiq. locuz. a casa tua: “và a castete e n’ascènne, senò quille ogge te frèchene de taccaráte”. castille. s. m. castello; costruzione medievale adibita a residenza del signore, munita di torri e mura a scopo difensivo; castelli in aria, progetti fantastici e irrealizzabili; letto a - c, a due o più posti uno sopra all'altro; impalcatura di tubi metallici, posta spec. nei parchi, su cui i bambini possono arrampicarsi. castóre. avv. parola giusta, “ mo e truáte propije ‘u pile a castóre”. castrà. v.tr. castrare; rendere un animale o un essere umano incapace di riprodursi asportando le ghiandole genitali. castrà ‘i castagne. v. castrare le castagne; inciderle prima di arrostirle perché non scoppino. castráte. part.pass. s.m. castrato; sottoporre a castrazione. Animale o persona incapace di riprodursi perché privo di ghiandole genitali. Agnello castrato, spec. macellato. castre. antiq. s.m. accampamento; stanziamento di truppe sotto tenda. castróne. s.m. castrone; agnello o puledro castrato. casuccèlle. s.f. dim. di casa; “quilli crestiáne abetene ‘nda na casuccèlle”. catafalche. s.m. catafalco; baldacchino funebre. catalogne. s.f. catalogna; varietà di cicoria dalle foglie molto sviluppate; cicoria d’orto. cataluffe. antiq. s.f. stoffa per tappezzieri. catapáne. s.m. catapano; nel x secolo i bizantini nominarono una specie di governatore che detto catalano (da cui deriva il nome capitanata) aveva il compito di

magistrato, la figura del Catapano fu presente fino alla venuta dei Normanni, che scacciarono i Bizantini dalla Puglia ed imposero un nuovo governo con sistema feudale. catapècchije. s.f. casa malandata. cataplasme. s.m. cataplasma; medicamento pastoso da applicarsi su una parte del corpo, con azione emolliente e revulsiva; impiastro persona noiosa e molesta: “ quille éje propije nu cataplasme ne se ne fide manghe a squagghià l’acque ‘nda saróle”. catarátte. s.f. cataratta, cateratta; perdita di trasparenza del cristallino dell’occhio; botola, apertura del pavimento; saracinesca in canali e serbatoi per regolare il decorso delle acque. catarene. antiq. s. f. saracinesca; chiusura metallica per porte e finestre formata di elementi avvolgibili su rullo e scorrenti verticalmente su guide laterali; apparecchio per aprire e chiudere il deflusso di un liquido; anticamente, cancellata di ferro o di travi calata con catene o funi per sbarrare l'accesso al castello o alla città. catarine. s.f. Caterina. catarre ‘i maccarúne. s.f. chitarra per maccheroni. catarre. s.m. catarro; prodotto di secrezione di una mucosa infiammata o congestionata; chitarra. catarróne. s.m. punto di riferimento al gioco della lippa: “ mazz’e rustiche”; contrabbasso. cataste. s.f. catasta; mucchio di oggetti messi uno su l’altro alla rinfusa; ufficio catastale. cáte. s.m. secchio di legno per attingere l’acqua al pozzo; recipiente usato dai muratori per trasportare la malta; furbacchione. cate. antiq s.f. secchia. catellóne. s.m. piano piano. catenazze. s.m. catenaccio, lucchetto, chiavistello. catène. s.f. catena; serie di elementi, spec. anulari e metallici, connessi l'uno nell'altro e mobili. Sul carretto serviva per ancorare i pesi eccessivi. catenèlle. s.f. catena di piccole dimensioni. catenille ‘o múre. s.m. anello di ferro grande infisso sulle mura delle case a pianterreno o dei bassi per legare il cavallo.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne catenille d’u pertóne. s.m. batacchio; anello di ferro infisso sulle antiche porte per bussare o per ornamento, battente, battiporta, picchiotto. catenille. s.f. campanello; anello di ottone o di ferro appeso al portone per bussare, o infisso sui muri di palazzi antichi, rimesse, stalle e simile per attaccare i cavalli. catenine. s.f. collanina: “ tè mise ‘a catenine a mamme”. catèrine. s.f. Caterina da Siena (Siena 1347 Roma 1380), religiosa domenicana, mistica e dottore della Chiesa, patrona d'Italia assieme a san Francesco d'Assisi, ebbe un ruolo importante nella vita politica del suo tempo. Caterina Benincasa, di estrazione sociale modesta, fin da bambina dichiarò di avere visioni e visse in modo austero. All'età di sedici anni si unì al terzo ordine di san Domenico a Siena, divenendo famosa per la vita contemplativa e la dedizione verso i poveri. Presto, non sapendo scrivere, dettò lettere di argomento spirituale guadagnandosi la considerazione dei concittadini. Nel 1374 Raimondo da Capua, poi generale dell'ordine domenicano, divenne il suo padre spirituale, seguendone l'attività. Nel 1376 Caterina si recò ad Avignone per negoziare con papa Gregorio XI la fine del conflitto tra Firenze e il papato. Nonostante il fallimento della missione, convinse il pontefice a tornare a Roma ponendo fine alla cosiddetta cattività avignonese. Caterina tornò alla vita contemplativa e alle opere di misericordia a Siena, tentando contemporaneamente di promuovere la pace in Italia e una crociata per riconquistare la Terrasanta, per lungo tempo uno dei suoi più importanti progetti. Profondamente afflitta per lo scisma avvenuto nel 1378, si recò a Roma per raccogliere consensi per papa Urbano VI, impegnandosi per la riunificazione. Dopo aver rifiutato di sposare l’imperatore, fu condannata. Fu legata alla ruota, ma tale supplizio non fu possibile perché la ruota si ruppe. Infine fu decapitata Venne sepolta nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva; canonizzata da papa Pio II nel 1461, fu proclamata dottore della Chiesa nel 1970. A Foggia, nel 1597 fu costruita la

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chiesa di santa Caterina Vergine, chiamata san Giovanni di Dio in via Arpi. catille. antiq. s.m. catino; recipiente rotondo e concavo per uso domestico; bacile, bacinella. catocchije. s.m. pugno in testa. catolle. antiq. avv. pezzo piuttosto grosso di chicchessia. catozze. s.m. cazzotto dato in testa con le nocche delle dita, con le nocche dell’indice e del medio. catramme. s.m. catrame sostanza nera, vischiosa, prodotta nella distillazione secca dei carboni fossili o del legno, atta a vari usi, quali la catramatura stradale e simile. cattà. v. comprare; acquistare una merce o simile e pagandone il prezzo. catte. antiq. s.m. caucciù; gomma elastica naturale. cattèdrále. s.f. cattedrale; a Foggia si narra che dopo il ritrovamento del sacro tavolo dell’Iconavetere Roberto il Guiscardo mosso da vivo sentimento di fede, fece prosciugare il laghetto e sullo stesso luogo, fece costruire il primo tempio l’attuale succorpo. Nel 1089 quel tempio fu donato dal figlio Ruggiero alla Basilica san Nicola di Bari e fu elevato a chiesa palatina. nel 1137 durante l’invasione delle truppe di Lotario, la chiesa subì gravi danni. 1179 il re normanno Guglielmo II di Sicilia detto il Buono, diede l’ordine di costruire al capomastro di una scuola di maestri di scalpellini un certo Bartolomeo da Foggia la cattedrale con stile romanico – Pugliese sullo stesso sito, ma di dimensioni più grandi. Nel corso dei secoli la chiesa ha subito diverse trasformazioni sino ad arrivare all’attuale stile barocco. Nel 1806, per volere di Pio VII, la chiesa fu illustrata col titolo di basilica minore. cattevagge. s.f. prigionia; condizione di chi è prigioniero. cattevaggene. avv. modo di essere cattivo. catteváte. avv. attirare la simpatia. cattevèrije. s.f. cattiveria; disposizione al male. cattive. agg. cattivo; che si considera contrario a principi morali; malvagio.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne cattoleche. agg. cattolico; che si ispira ai principi religiosi, morali e sociali propugnati dalla chiesa cattolica. cattóre. s.m. ospizio con oltre trecento anziani dedicato a Maria Grazia Barone, un edificio progettato dall’ing. Carlo Celentano Ungano, fu innamorato il 15-08-1934. Nell’atrio si eleva il busto di bronzo di Maria Grazia Barone, opera dello scultore Enzo Pucchetti. catùbbe. s.m. cilindro; copricapo da cerimonia. caturze. s.m. uomo goffo poco civile. catuzze. s.m. montanaro, chi vive, o è nato, in montagna. cauzatúre. antiq. s.m. calzatoio; piccolo oggetto che aiuta a calzare le scarpe. cauzettáre. antiq. s.m. calzolaio. cavalcande. s.m. cavallerizzo. cavalcà. v. cavalcare; montare un cavalo o un altro animale. cavalcáte. s.f. cavalcata; percorso che si fa a cavallo. Tradizione legate al particolare culto della Madonna dell’Incoronata di Foggia da ricordare: la vestizione che avviene il mercoledì precedente l’ultimo sabato di Aprile. La cavalcata degli Angeli che si svolge il venerdì successivo alla vestizione della statua, vuole riproporre il tripudio che aveva riempito la selva di canti e luci nella lontana notte di aprile del 1001 quando la vergine apparve al conte di Ariano e all’umile e privilegiato contadino Strazzacappa. Cavalli superbamente bardati, ornati di lustrini e sonagliere, insieme a centinaia di fanciulli vestiti da angeli, santi e da fraticelli che girano tre volte intorno al santuario in mezzo a centinaia di fedeli che accompagnano il corteo col canto di antiche laudi. L’altra usanza era quella di togliersi i calzari: quando i pellegrini, arrivavano al ponte cervaro o, per quelli che arrivavano da Potenza, usavano togliersi i calzari e percorrere gli ultimi due chilometri a piedi. Oggi come tradizione è rimasta la cavalcata che consiste in: le compagnie di fedeli che partono da Foggia per tutto il tratto di strada fino al Santuario camminano a piedi, una volta arrivati fanno i tre giri in segno di devozione prima di entrare nel santuario. L’altra usanza sopravvissuta è

da ricordare anche la benedizione dell’olio che ogni pellegrino riceve. cavalcavije. s.m. cavalcavia; ponte che passa al di sopra di una via attraversandola. vie. cavalire. s.m. cavaliere; chi va a cavallo; soldato dell'arma di cavalleria; l'uomo che accompagna una donna, specialmente a manifestazioni mondane o balli; l'uomo che si comporta abitualmente con raffinata cortesia, spec. verso le donne. cavalláre. s.m. cavallaio; chi commercia in cavalli, guardiano di un branco di cavalli. cavalle a dondele. s.m. cavallo a dondolo; giocattolo di legno, cartapesta e simile, riproducete un piccolo cavallo montato su due assicelle ricurve che gli permettono di dondolare. cavalle balzáne. s.m. detto di cavallo che ha le balzane in uno o più arti. cavalle d’i carte. s.m. figura delle carte da gioco italiane. cavalle d’u cavezóne. s.m. inforcatura dei pantaloni o delle mutande. cavalle de san Franciscke. s.m. le proprie gambe. Andare col cavallo di S. Francesco, a piedi. cavalle de solde. s.f. moneta in corso nell’anno 1789. cavalle lunghe. s.m. cavallo lungo; gioco dei ragazzi con più elementi, si fa la conta chi perde va sotto gioco; il primo si mette come un cavallo tenendo la schiena abbassata con le mani sulle ginocchia per reggere il peso dell’avversario mentre tutti gli altri saltano a gambe larghe poggiando le mani sulla schiena, si può saltare all’infinito. cavalle sfacciáte. agg. anche s.m. detto di cavallo che presenta una macchia bianca sulla fronte. cavalle. s.m. cavallo; mammifero domestico degli Ungulati, erbivoro, con collo eretto ornato di criniera, piede fornito di un solo dito protetto dallo zoccolo, variamente denominato secondo il colore del mantello: cavallo baio, bianco, morello, sauro. cavallèrije. s.f. cavalleria: milizia a cavallo.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne cavallerizze. s.m. fantino; chi monta o guida per professione i cavalli nelle corse al galoppo o al trotto. cavallètte de firre. s.m. cavalletto di ferro supporto di metallo, con tre o quattro gambe, adoperato per sostenere pesi o apparecchi. cavallètte de lègne. s.m. cavalletto di legno; supporto di legno, con tre o quattro gambe, adoperato per sostenere pesi o apparecchi. Supporto per reggere lo strofinatoio sulla bagnarola. cavallètte. s.f. cavalletta; denominazione di varie specie di insetti ortotteri. Cavalletta. Persona molesta, dannosa e avida. cavallóne. s.m. cavallone; grande ondata marina; donna alta e robusta. cavallucce. s.m. dim. di cavallo. cavamonde. s.m. operaio addetto alla raccolta della breccia. cáve de vricce. s.f. cava di ciottoli. cáve. s.f. cava; scavo da cui si estraggono minerali o torba. cavece d’anemále s.m. calcio di animale, percossa data con la zampa da animali che hanno gli zoccoli. cavece da costruzióne. s.f. calcina; malta ottenuta mescolando a sabbia e pietrisco la calce spenta. cavece. s.m. calcio; colpo che si dà col piede; calce bianca. cavecèstruzze. s.m. calcestruzzo; materiale da costruzione costituito da un impasto di sabbia, ghiaia e pietrisco con cemento e acqua. cavecia janche. s.f. calce bianca. cavecia stutáte. s.f. calce spenta; idrossido di calcio, ottenuto trattando con acqua la calce viva. cavecia vive. s.f. calce viva, ossido di calcio puro, senz’acqua. caveciajulle. s.m. addetto a fare la calce, malta. caveciatáre. s.f. persona controversia. caveciatóre. s.m. calciatore; giocatore di una squadra di calcio. cavedaráre. s.m. calderaio, operaio che fabbrica e ripara caldaie, casseruole, paioli e simile. cavedáre. s.m. calderone; grosso recipiente per farvi bollire qualcosa.

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cavedarèlle. s.f. calderina; piccolo recipiente di metallo concavo usata dai muratori per mettere la malta. Recipiente in metallo per farvi bollire qualcosa. cavedarille. s.m. recipiente basso, come grosso secchio. cavedaróne. s.m. gavettone; grosso recipiente per distribuire il cibo alla truppa. cavede. agg. caldo; che produce una sensazione di calore. cavedijáte. s.f. saldatura a fuoco; la moietta della ruota del carretto si arrotondava affinché si formasse il cerchio e veniva saldato a fuoco: “ ‘a cavedijáte”, la bollitura. cavedille. s.f. bruschetta; durante i periodi invernali degli anni 50 e sessanta si accendeva il carbone nel braciere per riscaldarsi, nell’occasione le nonne o le mamme prendevano del pane raffermo lo tagliavano a fette e lo facevano abbrustolire sui carboni ardenti, una volta cotta si strofina sopra dell’aglio e si condiva con olio e sale; oggi la gente mette anche i pomodori. cavele. s.m. cavolo; cazzo: “ ma… chè cavele stáje decènne!”. cavelfióre. s.m. cavolfiore; varietà coltivata di cavolo a fusto eretto, foglie con grossa nervatura mediana e infiorescenze giallicce. cavelóne. agg. sciocco; che non ha giudizio, criterio, intelligenza, senno detto di persona. cavese. s.f. causa; ciò che è origine, motivo, ragione determinante di qualcosa. cavete. agg. caldo; che produce una sensazione di calore. cavètte. s.f. gavetta, recipiente di alluminio per il rancio del soldato in campagna. cavettine. s.m. scherzo tra soldati. cavettóne. s.m. gavettone; scherzo in uso specialmente tra i soldati, consiste in una doccia ottenuta col lancio di un secchio d’acqua. cavezarijille. s.m. piccolo vestito. cavezarille. s.m. calzino; calza corta, specialmente da uomo o da bambino, di lana o di cotone; calzerotto. cavezascarpe. s.m. calzascarpe; piccolo oggetto di corno, metallo o plastica che aiuta a calzare le scarpe; calzante, calzatoio. cavezáte. s.m. vestirsi dalla testa ai piedi. cavezeficije. s.m. calzificio; fabbrica di calze.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne cavezettáre. s.f. calzettaia; negli anni 40/50 era la donna che riparava e confezionava le calze con i ferri, la riparazione consisteva nel tagliare la parte rotta o consumata, e rifarla, veniva chiamata a: “ spezzatóre ”, si facevano con la lana o il cotone. Lo stesso personaggio confezionava anche le maglie intime di lana dette i: “cammesóle”, faceva anche i: “copraspalle” uno scialle di lana che serviva a coprire le spalle durante il periodo invernale, i pedalini: “ pedaline” calzini di lana da uomo e da donna per la notte. cavezettarije. s.f. calzetteria; negozio in cui si vendono le calze. cavezètte. s.f. calza; indumento a maglia che riveste il piede o parte della gamba. cavezètte d’i murte. s.f. calza dei morti; A Foggia la tradizione vuole che durante la notte tra l’1 e il 2 novembre i bambini che sono stati bravi durante l’anno hanno dai propri defunti la calza piena di caramelle e cioccolate, mentre per i bambini che hanno fatto i cattivi i defunti portano una calza piena di carboni. cavezettèlle. s.f. fettuccia che brucia nel lume a petrolio. cavezettúne. s.m. calzettoni; calze spesse, per lo più di lana, lunghe fin sotto il ginocchio. cavezóne a zombafusse. s.m. pantalone lungo al di sopra della caviglia. cavezóne a zuarre. s.m. calzone a tre quarti di gambe. cavezóne. s.m. calzone; indumento specialmente maschile che veste la persona dalla cintola in giù e copre ogni gamba separatamente; pantalone. cavezunètte. s.m. mutande lunga da uomo di fustagno, si legavano alle caviglie con le: “ capescióle”. cavezungille. s.m. calzoncelli; manicaretti, dolci natalizi fatti in casa con lo stesso impasto delle: “cartelláte” fatti con due sfoglie di pasta sovrapposta ripieni di mostarda e bagnati nella sapa: “vinecutte”. a forma di mezza luna, rettangolari, di nove o dieci centimetri di lunghezza e quattro centimetri di larghezza. cavezόne. s.m. pantalone: “ nenn’éje sèmbe óme quille chè porte ‘u cavezóne”. cavóne. s.f. discarica d’immondizia.

cavrejulle. antiq. s.m. capriolo; mammifero ruminante degli Ungulati di statura breve, con zampe lunghe e portamento elegante, pelame bruno-rossiccio, corna corte e poco ramificate presenti nel maschio. cavutà. v. forare; bucare. cazzarille. s.m. bambino piccolo e vivace. cazzaróle. s.f. cazzarola; donna che li piace il pene. cazze. s.m. cazzo; organo genitale maschile, si chiama anche: “nudeche, cille, pinghe, pengóne, suatte, cugghije, berlocche, cemececcuzze, zavezicchije, vecille, cellóne, crèapopele”. Persona stupida. cazzejatóne. avv. grosso rimprovero: “ ciagghije fatte nu cazzijatóne chè se l’adda recurdà pe tutte ‘a vita súje”. cazzinpèrne. s.m. sedano; pianta delle umbellati, coltivata come ortaggio con foglie aromatiche. cazzele. s. m. cozza; mollusco dei Bivalvi con conchiglia oblunga, nera, che si rissa mediante il bisso a corpi sommersi ed è allevato per le sue carni; muscolo, peocio. cazzemarre e patáne. s.m. lampredotti con le patate; si prendono i lampredotti e s’infila la punta della forbice nel foro, si tagliano a metà, si lavano per bene con l’acqua calda fino a quando sono puliti, si fanno scolare bene. Si prende un pezzo d’omento del maiale e sì stende, si mette il fegato, l’animella e si condisce col formaggio, l’aglio, il pepe, il sale e il prezzemolo, si avvolge come un involtino, poi si prende il lampredotto e si avvolge la grandezza che si desidera. Si sbucciano le patate, si lavano, si tagliano a tocchetti e si condiscono con: sale, formaggio, prezzemolo, olio, aglio, e pepe. Si prende una teglia si mettono poche patate, il lampredotto in mezzo e si copre il tutto con il resto delle patate, si riempie la teglia a metà d’acqua si condisce in superficie con un po’ di formaggio e un po’ d’olio, s’inforna a duecento gradi per circa un’ora e mezza. cazzemarre. s.m. lampredotto; involtino fatto con le budella d’agnello variamente farcito con omento del maiale, animelle, fegato, prezzemolo, formaggio, pepe, olio, aglio, sale, e cucinato al forno con le patate.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne cazzemarróne. s.m. involtino grande fatto con le budella d’agnello variamente farcito con omento del maiale, animelle, fegato, prezzemolo,formaggio, pepe, olio, aglio, sale e cucinato al forno con le patate. cazzemusce. s.m. cazzo moscio; persona lenta e apatica; pene floscio. cazzesture. s.m. cazzo storto; persona nervosa che ha tanti pensieri per la testa. cazzetuste. s.m. cazzoduro; pene indurito. cazzimpèrne. s.m. basilico; pianta erbacea delle Tubiflorali con foglie ovali molto aromatiche e fiori chiari raccolti in spighe, si dice anche “ozzijime”. cazzotte. s.m. cazzotto; forte pugno. cazzόne. s.m. cazzone; persona stupida, poco inteliggente: “ quille éje propije nu cazzóne joche chi criatúre”. cazzuttáte. s.f. cazzottata; scambio violento di cazzotti. ccide. v. uccidere; far morire, privare della vita. ccise. v. ucciso; chi è stato privato della vita. ce l’ha menáte a musse. avv. rinfacciare tutto ciò ch’è stato fatto. ce l’háve. avv. prendere di mira una persona. cebbelláte. antiq. avv. perdere soldi al gioco. cebbèrne. s,f, giberna; astuccio a tasca, di cuoio o tela, per custodirvi cartucce; cartucciera del soldato. cecagghióne. agg. miope; chi è affetto da miopia. cecále. s.f. cicala; grosso insetto nerogiallastro, con capo grosso e largo, antenne brevissime, ali grandi e trasparenti, maschi dotati di uno speciale apparato sonoro grazie al quale friniscono. cecále de máre. s.f. cicala di mare; piccolo crostaceo marino commestibile, di forma allungata e un po appiattita con due arti terminanti in una chela spinosa; canocchia; scillaro. cecáte. agg. cieco; chi è privo della vista, accecato. cecatijelle. avv. le masse all’opera dei burattini. cecatille. s.f. pasta fatta in casa con semola e acqua. cècce. s.f. pane non lievitato bene o non molto cotto.

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ceccellúzze. s.m. organo genitale maschile del bambino. cècche cècche. avv. chiamare il maiale. cecchètte. s.m. rimprovero; espressione di biasimo e ammonizione; ammonimento, rimbrotto. cecchètte ‘a machene. s.m. fare arrivare benzina al motore manualmente. cecchille. dim. di Francesco. cècchine. vezz. di Francesco. cecciotte. s.f. tettarella capezzolo di gomma del poppatoio. Oggettino simile che si dà da succhiare al bambino per tenerlo buono. cecellúzze. vezz. di Francesco; organo genitale maschile del bambino. cecèrchije. s.f. cicerchia; pianta erbacea rampicante delle Rosali simile al pisello con fiori rosei o rossi, coltivata spec. come foraggio, sgusciate e cucinate alla stessa maniera dei legumi con molta cipolla sono una specialità: “ ogge hagghije mise a fa dóje cecèrchije c’iamma addecriáte tenèvene nu sapóre”. cecerille. s.f. grandine; precipitazione violenta di chicchi sferoidali o pezzetti irregolari di ghiaccio. cecheline. avv. camminare alla cieca. ceciutte. s.m. granturco o granoturco; pianta erbacea delle Glumiflore, con fusto robusto, infiorescenze maschili in pannocchie terminali e femminili a spiga avviluppate da brattee: i suoi frutti gialli sono commestibili e le foglie utili come foraggio; la cariosside di tale pianta, dalla quale per macinazione si ottiene una farina gialla usata nell'alimentazione, frumentone, granone, mais, si dice anche: “ciciutte”. cecliste. s.m. ciclista; chi va in bicicletta. cecogna janghe. s.f. cicogna bianca; uccello migratore con lunghe zampe rosse e becco rosso, con penne bianche e grandi ali dalle estremità nere. cecogna nère. s.f. cicogna nera; uccello migratore con lunghe zampe rosse e becco rosso, con penne nere verdastre sul dorso e bianche sul ventre.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne cecogna róse. s.f. cicogna rosa; uccello migratore con lunghe zampe rosse e becco rosso, con penne rosa sul dorso e bianche sul ventre. cecogne. s.f. cicogna. cecorije. s.m. radicchio, cicoria, verdura commestibile di campagna o orto. cecurijáre. s.m. colui che raccoglie le cicorie per venderle. cecurijèlle. dim. di cicoria;piccole cicorie. cecúte. s.f. cicuta; pianta erbacea delle umbellati, con infiorescenza a ombrella, il cui rizoma contiene un lattice giallo, da dove si estrae un veleno. cedamosche. s.f. picchietto; utensile per uccidere le mosche. cède. v. cedere; arretrare, non resistere, non opporsi, riassegnarsi, darsi per vinto. cedróne. s. m. gallo cedrone; grosso uccello commestibile selvatico delle regioni montuose, dal piumaggio nerastro; urogallo. cèfele. s.m. cefalo; pesce osseo commestibile, con grosso corpo rivestito da grandi squame argentee, si dice anche: “cifele”. ceffà. antiq. v. prendere, acciuffare. cefragne. s.f. testa, capo. cefrόne. s.m. persona molto inteliggente. cegghijà. v. germinare, germogliare. cègghije accucchiáte. s.m. sopraciglio quasi unite; rilievo arcuato unito, ricoperto di peli, sul margine superiore della cavità orbitaria. cègghije. s.m. ciglia dell’occhio; peli delle palpebre. cegnàte. agg. cornuto; detto di chi è tradito dal proprio coniuge: “ quille éje propije nu ‘ndelenò sà fatte cignà”, fornito di corna. cègne. antiq. s.f. cinghia; striscia o fascia lunga e sottile di pelle, corda o tessuto, per cingere, legare, sostenere e simile. celecà. v. solleticare; “ ‘a fenisce de celecarme”. celecaminde. s. m. solletico; sensazione piacevole e fastidiosa da sfregamento lieve della cute. celechèje. v. solleticare; stuzzicare provocando il solletico. celecà. antiq. v. solleticare; stuzzicare provocando il solletico: solleticare i piedi a qlcu. Eccitare, stimolare piacevolmente:

solleticare l'appetito, la vanità di qlcu. celecúse. antiq. agg. anche s.m. permaloso; che (o Chi) s'impermalisce anche per parole o atti insignificanti. Suscettibile. celizije. antiq. s.m. cilicio o cilizio; cintura molto ruvida, annodata, portata sulla pelle nuda per penitenza. Tormento fisico. celláre. antiq. s.f. cantina; locale, interrato o seminterrato, fresco, adibito alla conservazione del vino o di derrate alimentari. Ripostiglio o stanza interrata o seminterrato, di un edificio. Luogo umido e oscuro, insieme dei locali per la preparazione e conservazione industriale del vino: “ va pigghije nu litre de vine annucchiáte e na gazzóse ‘a celláre”. celláte. s.m. colpo di pene. “a quèlle ciagghije menáte na celláte”. cellètte. s.f. piccolo loculo per tumulare i bambini. cellóne. s.m. organo genitale maschile, si chiama anche: “ nudeche, cille, pinghe, pengóne, suatte, cugghije, berlocche, cemececcuzze, zavezicchije, cazze, vecille, crèapopele”. cellurije. s.m. intelletto; complesso delle facoltà mentali che consentono di intendere, pensare, giudicare. Capacità di intendere, di ragionare: intelletto vigoroso . Intelligenza. Cervello. cellúzze. s.m. vezz. di Francesco. cèlme d’u titte. s.m. comignolo; parte della canna fumaria che esce dallo spiovente del tetto. celóne. s.m. torrente celone; corso d’acqua breve a forte pendenza e con accentuate variazioni di portata, sito a cinque chilometri da Foggia. celúne. s.m. vomito persistente “ ‘U creature a vumecáte ‘i celúne” celsetudene. s.f. altezza, nobiltà. cemamarèlle. s.f. verdura campestre commestibile. cembelà. v. suonare il cembalo. cèmece. s.f. cimice; insetto terrestre o acquatico che emette un odore sgradevole. Cimice dei letti, con piccolo corpo depresso di

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne colore rossastro, parassita anche dell'uomo. Piccolo chiodo dalla capocchia larga e piatta: “fète pègge de nu cèmece”. cemènde. s.m. cemento; polvere grigia ottenuta per cottura, in speciali forni, di miscele naturali o artificiali di calcare e argille; bagnato, fa presa sia all'aria che in acqua. Cemento idraulico, che fa presa e indurisce anche sott'acqua. cemène armáte. s.m. cemento armato, struttura mista costituita di calcestruzzo di cemento e barre di ferro in esso incorporate, disposte in modo da resistere agli sforzi di trazione. cemedúlce. s.f. verdura di campagna commestibile. emenère. s.m. fumaiolo; parte sporgente del camino. cemenire. s.f. ciminiera; alto fumaiolo, spec. di fabbriche, locomotive e navi. cemire. s.m. intaglio ornamentale dei mobili. cemóse. s.m. orlo di stoffa; ripiegatura del tessuto prima di essere cucito. cemúse. s.m. cornuto; Ciccille éje nu cemúse de prima catègorije”. cenà. v. cenare; consumare la cena. cenáte. s.f. cenato; di chi ha consumato la cena. cènce. s.f. roba, abito, indumento cènce amèricáne. s.f. roba americana; abito, indumento: “ hamma jì mizz’o vènèrdì a cattà ‘i cènce amèricáne”. cendóne. s.f. accr. di cinghia; triscia o fascia lunga e sottile di pelle, corda o tessuto, per cingere, legare, sostenere e simile. cendráte. v. centrare; colpire nel segno. cendrèlle. s.f. bulletta; chiodi corti con testa larga per scarpe da lavoro: “ maste Emilije mitte dóje centrèlle a sti scarpe”. cendróne. s.m. persona invadente che s’infila nei discorsi senza che se ne chiede il parere: “ sé sckaffáte mizze cumè nu cendróne sènze chè nisciune a ditte ninde”. cène. s.f. cena; pasto che si fa la sera o la notte, ultimo pasto della giornata. Ultima cena

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quella consumata da Gesù con gli Apostoli, durante la quale Egli istituì l'Eucaristia. cène da vigiglije. s.f. cena della vigilia di Natale; il 24 Dicembre è tradizione a Foggia, si fa la vigilia che consiste pranzare nelle ore del pomeriggio verso le 18,00 o 19,00. cioè quando si ritira il capo famiglia dal lavoro, si pranza con i famigliari tutti insieme. cenejáte. antiq. s.m. delicato, molle. cenerále. antiq. s.m. panno che copre i panni del bucato, cui si versa la cenere quando si fa la: “ luscive”, liscivia. cènère. s. f. cenere; residuo polveroso, grigio, della combustione di legna e carbone. cènere rèligióse. s.f. ceneri religiose; festa liturgica mercoledì precedente la prima domenica di quaresima, quando il sacerdote, per invito alla penitenza, impone sul capo del fedele un pizzico di cenere ottenuta dalla combustione dell’ulivo benedetto dell’anno precedente. Resti mortali. ceneriglije. antiq. s.f. cenere calda. cenerine. s.m. color cenere. cenète. s.f. morbida: “ ‘a scarpe éje cenète” cenijáte. s.f. delicato, molle. cenite. s.m. morbido: “ stu páne éje cenite ”. cennà. v. accennare, avvisare. cennamèlle. s.f. ciaramella, piva. cenolèlla. antiq. s.f. cenetta: “sta cenètte a facime o no”. cenóne. s.m. cenone; ricca cena, specialmente quella di Natale o della notte di Capodanno. cèntre. s.m. centro. centrille. s.f. clitoride; organo erettile dell’apparato genitale esterno femminile. centróne. s.m. grosso chiodo quadrangolare messo sulle pareti delle case a schiera per reggere le corde e sciorinare la biancheria. cenzèlle. s.f. vezz. di Vincenza. cenzenèlle. s.f. dim. di Vincenza. cenzenille. s.m. dim. di Vincenzo. cènzine. s.m.Vincenzo. cenzúlle. s. m. pagliaccio, burlone; persona priva di serietà e dignità. cepaúle. s.m. nom. Francesco Paolo.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne cepolle. s.f. cipolla; pianta erbacea delle Liliflore con bulbo a squame carnose, concentriche, dall'odore acuto di colore rosse e bianche. Bulbo di alcune piante, simile a quello della cipolla. Orologio da tasca, grosso e antiquato. cepolle di pide. s.m. durone; ispessimento superficiale e circoscritto della cute, specialmente dei piedi. cepavele. s.m. nom. Francesco Paolo. ceppóne. ceppo; grosso pezzo di legna da ardere. Ciocco che si brucia la notte di Natale. Capostipite di una famiglia o di una popolazione. ceprèsse. s.m. cipresso; albero delle Conifere con foglie squamiformi sempreverde, rami eretti e chioma disposta a piramide. cepulláre. s.m. cipollaio; chi vende cipolle, luogo ove si piantano le cipolle. cepullatúre. s.m. cipollatura; difetto del legname consistente nel distacco degli anelli di accrescimento. ceranzotte. s.f. persona che guarda con le sopracciglia corrugate. ceráse. s.f. ciliegia; frutto del ciliegio. cerasulle. s. m. girasole; pianta annua delle Sinandrali con grandi capolini a fiori periferici gialli, che si volgono verso il sole e dai cui semi si estrae un olio commestibile. cercà. v. cercare; adoperarsi a trovare qualcuno o qualcosa. cercaminde. v. chiedere; il modo di chiedere. cerchióne. s.m. accr. di cerchio; cerchio metallico su cui si adatta lo pneumatico in biciclette, autoveicoli e motocicli. Cerchio in metallo che copre la ruota del carretto. cerculáre. s.m. autobus; grande autoveicolo pubblico per trasporto specialmente urbano di persone. cère de spagne. s.f. ceralacca; miscuglio di resine, di sostanze minerali e coloranti, usato spec. per sigillare. cère. s.f. cera; sostanza di origine vegetale o animale, simile ai grassi. Cero. cerèbre. antiq. s.m. cervello; parte principale dell'encefalo, posta nella cavità cranica e

comprendente i due emisferi del telencefalo e, secondo alcuni, il diencefalo. cèrelline. s.m. basco; copricapo di panno senza tesa e aderente, con puntina di stoffa al centro. ceremonije. s.f. cerimonia; dimostrazione eccessiva di rispetto. Senza cerimonie, con semplicità. “ madonne e quanta ceremonije chè fáje tráse…”. Azione rituale o solenne dei culti religiosi. Complesso di atti che si compiono per celebrare avvenimenti e ricorrenze. Rito. Funzione. cèrije. s.m. cero pasquale, benedetto il Sabato Santo e collocato accanto all'altare, si accende nelle funzioni fino all'Ascensione. cerine s.m. fiammifero di cera. Stoppino incerato per accendere candele. cèrnere. v. cernere; separare, la farina dalla crusca con lo staccio. Scegliere. cernetúre. s.f. cernitura;l’arte di cernere il grano con lo staccio. cernúte. locuz. quantità di farina inserita nello staccio. cerogene. s.m. ceri stearici, di stearina. cerratúre. v. guardare con sdegno: “ mamme e chè cerratúre la fatte ‘u padre”. cerrúte. s.m. persona con molti capelli: “ èfèsse e cumèje rerrúte quèlla uaglióne”. certà. v. disputare; discutere di qlco. contrapponendo la propria opinione a quella altrui. Competere. Gareggiare. Combattere. certetudene. s.f.certezza; condizione di ciò che è certo, sicuro. Persuasione ferma e sicura. Sicurezza. Verità. ceruseche. antiq. s.m. cerusico, chirurgo, medico, nell’anno 1900 due giovani medici chirurghi: Francesco Paolo Bucci di Foggia e Francesco Lastaria di Lucera aprirono nella nostra città la prima casa di cure mediche in vico Troiano nei pressi del vecchio ospedale di via Arpi. ceruzze. s.m. dim. di Ciro: “quille ceruzze éje bráve”. cèrve. s.m. mammifero ruminante degli Ungulati con coda corta, pelame bruno rossiccio e nel maschio corna ossee caduche,

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne che ricrescono in primavera con un palco in più. cèrve volande. s.m. cervo volante, insetto di color nero lucido con testa quadrata e larga, munita nel maschio di grandi mandibole ramificate simili alle corna di un cervo. cervelláte. s.f. salsiccia molto doppia di carne e cervello di maiale. cervèlle. s.m. cervello; parte principale dell'encefalo, posta nella cavità cranica e comprendente i due emisferi del telencefalo e, secondo alcuni, il diencefalo. cervóne. grossa lumaca verdastra;mollusco dei Gasteropodi polmonato, onnivoro, con corpo allungato e viscido, conchiglia ridotta e nascosta sotto il mantello. Persona lenta e pigra nei movimenti. cesarine. s.m. dim. di Cesare. cesarotte. s.m. vezz. di Cesare. cèsere. s.m. Cesare. cespecà. antiq. v. urtare col piede in un ostacolo mentre si cammina; incespicare. Imbattersi all'improvviso in qlcu. che si sarebbe preferito non incontrare o in qlco. di spiacevole. cestarèlle. s.f. dim. di cesta; tipo di canestro in tessuto di vimini, canne, salici e sim. usato dai carrettieri per caricare la sabbia di fiume sui carretti, dai muratori per mettere la malta. ce sì. avv. ci sei. ce stáce. avv. ci sta. ce stanne. avv. ci sono ce trasene. avv. ci entrano. ce váje. avv. anche s.f. ci vai. Ogni specie di legume secco commestibile. ce váje. avv. anche s.f. ci vai. Ogni specie di legume secco commestibile. ce vanne. avv. ci vanno. ce vanne. avv. ci vanno. cèste. s.f. cesta; tipo di canestro o paniere a sponde alte, in tessuto di vimini, canne, salici e sim. cestine da fatiche. s.m. cestino da lavoro, contenente tutto ciò che occorre per cucire o ricamare. cestine. s.m. cestino per mettere la colazione ai bambini che vanno alla silo; cestini vari.

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cestugne. s.f. tartaruga, testuggine. ceterà. s.f. sonare la cetra. cetofene. s.m. citofono; apparecchio telefonico. cetráte. s.m. citrato di magnesia effervescente, miscela purgativa formata da carbonato di magnesio, acido citrico e tartarico, saccarosio e oli essenziali. cetratèle. s.f. cedrina (erba odorosa delle labiate). cetrúle. s.m. pianta erbacea delle Cucurbitali con fusto sdraiato, peloso, foglie cuoriformi e ruvide e frutti commestibili oblunghi, gialli a maturità. Persona sciocca. cèttine. s.f. vezz. di Concetta. cevà. v. cibare; alimentare, nutrire, imboccare. ceveliste. s.m/f. . avvocato; che si occupa delle cause civili. cevetèlle. s.f. vecchia scuola elementare di Foggia. cevètte. s.f. civetta; detto di donna che si mette in mostra per attrarre l'attenzione degli uomini. Uccello rapace notturno. cevettèje. v. civettare; attirare gli uomini facendo la civetta. cèveze. s.m. persona inservibile. cevile. agg. civile; pertinente al cittadino perché membro di uno Stato o di una comunità politica: istituzioni civile. Convivenza civile, complesso dei rapporti fra cittadini, e delle norme che li regolano. chè cazze. compl. che cosa: “ma… se póte sapè chè cazze váje tranne..?”. chè ciaprizze. mdd. che ci rimetti: “chè ciaprizze a darme na máne muvete…”. chè vuje. avv. cosa vuoi: “ chè vuje da mè si mammete mène ‘i botte…”. che. preposizione. chè. s.f. cosa; nome generico usato per indicare un'entità materiale o ideale, concreta o astratta. Pronome relativo. checasotte. s.m. chi si è cagato addosso se le fatta nei pantaloni.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne checciúte. agg. anche s.m. detto di chi si ostina nell'agire, pensare, esprimersi a modo suo. Caparbio, ostinato, testardo. checozze. s.f. zucca: “tine ‘a checozza toste na vuje capì ‘a setuazióne”. Testa. checuzze. s.m. cocomero non maturo; pianta erbacea delle Cucurbitali con fusto sdraiato, foglie grandi e frutti a peponide commestibili, a polpa rossa con semi neri. checuzzèlle. s.f. zucca piccola; pianta delle Cucurbitali con fusto strisciante, foglie pelose, grande frutto di forma variabile. Testa umana. checuzzille. s.m. dim. di zucca; frutto di una varietà di zucca consumato verde e immaturo. Zucchetta, zucchino. chèdèje. mdd. che cos’è: “ chèdèje chè ne me guarde chiù ‘mbacce..?”. chegghijúne. s. m. testicolo; ciascuna delle due ghiandole sessuali maschili che producono gli spermatozoi. chegghijόne. s.m. persona sciocca. chèghèje. compl. che cosa; “ chèghèje chè váje tranne da mè”. chegnóme. s.m. cognome; nome di famiglia. chelenèlle. s.f. dim. di Michela “chelenèlle a mamme va ‘o puteghine e accatte ‘u sále”. cheline. s.f. Michela. chelonne. s.f. colonna; elemento portante verticale a sezione circolare, atto a sostenere il peso delle strutture sovrastanti o usate in funzione decorativa: la nostra villa comunale né ha ventotto realizzate da Luigi Oberty nel 1820. chelóre. s. m. colore;impressione che la luce, variamente riflessa dalla superficie dei corpi, produce sull'occhio, dipendente dalla lunghezza d'onda della luce riflessa. chelostre. s.m. colostro: liquido secreto della mammella subito dopo il parto, il primo latte della donna dopo il parto di colore giallo. chelúcce. s.f. dim. di Michela. chelùmere. s.m. fichi grandi. chemmúne. s.m. pozzo nero; cella sotterranea in cui si raccolgono le materie provenienti dalle latrine e dagli scarichi quando non c'è fognatura: “quille fète pègge d’u chemmúne”.

chemò. s.m comò; cassettone a due o trecassetti sovrapposti. chenocchije. conocchia, la rocca che si avvolgeva la lana da filare col fuso a mano. chenzóle. s.m. console; tavolo da parete retto prima da gambe generalmente. lavorate. chenzulà. s.m. alleviare un dolore. chenzúme. s.m. consumo; uso, utilizzo, impiego di qlco., spec. con riferimento ai bisogni ordinari della vita. cheparrète. v. andare in dietro. cheppúte. s.m. fondo: “ pigghije dúje piatte a cheppúte”. chèrche. s.m. chierico; giovane che, avviato al sacerdozio, non ha ancora ricevuto gli ordini. Chi serve la messa e fa da sagrestano. cherdóne. s.m. cordiglio; cordone con nodi che i frati e le monache portano sopra l’abito. Corda di media grossezza e di materiale vario, destinata a usi diversi. chernuglije. s.m. panno; involto a forma di foggia di cerchio messo in testa per sopportare carichi notevoli, cercine. chernúte. s.m. cornuto; fornito di corna. cheróne. s.f. corona; ornamento del capo a forma di cerchio, costituito spec. di fiori, fronde e sim., portato anticamente in segno di letizia, onore o come premio per vincitori di gare. cherubbe. s.m. cherubino; nella teologia cristiana, angelo del secondo ordine o coro della prima gerarchia. Immagine dipinta o scolpita raffigurante un angelo. Bambino o ragazzo di delicata bellezza. Cherubo. cherurghe. s.m. chirurgo; medico che pratica la chirurgia. chescavalle. s.m. caciocavallo; formaggio duro dell’Italia meridionale, a forma allungata e strozzata in alto, preparato con latte intero di vacca; provolone meno piccante. chesetóre. antiq. s.m. sarto; chi esegue abiti su misura per un cliente. chesetúre. s.f. cucitura; operazione del cucire. Serie di punti usati per congiungere due pezzi di tessuto.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne chesetrece. s.f. sarta; donna che taglia e confeziona abiti, spec. Femminili. chèssedice. mdd. cosa si dice in giro: “ma… chèssedice cia danne sta fatiche o no”. chesúte. v. cucito; unito mediante il filo e l’ago. chetogne. s. m. cotogno; albero delle Rosali, con fusto contorto e nodoso e frutto commestibile aspro e profumato, anche: “chetugne” chetugnáte. s.f. cotognata; marmellata di cotogne. chettóne. s.m. cotone; filo di cotone usato per cucire, ricamare, rammendare. chettúre. s.f. cottura; preparazione specialmente. di generi alimentari per mezzo di una fonte di calore. chi t’ha tagnáte. s.f. locuz. chi ti ha fatto?: “chi t’ha tagnáte stu bebbóne”. chiácà. v. piegare; rendere curvo, arcuato, spigoloso. chiacchiaróne. s.m. chiacchierone;detto di chi chiacchiera molto e volentieri. detto di chi non sa tenere un segreto. Ciarliero, loquace, pettegolo. chiachiarille. s.m. dim. di chiacchierone: “ tène na lènghe stu criatúre éje proprije nu chiacchiarille”. chiachijere. s.f. frittelle dolci tipiche del carnevale fatte con farina, zucchero, uova, vino bianco, burro, zucchero a velo e pane degli angeli, ancora in uso. Dicerie. chiachille. s.m. persona che non ha fede alla parola data. chiacóne. s.m. chiacchierone; ubriacone. chiacúne. s.m. nota banda musicale locale formata da quattro o cinque elementi non diplomati ma autodidatti, suonavano per le vie della città durante le feste dove ricavano qualche soldo, suonavano anche sotto i portoni delle abitazioni in occasioni di compleanni e ricorrenze varie. Fichi secchi farciti con mandorle. Ubriaconi. chiághe. s.f. piaga; lesione del tessuto con perdita di sostanza e scarsa tendenza alla guarigione: essere coperto di piaghe. Persona noiosa e insopportabile.

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chianghettèlle. s.f. orecchiette schiacciate; maccheroni fatti in casa come le orecchiette, la differenza è che l’orechietta e conca mentre a “chianghettèlle” è schiacciata. chiagnamalanne. s.m. uccello di cattivo augurio. chiagnamaláte. s.m. persona che si lamenta sempre: “ si... a stu chiagnamaláte nu purtanne chiù qua”. chiagne. v. piangere: versare lacrime per dolore, commozione o altri sentimenti. chiagnelúse. s.m. picchioso: “ Madonne e quande éje chiagnelúse quillu criatúre”. chiagnestère. s.m. pianto continuo: “ amma fenèsce che stu chiagnestère o no”. chiamà. v. chiamare; rivolgersi a un essere animato mediante la parola o altri segnali per attirarne l'attenzione, o ricevere una risposta, o portarlo a compiere una data azione. chiaminde. s.m. interstizio; spazio minimo che separa due corpi o due parti dello stesso corpo. Lo spazio tra due mattoni. chianchètte. s.f. pizzarelle grandi, maccheroni simili alle orecchiette, “schiacciate” fatti in casa con farina oscura. maccheroni simili alle orecchiette “schiacciate” fatti in casa con farina oscura. chianchettèlle. s.f. pizzarelle piccole, maccheroni simile alle orecchiette, “schiacciate” fatti in casa con farina oscura. chiandà. v. piantare; mettere nel terreno semi, germogli e altri organi vegetali atti a svilupparsi in pianta. chiandáte. v. anche agg. piantato; di persona che sta immobile, impettita. chiandatúre. s.m. cavicchio per forare la terra, foraterra. chiande d’u pède. s.f. pianta del piede. chiande. s.f. pianta; ogni vegetale, erbaceo, arbustivo o arboreo. Parte inferiore del piede. Parte inferiore della scarpa. chiandèlle. s.f. rapporto sessuale. Si può dire anche: scupáte, frecáte, chiaváte, sciammèrghe, ‘nzapunáte, ‘nzapunà,”. Sottopiede, soletta per scarpe. chiandóne. s.m. tutore; palo cui sono assicurate le giovani piante dopo il trapianto. chiandulle. s.m. piagnisteo; lungo pianto noioso, lamentoso, specialmente di

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne bambini: “ stáce sèmbe che nu chiandúlle”. Piagnucolio. Discorso lamentevole. chiáne ‘i fusse. s.f. terreno pianeggiante; piana delle fosse, delle buche scavate nel suolo, si presume che furono scavate nel 1700. I primordiali silos sotterranei, nacquero per evitare che il grano dopo la raccolta, in attesa di essere venduto marcisse in magazzini umidi. Il piano iniziava da piazza sant’Eligio e finiva sino infondo a via della Repubblica, vi si trovavano n.1000 fosse granaie di diversa capacità. La capacità complessiva di tutte le fosse oltrepassavano i 400.000 (quattrocentomila) quintali di grano, pari a circa un milione di (tomoli) ogni tomolo equivaleva alla capacità di circa 45 litri, pari a 46/48 kg. secondo la grandezza dei chicchi di grano. Ogni anno nel mese di Maggio i Massari di campo presieduti dal sindaco eleggevano i deputati del piano. Il canone annuo di ogni fossa era di quattro ducati (L. 17). il 19 Marzo del 1725 venne costituito l’Istituto del piano delle fosse. Sorse la camera degli sfossatori del piano che comprendeva due compagnie: di san Rocco e santo Stefano. Ogni compagnia prevedeva uno scrivano con l’incarico di segretario – cassiere, due caporali per l’ordine e la disciplina; quattro sotto caporali addetti alla sorveglianza della manutenzione delle fosse ed un numero illimitato di sfossatori. Poi vi erano i deputati del piano eletti ogni anno, in maggio dai proprietari e dai negozianti presieduti dal sindaco della città. Questi avevano il compito di sorvegliare su tutto l’andamento delle compagnie e controllare il funzionamento di ogni servizio. Tra gli sfossatori si distingueva: “ ‘u vasciajulle” che aveva il compito di riempire i panieri nelle buche, prima di scendere nella buca si faceva aerare la fossa per paura di inalazione di monossido di carbonio, con successivo controllo di sicurezza immergendo nella buca una lampada accesa, se la lampada rimaneva accesa vi era ossigeno e il; “vasciajulle” scendeva, se si spegneva non scendeva bisognava aspettare che il monossido di carbonio aerava, poi c’èra: “ ‘u teratóre”, in numero di due o quattro, avevano il compito di tirare su i panieri colmi, i panieri tirati

passavano per il; “ mesuratóre” che passava sull’orlo del; “mezzètte” ( circa 24/25 kg. ) una; “rasele” di legno per poi versare il contenuto nei sacchi dove vi era un’altra figura quella degli; “aiutante” che provvedevano al carico dei sacchi di grano sui; “ trajine, carruzze o trajinèlle”, e poi vi erano gli “scagne” in aiuto agli aiutanti. La vendita, curata sempre dall’Istituto si distingueva: a mezzetto piantato: il depositante incassava l’importo della quantità del prodotto venduto volta per volta; a fossa girata: la vendita comprendeva tutto il contenuto della fossa per cui il pagamento avveniva in una sola soluzione. Ogni “trajine” pieno equivaleva a trentasei tomoli pari settantadue mezzetti. chiáne d’a cróce. s.f. terreno pianeggiante; piana della croce, collocata davanti alla chiesa di san Giovanni Battista, una croce collocata alla sommità di una colonna, in pietra calcare bianca sostenuta da quattro scalini circolari. Su una facciata della croce è scolpita la Vergine Maria SS. col bambino Gesù e sull’altra Gesù crocefisso tra san Giovanni Evangelista e santa Maria Maddalena. Secondo alcuni storici venne eretta per ricordare la vittoria dell’imperatore Carlo V d’Asburgo riportata sui Francesi l’8 marzo 1528. chiáne. agg. adagio; piano, con lentezza, senza fretta: andare, parlare, leggere adagio. Adagio, piano piano, a poco a poco: “ me raccumanne va angóre chiáne chiáne ne te muènne”. Grossa pialla. Terra. chianètte. s.m. maccheroni fatti in casa con farina di grano arso, “ pezzarèlle”. Ceffone. chianghe. antiq. s.f. macelleria; rivendita di carne macellata, bottega del macellaio. chianghetèlle. s.f. panchetta a tre piedi. chianghètte. s.f. lastra di pietra vesuviana per pavimentazione stradale. chianghettóne. s.m. pietra grande e pesantissima. chianghià. locuz. fare a pezzi la carne. chianghire. s.m. macellaio; chi macella bestie destinate all'alimentazione. Venditore di carne macellata. Chirurgo maldestro. chianille. s.f. pianella; senza tacco, pantofola.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne chiante. s.m. pianto; versamento di lacrime per sfogo di dolore o altri sentimenti. chianuzze. s.f. utensile del falegname per spianare, assottigliare, lisciare: è formato di un ceppo di legno dalla cui feritoia centrale sporge il ferro a scalpello che vi sta incassato obliquamente. chiappà. v. acciuffare; afferrare chi cerca di fuggire. Acchiappare, agguantare. chiapparine. s.m. cappero; pianta arbustiva delle papaverali con foglie ovali alterne a fiori grandi di color bianco e rosa. chiappe. s.m. cappio; nodo fatto in modo che tirato per uno dei capi si scioglie. Capestro. chiappine. s.m. manigoldo, furfante, briccone: “stu criatúre éje proprije nu chiappine”. chiappullà. s.f. frivolezza; futile superficialità, dire cose frivole. chiappúne. s.m. persona capace di commettere di tutto per i propri interessi. chiarapille. s.m. persona di poco valore. chiarènze. s.m. vino; bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione del mosto d'uva, per lo più in presenza di vinacce. chiarfe. s.m. muco; prodotto di secrezione filante delle ghiandole mucose, talvolta in seguito a infiammazione: “ tène angóre ‘u chiarfe ‘o náse e váce appirze e uaglióne”. Catarro. chiarfúse. s.m. mucoso; chi ha il muco nasale, ( bambini sporchi). chiarfusille. s.m. bambino sporco e persona poco matura. chiaseme. s.m. persona noiosa e parassita. chiátráte. v. ghiacciato; molto ghiacciato. chiátratόne. s.m. brinata, rugiada congelata. chiattaforme. s.f. piattaforma; superficie piana di varia estensione, formata da terreno spianato e battuto. chiatte. s.m. grasso e basso: “fèmmena chiatte e óme vasce e fa trè vóte ‘u patte”. chiattille. s.f. piattola, insetto del pube appartenente agli ortotteri; persona grassoccia. chiattóne. s.m. persona obesa: “ èfèsse e chè chiattóne éje quillu ciaciutte”.

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chiavarille. s.m. era un chiodo: “ ‘u chiavarìlle ”, lungo cm. 12 e di diametro 6 cm. per fissare il cerchione sulla ruota, per creare una situazione di maggiore sicurezza. Chiavistello. chiavà. s.f. rapporto sessuale. chiavarille. s.m. strumento girevole per aprire e chiudere condotti di acqua, gas e simile. chiaváte. v. chiavare; possedere carnalmente, avere rapporti sessuali. Si può dire anche: scupáte, frecáte, ‘nzapunà, chiandèlle, sciammèrghe, ‘nzapunáte”. chiáve inglèse. s.f. chiave inglese. chiáve. s.f. chiave; strumento metallico per aprire e chiudere serrature e lucchetti. chiavecarije. s.f. sporcizia; caratteristica di sporco. chiaveche. s.f. fogna; uomo sporco sudicio. chiavecóne. s.m. persona poco raccomandabile. chiavètte. s.f. chiavetta dimin. di chiave; strumento simile a una chiave, per caricare orologi, giocattoli, e simile. chiavettire. s.m. fabbro di ferri minuti. chiavine. s.m. chiavino dimin. di chiave; strumento metallico di ferro massiccio per chiudere cancelli e portoni. chiavuzzèlle. s.f. piccola chiave. chiazzáte. s.f. rumori e grida di donne per strada. chiazze. s.f. piazza; luogo in cui si svolgono operazioni commerciali, affari e simile. chiazzère. s.f. donna di poco conta, pettegola. chiazzètte. s.m. piccola piazza; luogo ove si adunano venditori con la merce, per contrattare e negoziare. Riunione periodica di venditori con la loro merce, per fare contrattazioni. Mercato ortofrutticolo. chiazzìre. s.m. erbivendolo, venditore ambulante. chièghe. s.f. basta; piega in dentro, fatta ad una veste per accorciarla o per poterla poi allungare. chiène d’u fiúme. s.f. piena; fase di massima portata di un corso di acqua. chiène. agg. pieno; che contiene tutta la quantità di cui è capace.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne chifèlle. antiq. s.m. panino a forma di mezza luna, fatto con farina e burro, chifel. chijanchettóne. s.m. basola di pietra di grosse dimensioni. chijandelle. s.f. rapporto sessuale, si può dire anche: “sciammèrche, scupáte, frecáte, chiaváte. ‘nzapunáte”. chijangà. s.f. pressare la terra con i piedi. chijanghètte. s.f. basola di pietra per manto stradale. chijaváte. s.f. rapporto sessuale. chijegà. v. piegare; rendere curvo, arcuato, spigoloso e simile. chijegáte. s.f. piegata; rapida piegatura. chijetratúre. s.f. brinata; formazione e deposito di brina. chijine. agg. pieno: “le fatte troppe chijine quillu stáre d’uglje”. chijisa granne. s.f. chiesa grande; chiesa principale di una diocesi, in cui ha sede la cattedra vescovile e dove il vescovo solitamente presiede le celebrazioni liturgiche. Cattedrale, duomo. chijise. s.f. chiesa, nel 1600 fu aperta al culto la chiesa di san Francesco Saverio, chiamata la chiesa delle colonne in piazza XX Settembre. Tra il 1643 e 1645 venne edificata la chiesa di Santa Maria della Misericordia detta chiesa dei morti, stimata molto piccola, nel 1650 venne eretta l’attuale. Nel 1693 iniziò la costruzione della chiesa delle Croci, a seguito del miracolo della pioggia, dopo un ciclo di preghiere del padre Antonio da Olivati. Nel 1695 fu costruita la chiesa di Maria SS. del Carmelo, ricostruita nel 1858. Nel 1714 fu aperta al culto la chiesa della Madonna della Cintura, chiamata Sant’Agostino in via Arpi. Nel 1721 fu costruita la chiesa di san Pasquale e ampliata nel 1724. L’1 gennaio 1725 fu aperta al culto la chiesa di S. Giovanni Battista. Nel 1741 fu costruita la chiesa dell’Addolorata. Nel 1742 fu aperta al culto la chiesa di santa Chiara. Nel 1766 fu ricostruita sullo stesso luogo della taverna del Gufo la chiesa di san Tommaso. Nel 1891 il 20 novembre fu aperta al culto la chiesa di sant’Anna in via sant’Antonio. chijità. v. lasciare, abbandonare. chijitráte. s.f. ghiacciato, infreddolito. chijitratóne. s.f. freddo come gelo. Gelido.

chijitratúre. s.f. Gelata notturna. chijocchiò. s.m. uccello fringuello. chingaglire. s.m. merciaio; chi vende merceria. chioppe. s.f. ciocca di capelli. chióve a zeffúnne. v. piovere a dirotto. chiόve. v. piovere; cadere, venire giù detto di pioggia: “ madonne e cume chióve”. chipucchije. s.m. capo nocciolo, termine usato dai ragazzi al gioco della: “vóche ”, per indicare il nocciolo capo fila d’albicocca, chi lo colpiva aveva diritto a ritirare tutti i noccioli messi in palio in quella giocata, compreso il castelletto messo alla fine della fila, con gli stessi si faceva: “ ‘u lattamènde”. chireche. s.m. taglio circolare dei capelli usato dagli ecclesiastici in segno di rinuncia al mondo, chierica, tonsura. chirsche. s.f. acquavite ricavata dalle ciliegie. chisacce. locuz. chissà: “ chisacce si mu póte dice a mè ‘u fatte”. chitratóne. s.m. gelo: “ stammatine stève nu chitratóne magghije congèláte máne e pide”. chiù o mène. locuz. circa: “ più o mène sò ‘u stèsse pèse”. chiù. avv. più; in maggiore quantità, in maggiore misura o grado.: “ sò de chiù di mije”. chiúde. v. chiudere. chiugulèlle. s.f. dim. di piega. chiumme. s.m. piombo; elemento chimico, metallo, molle, di colore grigio, diffuso in natura spec. come solfuro dal quale si ricava; usato per accumulatori, per antidetonanti e per leghe speciali. chiummele. s.m. liquore ad alta gradazione ottenuto dalla distillazione del comino. chiuppete. s.m. piovuto. chiúse. v. chiuso, serrato, non aperto. chiutte. v. piovuto; pioggia che è caduta. chiuve grusse. s.m. chiodo grande: “ e chè sorte de chiuve ca sckaffáte ‘nda lègne”. chiuve. s.m. chi ha preso una fregatura: “ èfèsse e chè chiuve cianne fatte a Miolle”. chiuviále. s.m. piviale;paramento sacro cattolico costituito da un lungo mantello, aperto davanti e unito da un fermaglio, usato specialmente nelle benedizioni.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne chumugghià. v. coprire; mettere una cosa sopra o attorno a un'altra per proteggere, nascondere, chiudere, ornare, riparare e sim. ciabbotte. s.f. pietanza composta da olio, cipolla, pomodori, zucchina uova, patate e sale. ciaccà. v. calpestare; schiacciare forte e ripetutamente coi piedi, pestare, si dice anche: “acciaccà”. ciaccafirre. s.m. studenti delle scuole superiori industriali. ciaccalóne. s.m. persona giovale grossa. ciaccamannazze. s.f. la vulva della donna; si dice anche: (cianne, ciunne, fiche, precchiacche, frègne, cacchióle, fèsse, ciaccanèlle, piccióne, pelóse, spaccazze, nanacche, mulagnáne). ciaccanèlle. s.f. la vulva della donna; si dice anche: (cianne, ciunne, frègne, precchiacche, nanacche, cacchióle, fiche, fèsse, piccióne, pelóse, spaccazze, mulagnáne, ciaccamannazze). Ragazza bella. ciaccanille. s.f. la vulva della bambina. Persona piccola e giovale. ciaccavricce. s.m. rullo compressore; che comprime l’asfalto che si mette sulle strade in genere, da non confondere con: “ ‘nzaccavricce”. ciacce. s.f. carne in genere. ciacchijà. v. sguazzare con l’acqua. ciaccocchije o no. locuz. senza alcun motivo ragionamento insensato. ciacènche. antiq. s.m. soldi: “ quille tène ‘i ciacènche nu fáje ninde..!”. ciacerià. v. parlare; comunicare per mezzo delle parole: “ a tè te piáce sóle a ciacerià”. ciacerijèjene. v. parlano: “ e cume cicerijèjene quilli dóje”. ciaciacce. s.f. pietanza di carne; “èje bbèlle e tènere sta ciaciacce”. ciaciacche. s.m. donnaiolo: “ limine éje proprie nu ciciacche”. ciaciaccóne. s.m. donnaiolo: “vattine… chè maridete éje nu ciaciaccóne”. ciacille. s.m. Luigi; nomignolo di ragazzo. ciaciutte. s.m. grasso, a Foggia c’è una tiritera che dice: “ ciaciutte e páne cutte damme na fèlle de páne cutte si ne ma vuje dà puzza… sckattà…”.

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ciacúne. locuz. perdere tempo: “ tu ‘u fa sóle ‘u ciacúne”. ciafagne. s.f. dormire; persona che dorme esageratamente anche fuori dal letto. ciafagnelle. s.f. schiacciare un pisolino: “ tè fatte ‘a ciafagnèlle”. ciafragne. s.m. cervello: “ quille tène na ciafragne chè éje quande na cáse”. cial’è ciarle. s.f. donna ciarliera: “ Fenolle éje na cial’è ciarle de prime ordene”. cialanghe. s.f. fame da lupo, avidità chi è affetto da tenia i nostri: “tatúne” accorciavano la coda dei gattini nei primi giorni di nascita per impedire che la: “ cialanghe ” li rendesse famelici. ciamarúche. s.f. lumache lessate e fatte con cipolla, pomodoro, olio e sale. ciamaruchèlle. s.f. lumachine lessate a fuoco lentissimo e condite con olio, aglio, alloro e sale e chi vuole può metterci anche la menta, si mangiano a iosa durante la festa di sant’Anna il 26 luglio con: “pizzefritte e ciamaruchèlle”, a borgo Croci. ciamattóne. s.m. incompetente, confusionario nel lavoro: “si dice anche: acciammattóne” ciambáte. s.f. una manata di cose. ciambatèlle. s.f. piccola manciata. ciambe. s.f. gamba; parte dell'arto inferiore dell'uomo dal ginocchio al piede. ciambecà. v. inciampare; urtare col piede in un ostacolo mentre si cammina. Incespicare. ciambelúse. s.m. chi inciampa, chi incede in modo impastoiato. ciambotte. s.m. minestra fatta da ortaggi misti e altro: patata, pomodorini, prezzemolo, cipolla, sale, pepe, olio, e in fine le uova. Pesce in casseruola. ciambracóne. s.m. persona che indossa gli abiti più grandi della sua taglia, persona che veste in maniera disordinata. ciambrene. s.m. cianfrino; scalpello senza taglio per ricalcare i bordi di lamiere chiodate, per migliorare la tenuta. ciamièlle. locuz. proposito, perfetto: “ ‘u cavezóne e júte aciamièlle”. ciamille. locoz. per dire a proposito: “ a ciamille mè purtáte ‘i solde”.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ciamurrije. s.m. raffreddore; infiammazione acuta delle mucose del naso e della faringe. ciance. s.f. carezza di donna al bambino: “ a quistu criatúre li piacene ‘i ciance”. cianciuliáte. v. coccolare; usare modi teneri e dolci. cianfe. s.f. zampa; ciascuno degli arti degli animali, che servono per camminare. cianghele. s.f. chiacchiera, ciarla. ciangiúse. locuz. chi fa moine. cianguliaminde. s.m. dolci in genere. cianne. s.f. la vulva della donna; si dice anche: (ciunne, cacchiòle, frègne, precchiacche, nanacche, ciaccanèlle, fiche, fèsse, piccióne, pelóse, spaccazze, mulagnáne, ciaccamannazze). ciappe. s.f. il primo segno dell’alfabeto, donna istruita, ( fèmmene de ciappe). ciappète. s.f. gancetti per spillatici a mano. ciaramelláre. s.m. zampognaro; suonatore di zampogna. ciaramèlle. s.f. cennamella o ciaramella; antico strumento con due cannelle di bosso, una per suonare, l'altra per gonfiare un otre, piva. ciarlatáne. s.m. anche agg. imbroglione;detto di chi abitualmente imbroglia gli altri. Impostore, truffatore. ciavarre. s.m. anche agg. cornuto; fornito di corna. Detto di chi è tradito dal proprio coniuge. ciaveduglije. s.m. a cavalcioni sulle spalle. ciavele. s.f. cornacchia; uccello dei Passeriformi simile al corvo ma con becco più grosso e più incurvato, coda arrotondata e piumaggio completamente nero. Cornacchia grigia, con piumaggio in parte grigio. Persona pettegola e importuna. cibbachele. antiq. s.f. bazzecola; cosa di poco conto. bagattella, inezia. ciccara. antiq. s.f. ciocca di legna da ardere. cice. s.m. cece; pianta erbacea leguminosa delle Rosali con fusto peloso, foglie composte da foglioline dentate e semi commestibili racchiusi in baccelli.

cice cutte. s.m. ceci lessati poi abbrustoliti nel forno. cice de carne. s.f. piccola escrescenza carnosa. cicce. s.m. Francesco. ciccele. s.f. ciccioli; pezzetti di carne di maiale rimasti nello strutto, si dice anche: “ sfringele”. ciccille. s.m. Francesco. cicene. s.m. orcivolo recipiente in terracotta a forma di fiasco, per conservare l’acqua sempre fresca. cicèrchije. s.f. cicerchia; pianta erbacea rampicante delle Rosali simile al pisello con fiori rosei o rossi, coltivata specialmente. come foraggio. Legume di Spagna. Ingrassa bue. cicere. s.m. cece. cicerene. s.m. pollo di colore grigio. ciche e ciache. locuz. sbattere i piedi in una pozzanghera. cicliste. s.m. ciclista; chi pratica lo sport della bicicletta. cicurijà. antiq. v. addomesticare; rendere domestico, togliendo da uno stato di selvatichezza. ciètte. s.f. Lucia. cigghijáte. locuz. far del male a qualcuno. Nascita di prodotti agricoli: “ ‘u gráne ha cigghijáte”. cigghije ‘ngurpe. locuz. dolori di pancia. cigghije. s.m. dolore; sensazione spiacevole per effetto di un male corporeo. cigghijúte. agg. cigliato; fornito di ciglia grandi. cignáte. agg. cornuto; chi è fornito di corna. cignatóne. accr. di cornuto. cile. s.m. cielo; spazio sopra la superficie della terra con apparente forma di cupola, che appare turchino quando non è ingombro di vapori e di nuvole. cille. s.m. organo genitale maschile, si chiama anche: “nudeche, cugghije, pinghe, pengóne, suatte, berlocche, cazze, cemececcuzze, zavezicchije, cellóne, crèapopele, vecille”. cime. s.f. cima; parte più alta, vertice, sommità di qlco. cime de rápe. s.f. cime di rapa, broccoli di rapa.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne cimececcuzze. s.m. pene genitale maschile. cimice. s.f. cimice; insetto terrestre o acquatico che emette un odore sgradevole. Cimice dei letti, con piccolo corpo depresso di colore rossastro, parassita anche dell'uomo. Cimice delle piante, parassita di vegetali. Piccolo chiodo dalla capocchia larga e piatta. cinde. s.f. cintura; striscia specialmente di cuoio o di tessuto che si porta per stringere gli abiti alla vita. Parte in cui un abito si stringe alla vita. cindelire. s.m. cento lire: “mammaróne damme cindelire chè hagghià jì ‘o cineme”. cindelire d’óre. antiq. s.m. cento lire d’oro; nel 1864 era in corso la cento lire d’oro con l’effige di Vittorio Emanuele II. cinghe. agg. num. cinque; indica una quantità composta di cinque unità. Quatrini. cingúle. s.m. biscotto a forma di ciambella, tipico dell'Italia meridionale. Cerchio in genere. cinquine. antiq. s.f. moneta in corso nell’anno 1789, equivaleva a cinque grani. Ruota nel lotto, sulla stessa fila nella tombola. Giocata di cinque numeri al lotto. Un tempo, forma di pagamento dei soldati e di compagnie teatrali, ogni cinque giorni. cinse. antiq. nell’antica Roma, elenco dei cittadini e dei loro averi, censo. cinte. agg. num. cento; indica una quantità composta da dieci decine. ciocce. antiq. s.f. testa; negli uomini e negli animali, estremità del corpo contenente l'encefalo, il tratto iniziale dell'apparato digerente e respiratorio e diversi organi di senso. Capo. ciocche. s.f. ciocca; ciuffo di capelli. Ciuffo di foglie, fiori o frutti, attaccati allo stesso ramo. ciocchere. s.m. carboni vegetali da ardere. ciofèche. s.f. bevanda non buona: “Stu caffè éje na ciofèche”. ciolle. s.f. deturpazione di Lucia. ciomèje. s.f. Filomena. ciondele. s.m. ciondolo; piccolo oggetto ornamentale da appendersi al passante della

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cinghia dei pantaloni. Parte pendente di un gioiello. cioppe. s.m. piccoli grappoli d’uva rimasti dopo la vendemmia. ciotte. s.f. grassa: “ Ciètte éje grassa grasse”. ciprije. s.f. cipria; polvere finissima di riso e amido, usata per la cosmesi della pelle. cirche. s.m. circo; arena viaggiante, smontabile, ove si danno spettacoli con animali ammaestrati e giochi vari. circhije. s.m. cerchio; figura geometrica costituita da una porzione di piano racchiusa da una circonferenza. circule. s.m. circolo; cerchio, circonferenza. cire. s.m. Ciro; Ciro Noia, assessore alla Sanità. Era severo e giusto, tantevvero che la suo onestà era conosciuta da tutti, accompagnato da due Vigili urbani entrava nei negozi e faceva multare coloro che non erano in regola con le norme vigenti. Non aveva un buon grado d’istruzione, quando entrava nelle macellerie faceva sequestrare la carne non buona, è rimasto famoso per una sua celebre frase, ogni volta che entrava nelle macellerie e si accorgeva che i polmoni non erano freschi gridava: Sequestrate questi polemoni”. cirre de cápe. s.m. dolore di testa: “ tènghe nu cirre de cápe chè mo me móre”. cirre de capille. s.m. ciocca di capelli. cirre. s.m. tentacoli. Capelli arricciati. ciste. s.m. cistite; infiammazione della vescica urinaria. Cesta, paniere. citte. agg. zitto; che non parla, che non si fa sentire, non fa valere le sue ragioni. ciuccarèlle. agg. anche s.f. ubriaca; detta di chi si trova in condizioni di etilismo acuto. Vite d’uva essiccata da ardere. ciuccarille. agg. ubriaco; detto di chi si trova in condizioni di etilismo acuto. ciuccarrà. s.f. spiantare la vigna. ciucce d’u trajìne. s.m. ciucce; applicazione di un sostegno di legno l’asse delle ruote e alle stanghe, con due staffe e relativi bulloni, alto m 1,05, di un diametro di 8 cm. serviva durante il carico e scarico del carretto, per non far gravare il peso sul cavallo “timone”, bilanciando il carretto. ciucce de pagghije. s.m. pressatori addetti al trasporto delle balle di paglia.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ciucce. s.m. asino; mammifero degli Ungulati, più piccolo del cavallo e con orecchie più lunghe, grigio e biancastro sul ventre con lunghi crini all'estremità della coda. Persona ignorante, zotica. ciucciá. aggettivo riferito al mulo. ciucciáre. s.m. asinaio; chi guida l’asino. ciuccigne. s.m. testa dura. Aggettivi riferito al mulo. ciucciotte. s.m. succhiotto; tettarella di gomma non bucata, che viene posta nella bocca del lattante per calmarlo, per farlo addormentare e sim. Ciuccio. ciucculáte. s.f. cioccolato; bevanda preparata con cacao bollito in acqua o latte. ciucculattère. s.f. cioccolatiera; bricco in cui si prepara la cioccolata. ciucculatèrije. s.f. cioccolateria, dove si confeziona e vende la cioccolata. ciucculatine. s.m. cioccolatino; piccolo dolce di cioccolato, anche ripieno. ciucculatire. s.m. cioccolatiere; chi fabbrica e vende cioccolato. ciuccutèlle. s.f. piccola ciocca in genere. ciuffe. s.m. ciuffo; ciocca di capelli, ciocca di peli o penne che crescono sul capo di vari animali. ciuffe d'èrbe. s.m. ciuffo d’erba: “ fa nu ciuffe d’èrbe che cia menáme e pècure”. ciuffellotte. s.m. codirosso maggiore, uccello. ciuffètte. s.f. ciuffetto, dimin di ciuffo, piccola ciocca di capelli che scende sulla fronte del bambino, anche: “ ciuffetille ”. ciufunire. s.m. armadio con specchio grande. ciungà. avv. stare fermo: “ quillu mostre ne se páre manghe a ciungà”. ciunghe. agg; anche s. m. storpio; detto di chi è deforme nelle braccia e nelle gambe. ciungiuliaminde. s.f. moina; carezza insistente, affettuosità. Gesti o atteggiamenti leziosi, affettati. Smanceria. ciunne. s.f. la vulva della donna; si dice anche: (cianne, cacchiòle, frègne, precchiacche, nanacche, ciaccanèlle, fiche, fèsse, piccióne, pelóse, spaccazze, mulagnáne, ciaccamannazze). ciunnille. s.m. uomo affeminato: “quille Osvalde éje proprije nu ciunnille”.

ciupellene. s.f. ciocca di capelli legati. ciurline. s.f. piovanello, uccello. ciurmà. antiq. v. ingannare; indurre in errore. Frodare, truffare, tradire. ciurme. s.f. ciurma; insieme dei rematori delle antiche galee. Basso personale di una nave. Marmaglia, gentaglia. ciutte. agg. anche s.m. grasso; che presenta abbondante sviluppo del tessuto adiposo Cicciuto, pingue. Che contiene grassi. Tessuto adiposo dell'uomo o dell'animale. Untuoso, oleoso. civeze. s.m. gelso; pianta arborea delle Urticali. Gelso bianco, con foglie cuoriformi usate per l'alimentazione dei bachi da seta, e con infruttescenze biancastre. Gelso nero, con infruttescenze rossastre o nere, carnose e succulente, chiamate more. clange. antiq. v. chiamare, gridare. clecerene. s.f. glicerina; alcol trivalente ottenuto dalla saponificazione dei grassi, usato dall'industria chimica, in preparati farmaceutici e cosmetici. clostije. s.m. colostro; liquido secreto dalla mammella subito dopo il parto. cnodele. antiq. s.m. grosso gnocco di farina e patate, infarcito di carne di maiale. cò. s.m. capo; persona investita di specifiche funzioni di comando. cocce de morte. s.m. teschio; scheletro della testa, cranio. cocce. s.f. testa; cranio. coccele. antiq. s.f. conchiglia; guscio protettivo che avvolge il corpo di alcuni molluschi. cocchè úne. v. qualcuno; alcuni non molti (riferito a cose o a persone indica una quantità indefinita ma non grande). Persona di una certa importanza, di un certo valore. cocche. s.m. cocco;pianta tropicale delle Spadiciflore, molto alta, con grosso ciuffo di foglie pennate all'apice. Noce di cocco, frutto del cocco. cocche de mamme. s.m. cocco di mamma; persona prediletta, spec. bambino. Coccolo.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne cocchije. s.f. coppia due elementi della stessa specie considerati nel loro complesso: una coppia di fratelli, di sposi; una coppia di cavalli, a due a due, insieme; Due persone unite fra loro da un rapporto matrimoniale o gener. Amoroso. Paio. cocciamelóne. s.f. testa senza capelli. cocciatoste. agg. anche s.m. testardo;detto di chi si rifiuta di ascoltare il parere altrui e non si lascia persuadere. Cocciuto, ostinato. coccò. s.m. uovo di gallina sbattuto. cóce. v. cuoce; sottoporre all'azione del fuoco o del calore. Essere sottoposto a cottura. Scottarsi. cocle de l’ucchije. s.m. globo oculare, bulbo oculare: “ ‘i cocle de l’ucchije ”. cocle. s.f. bocce; balle. Sfera di materiale vario. códe de scigne. s.m. merlo acquaiolo. codè. s.f. godet; svasatura della gonna realizzata tagliando la stoffa di sbieco: abito a godet. codeche. s.f. cotenna; pelle grossa e dura del maiale, del cinghiale e sim. si può dire anche: “coteche”. Pelle dell'uomo. codele. s.f. colonna vertebrale, asse dello scheletro costituito dall'insieme delle vertebre. codètte. s.f. codetta; fili di zucchero colorati, sminuzzati per guarnire le torte. cóla morre. s.m. Nicola Morra, fuorilegge Lucano che operò nel foggiano. colacóle. s.f. gazza uccello con aspetto simile al corvo, dal piumaggio bianco, grigio e nero a riflessi verdi o violetti, che usa impossessarsi degli oggetti luccicanti. Persona ciarliera. colche. v. coricare; mettere a giacere nel letto: coricare i bambini. Adagiare, distendere. Andare a letto, mettersi a dormire nel letto. cóle v. scolare;. estrarre da un recipiente il liquido, o il residuo di liquido, in esso contenuto: scolare le bottiglie prima di riempirle. Far sgocciolare da verdure, cibi o sim. l'acqua in cui sono stati cotti o lavati: scolare la pasta, l'insalata. Scolarsi una

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bottiglia, berne tutto il contenuto. Scorrere verso il basso, detto di liquidi. colle. s.f. colla; ogni sostanza a forte potere adesivo. Colla forte, da falegname, ottenuta da ossa di animali. Colla di pesce, gelatina di pesce ricavata spec. dalla vescica natatoria degli storioni. colombacce. s.m. colombaccio; grosso uccello commestibile affine al colombo, ma più grosso. combatte. v. combattere; prendere parte a uno scontro, spec. armato, a una battaglia. Battersi, guerreggiare. cóme. s.m. coma; condizione morbosa comune a gravi malattie, caratterizzata da perdita della coscienza. Stato di grande stanchezza. Stato di profonda crisi. Cosa hai detto. Che cosa. comede. agg. comodo; che dà agio, benessere. Che si trova a suo agio, indisturbato. State comodi, restate seduti. Che non ama le fatiche: gente comoda. Agevole. cometáte. s.m. comitato; gruppo ristretto di persone organizzato per la tutela di determinati interessi. concètte. s.f. di Concetta. concèttine. s.f. dimin. di Concetta. concorse. s.m. concorso; selezione indetta per scegliere, fra più aspiranti, i più idonei a vincere un premio, ricoprire un ruolo e sim. Nel 1956/57 a Foggia ci fu il concorso della bellezza dei bambini e delle bambine, per i maschietti vinse Felice Stella autore di questo vocabolario. condanne. s.f. condanna; provvedimento con il quale il giudice infligge una pena o un obbligo. conge. s.m. velo da sposa: “ ‘a spóse tenève na bbèlla conge”. conghe. s.m. bottone di ferro; al gioco valeva quattro “furmèlle”. Recipiente di terra cotta. cungètte. s.f. di Concetta. connole. antiq. s.f. culla di vimini si dice anche: “ náche”. consèrte. agg. conserto; braccia conserte, incrociate sul petto, congiunto, intrecciato.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne consèrvatorije. s.m. conservatorio; pubblico istituto dove si insegna la musica, l'arte di suonare gli strumenti e il canto. Collegio femminile. Nel 1914 a Foggia sorse per iniziativa privata, il Conservatorio Musicale, diventato statale nel 1969. consorzije. s.m. consorzio; accordo fra imprenditori per la ordinamento della medesima attività economica mediante un'apposita organizzazione. consorzije de bunifeche. s.m. consorzio di bonifica; venne istituito nel 1930 e con la legge sulla bonifica Integrale, concepita nel 1933. contrabannire. s.m. contrabbandiere; chi esercita il contrabbando. contravirme. s.m. vermifugo; medicamento per allontanare i vermi parassiti dall'intestino. Antielmintico. contrè. s.m. ballo; movimento ordinato del corpo e specialmente dei piedi, secondo il tempo musicale segnato dal canto o dagli strumenti. Girare su se stesso. controfelètte. s.m. controfiletto; taglio di carne bovina tra il filetto e il girello. contrόre. locuz. periodo del pomeriggio estivo. convèrse. antiq. s.f. domestica di monastero. conzacavedáre. s.m. ramaio, l’artigiano che riparava le pentole e caldaie di rame. conzapiatte. s.m. sprangai; era un artigiano simile allo : “ schijù” che a causa dell’improduttività del suo lavoro lo svolgeva per le strade della città. Eseguiva la riparazione di piatti di terracotta, tegami e recipienti d’argilla mettendo a “nuovo” i piatti rotti, unendo i pezzi d’accoppiare facendo dei fori con il trapano a mano al margine dei pezzi rotti, per poi applicare dei gancetti di filo di ferro “punti” che attorcigliava con le pinze o con le tenaglie, formando proprio una cucitura metallica veniva pagato in base ai punti applicati, aggiustava pure gli ombrelli. conzascarpe. s.m. ciabattino girovago chiamato anche: “ schijù”. Non aveva la bottega e il suo lavoro si svolgeva per le strade della città, eseguiva le riparazioni di scarpe, stivali, borse, ed altro, veniva dalla

provincia di Foggia. Subito dopo la seconda guerra mondiale scomparve dalla città miseramente; a quei tempi, nell’Italia meridionale era di casa la miseria. Di questi artigiani alcuni erano foggiani, gli altri venivano dal resto della Puglia. conze e rusce. locuz. occorrente per il trucco. coplarosce. s.m. coplarosce; folletto che viveva dentro la chiesa delle croci “ ‘u cappelló d’i crúce” aveva un berretto rosso, con due corna fosforescenti sulla fronte, nel secolo scorso un modo per fare stare buoni i bambini si diceva: stai zitto se no adesso arriva: “ coplarosce”. Fuorilegge della Basilicata che operava nel foggiano. coppe trè migghije. mdd. di cose inesistenti, dove lo vado a prendere. coppe. s.f. coppa; bicchiere a forma emisferica con stelo. Oggetto, spec. recipiente, di forma circa concava e tondeggiante. Le coppe della bilancia, i due piattelli. Trofeo costituito da un vaso spec. di metallo, dato come premio ai vincitori di competizioni sportive. Nell'abbigliamento, ognuna delle due parti concave del reggiseno. Uno dei quattro semi delle carte da gioco. coppele a tagghière. s.f. coppola in testa sulle ventitre. coppele. s.f. coppola; berretto di panno con visiera usato specialmente in Sicilia. coprapinghe. agg. anche s.m. preservativo; atto a preservare. Sottile guaina di gomma usata come profilattico e come anticoncezionale maschile. copraspalle. antiq. s.f. piccolo scialle di lana per tenere le spalle calde, scialle. coprilètte. s.m. copriletto; coperta superficiale del letto, usata spec. a scopo ornamentale. corche. v. coricare; mettere a giacere nel letto: coricare i bambini. Andare a letto, mettersi a dormire nel letto. Adagiare, distendere. cordele. s.m. cordolo; lieve rialzo del piano stradale che delimita i sensi di marcia, le corsie di favore o, nei circuiti automobilistici, il bordo delle curve.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne Ciascuno strato di materiale terroso pressato che costituisce gli argini. core. antiq. s.m. vento di ponente. Maestro. Coro. córe. s.m. cuore; muscolo cavo, contrattile, posto nel torace, centro della circolazione sanguinea. corèje. s.m. ballo di san Vito. Gruppo di malattie del sistema nervoso. coriandele. s.m. coriandolo; dischetto di carta variamente colorato, che i partecipanti alle feste carnevalesche si gettano addosso per gioco. corije tuste. locuz. persona irriducibile. corije. s.f. pelle umana o di animale. cormoráne. s.m. cormorano; grosso uccello acquatico che si nutre di pesci, con corpo allungato, zampe brevi e palmate, collo lungo e becco robusto. Marangone. corne. s.f. corna; fare le corna, compiere un gesto di scherno o di scongiuro, drizzando l'indice e il mignolo della mano chiusa. Fare le corna al proprio coniuge, tradirlo. Portare le corna, subire l'infedeltà del coniuge. cornètte. s.m. cornetto, dimin di corno; brioche di pasticceria. cornuglije. antiq. s.m. cercine; involto di panno a foggia di cerchio, usato da chi porta pesi sul capo. coronáte de l’Arcangele. antiq. s.f. moneta d’argento, nel 1461 Ferdinando I di Aragona asportò dalla celeste basilica di san Michele Arcangelo la statua d’argento per farne monete sonanti le quali, ornate dall’effige dell’Arcangelo Michele, furono chiamate coronati dell’Arcangelo. Alfonso I di Aragona, nel 1442 asportò dalla celeste basilica di san Michele Arcangelo la statua d’oro per farne monete chiamate alfonsine. corre. v. correre; andare, muoversi velocemente, usando il proprio corpo o un mezzo di locomozione, riferito a esseri animati. corpus domini. locuz. s.m. Corpus Domini; festa della Chiesa cattolica che celebra la presenza di Cristo nel sacramento

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dell'Eucaristia, proclamata nel 1264 da papa Urbano IV. In Italia, dal 1969 la festa del Corpus Domini (in latino, 'Corpo del Signore') è celebrata di domenica, sessanta giorni dopo Pasqua, mentre in altri paesi è celebrata il giovedì precedente. Fino al XVI secolo in tutta Europa la festa era caratterizzata da sontuose processioni all'aperto con la partecipazione di associazioni professionali, mercanti, magistrati, nobili e clero. Terminata la processione, i membri delle associazioni allestivano drammi sacri. Dopo la Riforma protestante nei paesi non cattolici scomparve l'usanza delle processioni. corse ‘i maccarúne. s.m. palio, a Foggia durante la festa di sant’Anna il 25\26 luglio si faceva il palio dei maccheroni: “ ‘a corse ‘i maccarúne”, chi mangiava più maccheroni, a volte i concorrenti riuscivano a mangiarne anche due chili di spaghetti senza bere, vinceva il premio chi finiva prima. corse. s.f. corsa; movimento veloce compiuto usando il proprio corpo o un mezzo di locomozione. cosc’e quaglie. s.f. persona con le gambe alla cavallerizza. coscia longhe. s.f. gamba lunga; persona che piace camminare. coscia storte. s.f. persona che ha le gambe ricurve. cóse. v. cucire; congiungere pezzi di tessuto, pelle e sim. passando per essi un filo con l'ago. coseme. s.m. Cosimo. costanze. s.f. Costanza d’Altavilla ultima erede Normanna, sposò Enrico VI di Svevia ed ebbe un figlio: Federico II, nipote di Federico Barbarossa. cotele. s.f. schiena; ragione dorsale del corpo. Groppa di animale. Dorso. cotolètte. s.f. cotoletta; fetta di carne, con o senza osso, passata nell'uovo, impanata e fritta. cotte de panne. locuz. quantità di panni che si cuoce in una volta. cozze. s.f. cozza; mollusco dei Bivalvi con conchiglia oblunga, nera, che si fissa mediante il bisso a corpi sommersi ed è

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne allevato per le sue carni. Muscolo, peocio. cozzeche. s.f. crosta che si fa sulla pelle ulcerata. cráje. s.f. domani; secondo giorno: “ mochè cráje ce vedime”. crapáre. s.m. capraio, verso la fine dell’800 si trasferirono a Foggia da Salerno, dalla Campania e dall’Abruzzo alcuni caprai che si stabilirono nella zona maniaporci costruendosi abitazioni e stalle che ospitavano il gruppo, inizialmente allevarono capre e pecore, ma quando le campagne limitrofe furono trasformate a coltivazioni di cereali, per mancanza di pascolo dovettero allevare le mucche, in quel periodo nasce un’altra figura di lavoratore quella del lattaio che girava per le strade e vendevano latte appena munto dalla mucca, quando nacque la centrale del latte per la pastorizzazione i caprai furono penalizzati e si dettero al contrabbando del latte con poco guadagno, non potendo sostenere le famiglie dovettero cambiare lavoro facendo i netturbini e vetturini. crápe. s.f. capra; mammifero ruminante domestico degli Ungulati, con gambe brevi e robuste, testa corta e larga alla fronte con barba sul mento, corna curvate all'indietro e pelo liscio e lungo. A foggia c’è un detto che dice: “ fèmmene, ciucce e crápe tènene tutte ‘a stèssa cápe”. crapelláre. s.f. borgata zingaresca si dice anche: “ crapelluzze”. craticule. s.f. rete bucherellata dei confessionali. cravasce. antiq. s.f. frusta con manico corto usata dai cavalieri e dai pastori durante il periodo di carnevale. cravattene. s.m. colletto; particolare della camicia o dell'abito, che sta attorno al collo. Schiaffo. Colletto bianco, impiegato. Colletto rosa, impiegata. Colletto blu, operaio. crèapopele. s.m. organo genitale maschile, si chiama anche: “ nudeche, cille, pinghe, pengóne, suatte, cugghije, berlocche, cemececcuzze, zavezicchije, cazze, cellóne, vecille”.

crecchenete. s.m. corpo contorto, storto, attorcigliato. crède. v. credere, credo, crede; ritenere vero quanto affermato da altri. credènze. s.f. credenza; mobile da cucina o da sala da pranzo, con alzata, dove si ripongono i cibi, le stoviglie, gli arredi da tavola. Anche vendere o comprare a credito: “ né capite chè solde ne ce ne stanne… ‘a spèse l’hagghije fatte a credènze”. credetórije. s.m. credito; somma di denaro al quale si ha diritto incassare. crejanzáte. s.f. creanza; buone maniere, educato. crejanze. s.f. educazione; formazione intellettuale e morale in conformità a determinati principi. Comportamento corretto e urbano nei rapporti sociali. Creanza, urbanità. crejatúre. s.f. creatura; ogni essere creato. Bambino crejúlle. s.m. laccio per scarpe preparato con pelle di cane. crejúse. agg. curioso; che vuole sapere, indagare, conoscere. Che si dimostra interessato ai fatti altrui. Ficcanaso, indiscreto. Che suscita curiosità per la sua stranezza: un tipo curioso. Strano, inconsueto: è curioso che...; Chi si dimostra interessato ai fatti altrui. Insolito. crèmese. antiq. locuz. aggiunta di colore. cremóne. agg. cretino; che manifesta o rivela stupidità. Imbecille, stupido. crepàngurpe. s.m. stento; patimento, sofferenza. crepáte ‘ngurpe. agg. indolente; incurante, trascurato nell'agire. Accidioso, apatico, pigro: “ éje propije nu crepáte ‘ngurpe”. crepáte. v. lesionato;fenditura crepa, divenire pericolante in seguito a lesioni, detto di costruzioni. Morto. crepazze. s.f. crepatura; spaccatura di muro. Fessura. crepejedene. s.m. sporto; sporgenza della verticale del muro. Dirupo. Ciglio.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne crèsce. v. crescere; accrescere, aumentare di massa, volume, livello, forza, intensità, prezzo e sim. Progredire. crescènde. s.f. pezzo di pasta lievitata, serviva per fare il pane fatto in casa, da ogni impasto si conservava un pezzo che veniva messo in una ciotola con un poco d’olio, serviva per il prossimo impasto. lievito. cresendijene. antiq. s.f. pane arrostito e condito, cavedile, panzanella. cresomele. antiq. s.m. albicocca; frutto a drupa dell'albicocco. crespille. s.m. stoccafisso; merluzzo salato e disseccato all'aria, pesce osseo con corpo massiccio, squame piccole, barbiglio sotto il mento. crestalle. s.m. cristallo; corpo solido omogeneo e anisotropo, di origine naturale, delimitato, almeno in parte, da superfici o facce piane. Vetro trasparente, incolore, a elevata rifrangenza, usato nella vetreria di lusso e in applicazioni tecnico- scientifiche: preparato con silice, ossido di piombo e carbonato potassico. Lastra di vetro di dimensioni varie. crestallire. s.f. cristalliera; mobile a ripiani, con parte delle pareti in vetro o cristallo. crestarèlle. s.m. uccello grillaio; falconidi famiglia di uccelli rapaci affini al falco, a cui appartengono, tra gli altri anche, il gheppio, il lodolaio. crèste. s.f. cesta; escrescenza carnosa rossa e dentellata sul capo di polli e di altri uccelli. Ciuffo di piume sul capo degli uccelli. Formazione laminare sul capo e sul dorso di rettili e pesci. Antica cuffia femminile con guarnizioni di trine e nastri. Rilievo sul casco medievale per rinforzo e ornamento. Linea di congiungimento di due versanti montuosi opposti che si uniscono a tetto. Sommità, cima. crestiáne. s.f. persona; ogni essere umano. Corpo e figura umana. Persona fisica, singolo individuo. crète. s.f. creta; minerale varietà di calcare farinoso, di color bianco, non cementato,

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formato da sedimenti di minutissimi organismi marini. Oggetto di creta. criáte. v. creato; insieme di cose create da Dio. criatóre. agg. creatore Gesù, Dio. Andare, andarsene al Creatore, morire. Artefice, autore. Utensile, fresa a vite per il taglio di ruote dentate. criccà. s.m. puntiglio;ostinazione di chi sostiene qlco. solo per orgoglio o per partito preso. Grande volontà, impegno tenace. Picca. cricche cricche. locuz. messo bene in evidenza. cride. nt. credi: “ ma tu cride chè ije ne sènde delóre”. crijanze. s.f. educazione; formazione intellettuale e morale in conformità a determinati principi. Buone maniere. crijatóre. s.m. Dio Creatore. crijatúre. s.f. creatura; ogni essere creato. Bambino, figlio. Essere umano che suscita compassione o ammirazione, si dice anche: “vrice”. crijóle. antiq. s.m. soldi: “ quille éje chijine de crijóle”. crijucce. s.m. bambini o bambine. crijucciáre. s.f. insieme di bambini e bambine crijulle. s.m. lacci per scarponi fatti con pelle di cane; stringa. crijose. agg. curioso; persona ridicola, goffa: “ quèlle éje proprie crijose”; pure. crine. s.m. crine; pelo della criniera e della coda di vari animali, spec. del cavallo. Chioma, capigliatura. crisce sante. mdd. detto foggiano: quando starnutisce un bambino o un ragazzo si dice: “crisce sante chè diavele già lu sì ”. crisse. antiq. s.m. pugnale a due tagli. criste. s.m. sostegni a forma di croci usati in muratura per sostenere l’intradosso. Gesù Cristo. crìste. s.m. quando una persona non si lava e ha la pelle impregnata di sporco. criulle. s.m. intestino a treccia fatto essiccare del maiale si usa per picchiare gli animali.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne crocche. s.m. gancio; uncino circa grande di metallo per afferrare, appendere. l’animale macellato. cróce. s.f. croce; antico strumento di tortura, composto da due tronchi fissati trasversalmente, cui veniva inchiodato il condannato e lasciato morire. Mettere in croce, tormentare. Patibolo di Gesù: Cristo in croce. Riproduzione della croce, come simbolo del cristianesimo. Segno della croce, gesto rituale che santifica il fedele, e consistente nel portare la mano destra successivamente alla fronte, al petto, alla spalla sinistra e alla spalla destra. La croce degli analfabeti, segno sostitutivo della firma. Punto di ricamo con passate di filo disposte a croce obliqua ed altro. crocefisse. v. anche agg. crocifisso o crocefisso; crocifiggere. Messo in croce. Rappresentazione, specialmente. scultoria, di Gesù in croce. crócia nère. s.f. quando non si vuol vedere più una persona: “ tu ‘nda sta cáse e fa crócia nère, ne cè venì chiù”. crosche. s.f. pianta selvatica affine al finocchio: ottimo pasto per l’asino. croscke. s.m. riunione di più persone in un luogo. Raduno di ragazzi. crosta latte. s.m. lattime; eczema squamoso che colpisce la cute della testa dei lattanti. crúce. s.m. croci il borgo più antico di Foggia, nato la metà del settecento subito dopo il terremoto del 1731. crucèse. agg. abitante del rione Croci, alcuni esercitano il mestiere di terrazzano, carrettiere, verduraio, pastore, contadino, calzolaio, muratore, barbiere ed altri ceti sociali. crucire d’u trajine. s.f. crociere del carretto; erano formate da traverse di legno di acero di dimensioni 6x6 cm. messe sotto la lettiera. crucire. s.f. crociera; disposizione di linee, liste, barre e sim. che si intersecano a forma di croce. Nelle chiese a pianta cruciforme, incrocio fra la navata principale

e il transetto. Volta risultante dall'intersezione di due intradossi a botte. crúde. agg. crudo; non sottoposto all'azione del fuoco o del calore: carne cruda. Non cotto a sufficienza: minestra cruda. crudivele. v. anche agg. incrudito, duro da cuocere, non cotto: “ stu gallúcce éje crudivele ne se páre a cóce”. crúje. agg. duro; che non si lascia intaccare, scalfire e sim.: duro come l'acciaio. crumatine. s.m. cera per dare il lucido alle scarpe: “Sisine pigghije a crumatine a mamme chè pulezzáme ‘i scarpe”. crusche. antiq. s.m. capriccio; fare i capricci, detto specialmente di bambini, lamentarsi, comportarsi in modo bizzarro. Bizza, ghiribizzo, grillo. Infatuazione amorosa, superficiale e passeggera. cruschèlle. agg. vivace; che è pieno di vita, rigoglioso, vitale. Che è dotato di grande vitalità fisica ed è sempre in attività, in movimento: vivace e irrequieto. Esuberante. crustalatte. s.f. crosta lattea; crosta eczema sul capo e sul viso del lattante. crustarèlle. s.f. terra a crosta ottima per vigneti a spalliera. crustáte. s.f. crostata; dolce di pasta frolla cotta al forno e ricoperta di marmellata. cruste. s.f. crosta; strato esterno indurito che ricopre la superficie di alcuni corpi, cibi e sim.: una crosta di ghiaccio; la crosta del pane. Sangue e siero disseccato sopra una ferita. Guscio dei crostacei. Crosta di un dipinto, squama di colore che si stacca da un dipinto antico. Pelle sporca. Zolla di terra: “sta tèrre éje chiène de cruste”. cruvattine. s.m. collo della camicia, di giacca, prendere per la gola: “ si ne te ne váje te fazze ‘u cruvattine taffoghe”. cubbatrice. s.f. incubatrice; apparecchio che effettua l'incubazione artificiale di uova. Particolare culla per neonati prematuri, a temperatura e umidità costanti. Persona priva di forza e di vigore: “ nu vide chè quille ne sa fide éje fatte de cubbatrice”. cubbètte. s.m. tubetto; astuccio rigido o deformabile, di piccole dimensioni e di

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne forma cilindrica, per la confezione di prodotti farmaceutici, cosmetici e alimentari. cuccà. v. cuccare; ingannare, abbindolare. cuccagne. s.f. albero della cuccagna; nelle feste paesane, palo unto di sego o insaponato, alla cui sommità sono appesi premi vari come: provolone, salsiccia, galletto, prosciutto e altro, destinati a chi, arrampicandosi, riesce a impadronirsene. cucce. s.m. barattolo; piccolo contenitore in banda stagnata, di forma cilindrica, con coperchio. Gioco da strada. cucce cucce. agg. mogio mogio; avvilito, abbattuto. cuccetille. s.m. barattolino in banda stagnata. cucchiaráte. s.f. cucchiaiata; quantità di cibo o di liquido contenuta in un cucchiaio. cucchiáre. s.m. cucchiaio; utensile da tavola formato da una paletta ovale e concava con manico, con cui si porta alla bocca il cibo circa liquido. cucchiáre da fabbrecatóre. s.f. cazzuola; arnese del muratore, di forma triangolare, per distendere e costipare la calcina. cucchiárèlle. s.m. cucchiaio di legno per cucina. cucchiarille. s.m. secondo cocchiere delle case signorile. cucchiarine. s.m. dim. di cucchiaio. cucchiaróne. s.m. accr. di cucchiaio; grande cucchiaio usato per versare la minestra nei piatti. Mestolone uccello degli Anseriformi, affine all'anatra, con lungo e largo becco appiattito. cucchijire. s.m. cocchiere; chi esercita il mestiere di guidatore di cocchio o di carrozze a cavalli. cuccù. s.m. cuculo; uccello con coda lunga e morbido piumaggio grigio sulle parti superiori e bianco striato di grigio su quelle inferiori, la cui femmina depone le uova nel nido di uccelli di altre specie. cuccuáje. antiq. s.f. civetta; uccello rapace notturno, con capo grosso, becco adunco, occhi gialli, piumaggio bruno-grigio

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macchiato di bianco: si ammaestra e si usa come richiamo per attirare uccelli. cuccuajúzze. s.m. gufo; uccello rapace notturno con capo grande, occhi frontali, becco breve e adunco, piume morbide e due ciuffi di penne erettili sul capo. Persona poco socievole. cuccujáje ck’a cápa grosse. s.m allocco; uccello rapace notturno, affine al gufo ma privo di ciuffi sul capo, di colore grigio bruno macchiato di bianco. Persona goffa e sciocca. cuccujáje piccule. s.f. civetta nana. cucculáte. v. accovacciarsi; rannicchiarsi, acquattarsi. cucculijáte. v. coccolare; usare modi teneri e dolci verso qualcuno. cucculóne. avv. coccoloni o coccolone; seduto sulle calcagna: “sé assettáte a cucculóne”. cuccuveggià. v. civettare; donna che attira uomini. cucenà. v. cucinare; preparare, cuocere le vivande: cucinare le uova; cucinare il pranzo. Fare da mangiare: cucinare bene, male. cucènde. v. cocente; che scotta, molto caldo: “mamme… e cumèje cucènde sta semelavattúte”. cucenille che óve e recotte. s.m. uova cucinate con la ricotta, si prende una padella e si fa soffrigge l’olio con la cipolla a fettine, si mettono i pomodori il sale e il prezzemolo. Appena la cipolla si ammorbidisce si mette la ricotta tagliata a fette e si fa dare un bollore, subito dopo si mettono le uova intere con un po’ di sale, si mette il coperchio e si fa condensare il tutto poi si spegne e si mangiano. Si dice anche: “ óve ck’a recotte”. cuche. s.m. cuoco; chi cucina, chi per mestiere è addetto a preparare e cuocere i cibi in alberghi, ristoranti e sim. cucina canoneche. s.f. mensa per i poveri allestita normalmente adiacente le chiese. cucine. s.f. cucina; locale attrezzato per la preparazione e la cottura delle vivande.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne cucivele. avv. di facile cottura: “sti cicere sò proprije cucivele se sò squagghiáte”. cucuccine. s.f. cucciarda; uccello simile all’allodola. cucuiglije. s.f. tellina, mollusco mediterraneo dei Bivalvi a conchiglia rosea e carni pregiate. cucumà. antiq. avv. vaso in cui versare il caffè. cucumazze. s.f. zucchina grande. cucuzzèlle. s.f. zucca; pianta delle Cucurbitali con fusto strisciante, foglie pelose, grande frutto di forma variabile. Frutto della pianta omonima. cucuzzille. s.f. dimin. di zucca. Frutto di una varietà di zucca consumato verde e immaturo. Zucchetta, zucchetto, zucchino. cudde. v. colpire; assestare uno o più colpi: colpire qlcu. con un pugno. Colpire il bersaglio, centrarlo. Danneggiare o ferire con arma da lancio o da fuoco: la freccia lo colpì alla gamba. Colpire nel segno, essere nel giusto. Colpire nel vivo, toccare nella suscettibilità. cudecóne. agg. anche s.m. sfaticato; detto di chi non ha voglia di lavorare. Fannullone, scioperato. cuderuzze. s.m. osso sacro della schiena: “tènghe tutte ‘u cuderuzze adduluráte”. cudine. s.m. codino; dimin. di coda; treccia di capelli stretta da un nastro dietro la nuca, usata dai gentiluomini europei nel XVIII secolo e dai cinesi fino agli inizi del XIX secolo. cudre. s.f. coltre; coperta imbottita da letto, anche: “cutre”. cuèrte. s.f. coperta; tessuto rettangolare che si pone sul letto sopra le lenzuola. Sotto le coperte, a letto. panno, drappo per coprire: coperta da cavallo. Fodera con cui si copre un oggetto per preservarlo dalla polvere, dalla luce, dall'umidità e simile. Taglio interno del bovino (copertina). cuèrtèlle. s.f. piccola coperta: “ pigghije ‘a cuèrtèlle chè accumegghijáme ‘u criatúre”. cufanóne. locuz. donna obesa. cufene. avv. vaso di terra cotta. Donna grassa.

cugetà. v. pensare; possedere e utilizzare precise facoltà mentali. Meditare, riflettere. cugghije. s.m. organo genitale maschile, si chiama anche: “nudeche, cille, pinghe, pengóne, suatte, berlocche, cazze, cemececcuzze, zavezicchije, cellóne, crèapopele, vecille”. cugghinià. locuz. prendere in giro: “ quanne ‘a fenisce de cugghinià ‘a gènde”. cugghinijáte. v. insultare; rivolgere offesa grave a qlcu. o qlco. Ingiuriare, insolentire. cugne. s.m. pezzo di legno duro usato per rinforzare le serrature della porta. cugnètte. s.m. persona di bassa statura: “ avèramènde tè pigghià a quillu cugnètte?”. cuirchije. s.m. coperchio; arnese, spec. di forma circolare, che serve per chiudere o coprire vasi, pentole, casse e simili. cujetáte. v. quietare; rendere calmo e tranquillo, ricondurre alla quiete. Pacificare, sedare. cujète. agg. fermo; che non si muove: “ tagghije ditte chè sta cujète ne tè móve”. Saldo, zitto. culà. v. colare; far passare un liquido attraverso un filtro perché ne esca chiaro e privo di materie eterogenee: colare il brodo, l'olio, il caffè. Filtrare. culacchiόne. s.m. sedere grande: “vide chè culacchióne tène Ninète”. cularotte. locuz. donna sfacciata: Seppolle éje proprije na cularotte”. cularúle. locuz. pezzo interno dell’ano: “ Geruzze tène ‘u cularúle da fóre”. culasciόne. s.m. colascione, antico violino. culáte. antiq. s.f. colpa: “ ‘u fatte ‘a fatte quille… e mine ‘a culáte a mè” culazze. s.f. lini; pezzo di stoffa quadrato che si metteva sotto il pannolino dei neonati: “ mitte ‘a culazze ‘o criatúre”. Parte della base posteriore del carretto. culcà. avv. andare a dormire: “ tu jì a culcà o no!”. cúle rútte e pèna pagáte. mdd. chi, dopo essere stato vilipeso e costretto a pagare o avere torto.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne cúle spennáte. s.m. grifone; grande uccello rapace diurno affine all'avvoltoio, con piumaggio cinerino e capo coperto di piumino bianco; si nutre di carogne. Grifo. Cane da caccia da ferma simile allo spinone ma più piccolo. cúle. s.m. culo, sedere, deretano, ano. Fondo di un recipiente o di un oggetto: il culo di una bottiglia, di una candela. Sinonimo di fortuna. culère. s.m. colera; grave infezione intestinale epidemica, causata da un vibrione presente nell'acqua e negli alimenti: caratterizzato da diarrea, vomiti, crampi, collasso terminale. Nel 1837 Foggia fu devastata da un’epidemia di colera, frenata dal prodigio delle lacrime della statua della Madonna Addolorata, che si trova nella chiesa di San Giovanni Battista. culláre. s.m. collare; striscia di cuoio o d'altro che si mette attorno al collo delle bestie, collare del cavallo, timone. Anello di peli, piume o squame di colore diverso da quello del corpo, che si trova attorno al collo di alcuni animali. Ornamento femminile da portarsi intorno al collo. Striscia di stoffa, con ricami, per le funzioni. Striscia di cartoncino coperta di tela bianca inamidata che i preti portano come colletto. cullate. locuz. quell’altro: “ cullate proprije mo avèva venì”. culle. s.m. collo; parte del corpo che nell'uomo e in alcuni altri Vertebrati unisce il capo al torace. Tirare il collo ai polli, ucciderli. Parte dell'abito che sta attorno al collo. Parte superiore assottigliata di bottiglie, anfore e sim. Collo del piede, parte superiore del piede, presso il malleolo. culleppelà. antiq. v. dimenare, agitare in qua e in là: dimenare le braccia, le gambe. cullètte. s.f. cesti grandi dei fruttivendoli, colletta. cullettine. s.f. ghigliottina; macchina per decapitare. culpabele. antiq. agg. anche s.m. colpevole; che è in colpa. Che costituisce una colpa. Chi ha commesso una colpa. cultà. antiq. v. coltivare; lavorare il terreno affinché produca piante e frutti.

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cultevà. v. coltivare. cultevatóre. s.m. coltivatore; chi coltiva. Coltivatore diretto, chi coltiva un fondo di sua proprietà. cultevatrice. s.f. coltivatrice; chi coltiva. culúmere. s.m. fichi grandi. Fioroni. culunnètte. s.m. comodino; mobiletto a cassettini e talora munito di sportello che sta accanto al letto. culurà. v. colorare; coprire, cospargere, di colore. Tingere. cumandamènde. s.m. comandamento; comando. Precetto imposto da Dio nella rivelazione e divenuto legge per i fedeli. cumandande. s.m. anche agg. comandante; che comanda. Chi comanda. Chi regge un comando militare. Capo. cumandijige. s.f. raccomandazione; affidamento alla altrui sollecitudine, protezione e sim. Segnalazione di qlcu. all'attenzione altrui perché venga favorito in un esame, concorso e sim. Comandigia. comande. s.m. comando; imposizione autorevole, intimazione che esige obbedienza: ubbidire a un comando. Ingiunzione, ordine. Organo che esercita azione direttiva su unità militari: comando di corpo d'armata. cumannà. v. comandare; imporre autorevolmente la propria volontà. Chiedere con autorità esigendo obbedienza. Comandare un esercito, una nave e sim., reggerne il comando. cumannáte. v. anche agg. comandato; che ha ricevuto un comando. cumbagne. s.m. compagno; chi sta abitualmente insieme con altri, svolgendo un'attività comune, partecipando a divertimenti e sim. Chi ha familiarità, pratica di convivenza con qlcu.: il compagno della vita. cumbagnije. s.f. compagnia; lo stare abitualmente insieme con altri. Complesso di persone riunite insieme per divertimento o altre attività comuni: una compagnia affiatata. Combriccola, comitiva. Reparto

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne organico di truppa, suddiviso in plotoni. Società di attori teatrali legata da contratto di scrittura per eseguire spettacoli. cumbanagge. s.m. companatico; ciò che si mangia col pane riferito al panino pieno; con mortadella provolone, salsiccia, ed altro. cumbáre. s.m. compare; colui che tiene a battesimo o a cresima un bambino. Padrino. Il padre del battezzato o del cresimato rispetto al padrino o alla madrina, e il padrino rispetto ai genitori del battezzato o del cresimato. Compare d'anello, chi fa da testimone alle nozze. Compagno, amico. Chi è complice di qlcu. in azioni illecite. Amante: “ Cunziglije tène ‘u cumbáre”. Anche: “cumpà” cumbareme. locuz. il mio compare: “cumpareme éje proprije nu fetènde”. cumbarete. locuz. il tuo compare: “cumbarete rombe troppe ‘a cápe”. cumbarse. s.f. comparsa; l'apparire, il comparire. Apparizione. Persona che compare sulla scena teatrale o in un film senza pronunciare battute. cumbarúte. v. anche agg. comparso; apparso. cumbassà. locuz. misurare il terreno col compasso. cumbasse. s.m. compasso; strumento costituito da due aste collegate da uno snodo, una delle quali porta una punta mentre l'altra porta uno strumento tracciante: usato specialmente per tracciare circonferenze. cumbassióne. s.f. compassione; sentimento o atteggiamento di sofferta partecipazione ai mali e dolori altrui: avere compassione di, per, verso, qlcu. o qlco. Commiserazione, compatimento, pietà. cumbassiunáte. v. compassionare; sentire o manifestare compassione. Commiserare, compatire, compiangere. cumbatì. v. compatire; sentire o manifestare compassione. Commiserare, compassionare, compiangere. Provare compassione: compatire al dolore. cumbattemènde. s.m. compatimento; compassione, commiserazione. Indulgenza quasi benevola.

cumbedènze. s.f. confidenza;familiarità, dimestichezza: essere in confidenza con qualcuno. Prendere confidenza, acquistare familiarità con qualcuno. o qualcosa. Agire con un'esagerata familiarità. cumbenà. v. combinare; mettere insieme più cose: combinare i colori di un vestito. Mettere d'accordo. Non combinare nulla, perdere inutilmente il proprio tempo. cumbenáte. avv. combinato: “ ‘u matremonije l’anne cumbenáte búne”. cumbenazióne. s.f. combinazione; unione di cose diverse. Serie di numeri che, composta nel giusto ordine, comanda l'apertura di una serratura di sicurezza o di una cassaforte. cumbessà. v. confessare; dichiarare apertamente azioni considerate moralmente negative: confessare i propri errori; confessare una colpa. Rendere noti i propri peccati, nel sacramento della confessione. cumbettáre. s.m. colui che fabbrica e vende confetti. cumbettúzze. s.m. confetti piccoli. cumbiáte. v. compatire; sentire o manifestare compassione. Commiserare, compassionare, compiangere. cumbiglije. s.f. arnia struttura in legno a forma di casetta, destinata a costituire l'alveare di una colonia di api domestiche. cumbitte. s.m. confetto; piccolo dolce di zucchero cotto contenente mandorle, pistacchi e sim., tradizionalmente offerto in occasione di battesimi, cresime e matrimoni. cumblemènde. s.m. complimento; atto, parola, di ammirazione, rispetto, congratulazione, cortesia e simile: fare un complimento a qualcuno. Fare complimenti, fare cerimonie, ostentare ritegno, timidezza. Senza complimenti, senza tanti complimenti, in modo sbrigativo. Elogio. cumboste. locuz. ortaggi sottaceto. cumbrine. s.m. solco nel terreno. cumbrundà. v. confrontare; considerare due o più cose insieme, valutando le

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne somiglianze e le differenze che esistono fra di esse. Comparare, paragonare. cumedetà. s.f. comodità; caratteristica di ciò che è comodo: la comodità di un'abitazione, di un'automobile. Agio. cumegghià. v. coprire: mettere una cosa sopra o attorno a un'altra per proteggere, nascondere, chiudere, ornare, riparare e sim. Coprire una pentola, mettervi sopra un coperchio. Coprire una casa, costruire il tetto. Riparare il proprio corpo con indumenti: coprirsi con abiti di lana. cumèje. avv. come; alla maniera dì, nel modo che. cumenenn’éje. avv. come non è. cumenzà. v. incominciare; imprendere a fare, dire, pensare e simile: incominciare un viaggio. Cominciare, iniziare. cumere. antiq. conto: il contare. Operazione aritmetica. Il conto torna, i conti tornano, il calcolo è privo di errori; Calcolo, computo, conteggio. cumère. locuz. come era: “cumère bráve Genille...”. cumetáte. s.m. comitato; gruppo ristretto di persone organizzato per la tutela di determinati interessi. cumète. s.f. cometa; corpo del sistema solare, con traiettoria ellittica allungata intorno al Sole, in vicinanza del quale manifesta una vasta atmosfera fluorescente spesso prolungata in una o più code in direzione opposta al Sole stesso. Aquilone. cumetive. s.f. comitiva; gruppo di persone che si riuniscono per una festa, una gita e simile. Carovana, compagnia. cumizije. s.m. comizio; riunione pubblica spec. all'aperto, in cui uno o più oratori espongono i programmi di un partito, sindacato e simile. cummáre. s.f. comare. donna che tiene a battesimo o a cresima un bambino. Madre del battezzato o del cresimato rispetto al padrino o alla madrina. Vecchia amica, specialmente vicina di casa. Donna pettegola.

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cummarèlle. s.f. dimin. di comara; ragazza tenuta a battesimo o cresima. cummatte. locuz. fare qualcosa di utile o meno. cumme. avv. come; alla maniera di, nel modo che: come un leone; rosso come il fuoco; dorme come un ghiro, come lui; come me; come loro, come stai?; non so proprio come fare. Come mai?, perché. Come no?, certamente. cummèdijà. locuz. mettere in commedia. cummèdije. locuz. chiasso dei ragazzi, commedia. cummènde. s.m. convento; edificio in cui convive una famiglia di religiosi. Insieme di religiosi soggetti alla medesima regola e viventi nello stesso edificio. Monastero. cummendine. s.m. dim. di convento, conventino; conservatorio femminile dell’Addolorata. cummeniènze. s.f. convenienza; corrispondenza di elementi, simmetria: convenienza delle parti col tutto. Utilità, vantaggio. Interesse, tornaconto. cummèsse. s.m. commesso addetto alla vendita al pubblico, in un negozio. Commesso viaggiatore, chi porta a domicilio del cliente campioni o cataloghi di merci e provvede alle vendite. Impiegato subalterno di amministrazione pubblica o privata, spec. avente mansioni di fiducia: commesso di banca. cummijissà. antiq. s.f. gozzoviglia; baldoria di persone che bevono e mangiano smodatamente e chiassosamente. Baccanale, bagordo. cummúne. s.m. pozzo nero, cella sotterranea in cui si raccolgono le materie provenienti dalle latrine e dagli scarichi quando non c'è fognatura. cumò. s.m. comò; cassettone a due o tre cassetti sovrapposti. cumpagnije de sande Rocche. s.f. compagnia di san Rocco. Una delle due compagnie istituite dall’istituto del piano delle Fosse 03/03/1725, così composta: uno scrivano che aveva il compito di segretario e

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne cassiere, due caporali, quattro sottocaporali ( uomini di fiducia incaricati per le assunzioni, per vigilare il lavoro e avevano la facoltà di multare i lavoratori e anche di licenziarli per gravi mancanze). I lavoratori erano gli sfossatori numerosi in ogni compagnia, Tra gli sfossatori si distingueva: “ ‘u vasciajulle” che aveva il compito di riempire i panieri nelle buche, prima di scendere nella buca si faceva aerare la fossa per paura di inalazione di monossido di carbonio, con successivo controllo di sicurezza immergendo nella buca un batuffolo di straccio legato ad una canna e acceso, se il batuffolo rimaneva acceso vi era ossigeno altrimenti non scendeva ‘u vasciajulle; “ ‘u teratóre”, in numero di due o quattro avevano il compito di tirare su i panieri colmi, i panieri tirati sopra passavano per il; “ mesuratóre” che passava sull’orlo del; “mezzètte” ( circa 24/25 kg. ) una; “rasele” di legno per poi versare il contenuto nei sacchi dove vi era un’altra figura quella degli; “aiutante” che provvedevano al carico dei sacchi sui; “ trajine, carruzze o trajinèlle”, e poi vi erano gli “scagne” in aiuto agli aiutanti. La vendita, curata sempre dall’Istituto si distingueva: a mezzetto piantato: il depositante incassava l’importo della quantità del prodotto venduto volta per volta; a fossa girata: la vendita comprendeva tutto il contenuto della fossa per cui il pagamento avveniva in una sola soluzione. cumpagnije sande Stèfene. s.f. compagnia di santo Stefano. Una delle due compagnie istituite dal Piano delle fosse. cumpagnóne. s.m. compagnone; persona gioviale, che sta volentieri in compagnia. cumparì. v. comparire; mostrarsi, presentarsi, divenire visibile. cumpiáte. v. compatire; sentire o manifestare compassione. Commiserare, compassionare, compiangere. cumplemènde. s.f. fregatura; atto del fregare qualcuno. Danno, inganno, imbroglio. Regalo. cumunále. agg. comunale; del comune. Civico. cumunecáte. s.m. comunicato; rubrica di notizie su giornali o in trasmissioni radio-

televisive. Complesso delle notizie pubblicate su un giornale. cumunióne. s.f. comunione; comunanza: comunione di interessi, di sentimenti. Sacramento dell'Eucaristia: fare, ricevere la comunione. Il dividere con altri il diritto di proprietà su un medesimo bene: comunione di beni. cunbesà. v. confessare; dichiarare apertamente azioni considerate moralmente negative: confessare i propri errori; confessare una colpa. Ascoltare i peccati del penitente e amministrare il sacramento della confessione. cunceme. s.m. concime; qualsiasi prodotto che, somministrato al terreno, ne aumenta la fertilità: concime organico, chimico. Fertilizzante. cuncertáte. v. predisporre; preparare e sistemare ciò che serve a qualcosa. Preordinare. cuncètte. s.f. Concetta. cuncettine. dimin. di Concetta. cunciarije. s.f. laboratorio di pelli. cuncirte. locuz. servizio di piatti o bicchieri. cundále. s.m. quintale; unità di peso equivalente a 100 kg. C’è un detto chè dice: “ mègghije nu cundále ‘ngápe che nonza ‘ngule = 30 g.”. cundandèzze. s.f. contentezza; stato d'animo di chi è contento. Ciò che rende contento. Allegria, felicità, letizia, gioia. cundannà. v. condannare; comminare una pena all'imputato riconosciuto responsabile. cundannáte. v. agg. anche s.m. condannato; detto di chi ha subito una condanna. cundassènde. antiq. s.f. discussione; attento esame di un argomento sulla base di diverse opinioni. Dialogo, colloquio: aprire, chiudere una discussione. Dibattito, battibecco, contrasto, litigio. cundatóre. s.m. contatore; Chi conta. Apparecchio atto a calcolare movimenti, operazioni, quantità e simile: contatore dell’acqua, ENEL ed altri.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne cunde. s.m. conteggio; computo, calcolo, conto, spec. per un fine determinato. cundegnúse. agg. anche s.m. schizzinoso; detto di chi è difficile a contentarsi, ad adattarsi e simile. Schifiltoso, sofistico. Al femminile: “ cundegnóse ” cundemènde. s.m. condimento; atto del condire. Ciò che migliora il sapore delle vivande. cunètte. s.f. cunetta; dimin. di cuna; canaletto di scolo per acque specialmente piovane, posto ai lati delle strade. Avvallamento, specialmente del fondo stradale. cunfedènze. s.f. confidenza; familiarità, dimestichezza: essere in confidenza con qlcu. cunflà. antiq. v. liquefare; far passare un gas allo stato liquido mediante raffreddamento o compressione, o entrambi i mezzi: liquefare l'ossigeno | Fondere: liquefare i metalli. Sciogliersi, fondere. cunge cunge. agg. calmo calmo; che si trova in uno stato di calma. cunge. agg. tranquillo; che è quieto, sereno. Che gode di quiete e di pace morale: animo tranquillo. Sereno, senza turbamenti. Pacifico. Placido. cungedáte. v. congedato; anche agg. e s.m. Che (o Chi) è stato collocato in congedo. cungertine. s.m. piccolo complesso musicale formato da cinque elementi che andavano suonando davanti ai portoni delle abitazioni portando serenate con canzoni alle innamorate. cungestorije. locuz. assembramento di persone. cungime. s.m. concime; qualsiasi prodotto che, somministrato al terreno, ne aumenta la fertilità: concime organico, chimico. Fertilizzante. cungirte. s.m. concerto; trattenimento consistente nell'esecuzione di brani musicali. Concerto in genere. Servizio di piatti, tè, bicchieri, forchette, ecc… “ Fenolle pe riále havúte nu cungirte de piatte”.

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cungreje. s.f. congrega; gruppo di persone riunite, associazione di laici che si dedicano ad opere religiose. A Foggia ve ne sono diciassette una volta erano composte da persone di un certo ceto sociale come quella di: S. Giuseppe riuniva i falegnami. Il Carmine i muratori. Sant’Eligio i sarti, carrettieri e maniscalchi. Quella delle Croci i commercianti. l’Addolorata gli avvocati ecc… cunicule. s.m. cunicolo; stretta galleria sotterranea, variamente utilizzata in fortificazioni, scavi di gallerie, collocazione di tubi, cavi e sim. cunigghije. s.m. coniglio mammifero dei Roditori, con pelame di vario colore, lunghe orecchie, occhi grandi e sporgenti e incisivi ben sviluppati. Persona vile e paurosa. cunigghiuzze. s.m. dim. di coniglio: “ stu criatúre tène ‘a facce de cunigghiuzze”. cunije. s.m. cuneo; pezzo di legno o di ferro a forma di prisma triangolare con un angolo molto acuto che ne permette la penetrazione in un corpo da spaccare o tra due da distaccare. cunnèsse. antiq. locuz. botto rumoroso. cunocchije. s.f. rocca; arnese per filare a mano, costituito da un'asta alla cui estremità rigonfia si assicura la lana che si fa poi scorrere, ritorcendola a mano, sul fuso. Tubo intorno al quale si avvolge il filato, destinato all'ordito. cunsebrijine. antiq. s.m. cugino; figlio di uno zio o di una zia. Cugino materno. cuntà. v. contare; disporre secondo un sistema di numerazione. cunte. s.m. conto; il contare. Operazione aritmetica. Calcolo, computo, conteggio. cuntegnúse. agg. ritroso; che è timido, riservato, poco socievole: carattere. Donna ritrosa: “ cuntegnóse” cuntenuà. v. continuare; seguitare, proseguire qlco., senza interruzioni o dopo un'interruzione: continuare il viaggio. Durare, perseverare. cuntrarije. agg. contrario; che è in opposizione, in contrasto: incarico contrario

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne alle aspirazioni. Che non è d'accordo: sono contrario a incontrarlo. Contrapposto, opposto. cuntraste. locuz. controversia di vedute. cuntratte. s.m. contratto; accordo fra due o più persone per costituire, modificare o estinguere un rapporto giuridico patrimoniale. Documento su cui è scritto tale accordo: firmare il contratto. Patto, accordo. cuntrijiste. antiq. v. stritolare; ridurre in pezzi minuti: quella macchina stritola i sassi. Annientare, schiacciare, con le proprie argomentazioni: stritolare l'avversario. cunvendà. antiq. v. contentare; soddisfare, appagare. cunvènde cappuccine. s.m. convento; edificio in cui convive una famiglia di religiosi. Il convento dei cappuccini a Foggia in via san Severo la cui costruzione ebbe inizio nel 1579 a spesa dei coniugi Colazzuccharo e Rosa Del Vento. Molti avvenimenti tennero legati il popolo foggiano a questo convento, e agli stessi frati come la peste bubbonica 1656, il terremoto del 1731, l’apparizione della Madonna dei sette veli, il colera 1837, dove i frati si distinsero per la loro opera di soccorso e ospitalità per i foggiani, dando viveri di sostentamento ai più poveri. cunvendijige. antiq. s.f. convenzione; incontro di volontà tra più soggetti su questioni di comune interesse. Patto, trattato. cunvèrse. antiq. s.f. domestica di monastero. cunvertà. v. confortare; consolare e sollevare qlcu. da un dolore fisico o psicologico: confortare gli afflitti Colmare di speranza: la notizia lo confortò. Incoraggiare, rincuorare. cunvertazijóne. antiq. s.f. convulsione; contrazione violenta, involontaria, dei muscoli scheletrici: convulsione epilettica. cunvessà. v. confessare; rendere noti i propri peccati, nel sacramento della confessione. cunvessiunále. s.m. confessionale; piccola costruzione in legno nella quale il

sacerdote, attraverso una grata, ascolta la confessione. cunzà. v. condire; rendere più saporito un cibo con l'aggiunta di varie sostanze alimentari: condire l'insalata con olio ecc… cunzaminde. s.m. condimento; atto del condire. Ciò che migliora il sapore delle vivande. cunzarije. locuz. luogo dove si conciano le pelli. cunzáte. s.m. condito: “ a magnà chè hagghije cunzáte ‘a paste”. cunzatóre. s.m. colui che concia le pelli. cunze. s.m. pranzo che fanno parenti e amici ai famigliari di un defunto dopo che è stato portato al camposanto; consolo. cunzerusce. antiq. s.m. rossetto; cosmetico pastoso per colorare guance o labbra . cunzèrve. s.f. conserva; alimento vegetale preparato per essere conservato a lungo mantenendo le proprie caratteristiche: conserva di pomodoro. salsa essiccata al sole. cunziglià. v. consigliare; dare suggerimenti, avvertimenti e sim.: vi consiglio di non partire; gli consigliò un negozio molto fornito. Avvertire, suggerire. cunziglije. s.f. Consiglia: “Cunziglije accatte ‘u sále a mamme”. cunziglire. s.m. consigliere; chi dà suggerimenti, consigli. Membro di un consiglio. Consigliere d'amministrazione, membro del consiglio d'amministrazione di una società. cunzignà. v. consegnare; dare in custodia o in possesso, temporaneamente o stabilmente. Affidare. Punire i militari con la consegna. cunzire. s.m. vaso che contiene profumi. cunzulà. v. consolare; sollevare psicologicamente da uno stato di afflizione. Confortare, incoraggiare. cunzumà. v. consumare; ridurre in cattivo stato con l'uso continuo: consumare gli abiti. Sprecare, sciupare. Adoperare, usare: consumare l'acqua, la luce. Mangiare o bere: consumare la colazione.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne cupaggiáte. v. equipaggiare; fornire di materiale, uomini e mezzi. cupère. s.f. arnia; struttura in legno a forma di casetta, destinata a costituire l'alveare di una colonia di api domestiche. cupertáre. s.m. chi confezionava coperte. cupertene. s.f. copertina, dim. di coperta; involucro di cartone o cartoncino che ricopre libri, opuscoli e simili. cupertóne. s.m. copertone; ampio telo impermeabile che si stende su automezzi, baracche e sim. per ripararli dalle intemperie. Involucro di gomma montato sul cerchio delle ruote degli autoveicoli, che racchiude la camera d'aria. Pneumatico. Copertone in genere. cupète. s.m. torrone; dolce di mandorle tostate tenuto insieme da un impasto di miele, zucchero, bianco d'uovo. In forma grande con noccioline e cioccolato, quando non si trovavano le noccioline erano sostituite con le fave, si diceva: “éje de fàfe ‘a cupète”. cupià. v. copiare; trascrivere fedelmente. cuppe. s.m. cono di carta; sorta di imbuto di carta dove negli anni cinquanta si mettevano i maccheroni sfusi. cuppe pi dolce. s.m. tasca; sorta di imbuto in tela per decorare con crema o altro i dolci. cuppetille. s.m. dim. di coppo; cono di carta; sorta di imbuto di carta dove si mettono caldarroste, lupini, ecc… cuppelèlle. s.f. dimin. di coppola. cuppenuzze. s.m. piccolo mestolo. cuppètte. s.f. coppetta, dimin. di coppa; Piccolo recipiente a fondo tondeggiante, per macedonie, gelati e simile: Piccolo vaso di vetro per salasso. cuppetille. s.m. piccolo coppo; cono. cuppiglije. s.f. copiglia o coppiglia; asticciola metallica che si conficca in un foro trasversale di una vite, situato dietro il dado, per impedire lo svitamento. cuppine. s.m. mestolo; utensile da tavola e da cucina in metallo o legno a forma di cucchiaio emisferico, usato per rimestare,

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schiumare o versare cibi liquidi e acqua. Ramaiolo. cuppuline. s.m. lini; copricapo che si mette al neonato; berrettino che si mette ai bambini, a gli anziani durante la notte. cuprasummènde. s.f. copra sementi, attrezzo agricolo. cuprative. s.f. cooperativa; impresa collettiva che svolge attività economica senza fine lucrativo. curà. v. curare; sottoporre un malato ai trattamenti necessari per guarirlo. Trattare una malattia, una ferita e sim. per guarirla. curagge. s.m. coraggio; forza morale che mette in grado di affrontare difficoltà, sacrifici e pericoli. Animo, ardimento, audacia. curaggiúse. agg. coraggioso; che ha coraggio: gente coraggiosa. Ardimentoso, audace. curalle. s.m. corallo; denominazione di varie specie di Celenterati, di piccolissime dimensioni, a forma di polipo, che vivono in colonie ancorate alle rocce sottomarine. Scheletro ramificato di questi animali, duro, compatto e variamente colorato, dal rosso al rosa pallido; usato per farne ornamenti. curatele. s.m. massaro; capo operaio e persona di fiducia dei proprietari terrieri. curatèlle. s.f. coratella; corata di agnello, lepre o coniglio. Cuore, fegato, polmoni e milza di animali macellati. curative. antiq. s.f. cooperativa. curcà. v. coricare; mettere a giacere nel letto: coricare i bambini. curcáte. v. addormentato; che ha preso sonno: “ sé curcáte Mimine”. curche. v. coricare; mettere a giacere nel letto: coricare i bambini. Andare a letto, mettersi a dormire nel letto. curchete. v. dormire; riposarsi per mezzo del sonno. curdáre. s.m. cordaio; operaio addetto alla fabbricazione di corde. Chi vende corde e simili. curdarije. s.f. corderia; fabbrica di corde. curdèlle. s.f. cordicella, dimin. di corda.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne curdine. s.m. cordino; corda sottile. Segmento di corda di cui gli alpinisti si servono nella manovra su roccia o per formare anelli a cui fissare la corda nella discesa. Cordino da valanga, di colore rosso, agganciato alla vita di uno sciatore o alpinista, che, affiorando in superficie, ne facilita il ritrovamento in caso di valanga. curdóne. s.m. cordone; corda di media grossezza e di materiale vario, destinata a usi diversi. Cordone del sacerdote, cordiglio. Cordone ombelicale. cúre. cura, terapia. curerà. antiq. v. coricare; mettere a giacere nel letto: coricare i bambini. Andare a letto, mettersi a dormire nel letto. curije de nutáre. antiq. s.m. studio notarile. curije. s.f. esattoria; ufficio dell'esattore; edificio in cui tale ufficio ha sede. curióle. s.m. striscia di cuoio per reggere i pantaloni. cúrle. s.m. trottola di legno curnacchije. s.f. gazza; uccello con aspetto simile al corvo, dal piumaggio bianco, grigio e nero a riflessi verdi o violetti, che usa impossessarsi degli oggetti luccicanti. Persona ciarliera. curne. s.m. corno; caratteristica appendice del capo di molti mammiferi, ossea, cornea o tegumentale: le corna del bove, del cervo; il corno del rinoceronte. Ognuna delle escrescenze rigide situate sul capo di alcuni tipi di animali. Sostanza costituente le corna dei Mammiferi, usata per fabbricare oggetti vari: pettine di corno. curnecille. s.m. cornetto, dimin. di corno; amuleto a forma di piccolo corno contro il malocchio. curnecióne. s.m. aggetto murario; elemento architettonico sporgente dal corpo della costruzione, come cornice, balcone, mensola e simile. curnètte. s.f. cornetta; strumento d'ottone a fiato, di suono acuto da soprano, a Foggia la usata per richiamare l’attenzione il

raccoglitore di liquami che girava per le strade con una grande botte. curnicchije. s.m. corna delle capre. Denti della forca di legno. curnice. s.f. cornice; telaio di legno o altro materiale, variamente sagomato e decorato, dove s'incastrano quadri, specchi e simile. curnutille. s.m. ragazzo furbo e impertinente: “ ma vide chè curnutille éje quillu uaglione”. curpe. s.m. corpo; complesso degli organi che costituiscono la parte materiale e organica dell'uomo e degli animali. curpètte. s.m. corpetto; camiciola per neonati e bimbi piccoli. Panciotto, gilè. Corpino. curra curre. s.m. fuggifuggi o fuggi fuggi; fuga disordinata e precipitosa di persone, veicoli e simile. currède. s.m. corredo; insieme dei capi di vestiario e della biancheria personale e domestica che portano con sé una sposa. curredóje. s.m. corridoio; nelle abitazioni, ambiente di forma allungata che permette l'accesso indipendente alle varie camere. Passaggio centrale o laterale di una carrozza ferroviaria sul quale si affacciano i compartimenti. currègge. v. correggere; eliminare difetti ed errori da qlco. in modo da migliorarla: correggere un compito, uno scritto. Curare, guarire: correggere un difetto fisico. Cambiare, emendare, rettificare. currèje. antiq. s.f. ciascuna delle due strisce di vario materiale che passano sopra le spalle e si allacciano ai calzoni per sostenerli. Ciascuna delle due liste di tessuto che, passando sopra le spalle, sostengono sottovesti e altri indumenti femminili. currènde èlètreche. s.f. energia elettrica, nel 1900 a Foggia si completava l’illuminazione nelle strade della città. currènne. v. correre; andare, muoversi velocemente, usando il proprio corpo o un mezzo di locomozione, riferito a esseri animati. currènte. s.f. corrente in genere; movimento di masse liquide o aeriformi in una data

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne direzione: corrente del fiume. Correnti a getto, masse d'aria, ad altissime quote, che si muovono velocissime a guisa di correnti ecc... curretóre. s.m fantino; chi monta o guida per professione i cavalli nelle corse al galoppo o al trotto. currettème. antiq. s.f. colica; dolore acuto, accompagnato da crampi, per contrazione di organi dotati di muscolatura liscia: colica epatica, intestinale. curretúre. s.m. corridori. curreve. s.m. risentimento; sentimento di rancore e di irritazione provocato da un'ingiuria, un'offesa e simile. curriáme. locuz. tutto il cuoio che serve per ornare una carrozza; finimenti per cavalli. currijánne. antiq. v. scorazzare. currire. s.f. corriera; autocorriera, autobus di linea. currive. s.f. collera; ira, sdegno, rabbia, furore. cursèje. antiq. s.f. stanza grande. cursine. s.m. personaggio tipico, foggiano, era un personaggio simpatico e allegro, il suo vestito era formato da coperchi di stagno quelli del lucido da scarpe, aveva una chitarra e cantava continuamente, i foggiani dopo aver ascoltato la sua musica gli regalavano qualcosa, ha vissuto la sua vita in allegria accompagnato dalla povertà. Tra gli anni 45/50 nel carnevale foggiano rappresentava una delle tre maschere: “ Cursine la musica” “Sciammi sciamme la fatica”, curte e mále caváte. mdd. piccolo e malfatto: “ éje curte e mále caváte”. curte. agg. corto; che ha scarsa lunghezza, o lunghezza inferiore al normale o al necessario: strada corta; gambe corte. Calzoni corti, sino al ginocchio o a mezza gamba. Basso di statura. Corto di vista, miope. Corto di mente, ottuso. curteggejà. v. corteggiare; fare la corte. Cercare di suscitare i sentimenti affettuosi, l'amore di qualcuno. curtelláre. s.m. colui che vende i coltelli. curtelláte. s.f. coltellata; colpo, ferita di coltello. Impressione che provoca dolore e sofferenza.

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curtèlle. s.m. coltello grande per tagliare il pane ed altro. curtellúzze. s.m. coltellino, dimin. di coltello. curtille da scarpáre. s.m. trincetto; coltello a lama ricurva e appuntita, proprio del calzolaio, usato per tagliare il cuoio. curtille. s.m. coltello; strumento per tagliare, con lama d'acciaio immanicata, tagliente da una parte sola, gener. con la punta acuminata. Coltello a serramanico, a lama mobile, che può, cioè, rientrare nel manico. Coltello dell'aratro, coltro. Coltello chirurgico, operatorio, bisturi. In edilizia dicesi di mattone messo di taglio, e di muro fatto con mattoni posti in tale modo. curungine. s.f. coroncina del rosario. curve. s.f. curva; linea generata da un punto che si muove nello spazio. Rotondità accentuata del seno e dei fianchi, nel corpo femminile. Punto, tratto in cui una cosa è curva o viene curvata: le curve stradali. cusarèlle. locuz. cosa di poco valore. Donna bassa. cusarille. s.m. persona minuta; cosino. cuscelià. locuz. andarsene in giro a piedi. cuscenère. antiq. s.m. guanciale; cuscino rettangolare imbottito di lana, piuma o altri materiali, su cui si appoggia la testa quando ci si corica. Lardo della guancia del maiale. cuscenètte. s.m. cuscinetto, dimin. di cuscino; oggetto simile a un piccolo cuscino, o imbottito a un'estremità, adibito a vari usi. Arnese di legno per riporvi fili e aghi. Organo meccanico sul quale trova appoggio ed entro il quale ruota un albero. cuscènze. s.f. coscienza; consapevolezza che l'uomo ha di sé, del proprio corpo e delle proprie sensazioni, delle proprie idee e dei fini delle proprie azioni: hanno la piena coscienza di ciò che fanno. cuscine. s.m. guanciale: “Ginètte pigghije ‘u cuscine a tatà”. cusemene. s.m. Cosimo. custanze. s.f. Costanza. custanzèlle. dimin. di Costanza.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne custáte. s.f. costata; taglio di carne bovina o suina prelevata fra le costole o le vertebre dorsali. custatine. s.f. costoletta; dimin. di costola. Fetta di carne di vitello, maiale, agnello, comprendente la rosetta e l'osso. custe. s.m. lato; da un lato o da un altro, da una parte o dall'altra. custodije. s.m. ciborio; Edicola di marmo, sostenuta da quattro colonne, contenente l'altare nelle antiche chiese cristiane. Tabernacolo contenente la pisside con le ostie. custruì. v. costruire; edificare, fabbricare. cutechine. s.m. cotechino; specie di salame da cuocere composto di cotenne e di carne di maiale pestate insieme. cutecóne. s.m. persona con carattere ostinato. cutelijà. locuz. dimenarsi di qua e di là. cuteruzze. s.m. coccige o coccige; piccolo osso che forma la parte terminale della colonna vertebrale. Osso sacro. cutidije. antiq. locuz. ogni giorno. cutráre. s.f. coltraia; ha esercitato il mestiere fino a gli anni cinquanta, anche questo era un mestiere fatto da una casalinga la quale confezionava la trapunta, la coltrice: “ ‘a cutre”. Per preparare la coltrice si usavano tessuti come seta o cotone, a volte le persone che avevano la possibilità economica se li facevano confezionare di seta, per confezionarla si preparava prima il cotone cardato a mano che serviva come imbottitura, poi si stendeva un tessuto lucido di raso o cotone, lungo 3 x 2,80 m, si metteva sopra la bambagia cotone cardato, si copriva con un altro tessuto delle stesse dimensioni di quello messo sotto, ma di colore diverso, poi si cuciva il tessuto di sotto con quello di sopra, le cuciture formavano delle figure geometriche seguendo la fantasia e il piacere della donna che la cuciva, poi successivamente viniva rifinita lungo il perimetro con del cotone. cutrille. s.f. coperta per lettini. cutte. v. anche agg. cotto; che è stato sottoposto a cottura. cutugnáte. s.f. cotognata; marmellata di cotogna.

cuturne. antiq. s.m. stivaletti con apertura laterale. cuvà. v. covare; detto di uccelli, stare sulle uova per riscaldarle, e permettere così lo sviluppo dell'embrione. cuvarúle. s.m. serie di cerchi fissati sotto le gonne delle donne. cuvertine. s.f. coperta piccola. cuville. antiq. agg. sciocco, che non ha giudizio, senno, criterio, intelligenza, detto di persona. Credulone, gonzo, grullo, scemo. cuvirchije. s.m. coperchio; arnese, speciale di forma circolare, che serve per chiudere o coprire vasi, pentole, casse e simile. cuzze. locuz. parte opposta al taglio di una lama. cuzzelècchije. s.f. tellina; mollusco mediterraneo dei Bivalvi a conchiglia rosea e carni pregiate. cuzzetille. locuz. estremità del panino. cuzzètte. s.f. nuca; regione cervicale posteriore | (est.) Parte posteriore del collo. C’è un detto che dice; “ ‘A favètte fáce mètte ‘u cuzzètte”. cόla cόle. s.f. gazza; uccello con aspetto simile al corvo, dal piumaggio bianco, grigio e nero a riflessi verdi o violetti, che usa impossessarsi degli oggetti luccicanti. Persona ciarliera.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

D, d d’a ‘ndrète. locuz. dai indietro. da a magnà. locuz. dar da mangiare: “d’a da magnè ‘e vacche”. da rasse. locuz. da lontano. dà. v. dare. dacápe. locuz. rifare di nuovo. dacce. v. dacci, verbo dare. dacchè. locuz. da quando: “ dachè stáje qua né parláte pe ninde”. daccià. locuz. amalgamare il lardo con il coltello. daccialarde. s.m. coltello curvo a due manici, mezzaluna. dáce. v. dà, dal verbo dare. dáche. v. do, dal verbo dare. dacizze. locuz. cibo inacidito. daddolone. locuz. chi fa molte carezze. daddulijine. s.m. daddolino; bambino smorfioso. dadduvere. avv. davvero; in verità, effettivamente: decise di mettersi davvero a studiare. dáde. s.m. dado; piccolo cubo d'avorio, legno e sim. che reca impressi sulle sei facce i punti da uno a sei; usato fin dall'antichità per giochi spec. d'azzardo. dafóre. avv. di fuori; all’esterno, della parte esterna. dainde. avv. didentro; nell'interno, dalla parte interna. dalo. antiq. s.m. dado. damà. locuz. damare; nel gioco della dama mettere una pedina sopra l’altra quando si fa dama. damarine. s.m. damerino; chi fa il bellimbusto con le donne. Vagheggino. Chi è lezioso e ricercato nel vestire. Zerbinotto. dáme. s.f. dama; gioco che si fa su una scacchiera con dodici pedine per parte. La pedina giunta all'ultima fila dello schieramento opposto, che, sovrapposta a un'altra, si sposta in entrambe le direzioni.

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dameggiáne. s.f. damigiana; recipiente di vetro, di forma circa sferica, con collo corto e largo, rivestito generalmente di fibre vegetali. damijáne. s.m. Damiano. damijire. s.m. damiere, la scacchiera che serve per il gioco della dama. dammagge. avv. rompere qualcosa, danno: “ fáce sckitte dammagge ne cia fazze chiù”. dande. antiq. locuz. le due strisce di lana che sorreggeva il bambino nei primi passi. dannarse. v. pron. adirarsi farsi prendere dall'ira, montare in collera. Arrabbiarsi. dannáte. v. anche agg. dannato; condannato alle pene dell'inferno. Anima dannata. Chi è condannato alle pene dell'inferno. danne. s.m. danno; ogni fatto, circostanza, azione, che nuoce a persone o cose sia materialmente sia immaterialmente: i danni del maltempo; procurare, subire, un danno. Chiedere i danni, esigerne il risarcimento. dannèvele. agg. dannoso; che apporta danno: la grandine è dannosa per i raccolti. Controproducente, nocivo, pernicioso, dannevole. dápe. antiq. locuz. vivanda. darète. avv. didietro; dietro, la parte posteriore: “ È venúte da rète a secherdúne”. darrasse. locuz. da parte, stare lontano. dassáje. antiq. locuz. uomo valoroso e capace. dassèzze. antiq. locuz. da ultimo. dáte. v. dato: giacché, poiché, poiché. Dato e non concesso, ammesso come ipotesi ma non verificato. Dedito, votato: dato al vizio. datte. avv. datti: “ datte da fa senò ‘u pirde a maritete”. dattele. antiq. s.m. dattero; frutto a bacca riunito a grappoli della palma da datteri, commestibile, con polpa zuccherina. Dattero di mare, mollusco commestibile con conchiglia oblunga di color bruno e carni molto pregiate. Litofaga. datúre. antiq. locuz. genere di piante delle tubiflorali, con fiori grandi, usata in farmacia. daune. locuz. abitante della daunia, dauno figlio di Licaone re della daunia fu aiutato da Diomede nella guerra contro i Messapi; in

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne compenso gli dette la figlia Enippe (Eurippe), ed il regno. daunije. locuz. daunia, ossia Puglia piana, la regione trae il nome dall’antico popolo italico dei dauni, di probabile origine greca: secondo la mitologia, l’eroe greco Diomede sposò la figlia del re dauno, il progenitore dei dauni, fondando poi nella regione di Apulia molte città e promuovendo l’insediamento di questo popolo nella regione. davasce. locuz. che sta sotto. davedille. dim. di Davide. davedúcce. vezz. di Davide. davite. locuz. dalla parte. dazije. s.m. dazio; somma dovuta allo Stato e, in passato, al comune per l'entrata o l'uscita di merce dal suo territorio. Luogo dove si paga il dazio. Ufficio daziario. dazijire. s.m. daziere; guardia incaricata del controllo e della riscossione dei dazi. dazijóne. antiq. s.f. dedizione; completa consacrazione di sé a un'attività, un ideale, una persona. Abnegazione. de botte. antiq. s.m. botto; all’improvviso, in un attimo. de bútte. antiq. locuz. di colpo, improvvisamente. de rènze. antiq. agg. obliquo; detto di tutto ciò che è inclinato rispetto alla superficie su cui poggia o a ciò cui si fa riferimento: muro. Sghembo. de returne. antiq. s.m. rimbalzo; balzo in direzione contraria di un corpo che urta contro un ostacolo. de sguince. antiq. agg. obliquo. debarbà. antiq. v. sbarbare; radersi, farsi la barba. dèbbià. antiq. v. debbiare; trattare un terreno mediante il debbio. dèbbije. antiq. s.m. debbio; pratica agricola consistente nel bruciare le stoppie dei cereali dopo la mietitura, per migliorare un terreno. debbusciáte. antiq. agg. debosciato; dissoluto, depravato a causa di una vita sregolata. dèbele. agg. debole; che manca di forza fisica: è molto debole per la febbre. Che non

sopporta la fatica. Essere debole di vista, non vederci bene. Essere debole di stomaco, non digerire bene. Essere debole di memoria, dimenticare facilmente. Fragile, gracile. decáce. antiq. agg. dicace, mordace, maldicenze. decastre. antiq. s.m. castello; costruzione medievale adibita a residenza del signore, munita di torri e mura a scopo difensivo. Maniero. decèmbre. s.m. dicembre; dodicesimo e ultimo mese dell'anno, nel calendario gregoriano, di trentuno giorni. decènne. v. dicendo, verbo dire. decènze. s.f. diceria; voce priva di fondamento, spesso maligna, ingiuriosa o calunniosa. Chiacchiera, pettegolezzo. dècere. antiq. agg. anche s.m. docente;detto di chi insegna. Insegnante. decernúte. antiq. v. anche agg. scelto; indicato, preso e simile, in conformità a una scelta. Di ottima qualità. decise. v. anche agg. deciso; definito, deliberato. Risoluto, energico. Essere deciso a tutto, pronto a ogni evento pur di raggiungere uno scopo. decesióne. s.f. decisione; deliberazione, risoluzione, scelta. Determinazione di volontà giudiziaria che definisce la materia oggetto di un processo: decisione del Tribunale. Risolutezza. decèvele. antiq. agg. adatto; che risponde a un dato scopo: un luogo adatto per parlare; lo studio non è adatto a lui. Adeguato, conveniente, opportuno. decezijóne. antiq. s.m. inganno; insidia che serve a ingannare. Imbroglio, frode. dechiarà. v. dichiarare; rendere chiaro, spiegare. Confessare il proprio amore alla persona che ne è oggetto. Manifestare, svelare. dechiaráte. v. anche agg. dichiarato; manifesto, evidente. dechiarazióne. s.f. dichiarazione; affermazione generalmente solenne e in forma

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ufficiale. Fare la dichiarazione, confessare il proprio amore alla persona amata. deciarrà. v. dirà: “ chissà chè deciarrà Felumène chè ne ce sáme júte”. deciarrije. v. direi: “Ije deciarrije chè avèssema fa stu fatte”. decide. v. decidere: “ quanne hamma decide ‘u fatte?”. decije. v. disse: “ Ije ciu decije, ma èsse na vulije capì”. deciottanne. agg.; anche s.m. e f. diciottenne; detto di chi ha diciotto anni di età. deciotte. agg. anche s.m. diciotto; diciotto nella numerazione araba, XVIII in quella romana. Indica una quantità composta di dieci unità più otto. Voto equivalente alla sufficienza nella valutazione universitaria. declarà. antiq. v. dichiarare; rendere chiaro. Spiegare, dichiarare un brano. Rendere manifesto: dichiarare le proprie intenzioni. Manifestare, svelare. decline. s.f. decadenza; declino, scadimento materiale o morale. Estinzione di un diritto per mancato esercizio dello stesso entro il termine stabilito dalla legge. decotte. s.m decotto; preparato medicamentoso ottenuto facendo bollire per un certo tempo determinate sostanze nell'acqua e filtrandole dopo il raffreddamento. Può essere fatto: di camomilla, malva, tiglio, orzo. Infuso. Significa anche scottatura bollitura, uomo fallito. decrije. locuz. piacere; o senso opposto. decumbre. antiq. v. cadere; andare senza sostegni dall'alto verso il basso. Cascare. decussáte. antiq. v. incrociare; mettere una cosa di traverso a un'altra: incrociare le mani, le gambe. dedutte. antiq. v. anche agg. dedotto; desunto, derivato, detratto. defalcà. antiq. v. defalcare; detrarre una somma da un'altra maggiore: gli defalcarono cinquanta euro dalla spesa. Dedurre, sottrarre.

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defalche. antiq. s.f. tara; peso del recipiente o del veicolo di una merce, da detrarre dal peso complessivo per avere quello netto. defènse. antiq. s.f. vendetta; offesa, danno più o meno grave inflitto a qlcu. per fargli scontare un torto o un'ingiustizia subita: giurare vendetta. defermáte. v. deformare; alterare nella forma. Rendere deforme, brutto. Deturpare. defèsse. antiq. agg. stanco; che, specialmente a causa di una fatica sostenuta, si sente spossato, svigorito, indebolito nelle forze fisiche e psichiche, e desidera tranquillità e riposo: essere stanco per la corsa; essere stanco nella mente. Fiacco, spossato. defettáte. avv. difettato. defètte. s.m. difetto; mancanza, insufficienza: difetto di memoria | Essere in difetto di qlco., mancare di qlco. defettúse. agg. difettoso; che non sente più desiderio di continuare a fare una data cosa: essere stanco di parlare. Che non può più sopportare oltre. deficije. antiq. s.m. edificio; costruzione di pietra, mattoni, cemento armato, acciaio e simile. defriscke. s.m. refrigerio; sensazione piacevole di fresco. Piacevole sollievo fisico o morale. defurmáte. s.m. deformato; deforme, brutto. Deturpare. degagne. antiq. s.f. rete da pesca a strascico. deggerì. v. digerire; trasformare i cibi ingeriti in elementi assimilabili. dègne. agg. degno; che per le sue qualità è meritevole di onore, stima e sim. ovvero di biasimo, critica e simile. deja. antiq. s.m. giorno; spazio di ventiquattro ore che intercorre tra una mezzanotte e quella successiva. Dea. dejabète. s.m. diabete; malattia del ricambio causata da insufficiente secrezione d’insulina da parte del pancreas, con conseguente aumento di glucosio nel sangue e presenza di glucosio nelle urine. dejità. s.f. deità; divinità natura divina.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne dejittáte. s.f. donna volgare: “ quèlle éje proprije na dejettáte”. dejúne. s.m. digiuno; astensione dal cibo, intenzionale o per necessità: “ogge stáche a dijúne n’agghije magnáte”. dejúne d’obbleghe. locuz. digiuno comandato. delasciáte. v. indebolire; privare in tutto o in parte della forza, rendere debole. Fiaccare, illanguidire, svigorire, infiacchirsi. Anche dilatata. delataminde. s.m. il dilatare. delatatóre. agg. dilatatorio; che serve a dilatare. delatazióne. s.f. dilatazione; dilatare, aumento della superficie o del volume di un corpo. delecáte. agg. delicato; che procura gradevoli sensazioni perché morbido, liscio, lieve, tenue e simile: tessuto delicato; sapore, odore, profumo delicato. Fine, gentile. delecatèzze. s.f. delicatezza; caratteristica di delicato. Gentilezza di sentimenti, di maniere: delicatezza d'animo. delerijà. v. delirare; essere soggetto a delirio. Dire o fare cose assurde, insensate. Farneticare, vaneggiare. Delirio. delige. antiq. locuz. amare teneramente. dèlinguènde. v. agg. anche s.m. delinquente; chi ha commesso azioni illecite o malvagie. Persona capace di disonestà, abiezione e simile. Criminale. delirije. s.m. delirio; stato di confusione mentale dovuto ad accessi febbrili acuti, alcolismo, malattia mentale e simile. Stato di profondo turbamento che induce a cose assurde e insensate: il delirio della passione. Esaltazione della fantasia. delizije. s.f. delizia; intenso piacere fisico o spirituale. Gioia, godimento. delóre. s.m. dolore; sensazione spiacevole per effetto di un male corporeo: dolore di testa; dolore a una gamba. Male. deluènde. locuz. diluente per vernici. delúre. s.f. doglie; dolori, sofferenza.

delúvije. s.m. diluvio; pioggia dirotta e torrenziale. Diluvio universale, quello descritto nell'Antico Testamento, secondo il quale le acque sommersero tutte le terre. demandà. antiq. locuz. fare impazzire. demáne. locuz. dimano; nel gioco delle carte è il giocatore che viene successivo a chi fa carte. dematrece. antiq. s.f. calesse pesante per domare i puledri. demène. locuz. si muove: “ è cume se demène ‘ndo litte ‘a notte lè lè”. demonije. s.m. demonio; nelle religioni ebraiche e cristiane, spirito maligno che incita l'uomo al male, il diavolo. Ragazzo molto vivace. Persona attiva e infaticabile. denáje. antiq. s.m. soldo; antica moneta europea derivata dal solido del tardo Impero romano. Ventesima parte della lira sino all'inizio della seconda guerra mondiale. Quantità minima di denaro, scarso valore. denanzà. locuz. passare davanti ad una persona. denáre. s.m. denaro o danaro; unità monetaria d'argento romana. Moneta d'argento medievale. Insieme di monete metalliche o cartacee: denaro contante. Soldi, ricchezza. dendà. antiq. locuz. mettere i denti. dendáme. antiq. s.f. dentatura; insieme dei denti di persone o animali. Complesso delle sporgenze di uno strumento dentato: la dentatura di un pettine, di un ingranaggio. dènde cariáte. locuz. dente cariato. dènde. s.m. dente; ognuno degli organi duri e biancastri sporgenti nel cavo orale che, nell'uomo e in alcuni Vertebrati, sono destinati alla masticazione. dènte amáre. v. anche agg. arrabbiato; affetto da rabbia. Idrofobo, rabbioso. Incollerito, infuriato. dènte da latte. s.m. dente da latte; denti da latte, che compaiono dal sesto al trentesimo mese e vengono sostituiti fra il sesto e il dodicesimo anno di vita. dènte d’u giudizije. s.m. dente del giudizio; denti del giudizio; terzi molari che si sviluppano a volte e solo negli adulti.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne dentire. s.f. dentiera; dentatura artificiale. Cremagliera. dentiste. s.m. cavadenti; chi un tempo esercitava il mestiere di estrarre e curare i denti. Dentista di scarso valore. denúcchije. s.m. ginocchio; regione dell'arto inferiore in cui la gamba si articola con la coscia. denucchijire. s.m. ginocchiello; fascia di cuoio atta a proteggere il ginocchio del cavallo nelle cadute. denunzije. s.f. denuncia o denunzia; il denunciare. Notizia di reato fornita all'autorità giudiziaria: sporgere denuncia contro qlcu. depigne. antiq. v. dipingere; rappresentare qlco. per mezzo della pittura: dipingere un soggetto dal vero; dipingere a olio, a tempera. Dedicarsi alla pittura. Ornare con pitture: dipingere una sala. Truccare, imbellettare: dipingersi le labbra. Descrivere qlco. in modo convincente e realistico, spec. scrivendo o parlando. deplóme. s.m. diploma; attestazione del conseguimento di un titolo di studio: diploma di scuola superiore. Attestazione ufficiale rilasciata da un'accademia, un ente e sim. che conferisce un grado, un diritto o un privilegio: diploma di socio. deplumáte. v. diplomato; chi ha ottenuto un diploma scolastico. deputáte. s.m. deputato; chi è stato eletto dai cittadini a rappresentarli nel Parlamento. Chi è stato destinato allo svolgimento di particolari compiti. deredà. antiq. v. diseredare; privare dell’eredità. derembètte. locuz. di fronte; “ Nannine abete proprije derembètte a mè”. derènze. antiq. agg. obliquo; detto di tutto ciò che è inclinato rispetto alla superficie su cui poggia o a ciò cui si fa riferimento. derepáte. antiq. s.m. dirupo; luogo roccioso o scosceso. Precipizio. Burrone. derettà. antiq. v. eruttare; ruttare.

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derrútte. antiq. s.m. rutti; aria proveniente dallo stomaco che viene fatta uscire rumorosamente dalla bocca. derupaminde. antiq. v. anche agg. dirupato; pieno di dirupi scoscesi. desartóre. antiq. s.m. disertore; militare che abbandona il reparto di appartenenza. desastre. s.m. disastro; disgrazia di notevoli proporzioni. Persona inadatta, incapace. Persona, specialmente. bambino, eccessivamente vivace. Calamità, cataclisma, catastrofe, sciagura. descendènze. s.f. discendenza; rapporto di parentela in linea discendente. Complesso di coloro che provengono da un capostipite comune. Nascita, origine. descènze. s.f. convulsione; contrazione violenta, involontaria, dei muscoli scheletrici: convulsione epilettica. descepline. s.f. disciplina; insegnamento, ammaestramento. Complesso di norme che regolano il comportamento di un individuo, di un gruppo. Mazzo di funicelle con nodi, usato, in alcuni ordini religiosi, per la flagellazione penitenziale. descèse. s.f. discesa; direzione, movimento verso il basso o verso un luogo più basso. descetà. v. destare; scuotere dal sonno. Svegliare. descetáte. s.m. destato, svegliato: “ sé descetáte ‘u criatúre”. desconce. antiq. agg. anche s.m. sconcio; brutto, deforme, schifoso. desdètte. s.f. disdetta; sfortuna: avere disdetta nel giuoco. In un contratto, dichiarazione unilaterale, comunicata all'altra parte, dell'intenzione di sciogliersi da un contratto concluso. desdóre. antiq. s.m. disonore; persona che disonora. Infamia, vergogna. desègne. s.m. disegno; rappresentazione con linee e segni di figure immaginate o di oggetti reali: un disegno a matita, a pastello; disegno geometrico. desepejènze. antiq. s.f. sciocchezza; condizione di sciocco. Azione, parola, fatta o

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne detta senza riflettere. Scemenza, scempiaggine. desfamà. antiq. v. screditare; danneggiare nella reputazione e nella stima. Diffamare. designà. v. disegnare: rappresentare per mezzo di segni, linee e simile. designe. antiq. s.m. desiderio; aspirazione verso ciò di cui si ha bisogno, si sente la mancanza, e simile. desijanze. antiq. s.m. desiderio; si dice anche: “Desijire”. desperáte. v. anche agg. disperato; che ha perso ogni speranza. despettúse. agg. dispettoso; che si compiace di fare dispetti. despezijóne. antiq. s.m. disprezzo; totale mancanza di stima, considerazione e simile, spesso unita a una valutazione negativa di qualcosa. o di qualcuno. despiacère. v. dispiacere; costituire motivo di dolore, rammarico, noia e simile. despitte. s.m. dispetto; azione compiuta con la ferma intenzione di molestare, irritare, dispiacere e simile. desperáte. v. anche agg. disperato; che ha perso ogni speranza. Che è provocato dalla disperazione: gesto disperato. desprezzà. v. disprezzare; ritenere qualcuno o qualcosa indegno della propria stima. Disdegnare. desprezzáte. s.m. disprezzato: “ ‘a robbe m’ha desprezzáte tutta quande”. desprèzze. s.m. disprezzo; totale mancanza di stima, considerazione e simile, spesso unita a una valutazione negativa di qualcosa o di qualcuno. Noncuranza. Disistima. dessennáte. antiq. agg. dissennato; privo di senno, insensato. dessulúte. antiq. agg. ozioso; che ama starsene in ozio, sfaccendato. Fannullone. Poltrone. Inoperoso. Inattivo. Vizioso. dessutele. antiq. agg. vagabondo; che non ha sede stabile e vive errando qua e là. destamènde. antiq. s.m. testamento; atto revocabile con cui taluno dispone di tutto o di

parte del proprio patrimonio per il tempo successivo alla propria morte. destanze. s.f. distanza; intervallo di spazio che intercorre tra due cose, luoghi o persone. destenteve. agg. anche s.m. distintivo; che distingue: contrassegno indicante il grado militare, l'appartenenza a un partito e simile. desteretà. antiq. s.f. destrezza; Agilità, prontezza nell'operare. desuccupáte. v. anche agg. disoccupato; che è senza lavoro, senza occupazione. Chi non ha o non trova lavoro. desurtazijóne. antiq. locuz. esortazione a non fare. desutele. antiq. locuz. uomo inutile. desutille. antiq. agg. povero; che dispone di scarsi mezzi di sussistenza, che non ha sufficienti risorse economiche. Disagiato. dètà. agg. anziano; che è piuttosto avanti negli anni, anche in confronto ad altri. detále. s.m. ditale. Piccolo cappuccio spec. di metallo a protezione del dito che sospinge l'ago mentre si cuce. Analogo cappuccio spec. in gomma, per vari usi. dete. s.m. dito; ciascuna delle parti terminali della mano e del piede, mobili e articolate in piccole ossa. detille. s.m. dito mignolo: “ ‘u criatúre sé acciaccáte ‘a máne e sé rutte ‘u detille”. detóne. s.m. pollice; primo dito della mano o comunque dell'arto anteriore dei mammiferi. Alluce; dito grosso del piede. detrúte. antiq. locuz. mandare giù: “s’ha detrúte ‘u fatte e sé státe citte”. dettà. v. dettare; dire parola per parola quello che un altro deve scrivere. Dettare legge, sentenze, imporre la propria volontà. Suggerire, consigliare. dettatóre. s.m. dittatore; chi è a capo di una dittatura. Persona autoritaria e dispotica. dètte. v. agg. anche s.m. detto; motto, sentenza. Facezia, i detti di: Felice Stella. dettóre. antiq. s.m. dottore; chi, per vastità di cultura, è in grado di insegnare una disciplina. Medico. Laureato.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne devagazióne. s.m. svago; piacevole distrazione dalla normale routine, dalle preoccupazioni e simile. Divertimento, Passatempo. Divagazione. devalle. antiq. passaggio di proprietà. deváne. s.m. divano; un tempo, sofà basso e lungo, senza spalliera, con cuscini, appoggiato a una parete. Oggi, tipo di sedile basso imbottito a due o più posti con schienale e braccioli. Sofà. devarijà. antiq. v. distrarre; sottrarre e utilizzare qualcosa per scopi diversi dal previsto. Distogliere. Sviare. Svagare. Divertire. Divagare. deverziáte. antiq. s.m. anche agg. divorziato; che (o chi) ha sciolto il precedente matrimonio mediante divorzio. devetalezzáte. s.m. dente devitalizzato. devizije. antiq. s.f. dovizia; grande abbondanza. Ricchezza. devorzije. s.m. divorzio; scioglimento legale del matrimonio durante la vita dei coniugi. dì. v. dimmi; “ dimme chè vúje truanne”. di. s.m. il giorno; spazio di ventiquattro ore che intercorre tra una mezzanotte e quella successiva: giorno feriale, festivo. diabète. s.m. diabete; malattia del ricambio causata da insufficiente secrezione d’insulina da parte del pancreas, con conseguente aumento di glucosio nel sangue e presenza di glucosio nelle urine. diadème. antiq. s.f. aureola; nell'iconografia cattolica, corona splendente attorno al capo dei Santi. diafanà. antiq. locuz. essere trasparente. dialelle. antiq. s.m. agg. circolo improduttivo; che mostra corruzione, depravazione. dialètte. s.m. dialetto; sistema linguistico particolare, usato in una zona geograficamente limitata. Vernacolo. dialtèje. antiq. s.m. unguento; medicamento molle preparato con eccipienti grassi Pomata. Impasto molle di sostanze odorose, usato un tempo come profumo. Balsamo. diamene. locuz. e che cosa: “ e chè diamene ‘e fatte cadè l’uglije”.

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diavelarije. s.f. diavoleria; azione diabolica, perfida. Stranezza, stravaganza. diavele. s.m. diavolo; nelle religioni cristiane ed ebraiche, spirito del male e causa del disordine morale e cosmico: le tentazioni del diavolo Persona vivace, irrequieta. Demonio. diavelille. s.m. peperoncino piccante; varietà di peperone piccante i cui frutti vengono usati come spezie: peperoncino rosso. dibarbà. antiq. v. sbarbare; radere la barba. Radersi, farsi la barba. dibete. agg. debito; che è dovuto, richiesto, da particolari obblighi, dalle circostanze, dalle convenienze. Doveroso. dice. v. dice; comunicare, esprimere per mezzo di parole: “isse dice chè áve raggióne”. diche. v. dico, verbo dire: “ ije diche chè quille éje pacce”. dichiarà. v. dichiarare; rendere chiaro. Manifestare, svelare. dichinà. antiq. v. abbassare; portare qualcosa più in basso. Calare. diciannóve. agg. anche s.m. diciannove; diciannove nella numerazione araba, XIX in quella romana. Indica una quantità composta di dieci unità più nove. diciassètte. agg. anche s.m. diciassette; diciassette nella numerazione araba, XVII in quella romana. Indica una quantità composta di dieci unità più sette. diciotte. agg. anche s.m. diciotto;diciotto nella numerazione araba, XVIII in quella romana. Indica una quantità composta di dieci unità più otto. Voto equivalente alla sufficienza nella valutazione universitaria. difalte. antiq. s.f. colpa; imprudenza, negligenza, imperizia o inosservanza di leggi, da cui discende la violazione di un dovere giuridico. Azione che contravviene alla norma etica e religiosa. differì. antiq. locuz. veste di pelle di decora. dificije. antiq. s.m. ordigno; oggetto esplosivo. Strumento o congegno piuttosto complesso.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne diforáne. antiq. s.m. diforano; vento che viene dal mare. difrère. antiq. s.f. veste di pelle di ovini. digete. antiq. s.m. dito; ciascuna delle parti terminali della mano e del piede, mobili e articolate in piccole ossa. dije. s.m. Dio; nelle religioni monoteistiche, essere supremo concepito come creatore, ordinatore e conservatore di tutta la realtà: credere, non credere in Dio. Figlio di Dio, Gesù Cristo. Dio padre, la prima persona della Trinità. La Sposa di Dio, la Chiesa Cattolica. dijètà. antiq. locuz. vecchio uomo carico di anni. dijinde. antiq. s.m. dente; ognuno degli organi duri e biancastri sporgenti nel cavo orale che, nell'uomo e in alcuni Vertebrati, sono destinati alla masticazione. Denti da latte, che compaiono dal sesto al trentesimo mese e vengono sostituiti fra il sesto e il dodicesimo anno di vita. Denti del giudizio, terzi molari che si sviluppano a volte e solo negli adulti dijinte de vrocche. antiq. s.m. rebbi, denti di forchetta. dijittáte. locuz. donna volgare: “ Senèlle e devendáte proprije na dejettáte”. dilaccà. antiq. v. squartare; dividere in quarti, tagliare in grossi pezzi: squartare un vitello macellato. dilaccià. antiq. v. slacciare; sciogliere dal laccio, da ciò che allaccia: slacciare i bottoni della giacca. Sciogliersi da ciò che allaccia, detto di cosa. dilèteche. antiq. s.m. solletico; sensazione piacevole o fastidiosa da sfregamento lieve della cute. Eccitamento, stimolo piacevole. dimandà. antiq. v. domandare; chiedere per sapere: domandare a qualcuno l'ora; bisogna domandare quanto costa. dimáne. antiq. avv. domani o dimane; nel giorno che segue immediatamente l'oggi. dimèrgulà. antiq. locuz. agitare da una parte all’altra. dimino. antiq. s.m. dominio; autorità, potere. diminúte. antiq. v. agg. anche s.m. mutilato; mancante, privo, spec. di parte del corpo. Chi

ha perso un organo o un arto del proprio corpo nel corso d’incidenti, guerre e simile. dinande. avv. anche agg. dinanzi; di fronte. Che si trova nella parte anteriore. dindalù. s.f. altalena; gioco infantile consistente nel far oscillare avanti e indietro, standovi seduti, un sedile appeso a due funi: “éje bbèlle stu bambalù”. Si dice anche; “bambalù” dinde d’a furchètte. s.m. rebbi della forchetta. dinde. s.m. denti; ognuno degli organi duri e biancastri sporgenti nel cavo orale che, nell'uomo e in alcuni Vertebrati, sono destinati alla masticazione. dineme. s.f. dinamo; macchina elettrica rotante che trasforma in energia elettrica a tensione continua l'energia meccanica. dinturnà. antiq. v. contornare;circondare, cingere, specialmente con ornamenti: una siepe contorna lo stagno. Stare attorno: è contornato da amici. diomède. s.m. leggendario eroe greco, re di Argo e figlio di Tideo e Deipile, uno dei guerrieri conosciuti come Epigoni, i figli dei sette contro Tebe, che distrussero la città. Diomede fu uno dei principali eroi greci della guerra di Troia: uccise numerosi guerrieri troiani e, con l’assistenza della dea Atena, ferì Afrodite, dea dell’amore, e Ares, dio della guerra, entrambi sostenuti dai troiani. Quando Diomede tornò dalla guerra e scoprì che la sua sposa Egialia gli era stata infedele, abbandonò il suo regno e l’Argolide, e approdò sulle nostre coste del Gargano, dove più tardi sposo Enippe figlia di Dauno, re dei Dauni, trovato un luogo propizio per poterci vivere fondò un villaggio che si chiamò Argyripa dal suo nome “ Argos Hippium”. da cui diede vita alla città di Arpi. Questo avvenne in cui Enea con i compagni Troiani approdò sulle coste del Lazio. dire. antiq. agg. empio; che reca grave offesa al sentimento religioso. Irriverente. direjète. antiq. avv. dietro; nella parte posteriore: mettiti dietro; non stare di dietro.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne dirèzijóne. s.f. direzione; senso in cui persone o cose si muovono, punto verso il quale si dirigono. diruccià. antiq. locuz. cadere a valle. disalmà. antiq. v. uccidere; far morire, privare della vita: uccidere un uomo con la spada; uccidere qualcuno in duello. Ammazzare. discènze. s.f. convulsione; serie di contrazioni involontarie dei muscoli volontari. Segni frequenti delle convulsioni sono la rotazione degli occhi verso l'alto o lateralmente, la respirazione apparentemente difficoltosa, la fuoriuscita della saliva dalla bocca e il digrignamento dei denti che talvolta causa gravi morsi alla lingua e all'interno delle guance. Le convulsioni sono un sintomo comune dell'epilessia. Si possono, inoltre, verificare nei bambini piccoli, come reazione dell'organismo alla febbre alta; in questi casi sono dette convulsioni febbrili, durano di solito pochi minuti e non sono pericolose. Altre cause di convulsioni sono: infezioni virali; tumori o emorragie cerebrali ecc… dische. s.m. disco; corpo piatto di forma circolare. Terreno fangoso e scivoloso. dischiavà. antiq. v. schiodare; privare dei chiodi, aprire togliendo i chiodi. discurde. s.f. discordia; mancanza di concordia, armonia, accordo. Dissidio. disdètte. s.f. sventura; sorte avversa, malasorte. Infelicità. Disgrazia, sciagura. disdútte. antiq. piacere; andare a genio, riuscire gradito. Garbare. diseccà. antiq. locuz. rendere secco: “ ‘a zavezicchije sé disseccáte”. diseggradà. antiq. locuz. riuscire sgradito. disfamà. antiq. v. infamare; rendere infame. Disonorare, infangare. disgruppà. antiq. locuz. sciogliere il nodo. dismagà. antiq. v. indebolire; privare in tutto o in parte della forza, Fiaccare. dismalà. antiq. locuz. guarire, togliere il male. dismendà. antiq. v. dimenticare; perdere la memoria delle cose, togliersi di mente qualcosa o qualcuni. Scordare.

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disonèste. agg. anche s.m. disonesto; che è privo di onestà, rettitudine. Losco, corrotto. dispáre. agg. dispari; detto di numero intero che non è divisibile per due. dispenzà. antiq. s.f. dispensa; locale o mobile in cui si conservano le provviste alimentari. dispettà. antiq. v. disprezzare; ritenere qualcuno o qualcosa indegno della propria stima. Disdegnare. displicènza. antiq. v. dispiacere; costituire motivo di dolore, rammarico, noia e simile. dissugà. antiq. v. prosciugare; rendere asciutto, liberando dall'acqua. dissutille. antiq. agg. vagabondo; che non ha sede stabile e vive errando qua e là. distegne. antiq. v. estinguere; spegnere: estinguere l'incendio. Annullare, far svanire. disunèstà. locuz. rendere disonesto. disurrà. antiq. v. disonorare; privare dell'onore, macchiare l'onore: disonorare il proprio nome. Infamare, screditare. ditále. s.m. ditale; piccolo cappuccio specialmente di metallo a protezione del dito che sospinge l'ago mentre si cuce. analogo cappuccio spec. in gomma, per vari usi. spec. delle mani e dei piedi. ditèlle. antiq. s.f. ascella; regione del corpo compresa fra la radice del braccio e il torace. dittagge. antiq. s.f. diceria; voce priva di fondamento, spesso maligna, ingiuriosa o calunniosa. Chiacchiera, pettegolezzo. dittèrije. antiq. s.m. cattedra; antico sedile destinato a personaggi importanti. diúne d’obbleghe. antiq. locuz. digiuno comandato. diurnále. antiq. locuz. cronaca del giorno. divarià. antiq. v. variare; mutare, cambiare, variare. Abbellire con la varietà per togliere monotonia, uniformità e simile. divèrsurèje. antiq. s.f. locanda; trattoria con alloggio. Pensione, albergo di bassa categoria. Specialmente. in passato, albergo, anche di lusso. dóje óre de notte. antiq. locuz. due ore dopo l’Ave Maria.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne dóje rèdene. locuz. due coppie di cavalli formavano; “ ‘i dóje rèdene”. doláte. antiq. avv. vicino, al lato, di fianco. dolce. s.m. anche agg. orgasmo, Stato di massima eccitazione nel coito. Che ha il sapore proprio dello zucchero. dolcètte. locuz. paste mignon. dóle. s.m. duolo; dolore: “ ‘a veretà le dóle”. dolece. agg. dolce; che ha il sapore proprio dello zucchero, del miele e simile. domèneche. vezz. di Domenico. donόre. locuz. corredo, doni dati alla sposa. ddóre. s.m. odore; sensazione provocata dal contatto di molecole di sostanze volatili con l’olfatto. dorme. avv. dorme; riposarsi per mezzo del sonno. dossèlle. antiq. s.m. baldacchino; copertura mobile a forma di padiglione retta da aste, sotto la quale si porta in processione il SS. Sacramento. Ricco drappo sorretto da aste che sta a coronamento di altari, troni, seggi, letti signorili. Ciborio. dossijire. antiq. locuz. spalliera del letto imbottita. doráte. v. anche agg. dorato; che ha il colore dell'oro. drappejire. antiq. locuz. venditore di drappi. drettecille. antiq. locuz. ragazzo in gamba. dringulà. antiq. v. tentennare; stare malfermo sulle fondamenta, muoversi in qua e in là: dente che tentenna. Pencolare, traballare, vacillare. dritta. antiq. locuz. mano destra. dritte. agg. anche s.m. dritto; astuto, scaltro. Chi, agendo con astuzia e a volte anche con prepotenza e poco riguardo per gli altri, riesce a raggiungere lo scopo prefissosi. drusce. antiq. s.f. moina; carezza insistente, affettuosità. Gesti o atteggiamenti leziosi, affettati. Smanceria. drúte. antiq. v. agg. anche s.m. e f. amante; chi è legato a un'altra persona da una relazione amorosa, specialmente considerata illecita. duage. antiq. locuz. tipo di stoffa.

dubbete. agg. dubbio; che è privo di certezza, che non si può definire o affermare con esattezza. Incerto. dublóne. locuz. antica moneta spagnola. ducande. antiq. locuz. giovinetta che studia in convitto. ducáte. s.f. moneta d’oro e d’argento in corso nell’anno 1789, equivaleva a cinque tari. ducazióne. s.f. educazione; comportamento corretto e urbano nei rapporti sociali. Creanza, urbanità. ducibele. antiq. agg. docile; che si piega con facilità alla volontà altrui: essere docile ai comandi. Acquiescente, arrendevole, remissivo. dugáne. s.f. dogana; ufficio fiscale che ha l'incarico di esigere e riscuotere i tributi d'entrata e d'uscita cui sono sottoposte le merci che entrano o escono dal territorio dello Stato. Nel 1447 venne istituita la “ dogana della mena delle pecore ”, con sede prima a Lucera e poi nel 1468 a Foggia. Il compito dell’istituzione era di governare, controllare, e riscuotere le tasse dai pastori Abruzzesi che frequentavano i nostri pascoli. Tale attività spopolò in parte le nostre campagne dalla semina di cereali. Fu in quel periodo che vennero tracciati i primi tre grandi tratturi: da L’Aquila, Celano, Pescasseroli, attraversati da greggi di pecore per compiere il loro viaggio. duganire. s.m. doganiere; agente dello Stato che sta nei porti e negli aeroporti o negli uffici doganali per il controllo delle operazioni inerenti la dogana. dugliènze. antiq. s.m. dolore; sensazione spiacevole per effetto di un male corporeo: dolore di testa; dolore a una gamba. Male. Sentimento o stato di profonda sofferenza morale. dúje addanghe. antiq. locuz. due tocchi di campana, si dice anche: “ dúje ‘ndanghe” . dúje addinghe. antiq. locuz. due colpi di campanello, si dice anche: “ dúje ‘ndinghe”. dúje quarte de gráne. antiq. locuz. due quarti; un quarto equivaleva a sei misure, una misura a quattro quartarole.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne dúje solde. antiq. locuz. due soldi, dieci centesimi della lira. dúje. agg. anche s.m. due; due nella numerazione araba, II in quella romana, indica una quantità composta di un'unità più uno. dujecinde. agg. anche s.m. duecento o duecento; 200 nella numerazione araba, CC in quella romana, indica una quantità composta di due centinaia di unità. dujine. antiq. locuz. duino, gioco dei dadi, vinceva chi faceva due. dulà. antiq. v. piallare; lavorare con la pialla. dulcáte. antiq. locuz. calmato riferito ad una persona. dulciastre. agg. dolciastro; che ha sapore dolce ma stucchevole o disgustoso. dulciáte. locuz. dolciato. dulciazze. v. addolcire; rendere dolce: addolcire il caffè. Rendere meno aspro e duro. Attenuare, lenire, mitigare. dulcètte. s.m. dolcetto vino rosso piemontese asciutto. dulece. locuz. paste dolci. dulènde. v. anche agg. dolente; che duole che manifesta dolore. dulènze. avv. dolenza. dulóre. antiq. dolore in genere. duluráte. s.f. nome di donna Addolorata. dulúre. s.f. doglie; dolori che precedono il parto, dolore, sofferenza. dulzúre. antiq. s.f. dolcezza; sapore di ciò che è dolce. dumà. v. domare; rendere mansueto, domestico. Addomesticare. Rendere docile e ubbidiente. dumagge. antiq. s.m. danno; ogni fatto, circostanza, azione, che nuoce a persone o cose sia materialmente sia immaterialmente. dumáne. avv. domani; nel giorno che segue immediatamente l'oggi. dumáte. v. domare; rendere mansueto domestico. Addomesticare. dumatóre. s.m. domatore di bestie feroci. dumatrece. s.f. calesse pesante per domare i puledri. dume. s.m. duomo; chiesa cattedrale. dumèneche. s.f. domenica; settimo giorno

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della settimana, dedicato dai Cristiani alle pratiche religiose e al riposo festivo. dumetà. antiq. v. domare; rendere mansueto domestico. Addomesticare. dumetόre. antiq. s.m. domatore; domatore di bestie feroci. dumineche. s.m. Domenico. duminije. s.m. dominio; autorità, potere. duná. v. donare; dare qualcosa con un libero atto di volontà e senza aspettarsi ricompense. dunáte. s.m. Donato. dunatóre. locuz. donatore di sangue. dunatucce. dimin. di Donato. dunne. antiq. s.m. padrone; chi è padrone di qualcosa: “ è ruáte ‘u dunne muvete”. duppejètte. locuz. doppietta, fucile. durme. v. dormi. durmecchià. v. dormicchiare; dormire un sonno leggero svegliandosi di tanto in tanto. Sonnecchiare. Essere disattento, fiacco. durmegghijóne. s.m. dormiglione; che ama dormire e dorme molto. durmetorije. s.m. dormitorio; grande stanza dove possono dormire molte persone, in collegi, caserme e sim. Parte del convento ove sono le celle. durmì. v. dormire; riposare per mezzo del sonno. duróne di pide. s.m. durone; ispessimento superficiale e circoscritto della cute. duróne. s.f. durona; varietà coltivata di ciliegia duracina. duscetà. v. svegliare; destare dal sonno, fare interrompere il sonno. duscetáte. avv. svegliato. dusciteme. avv. svegliami. duscke. locuz. quando brucia una ferita. dusckóre. locuz. bruciore dovuto a scottatura. dusunuráte. s.m. disonorato; perdita dell’onore. duttrene. s.f. dottrina; insieme delle cognizioni apprese mediante studio approfondito. duzzine. s.f. dozzina; complesso, serie di dodici, o circa dodici, unità: una dozzina di caramelle.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

E, e ‘e. preposizione articolata. è fatte n’acqua laváte. mdd. fare auguri o visita non sincera. è fenúte a taralluzze e vine. locuz. conclusione senza nessun fine. è fèsse. locuz. esclamazione di meraviglia. è júte. v. è andato. è luère. v. è vero. è sciaque. s.m. uovo guasto. è sciúte da cunde. locuz. donna prossima a partorire. è. v. verbo. e. congiunzione è sempre muta. èbbèje. s.f. ebbio, pianta selvatica detta anche sambuco. èbbre. antiq. agg. ebbro; ubriaco che è fuori di se: “ sé acciaccáte éje èbbre stáce nazza nazze”. èbbrèje. s.m. anche agg. ebreo; chi (o Che) appartiene a, o discende da, un gruppo di tribù semitiche stanziatesi, durante il secondo millennio a.C., nella Palestina e costituitosi poi in unità nazionale e religiosa. èbefrenije. antiq. s.f. ebefrenia; forma di schizofrenia che compare. èbre. s.m. ubriaco, ebbro: “ sé acciaccáte éje èbre stáce nazza nazze”. èbure. antiq. agg. ebureo: avorio. èccètere. vc. eccetera; si usa, anche abbreviato in ecc. o etc., con il sign. di ‘e tutto il rimanente’, è così via’, per troncare un'elencazione, un discorso e sim. che si ritiene superfluo continuare. ècco. avv. ecco; si usa per indicare, annunciare, presentare qlcu. o qlco., per rilevare un dato di fatto o per introdurre un discorso: ecco Felice! èccità. v. eccitare; risvegliare, stimolare, suscitare. èccóme. antiq. avv. eccome; certamente, senza dubbio.

èchèje. antiq. s.f. echeo; vaso di rame che i Greci e i Romani mettevano nei teatri per rendere migliore l’acustica. èchine. antiq. s.m. echino; riccio di mare. èclughe. antiq. s.f. ecloga, (componimento poetico pastorale). èculaleje. antiq. locuz. ecolalia; malattia mentale di una persona che ripete le parole pronunciate in sua presenza da altri. èderèlle. antiq. s.f. pianta erbacea perenne delle Tubiflorali, con fusti gracili e èducáte. v. anche agg. educato; che ricevuto educazione. èducazióne. s.f. educazione; formazione intellettuale e morale in conformità a determinati principi: ricevere una buona educazione. èfèsse. antiq. locuz. esclamazione di meraviglia. èffèbe. antiq. agg. adolescente; che ha i caratteri dell’adolescenza, giovanetto, ragazzo. èffèble. agg. affabile; che parla o ascolta o si comporta in modo amabile e cordiale. Cortese, gentile, dicibile; che si può dire. èffètte. s.m. effetto; inclinazione, moto dell’animo. èffipeje. antiq. s.m. effigio, bardella sella rozza usata anticamente dai contadini foggiani, era formato da un pezzo di stoffa piegato più volte. ègènde. antiq. agg. povero; bisognoso che ha scarsi mezzi di sussistenza, che non ha sufficienti risorse economiche. Disagiato. ègnescì. antiq. avv. signorsì; sì, signore (come forma rispettosa di risposta ègoiarche. antiq. s.m. egoista; chi pecca di egoismo. ègolalije. antiq. s.f. ecolalia; tendenza a parlare continuamente di sé. ègrèsse. antiq. s.f. uscita; atta circostanza nell’uscire. èja èje. antiq. locuz. verso dei foggiani veraci per richiamare una persona. éje sciaque. antiq. locuz. l’uovo è guasto. éje. v. è, verbo essere. èjulà. antiq. v. piangere, gemere forte. èjuláte. v. piangere; pianto clamoroso versare lacrime per dolore, commozione o altri

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne èjulazijόne. antiq. s.f. lamentazione; espressione insistente di dolore. èláte. antiq. v. sollevato; levato più in alto. Rianimato, confortato, innalzato. èlatèreje. antiq. s.m. elaterio, organo che nei vegetali servi a proiettare lontano le spore o i semi generati in cavità interne. èleche. s.f. elica; propulsore idrodinamico a due o più pale disposte angolarmente intorno a un asse, generalmente posto a poppa dei natanti. (aeron.) Sistema rotante di pale che agisce da propulsore o da organo sostentatore. èlègande. agg. elegante; di fattura squisitamente accurata e fine. èlèganze. s.f. eleganza; modo di vestire con gusto e raffinatezza. èlègèje. s.f. elegia; componimento poetico di carattere morale o sentimentale. èlèjomele. antiq. locuz. un balsamo che i foggiani ricavano dalla corteccia di un albero. èlene. s.f. Elena. èlènghe. s.m. elenco; lista compilata con opportuno ordine. èlice. antiq. v. spremere; premere, stringere, schiacciare e sim., qlco. per trarne il liquido in essa contenuto. èlisabètte. s.f. Elisabetta. èlitropeje. s.f. eliotropia o elitropia; calcedonio quarzo verde picchiettato di rosso, che si credeva rendesse invisibile chi la portava. èllère. antiq. s.f. edera; pianta sempreverde, rampicante, delle Umbellali, che si attacca per mezzo di piccole radici avventizie ai tronchi degli alberi e ai muri. èlmètte. s.m. dimin. di elmo, copricapo difensivo metallico usato da soldati, minatori e simile. èlze. antiq. locuz. impugnatura della spada. èmà. locuz. chiamare la mamma. èmabobbeje. antiq. s.f. emalopia ( sangue nel globo dell’occhio). èmazzeje. antiq. s.f. emazia; globulo rosso del sangue. èmigrande. v. emigrante; di emigrare; anche agg. e s. m. detto di chi emigra, specialmente. per trovare lavoro. èmilije. s.m./f. Emilio o Emilia.

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èmiplegeje. antiq. s.f. emiplegia; paralisi dei muscoli di tutta una metà del corpo. èmozióne. s.f. emozione; impressione o sentimento vivo e intenso di paura, gioia, ira e simile. Turbamento intenso. Commozione, impressione. èmuraggije. antiq. s.f. emorragia; fuoriuscita di sangue dai vasi sanguiferi a causa ferita. èmuziunáte. v. anche agg. emozionato; che è in preda a un’emozione. Turbato. ènarrà. v. narrare; raccontare un fatto seguendo un determinato ordine nella rievocazione. èndiche. antiq. s.f. incetta, magazzino di cose da rivendere. Accaparramento. èneje. agg. bronzeo; che è fatto di bronzo. Che ha il colore del bronzo. ènije. s.m. Ennio. èniúcce. s.m. dim. Di Ennio. èniúcce. s.m. dim. di Ennio. èntragne. antiq. locuz. interiora di animali, interno. èntráte. antiq. s.m. antipasto; assortimento di vivande stuzzicanti servite all'inizio. èntúme. antiq. s.m. insetto; ogni animale appartenente alla famiglia degli insetti. èpe. antiq. s.f. epa; pancia, ventre. èpenicèje. antiq. s.m. epinicio; canto corale in onore di un vincitore, tipico antico canto dei terrazzani quando superavano un ostacolo. èpettijime. s.f. pittima; impiastro cataplasma formato da erbe aromatiche per eccitare le facoltà del cuore bagnate nel vino. Persona importuna, lagnosa, insistente. èpicèndeje. antiq. s.f. nenia; canto lugubre che si faceva nel seppellire un morto. èppúre. antiq. cong. eppure; tuttavia, nondimeno. èpusse. antiq. s.m. poema; composizione poetica di ampie dimensioni e di carattere narrativo o didascalico. Epico greco. èquà. antiq. locuz. eguagliare mettere del pari. èquilibrije. s.m. equilibrio; stato che assume un corpo quando tutte le forze applicate danno risultante e momento nulli. èquità. antiq. v. cavalcare; montare un cavallo o un altro animale.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne èrède. s.m. erede; Chi acquista a causa di morte di un'altra persona la totalità o parte del patrimonio di questa. èrèdità. s.f. eredità; complesso dei beni e dei rapporti appartenuti al defunto e oggetto della successione. èrme. antiq. s.m. eremo; luogo solitario dove si ritirano gli eremiti. Luogo tranquillo e isolato. èrmece nère. antiq. s.f. pecora nera, chi spicca negativamente in un gruppo. èrmece. antiq. s.f. pecora; mammifero ruminante degli Ungulati diffuso con molte. razze in tutto il mondo e allevato specialità per la lana, la carne, la pelle, il latte. Persona docile, sottomessa e priva di volontà. èrnèste. s.m. Ernesto. èrnèstine. s.m. dimin. di Ernesto. èrpece. antiq. s.m. erpice; attrezzo di ferro per lavori agricolo, costituito da un telaio provvisto di denti, lame o dischi che sminuzzano il terreno. èrpèsse. antiq. s.m. herpes o erpete; affezione cutanea di origine virale con vescichette sulle labbra. èrriche. s.m. Errico. èrrichètte. s.m. dimin. di Errico. èrsilije. s.m. Ersilio. èrumme. antiq. s.f. tristezza; stato d'animo di chi è triste. Afflizione, mestizia. èrvagge. antiq. s.m. erbaggio; erba commestibile. èrvamèdeche. antiq. s.f. erba medica. èrvarèje. antiq. s.m. erbario; volume in cui sono descritte le piante medicinali e le loro proprietà. Raccolta di piante fatte essiccare con opportuni accorgimenti. èrve. s.f. erba; pianta di altezza generalmente limitata con fusto verde e mai legnoso. èrve de crápe. antiq. s.f. erba da prato, commestibile. èrva frèscke. s.f. erba fresca; appena nata. èrva sècche. s.f. erba essiccata. èsaldì. antiq. v. esaudire; appagare benevolmente. èsaurimende. s.m. esaurimento; fine, cessazione, completo consumo di qlco.: esaurimento delle provviste. Indebolimento, spossatezza. Esaurimento nervoso,

condizione fisica caratterizzata da stanchezza, irritabilità e sim. èsaurite. part. pass. di esaurire ; anche agg. esaurito; consumato. Interamente venduto. Detto di chi mostra sintomi di esaurimento nervoso. èsce ‘a mèsse. antiq. locuz. entra la messa. èscettà. antiq. locuz. eccettuare non comprendere nel numero e nella regola. èsclúse. v. anche agg. Escluso; chi non è ammesso a partecipare o ad avere qualcosa. èscubeje. antiq. s.m. buco laterale delle imbarcazioni, dove passa la catena dell’ancora. èsèrcizije. s.m. esercizio; assidua ripetizione di atti per addestrarsi in qlco. o imparare qlco.: tenere in esercizio il corpo, la mente. èsiggènze. antiq. locuz. riscossione di denaro. èsiste. v. esistere; essere nel tempo e nell’attuale realtà. èsito. antiq. s.f. uscita; atto circostanza nell’uscire. èsse. antiq. s.f. erba di capra buona in primavera. Lei. èssènziále. s.f. essenza; ciò che una cosa non può non essere | Ciò senza di cui una cosa non può essere né compiuta né pensata. èstande. antiq. s.m. istante; momento brevissimo di tempo, attimo fuggevole. èstáte. s.f. estate; stagione dell'anno che dura dal 22 giugno al 23 settembre. èstèr. s.f. Ester Loiodice, direttrice della sezione “tradizioni popolari” presso il museo civico ha pubblicato alcuni libri sul vernacolo foggiano. èstèrine. s.f. dimin. di Ester. èstèrsire. antiq. v. agg. anche s.m. detergere; sostanza detergente. èstranije. agg. straniero; di persona che ha la cittadinanza di uno stato. èstrude. antiq. locuz. cacciare via. èstruvà. antiq. v. innalzare. levare verso l’alto costruire. èstuvà. antiq. locuz. ardere nell’anima ribollire. èsunuráte. s.m. esonero; dispensa, esenzione. èsurì. v. bramare; desiderare intensamente, avere fame bramare. ètà. s.f. età; gli anni della vita, il tempo che si ha.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ètèrne. agg. eterno; che non ebbe principio e non avrà fine, che è durato e durerà sempre: Dio è. èttere. s.m. Ettore, Ettore Valentino fu un grande penalista, e onesto parlamentare con compiti di pubblico Amministratore. Con gli avvocati Giuseppe Mandara e Giacomo Cavallucci, formò un trio famoso di bravura forense. Nel tribunale di Foggia fu messo un busto a ricordo del grande Ettore Valentino. èttèrizije. s.f. itterizia; abnorme colorazione giallo-brunastra diffusa della cute e delle mucose per accumulo di pigmenti biliari nel sangue. èttèrúcce. s.m. dimin. di Ettore. ètticce. antiq. s.f. tubercolosi; infezione da Cobacterium tubercolosis che colpisce molteplici organi, spec. il polmone, e che si manifesta principalmente con la formazione di particolari tubercoli. Tisi. èttiche. antiq. s.m. tisico, chi è malato di tisi tubercolosi. èttiseje. antiq. locuz. malattia tubercolotica. èttore. s.m. Ettore, Ettore Valentino fu un grande penalista, e onesto parlamentare con compiti di pubblico Amministratore. Con gli avvocati Giuseppe Mandara e Giacomo Cavallucci, formò un trio famoso di bravura forense. Nel tribunale di Foggia fu messo un busto a ricordo del grande Ettore Valentino. èttorine. dimin. di Ettore. èvangèlèje. s.f. evangelia, scrittura del nuovo testamento. èvèline. dimin di Ester. èvogghje. locuz. affermazione superlativa. èxbrutte. agg. improvviso; che avviene o viene d’un tratto.

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F, f

fa ‘a mosse. mdd. non appena ti muovi. fà ‘i cunde. v. conteggiare; mettere nel conto. fà da curpe. v. defecare; espellere le feci. fà finde. mdd. fare finta; dissimulare. fà fóre. v. eliminare, escludere, togliere, rimuovere. fà vedè. v. mostrare, far vedere, sottoporre alla vista, all’attenzione. fa. v. fare; produrre un effetto, creare. Nota musicale. fà. v. va, fare, fai, faccio. fabbesugne. v. anche agg. occorrente; che soccorre, necessario. fabbrecà. v. edificare, fabbricare, costruire. fabbrecáte. agg. anche s.m. fabbricato; edificato, costruito. Edificio. fabbrecatόre. s.m. fabbricatore; muratore chi fabbrica. fabbreche. s.f. fabbrica; luogo opportunamente attrezzato per lo svolgimento di un'attività industriale. facce a facce. locuz. faccia a faccia; detto d’incontro in cui si confrontano due o più persone. facce appróve. locuz. confrontare due persone,per sentire chi dei due ha dichiarato la verità. facce de cazze. s.m. agg. persona menefreghista; chi agisce o si comporta con indifferenza. facce de curne. antiq. agg. anche s.m. sfacciato; che (o Chi) non ha modestia, ritegno. facce de matarazze. s.f. federe per materassi; involucro a forma di sacco, entro cui si metteva la lana. facce sturte. s.m. persona che fa due versioni. facce tagghijáte. s.m. persona con il viso fregiato, malandrino. facce tinde. s.m. persona falsa. facce tuste. s.m. sfacciato; chi non ha modestia, pudore, ritegno. facce vèrde. s.m. persona cattiva e falsa.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne facce. s.f. faccia; parte anteriore del cranio umano nella quale si trovano le orbite, le fosse nasali e la bocca. faccecuscine. s.f. federa del cuscino; involucro a forma di sacco, entro cui si pone il guanciale. faccefronde. avv. dirimpetto; di contro, di faccia, di fronte. faccelettóne. s.m. fazzoletto grande detto anche: “scolle”. faccertóne. s.m. scialle grande; riquadro o triangolo di tessuto, seta o lana, spesso frangiato, che si indossa per proteggere le spalle. faccesturte. locuz. persona che fa due versioni. faccetagghjáte. locuz. persona con il viso fregiato, malandrino. faccetuste. agg. anche s.m. sfacciato; che (o Chi) non ha modestia, ritegno, pudore. facchene. s.m. facchino; chi è addetto al trasporto di carichi o bagagli nelle stazioni, faccia strazzáte. s.f. faccia butterata; coperta di cicatrici lasciate dal vaiolo. facciarrisse. v. faresti: “ si ‘u servizije ‘u facciarrisse búne vide chè nu repite”. facciáte. s.f. facciata; esterno di un edificio dove è l'ingresso principale e di maggior importanza architettonica. Ciascuna delle due superfici di una pagina. faccine. antiq. s.f. feci; prodotti di rifiuto dell'organismo di origine alimentare, eliminati per via rettale. facciulètte de cannò. antiq. s.m. fazzoletto da collo. facciulètte de tèrre. s.m. fazzoletto di terra; campo molto piccolo. facciulètte. s.m. fazzoletto; quadrato, spec. di lino o di cotone, per soffiarsi il naso, asciugare il sudore e simile. Grande quadrato, di seta o altri tessuti, per coprire la testa. facciulettine. s.m. fazzolettino di cotone che si mette nel taschino del vestito. facciόne. antiq. s.m. gufo; uccello rapace notturno con capo grande, occhi frontali, becco breve e adunco, piume morbide e due ciuffi di penne erettili sul capo. fáce. v. fa, voce verbale.

facele. agg. facile; che si fa senza fatica o difficoltà. Agevole. Che si comprende senza fatica. Chiaro semplice. faceletà. s.f. facilità; caratteristica di ciò che è facile. Attitudine naturale a fare qlco. facelόne. s.m. facilone; Persona che crede tutto facile da realizzare e non si impegna seriamente nelle cose. faciarrije. v. io farei. faciarrisse. v. faresti. facije. v. feci, farei. fáfa chiène. s.f. fave fresche mangiate a fine pranzo. fafacchiúne. s.f. fave fresche grandi. fáfachiène. s.f. fave fresche col baccello, fave novelle, si dice anche: “sapatavúle”. fafanèse. locuz. persona poco seria. fafarazze. s.f. fave seccate sulla pianta. fafarèlle. s.f. fave fresche piccole. fáfe arracciáte. s.f. fave con la buccia lessate, con alloro e sale. fáfe arrestúte. s.f. fave abbrustolite. fáfe frèsche. s.f. fave fresche. fáfe jánghe e laghene. s.m. macco; purè di fave con fettuccine fatte in casa. fáfe janghe. s.f. fave a purè. fáfe spundecáte. s.f. fave senza corteccia della parte superiore e lessate. fáfe toste. s.f. fave fresche dure. fáfe. s.f. fava; pianta erbacea leguminosa delle Rosali con foglie composte paripennate, fiori di color bianco e violaceo in racemi e legumi scuri contenenti semi verdastri. Seme commestibile di tale pianta. faffóne. s.m. persona incompetente. fafonze. s.m/f. Alfonsa, Alfonso. fagge. s.m. faggio; grande albero delle Fagali con corteccia liscia e biancastra, foglie ovate e frutti a capsula aprentisi per quattro valve. Legno di tale albero. faggiáne. s.m. fagiano; uccello dei Galliformi con lunga coda, piumaggio dai vivaci colori nel maschio, volo pesante, carni molto pregiate. faggiuline. s.m. faggiolino; dimin. di fagiolo. Baccello di una varietà di fagiolo nano commestibile non ancora maturo. fajènze. s.f. maiolica; prodotto ceramico con uno smalto impermeabile.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne fajille. s.f. favilla; parte minutissima di materia incandescente. Scintilla. fajinèlle. s.f. carruba; frutto del carrubo, a baccello, con semi da cui si ricavano farine. fajinzáre. s.f. stoviglieria; quantità di stoviglie. Fabbrica di stoviglie. fajóle. locuz. calcio forte: “èfèsse chè fajóle a menáte a quillu pallóne”, gamba. falance. s.f. falange; ciascuno dei segmenti delle dita delle mani e dei piedi. falbalà. antiq. locuz. guarnizione dei vestiti da donna fatto con una striscia della stessa stoffa. falcáte. s.f. falcata; proiezione in avanti dell'arto anteriore nel trotto del cavallo. falche janghe. s.m. girifalco. falche. s.m. falco; uccello predatore diurno con robusto becco ricurvo e possenti artigli. falchètte. s.m. dim. di falco; gheppio. falciόne. s.m. falcione; accr. di falce; grosso coltello a tagliante ricurvo del trinciaforaggi. Arma in asta con lungo ferro a foggia di coltellaccio. falcóne. s.m. falcone; falco di grosse dimensioni usato per la caccia. falcunètte. s.m. falcone; falco, spec. quello di grosse dimensioni usato per la caccia. falcunire. s.m. falconiere; chi è addetto all’ammaestramento e alla custodia dei falconi da caccia. falde capille. s.f. tesa del capello, parte sporgente del capello attaccato alla cupola. falignáme. s.m. falegname; artigiano che lavora il legno. falignámèrije. s.f. falegnameria; tecnica, mestiere del falegname. Laboratorio del falegname. fallanze. antiq. s.m. errore; allontanamento dal vero, dal giusto, dalla norma e simile. falle. s.m. fallo; fai. infrazione al regolamento di gara, per cui è comminata una punizione. fallemènde. s.m. fallimento; insuccesso, esito negativo. Complesso di attività giuridiche processuali tendenti alla liquidazione del patrimonio dell'imprenditore

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commerciale insolvente e alla ripartizione del ricavato fra tutti i suoi creditori. fallì. v. fallire; non raggiungere il fine prefisso. fallite. v. anche agg. fallire; mancato, non riuscito. Che ha subito fallimento. falóppe. locuz. paglia macerata. falseggià. locuz. dire il falso. falte. s.f. mancanza; assenza in mancanza di meglio, non disponendo di cose. falutechèreje. s.f. stravaganza; caratteristica di stravagante. Atto, discorso, comportamento e sim. stravagante Bizzarria, originalità, stramberia, stranezza. falzètte. antiq. locuz. farsa dello spettacolo. fáme. s.f. fame; sensazione causata dall'impellente bisogno di cibo. famigliáre. agg. familiare; della famiglia: patrimonio familiare. famiglie. s.m. famiglio; usciere del comune. Lavoratore domestico, servo. famiglije. s.f. famiglia; nucleo fondamentale della società umana costituito da genitori e figli. familije. s.m. mozzo di stalla delle case signorili. famúle. antiq. s.m. famulo; servo; chi è in stato di servitù. Chi presta la propria opera. famόse. agg. famoso; che ha fama rilevante. Celebre, illustre, rinomato. fanále. s.m. fanale; apparecchio che illumina o segnala con la sua luce la presenza e la posizione di un oggetto. fanaline. s.m. fanalino; dimin. di fanale. Fanalino di coda, luce rossa di segnalazione, collocata nella parte posteriore di un veicolo. fanatecarije. antiq. s.m. fanatismo; adesione incondizionata ed entusiastica a un'idea, una fede e simile. fanateche. agg.; anche s.m. fanatico; detto di chi, mosso da esagerato entusiasmo per un’idea, una fede e simile. fancèlle. antiq. s.m. garzone; lavoratore subordinato addetto ai servizi più semplici. fanfalècche. s.f. fanfaluca; frammento leggerissimo di paglia o di carta bruciata che si leva in aria.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne fanfaróne. s.m. fanfarone; chi ingrandisce a dismisura la portata delle sue vere o più spesso presunte qualità. Millantatore, smargiasso, spaccone. fangáje. s.f. fangaia; tratto di strada o luogo con molto fango. fanghe tèrmále. s.m. fango termale, impasto di argilla e acque termali, con particolari proprietà medicamentose. fanghe. s.m. fango; terra trasformata dall'acqua in poltiglia circa consistente. fangotte. s.m. fagotto; involto fatto alla meglio. Fardello. Persona che si comporta e si fanguttille. dim. di fagotto; indumenti avvolti. fantasije. s.f. fantasia; facoltà della mente umana di interpretare liberamente i dati fantasme. s.m. fantasma; immagine creata dalla fantasia che non ha alcuna fanόje. s.m. falò; fuoco intenso acceso all'aperto per distruggere qualcosa, per fare segnalazioni o anche come manifestazione di allegria. farcettóne. s.f. scialle grande: “Senèlle pigghijeme ‘u farcettóne chè agghià scì, fáce fridde”. fardà. v. imbellettare; ornare di belletto: imbellettare il viso. Ornare in modo da fáre. s.m. faro; costruzione elevata recante alla sommità una sorgente luminosa di grande intensità che serve di riferimento per la navigazione marittima o aerea. Riflettore, fanale. Nei veicoli, proiettore: faro antinebbia; faro di retromarcia. farabutte. s.m. farabutto; persona sleale e senza scrupoli. Canaglia, mascalzone. fareje. antiq. s.m. serpente; ogni animale dei rettili avente corpo allungato, cilindrico, senza arti, rivestito di squame e, in alcune specie, ghiandole secernenti liquidi velenosi, situate nella testa. Serpente a sonagli, crotalo. Serpente dagli occhiali, cobra. Serpente di mare, serpente che vive in mare e sulla terra ferma, vivacemente colorato. farètte. s.m. faretto; dimin. di faro. Dispositivo per illuminazione usato specialmente

per valorizzare determinati elementi di un arredamento. farfalle. s.f. farfalla; correntemente, insetto dei Lepidotteri, spec. nello stato adulto. Farfalla diurna, attiva nelle ore di luce. Farfalla notturna, attiva solo durante la notte. Farfalla crepuscolare, attiva al calar della sera. Cambiale. farfalline. s.f. farfallina; dimin. di farfalla; pube della bambina. Tipo di pasta da brodo di piccola pezzatura. farfarille. s.m. ragazzo magrolino: “stu aglióne éje proprije nu farfarille éje sicche sicche”. farfècchije. s.f. barba e baffi. farina gialle. s.f. farina gialla, di granoturco. farina latte. s.f. farina lattea, latte in polvere con farina di cereali e zucchero, usato nell'alimentazione dei bambini. farine de patáne. s.f. farina di patate, fecola. farine. s.f. farina; prodotto della macinazione dei semi di un cereale, specialmente del grano. farmacúpe. s.f. farmacia; locale dove si preparano e si vendono medicamenti e farmaci. farmacupele. s.m. farmacista; laureato in farmacia che vende medicinali e, talvolta, lì prepara. farnáre. s.m. setaccio o staccio; per la farina, attrezzo costituito da una rete di seta, tela, crine o fili metallici, usato per separare i prodotti della macinazione dei cereali o di altro, secondo la grossezza: “farènáre”. farrecille. s.f. crusca; bucce di semi di grano o di biada macinata separate da quasi tutta la farina. fasce de spighe. s.m. covone; fascio di piante di cereali mietute e legate insieme. fasce. s.f. fascia; fasce del neonato, fascia d’erba. fascèlle. s.m. cestino di giunchi per ricotta o formaggio. fascene. s.m. fasci di rami secchi d’olivo si usavano come combustibile. fascetèlle. s.f. piccola fascia. fascèttanère. s.f. canzone fascista.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne faschètte. s.f. fascetta; busto, corpetto per donna confezionato all’interno con stecche leggere per modellare la vita e i fianchi. faschètte. s.m. busto corpetto da donna con le stecche. fasciatóre. s.f. pezza da casa o da camera. fasciatúre. s.f. fasciatura; applicazione di fasce o bende su parti malate del corpo. Insieme di fasce che avvolgono o stringono. pannolino per neonati. fascicule. s.m. fascicolo; insieme di carte e documenti relativi a una pratica, una causa e simile. fasciste. s.m. fascista; seguace del fascismo. Partito fascista. fasine. s.f. grossa anfora di terracotta per conservare olio e olive salate. fastediúse. agg. fastidioso; noioso, seccante, molesto: conversazione fastidiosa. fastidije. s m. fastidio; senso di molestia, disagio, disturbo. Causa di affanno, fasúle. s.m. fagioli; pianta erbacea delle Rosali, con fusto rampicante, foglie pelose, fiori in grappoli di color bianco, giallo o purpureo e legume lineare. fasulle. agg. fasullo; privo di autenticità. fasullille. s.m. dimin. di fagiolo; baccello di una varietà di fagiolo nano commestibile fategà. v. faticare; lavorare con fatica: faticare per qualcosa. Operare con difficoltà o fategáte. s.f. faticata; grande sforzo o fatica, stanco per il lavoro. fategatóre. s.m. faticatore; chi lavora molto e resiste allo sforzo. fategúse. agg. faticoso; che richiede e procura fatica. Gravoso, pesante. fatiche. s.f. fatica; sforzo che si sostiene per compiere qualcosa di particolarmente impegnativo sul piano fisico e morale. fatte. s.m. fatto; azione o atto concreto. Fatti; cotto. fattebbèlle. locuz. fatti bello. fattèje. antiq. s.f. malia; pratica magica con la quale, nelle credenze medievali, si pretendeva di recare danni a persone o a cose. Fattura, incantesimo. fattizze. locuz. pezzo di legno molto spesso. fattóre. s.m. fattore; chi coadiuva l'imprenditore nell'esercizio dell'impresa agricola.

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fattúre. s.f. malia, fattura, stregoneria. fatturije. s.f. azienda agricola. Insieme dei fabbricati necessari a un'azienda agricola. fatuále. antiq. s.m. babbione, scioccone. faugnètte. s.m. venticello di favonio caldo. fauzo. agg. falso; che non corrisponde alla realtà e alla verità. faváre. locuz. persona di poco conto. favece. s.f. falce, attrezzo per tagliare a mano cereali ed erba, fornito di un manico ed una lama di acciaio arcuata con costola di rinforzo. favecióne. s.m. falcione per falciare l’erba. faveciulle. s.m. falcetto dimin. di falce; tipo di falce con lama molto curvata e corto manico di legno. Coltello di diverse dimensioni per potare rami. favètte. s.f. macco; fave sgusciate, cotte nell’acqua e ridotte in purea, si fanno con le bietole lessate, a Foggia si dice: “ ‘a favètte fáce mètte ‘u cuzzètte”. faveze. agg. falso; che non corrisponde alla realtà e alla verità. Sleale. favezetà. s.f. falsità; caratteristica di ciò che è falso. favezόne. s.m. detto di chi e falso, persona menzognere e bugiardo. favugne. s.m. favonio vento di ponente: “faugne”. favulatόre. s.m. novellatore; chi racconta novelle. favulètte. s.f. favola; breve narrazione in prosa o in versi, d’intento morale, avente per oggetto un fatto immaginato. favulle. s.f. fave di forma piccola. favurisce. v. favorire; invito a mangiare. Invito ad entrare. fazióne. locuz. soldato che fa la sentinella. faziunáte. v. agg. anche s.m. disposto; collocato, deciso, stabilito. Fazionato. fazzanúte. agg. robusto; che possiede forza, energia, detto di persona. fazzatóre. s.f. madia; mobile rustico consistente in una cassa rettangolare di legno munita superiormente da un coperchio sollevabile a cerniera, usato tradizionalmente nelle case di campagna per conservare farina e lievito per confezionare il pane, usata anche nei: “quaratine” per depositarvi il pane della vendita.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne fazze. v. faccio, fare. fazzulle de tèrre. s.m. fazzoletto di terra, campo molto piccolo. fazzulle. antiq. s.m. fazzuolo; fazzoletto; quadrato, specialmente di lino o di cotone, per soffiarsi il naso. Masseria. fèbbráje. s.m. febbraio. secondo mese dell'anno nel calendario gregoriano, di ventotto giorni (29 negli anni bisestili). fecatille. s.m. fegatino di animale. feccà. v. conficcare; ficcare, far entrare con forza, spec. chiodi. Imprimere, in senso psicologico: conficcare qlco. nella mente. Penetrare con forza. introdurre. feccáje. v. infilai; introdurre una gugliata di filo nella cruna di un ago. Ordinare su di un filo che le attraversa, perle e sim. Introdussi. feccanáse. s.m. ficcanaso; persona indiscreta che si intromette in cose che non la riguardano: Ficcanaso. feccáte. v. infilato. feche. s.m. fico; albero delle Urticali con corteccia grigia, foglie palmato - lobate e frutti a siconio dolci e carnosi. fechedignáre. s.m. colui che vendeva il fico d’india. fechedigne. s.m. ficodindia o fico d'India; pianta grassa delle Centrospermali, con foglie trasformate in spine e fusti appiattiti, verdi, simili a foglie successive. Frutto commestibile di tale pianta. fecóne. s.m. fico grande. fecúne. s.m. fichi grandi. fedà. v. sporcare, lordare: rendere sporco, imbrattare con cose che macchiano, insudiciano: sporcare la tovaglia di vino; sporcarsi la camicia di sugo. Imbrattare, insozzare, insudiciare. fède. s.f. vera; anello matrimoniale, parapetto posto attorno alla bocca del pozzo. fèdeche. antiq. s.m. fegato; grossa ghiandola dell'apparato digerente dei Vertebrati, posta nella parte superiore destra dell'addome, che produce la bile e interviene nel metabolismo. fedeline. antiq. s.m. capellini, maccheroni lunghi e sottili. fedeltà. s.f. fedeltà; caratteristica di chi è fedele. federechille. s.m. dimin. di Federico.

federiche. s.m. Federico; quattro anni dopo la morte di Federico I detto Barbarossa della famiglia di Hohenstaufen, nasce il nipote Federico II di Svevia, figlio di Enrico VI e Costanza d’Altavilla ultima erede normanna. Federico II erede del regno Normanno nasce nel 1194 a Jesi, Ancona nelle nostre Marche, e quando morì il padre Enrico VI, Federico aveva 4 anni, ma i feudali Germanici si rifiutarono di riconoscere il piccolo re come imperatore del Sacro Romano Impero Germanico. Re di Germania (1212-1250), imperatore del Sacro Romano Impero, re di Gerusalemme ecc. (1220-1250) Fu posti sotto la tutela di papa Innocenzo III, alla morte della mamma assunse la reggenza del regno Normanno, il 9 agosto del 1209 Federico sposò a Palermo Costanza d’Aragona di dieci anni più grande di lui. Nel 1215 fu riconosciuto, come già suo padre, re di Germania, d’Italia e di Sicilia, Federico fu incoronato re ad Aix-la-Chapelle (ora Aachen) nel 1212, e nel 1220 a soli ventisei anni, fu a sua volta incoronato imperatore di Roma da papa Innocenzo III. Per la nostra storia scelse la Capitanata, la scelse come sede del regno, perché rappresentava il luogo ideale per controllare Roma del Papa e il resto d’Italia. Nel 1223 Federico II ordinò che Foggia divenisse sede Regale e Imperiale ove acquistò splendore. Federico fu guerriero, poeta, filosofo, morì il 13 dicembre del 1250 nel Castel Fiorentino tra Lucera e, (FG) ad appena cinquanta anni. Prima di morire dispose che il suo cuore fosse donato alla città di Foggia dove rimase racchiuso in un’urna nella cattedrale, a testimonianza dell’amore per Foggia fino al 1731 dove l’urna andò distrutta a causa del terremoto. Mentre il suo corpo fu trasportato a Palermo, ove si trova tuttora nel sarcofago della cattedrale accanto agli altri famigliari. Alla sua morte il Regno di Sicilia passò al figlio Corrado IV. fedite. v. agg. anche s.m. ferito; che (o Chi) ha subito una o più ferite, anche: “fejède”. fedóre. s.f. fedora opera di Umberto Giordano musicista foggiano. fegatille. s.m. fegatino; fegato di pollo, piccione o altro volatile.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne fèghete. s.m. fegato; grossa ghiandola dell'apparato digerente dei Vertebrati, posta nella parte superiore destra dell'addome, che produce la bile e interviene nel metabolismo. fegúre. s.f. immagine; forma esteriore di un corpo percepita con i sensi, specialmente con la vista. fegurine. s.f. figurina. piccola immagine di vario soggetto stampata su cartoncino, acclusa a prodotti commerciali o venduta in buste chiuse. feja feje. mdd. scappare da tutte le parti. feje. v. fuggi: “fúje fúje tande t’acchiappe a ‘ndò scappà”. fejède. v. agg. s.m. ferito; che (o Chi) ha subito una o più ferite. fejúte. v. fuggito; chi fugge: “se né fujúte ‘u cacarόne”. felà. locuz. filare; filarsela, svignarsela. felabustire. s.m. filibustiere, avventuriere senza scrupoli. felacce. s.m. sfilaccio; cotone sfilacciato. felacciáte. v. anche agg. s.m. sfilacciato; ridotto in filacce. Cotone o altro ricavato dalla sfilacciatura degli stracci. felagnóne. s.m. trave di legno squadrato. felarce. locuz. piccolo filo di cotone o di lana. felarce. s.m. piccolo filo di cotone o di lana. feláre. locuz. dolore lombare. Solchi di piante. felarècce. s.f. ferramenta; negozio in cui si vendono oggetti di ferro e simili. felatille. s.f. pasta, spaghetti. maccherone sottile. fèle e dinde. locuz. parlare con sdegno, avere l’amaro in bocca: “ ne ce jènne chè tène ‘u fèle e dinde”. fèle. s.f. bile; liquido giallo-verdastro, secreto dal fegato, che si raccoglie nella cistifellea. Fiele. Collera, stizza. felebbete. s.f. flebite; infiammazione delle parti venose. felebèrte. s.m. Filiberto. felece. s.m. Felice. felecille. s.m. dimin. di Felice. felèlle. s.f. faldelle; strisce di stoffa uso garza per medicazioni. feleppáte. s.f. maglia intima felpata. feleppìne. s.f. corrente d'aria fredda.

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felettatúre. s.f. filettatura filettare; insieme dei filetti che ornano qlco. Operazione meccanica atta a fornire dei filetti viti, dadi e simile. Parte filettata di tali pezzi. felètte de purche. s.m. filetto di maiale. felètte. s.m. filetto di carne, lombo. felice. s.m. Felice Stella, nasce a Foggia il (03.03.1951). Capo Reparto operativo dei Vigili del Fuoco, docente presso I.P.S.I.A. A. Pacinotti di Foggia, docente dell’Università del Crocese, dialettologo, scrittore, poeta e lessicografo foggiano, autore di questo vocabolario. Uno dei cinque fondatori dell’Università del Crocese di Foggia con Giuseppe Esposto, Gaetano Saracino, Michele dell’Anno e Alessandra Leone. C’è un detto foggiano che dice: “Felice si saláte cumè na lice”. felijà. v. affettare; minacciare di fregiare con il coltello. felinije. s.f. fuliggine; deposito nerastro che aderisce specialmente ai camini e alle caldaie, costituito da particelle di carbone che si formano nella combustione incompleta delle sostanze bruciate. Felippe Corridoni. s.m. Filippo Corridoni, sindacalista decorato con medaglia d’oro al valor militare caduto il 23 ottobre del 1915 durante un combattimento sul carso, alla trincea delle frasche. I foggiani gli hanno dedicato un monumento che si erge in piazza Sant’Eligio nella zona Croci della nostra cara e vecchia Foggia. felire. s.m. girafiliera; attrezzo da officina per far ruotare manualmente una filiera e filettare esternamente tubi, bulloni e simili. felìtte. s.f. gambe; parte dell'arto inferiore dell'uomo dal ginocchio al piede. L'arto inferiore. felitte. s.m. anche agg. insetticida; sostanza o miscuglio di sostanze impiegate per combattere gli insetti dannosi. fèlle fèlle. mdd. a fette. fèlle. s.f. fetta; parte di cibo larga e di vario spessore separata con un taglio: una fetta di pane, di melone. fellóne. agg. scellerato; che si è macchiato di atroci delitti. Infame, sciagurato. felluzze. s.f. fetta piccola.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne fellόne. agg. anche s.m. scellerato; che si è macchiato di atroci delitti. Infame. felóne. s.m. filone di pane. felosce. s.m. velo; tessuto finissimo e trasparente, di cotone, seta o altra fibra Pezzo di tale tessuto, usato per scopi particolari nell'abbigliamento femminile. felotte. s.m. i tre birilli in asse sul bigliardo. felúcce. s.m/f. Raffaele o Raffaella. felungine. s.m. dim. di filone; forma bislunga di pane di media pezzatura (100- 200 g). felúnne. locuz. cose che vanno per le lunghe. felusce. s.f. balza; striscia di stoffa posta per ornamento in fondo a vesti femminili, tende e simile. felόne. s.m. filone; pezzatura di pane comune di forma allungata (500-1000 g). femmenajúlle. s.m. donnaiolo; chi corteggia assiduamente e con successo le donne. femmenazze. s.f. donna o ragazza formosa e bella. fèmmene. s.f. femmina; chi è di sesso femminile. femmenèlle. s.f. connetta, donna di poco conto. femmenine. s.m. v. effeminato, o effeminato; che ha atteggiamenti di tipo femminile. femmenire. s.m. donnaiolo; chi corteggia assiduamente e con successo le donne. femmenόne. s.f. donna bellissima, ottima massaia. fenariglije. s.m. sedimento; strato di sostanza solida che si deposita per gravità sul fondo di un recipiente contenente un liquido torbido: “fenerigghije”. fenènne. v. finendo. fenèsce. v. finire: portare a termine a compimento. Terminare. fenèstre. s.f. finestra; apertura nelle pareti degli edifici per aerazione e illuminazione, e i battenti che servono per aprire e chiudere. fenestrèle. s.f. finestrella dimin. di finestra; piccola. fenestrille s.m. finestrino dimin. di finestra; apertura, analoga a una piccola finestra. fenestrine. s.f. una delle due finestre facente parte della porta nella casa a pianterreno, abitazione a schiera costruite nella maggior parte verso la metà dell’ottocento.

fenestróne. s.m. sopralluce posto sulla porta della casa a pianterreno nelle abitazioni a schiera. Persona che gli mancano i denti incisivi. fenèzze. antiq. s.m. favore; benevolenza, preferenza, simpatia. fenije. v. finì. feniscele. v. smettila; interrompere momentaneamente o definitivamente. fenocchije. s.m. finocchio; pianta erbacea perenne delle Umbellali con foglie divise in lobi filiformi, fiori gialli e semi aromatici e piccanti. Finocchio dolce, varietà coltivata per le guaine fogliari carnose e bianche commestibili. Omosessuale maschile. fenólle. antiq. s.f. vezz. di Serafina. fenόre. s.f. usura; eccessivo interesse richiesto per una somma data in prestito. Lucro. Guadagno. fenucchije. s.m. finocchi. fenucchille. s.m. finocchietti d’orto o di campagna. fenúte. v. finito voce verbale. fenzijóne. s.f. finzione. simulazione, doppiezza. fenzine vine. mdd. fino a quando vieni. fenzine. locuz. fino a quando vieni. fenόre. s.f. usura; eccessivo interesse richiesto per una somma data in prestito. lucro. ferarècce. s.f. ferramenta; negozio in cui si vendono oggetti di ferro, arnesi e simili. ferdenande. s.m. Ferdinando; nel 1767 Ferdinando IV di Borbone figlio di Carlo III di Borbone sposò Maria Carolina. asceso al trono di Napoli, onorò la nostra Città nel 1797, trattenendosi circa tre mesi e mezzo. Lo splendore della Corte, che seguiva in tale circostanza il Sovrano, si manifestò mediante tanto lusso e tante feste, per cui si può dire che, in quell’occasione, la vita nella città di Foggia sia stata simile a quella della Capitale del Regno. Questa lunga permanenza della Corte del Re a Foggia offrì la fausta circostanza delle nozze del Principe Ereditario, Francesco Gennaro, con Maria Clementina, Arciduchessa d’Austria, figlia di Leopoldo I II, Imperatore di Germania. A tal proposito vennero da Napoli dei paratori (coloro che hanno il compito di

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne addobbare chiese e palazzi pubblici) e il sacro Tempio si poté ammirare tutto adorno di broccati d’oro. Sull’Altare Maggiore, dominato dall’alto dall’Augusta Padrona della Città MARIA SANTISSIMA dell’ICONAVETERE, fu innalzata una complessa e imponente struttura. Altro personaggio Ferdinando Rosati, odiava molti i borboni, fu arrestato a seguito di una spiata del brigadiere Fuiano. Ma il 17 gennaio del 1815 lasciò il carcere di Foggia e fu trasferito a Lucera per motivi di sicurezza insieme a tanti altri compagni. Il Rosati fu liberato appena proclamata l’Unità d’Italia e fu nominato direttore didattico della scuola elementare di Foggia. ferfeláte. s.m. fildiferro. o fil di ferro; trafilato di acciaio dolce, a sezione circolare, del diametro di qualche millimetro, con vari usi ad applicazioni. ferì. v. ferire; colpire causando una ferita. fèrije. s.f. ferie; nel calendario liturgico cattolico, ogni giorno della settimana non festivo. Periodo di riposa a cui diritto il lavoratore. ferijúse. agg. furioso; preso da furore, ira o furia. Furente, furibondo. ferlizze. s.m. sgabello d’arbusto selvatico, fatto di frutice, pianta legnosa si chiama anche “frevele”, a Foggia c’è un detto che dice: “ ‘i ferlizze annanze e ‘i sègge arrète ”. fermà. v. firmare, fermare. fèrme a fèrme. locuz. ben sistemata. Dare uno schiaffo forte. fèrme. locuz. non muoverti. fernecà. v. formicolare, fissato a pensare su di un dato argomento. fernèje. v. finire; portare a termine, a compimento. Terminare, ultimare. fernève. v. finiva, terminava. fernije. v. terminai, finì. fernúte. v. finito, terminato. ferrà. v. ferrare; applicare i ferri agli zoccoli del cavallo. fèrracavalle. s.m. maniscalco; chi costruisce e applica i ferri agli zoccoli dei cavalli. ferracce. s.m. ferraccio; pegg. di ferro. Ghisa. ferraglije. s.f. Quantità di rottami di ferro. fèrraguste. s.m. ferragosto; festa del 15 agosto in onore dell'Assunta e periodo festivo

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esteso ai giorni precedenti e seguenti tale festa. ferrajulle. s.m. operaio carpentiere. ferráre. agg. ferraio; che lavora il ferro. Fabbro. ferrarècce. s.m. negozio di ferramenta. ferráte. agg. s.m. ferrato; rinforzato e armato di ferro. ferratúre. s.f. ferratura; operazione del ferrare, le parti di ferro di un manufatto di legno. ferrètte. s.m. fermacapelli; ferretto per fermare i capelli. ferriáte. s.f. inferriata. ferrire. s.m. stabilimento siderurgico per la lavorazione dei lingotti di ferro. fèrrovije. s.f. ferrovia; il 5 agosto 1863 fu inaugurata la linea Ferroviaria FoggiaPescara. La locomotiva n. 271 R.A. (Rete Adriatica) del peso di 260 cantari, pari a q. 210, giunse a Manfredonia via mare, venne trasportata a Foggia trainata da quaranta buoi messi a disposizione dal sindaco di Foggia Raffaele Cannarono. ferrovire. s.m/f. addetto al servizio nelle ferrovie. ferrumenà. locuz. saldare a fuoco. fèrruvire. s.m. ferroviere; dipendente di azienda ferroviaria. fèrse. antiq. s.f. frusta; lunga striscia di cuoio o corda intrecciata, fissata all'estremità di un bastone, usata per incitare gli animali da tiro e, un tempo, per percuotere le persone. Sferza. fervegghiazze. locuz. sentire freddo, principio di febbre. fèrze. s.f. striscia di tela perimetrale che unisce il sopra e sotto del materasso, strisce di teli che formavano un lenzuolo. ferzóle. s.f. padella; utensile da cucina costituito da un recipiente di forma circolare, poco profondo e munito di un lungo manico, usato spec. per friggere. ferόce. agg. feroce; crudele, inumano, spietato. fesarmoneche. s.f. fisarmonica; strumento musicale a tasti e a mantice, con un registro solo.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne fescèlle. s.f. cesta; tipo di canestro o paniere a sponde alte, intessuto di vimini, cestino di giunchi per ricotta o formaggio. fessacchiόne. s.m. fessacchiotte; detto di chi è sciocco, balordo, tonto. fessarije. s.f. fandonia; notizia inventata per burla o per vanteria. Bugia, frottola. fèsse. agg. anche s.m./f. fesso; detto di chi è sciocco, balordo, tonto. Fare fesso qualcuno. La vulva della donna. fessetudene. s.f. fessitudine; condizione di fesso. fèsta strasse. s.f. festa senza risparmio con tante luci. festacchije. s.f. festa da ballo, trattenimenti famigliari di popolani durante il carnevale. fèste ‘i becchire. s.f. 1^ notte di nozze. “stasère ‘i spóse fanne ‘a fèste ‘i becchire”. fèste. s.f. festa; giorno di solennità per lieta ricorrenza. festeccióle. s.f. piccola feste. festenà. v. affrettare; aumentare la velocità, il movimento e simile. affrettato; fatto in fretta. festiccióle. s.m. tabernacoli a forma di piccole cappelle. festine. s.m. pranzo di nozze offerto agli invitati. Festa, trattenimento specialmente notturno e con balli. fète. s.m. fetore; puzzo forte e nauseante. fetècchije. s.f. cilecca azione che non riesce. Fallire. feteche. s.m. fegato; grossa ghiandola dell'apparato digerente dei Vertebrati, posta nella parte superiore destra dell'addome, che produce la bile e interviene nel metabolismo. fetènde. s.m. mascalzone; persona spregevole che compie azioni disoneste. Farabutto. fetenzije. s.f. sporcizia; caratteristica di sporco. fetì. s.m. fetore, puzza. fetì. s.m. fetore; puzzo forte e nauseante. fettà. s.m. fitto; affitto. fettene. s.f. fettina dim. di fetta; pezzo di carne di vitello o maiale. fettucce. s.m. dimin. di nastro, parte del nastro di una decorazione di tela di varie lunghezze.

fèvráre. s.m. febbraio; secondo mese dell'anno nel calendario gregoriano, di ventotto giorni, ventinove negli anni bisestili. fèzze. s.f. feccia; deposito melmoso che si forma nei vasi vinari per sedimentazione, posatura, deposito melmoso di olio, vino ed altro. fiacche. agg. fiacco; che non ha forza, vigore fisico o morale. Stanco, svogliato. fiammèlle. s.f. piccola fiamma. fiammifere. s.m. fiammifero; bastoncino di legno, con una capocchia rivestita di una miscela fosforica che si accende per fregamento. fianche. s.m. fianco; parte del corpo compresa tra l’ultima costa e l’anca: lato. fianchètte. locuz. quando si ha fame, Persona che ha fame. fiasche. s.f. bottiglia panciuta impagliata da 1 litro, fallire in una impresa. fiaschètte p’u viagge. s.f. borraccia; recipiente di vetro, alluminio atto a contenere bevande in genere. fiáte ‘o vinde. s.m. buttar via, sprecare, consumare il fiato, parlare inutilmente. fiáte. s.m. fiato; aria che si emette dai polmoni attraverso naso e bocca, durante il movimento di espirazione. fiatúse. agg. malinconico. o melanconico; che sente o è propenso a sentire malinconia. fibbije. s.f. fibbia; fermaglio di varia materia e forma usato per tener chiuse cinture, bracciali e simili. ficcanáse. s.m. ficcanaso; persona indiscreta che si intromette in cose che non la riguardano. Curioso. ficche. v. infilare; introdurre una gugliata di filo nella cruna di un ago. Introdurre qlco. fiche. s.f. vulva della donna. fico; albero delle Urticali con corteccia grigia, foglie palmato lobate e frutti a siconio dolci e carnosi. fide. s.f. fida, canone d’affitto dei terreni a pascolo ai tempi di Alfonso I d’Aragona. figghiastre. s.m. figliastro; figlio che il marito ebbe da altra moglie o la moglie da altro marito, nei confronti del nuovo coniuge. Il figlio di un solo genitore. figghiáte. v. figliata; partorito, avere un figlio.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne figghijà. v. partorire; espellere il feto al termine di una gravidanza. figghije. s.m. figlio; individuo di sesso maschile rispetto a chi l'ha generato, tanto nella specie umana che in quella animale. figghijeme. s.m. mio figlio. figghijesdèje. agg. anche s.m. filisteo; appartenente a un'antica popolazione stanziatasi sulle coste della Palestina. figghijóle. s.f. signorina; donna giovane non ancora sposata. Zitella. figghiulèlle. s.m. signorinella; giovane ragazza in età puberale. figuráre. s.m. calcografo, colui che stampa per mezzo di matrici in rame incise in incavo. fijacchèzze. s.f. fiacchezza; sentirsi fiacco. Svogliatezza, spossatezza, debolezza. fijatà. v. respirare. Parlare. “né fiatà tè sta citte!!”. fijáte. s.m. fiato; aria che si emette dai polmoni attraverso naso e bocca, durante il movimento di espirazione. Alito, respiro. Soffio di vento. fije. antiq. s.m. fetore; puzzo forte e nauseante. fijède. antiq. v. offendere; Ferire gravemente la dignità di qualcuno. Insultare, oltraggiare. Ferire; colpire causando una ferita: ferire qlcu. di coltello. fijóre de cavede. s.m. pomeriggio estivo; parte del giorno compresa tra il mezzogiorno e la sera. “contrόre”. fijóre de cavele. s.m. cavolfiore; varietà di cavolo a fusto eretto con foglie grosse nervatura mediana e infiorescenze giallicce. fijóre. s.m. fiore; organo della riproduzione delle piante Angiosperme costituito da foglie trasformate in sepali e petali e contenente stami e pistilli. Fiori d'arancio, simbolo delle nozze. Ragazza bella. fijuráje. s.m. fioraio; venditore di fiori. fijúre. s.m. fiori in genere. fijurille. s.m. fichi freschi settembrini. fila file. v. rasentare, sfiorare. filafante. s.f. sequela, serie di fatti sgradevoli che accadono uno di seguito all’altro. file. s.m. filo; manufatto per tessere, cucire e simile, allungato e sottile, che si trae mediante filatura da fibre tessili.

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finamunne. s.f. catastrofe; parte della tragedia classica in cui avviene lo scioglimento dell’intreccio. Sciagura gravissima calamità. finariglije. antiq. s.m. sedimento dei liquidi. fìne. s.m. fieno; erba di prato pascolo ed erbaio, tagliata, essiccata e conservata per l'alimentazione del bestiame. fineminde. s.m. finimenti; che bardano i cavalli o altri equini. finge. v. simulare; far parere che ci sia qualcosa che in realtà non c'è: simulare un sentimento. Fingere. finocchiètte. s.m. tarallo d’uova con semi di finocchio. fiocche. s.f. fiocco; fiocchi grandi che formano la falda di neve. fionde. s.f. fionda. antica arma da getto formata da due strisce di cuoio e da una tasca in cui era riposto il proiettile da lanciare. Arnese con cui spec. i ragazzi lanciano sassi, costituito da un legno o ferro biforcuto cui è assicurato un robusto elastico. fióre de cavede. s.m. pomeriggio estivo: “condróre”. fióre de latte. s.f. crema di latte. fire de Fogge. s.f. fiera; mercato locale periodico con vendita dei più svariati prodotti, tenuto per lo più in occasione di festività religiose. La tradizione attribuisce a Federico II di Svevia (1194- 1250) l’istituto della fiera di Foggia che si svolgeva annualmente al Piano delle Fosse; oggi piano della Croce davanti alla chiesa di san Giovanni Battista; successivamente il campo fiera si spostò a largo Pila e Croce tra l’attualmente l’Istit. Industriale Saverio Altamura, Palazzo degli Studi e Caserma Miale da Troia. Nel 1938 L’istituto divenne Ente Naz. Fiera di Foggia e venne ubicata dove sta attualmente, in via Bari. A Foggia si svolgevano anticamente due fiere principali: la fiera di maggio e la fiera di novembre chiamata di santa Caterina, quest’ultima si svolgeva nella zona croci a fianco alla chiesa delle Croci dove è ubicato attualmente il parco S. Anna. fire. s.f. fiera; mercato locale periodico con vendita dei più svariati prodotti, tenuto per lo

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne più in occasione di festività religiose: la fiera di S. Caterina. firre. s.m. ferro; metallo generalmente grigio diffuso in natura impiegato per la lavorazione di acciaio, ghisa ed altro. firrevècchije. s.m. ferrovecchio; chi compera e rivende ferro o oggetti vecchi. fisciù. s.m. fazzoletto del collo. fiste. locuz. capelli posticci. fistuche. s.f. festuca; fuscello di paglia. Pianta erbacea rizomatosa delle Graminacee coltivate per ortaggi. fite. s.m. puzzo, lezzo; persona cattiva. fitte. s.f. fitte dolorose; sensazione dolorosa che si manifesta d'improvviso. Trafittura. fiúme. s.m. fiume; corso perenne di acque adunate da corsi minori nati da sorgenti, laghi o ghiacciai, che scorre verso il mare, un lago o verso un fiume più grande nel quale s'immette. fiuráje. s.m. fioraio; venditore di fiori. fiúre. s.m. fiori. flanèlle. s.f. flanella; stoffa di lana o cotone a trama piuttosto rada, non rasata dal diritto. flavizije. agg. anche s.m. biondo; che ha un colore intermedio fra il giallo e il castano chiaro, con gradazioni diverse: detto specialmente di capelli, barba e simili. flosce. s.m. fili per fare le calze con i ferri a mano. focanganne. v. soffocare; impedire di respirare, strozzare la gola con le mani. fóche. s.f. foca; muoversi goffamente. focόne. s.m. camino; impianto domestico ove si accende il fuoco, per cucinare o riscaldare, ricavato nello spessore del muro o posto a ridosso del muro stesso. fogge. s.f. da Fovea (luogo acquoso o pantano) città della puglia, alt. 76 m. dal livello del mare, Foggia; nasce attorno all’anno mille con la caduta dell’impero Romano d’Occidente la città di Arpi viene saccheggiata e rapinata prima dai Goti e poi dai Longobardi che contribuirono alla sua distruzione. Così gli arpani, abbandonarono la primitiva città, cominciando ad emigrare in un luogo più basso distante sette miglia rispetto alle rovine di Arpi in nuove terre paludose,

che dapprima assunse il nome di nuova Arpi e dopo di quello di Fogia. Nel 1700 Foggia era la seconda città del regno di Napoli ed era in stretto rapporto con la capitale. Modo, maniera: foggia di parlare. Aspetto esteriore di qlco.: abito di foggia strana. Moda, maniera di vestire. fogghije. s.f. foglie; organo delle piante superiori, generalmente di forma laminare e di color verde, in cui si compie la funzione clorofilliana e la respirazione. fogghjemisckáte. s.f. verdure selvatiche commestibili, ve ne sono diciotto qualità. fogliamolle. s.f. bietola o bieta; varietà di barbabietola da orto, le cui foglie hanno coste fogliari bianche larghe e carnose, commestibili. Barbabietola. fogliamorte. s.f. foglia morta, secca. fóje. s.f. cupidigia. sfrenato e intenso desiderio di beni e piaceri materiali: cupidigia di denaro. Avidità. folaghe. s.f. folaga; uccello palustre nero con una macchiolina bianca sulla fronte. fondèrije. s.f. fonderia; stabilimento metallurgico per la fusione dei metalli. fonfóne. locuz. vivanda bocconcino buono. fonze. s.m. Alfonso. forbuttà. v. ingiuriare; offendere con ingiurie. Insultare, oltraggiare. Fare torto, danno. Scambiarsi ingiurie. forche d’u carruzze. s.f. forca del carretto a due denti per fissare le redini e per appendere la bisaccia. forche. s.f. forca; attrezzo per rimuovere foraggi, paglia, letame e simile costituito da tre o quattro denti di ferro collegati a un manico di legno. Patibolo per l'impiccagione formato da uno o due legni fissi in terra alla cui sommità è posto un altro legno trasversale da cui pende la corda con il cappio. fóre. v.tr. eliminare; togliere, rimuovere. Ammazzare. Fuori. fóremáne. s.m. lato sinistro del carretto, piccolo cavallo che viene attaccato al carretto fuori dalle stanghe per abituarlo a tirare, si dice anche; “valanzine”. forèste. s.f. foresta; grande estensione di terreno coperta da alberi. Selva.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne forfere. s.f. forfora; prodotto di desquamazione dello strato corneo del cuoio capelluto. forge. s.f. fucina; focolare a carbone, con aria insufflata, su cui i fabbri arroventano il ferro per batterlo all'incudine. forme de cáse. s.f. girella di cacio, oggetto a forma di piccolo cerchio di compensato dove si mette a stagionare il formaggio. formedáte. v.tr. temere, temuto; provare una sensazione di timore o turbamento aspettando che avvenga qlco. di spiacevole o che si vorrebbe evitare. formiche. s.m. Negli anni 50 e sessanta era l’unico venditore e addetto alle pompe funebri forniti dall'esperienza, o di rappresentare invenzioni sue proprie in immagini sensibili. foss’a madonne. locuz. pronuncia di un desiderio. fossa granáje. s.f. fossa; a Foggia vi erano 1000 fosse di diversa capacità. La più grande era la santa Barbara con oltre quattromila tomoli di grano; la Cinciarella, la Puzzolente, la Caracciolo, la santo Stefano ed altre. Ogni fossa era così composta: diametro dell’imboccatura era più di un metro (da m. 1,20 a m. 1,30), tale larghezza era uguale fino a due metri di profondità. Poi si allargava fino a raggiungere il diametro di 6 o 7 metri e la profondità pure di 7 metri. La capacità complessiva di tutte le fosse oltrepassavano i 400.000 (quattrocentomila) quintali di grano, pari a circa un milione di (tomoli) ogni tomolo equivaleva alla capacità di circa 45 litri, pari a 46\48 kg. a secondo la grandezza del grano. Attualmente di fosse c’è né ancora una davanti alla chiesa di san Giovanni Battista sul lato sinistro guardando la chiesa. fotte. v. sfottere; ingannare, imbrogliare. Possedere sessualmente. Avere rapporti sessuali. futtúte. s.m. fottuto. frabbecatόre. s.m. muratore; operaio addetto alla costruzione di opere in muratura. frabbeche. s.f. fabbrica; cantiere edile. fracasse. s.f. fricassea; vivanda fatta di carne, verdura o altro, sminuzzata e cotta in stufato con salsa a base d'uovo e succo di limone. fracchiaccόne. s.m. uomo alto e obeso.

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fracchije. s.f. erba da foraggio. A san Marco in lamis (FG) il giorno del venerdì santo esce la processione della madonna dell’addolorata, i sammarchesi fanno le “fracchije” per poi bruciarle durante la processione, sono dei coni fatti con pali di legno messi su due ruote che possono pesare anche centocinquanta quintali con lunghezza di 25 metri, e alte tre o quattro metri, tenute da anelli di ferro e tirate con funi dai sammarchesi, uno spettacolo da non perdersi. fraccomede. agg. pigro; di persona restia ad agire, a prendere iniziative, a muoversi. fraccuráde. s.m. fantoccio di legno o di cenci privo di piedi, manichino fatto a imitazione della figura umana con cenci, legno ed altri materiali. Pupazzo. fracete. agg. fracido; andato a male. Marcio, putrefatto. Molto bagnato: abito fradicio. Ubriaco completamente ubriaco. fradete. s.m. tuo fratello. fragagghije. s.f. cose alla rinfusa. fraganze. s.m. odore. sensazione provocata dal contatto di molecole di sostanze volatili con l'organo dell'olfatto: un delizioso odore di viole. fraglije. antiq. s.f. confraternita; associazione di laici avente per fine pratiche di carità e culto. fraguláre. s.m. venditore di fragole. fragule. s.f. fragola; pianta erbacea delle Rosali con foglie composte seghettate con peli lucenti e infruttescenze rosse commestibili. frajóne. s.m. neonato sottopeso: “ ‘U figghije de ‘ngurnatèlle e náte frajóne”. frále. agg. frale; fragile, debole. france. s.f. stato Europeo. francescáne. agg. francescano; proprio di S. Francesco d'Assisi e dei suoi seguaci. Che si fonda sull'amore per ogni essere del creato, sulla povertà e semplicità di vita. Appartenente a uno degli ordini che si ispirano alle regole di S. Francesco. francèse. agg. o s.m. francese; della Francia. franche. agg. buono; che si considera conforme ai principi morali. franchebulle. s.m. francobollo; piccolo rettangolo di carta filigranata o no, recante su una faccia una vignetta con dicitura e sull'altra

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne uno strato gommato, da applicare sulla corrispondenza postale. franchine. s.m. dimin. di Francesco. franciscke Paule. s.m. Francesco Paolo Iacuzio, nasce a Foggia (1787-1853) Presidente della suprema magistratura della Capitanata, fu acceso nemico del regime borbonico, gran maestro dell’ordine dei carbonari che avevano come simbolo la bandiera rossa, turchina e nera, il tricolore dei carbonari italiani. Nel 1799, nacque a Foggia la prima società segreta chiamata” L’amor nascente”, che poi si diramò in altre quattordici sezioni, con nomi diversi: “I militi”. “ I figli di Orazio al ponte”, “L’amore della virtù”, “Virtù perseguitata”, “Virtù premiata”, “I figli della patria”, ecc… franciscke. s.m. Francesco, nel giugno del 1797 ci fu il matrimonio tra Francesco I e Maria Clementina d’Austria. Altro personaggio Francesco Manolla era un bravissimo medico chirurgo specializzato in ginecologia, curava la gente con molta umanità, le persone che non potevano pagare li visitava e curava gratuitamente. Fu Assessore ed ufficiale sanitario, fece emanare un ordine per proibire alle lavandaie di lavare e sciorinare la biancheria in città. Personalmente controllava tale divieto e spesso fuggiva dei panni stesi in città. Nel 1884, durante il colera si prodigò a curare i malati, insegnando ai foggiani i modi per prevenire le malattie. Quando si accorse che la malattia andava sempre più prodigandosi fece istituire delle cucine pubbliche per la distribuzione gratuita delle razioni per una maggiore igiene alimentare. Dopo l’epidemia colerica, il prefetto di Foggia li voleva consegnare la Croce di Cavaliere della corona d’Italia. La rifiutò dicendo: Sono medico e ritengo di aver fatto soltanto il mio dovere”. francucce. antiq. s.m. vezz. di Francesco. frappa. s.f. grossa cialda. fratande. locuz. nel frattempo. fráte de latte. s.m. fratello di latte, allattato dalla medesima balia. fráte. s.m. frate; religioso di un ordine monastico cattolico. Monaco. Fratello Ciascuna delle persone di sesso maschile nate dallo stesso padre e dalla stessa madre.

frátecucine. antiq. s.m. cugino di primo grado. frateme. locuz. mio fratello. fratete. s.m. tuo fratello. fratille. s.m. confratello di una stessa confraternita. Fratello. frattaglije. s.f. frattaglie, interiore degli animali macellati, cuore, fegato, rognoni, cervello. frattáme. s.f. scarti di provolone, salame, salsiccia. frattande. locuz. nel frattempo. fravele. antiq. agg. friabile; di tutto ciò che, per scarsa coesione, può ridursi in briciole. fravelóne. s.m. persona non in gamba e di alta statura. frecà. v. tr. rubare; prendere con la violenza o di nascosto ciò che appartiene ad altri. Rapporto sessuale. frecàte. s.m. rapporto sessuale si può dire anche: “chiaváte, scupáte, chiandèlle, ‘nzapunà, sciammèrghe, ‘nzapunáte”. Rubato. frecatúre. s.f. fregatura; atto del fregare qualcosa. Danno, inganno, imbroglio. freddelúse. agg. freddoloso; che soffre il freddo. frèdúcce. vezz. di Alfredo. fregedè. s.m. frigorifero; mobile o locale per la conservazione degli alimenti, nel cui interno, mediante una macchina frigorifera, si mantiene una temperatura inferiore a quella ambiente. frenà. s.f. colpo di freno. frenáte. s.f. frenata Azionamento dei freni di un veicolo. frène. s.m. freno; finimento al quale si attaccano le redini per guidare gli animali. Morso. Mordere il, rodere il freno. frenechià. v. intr. pensare; possedere e utilizzare precise facoltà mentali. frenesije. s.f. frenesia; capriccio smanioso o irragionevole. fresà. v. tr. fresare; lavorare con la fresatrice. freschètte. s.m. freschetto; un poco di aria fresca. freschettόne. s.m. persona grossa e alta. freschulille. s.m. freddino. fresckà. v. intr. fischiare; emettere o produrre un suono acuto e sibilante: fischiare con le labbra. Fischio.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne fresckále. s.m. aggeggi del collare del cavallo, s’infilano nelle stanghe del carretto e vengono bloccati dalle: “lozze”. fresckóne. s.m. fischione; uccello affine all'anatra, con abitudini notturne, diffuso persona alta e ignorante. fresculèlle. s.f. ragazza sfacciata. fresèlle. s.m. tarallini con semi di anice o finocchio che vendono per strada i: “taralláre”. fresijìlle. s.m. nastrino dimin. di nastro. Parte del nastro di una decorazione od onorificenza, che si porta per distintivo sul petto o all'occhiello. frettáte de spaghètte s.f. frittata di spaghetti; primo piatto tipicamente foggiano si prende una pentola e si fa bollire l’acqua per cuocere gli spaghetti, si mette il sale quando basta e si tolgono un po’ al dente, nel frattempo si prende una zuppiera si sbattono le uova, si mette il formaggio e la mozzarella tagliata a dadini. Si mangiano gli spaghetti e si mescolano nel composto. Poi in una bella padella media si mette la basta dell’olio, si fa riscaldare per bene e si fa la frittata. Si fa dorare prima un lato e poi l’altro. frettáte. s.f. frittata; pietanza a base di uova sbattute, spesso arricchita con verdure o altri ingredienti, cotta in padella con olio o burro, di forma tondeggiante. Combinare un guaio. frettatèlle. s.f. piccola frittata. frettene. s.f. ferrettino che si mette nei capelli delle donne. frèva magnarèlle. s.f. febbre giovanile che sviluppa l’appetito. frève da cavalle. s.f. febbre da cavallo, molto alta. frève. s.f. febbre; aumento della temperatura corporea dovuto a malattia. frevegghiazze. s.f. tremito che precede la febbre. frèvele. s.f. feola; è la spiga della “Croscke” frutice, piccolo arbusto si dice anche “Ferlizze”. frèvelóne. antiq. s.m. frullane in uso nei mulini. frevozze. s.f. decimi di febbre.

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frezzecà. locuz. muoversi agevolmente: “ogge ne rièsce a frezzecarme”. frezzecarόle. s.f. lappa, nome di alcune piante con foglie grandi, fiori in capolini sferici con brattee uncinate che si attaccano al vello degli animali, grosse radici carnose con proprietà diuretiche e depurative. Lappola. Donna pimpante si dice anche: “frezzecarèlle”. frezzóle. s.f. padella; utensile da cucina costituito da un recipiente di forma circolare, poco profondo e munito di un lungo manico, usato spec. per friggere. fridde. agg. freddo; che comunica una sensazione contraria a quella del caldo a causa della temperatura inferiore a quella normale o ambientale. frigidè. s.m. frigorifero; mobile o locale per la conservazione degli alimenti, nel cui interno, mediante una macchina frigorifera, si mantiene una temperatura inferiore a quella ambiente. frignóne. s.m. uomo babbeo. frijaóve. s.m. tegamino; piccolo tegame con sponda, usato specialmente per cuocere le uova. frijarille. s.m. piccoli peperoncini verdi. frije. v.tr. friggere; cuocere in padella o tegame, immergendo in olio o grasso bollente. fringuèlle s.m. fringuello; piccolo uccello dal canto melodioso con dorso bruno e petto rossiccio. frischètte. s.m. fischietto; dimin. di fischio. oggettino metallico, di legno o plastica per fischiare. frischijà. s.f. frescheggiare; godersi il fresco. frisckà. v. intr. fischiare; emettere o produrre un suono acuto e sibilante. frisckále. s.m. listello sottile striscia di cuoio del cavallo. frisckáte. s.f. fischiata; fischio, spec. di richiamo o di riconoscimento. friscke de rècchije. s.m. fischio d’orecchie; suono lungo è sottile prodotto dall’uomo. Nella credenza popolare foggiana quando si ha il fischio d’orecchio significa che qualcuno sta parlando bene di te. Mentre quando una persona ha un singhiozzo significa che qualcuno sta parlando male di te, friscke. agg. anche s.m. fresco; di ciò che ha una temperatura gradevole, tra caldo e freddo.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne Fischio suono lungo e sottile prodotto da persone, animali o cose. Prendere fischi per fiaschi, fare una grossa svista. Strumento per fischiare. Stare in galera. frisckule. s.m. filtri di giunchi usati negli oleifici. frisckúre. s.f. frescura; aria o brezza fresca. frisculèlle. s.f. donna di facile costume. fritte ‘nduráte. locuz. cotoletta indorata negli uova sbattute prima di friggerla. fritte. v. anche agg. fritto; cotto in padella in olio o grasso bollente. frivele. s.f. scheggia; frammento di legno, pietra o sim. che si stacca da un corpo. fróce chè assemmègghjene dúje tubbe”. fróce. s.f. frogia; narice umana, specialmente dilatata. narice degli equini: “ tène dóje fróce chè assemmègghjene dúje tubbe”. frondizze. s.f. bandella, piastra metallica infissa su imposte, recante all’estremità un anello che si fissa sui cardini. fronn’e limóne. mdd. vecchia canzone della malavita foggiana. fronne. s.f. fronda; ramoscello con foglie. Tutte le foglie e i rami di un albero. fruffrù. s.m. biscotto di pasta frolla con strato di cioccolato. frufrè. locuz. contratto della luce, che l’Enel. forniva negli anni 40/50/60 senza limite di consumo da £ 70/80 il mese. Alla spicciolata frugulagghje. s.f. briciola; minuto frammento di cibo, spec. di pane. Quantità minima di materiale. frugulóne. s.m. arnese di metallo per cernere la crusca dalla farina. frundále. s.f. frontale; parte della briglia che è sotto gli orecchi del cavallo e passa per la fronte. frundine. s.f. frontino; ornamento femminile di osso o plastica rivestito di crogrè, che si porta sui capelli. frundire. s.f. frontiera; linea di confine che delimita il territorio di uno Stato. frungille. antiq. s.m. fringuello; piccolo uccello dal canto melodioso con dorso bruno e petto rossiccio. fruntijizze. antiq. s.f. spranga; sbarra di ferro o legno, traversa per chiudere o tener sprangato usci e simile.

frunzì. v. fronteggiare; combattere, contrastare: fronteggiare il nemico. Star di fronte. frusce d’acque. s.m. scroscio; violenta e rumorosa caduta d'acqua: uno scroscio di pioggia. frusce de rècchije. s.m. sibilo; fischio all’orecchio acuto, sottile e continuo. frusce de scópe. s.f. fruscolo; erba campestre fatta di cannucce con la gli scopari confezionano le scope. frúsce. s.m. fruscio; ronzio; gioco a carte con quattro carte dello stesso colore ecc… Anche indossare un vestito nuovo: “chè bbèlle frusce che tè fatte”. fruscke. s.f. erba campestre con la quale i crocesi confezionavano le scope. fruschele. s.f. bestia; animale in senso generico, asino, cavallo ecc... fruscià. locuz. spendere senza nessuna importanza. frusciaminde. s.m. il modo di spendere. frusciáte. s.f. chi ha speso o sperperato tutto. fruscióne. locuz. chi spende molto: “ne ce jènne appirze a quille chè éje nu fruscióne”. fruscke. s.f. cavalla; femmina del cavallo. frusckèlle. locuz. ragazza poco seria. fruscóle. antiq. locuz. giunti in uso presso gli olifici: “drappiti”. frustà. v. tr. frustare; percuotere con la frusta: frustare un animale. Sferzare. frustáne. antiq. s.m. fustagno; panno di poco pregio, stoffa grossa di cotone con faccia vellutata e l’altra no. frustáte. s.f. frustata; colpo di frusta. fruste da cucine. s.f. frusta utensile da cucina per far montare la panna, l'albume delle uova e sim., costituito da fili di ottone ripiegati e fermati al manico. fruste. s.f. frusta; lunga striscia di cuoio o corda intrecciata, fissata all'estremità di un bastone, usata per incitare gli animali da tiro, un tempo, per percuotere le persone. Sferza. frustère. agg. ; anche s.m. forestiera; che (o Chi) proviene da un paese diverso da quello in cui attualmente si trova. frustene. s.m. frustino; bacchetta flessibile ricoperta di pelle, usata per incitare il cavallo.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne frustire. agg. anche s.m. forestiero; che (o Chi) proviene da un paese diverso da quello in cui attualmente si trova. fruttajulle. s.m. fruttivendolo; venditore di frutta e ortaggi. fruttajόle. s.f. fruttaiola; venditrice di frutta e ortaggi. frutte de l’ucchije. s.m. bulbo; bulbo oculare, nella cavità orbitale, sfera in cui è posta la cornea. frútte de máre. s.m. frutti di mare, molluschi commestibili, ricci di mare e certi tipi di gamberi. frutte. s.m. frutto/a. prodotto della terra. Parte di talune piante contenente gli ovuli trasformati in semi: frutto deiscente, indeiscente. Prodotto commestibile di talune piante: la polpa, il nocciolo del frutto. Profitto, rendita. fruttire. s.f. fruttiera; grande piatto o vassoi per portare la frutta in tavola. fruvulóne. s.m. buratto, arnese usato anticamente dai foggiani per dividere la crusca dalla farina. fucáce. agg. focoso; pieno di fuoco, facile ad accendersi. Caldo, impetuoso, veemente. fucagne. s.m. camino sito nel padiglione. fucarille. s.m. fuocherello; piccolo fuoco. fucarine. s.m. focolare; nelle case rustiche, piano di pietre o di mattoni per accendervi il fuoco. fucarúle. s.m. focolare domestico, una nicchia scavata nella parete dove si cucinava. fuceláre. s.m. armaiolo; chi fabbrica o vende armi. fucètele. s.m. beccafico, uccello che si nutre di fico. fuche d’arteficie. s.m. fuoco d'artificio, artificiale, fuochi, fatti con polvere pirica e variamente colorati per feste e simile. fuche de sant’Antonije; s.m. fuoco di Sant’Antonio; noto anche come, herpes zoster è causato dallo stesso virus della varicella, che resta nell'organismo dopo la guarigione della malattia infantile e, in genere quando il soggetto raggiunge l'età adulta, attacca una fibra nervosa sensoriale. Sulla pelle che si trova al di sopra del percorso del nervo, qualche giorno dopo l'inizio dei disturbi si formano delle vescicole, accompagnate da

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dolore e intorpidimento o ipersensibilità. Successivamente le vescicole formano croste che si asciugano dopo 5-10 giorni. fuche de pagghije. s.m. fuoco di paglia, che dura poco; sentimento molto intenso ma non duraturo. | fuche. s.m. fuoco o foco; complesso degli effetti calorici e luminosi prodotti dalla combustione. fuchijèje. locuz. sentire caldo, andare in calore. fuchiste. s.m. fuochista o fochista; chi alimenta una caldaia a vapore. fuchúse. agg. focoso; pieno di fuoco, facile ad accendersi. Caldo impetuoso, veemente. fucile subbaque. s.m. fucile subacqueo, arma subacquea a molla, per lanciare piccole fiocine. fucile. s.m. fucile; arma da fuoco portatile di piccolo calibro e canna lunga d'acciaio. fucóre. s.m. irritazione cutanea. fucόne. s.m. camino che si usava nel rione croci di forma quadrato e composto di mattoni alto un metro messo al centro della casa per riscaldarsi. fuffele. s.m. asfodeli secchi, arbusto selvatico detti anche: “Avuzze”. fugarine. s.f. focolare, vecchio tipo di cucina realizzato in muratura a ridosso di una parete a forma di bancone. fuggeáne. s.m. foggiano, da fogetani, fogitani, fogienses, abitante di Foggia, ci sono due detti foggiani: “fuggeáne magna patáne, accide peducchije e sóna cambáne”, e “fugge da Fogge, no pe Fogge, ma p’i fuggeáne”. fuggianazze. s.m. nome dato agli abitanti del rione “Croci”. fuggianèlle. s.f. ragazza foggiana. fuggianille. s.m. cetrioli foggiani di misura media fuggiasche. locuz. nome dato agli arpani dopo la distruzione di Arpi da parte dell’Impero Romano, da fuggiaschi deriva “Fogge”. fuglià. locuz. mettere il numero a ciascun foglio di un libro. fugliètte. s.f. foglietta di carta. fúje. v. fuggire; allontanarsi rapidamente da un luogo o situazione per timore, per salvarsi e simile. Scappare.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne fúja fúje. antiq. locuz. fuggi fuggi. Scarpe ginniche. fujènne. v. scappare; sottrarsi con la fuga a un pericolo, un rischio, un danno e simile. fujúte. locuz. donna che perde la verginità prima di sposarsi. Fuggito. fulmenáte. v. anche agg. fulminato; colpito da fulmine o scarica elettrica. Abbattuto a morte. fulmene. s.m. fulmine; violenta scarica elettrica tra una nube temporalesca e la terra o tra nube e nube, accompagnata da tuono e luce intensa. fultúre. s.m. sostegno; ciò che sostiene, serve di appoggio, supporto e simile. fuluncine. s.m. filoncino di pane. fumà. v. fumare; aspirare il fumo del tabacco o di altre sostanze ed emetterlo dalla bocca e dal naso: fumare sigari, fumare la pipa. Avere il vizio del fumo. fumatúre. s.m. fumatori; chi fumano tabacchi. fumé. s.f. fumé; di color fumo, grigio scuro. fúme. s.m. fumo; complesso dei prodotti gassosi di una combustione che trascinano in sospensione particelle solide, quali ceneri, carbone incombusto e simile. Sapere di fumo detto specialmente di cibo, avere uno sgradevole sapore per cottura su un fornello fumoso. Fumo negli occhi, ciò che appare e non è, e serve spec. per ingannare. fumechúse. agg. borioso; pieno di boria, vanaglorioso. Altezzoso, burbanzoso. fumelizzije. s.m. fumacchio, fumo che si leva da cose che bruciano lentamente e senza fiamma. fumettère. s.f. erba medicinale delle campagne foggiane. fumire. s.m. letame; lettiera ed escrementi del bestiame circa decomposti, usati come concime. funachètte. s.f. casa seminterrato, piccola abitazione. funaminde. s.m. ano; orifizio all'estremità terminale dell'intestino retto. Ano funáre. s.m. funaiolo; colui che lavora le funi. fundamènde. s.f. fondazione; costruzione, erezione. Istituzione. Parti delle costruzioni che penetrano nel terreno per raggiungere un

piano stabile di appoggio: fondazione a platea, su pali. fundanáre. s.m. fontaniere; chi è addetto alle fontane d'una città. Operaio che lavora ai tubi delle fontane. Idraulico. fundáne. s.f. fontana. Il 21 marzo 1924 fu inaugurata la prima fontana a Foggia, venne chiamata la fontana del sele in piazza Cavour, l’artefice dell’acquedotto Pugliese fu l’on. Gaetano Postiglione. Il 28 ottobre del 1928 fu inaugurata la fontana delle tre fiammelle, la fontana reca inciso lo scritto: SUPER AQUAS FLAMMAE, progetto dell’Architetto Pietro Lombardi. Il 28 ottobre del 1929 fu inaugurata la fontana di pozzo rotondo a ricordo del grande imperatore Federico II. Nel 1953 fu inaugurata la Fontana davanti al piazzale della Stazione. fundanèlle. s.f. piccola fontana; per lo più quella a foggia di colonnina, situata in un luogo pubblico, tenue zampillo d’acqua sorgiva. Punto di riunione di più ossa della volta cranica, che nel neonato non è ancora ossificato. Fontanella della gola, piccolo incavo del collo, corrispondente all'estremità superiore dell'esofago. fundanine. s.f. dimin. di fontana. fundanire. s.m. fontaniere; chi è addetto alle fontane della città, operario che lavora ai tubi delle fontane. fundeche. antiq. s.m. deposito atto del depositare: deposito della merce in magazzino. Contratto col quale una parte riceve dall'altra una cosa con l'obbligo di custodirla e di restituirla a richiesta o nel termine convenuto. Quantità di oggetti o materiali dello stesso genere riuniti insieme. Luogo adibito alla raccolta di oggetti, merci e sim.: un deposito di vini. Ricovero per locomotive, autobus, tram e simile. fundiarije. agg. fondiario; attinente a fondi, poderi, case. Proprietà fondiaria, di terreni, case e simile. Ufficio dove si pagano le tasse. funebre. agg. funebre; relativo ai morti: rito funebre. Ufficio funebre. funèrále. s.m. funerale; complesso di atti e cerimonie civili o religiose per rendere a un defunto gli estremi onori: andare al funerale di

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne qualcuno; funerali di Stato. Faccia da funerale tristissima. funge. s.m. fungo; organismo vegetale privo di clorofilla, saprofita o parassita, di fungo edule, velenoso. Fungo dell'annaffiatoio, capocchia bucherellata. Fungo atomico, funne. s.m. fondo; parte inferiore di qualcosa: il fondo di un pozzo, di una botte. funneche. antiq. s.m. fondaco; bottega in cui si vendevano, un tempo, tessuti il minuto. Nel Medioevo, edificio adibito a magazzino, e spesso ad alloggio, tenuto dai mercanti in Paesi stranieri. funnille. s.m. fondello; fondello dei pantaloni. funtanèlle. s.f. fontanella dimin. di fontana; funucchiètte. s.m. battipanni; spatola di giunco intrecciato per battere e spolverare i panni. funucchille. s.m. piccolo finocchio, finocchietti. funucchiόne. s.f. finocchiona; specie di salame aromatizzato con semi di finocchio. funzijóne. s.f. funziona; attività determinata da mansioni specifiche connesse a una carica, a un ufficio e simile. funzine. s.m./f. dimin. di Alfonso e Alfonsa. furà. v. rubare;rendere con la violenza o di nascosto ciò che appartiene ad altri. furagge. s.m. foraggio, prodotto vegetale che serva da pastura al bestiame; bleffare al gioco delle carte. furbarije. s.f. furberia; furbizia; caratteristica di chi è furbo. Astuzia, scaltrezza. furbe. agg. furbo; che sa mettere in pratica accorgimenti sottili e abili, atti a procurargli vantaggi. Scaltro. furbecètte. s.f. forbicina; piccola forbice, spec. per manicure o ricamo. furbecià. v. criticare; sottoporre a esame critico. Giudicare Biasimare, disapprovare. furbeciáte. s.f. critica cattiva nei confronti di qualcuno. Taglio netto fatto con le forbici. furce e garzètte. s.f. forbici grandi per tagliare la criniera del cavallo. furce. s.f. forbici; strumento da taglio, composto di due coltelli o lame d'acciaio incrociate e imperniate in un punto

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intermedio, fornite a una estremità di anelli in cui infilare le dita per adoperarle. furcèlle. s.f. forcella della bicicletta, della motocicletta, parte del telaio in cui è inserito il mozzo della ruota. furcenèlle. s.f. fionda, detta anche “jónne” fatta con due strisce di gomma dette: “i molle”, ricavate dalla camera d’aria della bicicletta, da una parte estrema legate ad un pezzo di tomaia per mettervi la pietra, e dall’altra parte estrema legate ad un pezzo di legno fatto a forca a due denti. furchettáte. s.f. forchettata; quantità di cibo che si può prendere in una volta con la forchetta. furchètte. s.f. forchetta; posata solitamente in metallo formata da un manico e da più denti (o rebbi), con la quale si prendono le vivande. furchèttine. s.f. forchettina, dimin. di forchetta. furchettόne. s.m. accr. di forchetta . Forchetta grande a due rebbi. furcille. s.f. forca; attrezzo di legno per rimuovere foraggi, paglia, letame e simile costituito due denti di legno. furcine d’u carruzze. antiq. s.f. forca di legno del carretto a due denti per fissare le redini del cavallo. furcine di panne. s.f. forca di legno con due denti alta 3 m. che si fissava con la corda al muro delle case a schiera per sciorinare la biancheria. furcine. s.m. forchettone, accr. di forchetta; forchetta grande a due rebbi. furcóne. s.m. accr. di forca forcone; grossa forca con tre o quattro rebbi di ferro su un'asta di legno, usata per lavori agricoli. furèste. locuz. persona poco socievole. furficúle. antiq. s.f. forficula: forbicina. furfurúse. agg. forforoso; pieno di forfora. furge. s.f. fucina; focolare a carbone, con aria insufflata, su cui i fabbri arroventano il ferro per batterlo all'incudine. furgulóne. s.m. razzo pirotecnico. furline. antiq. s.m. ladruncolo; ladro da poco, ragazzo che ruba. furmà. v. formare; plasmare, modellare qualcosa per farle assumere la forma voluta.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne furmagge. s.m. formaggi; alimento che si ottiene facendo coagulare il latte con caglio. furmecáje. s.m. formicaio; nido di formiche. furmeche. s.f. formica; insetto sociale, che vive in comunità costituite da varie categorie di individui: ha capo grande e antenne ripiegate ad angolo, torace medio e addome formato da tre segmenti di cui il primo e il secondo tanto piccoli da formare un peduncolo di unione con il terzo più grosso. furmèlle. s.m. bottoni della patta dei pantaloni. Gelato con cialde rettangolari. furmiche furmiche. s.m. formicolio; sensazione cutanea simile al contatto di formiche. furnáce. s.f. fornace; opera in muratura per la cottura di calcari, argille, gesso e simile. furnacèlle. s.m. fornello, fornetto di carboni vegetali costituito da una griglia di ferro con orli rialzati, tenuta sollevata da appositi sostegni in modo che attraverso i vani della griglia stessa, l’aria arrivi al combustibile sovrastante e la cenere prodotta dalla combustione cada al disotto. furnaciáje. s.m. fornaciaio; addetto alla fornace dei mattoni. furnáre. s.m. fornaio, chi fa o vende il pane. furne. s.m. forno, costruzione in muratura a volta in cui si produce un’alta temperatura per cuocervi il pane o altri cibi. furnille. s.m. piccolo forno. furruvije. s.f. ferrovia; strada fornita di guide d'acciaio o rotaie destinata esclusivamente ai treni. furtenáte. agg. fortunato; favorito dalla sorte. Che riesce bene o che determina positivi sviluppi. Fausto, felice. furtèzze. s.f. fortezza;fortificazione generalmente a cinta continua. furtigne. locuz. odore agro di stallatico; piccante di peperoncino. furuire. s.m. ferroviere; dipendente di azienda ferroviaria. furunchele. s.m. foruncolo, infezione suppurativa del follicolo pilifero con intensa infiammazione e necrosi dei tessuti. furzúte. agg. robusto, molto forte. fuscèlle. s.m. rametto secco. Cestino di giunchi per mettere ricotta e formaggio.

fuschije. agg. foschia. o fosco; di colore scuro. fúse. s.m. buco; cavità o apertura profonda e stretta, tondeggiante, nel terreno o in altra superficie. fuseragnóle. s.m. uomo alto e magro. fusille. s.m. fusilli, maccheroni fatti in casa. fusine. s.f. piccola scheggia fatta al: “curle” dell’avversario. fusse. s.m. fosso; grande fossa naturale o artificiale per lo scolo dell'acqua. fussetille. s.m. piccolo fosso. fussètte. s.f. piccola depressione che si nota sotto il mento. fussine. s.f. piccola buca per il gioco delle biglie. fustagne. s.m. fustagno, stoffa grossa di cotone o di lana morbida e pelosa, particolarmente adatta a vestaglie, indumenti invernali (maglie e mutande in passato), e fodere di giacconi e cappotti. fusuláre. antiq. s.m. sostegni affusolati del carretto alti 80x10cm. che regge: cm. che regge: “ ‘a strettóre” dove si siede il carrettiere.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

G, g gabba. v. ingannare; indurre in errore. Frodare, truffare: ingannare il fisco. Tradire: ingannare il marito. Imbrogliare. gabbadèje. antiq. s.m. gabbadeo, chi vive gabbando il mondo. gabbasande. locuz. persona ipocrita. gabbáte. s.f. prendere per stupido una persona. gabbèlle. s.m. dazio comunale sui consumi. gabbijáne. s.m. gabbiano; uccello acquatico con becco lungo e robusto, testa grande, ali molto lunghe, piedi palmati e piumaggio bianco con ali e dorso grigi. gabbiotte. s.m. chiosco; piccola costruzione in muratura o altro materiale, adibita a vari usi, vendita di giornali, gelati, caramelle e altro. Edicola. Casotto. gabellotte. antiq. s.m. gabelliere; anticamente, chi era addetto alla riscossione delle tasse. gabine. s.f. cabina in genere. gagge. s.f. donna che tradisce. Caparra; somma di denaro data da una parte all'altra in occasione della conclusione di un contratto, a garanzia dell’esecuzione dello stesso. gagióle. s.f. gabbia; contenitore formato da un telaio e da sottili sbarre o fili di ferro, in cui sono rinchiusi piccoli animali, spec. uccelli. Luogo chiuso con sbarre, per grossi animali. gaitáne. s.m. Gaetano Saracino docente dell’università del Crocese, scrittore e poeta foggiano. Uno dei cinque fondatori dell’Università del Crocese di Foggia con Felice Stella, Giuseppe Esposto, Michele dell’Anno e Alessandra Leone. Gaitano Postiglione, nato A Foggia il 20 ottobre 1892, da nobile famiglia, si laureò in ingegneria. Fu nominato Presidente dell’E.A.A.P. nel 1923, riuscì il 21 marzo 1924 a far giungere a Foggia l’acqua del Sele sul versante occidentale dell’Appennino, in provincia di Avellino. Fu presidente del

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Consorzio di Bonifica del Tavoliere, Presidente del R.A.C.I. Ente Nazionale della Cellulosa e della Carta, a lui si deve la cartiera a Foggia. Morì a Roma il 25 dicembre 1935. gaitanèlle. s.f. dimin. di Gaetana. gajètte. v. chiazzare; spargere di chiazze, macchiato. gálà. v. sbadigliare; fare sbadigli. galandarijáre. s.m. venditore di merci nobili. galandarije. s.f. galanteria; finezza di modi: Atto, discorso galante. galandóme. s.m. anche agg. galantuomo; persona onesta e dabbene. Probo. galatèje. s.m. galateo; buona educazione, dal titolo del trattato sul comportamento Il Galateo scritto da monsignor Giovanni della Casa tra il 1550 e il 1555 su suggerimento di Galeazzo Florimonte. galde. v. godere; essere profondamente felice, godere. gále. s.m. sbadiglio; atto respiratorio accessorio che consiste in una lenta inspirazione a bocca aperta seguita da una breve espirazione, cui si accompagnano caratteristici rumori e stiramenti delle braccia e del tronco. galefà. v. burlare; beffare, canzonare. Scherzare. galegà. v. appannare; togliere la lucentezza o la trasparenza: appannare un vetro. galegaje. locuz. cacciatore di pelli. galejà. v. ingannare; indurre in errore. Frodare, truffare. Tradire: ingannare il marito. Imbrogliare. galejotte. s.m. galeotto; rematore di galea. Forzato che remava nelle galee perché schiavo condannato. Carcerato. Briccone, furfante. “galiotte” galèsse. s.m. cocchio a due ruote. Calesse. galessire. s.m. cocchiere di piazza. galètte. s.m. secchio; recipiente simile alla secchia di metallo, legno e simile, di forma di cono tronco, e di dimensioni generalmente più grandi. galià. v. sbadigliare; fare sbadigli. galijanne. locuz. godersi la vita. “galejanne”. galitte. s.f. garitta; cabina davanti alle caserme per la sentinella.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne gallarije. s.m. salotto; stanza, generalmente non molto grande e arredata con cura, per ricevimenti e conversazioni. galláte. s.m. uovo fecondato dal gallo; sbadigliare. galle ciambulúse. s.m. gallo impastoiato, con le zampe legate. galle d’acque grusse. s.m. airone cenerino. galle d’acque rusce. s.m. airone rosso. galle d’acque. s.m. airone bianco. galle. s.m. gallo; uccello domestico di media taglia, con cresta rossa e carnosa, bargigli rossi, coda lunga e falcata e piumaggio spesso vivacemente colorato. Gallo cedrone, grosso uccello commestibile selvatico delle regioni montuose, dal piumaggio nerastro. Urogallo. galledinije. s.m. tacchino; grosso uccello di origine americana con capo e collo lungo, uccello domestico di media taglia, con cresta rossa e carnosa, bargigli rossi, coda lunga e falcata e piumaggio spesso vivacemente colorato. gallegià. v. galleggiare; essere parzialmente immerso in un liquido. gallena selvagge. s.f. gallina prataiola; dei prati. gallena turchèse. s.f. gallina faraona. gallenáre. s.m. pollaio; edificio o recinto per polli. Luogo sporco, disordinato e chiassoso. gallinaio. gallene. s.f. gallina; femmina adulta del gallo, più piccola del maschio, con livrea a colori meno vivaci e coda più breve, allevata per le uova e l’andare a letto con le galline, molto presto. gallene da litte. s.f. gallina da letto; andare a letto con le galline, molto presto. gallenèlle. s.f. gallina giovane. gallèrije. s.f. galleria; passaggio sotterraneo di strada, ferrovia o canale, scavato attraverso una montagna o altri ostacoli. Passaggio sotterraneo nelle miniere. Nei teatri, ordine di posti sopra i palchi. Nei cinematografi, ordine di posti a gradinata sovrastante la platea. Traforo. gallètte. s.f. galletta; biscotto di pasta di pane a forma schiacciata, biscotto gallette militare. Biscotto marino. gallià. v. sbadigliare; fare sbadigli.

gallina turchèse. s.f. faraona; uccello dal piumaggio scuro con macchie biancastre oppure grigie orlate di nero nelle specie domestiche, in grado di alzarsi in volo in caso di pericolo. gallucce. s.m. dimin. di gallo; a Foggia la festa del galluccio si fa il 15 di Agosto in occasione della festa della madonna Maria Assunta, c’è un detto che dice: “chi magne gallúcce e chi gnotte velène”. galluppe. s.m. uomo vile, misero meschino, codardo. galosce. s.f. caloscia o galoscia; soprascarpa calzatura impermeabile indossata galotte. s.f. femmina del tacchino. galuppà. v. galoppare; andare di galoppo. Correre affannosamente. galuppene. s.m. galoppino, persona che si dà da fare. gambále. s.m. gambale parte dello stivale che fascia le gambe senza scarpe chiudibili con fibbie. gambèttome. s.m. cavalier d’Italia; uccello dalle gambe lunghe. “gamme longhe”. gambugge. s.m. cavolo; pianta erbacea spontanea delle Papaverali con fusto eretto, foglie glauche lobate e fiori gialli riuniti in grappoli; se ne coltivano per uso alimentare diverse varietà: cavolo cappuccio; cavolo rapa. Cavolo di Bruxelles, varietà a fusto alto su cui si sviluppano germogli commestibili simili a piccole palle. gamme de la porte. s.m. stipite; elemento architettonico verticale che limita lateralmente porte o finestra. gamme. s.f. gamba; parte dell'arto inferiore dell'uomo dal ginocchio al piede. L'arto inferiore. gamurre. s.m. veste antica di donna. ganasce. s.f. mandibola; nei Vertebrati, osso impari della faccia, detto anche mascella inferiore, costituito da due branche orizzontali e da due branche verticali che si articolano con l'osso temporale del cranio permettendo l'apertura della bocca. Ganascia. gance. s.m. gancio: uncino circa grande di metallo per afferrare, appendere o collegare vari oggetti: mettere un gancio al muro; i ganci di un abito; il gancio della gru. Gancio

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne di traino, quello interposto fra trattore, autocarro e sim. e rimorchio. Nel pugilato, colpo portato a mezza distanza col braccio piegato ad angolo retto e gomito alzato. gáne. antiq. s.f. voglia; stato d'animo di chi è intenzionato, disposto o propenso a fare qualcosa. gangále. s.m. denti del giudizio, terzi molari che si sviluppano a volte e solo negli adulti. gangalì. locuz. distrarre mentre si fa qualcosa, dando fastidio. gangarille. s.m. denti; ognuno degli organi duri e biancastri sporgenti nel cavo orale.“ a quille ciagghià fa zumbà ‘i gangarille da mocche”. gangáve. s.f. rete usata per rastrellare il fondo marino e pescare le spugne. ganze. v. agg. anche s.m. amante in senso spregiativo. garabullà. v. trastullare; fare divertire con giochi, trastulli: trastullare un bambino. garáfe. s.f. caraffa; recipiente per liquidi, di vetro o altro materiale, panciuto, con collo di diametro più ridotto del corpo, atto a contenere liquidi vari. garaffáre. antiq. s.m. chi vendeva vetreria. garaffine. s.f. bottiglia; recipiente, specialmente cilindrico, generalmente di vetro. garaffóne. s.m. caraffa grande. garande. s.m. mallevadore: chi garantisce, obbligandosi l'adempimento altrui. garbugliáte. v. ingarbugliare. confondere, imbrogliare più cose. gargarille. s.m. persona agile: “ vide e chè gargarille éje quille”. gargarizze. s.m. gargarismo; soluzione medicamentosa per la cura delle affezioni “gargarisme”. gargavijille. s.f. allegria; allegrezza che si manifesta vivamente. Contentezza, garghe. agg. malizioso, pieno di malizia. Che denota malizia. garofene. s.m. garofano: pianta erbacea delle Centrospermali con fiori doppi nelle varietà coltivate, di vario colore, profumati, e foglie sottili e allungate, anche: “garofele”

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garráte. v. anche agg. indovinato; azzeccato, ben riuscito. garrúse. agg. litigioso; che litiga facilmente e frequentemente. Che è oggetto di una lite. garse. v. anche agg. bruciato che è consumato dal fuoco. garufele. s.f. pannocchia; infiorescenza a grappolo in cui ciascuno dei rami laterali forma a sua volta grappoli. Spiga di mais, miglio, panico e altre graminacee. garzáje. locuz. luogo di difficile accesso. garzále. s.m. schiaffo forte; colpo dato sulla guancia a mano aperta: prendere qualcuno a schiaffi. garzaville. s.f. allegria; allegrezza che si manifesta vivamente. Contentezza, gaiezza, gioia, letizia. garze. s.f. garza; tessuto rado e leggero di cotone, usato specialmente. per bende e Guancia. garzóne. s.m. garzone: lavoratore subordinato addetto ai servizi più semplici. Giovinetto di età inferiore ai quindici anni. gasáte. v. anche agg. gasato o gassato: detto di chi si è montato la testa. Esaltato. gastegáte. v. anche agg. castigato: privo di ciò che può offendere il senso morale, il pudore. Morigerato. gastemà. v. bestemmiare: offendere la divinità con espressioni ingiuriose pronunciando bestemmie. gastematόre. s.m. bestemmiatore: chi bestemmia abitualmente. gattamorte. s.f. gattamorta; chi nasconde il suo vero carattere sotto un'apparenza gattarille. s.m. gattino dim. di gatto. gattarúle. s.m. gattaiola; buco che si fa nella parte inferiore delle porte per farvi passare i gatti. Gattaiola. gatte. s.m. gatto: mammifero domestico dei Carnivori, esistente in un gran numero di razze, con corpo flessuoso, capo tondeggiante, occhi fosforescenti e unghie retrattili. gattejà. s.m. uomo che va in cerca di donne. gattemajemóne. agg. anche s.m. sornione; che non lascia trapelare quel che sente o pensa, tenendo un atteggiamento apparentemente tranquillo e indifferente.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne gattemammóne. locuz. uomo attaccato alla mamma. gattemúpe. s.m. taciturno, persone di poche parole. gattijà. locuz. uomo che va in cerca di donne come fa il gatto. gattóne. s.f. mensola; supporto per lo più di rettangolo, infisso a una parete, usato come piano d’appoggio per oggetti. Gatto grande. gaveggine. s.m. uomo galante con le donne. Galante, bellimbusto. gavegià. v. vagheggiare; guardare con diletto e compiacimento. gavetà. v. guardare; rivolgere lo sguardo per vedere. gavete. agg. alto; che ha una determinata altezza. gavignà. locuz. agguantare sotto le ascelle o dietro le orecchie. gazzètte. s.m. uccello tirrabbusino. gazzóse. s.f. gasosa o gazzosa: bibita dissetante preparata con acqua, anidride carbonica e zucchero. gècchite. v. umiliare; sottomettere, reprimere: umiliare la superbia di qlcu.; umiliare il proprio orgoglio. Indurre qlcu. in uno stato d'animo di profondo avvilimento, vergogna, imbarazzo e sim., con offese o altro. Mortificare. giudizije. agg. giudizio; che mostra accortezza, prudenza, riflessività. gigante. s.m. gigante; persona molto alta. Persona che eccelle per forza, virtù, ingegno e simile. Nella mitologia greco-romana, ciascuno dei figli della Terra, di smisurata statura, che lottarono contro Giove. giggine. s.m. dim. di Luigi. gègne. s.f. macchiolina bianca sul bordo dell’uovo prossimo per covare il pulcino. gelà. v. anche agg. gelare; molto freddo, gelido. “jelà”. gelarde. s.m. Gerardo. gelardine. s.f. dim. di Gerarda. geláte. s.m. gelato; cono gelato cialda conica riempita di gelato. Dolce a base di frutta, latte, zucchero, solidificato per congelamento. gelatire. s.m. gelatiere; chi fa o vende gelati. Gelataio. gèldre. s.f. canaglia; persona malvagia, spregevole.

gèle. s.m. gelo; temperatura pari o inferiore a zero gradi. gelè. s.m. gilet; corpetto aderente, senza maniche e abbottonato davanti, da portarsi sotto la giacca, tipico dell'abbigliamento maschile. Panciotto. gelorme. s.m. Gerolamo. gelόne. s.m. gelone; infiammazione della pelle, processo infiammatorio delle parti scoperte, spec. delle dita “gelúne”. gelúse. agg. geloso; che sente e manifesta gelosia in amore. gelusije. s.f. stato d’animo proprio di chi dubita dell’amore e della fedeltà della persona amata, o teme che essa ami altra persona. gèmèlle. agg. gemelle; nato dallo stesso parto, spec. detto di persona: sorelle gemelle. geminde. s.m. fastidio; senso di molestia, disagio, disturbo. Disgusto, avversione, noia: dispiacere. Incomodo, seccatura, provocazione. genagghije. s.m. inguine; regione compresa tra la parte inferiore dell'addome e l’attaccatura della coscia. gendarme. s.m. gendarme; soldato di gendarmeria addetto alla tutela dell'ordine pubblico. gènde alla sdusse. locuz. gente di poco conto. gènde. s.f. gente; le genti umane, il genere umano. Tutte le genti, tutti gli uomini. Popolazione: gente di Presso i greci e i romani antichi, gruppi di famiglie appartenenti allo stesso ceppo. gène. antiq. s.f. guancia; parte laterale della faccia, tra lo zigomo e il mento. generà. v. tr. procreare un essere della medesima specie. gerazióne. s. f. generazione; procreazione di un essere della stessa specie. Discendenza da padre in figlio. genetále. s.m. genitali; organi maschili e femminili che partecipano alla riproduzione. gèngère. s.m. zenzero; pianta erbacea delle Scitaminee dell'Asia tropicale il cui rizoma è usato come eupeptico e aromatico. gengille. s.m. monile; ornamento prezioso che si porta al collo. Collana, vezzo. gèngiúve. locuz. aroma piccante.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne gengive. s.f. gengiva; parte della mucosa boccale che riveste le arcate dentarie e circonda i colletti dei denti. genille. s.m. dimin. di Luigi. gènnáje. s.m. gennaio; primo mese dell’anno nel calendario gregoriano, di trentuno giorni. gennáre. s.m. Gennaro. gennarine. s.m. dimin di Generoso. gennasteche. s.f. ginnastica; disciplina che si occupa del rinvigorimento del corpo umano mediante la pratica di particolari esercizi. gèntaglije. s.f. gentaglia; gente spregevole. Canaglia, ciurmaglia. gènuine. agg. genuino; non sofisticato, non contraffatto. Naturale. Schietto, puro. gerà. v.tr. girare; muovere in giro un oggetto facendolo ruotare su se stesso: girare la ruota. gerande. v. anche agg. s.f. girante; che gira. Nelle turbine, pompe e compressori a palette, rotore munito di palette che è messo in rotazione dal fluido o che, attivato da un motore, mette in moto il fluido. geranije. s.m. geranio; pianta erbacea o fruticosa delle geraniali a foglie palminervie e fiori variamente colorati. gerarde. s.m. Gerardo. gerasulle. s.m. girasole; pianta annua delle Sinandrali con grandi capolini a fiori periferici gialli, che si volgono verso il sole e dai cui semi si estrae un olio commestibile. geráte. s.f. girata; rotazione, giro. geravόte. s.f. giravolta; movimento repentino ottenuto ruotando il corpo su se stesso. gerèlle. s.m. girello; sggetto a forma di piccolo cerchio. Sostegno di forma circolare più largo in basso e più stretto in alto, montato su rotelle, entro cui si mette il bambino che sta imparando a camminare. geremije. s.m. Geremia gerèstèrne. antiq. avv. circumvalazione della città. geretille. s.m. dimin. di Ciro. germatò. antiq. s.m. cinematografo. gèrse. locuz. bianchetto in polvere. gerúzze. s.m. Ciro. gesecriste. s.m. Gesù Cristo. gesèppe. s.m. Giuseppe.

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gessatúre. s.f. gessatura; trattamento, con gesso, di un terreno o del mosto. gèsse. s.m. gesso; solfato di calcio idrato, incolore o bianco. Pezzo di gesso, spec. bianco, per scrivere sulla lavagna, stoffa e simile. Gessetto. geuanne. s.m. Giovanni. gevendù. s.f. gioventù; età della vita umana che si estende dalla fine dell'adolescenza alle soglie della maturità. gevenotte. s.m. giovanotto; uomo giovane. gègne. s.f. macchiolina bianca sul bordo dell’uovo prossimo per covare il pulcino. ghèje. v. è. ghèrene. v. era. gherofene. s.m. garofano; pianta erbacea delle Centrospermali con fiori doppi nelle varietà coltivate, di vario colore, profumati, e foglie sottili e allungate. ghèrte. locuz. alta. ghètte. s.f. soprascarpa di panno. ghiaccatorije. s.f. sporcizia; caratteristica di sporco. Cosa sporca. ghiacce. s.m. ghiaccio; forma solida cristallina che l'acqua assume a temperature inferiori a zero gradi centigradi. ghiacciarije. s.f. ghiacceria; luogo dove si fabbrica il ghiaccio. ghiáde. s.m. coltello; strumento per tagliare, con lama d'acciaio immanicata, freddo, ghiaccio. ghianne. s.f. ghianda; frutto secco indeiscente rivestito alla base di un involucro a forma di scodella. ghijematóre. antiq. s.m. chiodini del calzolaio. ghijimáte. v. allagare; inondare, coprire d’acqua. Coprire d’acqua a chiusa di lago. ghinde. avv. dentro anche: “ ‘ndò” “inde”. ghiommere. s.m. gomitolo di lana o di cotone. ghiúte. s.f. andata; atto dell’andare. giacche. s.f. giacca; indumento che copre la parte superiore del corpo e costituisce un capo essenziale dell'abbigliamento maschile. già. avv. già; indica che un'azione o un fatto si sta compiendo, o si è ormai compiuto in passato: è già tutto stabilito; se ne sono già andati.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne giacché. cong. giacché; poiché, dal momento che. giacchètte. s.f. giacchetta; giacca corta e leggera. giacchine. s.m. dimin. di giacca. giacchetto; giacca corta e attillata, spec. da donna. giaccóne. s.m. giaccone; giacca lunga e piuttosto pesante. giáche. s.f. armatura; protezione per la difesa individuale fatta di materiale resistente, adattabile alla persona senza impedirne i movimenti. corazza. giacumene. s.m. vezz. di Giacomo. giagande. s.m. gigante; persona molto alta, Nella mitologia greco-romana, ciascuno dei figli della Terra, di smisurata statura, che lottarono contro Giove. giaggiólle. s.f. vezz. di Luigia. gialde. s.f. lancia; arma da urto o da getto costituita da un lungo fusto con ferro a punta, impugnatura a calcio col puntale. gialdunire. s.m. persona armata di lancia. giale. s.f. ernia; fuoriuscita di un viscere o di una sua parte dalla cavità dove normalmente risiede. gialle. agg. giallo; di colore fra l’arancio e il verde. giallètte. s.m. melone giallo. Popone. giallóre. s.m. giallume; colore giallo brutto o sfacciato. giambà. v. burlare; beffare, canzonare, scherzare. giambèvule. s.m. anche agg. burlone; chi fa spesso burle. Mattacchione. giancalasse. s.m. uomo senza voglia di lavorare. giangive. s.f. gengiva; parte della mucosa boccale che riveste le arcate dentarie e circonda i colletti dei denti. giannètte. s.f. giannetta; ragazza agilissima: “quèlla uaglióne éje proprie na giannètte”. giannizze. s.m. uomo di fiducia: “ vattine chè quille éje nu giannizze”. giarde. s.f. beffa; burla, gesto o parola di scherno. Farsi beffe di qualcuno. giardenètte. s.m. misto di formaggi e salami; piccolo giardino. giardine. s.m. giardino; terreno con colture erbacee e arboree di tipo ornamentale.

giargianèse. s.m. persona che parla una lingua diversa della nostra. giarre. s.f. anfora di terra cotta per conservare acqua. giarrettire. s.f. giarrettiera; elastico che ferma la calza da donna alla coscia e quella da uomo al polpaccio. giarróne. s.f. grande giara; contenitore per sorbetti. giarruzze. s.m. vezz. di Ciro. gibbe. s.f. gobba; gibbo. Prominenza, rigonfiamento, curvatura: la gobba del naso. per gibbètte. s.f. forca; patibolo l’impiccagione formato da uno o due legni fissi in terra alla sommità è posto un altro legno trasversale da cui pende la corda con cappio. gibbusse. s.m. cappello teso su molle perché si può ripiegare. giggine. s.m. Luigi: “Giggine éje nu bbèlle uaglióne”. gigginille. s.m. dimin. di Luigi. giggióne. s.m. accr. di Luigi. gighe. s.m. strumento simile al violino. gilèppe. s.m. liquore; bevanda alcolica dolcificata e aromatizzata con essenze vegetali. ginèrále. s.m. generale; grado della gerarchia militare al quale corrisponde il comando di una grande unità. ginètte. s.m. dimin. di Luigi. ginotte. s.m. vezz. di Luigi. ginze. s.m. incenso; gommoresina raccolta da incisioni praticate su alberi spontanei in Asia e Africa, e che si brucia nelle cerimonie di molte religioni. giostre. s.f. giostra; carosello di fiera, con cavalli a dondolo, navicelle, automobiline e simile. Gara spettacolare di abilità fra cavalieri in epoca medievale e rinascimentale. Gioco popolare consistente nel cercare di colpire un bersaglio. Carosello di fiera, con cavalli a dondolo, navicelle, automobiline e simile. giovanotte. s.m. giovanotto; uomo giovane. giovedì grasse. s.m. Giovedì grasso, l'ultimo giovedì di Carnevale. giovedì sante. s.m. Giovedì santo, della settimana santa.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne giovene. agg. giovane o giovine; di persona che è tra l'adolescenza e la maturità. gire. s.m. giro; cerchia, circuito, circolo. girèlle. s.m. taglio di carne costituito dalla parte posteriore della coscia del bue o del vitello macellati. gisù bommene. s.m. Gesù bambino. giuà. v. giovare; essere utile, vantaggioso. giuacchine. s.m. Gioacchino. giuannille. s.m. dimin. di Giovanni. giubbe. s.f. giubba; giacca da uomo, giacca militare. giubbèje. antiq. s.m. giovedì; quarto giorno della settimana civile. giubbine. s.m. dim. di giubba giubbino. giubbόne. s.m. accr. di giubba giubbone; giubba pesante, spec. quella usata dai motociclisti. giubbótte. giubbotto. s.m. dimin. di giubba; corta giacca sportiva, spec. di pelle. giúde. s.m. giuda; traditore, come giuda iscariota, l’apostolo che tradì Gesù. giudece. s.m. giudice. incarico giudica persone o cose. Pubblico ufficiale investito della funzione di giudicare in un giudizio. Presso gli antichi Ebrei, magistrati che governarono il popolo ebraico dalla morte di Giosuè a quella di Sansone. giudèje. s.m. giudaico dal giudaismo o dei giudei ebreo; persona falsa. giugne. s.m. giugno; sesto mese dell'anno nel calendario gregoriano, di trenta giorni. giugnemènde. s.m. congiungimento; unione, collegamento. giuièlle. s.m. gioiello; ornamento di metallo prezioso spesso ornato di pietre dure o preziose. giulè. s.m. gilet; corpetto aderente, senza maniche e abbottonato davanti, da portarsi sotto la giacca, tipico dell’abbigliamento maschile. Panciotto. giulebbà. locuz. cuocere nello zucchero, caramelle di zucchero. giulijáne. agg. e s.m. Giuliano; di Giulio Cesare. Calendario g, riformato da G. Cesare, che stabiliva la durata dell'anno in 365 giorni, con un anno bisestile ogni quattro anni. giulije. s.m. Giulio De Petra nacque a Foggia nel 1899. La figura del dott. De Petra si

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distingue per le sue qualità di chirurgo, ostetrico e ginecologo di professionalità, di amore, di umanità e di carità verso i pazienti, tanto che fu definito “il medico dei poveri”. Morì l’1 gennaio 1951, subito dopo aver ultimato un lungo e difficile intervento chirurgico. Al funerale parteciparono migliaia di persone di tutte le classi sociali, ma specialmente poveri che don Giulio aveva offerto la sua opera gratuita e dandogli anche dei soldi per comprare le medicine. giurà. v. giurare, giuro; affermare o promettere a qualcuno solennemente, invocando a testimone la divinità o ciò che più si venera o si ha caro. giuramènde. s.m. giuramento; atto del giurare. Impegno solenne assunto da chi giura. giurlande. s.f. ghirlanda; corona di fiori, fronde, erbe che si pongono in capo per ornamento. giurnaláje. s.m. giornalaio; chi vende giornali. giurnále. agg. s.m. giornale; foglio stampato che si pubblica quotidianamente per la diffusione di notizie politiche, economiche, di attualità. giurnaline. s.m. giornalino dimin. di giornale; pubblicazione periodica a fumetti per ragazzi. Giornaletto. giornaliste. s.m./f. giornalista; chi scrive per i giornali o è redattore di un'agenzia d'informazione o presso emittenti radiotelevisive. giuse. avv. giù; a basso, verso il basso. Andare su e giù, salire e scendere; andare giù. giusèppe. s.m. Giuseppe Esposto docente dell’università del Crocese, poeta foggiano uno dei cinque fondatori dell’Università del Crocese di Foggia con Felice Stella, Gaetano Saracino, Michele dell’Anno e Alessandra Leone. giuste. avv. durante la tumulazione di un defunto nel loculo, dopo aver messo la fila di si dice: “hamme fatte ‘u giuste". giuvà. v. intr. giovare; essere utile, vantaggioso. giuváme. antiq. s.m. giovamento. giuvaminde. s.m. giovamento; utilità, vantaggio.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne giuvedì. s.m. giovedì; quarto giorno della settimana civile. giuvenaglije. locuz. moltitudine di giovani. giuvenastre. s.m. giovinastro; giovane scapestrato, dal comportamento riprovevole. giuvene. s.f. Giovina. giuvenèzze. s.f. giovinezza; età di chi è giovane. glannole. antiq. s.f. glandola o ghiandola; organo che elabora determinate sostanze, prelevando gli elementi del sangue. gloriapadre. s.m. aloe o aloè; pianta grassa delle Liliflore con foglie carnose con spine sui margini, che circondano l’infiorescenza a pannocchia rossa, giallo o striata, usata in medicina per il succo amaro estratto dalle foglie. glόme. antiq. s.m. gomitolo; palla formata da filo avvolto ordinatamente su se stesso. gmaffe. locuz. in fede mia. gmagnère. antiq. s.m. capriccio; desiderio, idea, progetto, improvvisi, spec. bizzarri. Fare i capricci, detto spec. di bambini, lamentarsi, comportarsi in modo bizzarro. Bizza, ghiribizzo, grillo. Voglia, prurito. gnacchete. avv. disgusto per qualcosa. gnastre. locuz. cosa da nulla. gnèrnò. locuz. signor no, si dice anche: “gnornò”. gnèrsì. locuz. signor sì, si dice anche; “gnorsì”. gnèzióne. s.f. siringa; cilindro di vetro o plastica con stantuffo per iniezioni. gniff’e gniaffe. locuz. chi parla dal naso. gnò. locuz. cosa hai detto, è qui; dimmi, risposta di presenza a una chiamata, sono qui, dimmi. gnocche. s.m. gnocchi, maccheroni fatti in casa. gnorre. gnorre, avv. fingere di non capire o di ignorare. gnostre. s.m. inchiostro; sostanza di varia natura, nera o colorata, usata per scrivere. Vino nero. gnotte. v. tr. ingoiare; mandar giù o inghiottire, spec. con avidità. Inghiottire. gnummà. s.f. mettere a piombo. gnummáte. s.m. impiombato; pesante.

gnumme. s.m. gomitolo; palla formata da filo avvolto ordinatamente su se stesso: “gnommere”. gnurande. part. pres. di ignorare anche agg. ignorante; che non conosce, Che ignora o conosce male quello che dovrebbe sapere. Incompetente. gnútte de segarètte. s.f. boccata di fumo di sigaretta. gnútte de vine. s.m. sorso di vino. gnutte. v. ingoiare; mandar giù o inghiottire, specialmente con avidità, sorso d’acqua. Sopportare, tollerare. Ingollare, trangugiare. gnuttije. v. ingoiò. gnuveláte. locuz. bloccato senza parola. gocce. s.f. trombosi; formazione di trombi nelle cavità cardiache o nei vasi. Paralisi. Goccia. góde. v. intr. godere; essere profondamente felice. Gioire, compiacersi, rallegrarsi. godendarde. s.m. bastone armato di ferro. gonfrèdarije. s.f. camera d'aria per ruote. gongozze. avv. andare in carrozza. gonne. s.f. gonna; indumento femminile che copre la parte inferiore del corpo dalla vita in giù: “ vennèlle”. gorghe. s.m. canna alla gola, mulinello d’acqua. governáte. locuz. razione di biada data ai cavalli. grabbáte. s.m. giaciglio di povera gente. gracchije. s.f. cornacchia; uccello dei Passeriformi simile al corvo ma con becco più grosso e più incurvato, coda arrotondata e piumaggio completamente nero. Cornacchia grigia, con piumaggio in parte grigio. Persona pettegola e importuna. gradasse. s.m. gradasso; fanfarone, millantatore, smargiasso. Che si comporta da spaccone. gradijáte. s.f. gradinata; ordine di gradini spec. molto ampi. Scalinata. Negli anfiteatri e negli stadi, ordine di posti costituiti da alti gradini, spec. in pietra, su cui siedono gli spettatori. graffe. s.m. krapfen; frittella di pasta molto lievitata, ripiena di crema, spolverata di zucchero. Bombolone. graffijátúre. s.f. graffiatura; segno lasciato da un graffio. Ferita leggera e superficiale.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne graffije. s.m. graffio; lacerazione lieve della pelle prodotta dalle unghie o strumenti appuntiti. gramà. v. rattristare; gramare far diventare triste. Addolorare, affliggere. grambèstije. s.f. grosso cervo, alce. gramègne. s.f. gramigna; erba perenne delle Graminacee che produce gravi danni alle colture. Pasta alimentare simile a corti spaghetti arricciati. grammateche. s.f. grammatica; l’insieme e la descrizione sistematica delle regole riguardanti gli elementi costitutivi di una lingua. grammofene. s.m. grammofono; apparecchio usato specialmente un tempo per la riproduzione di suoni incisi su dischi fonografici, Fonografo. gramuffe. antiq. s.f. grammatica. granáte. s.f. granata, scopa formata da mazzetti di saggina essiccata e legata attorno ad un bastone circolare di legno. granáte. s.m. melograno o melagrano; albero delle Mirtali con foglie lanceolate opposte, fiori rossi e frutti commestibili; la sua corteccia ha azione vermifuga. granatire. s.m. granatiere. soldato che nei reggimenti del XVII e XVIII sec. aveva il compito di portare e lanciare granate, Negli eserciti moderni, soldato di un corpo scelto di fanteria, di statura superiore alla media. granavuttele. s.m. rospo; animale anfibio, senza coda, dal corpo tozzo e dalla pelle spessa e verrucosa, ricca di ghiandole che secernono un liquido acre e irritante. grancasse. s.m. tamburo grande; cassa cilindrica in legno o metallo, coperta ai due lati da membrane, di cui la superiore viene percossa da apposite bacchette. grancede. agg. rancido; detto di sostanze grasse che, per un processo di ossidazione, assumono un sapore sgradevole di stantio. grancedúme. agg. rancidito; sapore sgradevole. granciafellóne. locuz. grosso errore. gráne saracène. s.m. grano saraceno, erba delle Poligonacee, ha un fusto eretto e ramificato che può raggiungere un'altezza di 90 cm, foglie a forma di freccia, fiori

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bianchi o giallognoli e semi bruni triangolari, utilizzati come foraggio per animali d'allevamento, o macinati e ridotti in farina per uso alimentare. gráne. s.m. grano; pianta erbacea delle Glumiflore presente in varie forme coltivate. Frumento. gránecutte. s.m. dolce tipico foggiano, fatto con grano tenero lessato e condito con sapa, noci, melograno e cioccolato, si mangia in ricorrenza dei defunti il 2 novembre. gránedinije. antiq. s.m. granturco o granoturco; pianta erbacea delle Glumiflore, con fusto robusto, infiorescenze maschili in pannocchie terminali e femminili a spiga avviluppate da brattee: i suoi frutti gialli sono commestibili e le foglie utili come foraggio. Frumentone, granone, mais. La cariosside di tale pianta, dalla quale per macinazione si ottiene una farina gialla usata nell'alimentazione. graneláte. antiq. s.f. grandinata; scroscio di grandine. Gragnola. Grandine caduta. granele. antiq. s.f. grandine; precipitazione violenta di chicchi sferoidali o pezzetti irregolari di ghiaccio. granelèje. antiq. s.m. grandinio: un grandinare violento e insistente. granezzúse. antiq. s.m. persona boriosa. granfáte. locuz. colpo di zappa. granfe. s.m. artiglio; unghia adunca e pungente d'animali rapaci, volatili o terrestri. grannenáte. s.f. grandinata; scroscio di grandine. Gragnola. Grandine caduta. grannόne. antiq. s.f. grandine. grano. s.f. moneta di rame napoletana in corso nell’anno 1789, equivaleva a due tornesi uguale a dodici cavalli. granóne. s.m. granturco, mais. grappe. s.f. grappa; pezzo di ferro, di svariate fogge, per collegare fra loro elementi di lavori o di muratura, parti di costruzione, legnami. Acquavite ad alta gradazione alcolica, ottenuta per distillazione delle vinacce. grappele. s.m. grappolo; infiorescenza o infruttescenza formata da fiori o frutti peduncolati sopra un asse centrale allungato.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne grattaghiacce. s.m. arnese in metallo per grattare il ghiaccio per fare le granite. grattamarianne. mdd. Donna foggiana che vendeva le granite durante la festa di sant’Anna. “gratte Marianne chiù gratte e chiù guadagne”. grasce. s.f. grascia; abbondanza, “e mègghije tenè ‘a grasce nande pe nande”. grascè. locuz. è l’ordine che si da a chi comanda la quadriglia, ballo foggiano. grascite. locuz. zona di terreno delle poste di pecore reso grasso dagli escrementi degli equini. grasciúse. agg. generoso; che mostra altruismo, grandezza d'animo, alti sentimenti. Magnanimo. grasciόne. agg. s.m. prodigo; generoso, liberale. Chi dona con eccessiva larghezza. grasse. agg. grasso; che presenta abbondante sviluppo del tessuto adiposo. Sostanza untuosa, oleosa, viscosa. grastáte. antiq. s.m. castrato; animale o persona incapace di riprodursi perché privo di ghiandole genitali. Agnello castrato, specialmente macellato. graste. s.f. vaso; recipiente di terracotta. gráte. s.f. grata; chiusura di finestre o altri vani costituita da elementi di metallo o di legno incrociati. graticule. s.f. graticola; utensile da cucina formato da spranghette di ferro su un telaietto, o da una lastra metallica scanalata, per arrostire vivande. Griglia. gratta marianne. s.f. granita di ghiaccio: “Marianne” tipico personaggio foggiano era grattacápe. s.m. grattacapo; fastidio, preoccupazione. grattacáse. s.f. grattugia; utensile da cucina, in lamiera bucata e lievemente curva, cosparsa di buchi con orli rialzati, su cui si grattano formaggio, pane secco e simili. grattacúle. s.m. mdd. impiccio. grattascióne. s.m. forte prurito; sensazione cutanea sgradevole che induce a grattarsi. Pizzicore. grattá. v. tr. grattugiare; sminuzzare qualcosa passandola su e giù per la grattugia. grattáte. s.f. grattata; atto del grattare o del grattarsi. Nel linguaggio degli automobilisti, rumore secco e raschiante,

provocato da un uso improprio del cambio di velocità. gratte. v. grattare; stropicciare la pelle con le unghie per far cessare il prurito. gravajúlle. s.f. piccola pasta imbottita di ricotta e uova e altro. gravande. agg. anche s.m. obeso; affetto da obesità. gravecèmbele. s.m. clavicembalo; strumento a corde pizzicate con plettri azionati da una tastiera. gravede. agg. incinta; di donna nel periodo della gravidanza. grazie a Dije. mdd. ringraziando il Signore. grazièlle. s.f. vezz. nome di donna Grazia. “ce stáce nu dètte chè dice Grazije, grazièlle e graziocazze”. grazije. s.f. grazie; fascino derivante da caratteristiche di armonia, delicatezza, bellezza, eleganza. gregarije. s.m. gregario; soldato semplice. gregáte. part. pass. unito, aggiunto. grègge. s.m. gregge; gruppo di pecore o capre adunate sotto la custodia di un pastore. grèghele. s.f. pecora dello stesso gregge segnata con il bollo a fuoco. grègne. s.f. canocchie; covoni, fascio di grano mietuto. gremaldille. s.m. grimaldello; ferro uncinato che serve per aprire serrature senza la chiave. grès. s.m. gres; tipo di ceramica colorata cotta ad alta temperatura, caratterizzata da grande durezza e resistenza, usata spec. nell'industria chimica e nell'edilizia. gresaglije. s.f. grisaglia o grisaille; qualsiasi tessuto, specialmente di lana, di filati grigi, o bianchi e neri con effetto di grigio. grezzarije. agg. detto di grezzo, una cosa che non piace. grèzze. agg. grezzo; grossolano, rozzo, ruvido. gricce. s.m. capriccio; fare i capricci, detto specialmente di bambini, lamentarsi, comportarsi in modo bizzarro. Bizza, ghiribizzo, grillo. griffà. v. stropicciare; strofinare, sfregare forte qualcosa. con la mano, o una cosa contro un’altra.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne grigge. agg. s.m. grigio; di colore formato da una mescolanza di bianco e nero. Capelli grigi, di chi comincia a incanutire. grijime. antiq. agg. grinzoso; che fa le grinze. Rugoso. grille. s.m. grillo; piccolo insetto nero, con zampe posteriori atte al salto il cui maschio, fregando le elitre, produce un caratteristico suono. grippe ‘nganne. s.m. malattia alle tonsille; differite: “ ‘u criatúre e murte ck’u grippe ‘nganne”. grò. s.m. tipo di drappo a grana grossa. gróje. s.m. gru; grosso uccello che vive nelle zone ricche d'acqua, con zampe e collo lunghi, becco dritto e appuntito. groppe. s.f. groppa; regione dei quadrupedi compresa tra i lombi, i fianchi, le cosce, la coda e le natiche. grotte. s.f. grotta; cavità naturale di solito in rocce calcaree dovuta all'azione delle acque. Caverna, spelonca. Stanza sotterranea usata come deposito di cibi e adibita a osteria. Si dice anche “grutte”. gruffeláre. locuz. collo del maiale. grugnalètte. agg. anche s.m. bianchetto; sardine e acciughe neonate, trasparenti, incolori, che lessate diventano bianche. grugne. locuz. cattiva espressione del viso. grullà. v. crollare; muovere dimenando in qua e là. Lasciarsi cadere di schianto, per improvviso dolore e simile. grumele. s.m. grumo; piccola quantità di liquido rappreso, specialmente di sangue. Pallottola che si forma negli impasti male amalgamati. grumelèje. v. russare; fare rumore, dormendo, con il respiro. grumulà. antiq. russare. “granfulà”. grunghe. s.m. grongo; pesce osseo degli Anguilliformi con corpo cilindrico a pelle gruppère. s.f. cordone di cuoio che va dalla sella e s’infila la coda del cavallo; posolino. grusse. agg. grande; che oltrepassa la misura ordinaria per massa, volume e simile. guadagnà. v.tr. guadagnare. Trarre da un impiego, professione, arte, industria e simile, un compenso o un profitto.

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guáde. antiq. s.m. bosco; estensione di terreno coperta di alberi, spec. di alto fusto, e di arbusti selvatici. guaffe. antiq. agg. rozzo; non raffinato dall'educazione, dalle buone maniere. guagnóne. antiq. s.m. fattorino; chi presso un'azienda pubblica o privata è incaricato dei piccoli servizi, spec. di consegna e recapito. guáje. interiez. guai; si usa in escl. per esprimere minaccia o, talvolta, un ammonimento: guai a te!; guai a voi! guajità. v. insidiare; tendere insidie, tendere un agguato. guajite. s.f. guardia notturna; chi svolge azioni di vigilanza. gualáne. s.m. garzone della masseria addetto alle pulizie della stalla e animali in genere. guálde. s.m. bosco; estensione di terreno coperta di alberi, spec. di alto fusto, e di arbusti selvatici. gualècce. agg. sudicio; non lavato né pulito; imbrattato, sporco. Lercio, lurido. “gualèrce” gualive. agg. uguale o eguale; detto di cosa, persona o animale che per natura, gualláre. s.m. ernioso, uomo prepotente. gualle. s.f. ernia; fuoriuscita di un viscere o di una sua parte dalla cavità dove guallúlle. s.m. uomo prepotente. guallúse. s.m. uomo ernioso. gualme. agg. sporco; che non è pulito. Sozzo, sudicio. guande. s.m. guanto; accessorio dell'abbigliamento maschile e femminile che riveste e protegge la mano. guandire. s.m. vassoio; grande piatto in vario materiale, con bordo rilevato, guantáre. s.m. guantaio; che fa o vende guanti. guanterèlle de lu micce. s.m. stoppino o lucignolo delle candele, porta smoccolatoio. guanterèlle. s.f. piccolo vassoio. guappe. s.m. guappo; spaccone; chi è di solito attribuirsi virtù, meriti, capacità, eccezionali. Ammazzasette, fanfarone, smargiasso. guappóne. s.m. guappo; grande camorrista, persona violenta e priva di scrupoli.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne guaratèlle. s.f. bagattella; cosa frivola, senza troppa importanza. guardà. v. tr. guardare; rivolgere lo sguardo per vedere. guardacacce. s.m. guardacaccia o guardiacaccia; guardia giurata addetta al guardapertóne. s.m. guardaportone; portiere in livrea di palazzi signorili, guardapèsche. s.m. guardapesca o guardapesca; guardia giurata addetta al controllo della caccia. guardaporte. s.m. anche agg. portinaio; chi esercita mansioni di custode e sorvegliante alla porta di abitazioni. guardaspalle. s.m. guardaspalle; chi è addetto alla protezione di una persona. guardáte. s.f. guardata; sguardo, specialmente rapido. Occhiata. guardatúre. agg. bieco; obliquo, torvo specialmente dello sguardo. Losco, minaccioso. guardia carcerarije. antiq. s.m. agente di custodia penitenziaria. guardia fuche. antiq. s.m. guardia fuochi, vigile del fuoco cui è affidata la prevenzione e l’estinzione degli incendi. Pompiere. guardia pisciacchije. antiq. s.m. vigile urbano; di cui è affidata la vigilanza dell’applicazione dei regolamenti di polizia urbana. guardije. s.m. celerino; agente della celere, nome dei reparti celeri autotrasportati. guarduncille. locuz. striscia di cuoio che congiunge la tomaia alla suola della scarpa. guarènde. s.f. guarentigia; garanzia assicurata dalla legge. Legge delle guarentigie, quella con cui, nel 1871, lo Stato italiano garantì l'immunità personale, l'indipendenza politica e altre prerogative al Papa, dopo la presa di Roma. guarnamendáje. s.m. sellaio; chi fabbrica o ripara selle e oggetti di cuoio. guarnèlle. antiq. s.m. nome di tessuto di cotone e di lino. guarneminde. s.m. finimento; insieme degli oggetti per attaccare gli animali da tiro a carri,

carrozze e sim., o per sellare i cavalli. Bardatura. guarnezijóne. s.f. guarnizione; tutto ciò che serve a guarnire. Contorno di una pietanza. Elemento di gomma, cuoio, fibra o altro, interposto fra le superfici metalliche di un recipiente, condotto e sim. per assicurarne la tenuta. guascarijine. s.m. uccello di nido, mascherino. guascotte. locuz. semi cotto. guastà. v.tr. guastare; ridurre in cattivo stato, mandare in rovina. guastáde. s.f. caraffa; recipiente per liquidi, di vetro o altro materiale, panciuto, con collo stretto e una larga bocca, provvisto di manico. guastafèste. s.m. guastafeste; chi guasta l'atmosfera allegra di un ambiente o interviene a sproposito a sconvolgere l’attuazione di un di piano. guastáte. part. pass. Anche agg. avariato; che ha patito avaria, detto di cibo guasto. guattáte. v. anche agg. assestato; ordinato. Sistemato. Assennato, avveduto. guattóne. agg. guardingo; di chi procede o si comporta in modo cauto e circospetto preoccupandosi di non essere sorpreso o colto in fallo. gubbije. s.f. sgorbia; scalpello a mezza luna a taglio incavato che serve al falegname e all’intagliatore per fare sgusci e canali. guèffe. s.f. gabbia; contenitore formato da un telaio e da sottili sbarre o fili di ferro, in cui vengono rinchiusi piccoli animali, specialmente uccelli. Prigione. gueja guè guè. locuz. verso che a Foggia si fa per burlare. guèncià. v. sfuggire; schivare, evitare, sgusciare. guèrne. s.m. governo; direzione, guida, comando: prendere il governo della nave. Organismo statale complesso che determina l'indirizzo politico dello Stato. Si dice anche: “guvèrne”. guèrre. s.f. guerra; situazione di conflitto armato fra stati. Triste e doloroso fu il bilancio della guerra a Foggia nel 1943, la nostra città subì dal maggio al settembre tredici bombardamenti da parte degli alleati,

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne case distrutte e rese pericolanti circa l’80%; morti 20.298 su 79.000 abitanti; feriti gravi o lievi oltre 2.000; dispersi oltre 1.000. I giorni di bombardamento furono: 28 maggio; 31 maggio; 20 giugno; 23 giugno; 15 luglio; 22 luglio; 16 agosto; 19 agosto; 20 agosto; 21 agosto; 25 agosto; 31 agosto; 6 settembre. L’8 settembre viene firmato l’armistizio. Il 23 settembre alle ore quindici la VIII^ armata americana entra a Foggia con carri armati e mezzi militari, i foggiani li accolgono con fiori di campo e fasce tricolori, accolgono a festa i distruttori della nostra città, coloro che hanno portato morte e uccisi i nostri cari, una grande vergogna. guèrrire. s.m. guerriero; uomo d'arme, spec. dell'antichità o della leggenda. gúfe. s.m. gufo; uccello rapace notturno con capo grande, occhi frontali, becco breve e adunco, piume morbide e due ciuffi de penne erettili sul capo. guglièlme. s.m. Guglielmo II di Sicilia detto il Buono nel 1179 fece ampliare la cappella e fece erigere una fastosa Cattedrale in stile Romanico- Pugliese, morì nel 1189.” Guglièrme”. guglierme. s.m. Guglielmo. guglièrmine. s.m. dimin. di Guglielmo. guidà. v. guidare; precedere o accompagnare qualcuno fungendo da guida. guide. s.m. Guido Macelli Foggia (18891974) autore di varie macchiette in vernacolo foggiano. guidúcce. s.m. vezz. di Guido. gulejúte. agg. anche s.m. goloso; che ha il vizio della gola: goloso di dolciumi. gulije. antiq. s.m. desiderio; aspirazione verso ciò di cui si ha bisogno, si sente la mancanza. gulijúse. agg. anche s.m. goloso; che ha il vizio della gola: goloso di dolciumi. Ghiotto. gulle. antiq. s.m. desiderio;aspirazione verso ciò di cui si ha bisogno, si sente la mancanza. gumì. antiq. v. vomitare; espellere attraverso la bocca, il contenuto gastrico: vomitare sangue. gumitele. s.m. gomitolo; palla formata da filo avvolto ordinatamente su se stesso.

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gunfijà. v. gonfiare; dilatare con fiato, gas o aria una cavità dalle pareti elastiche. gunge. v. tran. ungere; Spalmare di olio o di altre sostanze grasse. Lubrificare. gungόne. s.m. pugno dato sul viso, spesso i bambini gonfiano le gote con il fiato e con un colpo cercano di sgonfiarle vince chi fa più rumore. gurgozze. s.m. organo tubulare dell'apparato digerente compreso fra la faringe e lo stomaco. gurgulizije. s.f. liquirizia; pianta erbacea o suffruticosa delle Rosali con rami fiori azzurrognoli e frutto a legume. Sostanza vegetale estratta dalle radici di tale pianta, usata come emolliente, espettorante, diuretico. gusce de gráne. s.f. pula; rivestimento dei semi di cereali o altre piante che si stacca con la trebbiatura. Lolla. gusce de rise. s.f. pula; Sottoprodotto della sbiancatura del riso, costituito dagli strati corticali del seme. Loppa. gustáte. v. gustare; distinguere il sapore di qlco. mediante il senso del gusto. gutte. s.f. goccia; particella di liquido che si separa da una massa. gutteniáte. v. insinuare; suscitare in qlcu. un sospetto con discorsi poco chiari, ma pieni di allusioni. guvernále. s.m. timoniere; chi è addetto al maneggio della ruota o della barra del timone. guvete. s.m. gomito; regione dell'arto superiore in cui il braccio si articola con l'avambraccio. Parte della manica che copre il gomito. guzle. antiq. s.m. antico violino usato anche a Foggia aveva una sola corda.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

H, h

I, i

ha ‘ngudde. locuz. l’ha sorpreso. ha cudde fáme. locuz. ha fame. ha cudde. locuz. l’ha visto; l’ha sorpreso. ha lusciáte. locuz. l’ha visto. ha scuèrte. locuz. l’ha scoperto. hagghija avúte. v. ho avuto. hagghije. v. ho (verbo avere). háje. v. hai. hamme. v. abbiamo, dobbiamo. hanne. v. hanno. harmattáne. s.m. vento freddo molto secco del levante. hidalche. agg. nobile; della nobiltà, che appartiene alla nobiltà. Chi appartiene a una categoria di persone in possesso di titoli particolari, discendenti da una classe che negli antichi ordinamenti monarchici fruiva di particolari privilegi. Blasonato. Uomo gentile.

‘i. articolo. ì. voc. con suono aperto. i. vocale. iacuvèlle. s.m. lezzi amorosi. iághe. s.m. lago; massa d'acqua che riempie una cavità della superficie terrestre, senza comunicazione diretta col mare. Traditore. iajále. s.f. Raffaella, Raffaele. iajèlle. s.f. Raffaella. “iaèlle” iajètte. s.f. Lucia. iajolle. s.f. Filomena. ialèje. s.m. mollusco simile a una farfalla vive in alto mare. ianáre. s.m. fattucchiere; chi fa fattucchierie, stregonerie. iande d’a róte. s.m. quarti di ruota pezzi di legno curvi, che, uniti, formano la ruota dei carri. iande. s.m. settori circolari di legno che formano la ruota del carretto. iannatúre. s.m. caprugginatoio, pialletto con lama convessa utilizzato per dare forma alle doghe. iappecca iappeche. locuz. piano piano. iappecche. locuz. piano. iazze. s.m. giaciglio; misero lettuccio o mucchio di stracci o paglia. ibbece. s.m. stambecco; mammifero ruminante alpino degli Ungulati, affine alla capra, grigio rossastro con corna massicce inanellate curvate a scimitarra. ibijische. s.m. decotto; preparato medicamentoso ottenuto facendo bollire per un certo tempo determinate sostanze nell'acqua e filtrandole dopo il raffreddamento. Infuso. iblèje. s.m. miele siciliano; sostanza dolce, sciropposa o solida, di color cereo, ambrato o brunastro, che le api producono elaborando il nettare tratto dai fiori e da altri succhi dolci delle piante. iconavètere. s.f. Icona Vetere; Il sacro tavolo, come vuole la tradizione, venne donato, proveniente da Costantinopoli, alla città di

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne Arpi, da San Lorenzo Maiorano vescovo di Siponto. (icona antica) o Madonna dei sette veli, nel 1066 o 1073 il 13 Agosto fu trovato in un pantano l’Icona Vetere, un quadro di legno con la figura della Vergine Assunta in sette veli, “quadro bizantino che raffigura la vergine di carnagione nera con un bambino in braccio”. Il quadro misura m. 1,84 per m. 0,80. Nigra sum, sed formosa, filiae Hyerusalem, percui così è dipinta la Vergine su quella tavola. Per conservare memoria di questo avvenimento, ogni anno si rinnova la festività, mediante processione, il 20 Marzo, si porta la Sacra ICONA nella Chiesa di S. Giovanni Battista, accompagnata da quasi tutte le Congreghe. E così, com’è costume ad ogni 13 Agosto, Il Sacro Tavolo è portato nella Chiesa di S. Tommaso, in memoria del suo ritrovamento, come si dirà. La Città volle stabilire che il giorno ventidue del detto mese (marzo) fosse dichiarato Festivo, per cui inoltrò domanda a Monsignor Giampietro Faccolli e questo prelato, dopo giuridico esame ingiunto sulla portentosa apparizione, confermò le premure degli agenti Municipali della nostra Città. ictusse. s.m. ictus; qualsiasi malattia insorta in modo improvviso. Emorragia cerebrale: ictus apoplettico. idarèlle. s.f. dim. d’Ida. idrèje. s.f. secchia per attingere l’acqua. idrobbeseje. s.f. travaso dell’umore serioso e acqueo in una parte del corpo spesso nella pancia. idrolitine. s.f. bustina con contenuto di polvere idrogenata che si metteva nell’acqua per farla effervescente, si vendeva negli anni sessanta, oggi di nuovo riproposta sul mercato. idrufurèje. s.f. feste propiziatorie durante la vendemmia. idrurrèje. locuz. scolo di liquido sieroso. idúcce. s.f. vezz. d’Ida. iènca. s.f. giovenca;il piccolo della mucca. iène. s.f. iena; mammifero dei Carnivori con testa massiccia, tronco più sviluppato anteriormente, odore sgradevolissimo. Persona crudele e vile. ièrme. s.f. mannella di grano. iètico. agg. tisico; che è malato di tisi.

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iève. v. andava. iffe. locuz. tanto tempo fa. ììì… locuz. ordine al cavallo di fermarsi. ije. pron. pers. anche s.m. io; indica la persona che parla e si usa (solo come sogg.) quando chi parla, si riferisce a se stesso: io non lo so; io ho ecc... ijèjele. s.m. giuggiolo: alberetto delle Ramnali coltivato e pregiato per il legno duro e per i frutti a drupa commestibili. illaquà. locuz. cogliere nel laccio. illècebrà. v. incitare; indurre qualcuno con esortazioni e simile a fare qualcosa. imbigne. s.f. tomaia; parte superiore della scarpa. imbrunetúre. s.m. brunitoio; arnese per lucidare i metalli mediante sfregamento. Ruota di legno usata dagli arrotini per lucidare le lame dopo averle affilate. imbucatáre. v. imbiancare; far divenire bianco. imbulà. v. rubare; prendere con la violenza o di nascosto ciò che appartiene ad altri. imbustatúre. locuz. chi spera nelle altrui disgrazie. imforme. s.f. informazione; trasmissione o acquisizione di dati, elementi, notizie e simile. impagliáte. s.f. damigiana; recipiente di vetro, di forma circa sferica, con collo e largo, rivestito gener. di fibre vegetali. impaliunì. v. ammuffire; fare la muffa. Invecchiare o sciuparsi tenendosi appartato dalla vita attiva. impecchè. locuz. perché, ragione, motivo. imperià. v. imperare; dominare, regnare, avere il comando assoluto. impèrtenènze. s.f. arroganza; modo di comportarsi presuntuoso e insolente. imprèndà. v. sollecitare; far fretta a qualcuno. imprènde. s.f. impronta; traccia che rimane su un corpo su cui si sia esercitata una pressione. Impronta digitale, disegno lasciato dalle creste papillari dei polpastrelli delle dita caratteristico per ciascuna persona, atto quindi a stabilirne il riconoscimento. imprèssarije. s.m. impresario; chi dirige o gestisce un’impresa. inamáte. locuz. preso con l’amo.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne incarcho. s.m. incomodo; disagio, disturbo: recare incomodo a qualcuno Fastidio, imbarazzo. incartamènde. s.m. documento; qualsiasi cosa che costituisca materiale d’informazione. incenzà. v. incensare; spargere fumi d'incenso, in cerimonie religiose. inchiède. v. chiedere; avanzare una pretesa, prospettare o esprimere un desiderio, incitare il popolo alla rivolta. Spronare, stimolare. incoronáte. s.f. Incoronata, uno dei tre santuari nella provincia di Foggia. La sua storia risale al 1001, col contadino Strazzacappa e il conte d’Ariano che fece costruire una cappella che in seguito divenne un santuario, che erge solitario nell’antico bosco di querce. Il santuario conserva gelosamente tutto il patrimonio di tradizioni legate al particolare culto della Madonna da ricordare: la vestizione che avviene il mercoledì precedente l’ultimo sabato di Aprile. La cavalcata degli Angeli che si svolge il venerdì successivo alla vestizione della statua, vuole riproporre il tripudio che aveva riempito la selva di canti e luci nella lontana notte di aprile del 1001 quando la vergine apparve al conte di Ariano e all’umile e privilegiato contadino Strazzacappa. Cavalli superbamente bardati, ornati di lustrini e sonagliere, insieme a centinaia di fanciulli vestiti da angeli, santi e da fraticelli che girano tre volte intorno al santuario in mezzo a centinaia di fedeli che accompagnano il corteo col canto di antiche laudi. L’altra usanza era di togliersi i calzari: quando i pellegrini, arrivavano al ponte cervaro o, per quelli che arrivavano da Potenza, usavano togliersi i calzari e percorrere gli ultimi due chilometri a piedi. Oggi come tradizione è rimasta la cavalcata che consiste in: le compagnie di fedeli che partono da Foggia per tutto il tratto di strada fino al Santuario, vanno a piedi, una volta arrivati fanno i tre giri in segno di devozione prima di entrare nel santuario. L’altra usanza sopravvissuta è da ricordare anche la benedizione dell’olio che ogni pellegrino riceve.

incutecúte. locuz. indurito come una cotenna. inda inde. locuz. molto dentro. inde. avv. dentro; nell'interno, nella parte interna: entrare, spingere dentro. indellètte. s.m. intelletto; complesso delle facoltà mentali che consentono di intendere, pensare, giudicare. indragà. locuz. diventare cattivo. indunnà. locuz. farsi donna. industriále. agg. anche s.m. industriale; imprenditore o proprietario di un’impresa industriale. inemáte. v. agg. anche s.m. innamorato; che è preso da amore per qualcuno o da entusiasmo per qlco. Chi prova un sentimento di amore per qlcu. infandà. v. generare; procreare un essere della medesima specie. Prodursi. infènze. agg. ostile; del nemico in guerra: l’esercito ostile. Irato. infonnere. v. intingere; immergere o bagnare leggermente in un liquido. Bagnare. infrangènde. s.m. accidente; evento, caso. Fatto fortuito, inaspettato. infrèvoláte. agg. incauto; privo di cautela, avvedutezza. Imprudente. infurzà. v. fortificare; munire di opere di fortificazione. Rendere forte. Irrobustire, rafforzare. inguaggije. s.f. scommessa; patto fra due o più persone, in base al quale chi fa un'affermazione errata, sbaglia una previsione, o sim., si impegna a pagare una data somma o a soddisfare un dato impegno. inguffe. s.m. ingolfo, boccone che si da per stare zitto. Tangente. inguistáre. s.f. brocca; vaso di terracotta, metallo o vetro, fornito di manico e beccuccio per contenere liquidi. innere. s.m. genero; il marito della figlia rispetto ai suoi genitori. innustrà. locuz. ornare con un drappo tinto di porpora. inquiline. s.m./f. pigionante; chi abita in una casa presa in affitto, oppure sta a pigione presso qualcuno. Affittuario.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne insculde. v. anche agg. scolpito; inciso in pietra, marmo e simile. Adorno di sculture, di fregi. inscurto. v. scolpito, sopra. inteme. agg. intimo; biancheria intima, quella che si indossa direttamente sull’epidermide. intirizzúte. v. tr. intirizzire; perdere parzialmente movimento e sensibilità per il freddo. intrigule. s.f. vivanda idonea ad intingere. intrucche. avv. frattanto; in quel mentre, nel medesimo tempo. intrude. locuz. chiuso in sé. invertedujà. agg. valoroso; coraggioso, animoso, prode .Che dimostra valore, ardimento. inzullì. locuz. diventare soffice, morbido. iochele. s.f. chiocciola; mollusco gasteropode terrestre con conchiglia a forma di globo per la cui presenza si distingue dalla lumaca. ióie. s.f. ciancia; discorso futile o sconclusionato, o non rispondente a verità. Chiacchiera, ciarla. ionte. s.f. giunta; punto in cui due parti si uniscono. Piccola quantità di merce aggiunta come sovrappiù a quella acquistata. Pezzetto. irche. s.m. maschio della capra. ire de Dije. locuz. per dire baccano, chiasso. ire. s.f. iride; arcobaleno insieme di colori disposti come quelli dell'arcobaleno, sfumati l'uno nell'altro. irre e orre. locuz. dice e disdice. irte. agg. alto; che ha una determinata altezza. isce. v. esci, uscire andare fuori. isciarrije. v. uscirebbe. issa ora, avv. adesso; ora, in questo momento, presentemente. isse. pron. egli; indica la persona di cui si parla e si usa come soggetto. istègghije. s.f. lanterna e campana per catturare le allodole di notte. istitúte. s.m. istituto, organismo costituito per il perseguimento di un dato fine. Nel 1894 il 10 giugno fu inaugurato l’Istituto Lorenzo Scilitani. L’istituto Tec. Indust. Saverio Altamura sorse con la ristrutturazione e gli opportuni adattamenti dell’antichissimo Molino a vapore “Whitmore” Grimaldi & C.”

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nel 1864 con un laboratorio meccanico a Scuola Tecnica. L’istituto Autonomo Case Popolari sorse nel 1933 con sede provvisoria presso l’Ufficio Tecnico de Comune; popola 2^ guerra Mondiale ebbe la sede in via A. da Zara e dal 1959 l’attuale via R. Maggese. istruvite. agg. istruito; fornito di una preparazione o cultura superiora alla madia. italijáne. agg. anche s.m. italiano; dell'Italia. Lingua neolatina parlata in Italia. italije. s.f. Italia; nazione dell’Europa. ittatille. s.m. ragazzo di genitori ignoti. ittejucolle. s.f. colla di pèsce usata dai falegnami. iumèlle. s.f. giumella, quanto è contenuto nel cavo delle due mani tenute insieme come la farina ed altro. iunghe. s.m. giungo; pianta erbacea delle Liliflore che cresce nei luoghi acquitrinosi, con foglie cilindriche e infiorescenza verdastra. Il fusto di tale pianta impiegato in oggetti, mobili e sim. intrecciati. iusce iusce. locuz. per invogliare il cavallo ad urinare. iussejόne. s.m. comando; imposizione autorevole, intimazione che esige obbedienza. iúte e venúte. v. andato e venuto. iúte. v. andato. ixs. s.m. segno dell’incognita, consonante.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

J, j jacce. s.m. anche agg. ghiaccio; forma solida cristallina che l'acqua assume a temperature inferiore a zero gradi centigradi. jacceáte. v. anche agg. ghiacciato; coperto di ghiaccio: strada ghiacciata. jacche. mdd. che schifo. jacciarije. s.f. ghiacceria; luogo dove si fabbrica e vende il ghiaccio. jacènde. s.f. ricovero notturno delle greggi si dice anche: “scariazze”. jacuvèlle. s.m. chiasso; manifestazione di allegria rumorosa, spec. di ragazzi. Schiamazzi. jajine. s.f. dimin. Caterina. jáme. v. andiamo. jammemije. s.f. farfalla da seta. janare. s.f. donna brutta, vecchia, strega. janáre. s.f. piana delle fosse, iniziava da piazza sant’Eligio e finiva sino infondo a via della Repubblica, ex caserma di cavalleria di Federico II. jancatúre. s.f. imbiancatura; tinteggiatura di una parete. jande. s.m. settori; I sei settori circolari che compongono la ruota del carretto lunghi cm. 80 in ogni settore si incastrano due raggi, la sezione del settore circolare era cm. 12x12. janghe. agg. bianco; detto di tutto ciò che ha colore chiaro in antitesi a un equivalente scuro. “janche”. janghiatόre. s.m. imbianchino; chi per mestiere imbianca o tinteggia i muri. janghijà. v. imbiancare; far divenire bianco: un muro. Biancheggiare. janghijáte. s.f. dipintura, rimproverare una persona elencando i fatti. japige. s.m. vento di maestrale che viene dal gargano. járe. s.f. erba velenosa, detta pane di serpa. jazze banne. s.f. batteria del concerto musicale.

jazze. s.m. misero giaciglio. jelà. v. gelare; agghiacciare, congelare: il freddo mi gela i piedi. Divenire di ghiaccio. jeláte. s.f. gelata; diminuzione della temperatura a un valore uguale o inferiore a zero gradi. jèle. s.m. gelo; temperatura pari o inferiore a zero gradi. Freddo pungente. jènne jèmme. locuz. andando andando. jète selvatica. s.f. bietola o bieta; selvatica; varietà di bietola di campagna. jète. s.f. bietola o bieta; varietà di barbabietola da orto, le cui foglie hanno coste fogliari bianche larghe e carnose, commestibili. Barbabietola. jettà. v. gettare; lanciare vicino o lontano Buttare fuori qlcu., cacciarlo via. Buttare giù il cibo, un boccone, un sorso d'acqua, inghiottirlo in fretta. Buttare giù la pasta, la verdura, metterla nell'acqua che bolle. Buttare giù una carta, giocarla. jètte. v. gettare; buttare all’aria, mettere sottosopra. jève. v. andava. jì e venì. s.m. andirivieni; movimento dell'andare e venire di gente nello luogo. jì. v. anche s.m. andare; andare a gambe levate, fare una rovinosa caduta. jinere. s.m. genero; il marito della figlia rispetto ai suoi genitori. jinnáre. s.m. gennaio; primo mese dell'anno nel calendario gregoriano, di trentuno giorni. jire. avv. ieri; nel giorno che precede immediatamente l’oggi. jittà. v.tr. gettare; scagliare un oggetto lontano da sé. jittatille. antiq. s.m. trovatello; bambino iscritto allo stato civile come figlio d’ignoti, o lasciato in un istituto di pubblica assistenza senza essere stato denunciato allo stato civile. jittatóre. s.m. iettatore; persona che si ritiene eserciti influssi malefici. jittatúre. s.f. iettatura; influsso malefico che alcuni ritengono possa venire esercitato da talune persone o cose. Malocchio. Sfortuna.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne jocche. v. nevicare; cadere, venir giù, detto della neve: “e cume jocche”. jocchele. s.f. gallina chiocciola. jojò. s.m. pallina di stoffa legata all’elastico; gioco per grandi e piccoli. jolande. s.f. Iolanda. jonde. avv. poco; che è in piccola quantità o misura o in numero scarso. jόnne. antiq. s.f. fionda, detta anche “furcenèlle” fatta con due strisce di gomma dette: “i molle”, ricavate dalla camera d’aria della bicicletta, da una parte estrema legate ad un pezzo di tomaia per mettervi la pietra, e dall’altra parte estrema legate ad un pezzo di legno fatto a forca a due denti. jotte. s.f. acqua di cottura di riso o maccheroni. jucà. v. giocare o giuocare; applicarsi ad attività piacevoli per divertimento, per trarne guadagni. jucatóre. s.m. giocatore; chi pratica un gioco per divertimento. Chi ha il vizio del gioco. juccà. v. intr. nevicare; cadere, venir giù, detto della neve. juche. s.m. gioco o giuoco; ogni esercizio compiuto da bambini o adulti per jughe. s.m. giogo, arnese di legno duro con un foro a centro, che si infila la stanga del carro, si colloca sui colli dei buoi per lavorare a coppia. jumáre. s.f. piccola corrente d’acqua dove i “tarrazzáne” pescavano alcune qualità di pesce. jummènde. s.f. giumenta; cavalla da sella. Donna bella e prosperosa. jumminde. s.m. giumento; bestia da soma. juncáte. s.f. giuncata; latte coagulato senza sale, che si lascia scolare tra giunchi o foglie di felce. juncatèlle frèscke. s.f. latte cagliato; coagularsi del latte a causa della massa gelatinosa ottenuta per coagulazione della caseina del latte. junce. s.m. giunchi. junghe. s.m. giunco; pianta erbacea delle Liliflore che cresce nei luoghi acquitrinosi, con foglie cilindriche e infiorescenza

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verdastra. fusto di tale pianta impiegato in oggetti, mobili e sim. intrecciati. jurnáte. s.f. giornata; periodo di tempo compreso tra l'alba e il tramonto, considerato rispetto alle condizioni in cui trascorre e agli avvenimenti che in esso si verificano Giornata lavorativa, complesso delle ore di lavoro di una persona in un giorno. jurnatire. s.m. contadino che lavora a giornata; saltuario. jurne. s.m. giorno; spazio di ventiquattro ore che intercorre tra una mezzanotte e quella successiva: giorno feriale, festivo. Giorno solare, tempo fra due passaggi successivi del sole al meridiano del luogo, variabile con le stagioni. jurne da settemáne. s.m. giorni della settimana; i nomi italiani dei giorni della settimana sono di origine pagana, e derivano dai nomi dei pianeti, e di origine cristiana. Domenica deriva dal latino dies domenica, 'giorno del Signore'; lunedì è giorno dedicato alla Luna, martedì a Marte, mercoledì a Mercurio, giovedì a Giove, venerdì a Venere; sabato deriva dall'ebraico e significa 'riposo'. júste. agg. giusto; quando si tumula una persona dopo aver messo i mattoni, si dice: “hamme fatte ‘u júste”. júte. v. andare, andato; muoversi, a piedi o con altri mezzi di locomozione, senza meta o senza che la meta sia indicata: andare svelto, lentamente, di corsa, a piedi, a cavallo. jόse. s.f. abbondanza; gran quantità di ogni cosa. Vivere nell'abbondanza. jόte. s.f. bietola.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

L, l l’abbije. s.m. labbro; piega cutanea, muscolare e mucosa, che delimita l’apertura della bocca. l’abbile. s.f. faccia; parte anteriore del cranio umano nella quale si trovano le orbite, le fosse nasali e la bocca. l’abbúne. s.f. opera; attività posta in essere con un preciso intento: l'opera creatrice di Dio; l'opera educatrice della scuola. l’acce. s.f. alosa; grosso pesce di mare, pesce osseo commestibile, argenteo, con dorso verde- azzurro. Cheppia, laccia. l’accejire. s.m. lacciero, persona che tende lacci o trappole. l’acche. s.m. lacchè; valletto in livrea che per strada accompagnava il padrone o la carrozza padronale. l’aneme ‘i murte. locuz. la commemorazione dei defunti. Il 2 novembre a Foggia nella tradizione è il periodo che si parla dell’arrivo dei morti sulla terra per stare un po’ con i vivi, è portano la calza ai bambini, per poi ritornare nel loro mondo il 6 gennaio. l’angeca túje. locuz. guai a te. l’ápe. s.f. ape; insetto sociale che produce miele e cera, con corpo bruno, peloso e di dimensioni diverse all'interno delle caste sociali, addome fornito di pungiglione, apparato boccale atto a lambire e antenne brevi. l’ate. agg. indef. gli altri. l’avete. locuz. gli altri. l’indiáne. mdd. fingere di non capire. l’ottománe. s.f. ottomana; divano alla turca con materasso o cuscini per spalliera trasformabili in letto. l’urce. s.f. ulcera; lesione della cute o delle mucose, con scarsa tendenza alla guarigione. l’urge. s.m. orzo; pianta erbacea delle Glumiflore a foglie ruvide e spiga con spighette disposte in quattro file verticali a

resta molto lunga, utile per biada, per panificazione, per fabbricare la birra. l’urije. s.f. protettrice della casa. l’usene. s.m. intuito; conoscenza immediata di qualcosa senza intervento della riflessione. l’utre sturte. s.m. utero storto; stato di nervosismo. l’utre. s.m. utero; organo cavo mediano dell'apparato genitale femminile, posto nel piccolo bacino, destinato ad accogliere l'uovo fecondato. Ventre materno. là. art. la, in quel luogo. labbeje. s.m. labbro; piega cutanea, muscolare e mucosa, che delimita l'apertura della bocca. labbóre. s.m. lavoro; attività per la produzione di beni o di servizi, esplicata nell'esercizio di un mestiere, una professione e simile. laccáte. v. tr. laccare; verniciare con lacca. laccatúre. s.f. laccatura; operazione del laccare. laccatóre. s.m. laccatore; artigiano che esegue lavori con lacca. lacce ck’u puntále. s.m. ago; piccolo strumento di acciaio a forma di barretta appuntita, con un foro ovale a un'estremità, in cui si inserisce il filo per cucire. lacce. s.f. stringa; nastro, terminato spesso da puntali metallici, usato per allacciare scarpe esimili. lacche. s.f. lacca; sostanza colorata di origine vegetale, animale o artificiale, usata come rivestimento protettivo od ornamentale di vari oggetti. Fissatore per capelli. lacchè. s.m. lacchè; servo in livrea che per strada accompagnava il padrone o la carrozza padronale. Persona servile. laccire. s.m. lacciere; lusinghiero, chi tende lacci o trappole. lacèrte. s.f. lucertola; rettile eurasiatico e africano che ha il corpo coperto di scagliette minutissime, il capo di placche ossee, la coda sottile facilmente rigenerabile e la lingua bifida. lacigne. s.f. escrescenze che pendono sotto la gola delle capre.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne lacirte. s.m. girello; taglio interno di carne bovina ricavato nella parte posteriore della coscia. lacreme. s.f. lacrima o lagrima; liquido acquoso prodotto dalle ghiandole lacrimali dell'occhio. lacremedolce. s.f. lacrima di gioia o felicità. lacremeamáre. s.f. lacrime di lutto o dispiacere. lacremóne. s. m. luccicone; grossa lacrima tremolante fra le palpebre di chi sta per piangere: avere i lucciconi agli occhi. láde. agg. sudicio; non lavato né pulito; imbrattato, sporco: biancheria sudicia. laganèlle. s.f. fettuccine; tipo di pasta alimentare tagliata a strisce lunghe e sottili. lagge. locuz. agio sul cambio di valuta. lághe. s.m. lago; massa d'acqua che riempie una cavità della superficie terrestre, senza comunicazione diretta col mare. Lago craterico o vulcanico, che occupa il cratere di un vulcano spento. Lago glaciale, che occupa una cavità modellata da un ghiacciaio. Lago artificiale, creato da una diga di sbarramento. laghenatúre. s.m. matterello o matterello; legno liscio cilindrico con cui in laghene ck’a vetrióle. s.f. fettuccine condite con salsa di pomodori al filetto. laghene. s.f. fettuccine larghe di pasta con e senza uova. laghètte. s.m. laghetto; dim. di lago, piccolo lago. lagne. s.m. lamento; voce o grido esprimente dolore o pianto. Gemito. laldà. v. lodare; esaltare con parole di lode, di approvazione e simile. Applaudire. laline. antiq. s.m. dimin. di Pasquale. lallà. mdd. portare il bambino a spasso. lalúcce. antiq. s.m. vezz. di Paolo e Raffaella. lamandejine. s.m. mammifero che vive nel mare e nel fiume commestibile. lambarèlle. s.f. piccola lampada. lambasciúlle. s.m. cipolaccio col fiocco piccolo, lambascioni; muscari. lambazze. s.m. cipollaccio campestre grande. lambe e trúne. s.m. lampi e tuoni; fenomeno luminoso che accompagna la scarica elettrica nei temporali. Manifestazione sonora,

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consistente in un suono secco e potente o in un brontolio sordo, che accompagna e segue la scarica elettrica atmosferica. lambe. s.m. lampo ; fenomeno luminoso che accompagna la scarica elettrica nei temporali. lambèdine. s.f. lampadina; bulbo di vetro contenente un filamento metallico che viene reso incandescente dal passaggio della corrente elettrica. lambià. v. intr. lampeggiare; emettere, mandare lampi, gli lampeggiano gli occhi. lambijóne. s.m. lampione; fanale, lanterna: i lampioni della strada. lambine. s.m. lumino; basso cilindro di cera con stoppino, che si accende su tombe o dinanzi a immagini sacre, specialmente entro un bicchierino. lambiunáre. s.m. l’uomo che accendeva i lampioni a gas in città. lambiuncille. s.m. dim. lampioncino di carta colorata, i lampioncini venivano usati dai foggiani quando c’èra la festa da ballo specialmente al: “festacchije” di carnevale. lambúse. s.m. persona mal vestita. lambόne. s.f. pianta delle rosacee che da un frutto simile alla mora. lamè. s.m. lamé; tessuto per abiti femminile con sottili fili o lamine dorati o argentati. Laminato. lamère. antiq. s.f. lamiera; lastra di metallo, circa sottile, con cui si fanno tettoie. lamije. s.f. soffitto; vano a tetto, solaio, volta. laminte. s.f. lamentazione; espressione insistente di dolore. lammáre. s.f. barca usata di notte con reti a strascico e una grossa lampada detta “lambáre”. lamparúle. s.m. pezzetti di sughero tenuti fermi dal filo di ferro per tenere a galla con l’olio il lucignolo. lampèdarije. s.m. lampadario; arnese per sostenere più lampade, pendente dal soffitto. lampede. s.f. lampada; apparecchio per l'illuminazione artificiale: lampada a cera, a gas, a petrolio, elettrica. lampióne. s.m. fanale; apparecchio che illumina o segnala con la sua luce la presenza o posizione di un oggetto. lampire. s.f. lumiera; lampadario da soffitto a

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne più luci. Candelabro infisso sulla facciata di palazzi. lampiunáre. s.m. lampionaio; chi era addetto all’accensione e allo spegnimento di lampioni in città. lampiuncille. lampioncino di carta colorata, i lampioncini venivano usati dai foggiani quando c’èra la festa da ballo “ festacchije” di carnevale. lance. s.f. piatto della bilancia, ponderatezza; arnese usato nelle fosse granaie per il prelievo di un campione di grano. lancèlle. s.f. brocca di terra cotta. lancètte. s.f. lancetta; dimin. di lancia indice di vari strumenti di misura, spec. degli orologi, a forma di freccia che, spostandosi sul quadrante, indica il valore della grandezza in quel momento. Strumento usato dai chirurghi per praticare salassi, incisioni e sim. Tipo di pastina da brodo appuntita e schiacciata al centro. landèrne. s.f. lanterna, veniva usata nelle fosse granaie per vedere se vi era ossigeno all’interno della fossa prima che scendeva “ ‘U sfussatόre”. landò. s.f. carrozza a quattro ruote, tirata da due cavalli. lanèijà. v. dilaniare; fare a pezzi, smembrare: la belva dilaniò la preda. Sbranare. langáte. v. anche agg. affamato; che ha fame. Avido, bramoso. Chi ha fame. langèlle. s.f. recipiente di terra cotta basso e piatto per contenere olive salate ed altro, si può dire anche: “quartáre”. lanna lanne. mdd. camminare o gironzolare indolentemente, andare in giro per perdere tempo; piano piano. lanzatúre. s.f. fiocina; attrezzo con tre o più denti fissi muniti di ardiglione impiegato per la cattura di pesci di medie e grosse dimensioni. lanze. s.f. lancia da combattimento. lanzèttáte. s.f. fitta; sensazione dolorosa che si manifesta d'improvviso dovute a reumatismi ed altri dolori. Trafittura. lanzètte s.m. cuscinètti di acciaio utilizzati come ruote per i monopattini e carriole che i ragazzi costruivano negli anni 50 e sessanta. lapede. s.f. lapide; pietra con iscrizione, tavola di marmo o altro materiale con

un'epigrafe commemorativa, posta su pubblici edifici, monumenti e simile. lapede d’u cemetère. s.f. lapide; pietra sepolcrale. lapelà. md. immediatamente. lappe. s.f. piante delle composite, i cui frutti si attaccano agli abiti perché armati di piccoli uncini. lappóse. s.m. lapposo. lappúse. s.m. maccheroni scotti, affine al latte cagliato. lapse. s.f. matita; oggetto costituito da una mina racchiusa in un involucro di legno. lapsuse. locuz. quando la memoria ti bleffa. larde. s.m. lardo; grasso sottocutaneo del dorso e delle pareti addominali del maiale, conservato salato o affumicato. lardellà. v. lardellare; introdurre pezzetti di lardo nei tagli fatti alle carni da cuocere. Riempire, infiorare. lardille. s.m. lardello; pezzetto di lardo. lardiatóne. s.m. bastonatura più tosto forte. lardúse. s.m. sporco di grasso. larghe. s.m. largo spazio esteso. larghúne. agg. largo; che ha una determinata larghezza, piazza o strada con molto “largherúre”. lasagne. s.m. coltello da tasca a serramanico. lasagne de maccarúne. s.f. lasagna, pasta all’ovo a strisce larghe, che si mangia asciutta o al forno. lasca ‘nganne. locuz. prendere una persona per la gola. lascete. s.m. lascito, legato fatto per testamento. lasche. s.m. lasche, allentato, vile, pigro. laschetà. s.f. pigrizia; carattere o natura di pigro. Indolenza, infingardaggine, neghittosità. lassà. v. lasciare; cessare di tenere, stringere. lassáte. v. lasciato. lasse. v. lascia. lasseme. v. lasciami. lastre. s.m. vetro; fusione di sabbia silicea con ossidi e carbonati; largamente usato, sia per la proprietà di essere facilmente modellato nelle forme più varie, sia per la trasparenza. Vetro comune, formato di silicato di calcio e di sodio, usato per lastre, bicchieri e simile.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne latavanne. s.f. dall’altra parte. latejità. v. nascondere; mettere qlco. in un luogo dove non possa essere trovata. latibele. s.m. nascondiglio; luogo che serve a nascondere o a nascondersi. lattamènde. s.m. s.m. mandorle schiacciate e bollite condite con zucchero, latte di mandorle che si preparava in occasione delle feste Natalizie, il frutto dei noccioli delle albicocche: “cresomele” una volta si giocava a: “chipucchije” dove chi era fortunato, vinceva molti noccioli d’albicocca, una volta conservati e aver accumulato un buon numero si schiacciavano liberando il frutto, che a sua volta veniva messo in un vasetto con dentro l’acqua per addolcire il frutto, questa operazione del cambio dell’acqua veniva fatta ogni giorno sino a quando il frutto dei noccioli diventava dolce, per poi essere mangiato, un altro tempo, dove la faceva da padrone la miseria. lattáre. s.m. lattaio, faceva parte della famiglia dei caprai, il lattaio girava per le strade e vendevano latte appena munto dalla mucca, quando nacque la centrale del latte per la pastorizzazione, i lattai furono penalizzati e si dettero al contrabbando del latte con poco guadagno, non potendo sostenere le famiglie dovettero cambiare lavoro facendo i netturbini e vetturini. latte d’a scenzióne. s.f. latte dell’Ascensione, tra il 25 e 30 maggio a Foggia durante la festa l’ascensione del Signore si faceva la fiera del bestiame nel piano delle fosse. Le mucche e le pecore avevano bisogno di essere munte, il latte non poteva essere lavorato sul posto e per antica usanza veniva distribuito ai foggiani. Le farmacie in quel periodo vendevano molta caglio, perché serviva a fare la “cagliata”. latte de ciucce. s.f. latte d’asina; a Foggia quando le mamme non avevano più latte per i neonati, si ricorreva al latte delle asine (le balie della povera gente) mentre le benestanti, ricorrevano alle balie che avevano perso un figlio e avevano latte in abbondanza. lattèrije. s.f. latteria; dove si vende il latte. lattúche ‘ngappucciáte. lattuga cappuccina. lattúche. s.f. lattuga, pianta erbacea delle

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sinandrali, con foglie dentellate che si mangiano in insalata e capolini giallo pallido, coltivate in molte varietà. lattuchèlle. antiq. s.f. insalata; cibo di erbe specialmente crude condite con sale, olio, aceto o limone. Insieme di verdure che si mangiano in insalata. e aceto. latúne. antiq. s.m. lamento; voce o grido esprimente dolore o pianto, Pianto per la morte di qualcuno. Gemito, lagnanza, rimostranza, lagno. laturne. agg. noioso; che procura noia: vita noiosa; è noioso trovarsi soli. laure. s.m. alloro; pianta arborea sempreverde delle policarpali, con foglie coriacee, lanceolate e aromatiche. laurijáte. s.m. laureato; chi ha conseguito il titolo di dottore. lavà. v. lavare; pulire con acqua, sapone o altri detergenti, fare il bucato. lavannáre. s.f. lavandaia; donna che fa il bucato per mestiere. Donna rozza e volgare. lavandine. s.m. lavandino; vaschetta di maiolica gener. fissata al muro, con uno o due rubinetti d'acqua corrente, usata per la pulizia personale. Acquaio, lavello. lavamáne. s.f. catino; mobile costituito con un treppiedi in ferro che sorregge un catino e una brocca d’acqua per lavarsi mano e viso, alcuni arredato da specchio. lávapiatte. s.m./f. lavapiatti; chi in alberghi, ristoranti e sim. è addetto alla lavatura delle stoviglie. Chi fa lavori umili. Lavastoviglie. lavaróne. s.f. pozzanghera; pozza fangosa d'acqua, specialmente piovana. laváte. v. lavata; atto del lavare pulire con acqua, sapone o altri detersivi. lavatine. s.m. clistere; introduzione di liquidi medicamentosi nel retto mediante apposito apparecchio. lavative. s.m. lavativo; persona pigra, che ha poca voglia di lavorare. Clistere. lavatóne. s.m. clistere per cavallo. lavatóre. s.m. lavatore; chi lava o esegue operazioni di lavaggio. Apparecchio usato per la depurazione di un gas. lavatúre. s.m. lavatoio; luogo attrezzato per la lavatura dei panni. Lastra o tavola sulla quale si lavano i panni. Recipiente in cui si immerge il bucato da lavare.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne lávedejonne. s.f. brodaglia senza nessun sapore. lavèlle. s.m. acquaio. lavete. v. lavarsi. lavetrire. locuz. l’altro ieri. lavine. s.m. rigagnoli di pioggia. lavrinze. s.m. Lorenzo. lavuratorije. s.m. laboratorio; locale fornito di attrezzature per ricerche ed esperienze scientifiche. lazzà. v. correre. lazzarètte. s.m. ospedale per malattie contagiose; lebbrosi. lazzaróle. s.m. lazzeruolo o lazzeruolo; albero delle Rosali con rami spinosi, fiori bianchi e frutti simili a piccole mele. lazzaróne. s.m. lazzarone o lazzerone; ragazzo irrequieto, mascalzone. lazzáte. s.m. corso; movimento di persone, veicoli, animali lungo le strade di un centro urbano, in certe ricorrenze. lazze. s.f. corda del pozzo; fune doppia. lazzere. agg. plebeo; della plebe o del popolo. lazzerejule. s.m. lazzeruolo; arboscello delle rosacee che da frutti rossi e acidulo, simile a piccole mele. lazzerijáte. s.f. strafacciato, tumefatto dalle botte. lazzètte. s.f. laccetto. lè da quà. locuz. allontanare una persona. lebbidene. s.f. libidine; voglia di piaceri sessuali. Lascivia, lussuria. lèbbre. s.f. lebbra; malattia infettiva cronica che si manifesta con nodosità dure alla cute e ulcere a carattere distruttivo o con lesioni nervose e conseguenti insensibilità locali, distruzioni di ossa, dolori acuti. Morbo di Hansen. lèbbre maráne. s.m. tarabuso; uccello simile all'airone con becco puntuto e fortissimo, morbido piumaggio rossastro che forma ciuffo sul capo. lebbróne. s.m. libro mastro. lèbbróse. agg. anche s.m. lebbroso affetto da lebbre. lebènde. agg. volenteroso o volonteroso; che è pieno di buona volontà. lècca lècche. locuz. lecca lecca; specie di caramella piatta sostenuta da una stecca.

leccà. v. leccare; passare ripetutamente la lingua su qualcosa. lèccamusse. s.m. schiaffo forte; colpo dato sulla guancia a mano aperta. lèccapide. s.m. leccapiedi; adulatore servile. leccarde. s.m. utensile che si mette sotto l’arrosto per raccogliere il grasso. leccardine. s.m. persona golosa e ghiotta. lèccacúle. s.m. leccaculo; persona servile. lèccapiatte. s.m. leccapiatti; persona eccessivamente ghiotta. lèccasapóne. s.m. rasoio; coltello affilatissimo d'acciaio fino, senza punta, con grossa costola e manico mobile d'osso o metallo, per radere barba e capelli. leccáte. s.f. leccata; atto del leccare in una volta. leccatèlle. s.f. leccata; piccola leccata, atto del leccare in una volta. lècchine. s.m. persona senza contegno morale. lècca lècche. locuz. lecca lecca; specie di caramella piatta sostenuta da una stecca. lecènze. s.f. licenza; permesso, ottenere, dare, accordare licenza. lecenzijà. v. licenziare; accomiatare, congedare. Porre fine a un rapporto di lavoro da parte del datore di lavoro lecenzijáte. agg. anche s.m. licenziato; chi ha subito o voluto la recessione del proprio contratto di lavoro. legacce. s.f. nastro con un fermo. legande. s.m. mietitore addetto a legare il grano in covoni mietendo a mano con la falce: persona vestita bene. legatóre. s.m. legatore; uno degli sei addetti a pressare la paglia per fare le balle, colui che legava le balle con il filo di ferro. lègge. s.f. legge; Norma, espressa dagli organi legislativi dello Stato, che stabilisce diritti e doveri dei cittadini. leggèje. s.m. leggio; mobile fornito di sostegno a piano inclinato, per sostenere il messale, lo spartito musicale e simile. leggire. agg. leggero. o leggiero; che ha poco peso. Che non dà sensazione di pesantezza. leggitteme. agg. legittimo; che è conforme alla legge o da essa consentito. legnajulle. s.m. legnaiolo; artigiano che fa lavori grossolani di falegnameria.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne legnáme. s.m. legname; insieme di pezzi di legno. lègne. s.f. legna; legname da ardere. legure. s.m. liquore; bevanda alcolica dolcificata e aromatizzata con essenze vegetali. legurarije. s.f. liquoreria; mescita e vendita di liquori. Fabbrica di liquori. legurúse. agg. liquoroso, simile al liquore, per alcolicità, dolcezza, aroma e simile. lejènze. s.f. cimosa o cimossa; bordura laterale delle pezze di stoffa, di tessuto più fitto e resistente. Vivagno. Girella di tessuto per cancellare sulla lavagna. Cancellino. lelene. s.f. Michelina. leline. s.m. Michelino. lèllucce. s.m. vezz. Raffaele. lema sorde. s.m./f. persona criticante che non si fa sentire. lemà. v. limare, io limo. leme. s.f. lima; utensile a mano formato da una sbarretta d'acciaio dentata e rigata di solchi che s'incrociano, per assottigliare, lisciare, sagomare ferro, legno, pietra. lemètte. s.f. dimin. di lima; lima sottile, in metallo o carta vetrata, per limare le unghie. lemóne. s.m. limone; alberetto sempreverde delle Terebintali, spinoso allo stato selvatico con foglie coriacee e seghettate, fiori bianchi, frutti a esperidio giallo pallido. Frutto del limone utilizzato per le essenze estratte dalla buccia e per il succo acidulo. lemosene. s.f. elemosina. o limosina; soccorso che si dà al prossimo bisognoso. Beneficenza fatta ai poveri, a una chiesa o a un convento. Compenso o regalo irrisorio, quasi offensivo. lemunáte. s.f. limonata; bibita o bevanda a base d'acqua zuccherata e succo di limone. lemusenà. v. mendicare; elemosinare, questuare, accattare: mendicare il pane, chiedere l'elemosina. lendiggene. s.f. lentiggine; piccola macchia bruna o nera, piana, della cute. lène. agg. debole; che manca di forza fisica. lènghe de vóve. s.f. lunga lista. lènghe strascenúne. s.f. anticamente i pellegrini che si recavano al santuario dell’Incoronata strisciavano con la lingua sul pavimento in segno di devozione e per chiedere una grazia.

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lènghe. s.f. lingua; organo muscolare ricoperto di mucosa, mobile, posto nella cavità boccale, che partecipa alle funzioni della suzione, della masticazione, della deglutizione e della fonazione. lengotte. s.m. lingotto; blocco di metallo ottenuto per fusione o colatura in apposito stampo. lengúte. agg. linguacciuto; che ha la lingua lunga, in senso figurativo. Pettegolo. lènte d’i cchiále. s.f. lente degli occhiali. lènte. s.f. lente; vetro, cristallo o altro materiale trasparente limitato da due superfici curve. lènte de ‘ngrandemène. s.f. lente d'ingrandimento; lente convergente usata per osservare oggetti molto piccoli. lentinije. antiq. s.f. lentiggine; piccola macchia bruna o nera, piana, della cute. lènucce. dimin. di Elena. lènze. s.f. lenza; cordicina per muratore. Persona furba e intelligente. lenzóle. s.m. lenzuolo; ciascuno dei due grandi teli che si stendono sul letto e fra i quali si giace. Si dice anche: “ lunzule”. lèóne. s.m. leone; grosso mammifero dei Carnivori, con criniera sul collo e sulle spalle del maschio, coda nuda terminata da un fiocco, unghie retrattili; è un agile arrampicatore e vive nelle foreste dell'Africa e dell'Asia. lèonesse. s.f. leonessa; femmina del leone. leppà. v. svignare; allontanarsi in fretta, di nascosto. lèppe. s.m. puzzo; odore corrotto, cattivo odore, cosa che puzza. Lezzo. leppúse. locuz. pasta o riso cotto in poca acqua. lèpre. s.f. lepre; mammifero dei Roditori con lunghe orecchie, pelliccia in genere grigio scura, corta coda e zampe posteriori atte al salto. lèse. s.f. ferita; taglio o lacerazione della cute e dei tessuti sottostanti prodotta da un corpo contundente o penetrante. lesiunáte. v. lesionata; rendere instabile, pericolante e sim., provocando lesioni. lesosene. s.f. elemosina o limosina; soccorso che si dà al prossimo bisognoso. lèsse. s.f. castagne lessate con il guscio.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne letanije. s.f. litania; preghiera formata da una serie d’invocazioni a Dio, alla Vergine, ai Santi. letegà. v. litigare o leticare; Venire a contrasto con qlcu. in modo aspro e ingiurioso: litigare per motivi di denaro e altro. Bisticciare. letegante. v. anche agg. e s.m/f. litigante; Che (o Chi) litiga. letegatóre. s.f. persona facile a litigare. lètte. v. letto; che è stato letto. Mobile usato per dormire. lèttere. s.f. lettera; ognuno degli elementi grafici di cui è costituito un alfabeto: le lettere dell'alfabeto italiano sono ventisei. lettère. antiq. s.f. base del carretto larga 85 cm. e lunga 2 m. Si fissava con i chiodi alla sottosdanga e con i perni a quartultima si issava alla traversa posteriore, la base era formata di tavole di olmo alte 3 cm.; strage tutti stesi per terra. letturine. s.m. leggio; mobile fornito di sostegno a piano inclinato, per sostenere il messale, spartito musicale e altro. levà. v. levare. levacicere. s.m. uomo non maturo, cioè da poco, lavaceci. levèlle. s.f. livella a bolla d'aria, tubo di vetro pieno di liquido, in cui una bolla si dispone in posizione centrale quando la livella è orizzontale. levene. s.f. legna; legname da ardere. Aggiungere legna al fuoco. levenèlle. s.f. pezzo di legno per alimentare il fuoco; oppure mettere a mal vedere. lèvere. s.f. leggerezza; caratteristica di ciò che è leggero. Agilità. Lepre. levetà. v. lievitare; gonfiarsi della pasta per effetto del fermento che la rende morbida e atta a essere trasformata in pane. lèvete. locuz. togliersi di mezzo. lezióne. s.f. lezione; insegnamento che si dà in una volta a una o più persone, insieme di nozioni insegnate o date da imparare in una volta. leziúne. s.m. lezioni; esercizio scolastico, specialmente scritto. lia. s.f. vezz. di Consiglia. liandre. s.m. oleandro o Leandro; arbusto o alberello ornamentale sempreverde delle

Genzianali con foglie lanceolate e fiori rosei, bianchi o gialli, ricco di un succo amaro e velenoso. libbènde. locuz. persona volenterosa. libbre. antiq. s.f. messa; nella teologia cattolica e ortodossa, sacrificio del corpo e del e del sangue di Gesù Cristo che, sotto le apparenze del pane e del vino, viene rinnovato dal sacerdote sull'altare. libre. s.m. libro; insieme di fogli contenenti un testo stampato o manoscritto, rilegati e previsti di copertina. Libro sacro, testo che costituisce il fondamento di alcune grandi religioni; in particolare ciascuna delle parti che compongono la Bibbia. Libro di devozione, raccolta di preghiere e di esercizi pii. Libro dei morti, testo sacro degli antichi Egizi. Libro di testo, quello adottato dall'insegnante per lo studio di una certa materia. Libro bianco, raccolta di documenti spec. a scopo di denuncia. Libro d'oro, anticamente, registro sul quale erano scritti, in oro, i nomi delle famiglie nobili. Libro nero, durante la Rivoluzione francese, lista dei condannati alla ghigliottina. licchesalèmme. s.f. moina; carezza insistente, affettuosità. Gesti o atteggiamenti leziosi, affettati. Smanceria. licchètte. antiq. s.m. lucchetto; serratura metallica mobile, con gambo ricurvo, da infilare in occhielli, che si applica a bauli, valigie, usci e altro. licìtà. v. incantare; recitare formule o compiere atti che producano effetti soprannaturali. liè. avv. levati. liènze. s.f. cimosa o cimossa; bordura laterale delle pezze di stoffa, di tessuto più fitto e resistente. Vivagno. ligatorije. s.m. legaccio; striscia di stoffa, pelle e simile per legare o stringere. ligge. agg. leggero; che ha poco peso. Leggi. ligghije. s.m. lombaggine; dolore muscolare specialmente nella regione lombare. ligià. agg. ligio; che è strettamente legato a una persona, a interessi, sentimenti e simile. ligia. v. lisciare; rendere liscio, liberando da scabrosità: lisciare il marmo. lignáme. s.m. legname; tavole e travi di legno grezzo.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne liguste. s.f. anche agg. aragosta o aragosta; grosso crostaceo marino commestibile, privo di chele, con lunghe antenne e corazza spinosa di color bruno violaceo. lijandre. s.m. oleandro o leandro; arbusto o alberello ornamentale sempreverde delle Genzianali con foglie lanceolate e fiori rosei, bianchi o gialli, ricco di un succo amaro e velenoso. lijofande. antiq. s.m. elefante; mammifero degli Ungulati con lunga proboscide e caratteristiche zanne, considerato il più grosso animale terrestre vivente Elefante africano, con grandi orecchie e zanne molto sviluppate. Elefante indiano, con orecchie e zanne più piccole dell'elefante africano. lijόne. s.m. leone; grosso mammifero dei Carnivori, con criniera sul collo e sulle spalle del maschio, coda nuda terminata da un fiocco, unghie retrattili; è un agile arrampicatore e vive nelle foreste dell'Africa e dell'Asia. liline. s.m. Michele. lilotte. vezz. di Michela. lillà. s.m. lilla; frutice delle Ligustrali originario della Persia e coltivato per le belle pannocchie di fiori profumati bianchi o lilla. Serenella. lille. agg. lillà; detto di colore tra il rosa e il viola. lima sorde. locuz. persona criticante che non si fa sentire. limete. s.m. limite; confine, barriera. lincì. locuz. di lì, da lì. linde e pinde. locuz. pulito e ordinato, ben vestito. linde. s.m. lento; privo di sollecitudine, prontezza, velocità e simile. liniamènde. s.m. lineamento; fattezze del volto umano. linije. s.m. uovo di pidocchi. lippe. s.m. viscidume; insieme di cose o sostanze viscide prodotta da alimenti grassi lessati e non quali polipo, capitone e altro. lippúse. agg. viscido; che è denso, gelatinoso e scivoloso: sostanza viscida. Che, al tatto, è sgradevolmente molle e scivoloso: una viscida anguilla. lisce. agg. anche s.m. liscio; privo di ruvidezze e scabrosità alla superficie. Liscio

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come l'olio, di ciò che si svolge in modo tranquillo e regolare. Liscio ballo non sincopato, che si esegue senza alzare troppo i piedi da terra. lisce lisce. agg. liscio liscio, senza intoppi, qualcosa che è andato bene. liste. s.f. lista; striscia lunga e stretta di carta, stoffa o anche di materiale rigido e pieghevole. Elenco. lite. s.f. lite; violento contrasto con ingiurie e offese. Alterco, contesa rissa. litecatáre. agg. litigioso; che litiga facilmente e frequentemente. Che è oggetto di una lite. litre. s.m. litro; unità di capacità equivalente a 1 dm 3. Bottiglia bollata della capacità di un litro usata nelle cantine. litte. s.m. letto; mobile usato per dormire, composto da un'intelaiatura e da reti o assicelle che sostengono un materasso, con sopra lenzuola, coperte, guanciale: letto a un posto, a una piazza; letto matrimoniale. littorine. s.f. littorina; nelle ferrovie italiane automotrice con motore Diesel, a elevata velocità. livede sott’a l’ucchije. s.f. occhiaia; macchie livide sotto gli occhi. Cavità del cranio in cui sono accolti i globi oculari. livede. agg. anche s.m. livido; detto della colorazione bluastra della pelle umana per contusioni o percosse: Macchia bluastra che si forma sulla pelle per contusioni o percosse. livete. s.m. lievito; complesso di funghi unicellulari che sono in grado di provocare, mediante gli enzimi da essi prodotti, una fermentazione. livete de birre. s.m. lievito di birra; lievito di birra, sostanza ricca di saccaromiceti usata per la fermentazione del malto e la lievitazione della pasta. livete da nanze. locuz. togliersi di mezzo. livrèa. s.f. divisa; uniforme: la divisa degli alpini, degli aviatori. Uniforme portata un tempo dai dipendenti delle grandi case signorili. Assisa. lizze. s.f. lizza; palizzata, steccato. Spazio recintato entro cui si svolgevano le giostre all'epoca della cavalleria. locazióne. s.f. locazioni, detto delle terre del Tavoliere destinate a pascolo della

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne transumanza vennero divise in ventitre locazioni ordinarie o generale e venti locazioni particolari o aggiunte. locca locca. locuz. piano piano. locomobbele. s.f. caldaia fissa con il volano per azionare la trebbiatrice o pressatrice. loffe. s.f. flatulenza; eccessiva produzione di gas nello stomaco e nell'intestino, emissione di gas dal retto. loffije. agg. debole; che manca di forza fisica. logge. s.m. terrazzo o terrazza; superficie praticabile pavimentata all'aperto a livello di terra o ricavata su una parte dell'edificio, adatta al soggiorno e munita di parapetto. longadagnúne. locuz. lontano sia. lonne. s.f. onda; oscillazione dell'acqua nel mare, lago e sim., prodotta da forza esterna. lonne a lonne. s.f. capelli ondulati. lópe. v. affamato; che ha fame, anche “ lópe”. Avido. Bramoso. lopre ‘i cavallucci. s.f. giostra con cavalli a dondolo. lopre ‘i strazzulle. s.m. teatrino con marionette. lorènze. s.m. Lorenzo, nel 1687 lo scultore Lorenzo Vaccaio realizzò per la chiesa dei morti, quattro statue. lorge. s.m. orologio; apparecchio misuratore del tempo capace di segnare le ore. lóte. s.m. fango, melma; terra trasformata dall'acqua in poltiglia circa consistente. lotte. s.m. lotto; gioco d'azzardo che consiste nell'estrarre, per ciascuna delle dieci Lotta, lottare. lottománe. s.f. ottomana; divano alla turca con materasso o cuscini per spalliera, trasformabile in letto. lozze. antiq. s.m. birilli di legno duro del carretto per non far sfilare le stanghe. luà. v.tr. levare; alzare, sollevare, togliere, rimuovere, portar via. lubrifeche. v. tr. lubrificare; interporre un olio o un grasso adatto tra gli elementi mobili a contatto di una macchina o di un congegno, per diminuire l'attrito. lucà. locuz. dare in locazione. lucále. s.m. locale; parte di un edificio destinata a un uso determinato. Luogo pubblico di ritrovo e di divertimento.

lucanne. antiq. s.f. locanda; trattoria con alloggio. Pensione, albergo di bassa categoria. lucannire. s.m. Locandiere; chi conduce o tiene una locanda. lucarille. s.m. dimin. di Luca. lucateve. antiq. locuz. tassa locativa. lucchele. s.m. grido; suono alto di voce emesso con forza: le grida dei bambini che giocano. lucculà. v. gridare; alzare la voce per ira e sim. o per richiamare l'attenzione degli altri. lucculèje. v. intr. gridare; alzare la voce per ira e sim. o per richiamare l'attenzione degli altri. Sbraitare, strillare, urlare. lúce. s.f. luce; radiazione elettromagnetica la cui velocità è nel vuoto di 299.792 km al secondo. Luce elettrica, ottenuta mediante lampade elettriche. Qualsiasi sorgente luminosa. lúceche. v. luccicare; mandare, riflettere luce attraverso brevi e intermittenti bagliori. lucernále. s.m. abbaino; sovrastruttura applicata ai tetti a falde inclinate con finestra a chiusura, per dar luce a stanze o soffitte e permettere l’accesso al tetto. lucernèlle. s.f. piccola lucerna di creta a olio.“lucernille” lucettèlle. s.f. vezz. di Lucia. lucce. s.m. luccio; grosso pesce osseo con muso allungato e depresso e forti denti, voracissimo predone delle acque dolci europee. Luccio di mare, sfirena. luche. s.m. luogo; insieme dei punti d'uno spazio che soddisfano a condizioni date. Costruzione o parte di essa adibita a particolari usi. luchètte. s.m. dimin. di Luca. luciètte. s.f. dimin. di Lucia. lucigne. s.m. lucignolo; treccia di fili che si mette nell’olio della lucerna o nella cera della candela per far lume, o nei fornelli a spirito per ardere. Stoppino. Si dice anche: “ lucine”. lucije. s.f. Lucia. Il 13 dicembre a Foggia c’èra la festa di santa Lucia, quando per tradizione si cucinavano le fave “arracciáte”, chi aveva fatto il voto alla santa, chiedeva un po’ di fave al vicinato e una volta cucinate li distribuiva agli stessi vicini di casa che

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ognuno ne doveva mangiare tredici in segno di devozione. lucijettèlle. s.f. vezz. di Lucia. lucurizije. s.f. liquirizia; pianta erbacea o suffruticosa delle Rosali con rami flessibili, fiori azzurrognoli e frutto a legume. Sostanza vegetale estratta dalle radici di tale pianta, usata come emolliente, espettorante, diuretico. lucόre. s.m. lucore; luce vivida e intensa. Lucentezza, luminosità. ludreche. agg. beffardo; che si compiace di deridere e beffare. luffe. s.f. anca del corpo umano. lúffe. s.m. batuffolo di stoffa. luffià. s.f. peto; far uscire aria per via anale. luffijèje. mdd. persona che non ha forza, non riesce. lughe comúne. s.f. latrina; locale fornito di impianti igienici, per lo più di uso pubblico. Cesso. lughe d’acque. locuz. luoghi acquitrini. luige. antiq. s.m. Luigi Oberty; Regio ingegnere di Capitanata dal 1818 al 1828/30 a cui si deve la progettazione del teatro Ferdinando, oggi U. Giordano, dell’orfanatrofio M. Cristina di Savoia (demolito nel 1935/36, il pronao della villa comunale e la ristrutturazione di Porta Grande, della chiesa di S. Francesco Saverio e quella della Madonna della Neve o della Croce. luiggiólle. antiq. s.f. vezz. di Luigia. lulizije. s.f. liquirizia; pianta erbacea o suffruticosa delle Rosali con rami flessibili, fiori azzurrognoli e frutto a legume. lumáje. s.m. lumaio; chi fa, vende o ripara lumi. lúme. s.m. lume, apparecchio per illuminare. lúme a petrolije. s.m. lume a petrolio. lumenarije. s.f. luminaria; illuminazione pubblica in occasione di feste o ricorrenze particolari. Grande quantità di lumi accesi. lumenille. s.m. luminello; scherzo di ragazzi con un pezzo di specchio verso il sole, si proiettava in faccia a persona dando fastidio alla vista. lumenórije. v. lumeggiare; illuminare.

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lumine. s.m. lumicino dimin. di lume; piccola lampada a olio con lucignolo galleggiante. Lumicino. lumiere. s.f. lampadario da soffitto a più luci. Candelabro infisso sulla facciata di palazzi. lunarde. s.m. Leonardo. lundáne. agg. lontano; che dista, che è separato da un lungo spazio rispetto a un punto di riferimento. lúne. s.f. luna; unico satellite naturale della Terra, intorno alla quale compie una rivoluzione in 29d 12h 44m 3s. lúne de mile. s.f. luna di miele; primo periodo di matrimonio, periodo di tempo particolarmente felice. lungà. v. allungare; accrescere la lunghezza o la durata di qualcosa. lunge. antiq. s.m. giunchi raccolti dagli scopari nelle marane e canneti per confezionare cesti di tutte le misure utili a contenere pane fatto in casa, verdure selvatiche, ricotte e formaggi, mentre altri si dedicavano ad intrecciare paglie per i fondi delle sedie, mentre altri si dedicavano ad intrecciare paglie per i fondi delle sedie. lungià. locuz. tenere lontano. lunzulle. s.m. lenzuolo; ciascuno dei due grandi teli che si stendono sul letto e fra i quali si giace. Si dice anche: “lenzule”. lupacchiótte. s.m. lupacchiotto; cane lupetto. lúpe. s.m. lupo; mammifero dei Carnivori, eccezionalmente vorace, con tronco robusto e pelo corto che varia di colore con le stagioni, passando dal bruno scuro al grigio chiaro. lupunáre. s.m. licantropo; chi è affetto da asma, e spauracchio dei bambini per le sue grida di notte. lurce. antiq. s.f. ulcera duodenale; lesione della cute o delle mucose, con scarsa tendenza alla guarigione. lurde. agg. che non è molto pulito. lurdizije. s.f. sporcizia; caratteristica di sporco. lusciachiáre. s.f. risciacquatura della biancheria dopo il bucato. lusciapinte. s.f. risciacquatura della biancheria colorata.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne luscije. s.f. liscivia; detergente di sostanze solubili nelle ceneri di legno o carbone vegetale, panni messi a mollo per fare il bucato, cui si versa la cenere quando si fa la liscivia, ranno. lusene. s.m. intuito; conoscenza immediata di qlco. senza intervento della riflessione. lusse. s.m. lusso; sfoggio di ricchezza. Fasto, pompa. lustre p’i scarpe. s.m. lucido da scarpe. lustre. agg. lucido; di corpo che per la sua estrema levigatezza riflette la luce. Luce, splendore, lucido, chiaro. lustróre. s.m. splendore; luce vivida e intensa. Lucentezza, luminosità. lustrόne. agg. lucido; di corpo che per la sua estrema levigatezza riflette la luce. luteme. agg. ultimo; corrispondente all’elemento finale o conclusivo, sia in senso spaziale sia temporale. luttà. v. lottare; essere impegnato in una lotta. Combattere. lútte. s.m. lutto; cordoglio per la morte di qualcuno. luttèrije. s.f. lotteria; gioco a premi, consistente nel sorteggio di numeri corrispondenti a biglietti venduti. Meccanismo basato sulla fortuna, sul caso. lutulènte. locuz. sporco di fango. luvà ‘a polvere. v. togliere la polvere. luvà. v. levare, alzare, sollevare. luveggine. s.m. dimin. di Luigi. luzzetèlle. s.m. pioli d’acciaio conficcati nelle stanghe del carretto per agganciare vrachi e vardelle del cavallo timone. lόde. locuz. impresa gloriosa. lόtte. s.m. lotto; gioco d’azzardo che consiste nell’estrarre per ciascuna delle dieci ruote, cinque dei novanta numeri posti in un'urna e nell'assegnare un premio in denaro a chi ne indovina uno o più.

M, m

‘mbacce. locuz. in faccia: “ ‘u fatte lè dice ‘mbacce a mè”. ‘mbacche. s.m. impacco; applicazione di panni intrisi di acqua calda o fredda o di sostanze medicamentose su parti del corpo. ‘mbaccia a mezzejurne. mdd. locuz. verso mezzogiorno. ‘mbacciúte. v. anche agg. impazzito; che è diventato pazzo o ha perso la testa. ‘mbacuccà. v. imbacuccare; coprire la testa e il corpo avvolgendoli in abiti pesanti. ‘mbagliatèlle. s.f. bottiglia con involucro di paglia; “pigghije ‘a ‘mbagliatèlle e v’accatte ‘u gnostre”. ‘mbaláte. s.m. uomo fermo e ritto, impalato. ‘mbalenúte. v. ammuffito; vecchio, superato retrivo. ‘mbaliunáte. discrepito, ha fatto la muffa. ‘mballà. v. imballare; confezionare in balle: imballare la lana. Sistemare le merci entro contenitori adatti per il trasporto, il magazzinaggio e la vendita: imballare libri. ‘mballáte. agg. imballato; detto di atleta che non è più agile e sciolto nei movimenti. ‘mbalomme. s.m. gioco di strada, equilibrio. ‘mbaloppe. s.f. busta per lettera. ‘mbalsamà. v. imbalsamare; preparare con sostanze speciali cadaveri d'uomo o di animali per sottrarli ai naturali processi di decomposizione. ‘mbalzamáte. v. tr. imbalsamare; Preparare con sostanze speciali cadaveri d'uomo o di animali per sottrarli ai naturali processi di decomposizione. ‘mbalzamatóre. s.m. imbalsamatore; chi è addetto all’imbalsamazione. ‘mbalzamazióne. s.f. imbalsamazione; operazione dell'imbalsamare: l'imbalsamazione dei cadaveri. Arte di preparare naturalissimamente animali. Tassidermia.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ‘mbambalúte. agg. imbambolato; che mostra un'espressione fissa e attonita: imbarazzato; “ne lè viste chè stáce cum’è nu ‘mbambalúte”. ‘mbambuláte. locuz. rimanere estatico per meraviglia o per distrazione. ‘mbanáte. v. tr. impanare; passare nel pangrattato prima di friggere: impanare una cotoletta. ‘mbannáte. agg. appannato; offuscato, velato, opaco. ‘mbaperacchiáte. v. tr. agghindare; vestire, ornare, con particolare cura e ricercatezza. Ornarsi con eleganza leziosa. Abbigliarsi.‘ ‘mbapucchià. s.m. inganno; insidia che serve a ingannare. Convincere con le chiacchiere, imbrogliare. ‘mbapucchiáte. v. ingannare; indurre in errore: l'apparenza inganna. ‘mbarà. v. tr. imparare; acquisire una serie di conoscenze mediante lo studio, l'esercizio, l'osservazione: imparare l'educazione; imparare a leggere. ‘mbaráte. s.m. imparato. ‘mbarazze. s.m. imbarazzo; senso di impaccio e ingombro nei movimenti. ‘mbarcà. v. imbarcare; mettere sulla barca o sulla nave. ‘mbarcáte. s.f. imbarcarsi; perdere il controllo della situazione. ‘mbascià. v. tr. asciare; avvolgere in una o più fasce. Bendare. ‘mbascianne. s.f. tutti i lini per fasciare i neonati; fasce, culazze, pedarúle, pannulline, cacciamanille ecc… “pigghije tutte ‘a ‘mbascianne chè hamma cagnà ‘u criatúre”. ‘mbasciáte. s.f. ambasciata; domanda di fidanzamento. Fasciato, bambino in fasce. ‘mbastà. v. impastare; amalgamare una o più sostanze fino a formare una pasta omogenea. ‘mbastardete. v. imbastardire; rendere bastardo. Alterare, corrompere. ‘mbaste. s.m. impasto; Amalgama di una o più sostanze variamente manipolate. ‘mbastì. v. imbastire; unire a punti lunghi due lembi di tessuto, prima della cucitura definitiva. ‘mbasturáte. s.m. cavallo impastoiato.

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‘mbastúte. v. imbastire; unire a punti lunghi due lembi di tessuto, prima della cucitura definitiva. ‘mbatanáte. agg. ozioso; colui che non fa niente. Fannullone, poltrone. ‘mbattà. v. pareggiare; rendere pari, togliendo dislivelli, sporgenze e simile. “hamme ‘mbattáte n’avanze chiù ninde”. ‘mbattáte. v. pareggiare; limitare i danni. Livellare. ‘mbaurì. v. impaurire; riempire di paura. Intimorire. ‘mbaurúte. s.m. impaurito. ‘mbavaglià. v. tr. imbavagliare; mettere il bavaglio. Impedire a qlcu. di parlare, pensare o scrivere liberamente. ‘mbavagliáte. s.m. l’imbavagliare; porre il bavaglio. ‘mbecatáte. locuz. alterarsi nel ragionamento. ‘mbeccà. v. impiccare; Sospendere qlcu. con un laccio intorno alla gola, dandogli così la morte. ‘mbeccáte. v. agg. e s.m. impiccato; detto di chi ha ricevuto la morte con l'impiccagione. ‘mbicce. s.m. impiccio; ingombro, intralcio, ostacolo. ‘mbecciajulle. s.m. impiccione; chi si interessa di tutto, chi s'impiccia abitualmente delle faccende altrui. ‘mbecciarse. locuz. ficcare il naso, intrigarsi. ‘mbecille. agg. imbecille; affetto da imbecillità. Detto di persona che si rivela poco intelligente. Scemo, stupido. ‘mbedemènde s.m. impedimento; l'impedire. Opposizione, divieto. Ostacolo, difficoltà, contrarietà, contrattempo. ‘mbedì. v. tr. impedire; proibire o rendere impossibile. Vietare. ‘mbegatáte. mdd. sfegatato; persona adirata. ‘mbegnà. s.f. dare in pegno oggetti di valore. ‘mbegnarse. v. impegnarsi; mettere impegno e decisione. ‘mbegnáte. v. impegnato; dato in pegno. ‘mbelà. v. infilare; introdurre una gugliata di filo nella cruna di un ago : “ ‘mbileme l’ache a mamme chè ne ce vède”. ‘mbelazzáte. s.f. salita ripida: “éje ‘mbelazzáte a salite”. ‘mbelleccià. s.f. mettere la pelliccia.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ‘mbellicciáte. v. impiallacciare, rivestire la pelliccia, indossare una pelliccia. ‘mbennáte. locuz. adolescenti all’età della pubertà. ‘mbènne. v. tr. impiccare; sospendere qualcuno con un laccio intorno alla gola, dandogli così la morte: impiccare qlcu. a un albero. “chè t’anna ‘mbènne”. ‘mberlèffe. s.m. sberleffo; gesto, espressione di scherno: fare uno sberleffo a qualcuno. ‘mberlènghe. v. cianciare; dire ciance. Blaterare, chiacchierare, ciarlare. ‘mbernacchiáte. agg; vistoso; che dà nell'occhio, che è molto appariscente, “ vide a quiste cum’e s’èmbernacchiáte”. ‘mberrarse. v. incollerire; montare in collera, infuriarsi. ‘mbèrte. s.f. regalia mancia; “ dacce ‘a ‘mbèrte ‘o uaglióne”. ‘mbèsele. s.f. sollevare in alto in pieno. ‘mbestarse. s.f. essere preso dalla collera. ‘mbestáte. v. agg. appestato, impestato, affetto da malattia venerea. ‘mbestialúte. v. imbestialire; fare arrabbiare come una bestia. Imbufalire, ‘mbezzarrete. v. imbizzarrito; diventare bizzarro, detto specialmente di cavallo. ‘mbezzarrúte. v. intr. Incollerire o diventare all'improvviso irrequieto, detto di persona. Rendere irrequieto. ‘mbezzarse. v. tr. infiltrare; penetrare ottilmente, a poco a poco, in qualcosa. ‘mbiancheggià. v. biancheggiare; apparire bianco. ‘mbiangà. v. imbiancare; far diventare bianco. ‘mbiangúne. s.m. biancone. ‘mbiascecà. v. biascicare; mangiare lentamente masticando male e facendo rumore. Parlare lentamente, pronunciando male le parole. ‘mbiastre. agg. inservibile; che non serve più o non è più utilizzabile: “ vide chè ate ìmbiastre”. ‘mbicce. agg. ingombro; fastidio. ‘mbiccià. v. intrigare; affascinare, interessare stuzzicando la curiosità. Fare imbrogli e raggiri per trarne illecito vantaggio con danno altrui.

‘mbicciajulle. s.m. impiccione; chi s'impiccia abitualmente delle faccende altrui. ‘mbicciáte. v. intrigato. ‘mbicciuse. v. anche s.m. intrigante; che intriga, chi si impiccia dei fatti altrui o cerca di danneggiare qualcuno con intrighi. ‘mbide. locuz. in piedi. ‘mbiègáte. s.m. impiegato; dipendente che svolge il proprio lavoro in uffici pubblici o privati. ‘mbighe. s.m. impiego; posto di lavoro stabile in un ufficio. ‘mbigna. s.f. tomaia; parte superiore della scarpa. ‘mbignáte. v. anche agg. impegno; dato in pegno. Detto di intellettuale o movimento culturale che prende netta posizione sui problemi politici e sociali del momento. ‘mbigne. s.f. taccagneria; caratteristica di chi è taccagno. Avarizia, pitoccheria, “e fèsse chè ‘mbigne chè tène”. ‘mbignúse. agg. anche s.m. taccagno; chi è affetto da taccagneria. Detto di chi è tirato nello spendere. Avaro, spilorcio, tirchio. ‘mbila ághe automateche. s.m. infila ago automatico; macchinetta per infilare l’ago da cucito. ‘mbise. v. agg. anche s.m. impiccato; detto di chi ha ricevuto la morte con “sé ‘mbise ‘u stubbete”. ‘mbiste. locuz. in prestito. ‘mbitte. locuz. proprietà intestata, mettere qualcosa nei seni. ‘mbizza ‘mbizze. locuz. punta, punta; “L’hanne mise ‘mbizza ‘mbizze”. ‘mbizze. locuz. conficcare un chiodo o altro. ‘mblecáte. s.f. implicata; “Púre èsse stáce ‘mblecáte ‘ndo rubbatorije”. ‘mbluènze. s.f. influenza; malattia infettiva acuta, contagiosa, specialmente delle vie aeree superiori, di origine virale. ‘mbócalitte a pastèlle. s.m. lambascioni; si prendono i lambascioni si tagliano i torsoli, si tolgono un poco di bucce dure e si fanno i tagli sulle teste. Si lavano bene per far togliere tutto il terriccio, si mettono a bollire nell’acqua con il sale quanto basta. Una volta cotti i lambascioni si scolano e si mettono nell’acqua fredda per far scaricare un po’ d’amarognolo, si scolano e si schiacciano con

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne la forchetta. Si prende una zuppiera si sbattono le uova, si aggiunge la farina, il prezzemolo, il formaggio, il sale, il pepe e l’aglio e si continua a mescolare, si prendono i lambascioni e si mescolano nel composto. A parte si prende una padella si fa bollire l’olio e si mettono le pastelle di lambascioni a cucchiaiate, si fanno fare dorate prima da un lato e poi dall’altro e si mangiano calde. ‘mbócalitte. s.m. cipollacci col fiocco; lambascioni. ‘mbóle. antiq. v. vuole. ‘mbolle. s.f. pustola; lesione cutanea circoscritta che contiene pus. Foruncolo sulla pelle. Uomo sfaticato e avaro. ‘mbommà. s.f. bomba; qualunque ordigno costituito da un involucro racchiudente materia esplosiva e munita di congegno di accensione. ‘mbonda ‘mbonde. locuz. al punto estremo di una cosa. Punta. ‘mbonde. locuz. alla punta, all’angolo. ‘mbonne. v. bagnare; spargere liquido su qualcosa o qualcuno. Bagnarsi la bocca, le labbra, la lingua e simile, bere: “ Mo… famme ‘nbonne ‘u bescotte”. ‘mbracatúre. s.m. cavallo dei pantaloni. Persona con le gambe piccole; “Nu vide ch’éje curte de ‘mbracatúre ‘u crestiáne”. ‘mbracetáte. agg. marcio; che è in stato di decomposizione. Fradicio. Putrido. ‘mbranáte. agg. ; anche s.m/f. incapace; detto di chi è privo di attitudine, disposizione o idoneità per qualcosa. Inabile, inetto. Impicciato. ‘mbreggiunáte. v. incarcerare: rinchiudere in carcere: “L’hanne mise ‘ngalère”. ‘mbregnáte. v. impregnare; imbevere, intridere. ‘mbrelláre. s.m. ombrellaio; chi fabbrica, vende o ripara ombrelli. ‘mbrèlle. s.m. ombrello; arnese per ripararsi dalla pioggia o dal sole, costituito da un manico circa lungo alla cui sommità sono inserite a raggiera numerose stecche ricoperte di tessuto impermeabile. Paracqua, parapioggia. ‘mbrellóne. s.m. ombrellone da spiaggia.

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‘mbrène. agg. s.f. incinta; di donna nel periodo della gravidanza: “Éje prène ‘a vucculóne”. ‘mbressióne. s.f. impressione; l'imprimere, Impronta, segno. Effetto psichico o emotivo provocato da un aspetto della realtà. ‘mbrestà. s.m. prestito; cessione di danaro o altro con patto di restituzione. Prestare. ‘mbrestáte. s.m. prestato. ‘mbrestecanne. locuz. non impicciarti. ‘mbrestechì. locuz. vestire bene; “Sé ‘mbrestechite ‘u ciucce”. ‘mbriacaminde. s.m. ubriacamento; ubriacatura. ‘mbriacáte. s.f. perdere la testa per una donna, ubriacarsi. ‘mbriacatúre. s.f. ubriacatura; ubriacarsi. ‘mbriáche. agg. s.m. ubriaco; detto di chi si trova in condizioni di etilismo acuto. ‘mbriachezze. s.f. ubriachezza; briachezza, stato o condizione di chi è ubriaco. Vizio di chi abusa sistematicamente delle bevande alcoliche. ‘mbriacóne. s.m. ubriacone; chi ha il vizio di ubriacarsi. Beone. ‘mbrime. agg. primo; corrispondente al numero uno in una successione, in una “ Famme ‘mbrime e famme fèsse”. ‘mbronde. s.f. impronta; traccia che rimane su un corpo su cui si sia esercitata una pressione. ‘mbruccà. v. imbroccare; colpire nel segno. Indovinare, azzeccare. ‘mbrudènde. agg. imprudente; che manca di prudenza perché non considera i rischi connessi alle sue azioni. ‘mbrugghià. v. imbrogliare; mescolare disordinatamente più cose modificandone la primitiva disposizione. Ingarbugliare. Dare a intendere cose non vere. Ingannare. ‘mbrugghiarse. s.f. imbrogliarsi. ‘mbrugghiáte. s.m. imbroglio; viluppo, groviglio: imbroglio. Questione confusa o difficile. ‘mbrugghije. s.m. imbroglio; viluppo, groviglio. Questione confusa o difficile. ‘mbrugghióne. s.m. imbroglione, detto di chi abitualmente imbroglia gli altri.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ‘mbruille. s.f. malattia virale spec. infantile che si manifesta con arrossamento malattia vaiolo, morbillo, rosolia, “Ha pigghiáte ‘u ‘mbruille quillu crestiáne”. ‘mbrunì. s.m. imbrunire; l’ora del giorno che segue immediatamente il tramonto. Al crepuscolo. ‘mbrupèrije s.m. Improperio; grave insulto, ingiuria. ‘mbrusáte. locuz. ricevere una fregatura. ‘mbrusatúte. s.f. fregatura; atto del fregare qlco. Danno, inganno, imbroglio: “ ce l’hanne fatte ‘a ‘mbrusatúre”. ‘mbruscecà. s.f. rotolarsi per terra. ‘mbrusettà. v. marcire; diventare marcio. Imputridire. Lasciato sola ad aspettare. ‘mbrusuttáte. s.f. tenere i panni ad asciugare al sole più del dovuto. ‘mbruvvesáte. s.f. improvvisata; avvenimento piacevole che giunge inatteso. Presentarsi all’improvviso. ‘mbruvvise. agg. improvviso; che avviene o venga d'un tratto, del tutto inatteso. Imprevisto, inaspettato. ‘mbucà. v. imbucare; mettere nella buca della posta. Scaldare. ‘mbucáte. v. anche agg. infuocato o infocato; caldissimo, torrido: l'aria infuocata d'agosto. ‘mbudèllà. v. imbudellare, mettere la carne di maiale negli intestini per fare le salsicce. ‘mbugnasà. v. imbrogliare il cervello, la testa a qlcu., complicargli intenzionalmente i ragionamenti. Dare a intendere cose non vere. Ingannare raggirare, truffare. frodare, gabbare. “Ne magghije fatte ‘mbugnasà”. ‘mbugne. s.f. tenere in pugno, sotto controllo. ‘mbulà. v. rubare; prendere con la violenza o di nascosto ciò che appartiene ad altri. ‘mbulveráte. v. impolverare; coprire, imbrattare di polvere. ‘mbumatà. v. impomatare; ungere con pomata. Cospargersi baffi e capelli con brillantina. ‘mbundà. agg. fermo; che non si muove. Restare immobile. ‘mbundáte. s.f. fermato, immobile, fermo. ‘mbupulanne ‘u múnne. locuz. spargere la voce per una notizia: “Ha ‘mbupuláte ‘u munne quèlla mostre”.

‘mburnà. v. infornare; mettere nel forno per la cottura. ‘mburnáte. s.f. infornata; operazione dell’infornare. Quantità di pane o altro che si mette nel forno in una sola volta. ‘mburtande. agg. importante; che ha grande interesse e rilevanza. ‘mburtanze. s.f. importanza; caratteristica di ciò che è importante. Rilievo. ‘mbuscáte. v. anche agg. imboscato; Nascosto. Detto di chi, specie in tempo di guerra, si nasconde per sottrarsi al servizio militare o briga per tenersi lontano dal fronte. ‘mbusse. v. anche agg. bagnato; cosparso di acqua o altro liquido. ‘mbustà. s.f. appostarsi attendere una persona, inserire nella buca della posta. ‘mbustaminde. s.m. mettersi in attesa. ‘mbustáte. s.f. posta; spiare qualcuno. Fare la posta a qualcuno, cercare di sorprenderlo. ‘mbustatόre. s.m. persona che si mette in determinati posti per alcuni fini. le poste: “Nel gioco del calcio chi è appostato sotto la porta: “Quille jóche sèmbe a ‘mbustatóre”. ‘mbuste. s.f. posta: fare la posta a qualcuno cercare di sorprenderlo. ‘mbusumáte. s.m. amidato, stirato con amido. Operazione di appretto dei tessuti di cotone con una pasta amidacea. Persona che non si muove facilmente. ‘mbutènte. agg. anche s.m. impotente; che non ha la capacità, la forza per fare qualcosa. Affetto da impotenza sessuale. ‘mbuttenáte. avv. conficcare il coltello nella pancia di una persona: “ ha ‘mbuttenáte ‘a trippa”. ‘mbuttetúre. s.f. imbottitura; operazione dell'imbottire. La parte imbottita. ‘mbuttì. v. imbottire; riempire di lana, gommapiuma o altro materiale adatto, vari oggetti o indumenti, per renderli più soffici, per ottenere particolari effetti estetici o altro. ‘mbuttite. v. anche agg. imbottito; dotato d’imbottitura. Panino, tagliato a metà e riempito di salumi, formaggio e simile. ‘mmiccule. s.f. lenticchia; pianta annuale leguminosa delle Rosali con fusto eretto, foglie pennate terminanti in un viticcio, frutto

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne a baccello romboidale con due semi schiacciati, commestibili. ‘mmidije. s.f. invidia; sentimento di rancore e di astio per la fortuna, la felicità o le qualità altrui. ‘mminze. locuz. in mezzo. ‘mmocche. locuz. in bocca. ‘mpaliunáte. locuz. pieno di muffa. ‘mpalomme. locuz. gioco di strada restare in equilibrio. ‘mpapucchià. v. infinocchiare; ingannare qlcu. con imbrogli, raggiri e sim. ‘mpapucchiatóre. agg. anche s.m. ciarlone; detto di chi ciarla troppo. ‘mpatanà. s.f. oziare. ‘mbatanáte. s.f. persona oziosa che non vuol fare niente. ‘mpedemènde. s.m. impedimento; l’impedire, opposizione, divieto, ostacolo. ‘mpellicciatúre. s.f. impiallacciatura; tecnica dell'impiallacciare. Materiale usato per impiallacciare. ‘mpicce. s.m. impiccio; ingombro, intralcio, ostacolo. Affare imbrogliato. ‘mplecà. v. tr. implicare; comprendere, sottintendere, racchiudere o contenere in sé: l'amicizia implica stima. Rendere qlcu. partecipe o corresponsabile in qlco. ‘mplecáte. s.m./f. implicato/a. m’arrezzeniscene ‘i carne. locuz. provare brividi. macáche. s.m. specchietto per le allodole. macadamme. s.m. cemento artificiale formato da pietrisco compresso, usato per le pavimentazioni stradali. maccajόne. s.m. macaone; farfalla diurna di color giallo venato di nero con fascia marginale nera e azzurra e con una macchia rossa sulle ali posteriori. maccaróne. s.m. maccherone; pasta lunga a cannelli vuoti o pieni, di varia lunghezza e grossezza. Uomo stupido. maccarunáte. s.f. quantità di farina per fare i maccheroni. maccarúne ck’u zuche. s.m. maccheroni col sugo. maccarúne. s.m. maccheroni. maccarungille. s.m. vermicelli, maccheroncini.

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maccatúre. s.m. fazzoletto; quadrato, specialmente di cotone per soffiarsi il naso, asciugare il sudore e simile. Grande quadrato, di seta o altri tessuti, per coprire la testa. maccaturille. s.m. piccolo fazzoletto ricamato, che si mette nel taschino della giacca. macenáte. v. agg. anche s.m. macinato; ridotto in polvere. Ciò che è dalla macinazione. macenille. s.m. macinino; dimin. di macina . Macchinetta azionata a mano o elettricamente che per mezzo di una ruota dentata riduce in polvere caffè, pepe e sim. Veicolo rumoroso e malridotto. macche. s.m. macco; vivanda grossolana di fave. macceremonije. s.m. mazziere; persona che ha l'incarico di camminare davanti a una processione o a un corteo, recando una mazza con cui segna il passo o la musica. macchè. inter. macché; esprime forte e decisa negazione od opposizione. macchiètte. s.f. piccola macchia, comicità. macèlle. macello, nel 1900 fu costruito il macello pubblico in via Manfredonia, luogo dove si uccidono gli animali destinati all’alimentazione umana. Mattatoio. macenà. v. macinare: il grano, la biada, mediante la macina. macenáche. s.m. bottone d’ottone nei giochi valeva quattro: “furmèlle” . macene. s.f. macina; Ciascuna delle due grosse mole di pietra, una sovrapposta all'altra, usate per polverizzare i cereali, frangere le olive e simile. Mola. macenille. s.m. macinino dimin. di macina; macchinetta azionata a mano o elettricamente che per mezzo di una ruota dentata riduce in polvere caffè, pepe e simile. machenarije. s.m. macchinario; complesso di macchine necessarie per un dato lavoro. machene. s.f. macchina; complesso di elementi fissi e mobili, atto a produrre un lavoro utile. machenètte. s.f. macchinetta, piccola macchina. machenètte d’a paste. s.f. macchinetta per fare la pasta in genere.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne machenètte di sigarette. s.m. accendino; accendi sigaro. machenètte d’u caffè. s.f. caffettiera; recipiente, macchinetta per preparare il caffè. Bricco col quale si serve il caffè. machenètte pa salze. s.f. macchinetta per fare la salsa. macchije. s.f. macchia; segno lasciato da grasso, tinta o altro sulla superficie di un corpo. macchittiste. agg. comico; interprete di parti comiche nel teatro, cinema e altro. macciuanne. s.m. rospo; animale anfibio, senza coda, dal corpo tozzo e dalla pelle spessa e verrucosa, ricca di ghiandole che secernono un liquido acre e irritante. maciste. s.m. maciste; uomo molto forte e di grossa corporatura. macisse. s.m/f. macis; polpa che avvolge il seme della noce moscata, usata in liquoreria e profumeria. maciullà. v. maciullare; usare la maciulla per separare le fibre legnose di lino, cotone e sim. da quelle utili per la filatura. Stritolare. maciullaminde. s.m. maciullamento; gramolatura. maciúppe. s.m. bottone della camicia. macóme. antiq. agg. sicuro; che è privo di qualsiasi timore, che si sente tranquillo. macramé. s.m. macramé; trina di fili o cordoncini intrecciati e annodati, per passamani, france, reticelle. macre. agg. magro; scarno, sottile. Povero di grassi. macsbbèlle ck’a strappóse. s.f. orechiette con la carne di cavallo fatta ad involtino. macsbbèlle. s.f. orecchietta dimin. di orecchia, tipo di pasta alimentare di forma simile a un piccolo orecchio, specialità pugliese. macubà. s.m. macuba; usare il macuba, cioè tabacco da fiuto finissimo. maculáte. s.f. L’8 dicembre festa dell’Immacolata Concezione, la tradizione vuole che a Foggia si accendano i falò: “fanóje”. Fuoco intenso acceso all'aperto per distruggere il male.

macculáte. s.f. persona macchiata di infamia, di macula, cioè macchia. Immacolata nome di donna. maculià. v.tr. sciupare; ridurre in cattivo stato: sciupare un indumento nuovo. Guastare, rovinare. maculiáte. s.m. sciupato. maculijeje. v. sciupo. madáme. s.f. donna che confeziona cuffie e crestine, acconciatura bianca che completa l’uniforme della cameriera. maddalène. s.f. Maddalena; donna traviata e penitente (dal nome della peccatrice convertita da Gesù.) madejáte. locuz. la quantità di pane o pasta che entra nella madia. madonne. s.f. Madonna; Maria, madre di Gesù. Donna di casta e dolce bellezza. Anticamente, signora, come titolo di rispetto per donna d'alta condizione. madonne di sètte vèle. s.f. Madonna dai sette veli; patrona di Foggia L'effige della Madonna nera con bambino nero, dipinta e in parte scolpita su legno lungo m. 1,84 e largo m. 0,80, è venerata dal sec. XI, da quando cioè, secondo un'antica e mai smentita tradizione il 13 di agosto, fu rinvenuta nelle acque di un laghetto - formatosi, a causa delle piogge, nel luogo ora occupato da piazza del Lago, dalla Cattedrale e da un tratto di via Arpi - da alcuni pastori quando condussero i loro buoi a dissetarsi. La Sacra Immagine non è visibile in quanto è completamente ravvolta in sette veli neri a loro volta chiusi in una sopravveste di seta e, nel corso dei secoli, è stata scoperta soltanto due volte: nel 1667 e nel 1980. "La Madonna dei Sette Veli è stata incoronata due volte: il 24 maggio 1782 dal Vescovo di Troia, Mons. Gian Giacomo Onorati, e, a seguito del furto della corona d'oro, il 22 maggio 1982 a Roma dal Papa Giovanni Paolo II - è festeggiato il 22 marzo, anniversario della prima apparizione, e il 15 agosto, ritrovamento del Sacro Tavolo. Durante le feste e le processioni in onore della madonna dei Sette Veli, il Sacro Tavolo è ricoperto da una veste a modo di guaina di argento cesellato con angeli e arabeschi a sbalzo, recante in alto la corona d'oro e nel mezzo un manipolo di spighe d'oro. Detta

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne veste di argento, chiamata nei documenti dell'archivio Capitolare con il nome di "Piasora", ed eseguita a Napoli dal m.o Gio. Domenico Vinaccia per una spesa complessiva di 211 ducati, fu donata alla Madonna dai "massari di campo" (agricoltori). La veste pesa complessivamente trentasette libbre e mezza oncia, quasi diciassette chilogrammi”. madunnáre. s.m. madonnaro, uomo che disegna i santi per terra con i gessetti colorati. madunnèlle. s.f. edicola votiva della Madonna. madunnine. s.f. statua della madonna in miniatura. Madonnina; dimin. di Madonna. piccola immagine della Vergine. maduráte. s.m. madore; essere sudaticci, umidità leggera che precede il sudore, persona che ha il madore. maestranze. s.f. maestranza; complesso di operai. maèstre ‘i criatúre. s.m. asilo nido, quello che custodisce i bambini da zero a tre anni. maèstre. s.m./f. maestro/a; donna o uomo che impartisce agli allievi, le prime lezioni. mafáre. antiq. s.m. deretano; sedere, posteriore, fondo schiena. maffiúse. agg. mafioso; che fa parte della mafia. Camorrista. mafià. s.f. vestire in modo elegante. magagnúse. s.m. magagnoso; chi vive servendosi di tranelli e fa molte magagne. magalúffe. s.f. la mancia che si dava ai banditori. maganzèse. agg. furbo; che sa mettere in pratica accorgimenti sottili e abili, atti a procurargli vantaggi. magapeducchije. s.m. gruccione, uccello con lungo becco curvo e piumaggio di vivaci colori. magáre. interiez. magari; esprime forte desiderio o speranza. magenà. v.tr. immaginare; rappresentarsi con la mente. Credere, pensare, supporre. magenáte. s.m. immaginato. magge. s.m. maggio; quinto mese dell'anno nel calendario gregoriano, di trentuno giorni. Deriva da Maius; madre di Mercurio.

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magghije accise. v. tr. sfinire; provocare uno stato di grave prostrazione, lasciare senza forze. magghije. s.m. maglio; grosso martello a due teste di legno usato anticamente per ammazzare i buoi, attualmente per battere i cerchi delle botti. magghijóne. agg. anche s. m. testardo; detto di chi si rifiuta di ascoltare il parere altrui e non si lascia persuadere. Cocciuto, ostinato. maggiόne. s.m. maggione, luogo di dimora. mághe. s.m. mago; chi esercita la magia. Stregone. Illusionista. maglije. s.f. maglia; ciascuno degli intrecci di uno o più fili continui guidati dai ferri, da uncinetto o da macchine speciali e il tessuto che si ottiene con tale procedimento. magliule. s.m. magliolo o magliuolo; talea di vite con un corto segmento di legno vecchio alla base. magna magna. s.m. persona priva di scrupoli corrotta, persona che mangia spesso e assai. magna páne a trademinde. s.m. lavoratore improduttivo. magna pulènde. s.f. mangiapolenta, settentrionali, Italiani del nord, “giargianise”. magna sasonne. s.m. usuraio; chi dà denaro a usura. Strozzino. magnà. v.tr. mangiare; prendere un cibo, masticarlo e deglutirlo: mangiare carne, pesci; mangiare in fretta. magnacce. s.m. magnaccia; protettore di prostitute. Uomo che si fa mantenere da una donna. magnáte. v.tr. mangiare; prendere un cibo, masticarlo e deglutirlo. magnatórije. s.m. cibo in genere, ora di mangiare, sedersi a tavola. magne. v. invito a mangiare. magnificatte. s.m. canto liturgico in latino in onore della Madonna. magre. agg. magro; scarno, sottile. magunijire. s.m. magoniere, la persona che lavora nei negozi di ferramenta. majateche. antiq. s.f. frutta di buona qualità. máje. avv. mai; nessuna volta, in nessun tempo, in nessun caso. majedeche. s.f. malattia del granturco. majèllèse. s.m. vento freddo che viene dagli Appennini.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne majèse. agg. maggese; terreno lasciato per qualche tempo a riposo senza semina, in modo da acquistare fertilità. majestrále. s.m. maestrale; vento di maestro, freddo e secco, caratteristico vento del NordEst. majestranze. s.m. maestranze, complesso di operai. majèstrije. s.f. maestria; abile e perizia. majò. s.m. albero dai fiori simili alla ginestra. majuschele. agg. maiuscolo; detto di qualsiasi scrittura i cui segni alfabetici siano compresi entro due linee parallele, senza aste che le oltrepassino in alto o in basso. malabbejáte. s.m. persona cattiva e malvagia. málabuatte. s.m. scapestrato, canaglia, scostumato. málacrianze. s.f. malcreanza, scortesia. málacucchiáre. s.f. scherzo che si fa normalmente sui cantieri edili ai nuovi manovali assunti inesperti, un mastro comanda il ragazzo dicendo: “và da maste Mechèle e fatt’avè a málacucchiáre ” chi sa lo scherzo senza farsi vedere mette dentro un cartone chiuso da due o tre tufi che il giovane deve portare all’ultimo piano e consegnarlo ad un altro mastro. malafèmmene. s.f. donna cattiva e di facili costume; prostituta, meretrice. malafurbece. s.m. forbicina; insetto con corpo allungato che termina con due appendici addominali a forma di pinza, rossiccio, comune sui fiori, sugli alberi e sotto le pietre. Forfecchia, forficula. málagènte. s.m/f. persona cattiva. malagurije. s.m. malaugurio; cattivo augurio. Chi fa previsioni nefaste. málalènghe. s.f. maldicenza; vizio di fare discorsi malevoli sugli altri. malamènde. agg. cattivo; che si considera contrario ai principi morali. malancunúse. s.m. melanconico. malandrine. s.m. malandrino; brigante, rapinatore. Furfante. malannagge. v. anche agg. maledetto; che è causa di maledizione o sventura. malappène. s.f. malapena; a stento, con fatica: può a malapena camminare.

malarije. s.f. malaria; malattia parassitaria causata da plasmodi trasmessi da una zanzara del tipo anofele e caratterizzata da violenti accessi febbrili ricorrenti. maláte. agg. malato; che sta male in salute, che è affetto da qualche malattia. malatije. s.f. malattia; stato patologico per alterazione della funzione di un organo o di tutto l’organismo. málazióne. s.f. malazione; l’agire male. malazziunande. s.m. malfattore, malvivente, ribaldo, furfante. mále chè mèscke. s.f. male contagioso. mále de lúne. s.f. epilessia; sindrome cerebrale caratterizzata da crisi di convulsioni e perdita della coscienza. mále. avv. male; in modo non giusto, non buono: agire male. Parlare male di qlcu., sparlarne. málecaváte. agg. malizioso; pieno di malizia. Che denota malizia: “ éje curte e málecaváte”. máledice. v.tr. maledire, colpire con condanna o anatema. maledètte. part. pass. maledetto; che è causa di maledizione o sventura. málefategande. agg. anche s.m. sfaticato; detto di chi non ha voglia di lavorare. malefattóre. s.m. malfattore; promotore di organizzazione a delinquere, ribaldo, malandrino. málefussúse. s.m. cattivo individuo. malemosse. s.f. cattive mosse. málepenzande. agg. diffidente; persona diffidente, che mostra sfiducia sospetto e simile. málesanèje. agg. malsano; che ha salute scarsa o cagionevole. málesendúte. s.m. non essere ascoltato. málestrúse. s.m. colui che fa molti malesseri. máletimbe. locuz. tempo cattivo. malevizzije. s.m. tordo; uccello bruno, biancastro nella parte inferiore, di passo, che vive fra i cespugli ed è selvaggina pregiata. málfusse. s.m. barbone accr. di barba; vagabondo che vive di espedienti. maliciáte. part. pass. emaciato; molto magro, malicento, smunto. maligne. agg. maligno; che agisce, parla o pensa con malignità.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne malingunije. s.f. malinconia o melanconia; Secondo l'antica medicina, umor nero secreto dalla bile. Dolce e delicata tristezza. malintènzionáte. agg. anche s.m. malintenzionato; detto di chi ha intenzione di nuocere. málenfurmáte. agg. malinformato; che ha avuto informazioni inesatte. málintèse. agg. malinteso; male interpretato. Falsa o errata interpretazione. malizije. s.f. malizia; inclinazione a commettere azioni disoneste, ingiuste, cattive. 2 Compiaciuta conoscenza del male. mallarde. s.m. germano reale; anatra selvatica. malluppe. s.m. fagotto; involto fatto alla meglio. malmenáte locuz. trattato male. malonbre. s.m. spettro; fantasma, larva, ombra con sembianze di persona morta. maltrattà. v. tr. maltrattare; trattare in malo modo. Malmenare, strapazzare. maltrattaminde. s.m. maltrattamento; Il maltrattare. Atteggiamento violento, offensivo e simile. maltulètte. s.f. refurtiva; complesso di beni che sono stati oggetto di furto. malucchije. s.m. malocchio; nelle credenze popolari, influsso malefico che si ritiene deriva dallo sguardo di alcune persone. Iettatura. malurte. s.m. malfatto fisicamente si dice: “sturte e malurte”. malvage. agg. malvagio; maligno perfido. malvasije. s.f. uva dolce e profumata: malvasia. Vino bianco o rosso, ricco di aroma, derivante dal vitigno omonimo. malvage. agg. malvagio; maligno, perfido. malve. s.f. malva; pianta bienne delle Malvali, con foglie con lungo picciolo e fiori rosei, da cui si ricava un decotto medicinale. mamamme. s.f. nonna; madre del padre o della madre nei confronti dei figli di questi. Si dice anche: “mammanonne”. mamberlicche. s.f. caramelle fatte in casa con noccioline. mamèje. s.f. Filomena. maminghe. s.m. Domenico.

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mammà. s.f. mamma o mammà; madre, donna buona e gentile che si prende cura di qualcuno con affetto materno. mammagrosse. s.f. bisnonna; mammagrosse, madre del nonno o della nonna. mammalucche. s.m. mammalucco; mercenario al servizio del sovrano d'Egitto. Sciocco, stupido. mammanonne. s.f. nonna, madre del padre o della madre nei confronti dei figli di questi. mammaróne. s.f. bisnonna; madre del nonno o della nonna. Si dice anche: “mammagrosse” mamme criscènde. s.f. pasta per lievitare il pane fatto in casa. mamme. s.f. mamma. mammèlle. s.f. mammella; ghiandola cutanea caratteristica dei mammiferi che nelle femmine è deputata alla produzione del latte dopo il parto. mammenannucche. s.f. personaggio delle favole: “assemmègghije n’a favulètte mammenannucche”. mammete. locuz, tua madre. mammezzà. avv. assomigliare alla mamma. mammiotte. s.f. passero femmina che cova. Mamma. mammóne. s.m. chi è legato alla mamma. mamucce. locuz. persona senza carattere; fantoccio. manále. s.m manale; mezzo guanto usato da calzolai e sellai per cucire. mánamorte. s.f. mano che palpeggia il deretano delle donne. mancamènte. locuz. discutere senza offendere i presenti; altrettanto. mancanze d’a lúne. s.f. luna mancante; luna a tre quarti. manche. avv. assolutamente no, in nessun caso. manchesále. locuz. quando non rimane nulla. mancine. agg. mancino; sinistro chi è solito usare la mano sinistra anziché la destra. mancumale. mdd. meno male; per dire anzi, bene. mandèche. s.f. manteca; scamorza secca col burro dentro, manteca. Pomata, Brillantina. mandègne. s.m. piccola botte in legno di forma ovale da lt. venticinque di circa un

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne metro di lunghezza serviva a portare l’acqua nelle case usato dagli: “acquarúle”. mandejille. s.f. tovaglia, mandile. mandène. v. tr. mantenere; far continuare, sostentare. mandenacápe. s.m. ruffiano; chi specialmente agevola gli amori altrui. Mezzano. mandenemènde. s.m. mantenimento; conservazione preservare. mandenúte. v. anche agg. s.m/f. amante, che ama, chi è legato a un’altra persona da una relazione amorosa. Appassionato. mandèrine. s.m. mandarino; albero delle Terebintali con frutto sferico un poco schiacciato, a buccia aranciata, dolcissimo. Frutto di tale albero. mandesenille. s.m. grembiulino; sopravveste indossata da bambini. mandesine. s.m. grembiule o grembiale; indumento, con o senza pettorina, che si usa per certi lavori come commesse ecc... mandijille. s.f. tovaglia; telo che si stende sulla tavola per apparecchiarla per il pasto. mandóle. s.m. mandola; strumento a corda della famiglia dei liuti. mandováne. s.f. mantovana; fascia di tessuto che sovrasta la parte superiore di una tenda. mandre. s.f. zona dove vengono ricoverate le greggi. mandrene. s.m. mandrino; albero principale della macchina utensile che ha la funzione di trasmettere il moto rotatorio al pezzo. Utensile per allargare fori, tubi. mandriáne. s.m. mandriano; custode della mandria. mandrije. s.f. mandria o mandra; branco numeroso di bovini o cavalli, bufali. Insieme disordinato di persone. Armento. manduále. s.m. schiaffo ben sostenuto. manducà. v. mangiare; prendere un cibo, masticarlo e deglutirlo: mangiare carne. manduleniste. s.m. mandolinista; chi suona il mandolino. manduline. s.m. mandolino; strumento cordofono a pizzico con plettro. mandurle. s. m. mandorlo; albero delle Rosali che fiorisce prima di mettere le foglie,

con fiori bianchi, foglie lanceolate seghettate, frutto a drupa che a maturità si apre in due valve lasciando libero il nocciolo contenente i semi. mandurlète. s.m. mandorleto; piantagione di mandorli. máne manghe. s.f. mano sinistra. máne ritte. s.f. mano destra. máne rosce. gioco di bambini, battevano le mani l’una su l’altra fino a farle diventare rosse. máne. s.f. mano; segmento terminale dell’arto superiore, che fa seguito all’avambraccio, comprendente il palmo della mano, il dorso e le dita. mane. s.f. mattina; parte del giorno compresa fra le ore intorno all'alba e il mezzogiorno. manecajulle. s.m. segaiolo, uomo che si masturba o che masturba altri. maneche. s.m. manico; parte di un oggetto, di uno strumento e sim., che serve per sollevare o maneggiare l'oggetto stesso. Parte dell'impugnatura delle tre armi della scherma (sciabola, spada, fioretto). Parte dello strumento a corda, che porta le corde e i bischeri. Masturbazione dell’uomo. manechià. s.f. masturbazione; atto del masturbarsi. manècchije. s.m. manico di legno con il quale il contadino reggeva l’aratro. manecchijite. s.m. sacchetto imbottito per riscaldarsi le mani, usato dalle donne. manece. s.m. mantice; apparecchio a otre, che aspira e manda fuori l’aria, usato un tempo per attivare il fuoco della fucina e per dar fiato a strumenti musicali. Nella carrozze e nelle vecchie automobili, copertura pieghevole in pelle o altro materiale. maneche de cammise. s.f. manica, parte di un indumento che ricopre il braccio. Mezza manica di tela nera che ricopre l’avambraccio, usata un tempo da impiegati e scrivani, Uomo senza giacca. maneche. s.f. ruota del pozzo a timone. manechètte. s.f. manichetta; dimin. di manica. Mezza manica. Tubo flessibile e di piccolo diametro per l’acqua o aria.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne manecomije. s.m. manicomio; un tempo luogo di ricovero e cura dei malati mentali. Ambiente pieno di rumori e confusione. manecotte. s.m. manicotto; specie di morbido cilindro di pelliccia imbottito e aperto alle due estremità per accogliere le mani e ripararle dal freddo. Dispositivo amovibile a forma di cilindro cavo, per collegare due tubi o altri pezzi metallici. manefèste. s.m. manifesto; foglio stampato e affisso in luogo pubblico al fine di far conoscere alla collettività un fatto, un'intenzione, un programma. manefestine. s.m. manifestino; foglietto volante distribuito al pubblico, spec. per fini propagandistici. manègge. s.m. maneggio di cavalli; portare la contabilità. Atto del maneggiare. Paliatone. maneglióne. s.m. maniglia grande. Passamano. manejètte. s.m. valletto; sino alla Rivoluzione francese, paggio, staffiere. mánelèste. s.f. manolesta; la mano del ladro chi sottrae i portafogli. manènde. locuz. chi è ricco, persona ricca. manère. s.m. modo; caratteristica variabile dell’essere, dell’operatore, del sentire. Avverbio. Complemento. manevalde. s.m. tutore; persona incaricata dell'esercizio della tutela. manfrède. s.m. re Manfredi (1232-1266) figlio naturale di Federico II di Svevia e di Bianca Lancia, reggente di Sicilia. manfredonije. Località a 40 km. da Foggia. manfróne. agg. grossolano; detto di cosa rozza e senza garbo. Grande. mangà. v. mancare; far difetto, essere insufficiente. mangèje. s.m. banchetto; dimin. di banco. Bancarella. manghe. s.f. manca; argano con lasse orizzontale, con la quale tiravano il grano dalle fosse. mangiatóre. s.f. mangiatoia per animali. mangióne. s.m. , anche agg. chi o che mangia molto o avidamente. maniglije. s.f. maniglia; elemento di metallo o altro materiale, di forma diversa, applicata

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ai battenti delle porte, a cassetti, sportelli, bauli, che, impugnato, permette di aprire, chiudere, sollevare o tirare. manijà. v. pomiciare; abbandonarsi a effusioni amorose specialmente in pubblico palpare con le mani la donna. manijáte de fetinde. mdd. gruppo di persone poco raccomandabile. manije. s.f. pazzia; smania alterazione mentale. Insania. manijire. s.m. falcone addomesticato. Cavallo veloce. manipele. s.m. manovale, aiutante del muratore. manire. s.f. maniere; modo particolare di fare, di essere e di procedere: ognuno pensa alla sua maniera mannà. v. tr. mandare; far andare qlcu. in un luogo per un fine determinato: mandare a chiamare qlcu.; mandare qlcu. per legna. Non mandare a dire le cose, dirle in faccia. Far andare: mandare in giro qlcu. Mandare all'aria, a monte qlco., farla fallire. Mandare in rovina, rovinare mannagge. locuz. pronuncia di risentimento. mannáje. s.f. mannaia; scure a lama larga, un tempo usata dal boia per la decapitazione. mannáre. s.m. persona affetta da licantropia. manne. s.f. fascetto di spighe di grano, ed altro. mannèlle. s.m. covone; fascio di piante di cereali mietute e legate insieme. mannite. s.f. mannite; Alcool esavalente, costituente principale della manna dalla quale è ricavato, usato in medicina come blando purgante. mannúte. v. calmato. “sé ammannúte ‘u cavalle” manocchije. s.f. piccoli fasci di spighe di grano con il quale il legante dei mietitori forma a: “grègne”. manse. s.m. podere; fondo di qualche ampiezza con casa colonica. mantáche. s.m. mantice: apparecchio a otre, che aspira e manda fuori l'aria, usato un tempo per attivare il fuoco della fucina e per dar fiato a strumenti musicali. Nelle carrozze e nelle

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne vecchie automobili, copertura pieghevole in pelle o altro materiale. mante. s.m. manto; coperta di lana. Mantello lungo fino ai piedi, spesso in tessuto pregiato, usato spec. da personaggi di altissima autorità in importanti cerimonie. Strato protettivo. Manto stradale, strato superficiale di usura della massicciata stradale. mantece de fisarmoniche. s.m. mantice di fisarmonica. mantecètte. s.m. soffietto per togliere la polvere. mantèche. S.f. manteca; tipo di latticino Composto omogeneo di sostanze grasse. Ciò che si presenta come un impasto appiccicaticcio. mantechiglije. s.f. pomata per capelli. mantecià. v. ansare, respirare con affanno. Ansimare. mantelline. s.f. mantellina; dimin. di mantella. Indumento un tempo in dotazione ai bersaglieri e agli alpini. mantère. s.f. grembiule per fabbro e carradore. mantò. s.m. mantello lungo e chiuso per le donne di fine ottocento. manubrije. s.m. manubrio; Manico, sporgenza e sim., che permette alla mano che lo afferra di manovrare il congegno cui è applicato. Nella bicicletta e nella motocicletta, tubo metallico opportunamente piegato con impugnatura alle due estremità, che comanda la ruota anteriore. Piccolo attrezzo ginnico del peso massimo di 5 kg, da impugnarsi con una sola mano. manuèle. s.m. Emanuele. manuèlle. s.f. manovella; asta dotata di un attacco per azionare a mano un meccanismo. Un tempo, l'asta per mettere in moto la macchina da presa. Dare il primo giro di manovella, iniziare le riprese di un film. Albero a gomito che, tramite una biella, trasforma in moto rotatorio un moto rettilineo alternativo, o viceversa. manulètte. s.m. cameriere, scudiero.

manupattene. s.m. pattino di legno con manubrio e con due ruote ricavate da vecchi cuscinetti a sfera. manúte. agg. manesco; pronto a menar le mani. manuvalde. s.m. tutore; persona incaricata dell'esercizio della tutela. manuvratóre. agg. anche s.m. manovratore; che manovra. Chi esegue una manovra. Manovratore del tram, guidatore. Nelle stazioni ferroviarie, addetto alla composizione e scomposizione dei treni. manuzzèlle. s.f. manina, piccole mani. manze. agg. mansueto; di animale reso domestico e docile: fiera mansueta. Di persona mite e paziente. Che dimostra docilità e mitezza: occhi mansueti; Docile, mite. manzignóre. s.m. monsignore; titolo spettante a vescovi, arcivescovi e a ecclesiastici insigniti di precise dignità. Titolo attribuito un tempo a re, imperatori, papi e in certi Paesi agli eredi al trono. manzijire. s.m. maggese; campo lasciato per qualche tempo a riposo senza semina, mappáte. s.m. fagotto di vestiario o alimenti. mappatèlle. s.m. involto che si porta via dopo un ricevimento o un pranzo. mappe. manto, mantello. mappelúne. s.m. nuvole grandi nere pieni di pioggia. mappine. canovaccio, strofinaccio; grossa tela di canapa usata di solito per strofinacci. Strato di calce liquida che si applica sulle pareti prima dell’intonaco. marabutte. agg. anche s.m. musulmano, islamico. marachèlle. s.f. marachella; bricconata o marioleria fatta di nascosto. maramèje. locuz. parola canzonatoria vuol dire “non me la fai”. maranghe. s.m. persona piccola di bassa statura. marasciúlle. s.f. erba selvatica commestibile di campagna. marasse. s.f. vipera serpente velenoso con testa triangolare distinta dal corpo. marazze. s.m. stagno; elemento chimico, metallo bianco argenteo, malleabile,

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne marce. agg. marcio; che è in stato di decomposizione. Fradicio. marcia. marcèlle. s.m. Marcello. marcellene. s.f. scuola cattolica privata foggiana. marcelline. s.m. dimin. di Marcello. marche. s.m. Marco. marchengègne. s.m. marchingegno; strumento o meccanismo complesso. Abile espediente. marchèse. s.f. mestruazione; flusso di sangue per via vaginale, dovuto allo sfaldamento della mucosa uterina che si verifica a ogni ciclo ovario della donna in età feconda. Dismenorrea, menarca, menopausa, regola. marchetille. s.m. dimin. di Marco. marchètte. s.f. rapporto sessuale della prostituta. Marche I.N.P.S. marcià. s.f. marcia; modo di camminare tenendo un passo costante o cadenzato. marcucce. s.m. dimin. di Marco. máre. agg. povero; che dispone di scarsi mezzi di sussistenza, che non ha, Mare. marecille. s.f. amarezza; sapore di ciò che è amaro. marije. s.m. Mario Stella nato a Foggia il (12.10.1970 – 31.03.2001) figlio di Felice Stella, un giovane poeta in lingua e vernacolo foggiano, muore all’età di venti anni per un banale incidente stradale. marenáje. s.m. marinaio; chi presta servizio su una nave. marenáre. s.m. trave di legno tirato da un cavallo per sgombero della paglia emessa dalla trebbiatrice. marène. s.f. amarena; frutto dell’amareno. marènghe. s.m. marengo; moneta d'oro da 20 franchi coniata a Torino da Napoleone in ricordo della battaglia di Marengo. marenise. s.m. bracciante agricolo che veniva dalle zone di mare. marèse. s.f. raccolta di acqua stagnante. maretagge. s.f. dote del corredo delle ragazze da marito. maretà. s.f. maritare. maretáte. s.f. donna maritata. marghe. s.m. margine; la parte estrema di qualcosa. Contorno, estremità, bordo.

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margherite. s.f. margherita; pianta erbacea perenne delle sinandrali con grandi capolini isolati di fiori tubolari gialli circondati da ligule bianche o gialle fiore margherita; nome di donna Margherita santa Rita. marianne. s.f. Marianna, personaggio famoso a Foggia vendeva la granita di limone grattugiando il ghiaccio, durante la festa di sant’Anna con la granita dava un Po di refrigerio al palato dei foggiani, gridava: “Gratta Marianne chiù gratte e chiù guadagne”. mariètte. s.f. dimin. di Maria. marìje. s.f. Maria. marije. s.m. Mario. maria crestine. s.f. Maria Cristina di Savoiaregina delle due Sicilie (1812-1836). Figlia di Vittorio Emanuele I di Sardegna e della granduchessa Maria Teresa d’Austria, sposò per volere di Carlo Alberto nel 1832 Ferdinando II re di Napoli, rude e poco colto, accetto il matrimonio per cristiano sentimento di dovere civile, si prodigò in opere di carità. Morì dando alla luce il duca di Caserta erede al trono, fu venerata dal popolo come Santa Regina. Papa Pio IX nel 1859 la dichiarava venerabile. A maria Cristina di Savoia venne intitolato l’Orfanatrofio Prov. Maschile, sito una volta dove sta l’attuale palazzo degli uffici statali. marìje grazije. s.f. Maria Grazia Barone (1844- 1918), consorte del marchese Giacomo Celentano, rimasta vedova e senza figli lascio tutto il suo patrimonio per la costruzione di un istituto per anziani. L’opera venne realizzata definitivamente nel 1934, porta il suo nome e cognome. marijittille. s.m. dimin. di Mario. marijúcce. s.f. vezz. di Maria. marinche. s.m. al gioco distanza che intercorre tra il dito pollice e indice ben tesi. marine. s.f. marina; porzione di mare che bagna un paese, una regione. Complesso di navi, attrezzature, edifici e sim. relativi alla navigazione: marina mercantile, militare. marina militare. s.f. marina militare. mariomarije. s.m. vezz. di Mario. maritagge. s.f. dote per il matrimonio. marite de nepoteme. s.m. bisgenero.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne marite. s.m. marito; coniuge di sesso maschile. Sposo. mariulazze. s.m. ladrone; ladro incallito, astuto. Masnadiero, grassatore. mariulle. s.m. mariuolo; chi ordisce inganni, truffe. Monello birbante. marmaglije. s.f. marmaglia. quantità di gente ignobile e disprezzabile. Canaglia, ciurmaglia. marmelláte. s.f. marmellata; conserva di agrumi fatti cuocere con molti zuccheri. marmettóne. s.m. soldato di grossa statura. marmitte. s.f. pentola grande per cucinare il rancio dei soldati. marmuráje. s.m. marmista; chi lavora o scolpisce il marmo. marocchine. agg. anche s.m. marocchino; del Marocco. Cuoio finissimo e morbido, leggermente rugoso, fatto con pelle di capra o montone conciata e colorata. marpiόne. s.m. persona scaltra e furba. marre. agg. grande; superiore alla misura ordinaria per dimensioni, durata, quantità, intensità, forza, difficoltà e sim. marόne. s.f. castagna più grossa e più saporita, grave errore. marrò. Colore marrone. marróne. s.m. errore grossolano; piccolo sasso di forma lunga e liscia per il gioco dei castelli. marruzzenisce ‘i carne. mdd. provare brividi. martedì grasse. s.m. martedì grasso, l'ultimo giorno di carnevale. martedì. s.m. martedì; secondo giorno della settimana civile. martelline d’u trajine. antiq. s.m. freno del carretto. martelline. s.m. martello da carpentiere. martelluzze. s.m. martelletto; piccolo martello. Elemento meccanico simile a un piccolo martello, che batte su qlco. se è azionato dall'apposita leva: martelletto del pianoforte. Strumento per provocare riflessi nervosi. martene. s.m. Martino. martille. s.m. martello; utensile per battere, conficcare chiodi e sim., costituito da un blocchetto di acciaio con manico solitamente in legno. Martello da falegname, con la penna a granchio per levare i chiodi. Martello

battifalce, per rifare il filo della falce. Oggetto avente forma o funzionamento analogo a quello di un martello. Martello forestale, attrezzo a forma di piccola scure per scortecciare e marcare gli alberi. Martello pneumatico, macchina operatrice ad aria compressa, usata per perforare, abbattere, demolire rocce, murature e sim. Martello della campana, picchiotto che batte le ore sulla campana dell'orologio a torre .Martello della porta, battente appeso a una porta. Uno dei tre ossicini dell'orecchio medio, aderente alla membrana del timpano. Nell'atletica leggera, attrezzo costituito da una sfera metallica fissata a un filo d'acciaio munito di impugnatura, usato per lanci | Martello da roccia, nell'alpinismo, attrezzo per infiggere i chiodi da roccia, con bocca piatta e penna talvolta dentata. Martello da ghiaccio, in cui la penna è sostituita dal becco di una piccozza. Martello piccozza, piccozza in cui la paletta è sostituita da una bocca di martello. martingáne. s.f. martingala; cintura incompleta, dello stesso panno e colore dell’indumento, applicata posteriormente alle giacche o ai cappotti. marugge. s.f. erba amara per tisana; marrubio. marzajóle. s.f. marzaiola; uccello affine all'anitra selvatica, con piumaggio marzajulle. s.m. chi nasce nel mese di Marzo. marze. s.m. marzo; terzo mese dell’anno del calendario Gregoriano, di trentuno giorni. marzulle. s.m. marsupio; tasca cutanea ventrale di cui sono dotate le femmine dei marsupiali, nella quale sboccano le ghiandole mammarie. Specie di sacco per trasportare bambini molto piccoli | Piccola borsa con cintura, da allacciare alla vita. |Tasca posta sul davanti in alcuni tipi di giacche a vento. masarabbele. agg. anche s.m. miserabile; che è da commiserare per estrema mascalgije. s.f. arte del maniscalco. masckere. s.f. maschera; finto volto fatto di vario materiale, generalmente masciáre. s.f. megera; donna brutta; che cerca d’indovinare il futuro. mascije. s.f. magia; arte di dominare le forze occulte della natura e di sottoporle al proprio

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne potere, Magia bianca, naturale, uso di rituali magici a fine benefico. Magia nera, uso di rituali magici malefici. Stregoneria. Capacità di affascinare, ammaliare. Incanto. Fattura. Sortilegio. masciótte. s.f. una forma di formaggio. masckaróne. s.m. mascherone accr. di maschera; chi nega tutto ciò che ha detto. masckatúre. s.f. serratura; congegno meccanico, manovrabile gener. con una mascke. s.m. catenaccio; sbarra di ferro che scorre in anelli infitti nei battenti di masckere. s.f. maschera; finto volto fatto di vario materiale, generalmente provvisto di fori per gli occhi e per la bocca, portato per alterare i lineamenti o per non farsi riconoscere, spec. per motivi rituali, teatrali, giocosi e sim. Calco del viso di un defunto riprodotto in gesso, bronzo e sim. Tipo di protezione del volto. Maschera da scherma, in rete di fili d'acciaio per difendere il volto dello schermitore dalle stoccate dell'avversario. Maschera subacquea, in gomma e vetro, che permette di vedere meglio sott'acqua. Maschera da anestesia, che si applica al viso del paziente per anestetizzarlo prima di un intervento chirurgico. Maschera antigas, per la protezione degli organi della respirazione contro sostanze tossiche immesse nell'atmosfera. Nei teatri, cinematografi e sim., inserviente che verifica i biglietti e guida gli spettatori al loro posto. Personaggio della commedia dell'arte italiana, con caratteristiche di una data città o regione: Pulcinella è la maschera napoletana. masckètte. s.m. catenaccio piccolo. mascule d’a felire. s.m. mascolo della filiera. mascule. s.m. maschio; negli organismi a sessi separati, l'individuo portatore dei gameti maschili atti a fecondare quelli femminili al fine della riproduzione. Ragazzo, uomo. Utensile cilindrico per filettare i fori affinché vi si possa avvitare una vite. Pezzo di acciaio temperato, modellato a rilievo per imprimere la femmina dello stampo. Parte di un elemento di collegamento che si inserisce in una sede corrispondente, detta femmina. Nella

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fortificazione medievale, la parte più elevata e più forte di una rocca, castello o fortezza. masculère. s.f. ragazza con tendenza da maschio. masculine. s.m. frutto di cattivo gusto. Ramo dell’albero da frutta non portatore di frutto. masculóne. s.f. donna di strada; con tendenza maschile. masemeláte. s.m. cittadino del settentrione. masime. s.m.Tommaso. massacrà. v. tr. massacrare ; trucidare vittime inerme e indifese. Malmenare. massáre de campe. s.m. agricoltore. massáre. s.m. possidente terriero, uomo di campagna dedito alla pastorizia. massarije. s.f. masseria; vaso podere con fabbricati e servizi. mastantúne. s.f. tipo di pere di forma schiacciata e di color giallino dal delicato profumo. mastáre. s.m. artigiano che confeziona selle per asini e muli, venditore di basti. maste carrire. s.m. carradore, carraio, artigiano che costruisce o ripara carri, barrocci e sim. Il carradore per costruire il carretto impiegava circa venticinque giorni. maste ceremonije. s.m. mazziere; persona che ha l'incarico di camminare davanti a una processione o a un corteo, recando una mazza con cui segna il passo o la musica. maste d’asce. s.m. falegname; artigiano che lavora il legno. maste de cucchiáre. s.m. muratore; operaio addetto alla costruzione di opere in muratura. maste de vianóve. s.m. mastro addetto ai lavori stradali. maste selláre. s.m. sellaio; chi fabbrica o ripara selle e oggetti di cuoio. maste. s.m. basto; rozza sella imbottita per muli e asini. Bardatura delle bestie da soma, per assicurarvi il carico. Peso eccessivo: portare il basto. mastecà. s.f. triturare il cibo con i denti. mastece. s.m. mastice; resina balsamica usata per vernici e in fotografia. Miscuglio di varie sostanze di origine naturale o sintetica, usato come adesivo o per riempire fessure e sim. mastèche. s.f. sorte di acquavite. mastegiorge. s.m. chi vuol fare tutto. mastranzúse. s.m. presuntuoso; baldanzoso.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne mastricchije. s.m. giovane artigiano di poche esperienze. mastrejà. locuz. eseguire lavori di una certa importanza. mastrille. antiq. s.f. trappola multipla per topi. masόne. s.m. giaciglio per animali. matacóne. s.m. cielo nuvoloso. matalène. s.f. maddalena, “a santa Maddalena ‘i ciamaruche so prène” le lumache sono incinte. matalóne. s.m. cielo coperto d’aria afosa. matarazzáre. s.f. artigiana che lavora il materasso. matarazze. s.m. materasso; suppellettile costituita da un involucro di tela imbottito di materiali soffici o elastici e poi trapunto, che si pone sulla rete del letto. matasse. s.f. matassa; insieme di fili avvolti a mano o con l'aspo, disposti ordinatamente in più giri uno sull'altro. matenire. agg. mattiniero; chi si leva di buon mattino. matèrije. s.f. materia; ciò che costituisce la sostanza di un corpo. matine. s.m. mattino; mattino, mattinata. matite. s.f. matita; oggetto costituito da una mina racchiusa in un involucro di legno o di metallo, per scrivere, disegnare, colorare e simile. Oggetto simile a una matita, per cosmesi: matita per le labbra. matita stagnasanghe. s.f. matita emostatica; matita per arrestare piccole emorragie. matóne. s.m. mattone; laterizio a forma parallelepipedo, pieno o forato, fabbricato con argilla comune e cotto al forno, che si impiega nelle costruzioni. Cosa o persona pedante e noiosa. matóne picchijetille. s.m. mattone per divisori a tre fori. matrèje. s.f. matrigna; seconda moglie subentrata per i figli di primo letto alla madre morta. matremonije. s.m. matrimonio, nel 1797 si celebrò a Foggia il matrimonio tra Francesco I re delle due Sicilie e Maria d’Austria. matrèvite. madrevite, elemento cavo filettato, in cui si adatta il convesso delle spire di una vite, utensile per la filettatura delle viti.

matrezzà. s.f. assomigliare alla madre. mattascióne. s.m. persona vestita male. mattèje. s.m. Matteo. mattejucce. s.m. vezz. di Matteo. mattigne. s.m. chi si comporta come un matto. mattuglije. s.m. involto; fagotto, pacco. matunáte. v.tr. mattonare; lastricare di mattoni. matunnèlle. s.f. mattonella; dimin. di mattone . Piastrella per rivestimento di muro o per pavimentazione domestica. Oggetto avente forma analoga a quella di un mattone. Ciascuna delle quattro sponde del biliardo. matúre. agg. anche s.m. maturo; giunto a completo sviluppo, detto di prodotto agricolo. Acerbo, immaturo. Detto di chi si trova in età adulta, avanzata: uomo –m; essere maturo di anni. Che ha raggiunto un completo sviluppo psichico e intellettuale. Che ha superato l'esame di maturità. matutine. s.f. messa all’alba di Natale per la nascita di Gesù bambino. maurizije. s.m. Maurizio. mazz’e bustiche. s.f. lippa; gioco per ragazzi, un gioco che si percorreva per strada. Occorreva una mazza circolare tipo quella della scopa lunga cm. 70 e una corta da cm. 15, a quella corta appuntita alle due estremità. mazzagatte. s.f. pistola corta, ammazzagatti. mazzamúrre. s.m. montanaro ignorante e grossolano. mazzarèlle. s.m./f. segno ortografico fatto alla prima elementare negli anni 50 e 60. Bastoncino; a volte veniva usato a scuola dai docenti negli anni 50 per la disciplina degli alunni. mazzarèlle de san Gesèppe. mdd. quando un ragazzo o un adulto veniva insultata o deriso si dice: “ ‘a fenisce de sfotte ‘a mazzarèlle de san Gesèppe”. mazzarille. s.m. bastoncino; dimin. di bastone. mazze. s.m. mazza; bastone, spec. grosso, di varia forma e dimensione. Lungo bastone portato da guardaportone di teatri, case signorili e sim. Bastone di comando spec. Militare. Mazza d'arme, arma da botta d'acciaio massiccio, con testa sagomata atta a sfondare l'armatura dell'avversario. Mazza

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ferrata, arma da botta con manico di legno e testa di ferro chiodato. Grosso martello di ferro, usato per battere il ferro sull'incudine, spaccare pietre e sim. Massa battente del maglio. Bastone da baseball. Bastone da golf. Bastone con testa di feltro o di cuoio per suonare spec. la grancassa. Culo. Fascio. mazzechejà. s.f. masticare a vuoto, quando si vorrebbe rispondere. Quando qualcuno/a borbotta. mazzejà. s.f. mazzata; colpo di mazza. Improvvisa disgrazia o dolore che colpisce violentemente. Bastonare, percuotere. mazzejáte. s.f. bastonata; colpo dato con un bastone. Legnata, randellata. mazzetille. s.m. mazzetto, piccolo fascio di fiori. Piccolo deretano. mazzètte. s.f. piccola mazza da lavoro; Mancia. mazzóne. s.m. maglio; grosso martello di legno a due teste, per battere su pali, scalpelli, cerchi di botte. Pesante mazza di ferro con lungo manico, per fabbri. mazzuccà. s.m. picchiare a morte. mecalangele. s.m. Michelangelo. meccaniche. agg. anche s.m. meccanico; relativo alla macchina. Eseguito con l'aiuto di macchine. Di tutto ciò che viene eseguito in modo automatico, quasi senza la partecipazione della volontà o dell'intelligenza. Chi manifesta un'attività lavorativa attinente alle macchine. mècce. s.m. incastro a coda di rondine usato dai falegnami. mecciúne. agg. segreto, in segreto. Che ha fatto di nascosto dagli altri. mecete. s.m. tanfo di chiuso. mechèle. s.m. Michele Angiolillo nacque a Foggia il 5 giugno 1871, figlio del sarto Raffaele; abbandonò gli studi di ragioneria per fare il tipografo, lavorava nella tipografia di Domenico Pascarelli in via Arpi, un giorno accompagnò la zia Antonietta Baldassare al tribunale di Lucera per risolvere una vertenza giudiziaria, ma il magistrato non accolse con buone maniere la ricorrente. Il giorno stesso l’Angiolillo scrisse un articolo sul periodico locale socialista “ Mefistofele” della vertenza scrivendo al Ministro della Giustizia del comportamento del magistrato dove chiedeva

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il trasferimento. Seguì una querela con la condanna. L’Angiolillo sfuggì all’arresto rifugiandosi in Francia dove divenne anarchico. Era il periodo di tempo in cui gli anarchici europei sui propri giornali avevano iniziato una violenta campagna contro il governo spagnolo e più direttamente contro il Presidente Canovas del Castello Montjuik in Spagna. Ebbe l’incarico di uccidere il presidente, l’8 Agosto del 1897, uccise il Presidente nella stazione balneare di S. Agata. Il processo si svolse subito e l’omicida fu condannato alla garrota, aveva appena ventisei anni. Michele Dell’Anno, uno dei cinque fondatori dell’Università del Crocese di Foggia con Felice Stella, Giuseppe Esposto, Gaetano Saracino e Alessandra Leone. mechelene. s.m./f. Michelina e Michelino. mechelúcce. s.m. vezz. di Michele. medecà. v. medicare; (io medico, tu medichi) Detergere, disinfettare, proteggere una ferita o piaga, per favorirne la guarigione. Trattare con sostanze dotate di particolari proprietà. Farsi una medicazione. medecenále. agg. anche s.m. medicinale; che ha virtù curative, che è usato come farmaco: sostanza. Farmaco, medicamento. medechèje. v. medicare; detergere, disinfettare, proteggere una ferita o piaga, per favorirne la guarigione. Trattare con sostanze dotate di particolari proprietà. Farsi una medicazione. medechicchije. s.m. medico alle prime visite. mèdele. s.m. medicamento, medicina. medicine. s.f. medicina; scienza che si occupa dello studio delle malattie, della loro prevenzione, diagnosi e terapia: medicina preventiva. Medicina legale, ramo della medicina che si occupa di fatti e problemi propri della scienza medica, e rilevanti per il diritto. Medicinale, farmaco. Cura, rimedio: la migliore medicina è il riposo. Tutto ciò che reca sollievo, conforto. mediúse. agg. anche s.m. invidioso; che sente invidia, pieno d'invidia. Che esprime invidia: occhiata invidiosa. Persona invidiosa. medulle. s.m. midollo; tessuto biancastro di consistenza molle. Midollo allungato parte dell'encefalo nella parte posteriore del cranio.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne Midollo osseo, sostanza che riempie la cavità delle ossa lunghe e di quelle spugnose. Midollo spinale, cordone di sostanza nervosa, contenuto nel canale vertebrale. Tessuto di riempimento che costituisce la parte centrale dei fusti e delle radici. La parte interna, più tenera, di un corpo animale o vegetale. mègghije. avv. migliore; in modo migliore. megghijère. s.f. moglie; coniuge di sesso femminile. Sposa. megnuzze. s.m. violetto; colore intermedio fra il turchino e il rosso. melambe. v. incantato; intontito, trasognato, distratto. mèle. s.f. mela; frutto tondeggiante del melo, con polpa biancastra e zuccherina e buccia sottile variamente colorita. Mela cotogna, frutto del cotogno. Mela marce. mèle sott’acènere. s.f. mele sotto la cenere; durante i periodi invernali degli anni 50 e sessanta si accendeva il carbone nel braciere per riscaldarsi, nell’occasione le nonne o le mamme prendevano delle mele e le mettevano sotto la cenere del fuoco consumato, una volta cotte le mangiavano anche per cena, lo stesso procedimento si faceva per i cotogni. melèje. s.f. mischia; rissa, zuffa. Tafferuglio. melejucce. s.m./f. vezz. di Emilio ed Emilia. melèlle. s.f. piccole mele. mèline. s.f. vezz. di Carmela. melióne. s.m. milione; mille volte un migliaio, mille migliaia. Somma di denaro corrispondente a un milione di lire. meliúcce. s.m./f. Emilio o Emilia. meliunarije. agg. anche s.m. milionario; chi ha ricchezze che superano il milione o specialmente diversi milioni. Ricco. meliúne. s.m. milioni; tanti milioni. mellecόne. s.m. fesone; taglio esterno della spalla anteriore del bovino. mellecúne. s.m. pianta del tallone. melliche de páne. s.f. mollica; parte molle del pane chiusa entro la crosta. Midolla. Briciole. melogne. s.m. tasso; mammifero dei carnivori, onnivoro con corte zambe e dalle unghie solidissime, pelo foltissimo grigio e bianco sul capo con due strisce nere. melóne d’acque. s.f. anguria; cocomero; pianta erbacea delle Cucurbitali con fusto sdraiato, foglie grandi e frutti a peponide

commestibili, a polpa rossa con semi neri. Frutto della pianta omonima. melóne de páne lisce. s.m. melone; pianta erbacea delle Cucurbitali con fusto strisciante, viticci all'ascella delle foglie per sostenersi frutto a peponide con polpa succosa e zuccherina con corteccia liscia. Popone. melóne de páne retenáte. s.m. melone; pianta erbacea delle Cucurbitali con fusto strisciante, viticci all'ascella delle foglie per sostenersi frutto a peponide con polpa succosa e zuccherina con corteccia retinata migliore di quello a corteccia liscia. Popone. melóne gialle. s.m. popone giallo. melóne vernigne vèrde. s.m. popone verde invernale. melóne. s.m. testa rasata, melone. mèmbre. s.m. membro; arto. Ogni elemento di una collettività: i membri del parlamento. Ogni elemento costitutivo di un tutto: le varie membra della nave. Pene. memene. s.m. Cosimo. memorije. s.f. memoria; funzione della mente consistente nel far rinascere l'esperienza passata. mèna vinde. locuz. tira vento. menà. v.tr. menare; picchiarsi di santa ragione, venire alle mani. menamece. v. da menare; meniamoci. menaróle. s.f. trapano a mano, con la manovella. menáte. v. gettato, menato, buttato. mendarúzze. s.m. mucchio di terra. mènde. s.f. menta; pianta. erbacea delle Tubiflorali con foglie opposte, fiori piccoli riuniti in spighe, coltivata per le foglie officinali d'odore acuto. Menta piperita, specie di menta, ricca di mentolo. Sciroppo, liquore a base di essenza di menta. Bibita a base di sciroppo di menta Pasticca di zucchero e menta. mendevà. v. nominare; porre, imporre il nome. Chiamare per nome, denominare. mendóne. s.m. mucchio; insieme di cose riunite, spec. disordinatamente. Catasta, cumulo. mendóne de fumire. locuz. mucchio di letame. mène fa subbete. mdd. dai fai presto.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne mène. locuz. voce che indica sollecito. Tira. “ogge mèna vinde”. mènele ammullèsche. s.f. mandorle col guscio fragile. mènele atterráte. s.f. manicaretti, dolci natalizi fatti in casa con: zucchero, acqua, mandorle tostate, cacao amaro. mènele. s.f. mandorle; frutto del mandorlo, contenente uno o due semi, dolci o amari a secondo la varietà. menèlle. s.f. dimin. di Carmela. menestrà. v. ministrare; versare il cucinato nei piatti. riempire i piatti con la minestra. menèstre. s.f. minestra; vivanda di riso o pasta. in brodo con verdura e legumi o cotta in acqua, condita in vari modi. Primo piatto. menèstra scarfáte. s.f. minestra riscaldata. mengucce. s.m. vezz. di Domenico. menille. s.m. Carmine. meningite. s.f. meningite; infiammazione della meninge. menire. s.f. miniera; Insieme di un giacimento di minerali e delle opere realizzate per sfruttarlo. mènne. s.m. seno; petto della donna, mammelle femminili. mennèzze. s.f. immondizia; sporcizia, spazzatura. mennuzzà. v. sminuzzare; ridurre in pezzettini: sminuzzare i biscotti. mennuzze. s.m. seno; petto, petto della donna, mammelle femminili. mennuzzèlle. s.m. dimin. di seni, seni piccoli. mènomále. mdd. menomale; anzi, bene. mensúra grosse. s.f. misura dell’orzo in epoca angioina, la misura dell’orzo equivaleva ai ¾ del tomolo di grano pari a kg. 36. mensúre granine. s.f. misura del grano in epoca angioina, detta anche (supetile). mentóne. s.m. montone; maschio della pecora. menúcce. s.m. vezz. Carmine. menuì. v. diminuire; rendere minore, ridurre, scemare. menulle. agg. piccolo; che è inferiore alla misura ordinaria per altezza, larghezza, numero, estensione, vastità, intensità e simile.

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menumanze. s.f. menomazione; diminuzione, danneggiamento. menúte. agg. anche s.m. minuto; piccolo, esiguo, gracile, mingherlino. Unità di misura di tempo, corrispondente a sessanta secondi e a un sessantesimo di ora; SIMB. Min. menutèlle. locuz. perdona piccola di statura. menutèzze. s.f. minutezza; piccolezza. menzáne. s.f. aia; della masseria recintata. Area di terreno sodo o pavimentato, contigua ai fabbricati rurali, destinata ad accogliere i prodotti da essiccare, trebbiare, cernere e sim. Area di terreno non coltivato. mènze. s.f. mensa; tavola apparecchiata per mangiare. Altare, piano dell'altare. Pasto, pranzo, cena. Mensa vescovile, rendita o patrimonio di sede vescovile. Organizzazione che cura l'allestimento dei pasti all'interno di una collettività: la mensa degli studenti. Locale ove si mangiano tali pasti. menzele. s.f. mensola. struttura architettonica sporgente da una superficie verticale allo scopo di sostenere strutture sovrastanti: la mensola d'un balcone. Supporto per lo più di forma rettangolare, infisso a una parete, usato come piano d'appoggio per oggetti. merà. v.tr. mirare; osservare attentamente. Puntare un'arma verso un determinato obiettivo o bersaglio: mirare a una beccaccia; mirare dritto. Guardarsi attentamente: mirarsi allo specchio. meracúle. s.m. miracolo; fenomeno straordinario che avviene al di fuori delle normali leggi della natura. Fatto sensibile operato da Dio. Conoscere, sapere, vita, morte e miracoli di qlcu., essere informato di ogni minimo particolare della sua vita. Caso incredibile, straordinario far miracoli, riuscire in qlco. di molto difficile. Tipo di sacra rappresentazione il cui scioglimento avveniva mediante l'intervento miracoloso della Madonna o di un Santo. meraculáte. agg. anche s.m. miracolato; detto di chi è stato oggetto di un miracolo. meraculúse. agg. miracoloso, chi e titubante nelle proprie azioni. Che fa miracoli. Portentoso, prodigioso: cura miracolosa. Che è o sembra frutto di un miracolo: guarigione miracolosa.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne meragge. s.m. miraggio; Fenomeno ottico dovuto alla rifrazione della luce attraverso strati atmosferici meno densi al suolo che in alto: gli oggetti sembrano spostati lateralmente o innalzati sull'orizzonte, o capovolti come se si specchiassero in un lago. Illusione seducente: un miraggio di gloria. mèrcadande. s.m. mercante; negoziante, commerciante, trafficante. mercante. s.m. mercante. mercáte. s.m. mercato; luogo ove si adunano venditori con la merce, per contrattare e negoziare. Riunione periodica di venditori con la loro merce, per fare contrattazioni. Movimento delle contrattazioni, operazioni al mercato. mercióne. s.m. persona sempre di male umore. mercoledì. s.m. mercoledì; terzo giorno della settimana civile. merdajúlle. s.m. persona fedita, cattiva. mèrde ‘ndè rècchije. s.m. cerume; prodotto di secrezione delle ghiandole sebacee del condotto auditivo. mèrde. s.f. merda; sterco, escrementi. Cosa o persona spregevole. merdille. agg. scaltro; bambino che possiede astuzia, malizia e avvedutezza che va da due anni a sette. Astuto, furbo. merdúse. agg. merdoso; persona imbrattato di merda. Sozzo, vile, persona di nessun conto. merènne. s.f. merenda; spuntino nel pomeriggio, proprio dei ragazzi. merevulèzze. locuz. gesti di amore. merevúse. s.m. ragazzo adolescente. merevúsille. agg. anche s.m. mocciosetto; che è sporco di moccio. Bambino piccolo, ancora col moccio al naso. Ragazzetto pretenzioso, che si dà arie da adulto. mèrge. v. tuffare; immergere qlco. rapidamente in un liquido. mericule. s.m. more; frutto del rovo pianta arbustiva delle Rosali, con fusti sdraiati, angolosi, aculeati, foglie bianche inferiormente, fiori rosei e frutti eduli. mèridijáne. s.f. meridiana; orologio solare formato da un complesso di linee tracciate su di un muro, dove lo gnomone proietta la sua ombra durante le varie ore del giorno. A

testimonianza della vecchia Foggia gli orologi solari erano tre e furono collocati: il primo sull’arco di porta grande dove esiste ancora, il secondo sulla porta del succorpo della Cattedrale, dove esiste ancora, il terzo sulla torre campanaria della chiesa di San Tommaso, questultima fu asportata all’inizio del secolo. meráte. v. mirato; indirizzato, diretto a un obiettivo ben determinato. meridije. s.m. pomeriggio; parte del giorno compresa tra il mezzogiorno e la sera. mèrle. s.m. merlo; uccello, nero con becco giallo il maschio, bruno rossastra e becco scuro la femmina, onnivoro, addomesticabile. Persona sorprende, ingenua. mèrore. s.f. afflizione; stato di tristezza e di abbattimento spirituale. Dolore, merroide. s.f. emorroidi; dilatazione di una o più vene del retto e dell’ano. mesále. s.f. tovaglia; telo di colore bianco che si stende sull'altare per celebrarvi la messa. Tovaglia da tavola. mesáte. agg. anche s.m. mensile; ogni mese. Che avviene, che si fa una volta il mese. Stipendio che si riscuote ogni mese. Pigione di casa. mescianze. s.f. avversità; condizione di ciò che è avverso. Calamità, disgrazia. mesciscke. s.f. carne di capra, pecora, cavallo, salata e seccata al sole. Si prendono le strisce di carne delle costole di cavallo, si condiscono con il sale e il seme di finocchio e si fanno essiccare al sole per parecchi giorni. Quando la carne si è essiccata, si taglia a pezzi e si frigge nella padella. mesckà. v. mischiare; mescolare. mesckáte. v.tr. mischiare; mescolare. mèse. s.m. mese; ciascuna delle dodici parti in cui viene diviso l'anno, all'incirca corrispondente al tempo che il Sole impiega a percorrere un segno zodiacale; di durata varia da ventotto a trentuno giorni. Periodo di tempo della durata di circa trenta giorni: è un mese che non piove. Corrispettivo mensile della prestazione di un'attività lavorativa, del godimento di un immobile locato e sim. Termine di misura della durata della gravidanza.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne miserie. s.f. miseria; stato di estrema e totale infelicità. Povertà estrema. mèssa tranne. s.f. ore dieci messa del capitolo in cattedrale. messacapò. s.m. pagamenti a lunga scadenza. mèsse. s.f. messa; nella teologia cattolica e ortodossa, sacrificio del corpo e del e del sangue di Gesù Cristo che, sotto le apparenze del pane e del vino, viene rinnovato dal sacerdote sull'altare. Messa piana, letta, bassa, quella ordinaria. Messa solenne, cantata. Messa novella, quella celebrata per la prima volta da un sacerdote. Far dire una messa per qlcu., farla celebrare per suffragio di un defunto. Messa nera, parodia blasfema della messa, in onore del diavolo. messère. agg. anche s.m. scemo; che manca di giudizio, di senno, d’intelligenza, detto di persona. Imbecille, sciocco. mèssόre. agg. anche s.m. mietitore; chi (o Che) miete. mestecarije. s.f. mesticheria; bottega in cui si vendono colori, vernici o simile. mestère. s.m. mistero; nella teologia cristiana, verità soprannaturale che non può essere conosciuta mediante le forze naturali dell'intelligenza umana. Cerimonia religiosa cattolica: il mistero della Messa. Forma religiosa del mondo antico greco-romano e medio - orientale, presupponente l'iniziazione dell'adepto: misteri orfici. Fatto o fenomeno inspiegabile razionalmente: è un mistero impenetrabile. Non fare mistero di qlco., non nasconderla, parlarne apertamente. Rappresentazione scenica di soggetto sacro, di solito in volgare, in epoca medievale. mestère rèligióse. s.m. misteri religiosi; cicli narrativi composti di brevi episodi racchiusi in un'unica scena, a Foggia il venerdì santo vengono portati in processione i personaggi sacri della chiesa cattolica: la Madonna Addolorata e Gesù che girano per la strada della nostra città, a fine processione i due s’incontrano senza riconoscersi, la tradizione vuole che in quel momento ognuno faccia tre passi indietro, una volta riconosciutosi vi è l’abbraccio simbolico.

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mestire. s.m. mestiere; esercizio di un'attività lavorativa, spec. manuale, frutto di esperienza e pratica, a scopo di guadagno. mestúre. s.m. preparato per lucidare i mobili. mesurà. v. misurare; determinare il rapporto fra una grandezza e un'altra omogenea assunta come unità di misura: misurare la distanza, il terreno. Misurare a occhio, valutare approssimativamente le misure di qlco. Misurare la stanza. mesuratóre. s.m. operaio delle fosse granaie, chi riempiva un recipiente della capacità di mezzo tomolo, chiamato: “mèzzètte”. Per avere il peso preciso sull’orlo del recipiente si passava una stecca di legno chiamata rasola, veniva chiamata anche (trucchele, rasatόje, barre). meretrice. s.f. mietitrice; donna che esegue la mietitura. Macchina che esegue il taglio dei culmi dei cereali. mesúre. s.m. sottomisura dell’unità degli aridi, una misura equivaleva a quattro quartarole di grano. mesurille. s.m. misurino; piccolo recipiente per misurare sostanze liquide, in grani o in polvere. metà. s.f. metà; ciascuna delle due parti tra loro uguali che compongono un intero. Dividere a metà. Dire le cose a metà. mètanghiúse. s.f. meta di paglia in un locale chiuso. metarúle. s.m. persone addette alla costruzione delle bighe di paglia, lavoravano a squadra di sei persone. metáte. v. agg. anche s.m. invitato; che (o Chi) partecipa dietro invito a feste, pranzi e simile. mète. v. mietere; falciare il grano o altri cereali. metetóre. agg. anche s.m. mietitore; chi o che miete. Chi o che uccide. metetrèbbije. s.f. mietitrebbiatrice; macchina che miete e trebbia il grano e altri cereali. metetrèbbije. s.f. mietitrebbiatrice; macchina che miete e trebbia il grano e altri cereali. metetúre. agg. anche s.m. mietitore; chi (o che) miete. metetúre. s.f. mietitura; lavoro del mietere. Tempo in cui si miete. Messe raccolto.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne metragliáte. s.f. mitragliata; raffica di mitraglia. metragliatóre. agg. mitragliatore; che mitraglia. Fucile automatico simile alla mitragliatrice ma più leggero. metragliatrice. s. f. mitragliatrice; arma da fuoco portatile, automatica, a tiro continuo o intermittente, con cadenza da 800 a 1400 colpi il minuto. metraglire. s.m. mitragliere; soldato addetto all’impiego della mitragliatrice. metráte. locuz. circa un metro. mètre. s.m. metro; unità di lunghezza del Sistema Internazionale, originariamente definita come la decimilionesima parte della distanza fra l'equatore e uno dei poli; dal 1983 definita come la lunghezza del tragitto compiuto dalla luce nel vuoto in un intervallo di tempo di 1/299792458 di secondo; SIMB. M. Metro quadrato, unità di misura di superficie pari all'area di un quadrato di 1 metro di lato; SIMB. m2 o mq. Metro cubo, unità di misura di volume pari a un cubo di 1 metro di lato; SIMB. m3 o mc. Strumento per misurazioni della lunghezza di 1 metro, con la divisione in decimetri e centimetri. mètte ‘a file. v. allineare; collocare e disporre persone o cose sulla stessa linea. Mettersi in dirittura, in linea. Adeguarsi, conformarsi a idee altrui, prevalenti o imposte, spec. in politica. Mettere in fila. mètte ‘i corne. locuz. chi tradisce il coniuge, mettere le corna. mètte a poste. v. riordinare; rimettere in ordine, in assetto. Rassettare. Mettere in un ordine diverso, migliore. mètte annanze. v. anteporre, mettere innanzi. mètte mizze. locuz. mettere in mezzo, inserire. mettije. v. misi; collocare una persona o una cosa in un determinato luogo. mèveze. s.f. milza; organo addominale contenuto nella parte alta, a sinistra della cavità peritoneale, che produce leucociti e linfociti e svolge altre funzioni. mevezolle. s.m. uccello merzolla. mèzza ciunne. s.m. uomo affèminato; che ha atteggiamenti di tipo femminile. mèzza lènghe. v. agg. anche s.m. balbuziente; affetto da balbuzie.

mèzza lire. locuz. cinquanta centesimi. mezzacanne. s.f. antica misura di lunghezza per segnare sud un pezzo di canna eventuali crediti con tacche che venivano apposte sulle due estremità. mèzzalènghe. agg. anche s.m. balbuziente, affetto da blesità, bleso. mezzáne. s.m. terreno incolto. mèzzapatacche. s.m. uomo effeminato, uomo da niente. “ ata mèzzapatacche”. mèzzasόle. s.f. risolatura a metà delle scarpe. mèzzatrije. S.m. mezzadria; Contratto agrario, ora abolito in Italia, secondo cui i prodotti e gli utili vengono divisi tra il proprietario del fondo e il colono. mèzze. s.f. metà. mezzecà. v. mordere; addentare con forza, ferire con i denti: mordere la mela. mezzejurne. s.m. mezzogiorno; le ore 12 del giorno civile. Direzione cardinale sud. Vento da sud. Parte di una regione geografica posta a sud. Il Mezzogiorno, l'Italia meridionale: i problemi del Mezzogiorno. mezzetimbe. s.f. mezz’età; passati i cinquant’anni. mezzètte. s.f. misura agraria mezzo tomolo, equivalente a una cesta di grano di circa lt. 22,7 e kg.23/24 sulla qualità del grano, che si usava nelle fosse granaie. mezzóne. s.m. mozzicone di sigaretta. mozzicone; piccolo pezzo che resta di una cosa mozzata, consumata o bruciata. mèzzorètte. s.f. mezzora o mezz’ora; metà di un’ora. mezzúlle. s.m. fondo della botte. mezzúne. s.m. mozziconi di sigarette. micce. s.m. stoppino; lucignolo di candela, lume a olio o petrolio. Miccia per fuochi artificiali. Nastro di fibre tessili, che non ha ancora ricevuto la torsione per la filatura. Miccia. miccio. s.m. stoppino o lucignolo delle candele. miccióne. s.m. ferro su cui si girano le imposte delle porte e finestre; cardine, arcione. miccule. s.f. lenticchia; pianta annuale leguminosa delle Rosali con fusto eretto, foglie pennate terminanti in un viticcio, frutto a baccello romboidale con due semi

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne schiacciati, commestibili. Seme di tale pianta, usato nell'alimentazione. Dare, cedere, qlco. per un piatto di lenticchie. mideche. s.m. medico; chi pratica la medicina, Medico chirurgo, chi ha conseguito la laurea in medicina e superato l'esame di abilitazione. Medico di base, di famiglia, cui si ricorre abitualmente in caso di malattia o per richiedere l'intervento di specialisti. Nell’anno 1900 due giovani medici chirurghi: Francesco Paolo Bucci di Foggia e Francesco Lastaria di Lucera aprirono nella nostra città la prima casa di cure mediche in vico Troiano nei pressi del vecchio ospedale di via Arpi. migghiáre. s.f. pustoletta; piccole pustolette rosse sulla pelle dovute al sudore. migghijère. s.f. moglie; coniuge di sesso femminile. Sposa. minuschele. agg. minuscolo; detto di scrittura o carattere che abbia il corpo delle lettere alfabetiche compreso entro due linee parallele e le aste prolungate al di sopra e di sotto a esse. migliáre. locuz. molti miglio. miglije. s.m. miglio; unità di misura itineraria con valori diversi secondo i paesi e i tempi. Miglio geografico, marino o nautico, corrispondente a 1852 m. Miglio terrestre, corrispondente a 1609,3 m. mignefrèdde. agg. indolente; incurante, trascurato nell'agire. Accidioso, apatico, pigro, privo d’energia. mignèlle. agg. avaro; di persona che spende a malincuore, o non spende per niente. mije. agg. poss. mio; che appartiene a me. mijere. antiq. s.m. vino; mostrano di produzione propria fatto in casa. mijipe. agg. anche s.m./f. miope; che è affetto da miopia. Che è privo di acume, perspicacia e sim. Chi è affetto da miopia. mijopije. s.f. miopia; vizio di rifrazione dell'occhio per cui non è possibile vedere bene gli oggetti lontani. Difetto di acume e simile. mile. s.m. miele; sostanza dolce, sciropposa o solida, di color cereo, ambrato o brunastro, che le api producono elaborando il nettare tratto dai fiori e da altri succhi dolci delle piante. mimme. s.m. Domenico.

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mimine. s.m. dimin. di Domenico. mina mine. agg. piccola piccola; che è inferiore alla misura ordinaria per altezza. minchiarine. s.m. uomo tardo di mente. mine. agg. piccola. minghiarine. s.m. balordo; sciocco, tonto, che ha poco senno o giudizio. Privo di senso, strampalato. Grullo. miolle. s.f. Filomena. miraglije. s.m. specchio; superficie che riflette in modo regolare i raggi luminosi, generalmente costituita da una lastra di vetro con una faccia metallizzata. mirche. v. indovinare; conoscere e dichiarare il futuro o l'ignoto per ispirazione, attraverso la divinazione, grazie all'intuizione personale e simile. mire. s.f. mira; determinazione della direzione di un tiro, lancio e sim. in modo da colpire il bersaglio: prendere, sbagliare la mira | Prendere di mira qualcuno. Parte del congegno di puntamento di un'arma da fuoco portatile. “mire a quillu lambióne”. mirele. v. mirato; di mirare, colpirlo. mirrà. s.f. mirra; gommoresina trasudante dalla corteccia di alcune piante. miscka miscke. s.m. miscuglio; eterogenea mescolanza di elementi o sostanze diversi. Insieme di due o più sostanze che conservano invariate le loro proprietà e sono separabili con procedimenti fisici. Mischiare. misckáte. v. mischiare; mescolare, Confuso nella folla. misdètte. v. contraddire; dire il contrario di quello che dice un altro: contraddice tutto e tutti; contraddice a chiunque. misèrabbele. agg. anche s.m./f. miserabile; che è da commiserare per estrema povertà o infelicità. Che è da disprezzare per meschinità e bassezza morale. Che ha scarsissimo valore. Persona abietta e spregevole. Chi è affetto da miseria. misèrtà. s.f. povertà; condizione di povero. Indigenza, miseria. mitre. s.m. mitra; fucile a moschetto automatico. mitrije. s.f. mitra o mitria; copricapo alto e diviso nella sommità in due punte, con nastri o strisce cadenti sulla nuca, portato da vescovi e prelati nelle cerimonie.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne mitte. v. mettere; collocare, ficcare, metti, inserisci, versa. mitteme. v. versare; fare uscire un liquido o altro, rivoltando o inclinando il recipiente che lo contiene. posizionami. mittetutte. s.m. mettitutto; mobile da cucina in cui si ripongono cose varie. mizzalanúte. agg. seminudo; mezzo nudo, quasi nudo. mizzeguande. s.m. guanto: mezzi guanti, che lasciano scoperte le dita. mizze prèvete. s.m. chierico; ecclesiastico. Giovane che, avviato al sacerdozio, non ha ancora ricevuto gli ordini. Chi serve la messa e fa da sagrestano. Uomo dotto e istruito. mizze. agg. mezzo; di cosa che costituisce la metà di un intero: mezzo chilo, metro, litro. Medio, intermedio fra due limiti. Al centro Mezzo, metà. mizzejurne. s.m. mezzogiorno; le ore 12 del giorno civile. Direzione cardinale sud. Vento da sud. Parte di una regione geografica posta a sud. Il Mezzogiorno. mizzetimpe. locuz. mezza età. mmocche. locuz in bocca. mo m’abbije. mdd. ora mi avvio; riferito anche al denaro “‘i momabbije”. mo mo. mdd. ora ora, adesso. mo punde, avv. adesso; ora, in questo momento. mo sò júte. avv. sono andato adesso. mò. avv. adesso; ora, in questo momento, presentemente. Da adesso in poi, da questo momento in avanti. Poco fa, or ora. modele. s.m. modulo; forma tipica e invariabile prevista per la stesura di certi documenti. Schema stampato che contiene parti invariabili e appositi spazi per i dati variabili da compilare. moglijème. locuz. mia moglie. moglijete. locuz. tua moglie. molafurbece. s.m. arrotino; chi per mestiere arrota lame, coltelli, forbici e simile. móle. s.m. bisegolo; arnese usato dal calzolaio, per levigare suole e tacchi. Dente molare. molle. s.f. molla; organo meccanico che presenta la caratteristica di deformarsi notevolmente sotto carico, riprendendo la

primitiva configurazione al cessare del carico stesso. Attrezzo per afferrare i tizzoni. molliche. s.f. mollica; parte molle del pane chiusa entro la crosta. Briciole. mom. s.m. insetticida in polvere per i pidocchi usata negli anni 50/60/70. moneche de vrascère. s.m. grosso oggetto a forma d’imbuto rovesciato bucherellato che si metteva sulla: “vrascère” per riparare i ragazzi dal fuoco. moneche. s.m./f. frate; religioso di un ordine monastico cattolico. Monaca. monge. v. mungere; spremere il latte dalle mammelle: mungere le mucche, le pecore. Sfruttare, spillare soldi. monne. antiq. s.f. donna maritata, donna sposata. montúre. s.f. divisa militare; uniforme. montúre. s.f. divisa militare. monumènde. s.m. monumento; opera, spec. di scultura o di architettura, che serve a ricordare un personaggio o un avvenimento. monumènde e cadúte in guèrre. s.m. monumento ai caduti in guerra; in piazzale Italia al centro della piazza domina il monumento ai caduti in guerra, opera dello scultore Amleto Cataldi, trasferito nel 1955 per aver ceduto il posto all’attuale parco giordaniano: Il monumento del Castaldi aveva, a sua volta, nel 1928 sostituito il monumento a Vincenzo Lanza, opera dello scultore Beniamino Calì eretto nel 1870/75, trasferito nella villa comunale. mópe. agg. muta; che non parla perché affetto da mutismo. Che resta senza parola in seguito a una forte emozione, un violento sentimento e sim. Chi non parla. morre de crestiáne. locuz. tanta gente. morre de pècure. s.m. gregge; gruppo di pecore. morre. s. f. morra; antico gioco popolare in cui due giocatori stendono alcune dita della mano e nello stesso tempo gridano un numero da due a dieci, tentando di indovinare la somma delle dita esibite da entrambi. Chi soffre di epilessia. morse. s.f. morsa; attrezzo fissato al tavolo da lavoro, costituito da una ganascia fissa e una ganascia mobile, il quale blocca, mediante un

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne dispositivo a vite, il pezzo da lavorare. Stretta forte e tenace. morse de matúne. s.f. morsa; mattoni o pietre vive lavorate che si lasciano sporgere sul finimento verticale di un muro per potervi eventualmente collegare un nuovo muro di continuazione. mosca cavalline. s.f. mosca cavallina; insetto cosmopolita che predilige i climi caldi e si alimenta di qualsiasi sostanza organica diventando veicolo di germi patogeni di varie specie. che tedia gli equini. moscacieca. s.f. moscacieca o mosca cieca; gioco di ragazzi, uno dei quali, bendato, deve cercare di afferrare un compagno e riconoscerlo al tatto. mosche de bècche. s.f. mosca; piccolo pizzo di barba posto sotto il labbro inferiore. mosche d’u sunne. s.f. mosca; tse-tse, grossa mosca grigiastra dell'Africa tropicoequatoriale che trasmette all'uomo e ai mammiferi il tripanosoma della malattia del sonno. mosche. s.f. mosca; insetto cosmopolita che predilige i climi caldi e si alimenta di qualsiasi sostanza organica diventando veicolo di germi patogeni di varie specie. Persona insopportabile, noiosa e sim. Amo ricoperto di piccole piume, peli e sim., usato come esca artificiale. mosojúte. v. sono andato. mosse. s.m. svenimento; transitoria perdita di coscienza non dovuta a malattie. Gesto. mostre. s.f./m. mostra; esibizione spec. vanitosa: gli piace far mostra di sé. Mettersi in mostra, farsi avanti, farsi notare. Ordinata rassegna di oggetti o animali esposta o presentata al pubblico: mostra campionaria, di pittura. Rassegna di opere artistiche o d’interesse culturale: una mostra personale; mostra di scultura; mostra cinematografica. Sede di tale manifestazione. Risvolto del bavero, in tessuto diverso da quello dell'abito. Mostro personaggio mitologico o leggendario di forme strane: i Centauri sono mostri della mitologia greca. Creatura fantastica di aspetto spaventoso: i mostri delle fiabe. Essere di conformazione anormale: mostro con due teste; mostro marino. Persona molto brutta e

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deforme. Chi si è macchiato di crimini crudeli spec. a sfondo sessuale. mostretinte. s.m. persona bruttissima. motomme. s.m. motociclo degli anni sessanta usato specialmente dai terrazzani. motonáve. s. f. motonave; nave mercantile con apparato motore a combustione interna, per trasporto di merci o passeggeri. motopèschèrècce. s.m. motopeschereccio; imbarcazione da pesca con motore a combustione interna. motopompe. s.f. motopompa; gruppo formato da una pompa e dal motore che lo attiva. motóre. agg. anche s.m. motore; che muove, che consente il moto: impulso –m; forza motrice. Nell'astronomia e nella filosofia medievale e antica, chi muove le sfere celesti. Meccanismo capace di trasformare in lavoro meccanico un'energia di altra natura. Motore elettrico, che è alimentato da energia elettrica. Motore idraulico, che sfrutta l'energia cinetica o di pressione dell'acqua. Motore a combustione interna, in cui miscele combustibili gassose bruciano entro i cilindri, attivando stantuffi Motore a scoppio, in cui la miscela combustibile d'aria e benzina, o altro carburante, compressa dallo stantuffo nel cilindro, è accesa da una scintilla elettrica espandendosi e producendo lavoro utile tramite lo stantuffo e gli organi che trasformano in rotatorio il moto di questo. Motore Diesel, in cui il combustibile è iniettato direttamente nei cilindri dove, miscelandosi con l'aria, si accende spontaneamente per effetto della pressione e del calore. Motore a reazione, che sviluppa una spinta, espellendo gas combusti in senso opposto. Motore a razzo, endoreattore a propellente solido, sistema motopropulsore tipico dei razzi. motorètte. s.f. motoretta; motocicletta di piccola cilindrata, spec. con carenatura e ruote di diametro ridotto. Motor scooter. motorine. s.m. motorino; dimin. di motore Motorino d'avviamento, piccolo motore elettrico, alimentato da una batteria, montato su un autoveicolo per metterlo in moto. Ciclomotore, motocicletta di piccola cilindrata.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne motoscáfe. s.m. motoscafo; imbarcazione veloce con motore a combustione interna. motosèghe. s.f. motosega; sega azionata da un motore, specialmente per il taglio degli alberi. motozappe. s.f. motozappa; macchina a motore per lavorare il terreno munita di utensili rotanti a forma di zappe. motrice. s.f. motrice; qualsiasi veicolo a un motore che traina un rimorchio. Grande motore. motte. s.m. precipizio; luogo dirupato dal quale si può facilmente cadere. móre. v. morire. móve. v. muovere; togliere qualcosa dallo stato di quiete. Muovere la testa. Muovere i primi passi. Muovere la coda. mozze. s.m. gregge con trecento pecore. mubeleficije. s.m. mobilificio; fabbrica di mobili. mubelire. s.m. mobiliere: fabbricante, commerciante di mobili. mubilije. s.m. mobilia mucchele. s.m. moccolo; residuo di candela parzialmente arsa. Moccio. muccèrije. s.f. beffa; burla, gesto o parola di scherno. Canzonatura, celia. mucche de lúce. s.m. moccolo della candela. muccià. v. nascondere; mettere qlco. in un luogo dove non possa essere facilmente trovata. mucciacóne. s.m. nascondimento, gioco da bimbi. mucete. s.f. tanfo di locale umido, puzzo di chiuso. muche. s.m. muco; prodotto di secrezione filante delle ghiandole mucose, talvolta in seguito a infiammazione. Catarro. mucidije. s.m. omicidio; illecito penale di chi cagiona la morte di una o più persone. Omicidio premeditato, preceduto da accurata preparazione. Omicidio colposo, quando è commesso per colpa ma involontariamente. Omicidio volontario che è sotto la volontà che nasce da un atto di volontà. Omicidio bianco, la morte di operai sul lavoro per mancanza di adeguate misure di sicurezza. mudèlle. s.f. modella; donna che posa nello studio di pittori, scultori e fotografi. mudille. s.m. modello; esemplare perfetto o degno d’essere imitato.

mudiste. s.f. modista; donna che confeziona e vende cappelli femminili. mufalanne. locuz. l'anno scorso. mugghije. s.m. fango; terra trasformata dall'acqua in poltiglia circa consistente. Limo, mota. mugnele. s.f. moina; carezza insistente, atteggiamenti leziosi, affettati. Smanceria. muirse. v. muoversi. mujine. s.m. chiasso; forte rumore, manifestazione di allegria rumorosa, specialmente di ragazzi. Schiamazzo. mulagnáne nère. s.f. la vulva della donna. mulagnáne. s.f. melanzana; pianta erbacea delle Tubiflorali di origine asiatica coltivata per i grossi frutti a bacca violacei o bianchi, commestibili cotti. Frutto di tale pianta. múle. s.m. mulo; animale ibrido non fecondo, ottenuto dall'incrocio di un asino con una cavalla; usato da soma e per cavalcatura spec. su sentieri di montagna: ostinato, caparbio, come un mulo. múle sdignáte s.m. detto di persona cocciuta. mulenáre. s.m. mugnaio; chi per mestiere macina grano o granaglie al mulino. mulenèlle. s m. mulinello; vortice d'acqua di vento e sim. Arnese o strumento costituito da un'elica che ruota su un perno. Attrezzo per la pesca che, applicato all'impugnatura della canna, consente di lanciare lontano l'esca e di recuperarla avvolgendo il filo a una bobina. Argano destinato al recupero delle ancore, usato per salpare. mulètte. s.m. figlio dell’asino mulo. mulle. agg. molle; privo di rigidità, durezza e sim. Non troppo consistente, abbastanza tenero. Soffice. mullechèlle. locuz. pezzetto di mollica. mullecóne. s.m. polpaccio della gamba. mullètte. s.m. molletta; diimin. di molla. Piccolo arnese a molla, per appuntare i capelli o fermare i panni stesi ad asciugare. Pinzetta per prendere zollette di zucchero o cubetti di ghiaccio. mullettóne. s.m. mollettone; tessuto pesante, morbido e felpato, usato spec. sotto la tovaglia per proteggere il legno della tavola. Coperta pesante da letto.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne multe. s. f. multa; pena pecuniaria prevista per determinati reati. Correntemente, ammenda. multeplecà. v. moltiplicare; accrescere nel numero: moltiplicare le cure, gli sforzi. Eseguire una moltiplicazione. Aumentare sempre più. Riprodursi: con l'umidità i funghi si moltiplicano. mulunáre. s.m. venditore di meloni, poponi, angurie. Mugnaio. mulunazze. s.m. cetrioli grandi. mumènde. s.m. momento; minima frazione di tempo. mumille. s.f. camomilla; pianta erbacea medicinale delle Sinandrali con foglie finemente lobate e fiori a capolino gialli e bianchi detto anche: “cambumille”. munacèlle. s.m./f. scarafaggio; insetto con corpo piatto e lucido di color bruno scuro, che infesta le abitazioni. Pavoncella: uccello con corpo slanciato, ali lunghe, becco sottile e diritto, e un ciuffo di penne nella parte posteriore del capo, che vive presso le paludi e si nutre di piccoli animali acquatici. Lumaca col guscio verde. Monachina giovane. Favilla. munacille. s.m. fraticello; nella credenza popolare è l’anima di un bambino vestito da monaco che vive dentro casa e che si fa vedere soltanto dalle persone di case umile. Ciambella di pane dolce con sapa. Fermo per porte e finestre. Giovane monaco. Ciambella di pane dolce con sapa. Fermo per porte e finestre. munastère. s.m. monastero; comunità religiosa cattolica di monaci o di monache. Residenza di religiosi che vivono in comunità. Convento. mundagne. s.f. montagna; monte. mundaruzze. locuz. tumulo di terra. mundaruzzille. locuz. mucchietti di terra. munduanne. v. nominare; porre, imporre il nome. Chiamare per nome, denominare. Rammentare, menzionare. Eleggere, scegliere per un ufficio, una carica: nominare qlcu. cavaliere. munduáte. avv. nominato; porre, imporre il nome. munduèje. v. nomina. munecipije. s.m. comune; con la demolizione del monastero del SS. Salvatore, e delle

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chiesette di sant’Angelo e del SS. Salvatore, nel 1936 a Foggia si eresse l’attuale palazzo di Città, allora detto del podestà fu innamorato da Benito Mussolini l’8 settembre 1934; è ornato da due altorilievi di Ermenegildo Luppi. Il municipio di Foggia nel 1812 occupava gli attuali locali del Museo Civico sito in via Arpi, che fu abbandonato a seguito di un incendio provocato da una rivolta, a Foggia fu ingiustificatamente aumentato il prezzo del pane unico alimento dei poveri, alle ore 11,00 del 28 Aprile del 1898, una piccola folla di donne scarmigliate e cenciose, capitanate da tale Filomena Foglietti soprannominata “zia Moneca” che agitava un cencio rosso legato a un bastone, entrarono nel Municipio e lo incendiarono. munèlle. s.m. monello; ragazzo di strada, chiassoso e discolo. Ragazzo vivace che indicava un piccolo furfante. mungetúre. s.f. mungitura; operazione, tecnica del mungere: mungitura a mano; mungitura meccanica. Il latte munto. mungiúte. v. anche agg. munto; spremuto. munne ‘a verità. mdd. all’altro mondo. munne. s.m. mondo; cosmo, universo. munnuzzáre. s.m. immondezzaio; luogo di raccolta delle immondezze. Ambiente turpe, vizioso. munumènde. s.m. monumento; opera, spec. di scultura o di architettura, che serve a ricordare un personaggio o un avvenimento. Opera d’importanza notevole per le arti, la storia, la letteratura di un paese o di una civiltà. munuzzagghije. s.f. residui di pasta. muparille. s.m. dimin. di muto “múpe”. múpe surde. agg. anche s.m. sordomuto; affetto da sordomutismo. múpe. agg. muto; che non parla perché affetto da mutismo, che resta senza parola in seguito a una forte emozione, un violento sentimento e simile. mupetèje. locuz. non parla. muraglije. s.f. muraglia; muro particolarmente solido e imponente, come riparo esterno a città, luoghi fortificati e sim. Parete rocciosa verticale. Impedimento, barriera: una muraglia d'ignoranza.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne murále. s.f. piattabanda; arco a intradosso poco rialzato, costruito di mattoni o conci di pietra su una luce piccola, porta o finestra. murarrije. locuz. se morisse. muratóre. s.m. muratore; operaio addetto alla costruzione di opere murarie. murbille. s.f. rosolia; malattia virale specialmente infantile che si manifesta con arrossamento cutaneo. múre múre. locuz. camminare rasente il muro. múre. s.f. mura; nel 1200 Foggia era circondato da mura con cinque porte e un fossato, che Federico II fece abbattere nel 1229 a causa di una rivolta dei foggiani contro di lui. Parete. mureglijóne. s.m. moriglione; uccello acquatico addomesticabile, abile nuotatore e tuffatore, amante delle acque profonde. Collorosso.. murèlle. s.m. cavallo giovane. murètte. s.m. muretto; piccolo muro. murge a tè. locuz. stai zitto. murge. s.m. zitto; paraocchi del cavallo: cavezza di cuoio con le briglie. murì. v. morire; cessare di vivere detto di uomini, animali, piante. Muoio, morire. murijille. s.m. muricciolo. murille. s.m. muricciolo. murse. part pass. anche agg. morso; addentato, roso. murtáje. s.m. contenitore di legno per pestare il sale. murtále obice, pezzo d’artiglieria che, che per struttura e impiego, sta tra cannone e mortaio. murtatèlle. s.f. mortadella; grosso salame di carne di maiale tritata impastata con pezzetti di lardo e spezie. murte. agg. anche part. pass. Morto; che ha cessato di vivere. murtóre. s.m. mortorio; funerale. Festa, cerimonia, spettacolo e sim. che si svolgono senza allegria o con scarso concorso di gente. murtorije. s.m. mortorio; funerale, cerimonia, spettacolo e simile che si svolgono senza allegria o con scarso concorso di gente. Mancanza di allegria. murve. s.m. muco; prodotto di secrezione filante delle ghiandole mucose, talvolta

murvesille. agg. anche s.m./f. moccioso; che è sporco di moccio. Bambino piccolo, ancora col moccio al naso. Ragazzetto pretenzioso, che si dà arie da adulto. murze. locuz. piccola porzione. murzètte. s.m. morsetto; attrezzo per fare pezzi, specialmente piccoli, attivato da vite o da ganasce accostabili, che stringe il pezzo. Dispositivo usato per eseguire connessioni di conduttori elettrici tra loro o a un sostegno. musále. s.f. tovaglia da tavola per pranzare. muscagghijóne. s.m. calabrone; insetto affine alla vespa, ma più grosso, con corpo bruno rossiccio e addome variegato di giallo, la cui femmina è fornita di pungiglione. Corteggiatore insistente. Persona importuna. muscardine. s.m. moscardino; mollusco dei Cefalopodi, simile a un piccolo polpo. Piccolo roditore simile a un ghiro. Bellimbusto, zerbinotto. muscáte. s.m. moscato; vitigno moto diffuso di uve da tavola e da vino dall’aroma di muschio. muscatille. s.m. moscatello; varietà di moscato bianco. musce. s.m. floscio, lento a lavorare. Gatta. musce musce. locuz. lento lento. Piano piano. músce. antiq. s.m. persona che non sente. Non fa niente. muscemattèje. s.m. persona lenta nei movimenti. muschegghióne. s.m. persona che gironzola intorno a qualcosa. muschele. s.m. muscolo; insieme di fibre muscolari che forma un organo autonomo per forma e funzione: i muscoli del collo Avere muscoli di ferro, d'acciaio, molto forti. Vigoria fisica. Essere tutto muscoli, robusto, scattante. Polpa della carne macellata. muschele di spalle. s.m. muscolo anteriore; taglio di carne bovina macellata. muschère. s.f. zanzariera; velo a rete di maglie finissime posto nel letto per proteggere dalle zanzare. muschètte. S.m. moschetto; arma da fuoco analoga al fucile ma più corta e più leggera. Fucile. Pizzo del mento si dice anche: “napelióne”. muschille. s.m. moscerino; insetto dittero, lungo pochi millimetri, modesto volatore,

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne amante di ambienti umidi. Moscerino della frutta, drosofila. Persona di corporatura minuscola. musciarèlle. s.f. gattino; omento. musciarille. s.m. gattino; omento. musce. s.m. gatto; mammifero domestico dei Carnivori, esistente in un gran numero di razze, con corpo flessuoso, capo tondeggiante, occhi fosforescenti e unghie retrattili. Gatto selvatico, mammifero dei Carnivori vivente nelle foreste, più grande del gatto domestico, con mantello folto a striature nere, occhi gialli, abile arrampicatore e feroce predatore. Gatto delle nevi, veicolo munito di larghi cingoli per l'apertura di piste sui campi da sci e gener. per la locomozione su terreni nevosi. muscóne. s.m. moscone; accr. di mosca. Corteggiatore. Imbarcazione formata da due galleggianti e da uno o due sedili, attivata da remi o pedali. Pattino. musecande. s.m. suonatore della banda musicale. museche. s.m. musica; arte di combinare più suoni in base a regole definite, diverse a seconda dei luoghi e delle epoche: musica antica, moderna. Musica da camera, per un ristretto numero di esecutori, adatta a essere eseguita anche in una piccola sala. Musica elettronica, quella che sfrutta gli effetti sonori di apparecchiature elettroniche. musecóne. locuz. grande mormorio. musèje. s.m. museo; luogo in cui sono raccolti, ordinati e custoditi oggetti d'interesse storico, artistico, scientifico, etnico e sim.: museo archeologico, etrusco, egiziano, zoologico, anatomico. Pezzo da museo persona o cosa vecchia o antiquata. muserèlle. s.f. misura di biada da dare agli equini. mussajúle. s.m. mossaiolo; chi fa moine. mussaróle. s.f. museruola; piccola gabbia costituita da strisce di cuoio e da fili di ferro intrecciati, che si pone al muso dei cani perché non mordano. Mettere la museruola a qlcu., impedirgli di parlare. mussáte. s.m. broncio; atteggiamento del volto, e specialmente delle labbra, che manifesta malumore o cruccio. musse de bracióle. s.m. muso grande.

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musse. s.m. muso; parte anteriore sporgente della testa degli animali o dell’uomo. Labbro. mussejille. s.f. smorfia dei bambini che precede il pianto. mussetille. s.m. labbro piccolo. mustacciúlle. s.m. biscotto di pasta dolce fatto con farina, sapa e mandorle. mustarde. s.f. mostarda d’uva; conserva d’uva, salsa densa a base di senape e aceto, con droghe varie. mustarda d’úve. s.f. mostarda d’uva. mustazze. s.m. baffo; ciuffi di peli che crescono sul labbro superiore dell'uomo o sul muso di alcuni animali. mustazzètte. s.m. baffetti. muste. s.m. mosto; succo ottenuto dalla pigiatura dell'uva che, fermentando, si trasforma in vino. mustracchije. s.m. persona indolente. mustracchióne. s.m. birbante; persona astuta e disonesta. Birbone. Briccone. Monello. mustracchiotte. s.m. birbante; persona astuta e disonesta. Birbone, briccone, mustrarrije. v. mostrerei; sottoporre alla vista. mustrecille. s.m. ragazzo dinamico, impertinente. mustrine. s.f. mostrina; striscia di stoffa variamente colorata, cucita sul bavero o sulla manica dell'uniforme militare, come distintivo d'arma, di corpo o di reparto. musulline. s.m. mussolini duce. musurèlle. s.f. misura di biada da dare agli animali. musurille. s.m. misurino; piccolo recipiente per misurare sostanze liquide, in grani o in polvere. mutande. s.f. mutande; indumento intimo maschile o femminile che copre il corpo dalla vite all’inguine o alle cosce. mutandine. s.f. mutandine; mutande femminili o infantili. Corti calzoncini maschili per spiaggia e bagno. Slip. mutandóne. s.m. mutanda grande. mutanne. antiq. s.f. mutanda. mutarille. s.m. imbuto piccolo; arnese a forma di cono rovesciato e terminante in un cannello cavo, per travasare un liquido in bottiglie, fiaschi e sim.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne mutáte. locuz. si è cambiato l’intimo. mutatóre. s.m. cambio della biancheria intima. mutazijóne. s.m. mutamento atmosferico. múte. s.f. carrozza tirata da quattro cavalli. Imbuto, muto. muterine. s.m. motorino; dimin. di motore; motorino d'avviamento, piccolo motore elettrico, alimentato da una batteria, montato su un autoveicolo per metterlo in moto. Ciclomotore, motocicletta di piccola cilindrata. mutille. s.m. impugnatura della fionda. Piccolo muto. mutive. s.m. motivo; motivo di salute, dar motivo di credere. mutrià. s.m. cipiglio; increspamento della fronte, con contrazione delle ciglia, in segno di turbamento, irritazione e sim.: fare cipiglio. Occhiata, espressione adirata, arrogante e simile. muttètte. s.f. battuta comica. muvete. v. muoviti. muvije. v. mosse. muzzà. v. tr. mozzare; recidere con un colpo netto e deciso: mozzare il capo, i rami. Un puzzo, un vento, una paura da mozzare il fiato, da impedire il respiro. Troncare. muzze de stalle. s.m. garzone di stalla. muzze. agg. anche s.m. monco; mozzato, troncato. Di persona priva di una o di entrambe le mani e le braccia. muzzecà. v. mordere; addentare con forza, ferire con i denti: mordere la mela. Mordere il terreno, la polvere, giacere prono e sconfitto a terra. Mordere il freno, subire controvoglia disciplina e costrizioni. Mordersi le mani, le dita, in segno di rabbia e sim. Mordersi la lingua, le labbra, (fig.) costringersi a tacere; pentirsi di aver detto qlco. Morsicare. Stringere in una morsa o come in una morsa: le tenaglie mordono il ferro. Intaccare penetrando con forza. Mordere l'asfalto, detto di pneumatici che vi aderiscono perfettamente quando il veicolo è lanciato a forte velocità. muzzeche. s.m. morso; il mordere, l'addentare qlco. con forza per prendere, ferire, lacerare e simile. muzzechèje. v. morde.

muzzètte. s.f. mozzetta; corta mantellina con cappuccio portato dagli ecclesiastici. muzzunáre. s.m. ciccaiolo; chi raccoglie mozziconi di sigarette per strada. mόneche de vrascère. s.m. grosso oggetto a forma d’imbuto rovesciato bucherellato che si metteva sul sulla: “vrascère” per riparare i ragazzi dal fuoco. mόpe. agg. muto; che non parla perché affetto da mutismo. Che resta senza parola.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

N, n ‘nbèccà. v. imbeccare; nutrire volatili che non sono in grado di farlo da soli, introducendo il cibo nel loro becco. ‘nbènne. v. impiccare; sospendere qlcu. con un laccio intorno alla gola, dandogli la morte. ‘nbundáte. v. fermato; detto di chi sì e fermato e non vuole andare avanti: “ sé ‘mbundáte ‘u ciucce”. ‘ncacchiúse. agg. iroso; pronto all'ira, che mostra ira: espressione irosa. Bilioso. ‘ncacchiúse. iroso; si dice anche:“‘ngazzúse”. ‘ncammerà. s.f. mangiare carne quando è proibita dalla religione, prendere di nascosto. ‘ncápe. locuz. sul capo. ‘ncapelà. locuz. iniziare a lavorare. ‘ncarche. s.m. aggravamento; aggravio fiscale, inasprimento del peso tributario gravante sui contribuenti. Molestia, incomodo. carico, peso. ‘ncasà. v. calcare; calcare la mano, eccedere in rigore. Comprimere, pigiare, rincarare. ‘ncasáte. locuz. pieno di cacio. ‘ncascètte. locuz perdere il controllo di se stessi. ‘ncastagnáte. Accettare certe condizioni; ingastagnare. ‘ncastre. s.m. incastro; apertura, cavità, per cui un pezzo può inserirsi perfettamente e stabilmente in un altro. Punto in cui due o più elementi s’incastrano. ‘ncastrà. v. tr. incastrare; connettere due o più pezzi, introducendoli a forza uno dentro l'altro in modo da farli combaciare perfettamente. Mettere qlcu. nei pasticci o in una situazione difficile: si è lasciato incastrare come un novellino. ‘ncatenà. v. incatenare; legare una persona con catene, mettere un animale alle catene: incatenare i prigionieri, il cane. Annodare due o più fili insieme, come in una catena. Soggiogare, vincolare: incatenare i cuori. Impedire, inceppare: collegarsi strettamente. ‘ncatenáte. s.m. incatenato; legare una persona con catene, mettere un animale alle

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catene: incatenare i prigionieri, il cane. Annodare due o più fili insieme, come in una catena. Soggiogare, vincolare: incatenare i cuori. Impedire, inceppare. ‘ncatramáte. s.m. catramato, cosparso di catrame. ‘ncavalcáte. v.tr. accavallare; porre due o più cose una sull’altra. accavallare le gambe. Accavallare una maglia, nel lavoro ai ferri, incrociarla. Sovrapporsi in modo violento e disordinato. ‘ncavallèrije. locuz. quando una cose e perduta o trafugata. ‘ncaváte. part. pass. anche agg. incavato; che mostra cavità. Occhi incavati, infossati, Guance incavate, smunte. ‘ncavatúre. s.m. incavatura; azione dell’incavare, Cavità che ne risulta. ‘ncáve. s.m. incavo; cavità incavatura. ‘ncazzáte. s.m. inquietato; che preoccupa, che impensierisce. ‘ncè malucce. locuz. non c’è male. ‘ncenedè. v. tr. rammollire; fare diventare molle: rammollire la cera. Indebolire: gli ozi lo hanno rammollito. ‘ncenedì. locuz. rammollire sul fuoco. ‘nceppá. v.tr. inceppare; mettere in ceppi. Costringere a non muoversi. Bloccarsi non funzionare. ‘nceppáminde. s.m. inceppamento; blocco, impedimento. ‘ncepriáte. s.f. incipriata: donna che ha messo la cipria. ‘ncèrte. agg. incerto; privo di certezza, sicurezza e sim.: data incerta. Non ben conosciuto: autore incerto. Che manca di risolutezza e decisione. Indeciso, titubante. ‘nchiuvà. v. inchiodare; unire mediante chiodi: inchiodare una cassa. ‘ncine. s.m. lungo e rozzo bastone usato dai guardiani di armenti. Lo usava pure Ferdinando II di Borbone “ re bomba” per le fiere di maggio e novembre a Foggia. ‘nclenáte. part. pass. anche agg. inclinato; piegato obliquamente. Incline. ‘ncravattáte. s.m. incravattato, chi porta la cravatta. ‘ncremenáte. part. pass. anche agg. incriminato; accusato di un reato. Che è servito per commettere un reato.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ‘ncresciúse. agg. increscioso; che causa noia o spiacevoli inconvenienti. Spiacevole. ‘ncroce. locuz. in croce. ‘ngroscke. v. indurire; rendere duro, sodo, detto per la pasta per i maccheroni fatti in casa, se la si fa prendere freddo: “ ‘ngroscke”. ‘ncudene. s.m. incudine; attrezzo del fucinatore, formato da un blocco in acciaio con due punte (corni), su cui si batte con la mazza il metallo per lavorarlo. Essere tra l'incudine e il martello, aver di fronte due alternative parimenti scomode o pericolose. Nel maglio, parte fissa su cui si pone il pezzo da forgiare. Uno dei tre ossicini dell'orecchio medio, situato tra il martello e la staffa. ‘ncullà. v. incollare; far aderire mediante colla: incollare. ‘ncumpètènde. agg. anche s.m. incompetente; che è privo di competenza e di preparazione rispetto a un'attività. Che manca di capacità nel proprio lavoro. Ignorante. Che non ha competenza giuridica: giudice incompetente a decidere. Chi manca di preparazione in una data disciplina. ‘ncuncludènde. agg. anche s.m./f. inconcludente. Che non finisce o non porta a nessuna conclusione. Concludente. Persona buona a nulla. ‘ncuntrastáte. agg. incontrastato; privo di contrasti. ‘ncurnatèlle. vezz. di Incoronata. ‘ncurneciátura. s.f. incorniciatura; l’incorniciare. ‘ncurparáte. corpo imbevuto d’acqua; quando una persona riceve un tordo e non riesce a sfogare l’ira. ‘ndaccáte. intaccato, fare una tacca a qualche oggetto. ‘ndacche. s.m. taglio; azione, lavoro del tagliare: il taglio di un metallo, dei boschi, di un abito. Spacco. ‘ndaffaráte. agg. indaffarato; che ha e si dà molto da fare. ‘ndaglije de porte. s.f. bugna; ppietra lavorata o sbozzata sporgente da un muro. Bozza. ‘ndamenáte. v. lesionato; instabile, pericolante e sim., provocando lesioni. “éje tutte ‘ndamenáte stu múre”.

‘ndanajáte. v. maculato, pieno di macchie, screziato. ‘ndáne. avv. adagio; piano, con lentezza, senza fretta: andare, piano piano, a poco a poco: “ ‘ndáne ‘ndáne ‘u rutte porte ‘u sáne”. ‘ndáne ‘ndáne. locuz. piano piano. Si dice anche “ ‘ntáne ‘ntáne”. ‘ndanninde. locuz. in un battito. ‘ndatte. agg. intatto; che non è mai stato toccato: spiagge intatte. Non corrotto, puro: innocenza intatta. Che non ha subito danni o manomissioni. Integro. Sano. ‘ndaveláte. v. irrigidire; diventare rigido o più rigido: irrigidirsi per il freddo: “p’u fridde magghije ‘ndaveláte”. ‘ndavulà. v. tr. intavolare; mettere in tavola. Dare inizio, cominciare: intavolare una trattativa. Nel gioco degli scacchi, ordinare i pezzi prima di incominciare la partita. Iniziare un discorso. ‘ndèjescende. s.f. frutto giunto a maturazione senza che si apre naturalmente per fare uscire i semi. ‘ndèlliggènde. agg. intelligente; che ha la capacità di intendere, pensare, giudicare. ‘ndenagghije. s.f. tenaglia; attrezzo costituito da due bracci incrociati intorno a un perno, usato per sconficcare chiodi, tagliare, afferrare e simile. ‘ndenagghiozze. s.f. tenaglia piccola; attrezzo costituito da due bracci incrociati intorno a un perno, usato per sconficcare chiodi, tagliare, afferrare e simile. ‘ndènde. v. capire; intendere, afferrare, comprendere con la mente: “ ‘a figghija mópe ‘a mamme a ‘ndènde”. ‘ndenecarecanne. locuz. non interessarti. ‘ndeneminde. locuz. guarda. ‘ndeneminde a mè. locuz guardami. ‘ndeneminde a núje. locuz. guarda noi. ‘ndeneminde a quille. locuz. guarda quello. ‘ndeneminde a tè. locuz. guarda a tè. ‘ndeniucce. s.m. vezz. di Antonio. ‘ndènne. v. intendere; comprendere, intuire, interpretare farsi capire. ‘ndepateche. agg. antipatico; che desta antipatia, inviso. ‘nderizze. s.m. indirizzo; indicazione comprendente il nome e il domicilio di qlcu.,

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne per poterlo trovare e per inviargli corrispondenza. ‘nderlande. s.m. punti lenti che servono a tracciare la forma del modello da sarto ed unire due stoffe. ‘ndernáte. avv. addentro; nell'interno, a fondo, addentro in, nell'interno. ‘ndèrre. locuz. per terra. ‘ndèruttóre. s.m. interruttore; apparecchio per determinare l'apertura o la chiusura di un circuito elettrico. ‘nderzúne. s.m. boccone andato di traverso. ‘nderzúse. s.m. persona che si offende facilmente: “quille éje nate ‘nderzúse lè”. ‘ndèsce. s.f. donna che non si cura della sua persona.“éje propije na ‘ndèsce quèlla fèmmene”. ‘ndesecáte. v. stecchire; diventare secco, diventare rigido: “e rumaste ‘ndesecáte ‘u passarille”. ‘ndestáte. v. anche agg. intestato; fornito di titolo o intestazione. ‘ndevideve. s.m. individuo; persona singola, spec. considerata rispetto alla società. ‘ndiáne. s.m. chi fa l’ignoro. ‘ndiaveláte. s.m. molto arrabbiato; indiavolato. ‘ndicchije. s.m. pochino di una qualche cosa. ‘ndire. agg. lento; privo di sollecitudine, prontezza, velocità: “ quillle se ne váce ‘ndire ‘ndire”. Cavallo non castrato integro. ‘ndiste. agg. scaltro; che possiede astuzia, avvedutezza, esperienza, svelto, intelligente, scaltro, furbo, vispo: “éje ‘ndiste ‘u uagliuttille”. ‘ndò abete. avv. dove abiti. ‘ndò ghèje. avv. dove, dove dobbiamo andare. ‘ndò. avv. dove; in quale luogo. ‘ndo. prp. art. nel. ‘ndorzamóne. s.m. persona incapace di decidere: “vattinne chè quille éje nu ‘ndorzamόne”. ‘ndracchiellère. s.f. persona che non si fa fatti suoi: “ e fèsse e chè ‘ndracchijellère ne se fáce máje ‘i fatta súje”. ‘ndracchière. s.f. popolana che si intromette nei fatti altrui.

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‘ndracchije. s.f. costatine di maiale con poca carne. ‘ndrallazzáte. v. intrallazzare; fare intrallazzi. ‘ndrallazze. s.m. intrallazzo; traffico illecito di beni o favori. Intrigo politico basato sullo scambio di favori con voti. ‘ndrallazziste. s.m. intrallazzatore; chi intrallazza. ‘ndramiáte. s.f. bucata; “sta cefunire éje tutta ‘ndramiáte l’hamma cagnà”. ‘ndrattine. v. intrattenere; tenere impegnato, tenere a bada qualcuno. A Foggia si usava mandare i bambini dalle persone conosciute a pochi passi da casa, il bambino riferiva alla persone, dove andava dicendo: “ a ditta mamme damme nu pόche de ‘ndrattine” la persona capiva il messaggio e se lo teneva con sé per il tempo necessario. ‘ndregande. agg. curioso; che vuole sapere, indagare, conoscere. Che si dimostra interessato ai fatti altrui. Ficcanaso, indiscreto: “ e fèsse chè áte ‘ndregande”. ‘ndregghine. s.m. chi si intromette nei fatti degli altri. ‘ndremènde. s.m. vedere; guardare; “ ‘ndremènde nu póche a quille chè stáce facènne”. ‘ndrestisce. v. rattristare; far diventare triste. Addolorare, affliggere. ‘ndrestúte. s.m./f. ficcanaso; persona indiscreta che si intromette in cose che non la riguardano. Curioso. ‘ndrète. avv. indietro; nella direzione di ciò che è alle spalle: “Ognè tande te convine guardà ‘ndrète”. ‘ndrite ck’i nucèlle. s.f. collana con noci sgusciate. ‘ndriúcce. s.m. vezz. di Andrea. ‘ndrogghije. s.m. imbroglio, riferito ad una persona furba. ‘ndróne. s.m. tuono; manifestazione sonora, consistente in un suono secco e potente o in un brontolio sordo, che accompagna e segue la scarica elettrica atmosferica. Strepito, fragore: il tuono dei cannoni. “ cume ‘ndróne, Sasunde starà sóp’o cèsse pa paúre”. ‘ndroppecúse. s.m. difficoltoso nel parlare: “e nu póche ‘ndruppecúse stu uaglióne”.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ‘ndrufuláte. s.f. intrufolarsi: “ sé ‘ndrufeláte búne!”. ‘ndrunà. v. intr. tuonare o tonare; provocare il tuono. Rimbombare, detto del tuono. Rimbombare producendo fragore: l'artiglieria tuonava in lontananza. Prodursi del rumore del tuono. ‘ndrunáte. s.m. istupidito, che non comprende. ‘ndrunáve. v. tuonava. ‘ndrunghe. locuz. fermarsi bruscamente. ‘ndruppecúse. difficoltoso nel parlare: “e nu póche ‘ndruppecúse ‘u uaglióne”. ‘ndruppelúse. v. ingarbugliato; confondere, imbrogliare più cose. ‘ndruveliáte. locuz. cielo molto nuvoloso. ‘ndruvulijà. v. tr. intorpidire; rendere torpido. Fare diventare lento, tardo. Diventare torpido. Diventare fiacco, inerte: intorpidire nell'ozio. ‘ndrόne. v. tuona. ‘nduèduje. agg. anche s.m. invidioso; che sente invidia, pieno d'invidia. Che esprime invidia: occhiata invidiosa. Persona invidiosa. ‘ndufá. locuz. saziarsi in eccesso. ‘ndufanà. v. tr. Nascondere; mettere qlco. in un luogo dove non possa essere facilmente trovata: nascondere il denaro in un cassetto. Celare, occultare. ‘ndufáte. locuz. persona di carattere chiuso: “stáce sèmbe ‘ndufáte”. ‘ndulènde. agg. indolente; incurante, trascurato nell'agire. Accidioso, apatico, pigro. ‘ndulettáte. locuz. ben vestito: “e cume te sì ‘ndulettáte chè ji a spusà?”. ‘ndumacaminde. s.m. bloccato senza fiato. ‘ndumacáte. s.m. meravigliato; restare senza fiato: “ e rumaste ‘ndumacáte na ditte manghe na paróle ‘a gagge”. ‘ndummacá. v. tr. meravigliare; destare meraviglia. Strabiliare, stupefare, stupire. Mi meraviglio di te!, espressione di biasimo, stupore o sdegno. ‘ndunacà. v. intonacare; rivestire d'intonaco: intonacare un muro. ‘ndunètte. s.f. Antonietta. ‘ndunièlle. s.f. dimin. di Antonietta. ‘nduppà. v. urtare; dar contro, investire, colpire col proprio corpo, col proprio mezzo

di locomozione, “ ha ‘nduppáte ‘mbacce ‘o pále e sé rutte ‘i corne”. ‘nduppáte. v. urtato. ‘nduppe. s.m. ostacolo; tutto ciò che intralcia o costituisce impedimento. ‘nduppellúse. v. arruffato; disordinato, confuso. ‘ndurà. v. tr. dorare; applicare uno strato o un foglio sottile d'oro sulla superficie di un oggetto, secondo vari metodi. Dorare la pillola, presentare un fatto sgradevole in modo da farlo sembrare migliore. Rendere simile all'oro. Cuocere un cibo sino a dargli un colore simile al giallo oro. ‘ndurcenijáte. v. attorcigliare; attorcere su sé stesso. Avvolgersi più volte su sé ‘ndurzà. v. soffocato; impedito nella respirazione, boccone ingoiato male. ‘ndurzaminde. locuz. un dispiacere. ‘ndurzáte. avv. soffocato: ha fatte ‘u veccóne chiù grusse e sé ‘ndurzáte ‘a múle”. ‘ndurze. v. intr. ispiacere, fregatura; riuscire sgradito: dispiacere all'occhio, all'orecchio. Costituire motivo di dolore, rammarico, noia e sim.: la sua assenza dispiace a tutti; mi dispiace che la faccenda sia andata a monte. Provare rincrescimento, dispiacere: mi dispiaccio di quanto è accaduto. ‘ndurzúse. agg. nodoso; pieno di nodi. ‘ndussecà. v. agg. anche s.m. intossicato; colpito da intossicazione, respirare sostanze tossiche come: monossido di carbonio o altro. Avvelenarsi. ‘ndussecáte. s.f. mangiare cibi avariati o respirare sostanze tossiche come: monossido di carbonio o altro. Incrucciato. ‘ndussecúse. agg. stizzoso; che è facile a stizzirsi. Che dimostra stizza. Bilioso, ‘ndustà. v. indurire, rendere duro, sodo. Irrigidire. ‘ndustáte. v. indurire; rendere duro, sodo: “quillu mostre e viste cum’a ‘ndustáte ‘u passarille”. ‘ndustriále. s.f. scuola di ramo industriale. ‘ndutte. locuz. in tutto. ‘nduvenà. v. tr. indovinare; conoscere e dichiarare il futuro o l'ignoto per ispirazione, attraverso la divinazione, grazie all'intuizione personale e sim. Indovinare il pensiero di

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne qlcu., intuirlo. Indovinare l'esito di qlco., prevederlo. anche: “ ‘ngarrà, azzeccà”. ‘nduvenille. s.m. indovinello; quesito enigmistico, talvolta in forma di breve componimento in versi, presentato con parole equivoche o ambigue o con una perifrasi riguardante la cosa da indovinare. ‘nfamà. v. tr. rapportare, riferire, ridire fatti, notizie, discorsi e sim.: riferire gli ultimi avvenimenti. Riportare. Collegare, mettere in relazione qlco. a un inizio, un principio. ‘nfáme. agg. anche s.m./f. infame; che gode di cattiva fama: casa infame. Che sparge cattiva fama: calunnia. Nefando. Persona scellerata. Traditore, spia. Ruffiano. ‘nfamóne. delatore, chi per interesse personale denuncia un fatto alle autorità. ‘nfascià. v. fasciare, avvolgere un bambino nei limi. ‘nfastedià. v. tr. importunare; arrecare fastidio o molestia. Disturbare, infastidire, seccare, infastidire. ‘nfatuá. v. tr. infatuare; produrre in qlcu. un'ammirazione esagerata e una credulità irragionevole per qlco.: infatuare qlcu. per un'impresa. Lasciarsi trascinare da un'infatuazione per qlcu. o qlco.: infatuarsi dei propri amici, per un'idea. ‘nfelà. v.tr. infilzare; riunire più cose insieme formando una filza, una serie: infilzare le castagne; infilzare citazioni. Infilare qlco. o qlcu. trafiggendolo con un'arma o un oggetto appuntito: infilzare polli nello spiedo. ‘nfermire. s.m./f. infermiere; operatore sanitario responsabile dell'assistenza ai malati. ‘nferucite. s.m. inferocito; una persona molto arrabbiata. ‘nfètte. agg. infetto; colpito da infezione: piaga infetta. Che porta infezione: acque infette. ‘nfirne. antiq. s.m. inferno; nel cristianesimo, luogo di eterno dolore cui le anime dei peccatori non pentiti sono condannate. Vita terribilmente faticosa o dolorosa. ‘nfracetà. infracidare, diventare marcio per eccessiva maturazione. ‘nfracetà. v. tr. infradiciare; inzuppare d'acqua: la pioggia infradicia il fieno. Rendere marcio: il caldo infradicia la frutta.

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Inzupparsi d'acqua. Diventare marcio, spec. per eccessiva maturazione. ‘nfracetáte. agg. fradicio o fracido; andato a male. Marcio, putrefatto. ‘nfredulì. v. intr. infreddolire. ‘nfreddulúte. v. intr. Infreddolito; essere in preda al freddo. ‘nfronde. locuz. in fronte. ‘nfucà. v. tr. riscaldare; scaldare di nuovo, rimettere al fuoco ciò che è diventato freddo: riscaldare la minestra. Rendere caldo: il Sole riscalda la Terra. Eccitare, infiammare, accendere: idee che riscaldano la testa. ‘nfumecáte. part. pass. anche agg. affumicato; annerito dal fumo. Sottoposto ad affumicatura. ‘nfurchiáte. v. tr. stivare; alloggiare convenientemente nella stiva le merci da caricare. Stipare. ‘nfurma. v. informare; indirizzare secondo certe direttive. ‘nfúse. antiq. part. pass. anche agg. bagnato; cosparso di acqua o altro liquido. ‘ngagnà. v. intr. incollerire; montare in collera. Infuriarsi. ‘ngalcagnáte. locuz. rapporto sessuale. ‘ngalirije. s.m. desiderio; aspirazione verso ciò di cui si ha bisogno, si senta la mancanza, e simile. ‘ngalláte. s.m. uovo di gallina fecondato. ‘nganalà. v. incanalare; raccogliere acqua in un canale. ‘nganaláte. avv. incanalato. ‘nganazzuzzáte. locuz. continuare con piacere a fare le stesse cose. ‘ngandà. v. incantare; recitare formule o compiere atti che producano effetti soprannaturali. Affascinare. ‘ngandáte. locuz. a bocca aperta. ‘ngande. s.f. meraviglia; sentimento di viva sorpresa per cosa nuova, straordinaria, o inattesa. Cosa o persona che desta ammirazione. Stupore. ‘nganna ‘nganne. locuz. all’ultimo momento; “è ruáte ‘nganna ‘nganne”. ‘ngannà. v. ingannare, indurre in errore. ‘nganne. locuz. in gola: “ sé rangecáte ‘nganne”.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ‘ngápa ‘a tèrre. s.m. borgo caprai, perché trovasi a porta troia, cioè dalla parte più alta della città. ‘ngápe. locuz. in testa: “vatrò chè tène ‘ngápe ne me sènde pe ninde”. ‘ngapelà. locuz. iniziare a lavorare: “mè uagliù chè hamma ‘ncaplà”. ‘ngapezzà. locuz. mettere la cavezza al cavallo. ‘ngappà. v. acchiappare; afferrare rapidamente e saldamente. Raggiungere, afferrare chi sta scappando. Acciuffare, agguantare. ‘ngappacáne. s.m. accalappiacani; addetto al servizio comunale di cattura per le strade dei cani randagi o privi di museruola. “quille póte fa sckitte ‘u ‘ngappacáne, né búne a ninde!”. ‘ngappagatte. s.m. accalappia gatti; addetto al servizio comunale di cattura per le strade dei gatti randagi. ‘ngappáte. v. afferrare; prendere e tenere stretto con forza. ‘ngappucciáte. v. incappucciato; coprire col cappuccio. Ammantare di neve la sommità di un monte e sim. Coprirsi con un cappuccio. Ammantarsi. ‘ngapunì. agg. anche s.m. testardo; detto di chi si rifiuta di ascoltare il parere altrui. “quillu mostre quanne se ‘ngapunisce ne vóle capì ragióne”. ‘ngapunúte. v. intestardirsi; ostinarsi, fissarsi. ‘ngapputtà. v. tr. incappottare; avvolgere bene in un cappotto. Intabarrarsi, imbacuccarsi. ‘ngaputtáte. v. incappottato. ‘ngarbugliá. v. tr. ingarbugliare; Confondere, imbrogliare più cose: ingarbugliare i conti. Cercare di confondere qlcu. per trarlo in inganno. ‘ngarbugliáte. avv. ingarbugliato. ‘ngarcerà. v. imprigionare; mettere o far mettere in prigione. Carcerare. Obbligare a stare in un luogo da cui è difficile uscire. ‘ngarceráte. s.m. incarcerato, detenuto in un carcere. ‘ngarecanne. locuz. non preoccuparti: “ ‘ngarecanne chè t’ha dáche ije na máne a mamme.”.

‘ngarecáte. part. pass. anche agg. e s.m. incaricato; che ha ricevuto un incarico. Persona cui è affidato un incarico. ‘ngarettà. locuz. prendere a bordo delle persone, sul carretto o altro mezzo di trasporto. ‘ngarnà e scarnà. locuz. eliminare buone e cattive abitudini: “ quand’éje brutte ‘u ‘ngarnà e scarnà”. ‘ngarnà. locuz. attaccarsi prendere gusto a qualcosa. ‘ngarnáte. locuz. abituato a certe cose: unghia incarnita. ‘ngarrà. v. indovinare; conoscere e dichiarare il futuro o l'ignoto per ispirazione. “ha ‘ngarráte ‘u tèrne”. Indovinato il terno. ‘ngarráte. agg. indovinato; azzeccato, ben riuscito: “ l’ha ‘ngarráte ‘a figghióle”. ‘ngarrettà. v. trasportare; portare oltre: trasportare i soldati al di là delle linee. Portare da un luogo a un altro. ‘ngartà. v. incartare; avvolgere nella carta. ‘ngartamènde. s.m. incartamento; insieme di carte e documenti concernenti una pratica d’ufficio. ‘ngartáte. v. incartare; avvolgere nella carta. ‘ngarte. v. incarta. ‘ngasáte. v. rincasare; rientrare a casa. ‘ngascètte. locuz. perdere il controllo di se stesso. ‘ngascià. v. incassare, ha incassato, collocare in casse. ‘ngastagnáte. locuz. costretto ad accettare: “ l’hamme ‘ngastagnáte ‘ndo vóle scappà chiù”. ‘ngastrà. v. incastrare; connettere due o più pezzi, introducendoli a forza uno dentro l'altro in modo da farli combaciare perfettamente. Mettere qlcu. nei pasticci o in una situazione difficile: si è lasciato incastrare come un novellino. ‘ngastráte. v. incastrato. ‘ngatenà. v. incatenare; legare una persona con catene, mettere un animale alle catene: incatenare i prigionieri, il cane. Annodare due o più fili insieme, come in una catena. ‘ngavalcáte. v. accavallare; porre due o più cose una sull'altra: accavallare le gambe. ‘ngazzà. v. adirarsi: farsi prendere dall'ira, montare in collera. Sdegnarsi, turbarsi,

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ‘ngazzáte. v. anche agg. arrabbiato; affetto da rabbia. Idrofobo, rabbioso, ‘ngazzatóre. s.m. solco; traccia, impronta che lascia la ruota del carretto. ‘nge cápe. locuz. non va’. ‘nge facènne cáse. locuz. non farci caso. ‘nge fanne. locuz. non ci fanno di carattere. ‘ngè júte. locuz. non ci aiuta. ‘nge sènde. locuz. non sente. ‘nge stáce. locuz. non ci sta. ‘nge tráse. locuz. non entra. ‘nge váce. locuz. non ci va. ‘nge vède. locuz. non vedere. ‘nge vóle. locuz. non ci vuole. ‘nge. avv. non. ‘ngecalì. v. accecare; che vede poco; privare della vista. Appannare, oscurare. Accecare una lampada, schermarla con un panno scuro. Privare dell'uso del giudizio, della ragione ‘ngecalúte. v. accecato; intestardito: “quillu mostre s’è ‘ngecaláte pe quèlla bruttolóne”. ‘ngegnà. s.f. usare una cosa per la prima volta. ‘ngègne d’i maccarúne. s.m. pastificio; fabbrica di paste alimentari. Negozio in cui si prepara o vende pasta fresca. Si dice anche: “ ‘ngègne de paste”. ‘ngègne. s.f. panca dell’acquafrescaio, grossi palchi che durante l’estate si allestivano in alcune vie della città per la vendita d’acqua fresca col fumetto. (liquore d’anice e finocchio). ‘ngegnire. s.m. ingegnere; chi, conseguita la laurea e l'abilitazione professionale, progetta e dirige costruzioni edilizie, stradali, meccaniche, navali, aeronautiche, industriali e simile. ‘ngegnúse. agg. ingegnoso; che ha ingegno pronto e adatto a superare difficoltà, trovare nuove soluzioni e simile. ‘ngenagghije. s.m. inguine; regione compresa tra la parte inferiore dell'addome e l'attaccatura della coscia: “tène ‘u vuzze ‘nda ‘ngenagghije”. ‘ngèneve. agg. ingenuo; innocente, candido, o privo di malizia. Semplicione. Chi è pronto a credere e accettare tutto. Credulone. ‘ngenucchiáte. v. inginocchiarsi; porsi in ginocchio per devozione, sottomissione e simile.

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‘ngenuchiatóre. s.m. inginocchiatoio; mobiletto di forme varie, munito in basso di un gradino per stare in ginocchio a pregare. ‘ngepriáte. v. incipriare; darsi la cipria. ‘ngerà. v. incerare, spalmare di cera. ‘ngeráte. s.f. tela incerata. ‘ngessà. v. ingessare; murare, turare col gesso. Rendere immobile mediante ingessatura. ‘ngessáte. s.f. l'ingessare; fasciatura rigida intrisa di acqua e gesso per mantenere ‘ngessatúre. s.f. ingessatura; l'ingessare. Fasciatura rigida intrisa di acqua e gesso per mantenere immobile un arto o parte del corpo fratturato o lussato. ‘ngettèlle. s.f. vezz. di Concetta. ‘ngettine. vezz. di Concetta. ‘ngettolle. s.f. superl. di Concetta. ‘nghebbijà. v. rimpinzare; riempirsi eccessivamente di cibo. Satollare. ‘nghiaccà. v. imbrattare; insudiciare con liquidi o materie appiccicose. Sporcare, insudiciarsi, sporcare. ‘nghiaccáte. agg. sporco; che non è pulito. ‘nghiaccatórije. s.f. sporcizia; caratteristica di sporco. Atto parola volgare. ‘nghianà. v. salire; andare verso l'alto o verso un luogo più alto, a piedi e per ‘nghianáte. avv. salito: “ ha ‘nghianáte tutte ‘i scále ‘u vècchije”. ‘nghiappà. v. acchiappare; afferrare rapidamente e saldamente. Raggiungere, afferrare chi sta scappando. Acciuffare, agguantare. ‘nghicciotte. s.f. grossa scheggia che si procurava al: “ curle ” dell’avversario durante il gioco. ‘nghiemà. v. imbastire; unire a punti lunghi due lembi di tessuto, prima della cucitura definitiva. ‘nghimáte. s.m. imbastito; cotone doppio per mantenere le pieghe della stoffa. ‘nghietráte. v. infreddolire; essere in preda al freddo. ‘nghijemáte. v. allagata; coperto d’acqua a guisa di lago: “ s’è ‘nghijemáte tutte ‘a cáse de Miolle”.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ‘nghijematóre. s.f./m. imbastire la piega. “ fa ‘a ‘nghiematóre ‘a rèzze”. Chiodini del calzolaio ‘nghijemmúse. agg. sordo; che è affetto da sordità: essere sordo dalla nascita; essere sordo da un orecchio: “e nutele chè lucchelije quille éje ‘nghijemmúse”. ‘nghijomere. s.m. gomitolo; palla formata da filo avvolto ordinatamente su sé stesso: “pigghije ‘u ‘nghijomere chè haggià fà ‘a maglie”. ‘nghijuppáte. agg. folto; abbondante, numeroso e fitto: “èfèsse e chè capille ‘nghijuppáte”. ‘nghimà. s.f. imbastire col cotone la stoffa. ‘nghinatóre. s.f. salita, strada in salita. ‘nghitráte. v. infreddolito; essere in preda al freddo. ‘nghiuáte. inchiodato. ‘nchiudatúre. s.f. inchiodatura; operazione dell'inchiodare. Punto in cui si conficcano i chiodi. Complesso di chiodi che fermano o chiudono. ‘nghiudete. avv. chiuditi: “ ‘nghiudete chè fáje chiù bbèlla fegúre”. ‘nghiummáte. Part. pass. anche agg. frastornato; confuso, stordito. ‘nghiumme. s.m. gruzzolo di soldi. ‘nghiummetille. s.m. lampredotto; detto anche: “turcenille”, intestino di agnello macellato, una volta pulito, avvolge un batuffolo di prezzemolo e rete intestinale a formare un involtino di 7-8 centimetri, che è cotto successivamente sulla brace e cosparso di sale, detto anche: “cazzemarre” ma con dimensione tre volte superiori e cucinato con le patate al forno. ‘nghiummúse. agg. anche s.m. sordastro; affetto da disturbi di udito. Sordidezza. ‘nghiuppáte. agg. folto; abbondante, numeroso e fitto. ‘nghiúse. v. riempire; far pieno: “sè ‘nghiúse ‘a buttiglije”. ‘nghiuttúte. v. ingoiare; mandar giù o inghiottire, spec. con avidità. ‘nghiuváte. v. inchiodare; unire mediante chiodi: inchiodare una scarpa, una cassa. ‘ngià bbade. locuz. non farci caso. ‘ngià ccocchije. locuz. non fila il discorso. ‘ngià fazze. locuz. non farcela.

‘ngià iúte. locuz. non ci aiuta. ‘ngià llusce. locuz. non vede. ‘ngiabbáte. locuz. non farci caso. ‘ngiaccocchije. locuz. non fila il discorso. ‘ngiafazze. locuz. non ce la fa. ‘ngiaffacchiáte. locuz. bene arredato. ‘ngiallete. v. ingiallire; rendere giallo. ‘ngiallunáte. v. ingiallito; rendere giallo, diventare giallo. ‘ngiallusce. locuz. non vede: “ ne giallusce búne ‘u quattucchije”. ‘ngiambà. v. inciampare; urtare col piede in un ostacolo mentre si cammina. ‘ngiambecà. v. inciampare; urtare col piede in un ostacolo mentre si cammina. Incespicare. ‘ngiaramà. locuz. imbrogliare, raggirare, abbindolare una ragazza. ‘ngignà. s.f. usare per la prima volta un vestito. ‘ngignúse. agg. ingegnoso; che ha ingegno pronto e adatto a superare difficoltà, trovare nuove soluzioni e simile: “ quille éje nate ‘ngegnúse”. ‘ngine. s.f. angina; infiammazione della tonsilla palatina e di una parte della faringe. ‘ngìne p’appènne. s.m. uncino, gancio, strumento metallico, aguzzo e adunco, atto ad afferrare o appendere. ‘nginze. s.m. incenso; gommoresina raccolta da incisioni praticate su alberi spontanei in Asia e Africa, e che si brucia nelle cerimonie di molte religioni. Adulazione. ‘nginze e capetále. locuz. lavoro e denaro. ‘ngiramà. locuz. convincere ad acconsentire ciò che si vuole ottenere. ‘ngiramáne. s.f. convincere ad acconsentire ciò che si vuole ottenere. ‘ngiuppunáte. v. imbottito per bene: “ tè ‘ngiuppunáte búne! E chi te frèche ”. ‘ngiurà. v. insultare; rivolgere offesa grave a qualcuno. Ingiuriare, insolentire, offendere, oltraggiare: “ tu… lè fenèsce de ‘ngiurà ‘u criatúre e capite o nò?”. ‘ngiuvà. v. inchiodare; unire mediante chiodi: inchiodare una cassa. Tener fermo, immobile, come inchiodato. ‘nglenáte. v. anche agg. inclinato; piegato obliquamente.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ‘ngogghije. v. sorprendere; cogliere all’improvviso. ‘ngóle. locuz. agg. in gola. ‘ngongozze. locuz. andare in carrozza: “ te piáce a jì ‘ngongozze”. ‘ngozze. agg. anche s.m. svogliato; chi non ha o ha perduto la voglia di qualcosa. ‘ngramme. v. afferrare; prendere e tenere stretto con forza. Afferrare: “ si l’hagghije ‘ngramme ‘u spadazzèje a quillu mostre”. ‘ngranagge. s.m. ingranaggio; meccanismo che trasmette il movimento per mezzo di ruote dentate. ‘ngranáte. v. ingranare, prendere l’avvio, rendere nel modo dovuto. ‘ngrastáte. v. incastrare una persona. Fregato. ‘ngrassà. v. ingrassare; rendere grasso. Concimare un terreno, spec. con sostanze organiche: ingrassare i campi con letame. Ungere o spalmare di grasso cuscinetti, perni e simile. Diventare grasso o più grasso. Diventare ricco: ingrassarsi alle spalle altrui. ‘ngráte. ingrato, che non sente o dimostra gratitudine o riconoscenza. ‘ngravattáte. locuz. vestito con camicia e cravatta. ‘ngravedáte. locuz. restare in cinta. ‘ngrazije a Dije. locuz. ringraziando Iddio. ‘ngreccáte. agg. rigido; duro, non elastico, indeformabile, non facilmente piegabile o perforabile. ‘ngrefà. locuz. arricciare il naso per stizza, accesso d’ira breve, dovuto specialmente a scontentezza, fastidio. ‘ngrefáte. v. arrabbiato; incollerito, infuriato. ‘ngreppà. v. grippato: provocare il grippaggio del motore. Di un organo meccanico, bloccarsi contro un altro a contatto del quale dovrebbe scorrere o ruotare. ‘ngreppáte. s.m. grippaggio; blocco di un organo meccanico contro un altro. ‘ngresciúse. agg. increscioso; che causa noia o spiacevoli inconvenienti. Pigro, lento. ‘ngrespáte. v. increspare; chi le sopracciglia o la fronte increspata, accigliato. ‘ngróce. locuz. in croce: “ m’ha mise ‘ncróce ne cia fazze chiù”.

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‘ngrugnárse. s.m. broncio; atteggiamento del volto, e spec. delle labbra, che manifesta malumore o cruccio, incerto, pensieroso. ‘ngrugnáte. v. anche agg. adirato; irato, sdegnato, ingrugnarsi. ‘nguacchià. v. infangare; sporcare di fango. Inzaccherare, imbrattare, insozzare. ‘nguacchiáte. v. anche agg. macchiato; imbrattato di macchie. Sparso di chiazze di più colori. Sporcato. ‘nguacchiatorije. s.f. sporcizia; caratteristica di sporco: “ a fatte nu ‘nguacchiatorije”. ‘nguacchije. s.m. danno; ogni fatto, circostanza, azione, che nuoce a persone o cose sia materialmente sia immaterialmente. Chiedere i danni, esigerne il risarcimento, scapito, svantaggio. ‘nguacchióne. s.m. artigiano deficiente. ‘nguagliarózze. locuz. quando le signorine incominciano a vestirsi da signorinelle. ‘nguaiáte. locuz. non stare bene in salute: “quille stacè ‘nguaiáte”. ‘nguarnasciáte. s.f. indossare molti gioielli. ‘nguartáte. part. pass. anche agg. arrabbiato; affetto da rabbia. Idrofobo. di cattivo umore. ‘ngudene. s.f. incudine; attrezzo del fucinatore, formato da un blocco di acciaio con due punte (corni), su cui si batte con la mazza il metallo per lavorarlo. ‘ngugnà. v. mettere: “ mitte ‘u cugne ‘a róte”. ‘nguicce. agg. molle molle: “éje ‘nguicce ‘nguicce sta recotte”. ‘nguiccia ‘nguicce. s.f. carne di animale macellato molto giovane, agnellino, cavallino. ‘nguiline. s.m. affittuario; chi ha preso qualcosa in affitto. ‘nguille. s.f. anguilla; pesce osseo commestibile dal corpo lungo e cilindrico, di colore verdastro sul dorso e gialliccio sul ventre: vive nelle acque dolci, ma al momento della riproduzione si porta nelle acque marine. Persona molto agile. ‘nguistáre. s.f. brocca; vaso di terracotta, metallo o vetro, fornito di manico e beccuccio, per contenere liquidi. ‘ngujatáte. v. inquietato, chi no ha quiete, addirato. ‘ngulastráte. s.f. lapposa: “ ‘a paste sé ‘ngulastràte”.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ‘ngulazzà. mettere il carretto con le stanghe alzate. ‘ngulazzáte. il carretto con le stanghe impennate. ‘ngulà. mdd. inculare, mettere qualcosa nell’ano. ‘ngullà. v. tr. incollare; far aderire mediante colla. Ricoprire con uno strato di colla. ‘ngulle. avv. addosso; sulle spalle, sul dorso, sulla persona. Portare, mettersi addosso ad un qlco., indossarla. Sopra, su: cadere addosso a qlcu. Mettere le mani addosso a qlcu., prenderlo, catturarlo, percuoterlo si è buttato addosso. ‘ngulunnà. v. incolonnare; mettere in colonna. mettere in fila. ‘ngumbagnije. avv. insieme; in reciproca compagnia e unione, unirsi, associarsi. ‘ngundastráte. agg. incontastrato; privo di contastri. ‘ngundrà. v. incontrare; trovare davanti a sé, per caso o deliberatamente. ‘ngunfronde. s.m. in confronto; nei miei confronti, nei tuoi, a paragone dì. ‘nguraggià. v. incoraggiare; incitare. Confortare. ‘ngurdáte. v. indurire; rendere duro, sodo. ‘ngurnaciáte. v. incorniciare; mettere la cornice al quadro. ‘ngurnáte. antiq. v. incornare; colpire con le corna. ‘ngurnatèlle. antiq. s.f. dimin di Incoronata. ‘ngurniáte. agg. cornuto; detto da chi è tradito dal proprio coniuge: “ quèlla fite ‘a ‘ngurniáte a quillu pover’óme”. ‘ngurparáte. s.m. corpo imbevuto d’acqua; sentire e non rispondere. ‘ngurpe. locuz. in corpo. ‘ngustiunáte. v. anche agg. imbarazzato, stomaco appesantito, non avere digerito. ‘ngutte. v. preso, scoperto, visto. ‘nguvete. v. colto; sul fatto, scoperto. ‘nguzzà. locuz. mancata volontà di lavorare. ‘npèsele. locuz. sollevare per le braccia. ‘nquartáte. agg. tarchiato; di persona dalla corporatura ben quadrata e forte. ‘nsópannozze. agg. anche s.m. antipatico; che desta antipatia. Inviso.

‘nsulfáte. s.m. chinino; sale acido o neutro di chinina, usato come antipiretico e analgesico. ‘nsunnite. v. anche agg. assonnato; che ha sonno. ‘nsustáte. agg. inquieto; che non ha quiete. Preoccupato, ansioso, crucciato. ‘nsustáte. v. inquieto; rendere inquieto. ‘ntacche. s.m. intaglio; arte e lavoro dello scolpire ad alto o basso rilievo pietre dure. ‘ntanáte. s.f. rifugiato nella tana. ‘ntáne ‘ntáne. locuz. piano piano. Si dice anche “ ‘ndáne ‘ndáne”. ‘ntavelà. locuz. aspettare un appuntamento al freddo. ‘ntaveláte. s.f. persona raffreddata dal gelo. ‘nte ‘mbiccianne. locuz. non ti impicciare. ‘nte ‘ntreganne. locuz. non intrigarti. ‘ntelatúre. s.m. assito; tramezzo di assi connesse per dividere una stanza. ‘ntenagghije. s.f. tanaglia; attrezzo costituito da due bracci incrociati intorno a un perno, usato per sconficcare chiodi, tagliare, afferrare e simile. ‘ntèrre. locuz. per terra. ‘ntinne. locuz. rintocchi della campanella prima che esce la messa. ‘ntrasulche. locuz. il cavallo che tira l’aratro e passa nel solco affianco. ‘ntregande. v. agg. anche s.m./f. intrigante; che intriga, che incuriosisce, attrae, chi si intromette in cose che non la riguardano. ‘ntregarse. v. intromettere; mettere dentro o in mezzo. Porsi in mezzo a persone. ‘ntrettine. locuz. oggetto di distrazione per bambini. ‘ntroscele. s.f. donna mal vestita. ‘ntruppecúse. agg. anche s.m. permaloso; che (o Chi) s'impermalisce anche per parole o atti insignificanti. ‘ntruvulià. v. intorpidire; rendere torpido. ‘ntumacáte. v. perturbare; rendere gravemente turbato, agitato, scosso e simile. ‘ntunacà. v. intonacare; rivestire d’intonaco. ‘ntuntre. s.m. cafone di montagna. ‘ntuppà. v. urtare; dar contro, investire, colpire col proprio corpo, col proprio mezzo di locomozione, o con una loro parte: urtare qlco. con un piede. Sbattere per caso: urtare la testa in uno spigolo.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ‘ntuppáte. avv. urtato: “ e júte a ‘nduppà ‘mbacce ‘o pále d’a lúce”. ‘ntuppe. s.m. ostacolo; tutto ciò che intralcia o costituisce impedimento. ‘nturte. v. attorcigliare; avvolgere attorno. ‘nturzà. locuz. cibo andato di traverso. ‘ntussecúse. agg. stizzoso; che è facile a stizzirsi. Che dimostra stizza: Bilioso. ‘ntustà. v. indurire; rendere duro sodo. ‘nvaghite. s.m. invaghito; innamorato. Incapricciarsi. ‘nváme. agg. anche s.m./ f. infame; che gode di cattiva fama, calunnia. Traditore. Spia. ‘nvasióne. s.f. invasione; occupazione di un territorio. ‘nvatuáte. v. infatuato; produrre in qlcu. un'ammirazione esagerata e una credulità irragionevole per qlco. Lasciarsi trascinare da un'infatuazione per qlcu. o qlco. ‘nvedevúte. locuz. diventato vedovo. ‘nverdechite. v. arrabbiato; affetto da rabbia, molto stizzito. ‘nvetáte. v. anche agg. invitato; chi partecipa dietro invito a feste pranzi e simile. ‘nzaccà. v. pressare; premere forte, schiacciando. ‘nzaccáte. v. agg. anche s.f. fitto; confitto, ficcato. Rapporto sessuale. Si può dire anche: frecáte, chiaváte, chiandèlle, sciammèrghe, ‘nzapunáte. ‘nzaccavricce. s.m. battitore; attrezzo formato da un bastone di ferro lungo m. 1,5 con una base quadrata di ferro cm. 60x60 o 70x70 serve per la battitura di pavimentazione stradale a lastre di pietra, da non confondere con: “ciaccavricce”. ‘nzacce. locuz. non so, non so niente. ‘nzacchigghije. s.f. fanghiglia; molta melma, sporcare di fango. ‘nzacchije. s.f. fanghiglia; mota, melma. Deposito argilloso di materiali eterogenei. ‘nzaffronde. agg. inconcepibile; ciò che la mente umana non può concepire, assurdo, inverosimile, intollerabile, inaccettabile. ‘nzagnà. antiq. s.f. cavare il sangue. ‘nzalanì. v. imbarbogire, perdere il senno con gli anni. ‘nzalanúte. s.m. tonto; distratto persona poco affidabile.

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‘nzaláte. s.f. insalata; cibo di erbe spec. crude condite con sale, olio, aceto o limone. Insieme di verdure che si mangiano in insalata. ‘nzalatèlle. s.f. insalatina; piccola insalata. ‘nzalmè. s.m. pesce cotto in umido. ‘nzanda páce. s.f. in santa pace, vivere con pace. ‘nzante. locuz. si presenta, presentarsi. ‘nzapime. locuz. non sappiamo, non sanno. ‘nzapunà. v. insaponare; coprire qualcosa di sapone: insaponare i panni. ‘nzapunáte. s.f. rapporto sessuale. Si può dire anche: scupáte, frecáte, chiaváte, sciammèrghe, ‘nzapunà, chiandèlle. ‘nzapune. s.m. insaponi, lavora. ‘nzarte. s.f. grossa fune usata per reggere il secchio del pozzo. ‘nzarrasse. s.f. non si scosta; allontanati; allontanare una persona da un’altra a cui sta vicino. ‘nzavardáte. v. insudiciare; rendere sudicio. Imbrattare, insozzare, sporcare: “stáje tutte ‘nzavardáte a ‘ndò si júte?”. ‘nzavurrà. v. inzavorrare; caricare di zavorra. ‘nzeccóse. s.f. carne cotta al sugo senza grasso e molto asciutta. ‘nze cúre. locuz. non si cura. ‘nzè ditte. locuz. non si e detto. ‘nzegliozze. s.f. vezz. di Consiglia. ‘nzegnà. v. insegnare; esporre e spiegare in modo progressivo una disciplina, un'arte, un mestiere e sim. a qualcuno perché lo apprenda: insegnare qualcosa. ‘nzègne. s.f. insegna; segno o simbolo distintivo del grado e della dignità della persona a cui si riferisce. ‘nzeguève. v. inseguiva; correre dietro a qlcu. per raggiungerlo o fermarlo. ‘nzellà. s.f. coprire gli equini con le selle. ‘nzelláte. s.f. chi ha il naso leggermente alzato “náse ‘nzelláte”. ‘nzementà. locuz. far seme. ‘nzene. avv. fino: fin quando, fin qui, fin lì. ‘nzenuáte. v. insinuare; suscitare in qualcuno un sospetto con discorsi poco chiari. ‘nzenuvà. Insinuare, suscitare in qualcuno un sospetto con discorsi poco chiari. ‘nzeppà. Infilare, introdurre un gugliata di filo nella cruna di un ago.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ‘nzeppáte. Infilzare, infilare qualcosa o qualcuna trafiggendolo con un’arme o un oggetto appuntito, si dice anche: “ ‘nzeppelà”. ‘nzerráte. agg. folto; abbondante, numeroso e fitto: “éje ‘nzerráte sta ‘nzèrte de pummadóre”. ‘nzertáte. v. insaccato; con forza. ‘nzèrte. s.m. intreccio; Complesso di ortaggi infilzati a intreccio per provvista. Serto d’aglio o di peperoncini ed altro. ‘nzestúse. s.m. ostinato; persistere in un proposito o in un atteggiamento con tenacia spesso irragionevole o inopportuna. Insistere. ‘nzevà. v. insudiciare; rendere sudicio. Imbrattare, insozzare, sporcare. ‘nzevarse. s.f. imbrattarsi di grasso. ‘nzeváte. s.f. minestra ricca di grasso. ‘nzevóse. agg. sciatta; negligente, trasandata, nella cura della propria persona, nel lavoro e simile. Sudicia. ‘nzevúse. s.m. sudicione; persona non pulita. Chi manifesta una sensualità volgare. “ ate ‘nzevúse ada púre parlà”. ‘nzicte ‘nzacte. all’improvviso, intromettersi facilmente. ‘nzime. avv. insieme; in reciproca compagnia e unione. ‘nzine. locuz. seduto sulle gambe di una persona. ‘nzinuaminte. locuz. mettere l’uno contro l’altro. ‘nzipede. agg. insipido; privo di sapore, scipito, scialbo senza vivacità, insulso. ‘nzippa ‘nzippe. locuz. in punta punta. ‘nzippe. v. conficcare; ficcare, far entrare con forza, speciale chiodi: “ ‘nzippe púre ‘nzirre. s.m. capriccio; desiderio, idea, progetto, improvvisi, spec. bizzarri. Fare i capricci, detto spec. di bambini, lamentarsi, comportarsi in modo bizzarro. Bizza. ‘nziste. v. insistere; continuare con ostinazione o petulanza a dire o a fare qlco. Perseverare, persistere. ‘nzò móde. locuz. non sono modi. ‘nzogne. v. agg. anche s.m./f. strutto; grasso ricavato facendo fondere le parti adipose del maiale. Sugna. Cresta rubare sulla spesa fatta per altri, accrescendo, a proprio vantaggio, i prezzi d'acquisto.

‘nzomme. avv. insomma In breve, infine, in conclusione: insomma è chiaro che non vuole saperne. ‘nzópanozze. antiq. s.m. antipatico: “quande me stáce ‘nzópanozze quillu là”. ‘nzottamúre. antiq. s.m. sotto il muro; gioco che si faceva con le monete di metallo a chi si avvicinava con la moneta al muro vinceva: “uagliù jucáme a ‘nzottamúre”. ‘nzottamusse. v. borbottare; parlare in modo confuso, indistinto, o sottovoce. Bofonchiare, brontolare. ‘nzuccaráte. v. anche agg. zuccherato; reso dolce con lo zucchero. ‘nzucchele. s.m. solluchero; andare in estasi, far provare, un senso di intimo orgoglio. ‘nzufulà. v. irretire; Raggirare, abbindolare: irretire gli ingenui. ‘nzulfà. v. inzolfare; aspergere di zolfo le viti o altre piante per difenderle da malattie crittogamiche. ‘nzulfamidece. s.m. solfato di chinino; sale acido o neutro di chinina, usato come ‘nzulfáte. s.m. solfato; sale o estere dell'acido solforico. ‘nzumulà. s.f. mettere i soldi da parte. ‘nzunevaminde. s.f. insinuazione; graduale introduzione, penetrazione e simile. Quando si mette zizzania. ‘nzunne. locuz. in sogno. ‘nzuppà. s.f. inzuppare, bagnare il pane nel liquido. ‘nzuppáte. v. inzuppato; immergere un corpo solido in un liquido perché se ne imbeva. ‘nzuppe. v. immergi, bagna. ‘nzuppurtabele. agg. insopportabile; che non si può sopportare o tollerare. ‘nzurà. v. ammogliare; prendere moglie: “ Gerúzze grazije a Dije hamme ‘nzuráte ‘a uaglióne”. ‘nzuràte. v. sposare; prendere marits: “ éjia éjia vide a quille chè fáje… quille éje già ‘nzuráte”. ‘nzurdelì. v. assordare; rendere sordo. Divenire sordo. ‘nzurdine. s.f. sordina; utensile applicabile a uno strumento a corda, a fiato o a percussione, per attutirne il suono.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ‘nzurduláte. locuz. mi ha insordito: “ ma ‘nzurduláte na rècchije”. ‘nzustáte. agg. inquieto; che non ha quiete. Preoccupato, ansioso. Crucciato, n’acquaquagghije. agg. anche s.m./f. inconcludente; che non conclude o non porta a nessuna conclusione. Persona buona a nulla. n’addicchia addicchije. locuz. un poco, poco. n’agganghe. locuz. non riesce a masticare. n’ammóre. locuz. chi va in amore. n’aneme de Dije. locuz. è un’anima innocente. n’arrazze. locuz. persona solitaria. n’arrizze. locuz. il pene genitale maschile non s’indurisce. n’óre de notte. locuz. un’ora dopo l’Ave Maria. n’óre de notte. un’ora dopo l’Ave Maria. n’óre. locuz. un’ora. n’unzióne. s.m. massaggio con pomata sud un arto dolorante. na chenáte. locuz. circa un chilo. na mesáte. locuz. circa un mese. na migghiáre. locuz. una migliaia. na morre de figghije. locuz. famiglia numerosa. na piccele d’uglije. locuz. 25 grammi d’olio. na váve de vinde. mdd. non tira un alito di vento. na vutáte e na geráte. locuz. girare; quando si cuoce la carne al sangue sul fornetto la carne si gira e rigira. na zènne. locuz. un poco. na. art. una; articolo indeterminativo. nacetáte. s.m. agitato; nervoso. nacetite. v. agg. anche s.m. agitato; turbato, inquieto. Alienato mentale in stato di grande agitazione. náche. s.f. culla; lettino per neonati, generalmente costruito in modo da poter nadeche. s.f. verdura campestre commestibile. naffijà. v. innaffiare; aspergere di acqua con un getto d’acqua. naguráte. v. inaugurare; iniziare, rinnovare, mettere in esercizio con solennità. namme ditte nide. avv. non abbiamo detto niente.

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nammecáte. s.f. inimicizia; sentimento di avversione e di ostilità verso qualcuno. nammuratizze. locuz. facile all’innamoramento. nammuráte. v. agg. anche s.m. innamorato; che è preso da amore per qlcu. o da entusiasmo per qualcosa Chi prova un sentimento di amore per qualcuno. nanarille. s.m. persona nana. naninne. agg. anche s.m. neonato; che è appena nato o che è nato da poco: bambino neonato. nannene. antiq. s.f. dimin. di Anna; sant’Anna madre di Maria e nonna di Gesù. nanasse. agg. anche s.m. cacki o kaki; che ha un colore giallo sabbia, caratteristico degli abiti coloniali. Il colore cachi. nande. s.m. Ferdinando. nandepaste. s.m. antipasto; assortimento di vivande stuzzicanti servite all’inizio del pasto. nandeporte. s.f. antiporta; antiporta, veniva messa davanti alle porte a pianterreno, restava chiusa un solo battende, porta che sta davanti a un'altra. Spazio tra due porte. nandine. s.m. dimin. di Ferdinando. náne. agg. nano; detto di persona, animale o vegetale, che ha sviluppo corporeo inferiore a quello normale. nanèlle. s.f. Giuseppa. naninne. agg. anche s.m. neonato; che è appena nato o che è nato da poco: bambino neonato. nannene. s.f. Anna; sant’Anna madre di Maria e nonna di Gesù. nannarille. agg. nano; persona di statura molto piccola. nanne. s.f. nanna; nel linguaggio infantile, il dormire. nanonne. s.f. nonna; anche: “ mamamme e mammanonne”. nanze. avv. davanti; di fronte. Si dice anche: “nande”. nappe. s.f. tazza; piccolo recipiente tondo e basso, di solito con manico ad ansa. Bicchiere, coppa. napúli. locuz. gente del meridione. nardine. s.m. dimin. di Leonardo. nardúcce. s.m. vezz. di Leonardo.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne náre. s.f. narice; ciascuno dei due orifizi nasali per cui l'aria penetra nelle vie respiratorie. nasce. v. nascere; venire alla luce. nascene. v. nascono. nasche. s.m. olfatto; senso che permette di percepire e distinguere gli odori, i quali sono raccolti dalle fosse nasali. Odorato. naschianne. antiq. v. fiutare; aspirare col naso per percepire odori. Annusare. náse feláte. s.m. naso sottile. náse e premère. s.m. gioco a carte. náse. s.m. naso; parte prominente del volto posta tra la fronte e la bocca: organo dell'olfatto e sbocco delle vie respiratorie. naseche. s.m. accr. di naso; naso grande; parte prominente del volto posta tra la fronte e la bocca: organo dell'olfatto e sbocco delle vie respiratorie. nasόne. s.m. naso grande. naspre. s.f. glassa; sciroppo di zucchero usato per decorare torte, rivestire pasticcini e simile. nata. avv. un’altra. natále. s.m. Natale; festa che ricorda la nascita di Gesù di Nazareth, celebrata in Occidente, dalla Chiesa cattolica e dalle Chiese protestanti, il 25 dicembre, e dalle Chiese ortodosse il 6 gennaio, giorno in cui le Chiese occidentali celebrano invece la solennità dell'Epifania. Le due date sono del resto connesse fin dalle origini di questa festività che, pur considerata dal calendario liturgico di importanza inferiore soltanto alla Pasqua, si affermò non prima del IV secolo, sovrapponendosi a rituali pagani. nataline. s.m. Natalino. natatóre. s.m. nuotatore; chi nuota, chi pratica lo sport del nuoto. nataveggilije. antiq. s.f. antivigilia; giorno precedente una vigilia, antivigilia di natale. nate. avv. un’altro. natèúne. avv. un’altro. náte. part. pass. anche agg. nato; venuto al mondo. nateche. antiq. s.f. vedura campestre commestibile. Glutei. natrèlle. s.f. oca marzaiola domestica. naturále. agg. naturale; della natura.

natúre. s.f. natura; il complesso delle cose e degli esseri dell'universo, spec. come oggetto di contemplazione e studio da parte dell'uomo. naturále. agg. naturale; della natura. náve. s.f. nave; costruzione galleggiante semovente, di notevoli dimensioni, atta al trasporto di persone e di cose sull'acqua. navètte. s.f. utensile col manico per prendere farina, legumi, zucchero ecc… nazióne. s.f. nazione; complesso degli individui legati da una stessa lingua, storia, civiltà, interessi. nazza nazze. agg. pieno pieno; che contiene tutta la quantità di cui è capace: bicchiere pieno. Persona ubriaca. nazzecà. v. cullare; fare oscillare una culla allo scopo di acquietare o addormentare il bambino che vi giace. Dondolare un bambino fra le braccia o sulle ginocchia. Ninnare. nazzechijà. v. dondolare; mandare in qua e in là una cosa sospesa, in equilibrio instabile o con un unico punto d'appoggio. ne ce stáce. locuz. non ci sta. né manghe. avv. neanche; assolutamente no, in nessun caso. ne mengozze. locuz. non ho voglia di farlo. ne recanosce. v. disconoscere; rifiutare di conoscere. nè rúsce e ne músce. mmd. persona mite; né di tè e né di mè. Silenzioso. ne ze gnotte. mmd. è impossibile. ne zija máje. locuz. non sia mai. ne. avv. non; nega o esclude. necchiareche. s.f. terreno al momento incolto. nècèssarije. agg. necessario; detto di ciò di cui non si può fare a meno, portare quel che più serve. nechèlle. s.m. quattro soldi coniati col nichelio. necóle. s.m. Nicola Arpaia, nacque a Foggia nel 1863, tipografo decano degli artigiani foggiani formo una nuova strutturazione di caratteri che formano tutt’oggi titolo di vanto nel settore, morì a Foggia nel 1945. necchiareche. antiq. agg. terreno al momento incolto. neculine. s.m. dimin. di Nicola. nede. s.m. nido; ricovero che molti animali preparano per farne domicilio, per deporre le uova e allevare la prole o per svernare. Luogo

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne dove animali trovano riparo, o depongono le uova. negà. v. negare; dichiarare non vero. nègghije. s.f. nebbia; sospensione nell'aria e presso il suolo di goccioline microscopiche tale da ridurre molto la visibilità. Caligine. nèglije. antiq. s.f. nebbia; sospensione nell'aria e presso il suolo di goccioline microscopiche tale da ridurre molto la visibilità. Caligine. negozije. s.m. negozio, affare, impresa commerciale. negrefúme. s.m. fumo nero; complesso dei prodotti gassosi di una combustione che trascinano in sospensione particelle solide, quali ceneri, carbone incombusto e simile. neguziante. s.m./f. negoziante; proprietario o gestore di negozio per la vendita di merci al pubblico. Bottegaio. nemecáte. s.m. inimicato, chi bisticcia con tutti. nemiche. agg. nemico; che nutre sentimenti di avversione, odio, rancore contro qualcuno. nemistà. s.f. inimicizia; sentimento di avversione e di ostilità verso qualcuno. nemm’attire. locuz. non mi è simpatico. nemm’engozze. locuz. non aver voglia di fare qualcosa. nèmmanghe. avv. neppure; neanche, nemmeno. nenille. s.m. vezz. di Giuseppe. nènna. s.f. giovinetta; “nennèlle”. nènne. s.f. ragazza; giovane donna, adolescente: “nennèlle”. nennèlle. s.f. fanciulla. giovinetta di età compresa fra i sei e i tredici anni. Bambina, ragazzina. nennille. s.m. fanciullo; giovinetto di età compresa fra i sei e i tredici anni. Bambino, ragazzino. nenzióne. s.f. intenzione; orientamento, proposito di compiere un determinato atto. nepènde. s.f. nepente; pianta carnivora delle Policarpali con ascidi a secrezione zuccherina e foglie a sacchetto. Bevanda cui gli antichi Greci attribuivano il potere di togliere il dolore o dare l'oblio. nepóte. s.m./f. nipote; figlio del figlio o della figlia, rispetto ai genitori di questi ultimi:

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nonno e nipote. Figlio del fratello o della sorella: zio e nipote. Il figlio del cugino di primo grado. nequόre. agg. peggiore; inferiore per qualità, pregio, condizione, capacità e simile. nèrga. agg. nera. nervúse. agg. nervoso, che concerne i nervi. nesciúne. agg. nessuno; non uno, neanche uno. nèspele. s.f. nespolo; frutto del nespolo, sferico, di color ruggine, con cinque grossi semi, commestibile solo quando è molto maturo. Nespola del Giappone, frutto giallo del nespolo del Giappone con polpa succosa e acidula. Colpo, percossa. nèste. s.f. vaccinazione pratica profilattica intesa a provocare nell'organismo un'immunità attiva specifica contro determinate malattie infettive, mediante inoculazione di germi o tossine attenuate. Innestare. nètta dinde. s.m. stuzzicadenti; sottile stecco di legno, avorio o plastica per levare i frammenti di cibo rimasti tra i denti. nètta nètte. s.f. pulita pulita; il pulire in una volta sola e rapidamente. nètta venèsse. mdd. speranza irreale di ottenere dei buoni risultati. nettà. s.f. pulire; una mela, la pera ecc... nève. s.f. neve; precipitazione solida in forma di cristalli regolari, a struttura esagonale, che scendono isolati oppure in fiocchi o falde secondo la temperatura circa bassa, nell’inverno del 1890 a Foggia nevicò molto. La neve superò il metro di altezza. Fu chiamato il nevone del secolo. Nel 1952 nella prima decade di giugno nevicò a Foggia. nevère. s.f. ghiacciaia; luogo dove si conserva il ghiaccio. neverzáte. v. innervosire; rendere nervoso, inquieto. neverzine. s.m. occhione uccello. nevrastèneche. locuz. affetto da nervosismo. nicchije. s.m. loculo, Nicchia destinata a ricevere la bara. Nicchia. nicchije d’ápe. s.m. nicchia d’ape; celletta esagonale del vespaio. niche. s.m. neo; malformazione cutanea spesso pigmentata di scuro e fornita di peli. Piccola imperfezione, difetto appena visibile.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne nicoline. s.m. dimin. di Nicola. nide. s.m. nido; ricovero che molti animali preparano per farne domicilio, per deporre le uova e allevare la prole o per svernare. Luogo dove animali trovano riparo, o depongono le uova: un nido di vespe, di serpi. La propria casa, dove si è nati o si ha la famiglia. Nido d'ape, tessuto di cotone per asciugamani, a cellette simili a quelle di un favo. Solo nella locuz. asilo nido, istituto per bambini fino a tre anni di età. nièrche. s.m. gioco di strada.b nigghije. s.m. nibbio; uccello rapace con coda biforcuta, ali lunghissime e becco adunco. nigre. agg. nero; detto di corpo che assorbe tutti i raggi luminosi che investono la sua superficie. nigre. agg. nero; detto di corpo che assorbe tutti i raggi luminosi che investono la sua superficie. nigrefúme. s.m. nerofumo; carbone finemente suddiviso ottenuto condensando i vapori della combustione incompleta di varie sostanze organiche e usato per inchiostri da stampa, lucidi da scarpe e simile. nille. s.m. anello; cerchietto d'oro, d'argento o d'altro metallo, spesso arricchito da pietre preziose, che si porta alle dita delle mani, spec. all'anulare, per ornamento o come simbolo di una condizione: anello di matrimonio, di fidanzamento. ninde. avv. nulla, niente, non ho niente. nindeninde. mdd. poco poco: “chi tanta tante e chi nindeninde” ninnananne. s.f. ninnananna o ninna nanna; cantilena per addormentare i bambini. ninne. s.m. bambino; l'essere umano dalla nascita alla fanciullezza. Bimbo, piccino, marmocchio. Scemo. ninte. pron. indef. niente; nessuna cosa. ninúlle. s.m. dimin. di Gaitano. nireche. antiq. agg. nero. nirve. s.m. nervo; formazione anatomica allungata costituita da più filamenti di cellule nervose e rivestita da particolari membrane, che collega il sistema nervoso centrale alle diverse parti del corpo: nervo ottico, acustico | Dare ai, su i nervi a qlcu., far venire i nervi a qlcu., irritarlo, infastidirlo. Avere i nervi, essere di cattivo umore.

nisciúne. agg. nessuno; non uno, neanche uno. niscke. s.f. pianta campestre. nocche. s.m. nocca; nodo a un nastro di seta. Nodo alle scarpe, legatura di filo, nastro, fune e simile. fatta per stringere o fermare. nocchetèlle. s.f. piccolo nodo. nocchiareche. locuz. secondo anno di ristoppia. nóce e cápe de culle. s.f. nuca del collo; regione cervicale posteriore. nóce. s.m. noce; grande albero delle Iuglandali con foglie imparipennate ricche di tannino, frutto secco in un involucro esterno carnoso, prima verde poi nero. Legno duro e compatto di tale albero, usato spec. per la fabbricazione di mobili. Frutto del noce, formato dal mallo carnoso, esterno, che a maturità lascia libero il guscio contenente il gheriglio oleoso, commestibile. nóce de cocche. s.m. noce di cocco; pianta tropicale delle Spadiciflore, molto alta, con grosso ciuffo di foglie pennate all'apice. Frutto del cocco. nóce muscáte. s.m. noce moscata; albero delle Policarpali il cui frutto a bacca rossa contiene un seme fortemente aromatico. nóme. s.m. nome; parola con la quale si designano gli esseri animati e gli oggetti, nomene. s.f. nomea; fama, rinomanza: avere la nomea di cattivo. nonsignóre. avv. non signore. nóre. s.f. nuora; moglie del figlio nei confronti dei genitori di questo. norme. s.f. mia nuora. nosche. locuz. con noi. notte. s.f. notte; periodo che va dal tramonto al sorgere del sole, durante il quale un luogo non è illuminato dalla luce solare. nóve. s.f. notizia di fatto o avvenimento accaduto di recente. Una cosa nuova. nozze. s.f. nozze; sposalizio, matrimonio. nozze d’arginde. s.f. nozze d’argento; anniversario del venticinquesimo anno di matrimonio. nozze d’óre. s.f. nozze d’oro; anniversario del cinquantesimo anno di matrimonio.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne nozze de diamante. s.f. nozze di diamante; anniversario del sessantesimo anno di matrimonio. nu lustre. s.m. lustro; spazio di cinque anni. nu munne. avv. assai; abbastanza, molto. nu quarte. agg. num. un quarto; ciascuna delle quattro parti uguali di una stessa quantità. nu solde. s.m. cinque centesimi. nu. art. neg. uno, non, un; articolo indeterminativo. nubelúse. s.f. nuvolosità; quantità di nubi che coprono il cielo. nucchetèlle. s.m. fiocchetto, piccola nocca. núce. s.m. noce; grande albero delle Iuglandali con foglie imparipennate ricche di tannino, frutto secco in un involucro esterno carnoso, prima verde e poi nero. nucèlle. s.f. nocciuola; frutto del nocciolo, con cupola verde frangiata che avvolge il frutto ad achenio legnoso contenente un seme oleoso commestibile. Nocella; punto sporgente dell'ulna in corrispondenza del polso. nucelline amèricáne. s.f. arachide; pianta erbacea delle Rosali, con fiori gialli e frutti a sviluppo sotterraneo con semi commestibili oblunghi, giallastri e spugnosi. Il frutto di tale pianta, da cui si ricava un olio commestibile. Nocciolina americana. nucènde. agg. innocente; che non è colpevole. nucère. loc. Lucera. nucerine. s.m. lucerini. nucine. s.m. nocino; liquore ottenuto macerando in alcol noci ancora avvolte nel mallo. Gioco infantile consistente nel tirare una noce contro un castellino di quattro noci. núde. agg. nudo; privo di ogni vestito o indumento. núde e crúde. locuz. non possedere niente. nudeche. s.m. pene genitale maschile. Nodo. Sfaticato. nudecúse. locuz. pieno di nodi. nuèle. s.f. novena; pratica cattolica consistente in un ciclo di preghiere e di pii esercizi per nove giorni in onore di un santo o a scopo di devozione. Anticamente le persone che avevano un problema o volevano sapere qualcosa inerente alle loro necessità andavano

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dalle donne per farsi fare “ ‘a nuèle” la donna premonitrice si sedeva con l’interessata dietro la porta di un pianterreno, e dopo aver fatto delle preghiere, ascoltavano le persone che li passavano davanti interpretando ciò che dicevano, un rito che si fa ancora oggi a borgo Croci. nuèmbre. s.m. novembre; undicesimo mese dell'anno nel calendario gregoriano, di trenta giorni. nugáce. locuz. vano chiacchierone. nugghije de maráne. s.m. falco pescatore. núje ce capime scèscke. locuz. intendersi senza parlare. núje. pron. pers. noi; è usato (come sogg.) dalla persona che, parlando, si riferisce a sé stesso e insieme con altre persone. numbre. s.m. numero; ente matematico che specifica la quantità. núme. s.m. nomi; parola con la quale si designano gli esseri animati e gli oggetti, i sentimenti, le caratteristiche, i fenomeni: il nome del mio padre. numenà. v. tr. nominare; porre, imporre il nome, chiamare per nome, denominare. Rammentare, menzionare. Eleggere, citare. numenáte. s.f. nomina; atto del destinare qlcu. a un ufficio, o dell'investire qlcu. di un grado, una dignità: conferire una nomina. nunde. pron. indef. niente; nessuna cosa. nunzià. v. annunciare o annunziare; comunicare notizia, fare sapere: annunciare la morte di qlcu. nunziáte. s.f. vezz. di Annunziata. nunziatèlle. s.f. dimin. di Annunziata. nusche. locuz. con noi. nussáte. locuz. arto ingessato male, quando una persona si rombe un arto e non viene rimesso bene a posto. nustráne. agg. nostrano; che non è straniero, ma del nostro territorio. nustre. agg. poss. nostro; che appartiene a noi. nusulà. v. sentire di nascosto. nusulijà. v. tr. origliare, è solito origliare. nutà. v. nuotare; muoversi in acqua per reggersi a galla. nutáte. s.f. nuotata; modo di nuotare. nutáre. s.m. notaio; professionista, pubblico ufficiale incaricato di ricevere o di redigere,

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne attribuendovi pubblica fede, atti pubblici e privati e di conservarli, autenticarli, rilasciarne copia o estratti. nutizije. s.f. notizia; informazione relativa a un fatto spec. Recente. nutrèzze. s.f. balia; donna che allatta dietro compenso i figli altrui. Balia asciutta, donna a pagamento che cura un bambino senza allattarlo. nutrijizze. s.f. nutrice; donna che, col suo latte, nutre un bambino. Balia. nuttáte. s.f. nottata; spazio di una notte. nutúse. v. agg. macchiato; imbrattato di macchie. nuvà. v. rinnovare; rendere nuovo: rinnovare lo spettacolo. Rinnovare la facciata di un edificio, restaurarla. nuve. agg. nuovo; che è stato fatto, conosciuto o è successo da poco. nuvele. s.f. nuvola; nube, cascare dalle nuvole, rimanere meravigliato. Vivere fra le nuvole, essere distratto o troppo pieno di fantasia. nuvène. s.f. novena; pratica cattolica consistente in un ciclo di preghiere e di pii esercizi per nove giorni in onore di un santo o a scopo di devozione. nuvène de Natále. s.f. novena di natale. nuvenille. s.m. gioco per bambini che si fa con un pezzo di specchio verso il sole dove viene riflessa la luce. nuvetà. s.f. novità; natura, caratteristica di ciò che è nuovo. Cosa nuova, inventata, introdotta di recente. nuville. s.f. frutta primizia. nuvulúse. agg. nuvoloso; coperto di nubi: cielo coperto da nuvole. nuzzele. s.m. nocciolo; parte interna legnosa che protegge il seme dei frutti a drupa. nuzzele dolce. s.m. Noccioli dolci di albicocche. nuzzelicchije. s.m. nocciolo piccolo. nuzzelúse. s.m. frutti con molti noccioli. nuzzulóse. s.f. tela avente sul filato i brocchi.

O, o ohhh! inter. s.m. cardo alato; commestibile con i torsoli lunghi si trova comunemente nelle zone umide ed erbose lungo i corsi dei fiumi e dei torrenti si chiama “ohhh!” Perché quando la gente lo tocca si punge e fa ohhh! Si chiama anche “cardóne attannúte. Si mangia crudo dopo aver tolto gli aculei con olio e sale, o cotto con orecchiette e olio crudo. ‘o ‘mbuste. locuz. attendere una persona senza farsi vedere. ‘o lúpe. s.m. grido d’insulto. ‘o munne ‘a veretà. s.m. nell’aldilà; l'altro mondo, l'oltretomba, la vita: “ sulúte a núje isse mo stáce ‘o munne a verità”. ‘o pizze. s.m. all’angolo della strada: “ stáce aspettanne ‘o pizz’a stráde”. ‘o puste. s.m. al botteghino del gioco dell’otto. ‘o strengetúre. s.m. arrivare al sodo: “arreuáme ‘o strengetúre ne ce perdime in chiacchiere muvete”. ‘o. preposizione articolata. ‘o. al, allo preposizione articolata: “ sò ‘o státe naturále”. ó. vocale con suono gutturale. ó. vocale gutturale con suono chiuso: “saróle”. o. voc. vocale. obbijite. s.m. morte; cessazione della vita, nell'uomo e in ogni organismo vivente: affrontare la morte; essere fra la vita e la morte. Decesso, obito. obbiurgaziόne. s.m. rimprovero; espressione di biasimo e ammonizione. obblivejόne. s.m. oblio; totale dimenticanza. obbrijizze. s.m. oro; elemento chimico, metallo nobile giallo, duttile e malleabile, obbrobreje. s.f. infamia; azione o cosa infame o che rende infame. Scelleratezza.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne oboè. s.m. oboe; strumento a fiato del gruppo dei legni, munito di una doppia ancia, nel cui tubo, terminante in un'apertura leggermente svasata, sono praticati alcuni buchi. occà. s.m. erpice; lavorare con l’erpice, attrezzo di ferro per lavori agricoli, costituito da un telaio provvisto di denti, lame o dischi, che sminuzzano il terreno. occe. s.m. spavento; intenso e improvviso timore dovuto alla sensazione di essere in presenza di un pericolo. occhialáre. s.m. ottico, chi confezione e vende al pubblico occhiali e lenti. occhiále. s.m. occhiale. occhialine. s.m. binocolo; strumento costituito da due cannocchiali gemelli, usato per osservare con ambedue gli occhi oggetti lontani, e per vederli ingranditi. occhialóne. s.m. telescopio; cannocchiale a fortissimo ingrandimento, impiegato per l’osservazione di oggetti molto lontani, usato specialmente in astronomia. occhiètte. s.m. dimin. di occhio; occhio piccolo e vivace, strizzare l'occhio in segno d'intesa, ammiccare. Nella composizione di libri e giornali, occhiello. occhioline. s.m. occhiolino; dimin. di occhio che esprime dolcezza e malizia. odeporeche. agg. s.m. itinerario; che riguarda il viaggio, il percorso. Percorso di un viaggio per lo più diviso in tappe: itinerario turistico. odessèje. s.f. odissea; serie di vicissitudini dolorose che racconta le avventure di Ulisse. odià. v. odiare; avere in odio. odije. s.m. odio; totale e intensissima avversione verso qlcu.: avere, nutrire, serbare, covare, un odio mortale per qualcuno. odiúse. agg. odioso; che merita di essere odiato e disprezzato. Antipatico, sgradevole. odorine. s.m. origano, pianta erbacea perenne delle Tubiflorali, mediterranea, pelosa, con infiorescenza rosee, aromatica usata in culinaria. ofanità. s.f. vanità; caratteristica di chi prova e ostenta un alto concetto di sé stesso, ricercando tutto ciò che può far risaltare le sue qualità professionali.

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ofano. agg. vanitoso; pieno di vanità. Persona vanitosa. Fatuo, vanesio. offe. antiq. s.f. offa; nell'antica Roma, focaccia di farro. offèndèvele. agg. offensivo; che reca ingiuria, oltraggio e sim.: parole offensive. offènne. v. offendere; ferire gravemente la dignità. offènze. antiq. s.f. offesa; danno morale, oltraggio. offèse. s.f. offesa. oftalmije. s.f. infiammazione degli occhi. ogge d’otte. locuz. fra otto giorni. ogge. avv. oggi; nel giorno presente, in questo giorno. oggedì. avv. oggigiorno; nei giorni nostri, nel tempo presente. oggiadotte. avv. fra otto giorni. oggigiorno. avv. oggigiorno; nei giorni nostri, nel tempo presente. ogliáre. s.f. vaso di stagno contenente olio. ogliarúle. s.m. orzaiolo; suppurazione delle piccole ghiandole contenute nello spessore delle palpebre. oglijaráre. s.m. oliandolo, rivenditore di olio al minuto. oglióse. agg. oleoso; che contiene olio. ogna longhe. s.m. così chiamavano gli addetti al partito liberale i Giolittiani. ogna spaccáte. s.f. unghia lunga. Cose fatte con malizia. ogne. s.f. ugna o unghia; produzione cornea lamellare, caratteristica dei Vertebrati terrestri, che riveste l'estremità distale del dito. Ogni. ognèsante. s.m. tutti i santi; festa liturgica cattolica del 1° novembre. ognóre. avv. ognora; sempre, ogni volta. ognovóte. cong. ogniqualvolta; ogni volta che, tutte le volte che. ognúne. pron. indef. ognuno; ogni persona, tutti. oláre. s.m. pentolaio; chi fa o vende pentole, vasaio. olèáte. agg. oleato; oliato, impregnato di sostanze tali da garantire l’impermeabilità: carta oleata. olènde. agg. odoroso; che esala gradevole odore: essenza odorosa. Pieno di odori.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne oligarche. s.m. tiranno; chi con prepotenza impone la propria autorità o la propria volontà. Dittatore. Nell'antica Grecia, chi si faceva signore di una città assumendo ogni potere civile e militare. olijite. v. agg. profumato; intriso di profumo, che manda profumo. Odoroso. oltracutanze. s.f. arroganza; modo di comportarsi presuntuoso e insolente. olúpe. mdd. grido d’insulto. olurà. v. odorare; percepire con l'olfatto un odore. Fiutare. ombra ombra. s.f. camminare in zone ombrose. ombre. s.f. ombra; diminuzione della luminosità dovuto a un corpo opaco interposto tra la sorgente luminosa e il corpo. ombuste. s.m. attendere una persona con proposito. óme. s.m. omo o uomo; specie umana in quanto tale, considerato nel suo complesso. omèlije. s.f. omelia; nella liturgia cattolica, spiegazione, commento delle sacre scritture, spec. durante la Messa. Ogni predica sacra. once. s.f. oncia; dodicesima parte della libra, la terza parte del chilogrammo. Nel 1288 ogni oncia d’oro sotto Carlo I equivaleva a settantasei carlini, mentre sotto il figlio Carlo II equivaleva a sessanta carlini, mentre nell’anno 1789 durante il regno di Ferdinando IV re di Sicilia, equivaleva a sei ducati, equivalenti a trenta tari, equivalenti a seicento grani. onciarije. s.m. catasto, così veniva chiamato nel 1741 il più grande catasto degli immobili a Foggia, perché la valutazione degli immobili venne rapportate a once. onge. v. ungere; spalmare di olio o di altre sostanze grasse. onicufaggèje. locuz. vizio di rosicchiarsi le unghia. onne. agg. indef. m. e f. sing. ogni; ciascun elemento, considerato singolarmente, di un insieme omogeneo. onóre. s.m. onore; integrità di costumi, costante rispetto e pratica dei principi morali propri di una comunità, su cui si fonda la pubblica stima.

ontà. v. intr. pron. vergognarsi; sentire vergogna, avere soggezione, timore e simile ontúse. s.m. persona che reca vergogna. onza onze. avv. appena appena; a fatica, a stento, con difficoltà. opera pije Marije Grazia Baróne. s.f. l’edificio Maria Grazia Barone progetto dell’ing. Carlo Celentano Ungano fu inaugurato il 15- 08- 1934. Ristrutturato recentemente ospita 300 anziani. Nell’atrio si eleva il busto di bronzo di Maria Grazia Barone, opera dello scultore Enzo Pucchetti. opera pije. s.f. opera pia o opra pia; attività posta in essere con un preciso intento: ente di assistenza e beneficenza. opèrà. v. operare; sottoporre qlcu. a intervento chirurgico. Fare, realizzare, porre in essere. opere ‘i strazzulle. s.f. opera delle marionette a Foggia. opere. s.f. opra o opera; attività posta in essere con un preciso intento: l'opera creatrice di Dio. oppede. s.m. castello; costruzione medievale adibita a residenza del signore, munita di torri e mura a scopo difensivo. Maniero. oppignurà. v. pignorare; sottoporre a pignoramento. opplà. s.f. esclamazione per fare il salto. opposete. part. pass. di opporre ; anche agg. opposto; contrario: detto di un numero uguale a un altro in valore assoluto, ma di segno contrario. oppressà. v. opprimere; sottoporre a vessazioni, angherie. Tiranneggiare. oramáje. avv. ormai o oramai; già adesso. orarije. agg. orario; che si riferisce all'ora, alle ore o al tempo in generale: unità di tempo equivalente a 1/24 del giorno astronomico e costituito da sessanta minuti. Nel 1700 a Foggia l’orario era diverso da quello attuale, bisogna conteggiare l’orologio di quattro ore indietro rispetto a quello attuale, esempio le attuali ore 24,00 corrispondevano alle ore 20,00, perciò (l’1,00 corrispondeva alle 21,00, le 2,00, alle 22,00, le 3,00, alle 23,00, le 4,00 alle 24,00, le 5,00 all’ 1,00, le 6,00 alle 2,00, le 7,00, alle 3,00, le 8,00, alle 4,00, le 9,00, alle 5,00, le 10,00, alle 6,00, le 11,00, alle

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne 7,00, le 12,00, alle 8,00, le 13,00, alle 9,00, le 14,00, alle 10,00, le 15,00, alle 11,00, le 16,00, alle 12,00, le 17,00, alle 13,00, le 18,00, alle 14,00, le 19,00, alle 15,00, le 20,00, alle 16,00, le 21,00, alle 17,00, le 22,00, alle 18,00, le 23,00 alle 19,00 le 24,00, alle 20,00) orazije. s.m. Orazio Salerni, marchese di rose; Gran Maestro della vendita carbonara foggiana detta “dei Militi”, (1816) vittima della polizia borbonica. orberà. locuz. privazione di parenti cari. orce. s.m. orcio; vaso di terracotta, con corpo panciuto, generalmente a due manici a bocca ristretta. óre. s.m. oro; elemento chimico, metallo nobile giallo, duttile e malleabile presente in natura spec. allo stato nativo, usato in lega col rame per monili e monete; SIMB. Au. óre bianche. s.m. oro bianco; lega d’oro e platino. óre rusce. s.m. oro rosso; contiene forti quantità di rame. óro vèrde. s.m. oro verde; contiene molto argento. orecanne. antiq. s.f. vasetto dove si conservavano essenze odorose. oreggià. v. risplendere come l’oro. orèste. s.m. Oreste A. Bucci nacque a Foggia nel 1879 ove morì nel 1967; educatore, giornalista, scrittore. Uno degli scrittori dialettali foggiani. Tra gli scritti pubblicati: Vecchia Foggia 1960, timbe bèll’e na vóte 1961, tutte passe fenèsce e se scorde 1964, piccolo dizionario dialettale 1965, tutto non è ancora finito 1965. orfanatrofije. s.m. orfanotrofio; istituto in cui vengono raccolti e allevati gli orfani. nel 1835 fu costruito a Foggia su progetto di Luigi Oberty l’orfanatrofio Maria Cristina di Savoia moglie del re Ferdinando II comprese anche il convento Gesù e Maria, e in quello stesso periodo fu rifatta l’antica chiesa di Santa Maria della Croce. Entrambi furono abbattuti nel 1936 per costruire il palazzo degli uffici statali. orfene. antiq. agg. anche s.m. orfano;detto di chi è privo di uno o di entrambi i genitori,

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detto spec. di fanciulli. A Foggia nel 1684 un certo Giuseppe Cavallo da Francavilla, lasciava i suoi beni per la fondazione di un ricovero per orfane abbandonate. Nel marzo del 1700 si ebbe il primo conservatorio con il titolo di “Sancta Mater Deiet omnium credentium”, successivamente intitolato a santa Teresa. orge. s.f. orgia; nel mondo greco-romano, festa in onore di Dionisio o Bacco, di Orfeo, di Cibele e di altre divinità misteriche. Festa sfrenata tra più persone in cui si dà libero sfogo a ogni istinto e desiderio spec. sessuale. orlogge. s.m. orologio; apparecchio misuratore del tempo capace di segnare le ore e le frazioni di ore. ormèsijine. s.m. ormesino; drappo di seta per vestiti da donna. orranze. s.f. onoranza; celebrazione o festeggiamento in onore di qualcuno. orrèvele. agg. s.m. onorevole; degno di onore, di stima. Appellativo spettante ai specialmente ai deputati. ortà. v. esortare; incitare con la persuasione. ortaggi. ortáme. s.m. orto; appezzamento di terreno, di solito cintato, dove si coltivano gli ortaggi. oscidanze. s.m. sbadiglio; atto respiratorio accessorio che consiste in una lenta inspirazione a bocca aperta seguita da una breve espirazione, cui si accompagnano caratteristici rumori e stiramenti delle braccia e del tronco. ossere. s.m. ossame; mucchio di ossa. ostia chiène e cangèlle. s.m. manicaretti; dolci del Gargano. ostia chiène. s.f. ostie ripiene di mandorle. ostije. s.f. ostia; vittima sacrificale. Nella terminologia cristiana, Gesù che si offre in sacrificio per redimere il genere umano Disco sottile di farina azzima che il sacerdote consacra nella messa e somministra ai fedeli nel sacramento dell'Eucaristia. Pasta di fior di farina in sfoglia sottile in cui si chiudono polveri medicinali per favorirne la deglutizione. ostijire. s.m. oste; gestore di un'osteria. ostuzze. locuz. mandare lontano il “bustiche” al gioco della lippa.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne osvalde. s.m. Osvaldo. ottà. v. desiderare; tendere, aspirare a ottenere o fare qlco. di cui si ha bisogno. ottavije. s.m. Ottavio. otte. avv. ora; in questo momento, adesso. ottománe. s.f. ottomana; divano alla turca con materasso o cuscini per spalliera, trasformabile in letto. óve ck’a cipolle. s.m. uova con la cipolla; si prende una padella e si fa soffriggere l’olio con la cipolla a fettine, si mettono i pomodori il sale e il prezzemolo. Appena la cipolla si ammorbidisce si mettono le uova intere con un pò di sale, si mette il coperchio e si fa condensare il tutto, poi si spegne e si mengia. óve ck’a recotte. s.m. uova cucinate con la ricotta, cipolla e pomodoro, si può fare anche in bianco. Si dice anche: “ cucenille”. óva fritte. s.m. uova fritte. óva toste. s.m. uova sode. óve ‘mprecatórije. s.m. uova cotte nella salsa di pommodori con molte cipolle. óve ‘ngróce. locuz. stato di nervosismo. óve de bufele. s.m. latticino squisito e leggerissimo confezionato con latte di bufala, ne faceva molto uso Mussolini durante il tempo in cui la malattia allo stomaco si acuì, ogni mattina mandava un milite da Roma a Foggia presso una nota azienda agricola. óve sbattúte. s.m. uova sbattute. óve. s.m. ovo o uovo; gamete femminile degli animali a riproduzione sessuata, ricco di sostanze nutritive, di forma sferica, ellissoidale o cilindrica e di dimensioni diverse a seconda delle varie specie animali. ozzijime. antiq. s.m. basilico; pianta erbacea delle Tubiflorali con foglie ovali molto aromatiche e fiori chiari raccolti in spighe, si dice anche: “cazzimpèrne”.

P, p pabule. s.m. passatempo; occupazione svolta al solo scopo di distrarsi. pabulètte. s.f. freddura; spiritosaggine, consistente spec. in giochi di parole o doppi sensi. pabulià. locuz. passare il tempo scherzando. pabulille. s.f. chiosa spiegazione di parola o passo di significato difficile aggiunta a un testo. pabulle. s.m. alimento, cibo, pascolo. pacce. agg. anche s.m. pazzo; detto di chi mostra alterazioni nelle proprie facoltà mentali. pacche de cúle. s.m. glutei; muscoli delle natiche. pacche. colpo dato a mano aperta, pacca, pacco. paccherijà. s.f. soffrire la fame. pacchetille. s.m. ragazzo basso e obeso. pacchiáne. s.f. persona con guance molto arrossate di fard e vestita con veste folcloristica. pacchianèlle. s.f. pacchianella; maschera foggiana femminile con in testa un fazzoletto nero, guance con molto rossetto, labbra arrossate, camiciola di raso bianco con polsi alla sciabbò gonna lunga nera alla zingara con due nastrini circolari alla fine di colore verde e rosso. pacchiarutte. s.m. ragazzo paffuto. pacciarèlle. s.f. burlona. pacciarille. s.m. burlone; chi fa spesso burle. Mattacchione. paccije. s.f. pazzia; alterazione mentale. Insania. paccijèje. v. pazzeggia; chi soffre di pazzia. pacciogne. agg. matto; che è privo della ragione. páce. s.f. pace; assenza di lotte e conflitti armati tra popoli e nazione.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne paciaccόne. s.m. pacioccone. pacijènze. s.f. pazienza; disposizione interiore e atteggiamento di chi sa tollerare a lungo e serenamente tutto ciò che risulta sgradevole, irritante o doloroso. pacióne. s.m. uomo pacifico. paciuccà. v. pomiciare; abbandonarsi a effusioni amorose spec. in pubblico. pademe. locuz. mio padre. padete. locuz. tuo padre. padiglijóne d’u litte. s.m. baldacchino; copertura mobile a forma di padiglione retta da aste, sotto la quale si porta in processione il SS. Sacramento. Ricco drappo sorretto da aste che sta a coronamento di altari, troni, seggi, letti signorili. Coronamento in marmo, pietra o bronzo usato per nicchie, edicole, tombe medievali. padrezzà. avv. somigliare al padre. Si può dire anche “patrezzà”. pagà. v. pagare; remunerare o retribuire qualcuno dandogli il denaro che gli spetta. pagáte. v. pagato. pagatóre. agg. anche s.m. pagatore; l’addetto alla paga degli operai. Ufficiale pagatore incaricato dei pagamenti presso la cassa dei corpi. pagatorije. s.m. pagamento; corresponsione, versamento della paga e generalmente della somma spettante a qlcu.: provvedere al pagamento di qlco. Somma che si paga. pagene. s.f. pagina; in libri quaderni e simile, facciata del foglio. paggèlle. s.f. pagella; cartello o foglio sul quale si segnano i voti riportati da un alunno nel corso dei vari quadrimestri o trimestri o agli esami (attualmente, nella scuola dell'obbligo, ‘scheda di valutazione’). paggemúte. s.m. servo muto. pághe. s.f. paga; salario o stipendio. Compenso. paghètte. s.f. paghetta; piccola somma di denaro corrisposta periodicamente dai genitori ai figli. Mancetta. pagghià ‘ndèrre. s.f. paglia a terra; era una giornata di lavoro dei pressatori dove riuscivano a confezionare dalle 650 alle 700 balle di paglia. pagghiáre. s.m. capanno; costruzione più piccola della capanna, di frasche o paglia,

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dove si cela il cacciatore o alloggia il contadino di guardia ai campi. pagghijarúle. s.m. persona che vende e trasporta la paglia. pagghije. s.f. paglia; stelo o insieme di steli di cereali e di leguminose dopo la trebbiatura che serve per lettiere, coperture, imballaggi, foraggio. pagghije de firre. s.f. paglia di ferro; paglietta. pagghije e fine. s.f. paglia e fieno, mescolanza di tagliatelle gialle e verdi cotte insieme e variamente condite. pagghijère. s.m. giaciglio; misero lettuccio o mucchio di stracci o paglia. pagghióne. agg. bugiardo; chi dice o racconta bugie. Mendace, mentitore, menzognero. pagghióneche. s.f. averla o verla; uccello predatore di media grandezza, con becco uncinato, gambe lunghe e unghie robuste, coda larga a ventaglio. Velia. “ pagghiólle”. paghije. s.f. bugia; asserzione coscientemente contraria alla verità. pagliacce. s.m. pagliaccio; buffone di circo. Persona poco seria, che si comporta in modo ridicolo o senza dignità. pagliacciόne. s.m. persona poco affidabile. pagliarde. s.m. uomo dissoluto, gagliardo. pagghière. s.f. giaciglio di paglia. pagliaricce. s.m. pagliericcio; saccone riempito di paglia o foglie secche, usato come materasso. pagliètte. s.m. avvocato; paglietta, capello di paglia per uomo, con tesa e cupola rigida, a Foggia era in uso durante la festa di san Giuseppe il 19 marzo. pagline. antiq. s.f. uva da tavola di colore nera con chicchi grandi. paglióne. s.m. pagliericcio. pagnotte de páne. s.f. grande ruota di pane da 6|8 kg. pagnotte. s.m. ficodindia o fico d'India; pianta grassa delle Centrospermali, con pagnuttèlle. s.f. dimin. di pagnotta; piccola pagnotta da kg. 1. pajèse. s.f. paese; grande estensione di territorio, generalmente abitato e coltivato. pajisáne. agg. paesano; proprio e caratteristico di un paese. Contadino.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne palafrenire. s.m. palafreniere, chi governa un palafreno. palage. s.m. palazzo; edificio imponente, un tempo residenza signorile, ora spesso sede di enti pubblici, musei e simile. palanghine. Palanchino, Barra d’acciaio con estremità a cuneo e a punta usata come leva. palanghine. s.m. palanchino; barra d'acciaio con estremità a cuneo e a punta, usato come leva per rimuovere materiali rocciosi e altro. palate. s.f. tipo di pane nero che si dava ai cani. paláte. s.m./f. botte bastonate; colpo dato con un bastone. Legnata, randellata. Pesce sogliola. palatèlle. s.f. frittella; impasto dolce o salato unito ad altri ingredienti e fritto in olio o grasso, frittelle di granturco: “ scagghiuzze”. palazze dogáne. antiq. s.m. palazzo della dogana, era in fase di costruzione per un seminario di Gesuiti quando l’antico palazzo della Dogana, sito tra l’attuale piazza Federico II, angolo via Arpi e via Mastrolillo, venne gravemente danneggiato dalle scosse sismiche del 1731. nel 1735 iniziarono i lavori per la costruzione del nuovo palazzo della Dogana. Pertanto si ritenne comprare questo edificio e con le opportune modifiche continuare i lavori ed adibirlo a nuova sede della dogana nel 1761. Dal 1808 fu sede dell’Intendenza di Capitanata, dal 1876 sede della Prefettura. Nel 1935 iniziarono i lavori per la costruzione del nuovo palazzo della Dogana, in Piazza XX settembre. palazze d’a janáre. antiq. s.m. palazzo della Pianura (Chianara o Janara) il palazzo del popolino (il palazzo della strega), una vecchia costruzione normanna che sorgeva non molto lontano da porta Arpana. Fu edificato nella prima metà del sec. XVII 1649/51 risulta di proprietà di Pietro Cessa di Manfredonia; danneggiato dal terremoto del 1731, era ubicato sotto il cavalcavia al lato destro andando verso Manfredonia dove stava la falegnameria Rosa Rosa. palazze d’i studije. s.m. palazzo degli studi costruito nel 1932 su progetto dell’architetto Marcello Piacentini sorge su un’area di oltre mq. 10.000 mq. Di cui 5.800 occupati

dall’edificio e la parte rimanente dei cortili. Si affaccia su corso Roma, via Bari, via Volta e piazzale Italia. palazze vèscovile. s.m. palazzo vescovile, fu concesso ai vescovi il 2 febbraio 1856. palazze. s.m. palazzo, nel 1850 a Foggia fu costruito un palazzo alto di due piani in una sola notte dal muratore Giovanni Raho e dal vinaio Tommaso Antonio Bucci con i suoi undici figli. La storia dice: che la calce fu impastata col vino per mancanza d’acqua. La causa fu un diverbio tra il signor Figliolia e Bucci, il Bucci voleva costruire il palazzo davanti alla casa del Figliolia, ma per cavilli giudiziari il Figliolia non voleva far costruire il palazzo, i vigili avevano l’osservanza di vigilare sui luoghi. Ma un avvocato trovò la soluzione al problema: costruire di notte non era proibito, ma il problema era l’acqua perché i pozzi erano del Figliolia, allora al muratore Raho li venne l’idea di impastare la calce col vino del Bucci e così fecero, Il nuovo palazzo costruito di notte col vino venne chiamato: “ ‘a cáse fatte ck’u vine”. palche. palcoscenico, palco di assi di legno dove agiscono gli attori. palchetto. ciascuna delle tavolette orizzontali disposte nell’altezza di uno scaffale. pále. s.f. attrezzo a mano per smuovere, ammucchiare, caricare terra e materiali, costituito da un ferro piatto e largo fissato ad un manico di legno; padella ospedaliera per defecare. pále de spudále. s.f. padella; recipiente piatto che serve agli infermi per evacuare. palesáte. v. palesare; manifestare, rendere noto. Mostrare, rivelare, svelare. palèstre. s.f. palestra; presso gli antichi greci e romani, luogo, spec. all'aperto, destinato agli esercizi ginnici. Ampio locale chiuso, opportunamente attrezzato per l'esecuzione di esercizi ginnici, di allenamenti sportivi e sim. palettáte. s.f. palettata; quantità di roba che sta in una paletta. Colpo di paletta. colpo dato con il: “palitte”. palètte. s.f. dimin. di pala; attrezzo a forma di piccola pala, usato per radunare o raccogliere o come giocattolo per bambini, e sim. 3 Disco con manico usato dal capostazione per dare il

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne segnale di partenza ai treni o dalla polizia per intimare l'alt. palètte da máre. s.f. paletta da mare. palètte da mennèzze. s.f. paletta per raccogliere l’immondizia. palètte di caravúne. s.f. piccola pala di metallo per prendere il carbone acceso dal braciere. palettine. s.f. cucchiaino da gelato. paliáte. s.f. picchiata; Botte. paliatóne. v. picchiare; percuotere, colpire o battere ripetutamente. Forte bastonatura. palicchije. s.m. stuzzicadenti; sottile stecco di legno, avorio o plastica per levare i frammenti di cibo rimasti fra i denti. palijà. v. picchiare, colpire violentemente e ripetutamente allo scopo di far male. palije. s.m. palio; albero della cuccagna, gioco a squadre si faceva durante la festa di Sant’Anna 25\26 luglio, si conficcava nel terreno un palo; “pasonne” alto 6\7 metri, all’estremità si fissava una ruota e si appendevano: salsicce, prosciutti, caciocavallo, galline, salame, cacciagione, ecc…il tutto era celato per non far scegliere il pezzo migliore, il palo veniva unto di olio vecchio e sapone per far scivolare i concorrenti, chi riusciva ad arrivare in cima al palo si portava a casa ciò che riusciva a staccare dalla ruota senza limite di pezzi, questo gioco durava ore perché era difficile arrivare in cima a causa del sapone e olio che si scivolava. paliotte. s.m. paliotto; paramento di stoffa usato per la processioni portato da quattro persone. palitte. s.f. dimin. di palo paletto; leva di ferro o altro materiale, spec. da infiggere nel terreno per vari usi. Spranga di ferro scorrevole entro staffette usata come chiavistello di porta o finestra. palitte de firre. s.m. palo di ferro appuntito usato dai muratori per forare il terreno. palitte pe ‘ndèrre. s.f. scopettone, mazza per lavare a terra. palitte de lègne. s.m. bastone grezzo in genere. palle de ‘ndèrre. s.f. bocce da gioco; palla di legno duro o di materiale sintetico usata in alcuni giocatori.

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palle de l’ucchije. s.f. cornee; parte trasparente della sclera nella sezione anteriore dell'occhio. palle de sotte. s.m. testicoli; ciascuna delle due ghiandole sessuali maschili che producono gli spermatozoi. palle. s.f. palla, frottola, fandonia, bugia. pallètte. s.f. tondeggiante. palline ‘ngápe. s.f. fissazione; operazione del fissare. Determinazione, Idea ossessiva, ostinata. palline da bigliarde. s.m. boccino. palline di bocce. s.f. la piglia più piccola al gioco delle bocce. palline. s.m. rapporto sessuale; coito. palliste. s.m. chi dice frottole. pallóne volande. s.m. mongolfiera; pallone aerostatico dotato di una larga apertura inferiore sotto la quale veniva acceso un fuoco che produceva all'interno aria calda per la sostentazione. Prende il nome dai fratelli Montgolfier che la inventarono nel 1782. pallóne. s.m. pallone; grossa palla gonfiata con aria per giocare al calcio. Persona boriosa. pallotte. s.f. pallottole; dimin. di palla; pallina di materiale solido. Proiettile lanciato con armi da fuoco. pallucce de vètre. s.f. pallina di vetro usata dai ragazzi per giocare al gioco della buca detto: “ ‘u cacce”. biglia. pallunáre. s.m. persona che vende i palloni. palluniste. s.m. chi dice le bugie. palme. s.f./m. palme; domenica delle Palme, nel cristianesimo, domenica prima di Pasqua, chiamata così per la tradizione di benedire palme e di portarne rami in processione, in ricordo dell'entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme. La tradizione risale almeno al IV secolo. C’è un detto che dice: “palma ‘mbosse grègna grosse”. Palmo della mano, antica misura di lunghezza equivale a m. 0,074, distanza che va dal pollice all’anulare. Famiglia di piante legnose monocotiledoni delle Spadiciflore con fusto a dimensione variabile, foglie a ciuffo sull'apice, fiori poco appariscenti in infiorescenze a spadice. palme d’a máne. s.m. palmo; spazio e distanza compresa tra l'estremità del pollice e del mignolo della mano aperta e distesa. Spanna. Palma della mano. Antica misura di

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne lunghezza corrispondente a un quarto del metro, cioè a cm 25. palmetèlle. s.f. nome di donna, dimin. di Palma. palmine. s.f. nome di donna, dimin. di Palma. pále. s.m. palo; lungo legno tondeggiante appuntito a un'estremità, che si conficca nel suolo per recingere, sostenere e sim. Chi sta di guardia mentre i compagni compiono un furto. pále d’a cavece. s.m. badile; strumento con manico di legno e lama di ferro ampia, un po' concava, usato per rimuovere sabbia o terra. pále d’a porte. s.m. palo; nel gioco del calcio, ciascuno dei due montanti che, con la traversa, costituiscono la porta. palomme. s.f. donna di poco senno. palomme de firre. s.f. farfalla elicoidale di stagno con alette lanciata in aria a mano da un filo di ferro a spirale per uccidere le rondini, chiamato: “ ruscelille” palpetezióne. s.f. palpitazione; aumento della frequenza dei battiti cardiaci con spiacevole sensazione di contrazione. Viva commozione o emozione. palpètte. s.f. palpebra; piega cutaneo mucosa che protegge il bulbo oculare. palummáre d’emfurmazióne. s.m. era un personaggio che veniva chiamato: “ ‘u palummáre” era colui che dall’esterno del carcere informava con parole cantate gli eventi dei famigliari al carcerato. palummáre. s.f. colombaia; torretta per i colombi. palumme. s.m. colombo; uccello la cui specie più comune presenta piumaggio grigioazzurro, iridescenze sul collo, due fasce nere sulle ali e una macchia bianca sulla parte posteriore del dorso. Piccione. palumme pèsce. s.m. palombo; squalo di piccole dimensioni, mediterraneo, snello, con pelle liscia e carni commestibili. palumme sèlvagge. s.f. palombo, colombella; uccello selvatico con collo verde lucente. palummèlle. s.f. vertigini: Farfallina. Muffa. palummille. s.m. colombino si cucinava alle partorienti per far scendere il latte per il bambino.

palumbáre. s.m. palombaro; chi esegue lavori sott'acqua munito di scafandro e di particolari attrezzature. palunije. s.f. muffa; formazione fungina, di colore biancastro o verdognolo e di odore particolare che si sviluppa sulle sostanze organiche e alimentari. pampuglià. s.m. truciolo: sottile e lunga falda simile a nastro che la pialla asporta dal legno a ogni colpo. Striscia sottile e arricciata di materiali diversi: trucioli di plastica, di sapone. panarazze. s.m. grosso paniere che si metteva legato alla sella del cavallo o del mulo. panáre. s.m. panaro; cesto di vimini. panarèlle. s.f. pube; di una bambina. panarille. s.m. panierino; cesto di vimini, a fondo generalmente circolare, con un solo manico in cui si può infilare il braccio. panarizze. s.m. patereccio o panereccio; processo infiammatorio acuto circoscritto delle dita, spec. della regione circostante alle unghie. Giradito. pandaloncine. s.m. calzoncini; calzoni corto. pandáne. s.f. pozzanghera; pozza fangosa d'acqua, specialmente piovana. La tradizione a Foggia vuole chi in un pantano fu trovato il sacro tavolo della Madonna dei Sette Veli. pandanille. s.f. piccola pozzanghera; fangosa d'acqua, specialmente piovana. pandasme. s.f. persona intontita, incantata. pandumije. s.f. lunga attesa. páne americáne. s.f. pane americano pane che viene confezionate in cassetta di metallo. Pane in cassetta. páne a uffe. s.m. mangiare il pane a ufo, a tradimento, vivere facendosi mantenere. páne e vozze. s.f. pane e cetrioli; si prende il pane, cetriolo e sale, ad ogni morso di cetriolo si mette sopra un pizzico di sale e si mangia con il pane. páne janche. s.m. pane bianco, di farina di frumento. páne cutte. s.f. pancotto; pane, patate, verdure di campagna lessate e condite con aglio, sale, alloro, olio e peperoncino. pandolce. s.m. pandolce, sorta di panettone, tradizionale a Genova per le feste natalizie.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne pandóre. s.m. pandoro; dolce tipico di Verona, a pasta soffice di color giallo dorato. páne de cáse. s.m. pane fatto in casa. páne de l’angele. s.m. Il pane degli angeli, l'Eucarestia e ogni nutrimento dell'anima. páne de spagne. s.m. pan di Spagna, dolce a base di farina, fecola di patate, uova, zucchero e burro. páne nère. s.m. pane nero, integrale, con farina contenente anche la crusca. páne sande. s.m. pane santo, speziale, ciambella condita con miele, spezie e frutta candita, tipica di Bologna. páne sedeticce. s.m. pane duro. páne tuste. s.m. pane duro, raffermo. páne. s.m. pane; alimento che si ottiene cuocendo al forno un impasto di farina, solitamente di frumento, e acqua, condito con sale e fatto lievitare. Terra lasciata intorno alle radici di piante da trapiantare. panèlle. s.f. pagnotta; pane di forma rotonda piccola. panèttatrice. s.f. panettatrice; macchina che confeziona il burro in pani, nei burrifici. panètte. s.m. pagnotta piccola, ruota di pane, da kg. 2 o 4. panettère. s.f. panettiera, venditrice di pane. Fornaia. panèttèrije. s.f. panetteria; luogo dove si fa o si vende il pane. panettire. s.m. panettiere; chi fa o vende il pane, fornaio. panèttóne. s.m. panettone; tipico dolce milanese a forma di cupola, tradizionalmente consumato nelle feste natalizie, ottenuto facendo cuocere al forno un impasto di farina, uova, burro, zucchero, uva sultanina e dadetti di cedro candito. panije. s.f. pania, colla prodotta dalle bacche del vischio e usata per catturare piccoli uccelli. panine. s.m. panino; piccolo pane, spec. rotondo: panino imbottito, ripieno. panne creme. s.m. crema di panna. panne d’i ciamarúche. s.m. pellicola che si forma sul foro delle lumache. panne d’u latte. s.m. pellicola che si forma sulla superficie del latte dopo raffreddato panne de ‘ngápe. scialle portato sul capo delle donne per tenerlo al caldo.

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panne de bianchèrije. s.m. biancheria intima. panne de chettóne. panno di cotone. panne de l’óve. s.m. membrana: il panno dell'uovo. panne de l’ucchije. s.m. macchia che vela la pupilla, diversa dalla cataratta. panne de láne. panno di lana. panne funebre. s.m. panno funebre, mortuario, drappo steso sulla bara. panne p’a polvere. s.m. canovaccio per togliere la polvere. panne. s.m. panno; tessuto, stoffa. Tessuto di lana cardata, pesante, peloso, per cappotti, abiti pesanti, tappeti da biliardo e sim. Pezza di lana grossa. pannulline d’u cóse. s.m. pannolini mestruali. pannulline p’a fèmmene. s.m. assorbente; tampone di ovatta o cellulosa in fiocco per l’igiene intima femminile durante il periodo mestruale. pannulline s.m. pannolino. dimin. di panno; piccolo pezzo di lino, cotone o altro materiale assorbente, usato spec. per l'igiene dei neonati. pantáne. s.m. pantano; terreno con acqua bassa e stagnante. Intrigo, impiccio: un pantano di guai. Pozzanghera. pantasme. s.f. persona incantata. pantofele. s.f. pantofola; calzatura da casa, di morbida pelle, di velluto, di panno, con suola pieghevole. pantumije. s.f. pantomima, lunga attesa. panze. s.f. pancia; ventre: addome. panzèrotte. s.m. calzone; disco di pasta da pizza, ripiegato e variamente farcito, cotto in forno o fritto. panzire. s.f. panciera; maglia tubolare in lana o tessuto elastico, per proteggere l’addome dal freddo o per contenere la parete addominale. Ventriera. paolètte. s.f. dimin. di Paola. paóne. s.m. pavone; uccello originario dell'India e di Ceylon, noto per la bellissima coda del maschio. Persona fatua e vanagloriosa. papà. s.m. babbo, padre detto anche: “tatà”. papagne. s.f./m. sonnolenza; decotto di papaveri per addormentare i bambini. papagnóne. s.m. pugno; mano serrata con le

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne dita strette forte insieme per tenere qlco. o per colpire. Persona col naso grande. papále. s.f. ciò che apparteneva al papa. papaline. s.f. papalina; piccolo copricapo ornato spesso da una nappa, un tempo usata da uomini anziani in casa. papanonne. s.m. nonno detto anche: “tatóne”. paparále. s.m. falco sacro; uccello predatore diurno con robusto becco ricurvo e possenti artigli. paparièlle. s.f. ubriacatura; l’ubriacarsi, sbornia. paparille. agg. impertinente; di persona poco riguardosa, sfacciata. Insolente, sfacciato. paparóne. s.m. bisnonno; padre del padre o della madre nei confronti dei figli di questi, i nonni, il nonno e la nonna. paparúle. s.m. denaro; o danaro; Insieme di monete metalliche o cartacee. unità monetaria d'argento romana. Moneta d'argento medievale. Si dice anche “rusce”. paparúne. s.m. nonni. paparusse. s.m. nonno; padre del padre o della madre nei confronti dei figli di questi. I nonni, il nonno e la nonna. paparuzzu. s.f. pane dei contadini. pápe. s.m. papa; capo e sommo sacerdote della Chiesa cattolica, vicario di Gesù Cristo in terra e successore di Pietro. Pontefice. papera grèche. s.f. papera selvatica. papera sparáte. s.m./f. persona che cammina a stento. papera stodeche. s.f. anitra stordita, riferito ad una donna non tanto sveglia. papere pajisáne. s.f. oca granaiola. papere ploè ploè. s.f. oca lombardella. papere. s.f. papera; femmina del papero. Donna stupida. Oca. Errore involontario nel dire una parola, una frase o nel recitare una battuta. Errore grossolano. paperiarse. v. crogiolare; bearsi, compiacersi di una situazione particolarmente piacevole. Deliziarsi, dilettarsi. paperijà. s.f. che si vuol mettere in mostra. paperuncine. s.f. cartucciera; cintura con piccole tasche cilindriche per portarvi cartucce da caccia. papille. s.m. botte, “ l’hagghije fatte nu papille”.

papire. s.m. papiro; pianta erbacea perenne delle Liliflore con rizoma strisciante e alti fusti portanti infiorescenze in spighe, dai quali gli antichi egiziani ottenevano fogli per scrivere. Foglio per scrivere ottenuto dalla lavorazione della pianta omonima. papocchije. s.f. fesseria; discorso, comportamento, da fesso. Cosa di nessun conto. paposce. s.f. paposcia; pane soffice, a forma di panino lungo ripieno di mozzarella e pomodoro, prosciutto ed altro. Proboscide dell’elefante. pappagalle. s.m. pappagallo; uccello arrampicatore, con la parte superiore del becco ricurva e l'inferiore corta, lingua carnosa e piumaggio dai colori vivaci. Persona che ripete o copia meccanicamente parole e gesti altrui. Chi per strada rivolge complimenti alle donne, molestandole. pappagalle de spudále. s.m. recipiente di forma particolare in cui un malato può urinare rimanendo a letto. pappamerènne. locuz. cibo frantumato gioco di bambini, si mangiava assieme tutto ciò che si portava. pappá. antiq. s.m. mangiare; dal soprannome di origine Medievale composto da pappa, deverbale di pappare (mangiare). pappáte. v. mangiato. pappe e náse. s.m. persona col naso molto vicino alla bocca. pappele. s.m. insetto che si forma nelle fave. pappele. s.m. tonchio; insetto dei coleotteri che vive a spesa dei legumi, a Foggia si dice: “damme timbe decije a pappele ‘mbacce a fáfe chè t’agghià spertusà” pappenasèlle. locuz. fare qualcosa facilmente. papocchije. s.f. fesseria; Discorso, comportamento, da fesso. Cosa di nessun conto. papucchiáte. s.f. stupidaggine; caratteristica di stupido. Atto, discorso stupido. Inezia. pappulle. s.f. bocca sdentata. papù. s.m. babaccio. papuase. località papuasa; persona ignorante. papunne. s.m. fantasma; immagine creata dalla fantasia che non ha alcuna corrispondenza precisa alla realtà dei fatti.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne Immagine di persona defunta rievocata dalla fantasia allucinata e considerata come reale. papurchije. s.m. uomo che si lascia raggirare facilmente. papusce. s.f. pantofola; calzatura da casa, di morbida pelle, di velluto, di panno, con suola pieghevole. papόne. s.m. babaccio, fantasma. parabbisse. locuz. fini mondi. paracúle. s.m. paracelo; chi cerca di ingraziarsi qualcuno o di ottenere favori con una subdola. paralese. s.f. paresi; riduzione della mobilità muscolare. paralitte. s.m. cordiggio. paraninfe. s.m. paraninfo; presso gli antichi Greci, colui che accompagnava la sposa a casa del marito: paraninfo delle nozze. Mezzano di matrimoni. paralúme. s.m. paralume; schermo di stoffa, vetro, carta colorata e sim. per attenuare la luce di una lampada. paranche. s.m. paranco; sistema meccanico composto di carrucole fisse e mobili collegate da funi o catene, in modo da poter sollevare grossi pesi con piccolo sforzo. paranze. s.f. gruppo di cinque mietitori e zappatori messi in paranza, mettersi in bella mostra. paranzúse. s.m. persona vanitosa. parapatte e páce. s.f. restituire; saldare un conto. parapatte. s.f. alla pari. parapiglije. s.m. tafferuglio; baruffa di molte persone che provocano rumore e scompiglio. Mischia, parapiglia. parasacche. s.m. spauracchio; spaventapasseri. Persona o cosa che incute paura. paráte. s.f. parata; difesa, protezione rispetto a colpi, offese e sim. Nel calcio, intervento del portiere per impedire che la palla entri nella propria porta. Nella scherma e nel pugilato, movimento per difendersi dai colpi dell'avversario. paratóje. s.f. cataratta o cataratta; perdita di trasparenza del cristallino. Serie di piccole cascate che si succedono lungo il corso di un

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fiume. Chiusura a saracinesca in canali e serbatoi, per regolare il decorso delle acque. paratóre d’a chijise. s.m. apparatore di chiesa. paratóre. s.m. persona che stivava le balle di paglia? paratúre. s.m. intestino d’agnello; tratto del canale alimentare che fa seguito allo paravinte. s.m. paravento; mobile costituito da due o più pannelli collegati da cerniere, usato come divisorio di ambienti o protezione dalla vista altrui. Far da paravento a qlcu., coprirne o dissimularne le malefatte. paravise. s.m. paradiso; nella teologia cattolica, condizione di eterna beatitudine dei giusti che, dopo la morte, godono la visione di Dio. Luogo in cui si gode di tale beatitudine. Paradiso terrestre, giardino nel quale, secondo il Genesi, Dio pose Adamo ed Eva prima del peccato originale. parchègge. s.m. parcheggio; piazzale o parte di via urbana o sotterraneo, in cui si possono lasciare in sosta le automobili, entro spazi delimitati da strisce. Posteggio. páre a vedè. locuz. non riuscire a vedere. páre e spáre. s.f. indecisione; mancanza di decisione. Incertezza, perplessità, páre. s.m. paio. o paro; coppia di cose, persone o animali: un paio d'amici, di buoi, di bicchieri. Un altro paio di maniche, un'altra cosa, tutt'altra cosa. Sembrare. parègge. s.m. pareggio; nel bilancio, eguaglianza delle entrate con le uscite. Risultato di parità conseguito da due atleti o squadre al termine di una gara. pari pari. mdd. senza rimetterci, ne dato ne avuto. paricchije. agg. parecchio; che è in quantità, misura o numero più che sufficiente. pariglije. s.f. coppia; coppia o paio di oggetti uguali. Coppia di carte da gioco uguali o combinazione di due dadi che, lanciati, danno lo stesso numero. Coppia di cavalli da tiro uguali. parinde. s.m. arrossamento alle gambe dovute dal calore della brace. Famigliari. parlà. v. parlare; articolare dei suoni o emettere suoni articolati.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne parlantine. s.f. parlantina; grande facilità e scioltezza nel parlare. parláte. agg. parlato; che appartiene al parlare corrente quotidiano. parlèteche. agg. paralitico, che è colpito da paralisi. parmigiáne de cucuzzille. s.f. parmigiana di zucchine; primo piatto foggiano: si prendono le zucchine si lavano per bene, si asciugano si toglie il picciolo e si tagliano a fette lunghe e sottili, si salano e sì s’infarinano. Si prende una padella si mette l’olio di semi per friggere e si fa bollire, le melanzane prima di friggerle si passano nell’uovo sbattuto, quando sono dorate da un lato e dall’altro si tolgono dalla padella. A parte si prende una pentola, si soffrigge l’olio con un po’ di cipolla, si mette la salsa passata, si condisce con sale e pepe e si fa cuocere il sugo a fiamma lenta, quando è cotto si prende una teglia si versa un mestolo di sugo, si fa una fila di zucchine e si condiscono con il formaggio, la mozzarella a pezzettini e il sugo, si ripete il tutto sino a quando terminano le zucchine. Si prende la teglia e si mette nel forno a centottanta gradi, il tempo che si fa dorata la superficie e si scioglie la mozzarella. parmigiáne de mulagnáne fuggeáne. s.f. parmigiana foggiana: si prendono le melanzane si lavano per bene, si asciugano si toglie il picciolo e si tagliano a fette lunghe e sottili, si salano e sì s’infarinano. Si prende una padella si mette l’olio di semi per friggere e si fa bollire, le melanzane prima di friggerle si passano nell’uovo sbattuto, quando sono dorate da un lato e dall’altro si tolgono dalla padella. A parte si prende una pentola, si soffrigge l’olio con un po’ di cipolla, si mette la salsa passata, si condisce con sale e pepe e si fa cuocere il sugo a fiamma lenta, quando è cotto si prende una teglia si versa un mestolo di sugo, si fa una fila di melanzane e si condiscono con il formaggio, la mozzarella a pezzettini e il sugo, si ripete il tutto sino a quando terminano le melanzane. Si prende la teglia e si mette nel forno a centottanta gradi, il tempo che si fa dorata la superficie e si scioglie la mozzarella. parmigiáne. agg. anche s.m. parmigiano; di Parma. Formaggio stagionato a pasta

granulosa, prodotto nelle zone di Parma e di Reggio Emilia. Alla parmigiana, detto spec. di preparazioni gastronomiche basate su verdure affettate, infarinate e fritte, che poi vengono disposte a strati e condite con pomodoro, parmigiano grattugiato e talvolta mozzarella. parocchele. s.m. manganello fatto con il fazzoletto, a volte si faceva un nodo con dentro una pietra. paróle. s.f. parola; insieme organico di suoni o di segni grafici dotato di un significato autonomo o di una funzione grammaticale. Patto. parrocchije. s.f. parrocchia; nel diritto canonico, ciascuna delle porzioni di territorio di una diocesi, con assegnazione di un determinato popolo di fedeli e di un ecclesiastico che provvede alla cura delle anime. Chiesa nella quale ha sede il parroco e sono tenuti i registri parrocchiali. Ufficio in cui il parroco svolge la sua attività. parrucche. s.f. parrucca; acconciatura di capelli posticci, per moda, per travestimento, per nascondere la calvizie e sim. parruzze. s.f. tipo di pane per contadini delle masserie. parte. s.m. parto; espulsione del prodotto del concepimento dall'organismo materno al termine della gravidanza. Creatura partorita. . Partire. parturì. v. partorire; espellere il feto al termine della gravidanza. Figliare: la cavalla ha partorito un puledro. parturinde. v. anche agg. partoriente; donna che sta partorendo o che deve partorire. particúle. s.f. ostia; Disco sottile di farina azzima che il sacerdote consacra nella messa e somministra ai fedeli nel sacramento dell'Eucaristia. Pasta di fior di farina in sfoglia sottile in cui si chiudono polveri medicinali per favorirne la deglutizione. Vittima sacrificale. Nella terminologia cristiana, Gesù che si offre in sacrificio per redimere il genere umano. particella. parucchele. s.m. manganello di legno con nodi di legno; uomo basso e deforme. parúte. v. parso verbo parere. parzonále. s.m. colono; coltivatore del fondo che ha concluso con un concedente un contratto di colonia. Contadino.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne pasce. v. pascolare; guidare alla pastura gli erbivori domestici: pascolare i buoi. pascene. v. pascolano. pascere. v. nutrire; somministrare gli alimenti necessari per tenere in vita e fare crescere. Prendere alimento, cibarsi: nutrirsi di carne. pasciúte. s.m. persona ben conservata vita trascorsa nel benessere. pasckarille. s.m. gelato, venditore ambulante di gelati. pasckóne. s.m. terreno bagnato che si forma lo zoccolo sotto la scarpa. Impasto fatto male con prodotto non buono. pascóre. s.f. primavera; stagione dell'anno che dura dal 21 marzo al 22 giugno. pasquále. s.m. Pasquale. pasqualine. s.m. dimin. di Pasquale. pasqualicchije. s.m. dimin. di Pasquale. pasqualúcce. s.m. dimin. di Pasquale. pasque. s.f. pasqua; nell'ebraismo, festa che commemora la liberazione dalla schiavitù d'Egitto. Nel cristianesimo, solennità della resurrezione di Cristo. Pasqua, festa liturgica cattolica che cade nella domenica seguente al primo plenilunio dopo il 21 marzo: pasqua di Resurrezione. Pasqua alta, bassa, che è in ritardo o in anticipo rispetto al tempo in cui ricorre normalmente. pasqua avete. s.f. pasqua alta; in anticipo rispetto al tempo in cui ricorre normalmente. pasqua vasce. s.f. pasqua vasce; in ritardo rispetto al tempo in cui ricorre normalmente. pasquètte. s.f. pasquetta; il lunedì dopo Pasqua. A foggia i foggiani in questo giorno per tradizione usano fare la scampagnata. pasele. s.f. uvetta dimin. di uva; uva passa assai dolce, con acini senza semi. pasme. s.m. spasimo; dolore acuto, lancinante: gli spasimi della fame. Sofferenza dell'animo. passà. v. passare; percorrere il tratto o lo spazio che separa due luoghi, andando dall'uno all'altro. Transitare, spec. senza fermarsi. passamáne. s.m. passamano; passaggio di cose per le mani di più persone disposte come a catena. passananze. v. sopravanzare; avanzare passare avanti, restare d’avanzo, superare.

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passapáne. s.m. stomaco; organo a forma di sacco dell'apparato digerente contenuto nella parte alta dell'addome, subito dopo l'esofago, con importanti funzioni digestive. passapurte. s.m. passaporto; documento personale che conferisce al cittadino la facoltà di uscire dal territorio nazionale per entrare in altri Stati. passarille. s.m. uccello; ciascuno degli animali appartenenti alla classe degli uccelli. passáte. v. passato; detto di tempo anteriore rispetto all’attuale. passatèlle. s.f. gioco a carte qualsiasi con bevute di birra o vino o altro, chi vince comanda il gioco che consiste nel comandare a chi si vuol far bere e a chi no, e chi perde paga la consumazione. passatimbe. s.m. passatempo; occupazione svolta al solo scopo di distrarsi, tanto per fare qualcosa. Diversivo, hobby. Diversivo. passatúre. s.m. passaggio che si fa nelle siepi. passe ‘a farine. mdd. setacciare la farina. passe ‘a morte pe ‘ngulle. mdd. lieve senso di freddo attraverso la spina dorsale. passe a pide. v. guadare; volgere lo sguardo per vedere. passe búne. v. guarire, risanare, riportare in salute, guarito. passe passe. s.m. passo passo. passe. s.m. passo; ognuno dei movimenti che l’uomo o gli animali compiono, con arti inferiori, per camminare. Passi. passeggire. agg. passeggero; che passa, che è di passaggio. Che dura poco, che passa presto. Caduco, momentaneo, temporaneo, transitorio. Chi viaggia, spec. su nave o aereo. Viandante, passante. passètte. corridoio disimpegno della casa. passióne. s.f. passione; sofferenza fisica. passióne de Gese Criste. s.f. passione di Gesù Cristo, patimenti e morte di Gesù Passione secondo San Giovanni, San Luca, narrazione della passione nei singoli vangeli Settimana di passione, quella che precede la settimana santa. passone. s.m. grosso palo. passonne. s.f. donna lenta. passunáte. palizzata, passonata. pasta frolle. s.f. o pasta frolla; impasto per dolci e torte a base di fior di farina, burro,

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne zucchero e tuorli d'uovo. Essere fatto di pastafrolla essere fiacco, debole, anche di carattere. pastáje. s.m. pastaio; chi fabbrica o vende pasta alimentare. pastajóle. s.f. piccola artigiana addetta alla confezione e vendita di pasta fresca: “vrighe o vregóne”. pastarèlle. s.f. pastarelle fatte in casa con farina uova e zucchero. pastasciutte. s.f. pastasciutta o pasta asciutta; pasta alimentare di varie fogge, cotta in acqua bollente e variamente condita, tipica della cucina italiana. paste dolce. s.f. pasta dolce; paste dolci. paste e fasúle. s.m./f. pasta e fagioli. paste. s.f. pasta, insieme di farina e acqua. pasteccine. S.m. pasticcino; piccola pasta dolce. pasteccire. s.m. pasticciere o pasticcere; chi fa o vende dolciumi. pastèlle. s.f. pastella; impasto semiliquido di farina e uova per fare le fritture di qualsiasi genere. pastenáche. s.f. pastinaca; pianta erbacea delle Umbellali, spontanea nelle zone umide, con ombrelle composte di fiori gialli e radice carnosa commestibile. pastenachèlle. s.f. ragazza delicata. pastenachille. s.f. ragazzo delicato. pasticcèrije. s.f. pasticceria; arte della preparazione dei dolciumi. Laboratorio o negozio di dolciumi. Quantità assortita di paste dolci. pastina s.f. dimin. di pasta; pasta per brodo, di formato minuto. Pasticcino. pastóracorte. s.f. gambe corte: “ ‘u uaglióne tène ‘a pastora corte vène vasciulille”. pastóravacche. s.m. serpente cervone che succhia il latte dalle mucche. pastóre. s.m. pastore, chi custodisce e pastura le greggi. pastráne. s.m. pastrano; cappotto maschile pesante, usato specialmente da militari. pasturèlle. s.f. pastorella. pasturille. s.m. pastore giovane. patacche. s.m. orologio tascabile. pataccóne. s.m. grosso orologio tascabile.

pataffije. s.m. monumento eretto a Filippo IV d’Aragona re di Spagna e signore del regno di Napoli, crollato nel 1651, per vetusta, fu ricostruito nel 1697 come porta l’epigrafe posta sulla facciata prospiciente il monumento scritta in latino. Filippo IV si eleva dal piano stradale con una struttura a forma di prisma, sormontato a sua volta da una piccola piramide dove e posta una piccola statua del re. Il monumento è decorato con stemmi ed armi. Fu costruito nel periodo della transumanza per segnare il punto d’incontro dei tratturi per l’Aquila e per Siponto quando le pecore dall’Abruzzo venivano a pascolare in Capitanata. Si trova a Foggia all’inizio di via A. Manzoni. Fu costruito dai pastori foggiani per ringraziare colui che aveva tolto le tasse sulle pecore che entravano a Foggia durante la transumanza. patáne sott’acènere. s.f. patate sotto la cenere; durante i periodi invernali degli anni 50 e 60 si accendeva il carbone nel braciere per riscaldarsi, nell’occasione le nonne o le mamme prendevano delle patate e le mettevano sotto la cenere del fuoco consumato, una volta cotte le mangiavano con un poco di sale sopra, a volte era la cena. patáne. s.f. patata; pianta erbacea delle Tubiflorali con fiori in corimbi, bacche polpose con molti semi e tuberi commestibili. C’è un detto chè viene detto dai forestieri e cioè che i foggiani sono: “ ‘i fuggiáne sò magna patáne accide peducchije e sόna cambáne”. páte. v. patire, subire qualcosa di doloroso, molesto e simile. pátefatte. s.m. manifesto; foglio stampato e affisso in luogo pubblico al fine di far conoscere alla collettività un fatto, un'intenzione, un programma. pateminde. s.f. sofferenza; patimento fisico o morale. patendáte. agg. patentato; munito di patente, autorizzato a esercitare un'attività o professione. patete. s.m. tuo padre. patte. s.f. patta; pareggio nel gioco: far patta. Far pari, pareggiare una situazione.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne patià. v. persona che sta digerendo, si dice anche: “patejà”. “Geruzze mo a fenúte de patià ‘u magnà”. patià ‘i ciamarucchèlle. v. spurgare le lumache; liberare, pulirle dalle feci le lumache prima di cuocerle, il giorno prima di cucinarle si mettono dentro un colapasta si coprono e si lasciano per tutta la notte, c’è chi usa mettere della farina. “ èfèsse e cume hanne patiáte ‘i ciamaruchèlle”. patirà. v. digerire; trasformare i cibi ingeriti in elementi assimilabili. patisce. v. patire; Subire qlco. di doloroso, molesto e simile. Soffrire. Sopportare, tollerare. patite. part. pass. di patire; anche agg. patito; sofferente, deperito: organismo patito. Faccia patita, smunta. Innamorato. Chi prova un'attrazione quasi fanatica verso persone, cose o forme di attività. patrè Pije. s.m. san Pio da Pietrelcina. patreiotte. s.m. passero maschio; uccello dal piumaggio grigio misto di bruno e nero, becco corto conico, che si nutre di insetti e di cereali. patrènostre. s.m. padrenostro; preghiera Orazione fondamentale dei cristiani, insegnata da Gesù Cristo stesso. patrètèrne. s.m. padreterno; Dio. Persona molto potente. patrije. s.m. patrigno; il nuovo marito della madre rispetto a chi è orfano di padre. patriote. s.m. passero; uccello dal piumaggio grigio misto di bruno e nero, becco corto conico, che si nutre di insetti e di cereali. Padre. patrizzà. avv. somigliare al padre. patróne. s.f. padrona; chi è proprietario di qualcosa. patrúne. s.m. padrone; chi è proprietario di qualcosa. pattijà. v. patteggiare; trattare per giungere a un accordo. Scendere a patti, a compromessi e simile. paturne. s.m. persona che sta sempre di malumore. paturnije. s.f. paturnia; malumore, stizza. pauline. s.f. dimin. di Paola.

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paunazze. s.m. colore bluastro. paúre. s.f. paura; intenso turbamento misto a preoccupazione e inquietudine per qlco. di reale o di immaginario che è, o sembra, atto a produrre gravi danni o a costituire un pericolo. Fare, mettere paura a qlcu., spaventarlo. Spavento; pavelúcce. s.m. vezz. di Paolo. pavemènde. s.m. pavimento; copertura del suolo di un locale con materiali vari come mattonelle, marmo, tasselli di legno e sim. pavemendiste. s.m. operaio che applica il pavimento. paverúse. agg. pauroso; che incute paura. Spaventoso. Che ha sempre paura. Pavido. paviglijóne. s.f. cucina di campagna. pavuncèlle. s.f. pavoncella; uccello con corpo slanciato, ali lunghe, becco sottile e diritto, e un ciuffo di penne nella parte posteriore del capo, che vive presso le paludi e si nutre di piccoli animali acquatici. pavúre. s.f. paura; intenso turbamento misto a preoccupazione e inquietudine per qlco. di reale o di immaginario che è, o sembra, atto a produrre gravi danni o a costituire un pericolo. pazziaglióne. agg. anche s.m. pazzerellone detto di chi è allegro, spensierato e scherza volentieri. Mattacchione. pazziarèlle. agg. giocondo; lieto, gioioso: una gioconda compagnia. Che mostra gioia, allegro, contento. pazziarille. s.m. giocattolo. A Napoli, banditore di vino, pasta e sim. che va per le strade seguito da suonatori di grancassa, vestito con abiti variopinti. pazzièlla. s.f. lo scherzare dei ragazzi. pazzijà. v. giocare; applicarsi ad attività piacevoli per divertimento, per trarne guadagni, per sviluppare determinate qualità. pazzije. s.f. pazzia; alterazione mentale. Insania. pazzuotèche. agg. stravagante; che va al di fuori dei limiti. pe. cons. lettera P. peccáte. s.m. peccato; comportamento umano che costituisce violazione della legge etica e divina. peccatóre. s.m. peccatore, chi pecca o ha peccato.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne pècce. s.f. pancia grande. pecceninne. s.m. piccolino. peccenonne. s.f. piccolina. peccenunne. s.m./f. piccoli. peccerille. s.m. bambino. pecchè. avv. perché; per quale ragione. pècchere. s.m. grosso bicchiere. pecchijetille. s.m. mattone per divisorio a tre fori. Bambino che piange sempre. pecchijúse. s.m. picchioso, ragazzo che piange sempre. peccióne. s.f. vulva; insieme degli organi genitali esterni femminili. Colombo. pecciunáje. s.f. piccionaia; luogo o piccola torre ove si tengono i piccioni. Sottotetto, soffitta. Loggione del teatro e i suoi frequentatori, loggione del teatro per ragazzi. pechèsce. s.m. frac; abito maschile da cerimonia, nero, con giacca corta davanti e prolungata dietro in due falde lunghe e sottili. Marsina. pechescine. s.m. zerbinotto; giovane galante e di un'eleganza ostentata. Damerino. pechescióne. s.f. palandrana; lunga veste da camera per uomo ampia e lunga. Veste lunga e larga. pecóne. s.m. piccone; attrezzo a mano con ferro a due punte e lungo manico, per cavar minerali, rompere il suolo duro, abbattere muri, e simile. pecozze. s.f. piccozza; attrezzo a forma di piccone usato dai Vigili del Fuoco e in alpinismo spec. nelle ascensioni su ghiaccio. pecunáte. s.f. picconata; colpo di piccone. pecundrije. s.f. malinconia o melanconia; secondo l'antica medicina, umor nero secreto dalla bile. Dolce e delicata tristezza. pecunije. s.m. soldo soldi; denari, quattrini: essere pieno di soldi. Ventesima parte della lira sino all'inizio della seconda guerra mondiale. pècure. s.f. pecora; mammifero ruminante degli Ungulati diffuso con molte razze in tutto il mondo e allevato spec. per la lana, la carne, la pelle, il latte. pecurèlle. s.f. pecorella; dimin. di pecora. Piccola pecora. Nuvoletta bianca, che nella forma ricorda una pecorella: cielo a pecorelle. pecurine. agg. anche s.m. pecorino; di pecora. Formaggio pecorino salato, di latte intero di

pecora. Formaggio pecorino. formaggio pecorina. pecuróne. s.m. persona incapace di far del male. pecurucce. s.m. agnello; il nato della pecora al di sotto di un anno di età. Carne di agnello lattante macellato. Pelle conciata di questo animale, usata per guarnizioni e pellicce. L'Agnello di Dio, Gesù Cristo, di cui l'agnello è simbolo. Persona d'animo mite e tenero. pecuzze. agg. s.m. montanaro; di montagna. Chi vive, o è nato, in montagna. pedamènde. s.m. fondamento; ciascuna delle strutture sotterranee di un edificio. pedarúle. s.f. lini; pannolino per neonati usato in passato. pedáte. s.f. pedata; impronta lasciata dal piede, spec. dell'uomo. Colpo dato col piede. Parte orizzontale di un gradino su cui si appoggia il piede. pède vrascire. s.m. piedistallo circolare di legno dove veniva messo pède. s.m. pedo; bastone nodoso usato per guidare le greggi dai pastori. Una delle insegne del pontefice, costituita da un bastone diritto sormontato da un crocifisso. pedecchiúse. s.m. chi ha i pidocchi; straccione, pidocchioso. pedèche. s.f. pedata; impronta lasciata dal piede, spec. dell'uomo. Colpo dato col piede. Calcio. Parte orizzontale di un gradino su cui si appoggia il piede. pedegnóne. s.m. gonfiarsi dei piedi. pedegnúne. s.f. infiammazione dei piedi; processo reattivo dei tessuti ad agenti patogeni di qualsiasi natura, caratterizzato da dolore, calore, arrossamento, gonfiore della parte lesa. Flogosi. pedèje. s.f. pancetta d’agnello; a Foggia si cucina la pancetta di agnello o di vitello; pancetta ripiena con uova, uva passa, formaggio, prezzemolo e cotta nel sugo. pedeminde. s.m. fondamento; ciascuna delle strutture sotterranee di un edificio parte sotterranea delle costruzioni, che sostiene il peso di tutto l'edificio: gettare le fondamenta. pedenagghije. s.f. moltitudine di gente. pedenijèje. v. pedinare; seguire qualcuno con circospezione, spiandone ogni mossa.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne pederaste. s.m. pederasta; chi pratica la pederastia. pedestalle. s.m. cavalletto di legno o di ferro per il letto. pedetille. s.f. piccola scoreggia; emissione rumorosa di gas intestinali. Peto. pedetóne. s.f. grossa scoreggia molto rumorosa; emissione rumorosa di gas intestinali. Peto. pèdevacile. s.m. porta catino. pedevèlle. s.f. pedivella; braccio di leva che unisce il pedale della bicicletta al perno di movimento. pedine. s.f. pedina, ciascuno dei dischetti di legno, plastica e sim. con cui si gioca a dama. pedofele. s.m. pedofilo; chi ha inclinazione alla pedofilia. pedofilije. s.f. pedofilia; deviazione sessuale caratterizzata da attrazione erotica verso i bambini, spesso accompagnata da forme di sadismo. peducchiarije. s.f. pidocchieria; avarizia o meschinità sordida. Azione indegna per taccagneria o grettezza. peducchije. s.m. pidocchi; piccolo insetto attero, con arti muniti di uncini e apparato boccale pungitore e succhiatore, parassita di vari mammiferi. Pidocchio delle piante, afide. Persona avara e meschina. peducchiúse. agg. pidocchioso; pieno di pidocchi. Taccagno, sordido, avaro. peducchire. s.m. pettinino; piccolo pettine per togliere i pidocchi e la forfora. peduzze. s.m. piccolo piede. peduzzille. s.m. piede del neonato. peggio. avv. peggio; in modo peggiore. peggiáne. s.m. pigiama; indumento da letto o da casa maschile e femminile, composto di giacca e pantaloni. pegnáte. s.f. pignatta, mattone forato per solaio. pègne. s.m. pegno; bene mobile, del debitore o di un terzo, che viene consegnato al creditore o a un terzo designato dalle parti a garanzia dell'adempimento di un'obbligazione. pegnóne. s.m. pignone; in un sistema di ingranaggi, la ruota dentata di diametro minore che ingrana in una ruota più grande. Pignone del motorino d’avviamento dell’auto.

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pegnúne. s.f. bighe fatte con i covoni di paglia. pegnuráte. v. atto del pignoramento. pejazza. v. piazzare, collocare mettere in posizione. pejètà. s.f. pietà; sentimento di compassione che si prova davanti alla sofferenza altrui. Pietà, pena, angoscia. pelanghelláre. s.m. colui che vende le pannocchie lessate. pelanghille. s.f. pannocchia lessata con il torso con infiorescenza a grappolo in cui ciascuno dei rami laterali forma a sua volta grappoli. Spiga di mais, miglio, panico e altre graminacee. pelastre. s.m. pilastro; elemento costruttivo di pietra, mattoni, cemento armato, acciaio, di sezione generalmente quadrangolare, destinato a sostenere archi, architravi, travi e simile. pelatile. s.m. cercare il pelo nell’uovo. pele. s.m. pelo; produzione cornea filiforme di origine epidermica presente sul corpo dell'uomo e dei mammiferi. pelègne. s.f. donna lenta nel disbrigarsi. pelemóne. s.m. uomo buono a nulla. pelicchije. s.f. pelle di frutta e verdura. pelinde. s.m. uomo lento. pelisce. v. agg. anche s.m. patito; sofferente, deperito: organismo patito. pellastre. s.f. gallina giovane. pèlle. s.f. sbornia di vino; ubriacatura. Sbronza. pellècchije. s.f. pelle rugosa. pellecciáte. s.f. darseli di santa ragione. pellegrine. agg. pellegrini; che viaggi, forestiero, straniero. pellegrinaggio. s.m. pellegrinaggio; peregrinazione, esilio. Viaggio di penitenza e devozione ai luoghi santi. pellicce. s.f. pelliccia; mantello di un animale formato di peli folti e piuttosto lunghi. Pelle di animale conciata, col suo pelo morbido e lucente. pellicchije. s.f. pelle dei peperoni o altro. pellidre. s.m. puledro, giovane equino. pellille. agg. freddo; che comunica una sensazione contraria a quella del caldo a causa della temperatura inferiore a quella normale o ambientale.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne pelóne di panne. s.f. abbeveratoi, vascone dove si lavano i panni. pelóne. s.f. grande vasca per depositare l’acqua attinta dal pozzo. pelóse. s.f. la vulva della donna; si dice anche: (ciunne, cianne, cacchiòle, frègne, precchiacche, nanacche, ciaccanèlle, fiche, fèsse, piccióne, pelóse, spaccazze, mulagnáne, ciaccamannazze. Femmina pelosa. pelóte. s.m. pilota; chi guida una nave durante la navigazione. Chi manovra un'automobile, un aeromobile o un altro mezzo di trasporto pelucchère. s.f. pettinatrice, acconciatrice di capelli. peluche. s.f. capelli lunghi. pellucche. s.f./m. peluche; tessuto con pelo lungo e morbido, usato specialmente per pupazzi e simile. pelusce. s.m. fiocco; annodatura di un nastro o di una cravatta in modo da formare un fiocco. pelúse. agg. peloso; che ha molto pelo, che è ricoperto di peli. pelurije. s.f. peluria: insieme di peli sottili e morbidi. penáce. mdd. persona o animale che da pena. pènále. agg. anche s.f. penale, che concerne le pene giudiziarie. Clausola penale, somma stabilita dalla stessa: pagare. pènaliste. s.m. penalista; avvocato che si occupa delle cause penali. penáte. s.m./f. persone che soffrono. pèndele. s.m. pendolo; corpo sospeso a un filo e oscillante intorno a un asse. pendóne. s.m. angolo della strada. pendúre. s.f. pleurite, infiammazione della pleure, delle vie respiratorie. pendúte. s.m. appuntito cosa con la punta. pendόre. s.m. pittore; chi conosce ed esercita l’arte del dipingere. Decoratore, imbianchino. pène. s.f. pena; sanzione punitiva prevista dalla legge come conseguenza di reato. penecelline. s.f. penicillina; antibiotico isolato dal fungo. penejóne. s.f. opinione; idea personale, convincimento soggettivo relativo a qualcuno. penète. s.f. pineta; bosco di pini. penetráte. s.m. entrato.

pengóne. s.m. organo genitale maschile, si chiama anche: “nudeche, cille, cugghije, pinghe, zavezicchije, suatte, berlocche, strióne, cazze, cemececcuzze, vecille, cellóne, crèapopele”. Persona alta e poco sveglia. pennachije. s.m. pennacchio; ciuffo a mazzo di penne per ornamento. pennarúle. s.m. scrivano; impiegato che redige o copia documenti di ufficio. pènne. s.f. penna; formazione cornea della pelle caratteristica degli uccelli. pennille. s.m. pennello; mazzetto di peli animali o artificiali fissati all’estremità di un’asticciola o di un manico per dipingere, imbiancare verniciare. pennine. s.m. pennino; piccola lamina metallica opportunamente sagomata per scrivere che si usava negli anni 40 e 50. pèntècoste. s.f. pentecoste; nel cristianesimo, la festa celebrata la settima domenica dopo Pasqua, per commemorare la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli riuniti nel cenacolo durante la celebrazione della festa ebraica di rinnovamento dell'Alleanza, Shabuoth (Atti 2:1-4). Per la Chiesa antica costituiva l'occasione in cui si amministrava il battesimo. pèntolacce. s.f. pentolaccia; domenica dopo la fine del carnevale gara in cui i partecipanti bendati colpiscono con un bastone una pentola di coccio piena di regali che sta sospesa in alto. penzà. v. pensare; possedere e utilizzare precise facoltà mentali. penzaminde. s.m. pensamento; attività e facoltà l’atto del pensare. penzeline. s.f. pensilina; struttura sporgente da un edificio oppure isolata e poggiante su colonne, per riparare dalla pioggia persone o cose. penzerúse. agg. pensieroso; pieno di pensieri. Meditabondo. penzètte. S.f. dim. di pinza pinzetta; piccolo strumento a forma di pinza usato specialmente da filatelici e orologiai, e in cosmetica. penzine. locuz. persino, fino a là. penzire. s.m. pensieri; attività e facoltà del pensare. penziunáte. agg. pensionato; che riceve una pensione.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne pepáte. s.f. pepata; cozze lessate con olio, pepe e limone. pepère. s.m. staccio per il pepe. pepernille. s.m. ragazzo di piccola statura. peperusce. s.m. peperone; pianta erbacea delle Tubiflorali a fusto eretto, foglie ovate, glabre, e frutto a bacca, coltivate in molte varietà. Si dice anche: “paparúle”. pèppe. s.m. Giuseppe. Diavolo. peppejèje. s.m. fumare la pipa. peppenille. s.m. dimin. di Giuseppe. peppijà. s.f. fumare la pipa. peppijáte. v. fumato; giocato. peppijèje. s.f. fuma la pipa. peppine. s.m. Giuseppe. peppuzze. s.m. personaggio immaginario carnevalesco, l’ultimo giorno del carnevale foggiano gli era fatto il funerale su un carro allegorico. pequèste. cong. perciò; quindi, pertanto, tuttavia. perazze. s.m. persona sfaticata, Piccole pere selvatiche. percalle. tela di cotone per fare i grembiuli. pèrce. s.m. insetto nero che si trova nelle fave: “pappele”, penetrare. pèrcè. s.m. fustello per fare guarnizioni, fori nella gomma o cuoio. percettorià. s.f. esattoria delle tasse. pèrchije. s.f. lentiggine; piccola macchia bruna o nera, piana, della cute. Efelidi. perchiúse. s.m.viso con lentiggini. perciatille. s.m. maccheroni tipo bucatini. perciò. cong. perciò. quindi, pertanto, tuttavia. percóche. s.f. percoca; frutto commestibile. pèrde timpe. v. temporeggiare, chi ha poca voglia di fare qualcosa, prendere tempo. pèrde. v. smarrire; non trovare, perdere. perdóne. s.m. perdono; remissione di una colpa e del relativo castigo. perdunà. v. perdonare; assolvere qualcuno dalla colpa commessa. perdunanze. v. perdonare. père. s.f. pera; frutto carnoso commestibile del pero. perètte. s.f. bottiglia da litro di vetro usata nelle osterie e cantine.

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perettèlle. s.f. bottiglia da mezzo litro di vetro usata nelle osterie e cantine. periclètà. s.f. correre pericolo. pericule. s.m. pericolo; circostanza, situazione che può provocare un grave danno. perizzije. s.f. perizia; fortunata vicenda. permèsse. agg. permesso; reso possibile autorizzato. permètte. v. permettere; dare facoltà o licenza. pernacchije. s.m. sberleffa; gesto espressione di scherno, persona di poca serietà. pernice janghe. s.f. pernice bianca; con piumaggio bianco nell'inverno e bruno macchiettato sul dorso nell'estate. pernice. s.f. pernice uccello con corpo rotondeggiante e piumaggio che varia di colore secondo le specie. Pernice grigia, starna. peroschefe. s.f. piroscafo; nave mercantile con apparato motore a vapore. pèrsiáne. s.f. persiana; imposta esterna di finestra formata da stecche intelaiate trasversalmente e inclinate in modo da lasciar passare l'aria e difendere dalla luce. pèrsica. s.f. pesca frutto del pesco. pèrsóne granne. s.f. persona grande. pertengije. v. arrivò, giunse. pertóne. s.f. portone; grande porta che dà sulla strada. pertóse. s.f. Asola; piccolo taglio nel tessuto di un abito, destinato ad accogliere il bottone, Occhiello; Foro. Si dice anche: “cacchióle”. pertungine. s.m. dim. di porta, portoncino; porticina ritagliata nella sagoma di un grande portone. pertúse. s.m. buco; cavità o apertura profonda e stretta. perulè. s.f. girare su se stesso. peruste. agg. bruciato; che è consumato dal fuoco. pervertì. v. sovvertire; sconvolgere la struttura sociale e politica. pèrvije. s.m. luogo che da passaggio, pervio. pèrze. v. anche s.m. perdere; cessare di avere possedere. Colore rosso scuro.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne pesà. v. pesare; sottoporre qualcosa o qualcuno a corrette misurazioni per stabilire il peso. pesande. s.f. la quantità di formaggio o ricotta giornaliera che i pastori recano dalla campagna. pesanticchije. s.m. personaggio famoso a borgo Croci, era definito il re dei crocesi. Aveva un’osteria in via delle Croci. Era un uomo piccolo e grasso, ma si faceva rispettare da tutti per il suo carattere autoritario, durante le feste la gente li chiedeva consigli come organizzarle e tutto si faceva dopo averli chiesto il parere. Nella sua cantina si beveva dell’ottimo vino e si mangiavano delle frittelle imbottite di ricotta, “pezzefrtte de recotte” con dei piatti di lumache lessate e condite con olio e commodoro una delle tante squisitezze della cucina foggiana. pasáte. s.f. pesata; quantità di merce pesata. pesatúre d’u gráne. s.m. antica operazione per dividere il grano dalla paglia; si allestiva l’aia (che in quel caso si chiamava anche “a pesatúre” si trasportavano i covoni: “accarrà l’usìlle”, con i carrettoni che si usavano nei campi e si scaricavano sull’aia, dove le giumente “ ‘i jummènde” giravano, affiancate e legate, per tutta la mattinata, guidate da un contadino, affinché il grano si dividesse dalla paglia. pesatúre. s.m. pesi, antica operazione per dividere le fave secche dalla paglia, l’operazione consisteva nel far girare in tondo due cavalli, tenuti a centro dal padrone che tiravano delle lamiere dentate con sopra dei pesi e sotto le fave a questa maniera si triturava la paglia e venivano fuori le fave, successivamente veniva fatta la “ventilatura”. pescà. v. pescare; catturare, o cercare di catturare, pesci o altri animali acquatici con rete, amo, nassa, fiocina. pescáje. v. pescai. pescarije. s.f. pescheria; negozio dove si vende il pesce. pèsce fujúte. s.m. sugo finto; in una pentola si mette olio, aglio, prezzemolo, capperi, sale, origano, pepe e pomodori e si fanno cucinare. pèsce ‘nda carrozze. s.f. lumachine; si prendono le lumachine, si fanno spurgare in un colapasta per un paio di giorni e si coprono

con un coperchio per non farle uscire fuori, dopo si mettono in una pentola con pochissima acqua e un po’ di sale, si strofinano per bene con le mani per far uscire tutta la sostanza viscida, si lavano per bene nell’acqua fresca molte volte fino a, quando non esce più la schiuma. Si coprono con l’acqua, si mettono a bollire con la fiammella bassa, si coprono con un coperchio senza mai toccarle altrimenti si rinchiudono nel guscio. Quando s’incomincia a sentire il bollore, si scopre un po’ il coperchio, si mette il sale, l’alloro e l’aglio tagliato a pezzettini e si finiscono di cucinare. Si scolano, si condiscono con l’olio e un po’ di menta chi la desidera. “ tènene amóre sti ciammaruchèlle”. pèsce d’aprile. s.f. pesce d’aprile; burla che si usa fare il primo giorno d’aprile. pèsce fujúte. s.f. sughetto con olio, aglio e pomodoro, senza pesce sugo finto. pèsce janghe. s.f. persona con capigliatura bionde. pèsce. s.m. pesce; ogni animale vertebrato acquatico appartenente alla classe dei Pesci | Pesce ago, con corpo sottilissimo e scheletro osseo, molto comune nel Mediterraneo | Pesce dorato, rosso, carassio | Pesce gatto, delle acque dolci americane ed europee, caratterizzato da scheletro osseo, capo tozzo e lunghi barbigli impiantati attorno alla bocca | Pesce lucerna, osseo, grigio brunastro, con occhi piccoli, bocca rivolta verso l'alto, che può rigonfiare fortemente l'addome | Pesce luna, a corpo compresso, scheletro osseo, dai magnifici colori rosso, azzurro, rosa e argento, comune nei mari caldi | Pesce martello, squalo con capo arrotondato estendente lateralmente con due lobi alle cui estremità stanno gli occhi | Pesce palla, osseo, massiccio e spinoso, con grossi caratteristici denti e capacità di rigonfiarsi a palla | Pesce persico, osseo, d'acqua dolce con corpo compresso verdastro e strisce nere | Pesce ragno, trachino | Pesce rondine, osseo, con pinne pettorali sviluppate, spec. le superiori che gli consentono voli planati sull'acqua; Rondine di mare | Pesce San Pietro, osseo, comune nel Mediterraneo, con capo e corpo compressi lateralmente, piastre ossee al margine dorsale e ventrale e piume dorsali e anali a raggi cartilaginei |

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne Pesce sega, cartilagineo, con caratteristico rostro munito ai lati di robusti denti, raro nel Mediterraneo | Pesce spada, osseo, privo di squame, nero, con il muso allungato in una spada appuntita, pescato per le carni pregiate | Pesce tigre, piranha | Pesce trombetta, pesciolino osseo a corpo ellissoidale e allungato, con muso tubolare e occhi sviluppatissimi. Pesce volante, pesce osseo marino con grandi pinne pettorali, capace di balzare sull'acqua. pescelicchije. s.m. piccolo scolo d’acqua. pescene. s.f. piscina, vasca di dimensioni medie o grandi, usata per fare il bagno e per nuotare | Complesso di opere che serve per l'esercizio del nuoto e che comprende, oltre la vasca natatoria, tutti i servizi accessori. pèscenúce. s.f. nocepesca; frutto piccolo, liscio e profumato di una varietà di pesco. Pescanoce. pescetille. s.m. dimin. di pesce, persona inesperta al gioco. pèsche. s.f. pesca; frutto del pesco. pèschèrije. s.f. pescheria; nell’ambito del palazzo di Federico II di Svevia vi fosse una pescheria ornamentale alimentata da un pozzo il cui sito corrisponde all’attuale fontana pozzo rotondo: “Puzze retunne” di piazza Federico II. peschescióne. s.m. uomo grosso e obeso. Zerbinotto. pesciacchije. s.f. urina o orina; liquido giallastro prodotto della secrezione renale. pesciaiúlle. s.m. pescivendolo; venditore di pesce al mercato o in una bottega. pesciatúre. s.m. pitale, orinatoio, vespasiano. pescragghióne. locuz. sesto giorno. pescráje. locuz. terzo giorno. pescrille. locuz. quarto giorno. pescróne. locuz. quinto giorno. pèse. s.m. peso; forza di attrazione della Terra sui corpi posti alla sua superficie, proporzionale alla loro massa, dipendente dalla latitudine e dall'altezza sul livello del mare. peselà. s.f. appoggiarsi facendo forza. peseláte. s.f. penzolante. pèsele pèsele. agg. intatto; che non è mai stato toccato. pèsele. agg. intero; che ha tutte le sue parti.

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pesene. v. battere; fare una serie di colpi su qlcu. o qlco., con vari mezzi e per vari fini. pesille. s.m. piselli; pianta annua rampicante delle Papilionacee, con foglie composte terminate da viticci, grandi fiori a corolla papilionata, frutti con semi commestibili. Legume della pianta omonima, contenente numerosi semi commestibili. Pene. pestagne. s.m. un collettino attaccato al girocollo della camicia; “ éje de pestagne ‘u cullette”. pèste de criatúre. s.f. persona, spec. bambino, molto vivace e turbolenta: quel ragazzino è una vera peste. pèste. s.f. peste, termine che nel medioevo era applicato indiscriminatamente a tutte le malattie epidemiche fatali. Nel 1656 a Bovino, San Severo, Cerignola, Troia e Foggia scoppiò una terribile pestilenza, morirono migliaia di persone. pestóle di capille. s.f. pistola per i capelli. pestóle. s.f. arma da fuoco portatile individuale, a canna corta, impugnata gener. con una sola mano: pistola automatica, mitragliatrice. Pistola a spruzzo, apparecchio a forma di pistola per verniciatura uniforme mediante aria compressa. pestóne. s.m. pistone del motore. pestόre. antiq. s.m. fornaio; chi fa o vende il pane. Panettiere. Si dice anche: “pistóre”. pesule. s.m. pendente, pesolo. petè. v. chiedere; avanzare una pretesa, prospettare o esprimere un desiderio, un'esigenza e sim. per ottenerne il soddisfacimento. petecagne. s.f. pedicagna; base sormontata dalla statua o santo. petetille. s.m. peto, fuoriuscita di gas d’allintestino. petetóne. s.m. petone; grande peto, fuoriuscita di gas d’allintstino. petevellà. v. pedalare; attivare un congegno o una macchina a pedali, specialmente in bicicletta. petevèlle. s.f. pedivella della bicicletta. petevellije. s.f. pedala. pèttele de Natále. s.f. pettole di Natale; si prende la farina, si mette su una spianatoia e si fa il buco in mezzo. Si prende l’acqua, si

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne scioglie il sale e il lievito di birra e si mescola nella farina con il bicarbonato, s’impasta per bene e si lavora una pasta un po’ molle. Si prende una pentola alta si mette la pasta e si copre con un panno di lana, si fa lievitare per due ore. Quando la paste è lievitata, si prende una padella e si fa bollire l’olio, a parte si prende un piatto con l’olio freddo si bagna il palmo delle mani, poi si prendono dei pezzi di pasta che si allungano per circa quindici centimetri e s’immergono nell’olio. Le pettole appena si gonfiano, si girano da entrambi i lati facendole indorare, si scolano e si mangiano ben calde. petigne. s.m. nido di mignatte. petinije. s.m. erpete; macchiolina biancastra sul viso, sfogo delle labbra dopo una febbre. Impetigine. petráte. s.f. pietrate, sassate. petreià. s.f. sassaiola: lancio ripetuto di sassi. Battaglia con i sassi, spec. fra ragazzi. petrejáte. s.f. sassaiola. petrene. s.f. pietrina dimin. di pietra; piccolo cilindro di cerio e ferro che provoca scintille negli accendini automatici. petrine. s.m. dimin. di Pietro. petrocchele. s.m. bernocolo; piccola protuberanza cranica naturale o dovuta a contusione. petruccèlle. s.f. piccola pietra, ghiaia. petrulire. s.f. petroliera; nave per il trasporto dei combustibili liquidi. petrusine. s.m. prezzemolo. Pianta erbacea delle Umbellali, bienne, con infiorescenza a ombrella, foglie frastagliate, aromatiche, utili in cucina. petrúzze. s.m. vezz. di Pietro. pettà. s.f. pittare, colorare, dipingere. pèttela ‘ngúle. s.m. lembo di stoffa che serviva a reggere i pannolini dei neonati. pèttele. s.f. frittelle di pasta di pane che si fanno per tradizione alla vigilia di natale in attesa del pranzo fatte con: farina, acqua, sale, olio e lievito di birra. Lembo d’indumento intimo, per lo più sottana, che fuoriesce dal vestito per sciattezza. pettenà. v. pettinare; ravviare o riordinare i capelli col pettine o con la spazzola. Spettinare. Sottoporre le fibre tessili alla pettinatura.

pettenáte. s.m. pettinato. pettene. s.m. pettine; oggetto di corno, plastica, legno e sim. usato per ravviare o tenere fermi i capelli, costituito da una fila di denti tenuti insieme da una costola. pettenecille. s.m. pettinino; piccolo pettine. pettenèsse. s.m. pettine; oggetto di corno, plastica, legno e sim. usato per ravviare o tenere fermi i capelli, costituito da una fila di denti tenuti insieme da una costola, fermacapelli femminile. pettenine. s.m. pettine piccolo tascabile. pettóre. s.m. pittore, imbianchino. petturále. s.m. pettorale striscia di cuoio messo al cavallo, per tirare il carretto. petusce. s.m. persona rammollita. peveráde. s.m. brodo, salsa ricavata da vari ingredienti pesti nel mortaio. pevire. s.m. piviere dorato; uccello di piccole dimensioni, becco corto e lunghe ali a punta. peze. s.m. polso; regione compresa tra avambraccio e mano. Braccialetto, massiccio. Striscia di cuoio o di metallo che assicura l'orologio al polso. pèzza ‘mbosse. s.f. agg. sciatta; donna sciatta negligente, trasandata, nella cura della propria persona, nel lavoro e sim. Trascurata. pezzaiulle. s.m. sughetto fatto di olio, aglio, origano e pomodori. pèzzajulle. s.m. straccivendolo, cenciaiolo. pezzarèlle. s.f. orecchiette grandi, “schiacciate” fatti in casa con farina oscura. Piccola torta. pezzarille. s.m. piccoli pezzi. pezzáte. s.f. un pezzo, una parte di pane. pèzze da pide. s.f. verza; varietà di cavolo a foglie commestibili. Maltrattare una persona. pèzze pi pide. s.f. pezze per i piedi; stracci calzati dai soldati durante la guerra al posto delle calze. pèzze. s.f. ritaglio di stoffa. Campo di grano ecc… pezzecallande. agg. cavilloso; che usa cavilli, persona che la vuol vincere sempre lui. pezzecaróle. s.f. pianta selvatica col riccio simile alla castagna. pezzecà. v. sorprendere; cogliere all’improvviso. Cogliere qualcuno sul fatto. pezzecáte. locuz. prendere in giro una persona. Colto sul fatto.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne pezzechille. s.m. pizzicotto; pizzico, dato con le dita, con intenzione affettuosa, per grossolano complimento e sim. pezzefritte de sant’Anne. s.f. frittelle di sant’Anna; si prende la farina, si mette su una spianatoia e si fa il buco in mezzo. Si prende l’acqua, si sciolgono il sale e il lievito di birra e si mescola nella farina con il bicarbonato, s’impasta per bene e si lavora una pasta un po’ molle. Si prende una pentola alta si mette la pasta e si copre con un panno di lana, si fa lievitare per due ore. Quando la pasta è lievitata, si prende una padella e si fa bollire l’olio, a parte si prende un piatto con l’olio freddo si bagna il palmo delle mani, poi si prendono dei pezzi di pasta si sciaccia tra le mani formando una pizzella s’immergono nell’olio. Le pizze fritte appena si gonfiano, si girano da entrambi i lati facendole indorare, si scolano e si condiscono col pomodoro cotto, formaggio e mozzarella, si mangiano ben calde. pezzefritte ce’a recotte. s.f. pizzelle semplici, ripiene di ricotta, normalmente si fanno in occasione della festa di sant’Anna: “pezzefritte e ciamaruchèlle”. pezzelà. v. pizzicare; prendere o stringere accostando la punta del pollice e dell'indice: pizzicare un braccio. pezzeláte. v. anche agg. pizzicato; stretto fra due dita. pezzèlle. s.f. frittelle; impasto dolce o salato unito ad altri ingredienti e fritto in olio o grasso. pezzendarije. s.f. pezzenteria; condizione di pezzente. Atto, comportamento da pezzente. Miseria. pezzènde. s.m./f. pezzente; chi vive di elemosina. Persona miserabile, meschina. Straccione. pezzetèlle. s.f. pezzuola; piccolo pezzo di tessuto. Fazzoletto, da naso, da testa e sim. Cencio. pezzille. agg. freddo; che comunica una sensazione contraria a quella del caldo. spiffero d’aria, infreddolirsi. pezzinde. s.m./f. pezzenti. pezzotte. s.m. pezzo di legno.

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piacènde. v. secondare; favorire, aiutare, assecondare: secondare i desideri di qlcu. Adulare gli altri. piacenzà. v. piacere. piacère. v. piacere; andare a genio, riuscire gradito. piagènde. s.f. grazia, piacente. piáne da cróce. s.f. piana della croce; da una croce collocata alla sommità di una colonna, in pietra calcare sostenuta da quattro scalini circolari. Su una facciata della croce è scolpita la Vergine Maria SS. col bambino Gesù, e sull’altra Gesù crocefisso tra san Giovanni Evangelista e Maria Maddalena: secondo alcuni storici fu eretta per ricordare la vittoria dell’Imperatore Carlo V° riportata sui francesi l’8 marzo 1528. A Carlo V° D’Asburgo era contestato il dominio in Puglia dal re francese Francesco I°. Foggia fu invasa quasi contemporaneamente, da due punti opposti dai due eserciti in lizza che si scontrarono con incredibile furore proprio nell’abitato e “Quando il sangue scorreva a rivoli e la città ridotta a un ammasso di rovina, la vittoria arrisa a Carlo V in seguito al rabbioso intervento di tutti foggiani”. piante d’a máme. s.f. palmo della mano. piante d’u pède. s.f. pianta del piede. piante. s.f. pianta; ogni vegetale, erbaceo, arbustivo o arboreo. Parte inferiore del piede. Parte inferiore della scarpa: stivali a pianta larga. piastre. s.f. piastra; lastra di legno, metallo, pietra, calcestruzzo, vetro o altro, di vario spessore, adibita a usi diversi. Piastra della serratura, la parte piana, visibile, della serratura. Fornello elettrico nel piano di cottura di una cucina. Parte dell'orologio ove sono collocati i vari meccanismi. Antica moneta d'argento coniata in Italia nel XVI sec. piastrellà. v. piastrellare; rivestire con piastrelle. piastrèlle. s.f. piastrella dimin. di piastra. Laterizio di cemento smaltato, maiolica, marmo artificiale, porcellana o altro per coprire pavimenti o rivestire muri. Sasso spianato di cui si servono i ragazzi per certi giochi.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne piastrelliste. s.m. piastrellista; operaio che mette in opera le piastrelle. piastrine. s.f. piastrina; dimin. di piastra. Piastrina di riconoscimento, targhetta di metallo con gli estremi d’identificazione, che ogni soldato porta con sé. piatte d’a banne. agg. piatti della banda; dischi di ottone o bronzo incavati nella faccia interna, con due prese esterne centrali, che si battono fra loro a colpi striscianti alternati. piatte grusse. agg. piatto grande di terracotta. piatte. agg. piatto; recipiente quasi piano, solitamente tondo, di porcellana o ceramica, nella quale si servono e si mangiano le vivande | Piatto fondo, per la minestra. Piatto ovale, da portata, per recare in tavola le vivande. In vari giochi di carte, il denaro della posta che i giocatori mettono in un corretto recipiente e il recipiente stesso. piattèlle. s.m. piattello; disco a forma di piatto per vari usi: il piattello del candeliere. Bersaglio mobile di forma appiattita e tondeggiante che è lanciato in aria da una corretta macchina e al quale si spara col fucile. piattille. s.m. piattino dimin. di piatto. piattine. s.m. piattino da caffè o dolce. Sottocoppa per bicchierino, tazzina, e sim. piatúse. agg. pietoso, di chi si lamenta; che sente pietà. piazzà. v. piazzare; collocare, mettere in posizione. piazze. s.f. piazza; elemento della città originato dall'allargamento di una via, con funzione di nodo nella rete stradale, svariate funzioni urbanistiche e importanza architettonica. picca picca. avv. poco poco; in piccola misura, scarsamente. piccele. piccola misura di capacità per l’olio di gr. 25. picchijàte. s.m. picchiatello, chi è un po’ toccato di mente. picchije. v. frignare; piagnucolare in modo continuo e noioso. picchijetille. s.m. bambino che piange sempre. Mattone per divisori a tre fori. picchijettáte. s.f. picchiettatura; un tessuto a palline colorate.

picchióse. agg. piagnucolosa; che piagnucola. Querulo. picchiúse. s.m. chi piange frequentemente. picciafuche. s.m. sobillatore, chi fomenta una discussione. piccióne. s.f. la vulva della donna; si dice anche: (cianne, ciunne, fiche, precchiacche, frègne, cacchióle, fèsse, ciaccanèlle, mulagnána nère, pelóse, spaccazze, nanacche, ciaccamannazze). Colombo. pida a papále. s.m. piedi piatti. pide de purche. s.m. palanchino; barra d'acciaio con estremità a cuneo e a punta, pide. s.m. piede; segmento distale dell'arto inferiore del corpo umano. Si dice anche: “pède”. pidestalle. s.f. cavalletto di ferro per il letto. pidete. s.m. peto; fuoriuscita di gas dall'intestino. pièrine. s.m. dimin. di Pietro. pigghià ‘ndo mastrille. locuz. adescare; prendere in trappola. pigghià. v. prendere. affrontare con decisione una situazione problematica. pigghiáte. v. acciuffato, colto, preso. pigghijà de pitte. v. affrontare con decisione. pigghijanne. v. prendendo. pigghije. v. prende. pigiamille. s.m. pigiama piccolo. pignáte. s.f. pignatta; pentola, festa della pentolaccia. Durante la festa della pentolaccia, nel periodo di carnevale si rompe la pignatta riempita di caramelle e cioccolatini. festa della pentollaccia. pignatille. s.m. pentolino dimin. di pentola. pigne d’úve. s.m. grappolo d’uva; infiorescenza o infruttescenza formata da fiori o frutti peduncolati sopra un asse centrale allungato. pigne. s.m. pegno; bene mobile, del debitore o di un terzo, che è consegnato al creditore o a un terzo designato dalle parti a garanzia dell'adempimento di un'obbligazione. Nei giochi di società, oggettino depositato da chi perde e riscattabile solo a penitenza fatta. pignóne. s.m. meta fatta con covoni. pignulà. v. lavorare il tessuto di lino, pignolare.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne pignúle. s.f. pigna, pioli; il cono dei pini e di qualsiasi conifera, quando è legnoso e allungato; Strobilo. pijastre. s.f. piastra; lastra di legno, metallo, pietra, calcestruzzo, vetro o altro, di vario spessore, adibita a usi diversi. Piastra della serratura, la parte piana, visibile, della serratura. Fornello elettrico nel piano di cottura di una cucina. pijastrèlle. s.f. piastrelle dimin. di piastra; per rivestimento; laterizio di cemento smaltato, maiolica, marmo artificiale, porcellana o altro per coprire pavimenti o rivestire muri. Sasso spianato di cui si servono i ragazzi per certi giochi. pije. s.m. Pio da Pietrelcina; al secolo Francesco Forgione, nato a Pietrelcina in provincia di Benevento, alle cinque del pomeriggio del 25 maggio 1887. Nel 1915 operò a Foggia nel convento dei padri cappuccini di S. Anna in via S. Antonio al civico n. 24, stette sei mesi, ma per motivi di salute fu trasferito nel convento di S. Giovanni Rotondo, dove gli apparvero sul corpo, nel 1918, i primi segni delle stimmate della crocifissione di Gesù. Morì a S. Giovanni Rotondo (FG) il 23/09/1968. Il 2 maggio è proclamato beato. Il 16 giugno del 2002 è canonizzato proclamato santo. Il suo nome è inserito nel calendario liturgico alla data del 23 settembre. Il monumento erettogli a Foggia nella piazza omonima, è opera dello scultore Franco Campanaro di Loreto; è stato inaugurato il 9//10/1963. pijumbáte. v. piombare; chiudere o sigillare con il piombo: piombare i carri ferroviari; piombare un dente. Otturare una carie dentaria. pile ‘mbitte. s.m. peli sul petto. pile ‘nda l’uve. s.m. pelo nell’uovo; cercare il pelo nell'uovo, essere minuzioso e pignolo fino all'assurdo. pile ‘ndè rècchije. s.m. peli nelle orecchie. pile ‘ndo náse, s.m. peli nel naso. pile ‘ngarnáte. s.m. pelo radicale, sottilissima estensione di una radice, con funzione di assorbimento. pile ‘ngúle. s.m. peli nell’orifizio. pile a castóre. s.m. momento propizio. pile d’a ciunne. s.m. peli del pube.

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pile d’acque. s.m. pelo d’acqua. pile de gamme. s.m. pelo di gamba. pile de l’acque. s.f. pila dell’acqua. pile de láne. s.m. pelo di lana; peluria dei panni di lana. pile de palle. s.m. peli dei testicoli. pile de pinghe. s.m. pelo del pene. pile de vrazze. s.m. pelo delle braccia. pile e contropile. s.m. pelo e contropelo; fare il pelo e il contropelo, radersi per un verso poi per il contrario. pile sópalènghe. s.m. peli sulla lingua, non avere peli sulla lingua, parlare con assoluta sincerità. pile sópostomeche. s.m. pelo sullo stomaco, essere crudele, insensibile. pile sott’e vrazze. s.m. peli ascellari. pile. s.m. pelo; produzione cornea filiforme di origine epidermica presente sul corpo dell'uomo e dei mammiferi. Insieme dei peli di una persona o di un animale. pindúre. antiq. s.f. pittura; arte, tecnica, attività del dipingere. pinele. s.f. pillola; preparazione farmaceutica di forma tondeggiante, per uso orale, ottenuta mescolando al farmaco un eccipiente, e ricoperta da uno strato di gelatina, cheratina o sim. Pillola anticoncezionale. pinghe palline. mdd. pinco pallino una persona qualsiasi. pinghe. s.m. organo genitale maschile, si chiama anche: “nudeche, cille, cugghije, suatte, zavezicchije, strióne, berlocche, pengóne, cazze, cemececcuzze, vecille, cellóne, crèapopele”. pinucce. s.m. vezz. di Giuseppe pinze. s.f. pinza; utensile costituito da due branche d'acciaio, unite da una cerniera, usato per afferrare, stringere, strappare e sim. Strumento di presa a due branche dentate o no: pinza chirurgica. Ciascuna delle chele dei crostacei e degli scorpioni. piombe. s.m. piombo; elemento chimico, metallo, molle, di colore grigio, diffuso in natura spec. come solfuro dal quale si ricava; usato per accumulatori, per antidetonanti e per leghe speciali; SIMB. Pb. piombe de carte. s.m. piombo; sprovvisto di una determinata carta nel gioco a tresette.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne pippe. s.f. pipa; strumento per fumare, formato di un piccolo recipiente gener. tondeggiante (‘fornello’) di legno e sim., nel quale si calca il tabacco, e di un cannello per aspirare: caricare, fumare. pippejóne. antiq. s.m. piccione; colombo, piccione viaggiatore, usato per trasportare messaggi, in quanto capace di ritornare al luogo da cui è partito. pippije. s.m. beccuccio; della pipa. piráte. s.m. pirata; chi si dedica alla pirateria. pire pire. s.m. piro piro; uccello ittiofago con zampe e becco sottili, piumaggio di color grigio o bruno e bianco inferiormente, vivente presso gli stagni o i fiumi. piripicchije. s.m. citrullino pezzo di stoffa che sta al centro del basco. pirne. s.m. perno o pernio; organo d'accoppiamento che permette a una parte di macchina di ruotare rispetto all'altra: il perno della bilancia, dell'orologio. Sostegno principale: il perno del racconto, della famiglia. Fulcro. Responsabile. pirzaluteme. agg. penultimo; che in una sequenza, una serie, e simile precede immediatamente l'ultimo. pisatúre. s.m. pestello: utensile col quale si pesta nel mortaio. pisc’è pisce. s.m. scommessa che ha un oggetto migliore. pisce. v. piscia; mingere. piscià. v. pisciare: urinare. pisciacchije. s.f. urina o orina; liquido giallastro prodotto dalla secrezione renale. pisciajulle. s.m/a. pescivendolo; venditore di pesce al mercato o in una bottega. pisciasotte. s.m. chi si fa la pipì addosso. pisciáte. v. urinata o orinare. pisciatúre. s.m. orinale; recipiente usato per orinare. Pitale, vespasiano. pisciavennèlle. s.m. petardo; antico mortaio da attaccare direttamente alla porta o al muro da abbattere. Rudimentale bombetta di carta che si fa esplodere durante feste e sim. Detonante, posto sulle rotaie, che esplode al passaggio del treno per richiamare l'attenzione del macchinista o segnalare pericoli. pise. s.m. pesi; unità di peso del kilogrammo. Pesare.

piseme. s.m. carico; operazione del caricare. pisete. s.f. pisside; nella liturgia cattolica, vaso di argento o di altro metallo, dorato all'interno, con coperchio, nel quale si conservano le particole consacrate. Ciborio. pistrenáje. s.m. mugnaio; chi per mestiere macina grano o granaglie al mulino. pistrine. s.m. luogo dove si frangeva il grano nei mortai. pistulènze. s.m. peste; malattia infettiva epidemica degli animali (roditori) e dell'uomo, che si manifesta in forma bubbonica o polmonare. Denominazione di varie malattie di animali: peste bovina, suina. Fetore, puzzo. pitete. s.m. peto; fuoriuscita di gas dall’intestino. pittagium. s.m. nome di rioni foggiani voluti da Carlo d’Angiò, dopo gli Svevi, gli Angioini contribuirono ad ampliare la città, che contava 7 rioni detti Pittagia. pittagium dei cambii. s.m. rione Cambii, centro commerciale di banche e cambi, zona santa Chiara e via arpi. pittagium maniaporci. s.m. rione Maniaporci, zona Croci e via Fuiani. pittagium palatii. s.m. rione di palazzo reale, comprendeva il palazzo imperiale e si estendeva dal convento di san domenico fino a l’attuale via Manzoni nei presi dell’Epitafio. pittagium sanctae mariae. s.m. rione di S. Maria, comprendeva dalla chiesa madre, oggi cattedrale, porta reale e fino a l’epitaffio, un nucleo sviluppatosi attorno al duomo. pittagium sanctae thomae del gufo. s.m. rione di san Tommaso del gufo, zona san Tommaso. pittagium sancti angeli. s.m. rione di S. Angelo, sviluppatosi attorno alla chiesa di S. Angelo e via le maestre, oggi sostituito da palazzo di città. pitte. s.m. petto; parte anteriore del torace umano, fra il collo e l'addome | Battersi il petto con le mani, in segno di dolore, pentimento e simile. pittemúse. agg. difficoltoso; pieno di difficoltà. Difficile. Scontroso, suscettibile.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne pittime. agg. petulante; che usa modi fastidiosi e inopportuni, che dimostra petulanza: noioso. piúcce. s.m. vezz. di Pio. piuccille. s.m. dimin. di Pio. piumbáte. s.f. piombatura; mettere il sigillo con il piombo, otturazione col piombo. piurne. s.m. cielo pieno di nuvole quando sta per piovere. pizza vajà. s.f. pizza rustica fatta con uova, prosciutto e latticini. pizza dolce. s.f. torta; dolce tondo cotto al forno, solitamente a base di farina, latte, uova, zucchero, con aggiunta di ingredienti vari. pizzaiulle. s.m. pizzaiolo; chi fa le pizze. pizze ‘u corse. s.m. all’angolo del corso. pizze a stráde. s.m. angolo di una strada. pizze ck’i pertúse. s.f. focaccia di farina scura: “gráne garze” condita con aglio, sale, origano, ed olio, in uso presso i crocesi. pizze de granedinije. s.f. pizza di granturco, si mangia durante l’inverno condita con acciughe, uva passa, pepe, e olio abbondante. pizze de mèrde. s.m. persona inaffidabile. pizze e ponde. v. camminare dall’inizio della strada fino alla fine. pizze faveze. s.f. monete false. pizze fritte. s.f. frittelle semplici o ripiene di ricotta, di formaggio, di pomodori, di latticini. pizzèrije. s.f. pizzeria; locale pubblico in cui si preparano e si servono pizze e, spesso, altri piatti. pizze. s.f. pizza; sottile focaccia di pasta lievitata, condita con olio, mozzarella, pomodoro, alici o altro e cotta in forno. Specie di focaccia rustica o di schiacciata. Cosa o persona estremamente noiosa. pizze d’u cineme. s.f. pellicola cinematografica custodita in un'apposita scatola rotonda e piatta. pizzecallande. s.m. attaccabrighe; chi si comporta in modo litigioso e provocatorio. pezzètte. s.f. pizzetta; pizza di piccole dimensioni. pizzille. s.m. pizzicotto. plège. s.f. cauzione; deposito di una somma di denaro, di titoli e sim. a garanzia di un determinato comportamento.

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plenetudene. s.f. moltitudine; grande quantità di cose. Insieme di molte persone, la folla, la massa. plèure. s.f. pleura; doppia membrana sierosa che riveste i polmoni e aderisce alla superficie costale del torace. plúre. s.m. pianto; versamento di lacrime per sfogo di dolore o altri sentimenti. pluvije. s.f. pioggia; precipitazione atmosferica di particelle d'acqua sotto forma di gocce con diametro superiore a mezzo millimetro. Pioggia acida, acqua piovana inquinata dai residui di combustione contenuti in fumi industriali, dannosa spec. per colture e vegetazioni. po’. avv. poi, dopo; in seguito. pocchele. s.m. bicchiere piccolo. póche de fite. s.m/f. gente da niente. póche fa’. avv. recentemente; da poco tempo. póche. avv. poco; in piccola misura. poèsije. s.f. poesia; arte e tecnica di esprimere in versi esperienze, idee, emozioni, fantasie e simile. poète. s.m. poeta; chi compone poesie. pogghije de ciucculáte. s.f. tavoletta di cioccolata. pogghije. s.f. tavoletta. polece ‘nda rècchije. s.f. pulce nell'orecchio; sospetto, pensiero molesto e simile. polece. s.f. pulce; insetto di piccole dimensioni, agile saltatore, con corpo compresso lateralmente e privo di ali, apparato boccale pungitore e succhiatore, che si nutre di sangue dell'uomo o degli animali domestici. Gioco al quale partecipano più giocatori che tentano di far saltare gettoni d'osso o di plastica sopra quelli dell'avversario. Mercato delle pulci, mercato di oggetti vecchi o usati. Microspia. Cimice. polfirèje. s.m. porfirio, roccia vulcanica. pollastre. s.f. pollastra; gallina giovane. polmènde. s.f. pietanza, minestra di fave e lenticchie. polpe. s.f. polpa; carne macellata muscolosa senz'osso e senza grasso. polte. s.f. minestra intriso di farina cotta. poltróne. s.f. poltrona; sedia a braccioli. polvere ck’a ddóre. s.f. cipria; polvere

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne finissima di riso e amido, usata per la cosmesi della pelle. polvere smacchiande. agg. anche s.m. detersivo; che serve a detergere. Ciascuna delle sostanze, gener. derivate da idrocarburi, che, sciolta in acqua in luogo del sapone, serve per pulire corpi solidi. polvere. s.f. polvere; terra arida scomposta in minutissimi frammenti che, per la sua leggerezza, può sollevarsi dal suolo, fluttuare nell'aria e ricadere depositandosi su persone e cose. pombe da beschelètte. s.f. pompa per la bici. pombe de l’acque. s.f. tubo per l’acqua. pombe du flitte. s.f. pompa d’insetticida. pombe funebre. s.f. pompe funebri; cerimonie e onoranze per un funerale. pombe. s.f. pompa; macchina destinata a compiere lo spostamento di sostanze liquide, gassose o solide allo stato granulare o polverulento póme d’Adáme. s.m. pomo d'Adamo, prominenza della cartilagine tiroidea della laringe nella parte anteriore del collo. póme. s.m. pomo; mela ogni frutto simile alla mela. Falso frutto commestibile, la cui parte carnosa deriva dal ricettacolo rigonfiato. Oggetto simile per forma a una mela, destinato a vari usi od ornamentale. ponce. s.m. punch; bevanda preparata con acqua bollente, rum o altro liquore fortemente alcoolico, zucchero e scorza di limone. ponda d’ache. s.f. punta d’ago. ponde. s.f. punta; estremità aguzza e pungente di qlco.: la punta del coltello, di uno spillo, della lancia. Estremità superiore, parte terminale: la punta della vela. La punta del campanile, la cima. Camminare in punta di piedi, reggendosi quasi sulle dita per non fare rumore. ponne. s.m. potere; autorità suprema nell'ambito di una comunità o di uno Stato. Comando. ponta ponte. s.f. estremità; parte estrema, punto terminale, orlo, lembo. ponte. s.f. Ponte. ponzò. s.m. rosso fuoco. popelazijóne. s.f. popolazione, Foggia nel 1447, quando fu istituita con gli aragonesi la “Dogana per la mena delle pecore”, aveva

1.868 abitanti. Nel 1561 aveva 2.781 abitanti. Nel 1595 aveva 4.500 abitanti. Nel 1688 aveva 8.000 abitanti. Nel 1725 aveva 10.000 abitanti. Nel 1798 aveva 17.273 abitanti. Ma nel 1741 per accertare il numero degli abitanti si cominciò a fare ricorso “all’anonciario” e cioè ai dati offerti dai parroci che durante la Pasqua facevano il giro per le case per le benedizioni, senza conteggiare i pastori abruzzesi che vi soggiornavano per sei mesi. Nel 1800 vi erano 20.000 abitanti. Nel 1861 vi erano 34.052 abitanti. Nel 1881 anno dell’unificazione Nazionale vi erano 40.283 abitanti. Nel 1901 vi erano 53.151 abitanti. Nel 1926 vi erano 89.497 abitanti. Nel 1951 vi erano 97.386 abitanti. Nel 1999 vi erano 154.891 abitanti. popele. s.m. popolo; complesso degli abitanti, inseriti in un ordinamento civile, di uno Stato o di una città. porche. s.f. superficie di terreno da seminare a mano. porfede. s.f. porfido; roccia magmatica effusiva composta in prevalenza da quarzo e ortoclasio, usata per monumenti, pavimentazioni e simile. pullastre. s.f. ragazza attraente e disponibile. purche. s.m. maiale. purcelluzze. s.m. porcellino; manicaretto di Natale che si ottengono dalla pasta avanzata dalle cartellate, si fa un cingolo lungo di due centimetri di spessore, e si taglia ogni due centimetri, si friggono nell’olio e poi s’immergono nella sapa o vincotto, normalmente si davano ai bambini per non dargli la cartellata. purcille. s.m. maialino. porta arpáne, sipontina o parta granne. s.f. una delle cinque porte di Foggia la più grande delle mura di cinta ancora esistente in via della Repubblica e via San Lazzaro. porta ecana, troia o sant’Agostino. terza porta di Foggia in senso antiorario partendo dalla attuale porta grande, una volta ubicata pressappoco dov’è attualmente la chiesa di sant’Agostino in via arpi non più esistente. porta luceria o nóve. s.f. la seconda porta di Foggia in senso antiorario partendo da porta grande, una volta ubicata all’altezza della attuale chiesa di san Tommaso, fu costruita

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne nel 1642 e demolita nel 1867, non più esistente. porta reale, piccola. s.f. quarta porta su via Garibaldi all’altezza della banca commerciale tra via Duomo e corso Garibaldi, non più esistente. porta san Domenico. s.f. quinta porta di Foggia in senso antiorario partendo dalla attuale porta grande, una volta ubicata pressappoco difronte al credito Italino in via Garibaldi, non più esistente. portacènere. s.m. portacenere; vasetto o piattino per deporvi la cenere delle sigarette e dei sigari. portachiáve. s.m. portachiavi; piccolo oggetto di varia foggia e materiale, per riporvi o portare le chiavi. portaciprije. s.m. portacipria; piccolo oggetto di varia foggia e materiale, per riporvi o portare le chiavi. portacolóre. s.m. portacolori. Atleta o fantino che gareggia per i colori di una società, di una casa industriale e simile. portacque. s.m. portacqua. o portacqua; acquaiolo. Portaborracce. portadolce. s.m. portadolci. piatto a più ripiani, munito di un piede di sostegno, usato per servire dolci. portafiammiferi. s.m. portafiammiferi; scatoletta o vasetto per tenervi i fiammiferi. portafióre. s.m. portafiori; vaso o sostegno per fiori recisi in fioriera. portafoglije. s.m. portafoglio. o portafogli; busta di pelle per banconote e simile. Gonna a portafoglio aperta e sovrapposta largamente sul davanti o sul dietro. portafertúne. s.m. portafortuna; amuleto. portafrutta. s.m. fruttiera. portaghe. s.m. portaghi. portalambede. s.m. portalampada; dispositivo cilindrico cavo di metallo e porcellana in cui si avvita la lampadina elettrica. portamatite. s.m. portamatite; detto di astuccio o vasetto per contenere le matite. portamennèzze. s.m. pattumiera; cassetta o altro recipiente per la spazzatura. portandine. s.m. sedia portatina; sedia da viaggio, spesso coperta da baldacchino, con stanghe laterali per i portatori, in uso fino al

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Settecento. Lettiga per ammalati.con due stanghe. portaquaglije. s.m. ruffiano; chi spec. agevola gli amori altrui. Mezzano. portaretratte. s.m. portaritratti; cornice o custodia per mettere in vista fotografie o ritratti. portaspille. s.m. portaspilli; cuscinetto sul quale si appuntano gli spilli. portauglije. s.m. portaolio; oliera. piccolo strumento appuntito dell'orologiaio per lubrificare meccanismi. portazecchine. s.m. portamonete; oggetto in pelle o altro materiale, a forma di piccolo sacchetto, per riporvi monete spicciole e simile. porte. s.f. porta; apertura praticata in una parete o in una recinzione per crearvi un passaggio. Serramento che si applica all'apertura per aprirla o chiuderla a piacere. portece. s.m. portico; luogo di passaggio o sosta, ampiamente aperto all'esterno, con pilastri o colonne di sostegno della copertura o dell'edificio sovrastante. Nelle case rurali, riparo per animali o attrezzi costituito da un tetto poggiante su pilastri o colonne. póse. s.f. fondi del caffè. poseme. s.m. amido; polimero del glucosio, ottenuto industrialmente da cereali; usato per colle, appretti e cosmetici nell'industria alimentare e farmaceutica. poste majèstre. s.m. maestro delle postiere. poste. v. e s.f. spiare: seguire di nascosto e con attenzione azioni e comportamenti altrui per curiosità, per informazione o per riferire ad altri. Cercare di conoscere. poste. s.f. in vernacolo si dice: (o ciaccocchije o no). Fattoria dove svernano gli armentari abruzzesi. Uffico postale. Postino. pot’èsse. avv. può essere. potafurmagge. s.f. formaggiera; recipiente di vetro, metallo o simile, usato per servire il formaggio a tavola, si dice anche: “furmaggire”. poveracce. s.m. chi è degno di compassione. povere. agg. povero; che dispone di scarsi mezzi di sussistenza, che non ha sufficienti risorse economiche. Disagiato.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne poverille. s.m. anche agg. poveretto; persona infelice, degna di compassione. pradechèzze. s.f. praticità; caratteristica di ciò che è pratico, comodo. Senso pratico. pradèglije. antiq. s.f. prateria; vasta pianura tipica di climi continentali caratterizzata da vegetazione di tipo erbaceo per lo più graminacee e leguminose. Vasto terreno erboso. prandèje. antiq. s.m. pranzo; pasto principale del giorno, spec. quello consumato intorno a mezzogiorno. Cena. Lauto ed elegante banchetto cui partecipano numerosi convitati. pranse. antiq. agg. sazio; che ha mangiato fino a soddisfare completamente la fame, l'appetito, il desiderio di cibo: essere sazio di frutta; Pieno, satollo. pratecabele. agg. praticabile; che può essere messo in pratica: attività. pratecaminde. avv. praticamente; in modo pratico. In realtà, in sostanza. prateche. s.m. esperto sul lavoro. praticante. v. agg. anche s.m. praticante; che pratica. Chi fa un tirocinio professionale. pratiche. s.f. pratica; complesso delle azioni che si propongono la realizzazione dell'utile e del bene morale. Attività rivolta a operare, eseguire o effettuare concretamente qlco. prebbendateche. s.m. reddito di beneficio, anticamente la prebenda a Foggia era la razione di biada che si dava ai cavalli. preccalle. s.m. percalle; tessuto di cotone molto leggero è duro, per grembiuli, vestaglie, precchiacche. s.f. la vulva della donna; si dice anche: “cianne, ciunne, fiche, frègne, cacchióle, fèsse, ciaccanèlle, mulagnána nère, piccióne, pelóse, nanacche, spaccazze, ciaccamannazze”. Erba campestre commestibile. precchiacchille. s.m. bambino bello. prècchije. s.f. lentiggini; piccola macchia bruna o nera, piana, della cute. precchiúse. s.m. viso con lentiggini. precedaminde. s.f. precipitazione; caduta verso il basso. Precipitazione atmosferica, particelle di acqua cristallizzate o amorfe, che cadono da nubi e raggiungono la superficie terrestre. precèse. locuz. tratto di terreno arato di m.8 o10 per prevenire il fuoco verso il confinante.

precessióne. s.f. processione; corteo di sacerdoti e di laici che procedono in fila portando immagini sacre, reliquie e sim. precessόre. agg. precursore; che precorre, fa presagire.

precettàte. v. precettare; comandare con un precetto scritto. Richiamare alle armi i militari in congedo. Disporre per la requisizione di automezzi, quadrupedi e altri mezzi occorrenti per l'esercito in guerra. Richiamare in servizio gli addetti a servizi di pubblica utilità, nell'ambito di uno sciopero. precètte pasquále. s.m. precetto pasquale; nella dottrina cattolica, legge con cui la Chiesa prescrive ai fedeli alcuni atti di religione e determinate astinenze: i cinque precetti della Chiesa; precetto pasquale. Festa di precetto con obbligo della Messa e dell'astensione dal lavoro. prèche. s.m. prego; preghiera. precóche. s.f. percoca; pesca duracina. prèconeje. s.m. elogio; discorso o scritto laudativo. Componimento della letteratura latina e umanistica con cui veniva celebrato un personaggio. Parole di lode. Applauso, lode, plauso. predecatóre. agg. s.m. predicatore; che prediche. Chi tiene prediche in chiesa. Sostenitore di un'idea Chi fa sermoni o prediche di tono moraleggiante. prèdeche. s.f. predica: sermone rivolto dal sacerdote ai fedeli, in genere dal pulpito, su argomento sacro. predellene. s.m. dimin. di predella, predellino del pulman; nelle vetture ferroviarie, tranviarie e sim., gradino per agevolare la salita o la discesa. Montatoio. prederèje. s.f. preda; ciò che si toglie ad altri con la forza durante rapine, saccheggi e simile roba trafugata. preferì. v. preferire; anteporre ad altro nella valutazione e nella scelta. preferisce. v. preferisce. prefessóre. s.m. professore; chi insegna nelle scuole secondarie o all'università. Chi insegna qualcosa. Persona colta. prefètte. s.m. prefetto; nell'antica Roma, magistrato o funzionario con competenze amministrative, politiche o militari. Pubblico funzionario rappresentante del governo nella

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne provincia. Titolo di ciascuno dei cardinali che presiedono le Sacre Congregazioni della curia romana. Chi è a capo di una camerata in collegi, seminari e sim. preffediúse. s.m. persona prepotente. Chi vuole sempre aver ragione, pure se ha torto. preffettúre. s.f. prefettura; titolo, ufficio, dignità del prefetto. Circoscrizione su cui egli esercita la propria potestà. preffidije. s.f. perfidia; caratteristica di perfido. prèfisse. v. anche agg, prefisso; prestabilito. pregà. v. orare, pregare; rivolgersi a qlcu. chiedendo qualcosa con umiltà. Rivolgersi a Dio, alla divinità, come atto di devozione o per chiedere aiuto, protezione. prègge. s.m. pregio; valore, qualità. Decoro, onore, stima. preggióne. s.f. prigione; luogo adibito alla custodia dei condannati che espiano la pena o degli imputati in attesa di giudizio. Carcere, galera. preggiudecáte. s.m. chi è staso in carcere. preghiere. s.f. preghiera; manifestazione fondamentale della vita religiosa consistente nel rivolgersi a Dio o al mondo divino con la parola o con la mente, per chiedere, ringraziare o glorificare. pregiunire. agg. anche s.m. prigioniere; che (o Chi) è stato rinchiuso ed è privo della libertà. Che subisce limitazioni nella sua libertà di movimento. prejáte. agg. felice; che è pienamente appagato nei suoi desideri. Contento, lieto. prejèzze. s.f. allegria; allegrezza che si manifesta vivamente. Contentezza, gaiezza, gioia, letizia. prejóre. s.m. priore di una congregazione o pia unione. preleváte. v. prelevare; detrarre somme o beni da una massa o deposito di denari o cose. premáje. agg. num. primo; corrispondente al numero uno in una successione, in una classificazione, in una serie premarije. agg. primario; che precede gli altri in una successione. premavère. s.f. primavera; stagione dell'anno che dura dal 21 marzo al 22 giugno. premecèrije. s.m. primicerio.

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premère. s.m. gioca a carte “náse e premère”. premijà. v. premiare; riconoscere e ricompensare con un premio il valore di qlcu. o di qlco. prèmije. s.m. premio; esplicito riconoscimento del valore o del merito di qualcosa. premunì. v. premunire; predisporre o preparare con mezzi atti alla difesa, alla resistenza e simile. ammonire in anticipo. premunite. s.m. premunito. prencepà. s.f. signoreggiare. prendemènde. s.m. prendimento. prène. agg. incinta; di donna nel periodo della gravidanza. prèocupáte. v. anche agg. preoccupato; che è in apprensione, in ansia. preperà. v. preparare: predisporre qlco. in modo che sia pronto all'uso. Approntare. prèputènde. agg. prepotende; che è superiore ad altri per potenza. Che tende a sorverchiare gli altri e vuole tutto secondo la propria volontà. prervertì. v. sconvolgere; causare un profondo turbamento fisico o morale: una notizia che sconvolse il mondo. Scombussolare, sconcertare. prèsce. s.f. fretta;premura, urgenza: prescègne. s.f. donna apatica. prescevemènde. s.m. ordinamento; disposizione ordinata, sistema coerente. presedènde. s.m/f. presidente; chi sovraintende, coordina e dirige l'attività di un'assemblea, di un ente pubblico o privato, di un organo collegiale e simile. presèlle. s.f. appezzamenti di terreno. presendarse. v. presentarsi. presendáte. v. presentare; far vedere a qlcu., sottoporre alla vista, all'esame o al giudizio di qlcu. presendatóre. s.m. presentatore; chi presenta. Chi presenta al pubblico uno spettacolo.presenta al pubblico uno spettacolo. presènde. agg. presente; che è nel luogo di cui si parla o al quale ci si riferisce.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne presendemènde. s.m. presentimento; sensazione anticipata e confusa, vago presagio. presèpije. s.m. presepio; stalla, mangiatoia, spec. quella in cui fu posto Gesù. Ricostruzione tradizionale dalla nascita di Gesù, fatta nelle case e nelle chiese nel periodo di Natale, con figure di materiale vario. pressatóre. s.m. pressatore, gli addetti a pressare la paglia, per fare una balla di paglia con la (locomobile) impiegavano un minuto circa. pressatúre. s.m. squadra di sei persone che confezionavano le balle di paglia. prèsse da pagghije. s.f. macchina atta a comprimere un materiale in fucinatura fino a ridurlo alla forma desiderata. La pressa della paglia, era simile ad un parallelepipedo poggiata su quattro ruote, per essere trainata; era lunga quattro metri, la base 50 cm e l’altezza 60 cm. pressióne. Pressione. prestà. Prestare. prestáte. Prestato. prèste. prestito, saldo dato anticamente ai soldati. prestegià. ingannare. presundúse. Presuntuoso. presútte crúde. Prosciutto crudo presutte cutte. Prosciutto cotto. presútte cutte. s.m. uomo inservibile. presútte. uomo inservibile. presuttóne. Persona alta di statura e abbonata. prèta fajille. s.f. selce; roccia costituita in prevalenza da silice colloidale, molto dura, dove si ricava la pietra focaia che si trova con facilità nelle rocce del Gargano, la usavano gli arrotini per molare: coltelli, lame, forbici ad altro, si usa anche per lastricare le sedi stradali. prèta forte. s.f. soda caustica; nome commerciale dell'idrossido di sodio, ottenuta prèta forte. Sostanza caustica. prèta turchine. Verdemare. prètafajille. Pietra focale.

prètaforte. soda caustica sciolta nell’acqua per candeggiare il bucato. prète d’a fenèstre. Davanzale. prète d’u balcóne. Mensola del balcone. prète. pietra, sasso. pretecanne. Predicante. prètèfajille. pietra focaia. prètèfajille. s.f. pietra focaia. prevedènze. Provvidenza. preveleggiáte. Privilegiato. prevelóne. s.m. provolone; formaggio crudo a pasta dura, dolce e piccante, prodotto con latte di vacca intero in gosse formeoblunghe e tondeggianti. prevendive. Preventivo. prevertúte. disordinato. prevertúte. Sconvolto. prevesióne. Previsione. prèvete. s.m. prete; intelaiatura di legno che si infila nel letto sotto le lenzuola e regge lo scaldino. Prete. prèvete e mizze. s.m. il prete col chierichetto. prevetuzze. Prete giovane. priavvise. Preavviso. prièzze. gioia, contentezza. prièzze. s.f. gioia; stato d'animo di intensa allegria e contentezza. Allegrezza, allegria, delizia, gaiezza, letizia. priggiotte. prosciutto. priggiotte. s.m. prosciutto; coscia di maiale salata e fatta seccare. primavère. Primavera. prime. primo; prugna. prime. agg. s.f. primo; corrispondente al numero uno in una successione, in una classificazione, in una serie. Frutto del susino, con polpa di diversa consistenza, buccia sottile, nocciolo duro e seme amaro. Prugna. princepà. Signoreggiare. prióre. s.m. priore; superiore della congreca, capo di confraternita. prise. antiq. s.m. bugliolo; vaso di terracotta usata come tazza del gabinetto si dice anche: “ze pèppe, candere, prise”. Cesso, latrina.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne Persona che ascolta i fatti degli altri, uomo imbambolato, insignificante, insulso. privete. Preti. probbete. proprio così. probbete. locuz. proprio così. procacce. s.m. postino; portalettere. procuje. stalla, pelle di capra usata come grembiule dai pastori. procuraggiόne. intervento, intercessione. próde. Aver prurito. prodetόre. traditore. prodromeche. annunciatore di una malattia, prodromico. proffèrte. preferito. projètte. agg. bastardello dim di bastardo;nato da genitori non legittimamente projètte. Bastardello. proleche. prono. proleche. Prono. proleche. s.m. prono cinematografico. prolunghe. Prolunga. próme. Manifestare. promosse. Promosso. pronáje. s.m. pronao; spazio antistante alla cella del tempio greco, delimitato all'esterno da colonne. pronao della “villa reale”, realizzato nel 1824 su progetti di Luigi Oberty e Camillo de Tommaso e composto da due serie di quattordici colonne bianche di ordine dorico che reggono un terrazzo. Il pronao della villa comunale venne per la prima volta restaurato durante l’amministrazione del podestà Alberto Perrone negli anni 1927/31. Durante i lavori, le quattro finestre rettangolari del prospetto esterno vennero trasformate in nicchie, per collocarvi, forse le quattro statue in marmo bianco che si trovano tutt’ora nel ridotto del teatro “U. Giordano”. La nostra villa era solitamente meta di aristrocatici e di esponenti dell’alta borghesia foggiana, che si intrattenevano in villa per godere del salutare frescura al tramontare del cocente sol leone. Un bar pasticceria di gran

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lusso era allestito nell’unico locale occupato oggi dalla biglietteria dell’A.T.A.F. forniva ogni specie di rinfresco. Numerose ed artistiche fontane ornamentali abbellivano la nostra villa, esse venivano alimentate da tre grandi serbatoi installati quasi a metà del viale di sinistra e attingevano acqua da pozzi scavati appositamente in quella vicinanza. Durante i bombardamenti del 1947 il pronao venne distrutto parzialmente e subbito dopo ricostruito. Il giardino publico fu impiantato nel maggio del 1820. pronosteche. Pronostico. pronte. Pronto. propagande. Propaganda. proposce. proboscide dell’elefante. proposce. s.f. proboscide; appendice muscolosa prensile tipica degli elefanti, alla cui estremità si trovano le narici. proposte. Proposta. Proprietario di un mulino. proroghe. Proroga. próse. s.m. sedere; atto del sedere.Parte posteriore del corpo, su cui si siede. próse. Sedere, deretano. prossemáje. vicino, prossimo, congiunto. proste. piegato. prostete. prostata. prostitúte, bagasce. próte. avere prurito. próte. locuz. avere prurito. protene. bastone, protino. prova attrazione sessuale per persone dello stesso sesso. provele de bufele. formaggio fresco di bufala provele. s.f. provola; formaggio di forma sferica od oblunga, per lo più di latte di bufala, tipico dell’Italia meridionale; latticino,dette anche: “όve de bufele”. provvisoriamente le piante prima del trapianto. pruà. Provare.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne pruáte. Stanco. prublème. Problema. prucessióne. Processione. prucisse. Processo. prudaminde. Prurito. prudene. bastone di ferro. prudèzze. Azione, prodezza. prudèzze. Azione, prodezza. prudite. prurito, desiderio. pruèrbije. Proverbio. pruffediúse. Caparbio, perfidioso. prufile. Profilo. pruflegà. vincere, sconfiggere. prufumáte. Profumato. prufumúse. Persona boriosa. prugedecáte. Pregiudicato. pruggètte. Progetto. pruggettiste. Progettista. prugrèsse. Progresso. pruièttele. Proiettile. pruince. provincia, nel 1807 Foggia diventò provincia e ottenne anche la sede vescovile. pruince. s.f. provincia; anticamente, territorio di competenza di un magistrato e poi paese di conquista soggetto a Roma e amministrato da un magistrato romano. Ente territoriale autonomo di amministrazione statale indiretta, intermedio tra il Comune e la Regione, retto da un Presidente eletto dal corpo elettorale e da una Giunta nominata dallo stesso Presidente. Nel 1807 Foggia diventò provincia e ottenne anche la sede vescovile. pruiste. Provvista. pruláte. vaso, ambio. prúme. prugna. prumère. gioco a carte; persona vestita con abito elegante. prumère. s.m. gioco a carte. Persona vestita con abito elegante. prumèsse. Promessa. prumète.Promette. prunèje. prudenza, pronea. prunille. Susina piccolina.

prunutáte. Prenotato. prupità. Proprietà. prupitarije. Propieterio. prustèrne. scoraggiato. prutègge. Proteggere. prutestà. Protestare. prutètte. Protetto. prutezióne. Protezione. pruvà. Provare. pruváne. ostinato. pruve. Provare. pruvèrbije. Proverbio. pruvucáte. Provocato. prόme. manifestare. prόte. prude; verbo prudere. psi psi. locuz. pissi pissi; riproduce il sibilo e il bisbiglio che si fanno con le labbra parlottando piano, un richiamo per richiamare all’attenzione le ragazze; bisbiglio, parlottio. pucundrije. Pigrizia. pudère. Podere, fondo di qualche ampiezza con casa colonica. pudestà. Podestà. puffe. mollette per tenere sollevate le vesti. pugne. Pugno. pugnetúre. puntura, arnese per fare piccole buche nel terreno. pugnetúre. s.m. foraterra; utensile per far buchi nel terreno o per seminarvi e puje. Puoi. pujesije. Poesia. pulchère. parrucchiera. puldre. puledro non domato. pulecchèlle. pelli di capra che mettono alle gambe i zampognari. pulecchèlle. s.m. pelli di capra che mettono alle gambe i zampognari. puleccóre. pettinatrice a domicilio. puleccóre. s.f. pettinatrice a domicilio, si dice anche: “ pulchère”. pulecenèlle. Pulcinella, chi non si comporta con serietà.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne pulecine. pulcino, persona bagnata a Foggia si dice: “ stáce tutte ‘mbusse cum’è nu pulecine”. pulèmeche. Polemica. pulemόne. polmone, persona abulica, pesante, noiosa. pulènde. polenta. pulendóne. cittadino del nord Italia. pulepe umáne. s.m. polipo; tumore benigno delle mucose in forma di escrescenza tondeggiante. pulepe. s.m. polipo; animale dei Celenterati a sacco che aderisce per la base al substrato e che all'estremità opposta ha la bocca circondata da tentacoli. Polpo. pulezije. pulizia, polizia. pulezzà. pulire. pulidre. Puledro. pulimme. Lustrascarpe. pulimme. persona che puliva le scarpe. pulimme. s.m. lustra scarpa. puliteche. Politica. pulizzarècchije. Netta orecchi. pulláje. Pollaio. pulmènde. minestra di fave e di lenticchie, polmento. pulmènde. Minestra di fave e di lenticchie. pulmenite. Polmonite. pulpacce. Polpaccio, muscolo della gamba. pulpe. Polipo. pulpete. Pulpito. pulpetille. Polipetto. pulpètte. Polpetta. pulpettóne. Polpetta di carne grande. pultrenije. pigrizia. pultricce. letto misero e mal fatto, poltriccio. pulucine. Pulcino. pulverine. polverino. pulverire. Polveriera. pulvigghije. polvere, droga in polvere. pulvóne. s.m. vino nero ad alta gradazione pumadóre. Pomodoro. pumadurille. Pomodori piccoli rotondi. pumáte. Pomata.

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pumatine. Lucido per le scarpe. pumatóne. lucido per le scarpe. pumatóne. s.m. lucido per le scarpe. pumbèje. Pompeo. pumbètte de l’uglje. Polpetta dell’olio. pumbètte. dim. di pompa; piccola pompa usata per i clisteri. pumbètte. Polpetta. pumbine. pumbire. Pompiere. pumbire. Pompiere. pumbire. s.m. vigile del fuoco. pumèlle. Piccolo pomo. pumètte. Cane di razza volpino. pumijire. frutteto, pomiere. pumpà. Pompare. pumpire. Pompiere. pundaglije. combattimento. pundáte. Puntata. punde. cucire o ricucire. Punto. pundelláte. Puntellata. pundètte. s.f. fiocchetto che si applica all’estremità della frusta del carrettiere che fa gli schioppi. Ragazza sfacciata. pundille. Punteruolo. pundine. chiodo. pungecà. pungere. pungechènde. pungente. pungènde. s.f. erbaccia che si toglie a primavera, l’erba nei campi di grano; scerbatura. pungènde. togliere l’erbaccia nel campo di grano; in primavera si eseguiva la puntarúle. Punteruolo. punte. punto. puntecille. ponticello. punteglióse. Puntigliosa. puntegliúse. Puntiglioso. puntellúse. Puntiglioso. puntètte. Ragazza sfacciata. punticce. Patereccio. punticchije. patereccio.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne punticchije. s.m. patereccio o panereccio; processo infiammatorio acuto puntiglije. puntiglio. puntile. punzone. puntine. puntina. puntóne. Cantonata. puntóne. s.f. cantonata: angolo o spigolo di un edificio che coincide con l'angolo di una strada. puntunáre. guardia del ponte, pontonaio. punziunáte. pensionato. puparèlle. Bambolina. puparille. Pupazzo. pupatèlle. lo zucchero legato in un lino bagnato in acqua, lo succhiava il bambino pupatèlle. s.f. lo zucchero legato in un lino bagnato in acqua, lo succhiava il bambino al posto del ciucetto. púpe. s.f. polizia; attività amministrativa diretta alla tutela dell'ordine pubblico. Bambola; fantoccio di vario materiale vestito da bambina o da donna. Pupa, pupattola. pupetà. parlare; balbettare. pupetà. v. parlare; comunicare per mezzo delle parole, manifestare con le parole pensieri, sentimenti e simile. pupete. s.f. sollevamento della pelle sotto le unghie delle dite delle mani. pupete. sollevamento della pelle sotto le unghie delle dite delle mani. pupijite. malattia delle galline. pupine. s.m. poliziotto; agente di polizia. pupite. s.m. scilinguagnolo; parlare molto in fretta e con scioltezza. puppù. escrementi dei lattanti. pupuláre. Case popolari. purcáre. persona che accudisce i maiali. purcáre. s.m. persona che accudisce i maiali. purcarije. sporcizia, cosa non buona; porcherie. purcellúzze. s.m. manicaretti; dolci natalizi fatti in casa con la rimanenza della purche. Porco.

purchespine. Porcospino. purchètte. Ragazza bassa e obesa; porchetta. purchiacche. Bube, erba. purcille. Porco piccolo. púre. Pure. purghe. Purga. purre. Porro. purtà ‘ndrète. Portare indietro. purtà. Portare. purtagalle. Arancia. purtandine. Infermiere portantino. purtáte. Portata. purte. Porto. purtecále. loggia. purtèlle. Portello. purterine. s.f. tendina dell’anda della porta o finestra. purterine. tendina dell’anda della porta o finestra. purtire. Portiere, portiera. pusà. Posare, collocare, lasciare. pusce. miscela di acqua e aceto, imbevendo un fazzoletto serve a fare puscundele. piccolo prato. puselijire. striscia di cuoio per selle, posoliera. pusetive. Positivo. pussèsse. Possesso. pussute. potuto, verbo potere. pustále. s.m. autobus; grande autoveicolo pubblico per trasporto specialmente. puste. antiq. s.m. antico botteghino del gioco del lotto. pustelazióne. Postulatone. pustijizze. cosa fittizia. pustire. postiglione, postino. pustire. s.m. portalettere; chi ha il compito di recapitare lettere a domicilio. pustizze. agg. posticcio; appezzamento di terreno dove si pongono pustizze. posticcio. pustulaziόne. postulazione.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne putà. potare, tagliare gli alberi i rami secchi. putarrije. potrebbe, verbo potere. putatóre. Potatore. putazijόne. bevuta, potatura. púte. Potare, puoi. púte. Puoi. putecáre. Bottegaio. putèche. bottega. putechèlle. botteguccia. putedόre. puzzu, fetore. puteghine. s.m. tabaccheria; rivendita di tabacchi, sale e altri generi di monopolio. puteghine. tabbaccheria, botteghino. putèje. Bottega. putèje. s.f. bottega; locale gener. a pianterreno e accessibile dalla strada, dove si putelande. assillante. putelande. v. assillante; che assilla, fastidioso, noioso. putendine. s.f. ragazza molto svelta e sfacciata. putère. Potere. putire. portalettere. putrèlle. Trave d’acciaio per costruzioni. putresine. prezzemolo. puttáne. s.f. donnaccia; si dice anche: “ zocchele, cuèrte, buglije, tróje, prostitúte, bagasce”. putulande. Petulante. puverèzze. povertà. puverille. Poveretto. púze d’a cammise. Polso della camicia. púze. Polso. puzzaiúlle. Chi fa i pozzi. puzzáre. Chi vuota i pozzi neri. puzze d’u rè. antiq. s.m. nelle vicinanze della cappelletta della Nunziata Sulmona, vicino l’Istituto delle Marcelline c’èra un pozzo veniva chiamato: “ ‘U puzze d’u rè”, dove un

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rè borbonico si dissetò prima di entrare a Foggia, un giorno di solleone, proveniente in carrozza da Napoli. puzze retunne. s.m. pozzo rotondo in piazza Federico II, il 28 ottobre 1929 viene innagurata l’attuale fontana di pozzo rotondo opera dell’architetto Alfredo Marini, ma il pozzo già esisteva in quel luogo all’epoca di Federico II era il pozzo centrale del palazzo reale. puzze. s.m. pazzo scavo circolare, eseguito nel suolo e rivestito di muratura o legnami, per raggiungere falde idriche o giacimenti minerari. puzzuláne. s.m. cemento di roccia vulcanica. puzzulènde. l’essere sporco, puzzolenza. pόje. dopo. pόse. ciò che rimane sul fondo della caffettiera.

Q,q

qua. Qui, io sto qui. quacchè cόse. qualche cosa. quacchè cόse. locuz. qualche cosa. quacche. locuz. qualche. quacchèdúne. Qualcuno. quacchere. quacchero, protestante. quacchere. s.m. quacchero, protestante. quacchije quacchije. s.m. batticuore; palpitazione di cuore per fatica, timore o altro, essere ansioso quaccúne. qualcuno. quaccúne. locuz. qualcuno. quacquaróne. Grasso egrosso.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne quadèrne. Quaderno, quadráte. quadrato. quadre. quadre, qualità, maniera. quadre. s.f. qualità; insieme di elementi concreti che definiscono la natura di qlcu. o di qlco., e ne permettono la valutazione: una merce di qualità buona. quadrèlle. freccia, righina. quadrèlle. s.f. freccia; asticciola con punta acuta e cocca posteriore per essere lanciata con arco o balestra, dotata talvolta di alette stabilizzatrici. quadriglie. ballo figurato foggiano. quadriglije. s.m. ballo figurato foggiano. quadrúne. torcia formata da quattro candelotti. quadrúne. s.f. torcia formata da quattro candelotti. quagghiarèlle. biacca. quagghiarèlle. s.f. biacca sostanza colorante bianca. quagghiarille. organi genitali maschili del ragazzo. quagghiarille. s.m. organi genitali maschili del ragazzo. quagghiáte. si è concluso. quagghije. coagulato; riuscire. quagghije. v. coagulare; raggrumare, rapprendere, detto spec. di sostanza liquida quagghiúse. quaggiù. quagghjà. Cagliare, deve maturare. quaggiúse. avv. quaggiù; in questo luogo, posto in basso rispetto alla persona cui ci si rivolge. quaghiáte. locuz. si è concluso. quagliarúle. richiamo di pelle per le quaglie. quagliarúle. s.m. richiamo di pelle per le quaglie. quagliáte. s.f. latte cagliato; si prende un tegamino e si mette il latte, quando si riscalda si mettono quattro o cinque gocce di caglio, come si coagula il tutto si mangia.

quaglije. quaglia, caglio. quaglije. s.f./m.quaglia; piccolo uccello migratore commestibile dal piumaggio quagliozze. Uccello figlio della quaglia. quaglire. bastage; ruffiano. quainde. qui dentro. quainde. locuz. qui dentro. qual’éje. Qual è, quale. qualifiche. Qualifica. qualità. Qualità. quamme quamme. darsi importanza per parere piu grande degli altri. quamme quamme. locuz. darsi importanza per parere piu grande degli altri. quamquamme. Darsi importanza. quand’éje. Quanto. quanda mosse. escavazione di disgusto. quandunghe. quandunghe. quantunque, benché. quandunghe. cong. quantunque; sebbene, benché. quann’éje. Quando, quando sarà.. quanne. quando. quanne. avv. quando; in quale tempo o momento. quante. avv. quanto; in quale misura o quantità. quaqquarille. s.m. ragazzo obeso. quaqquaróne. s.m. persona obesa. quaquagghije. s.f. avere paura, tremarella. quaquagghjà. s.f. non riuscire a fare niente. quaquaróne. Uomo molto grosso. quarandène. quarantena. quarandène. s.f. quarantena; spazio di tempo di quaranta giorni. Periodo di quarantine. Quarantina. quaratèlle. Polmoni, fegato. quaratene. negozio di generi alimentari, essendo i primi propretari di corato, il loro derivato e coratino “quaratene”.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne quaratene. s.m. negozio di generi alimentari, essendo i primi propretari di tali negozio di corato, il loro derivato e coratino “quaratene”. quaratenille. Piccola bottega di alimenti. quáre. perché. quáre. avv. perché; per quale ragione. quarèle. Querela. quarendine. quaresima. quarendine. antiq. s.f. quaresima; periodo di penitenza di 40 giorni, dalle Ceneri al Sabato Santo. quarèseme. s.f. quaresima; periodo di penitenza di 40 giorni, dalle Ceneri al Sabato Santo. Si dice anche: “quarendine”. quartajúlle. s.m. persona lunatica. quartáre. s.f. recipiente di terra cotta basso e piatto per contenere olive salate ed altro, si può dire anche: “ langèlle”. quartarúle primavèrile. gambecchio frullino. quartarόle. s.f. l’ultima sottomisura dell’unità degli aridi, una quartarole di grano. quarte. s.f./m. sottomisura dell’unità degli aridi, un quarto equivaleva a sei misure di grano. Quartiere nucleo più o meno autonomo all'interno di una città. quartecille. s.m. un quarto di vino. quartenarije. quartanario, chi ha la febbre ogni quattro giorni febbre quartana. quartenarije. s.m. quartanario, chi ha la febbre ogni quattro giorni febbre quartana. quartine. appartamento. quartine. s.m. appartamento; insieme dei locali che costituiscono un'abitazione. quartire. distretto; caserma militare, quartire. s.m. distretto: circoscrizione entro cui esplica le proprie funzioni un dato quarze. Quarzo. quarzúse. quarzoso oggetto di quarzo. quarzúse. agg. quarzoso; che contiene quarzo, oggetto di quarzo. quassόpe. quassù.

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quasόpe. avv. quassù; in questo luogo, posto in alto rispetto alla persona cui ci si quatèrne. Quaterna. quatráre. ragazzo di strada. quatráre. s.m. ragazzo di strada. quatrarije. Quadreria. quatrascióne. s.m. ragazzaccio. quatrascóne. ragazzaccio. quatráte. giovane contadino. quatráte. s.m. giovane contadino. quatriglije. Quadriglia, ballo foggiano. quatrille. pezzettino di tela inserito sotto le maniche della camicia per allungarle. quatróne. Mattone quadrato e grande per pavimentazione. quatte quatte. piano piano. quatte quatte. Piano piano. quatte quatte. s.m. piano piano, adagio, senza fretta: cammina piano. quatte. quattro. quatte. agg. mum. quattro; 4 nella numerazione araba, IV o IIII in quella romana. chi quattucchije. porta gli occhiali, occhialuto. quattucchije. s.m. chi porta gli occhiali, occhialuto. quazzólde. quattro soldi; venti centesimi. quazzólde. s.m. quattro soldi; venti centesimi. quèllate. quell’altra. quèllate. agg. quell’altra. quèlle. Quella. quèrce. quercia. quèrce. s.m. persona priva di un’occhio. quèrelúse. lamentoso. quèrelúse. agg. lamentoso; pieno di lamenti. Lamentevole. quèstate. quest’altra. quèstate. agg. quest’altra.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne quèstre. questua. quèstre. s.f. questua; richiesta e raccolta di elemosina o di offerte. Accatto. quiddità. quello che è, l’essere di una cosa. quiddità. agg. quello che è, l’essere di una cosa. quièsce. prendere fiato. quièsce. locuz. prendere fiato. quiètanzà. Chetare. quijetudene. riposo, quiete. quijètudene. s.f. quiete; mancanza di movimento, stato di ciò che è immobile. quille. involtini di carne cavallo, quando non si potevano vendere il venditore per celarli gridava per le strade: “ uìì… chè tènghe ‘i quille addurènde addurènde”, loro, colui, quelli. quille. s.m. involtini di carne cavallo, quando non si potevano vendere il venditore per celarli gridava per le strade: “ uìì… chè tènghe ‘i quille addurènde addurènde”, loro, quelli. quinamonde. locuz. in alto. quinavalle. in basso. quinavalle. locuz. in basso. quinde. Quinto. quinece aguste. quindici agosto. quinece. Quindici. quinecine. Quindicina. quiritte. locuz. qui appunto. quiste. Questo. quistióne. Lite, questione. quotèzze. v. quotare; obbligare per una quota.

R rabazze. s.f. parte inferiore della gabbia degli uccelli.

rabbà. s.f. cravatta; accessorio dell'abbigliamento spec. maschile formato da una rabbe. s.f. gorgiera, sciarpa di seta femminile. rabbruzzà. Rabbuiare; diventare buio. rabbruzzà. v. rabbuiare; diventare buio. rabuffà. v. azzuffare; far venire a zuffa. Venire alle mani, picchiarsi. racanèlle. pezzo di tela di tre metri quadri per trasportare a spalla sulla meta in costruzione la paglia. racanille. pozzanghera d’acqua e fango. racanille. s.f. pozzanghera d’acqua e fango. raccugliènze. s.f. accoglienza; atto e modo di accogliere. Fare buona, cattiva accoglienza a qlcu., accogliere bene o male. raccúle. ramarro; lucertola di grosse dimensioni di colore verde sul dorso. raccúle. s.m. ramarro; lucertola di grosse dimensioni di colore verde sul dorso. raccumandamènde. s.f. raccomandazione; affidamento alla altrui sollecitudine, protezione e sim. Segnalazione di qlcu. all'attenzione altrui perché venga favorito in un esame, concorso e simile. raccumannà. v. raccomandare; affidare alle cure e al favore altrui persone o cose molto care perché siano protette e custodite. raccumenecà. v. pacificare; riconciliare. Mettere in pace, riportare alla pace. raccumeneggià. v. accomunare; far comune, mettere in comune. raccumeneggióne. s.f. comunione dei beni. raccundamènde. s.m. racconto; esposizione, narrazione, ciò che viene raccontato. raccuvete. v. anche agg. raccolto; preso da terra. Radunato. rachèle. s.f. Rachele. racheline. s.f. dimin. di Rachele. rachene. s.f. iuta o juta; fibra tessile che si ricava dai fusti del corcoro, usata per fare cordami sacchi e tessuti da

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne imballaggio. Telone duro dei coloni per spandere il grano per farlo asciugare. rachideche. persona piccola. rachideche. agg. rachitico; di rachitismo, persona piccola affetto da rachitismo, poco sviluppato. racchije. s m/f. racchio/a; donna vecchia è brutta col viso rugoso. Piccolo grappolo di pochi chicchi maturati male, che viene lasciato sulla vite dopo la vendemmia. racláse. Cappotto. racláse. s.m. cappotto; pesante soprabito invernale da uomo e da donna. Mantello, raddolcì. v. raddolcire; fare diventare dolce o più dolce: raddolcire una bevanda. radducà. v. ricondurre; condurre di nuovo: ci ricondusse a casa. Far risalire a un fatto, una teoria e sim. precedenti. Riportare. raddumandà. v. interrogare; porre una o più domande a qlcu. per ottenere radduppiáte. v. raddoppiare; fare diventare doppio. Accrescere, aumentare. radichele. s.f. graticola; utensile da cucina formato da spranghette di ferro su un radunà. v. raccattare; raccogliere da terra: raccattare il libro caduto. Mettere radunazijóne. s.f. adunanza; riunione, assemblea. Adunanza di persone. rafanille. s.m. ravanello o ravanello; varietà di rafano con radici ingrossate, raffà. v. rapire; portare via a forza o con la frode: rapire la preda. Condurre con sé qlcu. con la violenza, l'inganno e la seduzione: rapire una donna. raffáte. s.f. colpito; prendere con prepotenza. raffièline. s.f/m. dimin. di Raffaele e Raffaella. raffilúcce. s.m. vezz. di Raffaele. raganèlle. s.f. pezzo di tela di due metri quadri, veniva riempito di paglia, poi si chiudeva facendo combaciare i quattro angoli provvisti di un pezzo di corda, con il quale si legava, lo si dava ai trasportatori che se lo mettevano sulle

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spalle e lo trasportavano sulla meta di paglia in costruzione. ragge. s.f. rabbia; malattia virale trasmessa dal morso di mammiferi, spec. cane e lupo, attraverso l'inoculazione di saliva, e caratterizzata da sintomi nervosi con senso di angoscia e dolorosi crampi muscolari. Idrofobia. Sdegno, collera. Radiografia; impressione di lastra sensibile mediante i raggi X. ragghije. raglio dell’asino. ragghije. s.m. raglio; grido dell'asino. raggiáte. s.m. egoista; chi pecca di egoismo. ragge. s.m. raggio; ciascuno dei legni o dei grossi fili d'acciaio che in una ruota congiungono il mozzo al cerchio. raggióne. s.f. ragione;la facoltà di pensare stabilendo rapporti e legami tra i concetti, di giudicare bene discernendo il vero dal falso, il giusto dall'ingiusto. raggiunà. v. ragionare; usare la ragione per riflettere, discorrere o argomentare con raggiúse. agg. rabbioso; affetto da rabbia. Pieno di rabbia, reso violento dall'ira. Arrabbiato, collerico. raggrezzáte. v. rannicchiare; contrarre, ripiegare in piccolo spazio, come in una nicchia: rannicchiare le spalle. ragguagliande. s.m. ragguaglio; confronto, paragone. ragionare. ragne. s.m. ragno; animale degli Aracnidi con corpo diviso in capotorace e addome ragnule. s.m. granchio; ogni crostaceo decapode, generalmente commestibile, con ragù. s.m. ragù; condimento per pastasciutte, ottenuto facendo soffriggere della carne di manzo macinata, cuocendola poi con aggiunta di pomodoro. ráje. raggi di legno della ruota del carretto lunghi cm.80x10x4. ráje. antiq. s.m. raggi di legno della ruota del carretto lunghi cm.80x10x4. rajisse. s.m. capo tonnara. raschietto per ralláte. pulire il vommero dell’aratro.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ralláte. s.m. raschietto per pulire il vommero dell’aratro. rallendà. v. rallentare; rendere meno veloce. rallumà. locuz. dare luce. ramagliètte. mazzolino di fiori. ramagliètte. s.m. mazzolino di fiori. ramáre. s.m. ramaio; artigiano che ripara e vende recipienti in rame. rambe. s.f. ramba della scalinata. rambóne. s.m. rampone; ferro piegato a uncino. rambugnà. rimproverare. rambugnà. v. rimproverare; biasimare qlcu., disapprovarlo. Ammonire, riprendere, sgridare. ráme. s.m. rame; elemento chimico, metallo rosso chiaro diffuso in natura sia allo stato nativo sia sotto forma di Sali. ramère. s.f. lamiera di metallo usate nelle pasticcerie forni per cuocere biscotti, taralli scaldatelli, pasticcini. rammareche. s.m. rammarico; espressione di rincrescimento. Amarezza, rammurbedì. v. rammorbidire; rendere morbido o più morbido. rampe di scale, poi eliminate. La scritta Fogea, oggi la possiamo rilevare sotto la ramperà. s.f. salire, arrampicandosi. ramugnà. v. augurare; esprimere un augurio per sé o per altri. rance. s.m. rancio; pasto dei soldati e dei marinai. rancecà. v. graffiare; lacerare la pelle con le unghie o strumenti appuntiti: graffiare il viso, una mano. Intaccare superficialmente un oggetto. rancecáte. s.m. graffiato; atto del graffiare. ranceche. s.m. graffio; lacerazione lieve della pelle prodotta dalle unghie o rancechille. s.m. piccolo graffio. ranciáte. s.f. aranciata; bevanda preparata con succo di arancia. rancuráte. v. rammaricare; affliggere, amareggiare.

ranèlle. s.f. rondelle metalliche. Denaro spiccioli. rangeche. graffio. rangede. agg. rancido; detto di sostanze grasse che, per un processo di ossidazione, assumono un sapore sgradevole di stantio. rangèlle. coltello. rangèlle. s.m. coltello; strumento per tagliare, con lama d'acciaio immanicata, tagliente da una parte sola, gener. con la punta acuminata. rangulà. v. strillare; gridare forte, emettere grida acute. Urlare. ranogne. s.f. rana; animale degli Anfibi, senza coda, a pelle liscia, denti nella mascella superiore e zampe posteriori atte al salto. Rana verde, comune, abbondante in paludi e risaie. rápe. v. rubare; prendere sottrarre, a Foggia c’è un detto che dice: “chi te sápe te rápe” cioè chi ti conosce è sa i fatti tuoi ti ruba. rape. s.f. rapa; pianta delle Papaverali, coltivata, con piccoli fiori dorati, foglie utili come foraggio e grossa radice carnosa commestibile. Cima di rape foglie giovani e steli fioriferi commestibili della rapa. Broccoli. rapecáne. agg. avaro; di persona che spende a malincuore, o non spende affatto. rapede. agg. rapido; che si sposta rapidamente. Di azione, movimento, molto veloce. Svelto. rapèste. verdura campestre commestibile. rapèste. s.f. verdura campestre commestibile. rapidamente o senza precisione:rompere il pane in parti. rapille. Lapilli. rapille. s.m. lapilli; cristallo, pezzetto di roccia o altro elemento solido, lanciato da rappatóre. s.m. brigante; malvivente che vive di rapina, stando alla macchia. Malandrino, masnadiere. rappe. s.f. ruga; grinza, crespa della pelle.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne rappèzze. la parte rappezzata. rappèzze. s.f. la parte rappezzata. rappigne. lieve raffreddore. rappigne. s.m. lieve raffreddore. rapporte. s.m. rapporto fra persone o fra persone e organismi: rapporto di amicizia, di parentela; essere in buoni rapporti. rappresendemènde. s.f. rappresentazione; raffigurazione di aspetti della realtà. rappurtamènde. s.f. relazione; legame, rapporto fra due cose, due o più fenomeni e simile. rappurtille. s.m. piccolo rapporto. rarà. spiccicare i maccheroni riscaldati sul fondo della pentola. rarà. s.f. spiccicare i maccheroni riscaldati sul fondo della pentola. raratóre. residui di maccheroni. raratóre. s.m. residui di maccheroni. rarecáte. radicato. rarecáte. v. radicare; mettere radici. Attecchire. rareche. radici. rareche. s.f. radice; organo delle piante cormofite per lo più sotterraneo, che fissa il vegetale al terreno e assorbe l'acqua e i sali disciolti. raricule. graticola per l’arrosto. raricule. s.f. graticola; utensile da cucina formato da spranghette di ferro su un telaietto, o da una lastra metallica scanalata, per arrostire vivande. Griglia. rasà. v. radere; liberare dai peli passando il rasoio. rasapide. erba selvatica con pungiglioni. rasapide. s.f. erba selvatica con pungiglioni. rasatόje. rasola per il grano, veniva usato dagli sfossatori per dare una giusta misura al “mèzzètte”, veniva chiamata anche ( trucchele)

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rasatόje. s.f. rasola per il grano, veniva usato dagli sfossatori per dare una giusta misura al “mezzètte”, veniva chiamata anche: ( trucchele). rasce. s.m. pesce razza. rasckà. raschiare. rasckà. v. raschiare; fregare con forza per appianare, ripulire una superficie o rasckamènde. s.m. raschiamento; operazione del raschiare, si dice anche: “rasckaminde”. rasckáte. s.f. sputo catarroso. rascke. s.m. sputo mucoso espettorato. rasckúse. agg. infame; che gode di cattiva fama. Ruffiano. ráse ráse. rasato, piano piano. rasele. s.m. regolo di legno per spianare il grano nel paniere V. “menzètte”, terreno preparato dall’ortolano per piantare le verdure. rasele sotte. s.f. prendere tutto cio che rimasto da dividere. raspe. s.f. raspa; lima a scagliette acute e rilevate, che strisciando rodono legno, metallo e simile. Tipo di tridente con i rebbi piegati a squadra. Ballo d'origine messicana, simile al samba, in voga nel secondo dopoguerra. raspe d’úve. s.m. raspo; grappolo d'uva da cui sono stati levati gli acini. raspe ‘ndèrre. s.f. caratteristica del gallo e della gallina che raspano a terra con le zampe. raspijire. s.m. barbiere; chi taglia e rade per mestiere la barba e i capelli. raspulènde. agg. aspro; che ha sapore agro e irritante per la gola, caratteristico della frutta acerba. rassegnà. v. rassegnare; consegnare, presentare. rassegnáte. s.m. rassegnato. rassemprà. v. raccogliere; prendere, levare, sollevare da terra qlco. o qlcu. rastèjà. v. raschiare; fregare con forza per appianare, ripulire una superficie o eliminarne croste e sporgenze: raschiare il muro con una lama.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne rastellire. s.f. rastrelliera; specie di rastrello a lunghi pioli, fissato al muro sopra rastellire d’u fine. s.f. greppia; rastrelliera sovrastante la mangiatoia, nelle stalle dove si mette il fieno. rastille. s.m. rastrello; attrezzo di legno o ferro, formato da un regolo munito di denti paralleli, assicurato a un lungo manico, per riunire foglie, foraggi, sassi e sim. o affinare e livellare la superficie del terreno. Rastrello scopa, con denti lunghi ed elastici, usato specialmente dai giardinieri. rasúle. s.m. rasoio; coltello affilatissimo d'acciaio fino, senza punta, con grossa rataville. s.m. attrezzo agricolo di legno per ammucchiare il grano. ratezzà. s.f. raetizzare un debito. ratì. s.m. rantolare, morire di dolore. rattà. v. grattare; stropicciare la pelle con le unghie per far cessare il prurito. rattúse. s.m. persona che molestia le donne. razzijóne. s.f. razione; porzione che è stato stabilito di dare ogni volta a ciascuno. Quantità di generi alimentari o di beni di consumo che è stato stabilito di assegnare a ciascuno durante un periodo di razionamento. razzijúne. preghiere. razzijúne. s.f. preghiera; manifestazione fondamentale della vita religiosa consistente nel rivolgersi a Dio o al mondo divino con la parola o con la mente, per chiedere, ringraziare o glorificare. Supplica. razzulle. s.m. raggio della ruota del carretto. rè. s.m. re; sovrano di un grande Stato | Principe che ha la somma autorità e il rè quaglje. locuz. re di quaglie, uccello di colore simile alla quaglia che vive nelle zone aperte e si nutre di animaletti acquatici. rè rè. messo in mostra, esposto. rè rè. locuz. messo in mostra, esposto. Porre in vista.

rebbaldà. locuz. azioni brigantesche. rebbattetúre. s.f. costura; cucitura che unisce due pezzi di stoffa, di pelle e simile. rebbeccà. v. rimbeccare; beccare a propria volta, detto di uccelli. Combattere beccandosi, detto di uccelli. rebbellijóne. s.f. ribellione sollevamento, spec. in armi e contro un'autorità costituita. Rivolta, sommossa. rebbusciáte. agg. debosciato; dissoluto, depravato a causa di una vita sregolata. rebbúte. s.m. stoppino; lucignolo di candela, lume a olio o petrolio. Miccia per fuochi artificiali. rebèlle. Ribello. rebèlle. agg. ribelle; che insorge contro l'autorità costituita, la legge e simile. rèbubbleche. s.f. repubblica; forma di governo rappresentativo, il cui presidente recalcetrazijóne. v. recalcitrare o ricalcitrare; tirare calci o indietreggiare impuntandosi, detto di cavalli, muli, asini e simile. recamà. v. ricamare; eseguire a mano o a macchina un ricamo. recanosce. v. riconoscere; identificare, individuare cosa o persona nota. recchèzze. s.f. ricchezza; condizione di chi è ricco di beni materiali, di denaro. rècchije. s.f. orecchio; cosa prominente o sporgente, di forma simile a un orecchio: fare le orecchie alle pagine. Orecchie. rècchije pide e musse. s.f./m. parti del maiale usate per le minestre verdi o con fagioli o mangiati lessati con il limone. rècchije sorde. presenza di bambini o persone che non si vuol far sentire ciò che si dice. rècchije sorde. s.f. presenza di bambini o persone che non si vuol far sentire ciò che si dice. recchijetèlle. s.f. orecchietta dimin. di orecchia; tipo di pasta alimentare fatta in casa. recchijine. s.m. orecchino; monile che si porta alle orecchie. recchijinille. s.m. orecchino; dimin. di orecchino monile che si porta alle orecchie. recchijóle. particolare dell’aratro, dove si applica il vommero.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne recchijóne. s.m. pederasta; chi pratica la pederastia. recchióle. s.f. particolare dell’aratro, dove si applica il vommero. recepà. v. ricevere; accogliere, accettare, prendere ciò che viene dato, consegnato, inviato, somministrato o conferito con solennità. recepite. v. ascoltato, ricevuto. recèse. perquisizione. recèse. s.f. perquisizione; ricerca minuziosa volta a ritrovare cose nascoste, spec. recetà. v. recitare; dire ad alta voce ciò che si è studiato e imparato a memoria: recettà. raccogliere. recettà. v. raccogliere; prendere, levare, sollevare da terra qlco. o qlcu.: raccogliere un ciottolo; raccogliere i feriti dal campo. Cogliere. recettive. agg. anche s.m.recidivo;detto di chi, dopo essere stato condannato per un reato, ne commette un altro. recève. v. ricevere; accogliere, accettare, prendere ciò che viene dato, consegnato, rechedeminde. s.f. richiesta; atto del richiedere. recise. v. anche agg. reciso; tagliato. recitare una poesia. recitte. luogo di riposo per gli animali; riposo del bambino: “ ha pigghiáte recitte ‘u criatúre”. recitte. s.m. luogo di riposo per gli animali. Riposo del bambino: “ ha pigghiáte recitte ‘u criatúre”. recive. s.f. ricevuta; dichiarazione che si rilascia al ricevimento di qlco., spec. di una somma di denaro. reclúse. v. anche agg. recluso;rinchiuso, chi sta scontando una reclusione. recogghije. v. raccolto in genere. recóne. cantuccio; mettersi al riparo dalla pioggia o dal vento. recóne. s.m. cantuccio; luogo riposto e nascosto, nascondiglio, mettersi al riparo dalla pioggia o dal vento.

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recorre. ricorrere, chiedere aiuto. recorre. v. ricorrere; rivolgersi a qlcu. per ottenere qlco.: ricorrere a un amico per aiuto; ricorrere al medico. Fare appello: ricorrere alla bontà di qlcu. recotta sckande. ricotta piccante inacidita con aceto allo stato di pomata. recotta sckande. s.f. ricotta piccante; latticinio ottenuto dalla ricottura del siero di recotta toste. s.f. ricotta dura; latticinio ottenuto dalla ricottura del siero di latte, recotte. s.f. ricotta; latticinio ottenuto dalla ricottura del siero di latte, residuato recredènde. agg. anche s.m./f. miscredente; detto di chi accetta solo in parte, o in recucce. s.m. Enrico o Errico. reculà. v. ricordare; avere presente nella memoria: ricordare i giorni passati. reculiáte. ridotta. reculiáte. v .agg. anche s.m. ridotto; che ha subito una riduzione di prezzo. recumbènze. s.f. ricompensa; contraccambio che si dà per un servizio reso, un recungià. v. restaurare; restituire allo stato primitivo opere d'arte o altri manufatti, recupèrte. s.m. pretesto scusa addotta per giustificare qlco. che si è fatto o per nascondere la verità: addurre pretesti. recupre. s.m. recupero o ricupero; riacquisto del possesso o della disponibilità di recurdà. v. ricordare; avere presente nella memoria. Rammentare. recurde. s.m. ricordo; richiamo alla mente di qlcu. o qlco. Memoria di persone o recurdine. s.m. ricordino dimin. di ricordo; oggettino che serve a ricordare qlcu. o qlco. Cartoncino con immagine sacra e una dedica a ricordo di persone scomparse o di ricorrenze. recursóje. s.m. andirivieni; movimento dell'andare e venire di gente nello stesso

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne recusà. v. ricusare; non volere, non accettare: ricusare il cibo. recuttáre. guardone. recuttáre. s.m. guardone; chi, per morbosa curiosità, spia le nudità o gli atti recuverà. v. ricoverare; dare ricovero, ricoverare un ferito in clinica. redà. v. arredare; fornire un locale di v. arredare arredi. redatóre. s.m./f. erede; chi acquista a causa di morte di un'altra persona la totalità o parte del patrimonio di questa. reddì. v. ritornare; venire di nuovo nel luogo, nello stato, nella condizione in cui si era venuti prima o da cui si era partiti. rèddizijóne. s.f. restituzione; atto del restituire. Resa. reddóne. s.m. ridda, ballo simile alla quadriglia. redeculúse. agg. ridicolo; che fa ridere perché goffo, strano, grottesco o insulso. rèdepède. v. ripensarci, cambiare pensiero, parere: ci ho ripensato: resto a casa. redicule. agg. ridicolo; che fa ridere perché goffo, strano, grottesco o insulso. redulì. v. odorare; percepire con l'olfatto un odore. rèfece. s.m. orefice; chi compra e vende oggetti di oreficeria. Artigiano che lavora i metalli preziosi traendone speciali gioielli. refecià. v. ristorare; dare ristoro, restituire energia. Rifocillarsi, riposarsi, refelà. v. raffilare; affilare nuovamente: raffilare i coltelli. refelàte. v. rifilare; filare di nuovo. Dare per buono ciò che non lo è: rifilare un refenà. v. cessare; avere fine, termine. Finire, terminare, smettere. refèrme. s.f. rafferma; vincolo volontario a prolungare il servizio militare oltre il refètte. Ristorare; dare ristoro, restituire energia. Rifocillarsi, riposarsi, rinfrescarsi: refèzióne. refettorio.

refèzióne. s.m. refettorio; grande sala da pranzo comune, in conventi, collegi e refiatà. v. rifiatare; lavorare senza parlare, senza posa. Pronunciare una parola: refiáte. rifiatare. refiáte. v. respirare; effettuare la respirazione: respirare con i polmoni. reflèsse. v. anche agg. riflesso; che ha subito riflessione raggio riflesso. Non reflusse. s.m. spiffero d’aria; soffio di vento proveniente da una stretta apertura. refonne. v. rifondere; risarcire, rimborsare, restituire: rifondere i danni. refrische. s.m. refrigerio; sensazione piacevole di fresco. Piacevole sollievo fisico refrustà. v. frustare; percuotere con la frusta: frustare un animale. Sferzare. refulgiaminde. s.m. sostegno; ciò che sostiene, serve di appoggio, supporto e refurmaggióne. s.f. riforma; modificazione volta a dare un ordine nuovo e refurmáte. s.m. riformato dal servizio militare. refúse. s.m. aggiunta, ci devi mettere dell’altro e poco. refutà. v. rifiutare; non accettare o non voler ricevere: rifiutare i consigli; rifiutare regagne. s.m. rigagnolo; piccolo ruscello. Piccolo corso d'acqua che scorre nella regalà. v. regalare; dare in regalo a qualcuno regalare un libro. Donare. regalije. s.f. mancia; sovrappiù sul compenso dovuto che si dà a chi presta un servizio. Mancia competente, compenso che si promette a chi riporta un oggetto smarrito. regatóre. s.m. irrigatore per irrigare piantagioni. regenètte. s.f. reginetta; giovane regina. Titolo conferito a una ragazza che règge. Cancellata. règge. s.f. cancellata; chiusura o recinzione, spec. di palazzi o parchi, mediante una règgipètte. s.m. reggiseno; fascia di tessuto o pizzo modellata da cuciture e con

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne regine. Regina. regine. s.f. regina; moglie del re, donna che regna, essendo a capo di una monarchia. regine d’u gráne. s.f. regina, nell’estate del 1910 ci fu un concorso per eleggere la regina del grano. Promotore del concorso per le elezione della reginetta fu l’avvocato Carlo Gallotta, congiunto dello storico Carlo Villani, fu eletta regina del grano la bellissima Luigia Panniello, che morì dopo poco tempo con infezione viscerale. L’anno dopo non fu più possibile fare il concorso, poiché nessuna candidata si presentò. reguardaminde. s.m. riguardo; cura, attenzione, cautela nel toccare, usare qlco. o nel non importunare e disturbare qlcu. Stima, rispetto, considerazione. règule. s.f. scanalatura; operazione dello scanalare. Incavo ricavato rejále. s.m. regalo; ciò che si regala o si deve regalare. Dono. rejattà. v. raccomandare; affidare alle cure e al favore altrui persone o cose molto rejède. v. ritornare; venire di nuovo nel luogo, nello stato, nella condizione in cui si era venuti prima o da cui si era partiti: ritornare indietro, a casa, a Foggia. rejèzze. s.f. colpevolezza; condizione di chi è in colpa, di chi è colpevole. rejorbarbere. s.m. rabarbaro; pianta erbacea delle Poligonali dal cui rizoma si ricava una sostanza amara usata in medicina. Liquore tonico e digestivo preparato col rizoma della pianta omonima. rejotte. s.m. contrasto; impedimento, ostacolo all'attuazione di qlco. Discordia, diverbio. Conflitto, disputa. remà. v. remare; manovrare i remi per imprimere il movimento a in'imbarcazione. remasugghije. oggetti senza valore. remasugghije. s.f. oggetti senza valore. rembaccià. v. rinfacciare; rimproverare aspramente a qlcu. un difetto, una colpa, un rembaldì. v. rallegrare; rendere allegro, mettere allegria. Allietare.

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rembambite. v. agg. anche s.m. rimbambito;detto di chi non ha più la capacità di rembruverà. v. rimproverare; biasimare qlcu., disapprovarlo: rimproverare. remenzáte. v. anche agg. misurato; determinato nell'estensione. Equilibrato, ponderato, prudente. Moderato. remigge. s.m. rematore; chi rema. remonte. s.m. monta dei cavalli, il cavallo che copre le giumente per l’allevamento. remónte. il cavallo che copre le giumente per l’allevamento. remorchije. s.m. rimorchio; il rimorchiare. Prendere a rimorchio, agganciare un veicolo per eseguire l'operazione del rimorchio. remóre. s.m. rumore; ogni fenomeno acustico gener. irregolare e non musicale, spec. se sgradevole o molesto. remóre carrozze. termine usato per allontanare i ragazzi nei discorsi remóre carrozze. s.m. termine usato per prendere in giro la gente. rèmúcce. vezzeggiativo di Remo. rèmúcce. s.m. vezz. di Remo. remulà. v. ritardare; indugiare a giungere. Essere in ritardo. remundatúre. ricopertura della tomaia delle scarpe. remundatúre. s.f. ricopertura della tomaia delle scarpe. remundatúre. s.m. rifacimento dei capelli o delle scarpe. remurchià. v. rimorchiare; tirare un veicolo avariato o lento agganciandolo a un altro. remurchiáte. v. rimorchiato. renacce. s.m. rammendo; lavoro che si fa per ricostruire o rinforzare trama e ordito renaccià. v. rammendare; eseguire rammendi. renacciatrice. s.f. artigiana che ricuce strappi dei vestiti. renále. s.m. orinale; recipiente usato per orinare, vaso da notte.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne rènáte. Renato. rènáte. s.m. Renato. Rendere meno fiero, aspro. Diventare meno rigido, detto del tempo Rabbonirsi. rène. sabbia. rène. s.m. rene; ciascuna delle due ghiandole poste nella parte posteriore alta dell'addome, sui due lati, con la funzione di secernere l'urina. Sabbia; tritume di minerali a forma di granelli, provenienti dalla demolizione naturale di rocce preesistenti: la sabbia del mare, del deserto, vulcanica. rènele. s.f. rondine; uccello insettivoro con lunghe ali falcate, coda forcuta, rènele d’acque. s.f. rondine di fiume; uccello con corpo molto slanciato, becco rènele de máre. s.f. rondine di mare; uccello con corpo molto slanciato, becco renenúte. rinvenuto. renetúre. s.m. scolo del latte; il latte che durante il giorno fuorisce da solo dalla mammella di una donna, o dopo che il lattante a smesso di bere. renfrisckatóre. s.m. vaso di terracotta riempito con ghiaccio per rinfrescare le bevande. renfurzáte. s.m. rinforzo; conferimento di maggior forza, vigore, stabilità e simile. Rafforzamento. rènghe. s.f. antiq. salacco; aringa o altro pesce simile conservato sotto sale o affumicato. Cibo misero. Persona magra, patita. renghire. s.f. ringhiera; parapetto costituito di barre o tubi di metallo variamente disposti e foggiati per scale, ballatoi e terrazzi. rengrazià. v. ringraziare; esprimere gratitudine, rendere grazie a qlcu. di qlco. rènne. s.f. fruttare; rendere, ritardare. rennenèlle. s.f. dim. di rondine. renunziazijóne. s.f. rinuncia o rinunzia; atto del rinunciare. Rifiuto volontario di rènza rènze. s.f. camminare rasentando la strada.

renzajulle. s.m. chi ha delle particolari simpatie per qualcuno. rènze-rènze. agg. vicino vicino; che si trova a una distanza relativamente piccola rispetto al punto cui si fa riferimento. rènzine. s.m. dimin. di Lerenzo. repáre. s.m. riparo; protezione da un danno, un pericolo, un'offesa e simile. rèpe. v. strisciare; muovere sfregando, strofinando. repegghià. riprendere. repegghiáte. ripreso repète. v. ripetere; replicare, eseguire nuovamente: ripetere un esperimento. repigghije. riprendi. replecaminde. s.f. ripetizione; nuova, ulteriore effettuazione, manifestazione e simile. repósaminde. s.m. riposo; cessazione o interruzione di attività, fatica e simile. repóse autunnále. locuz. durante la transumanza, consentivano il pascolo e la sosta al bestiame in attesa dell’assegnazione della locazione ove svernare. repóse latèrále. locuz. durante la transumanza, estensioni di pascoli poste a fianco dei tratturi per consentire la sosta alle greggi. reprubà. v. riprovare; provare di nuovo. Dimostrare ulteriormente. repruvaggióne. s.m. biasimo; dura critica, rimprovero. Disapprovazione. repulóne. s.m. rimprovero; espressione di biasimo e ammonizione. Ammonimento, repuste. s.f. credenza; mobile da cucina o da sala da pranzo, con alzata, dove si repustire. s.m. credenziere; chi ha la cura della credenza. Anticamente, persona rèqueje. s.f. misura di papavero per addormentare i bambini. requèstre. locuz. di scorta. rèquième a l’anema súje. locuz. la prima parola della preghiera dei defunti. rèquje. misura di papavero per addormentare i bambini. resarije. Rosaria; Rosario.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne resarije. s.m. Rosaria; Rosario. resáte. s.f. risata; atto del ridere, spec. a lungo e in modo sonoro. resbaldà. v. rallegrare; rendere allegro, mettere allegria. Allietare. rescegnulle. ragazzo malaticcio, usignolo. rescegnulle. s.m. ragazzo malaticcio. rescegnúte. s.m. persona denutrita. reschià. v. rischiare; mettere a repentaglio. Correre il rischio. rescióre. s.f. vergogna; turbamento e timore che si provano per azioni, pensieri o parole che sono o si ritengono sconvenienti. resckarà. s.f. risciacquare la biancheria dopo il bucato. resckaráte. s.f. risciacquo della biancheria. resecà. masticare le fave abbrustolite o pane. resecà. s.f. masticare le fave abbrustolite o pane. resecarille. s.m. alimento croccante. resepèje. s.f. erisipela; infezione cutanea, contagiosa, a chiazze rosse migranti, provocata da streptococchi. resestènze. s.f. resistenza; sforzo che tende a opporsi, a resistere all'azione di qlcu. resguardèvele. agg. ragguardevole; degno di riguardo, di stima, di considerazione. residuato dalla fabbricazione del formaggio, con aggiunta di siero acido e fatta resine. s.f. malattia dei cereali, poca quantità, povertà. resiste. v. resistere; sopportare una forza avversa senza lasciarsi abbattere, annientare, spezzare ecc… resorije. rosolio; liquore fatto con alcool a 90° bucce di arancia o linone o mandarino. resorije. s.m. rosolio; liquore preparato con alcool a 90°, zucchero, acqua, bucce d’arancia, mandarino o limone. respengènde. s.f. respingente delle vetture ferroviarie. resperà. v. respirare; effettuare la respirazione.

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resperaminde. s.f. respirazione; processo fondamentale di tutti gli esseri viventi che assumono ossigeno ed emettono anidride carbonica. respettà. v. rispettare, io rispetto. respètte. s.m. rispetto; sentimento di deferenza, stima e considerazione verso persone, princìpi o istituzioni. responne. v. rispondere; parlare o scrivere a propria volta a chi ha rivolto una respunsure. s.f. risposta; atto del rispondere. respunzále. Responsabile. respunzále. agg. responsabile; che deve rendere ragione delle proprie o altrui azioni: sono responsabile della tua condotta. ressecà. v. arrossire; diventare rosso in viso, per vergogna, emozione, gioia e restabbelirse. v. risanare; rendere di nuovo sano. Guarire. restabelete. v. ristabilire; stabilire di nuovo. Rendere di nuovo sano, rimettere in restoppije. s.f. primo anno di riposo della terra. restucce. s.f. stoppie della mietitura del grano. restuccià. v. spigolare dove è stato già spigolato. resulècchije. locuz. parte minima di qualcosa. resúre. s.m. luogo corroso dall’acqua. resurèsse. s.f. resurrezione o risurrezione; il risorgere. In molte religioni, il Resurrezione di Cristo, avvenuta tre giorni dopo la sua morte. resuscetáte. v. resuscitare o risuscitare; richiamare in vita: resuscitare un morto. Ritornare in vita: Cristo risuscitò il terzo giorno. Risorgere. resvèglije. s.f. la sveglia munita di suoneria. retaglije. s.m. ritaglio; ciò che si toglie ritagliando seguendo i contorni di qlco.: ritagli di giornale. Pezzo avanzato dopo che è stata tagliata via la parte che serve a qlco. rète. avv. dietro; nella parte posteriore.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne rète pède. indeciso; tornare indietro. rète pède. locuz. tornare indietro, indeciso sul da farsi. retèlle. diminutivo di Rita ( Margherita). retèlle. dimin. di Rita ( Margherita). rètene. pariglia di cavalli da tiro; redini della cavezza. rètene. s.f. pariglia di cavalli da tiro; redini della cavezza. retenèlle. s.f. sorreggere, corregge, strisce di cuoio per reggere i bambini nei primi passi. retenènze. Riguardo. retenènze. s.m. riguardo; cura, attenzione, cautela nel toccare, usare qlco. o nel non reterarse. v. ritirarsi a casa. retine. lana d’acciaio. retine. s.f. gancetti per assicurare le imposte al muro. retine. s.f. lana d’acciaio. retrà. ritirarsi a casa. retrà. v. ritirare; farsi dare, farsi consegnare: ritirare un pacco. retratte. s.m. ritratto; opera d'arte che rappresenta una figura umana fotografico. retrazióne. locuz. capacità di accorciarsi. rètrè. Cesso. rètrè. s.m. cesso; latrina, ritirata. retremendèje. Rivedere. retremendèje. v. rivedere;vedere, incontrare di nuovo. retróse. agg. ritroso; che va all'indietro, all'opposto, in senso contrario. rettà. Strisciare col ventre a terra. rettà. s.f. strisciare col ventre a terra. retuccà. v. ritoccare; toccare di nuovo. returte. prendere col pollice e l’indice la pelle umana e girarla su se stessa. returte. s.m. prendere col pollice e l’indice la pelle umana e girarla su se stessa. revagge. Riva.

revagge. s.f. riva; estrema parte di terra che limita le acque di un mare, un fiume, un lago, un ruscello. revejinde. Rivincita. revejinde. s.f. rivincita seconda partita concessa a chi ha perduto perché possa rifarsi. revelamènde. s.f. rivelazione; divulgazione di ciò che non è noto, è poco chiaro, segreto e simile. revelejáte. s.f. regolata; messa a punto, spec. frettolosa, darsi una regolata agire in revelijáte. regolarsi. revenúte. rinvenuto. revenúte. v. rinvenire; recuperare i sensi, la curiosità, le forze, detto di persona. reverèje. v. riverire; rispettare profondamente: riverire i genitori. Salutare molto rispettosamente. Ossequiare. revertigene. Vortice, mulinello. revertigene. s.m. mulinello; vortice d'acqua, di vento e simile. revètitúre. s.f. revisione; attenta analisi di qlco. volta a controllare, correggere, modificare. revettà. v. orlare; fornire di orlo. reveute. s.m. moti popolari. revolte. rivolta, nel 1647 a Foggia ci fu una sanguinosa rivolta a seguito ribellione provocata a Napoli da Tommaso Aniello, detto Masaniello. Nel 1648 scoppiò un’altra rivolta capeggiata dal Notaio Saba Pastore per la cattiva gestione della Dogana. revótastomeche. s.m. disgusto nel vedere cose poco gradite. revutà. v. cercare; adoperarsi, impegnarsi a trovare qlcu. o qlco. Disturbarsi; mettere in soqquadro la casa. revutaminde. s.m. disgusto; senso di nausea, di ripugnanza, repulsione morale. revutáte. v. rivoltare; voltare nuovamente, rivoltare il vestito. rèzze. s.f. tenda davanti alla porta di casa. rezzenì ‘i carne. v. rabbrividire; avere, sentire, provare i brividi per paura, orrore e

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne rezzerijà. pulire la casa. rezzerijà. s.f. pulire la casa. rezzètte. ricetta medica. rezzètte. s.f. ricetta; ordinazione di farmaci scritta e firmata dal medico con relative modalità d'uso. riaggì. v. reagire; rispondere con un'azione propria a una violenza subita. rialà. v. regalare; dare in regalo a qlcu. Donare. riattazióne. Riparazione. riattazióne. s.f. riparazione; azione volta a eliminare o attenuare gli effetti negativi ricce. s.m. riccio; piccolo mammifero degli Insettivori che dorsalmente porta un ricce de capille. agg. anche s.m. riccio; ricciuto, detto di ciocca di capelli o peli ricce de castagne. s.m. scorza spinosa della castagna. ricce de firre. s.m. truciolo; sottile e lunga falda simile a nastro che il tornio asporta dal ferro mentre gira. ricce de legne. s.m. truciolo; sottile e lunga falda simile a nastro che la pialla asporta dal legno a ogni colpo. ricce de máre. s.m. riccio di mare, animale marino degli Echinodermi a forma più ricche. agg. ricco; che è fornito di beni, sostanze e denaro in abbondanza. ricchièlle. s.f. orecchie piccole, nastrino sul retro della scarpa per facilitarne la calzatura. ricchijine. s.m. orecchino; monile che si porta alle orecchie. ricchijóne. agg. anche s.m. omosessuale; relativo alla omosessualità: relazione. Detto di chi prova attrazione sessuale per persone dello stesso sesso. pederasta. Chi ha le orecchie grandi. richene. s.m. origano; pianta erbacea perenne delle Tubiflorali, mediterranea, ricúcce. vezzeggiativo di Errico. ricúcce. s.m. vezz. di Errico.

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rifacendoli, riparandoli o rinnovandoli: restaurare un affresco. Ripristinare. riffà. gioco del lotto tra privati. riffe. Robusto. riffe. s.m. gioco del lotto tra privati. Robusto. rifiundanze. Rifiuto. rifiundanze. s.m. rifiuto; negazione opposta da chi respinge o non accetta qlco.: il rifiuto di un incarico. riforma dell'insegnamento universitario. rifriggèrà. v. raffreddare; fare diventare freddo o più freddo: raffreddare una bevanda. riggiolà. Mattone verniciato ricoperto da una patina trasparente. riggióle. mattone verniciato. riggióle. s.m. mattone verniciato ricoperto da una patina trasparente. rignanèse. vento di tramontana. rignanèse. s.m. vento di tramontana. rignúse rognoso. rignúse agg. rognoso; affetto da rogna. Misero, meschino, noioso, detto di persona. rigore logico. Riflettere, discorrere, conversare, parlare. riguardanti un reato. rijalà. v. regalare; dare in regalo a qualcuno. Donare. rijèlle. supporti per le sponde del carretto, si applicano per il trasporto del grano. rijèlle. s.f. riga; linea diritta o segno lineare in rilievo, incavato, tracciato o rijillóne. s.f. asse di legno per spianare e livellare la malta. rimasuglije. s.m. rimasuglio; ciò che rimane, avanza ed è generalmente di poco rimbercià. Accomodare alla meglio. rimbercià. s.f. accomodare alla meglio. rimbrotto. rimbrotto. rimprucce. Rimprovero.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne rimprucce. s.m. rimprovero; espressione di biasimo e ammonizione ammonimento, rimule. Piccola e stretta apertura. rimule. s.f. piccola e stretta apertura. rimurzijóne. Rimorso. rimurzijóne. s.m. rimorso; tormento, cruccio, procurato dalla coscienza di aver rìne. s.f. reni o reni; regione lombare, avere le reni rotte, essere molto stanco. rinfrescarsi: ci ristoreremo con una bella dormita. ringavagnà. Riprendere, ripigliare. ringavagnà. v. riprendere; prendere di nuovo, un'altra volta. Ripigliare. rinnuvanze. Rinnovamento. rinnuvanze. s.m. rinnovamento; cambiamento innovatore. Sostituzione di ciò che è rinvigurà. Rinvigorire. rinvigurà. v. rinvigorire; ridare vigore, rendere più vigoroso. Irrobustire. riomatisme. s.m. reumatismo; affezione caratterizzata da segni di infiammazione rióne. s.m. sotto il regno degli Angioini Foggia era divisa in rioni, detti Pittagia, venerano 6: Rione di palazzo; ossia Pittagium Palatii. Rione di san Tommaso del gufo, Pittaggium S. Thomae del gufo. Rione di S. Maria, Pittagium S. Mariae, cioè della chiesa maggiore. Rione dei Cambii, Pittaggium Cambii. Rione maniaporci, Pittagium Maniaporci. Rione di S. Angelo, Pittagium S. Angeli. borgo, quartiere, rione. rióne delle quattro corsee, s.m. rione che si trovava a sinistra fuori le mura di porta Arpana dove Federico II fece costruire la caserma di cavalleria, e dove si trovava il palazzo della Pianara. rióne di prète. s.m. rione dei preti; a foggia c’è un rione chiamato “dei preti”, sicuramente si sono sbagliati nel dargli il toponimo, forse volevano riferirsi a pietra, perché il quella zona vi era una vecchia pietraia. ripa ripe. locuz. rasente; molto vicino, quasi sfiorando, in un movimento continuato: camminare rasente il muro. ripe. v. arrampicare; salire attaccandosi a qlco.: arrampicarsi sulla scala.

ripongono i cibi, le stoviglie, gli arredi da tavola. ripostiglije. s.m. ripostiglio; luogo o spazio dove si può riporre o tenere in serbo qualcosa. rire. v. ridere; mostrare allegria, spec. spontanea e improvvisa, con particolare contrazione e increspamento dei muscoli della faccia e con suoni caratteristici: ridere fragorosamente, a piena gola. riscióre. s.f. vergogna; turbamento e timore che si provano per azioni, pensieri o parole che sono o si ritengono sconvenienti:arrossire di vergogna, aver vergogna di qlco., di qlcu., vergognarsene. risckarà. s.f. risciacquatura; operazione del risciacquare. Acqua, liquido in cui è ritte. agg. diritto o dritto; che segue una linea retta: sentiero diritto. Stare diritto, ritúcce. vezzeggiativo di Errico. ritúcce. s.m. vezz. di Errico. riumatisme. s.m. reumatismo; affezione caratterizzata da segni di infiammazione e rivestimento di aculei e che può avvolgersi a palla per difesa. Grossa trave armata rivestimento di aculei e che può avvolgersi a palla per difesa | Riccio di mare, rivoluzióne. rivoluzione, nel 1799 a seguito moti collegati alla rivoluzione partenopea, Foggia partecipò con impegno e diventò un’isola repubblicana delle Puglie. Nel 1820 Foggia fu sede di moti rivoluzionari nel Risorgimento d’Italia e molti carbonari furono uccisi, la sede era la chiesa delle Croci. rizze. s.m. riccio; piccolo mammifero degli Insettivori che dorsalmente porta un robbe. s.m. indumento; capo di abbigliamento. robbe d’urte. s.f. tutte le verdure campestri quali: cecorije, catalogne, fenucchije, robbèrte. s.m. Roberto il Guiscardo re normanno figlio di Tancredi d’Altavilla, duca di Puglia e di Calabria nel 1050 provvide a bonificare il territorio del futuro Comune di Foggia. Con il consenso del papa Gregorio VII nel 1073 divenne re. La

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne tradizione locale vuole che rè Roberto il Guiscardo, normanno in seguito ad un misterioso sogno, trovò un cospicuo tesoro nelle vicinanze di Foggia. Con parte di esso fece costruire tra il 1066 e il 1080 si deve la costruzione del primo luogo santo della città: un succorpo chiamato Sancta Maria de Fovea, dopo il ritrovamento del Sacro tavolo della Madonna Assunta detta dei sette veli. Da allora in poi che i documenti ufficiali indicano Foggia come Fogea, mentre gli abitanti sono chiamati fogetani, fogitani e fogienses. Successivamente a distanza di un secolo la Madonna dei sette veli trovò sistemazione nella chiesa di stile romanico costruita nel 1172 da Guglielmo II, detto il Buono ultimo sovrano della dinastia normanna, che scelse a base della costruzione la stessa chiesa voluta da re Roberto, che diventò una cripta senza ingresso autonomo e intercomunicante con il nuovo edificio mediante due rampe di scale, poi eliminate. La scritta Fogea, oggi la possiamo rilevare sotto la croce davanti alla chiesa di san Giovanni Battista. robbèrte. s.m. Roberto il Guiscardo re normanno figlio di Tancredi d’Altavilla, robuste. agg. robusto; che possiede forza, energia, detto di persona: un bambino robusto. Forte. rocca cannucce. località incerta. rocca cannucce. dett. s.f. località ignota. rocchije. insieme di persone, animali o cose. rocchije. s.f. insieme di persone, animali o cose. rogne. s.f. rogna; infestazione contagiosa della cute di animali domestici causata rollè. Cucitura del bordo perimetrale del materasso di tre centimetri. rollè. s.m/f. cucitura del bordo perimetrale del materasso di tre centimetri. Carne romaggià. v. pellegrinare; andare in pellegrinaggio.

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románe. s.f. peso della stadera. Romano. rombe. v. rompere; spezzare, scindere, dividere qlco. in più parti spec. con la forza, romèje. Romeo. romèje. s.m. Romeo. roncelià. v. attorcigliare; avvolgere attorno. Avvolgersi più volte su sé stesso o ronche. antiq. s.f. donnola; piccolo mammifero dei Carnivori con lungo corpo flessuoso, corte zampe e pelliccia rossiccia sul dorso, bianca sulla gola e sul ventre. ronfe. s.m. antico gioco di carte. ronghe. antiq. s.m. coltello ad uncino per potare. Attrezzo agricolo. rongheggià. v. russare; fare rumore, dormendo, con il respiro. rosce. agg. e s.f. rossa; che è del colore del sangue vivo, della porpora, del rubino e rosè. agg. e s.m. rosè; rosato, detto di vino. róse. s.f./m. rosa; arbusto delle Rosali fornito di spine ricurve, con foglie composte rosele. s.f. pezzi di carne di maiale scartati e venduti a prezzi inferiore a quello della carne. rósemarine. s.m. rosmarino; pianta arbustiva delle Tubiflorali con foglie piccole, lineari, coriacee, usate come aromatiche in culinaria. rosètte. s.f. dimin. di Rosa nome di donna. rotaville. s.m. spazzolone; grossa spazzola di saggina con lungo manico, usata per pulire o lucidare pavimenti e sim. Spazzola che si usa per adoperare lo strofinaccio. Gambe storte. róte da múre. s.f. ruota; era ubicata nel monastero delle clarisse, una cassetta rotonda che, girando su di un perno nell'apertura del muro, venivano lasciati all’interno i bambini abbandonati. Spesso la mamma lasciava il figlio nella ruota e scappava, a volte lasciano oggetti d’oro e qualche lettera di giustificazione. I bimbi venivano accolti dalle suore e affidati alle famiglie senza figli. Nel 1865 soppresso il monastero ed espulse le suore la “rota” venne trasferita in via Civitella presso il monastero di santa Teresa, fù eliminata quando istituirono l’opera della Maternità. Un’altra ruota stava nel carcere di

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne sant’Eligio dove i parenti dei carcerati a mezzogiorno mettevano il pranzo da dare ai congiunti carcerati. Attualmente a Foggia c’è né una nel convento delle suore di clausura in via Napoli, serve normalmente per la consegna di generi vari. róte. s.f. ruota o rota; parte di macchina, normalmente circolare, girevole attorno róte d’u trajine. ruote del carretto, la distanza tra le due ruote era di m. 1,20 circa. róte d’u trajine. s.f. ruote del carretto, la distanza tra le due ruote era di m. 1,20 circa. róte da múre. s.f. ruota; cassetta rotonda che, girando su di un perno nell'apertura del muro, venivano lasciati all’interno i bambini abbandonati. Si trovava in via Catalanochiesa di santa Chiara. Spesso la mamma lasciava il figlio nella ruota e scappava, a volte lasciano oggetti d’oro e qualche lettera di giustificazione. I bimbi venivano accolti dalle suore e affidati alle famiglie senza figli, poi la ruota venne trasferita in via Civitella e fù eliminata quando istituirono l’opera della Maternità. Un’altra ruota stava nel carcere di sant’Eligio dove i parenti dei carcerati a mezzogiorno mettevano il pranzo da dare ai congiunti carcerati. Attualmente a Foggia c’è né una nel convento delle suore di clausura in via Napoli, serve normalmente per la consegna di generi vari. rotelavinde. s.f. arbusti secchi che il vento fa ruotare. rotele d’u denucchije. s.f. rotula; osso sesamoide contenuto nel tendine del muscolo anteriore della coscia, che partecipa alla formazione e articolazione del ginocchio. rubbagióne. s.f. ruberia; furto abituale, truffa, speculazione. Saccheggio, rapina, rubbenètte. s.m. rubinetto; dispositivo di intercettazione e di regolazione del rubbigene. s.f. malattia delle piante. rube. Roveto. rube. s.m. roveto; cespuglio di rovi o terreno pieno di rovi. rubóre. Rossore. rubóre. s.m. rossore; colore rosso, colorito rosso della pelle spec. del viso, per rubre. Rosso.

rubre. agg. s.m. rosso; che è del colore del sangue vivo, della porpora, del rubino e rucche rucche. s.m. ruffiano; chi spec. agevola gli amori altrui. Mezzano, rucchètte. s.m. rocchetto per avvolgere. rúce. antiq. s.f. brace; fuoco senza fiamma che resta da legna o carbone bruciati. rucelanne. v. ruzzolare; cadere, rotolando o rivoltandosi: ruzzolare dalle scale. Capitombolare. rucelècchije. parlare in continuazione. rucelècchije. parlare in continuazione. rucelijà. v. ruzzolare ruotare. ruciulille. s.m. rocchetto di legno cilindrico dove ad una estremità viene messo un filo di ferro resistente che spingendolo fa girare il rocchetto. rucuttáre. s.m. guardone; chi, per morbosa curiosità, spia le nudità o gli atti rudde. agg. ruvido; non liscio, non levigato: ruvido al tatto; corteccia ruvida. rúde. v. agg. e s.m/f. amante; che ama. Chi è legato a un'altra persona da una relazione amorosa, spec. considerata illecita. ruère. agg. vero; che possiede in misura totale e in modo incontestabile le ruffijáne. s.m. ruffiano; chi spec. agevola gli amori altrui. Chi dà aiuto in faccende rufulà. v. frugare; cercare con attenzione, rovistando: frugare in un cassetto, tra le ruganètte. s.f. armonica a bocca; strumento popolare formato da una scatola forata, ruggire. s.m. Ruggiero. rugne. s.f. scabbia; infestazione cutanea pruriginosa dell'uomo causata dalla rugnètte. s.m. chi ha la scabbia. rugnúse. s.m. scabbioso. rullètte. roletta metrica. rulline. s.m. rullino per dolci. rumáne. v. rimane; fermarsi in un luogo, restare. rumanì. v. restare, rimanere. rumanille. s.m. sigaro; piccolo rotolo di foglie di tabacco essiccate, da fumare. rumbaminde de cápe. locuz. seccatura, tutto ciò che da fastidio.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne rumbije. v. io ruppi. runbe. v. rompere, rompi; spezzare, scindere, dividere qlco. in più parti spec. con la runfà. v. russare forte; fare rumore, dormendo, con il respiro. runfe. v. russa, russare. runfelijà. v. russare. runióne. Runione. runzále. s.m. guinzaglio; laccio di cuoio o catenella di metallo che si usa per tenere rusce. agg. s.m. rosso; che è del colore del sangue vivo, della porpora, del rubino e rusce d’uve. s.m. tuorlo o torlo; complesso delle sostanze di riserva o nutritizie rúsce d’i caravune. s.f. carbonella; carbone di legna minuta. rúsce de crestiáne. antiq. locuz. persona che non parla. rúsce e músce. locuz. persona inesistende, ne parla e ne sente. Disinteressato. rúsce. s.m. denaro; o danaro; Insieme di monete metalliche o cartacee. unità monetaria d'argento romana. Moneta d'argento medievale. Si dice anche “paparúle”. ruscegnáte. s.f. persona denutrita. ruscelicchije. s.m. qualcosa che rotola. ruscelille. s.f. farfalla elicoidale di stagno con alette lanciata in aria a mano da un ruscemalupine. s.m. uomo con capelli rossi. ruscetèlle. s.f. donna rossina. ruscetille. s.m. ragazzo con i capelli rossi. ruscètte. s.m. uomo con i capelli rossi. rusciazze. s.m. colore quasi rosso. ruscignètte. ruscióre. s.m. rossore; colore rosso. Colorito rosso della pelle spec. del viso, per rusecà. v. rosicchiare; rodere di continuo e leggermente: rosicchiare un osso. rusecatóre. agg. anche s.m./f. maldicente; detto di chi sparla degli altri. ruselatóre. maldicente. rusele. geloni alle dita dei piedi. rusèlle. s.f. dimin. di rosa, fiore. rusèlline. s.f. rosellina, fiore

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rusenèlle. s.f. rosinella; nome di donna vezz. di Rosa. rusettine. s.f. rosettina; nome di donna, dimin. di Rosa. rusine. s.f. rosina; nome di donna dimin. di Rosa. ruspe. rospo. ruspecille. s.m. ragazzino piccolo, dimin. di rospo. rusucarille. s.m. alimento cotto e croccante. rusulà. v. rosolare; fare cuocere lentamente carne o altre vivande in modo che prendano una crosta tendente al rosso. Cuocersi lentamente assumendo una crosta brunorossastra. rusulatúre. s.f. rosolatura; tipo di lenta cottura con formazione di una crosta brunorossastra. rúte. s.f. ruta; pianta aromatica perenne delle Terebintali che cresce nei luoghi aridi e ha fiori gialli a cinque petali, glabra, con odore intenso, usata per aromatizzare liquori. rutecà. s.f. muoversi a fatica. rutele. tegame circolare per pizze o dolci. rutele. s.f. tegame circolare per pizze o dolci. rutèlle. s.f. ruota piccola. rutèlle a palline. cuscinetti a sfera. rutèlle a palline. s.m. cuscinetti a sfera. rutèlle d’a paste. s.m. sprone, tagliapasta; utensile da cucina munito di una rotella dentata per tagliare la sfoglia. rutèlle du puzze. s.f. carrucola del pozzo. rutille. consulto di più persone. rutille. s.m. crocchio; gruppo di persone che discutono o chiacchierano. rútte. v. anche agg. rotto; spezzato, infranto. ruvenáte. v. rovinare; mandare in sfacelo, in miseria. ruvetà. v. rovistare; cercare dappertutto, spec. spostando oggetti, mettendo in

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ruvetále. pianta delle more. ruvetále. s.f. pianta delle more. ruvète. s.m. roveto; cespuglio di rovi o terreno pieno di rovi. ruvutáte. disturbato; rivoltato il vestito. ruvutáte. v. disturbato; rivoltato il vestito. ruzze. ruggine. ruzze du gráne. s.f. ruggine del grano, dei cereali, fungo che attacca le Graminacee ruzzeliaminde. s.m. rumore sordo; movimento intestinale. ruzzene. s.f. ruggine; ossido idrato di ferro che si genera, per effetto dell'aria umida, sul ferro, formando uno strato non aderente che si sgretola. Malanimo, rancore, astio: avere della ruggine con qlcu. ruzzenì. s.m. si è arrugginito. ruzzenúte. s.m. arrugginito.

S,s. sabáte. s.m. Sabato Giovanni Pastore; scrivano, notaio della Regia Dogana delle pecore, durante i moti rivoluzionari di luglio 1647 – aprile 1648 in conformità alla ribellione napoletana capeggiata da Tommaso Aniello detto: “ Masaniello”, si pose a capo dei ribelli di Foggia, autoleggendosi anche governatore della Reggia Dogana, protestò energicamente contro il mal governo del vicerè don Rodrigo Ponza di Leon duca di Arces; denuncio gli abusi, soprusi e ruberie, scappò da Foggia quando la rivolta volgeva a termine. Ma a distanza di due secoli gli venne riconosciuto il merito della sua ribellione e fu definito il Masaniello di Foggia; negli anni 1871-80 gli venne intitolata una caserma.

sabete. s.m. sabato; sesto giorno della settimana civile. sabete sande. s.m. sabato Santo, quello precedente la domenica di Pasqua. sabbeje. si avvia. sabbèlle. s.f. Elisabetta. sabbelline. dimin. di Elisabetta. sabete fasciste. Nel 1936 ogni sabato esisteva il famoso sabato fascista, tutti dovevano armarsi, mettersi in divisa e marciare per le vie della città. sabete. Sabato. sacca marióle. s.f. tasca interna della giacca dove si mette il portafoglio. saccamarióle. tasca interna della giacca dove si mette il portafoglio. saccaride. s.m. uomo vile, porta sacchi. saccaride. uomo vile, porta sacchi. sacce. non sò (verbo sapere). sacce. v. sò o non sò (verbo sapere). sacche. s.m. sacco; recipiente di tela, grossa carta o altro materiale, piuttosto sacche. tasca, sacco. sacchetille. sacchetto. sacchètte. s.m. sacchetto per far mangiare il cavallo durante il lavoro. sacchètte. sacchetto per far mangiare il cavallo durante il lavoro. sacciúte. saputella. sacciúte. agg; anche s.m. saputello; detto di chi, essendo in giovanissima età, si saccóne. pagliericcio con foglie di granturco usato come materasso. saccóne. s.m. pagliericcio con foglie di granturco usato come materasso. Sacramento. A Foggia il venerdì santo si visitano le chiese in numero dispari. sacrestáne. Sacrestano. saètte. veloce. saggitte. s.f. saetta; freccia, dardo. Fulmine. saggitte. saetta. sagnà. s.m. salasso: apertura di un vena col coltello al cavallo per far uscire il sangue a scopo terapeutico. sagnà. salasso: apertura di un vena col coltello al cavallo per far uscire il sangue a scopo terapeutico. sagrarije. s.m. chiusino; coperchio di pietra, ghisa e sim. per pozzetti, apertura di

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne sagrèse. prendere alla sprovvista. sagrèse. s.f. prendere alla sprovvista. sajeppulle. arco. sajeppúlle. s.m. arco; arma da lancio costituita da un'asta elastica di legno, corno o acciaio che, curvata tendendo una corda fissata alle estremità, scaglia una freccia. Struttura ad asse curvilineo, posta a copertura di una luce di porta, finestra, ponte. sajètte. fulmine temporalesco. sajètte. s.m. fulmine; violenta scarica elettrica tra una nube temporalesca e la terra sajittóne. lepre grande. sajittóne. s.m. lepre grande. salà. Salare. salabbarije. Sillabario. salaccóne. cespuglio selvatico. salacóne. s.m. cespuglio selvatico. saláme. Salame. salamènde. assentarsi da scuola senza giustifica. salamènde. s.f. assentarsi da scuola senza giustifica. salamóre. Salamoia. salasse. s.m. salasso; intervento con cui si sottrae all'organismo, da una vena, salasse. salasso; svestire completamente una persona. salatile. s.m. lupino; pianta erbacea delle Rosali con fiori biancastri in grappoli, utile come foraggio e per i semi commestibili. salatille. lupino. saldà. Saldare. sále. Sale. salece. s.m. salice; pianta legnosa delle Salicali, frequente nei luoghi umidi, con salece. salice. salère. Saliera. salevúse. agg. sudicio; non lavato né pulito; imbrattato, sporco: biancheria sudicia; salevúse. sudicio, sporco. saliáte. agg. antipatico; che desta antipatia. Inviso. saliáte. antipatico. salijáte. Stupido. salle. v. sappiale. sallujì. v. lascialo andare.

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salme. brutto; sottomisura dell’unità degli aridi, una salma equivaleva a otto tomoli di grano. salme. s.f. sottomisura dell’unità degli aridi, una salma equivaleva a otto tomoli di grano. Brutto. salme. Salma. salóne. s.f. sala da barbiere; sala ricevimenti. salóne. sala da barbiere; sala ricevimenti. salúte. s.f. salute; stato di benessere fisico e psichico dell'organismo umano salúte. salute. salvagnúne. modo di dire per augurare i mali lontani dai presenti. salvaminde. Salvato. salvatutte. grido del ragazzo liberatorio a gioco dei bambini. salvatutte. locuz. grido del ragazzo liberatorio a gioco dei bambini. salvije. Salvia. salvijètte. Salvietto. sambandalióne. grande, persona grande di statura, oggetto pesante. sambandalióne. s.m. persona grande di statura, oggetto pesante. san Guglièlme e Pellegrine. s.m. protettori di Foggia, la tradizione vuole che Guglielmo e Pellegrino fossero nativi di Antiochia, Guglielmo fu uomo di grande virtù, dal matrimonio ebbe un figlio che diede il nome di Pellegrino, ma Guglielmo attratto dall’amore di visitare i luoghi santi lasciò la moglie e partì per la palestina. Una volta cresciuto Pellegrino lasciò la casa paterna per mettersi sulle tracce del padre, e dopo aver visitato diversi santuari sia l’uno che l’altro giunsero a Foggia, Guglielmo alloggiò nello spizio dei pellegrini che si trovava fuori Porta Grande e incontratosi entrambi davanti alla colonna della Croce si raccontarono le loro esperienze di fede, Guglielmo li riferiva quando fosse grande il desiderio di voler incontrare il congiunto e dopo alcuni particolari di notizie capirono chi fossero padre e figlio, presi dalla soprannaturale commozione per essersi incontrati e riconosciuti morirono entrambi di gioia, si narra che al momento della morte dai loro bastoni spuntarono dei gigli. Era il 26 aprile

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne del 1146; la tradizione vuole tra l’altro che Guglielmo contasse 60 anni e Pellegrino 24. Il 15 ottobre del 1554 vennero proclamati santi per concorso di popolo. sanà. castrare il maiale. sanà. s.m. castrare il maiale. sanáte. Ferita rimarginata. sanatorije. Opedale per tubercolosi. sanda Barbera mije. locuz. invocazione d’aiuto. sanda Barbere. s.f. la più grande fossa di grano ubicata al piano delle fosse. sanda Marije de Fogge. s.f. Sanctam Maria de Fogia, santa Maria di Foggia. Roberto il Guiscardo fece prosciugare il pantano dove venne trovato il quadro della Madonna dei sette veli, fece costruire in un periodo che va dal 1066 al 1080, un tempio, dedicato alla sacra icona sanctam (Maria de Fovea). A distanza di un secolo la madonna dei sette veli trovò sistemazione nella chiesa di stile romanico costruita nel 1172 da Guglielmo II, detto il buono.

sandacrόce. s.f. abbecedario con croce. sanda Catarine. s.f. santa Caterina; nel 1348 a Foggia esisteva una chiesa con annesso monastero dedicato alla santa. Nel 1597 , sulle loro rovine venne eretto un convento – ospedale con annessa chiesa dedicata alla santa: Il convento era tenuto dai frati “ Fate bene fratelli” ordine religioso fondato da san Giovanni di Dio. A causa delle leggi eversive i religiosi furono spogliati del loro convento, mutato in Ospedale Civile intitolato a Umberto I. Oggi sede dell’Ospedale Riuniti sito in via Arpi. sand’Antonije Abáte. s.m. amante degli animali; a Foggia tra il 1300/ 1350 fù costruita una chiesa dedicata al santo, dove oggi a sede il Credito italiano, la chiesa venne costruita su un cimitero fuori Porta Reale e sede della Congregazione dei Bianchi addetta all’assistenza dei condannati a morte ed al seppellimento dei loro corpi dopo l’eseguzione della condanna. La chiesa venne demolita nel 1935/36. sande meserine. detto di una statua di manifattura esile che sta sull’arco trionfale della chiesa del Calvario.

sande ninde. locuz. bestemmia verso un santo che non esiste. sande Stèfene. s.m. Stefano I il Santo (Esztergom 975 - Buda 1038), primo re d'Ungheria (1001-1038), noto anche come santo Stefano. Pagano di nascita, si convertì al cristianesimo in gioventù. Divenne principe d'Ungheria nel 997, alla morte del padre. Poco dopo scoppiò una rivolta dei pagani in varie province ungheresi; Stefano attaccò immediatamente gli insorti e li sconfisse a Veszprém. Fu incoronato re tra il Natale dell'anno 1000 e il 1° gennaio del 1001; in occasione della sua incoronazione, papa Silvestro II inviò una corona da Roma e gli concesse il titolo di "Apostolica Maestà", portato dai sovrani ungheresi fino al rovesciamento della monarchia, nel 1918. Durante il suo regno, in Ungheria, grazie all'opera del clero straniero giunto prevalentemente da Italia, Francia e Germania, si diffuse il cristianesimo, e il sovrano, pur incontrando forti resistenze, si impegnò per eliminare il paganesimo. Nel 1083 Stefano venne canonizzato e divenne il santo patrono d'Ungheria.

sande taráte. s.f. santo esposto. sande tarláte. s.f. statua di carta pesta, persone che escono raramente. sande. Santo. sand’Andunije. s.m. sant’Antonio abate, 17 gennaio festa del periodo carnevalesco: “ sand’Andunije masckere e sune”, inizia il periodo di carnevale, che significa togliere la carne in occasione della quaresima; nota chiesa che stava dove adesso è ubicata la banca del credito Italiano in corso Garibaldi angolo Corso V. Emanuele. san Catalde. s.m. san Cataldo; ricorrena il 10 maggio, c’è un detto foggiano che dice: “ si chióve a san Catalde chióve pe quaranta jurne”.

sandre. s.m. Alessandro. sandrine. s.m. dimin. di Alessandro. sandrúcce. s.m. vezz. di Alessandro. sanduarije. s.m. santuario; luogo sacro, Chiesa cattolica che è centro di particolari santuario, nella nostra provincia ne abbiamo tre: quello di san Michele Arcangelo a monte sant’Angelo, capitale spirituale di tutta l’Italia

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne Meridionale, uno dei quattro più importanti d’Europa, la storia del culto di san Michele risale già in Occidente alla fine del sec. V ( il 400 d. C.). Mentre la storia del culto di S. Michele sul Gargano è stata a noi tramandata dal “ Liber de apparitione sancti Michaelis in monte Gargano”, chiamato per brevità “Apparitio”, redatto tra la fine del sec. VIII ( il 700 d. C.) e gli inizi del IX (800 d. C.). Quello della Madonna dell’Incoronata di Foggia, dove la tradizione assegna al 1001 l’inizio della sua storia. Quello di san Pio a san Giovanni Rotondo dal 1916, una triade di culto e religiosità per la nostra provincia. sáne. Sano. sangeve. gengiva. sangeve. s.f. gengiva; parte della mucosa boccale che riveste le arcate dentarie e sanghe amáre. s.f. quando una persona è incollerita. Infuriata. sanghe dolce. s.f. quando una persona viene punta da una zanzara, grattandosi sanghe. s.m. sangue; liquido circolante nel sistema arterio-venoso dei Vertebrati, sanghe. Sangue. sanguènetaggene. parentela, consanguineità. sanguènetaggene. locuz. parentela, consanguineità. sanguèttáre. persone che raccoglievano le mignatte nei pantani. sanguèttáre. s.m. persone che raccoglievano le mignatte nei pantani: “ ‘i sanguètte”. sanguètte. mignatta, sanguisuga. sanguètte. s.f. mignatta sanguisuga. persona noiosa o importuna. usuraio/a. sanguigne. arancia sanguigna. sanguigne. s.f. arancia sanguigna. santiglije. s.f. santino sulla collana. santiglije. santino sulla collana. santine. diminutivo di Sante. santine. s.m./f. dimin. di Sante. sanzáne. Sensale, mediatore. sápe. v. sapere; possedere conoscenza, a Foggia c’è un detto che dice: “ chi te sápe te rápe” cioè chi ti conosce è sa i fatti tuoi ti ruba. sápavinde. Camminare col vento alle spalle.

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sápe. v. sapere, appurare: conoscere per aver visto, provato, sperimento. Avere conoscenza di un determinato fatto o circostanza “Chi te sápe te rápe”. sapemènde. s.m. sapore; sensazione, gradevole o sgradevole, prodotta da determinate sostanze sugli organi del gusto: sapore buono, cattivo, dolce, amaro. sapemènde. sapore, sapimento. sapèvúle. agg. consapevole; che sa, che è informato di qualcosa. sapóne. s.m. sapone; sale alcalino di acidi grassi a elevato numero di atomi di sapóne. Sapone. sáprevènde. Sopravvento. sapunáje. s.m. saponaio; chi fabbrica o vende sapone. sapunáte. s.f. saponata; acqua con sapone disciolto. Schiuma abbondante fatta da sapunètte. Saponetta. sapunine. detersivo. sapurà. assaporare, gustare. sapurà. assaporare, gustare. sapurete. saporito. sapúte. Saputo, appurare. saracene. caditoia. saráche. s.f. salacca; aringa o altro pesce simile conservato sotto sale o affumicato. Cibo misero. Persona magra, patita. saráche. sardella, salacca: “ marasciulle ck’a saráche”. tipico pranzo foggiano. sarachille. piccola sardella, persona magra e piccola. sarachille. s.m. piccola salacca, persona magra e piccola, patita. saracine. s.f. caditoia, apertura nella cunetta della strada per l'immissione saráfe. angelo, serafino. saráfe. s.m. serafino; nella teologia cattolica, ciascuno degli angeli che formano il saragge. ciliegia. saragge. s.f. ciliegia; frutto del ciliegio. saramènde. tralci della vite.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne saramènde. s.m. tralcio; ramo di un anno della vite. sarcenèlle. s.f. legni secchi da bruciare. sarcetrice. s.f. artigiana che rimette a nuovo vestiti logori. sarcitúre. s.m. rammendo; lavoro che si fa per ricostruire o rinforzare trama e sargènde. sergente. sargènde. s.m. sergente; grado relativo al primo gradino della gerarchia dei saróle. grosso contenitore d’argille da lt.49\50 per contenere l’acqua da bere in casa, all’interno si mettevano le anguille perché si nutrivano delle impurità. saróle. s.f. grosso contenitore d’argilla da lt.49\50 per contenere l’acqua da bere sasà. Salvatore. sasà. s.m. Salvatore. sasèppe. vezzeggiativo di Giuseppe. sasèppe. s.m. vezz. di Giuseppe. sasonne. l’usura dell’usuraio: “ quille si ti ‘mbrèste vóle a sasonne”. sasonne. s.f. l’usura dell’usuraio: “ quille si ti ‘mbrèste vóle a sasonne..!”. sasunde. antiq. s.f. nome di donna, Assunta. saudatúre. s.m. saldatore; chi esegue saldature. Operaio addetto a una saldatrice. savarille. diminutivo di sauro. savarotte. cavallo sauro con peli di colore variato dal biondo al rosso. savatóre. Salvatore. savatóre. s.m. Salvatore. savedáte. saldato. savedáte. v. saldare; congiungere fra loro due o più pezzi, in modo da formare un tutto organico Unire due pezzi metallici con la saldatura; saldare un tubo; saldare con lo stagno. savedatúre. piedi piatti. savedatúre. locuz. piedi piatti: “ quille tène ‘i pide a savedatúre ”.

savenille. diminutivo di Savino. savenille. s.m. dimin. di Savino. savenólle. vezzeggiativo di Savina. savenólle. s.f. vezz. di Savina. savenúlle. vezzeggiativo di Savino. savenúlle. s.m. vezz. di Savino. savere. cavallo col manto rosso. savere. agg. sauro; detto di mantello equino con peli di colore variato dal biondo savere. cavallo sauro. savèrije. s.m. Saverio Capezzuto, era il poeta della fame, nato nel 1894 a Foggia, era un poeta famoso, la sua notorietà giunse in giovane età, i suoi scritti furono giudicati positivamente da Giovanni Pascoli che gli disse: “ Bravo, tu farai strada”, morì di tisi il 21 luglio 1917, visse appena 23 anni. Saverio Altamura nacque a Foggia nel 1822, grande pittore foggiano tra le sue opere la Madonna morta, gli esuli di babilonia, il trionfo di Mario sui Cimbri, Cristo tra i Farisei, ed altre, morì il 5 gennaio del 1897. savèrine. diminutivo di Saveria. savèrine. s.f. dimin. di Saveria. savine. Savina. savine. s.m/f. Savina o Savino. sazijáte. Saziato. sazije. Sazio, satollo. sbaculijèje. Camminare in stato di ebrezza. sbadacchije. pezzo di legno. sbadacchije. s.f. pezzo di legno lungo. sbafà. mangiare con avidità. sbafà. v. sbafare; mangiare con avidità. Mangiare a ufo. sbafande. agg. vanaglorioso; pieno di vanagloria. Borioso, millantatore. sbafande. persona vanogloriosa. sbafáte s.f. sbafata; mangiata abbondante, specialmente. a ufo. sbaglià. Sbagliare.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne sbagnóne. bastone piantato a terra di riferimento per fare i solchi con l’aratro. sbagnóne. s.m. bastone piantato a terra di riferimento per fare i solchi con l’aratro. sbajaffà. chiacchierare, sbaiaffare. sbajaffà. v. chiacchierare; discorrere, parlare. Conversare futilmente. Cianciare, sbalanzà. Spalancare. sbalanzáte. porta spalancata. sbalanzáte. v. spalancare; aprire interamente: spalancare la porta, palancare gli sbalanze. rincorsa. sbalanze. s.f. rincorsa; breve corsa, specialmente per prendere lo slancio. sbaldόre. allegrezza, gioia. sbaldόre. s.f. allegrezza; sentimento, stato d'animo di gaiezza, di gioia, di sbalèje. vaneggia. sbalijà. v. sparpagliare; spargere qua e là, senza ordine, mandare qua e là, in varie sbalijà. allargare, spandere, sparpagliare. sbambalasse. Fare atti insoliti con possibile conseguenza. sbandeggiáte. esiliato, cacciato. sbandeggiáte. v, agg. anche s.m. esiliato; Esule. Chi è o va in esilio. sbandì. rallegrarsi. sbandì. v. rallegrare; rendere allegro, mettere allegria. Allietare. sbarattáte. disunito, disperso. sbarattáte. v. anche agg. disunito;privo di omogeneità. sbarbalacchije. locuz. persona che non riflette. sbarbalacchije. persona che non riflette. sbarbatile. giovane senza barba. sbarbatille. s.m. giovane senza barba. sbarre. Barra di legno. sbatte ‘i máme. Acclamare, battere le mani. sbatte. sbattere.

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sbattemendà. ombreggiare. sbattemendà. v. ombreggiare; rendere fresco e ombroso, riparare o proteggere sbatteminde. patema d’animo; preoccupazione. sbatteminde. s.f. patema d’animo; preoccupazione. sbeccherarse. s.f. togliere la barba dal mento. sbeccherarse. togliere la barba dal mento. sbeddijà. peti; fare scoregge. sbeddijà. s.m. peti; fare scoregge. sbèrghe. armatura di ferro. sbèrghe. s.f. armatura di ferro. sberlunghe. s.m. vassoio di forma ovale. sberlunghe. vassoio di forma ovale. sbiffe. s.f. lombata; taglio di carne da arrosto, staccato dai lombi dell'animale macellato può essere sia di manzo che di maiale sbijilláte. s.f. persona che cammina male a causa delle ossa deforme. sbirre. Poliziotto. sbobbètte. s.f. donna con la gobba. sboglièndà. far quasi bollire l’acqua. sboglièndà. locuz. far quasi bollire l’acqua. sbranà. Sbranarare. sbranáte. Sbranato. sbregugnà. Svergognato. sbrevugnáte. svergognato. sbrevugnáte. v. svergognare; far vergognare qualcuno rimproverandolo, spec. sbrevugne. rimproveri. sbrevugne. s.m. rimprovero; espressione di biasimo e ammonizione. sbricche. briccone. sbricche. s.m. briccone; persona malvagia, disonesta. Birbante, birbone. Persona, sbrudaglije. rancio. sbrudaglije. s.m. rancio; pasto dei soldati e dei marinai. sbruffe. buffi d’acqua, spruzzo con la bocca. sbruffe. s.m. buffi spruzzo d’acqua con la bocca; soffio, impetuoso e improvviso. sbruffóne. Spaccone, vanitoso. sbrugghià. Sbrogliare.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne bruttuáte. agg. brutto; che per aspetto esteriore o per caratteristiche intrinseche sbubbajulle. s.m. ladro; chi ruba o compie furti. sbucà. Sbucare. sbucáte. s.f. apparso all’improvviso. Forato. sbuccáte. s.f. chi dice parolacce. sbucciáte. Fiore sbocciato. sbuderáte. persona senza pudore. sbuderáte. s.m. persona senza pudore. sbuffà. Sbuffare. sbuffáte. sbuffata. sbuffáte. s.f. sbuffata; atto dello sbuffare, specialmente di persona. sbuffe. liquido sbruffato dalla bocca. sbuffe. s.f. liquido sbruffato dalla bocca. sbuffόne. agg. anche s. m. fanatico;detto di chi, mosso da esagerato entusiasmo. sburráte. Quando fuoriesce un liquido dal suo contenitore. sburráte. s.f. quando fuoriesce un liquido dal contenuto. sburratúre. Lo sperma. sburratúre. s.m. lo sperma, qualcosa che fuoriesce dal contenuto. scabbuzzine. Ripostiglio. scacazzáte. persona che havuto paura. scacazze. paura. scacazze. s.f. paura; intenso turbamento misto a preoccupazione e inquietudine per scacazzóne. Pauroso, fifone. scacchiáte. s.f. asola aperta che non si abbottona. scacchiatèlle. s.f. bambina vivace. scacchiatille. s.m. birichino, monello. scacchije. locuz. residui di chicchi di grano non ben trebbiato. scaciáte. s.f. bianco come la ricotta. scadúte. detto di una ragazza che ha perso la verginità; scaduto. scagghióne. s.m. il dente molare del giudizio. scagghiuzzáre. s.m. venditore di scagliozzi. scagghiuzze. s.m. frittelle di farina di granturco, variano di nome a seconda della forma: “spalatèlle o tetelicchije, sò rusgarille e

cavede ‘i scagghiúzze tènghe ‘i strapizze” così gridava il ragazzo che li vendeva. scagnà. v. cambiare la moneta. scagnaminde. s.m. baratto; scambio diretto di un bene o di un servizio con un altro: fare un baratto con qlcu. Permuta. scagnáte. s.f. stoffa sbiadita. scagnije. s.m. gli incappucciati che accompagnavano il morto al cimitero. scagne. s.m. garzoni delle compagnie del piano delle fosse in aiuto agli aiutanti. scalandróne. s.f. scala di legno grande per il soppalco detto: “ taveláte”, uomo alto e robusto. scalbre. s.m. scalpello; utensile da taglio di acciaio, usato nella lavorazione a mano scalderisce. scaltrire. scalderisce. v. scaltrire; rendere scaltro, accorto, avveduto. Acquistare padronanza scále. Scala. scalecenáte. agg. malridotto; Malconcio, malandato. scalenáte. Scalinata. scalère. s.m. arbusto, cardo selvatico usato come combustibile. scalfà. v. riscaldare; scaldare di nuovo, rimettere al fuoco ciò che è diventato scalfasègge. s.m. persona oziosa. scalfatorije. s.m. riscaldamento; operazione del riscaldare. Aumento della scaline. Scalino. scalóne. s.m. scalone; grande scala; scala interna di palazzo, di imponenti proporzioni. scaltrite. agg. furbo; persona che sa mettere in pratica accorgimenti sottili e abili, atti a procurargli vantaggi. Astuto, sagace, accorto. Scaltro. scalvaccà. Scavalcare, superare. scamáce. s.m. persona di poco conto. scambà. Sfuggire al pericolo. scambagnáte. s.f. scampagnata; gita in campagna. I Foggiani fanno la scampagnata per tradizione in massa il giorno di pasquetta. scameciáte. s.f. vestito di donna senza manica e senza collo. scamorze in carrozze. s.f. mozzarella in carrozza, alla foggiana; si prende una padella e si fanno soffriggere i pomodori con l’olio,

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne l’aglio, il prezzemolo, il sale e l’origano. Come si ammorbidiscono si fa una fettata di mozzarella e si fa sciogliere nel pomodoro, si fa un battuto di basilico e si fa insaporire il tutto. scamorze. s.f. mozzarella; caratteristico formaggio napoletano di latte di bufala o di scampà. s.f. cessare di piovere. scampanijà. Scampanio. scampáte. Spiovuto. scample. s.m. scampolo; avanzo di una pezza di tessuto, generalmente venduto a scamurzèlle. s.f. scamorza piccola fatta con sagome di animali. scamuzzèle. s.f. rimasuglia di cose tagliate, avanzi. scanagghià. s.f. interrogare con insistenza. Cercare di far parlare per appurare la verità. scanaruzzáte. s.f. vestito scollato. scandalezzáte. Scandalizzato. scandeggià. v. scandalizzare; dare scandalo. Suscitare sdegno con atti, discorsi, scandele. Scandalo. scáne. s.m. dente aguzzo del cane. scanelègge. s.m. scandalo; sconvolgimento della coscienza, della sensibilità, della moralità altrui suscitato da atto o discorso contrario alle leggi della morale o del decoro. scanesciúte. Sconosciuto. scangellà. cancellare. scangellà. v. cancellare; fare segni su ciò che è scritto o disegnato per renderlo illeggibile scangelline. s.m. cancellino; girella di cimosa, per cancellare gli scritti sulla scangerije. scaffale. scangerije. s.m. scaffale; tipo di mobile composto da una serie di ripiani sovrapposti sui quali si ripongono libri od oggetti di qualsiasi genere. scannà. uccidere incidendo la gola. scannà. v. scannare; uccidere, spec. animali, tagliando la canna della gola: scannare una pecora. Uccidere brutalmente. Sgozzare.

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scannacavalle. s.f. erba nociva che cresce nel grano. scannafusse. Scannafosso. scannagge. macello, mattatoio. scannagge. s.m. macello; pubblico o privato, mattatoio. scannètte. s.f. panca di legno usata nelle case. scansafatiche. Scansafatiche. scansafatiche. Scansafatiche. scanzà. Scansare. scanzande. pegno da pagare al gioco a carte: chi perdeva doveva subire il tocco forte con parecchie carte sul naso a volte si scorticava la pelle. scanzanne. Scansare, evitare. scanzáte. Scampato, schivato. scanzije. Piani della credenza, scanzie. scapecerráte. scapestrato. scapecerráte. agg. anche s.m. scapestrato; che (o chi) conduce una vita licenziosa, scapelà. uscire dal lavoro. scapelà. s.f. uscire dal lavoro. scapeláte. smettere di lavorare. scapeláte. s.f. smettere di lavorare. scapelatúre. girello per neonati; carruccio. scapelatúre. s.m. girello per neonati. scapele. Scapolo, celibe. scapelláte. Scapigliato. scapestrà. s.f. togliere la fune dal capo degli animali. scapezzà. s.f. quando si è stanchi, gli occhi si aprono e chiudono stando seduti la testa dondola. scapezzaculle. s.m. precipitarsi a rotto di collo. scapezzáte. s.f. cavallo senza cavezza. scapezzόne. s.m. scapaccione; colpo dato con la mano aperta sulla parte posteriore scappucce. s.m. terreno a forma triangolare irregolare. scapucchià. s.f. fare uscire il clande dal prepuzio del pene genitale maschile. scapuzzáte. s.f. le spighe del grano senza stelo; tintinnamendo del sonno sulla sedia.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne scapuzzià. s.f. fare la pennichella standosene seduto con la testa che pensola. scapuzzià. s.f. addormentarsi stando seduto. scarafόne. scarafaggio. scarafόne. s.m. scarafaggio; insetto con corpo piatto e lucido di color bruno scaramazze. s.m. persona bassa e deforme. scarapucchije. Scarapocchi. scaravatte. urna di vetro, tabernacolo. scaravatte. s.f. urna; recipiente di vetro d'origine e d'uso antichissimi per scaravuzze. s.f. buca; cavità o apertura, naturale o artificiale, gener. più profonda scarbunghià. s.f. spegnere lo stoppino della candela. scarcagliúse. s.m. affetto da catarro bronchiale. scarcagnáte. s.f. scarpa con il calcagno malridotto. Persona malridotta. scarciofele. Carciofo. scarciufuláte. Perno con sbavatura. scarfà. Riscaldare. scarfalitte. s.m. scarfaletto; utensile che si uvava negli anni cinquanta per riscaldare il letto composta da una gabbietta rettangolare in metallo con fori perimetrali un po più grande di un mattone pieno la quale veniva riscaldato e messo all’interno della gabbietta e poi veniva messo sotto le lenzuola, Persona che ama molto stare al letto. scarfáte. riscaldato. scarfatúre. Una riscaldata. scarfe. riscalda. scarferúne. stivale. scarferúne. s.m. stivale; calzatura di cuoio o gomma che arriva al ginocchio, a scarme. parte di uno scafo. scarme. s.f. parte di uno scafo. scarnà. Eliminare le abitudini. scarnáte. magro, esile. scarnáte. s.m/f. magro/a, esile. scarnijà. scardinare.

scarnijà. Scardinare. scarnijà. v. scardinare; levare con forza dai cardini, demolire, disgregare. scarogne. s.f. scalogna; iettatura, sfortuna. scarugnáte. agg. scalognato; sfortunato, disgraziato. scarpáre. s.m. calzolaio; artigiano che fa o aggiusta calzature. scarparille. Ciabattino. scarpe. Scarpa. scarpesáte. pestare il piede altrui. scarpesáte. locuz. pestare il piede altrui. scarpetèlle. Scarpa per neonati. scarpètte. s.f. pulire con un pezzo di pane il condimento rimasto e mangiarlo. Piccola scarpa. scarpille. Scalpello. scarrije. s.m. gente vagabonda, vendere per contrabbando. scarruzza. s.f. andare a messa in carrozza; scendere dalla carrozza. scartà. Scartare. scartaminde. Modo di scartare. scartapèlle. roba di scarto. scartapèlle. s.f. roba di scarto. scartapille. s.m. persona scartabello. scartáte. Scartato. scartatórije. scartare per fretta. scartavetrà. v. grattare; Sfregare, raschiare: grattare un mobile con la carta scarte. Scarto. scartine. Carta da gioco senza valore. scartoffije. Scartoffie. scarugnáte. Sfortunato, scalognato. scarze. Scarso, rado. scarzelline. s.m. porta cartucce dei soldati. scarugnáte. agg. scalognato; sfortunato, disgraziato. scasciáte. s.m. persona poco sana di fisico. Naso rotto. scascióne. Automezzo malandato. scasimodèje. imbecille, sciocco. scasimodèje. s.m. imbecille, sciocco. scassáte. v. cancellare; far scomparire del tutto scritti o disegni, spec. sulla lavagna. Depennare, annullare, eliminare.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne scatafasce. In malora, in rovina, catafascio. scatenáte. Indebolito, scatenato. scatène. s.f. pettine grande. scavà. Scavare. scavalcà. v. scavalcare; passare al disopra: scavalcare un ostacolo. Superare chi si trova in posizione più avanzata: ha scavalcato tutti i concorrenti. scavalcáte. v. scavalcato. scavallà. Scavalcare. scavalláte. passare avanti ad un altra persona specialmente nel lavoro; sentirsi debole. scavallije. Scavalchi. scaváte. Scavato. scavedá. Cuocere i maccheroni, lessare. scavedáte. pasta cotta oltre la cottura. scavedáte. s.f. pasta cotta oltre la cottura. scavedatille. taralli caserecci lesati e infornati. scavedatille. s.m. taralli caserecci lesati e infornati. scavezacáne. persona in misere condizioni. scavezacáne. s.m. persona in misere condizioni. scavezáte. Quando uno sitogli tutti i beni. scavezatúre. s.m. scalzatori, usanza di togliersi i calzari per arrivare al santuario dell’Incoronata: quando i pellegrini, arrivavano al ponte cervaro o, per quelli che arrivavano da Potenza, usavano togliersi i calzari e percorrere gli ultimi due chilometri a piedi fino al Santuario. scavezatúre. scalzatori, usanza di togliersi i calzari per arrivare al santuario dell’Incoronata: quando i pellegrini, arrivavano al ponte cervaro o, per quelli che arrivavano da Potenza, usavano togliersi i calzari e percorrere gli ultimi due chilometri a piedi fino al Santuario. scaveze e allanúte. Misero senza niente. scaveze. A piedi nudi, scalzo. scavutà. Cercare, muovere la merce in scazzètte. s.m. zucchetto; dimin. di zucca . Berretto a forma di calotta

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emisferica che usano i sacerdoti senza visiera. scazuppine. s.m. berretto da notte che usano normalmente i vecchietti. soqquadro; forare. scavutaminde. Rovistare una continuazione. scavutáte. Rovistare. scazzamurille. s.m. scazzamurillo; nella credenza popolare è l’anima di un bambino che vive dentro casa e che si fa vedere soltanto dalle persone di case umile. Folletto vestito di rosso, con due corna fosforescenti sulla fronte, nel secolo scorso un modo per fare stare buoni i bambini si diceva : stai zitto se no adesso arriva “ ‘u scazzamurille”. scazzètte. s.m. zucchetto dei sacerdoti; berretto rotondo senza visiera. scazzille de l’ucchije. s.f. cispa, prodotto viscoso di secrezione delle ghiandole palpebrali che si deposita fra le palpebre specialmente durante il sonno. scazzille d’i rècchije. s.f. movimento che fa una persona dietro l’orecchio di un altro spingendo l’indice della mano proiettato dal pollice. scazzuppine. Berretto da notte. scazzúse. Cisposo. scazzusille. Moccioso. scazzuttáte. s.f. fare a pugni. scede. s.f. burla; scherzo, specialmente non maligno e offensivo. Beffa, celia. sghenucchià. s.f. traballare; non riuscire a reggersi bene, barcollare, vacillare. Tentennare. sghenucchiaminde. s.m. traballamento; il traballare. sghenucchièje. s.m. traballio; traballamento continuo. scelive. s.f. saliva; liquido incolore, filante, prodotto dalle ghiandole salivari e scelláte. s.f. volatile con l’ala rotta. scèlle. s.f. ascella; regione del corpo compresa fra la radice del braccio e il torace. scellechijà. Svolazzare. scellerà. contaminare commettere scelleratezza. scellerà. s.f. commettere scelleratezza; caratteristica di scellerato. Infamia.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne scelleranze. s.f. scelleratezza. scèlte. Scelto. scemà. v. diminuire; rendere minore, ridurre. scème. Deficiente, scemo. scemiatóre. s.m. anche agg. burlone; chi fa spesso burle. Mattacchione. sceminze. s.m. cappotto o indumento pesante. scemisse. Soprabito, impermeabile. scenáte. Scenata. scennaminde. Salire e scendere. scennatόre. s.f. discesa; direzione, movimento verso il basso o verso un luogo più basso. scènne. Scendere, discendere. scepà. v. straziare; tormentare, provocare atroci dolori fisici. scèriffe. Sceriffo. scerpà. v. rompere; spezzare, scindere, dividere qualcosa in più parti spec. con la forza, rapidamente o senza precisione. sceruppe. sciroppo, decotto, persona inservibile. scervellà. s.f. pensare molto. scèscke. s.f. intendersi senza parlare. scetà. v. svegliare; destare dal sonno, fare interrompere il sonno. scetáte. agg. sveglio; che non dorme, che è in stato di veglia. schefanze. v. schifare; avere a schifo, in dispregio. scheggià. v.tr. scheggiare; fendere, rompere, facendo schizzare via una o più schegge: scheggiare un piatto. Rompersi in schegge. schemmogghije. Scoprire, rimuovere. schemmóve. Muovere. schemmugghije. Scopri. schemmuneche. Scomunica. schemmuste. Mi ha mosso. schène. schiena. schène. s.f. schiena; regione dorsale del corpo, filo della schiena, spina dorsale. scheragge. buca per raccogliere l’acqua piovana. scheragge. s.f. buca per raccogliere l’acqua piovana.

scherbiúse. uomo tozzo. scherbiúse. s.m. uomo tozzo, persona più grossa e larga che alta. schercciόne. persona vecchia e malandata; cavallo trasandato ronzino. scherciόne. s.m/f. persona vecchia e malandata. Cavallo vecchio e trasandato. schernemènde. deridere. schernemènde. v. deridere; schernire, dileggiare. schernuzze. lucciola. schernuzze. s.f. lucciola: insetto bruno, con corsaletto e zampe gialle, caratteristico scherzóne. Schiaffone. scherzzόne. schiaffone. scherzόne. s.m. schiaffone; colpo forte dato sulla guancia a mano aperta. Ceffata, ceffone. schesúte. Scucito. schiacciata: “uagliù pe fa ‘a guèrre ck’i prète ce vonne ‘i saètte chè vanne chiù lundáne” . schiacciato chiamati: “ ‘a vóche”, ci si allontanava circa 4/5 m. dalla fila si faceva schiacciato chiamati: “ ‘a vóche”, ci si allontanava circa 4/5 m. dalla fila si faceva schianáte. miserabile. schianáte. agg. anche s.m. miserabile; che è da commiserare per estrema povertà o schiange. obliquo. schianghe. agg. obliquo; detto di tutto ciò che è inclinato rispetto alla superficie su schianze. crosta che si forma su una piaga. schianze. s.f. crosta che si forma su una piaga. schiaróle. invidia. schiaróle. s.f. invidia; sentimento di rancore e di astio per la fortuna, la felicità o le schiáve. servo. schiáve. s.m. servo; chi presta la propria opera come domestico.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne schiavotte. cavallo sardo; persona di bassa statura. schiavotte. s.m. cavallo sardo; persona di bassa statura. schichizze. paura. schichizze. s.f. paura; intenso turbamento misto a preoccupazione e inquietudine schifanόje. pigro, sfaticato. schifanόje. agg. pigro; di persona restia ad agire, a prendere iniziative, a muoversi e simile, sfaticato. schifèzze. s.f. sporcizia; cosa di cui si ha ribrezzo. schifiltoso nel mangiare. Schizzinoso, sofistico. schijù. Ciabbatino ambulante. schijù. s.m. ciabbatino ambulante. schiuma. sciabele. Sciabola. sciabò. merletto che si porta per ormamento sulle camicie. sciabò. s.f. merletto che si porta per ormamento sulle camicie. sciacquà. lavare una cosa gia lavata. sciacquà. s.f. lavare una cosa: biancheria, bicchieri, frutta, ecc... sciacquaglije. cosa da nulla. sciacquaglije. s.f. cosa da nulla. sciacque. Uova marce, lavi. sciaddèje. donna sciatta, trasandata. sciaddèje. s.f. donna sciatta trasandata. sciagalle. Sciacallo;chi approfitta degli eventi calamitosi. sciaguráte. Sciagurato. scialà. sperperare. scialà. s.f. vivere in abbondanza, sperperare. scialaccόne. spendaccione. scialaccόne. s.m. spendaccione; chi spende molto, senza misura. scialaquà. spendere denaro in modo fatuo.

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scialaquà. s.f. spendere denaro in modo fatuo. scialènghe. difficoltà nella pronuncia. scialènghe. s.m. chi ha difficoltà nella pronuncia. scialle. Lo scialle. sciallene. Piccolo scialle. sciallètte. sciarpa. sciallètte. s.f. sciarpa: lembo di tessuto più o meno stretto, ma lungo, che si avvolge attorno al collo come ornamento o per proteggersi dal freddo. scialpià. balbettare. scialpià. bleso; balbettare. scialpià. v. balbettare; parlare con titubanza, ripetizione di sillabe o arresti di parole per malformazione anatomica o per cause psicologiche. Tartagliare. sciambagnόne. persona che vive senza pensare al futuro. sciambagnόne. s.m. persona che vive senza pensare al futuro. sciambije. apertura; dilatazione. sciambije. s.f. dilatazione; il dilatare, aumento della superficie o del volume di un sciambracóne. Giambracone. sciaminghe. vezzeggiativo di Domenico. sciaminghe. s.m. vezz. di Domenico. sciammèrche. soprabito. sciammèrche. s.m. soprabito; cappotto leggero per la mezza stagione. sciammerecóne. cappotto di grande taglia sciammèrghe. s.m. rapporto sessuale si può dire anche: “ scupáte, frecáte, chiaváte, ‘nzaccáte, chiandèlle, ‘nzapunáte, ”. sciammi sciamme. s.m. Giuseppe Tannoia era un personaggio tipico di borgo, un lavoratore terrazzano, raccoglieva i cardi per le campagne, per poi venderli alla gente, vestiva un vestito grigio verde, un cappello d’alpino e un sacco sulle spalle, avava una

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne voce forte, gridava per le strade la vendita dei cardi: “Jáme chè tènghe ‘i cardúne attannúte”, lavorava molto e guadagnava poco, aveva le mani incallite dal lavoro. Tra gli anni 45/50 nel carnevale foggiano rappresentava una delle tre maschere: “Sciammi sciamme ‘a fatiche Giuseppe Tannoia”, “Ursine stagnarille ‘a musiche Ciro Zizzo” , “ Zechille ‘a libèrtà Michele de Tinno”. sciampagnóne. disinteressato, spendaccione. sciangáte. agg. zoppo; che è infermo alle gambe o ai piedi e non può camminare con l'andatura naturale: è zoppo da una gamba. sciangáte. persona zoppa. sciapete. s.f. minestra senza sale o sapore. sciapite. Scipito. sciaprete. minestra con strano sapore. sciaquà. sciacquare. sciaquarià. lavare facendo cadere l’acqua. sciaquarià. s.f. lavare facendo cadere l’acqua. sciaque. lavare; uovo con tuorlo guasto. sciarabballe. birocco; calesse. sciarabballe. s.m. calesse; vettura leggera a due ruote, con o senza mantice, sciarrà. lite. sciarrà. s.f. lite; violento contrasto con ingiurie e offese. Alterco, contesa. sciascèlle. sorella maggiore. sciascèlle. s.f. sorella maggiore. sciascèppe. fratello maggiore; vezzegiativo di Giuseppe. sciascèppe. s.m. fratello maggiore; vezzegiativo di Giuseppe. sciascià. godere del fresco. sciascià. s.f. godere del fresco. sciascille. fratello. sciascille. s.m. fratello piccolo.

sciascine. persona trasandata. sciascine. s.f. persona trasandata. sciateche. Nevralgia che infiamma il nervo sciatico. sciatóne. s.m. fiatone; affanno, fiato grosso. Fiatone. sciatóre. Affanno, fiatone. scigghije. Sciogliere. scigne. ubriacatura; scimmia. scigne. s.f. ubriacatura; l'ubriacarsi. Sbornia. Scimmia. scille. ala. scille. s.f. ala; organo che consente il volo a uccelli, e a taluni insetti. scillèráte. Scellerato. scillichijà. Svolazzare. scimunite. Strada in discesa. sciniglije. s.f. ciniglia; filato costituito da cordoncino peloso, usato come trama per sciniscije. s.f. cenere calda. scinze. Sciena. scinziáte. Scienziato. sciocche. donna sporca. sciocche. s.f. donna sporca. sciolde. diarrea; “ èffèsse e chè sciolde tène ‘u criatúre”. sciolde. s.f. diarrea; emissione frequente di feci liquide o semiliquide: “ èffèsse e chè sciolde tène ‘u criatúre”. scioppagangále. dentista. scioppagangále. s.m. dentista; medico specialista nella cura delle malattie sciosciamosche. Scacciamosche. sciriolè. automobile. sciriolè. s.f. automobile; veicolo generalmente a quattro ruote, mosso da un scirpe. giunco. scirpe. s.m. giunco; pianta erbacea delle Liliflore che cresce nei luoghi scirpetigghije. cianfrusaglie.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne scirpetigghije. s.f. cianfrusaglia; insieme di oggetti di poco pregio. Chincaglieria. scisckarille. Aggeggi metallici per distrarre il bambino. scite. vai, cacciare il gatto. scite. locuz. il grido per mandare via il gatto. sciuarille. Rapporto sessuale; il gialli delle carte da pocker. sciucche. Uomo poco pulito. sciucchèggià. fare sciocchezza. sciucchèggià. locuz. fare sciocchezza. sciucchèzze. Sciocchezza. sciugamusse. tovagliolo. sciugamusse. s.m. tovagliolo; piccolo telo quadrato, tessuto come la tovaglia, sciugapanne. antiq. s.m. asciugatoio, grossa cupola aereata fatta a strisce sottili di legno o compensato orizzontali e verticali da cm.2, o di ferro con sotto il braciere, i panni venivano messi sopra l’asciugapanni per farli asciugare. sciugabotte. antiq. s.m. manicaretti che si fanno a Natale detti anche: “ cavezuncille”. sciugavocche. antiq. s.m. taralli fatti in casa. sciugghije. Sciogliere. sciulà. Scivolare. sciulà. v. scivolare; scorrere leggermente e rapidamente su una superficie liscia, sciuláte. s.f. scivolata; atto dello scivolare. Scivolone. sciulatóre. Discesa. sciúlse. erba selvatica sottilissima commestibile. sciúlse. s.f. erba selvatica sottilissima commestibile si trova vicino i corsi d’acqua. sciumáte. agg. zoppo; persona deambulante che è infermo alle gambe o ai piedi e non può camminare sciummáte. agg. gobbo; che ha la gobba, detto specialmente di persona che sta sciumme. s.f. gobba; gibbo, prominenza, rigonfiamento, curvatura.

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sciumunite. Scemonito. sciuppà. strappare. sciuppà. v. strappare; togliere tirando via con forza e in modo rapido. sciurille. fiore delle piante delle zucchine. sciurille. s.m. fiore delle piante delle zucchine, passati nell’uovo e fritti sono una specialità.. sciuscèlle. s.f. carruba; frutto del carrubo, a baccello, con semi da cui si ricavano sciuscià ‘u náse. s.f. soffiare il naso. sciuscià. ventilare, soffiare il naso. sciuscià. v. ventilare; consentire un regolare ricambio dell'aria in ambienti, sciusciamosche. scacciamosche. sciusciamosche. s.m. scacciamosche; piccolo strumento costituito da un filo sciúte da cunte. donna prossima al parto. sciúte da cunte. locuz. donna che ha terminato il periodo di gravidanza e ancora sciúte. v. uscire; andare o venire fuori da un luogo chiuso, delimitato o sciutte. v. anche agg. slegato; non legato: “ tu… avissa stà attaccáte stáje sciutte chè vuje mo...”. sciuvede. v. anche agg. sciolto; reso libero da legami, intrecci e simile. sciuvulà. scivolare. sciuvuliènde. agg. scivoloso; detto di superficie su cui si scivola con facilità. sckacche. segno di sudiciume. sckacche. s.f. guance arrossite. sckaccόne. macchie rosse sul viso. sckafarèje. grosso recipiente di terracotta. sckafarèje. s.f. grosso recipiente di terracotta per conservare alimenti vari. sckaffà. mettere. sckaffà. v. mettere; collocare una persona o una cosa in un determinato luogo sckaffe inde. Conficcare.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne sckaffe. Schiaffo. sckaffètte. s.f. piccolo schiaffo. Gioco di strada. sckaffijà. schiaffeggiare. sckaffijà. v. schiaffeggiare; prendere a schiaffi. sckaffóne. s.m. schiaffone; colpo dato fortemente sulla guancia a mano aperta. scaffúne. s.m. grosso maccherone per fare il timballo al forno. sckamà. lamentarsi. sckamà. v. lamentare; trarre da qualcosa motivo di dolore, insoddisfazione e sckamáte. lamento. sckanà. lavorare la pasta. sckanà. s.f. lavorare la pasta con forza. sckanáte. Quantità di farina inpastata. sckandà. impaurire. sckandà. v. impaurire; riempire di pauraIntimorire, spaventare. sckande. piccante, paura. sckande. s.f. paura; intenso turbamento misto a preoccupazione e inquietudine per qlco. di reale o di immaginario che è, o sembra, atto a produrre gravi danni o a costituire un pericolo: paura della morte. Spavento. sckanije. s.f. caldana; improvvisa e fastidiosa sensazione di calore al viso, sudare freddo. Ora calda del giorno. sckappatóre. s.f. legnetta. sckappe. s.f. scheggia: frammento di legno, pietra o simile che si stacca da un corpo. sckappetèlle. s.f. piccola scheggia di legno, pietra o simile che si stacca da un corpo. sckappóne. s.f. grande scheggia di legno. Pietra o simile che si stacca da un corpo. sckarde. s.f. pezzo di legno. sckaróle. s.f. manicaretti, dolci natalizi fatti con lo stesso imbasto delle: “cartelláte” piu grandi, ma condite col miele. sckatele d’i bescotte. s.f. scatola mettalica dove si mettono i biscotti. sckatele. Scatolo. sckatelètte. Scatoletta. sckatelóne. Scatolone.

sckattà. v. scoppiare; essere pieno fino quasi a scoppiare: mangiare tanto da crepare. sckattáte. s.m. scoppio; improvvisa e fragorosa spaccatura per eccessiva tensione o forza interna: lo scoppio di un palloncino. sckattachigghijúne. s.m. cocomero asinino, erba selvatica a forma d’uovo. sckatta ‘i palle. mdd. scoppiare i testicoli. “t’agghija sckatta ‘i palle”. sckattacóre. s.f. contentezza: stato d'animo di chi è contento. Ciò che rende contento. sckattamurte. s.m. becchino; chi seppellisce i morti. Beccamorti, necroforo. sckattejèje. Scoppietta. sckattijà. v. scoppiettare; fare scoppi piccoli e frquenti. sckattóne. s.m. tazza del latte concava. Persona grassa che ha le guance a forma concava: “ tène ‘a facce de sckattóne”. sckattulle. s.m. papavero; selvatico, ordine di piante dicotiledoni, con fiori a Gioco per ragazzi con la carta. sckattúse. s.m. anche agg. apatico; che (o Chi) sente e dimostra apatia. sckavotte. s.m. cavallo sardo. Persona di piccola statura. sckazzúse. s.m. persona con la cispa, prodotto viscoso di secrezione delle sckefegnúse. agg. anche s.m. schifiltoso; detto di chi ha gusti difficili, esigenti: è sckefelogne. chi ha schifo. sckefelogne. s.f./m. chi ha schifo. sckefuse. Schifoso. sckemúse. schiumoso. sckemúse. agg. schiumoso; che è simile a schiuma: latte schiumoso. Che fa sckemúse. Schiumoso. sckenèlle. sfaticata. sckenèlle. s.f. sfaticata. sckenille. Svogliato, sfaticato. sckètte. sincero, puro, schietto. sckètte. agg. schietto; sincero, leale: parole schiette. Franco. sckife. Schifo.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne sckitte. soltanto. sckitte. avv. soltanto; unicamente, semplicemente: ho fatto soltanto un errore. sckoppa ‘ndróne. Succede quel che succede. sckuffije. Cuffia. sckufije. s.f. corpo estraneo: “ E júte na sckufije ‘nda lucchije”. sckufije. sporcizia; cosa di cui si ha ribrezzo; corpo estraneo sckumarèlle. schiumarola. sckumarèlle. s.f. schiumaiola o schiumarola; paletta bucherellata, leggermente sckumarόle. mestolo. sckumarόle. s.f. schiumaiola o schiumarola grande; paletta bucherellata, sckumáte. tolta la schiuma. sckumáte. s.f. tolta la schiuma. sckumazze. schiuma sporca. sckumazze. s.f. schiuma sporca. sckúme. Schiuma. sckuppettáte. s.f. schioppettata; colpo sparato con lo schioppo o il fucile. sckuppettáte. schioppettata, spari fatti con lo schioppo. sckuppètte. fucile a due cane affiancate. Avancarica. sckuppètte. fucile ad una canna; avancarica. sckuppettèlle. fuciletto di latta a salve. sckuppettèlle. s.m. fuciletto di latta a salve. sckuppettulle. fucile a salve, si sparava durante le feste natalizie. sckuppettulle. s.m. fucile a salve, si sparava durante le feste natalizie. sckuppijà. Scoppiare. scodèlle. s.f. scodella: piatto fondo, usato specialmente per servire la minestra scólabróde. Colabrodo. scólabuttiglije. s.m. scolabottiglie; struttura, specialmente metallica, su cui scolamaccaróne. Cola pasta.

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scólapiatte. Rastrelliera della cucina per far scolare i piatti. scolare l'acqua dalla pasta. Piccolo canale dell’acqua. scóle. scorre; scuola. scóle. v. colare; far passare un liquido attraverso un filtro perché ne esca chiaro e scolle. lino che si lega sulla fronte per attenuare il mal di testa. scolle. s.f. lino che si lega sulla fronte per attenuare il mal di testa. scomparì. Fare brutta figura. scondre. Scontro. sconge. non adatta. sconge. s.f. non adatta. scongiajúche. chi disturba durante un gioco. scongiajúche. s.m. chi disturba durante un gioco. scopa ck’i carte. s.f. scopa; gioco di carte tra due giocatori o due coppie, con un scópastráde. s.m. netturbino; chi è incaricato della nettezza urbana. Spazzino. scópe de frúsce. scopa fatta di cannucce con fiocco. scópe de frúsce. s.f. scopa; fatta di cannucce con fiocco, una volta nelle case serviva per togliere le ragnatele. scope, fiscelle per la ricotta ed altro. Il lavoro l’avevano imparato dagli abruzzesi scópe. s.f. scopa; arnese per spazzare i pavimenti. scópe. scopa per ramazzare; gioco a carte: scopa. scorciacavalle. Macellaio, beccaio. scorciacavalle. s.m. macellaio; chi macella bestie destinate all'alimentazione | scorciacrápe. vento gelido che rende fastidio a gli armenti. scorciacrápe. s.m. bora;vento gelido che rende fastidio a gli armenti. scorre nella carrucola; il sangue scorre nelle vene. scorre. Gocciola, rubinetto che perde acqua. scorre. v. scorrere; muoversi lungo un percorso su un supporto e sim.: la fune

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne scorze ‘nganne. sgolarsi; chiamare ad alta voce. scorze ‘nganne. v. sgolarsi; affaticare la voce nel cantare, nel parlare, nel scorze. Corteccia. scóse. Scucire. scquaquècchije. sdentata. scquaquècchije. s.f. chi ha la bocca sdentata. scrafagne. persona di bassa statura. scrafagne. s.f. persona di bassa statura. scrafagnille. ragazzino moccioso. scrafagnille. s.m. bambino piccolo, ancora col moccio al naso. Ragazzetto screbacchine. Impiegato di poco valore professionale. screfelóse. malata di scrofola, malattia debellata. screfelóse. s.f. scrofola; donna con ingrossamento delle ghiandole linfatiche del screfelúle. chi è affetto da scrofola, linfatico. screfelúle. s.m. chi è affetto da scrofola, linfatico. screfelúse. Malato di scrofola, scrofoloso. scregnúte. gobbo. scregnúte. agg. gobbo; detto specialmente di persona che ha la gobba. Che sta con scremóne. s.m. orlo in più; terreno a forma di schiena d’asino. screpiènte. s.m. fastidio; senso di molestia, disagio, disturbo. Disgusto, avversione, noia. screstianáte. Senza porole, sbalordito. screstiáne. Restare sbalordito. screzióne. Iscrizione. scrijanzáte. agg. anche s.m. screanzato; che (o Chi) non ha creanza, educazione. scrijanzáte. chi non ha creanza, maleducato. scrime. riga ricavata dalla divisione dei capelli, riga, schiera.

scrime. s.f. riga ricavata dalla divisione dei capelli, riga, schiera. scrive. Scrivere. scrocche. Scroccare. scrocchije. rumore. scrocchije. s.m. rumore; fenomeno acustico generalmente irregolare. “ scrocchijene ‘i dite, ‘a tavele”. scrófe. Suina, scrofa. scrofele. malattia scrofola; il dado del perno. scrofele. s.f. malattia scrofola; il dado del perno. scruccà. Scroccare. scruccóne. scroccone. scruccóne. s.m. scroccone; chi ha l'abitudine di scroccare. scruccujilèje. Scricchiola. scrujáte. frusta del vetturino o del carrettiere; scudiscio. scrujáte. s.f. frusta del vetturino o del carrettiere; scudiscio. scrutinije. Scrutinio. scuaquècchije. bocca molto grande. scuaquècchije. s.f. bocca molto grande. scuarcèlle. dolce pasquale classata. scuarcèlle. s.f. dolce pasquale di forma rotonda classata. scuarciacrápe. bora. scuáte. donna in menopausa; gallina che non fa più uova. scuáte. s.f. donna che non può avere figli, o in menopausa; gallina che non fa uova. scucchià. separare. scucchià. v. separare; disgiungere, disunire, persone o cose vicine, unite o scucchiarà. Assaggiare il cibo prima che sia cotto. scucchiáte. separato, diviso.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne scucchiáte. v. anche agg. separato; disgiunto, non più unito. Detto di coniuge, che scuccià. scocciare, importunare. scuccià. v. scocciare; importunare, infastidire, seccare. Annoiarsi. scucciande. Persona che infastidisce. scucciáte. infastidito. scucciáte. v. infastidire; recare fastidio, noia. Annoiare, contrariare, disturbare, importunare, molestare. scúde. Scudo. scudettáre. scapolo. scudettáre. agg. anche s.m. scapolo;detto di chi non è ammogliato. Celibe. scudètte. Scudetto. scufaccià. sgualcire, scofacciare. scufaccià. v. sgualcire; deformare con pieghe e grinze, spec. stoffa o carta. Spiegazzare. scuffeláte. Persona che non si regge bene in piedi. scuffeláte. s.f. abitazione fatiscente: “ ‘a cáse éje tutta scuffeláte”. Crollare; caduto. scuffine. s.f. lima; utensile a mano formato da una sbarretta d'acciaio dentata e rigata di solchi che s'incrociano, per assottigliare, lisciare, sagomare ferro, legno, pietra. scuffuláte. crollare; caduto. scugghiáte. cavallo castrato; dare un calcio nei testicoli ed una persona. scugghiáte. s.f. animale castrato; dare un calcio nei testicoli ad una persona. scugghije. calcio ai testicoli. scugghije. s.f. calcio ai testicoli: “ si ne te ne váje te scugghije”. scuglije. brutta accoglienza. scuglije. s.f. brutta accoglienza. scugnà. s.f. trebbiare, togliere i cunei dalla trebbiatrice per trasferirli altrove. Raccogliere.

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scugnà. trebbiare, togliere ‘i cunei dalla trebbiatrice per trasferirli altrove, raccogliere. scuicce. gocce. scuicce. s.f. goccie; particella di liquido che si separa da una massa: “ ciamma fà na spaghettáte chè ‘i scuicce d’u ragù anna sott’o a lamije”. scuirte. cortile: “ Felúcce abete ‘ndo scurite”. scuirte. s.m. cortile: “ Felúcce abete ‘ndo scuirte”. scuirte. s.m. cortile; area libera scoperta, interna a uno o più edifici, per illuminare scujitáte. persona scapola. scujitáte. Persona scapola. scujitáte. s.m/f. persona scapola. sculà. scolare, quando si dice ad una persona di morire lentamente. sculà. v. scolare; estrarre da un recipiente il liquido, o il residuo di liquido, in esso contenuto: scolare le bottiglie prima di riempirle. Far sgocciolare da verdure, cibi o sim. l'acqua in cui sono stati cotti o lavati: scolare la pasta, l'insalata. Scolarsi una bottiglia, berne tutto il contenuto. quando si dice ad una persona di morire lentamente: “ Geruzze e ruáte propije ‘a fine stáce sculanne poverille”. sculáre pènnangúle. s.m. scolaro; chi frequente una scuola, giovane studente. sculáre. s.m. scolare; soprannome di persona ignorante. sculáte. Colato. sculatóre. s.m. residui di liquidi: “ e rumaste sóle a sculatóre ‘nda buttiglije”. sculatúre. s.m. colapasta o scolapasta; utensile da cucina, bucherellato, per sculláte. Scollato. sculláte. Spiccicato. scultóre. s.m. scultore, nel 1687 lo scultore Lorenzo Vaccaro realizzò per la chiesa dei morti, quattro statue. scultóre. scultore, nel 1687 lo scultore Lorenzo Vaccaro realizzò per la chiesa dei morti, quattro statue. sculubráte. Squilibrato.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne scumbagnáte. Rottura dell’amicizia. scumbarì. fare una brutta figura. scumbarì. s.m. fare una brutta figura: “ mochè vènene ‘i crestiáne me racummanne Tatonne ne ce facènne scumbarì”. scumbenà. Scombinare. scumbenáte. Scombinato: “ sé scumbenáte ‘u fatte”. scumbigghije. Scompiglio. scumegghià. Scoprire. scumegghiáte. scoperto. scumegghiáte. v. anche agg. scoperto; privo di copertura, di riparo, di tetto: Dormire scoperto, senza coperte. Privo, parzialmente o completamente, di indumenti: “ e permute ck’u cúle scumegghiáte stanotte perciò tine ‘u rappigne”. scumenecazijόne. sentenza di scomunica. scumenecazijόne. locuz. sentenza di scomunica. scummenecáte. persona che non va in chiesa. scummenecáte. s.m/f. persona che non va in chiesa. scummèsse. Scommessa. scummètte. Scommettere. scummiatà. prendere, commiato. scummiatà. s.m. commiato; permesso di allontanarsi, partire. Separazione, congedo. scummuve. Smuovere, smuovi. scumpagnate. Scompagnato. scumparúte. Scomparso. scundáte. Saldare un debito; vendicarsi. scundènde. scontento. scundènde. s.m. scontento; sentimento di insoddisfazione, di scontentezza. scundre. Urto. scunecchià. Il piegarsi delle ginocchia. scuneghià. s.f. non reggersi sulle gambe. scunfitte. Sconfitto. scungià. Guastare.

scunguassáte. Sconquassato. scunucchiáte. Non si regge sulle gambe. scunucchiáve. non si reggeva sulle gambe. scunughiáve. s.f. non si reggeva sulle gambe. scunzáte. Scondito. scunzigliáte. Sconsigliato. scunzulanze. afflizione, sconzolanza. scunzulanze. s.f. afflizione; stato di tristezza e di abbattimento spirituale. Dolore, scunzuláte. Sconsolato. scupà. Scopare. scupáre. chi confezionava le scope ad altro, erano una sorte di scupáre. s.m. chi confezionava le scope ad altro, erano una sorte di terrazzani che scuparèlle. Avere gli occhi malati, raffreddati e cisposi. scuparèlle. s.f. avere gli occhi malati, raffreddati e cisposi. Piccola scopa. scupáte. s.f. rapporto sessuale. Si può dire anche: frecáte, chiaváte, sciammèrghe, ‘nzapunáte, ‘nzaccáte. ramazzare. scupatόre. s.m. scopino. Spazzino. scupele. s.m. strofinaccio; cencio per strofinare, pulire, rigovernare e simile. scupellille. Piccola scopa di giunghi. scuperchiáte. Scoperchiato. scupètte. spazzola. scupètte. s.f. spazzola; oggetto costituito da un supporto in legno o altro materiale su cui sono infissi setole o fili metallici, usato per togliere la polvere, lucidare, ravviare i capelli e simile. scupettèlle. Scopino. scupettine. Spazzolino. scupettóne. Spazzolone per lavare a terra. scupóne. Scopone. scuppáte. Scheggiato. scuppècce. ragazza di piccola statura. scuppècce. s.f. ragazza di piccola statura. scuppelόne. scappellotto.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne scuppelόne. s.m. scappellotto; forte scapaccione dato in modo da far male: “ ma menáte nu scuppelóne chè ‘u sènde angóre mo pe tanne”. scuprì.scopro, scoprire scurchegghianne. Cercare, appurare i fatti. scurcià. togliere. scurcià. s.f. togliere la pelle a gli animali. Non voler far niente: “ ne vuje né arà e manghe scurcià”. scurciáte. calvo. scurciáte. agg. calvo: persona priva di capelli. Pelato/a. Animale senza pelle. scurdà. s.f. scordare, non rammentare. scurciatóre. scorciatoia, accorciare. scurdà. scordare, non rammentare. scurdajulle. chi dimentica facilmente. scurdajulle. s.m. chi dimentica facilmente. scurdáte. Dimenticato, non intonato nel canto. scúre. imposte di balcone o finestre. scúre. s.m. imposte di balcone o finestre. scuretótije. Oscurità. scurije. buio; oscurità. scurije. s.m. buio; oscurità: “ mo facime calà ‘a scurije vulime fategà o nò.” scurnacchiáte. cornuto a conoscenza della sua situazione, uomo disonesto. scurnacchiáte. s.m. cornuto a conoscenza della sua situazione, uomo disonesto. scurne. Vergogna. scuro, che infesta le abitazioni. scurtà. v. accorciare; diminuire di lunghezza, diventare più corto. Abbreviare, scurte. scorcio, scorto. scurte. s.m. appena visto. scurtechine. s.m. persona vecchia del mestiere. scurzarije. Avarizia.

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scurze. s.m. avaro; cosa grossolana da indossare, la crosta del pane: “ ‘u scurze d’u páne”. scurzètte. s.f. costatine d’agnello. scurzime. frutta secca. scurzime. s.m. frutta secca. scurzόne. scapaccione, scappellotto. scurzόne. s.m. persona avarissima. scusceliáte. Quando una ragazza ha il primo rapporto sessuale. scusceliatórije. quando cadono diverse persone a causa della neve o scuscelijèje. Non reggersi sulle gambe. scusciulà. Traballare, perdere l’equilibrio. scusciuliá. Caduta, scivolata. scúse e ‘ngúse. chi e costretto a fare e rifare. scúse e ‘ngúse. s.m. chi e costretto a fare e rifare. scúse. Scuce, scusa. scussà. scuotere. scussà. v. scuotere; sbattere con violenza. scustà. Scostare. scustande. Poco socievole. scustumáte. agg. anche s.m. scostumato; che (o Chi) si comporta in modo contrario scutelà. Scuotere, battere lo straccio della polvere. scuvirte. cortile. scuzzettáte. s.m. capelli tagliati corti sulla nuca. scuzzètte. s.m. dietro della scarpa. Fucile ad una canna. scόlamaccarόne. s.m. colapasta o scolapasta; utensile da cucina, bucherellato, sdalóne. s.m. persona che ha il pene grande. sdambarille. Le ossa delle gambe. sdambèlle. Stampelle. sdangalóne. s.m. persona di alta statura. sdangalucce. s.m. gioco di strada per ragazzi, giocare a campana. sdanghe. s.f. stanghe del carretto, parte del carretto che si inforca il cavallo per il tiro lunghe m.4,80x12x12.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne sdegnáte. Parlare con sdegno. sdejilláte. agg. anche s.m. storpio; detto di chi è deforme nelle braccia e nelle sdellummáte. storto; difetto fisico. sdelluvije. s.m. acquazzone; avere molta fame. sdeluffáte. s.m. camminare zoppicante; anca dolente; trasandato. sdelummáte. agg. ; anche s.m. storpio. sderrazze. s.m. raschietto di ferro per pulire la zappa dal terriccio e renderla più leggera. sderrupà. v. annientare; ridurre al niente. Annichilire, annullare. sderrúpe. s.m. dirupo; guai; disastro: “ váje p’ajúte e trove sderrúpe”. sdradecáte. sdraricare, quando una pianta viene estirpata con le sdraiáte. Sdraiato. sdrenà. s.f. distruggere una persona in tutti i sensi. “ l’agghià sdrenà”. sdrenáte. stancarsi la schiena. sdrenáte. s.f. stancarsi la schiena. sdridde. s.m. merce di scarto. sdrucì. v. scucire; disfare una o più cuciture. Disgiungere parti cucite insieme. sdrupà. v. dormire; riposarsi per mezzo del sonno: “ mo me váche a sdrupà”. sdrupáte. cadere in malo modo. sdrupáte. s.f. cadere in malo modo. sduacà. s.f. togliere il carico: “ sduáche stu firre ‘ndèrre”. sduáche. Svuota. sdumme. s.m. moncone della gamba; parte restante di un organo dopo l'asportazione di una parte. sdurmendà. v. svegliare; destare dal sonno, fare interrompere il sonno. sduvacà. Svuotare, scaricare. sé éje. locuz. se è. se né jute d’acizze. persona esaurita, cibo avariato. se né jute. Se ne andato. sé repegghiáte. Se ripreso. se saparrinne. Se sapessero. se stúte. Si spegne.

sebbessà. s.f. fare del male ad una persona. sebbessáte. sterminare. sebbessáte. s.f. distruggre in tanti modi una persona, sterminare. sebbúlche. s.m. sepolcro; luogo in cui viene conservato il SS. Sacramento per la comunione dopo la messa del giovedì santo e per l’azione liturgica del venerdì. Speciale addobbo delle chiese nella settimana santa dove la gente visita il SS. Sacramento. A Foggia il venerdì santo si visitano le chiese in numero dispari. seccáte. Pianta essiccata. sèccaturnèse. agg. avaro; di persona che spende a malincuore, o non spende affatto sècche. Sete. sècchije. Secchia. seccóme. cong. siccome; poiché, giacché. sècete. s.f. siccità; periodo di tempo caratterizzato da scarsezza o mancanza di nascosto; secherdúne. s.m. di all’improvviso. sècchije. sècchije d’u cavalle. seculáre. Secolare. secutà. Scacciare. secutáte. v. scacciare; mandare via bruscamente le persone; inseguire. sedendanije. agg. sedentario; che si svolge stando seduti, che comporta poco movimento. sedile. Panca, sedile. sedóre. Sudore. seduciaminde. s.f. seduzione; istigazione al male con lusinghe, inganni e simile. segà. Segare. segajulle. Chi si masturba il pene. segáte. Segato. segatúre. Segatura. sègge. s.f. sedia; sedile per una sola persona costituito da una spalliera, un piano orizzontale e gener. quattro gambe unite o no da traverse. seggelà. Sigillare. seggióle. s.m. seggiolino dimin. di seggiola; sedia piccola e bassa per bambini. seggiulèlle. Sediolina.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne seggiulóne. s.m. seggiolone; alto sedile per bambini munito di un piano ribaltabile sèghe. Sega. seghètte. Seghetto. segnaláte. persona con difetto fisico. segnaláte. s.f. persona con difetto fisico. segnáte. Segnato. sègne. Segno. segnerije. Vossignoria, espressione di rispetto. segnerine. s.m. signorino; figlio giovane del padrone di casa, per i domestici. segneróne. Persona molto distinta ed elegante. segnerotte. Chi sta bene economicamente. segnetúre. ago d’acciaio con occhio a punta per segnare o disegnare usato dal fabbro. segrènne. s.m. uomo molto magro. sègrète. Segreto. segretère. s.m. scrigno; piccolo forziere, per conservarvi gioielli, oggetti preziosi e simile. sèje. Numero sei. sellá. Sellare il cavallo. selláre. s.m. sellaio, chi fabbrica o ripara selle e oggetti di cuoio. sèlle. Sella. selluzze. s.m. singhiozzo; movimento respiratorio spastico, caratterizzato da repentina contrazione del diaframma cui si associa una brusca e parziale chiusura della glottide. Singulto. Nella credenza popolare foggiana quando una persona ha un singhiozzo significa che qualcuno sta parlando male di te, mentre quando si ha il fischio d’orecchio significa che qualcuno sta parlando bene di te. seluráte. Colpire con un siluro. selvagge. Selvaggio. sèmáje. Poi. semela vattúte. s.f. semola battuta; si prende una spianatoia, si mette la semola, si fa un buco al centro e si mescola con il formaggio, uova e prezzemolo tritato, s’impasta per bene e si copre con un canovaccio per non farla asciugare. Poi si prende a piccoli pezzi e si

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fanno delle palline piccolissime. Man mano che si lavora la semola battuta, si mette su una tovaglia e si spolverizza con un po’ di semola per non farla attaccare. Una volta asciugata, si può cucinare con il brodo, con il sugo o con lo spezzatino. semela. s.f. semola; farina a grana grossa, che si ottiene dalla macinazione dei semi di alcuni cereali, spec. grano duro e mais.

semenà. Seminare. sèmene. Semina. semenèje. Atto del seminare semuline. s.m. semolino; farina di riso o di grano duro macinata grossa, usata per minestre o per budini. Minestra fatta con tale farina. settemáne. s.f. settimana; periodo di sette giorni, spec. dal lunedì alla domenica successiva. Settimana corta, suddivisione dell'orario di lavoro settimanale in cinque giorni anziché in sei. Il fine settimana il weekend. Settimana santa, quella antecedente la Pasqua. Settimana grassa, l'ultima di carnevale. Settimana bianca, quella trascorsa d'inverno in una località di montagna dedicandosi alle attività sciistiche. Salario corrispondente a una settimana di lavoro. Periodo di circa sette giorni. settemáne grasse. s.f. settimana grassa, l'ultima di carnevale, così composta: il giorno di quinquagesima (la domenica precedente il mercoledì delle Ceneri, inizio della quaresima) e finisce il martedì successivo, detto martedì grasso (dall'uso di consumare un pasto a base di carne e grassi prima della dieta di magro vigente in quaresima). In Lombardia, il carnevale ambrosiano prolunga le celebrazioni fino al sabato seguente. settemáne sande. s.f. settimana santa, Nell'anno liturgico cristiano, la settimana che precede la Pasqua. Comincia con la domenica delle Palme; nel corso di questa settimana vengono officiati riti solenni che celebrano la passione, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo. L'istituzione dell'Eucaristia è al centro dei riti del Giovedì Santo; letture bibliche, preghiere e venerazione della croce in memoria della crocifissione caratterizzano il Venerdì Santo; durante il sabato santo si ricorda Cristo nel sepolcro; le funzioni della

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne sera danno inizio alla celebrazione pasquale della resurrezione. La settimana santa è detta da cattolici e ortodossi anche 'grande settimana' perché commemora le grandi opere di Dio in favore dell'umanità. E’ così composta: lunedì santo, martedì santo, mercoledì della via crucis, giovedì dei sepolcri, venerdì dei misteri religiosi, sabato santo, domenica di Resurrezione. sfelà. v. tr. sfilare; disfare l'infilato. Levare qualche filo spec. da un tessuto. sfeláte. sfelatine. sfelatúre. sfile. desiderare. sfullà. v. sfollare; sgombrare dall'affollamento. Allontanarsi dai centri popolosi, o da luoghi esposti alle offese del nemico, in tempo di guerra. sfullaminde. s.m. sfollamento; lo sfollare, evacuazione. sfulláte. v. agg. anche s.m. sfollato; che (o Chi) si è trasferito in luogo diverso da quello di residenza abituale, per evitare offese belliche, epidemie, frane, alluvioni e simile. sfulle. v. sfolla; l’atto dello sfollare. sfrusciáte. s.m. persona che ha le narici grosse. sgrignà. s.f. smorfiare. sgrigne. s.f. smorfia; contrazione del viso, tale da alterarne il normale aspetto, dovuta a spiacevoli sensazioni. Atto svenevole, lezioso. si éje. locuz. se é. stendine. s.m. intestino; tratto del canale alimentare che fa seguito allo stomaco e sbocca all'esterno con l'orifizio anale: intestino tenue, crasso, retto. stendúte. v. anche agg. stordito; privo di sensi, intontito, sbalordito. stengenà. v. rovinare; maltrattare fisicamente. stengenáte. s.m. persona con difetto fisico; storpiato. stennacchià. s.f. stendere gli arti. stennacchiáte. v. stiracchiare; distendere le membra dopo alzato dal letto. stènne ‘i tacchi. v. morire; cessare di vivere, detto di uomini, animali, piante:

morire di malattia, di vecchiaia; morire per un grande dolore; morire in battaglia Decedere, perire. stepà. v. stipare; tutelare. ammassare persone o cose in uno spazio assai limitato. Gremire.. stepáte. v. custodire; conservare con cura preservando da pericoli e danni Serbare. stependiarije. v. anche agg. stipendiato; che (o Chi) percepisce uno stipendio. stepe. s.m. stipo; mobiletto di solito in legno pregiato e artisticamente decorato. stepe a múre. s.m. stipo a muro; stipo incassato o ricavato nel muro dove si si conservavano gli alimenti. stepόne. s.m. grosso stipo. Donna brutta e robusta. sternúte. s.m. starnuto; brusco e rumoroso atto espiratorio, riflesso, involontario, consecutivo a profonda inspirazione. stezzecáte. s.f. finito di piovere. stezzeche. s.m. piovischio; pioggia leggera. stezzechèje. s.f. pioviggine; precipitazione di piccole particelle di acqua sotto forma di gocce. stezzéje. s.f. piovere; cadere, venire giù, detto di pioggia: piovere a dirotto, a scrosci. stezzúne. s.f. piovere con gocce grandi. sticche. s.m. gioco di strada con mattoni e noccioli d’albicocca. sticchije. s.m. deretano; sedere, posteriore. stipule. s.f. stoppia; residui di steli e foglie di una coltura, specialmente di cereali, rimasti sul terreno dopo la mietitura. stizzà. v. stizzire; far prendere la stizza. Essere preso dalla stizza. stoglije. v. distogliere; allontanare, togliere via: lo distolsero da quel luogo. Far desistere. Dissuadere. stoltèje. s.f. stoltezza; caratteristica di stolto. Stolidità. Azione da persona stolta.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne stoppe. s.f. furberia; caratteristica di chi è furbo. Astuzia, scaltrezza. Stoffa dura. storce. v. torcere; avvolgere qualcosa su sé stessa. Piegare con forza: torcere un filo di ferro. stozze de páne s.m. tozzo di pane; pezzo di pane indurito, non fresco raffermo. stracurà. v. trascurare; trattare con negligenza, non curare sufficientemente. Non avere sufficiente cura della propria salute o del proprio aspetto esteriore. stradejère. s.m. daziere; guardia incaricata del controllo e della riscossione dei dazi. stráde. s.f. strada; tratto di terreno, generalmente spianato o lastricato, che permette la comunicazione fra più luoghi. stradene. s.m. stradino; operaio che lavora alla manutenzione delle strade. stradóne. s.m. stradone; grande strada, specialmente alberata periferica, a Foggia l’attuale via A. Manzoni. stradunnèlle. s.m. stradina; piccola strada generalmente stretta. strafà. v. strafare; fare più di quanto occorre o conviene. strafatte. v. anche locuz. strafatto; fatto da tempo, essere fatto e strafatto. strafaccióne. s.m. operaio che non esegue i lavori a regola d’arte. strafotte. v. strafottersi; infischiarsene: me ne strafotto di tutti: “ chè me ne sèmbe. Sempre. sembejà. sembrare. sembejà. v. sembrare; avere l’aspetto, l’apparenza, la sembianza, di altra persona o cosa. sembraglije. combattimento. sembraglije. s.m. combattimento; scontro spec. armato, battaglia limitata nel tempo, nello spazio e nell'entità delle forze contrapposte. semedaglije. medaglietta.

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semedaglije. s.f. medaglietta; dimin. di medaglia; medaglia di piccole dimensioni semegghià. somigliare. semegghià. v. somigliare; essere simile ad altra persona o cosa. semejite. stridette, semita. semeláte. polenta. semeláte. s.f. polenta; cibo di farina di granturco cotta in acqua nel paiolo rimestando l'impasto. semelavattúte. s.f. pastina di semola di grano duro fatta in casa, impastata con uova, formaggio, prezzemolo, fatta a piccole palline con il pollice e l’indice, cotta nel brodo o nel sugo. semele. s.f. semola; farina a grana grossa, che si ottiene dalla macinazione dei semi di alcuni cereali, spec. grano duro e mais. sèmele. Semola di grano duro. semeline. s.m. semolino; farina di riso usata per minestre o per budini ai semelóne. s.m. semolone; farina di riso o di grano duro macinata grossa, usata per semelóne. semolone cotto come la polenta. semenzèlle. s.m. chiodini da calzolaio. semóje. s.f. boccola d’acciaio si applica sulla: “tèste” della ruota del carretto per ridurre l’atrito e renderla più resistente. sempatecullille. Simpatico grazioso. sèmpe. Sempre. senále. senále. s.m. grembiule o grembiale; indumento, con o senza pettorina, che si senalicchije. panciotto; grembiulino, usato dai bambini che vanno alla silo. senalicchije. s.m. grembiulino, usato dai bambini che vanno alla silo. senalóne. s.m. grembiulino che si mette ai bambini quando si battezzano. sendè. Sentire, ascoltare, udire. sendemènde. Sentimento. sendenèlle. Sentinella. sendènze. Maledire una persona. sendènzeje. v. sentenziare; chi sendenza, chi manda una maledizione.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne sendire. sentiero. sendúte. v. sentito; appreso mediante l'udito. senecupije. s.m. empirismo; cura, metodo terapeutico basato sulla pratica. senèlle. s.f. dimin. Teresa. sengerà. Sincerarsi. sengolpe. s.m. sepolcro; a Foggia luogo sotto la cattedrale dove e posto Gesù cristo e detto anche: “scaravatte”. sennò. Altrimenti. sensále. Mediatore del piano delle fosse. sensále. s.m. mediatore del piano delle fosse. sènza calime. debole senza vigore. sènza cammise. agg. miserabile; che è da commiserare per estrema povertà o infelicità. Che è da disprezzare per meschinità e bassezza morale. Spregevole. sènza cammise. miserabile. sènzafuche. s.m. fiammifero; bastoncino di legno o stelo di carta o cotone sènze. Mancanza, senza separije. Sipario. seponde. s.f. nome di donna Sipontina; località in provincia di Foggia. seppenèlle. diminutivo di Giuseppina. seppenèlle. s.f. dimin. di Giuseppina. seppine. Giuseppina. seppine. s.f. Giuseppina. seppolle. vezzeggiativo di Giuseppa. seppolle. s.f. vezz. di Giuseppa. seppondapète. sostegno di contrasto. seppondapète. s.m. serrame; sostegno di contrasto che va messo in alto o in basso dietro le porte. sepponde. Supporto. sepporte. Non lo sopporto. seppúlle. vezzeggiativo di Giuseppe. seppúlle. s.m. vezz. di Giuseppe. sepundine. diminutivo di Sipontina. sepundine. s.f. dimin. di Sipontina. sequèstre. Sequestro. seráte. Serata.

sèrchije. Screpolatura della pelle, piccole fessure sulla pelle. sère. signore, sera. sère. s.f. sera; tarda parte del giorno che va dal tramonto al principio della notte. Si era. serenáte. Serenata. serène. s.f. sirena; nella mitologia classica, creatura favolosa raffigurata come donna giovane e bella con la parte inferiore a forma di uccello (e più tardi, spec. nel Medioevo, a forma di pesce), il cui canto affascinava i naviganti. Nome di donna. Apparecchio che genera segnali acustici continui e intensi, usato sui veicoli di impiego urgente, per allarmi aerei in guerra e simile. sèrije. Serio. seringhe. Siringa. serpènde. s.m. serpente; ogni animale dei Rettili avente corpo allungato, cilindrico, senza arti, rivestito di squame e, in alcune specie, ghiandole secernenti liquidi velenosi, situate nella testa. Serpente a sonagli, crotalo. Serpente dagli occhiali, cobra. Serpente di mare, serpente che vive in mare e sulla terra ferma, vivacemente colorato. Serpente di mare ed altri. serpendóne. Serpente grande. serpijanne. Correre serpeggiando. serpinde. Serpenti. serpogne. lucertola. serpogne. s.f. lucertola; rettile eurasiatico e africano che ha il corpo coperto di serrà. v. serrare; chiudere in modo da impedire il passaggio, il transito e sim.: serracchije. Sega attrezzo usata dal carradore e falegname. serragghije. sega a mano per falegnami. serragghije. s.f. sega a mano per falegnami. serrande. Serranda. serrare la porta. Stringere con forza, chiudere stringendo: serrare i pugni, le mani, serráte. Chiuso. serráte. v. anche agg. serrato; chiuso, fitto, compatto. serratúre. serratura

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne seruche. suocero. seruche. s.m. suocero; padre di uno dei coniugi, nei confronti dell'altro coniuge. sèrve. Servire a tavola; servo, cameriera. servemènde. il servire. servemènde. locuz. il servire: “ ‘nda vita súje a fatte sóle servemènde”. serveziande. Chi fa i servizi con piacere. servezièvule. Persona che si presta, servizievole. servì. Servire. servizije. Servizio. servúte. Servito. serόche. suocera. serόche. s.f. suocera; madre di uno dei coniugi, nei confronti dell'altro coniuge. sesarèlle. vezzeggiativo di Teresa. sesarèlle. s.f. vezz. di Teresa. sesenèlle. diminutivo di Teresa. sesenèlle. s.f. dimin. di Teresa. sèsse. Sesso. sestà. assestare, aggiustare. sestà. v. assestare, aggiustare. sestemà. Sistemare. sestemáte. Sistemato. sestúse. nervoso. sestúse. agg. nervoso; stato di notevole eccitazione e irritabilità, con relativo setacce. setaccio. sète. Seta. seteáte. agg. posato; Di persona che agisce con accortezza e ponderazione. Mettere una cosa a posto. setecce. s.m. setaccio; attrezzo costituito da una rete di seta, tela, crine o fili setèlle. baratto, staccio. sètte. Sette.

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sètte’e mizze. gioco a carte, sette e mezzo. sètte’e mizze. s.m. gioco a carte, sette e mezzo. settemáne. Settimana. sèttèmbre. Settembre. sèttembrine. Frutta settembrina. sètteme. s.f. società di malviventi. setuà. Situare. setuazióne. Situazioneseuatte. Pene maschile. setúse. assetato, segoso. setúse. v. anche agg. assetato;chi ha molta sete. seuatte. pène maschile; pezzo di cuoio lungo. seuatte. s.m. pene maschile; pezzo di cuoio lungo. Pene del cavallo. sève. crudele, inumano. sève. s.m. sego grasso di equini, ovini e specialmente bovini, usato in saponeria per seveziáte. Maltrattato, seviziata sezajende. avere sete. sezajende. locuz. avere sete. sezzáje. ultimo; antico. sezzáje. s.m. ultimo; antico. sèzze. finalmente. sèzze. avv. finalmente; da ultimo, alla fine. In conclusione. sfabbrecáte. Demolito. sfacceme. ragazzo poco educato cattivo. sfacceme. s.m. ragazzo poco educato cattivo. sfacchenáte. s.f. facchinata; gesto o atto triviale. Lavoro faticoso. sfacciatáne. Donna sfacciata. sfacciáte. sfacciato, senza vergogna. sfacciáte. agg. anche s.m. sfacciato; che (o Chi) non ha modestia, ritegno, pudore. sfacciatóre. il primo taglio interno della carne, parte della coscia del bovino venduta dai macellai.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne sfacciatóre. s.m. il primo taglio della carne, parte della coscia del bovino venduta dai macellai. sfaccime. agg. disgraziato; persona cattiva, malvagia. sfalezine. agg. anche s.m. sfaticato; detto di chi non ha voglia di lavorare. sfalzene. sfaticato. sfanzejáte. bambino coccolato. sfanzejáte. s.m. bambino coccolato. sfarenà. Macinare il grano. sfarenáte. Passare col setaccio la farina. sfarfallà. parlare a vanvera. sfarfallà. locuz. parlare a vanvera. sfasce. Rottamare; rombere. sfascià. Togliere il neonato dalle fasce. sfasciáte. s.f. bimbo senza fasce, cose rotte. sfastedijà. Infastidire, ricevere noia. sfasuláte. agg. povero; che dispone di scarsi mezzi di sussistenza, dispone a sfatte. maccheroni cotti oltre la cottura; pomodoro schiacciato. sfeccà. s.f. tracciare e mettere il primo mattone della costruzione. sfeccà. tracciare e mettere il primo mattone della costruzione. sfedáte. Sfidato. sfeduciáte. Sfiduciato. sfelà. s.f. desiderare molto qualcosa. sfelacciáte. Sfilacciato. sfeláte. calza smagliata. sfeláte. s.f. calza o capo di vestiario smagliato. sfelatine. Filoncino di pane, filo per il ricamo. sfelatóre. Borseggiatore. sfelèje. s.f. quando una persona sta mangiando, e un'altra quarda con desiderio. sfelènze. s.m/f. persona vestita male. sfenà. Sfinare, assottigliare. sfenúte. Privo di forze. sferagliáte. s.m. chiavistello; chiuso in casa con molta sicurezza.

sferètte. Raggio di sole. sfèrracavalle. Chi rombe facilmente tutto. sferragliáte. chiavistello; chiuso in casa con molta sicurezza. sferraglije. s.m. utensile che taglia. sferráte. Cavallo senza ferri; ammazzare una persona col coltello. sfèrre. s.m. coltello: “ pigghije ‘a sfèrre e tagghije ‘u páne”. sfertúne. Sfortuna. sfèrze. Colpo di frusta. sfèsse. s.m. coltellata, calcio sotto la pancia. sfettúte. v. anche agg. deriso; schernito, beffato. sfezià. v. divertire, saziarsi. sfiancáte. Stancarsi. sfide. Sfida. sfijatà. Sgolarsi. sfijatáte. Persona senza fiato. sfijatáte. Sfiatato, chi rimane senza fiato. sfijáte. Perde aria nella camera d’ario del pneumatico. sfile. anela. sfile. v. anelare; desiderare ardentemente. sfiziáte. s.f. saziato, appagato. sfizije. s.m. desiderio; aspirazione verso ciò di cui si ha bisogno, si sente la mancanza, e simile. sfoglije. Pasta sfoglia. sfottabbecchire. s.m. tarallini fatti in casa che fanno bere molto vino: “ sti tarralle sò proprie sfottabbecchire de vine”. sfotte. v. deridere; schernire, dileggiare: “ tu… lè fenèsce de sfotte ‘a gènde”. sfracellà. v. sfracellare; rompere, schiacciare, massacrare, con urti o colpi di sfracelláte. v. sfracellato rimanere schiacciato, massacrato, in seguito a urti o colpi sfracèlle. Colpire duramente; rompere tutto. sfracèlle. s.m. sfracello; macello, strage, sconquasso, fare sfracelli, compiere sfrachine. Tritolare.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne sfraganà. tritare, sfracanare. sfraganà. v. tritare, tagliare, pestare o schiacciare qlco. fino a ridurla in minuti pezzetti: tritare la carne. sfrecà. Sfottere, strofinare. sfregnà. malmenare; prendere a botte. sfregnà. v. malmenare; percuotere qlcu. conciandolo male. Bistrattare, maltrattare. sfregnarse. v. azzuffare; far venire a zuffa, venire alle mani, picchiarsi. sfregnáte. Picchiare. sfregnáte. v. percuotere; colpire violentemente e ripetutamente allo scopo di far sfrenesijà. Uscire di senno, sragionare. sfringele. s.m. cicciolo; pezzetto di carne di maiale, dopo che per fusione sfringele. s.m. residui di lardo di maiale utilizzati per la pizza. sfritte. soffritto. sfritte. s.m. soffritto; battuto di cipolla e odori, che si fa soffriggere prima di sfrusciáte. persona col naso deformato. sfrusciáte. s.f. persona col naso deformato. sfruttà. Sfruttare. sfucanà. attizzare il fuoco. sfucanà. s.f. attizzare il fuoco. sfucáte. Sfogato. sfugà. Sfogare. sfuglià. Sfogliare un libro o altro. sfugliáte. Sfogliata. sfugliatèlle. Multa, pasta dolce. sfúje. sfuggire. sfúje. v. sfuggire; riuscire a sottrarsi a qualcuno o a qualcosa. sfullà. Sfollare. sfulláte. Evacuare dalla città a causa bombardamenti. sfullatórije. Fare sfollare. sfumáte. non si è realizzato; ombroso; quando il fumo incomincia a diminuire.

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sfumatúre. Radere i capelli dietro la nuca. sfumatúre. s.m. accorciare i cappelli, rasarli dietro il collo. sfumechijèje. quando un camino si fa’ molto fumo, o una persona fuma molto. sfumigge. suffumicare; curarsi con i vapori di sostanze medicamentose, cura empirica fatta con unguento in acqua calda. sfummigge. s.f. cura empirica fatta con unguento in acqua calda. sfundageche. pugnale che serviva a forare la corazza. sfundageche. s.m. pugnale che serviva a forare la corazza. sfunnà. Sfondare. sfunnáte. elemento senza fondo. sfunnáte. s.f. elemento senza fondo: “ ‘u tène sfunnáte ‘u mazze”. sfurcá. tipo degno della forca. sfurcá. s.m. tipo degno della forca. sfurcáte. Chi è degno della forca. sfurcatille. giovane delinquente. sfurcatille. s.m. giovane delinquente. sfurnà. Sfornare. sfurnáte. Togliere il pane dal forno. sfurnite. Sfornito. sfurruzzà. lavorare con i ferri, la maglia di lana. sfurruzzà. s.f. lavorare con i ferri, la maglia di lana. sfurtenáte. Sfortunato. sfurzà. Sforzarsi. sfussà. Esumare. sfussatóre. s.m. sfossatore; addetto ai lavori alle fosse granaie. sfuttaminde. Lo sfottere. sfuttúte. Infastidito, sfottuto. sgabbuzzine. s.m. stanzino; piccola stanza che serve come spogliatoio e simile. sgajilláte. agg. anche s.m. rachitico; disturbo dello sviluppo, in particolare dello sgamà. Ti sei fatto accorgere. sgamáte, se né accorto sgambáte. Sgambato. sgambettáte. sgambettato

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne sgambètte. Sgambetto. sgamóne. Persona alta sgangaráte. Malridotto. sgangáte. s.m. persona che mancano i denti. sgangáte. Senza denti. sganghe. s.f. piccola incisione, mancanza di un dente. sgarà. s.f. vincere la gara, sparire. sgarbije. s.f. scabbia; infestazione cutanea pruriginosa dell'uomo causata dalla femmina di un acaro che scava cunicoli e produce vescicole nella pelle, specialmente nelle pieghe cutanee. Rogna. sgargiante. colore vivace. sgargiante. s.f. colore vivace. sgarrà. fare errore. sgarrà. s.f. fare errore. sgarráte. s.f. non indovinato. sgarráte. sbagliato, non indovinato, offendere. sgarrazzà. Socchiudere. sgarrazzáte. s.f. porta metà aperta e metà chiusa, socchiusa. sgarrazze. s.f. piccola apertura; fessura nel muro. sgarre. Sgarro, offesa. sgarrupáte. costruzione malridotta, terreno franato. sgarrupáte. s.f. costruzione malridotta. sgarzacèfele. s.m. scanzafatica, persona buona a nulla. sgarzacèfele. scansafatica, persona buona a nulla. sgarzáte. s.m. chi ha il viso scarnito. sgarzavicce. Persona inetta. sgatobbe. s.m. sgubbáte. sgherbejúse. Uomo tozzo. sgherrútte. s.m. rutto; aria proveniente dallo stomaco che viene fatta uscire sgobbe. Gobba. sgobbètte. Donna con la gobba. sgorrotte. s.m. persona poca educata. sgrascègne. Ragazzo denutrito. sgrascenà. s.f. fare uscire i chicchi del grano dalle spighe. sgrascigne. agg. malaticcio; che ha salute malferma.

sgrebbijúse. persona malformata. sgrebbijúse. Persona malferma. sgrebbijúse. s.m. persona malformata. sgregnáte. viso crucciato. sgregnáte. v. anche agg. crucciato; viso addolorato, afflitto. sgrèzze. vendicarsi. sgrèzze. v. vendicare; far scontare un torto, un'ingiustizia, un delitto, arrecando sgrignà. smorfia col viso. sgrignà. s.f. smorfia col viso. sguajatáne. Uomo che dice le parolacce. sguajáte. obesa; persona che dice le parolaccia. sguajáte. s.f. persona che dice le parolaccia. Persona obesa. sguardà. rimirare, occhieggiare. sguardà. v. guardare; rivolgere lo sguardo per vedere. sguarrà. Squarciare, strappare in due. sguarráte. aperto. sguarráte. s.f. strappare un capo di stoffa con forza. sguazzere. Sguattero. sguazzerijà. Giocare nell’acqua. sgubbà. Faticare assai, sgobbare. sgubbajulle. Ladro. sgubbáte. Gobbo. sgubbatille fritte. s.m. peperoncini fritti; si mette l’olio in una padella e si fa bollire, poi si mettono i peperoni e si fanno friggere, dopo fritti si mettono sulla carta assorbente per ridurre l’olio accumulato. Si mettono in un piatto con un pizzico sale fino e si mangiano. sgubbatille. Gobbetto. sgubbelacèsse. s.m. addetto a liberare da ostruzioni o occlusioni i water. sgubbelasaracine. s.m. addetto alla saturazione della fogna nera. sgubbóne. Chi si applica nello studio. sgublalavandine. Stura lavandino.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne sguince. sbieco; guercio, chi guarda di traverso. sguince. agg. anche s.m. sbieco; non diritto, guardare di sbieco, guardare di sguinci. Guercio. sgunfiáte. Sgonfiato. sgumbre. s.m. sgombro, sgombro o maccarello; pesce osseo con trie sinuose nere, apprezzato per le carni bianche e sode. sguplà. Sturare. sgupláte. Sturato. sguppelà. v. sturare; aprire ciò che è turato. sguppelije. Stura. sguppelapinghe. s.f. prostituta. sguppelapippe. Stura pipa; ferrettino per sturare la pipa. sguppelapippe. s.f. sturapipa; ferrettino per sturare la pipa. sguppelavandine. s.m. sturalavandino. sguppuláte. v. sturare; aprire ciò che è turato: sturare una bottiglia. Liberare da si disponevano i noccioli in fila, in testa alla fila c’era il “chipucchije”, si disponevano i noccioli in fila, in testa alla fila c’era il “chipucchije”, sicce. seppia. sicce. s.f. seppia; mollusco marino dei Cefalopodi commestibile con corpo ovale, siccete. Siccità. siccete. Siccità. sicche. Secco. sicchije. Secchio. sicuranze. baldanza. sicuranze. s.f. baldanza; esuberante sicurezza nelle proprie forze che si manifesta sigge. riscuotere; “ buongiorne sò venúte a sigge ‘a mesáte da cáse”. sigge. v. riscuotere; ricevere, ritirare, percepire una somma dovuta come compenso, siggeáre. chi confezionava sedie, sgabbelli, erano una sorte di siggeáre. s.m/f. chi confezionava sedie, sgabbelli, scope, ceste ed altro, erano una signà. Segnare. signále. Segnale. signe. Segni.

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signefecande. significato. signefecande. s.m. significato; concetto contenuto in un qualunque mezzo di signère. salasso. signère. s.m. salasso; intervento con cui si sottrae all'organismo, da una vena, signerije. modo usato con i genitori o persone anziane. signerije. s.f. modo usato con i genitori o persone anziane. signóre. Signore, signora. signoreme. il mio Signore. signoreme. s.m. il mio Signore. sije. Sia. silia. s.f. vezz. di Consilia. siliètte. s.f. vezz. di Consilia. silvèstre. s.m. Silvestro, il 9 Settembre del 1909 Silvestro Fiore dirigente della Federazione Nazionale Lavoratori della terra, fù ucciso con una coltellata dal calzolaio anarchico Antonio Carretta. silvèstre. Silvestro, il 9 Settembre del 1909 Silvestro Fiore dirigente della Federazione Nazionale Lavoratori della terra, fù ucciso con una coltellata dal calzolaio anarchico Antonio Carretta. silviètte. s.m. dimin. di Silvio. silviúcce. s.m. dimin. di Silvio. simeje. s.f. scimmia; ogni mammifero dei Primati con corpo coperto di peli a simele. s.f. crisi di nervi; manifestazione di agitazione con pianto e rabbia. simiglije. s.f. somiglianza; condizione di somigliante. simile. Dimostrare con lamenti un dolore fisico o morale. Gemere. Lagnarsi. simile. Morire, scoppiare in pianto; scoppiare a piangere. Crepare: scoppiare dal simonejále. agg. anche s.m. simoniaco; detto di chi si rende colpevole di simonia, sindeche. s.m. sindaco; capo dell’amministrazione comunale, alcuni sindaci di Foggia; Felice Stella 1844, Vincenzo Celentano 1856-1858, Lorenzo Scilitani 1861-1866 e dal 1866-1872,

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne Raffaele Nannarone 1873- 1876, De Nittis 1877-1879, Ettore Valentini, Emilio Perrone dal gennaio 1927- al maggio 1934, Luigi Sbano 1944- 1947, Paolo Telesforo dal maggio 1948 al febbraio 1951 Giuseppe Imperiale, Vito Ciampoli marzo 1950- marzo 1952, Pepe Giuseppe 18 Giugno 1952 a tutto il 2 febbraio 1956, de Miro d’Ajeta dal maggio 1957 al marzo 1961, Vittorio Graziani Pellegrino 18 marzo 1972 a tutto il 20 giugno1981. singhe. s.f. linea; segno sottile tracciato, inciso e sim. su qualcosa: tirare una linea. singiuttà. v. singhiozzare; avere il singhiozzo. Piangere a singhiozzi, dirottamente. sinze. Sensi. sire. Siero del latte. sirocchije de latte. s.f. sorelle di latte, non consanguinee, ma allattate sirocchije de sanghe. s.f. sorella di un solo genitore. sirocchije. sorella. sirocchije. s.f. sorella; ciascuna delle persone di sesso femminile nate dallo sirre. v. anche agg. serrato; chiuso, fitto, compatto:” e… sirre stu pertone…” sische. s.m. fischio; suono lungo e sottile prodotto da persone, animali o cose. sisine. s.f. Teresa. siste. s.f. pazienza; disposizione interiore e atteggiamento di chi sa tollerare a lungo sita nei pressi del largo Rignano. sive. s.m. sevo, sego; grasso di equini, ovini e spec. bovini, usato in saponeria per slummáte. s.m. persona che non riesce a stare in piede. smagà. v. smarrire; non trovare più, non sapere più dove trovare ciò che prima si possedeva o si sapeva dove cercare. smammà. v. slattare; levare a un bimbo il latte materno al bambino, allontanare le persone non gradite. smamme. locuz. allontanare le persone non gradite, vattene via. smanijà. Stato di agitazione, smania. smargiasse. Smargiasso, fanfarone.

smascelláte. s.f. rompere le mascelle con i pugni. smeccià. v. vedere; percepire con gli occhi la realtà concreta: “ a fenisce de smiccià a quèlle, la te fáje mále…” smecciáte. Sbirciare. smedulláte. Smidollato. smemeráte. Smemorato. smèndecanze. s.f. dimenticanza; omissione di un dovere, un impegno e sim. per disattenzione o trascuratezza. Mancanza di memoria, distrazione. smenuzzà. Ridurre in piccoli pezzi. smercià. s.f. guardare di nascosto. smerdijà. s.f. modo di scegliere le cose migliore; diffamare, parlare male delle persone. smèrle. s.m. orlo; ripiegatura del tessuto prima di essere cucito. smèrse. alla rovescia. smesuranze. s.f. misuratezza; moderazione, pacatezza. smicce. v. vedere, guardare, sbircia. smicciáte. Sbirciato, scorto. smortèzze. locuz. essere smorto pallido. smuccià. v. sfuggire; schivare, evitare. Eludere. smundà. Smontare. smurzà. v. spegnere, smorzare togliere il morso. smusse. Smusso, bisello. smustaccià. Picchiare a sanghe. smustacciáte. locuz. modo di far uscire il sangue dal naso e dai denti, picchiato a sangue. smuvibbele. locuz. cosa che si può smontare. snudáte. Snodato. sò l’ire de Dije. sono l’ira di Dio. sò. Sono. socialiste. Socialista. socre. s.f. suocera; madre di uno dei coniugi, nei confronti dell'altro coniuge: “ Sant’Anne ‘a seróche ère de zucchere e na vulève”. sóghe. s.f. cinghia; striscia o fascia lunga e sottile di pelle, corda o tessuto, per cingere, legare, sostenere e simile. soglije. s.f. soglia; parte inferiore del vano della porta, spesso formata da una

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne sólachianille. s.m. ciabattino; chi ripara le scarpe. Chi esegue male il proprio solde. s.m. soldo; antica moneta europea derivata dal solido del tardo Impero romano. Ventesima parte della lira sino all'inizio della seconda guerra mondiale. Anticamente, paga del soldato mercenario. sóle. s.f. suola; parte della scarpa che poggia a terra. Sola. solle. s.m. terreno cedevole. solmèrèje. s.f. salmeria; insieme di quadrupedi adibiti al trasporto di armi, munizioni, somme. Somma. sonde. v. sono, verbo essere. sonze. s.f. esclamazione augurale dopo che il neonato ha digerito. sópacareche. s.m. barilotto di vino del carrettiere. sópaccarte. s.f. l’indirizzo del destinatario sulla busta da lettera. sópalughe. Sopraluogo. sópannóme. nomignolo. sopannóme. Nomignolo di persona, soprannome. sopannozze. s.f. si dice di una persona quando quando c’è antipatia. sópapenzire. v. anche agg. distratto; che è assorto nei propri pensieri e lontano dalle cose presenti. Sbadato, disattento. sópastande. s.m. chi sorveglia chi lavora. sópastomeche. locuz. fare qualcosa controvoglia. sópatacche. s.f. carne arrostita molto dura; protezione che si mette al tacco. sópatavúle. s.f. fave fresche, frutta secca. sópavveve. v. sopravvivere; continuare a vivere dopo la morte di altre persone: è sopravvissuto al figlio. sópe. Sopra. soppasse. locuz. quasi appassito. soppedejáne. s.f. la piccola cassa che stava ai piedi del letto. sopprúse. Crescita dell’osso, protuberanza. sóprannóme. s.m. nomignolo; soprannome particolare che spesso allude a qualità

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sopratenè. trattenere. sóracucene. cugina. sóracucene. s.f. cugina; figlia di uno zio o di una zia. sordomúte. Sordomuto. sóre de latte. s.f. sorelle di latte, non consanguinee, ma allattate contemporaneamente dalla medesima nutrice. sóre de sanghe. s.f. sorella di un solo genitore. sóre. s.f. sorella; ciascuna delle persone di sesso femminile nate dallo stesso sóre. Sorella. sorete. Tua sorella. sorge. s.m. topo; piccolo mammifero dei Roditori, molto diffuso e dannoso, con lunga coda coperta di squamette cornee, occhi e orecchie ben sviluppate, zampe posteriori più lunghe delle anteriori. sórme. locuz. mia sorella. sorrise. Sorriso. sorte di terrazzani che vivevano in una determinata zona della città detta la zona dei sortire. chi fa sortilegi. sortire. locuz. chi fa sortilegi. sóte. fermo. sóte. agg. fermo; che non si muove. sott’a titte. non essere mai presente. sott’a titte. locuz. non essere mai presente: “ ne stáje máje sott’a titte galeotte”. sott’a titte. non essere mai presente. sott’ucchije. locuz. situazione sottocontrollo. sottacannelire. s.f. patella; mollusco dei Gasteropodi commestibile, con conchiglia sottacavezóne. s.f. mutande da uomo. sottachipucchije, si usava una pietra levigata od un barattolo pieno di sabbia sottachipucchije, si usava una pietra levigata od un barattolo pieno di sabbia sottachipucchije. s.m. sottocapo, riferito al gioco fatto con i noccioli delle sottachipucchije. s.m. sottocapo, riferito al gioco fatto con i noccioli delle

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne sottamáne. dare una cosa di nascosto, A portata di mano, vicino. sottamáne. s.f. dare una cosa di nascosto. sottapassagge. Sottovia. sottasópe. soqquadro. sottasópe. s.m. soqquadro; confusione, scompiglio, grande disordine. sottavinde. controvento. sottavinde. s.m. controvento; in posizione o direzione contraria a quella verso cui sotte. Sotto. sottechipucchije. gioco con la “voche” scatola di metallo schiacciata, o pietra levigata, per colpire i nocciuoli di albicocca collocate a distanza nel gioco. sotto la pancia del cavallo tiene ferma la sella. sottocapurále. s.m. operaio addetto alla sorveglianza della manutenzione delle fosse. sottopanze. cinghia; strisce dei finimenti che passano sotto la pancia sottopanze. s.f. sottopancia; larga striscia di cuoio o di robusta tela che passando sottosdanghe. s.f. sottostanga; lungo legno squadrato, ciascuno dei due bracci sottospalle. s.m. sottospalla; taglio interno della spalla del bovino macellato. sottovrazze. L’ha preso sottobraccio. sottucchije. Sottocchio, tenere la situazione sotto controllo. sottufficiale. Sergente maggiore, grado immediatamente superiore a quello di sozze. uguale. sozze. agg. uguale o eguale; detto di cosa, persona o animale che per natura, forma, sozzeje. s.m. socio; chi partecipa con altri a qualcosa. spaccachianghètte. s.f. gioco con i soldi, che consiste nel lanciare in aria una moneta spaccáte. Spaccato. spaccavricce. s.m. spaccapietre; operaio che spacca le pietre usate per spaccazze. s.f. fessura; organo geniale femminile. spacendáte. Spazientire.

spagghià. s.f. separare il grano dalla paglia; perdere i soldi al gioco. spagghià. separare il grano dalla paglia; perdere i soldi a gioco. spagnóle. s.f. influenza spagnola; malattia virale comparsa nel 1918 che causò la morte di 22 milioni di persone. Queste gravi forme influenzali vengono attribuite alla periodica comparsa di ceppi mutanti del virus di tipo A particolarmente patogeni. Le complicazioni delle forme pandemiche possono comprendere edema dei polmoni, con possibile blocco respiratorio o emorragia e morte, e collasso da brusca diminuzione della pressione sanguigna. spaisáte. Spaesato. spalláte. Quando si rompe la spalla. spalle. Spalla. spallère. s.f. spalliera; l’elementi verticali della parte posteriore del sedile, che serve di appoggio per la schiena per la persona seduta. spallare d’u litte. s.f. spalliera del letto; gli elementi verticali che lo chiudono da capo a piedi. spallúte. Chi ha le spalle grandi. spalmà. Spalmare. spalmáte. colpi di feola sulle mani, la: “ frevele” la usava il maestro alle scuole elementare durante gli anni cinquanta. spanáte. persona fuori di sé, perno spanato. spanáte. s.f. persona fuori di sé. Bullone con la filettatura rovinata. spandecà. aspettare con ansia. spandecà. v. penare; patire, soffrire, aspettare con ansia: “ me stáce facènne spandecà, ma… quanne vène Turille?. spanne. v. sciorinare; spiegare, stendere all'aria: sciorinare il bucato. spannetúre. s.m. luogo pubblico adiacente il lato sinistro della chiesa delle croci dove una volta le “crocesi” sciorinavano la biancheria su delle corde sorrette da pali di legno, e stato tolto perché i furti erano diventato dominio quotidiano di qualcuna.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne spapagghià. s.f. vincere i soldi all’avversario. spapalà. s.f. vincere tutti i soldi all’avversario. spappulà. s.f. rompere a pezzettini. sparacáne. s.f. asparagi insecchiti sulla pianta non più mangiabili. sparacene. s.f. pianta degli asparagi. sparagnà. v. risparmiare; non consumare, non sprecare: risparmiare fatica, denaro. sparagne. s.m. risparmio; limitazione del consumo o dell'uso.Limitazione delle spese. sparagnatόre. s.m. risparmiatore; chi risparmia, specialmente denaro. sparapizze. agg. addetto alla preparazione e agli spari pirotecnici. sparatracche. s.m. cerotto adesivo; nastro ricoperto da un lato di sostanza adesiva, usato in medicazioni. sparege jeláte. s.m. asparago gelato, persona denutrita. sparege. s.m. asparago, asparagio o sparagio; pianta erbacea delle Liliflore con rizoma corto e grosso dal quale spuntano germogli commestibili. sparge. v. diffondere; spandere tutt'attorno. spartúte. v. anche agg.diviso; spartito, separato. sparúte. v. anche agg. s.m. scomparso; che non è più presente o visibile. Persona morta. sparviratόre. s.m. addestratore di falchi. spáse. s.m. panno sciorinato; piatto piano: “ pigghije trè piatte spáse”. spasèlle. s.f. cesto rettangolare per la vendita del pesce. spassáte. s.f. defecare all’aria aperta. spasse. s.m. trastullo; gioco, divertimento, passatempo. spatazzà. s.f. ridurre la carne in piccoli pezzi. spatazzáte. s.f. lacerata. spècchiále. s.m. specchio; superficie che riflette in modo regolare i raggi luminosi, generalmente costituita da una lastra di vetro con una faccia metallizzata.

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specchijetille. s.m. piccolo specchio. spèce antiche. locuz. ricordi di una volta. spèce. s.m. ricordo; richiamo alla mente di qualcuno o qualcosa. Memoria di persone o fatti appartenenti al passato. spèciandiche. s.m. brutti ricordi del passato. spedecà. v. sbrogliare; sciogliere nodi, grovigli. Risolvere una questione intricata e complessa: devo sbrogliare un affare delicato. speghètte. s.f. giuntura di stoffa per allargare il pantalone. Nastro di seta o cotone intrecciato usato come bordo in sartoria o tappezzeria. Spiga piccola. spegulà. v. spigolare; raccattare le spighe rimaste sul campo dopo la mietitura. Raccogliere cose o fatti minuti, sparsi. spelacchiò. v. spelacchiare; togliere il pelo qua e là o perdere il pelo qua e là. spelúnghe. s.f. spelonca; grotta, caverna vasta e profonda. Casa squallida e triste. spenapulece. s.f. ciliegine selvatiche commestibile che raccoglievano : “ ‘i tèrrazzani”. spendèje. v. spendere e spandere, scialacquare. Fare acquisti, fare spese. spenille. s.f. sigaretta confezionata a mano con cartina e tabacco riciclato. Persona molto magra. spenzarije. s.f. spesa; acquisto dei generi alimentari e di prima necessità occorrenti al mantenimento quotidiano di una famiglia: andare a fare la spesa. spèracúle. s.m. spiraglio; fessura attraverso la quale passano l'aria e la luce. Barlume, indizio: uno spiraglio di speranza. spergiúte. v. agg. anche s.m. disperso; perduto, smarrito. Chi risulta irreperibile e non dà più notizie di sé, spec. nell'ambito militare o dopo una catastrofe. spertusà. s.f. ferire, fare un pertuso. spertusáte. s.f. praticare tante buche. sperulicchije. s.f. giravolta; movimento repentino ottenuto ruotando il corpo su sé stesso.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne speselà. v. sollevare; levare su, spostare verso una posizione più alta: sollevare qlcu. da terra. Alzare, elevare, issare. speselijà. avv. alzare poco. apetaruzzáte. s.f. comincia a crescere. spetruzzà. s.f. bambino che inizia a camminare. spettaráte. s.f. collato con petto scoperto. spèzzacatène. s.m. uomo di poco conto. spèzzaputturále. s.m. uomo inservibile. spezzatóre. s.m. tagliare delle calze rotte e rifare il pezzo. spezzelijèje. s.m. mangiare con scarso appetito. spezziále. s.m./ farmacista; faureato in farmacia che vende medicinali e, talvolta, li prepara. spezziarije. s.f. farmacia; locale dove si preparano e si vendono medicamenti e farmaci. spezzille. s.m. malleolo; sporgenza ossea in corrispondenza della caviglia. spezzulià. s.f. mangiare tutto e poco. spiacènze. v. dispiacere; costituire motivo di dolore, rammarico, noia e simile. spiazze. s.m. spiazzo; spazio piuttosto ampio, libero e aperto. spicce. agg. anche s.m. spicciolo; minuto, spezzato in piccoli tagli, detto di denaro. Moneta spicciola. spiccete. v. sbrigare; porre fine con sollecitudine a quello che si sta facendo, sbrigare una faccenda. spiccià. locuz. finire presto. spicciáte. s.f. finito di fare. spiluccà. s.f. leccare dei gatti. spinece. s.m. secchiello; contenitore a forma di piccolo secchio. spingà. s.m. tirare calci. spingile. s.m. spillo; sottile filo di acciaio appuntito da un lato e terminante dall'altro con una capocchia. spirte. v. anche agg. sperduto; disperso. Solitario, isolato. spizech’è melliche. s.m/f. cose date un poco alla volta. splène. s.f. milza; organo addominale contenuto nella parte alta, a sinistra della

cavità peritoneale, che produce leucociti e linfociti e svolge altre funzioni. spogghiambise. agg. malvestito; persona coperto di abiti logori o laceri, e nutrita male. spogne. s.m. pianta delle ombrellifere come il finocchio. sponghe. s.f. spugna; spugna artificiale, simile a quella naturale, ma fatta di gomma o materia plastica. sponze. s.m. sposo; uomo celibe promesso in matrimonio, fidanzato. sprazzà. v. spruzzare; spargere una sostanza liquida a spruzzi, a piccole gocce. sprechigghije. s.m. spreco; uso indiscriminato, consumo eccessivo o inutile. Dissipazione, scialo, sciupio, sperpero. spremelizije. s.f. diarrea; emissione frequente di feci liquide o semiliquide. sprucede. s.m. persona superba. sprucete. s.f. verdura selvatica. spuderezzáte. s.f. fisico sviluppato. spugghiáte. v. spogliare; privare qlcu. degli indumenti togliendoglieli di dosso: spogliare un bambino per fargli il bagno. spundanamènde. locuz. il modo spontaneo. spundanáte. s.f. angolo; posto dove tira vento forte. spundáne. agg. spontaneo; che si fa per proprio libero impulso, senza che vi siano costrizioni o sollecitazioni da parte di altri. spunde. agg. squallido; che si trova in uno stato di abbandono e miseria tale da esprimere o infondere tristezza. Morto. spundecáte. s.f. togliere un po di corteccia alle fave secche dalla parte superiore per farle cuocere. spunzà. s.f. mettere una cosa solida in un liquido facendola ammorbidire. spunzále. s.f. cipolla appena nata. spurtagghióne. s.m. pipistrello; persona che va cercando, spurtusà. s.f. fare molti buchi. sputacchià. v. sputacchiare; sputare spesso.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne sputacchièlle. s.m. sputo del neonato che si forma come una bollicina trasparente. sputacchije. s.m. sputo; getto di saliva o di escreti dell'apparato respiratorio espulsi dalla bocca. Saliva. sputarèlle. s.f. sputacchiera; recipiente per sputarvi dentro. sputazzèlle. s.f. acquolina; acquerugiola, aumento della salivazione causato dal desiderio di cosa appetitosa. squachèrà. s.f. avere la diarrea. squagghià. v. sciogliere; fare soluzione: sciogliere il sale nell'acqua. Unire due o più sostanze in una soluzione. squagghiáte. v. sciogliere Portare allo stato liquido: il calore scioglie il ghiaccio. Liquefarsi, fondersi: la neve si scioglie al sole. squagghiatille. s.m. lezzo; cattivo odore esalato da ciò che è sudicio, di chi non si lava. Puzzo. squartanughele. s.m. smargiasso; chi si vanta di aver compiuto o di poter compiere imprese eccezionali. Ammazzasette, fanfarone, gradasso, spaccone. squascianáte. v. dilatare; rendere più largo, aprire maggiormente: dilatare una cavità, un passaggio. squassille. s.f. moina; carezza insistente, affettuosità.Gesti o atteggiamenti leziosi, affettati. Smanceria. squicce. s.f. goccia; particella di liquido che si separa da una massa. Somigliarsi come due gocce d'acqua, essere perfettamente simili squijetáte. agg. anche s.m. scapolo; detto di chi non è ammogliato. Celibe. stacucce. figlia della giumenta. staffóne. s.m. predellino; gradino del carretto per agevolare la salita o la discesa. Montatoio. stagghiáte. s.f. coltello e utensili non affilati. stagnáre. s.m. stagnino, stagnaio chi confezionava imbuti, interno di casse da morto, pluviali, canne fumarie, cappe, ed altro.

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stagnarille. s.m. tappo di stagno. stagna sanghe. s.f. matita emostatica, per arrestare piccole emorragie. stajèlle. s.f. asse di legno sottile. stajόre. s.f. misura agraria del terreno. stajulle. s.m. membro genitale del cavallo. stallà. s.f. quando le bestie si sgravano il ventre di feci e urina. stallagge. s.m. alloggio per le bestie generalmente cavalli, all’inizio del 1900 al piano delle fosse c’era lo stallaggio moderno. stallètte. s.f. piccola stalla dove viene ubicato il cavallo. standuffe. s.m. stantuffo; elemento a sezione circolare che nelle macchine a moto alternativo riceve o trasmette tramite un'asta la spinta del fluido motore entro un cilindro. stangóne. s.f. ragazza bella e alta. stanne. v. stare. stanzine. s.f. donna volgare, stanza piccola. stappà. v. stappare; levare il tappo: stappare una bottiglia. Sturare. stáre. s.m. contenitore per misurare l’olio lt. 5. státe. s.f. estate; stagione dell'anno che dura dal 22 giugno al 23 settembre. stateche. s.m. ostaggio; persona presa in pegno sulla quale si possono esercitare ritorsioni nell'eventualità che certe richieste non siano accolte: un ostaggio dei rapinatori. statère. s.f. stadera; tipo di bilancia con un solo piatto e un lungo braccio graduato lungo il quale scorre un peso costante, detto romano. stadère a ponde. s.f. stadera a ponte, per pesare il carico di autocarri, carri ferroviari e simile. statte sόte. locuz. stai fermo. statuvále. s.m. deputato; chi è stato eletto dai cittadini a rappresentarli nel Parlamento. stavecepasse. locuz. nessun commento” qulle si vène qua nadda dice manche

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne spanderà. penare. spangèlle. Costole. spanne. sciorinare i panni. spanne. spennare, spendere. spannetúre. zona adiacente il lato sinistro della chiesa delle croci dove una volta le “crocesi” sciorinavano la biancheria. spapagghià. vincere tutti i soldi all’avversario. sparà. Sparare. sparacáne. asparagi insecchiti sulla pianta non più mangiabili. sparacene. pianta degli asparagi. sparagnà. Risparmiare. sparagnàte. risparmiato. sparagnatόre. risparmiatore. sparapizze. addetto agli spari pirotecnici. sparatórije. Sparatoria. sparatracche. cerotto. spáre. Dispari; sparo. sparege jeláte. asparago gelato, persona denutrita. sparege. asparago. sparge. diffondere. sparì. Sparire. sparpagghijà. Sparpagliare. sparte. Dividere, separare. sparte. Dividere. spartenze. Si sono divisi. spartetóre. Crocevia. spartúte. diviso. sparúte. scomparso. sparviratόre. addestratore di falchi. spáse de panne. panni sciorinati. spáse. piatto piano; “ pigghije trè piatte spáse”. spasèlle. cestino. spasèlle. cesto per la vendita del pesce.

spassáte. defecare all’aria aperta. spasse. trastullo, passatempo. spatalà. Mettere a soqquadro il letto, disordine. spatazzà. ridurre la carne in piccoli pezzi. spatúle. Spatola. spavènde. Attrezzo agricolo, forca con tre denti simile al rastrello. spazije. Spazio. spazzacamine. Spazzacamino. spazzamènde. L’impresa della nettezza urbana. spazzele. Spazzola. specchià. Specchiarsi. spècchiále. specchio. specchiáte. Si è specchiato. specchietille. Piccolo specchio da borsa. specchiètte. Specchietto. spècchije. Specchio. specchijetille. piccolo specchio. spèce. ricordi. Speciale addobbo delle chiese nella settimana santa dove la gente visita il SS. spèciantiche. brutti ricordi del passato. spèciantiche. Ricordi del passato. spècule. Specola, osservatorio meteorologico. spedále. Ospedale. spedecà. sbrogliare. spegáte. v. spigare; allungarsi nella cima a mo' di spiga, perdendo freschezza, speghètte. giuntura di stoffa per allargare il pantalone o altro. spegnà. Ritirare un oggetto pignorato. spegulà. spigolare. spelacchià. spelacchiare. spellacchianne. v. spelacchiare; togliere il pelo qua e là o perdere il pelo qua e là.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne spellóne d’a votte. s.m. stiletto di ferro per forare le botti e assaggiarne il vino. spellóne. s.m. spillo grande. spelúnghe. spelonca; caverna. spemúte. Spremuta d’arance. spenapulece. ciliegine selvatiche commestibile. spendèje. spendio. spenille. sigaretta fatto col tabacco fatta dagli avanzi di tabacco; persona molto magra. spennà. Spennare. spennacchià. v. spennacchiare; privare in parte delle penne, spec. strappandole: spennacchiare un’anitra. spennáte. spennata, litigare tra donne per i capelli. spenotte. Spinotto. spenzaráte. Andare via senza pensieri. spenzarije. spesa. spèracúle. spiraglio. speranzulle. Squattrinato, senza una lira. speremènde. Esperimento. speretúse. Spiritoso. spergiúte. disperso. spèrse. Perso, chi non riesce ad orientarsi. spertusà. ferire, fare un pertuso. spertusáte. praticare tante buche. sperulicchije. giravolte. spèrze. Disperso. spesciacchià. La fine del rapporto sessuale della donna. spèse. Spesa. speselà. sollevare i pesi con le braccia. speselià. alzare poco. speselijáte. Sollevato. spetaruzzáte. comincia a crescere.

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spetazzà. Sminuzzare. spetruzzà. bambino che inizia a camminare. spettaráte. scollato con petto scoperto. spettaráte. Col petto scoperto. speziále. s.m. farmacista; laureato in farmacia che vende medicinali speziarije. farmacia. spezijóne. Ispezione. spezzà. Spezzare. spèzzacatène. uomo di poco conto. spèzzaputturále. uomo inservibile. spezzáte. Spezzato. spezzatille. Spezzatino di carne. spezzatóre. tagliare delle calze rotte e rifare il pezzo. spezzecà. Spiccicare. spezzecáte. Spiccicato. spezzelujà. Mangiare un pò di tutto a pezzettini. spezzelujèje. mangiare con scarso appetito. spezziarije. farmacia. spezzille. malleolo, noce del piede. spezzulià. mangiare tutto e poco. spiacènze. dispiacere. spiaminde. Quando una persona ti spia in continuazione. spiazze. spiazzo. spicce. spiccioli. spiccele. Monete di metallo. spicchije. Spicchio. spiccià. Sbrigare, spicciare, finire presto. spicciáte. Sbrigato. spide. Spiedo. spighe. Spiga del grano. spighenarde. radice del nardo. spigúle. Angolo, pesce spigola.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne spijà. Spiare. spilla chiúse. s.m. spillo doppio dotato di un fermaglio a molla che, quando lo spillo è chiuso, ne copre la punta. spille. s.m. spillo; sottile filo di acciaio appuntito da un lato e terminante dall'altro con una capocchia. Spilorcio, taccagno, tirchio. spiluccà. leccare dei gatti. spinapulece. Frutti selvaggi mangerecci. spine. Spina. spinece. secchiello. spinele. succhiello, utensile formato da un corpo cilindrico di acciaio con un estremità a punta elicoidale, usato per praticare fori nel legno. spingà. tirare calci. spingile. spillo. spingule. Spillo. spinne. Spendere; spennare. spira il vento. spirde. Perdere qualcosa. spirete. Alcool, spirito. spirte. sperduto. spisse. Spesso. spizech’è melliche. poco alla volta. spizije. Ospizio. splène. milza. spogghiambise. persona nutrita e vestita male. spogne. pianta delle ombrellifere come il finocchio. sponde. s.f. sponda; superficie che limita lateralmente un corso d'acqua, il mare, sponze. sposo. sporte. Cesto grande. spóse. Sposa. sprazzà. spruzzare. sprechigghije. Sciupio di denaro. sprechigghije. Spreco inutile.

sprèmalemóne. arnese per spremere limoni e arance. sprème. Spremere. spremelizije. diarrea, dissenteria; andare speso di corpo e defecare poco. sprucede. persona superba. sprucete. verdura selvatica. sprugghiáte. Sbrogliare. sprunáte. Spronato. sprupusete. Sproposito. spruvviste. Sprovvisto, sprovveduto. spuderezzáte. fisico sviluppato. spugghiáte. spogliato. spugghijà. Spogliare. spugne. Spugna. spulgarille. Fagioli freschi nel bacello. spulpà. Spolpare. spulpáte. Spolpato. spundanamènde. il modo spontaneo. spundanáte. s.f. angolo della strada dove soffia il vento forte e gelido. spundáne. spontaneo. spundanije. Spontaneo. spundáte. Superare una difficoltà; utensili spuntati. spunde. squallido, morto. spundecáte. togliere un po di corteccia alle fave secche dalla parte superiore per farle cuocere. spungecà. Bucare una bollicina sulla pelle. spuntáte. Denti appena usciti. spunte. Vino che sa un po’ d’aceto. spuntine. Spuntino. spuntóne. La punta della lancia. spunzà. mettere una cosa solida in un liquido. spunzále. cipolla appena nata. spupuláte. Spopolato. spurghe. Spurgo. spurtagghijà. Cercare, investigare. spurtagghijóne. Pipistrello. spurtèlle. Piccola sporta di giunghi.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne spurtille. Sportello. spurtusà. fare molti buchi. spusà. Sposare. spusalizije. Sposalizio. spusáte. Sposato. spustà. Muovere qualsiasi cosa. spustaminde. movimento. spustáte. Spostato, persona malata di mente. spustatóne. Persona matta. sputà. Sputare. sputacchiáte. Sputo in quantità. sputacchije. sputo; saliva. sputarèlle. Piccola sputacchiera. sputaróle. Sputacchiera. sputazzèlle. acquolina in bocca. sputerezzáte. Fisico sviluppato. spuzzulijà. Spizzicare, mangiare lentamente. squaccià. Rompere. squacciáte. Non realizzato, una cosa rotta. squachèrà. avere la diarrea. squagghià. sciogliere, sparire. squagghiáte. sciolto, sparite. squagghiatille. lezzo, odore agro che emana chi non si lava. squaquecchije.bocca sdentata. squarcèlle. Dolce tradizionale Pasquale. squarci. Squarcio. squartà. Dividere in due un agnello, un bovino o altro. squartanughele. smargiasso. squartáte. Animale diviso un due parti. squascianà. Dilatare, allargare. squascianáte. dilatato; allargato. squassille. moine. squicce. gocce. squiccianne. Bagnare con gocce d’acqua. squjetáte. chi non ha moglie; scapolo.

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srafa. Strafare. st’anne. Quest’anno. sta staggióne. Questa estate. stabele. Stabile. staccà. Staccare. stacche. Giumenta; donna ben formata. stacciunáte. Staccionata. stáce a spasse. Stare disoccupato. stacucce. figlia della giumenta. staffe. Staffa. staffeláte. Colpo con lo staffile. staffile. Staffile. staffóne. s.m. predellino; gradino del carretto per agevolare la salita o la discesa. Montatoio. stagghiáte. coltello e utensili non affilati. stagghijáte. Forbice o coltelli che non tagliano. stagghije. Cottimo. staggióne. Estate. staggiunáte. Stagionato. stagnà. Ricoprire un oggetto di stagno. stagnáre. s.m. stagnino, stagnaio chi confezionava imbuti, interno di casse da morto, pluviali, canne fumarie, cappe, ed altro. Lattoniere. stagnarèlle. contenitore per oilio ed altro stagnarille. tappo di stagno. stagnáte. quando non esce piu sanghe dalla ferita. stagne. Stagno. stagnère. Recipiente di stagno. stajèlle. asse di legno sottile. stajulle. membro genitale del cavallo. stajόre. misura agraria del terreno. stallà. quando le bestie si sgravano il ventre di feci e urina. stallagge. alloggio per le bestie generalmente cavalli, all’inizio del 1900 al piano delle fosse c’era lo stallaggio moderno. stallètte. Piccola stalla luogo dove viene ubicato il cavallo. stallinije. cavallo innervosito.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne stallire. L’addetto alle pulizie delle stalle. stallóne. Cavallo da monta, grande stalla. stambarille. Gambe sottili. stambèlle. Grucce, stampelle. stammatine. Questa mattina. stamparije. Tipografia. stampáte. Stampato. stampe. Stampa. stampine. Stampino. stancáte. Stanco di fatica. stanche. Stanco, esausto. stangire. Persona mandata per vedere con stanno i fatti. stangóne. ragazza bella e alta. stanne. Ci sono, stanno stanotte. Questa notte. stanze. Stanza. stanzètte. Stanza piccola. stanzine. donna volgare, stanza piccolo. stanzóne. Stanza grande. stappa. stappare. stáre. contenitore per misurare l’olio lt. 5. stasère. Questa sera. státe. estate. stateche. ostaggio. statère. bilancia, stadera. statije. Estate. statte sόte. stai fermo. statuvále. deputato. stavecepasse. locuz. nessun commento “quille si vène qua nadda dice manche “stavecepasse”. stazióne. s.f. stazione; complesso degli impianti necessari all'espletamento del traffico di viaggiatori e merci, il 10 novembre del 1863 fu inaugurata dal re Vittorio Emanuele I, la stazione ferroviaria con il primo tronco Foggia Pescara. stazióne di cavalle. s.f. anticamente luogo attrezzato per il cambio dei cavalli.

stazióne sante. s.f. nella pratica della Via Crucis, ciascuna delle quattordici immagini dinanzi alle quali i fedeli sostano, e le orazioni che accompagnano tale sosta. stazze. s.m. luogo; porzione di spazio idealmente o materialmente delimitata. stazzite. s.f. spiazzo di campagna dove nascono i funghi. stazzóne. s.f. stazzone; luogo all’aperto ampio. stecchióne. s.m. persona d’alta statura. stèfanúcce. s.m. dimin. di Stefano. steffúse. Persona imbronciata. stegà. v. istigare; indurre o spingere a qlco. di riprovevole: istigare qlcu. al male. stèlle. s.f. stella; corpo celeste splendente di luce propria, come il sole. Felice Stella autore del seguente vocabolario. Nel 1844 Felice Stella omonimo dell’autore è sindaco di Foggia. stellètte. Stellette. stellóne. Sole. stelografeche. Stilografica. stemáte. Stimato. stèmme. Stemma. stendále. s.m. stendardo; bandiera o gonfalone che, nelle processioni cattoliche, porta l'immagine del patrono. stènde. Riuscire a stento. stendene. intestino. stendenià. s.f. muovere una persona di continuo. stendinembrazze. locuz. cattiva volontà:“nadènna rètte chè quèlle ‘i cóse ‘i fáce stendúte. stordito. stengenà. maltrattare. stengenáte. persona con difetto fisico; storpiato. stennacchià. stendere gli arti. stennacchiáte. distendersi dopo alzato dal letto. stènne ‘i tacchi. morire.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne stènne. stendere. stennúte. steso. stepà. conservare, stipare. stepáte. conservato. stepáte. Conservato. stepe. Conservare. stependiarije. stipendiato. stepettáje. s.m. stipettaio; artigiano specializzato nella fabbricazione di stipi. stepètte. Cassetto grande del comodino. stepόne. grosso stipo, donna brutta e robusta. sterà. Stirare. steráte. Stirato. sterdellúte. L’ha stordito. sternúte. starnuto. sterzzáte. Strerzare. stèsse. Stesso, medesimo. stesso padre e dalla stessa madre. stetechèzze. Stitichezza. stezzechèje. pioviggina. stezzechèje. Pioviggina. stezzúne. Grosse gocce d’acqua della pioggia. sticche. gioco di strada con mezzi mattoni e noccioli d’albicocca. sticchije. deretano. sticchijóne. persona alta di statura. stipe. s.m. stipo: mobiletto di solito in legno pregiato e artisticamente decorato. stipe a mure. stipo, una volta si usava lo stipo a muro in casa dove fungeva da credenza. stipule. stoppia. stizzà. stizzare. stizze. goccia, stilla. stoglije. distogliere.

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stoltèje. stoltezza. stomeche. Stomaco. stoppe. furbizia; stoffa dura. storce. torcere con forza. storije. Storia, cose che vanno per le lunghe. stozze. tozzo di pane raffermo. stra arte. Persona non del mestiere. stracquà. Stancare, mi sono stancato. stracurà. trascurare. strada. stradejère. daziere. stradóne. attuale via A. Manzoni. stradunnèlle. stradina. strafaccià. Graffiare il viso in una lite. strafacciáte. Faccia malridotta per caduta o altro. strafaccióne. operaio che non esegue i lavori a regola d’arte. strafotte a mè de quille”. strafucà. v. strozzare. Mangiare con avidità. strafuche. s.m. cibo. Il mangiare. strafuttènde. v. anche agg. e s.m. strafottente; che (o Chi) manifesta un arrogante disinteresse per ciò che riguarda gli altri. strafuttènze. s.f. strafottenza; caratteristica di strafottente. strambaláte. s.m. vestito mal confezionato. strachejúne. locuz. stato di nervosismo stenti. strangulaprèvete. s.m. maccheroni fatti in casa. strapizze. s.m. terreno a forma triangolare. strappe. s.f. coramella striscia di cuoio usata spec. un tempo dai barbieri per affilare i rasoi. strappóne. s.m./f. cavallo invecchiato. Donna o uomo vecchi.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne strappóse. s.f. carne di cavallo fatta ad involtino; Fidanzata. straquachiazze. s.f. persona che non vuole lavorare. straqquáte. v. stancare; rendere stanco, fisicamente o psichicamente: la corsa mi ha stancato. Affaticare. straqque. agg. stanco; che, spec. a causa di una fatica sostenuta, si sente spossato, svigorito, indebolito nelle forze fisiche e psichiche, e desidera tranquillità e riposo. Fiacco. strascenáte. s.m. maccheroni fatti in casa tipo pizzarelle. strascenatille. s.m. maccheroni più piccoli di: “ strascenáte”. stratte de mènde. v. agg. anche s.m. distratto; che è assorto nei propri pensieri e lontano dalle cose presenti. Sbadato, disattento. stravaccáte. v. anche agg. sdraiato; che si trova disteso. stravise. s.m. persona che vale poco. strazzà. v. stracciare; lacerare, tirando con violenza e riducendo in brandelli: stracciare un vestito. Strappare. strazzáte. v. strappare; togliere tirando via con forza e in modo rapido. Stracciare, lacerare. viso segnato dal vaiolo; strappato. strazze. v. strappa: “ strazze sta vèste chè sé fatte vècchije”. strazzulláre. s.m. straccivendolo; chi per mestiere compra e rivende stracci. strazzullire. s.m. colui che manovra le marionette. strazzúlle. s.f. opera dei burattini. stregnúte. v. anche agg. stretto; premuto, serrato con forza. stregghià. v. strigliare; sregare con la striglia: strigliare il cavallo. strembigghije. s.f. robe d’alcun valore ed utilità. strettóje. s.f. strettoia punto in cui una strada si restringe. strettóle. s.f. asse di legno con due fori all’estremita dove s’incastrano i:

“ fusuláre”, dove si siede il carrettiere. strèveze. s.m. persona impotente, sterile. strigghije. s.f. spazzola per pulire il manto dei cavalli. strijóne. s.m. lungo arnese, membro genitale del cavallo. strisce. s.f. striscia; pezzo stretto e lungo di materiale vario: una striscia di stoffa. striseme. s.f. convulsione; contrazione violenta, involontaria, dei muscoli scheletrici: convulsione epilettica. Attacchi isterici. stroppele. s.f. cianfrusaglie; masserizie inservibili. strovijite. agg. istruito; persona colta. struculà. v. strofinare; passare ripetutamente qlco. sopra una superficie per pulirla, lucidarla e simile. Sfregare. struculatúre. antiq. s.m. strofinatoio per biancheria, pezzo di legno rettangolare dentato con portasapone per lavare la biancheria a mano, usato dalle massaie alla fine dell’ottocento fino a gli anni sessanta del novecento. struculije. v. pulire, pulisci; levare lo sporco usando vari mezzi o procedimenti strudulì. soffriggere la carne. strufele. s.m. ciccioli dolci fatti in casa per la festa di Natale. struffe. s.m. batuffolo; piccolo e soffice ammasso di bambagia, lana e simile. strúje. v. consumare; ridurre in cattivo stato con l'uso continuo: consumare gli abiti. Sprecare, sciupare. strunze e mèrde. s.m. stonzo; persona di poco conto. strunze. s.m. escremento; pezzo di materiale di rifiuto dell'organismo. Feci. strunzille. s.m. ragazzo che si comporta male. strulle. s.m. foraterra; cavicchio per fare i buchi nel terreno. struppeláte. v. stropicciare; strofinare, sfregare forte qlco. con la mano, o una cosa contro un’altra. Sgualcire.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne struppijà. s.f. rendere deforme nelle membra una persona. strusce. v. passeggiare; andare a spasso o a passeggio, per lo più a piedi, camminare avanti e indietro. struscè. v. strusciare; strofinare qlco. sopra o contro un’altra, battere culo e culo. strusciáte. s.f. prostituta; donna che si prostituisce, donna di malaffare, donna di strada, donna perduta, meretrice, mondana. struville. s.m. pezzo di legno sotto forma di chiodo o di grossissimo bicchero che si pone nella cannella delle botti; zipolo. struzzellà. v. strozzare; uccidere ostruendo le vie respiratorie mediante una pressione esercitata sul collo con le mani. Strangolare. struzzille. s.m. capriccio; fare i capricci, detto spec. di bambini, lamentarsi, comportarsi in modo bizzarro. Bizza, ghiribizzo, grillo. stu. agg. questo; indica persona, animale o cosa vicina a chi parla o comunque comunica: “ stu balènghe...”. stubbete. agg. stupido; che ha scarsa intelligenza, mente tarda. Cretino, imbecille. stubbetejà. locuz. agire da stupito. stufarόle. s.f. caldaia; recipiente metallico, grande e rotondo, per farvi bollire qualcosa. stuffe. s.m. annoiato; infastidito, tediato. stujà. s.m. pulirsi il muso. stujamusse. s.f. salvietta; tovagliolo, specialmente di stoffa. stujúte. v. consumato; usato, logorato. stumacále. s.f. emorroide; dilatazione di una o più vene del retto e dell'ano. stuppagliúse. agg. impertinente; di persona poco riguardosa, sfacciata. Insolente, sfacciato. stuppáte. s.f. cumulo; gran quantità di cibo o di ogni cosa. Giocare a stoppa. stuppele. s.m. piccolo ammasso di stracci. stuppine. s.m. stoppino;lucignolo di candela, lume a olio o petrolio. Miccia per fuochi artificiali. Nastro di fibre tessili, che non ha ancora ricevuto la torsione per la filatura. stutà. v. spegnere; far sì che qualcosa cessi di ardere, di dare luce, di emanare calore: spegnere il fuoco.

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stutacannèlle. s.m. spegnitoio; piccolo cono vuoto metallico fissato a un manico col quale si copre la fiamma di una candela o simile per spegnerla. stúte. v. spegni: “ stúte quèlla lúce”. stuzzà. s.f. uscita del pulcino dal guscio dell’uovo. stuzzarille. s.m. pezzettino di pane. stuzze. s.m. nel gioco della lippa, e la parte più lontana dove può arrivare il; “ ‘u strafucà. strozzare; mangiare con avidità. strafuche. cibo, il mangiare. stramáne. Fuorimano. strambaláte. vestito mal confezionato. strangghejúne. stato di nervosismo stenti. strangulaprèvete. maccheroni fatti in casa. stranije. Estraneo, non appartiene alla famiglia. stranire. Straniero. strapazze. Strapazzo, chi si e molto stancato. strapizze. terreno a forma triangolare. strappe. coramella. strappijèje. chi riesce a fare qualcosa. strappóne. cavallo invecchiato. strappóse. carne di cavallo fatta ad involtino; fidanzata. straquachiazze. persona che non vuole lavorare. straque. stanco. strascenà. Trascinare. strascenáte. maccheroni fatti in casa. strascenáte. maccheroni fatti in casa tipo pizzarelle. strascenatille. maccheroni più piccoli di: “ strascenáte”. stratóne. Stradone, via larga attuale via Manzoni. stratte de mènde. distratto. straurdenarije. Straordinario.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne stravaccáte. sdraiato. stravugghijà. Dipanare, svolgere un incarto. stravugghjà. Sogliere un nodo. strazijáte. Sé là lavorato con molta fatica. strazije ‘u córe. Dolore fortissimo. strazije. Dolore con pianto lacerante. strazzà. stracciare; fare a pezzi. strazzáte. al vaiolo; strappato. strazzejanne. Straziare; provare dolore fisico. strazzulláre. straccivendolo; strazzulláre colui che manovra le marionette. strazzúlle. opera dei burattini. stregghijà. Strigliare gli equini. stregnúte. stretto. strejóne. Lungo arnese; il menbro genitale del cavallo. strembigghije. robe d’alcun valore ed utilità. strembije. cose di poco valore. strèmunzijóne. Sacramento in punta di morte. strènge. Stringere. strengetóre. Strettoia. strepedijèje. Contorcersi. strettóje. strettoia punto in cui una strada si restringe. strettóle. asse di legno con due fori all’estremita dove s’incastrano i; “ fusuláre”, dove si siede il carrettiere. strèveze. persona impotente, sterile. strigghije. spazzola di metallo per pulire il manto degli equini. strijóne. lungo arnese, membro genitale del cavallo. stringe. Stringere. stringere i pezzi di legno appena incollati. strisce. svenimenti; epilessia. striseme. strepiti. striseme. attacchi isterici; convulsioni.

stritte. Stretto. stroppele. cianfrusaglie; masserizie inservibili. strovijite. istruito. struculà. strofinare, lavare la biancheria a mano. struculatúre. strofinatoio per biancheria; spazzolone per lavare i pavimenti. struculije. pulisci. strudulì. soffriggere la carne. struèlle. Cavicchio. strufele. dolci fatti in casa per la festa di Natale. strufenà. Strofinare, strofino. struffe. batuffolo. strúje. consumare. strulle. cavicchio per fare i buchi nel terreno. strumbìgghije. Cianfrusaglie. strumènde. Atto notarile, strumento inteso come oggetto. strungà. Spezzare, stroncare. strungáte. Stroncato. strunze e mèrde. strunze. pezzo di escremento. strunzille. ragazzo che si comporta male. struppeláte. stropicciato. struppijà. rendere deforme nelle membra una persona. struppijáte. Stroppio, minorato. strusce. strusciare; passeggiare. struscè. battere culo e culo. strusciáte. Prostituta, donna poco di buono. strusciatóne. Acquazzone, menarsi botte tra donne. struville. pezzo di legno sotto forma di chiodo o di grossissimo bicchero che si pone nella cannella delle botti; zipolo. struvite. Istruito. struzijóne. Istruzione. struzzellà. soffocare. struzzellèje. Strozzare. struzzille. capriccio.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne struzzine. Strozzino, usuraio. stu virne. Questo inverno. stu. questo. stuále. Stivale. stualètte. Stivaletti. stubbete. stupito. stubbetejà. agire da stupito. stubbetille. Ragazzo che si comporta da stubito. stuccáte. Tagliato in due pezzi. stucce. Astuccio. stucchije. Cespite. studijà. Studiare. stufarόle. pentola grande per cucinare. stúfe. Stufa. stuffáte. Stufato. stuffe. annoiato. stujà. pulirsi il muso. stujà. Pulire il muso col tovagliolo. stujamusse. salviètte. stújúte. consumato. stumacále. emorroidi. stumacúse. Persona. stunà. Stonare. stunacáte. Togliere l’intonaco dalle pareti. stunáte. Stonato. stupà. Conservare. stuppà. Gioco a carte; stoppa. stuppagghije. Imbroglione. stuppagliúse. impertinente; furbacchione. stuppeláte. Stropicciato. stuppele. piccolo ammasso di stracci. stuppine. Stoppino. sturciaminde. Smorfie, fare smorfie. sturdete. Stordito. sturièlle. Storiella. sturlacchije. Uccello strillozzo. sturne. uccello storno.

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sturnèlle. Stornello. sturte. Storto. stutà. spegnere. stutacannèlle. spegnicandele. stúte. spegnere. stuvále. Stivale. stuzzà. Rotura del guscio dell’uovo. stuzzarille. pezzettino di pane. stuzzàte. uscita del pulcino dal guscio dell’uovo. stuzze de páne. pezzo di pane. stuzze de páne. s.m. tozzo; pezzo di pane indurito. stuzze. La parte lontana nel gioco della lippa. suaziόne. persuasione. suaziόne. s.f. persuasione; opera di convincimento nei confronti di qualcuno subbellà. sobillare. subbellà. v. sobillare; istigare di nascosto a manifestazioni di ostilità. subbessà. sterminare. subbessà. s.f. mandare in rovina. subbetáne. subitano. subbetáne. agg. subitaneo; repentino, che si manifesta in modo rapido e subbete. Subito; far presto. subborghe. s.m. sobborgo; anticamente, piccolo centro abitato nelle immediate subborghe. subborgo, a Foggia in epoca medioevale vi erano cingue sobborghi: Sand’Andrea, Maniaporci, Bassano, Tempio, San Pietro, che probabilmente erano stati già sobborghi di Arpi e con la denominazione di “Vici” avevano assolto, dopo la distruzione di Arpi al compito di stazioni di assistenza dei pellegrini che si dirigevano verso la terra santa. subessà. mandare in rovina. succède. Accade, succede.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne succedije. successe. succedije. avv. successe: “ ndà cáse de Miolle succedije ‘a fine ‘u múnne”. successivamente nel periodo natalizio. succorpe. luogo di culto annesso a l’attuale cattedrale fatto costruire da Roberto il Guiscardo, per meglio venerare santa Maria di Fovea, tutto ciò avveniva dopo il 1072. succorpe. s.f. cripta; sotterraneo di una chiesa, spesso adibito a sepoltura e talora sucetà. società. sucre. suocero. sucre. s.m. suocero; padre di uno dei coniugi, nei confronti dell’altro coniuge. sucustráte. Sequestrato. sucutà. rincorrere. sucutà. v. rincorrere; inseguire, correre dietro: rincorrere un ragazzo per sucutáte. cacciare. sucutáte. v. cacciare; allontanare a forza o con comandi decisivi, scacciare. sucutèje. inseguire. sucutèje. v. inseguire; correre dietro a qualcuno per raggiungerlo o fermarlo. sudà. Sudare. sudáte. Sudato. suddesfatte. Soddisfatto. sudicia; il vestito è sudicio di fango. Lercio, lurido. sufelà. zufolare. sufelà. v. zufolare; suonare lo zufolo. suffrettille. soffritto. suffrettille. s.m. soffritto con aggiunta di interiora dell’animale. suffrutte. Usufrutto. sugatte. cuoio per fare guinzagli. sugatte. s.m. cuoio per fare guinzagli. suggerete. Suggerito. suggerì. Suggerire.

suggètte. Soggetto. suggezzióne. Soggezione. sugghije. s.f. lesina; ferro leggermente ricurvo che il calzolaio adopera per bucare suggità. s.f. società; unione tra esseri viventi con scopi comuni da raggiungere. suggità. Società. suggiuváte. Sistemato. sugliarde. schifoso; sudicio. sugliarde. agg. sudicio; non lavato né pulito; imbrattato, sporco: biancheria sugnacce. sugna. sugnacce. s.f. sugna; massa di grasso intorno ai rognoni del maiale, che si suirchije. Eccessivo di troppo. súje. Suoi. suláje. Solaio. sulamènde. Solo. sularene. Chi sta da solo. sulche. Solco. suldanáte. soldano. suldatáglije. s.f. soldataglia; quantità di soldati disordinati e indisciplinati. sulicchije. antiq. s.m. solecchio; farsi schermo con la mano aperta, per evitare che una luce troppo viva colpisca gli occhi. suldáte. Soldato. súle. Solo. sulètte. Soletta per scarpe. suletudene. Solitudine. sullive. Sollievo. sulluzze. Singhiozzo. sumenà. Seminare. sumenatrice. Seminatrice; attrezzo agricolo. summènde de checozze. Seme di zucca. summènde. seme. summènde. s.f. semente o sementa; seme destinato alla semina, che si raccoglie e sunà. Suonare. sunaminde. Il suonare. sunarille. giocattolo che emette suoni. sunarille. s.m. giocattolo che emette suoni. sunáte. Suonata.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne sunatóre. Suonatore. sunatúre. Suonatori. sunnà. Sognare. sunnambele. Sonnambulo. sunnáte. Sognato. sunne. Sogno. sunnifere. Sonnifero. sunnulènze. Sonnolenza. sunstanze. sostanza. Suora. supèrchije. troppo; eccessivo. supèrchije. locuz. troppo; eccessivo. superióre. Superiore. supetille. s.f. misura del grano in epoca angioina, detta anche (mensúre granine). supine. Supino. suppalche. Soppalco. suppetazijόne. calcolo; somma. suppetazijόne. s.m. calcolo; insieme di operazioni matematiche eseguite su dati suppigne. s.m. solaio; struttura orizzontale a travi di legno, travetti di ferro e suppigne. Solaio. supplandà. soppiantare. supplandà. v. soppiantare; riuscire a subentrare ad altri in una data posizione, supplènde. Supplende. supponda pède. s.m. puntello che si mette sotto la porta per fermarla. supponde. puntello. supponde. s.m. puntello; trave posta obliquamente a sostegno di muro o supponga pède. puntello che si mette sotto la porta per fermarla. supporte. sopporta. supporte. v. sopportare; reggere, sostenere su di sé: il pavimento non sopporta supposete. supposto. supposete. v. supporre; immaginare che qlco. sia accaduto o possa accadere in

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supposte. supposta. supposte. s.f. supposta; suppositorio rettale. supprèse. Sorpresa. suppressáte. Soppressata, affine al prosciutto. suppundà. puntellare. suppundà. v. puntellare; sorreggere, sostenere con puntelli. suppurtà. Sopportare. surchià. v. lappare; bere come fanno i cani, succhiando rumorosamente l’acqua con la lingua. surdacchióne. Chi non sente bene. surde. Sordo. surdelline. Fischio in sordina per richiamare le ragazze; serpentello. surdelline. fischio in sordina prolungato fatto con la bocca, s’indirizza alle ragazze come richiamo. surdelline. s.m. fischio in sordina prolungato fatto con la bocca, s’indirizza alle sure. polpaccio della gamba; suora. sure. s.m. polpaccio; gruppo muscolare posteriore della gamba sotto il ginocchio. surece. sorci, topi. surece. s.m. topi; piccoli mammiferi dei Roditori, molto diffuso e dannoso, con surgetille. s.m. topino dim. di topo. surgille. s.m. topolino dim. di topo. surgive. s.f. risorgiva; sorgente alimentata da una falda freatica che affiora in pianura. surije. Tu. surnacchià. russare. surnacchià. v. russare; fare rumore, dormendo, con il respiro. surnacchije. sputo catarroso. surnacchije. s.m. sputo; atto dello sputare. Getto di saliva o di escreti surtègge. Sorteggio.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne surterèje. sortilegio. surterèje. s.m. sortilegio; magia, operazione di incantesimo. survenì. sopravvenire. survenì. v. sopravvenire; sopraggiungere, arrivare all'improvviso o in aggiunta ad susanille. collare con campanelli per equini. susanille. s.m. collare con campanelli per cavalli. suscetà. suscitare. suscetà. v. suscitare; far sorgere. Eccitare, destare. suscita impressioni sgradevoli. suspenzijóne. Sospeso temporaneamente dalla scuola. susperà. Sospirare. suspètte. Sospetto. suspire. Sospiro sussidije. Sussidio. sustanze. s.f. qualunque materia: sostanza liquida, gassosa, organica, inorganica. sustanze. Sostanza. sustanziúse. Sostanzioso. suste. stato d’irrequietezza; ira. suste. s.f. ira; moto dell'animo, improvviso e violento, che si rivolge contro qlco. suste. Stato di agitazione. sustendà. v. sostenere; reggere su di sé il peso di qualcosa. sustenúte. Sostenuto. suttáne. agg. anche s.f. sottana; indumento femminile indossato sotto ad altro indumento. Parte inferiore del vestito femminile. Gonna. sutterráte. Sotterrato. sutturà. Sotterrare. suvirchije. s.m. eccesso; esagerazione: eccesso di zelo. suvrizije. s.m. servizio; il servire. Condizione di chi è servo.

suzze. agg. uguale o eguale; coetanei, detto di cosa, persona o animale che per natura, svacandà. v. svuotare; vuotare di tutto il contenuto: svuotare il fiasco. svaleggià. v. svaligiare; rubare da un luogo il denaro, gli oggetti e sim. in esso svalià. variare. svalià. v. variare; mutare, cambiare. svalurite. v. svalutare; ridurre il valore, il prezzo di qlco. Considerare inferiore svapuráte. Svaporato. svegnáte. Allontanarsi velocemente. sveluppà. Sviluppare. sveluppáte. Età matura per la sessualità. svengulà. Svingolare. svenguláte. Liberato dal vingolo. svergenà. Privare della verginità. svergenáte. privare della verginità. svergenáte. s.f. privare della verginità. svergugnáte. Svergognato. svetà. Svitare. svetáte. Svitato. svezzáte. Svezzare. sviste. s.m. abbaglio; svista, cadere in errore. svuglià. Svogliare. svugliáte. Svogliato. sόre. s.f. sorella; ciascuna delle persone di sesso femminile nate dallo stesso padre sόte. agg. calmo; che si trova in uno stato di calma. Quieto, tranquillo.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne taccaglije. locuz. fare le calze con i ferri a mano sottili. taccaráte. bastonata. taccarille. pezzo di legno lungo e sottile usato per bastonare. tacche. Tacco. tacchecèlle. Costatina d’agnello. tacchere. pezzo di legno lungo e doppio usato per bastonare.

tacchere. s.m. pezzo di legno lungo e sottile usato per bastonare. tacchere. s.m. pezzo di legno lungo e sottile usato per bastonare. tacchete. improvviso tacchètte. Tacchetti da scarpe tacchianne. chi piace passeggiare.

tacchianne. s.f. chi piace passeggiare. tacchianne. s.f. chi piace passeggiare. tacchijà. passeggiare. taccullèlle. due pezzi di legno che battono uno contro l’altro facendo rumore.

T, t

taccullèlle. s.f. due pezzi di legno che battono uno contro l’altro facendo rumore. tachete tachete. locuz. una continuazione. tabacche. Tabacco.

tabbaccáre. s.m. tabaccaio; rivenditore di tabacchi, gestore di una privativa. tabbacchère. mette il tabacco da naso. tabbacchije. tabaccheria.

scatola dove si

tabbáne. s.m. cappotto; pesante soprabito invernale da uomo e da donna. Mantello, paltò. tabbeje. Ti avvia. tabbellóne. Tabellone. tabbosce. s.m. cipollaccio col fiocco lambascioni piccoli, muscari.

tabbunáre. s.f. talpa; piccolo mammifero degli Insettivori a vita sotterranea, con morbida pelliccia rasa, occhi piccolissimi e zampe unghiute e robuste atte a scavare gallerie nel terreno. tablujide. s.f. pastiglia; dischetto di sostanza commestibile medicamentosa o no, che si scioglie in bocca. Compressa.

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tafanarije. s.m. deretano; sedere, posteriore,tafanario; sedere della donna. tafanèlle. Posti poco conosciuti.

taffèttà. s.m. taffettà o taffetà; tessuto di seta o di fibra artificiale, frusciante e molto compatto usato per abiti da sposa. táfubije. s.f. tafofobia; paura morbosa di essere sepolto vivo.

tagghia tagghije. s.f. critica giudizio negativo dato alle persone che si fanno critiche a vicenda. tagghià. bastonare, tagliare. tagghiacandúne. millantatore; spaccamontagne. tagghiatóre. Taglio a codolo. tagghiatúre. Scalpello a mano. tagghijanne. Criticare. tagghijáte. Tagliato; persona portata a fare determinate cose. tagghije a frèvele. s.m. taglio che si pratica alla canna: “ frèvele” per indicare un

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne tagghije a frèvele. s.m. taglio che si pratica alla canna: “frèvele” per indicare un debito da scomputare. tagghije sponda del letto.

d’u

litte.

tagghije d’u litte. s.f. sponda del letto; bordo laterale, lato estremo, di letti. tagghije d’u litte. s.f. sponda del letto; bordo laterale, lato estremo, di letti. tagghije. taglio che si pratica alla canna: “ frèvele” per indicare un debito da scomputare. tagghijènde. Tagliente. tagghijère. Obligo messo di traverso.

talije. S.m. Italia; stato dell'Europa meridionale, nato nel 1861 e dal 1946 talotte. alle volte, talvolta.

talotte. locuz. alle volte, talvolta. talotte. locuz. alle volte, talvolta. talunije. Parlare troppo. talurne. cantilena;discorso noioso.

talurne. s.f. cantilena; discorso noioso, lamentoso. Filastrocca, ninna nanna. talurne. s.f. cantilena; discorso noioso, lamentoso. Filastrocca, ninna nanna. tambascià. gozzovigliare.

tagghijóle. s.f. tagliola; dispositivo per catturare selvaggina o animali nocivi, formato da

tambascià. v. gozzovigliare; gozzoviglie. Bagordare.

far

tagghijóle. s.f. tagliola; dispositivo per catturare selvaggina o animali nocivi, tagghijóle. tagliola; trappola per catturare le allodole, topi.

tambascià. v. gozzoviglie. Bagordare.

far

tambóche. avv. e cong. neppure. Neanche.

tagliatèlle. s.f. tagliatella; pasta all'uovo a strisce lunghe, che si mangia asciutta. tagliatèlle. s.f. tagliatella; pasta all'uovo a strisce lunghe, che si mangia asciutta. talabalacche. strumento uguale al timpano. tale taverna era solita ospitare viandanti e pellegrini, i quali in essa, trovavano di talendúse. voglioso, desideroso.

tambóche. Neanche. tambosce. tartaruga.

avv.

gozzovigliare;

e

cong.

neppure.

tambosce. s.f. testuggine; rettile terrestre, d'acqua dolce o marina dei Cheloni, con corpo protetto dal carapace costituito da uno scudo dorsale e da un piastrone ventrale in cui possono ritrarsi il corpo, gli arti e la coda. Tartaruga.

talendúse. agg. voglioso; che è incline a desiderare tutto ciò che non possiede: è

tambosce. s.f. testuggine; rettile terrestre, d'acqua dolce o marina dei Cheloni, tamburrille. strumento musicale; tamburello. tamburrire. colui che fa e accomoda i tamburi.

talijáne. agg. dell’italia.

italiano;

tamburrire. s.m. colui che fa e accomoda i tamburi.

talijáne. agg. anche s.m. italiano; dell’italia.

tamburrire. s.m. colui che fa e accomoda i tamburi. tambussà. dare percosse. tameggiáne. Damigiana. tammurre. tamburo.

talendúse. agg. voglioso; che è incline a desiderare tutto ciò che non possiede: è sempre voglioso di tutto. Desideroso. anche

s.m.

talije. s.m. Italia; stato dell'Europa meridionale, nato nel 1861 e dal 1946 politicamente istituito in repubblica parlamentare. Nei confini politici sono inclusi, a formare delle enclave, due piccoli stati indipendenti: lo stato della Città del Vaticano e la Repubblica di San Marino; La capitale è Roma.

tammurre. s.m. tamburo; cassa cilindrica in legno o metallo, coperta ai due lati da

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne tammurre. s.m. tamburo; cassa cilindrica in legno o metallo, coperta ai due lati da tanda a tande. minaccia; fare a pezzetti. tandazijóne. Tentazione. tande a tande. s.f. minacciare una persona: “ si l’agghije ‘ngramme l’agghià fa a

tande a tande. s.f. minacciare una persona: “si l’agghije ‘ngramme l’agghià fa a tande a tande”. tande. Tanto, tanti. táne. Tana. tanèlle. diminutivo di Gaetana.

tanèlle. s.f. Gaetana. tanèlle. s.f. Gaetana. tanfanà. maltrattare; tartassare.

tanfanà. v. tartassare; maltrattare, strapazzare, conciare male. Tartassare qlcu. a un esame, porgli una lunga e difficile serie di domande. tanfanà. v. tartassare; maltrattare, strapazzare, conciare male. Tartassare qlcu. a tanfe. tanfo. tanghe. cisterna usata dai foggiani prima dell’acquedotto, tanco.

tanghe. s.f. cisterna usata dai foggiani prima dell’acquedotto, tanca. tanghe. s.f. cisterna usata dai foggiani prima dell’acquedotto, tanca. tangocce. goffo, impacciato.

tangocce. agg. goffo; detto di chi si muove o si comporta in modo impacciato, privo di tangocce. agg. goffo; detto di chi si muove o si comporta in modo impacciato, tangóne. grossa quantità, pezzo di pane grande.

tangóne. s.m. pezzo di pane grande, grossa quantità. tangóne. s.m. pezzo di pane grande, grossa quantità. tanije. litania preghiera.

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tanije. s.f. litania; preghiera formata da una serie di invocazioni a Dio, alla Vergine, ai santi. tanije. s.f. litania; preghiera formata da una serie di invocazioni a Dio, alla tanine. Gaetano.

tanine. s.m. Gaetano. tanine. s.m. Gaetano. tanne checozze. Pianta delle zucchine. tanne tanne. in quel momento.

tanne tanne. locuz. in quel momento. tanne tanne. locuz. in quel momento. tanne. allora.

tanne. avv. allora; in quell'istante, in quel momento. tanne. avv. allora; in quell'istante, in quel momento. tantatante. mdd. assai, molto: “ chi tantatante e chi nindeninde”. tantattante. Tritare, ridurre in piccoli pezzi. tanúcce. Gaetano.

tanúcce. s.m. Gaetano. tanúcce. s.m. Gaetano. tanuccèlle. vezzeggiativo di Gaetana. tanuccille. diminutivo di Gaetano.

tanuccille. s.m. dimin. di Gaetano. tanuccille. s.m. dimin. di Gaetano. tapezzire. Tappezziere. tappà. Tappare. tappabúche. Tappabuchi. tapparèlle. Tapparella. tappáte. Tappato.

tappe de crestiáne. s.m./f. persona di statura molto bassa e obesa. tappe de crestiáne. s.m./f. persona di statura molto bassa e obesa. tappe de crestiáne. s.m./f. persona di statura molto bassa e obesa.

tappe. s.m. tappo; accessorio realizzato in metallo, materia plastica, sughero, legno, vetro, impiegato per la chiusura di bottiglie, contenitori e recipienti.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne tappe. s.m. tappo; accessorio realizzato in metallo, materia plastica, sughero, tappe. s.m. tappo; accessorio realizzato in metallo, materia plastica, sughero, tappète. tappezzire. Tappezziere. taragnóle. allodola.

taragnóle. s.f. allodola o lodola; piccolo uccello con piumaggio grigio bruno e bianco sul taragnóle. s.f. allodola o lodola; piccolo uccello con piumaggio grigio bruno e taralláre. venditore di ciambelle.

taralláre. s.m./f. venditore di ciambelle. taralláre. s.m./f. venditore di ciambelle. taralle scavedáte. tarallo; si confezionano impastanto farina con semi di finocchio selvatico, sale e pepe, dopo lessati e fatti asciugare si infornano. taralle. Tarallo. taralline. piccoli taralli che si danno il giorno di san Biagio.

tarallóne. s.m. una delle tante figure della quadriglia foggiana. tarallóne. s.m. una delle tante figure della quadriglia foggiana. tarallóne. una delle tante figure della quadriglia foggiana. taralluzze e vine. modo di dire, quando una cosa finisce in una bolla di sapone. tarallúzze. piccoli taralli.

tarallúzze. s.m. piccoli taralli come quelli che si mangiano alla festa di san Biagio. taramóte. s.m. terremoto; scossa o vibrazione rapida e improvvisa della crosta terrestre. A Foggia dopo quelli del 1456, 1534, 1627, il più devastante fù quello del 1731, il giorno 20 Marzo di martedì santo alle ore 9,45 del mattino (corrispondenti alle ore 5,45 correnti ) Il terremoto, il più terribile dei fenomeni, spinto dalla mano dell’Eterno, scrolla la nostra Città ed in cinque minuti di scossa, e forse più, sveglia col suo rimbombo i foggiani dal sonno di quella funesta notte. Violente scosse

telluriche furono avvertite in tutta la Puglia,

l’Irpinia e Campania l’epicentro fu certamente nell’aria foggiana, il sisma fu sussultorio pari al 9° grado della scala Mercalli. Il sisma si replicò nei giorni successivi mercoledì 21 marzo alle ore 14,00 ( corrispondenti alle ore 10,00 attuali) giovedì 22 marzo alle ore 12,00 (corrispondenti alle ore 8,00 attuali) e sabato 24 marzo alle ore 8,00, (corrispondenti alle ore 4,00 attuali) in Foggia si contarono oltre cinquanta scosse. Lo sconvolgimento tettonico provocò l’improvisso squilibrio dei livelli acquiferi del sottosuolo che videro le bocche dei pozzi profondi 10 metri vomitare acqua in superfice allagando le zone circostanti. Otto giorni dopo, nella notte tra il martedì e mercoledì 28 marzo, come non bastasse freddo e neve piombarono sui foggiani, mentre il crollo dei mulini e dei forni determinarono la carenza di pane sostentamento principale. La città di Foggia contava 15.000 abitanti, si ebbero circa 1000 morti con crolli totali e parziali di abitazioni e chiese, con scenario di immagini strazianti di cadaveri e feriti ammasati su carretti, accompagnati da grida di dolori da parte dei nostri concittadini, i foggiani si accamparono in tende e baracche di legno fuori la città, mentre il tutto sembrava uno di stato di assedio, con il pianto di una intera città. Sismo. tarande. s.f. tarantola; ragno dell'Europa meridionale, con corpo peloso, grigio tarandele tarandèlle. Tarantella ballo. tarastulle. persona poco seria.

tarastulle. s.m. persona poco seria. tarastulle. s.m. persona poco seria. taratúre. tiretto.

taratúre. s.m. cassetto; cassetta quadrata o rettangolare fornita di maniglia e incastrata in un mobile ove scorre orizzontalmente. taratúre. s.m. cassetto; cassetta quadrata o rettangolare fornita di maniglia e

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne tardà. Tardare, ritardare. tardacime. Ritardato mentale. tardaminde. tardare.

tardaminde. v. tardare; arrivare, fare qlco., oltre il tempo fissato, utile, necessario. Non tardaminde. v. tardare; arrivare, fare qlco., oltre il tempo fissato, utile, necessario.

tardarà. s.f. torta fatta con pane cotto nell’acqua, zucchero e mandorle, tartara, dolce del tarrazzano. tardarà. s.f. torta fatta con pane cotto nell’acqua, zucchero e mandorle, tartara, tardarà. torta fatta con pane cotto nell’acqua, zucchero e mandorle, tartara, dolce del tarrazzano. tardascigne. ritardato mentale.

tardascigne. locuz. ritardato mentale. tardascigne. locuz. ritardato mentale.

tarde. avv. tardi; oltre il termine di tempo conveniente, stabilito o necessario: “Púre ogge hagghije fatte tarde a scóle”. tarde. avv. tardi; oltre il termine di tempo conveniente, stabilito o necessario: tardóne. donna nubile di una certa età.

tardóne. s.f. donna nubile di una certa età. táre. s.f. moneta in corso nell’anno 1789, equivaleva a venti grani. tarèngule. fermo di legno o di ferro per tenere chiusi i finestrini tarèngule. papion per camicia, serratura di ferro o di lega.

tarèngúle. s.f. papion per camicia. Serratura di ferro o di lega. tarèngúle. s.f. papion per camicia. Serratura di ferro o di lega. tarláte. Tarlato. tarozzele. ruota di ferro sulla quale gira la fune del pozzo; arnese di legno, giocattolo rumoroso di legno.

tarozzele. s.f. ruota di ferro sulla quale gira la fune del pozzo; arnese di legno, giocattolo rumoroso di legno. tarrazzáne. s.m. abitante di borgo croci con termine non ben definito, se non con dubbi anche nella pronuncia: prima “ tèrrazzáne” da terraccia, terra cattiva, selvaggia incolta,

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con un secondo significato ancora più spregiativo, porta a “ tarrazzáne”, uomo di terra: questo nomignolo così ignobile, vuole indicare un uomo patito rude e vissuto sempre tenendo il muso nella terra alla ricerca continua di frutti di stagione, lampascioni, verdure, cacciagione, rane, anguille, ed altri derivati per ricavare il suo vivere senza la dipendenza alcuna, facendo gruppo nel proprio ceto sia nei rapporti con gli altri che nei vincoli famigliari. La sua provenienza è rimasta sempre un mistero restando lui il foggiano verace che ha scelto di vivere ai margini di una civiltà, per conservare la propria indipendenza, tarrazzáne. s.m. abitante di borgo croci con termine non ben definito, se non con tarrazzáne. termine non ben definito, se non con dubbi anche nella

tartaglije. v. tartagliare; parlare ripetendo più volte la lettera o la sillaba spec. iniziale della parola. Balbettare. tartaglije. v. tartagliare; parlare ripetendo più volte la lettera o la sillaba spec. tartaglijèje. Chi difetta nel parlare, balbuziente. tartassáte. Tartassato.

tasche e páne. s.m. tascapane; borsa a tracolla per il cibo, usata da soldati e da escursionisti. tasche e páne. s.m. tascapane; borsa a tracolla per il cibo, usata da soldati e da tascheppáne. tascapane. tasse. Tasse, imposte. tassè. Taxì. tassejille. pezzo di pane duro.

tassejille. s.m. pezzo di pane duro oscuro “paláte”, confezionato con farina di grano arso. tassejille. s.m. pezzo di pane duro oscuro “paláte”, confezionato con farina di tassille. porzione di pane oscuro “paláte”, confezionato con farina di grano arso. tassiste. L’autista del taxì.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne tastáme. tastiera.

tastáme. s.f. tastiera; serie di tasti per produrre il suono di alcuni strumenti musicali. tastáme. s.f. tastiera; serie di tasti per produrre il suono di alcuni strumenti tastià. toccare.

tastià. v. toccare; tastare, sfiorare, premere o sentire con la mano o con un'altra parte del corpo. tastià. v. toccare; tastare, sfiorare, premere o sentire con la mano o con un'altra tatà. papà, così chiamavano il padre i terrazzani.

tatà. s.m. papà, così chiamavano il padre i terrazzani. tatà. s.m. papà, così chiamavano il padre i terrazzani. tatanèlle. loquacità, persona che parla molto. tataróne. bisnonno, così chiamavano il bisnonno i terrazzani.

tatanèlle. s.f. loquacità, persona che parla molto. tatanèlle. s.f. loquacità, persona che parla molto.

tataróne. s.m. bisnonno, così chiamavano il bisnonno i terrazzani. tataróne. s.m. bisnonno, chiamavano il bisnonno i terrazzani. táte. babbo.

così

táte. s.m. padre, babbo. táte. s.m. padre, babbo. tatejille. nonnino.

tatejille. s.m. nonnino dimin. di nonno. tatejille. s.m. nonnino dimin. di nonno. tatille. nonno. tatille. Diminutivo di Salvatore.

tatille. s.m. nonno; padre del padre o della madre nei confronti dei figli di questi. |I nonni, il nonno e la nonna.

tatille. s.m. nonno; padre del padre o della madre nei confronti dei figli di questi | tatóne. nonno, così chiamavano il nonno i terrazzani.

tatóne. s.m. nonno, così chiamavano il nonno i terrazzani. tatóne. s.m. nonno, così chiamavano il nonno i terrazzani. tatonne. s.m. vezz. di Antonio. tatóre. s.m. vezz. di Salvatore. tatteche. Tattica. tatuagge. Tatuaggio. tatucce. fratello.

tauráse. s.m. vino nero di ottima qualità. tauráse. s.m. vino nero di ottima qualità. tauráse. Vino nero di ottima qualità. taúre. voce bassa.

taúre. s.f. voce bassa. taúre. s.f. voce bassa. taváne. zanzara.

taváne. s.f. zanzara; insetto con corpo sottile, arti e antenne lunghi e filiformi, due ali, apparato boccale pungitore e succhiatore, le cui femmine si nutrono del sangue dell'uomo e di altri animali. taváne. s.f. zanzara; insetto con corpo sottile, arti e antenne lunghi e filiformi, tavanère. velo che si metteva intorno al letto per le zanzare.

tavanère. s.f. velo che si metteva intorno al letto per le zanzare. tavanère. s.f. velo che si metteva intorno al letto per le zanzare. tavelacce. letto con sole tavole, una volta si usava nelle prigioni.

tavelacce. s.m. letto con sole tavole. tavelacce. s.m. letto con sole tavole. taveláte. s.m. soppalco di legna dove la povera gente faceva

taveláte. s.m. soppalco di legna dove la povera gente faceva dormire i figli più grandi. Tavola con molte vivande.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne taveláte. tavola con molte vivande; soppalco di legna dove la povera gente faceva dormire i figli più grandi. tavelatille. piccolo soppalco.

tavelatille. s.m. piccolo soppalco. tavelatille. s.m. piccolo soppalco. tavele. Tavola per pranzo.

tavelire. s.m. tavolo liscio con cui si spiana la pasta con il matterello; arnese di legno dentato per lavare la biancheria a mano. Tavola del carretto dove viene massa la merce. tavelire. s.m. tavolo liscio con cui si spiana la pasta con il matterello; tavelire. tavolo liscio con cui si spiana la pasta con il matterello; arnese di legno dentato per lavare la biancheria a mano. tavernáre. Locandiere.

tavèrne d’u gúfe. s.f. una volta sita dove sta adesso la chiesa di san Tommaso, tale taverna era solita ospitare viandanti e pellegrini, i quali in essa, trovavano di che rifocillarsi prima di riprendere i loro lunghi viaggi, nella stessa taverna venne portata la Madonna dei sette veli dopo il ritrovamento per essere venerata, detta anche taverna del “bufo”. tavèrne d’u gúfe. s.f. una volta sita dove sta adesso la chiesa di san Tommaso, tavèrne d’u gúfe. una volta sita dove sta adesso la chiesa di san Tommaso, tale taverna era solita ospitare viandanti e pellegrini, i quali in essa, trovavano di che rifocillarsi prima di riprendere i loro lunghi viaggi, nella stessa taverna venne portata la Madonna dei sette veli dopo il ritrovamento per essere venerata, detta anche taverna del “bufo”. tavèrne. Locanda, taverna, osteria. tavulaccine. l’usciere del magistrato.

tavulaccine. s.m. l’usciere del magistrato. tavulaccine. s.m. magistrato. tavuline. tavolo da gioco.

l’usciere

tavuline. s.m. tavolo da gioco. tavuline. s.m. tavolo da gioco.

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del

tavutáre. artigiano che fa le bare; falegname.

tavutáre. s.m. artigiano che fa le bare; falegname. tavutáre. s.m. artigiano che fa le bare; falegname. tavúte. bara. tavutille. Piccola bara. tazze. Tazza.

tazzecà. locuz. una persona sensibile al rimprovero; toccare. tazzecà. locuz. una persona sensibile al rimprovero; toccare. tazzecà. una persona sensibile al rimprovero; toccare. tazzire. Impiegato del dazio. tazzóne. Tazza grande. tazzulèlle. Tazzina. te truasse. Hai qualcosa da darmi.

tèatre. s.m. teatro; edificio destinato alla rappresentazione di opere liriche o di prosa la sera del 10 maggio del 1828 fu inaugurato il Real Teatro Ferdinando intitolato a Ferdinando I, che prese il posto del teatro, intitolato alla regina Carolina inaugurato nel 1805 e che, dopo la caduta dei Borboni, cambierà la propria denominazione in “Teatro Dauno”, e poi, in quella teatro Umberto Giordano in onore al nostro musicista foggiano. tèatre. s.m. teatro; edificio destinato alla rappresentazione di opere liriche o di tècchete. v. tieni; prendi. tèatre. teatro, la sera del 10 maggio del 1828 fu inaugurato il Real Teatro Ferdinando intitolato a Ferdinando I, che prese il posto del teatro, intitolato alla regina Carolina inaugurato nel 1805 e che, dopo la caduta dei Borboni, cambierà la propria denominazione in “Teatro Dauno”, e poi, in quella teatro Umberto Giordano in onore al nostro musicista foggiano. tècchete. tieni, prendi.

tècchete. v. tieni; prendi. tedià. v. tediare; procurare tedio Annoiare, infastidire. Provare fastidio, noia. tediaminde.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne tediáte. Infastire; tèdije. s.m. tedio; senso di profonda noia e dolorosa stanchezza.Noia, fastidio. Uggia. tediúse. agg. tedioso, che procura tedio; Noioso, uggioso. tefúse. Tifosi. tègghije. tegame, pentola.

tègghije. s.m. tegame; recipiente da cucina in terracotta o metallo, tondo e basso, con manici ad ansa o manico lungo. tègghije. s.m. tegame; recipiente da cucina in terracotta o metallo, tondo e basso, tèghe. fagiolo, tega.

tèghe. s.m. fagiolo; pianta erbacea delle Rosali, con fusto rampicante, foglie pelose, fiori in grappoli di color bianco, giallo o purpureo e legume lineare. tèghe. s.m. fagiolo; pianta erbacea delle Rosali, con fusto rampicante, foglie tegnúse. Tignoso, taccagno, malato di tigna. tegnúte. tinto.

tegnúte. v. anche agg. tinto; che è coperto di tinta. tegnúte. v. anche agg. tinto; che è coperto di tinta. tejanèlle. tegamino. tejanille. tegamino di terra cotta.

tejanille. s.m. tegamino di terra cotta. tejanille. s.m. tegamino di terra cotta. telarètte. anda della porta o finestra.

telarètte. s.f. anta; scuro, imposta, sportello, anda della porta o finestra. telarètte. s.f. anta; scuro, imposta, sportello, anda della porta o finestra. tèle. tasca;freccia; tela.

tèle. s.f. tasca; sacchetto cucito all'interno di apposita apertura del vestito, destinato ad tèle. s.f. tasca; sacchetto cucito all'interno di apposita apertura del vestito,

telefunáte. Telefonata. telèfune. Telefono. tellacà. Solleticare. tellecà. solleticare.

tellecà. v. sollecitare; far fretta a qlcu. affinché esegua al più presto ciò che gli si chiede. tellecà. v. sollecitare; far fretta a qlcu. affinché esegua al più presto ciò che gli

tellecúse. s.m. chi soffre il solletico. tellecúse. s.m. chi soffre il solletico. tellecúse. Soffrire il solletico. telonije. banco del banchiere.

telonije. s.m. banco del banchiere. telonije. s.m. banco del banchiere. tembáne ‘o furne. s.m. timballo al forno: primo piatto tipicamente foggiano: si prende una pentola, si fa soffriggere l’olio con un po’ di cipolla, si mette la carne e si fa soffriggere, appena si rosola si aggiunge un po’ di vino, quando evapora si mette la salsa passata, il sale e si fa cuocere a fiamma bassa. A parte si prende il trito di carne, le uova sbattute, il prezzemolo, il formaggio, il sale, un po’ di pepe e si mescola tutto. Si fanno delle polpettine piccole e si fanno soffriggere nell’olio bollente. Il tempo che si finisce di cuocere il sugo, si mette a bollire l’acqua per la pasta con il sale, quando la pasta è al dente si scola. Si prende una teglia, si mette un mestolo di sugo, una fila di maccheroni, l’uovo sodo tagliato a fette, la mozzarella a pezzettini, le polpettine, il formaggio e si copre di sugo. Si ripete lo stesso procedimento con il resto dei maccheroni, si mette la teglia nel forno a duecento gradi, fino a ché la fila dei maccheroni si abbrustolisce. temballètte. s.m. piccolo timballo di maccheroni fatto al forno con carne macinata e piselli, si usava negli sposalizi nel 1950/1970. tèmbe. Zolla di terreno. tèmbere. Tempera, pittura. tembèste. tempesta tembráte. Temperato. teme. timone. temè. espressione di meraviglia.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne tème. Tema scolastico. temóne. timone del carretto o altro. tempo era stato ritrovato il Sacro tavolo, con parte del tesoro fece costruire in temporanea di lotte, contese, rivendicazioni e simile. Patto. temúte. Temuto. tenagghije. Tenaglia. tendà. Tentare. tendáte. Tentato. tènde. colore.

tènde. s.m. colore; impressione che la luce, variamente riflessa dalla superficie dei corpi, produce sull'occhio, dipendente dalla lunghezza d'onda della luce riflessa. tènde. s.m. colore; impressione che la luce, variamente riflessa dalla superficie dei tènde. Tenda, pittura, tinta. tendine. Tendina.

tendóre. s.m. tinteggiatore; colui che prepara le tinte. tenè. Avere, tenere. tene. Tino di legno per pigiare il vino. tèneme. tienimi. tenemè. Fissare, esclamare. tèneme. v. mantienimi: “ Teneme ‘a máne chè tènge paúre”.

tèneme. v. mantienimi: “Tèneme ‘a máne chè tènge paúre”. tenemènde. tenemènde a mè”

guardare:

“quèlle

tenemènde. v. guardare; rivolgere lo sguardo per vedere, guardare. tenemènde. v. guardare; rivolgere lo sguardo per vedere, guardare. tenemènte. Tenuta di terreni. teneminde. Parlare: “pecchè me guarde e ne teniminde”. tenerille. piuttosto tenero. tènge. Tingere.

tènge. v. tingere; fare diventare qlco. di colore diverso da quello originario. Colorare. Macchiare, insudiciare. tènge. v. tingere; fare diventare qlco. di colore diverso da quello originario.

340

tènghe. tinga.

tènghe. s.f. tinca; pesce osseo d'acqua dolce con pelle verde scurissima, abitatore di stagni e di ambienti a fondo melmoso. Io ho. tènghe. s.f. tinca; pesce osseo d'acqua dolce con pelle verde scurissima, abitatore

tengiarije. s.f. tintoria; officina o reparto in cui si tingono fibre tessili. Laboratorio per la smacchiatura e la tintura dei vestiti. tengiarije. s.f. tintoria; officina o reparto in cui si tingono fibre tessili. Laboratorio

tengiáte. v. tinteggiare; colorire qua e là con la tinta o con diverse tinte. tengiáte. v. tinteggiare; colorire qua e là con la tinta o con diverse tinte.

tengiúte. v. anche agg. tinto; che è coperto di tinta. tengiúte. v. anche agg. coperto di tinta. tenidóre. dominio. tenire. calcio del fucile.

tinto; che è

tenire. s.m. calcio del fucile. tenire. s.m. calcio del fucile. tenóre. Tenore. tenucchije. ginocchio. tèpere. tiepido.

tèpere. agg. tiepido; non molto caldo: acqua tiepida. tèpere. agg. tiepido; non molto caldo: acqua tiepida. tera a sègne. Tira a segno. tera a vóle. Tira a volo. terà. Tirare. terà. Tirare. teraminde. Il modo di tirare. terande. Tirante. terapide. Tirapiedi. teráte. Tirato. teráte. Tirato.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne teratóre. operaio delle fosse granaio che aveva il compito di tirare i panieri, riempiti nella fossa dal: “ vasciajulle”.

teratóre. s.m. operaio delle fosse granaie che tirava i panieri di grano dalle fosse granaie. teratóre. s.m. operaio delle fosse granaie che tirava i panieri di grano dalle fosse teratóre. Tiratore. tere. Tira. teretórije. Teritorio. terra alla ricerca continua di frutti di stagione, cacciagione, rane, tèrra menáte. Terra sparsa. terracèlle. puleggia.

terracèlle. s.f. puleggia; ruota montata su albero rotante che trasmette o riceve il moto mediante cinghie. terracèlle. s.f. puleggia; ruota montata su albero rotante che trasmette o riceve il terraglije. terrazzo.

terraglije. s.m. terrazzo; terrazza, pavimento impermeabile per terrazze. terraglije. s.m. terrazzo; terrazza, pavimento impermeabile per terrazze.

tèrravècchije. s.f. nome che si dà alla parte più alta e più antica di Foggia dove si ebbe il primo insediamento dei primi abitanti di Foggia, cioè nelle prossime vicinanze della taverna del Gufo, ovvero della distrutta chiesa di San Tommaso. tèrravècchije. s.f. nome che si dà alla parte più alta e più antica di Foggia dove si tèrre tèrre. rasoterra.

tèrre. s.f. parte vecchia della città fatta di case a un piano sita alla fine di via san Severo. Terra. tèrre. s.f. parte vecchia della città fatta di case a un piano sita alla fine di via san tèrre. s.f. parte vecchia della città fatta di case a un piano sita alla fine di via san tèrre. Terra. terrestre. Dopo quelli del 1456, 1534, 1627, il più devastante fù quello del 1731, il terriero, stradale, ecc…

tèrrone. nome spregevole con il quale i settentrionale indicano i terróne. Torrone. tèrza tèrze. merce in genere scadente di qualità.

tèrza tèrze. s.f. merce in genere scadente di qualità. tèrza tèrze. s.f. merce in genere scadente di qualità. terzèlle. uccello alzavola. terzijà. vedere le carte da gioco un pò alla volta. tesaúre. tesoro. tèse. Tesa. tese. Teso.

tèsóre. s.m. tesoro; la tradizione vuole che re Roberto il Guiscardo, normanno, inseguito ad un misterioso sogno, trovò un tesoro nelle vicinanze di Foggia. Da poco tempo era stato ritrovato il Sacro tavolo, con parte del tesoro fece costruire in onore, in onore della Madonna dei Sette Veli l’attuale succorpo o cripta della nostra Cattedrale. tèsóre. s.m. tesoro; la tradizione vuole che re Roberto il Guiscardo, normanno, in tesserandole. tessitore. tèssere. Tessera. testamènde. Testamento. tèste. il mozzo della ruota del carretto fatto da un tronco d’albero

tèste. s.m. il mozzo della ruota del carretto fatto da un tronco d’albero lungo 45 cm. di diametro da 20 a 25 cm. con un foro a centro di diametro 4,5 cm. nel quale doveva passare l’asse, tornito con attrezzi rudimentali. tèste. s.m. il mozzo della ruota del carretto fatto da un tronco d’albero lungo 45 tèstele. tessile.

tèstele. agg. tessitura.

tessile;

concernente

la

tèstele. agg. tessile; concernente la tessitura. tetecà. soffrire il solletico.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne tetecà. s.f. soffrire il solletico. tetecà. s.f. soffrire il solletico. tetechèje. Soffrire il solletico tra i glutei. tetejà. dare fastidio.

tetejà. v. tediare; procurare tedio, annoiare, infastidire. Provare fastidio, noia. tetejà. v. tediare; procurare tedio, annoiare, infastidire. Provare fastidio, noia. tetejaminde. infastidire.

tetejaminde. v. infastidire; recare fastidio, noia. Annoiare, contrariare, disturbare, importunare, molestare. Provocare fastidio o irritazione. tetejaminde. v. infastidire; recare fastidio, noia. Annoiare, contrariare, disturbare, tetejanne. Tadiado, fastidiato. tetejáve. tediato.

tetejáve. v. tediava. tetejáve. v. tediava.

tetejúse. agg. tedioso; che procura tedio. Noioso, uggioso. tetejúse. agg. tedioso; che procura tedio. Noioso, uggioso. tetelicchije. cippo di pietra, tronco di colonna o pilastro, eretto a scopo celebrativo, ve ne sono di vario genere: funerario, cittadino, terriero, stradale, ecc…

tetelicchije. s.m. cippo di pietra, ve ne sono di vario genere: funerario, cittadino, terriero, stradale, ecc… tetelicchije. s.m. cippo di pietra, ve ne sono di vario genere: funerario, tezzóne. pezzo di carbone, che fa molto fumo.

tezzóne. s.m. pezzo di carbone, che fa molto fumo. tezzóne. s.m. pezzo di carbone, che fa molto fumo. tezzóne. Tizzone, carbone fumoso. tianille. tegamino.

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tianille. tegamino.

tianille. s.m. piccolo tegame con sponda, usato specialmente per cuocere uova. tice e tac ‘a funtanèlle abbasce. s.m. gioco per bambini, fatto con bottoni consisteva: nel scavare una buca nel terreno, poi mettendosi ad una certa distanza dalla buca, con il pollice e l’indice della mano si spingevano i bottoni verso la buca, chi riusciva a far cadere il bottone nella buca per primo vinceva il premio pattuito. tife. s.m. tifo; infezione, prodotta da un batterio, che si manifesta con senso di torpore, cefalea e diarrea. A Foggia nel 1648-1649 ci fu l’epidemia del tifo e una grande carestia che decimò la popolazione. tigne. tigna. tigre. Tigre. tijatre. Teatro. tijèlle. tegame. tijillúzze. tegame piccolo.

tijillúzze. s.f. tegame piccolo. tijillúzze. s.f. tegame piccolo. timbe. Tempo. timbre. Timbro. tinc persona non invitata. tìne. Hai, tieni.

tinc.

tine. s.f. bagnarola grande; tinozza per il bagno. tine. s.f. bagnarola grande; tinozza per il bagno. tine. tino, bagnarola grande di legno o di stagno.

tinghe tinghe. locuz. ospiti indesiderati; persona che cammina piano piano. tinghe tinghe. locuz. ospiti indesiderati; persona che cammina piano piano. tinghe tinghe. ospiti indesiderati; persona che cammina piano piano. tinghe. Pesce tinca. tinozze. piccolo tino. tipede. Tiepido. tirabusciù. Cavatappi.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne tire. tirare, due pezzi di stoffa aggiunte per riparare le lenzuola.

tire. v. tirare, due pezzi di stoffa aggiunte per riparare le lenzuole. tire. v. tirare, due pezzi di stoffa aggiunte per riparare le lenzuole. tise tise. teso teso.

tise tise. v. anche agg. teso; tirato, disteso.

laiatura lignea o da solai inclinati ricoperti da tegole, embrici, coppi, lamiere ondulate e simile. tizije. Tizio.

tóca tóche. mdd. piano piano. tóca tóche. mdd. piano piano. tóca tóche. piano piano. tocche de collasso.

gocce.

tise tise. v. anche agg. teso; tirato, disteso. tise. reso. tise. teso titele. cippi di pietra, venivano messe davanti alle fosse granaio con le iniziali del proprietario della fossa e il relativo numero; cippi di pietra che si mettevano agli angoli delle strade per prevenzione dell’angolo, cioè quando passavano i carretti che dovevano girare con la testa della ruota strusciavano rovinando gli angoli delle case; pietra miliare.

tocche de gocce. s.m. collasso; improvviso malore caratterizzato da abbassamento della pressione arteriosa e depressione generale: collasso cardiaco.

titele. s.m. cippo; tronco di colonna o di pilastro, eretto a scopo celebrativo, i cippi di pietra, venivano messe davanti alle fosse granaio con le iniziali del proprietario della fossa e il relativo numero; cippi di pietra che si mettevano agli angoli delle strade per prevenzione dell’angolo, cioè quando passavano i carretti che dovevano girare con la testa della ruota strusciavano rovinando gli angoli delle case; pietra miliare.

tocche. s.m. spavento; intenso e improvviso timore dovuto alla sensazione di essere in presenza di un pericolo. Trombosi.

titele. s.m. cippo; tronco di colonna o di pilastro, eretto a scopo celebrativo, i titine. Lucia.

titine. s.m. vezz. di Lucia. titine. s.m. vezz. di Lucia.

titte titte. mdd. modi di dire a chi non la deve passare liscia oppure; altro modo di dire foggiano, quando ad un bambino si toglie un dente per scaramanzia che il dente non rinasce sano e dritto viene lanciato sul tetto e si dice la seguente frase: “titte titte tè ‘u sturte e damme ‘u ritte si ne me dáje ‘u ritte te vènghe a sfascià mèzza porte”. titte. s.m. tetto; copertura a spioventi di un edificio, costituita solitamente da una inte

tocche de gocce. s.m. collasso; improvviso malore caratterizzato da

tocche o cervèlle. s.f. trombosi; formazione di trombi nelle cavità cardiache o nei vasi. tocche o cervèlle. s.f. trombosi; formazione di trombi nelle cavità cardiache o nei tocche. spavento; trombosi; collasso.

tocche. s.m. spavento; intenso e improvviso timore dovuto alla sensazione di tóghe. Buono, magnifico, ottimo. tolle. toglie verbo togliere. tollètte. rapina, furto. tombarúle. s.m. tombarolo ; chi viola le tombe spec. etrusche, protette dalla

tombarúle. s.m. tombarolo; chi viola le tombe spec. etrusche, protette dalla legge, per rubare oggetti da vendere a collezionisti. tombe. tomba.

tombele. s.f. la tombola; gioco consistente nell'estrazione successiva di numeri dall' 1al 90, premio massimo di questo gioco, vinto dal primo che si vede estratti tutti i numeri della sua cartella.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne tombò. s.m. drappo; tessuto di lana o di seta, per lo più operato pendende di giro letto. tombò. s.m. drappo; tessuto di lana o di seta, per lo più operato pendende di giro tóme tóme. buono buono, taciturno.

tóme tóme. agg. taciturno; che per natura tace quasi sempre. Silenzioso. tóme tóme. agg. taciturno; che per natura tace quasi sempre. Silenzioso. tóme. taciturno, caduta. tomobbele. Macchina.

tonbele. s.m. Il tombolo; cuscino cilindrico a ciascun lato del canapè. Cuscinetto imbottito per la lavorazione del merletto usato dalla modista, da non confondere con. “tombele” cioè tombola. tonde. tosare, potare.

tonde. v. tosare; tagliare la lana alle pecore, il pelo ai cani, ai cavalli. Potare, pareggiare siepi, spalliere, piante ornamentali e simile. tonde. v. tosare; tagliare la lana alle pecore, il pelo ai cani, ai cavalli. Potare, tondetúre. tosatura. toneche. Intonaco; tonaca. tonia. s.f. Antonia. tonije. s.m. Antonio. tonine. s.m. Antonio. torbedà. intorpidire. torce. grosso cero portato dai contadini in segno di devozione alla Madonna dei Setti Veli il 22 marzo. torchije. torchio. tóre. Toro. torpe. intorpidito. torpore, cefalea e diarrea. A Foggia nel 1648-1649 ci fu l’epidemia del tifo e una torte. Torta. tortere. Tortora. tossa convulsive. Ipertosse. tosse. Tosse.

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tottò. locuz. dare le botte ai bambini: “ Si na fenisce de fà ‘a cummèdije te dáche ‘i tottò”.

tozzabancóne. s.m. termine usato per allontanare i bambini nei discorsi dei grandi si diceva: vai dalla signora accanto e fatti avere il tozzabancone, la signora capiva il messaggio e tratteneva il ragazzo o la ragazza. tozzabancóne. termine per allontanare i bambini nei discorsi dei grandi si diceva: vai trabaldare. trafugare. trabballèje. non reggersi in equilibrio.

trabballèje. s.f. non reggersi in equilibrio. trabballèje. s.f. non reggersi in equilibrio. trabbande. masnadiero, sgherro. trabbuccáte. Traboccato. trabbucchètte. s.m. trabocchetto; congegno, preparato e dissimulato in un pavimento, consistente in una tavola posta in bilico che si apre quando qlcu. vi passa, facendolo cadere in una buca scavata al di sotto. Trappola, inganno. tracannà. Tracannare, bere del vino. tracchije. scrofola.

tracchije. s.f. cicatrice della scrofola; ingrossamento delle ghiandole linfatiche del collo, spesso di natura tubercolare. tracchije. s.f. cicatrice della scrofola; ingrossamento delle ghiandole linfatiche del tracchiullère. donna chiacchierona.

tracchiullère. s.f. donna chiacchierona. tracchiullère. s.f. donna chiacchierona. tracchiúse. scrofoloso.

tracchiúse. agg. anche s.m. scrofoloso; di scrofola, chi è affetto da scrofolosi. tracchiúse. agg. anche s.m. scrofoloso; di scrofola, chi è affetto da scrofolosi. traccule. traccola.

traccule. s.f. tracolla; larga striscia di cuoio o stoffa che da una spalla scende sul fianco opposto, per sostenere borse, armi e simile.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne traccule. s.f. tracolla; larga striscia di cuoio o stoffa che da una spalla scende sul trachiandà. trapiantare. trachiandà. Trapiantare.

trajine. carretto che viene tirato da due cavalli; mezzo di trasporto

trachiandà. v. trapiantare; collocare a dimora le piante.

trajine. s.m. carretto che viene tirato da due cavalli; mezzo di trasporto più trajinèlle. carretto che viene tirato da un asino o un mulo; mezzo di trasporto piu piccolo: “ d’u trajine e chiù grusse d’u carruzze”.

trachiandà. v. trapiantare; collocare a dimora le piante. tracudáte. trascurato.

tracudáte. v. anche agg. trascurato; che agisce con poca cura, premura, sollecitudine. tracudáte. v. anche agg. trascurato; che agisce con poca cura, premura, tradeggióne. tradimento.

tradeggióne. s.m. tradimento; violazione di un dovere o di un impegno, inganno della buona fede, dell'affetto e simile di qualcuno. tradeggióne. s.m. tradimento; violazione di un dovere o di un impegno, inganno trademinde. Tradimento. tradetóre. Traditore. tradezióne. Tradizione. tradì. Tradire. tradite. Tradito. tradotte. s.f. tradotta; convoglio ferroviario adibito al trasporto di truppe in tempo di guerra. tradúte. Mi hai tradito. traffecóne. chi si da da fare per i propri interessi. traffichine. Faccendiere. trafúrà. rubare. trafuráte. Traforato.

trafúre. v. rubare; prendere con la violenza o di nascosto ciò che appartiene ad altri. trafúre. v. rubare; prendere con la violenza o di nascosto ciò che appartiene ad traggèdije. Tragedia.

traggelatóre. s.m. traditore; chi tradisce. traggelatóre. s.m. traditore; chi tradisce. traggelatóre. Traditore.

trajine. s.m. carretto che viene tirato da due cavalli; mezzo di trasporto più grande: “d’u carruzze e d’a trajinèlle”.

trajinèlle. s.m. carretto che viene tirato da un asino o un mulo, mezzo di trasporto piu piccolo: “d’u trajine e chiù grusse d’u carruzze”. trajinèlle. s.m. carretto che viene tirato da un asino o un mulo, mezzo di trasporto trajinire. carrettaio, carrettiere, A Foggia vi erano tre categorie di

trajinire. s.m. carrettaio, carrettiere, A Foggia vi erano tre categorie di carrettieri: il primo quando non c’èra l’acquedotto trasportava acqua nelle case con la botte chiamata “carráte”, il secondo trasportava prodotti agricoli quali: grano, fieno, paglia, olio, olive ed altri, il terzo materiale per l’edilizia: sabbia di fiume, cemento, ciotoli, sassi, tufi, ed altro. I mezzi di trasporto trainati da cavalli o muli venivano chiamati: “ trajine, trajinèlle e carruzze”. Questi operai abitavano la maggior parte nella zona Croci. trajinire. s.m. carrettaio, carrettiere, A Foggia vi erano tre categorie di tralatà. trasportare.

tralatà. v. trasportare; portare da un luogo a un altro: trasportare una merce con autocarri. tralatà. v. trasportare; portare da un luogo a un altro: trasportare una merce con trambene. littorina della f.s.

trambene. s.f. littorina; automotrice con motore Diesel, a elevata velocità. trambene. s.f. littorina; automotrice con motore Diesel, a elevata velocità.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne tramendúje. ambedue.

tramiáte. s.f. persona deforma, oggetto bucherellato. tramiáte. s.f. persona deforma, oggetto bucherellato. tramijáte. persona deforma. tramizze. tramezzo, parete sottile divisoria. tramme. Tram. trammuà. tram, omnibus.

trammuà. s.m. tram; veicolo a trazione elettrica per trasporto di passeggeri su di una rete di rotaie il cui percorso si svolge spec. sulle strade cittadine. Omnibus. trammuà. s.m. tram; veicolo a trazione elettrica per trasporto di passeggeri su di tramutáte. Tramutare, travasare. tranà. trainare.

tranzì. morire.

tranzì. v. morire; cessare di vivere, detto di uomini, animali, piante: morire di malattia, di vecchiaia. tranzì. v. morire; cessare di vivere, detto di uomini, animali, piante: morire di tranzumà. permutare.

tranzumà. v. permutare; barattare, cambiare: permutare merci, valori. Scambiare. s.f. transumanza; transumanze. trasferimento del bestiame in estate ai pascoli della montagna e in autunno al piano. A Foggia transumavano gli abruzzesi con migliaia di pecore, capre, asini, muli e cavalli. A ricordo c’è: “ ‘a statue d’u tesóre o

pataffije” monumento eretto nel 1651, crollato per vetusta, fu ricostruito nel 1697 come porta l’epigrafe posta sulla facciata tranà. v. trainare; tirare, trascinare un prospiciente. Dedicato a Filippo IV d’Aragona nel periodo della transumanza veicolo: trainare un carro. per segnare il punto d’incontro dei tratturi tranà. v. trainare; tirare, trascinare un per l’Aquila e per Siponto quando le pecore veicolo: trainare un carro. dall’Abruzzo venivano a pascolare in trananà. Capitanata. Si trova a Foggia all’inizio di dove esci e dove entri. via A. Manzoni. Fu costruito dai pastori trananà. mdd. dove esci e dove entri. foggiani per ringraziare colui che aveva trananà. mdd. dove esci e dove entri. tolto le tasse sulle pecore che entravano a trange. Trancia. Foggia durante la transumanza. tranille. Tranello. trapanà. s.f. forare col trapano. tranquille. Calmo, quieto, tranquillo. transito trovava sempre il foraggio trapanante. s.f. persona assillante. necessario per tutta la durata del transumanza, Alfonso d’Aragona I fece tracciare dei tratturi di transumanze. Transumanza. tranzègne. sopravveste, grembiale.

tranzègne. s.m. grembiule o grembiale; indumento, con o senza pettorina, che si indossa sugli abiti per proteggerli. Veste interamente aperta sul davanti in modo da lasciar vedere l'abito sottostante, tipica spec. del Medioevo. tranzègne. s.m. grembiule o grembiale; indumento, con o senza pettorina, che si

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trapanante. s.f. persona assillante. trapanáte. v. bagnato fradicio.

trapanatúre. s.m. aspo; attrezzo formato da un perno da cui si dipartono a raggiera dei supporti fare buchi. trapanètte. Trapanetto.

trapazzáte. v. anche agg. strapazzato; maltrattato, sciupato. trapazze. s.m. strapazzo; eccessivo affaticamento: per lo strapazzo si è ammalato. trapele. s.m. raggiro; inganni, imbrogli. trapene. s.m. trapano; macchina utensile per forare legno, metallo o altro

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne traporre. v. interporre; porre in mezzo tra una cosa e l'altra. trappete. s.m. frantoio; mola per frantumare le olive. trappide. frantoio per olive. trapunde. Coltre, coperta trapunta.

trapunde. s.f. coltre; coperta da letto. trapunde. s.f. coltre; coperta da letto. trapurtà. trasportare.

trapurtà. v. trasportare; portare da un luogo a un altro. trapurtà. v. trasportare; portare da un luogo a un altro. trasatóre. Accesso, ingresso.

trasatóre. s.f. imboccatura; apertura da cui si entra o si passa in qualche luogo. Apertura, orifizio di un oggetto in cui si inserisce qlco. trasatóre. s.f. imboccatura; apertura da cui si entra o si passa in qualche luogo. trasburdatóre. Carrello a battello per trasbordare. trascuráte. Trascurato.

trascurse. s.m. discorso; conversazione, colloquio, ragionamento. trascurse. s.m. discorso; conversazione, colloquio, ragionamento. trascurze. discorso. trascurze. Discorso, ragionamento. trascutaggene. negligenza.

trascutaggene. caratteristica di Svogliatezza.

s.f. chi

è

negligenza; negligente.

trascutaggene. s.f. negligenza; caratteristica di chi è negligente. Svogliatezza. tráse. Entra.

tráse. v. entrare; entra, entri. tráse. v. entrare; entra, entri. trasferemènde. Trasferimento. trasferì. Trasferire. trasferite. Trasferito. trasfusijóne. Trasfusione.

trasfusióne. s.f. trasfusione; traslazione di sangue o dei suoi derivati da un individuo donatore a un altro ricevente.

trasfusióne. s.f. trasfusione; traslazione di sangue o dei suoi derivati da un trasì. entrare.

trasite. s.f. entrata; accesso all'interno di un luogo o di un ambiente. trasite. s.f. entrata; accesso all'interno di un luogo o di un ambiente. trasláde. trasportato da un luogo ad un altro.

trasláde. agg. anche s.m. traslato; trasferito, trasportato. trasláde. agg. anche s.m. traslato; trasferito, trasportato. traslóche. Trasloco. trasmutanze. cambiamento.

trasmutanze. s.m. cambiamento; mutamento, trasformazione. trasmutanze. s.m. mutamento, trasformazione. trasonne. piccola stradina stretta.

cambiamento;

trasonne. s.f. piccola stradina stretta. trasonne. s.f. piccola stradina stretta. trasportatóre. Uno dei sei componenti della squadra dei; “metarúle” colui che trasportava la; “ragannèlle” di paglia sulla meta.

trasporte. s.m. trasporto; atto, operazione del trasportare. trasporte. s.m. trasporto; operazione del trasportare.

atto,

traspurtà. v. trasportare; portare oltre. traspurtà. v. trasportare; portare oltre.

traspurtáte. s.f. trasportato. traspurtáte. s.f. trasportato.

trasute. s.m. è entrato. trasute. s.m. è entrato. tráte. Trovato. trattáte. Trattare, non e stato trattato bene. trattatorije. Il modo di trattare. tratte. Tratto di strada. trattenemènde. Festa danzante. tratteneva il bambino o la bambina. trattenúte. Trattenuta, trattenuto, fermato.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne trattine. Trattieni.

trattúre. s.m. tratturo; sentiero naturale tracciato dalle greggi. trattúre. s.m. tratturo; sentiero naturale tracciato dalle greggi. trattúre. tratturo, sentiero di campagna, per raggiungere le diverse tratturije. Trattoria.

tratturille. s.m. viottolo di campagna. tratturille. s.m. viottolo di campagna. tratturille. viottolo di campagna. tráve. Trave. travecille. Piccola trave.

trávelunghe. s.m. gioco a due o più quadre formato da quattro o cinque elementi: si fa la conta a chi deve andare “sotto” cioè mettersi al muro, poi si stabilisce la conta della resistenza, uno dei giocatori si piazza con le spalle al muro, mentre gli altri della stessa squadra si chinano davanti al primo fino a formare una spece di cavallo umano, mentre i giocatori dell’altra squadra saltano una alla volta sulle spalle degli avversari a cavalcioni cercando di arrivare il più avanti possibile per dare spazio a gli altri e completare la “trave”, una volta saltati tutti devono mantenersi in equilibrio battendo le mani senza appoggiare le mani sulle spalle degli avversari, mentre l’avversario pogiato al muro controlla il gioco e conta, se qualcuno vacilla toccando con il piede per terra o con le mani le spalle dell’avversario la squadra perde e si invertono i ruoli del gioco. travestite. Travestito. trè óre de notte. locuz. annerire; sporcare, sporcato. “l’anne fatte cumè trè óre de notte”. trebacche. s.m. uomo grasso.

trebbaccóne. s.m. uomo affetto da obesità. trebbijà. trebbiare, fare uscire i chicchi di grano dalle spighe. trèbbije. Trebbiatrice. trebbulà. Tribolare, ansiosità. trebbunále. s.m. tribunale; organo che esercita la giurisdizione in materia civile e penale nei modi e casi stabiliti dalla legge. Luogo ove l'autorità giudiziaria esplica normalmente la propria funzione. Il tribunale

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venne trasferito da lucera a Foggia il 4/10/1923 con sede civile, penale e la corde dappello, i foggiani quel giorno festeggiò un grande avvenimento. trebbusije. locuz. chi ha la pancia grande. trebbuvì. attribuire. treccà. ingannare.

treccà. v. ingannare; frodare, truffare, tradire: ingannare il marito. Imbrogliare. treccà. v. ingannare; frodare, truffare, tradire: ingannare il marito. Imbrogliare. treccère. ornamento femminile per la treccia.

treccère. s.f. ornamento femminile per la treccia. treccère. s.f. ornamento femminile per la treccia. trecchebalà. traballare. treggeje. confettura, confetto.

treggeje. s.f. confettura; conserva di una o più specie di frutta lasciata cuocere con aggiunta di zucchero, confetto. treggeje. s.f. confettura; conserva di una o più specie di frutta lasciata cuocere treiunfáte. Trionfare.

trejáche. s.f. movimento dell’intestino dovuto al panico che fa andare al bagno. trembà. s.f. impastare la pasta a mano. trembóne. s.m. gioco del nascondino; un numero di ragazzi illimitato, fanno la conta a chi deve mettersi “ sotto”, poi si stabilisce la conta per dar modo a gli altri di nascondersi, il penalizzato si mette davanti al muro con il braccio e il viso pogiato alla parete in modo che non vede gli altri dove si nascondono, il penalizzato finito di contare deve andare in cerca dell’avversario, una volta individuato i due corrono al punto del muro stabilito cioè alla base dicendo: “trembóne”, si arriva primo il penalizzato l’altro o gli altri a turno devono

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne trème. s.m. tremore; movimento caratteristico di ciò che (o di chi) trema. tremelà. tremare. tremelèje. Tremare dal freddo o dalla paura.

tremendáte. v. vedere; percepire con gli occhi la realtà concreta. tremendáte. v. vedere; percepire con gli occhi la realtà concreta.

tremènde. s.m. vedere, guardare, atto del vedere. tremènde. s.m. vedere, guardare, atto del vedere. tremóne. bottiglia di zingo per mettere il vino al fresco; vaso di gelatieri per sorbetti; grosso barile per l’acqua; masturbazione del pene.

tremóne. s.m./f. bottiglia di zingo per mettere il vino al fresco. Vaso di gelatieri per sorbetti. Grosso barile per l’acqua. Masturbazione del pene. tremóne. s.m./f. bottiglia di zingo per mettere il vino al fresco. Vaso di gelatieri trencère. trincea. trène. Treno. trentasei tomoli, un tomolo equivaleva a due mezzetti, un mezzetto a due quarti, trepide. treppiede; oggetto da cucina in metallo che veniva poggiato sulla brace per cuocere. treppáte. grande mangiata.

treppáte. s.f. grande mangiata. treppáte. s.f. panciata; urto della pancia contro una superficie, per caduta o altro. treppecèlle. Trippa degli agnelli. treppóne. Pancione, obeso. treppóne. s.m. pancione; persona con una grossa pancia. tresenèlle. diminutivo di Teresa.

tresenèlle. s.f. dimin. di Teresa. tresenèlle. s.f. dimin. di Teresa. tresine. vezzeggiativo di Teresa.

tresine. s.f. vezz. di Teresa. tresine. s.f. vezz. di Teresa. trèssètte. tretà. Tritare.

tretecà. criticare.

tretecà. v. criticare; sottoporre a esame critico. Giudicare biasimando e disapprovando. Biasimare, disapprovare. tretecà. v. criticare; sottoporre a esame critico. Giudicare biasimando e tretecaminde. Dicerie in genere. tretecáte. Criticato. tretúre. roba tritata.

tretúre. s.f. roba tritata. tretúre. s.f. roba tritata. trevèlle. Trivella. trevèlunghe. gioco di bambini che saltavano la corda. trevijále. Triviale, volgare scurrile, sguaiato. trèzze. treccia.

trèzze. s.f. treccia; composizione di tre lunghe ciocche di capelli accavallate alternativamente, tipica acconciatura di bambine e ragazze. trèzze. s.f. treccia; composizione di tre lunghe ciocche di capelli accavallate trezzelóse. donna sciatta, sudicia per se o per la casa.

trezzelóse. s.f. donna sciatta, sudicia per se o per la casa. trezzelóse. s.f. donna sciatta, sudicia per se o per la casa. trezzelúse. uomo sciatto.

trezzelúse. s.m. uomo sciatto. trezzelúse. s.m. uomo sciatto. triache. panico che muove la massa intestinale e fa correre al bagno. triangule. Triangolo. tribbusije. idropisia.

tribunále d’u cummèrce. s.m. tribunale del commercio; A Foggia venne istituito nel 1809 tribunále d’u cummèrce. s.m. tribunale del commercio; A Foggia venne tribunále. s.m.

triccaballanne. s.f. trottola non in asse con lo spuntone.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne triccaballanne. s.f. trottola non in asse con lo spuntone. triccaballanne. trottola non in asse con lo spuntone. tricche tracche. botti che usano i bambini piccoli nel periodo natalizio chiamate “ pisciavennèlle”. tridece. Tredici. trighe. cocchio a tre cavalli, biga, triga.

trighe. s.m. cocchio a tre cavalli, biga, triga. trighe. s.m. cocchio a tre cavalli, biga, triga. trigne appasuláte. Mirtilli appassite. trigne. mirtilli.

trigne. s.m. mirtillo; piccolo arbusto delle Ericali, con frutti commestibili a bacca di colore nero-bluastro trigne. s.m. mirtillo; piccolo arbusto delle Ericali, con frutti commestibili a trijève. tregua, patto.

trijève. s.f. tregua; temporaneo arresto delle ostilità. Sospensione o interruzione temporanea di lotte, contese, rivendicazioni e simile. Patto. trijève. s.f. tregua; temporaneo arresto delle ostilità. Sospensione o interruzione

trince. agg. anche s.m. impermeabile; indumento in tessuto impenetrabile dall’acqua, che si indossa per difendersi dalla pioggia. Soprabito. trince. agg. anche s.m. impermeabile; indumento in tessuto impenetrabile trince. impermeabile, soprabito. trippalarije. locuz. avv. panciolle; pancia all'aria; senza far nulla. trippe de virme. Persona obesa. trippe tuste. Apatico, insensibile. trippe. pancia.

trippe. s.f. pancia; ventre: aver male di pancia. trippe. s.f. pancia; ventre; incavo che si forma nell’ambito fra le ginocchia e il seno, trippe. Trippa. trippedevirme. Chi ha la pancia grande.

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trippetuste. persona apatica.

trippetuste. s.m. persona apatica. trippetuste. s.m. persona apatica. triscketroscke. parlare in italiano.

triscketroscke. locuz. parlare in italiano. triscketroscke. locuz. parlare in italiano. trobbecamurte necroforo;becchino, chi è addetto alla sepoltura e esumazione dei morti.

trobbecamurte s.m. necroforo; becchino, chi è addetto alla sepoltura e esumazione dei morti. trobbecamurte s.m. necroforo; becchino, chi è addetto alla sepoltura e

trocchele. s.m. utensile di legno per fare i troccoli. trogghjile trogghjile. s.m./f. persona con fisico messo bene. tromba d’arije. s.m tromba d’aria; turbine di vento talvolta sinuoso, che nasce sotto una nube temporalesca e si manifesta come un cono rovesciato, costituito da polvere, sabbia e detriti sollevati dal suolo. tromba marine. s.m. tromba marina; s.m tromba d’aria; turbine di vento talvolta sinuoso, che nasce sotto una nube temporalesca e si manifesta come un cono rovesciato, costituito da goccioline sollevate dal mare. tromba parlande. s.m. grammofono; Apparecchio usato spec. un tempo per la riproduzione di suoni incisi su dischi fonografici. Fonografo.

trombacantante. s.m. altoparlante; apparecchio elettroacustico che diffonde un suono con forte intensità. trombe d’a machene. s.m. tromba dell’auto; tromba elettrica, negli autoveicoli, avvisatore acustico costituito da una tromba di varia foggia, applicata a una membrana che vibra se sollecitata da un apposito dispositivo elettrico. trombe d’i scále. s.m. tromba delle scale; in architettura, spazio vuoto che resta al centro delle rampe.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne trombe d’u surde. s.m. tromba di Eustachio, condotto che mette in comunicazione l'orecchio medio con la faringe. trombe. s.m. tromba; strumento musicale a fiato, di lamina d'ottone ridotta a un tubo conico, il cui corpo, con l'intera canna dell'aria, va gradatamente ingrossandosi dal bocchino fino a terminare in un'ampia campana: Persona pettegola, ciarlona, maldicente. tróte. Pesce trota. trozele. Grumi. trozzele. sozzura, lordura.

trozzele. s.f. donna sozza, lorda; condizione di sozzo. Sordidezza. trubbecatóre. s.m. seppellitori di cavalli. trubbecatúre. s.f. spese generali per corteo e sepoltura del defunto. trubbucáte. agg. anche s.m. sepolto; persona morta e seppellita.

trubecà. v. seppellire; deporre nella tomba. Inumare. Mettere sottoterra. trucchele. s.m. maccheroni fatti in casa con la chitarra per i maccheroni. Arnese d’ottone come un matterello con lame circolari affiancate per fare i roccoli. trucchije. s.m. panni che si mettono in testa per portare i pesi. trufele. s.m. orcio vaso di terracotta con manico.

truffajúle. s.m. baro; chi truffa al gioco, spec. delle carte. Imbroglione.

trumbà. rabborto sessuale. trumbatóre. sonatore di tromba.

trumbatóre. s.m. sonatore di tromba. trumbatóre. s.m. sonatore di tromba. trumbettáte. strombettata. trumbettire. Trombettiere. trumbóne. Trombone. trunchètte. s.m. scarponi tipo montanaro

trunchètte. s.m. scarponi tipo montanaro. trunele. tuono. trunghèse tronchese. trunghesèlle. Tronchesina. trunghètte. scarponi tipo montanaro. trusce. a vuoto.

trusce. locuz. a vuoto; “ Váje a trusce ogge”. trusce. locuz. a vuoto; “ Váje a trusce ogge”. trutejine. sostegno della bilancia, o della stadera, tutina.

trutejine. s.m. sostegno della bilancia, o della stadera. Tutina. trutejine. s.m. sostegno della bilancia, o della stadera. Tutina. truttà. trottare, camminare a passo svelto o di persona che la si fa lavorare intensamente. truttáte. persona ambiziosa.

trugghijela trugghjele. Persona messa risicante bene. truglià. trullare, cio fare peti.

truttáte. s.m./f. persona ambiziosa.

truglià. s.f. trullare, cio fare peti.

truvele. locuz. che non ha chiarezza.

truglià. s.f. trullare, cio fare peti. truglije. balbuziente.

truglije. v. agg. anche s.m. balbuziente; affetto da balbuzie. truglije. v. agg. anche s.m. balbuziente; affetto da balbuzie. trumbà ‘u vine. succhiare con un tubo il vino dalla damigiana per metterlo nei fiaschi o bottiglie.

truttáte. s.m./f. persona ambiziosa. truvele. che non ha chiarezza, torbida. truvele. locuz. che non ha chiarezza. truvele. Torbido. tuaglije. Tovaglia. tubbe. Tubo; persona quando non capisce. tubbettine. pasta formato tubettini

tubercolóse. s.f. tubercolosi; infezione da Cobacterium tubercolosis che colpisce molteplici organi, spec. il polmone, e che si

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne manifesta principalmente con la formazione di particolari tubercoli. Tisi.

tumbele. s.m. tombolo; cuscino cilindrico a ciascun lato del canapè.

tubercolóse. s.f. tubercolosi; infezione da Cobacterium tubercolosis che tubiste. Tubista. tuccà. Toccare. tuccaminde. stato di agitazione.

tumele d’urze. s.m. tomolo d’orzo; le misure per l’orzo avevano dei rapporti identici a le misure del grano, ma il tomolo di orzo equivaleva a 4/3 del tomolo di grano. tumele de gráne. s.m. tomolo di grano; unità di misura degli aridi in uso nell’Italia Meridionale, a Foggia prima del 1840 era pari a litri 55,319, dopo il 1840 era pari a litri 55,545 equivalente a circa kg. 46/48, il peso variava a secondo la qualità del grano, un carro (trajine) equivaleva a trentasei tomoli, un tomolo equivaleva a due mezzetti, un mezzetto a due quarti, un quarto a sei misure, una misura a quattro quartarole, si può dire anche tomolo o tumulo.

tuccaminde. s.m. stato di agitazione. tuccaminde. s.m. stato di agitazione. tuccatorije. Il modo di toccare. tuccille. antiq. s.m. di Errico. tucche. Tocco, conta. tucchelà. dimenare, sbattere. tucchele. Toccalo.

tuculèje. locuz. si muove. tuculèje. locuz. si muove. tuculèje. si muove. tuculèzze. Spintarella. tuculijà. Muovere, far vacillare. tufáre. cava a cielo aperto dove si ricavano i tufi.

tufáre. s.f. cava a cielo aperto dove si ricavano i tufi.

tummáse. Tommaso. tummasine. diminutivo di Tommaso. tummasine. Diminutivo di Tommaso.

tummasine. s.m. dimin. di Tommaso.

tummasine. s.m. dimin. di Tommaso. tufáre. s.f. cava a cielo aperto dove si tumulo. ricavano i tufi. tunachiste. operaio edile addetto a túfe. s.m. tufo; roccia derivante dalla mettere l’intonaco alle pareti. cementazione di frammenti di origine tunate. vulcanica. tu. túfe. s.m. tufo; roccia derivante dalla tunate. pron. pers. tu; indica la persona a cementazione di frammenti di origine cui si parla e si usa (solo come sogg.) túfe. Tufo. tunate. pron. pers. tu; indica la persona tuffe. s.m. pistola; arma da fuoco portatile a cui si parla e si usa (solo come sogg.) tundà. individuale, a canna corta, impugnata gener. potare, tosare. tuffe. s.m. pistola; arma da fuoco portatile individuale, a canna corta, impugnata tundà. v. portare; sostenere su di sè qlcu. o qlco. per muoverlo, spostarlo e simile, túje. Tuoi. portare un sacco. tulètte. tundà. v. portare; sostenere su di sè toletta. qlcu. o qlco. per muoverlo, spostarlo e tulle. s.m. tulle; tessuto finissimo a velo, i simile, cui fili sottili di cotone, seta o nailon tunecèlle. formano una rete di maglie poligonali. piccola tunica. tumà. s.f. cadere col capo all’ingiù.

tumbagne de votte. s.m. fondo della botte. tumbajúlle. s.m. frugatoi di scavi archeologici.

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tunecèlle. s.f. piccola tunica.

tunecèlle. s.f. piccola tunica. tunne tunne. attorno attorno, canzone foggiana; soddisfatto di buoni cibi.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne tunne tunne. avv. attorno attorno, canzone foggiana. Soddisfatto di buoni cibi. tunne tunne. avv. attorno attorno, canzone foggiana. Soddisfatto di buoni cibi.

tunne. agg. rotondo; che ha un giro largo, armonioso, sonoro, detto di discorso scritto o parlato. tunne. agg. rotondo; che ha un giro largo, armonioso, sonoro, detto di discorso tunne. Rotondo, tondo tùnne. tonno tunnille. recipiente di legno circolare per conservare le acciughe; persona bassa e tozza. tunzèlle. Tonsille. tupparille. piccolo pesce di mare o lago.

tupparille. s.m. piccolo pesce di mare o lago. tupparille. s.m. piccolo pesce di mare o lago.

tuppe. s.f. pettinatura della intracciata e riavolta dietro la nuca.

donna

tuppe. s.f. pettinatura della donna intracciata e riavolta dietro la nuca. tuppe. Toupet. pettinatura della donna intrecciata e riavvolta dietro la nuca. turaccele. tappo di sughero.

turaccele. s.m. tappo di sughero. turaccele. s.m. tappo di sughero. turbande. Turbante. turbanze. turbamento. turbe. torbo, turbine.

turcasse. s.f. faretra; astuccio portatile contenente le frecce, usato dai terrazzani durante la caccia con la balestre: “‘A valètre”. turcasse. s.f. faretra; astuccio portatile contenente le frecce, usato dai terrazzani turce. Strizzare la biancheria.

turceculle. s.m. torcicollo; atteggiamento viziato del capo, spesso per contrattura del muscolo sternocleidomastoideo. Dolore al

collo che impedisce la rotazione del capo. Uccelletto insettivoro a zampe brevi, becco dritto e collo mobilissimo. turceculle. s.m. torcicollo; atteggiamento viziato del capo, spesso per contrattura turceculle. uccello con piumaggio bianco e nero, reumatismo del collo. turcenille. lampredotto, involtini di budella d’agnello con prezzemolo e sale, si fanno sulla brace o con le patate.

turcenille. s.m. lampredotto, involtini di budella d’agnello con prezzemolo e sale, si fanno sulla brace o con le patate al forno. turcenille. s.m. lampredotto, involtini di budella d’agnello con prezzemolo e sale, turche. Turco. turchele. torchio; focaccia. turchese. torchio.

turchese. s.m. torchio; macchina atta a comprimere gradatamente e senza urti un materiale posto fra due piastre parallele, una mobile e una fissa: torchio per uva, per olive. turchese. s.m. torchio; macchina atta a comprimere gradatamente e senza urti un turchià. Torchiare. turchiále. Palombo, Colombaccio.

turchiále. s.m. colombaccio; grosso uccello commestibile affine al colombo, ma più grosso. turchiále. s.m. colombaccio; grosso uccello commestibile affine al colombo, ma turchije. persona sottoposta disciplina, o ad un interrogatorio da parte delle forze dell’ordine o altri. turchine. Di colore turchino. turcià. attorcere; avvolgere.

turcià. v. attorcere; torcere all’intorno. turcià. v. attorcere; torcere all’intorno. turciamusse. bastone di legno con una corda a cappio fissata alle due

turciamusse. s.m. bastone di legno con una corda a cappio fissata alle due estremità del legno per serrare la bocca del cavallo

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne quando li venivano messi i ferri agli zoccoli. turciamusse. s.m. bastone di legno con una corda a cappio fissata alle due turde turde. magio magio.

turde turde. agg. mogio mogio. turde turde. agg. mogio mogio. turde. mogio.

turde. agg. mogio; avvilito e abbattuto. turde. agg. mogio; avvilito e abbattuto. turga. gonfiare. turgènde. inturgidito, gonfiato. turille. vezzeggiativo di Salvatore.

turille. s.m. vezz. di Salvatore. turille. s.m. vezz. di Salvatore. turle d’úve. Tuorlo dell’uovo. turlè. Uccello chiurlo. turlècche. Gioco del tris su quattro lati del quadrato. turlicchije. trottola, trottolino.

turlicchije. s.f. trottola; giocattolo di legno simile a un cono rovesciato, con punta di ferro turlicchije. s.f. trottola; giocattolo di legno simile a un cono rovesciato, con turminde. Tormento. turnà. tornare. turnacunde. vantaggio, profitto.

turnacunde. s.m. vantaggio; ciò che mette qualcuno o qualcosa in condizione più favorevole rispetto ad altri. turnacunde. s.m. vantaggio; ciò che mette qualcuno o qualcosa in condizione più turnalitte. pizzo di merletto apposto alla base della coperta del letto.

turnalitte. s.m. volant; striscia di tessuto increspato e fissato ad altro tessuto lungo l'increspatura. Pizzo di merletto apposto alla base della coperta del letto.

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turnalitte. s.m. volant; striscia di tessuto increspato e fissato ad altro tessuto turne turne. In giro perdendo tempo. turnèje. Torneo. turnèse. s.m. tornese; moneta d'argento coniata a Tours in Francia da Luigi IX e molto imitata in Italia e altrove, in corso nell’anno 1789, equivaleva a sei cavalli. turnesèlle. s.f. nomignolo che si da ad una donna impicciona quando si trova in mezzo a tante parti come la moneta del tornese. turnetóre. Tornitore. turnià. attorniare, tornire. turnije. tornio. turrètte. piccole palle di creta indurita al sole per la caccia alle tortore con la balestra fatta dai terrazzani.

turrètte. s.m. piccole palle di creta indurita per la caccia alle tortore con la balestra fatta dai terrazzani. turrètte. s.m. piccole palle di creta indurita per la caccia alle tortore con la turtanille. ciambella di pane, si sfornava prima del pane perché cuoceva prima. turte. torto. turze. torsolo. turzijelle. cavolo.

turzijelle. s.m. cavolo; pianta erbacea spontanea delle Papaverali con fusto eretto, foglie glauche lobate e fiori gialli riuniti in grappoli; se ne coltivano per uso alimentare diverse varietà: cavolo cappuccio; cavolo rapa. turzijelle. s.m. cavolo; pianta erbacea spontanea delle Papaverali con fusto eretto, turzúte. robusto.

turzúte. agg. robusto; che possiede forza, energia, detto di persona. Forte. turzúte. agg. robusto; che possiede forza, energia, detto di persona. Forte. tuscke. veleno.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne tuscke. s.m. veleno; sostanza tossica che, se penetra in un organismo e ne viene assorbita anche in piccola quantità, produce effetti gravissimi, anche letali.

tuzzelà. v. bussare; battere a una porta per farsi aprire.

tuscke. s.m. veleno; sostanza tossica che, se penetra in un organismo e ne viene

tusèlle. s.m. apparato scenografico ad arco che veniva e viene allestito in chiesa dove viene inserito l’effige del santo in occasione della sua festa. tusèlle. s.m. apparato scenografico ad arco che veniva e viene allestito in chiesa tussì. Tossite. tustáne. subitaneo, repentino.

tustáne. agg. subitaneo; repentino, che si manifesta in modo rapido e improvviso: apparizione subitanea.

U,u

tustáne. agg. subitaneo; repentino, che si manifesta in modo rapido e improvviso:

tuste. agg. duro; che non si lascia intaccare, scalfire e simile. tutále. Totale.

túte. v. anche agg. difeso; preservato, guardato. tutt’anzime. avv. improvvisamente; in modo improvviso, di sorpresa. tuttafejáte. cong. tuttavia; pure, nondimeno, con tutto ciò (con valore avversativo. Ancora. tuttavolte. sempre. tutte. Tutto. tuttevanne. avv. dappertutto; in ogni parte, in tutti i luoghi. Ovunque. tutti i numeri della sua cartella. tuttiposte. Dappertutto.

tuvaglije. s.m. asciugamano; pezzo di tela o di spugna di varie dimensioni per asciugarsi. tuvaglije. s.m. asciugamano; pezzo di tela o di spugna di varie dimensioni per tuzzà. v. urtare; dar contro, investire, colpire col proprio corpo, col proprio mezzo

tuzze. s.m. pezzetto di pane.

‘u cóse. la mestruazione. ‘u fanne a cupp’e turnèse. Prendere in giro una persona. ‘u pèle a mènne. La mastina al seno della donna che allatta. ‘u pèle a scastóre. Momento propizio. ‘u stèsse. Lo stesso, simile, uguale. ‘u. art. articolo determinativo. ‘u. articolo determinativo, “ ‘u cáne”. ú. voc. vocale con suono gutturale. u. voc. vocale. ú. vocale gutturale con suono chiuso. u. vocale. uaglije. Vaglia. uaglióne. s.m. bambino; l'essere umano dalla nascita alla fanciullezza. Bimbo, uagliunastre. Ragazzo di strada. uagliuncille. Giovincello. uaiacce. Guaio grande. uáje. Guaio. ualáre. La persona che accudisce le vacche. ualene. Pasqualino. ualla struzzáte. s.f. ernia strozzata, del viscere fortemente compresso nel sacco

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ualle. s.f. ernia; fuoriuscita di un viscere o di una sua parte dalla cavità dove uallúse. uomo con ernia. uallúse. s.m. uomo con ernia. uannarille. diminutivo di Giovanni. uannarille. s.m. dimin. di Giovanni. uannille. diminutivo di Giovanni. uannille. s.m. dimin. di Giovanni. uannine. diminutivo di Giovanni. uannine. s.m. dimin. di Giovanni. uante. Guanto. uantire. Vassoio per dolci. uapparije. Associazione di guappi. uappe. Guappo. uappóne. Accrescitivo di guappo. uardaporte. Portinaio. uardijáne. Guardiano. uardije pisciacchije. Vigile urbano. uardóne. Chi spia le coppiette uarneminde. Finimenti del cavallo. uastafèste. Guasta festa. uatracchije. chissà cosè. uatracchije. locuz. chissà cosè. uatte uatte. Quatto quatto. uauacce. s.f. un piatto grande colmo di minestra. uauacce. un piatto grande colmo di minestra. ubbedenzije. s.f. ubbidienza o obbedienza; l'ubbidire. Comportamento abituale ubblegà. Obbligare. ubblegáte. Obbligato. ubbrigà. v. obbligare; vincolare con un obbligo o con un'obbligazione. Rendere ubedenzije. ubbidienza ucchialiste. Chi porte gli occhiali con vetri spessi ucchiatúre. s.m. malocchio; nelle credenze popolari, influsso malefico che si ucchièlle. asola. ucchièlle. s.f. asola; piccolo taglio nel tessuto di un abito, destinato ad accogliere

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‘ngróce. ucchije strabico. ucchije ‘ngróce. agg. anche s.m. strabico; affetto da strabismo. d’a vite. ucchije occhio della vite, gemma. ucchije d’a vite. s.m. occhio della vite, gemma. ucchije de vètre. Occhio di vetro. ucchije. occhio. ucchije. s.m. occhio; organo della vista, diversamente complesso e strutturato uccidaminde. uccisione. uccidaminde. s.f. uccisione; privazione della vita. Ammazzamento. uccidèntamènde. uccisione. uccidèntamènde. s.f. uccisione. udijà. Odiare. uèrce. Persona privo di un’occhio. uèrine. s.m. Guerino. uffà. s.m. esclamazione di noia. uffe. s.m. sbafo; atto dello sbafare vivere a spese d’altri. uffice. suono del campanone della cattedrale alle ore otto del mattino. uffice. s.m. suono del campanone della cattedrale alle ore otto del mattino. ugarille. diminutivo di Ugo. ugarille. s.m. dimin. di Ugo. uggètte. s.f. tagliola per allodole; oggetto. uggètte. Tagliola per allodole; oggetto. uggiande. s.f. urgenza; situazione di estrema gravità, che esige decisioni immediate. Estrema rapidità, sollecitudine e simile. ugghiarúle. s.m. orzaiolo; suppurazione delle piccole ghiandole contenute nello spessore delle palpebre. uggià. rendere triste. uggià. locuz. rendere triste. ughètte. s.m. dimin. di Ugo. ughètte. vezzeggiativo di Ugo.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ugliarále. venditore di olio del gargano. ugliarále. s.m. venditore di olio del gargano. ugliarúle. s.m. venditore di olio. uglièlmine. diminutivo di Guglielmo. uglièlmine. s.m. dimin. di Guglielmo. uglije papinghe. Spermatozoi. uglije sfritte. Olio soffritto con aglio e peperoncino. uglije. Olio. uglijúse. Oleoso. ugnè. v. ungere; spalmare di olio o di altre sostanze grasse. Ingrassare, ugnè. ungere. ugne. Unghia. uguále. Uguale. uguanne. quest’anno. uguanne. s.f. quest’anno. uidúcce. vezzeggiativo di Guido. uidúcce. s.m. vezz. di Guido. ulevète. Uliveto. ulì. rendere odore, ulire. ulì. locuz. rendere odore, ulire. ulimènde. odore. ulimènde. s.m. odore; sensazione provocata dal contatto di molecole di sostanze ulimèni. olezzare. ulimèni. v. olezzare; mandare piacevole odore. ulimúse. odoroso. ulimúse. agg. odoroso; che esala gradevole odore. Pieno di odori. Profumato. ulive. Olive. ulle. alcuno. ulle. agg. alcuno; indica quantità indeterminata ma limitata di persone o cose. ulme. chi non è invitato a bere al gioco delle carte tressette, si beve normalmente birra o vino.

umbèrte. s.m. Umberto Giordano nacque a Foggia nel 1867, da Sabata Scognamiglio e il farmacista Ludovico Giordano, Il padre lo voleva avvocato ma lui non volle. Vinse un concorso presso il Conservatorio S. Pietro a Maiella di Napoli. Fu presto in competizione con i grandi della musica quali; Mascagni, Puccini, Catalani, Cilea, Leoncavalli a seguito del suo primo successo chiamato malavita (poi chiamato il voto) seguito da altre opere; Regina Diaz 1894, Andrea Chénier 1896, Fedora 1898, Siberia 1903, Marcella 1907, Mese Mariano 1910, Madama Sans Gène 1915, La cena delle beffe 1924, Il Re 1929, otto opere immortalate nel bronzo dello scultore veneziano Romano Vio per il “Parco Giordano” innagurato nel 1961. Morì a Milano il 12 novembre del 1948. umene. Uomini. umeresetà. umidità. umeresetà. s.f. umidità; caratteristica di ciò che è umido. Presenza di vapore ummire. antiq.s.m. vino in genere. unece. Undici. uneche. Unico. unemènde. unione. unemènde. s.f. unione; congiungimento di due o più elementi così che diventino unete. unito. unete. v. anche agg. unito; compatto, fisso. Che è animato da un forte spirito di unge. ungere. unge. v.ungere; spalmare di olio o di altre sostanze grasse. Ingrassare, ungègne. chiosco dove si vendeva l’acqua fresca bibite. ungègne. s.m. chiosco dove si vendeva l’acqua fresca bibite. ungenètte. Lavorare il cotone perlè. unghiètte. scalpelletto per dividere le fave. unghiètte. s.m. scalpelletto per dividere le fave. ungine. uncino; tipo di bastone usato dai guardiani di armenti.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne unguà. avv. giammai; mai, in nessun tempo. unguà. Giammai. unguinde. Unguento. uniche. Unico. uniforme. Uniforma. unnamuráte. L’innammorato. unnèste. Vaccinazione. unzijóne. Unzione. uppelà. tappare, chiudere turare con un tappo, chiudere un’apertura, un buco. uppeláte. Otturato. uppele. s.m. tappo; accessorio realizzato in metallo, materia plastica, sughero, uppelicchije. s.m. piccolo tappo. urèfere. s.m. orefice; chi compra e vende oggetti di oreficeria. Artigiano che urèferije. s.f. oreficeria; arte di lavorare metalli preziosi per farne oggetti di uso urganezzà. Organizzare. urge. s.m. orzo, pianta erbacea delle glumiflore a foglie, utile per biada, per panificazione, per fabbricare la birra. urgènde. Urgente. urgiáte. agg. sazio; che ha mangiato fino a soddisfare completamente la fame, l'appetito, il desiderio di cibo. Pieno, satollo. urgiáte. Sazio. urije d’a cáse. s.m. lare; anima di antenato che vive normalmente in casa, quando si acquista una casa nuova prende le sembianze di chi mette il primo piede in casa. Presso gli antichi Romani, anime di antenati che, divinizzate, proteggevano la casa. Spirito di casa, quando si dice chè la casa e malridotta si salva il lare: “salvanne l’urije da cáse questa cáse éje na sckifèzze”. urle d’i palpebre. s.f. menta selvatica; pianta delle tubiflorali simile alla menta urlècche. s.m. tris; nel poker e in altri giochi, serie di tre carte dello stesso valore. ursine stagnarille. s.m. Ciro Zizzo; maschera tipica del carnevale foggiano è “Ursino Stagnarello” un tipo strano che aveva cucito sui pantaloni e sulla giacca i coperchietti di latta del lucido delle scarpe alcuni coperchietti erano appesi a cordicelle,

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altri erano fissi. Ursino saltellando provocava un frastuono che richiamava l’attenzione dei passanti, scatenando l’ilarità dei predenti in modo contagioso. Suonava una specie di violino: “ un violino ritmico” usava una mazza come violino, sulla quale strofinava come un archetto, un’altra mazza dentellata, sulla quale erano fissati con chiodi, mucchi di tappi metallici schiacciati. Il figlio che chiamavano “accetille”, imitava il domatore, muovendo la frusta, il padre imitava l’orso, da cui il soprannome “Ursino”. Tra gli anni 45/50 nel carnevale foggiano erano rappresentate tre maschere: “Sciammi sciamme ‘a fatiche Giuseppe Tannoia”, “Ursine stagnarille ‘a musiche Ciro Zizzo” , “ Zechille ‘a libèrtà Michele de Tinno”. urte. Orto. urte vècchije. antiq. s.m. orto vecchio; vasto orto appartenente agli Alcantarini di San Pasquale. urtuláne. chi lavora l’orto. urtuláne. s.m. ortolano; chi lavora e custodisce un orto. Venditore di ortaggi. usà. Usare. usanze. Usanza. usatabbacchère. scatoletta di varie forma in cui si tiene il tabacco per il naso. usatabbacchère. s.f. scatoletta di varie forma in cui si tiene il tabacco per il naso. usáte. Usato. usbèrghe. s.f. usbergo; corazza portata anticamente dai cavalieri. usce usce. verso per invogliare il cavallo ad urinare. usce usce. locuz. verso per invogliare il cavallo ad urinare. useme. s.m. intuito; conoscenza immediata di qlco. senza intervento della usme. odore che l’animale lascia durante il passaggio.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne usme. s.m. odore che l’animale lascia durante il passaggio. usse pizzele. malleolo; noce del piede. usse pizzele. s.m. malleolo; sporgenza ossea in corrispondenza della caviglia, usse. Osso. usse. Osso. usserecèlle.ossicini. ussille. piccole mete di covoni, si allestivano durante la trebbiatura per la mietitura. ustenáte. Ostinato, caparbio. ustine. s.m. Agostino. usuraje. usuraio. usuráje. s.m. usuraio; chi dà denaro a usura. Chi esercita l'usura. Strozzino. usurále. Usuraio, strozzino, chi da’ danaro a usura. usurarije. avarizia. usurarije. s.f. avarizia; caratteristica di chi è avaro, considerata nella teologia utèlle. vasetto di terracotta per l’olio. utèlle. s.f. vasetto di terracotta per l’olio. uteme. Ultimo. utre sturte. Locuzione per indicare nervosismo. utre. Utero. uttáne. Supporto di ferro tra la porta e lo squarcio del muro. utturaglije. turacciolo, tappo. utturaglije. s.m. turacciolo; tappo di sughero o di plastica, per chiudere bottiglie uve ‘ngróce. persona scontrosa. uve ‘ngróce. s.m./f. persona scontrosa: “ Amme capite tine l’uve ‘ngróce stammatine”. úve. uva. uzzalà. disprezzo, ribrezzo per una persona o cosa. uzze a là. s.f. disprezzo, ribrezzo per una persona.

uzze a lu bèstije. disprezzo verso una parsona poco corretta o uzze e uzze. s.f. disprezzo; ribrezzo per una cosa. uzze là. Disprezzo. volatili con l'organo dell'olfatto.

V

vacande. agg. vuoto; che è totalmente privo di contenuto. Che è privo del vaccáre. s.m. vaccaio; guardiano di vacche vaccarije. s.f. vaccheria; stalla di vacche, talora con latteria annessa. vaccarille. s.m. vitello; il nato dalla vacca, di età inferiore all’anno. Bambino appena nato con peso che varia da kg. 4 a 4,500. vaccáte. s.f. vaccata; porcheria. Sciocchezza grossolana. vacce. v. andare; muoversi, a piedi o con altri mezzi di locomozione, senza meta vaccenáte. Vaccinato. vaccene. vacca giovane; vaccino. vaccene. s.f. vaccina, vacca giovane. Carne di vacca o di manzo. Vaccino.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne vacche. s.f. vacca; femmina adulta dei bovini. Vaccina. Carne dell'animale vacchètte. s.f. vacchetta dimin. di vacca; pellame per la confezione di calzature vacelotte. grande piatto. vacelotte. s.f. bacinella, catino, grande piatto fondo smaltato. váche. v. vado, andare. vacile. s.m. catino; recipiente rotondo e concavo di ferro smaltato per uso vacuà. sgombrare. vacuà. v. sgombrare o sgomberare; liberare un luogo da ciò che lo ingombra. vacuazijóne. vuotamento. vacuazióne. s.f. vuotatura; operazione del vuotare. Svuotamento. vacuncine. Vagoncino. váde. guado; Il punto in cui il fiume può essere attraversato a piedi. váde. s.m. guado; in un corso d'acqua, zona poco profonda che può essere vagabonde. Vagabondo. vajáje. s.m. vaiaio; conciatori di pelli. vajáje. vaiaio; conciatori di pelli. vajasse. parolacce, fantesca di basso rango; pizza rustica fatta con farina di grano, uova, prosciutto latticini. ecc… vajasse. s.f. parolacce, fantesca di basso rango. Pizza rustica fatta con farina di vajúle. Vaiolo. valanghe. Valanca. valanzine. s.m. arnese di ferro posto a destra del carretto dove viene attaccato il secondo cavallo fuori dalle stanghe per abituarlo a tirare. valanzóle. s.m. arnese di ferro posto a sinistra del carretto dove viene attaccato il terzo cavallo fuori dalle stanghe per tirare. Arnese dell’aratro che si attaccano i buoi. velanzóne. s. f. stadera; tipo di bilancia con un solo piatto e un lungo braccio graduato lungo il quale scorre un peso costante, detto romano. valche. s.m. valico; attraversamento, passaggio da una parte all'altra. vále. valere.

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valecáte. Valicato. valeche. valico. valèstre. balestra; arma. valèstre. Coltello a serramanico. valèstre. s.f. balestra; antica arma composta da un fusto di legno con un arco valije. Ha perduto le forze: “ne tène valije”. valije. locuz. ha perduto le forze: “Ne tène valije”. valistre. s.m. trappola per topi. valistre. trappola per topi. vall’angappe. vallaprendere. vall’angappe. locuz. vallaprendere. vall’angappe. Acchiappalo, vai a prenderlo. vallà. circondare con vallo, steccato. vallà. s.f. circondare con vallo, steccato. valláte. Vallata. valèstre. s.f. balestra; antica arma composta da un fusto di legno con un arco fissato a croce a un'estremità per lanciare saette e grossi dardi. valle. castagna sbucciata e lessata in acqua salata, con foglie d’alloro. valle. s.f. castagna sbucciata e lessata in acqua salata, con foglie d’alloro. valorosetà. valore, valorosità. valorosità. s.m. valore; coraggio, ardimento, eroismo. valurúse. Valoroso. valvule. Valvola. valze. Valzer. vambáte. Pane non cotto ma affumicato. vambèje. quando il grano e bagnato e viene inaridito dal sole diventa all’interno della spiga diventa rosso. vammáce. bambagia, cotone cascama; filo per confezionare calze con i ferri a mano. vammáce. s.f. bambagia, cotone cascama; filo per confezionare calze con i ferri vammáne. Mammana, ostetrica, levatrice.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne vammáne. s.f. ostetrica; infermiera con particolare specializzazione nel campo vamme. comando;vai a fare. vamme. v. comando;vai a fare. vampáte. pane affumicato. vampáte. s.m. pane affumicato. vampe. Fiamma. vampire. Vampiro. vandà. Vantare. vandalisme. Vandalismo. vandalizije. vanderia. vandáte. Vandato. vande. Vanto. vande. Wanda. váne. Vano, spazio vuoto. vangà. vangare. vangèle. s.f. sacchettino dove si mettono le figurine dei santi per proteggere i vangèle. sacchettino dove si mettono le figurine dei santi per proteggere i bambini contro il malocchio. vangeliste. Evangelista. vanghe. Vanga. vanghià. s.f. lavorare il terreno con la vanga. vanghijà. Lavorare il terreno con la vanga. vanne. luogo, parte. vanne. s.m. luogo; porzione di spazio idealmente o materialmente delimitata. vannene. s.m. cavallo lattante appena nato. vapigghije. antiq. locuz. vai a prenderla. varche. Barca, andare in barca. vardarille. s.m. ragazzino, persona di bassa statura. vardavègghije. Persona trasandata, rilasciata. varde. basto, rozza sella imbottita per muli e asini, bardatura delle varde. s.m. basto; rozza sella imbottita per mucche, muli e asini. Bardatura delle vardèlle. mantella del cavallo; timone váre. agg. vario; che è costituito da elementi disuguali ma non contrapposti o váre. varo. varelotte. barilotto di legno per il vino.

varelotte. s.m. barilotto o barilozzo; dimin. di barile. Persona piccola e tozza. vareve. barba. varevire. barbiere. varevire. Barbiere. varevire. s.m. barbiere; chi taglia e rade per mestiere la barba e i capelli. variáte. Avariato. varice. Dilatazione delle vene, varice. varice. Varici. variètà. Spettacolo varietà. varijáte. s.f. chiudere la porta di casa con il chiavistello: “ Varre, quille sé varijáte da rète”. varije. Vario. varlále. s.m. bottaio; artigiano che confeziona e vende botti, barili e tini. varláre. artigiano che confeziona botti, barili e tini. varlotte. s.m. barilotto di legno per il vino. varóle. caldarroste. varóle. s.f. caldarrosta; castagna arrostita con la sua scorza in una padella varráte. recinto realizzato con travi di legno per ringhiudere gli equini nel periodo fieristico, genitori severi che non consentono i figli di uscire. varráte. s.m. recinto realizzato con travi di legno per ringhiudere gli equini nel varre. s.f. spranga di legno che si mette dietro la porta di casa per sicurezza. varre d’u trajine. antiq. s.m. pezzo di legno arrotondato che si mette tra le ruote del carretto nelle discese per frenare le ruote. varrià. Battere, bastonare. varricchijóne. verricello per tirare le funi che legavano le botti di vino e balle di paglia sul carretto. varricchióne. s.m. verricello per tirare le funi che legavano le botti di vino e balle varrijáte. chiudere la porta di casa con il chiavistello: “ varre, quille sé varijáte da rète”. varrille. barile, vaso di legno.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne varrille. s.m. barile; piccola botte in legno, destinata a contenere prodotti liquidi e varróne. s.m. palo di legno per bloccare le ruote del “trajine” spranga di ferro, chiavistello grande di ferro per la porta di casa: “uagliò retirete subbete se no mènghe ‘u varóne” varuláre. Venditore di caldarroste. varulère. padella per cuocere le caldarroste. varulère. s.f. padella per cuocere le caldarroste. varvarèlle. piccolo tovagliolo che si mette al collo dei bambini. varvarèlle. s.f. piccolo tovagliolo che si mette al collo dei bimbi. varvarije. bottega del barbiere. varvarije. s.f. bottega del barbiere. varvazzále. barbazzale, catenella metallica che gira attorno alla barbozza degli equini e si unisce alle stanghette del morso della briglia. varvazzále. s.m. barbazzale, catenella metallica che gira attorno alla barbozza varvazzèlle. carne rossa che pende al di sotto del becco di alcuni polli. varvazzèlle. s.f. carne rossa che pende al di sotto del becco di alcuni polli. varve e capille. mdd. s.m./f. barba e capelli; farsi imbrogliare, derubare: “ Tanne fatte varve e capille babbióne!”. varve. Barba. varve. s.f. barba; insieme dei peli che spuntano sulle guance e sul mento varvóne. s.m. barbone;chi ha la barba lunga. vasà. Baciare. vasce a cápe. mdd. quando non si fa un buon affare; insoddisfatta: “ Chè váje pe cáse vasce a cápe ne t’avaste”. vasce a cápe. quando non si fa un buon affare; insoddisfatta. vasce ajitáne. camminare lentamente. vasce ajitáne. mdd. camminare lentamente.

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vasce. s.m. basso; locale d'abitazione seminterrato, con ingresso a livello stradale. vasce. terreno; basso; casa a pianterreno. vascèlle. Vascello. vasche. Vasca. vasciaiulle. s.m. negoziante con prezzi più bassi rispetto agli altri. vasciajóle. s.f. donna piccola di statura. vasciajulle. s.m. operaio delle fosse granaie; tra gli sfossatori si distingueva: “ ‘u vasciajulle” che aveva il compito di riempire i panieri nelle buche, prima di vasciarelle. Bassina. vasciarèlle. s.f. donna bassa. vascille. botte di legna piccola. vascille. s.f. botte di legna piccola. vasciulèlle. vasciulèlle. Donna bassa. vasciulille. Bassotto, persona molto bassa. váse a pezzechille. bacio e pizzicotti sulle guance. váse a pezzechille. s.m. bacio e pizzicotti sulle guance. váse. bacio, vaso. váse. s.m. bacio; atto del baciare. Vaso. vasele. pietra levigata di strada. vasele. s.f. pietra levigata di strada. vaselláme. Piatteria, vasellame, insieme di piatti, vassoi, tatte e sim. per la mensa. vasèlle. barchetta. vasèlle. s.f. barchetta dimin. di barca; ogni oggetto a forma di piccola barca. vaselline. Vasellina. vasenecóle. basilico. vasenecóle. s.m. basilico; pianta erbacea delle Tubiflorali con foglie ovali molto vasille. Bacetto. vasìlle. Leggera armatura del capo. vasille. s.m. bacinetto dimin. di bacino; leggera armatura del capo, col coppo vastase. manovale facchino; persona senza mestiere. vastáse. s.m. manovale facchino; persona senza mestiere.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne vastáse. Zotico, rozzo. vatasse. cillantona. vatasse. s.f. cillantona. vatracchije. Chissà, cosa vuole. vatracchije. locuz. chissà, cosa vuole. vatrò. avv. chissà o chi sa; esprime dubbio, incertezza o vaga speranza. vatrò. chissà. vatróve. avv. chisà che. vatróve. Dove. vatte l’acchije. valla trovare la soluzione. vatte l’agghije. Vattelapesca. vatte lufriche. fuggire in caso di pericolo. vatte. cotone idrofilo. vatte. s.m. cotone; pianta erbacea tropicale delle Malvali, con fiori giallochiari e vattejáte. Battezzato. vattelacchije. locuz. valla trovare la soluzione. vattelufriche. locuz. fuggire in caso di pericolo. vattelupigghije. locuz. vallaprendere. vattesagne. s.f. chi passa un guaio e non c’è via d’uscita. vattetúre. s.m. antico strumento formato da due bastoni uniti da una striscia di cuoio, usato per la trebbiatura a mano dei cereali. vattijà. v. battezzare; amministrare il battesimo. vattijàte. s.m. battezzato. vattinne. v. vai andare: “ Vattinne babbióne angóre me fáje pèrde ‘a paciènze”. vattúte. Battuta: “ ogge fazze ‘a sèmula vattúte” vavattine. Rivattene, vattene via. vavattine. v. vattene: “ Vavattine stubbetóne”. váve de vinde. s.m. soffio leggero di vento: “ Ne mène na váve de vinde e chè cavede chè fáce ”. váve. s.f. bava; liquido schiumoso che esce dalla bocca di certi animali e da quella vavejèje. pioviggina.

vavejèje. s.f. piovisco; pioggia leggera. vavúse. agg. bavoso; cosparso di bava. Che cola bava. vebrazijóne. Vibrazione. vecarije. Vicario, sacerdote superiore di una diocesi. vecarille. s.m. vicolo; via urbana di dimensioni modeste.Vicolo cieco, senza veccaricce. s.f. cascina dove si preparano burro e latticini. veccarije. s.m. negozio di pellame e stringhe, ecc... vecchètte. s.m. lucchetto; serratura metallica mobile, con gambo ricurvo, da vecchettile. s.m. piccolo lucchetto. vecchiarèlle. s.f. vecchietta dimin. di vecchia; anziana. vecchiarille. s.m. vecchietto dimin. di vecchio; Anziano arguto, simpatico. vècchije. Vecchio, vecchia. vecciarije. s.f. sporcizia; caratteristica di sporco. Laidezza. veccóne. s.m. boccone; quantità di cibo che si mette in bocca in una sola volta. veccucce. s.f. boccuccia dimin. di bocca; Cavità nella parte inferiore del capo, veccúne. s.m. boccone; quantità di cibo che si mette in bocca in una sola volta. vecè. Vincenza. vecelluzze. Pene del neonato. vecènze. Vincenza. vecènze. s.f.Vincenza. vecenzèlle. diminutivo di Vincenza. vecenzèlle. s.f. dimin. di Vincenza. vecenzille. diminutivo di Vincenzo. vecenzille. s.m. dimin. di Vincenzo. vecetà. visitare. vecetà. v. visitare; andare presso qlcu. e intrattenersi con lui per amicizia, vècete. la prima mezza giornata di lavoro, era composto da cinquanta; “raganèlle” cioè un turno di lavoro dei mietitori. vècete. s.f. la prima mezza giornata di lavoro.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne vecille. s.m. uccello, organo genitale maschile ( pinghe, pengóne, cacchije, vecille. uccello, organo genitale maschile ( pinghe, pengóne, cacchije, zavezicchije, strijóne ). vecine. Vicino. vecinze. s.m. Vincenzo Lanza nostro concittadino, medico di famosissima fama vecinze. Vincenzo Lanza nostro concittadino, medico di famosissima fama internazionale. Morì il 3 aprile del 1860 a 76 anni. Gli fu dedicato un monumento realizzato dallo scultore architetto Beniamino Cali, fu innagurato il 22 ottobre 1871. vedè. Vedere. vedevagge. vedovanza. vedevagge. s.f. vedovanza; condizione di vedovo o di vedova. vèdeve. Vedova, vedovo. vedúte. Veduto. vegelatóre. chi vigila, addetto alla nettezza urbana a vigilare sui netturbini. vegetazijóne. Vegetazione. vegghià. v. vegliare; stare desto, non dormire, spec. durante i periodi di tempo vegghijà. vegliare. vegilije. s.f. vigilia; notte trascorsa senza dormire, veglia: lunghe vigilie di studio. Nella liturgia precedente il Concilio Vaticano II, giorno che precede una solennità religiosa, con obbligo di digiuno e di astinenza. Attualmente, giorno di preparazione spirituale a una grande festa, senza obbligo di digiuno e astinenza. Turno di guardia delle sentinelle romane. vegilije de Natále. s.f. vigilia di Natale. vegliètte. Biglietto. vegnále. s.m. poggiolo di abitazione ad un piano, con piano rialzato con scale esterna; loggia scoperta. Terrazzino. vegnarúle. Vignaiolo. vegnúle. s.m. viticcio; appendice filamentosa a volte ramificata, derivata da foglie vegnúle. viticcio, vignuolo. vegogne. stoffa di vigogna.

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vegogne. s.f. vigogna; mammifero degli Ungulati, simile al lama, di color giallo vejáte. beato. vejáte. v. anche agg. beato; che è completamente felice. Beato te! beato lui! e velanze. s.f. bilancia; strumento a due bracci uguali con due piatti o coppe, che velanzètte. s.f. bilancetta dimin. di bilancia; bilancia piccola da cucina. velanzine. s.m. piccolo cavallo che viene attaccato al carretto fuori dalle stanghe per abituarlo a tirare. velanzóle. s.f. stadera, tipo di bilancia con un solo piatto e un lungo braccio graduato lungo il quale scorre un peso costante, detto romano. velanzóne. s.m. arnese dell’aratro che si attaccano i buoi. velètte. Piccolo velo davanti al cappello di donna. vèline. s.f. Ester. vellagge. Vilaggio. vèlle. v. estirpare; sradicare, svellere dalla radice. velleggiante. Villeggiante. vellèggiatúre. Villeggiatura. vellètte. s.f. villetta dimin. di villa; piccola villa. vellètte. Villetta. vellètte. Villetta. vellicúle. ombelico. vellicúle. s.m. ombelico; cicatrice leggermente depressa, di forma tondeggiante, vellúte. bollito. vellúte. v. agg. anche s.m. bollito; che è entrato in ebollizione. Vivanda di carne, vemecúse. persona facile al vomito per visioni poco pulite. vemecúse. s.m. persona facile al vomito per visioni poco pulite. venaggióne. caccia, venatoria. venaggióne. agg. venatorio; che si riferisce alla caccia.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne venazzáte. stato di ubriachezza. venazzáte. s.f. stato di ubriachezza: “ So jì nu vide chè stáce avvenazzáte”. venazze. vinaccia, insieme di bucce, vinaccioli e graspi d’uva spremuta, usati per preparare vinelli ed altro. vènce. Vincere. vencetúre. Vincitori. venculáte. Vincolato. vendarille. s.m. vento piuttosto debole, ma piacevole. vendaróle. s.m. ventaglio; oggetto per farsi vento, formato di stecche di legno, vendejire. agg. anche s.m. ventilatore; che produce ventilazione. Apparecchio vendelà ‘u gráne. v. ventilare il grano; lanciare in aria i cereali o lasciarli cadere vèndele. s.f. Specie di rustico ventaglio per ravvivare il fuoco. Supporto per candele e sim. da appendere al muro. Organo mobile, a pale, del ventilatore e sim. vendià. v. spargere al vento. vendúre. Ventura, sorte futura. vène. Vena, arteria. vene. Vino. venèlle. s.m. piccolo cortile; strada. strettissima senza uscita. venille. Vinello. vènerdì. Venerdì. venetrice. s.f. donna che vendeva indumenti femminili casa per casa, a Foggia la venì mène. svenire; recedere la parla venì mène. v. svenire; perdere i sensi, cadere in deliquio. Recedere la parola data: venì. v. venire; recarsi nel luogo dove è, va o sarà la persona alla quale si parla, o vènne. Vendere. vennègne. s.f. vendemmia; operazione del raccogliere l'uva, tempo della raccolta. Quantità di uva raccolta e vino che se ne ottiene. vennèlle. s.f. veste; abito, vestito. vennelline. s.m. gonnellino dimin. di gonnella .Vestito lungo infantile. vènnete. vendita.

vènnete. s.f. vendita; contratto che ha per oggetto il trasferimento della proprietà di una cosa, dietro corrispettivo di un prezzo. vennetrice. venditrice, donna che vendeva gli indumenti intimi per le case, nella zona delle croci viveva: “Margarite a vennetrice” nonna dell’autore Lepore Margherita. vennije. avv. vendette. vennúte. venduto. vennúte. v. anche agg. venduto; che è stato posto in vendita e comprato. vennúte. v. anche agg. venduto; che è stato posto in vendita e comprato. vent’óre. suono del campanone della cattedrale alle ore 16,00. vent’óre. s.m. suono del campanone della cattedrale alle ore 16,00. ventaglije. ventaglio. ventarille. vento piuttosto debole, ma piacevole. ventaróle. ventaglio. ventáte. Raffica di vento. ventecille. Brezza, venticello. ventejire. ventilatore. ventelà. Ventilare. ventelatorije. Raffiche di vento. ventelatúre. “ventilatura”, operazione successiva alla “pesatura” in una giornata ventilata con delle pale di legno si lanciavano le fave in aria per dividere il frutto dalla buccia. Vedi “pesatúre”. ventelatúre. s.f. ventilatura, operazione successiva alla “pesatura” in una giornata ventilata con delle pale di legno si lanciavano le fave in aria per dividere il frutto dalla buccia. Vedi “pesatúre”. ventelià. spargere al vento la biada per separare la pula. ventelianne. Farsi aria col ventaglio. ventelijà. Ventilare. ventequatt’óre. s.m. suono del campanone della cattedrale alle ore 20,00.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne ventequatt’óre. suono del campanone della cattedrale alle ore 20,00. ventià. spargere al vento. vèntre. s.f. pancia, vetre: aver male di ventre alla, pancia. ventrecille. s.m. ventriglio; parte dello stomaco degli uccelli, la cui parete è ventrecille. ventriglio; stomaco degli uccelli. ventun’óre. s.m. suono del campanone della cattedrale alle ore 17,00. ventun’óre. suono del campanone della cattedrale alle ore 17,00. vèppete. bevuta. vèppete. s.f. bevuta; atto del bere, ciò che si beve in una volta: “ Magghije fatte na bbèlla vèppeta d’acqua frèscke”. vèrande. Veranda. vèrbále. Verbale. verberà. percuotere. verberà. v. percuotere; colpire violentemente e ripetutamente allo scopo di far verdecà. vendicare, apparire verde. verdecà. v. vendicare; apparire verde. vèrderáme. Verderame. verdètte. Verdetto. verdì. v. verdire, verdeggiare. verdì. verdeggiare. verdóne. Uccello verdone verdóre. l’essere verde. verdóre. locuz. l’essere verde. verdughèlle. sottoveste portata anticamente dalle donne. verdughèlle. s.f. sottana portata anticamente dalle donne. verdumáre. erbaiolo. verdumáre. s.m. verduraio; chi coltiva alimenti vegetali costituiti da foglie, fiori e verdúre. verdura. verdúre. s.f. verdura; il verde dei campi e delle piante. Alimenti vegetali costituiti

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da foglie, fiori e radici, per lo più coltivati negli orti. vèrgene. antiq. s.f./m. anche agg. vergine; di persona che è in stato di verginità: donna, uomo vergine. A Foggia venne fondato nel 1830 il conservatorio del Buon Consiglio dal foggiano sac. Don Antonio Silvestri tale conservatorio venne detto anche delle vergini in omaggio alle suore Oblate che operarono dal 1869 al 1915, per accogliere tante giovane creature che la sventura o il vizio aveva portato sull’orlo della perdizione. Il conservatorio si stabilì in un edificio adiacente la Chiesa di S. Eligio dove vi è attualmente ancora via delle vergini. vereminde. nervosismo. vereminde. Nervosismo. vereminde. s.m. nervosismo; stato di agitazione, tensione nervosa. veretà. Verità. vergále. s.m. succhiello; utensile formato da un corpo cilindrico di acciaio con vergále. trapano; succhiello. vèrgene. Vergine. vergenetà. Verginità. vergióle. mattonella in maiolica. vergióne. mattonelle esagonali per pavimento. vergióne. s.f. mattonelle esagonali per pavimento. vergnuchele. Bernoccolo. vergogne. Vergogna. vergugnarse. Vergognarsi. vergugnasse. Si vergognasse. vergugnáte. Vergognato. vergugnúse. Vergognoso. verifiche. Verifica. verità. Verità. vèrme suletarije. Tenia. vèrme. Verme. vermecáne. s.f. antica malattia sconosciuta: “ ‘A criatúre tène ‘a vermecáne dacce l’aglije crúde”. vèrmecáte. antica malattia sconosciuta. vermecille. Vermicello;pasta bucata lunga

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne vermenáte. grosso spavento. vermenáte. s.m. grosso spavento: “ Ma fatte pigghià na vermenáte quillu mostre”. vèrmutte. Vermut. vernacule. agg. anche s.m. vernacolo; natio, paesano. Dialettale parlata caratteristica di un'area geografica. Dialetto. vernále. agg. invernale; dell'inverno. Che avviene o si fa d'inverno. vernále. invernale. vernáte. invernata, durata di un inverno. vernáte. s.f. invernata; durata di un inverno. vernecià. Verniciare. verneciáte. verniciato. verneciatóre. verniciatore. verneculanne. avv. vernacolare; parlare di vernacolo. vernèdì sande. s.m. venerdì santo; quinto giorno della Settimana Santa, nel quale si commemora la passione e morte del Cristo vernèdì. venerdì. vernèdì. s.m. venerdì; quinto giorno della settimana civile. vernice. Vernice. vernigne. melone invernale. vernigne. s.m. melone invernale; pianta erbacea delle Cucurbitali con fusto strisciante, viticci all'ascella delle foglie per sostenersi, frutto a peponide con polpa succosa e zuccherina. Frutto di tale pianta. Popone. vernine. frutta invernale. vernine. s.f. frutta invernale. vernuteche. frutta che si mangia d’inverno. vernuteche. s.f. frutta che si mangia d’inverno. vèrre. contro. vèrre. prep. contro; indica movimento o azione diretta verso o addosso a qlcu. o qlco.

verruchele. locusta grillo, cavalletta. verruchele. s.f. locusta; denominazione di varie specie di insetti ortotteri. verruchèlle. s.f. verruca dimin. di verruca; formazione benigna dell'epidermide, tondeggiante, circoscritta, spec. di origine virale. verrúte. s.m. persona molto agile, spina aculeo. versicúle. s.m. versetto dimin. di verso; ciascuna delle suddivisioni in frasi dei versúre. s.f. misura agraria di superfice, di valore variabile, usata in alcune zone dell’Italia Meridionale, nel foggiano misura 12345 mq. versúre. s.f. misura agraria di un terreno mq. 12345. vertediúse. virtuoso. vertediúse. agg. virtuoso; che pratica il bene, la virtù. vertigine. Vertigine. vèrze. Cavolo verdasto. verzurille. propieterio di terreno con poche versure. verzurille. s.m. propieterio di terreno con poche versure. vesazze. s.f. bisaccia; grossa borsa floscia a due tasche, da appendere alla sella di una cavalcatura o appendere a tracolla. vesazze d’u cavalle. s.f. bisaccia del cavallo, sacco che contiene la biada e si appende alla tasta del cavallo. vescecande. s.m. cataplasma; medicamento usato come empiastro per i cavalli. vescechille. s.m. gonfio, persona malaticcia, ragazzo obeso. vescecóne. Uomo molto grasso. vesciche. vescica. vesciche. s.f. vescica; organo cavo del corpo umano o animale, destinato alla vescuváte. Vescovado. vèscuve. s.m. vescovo; ministro sacro che, nella Chiesa Cattolica, ha la piena potestà del ministero apostolico, nella predicazione della fede, nell'ordinamento e svolgimento del culto e nel governo della comunità ecclesiale. I vescovi a Foggia dell’ottocento a oggi sono:

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne Bernardino Maria Frascolla 24.2.1856 al 30.12.1869. Geremia Cosenza 3.3.1872 al 15.3.1882. Domenico Marinangelli, 20.3. 1882 al 1893. Carlo Mola, 6.6.1893 al 29.4.1909. Salvatore Bella dal 29.4.1909 al 7.3.1921. Pietro Pomares dal 27.8.1921 al 15.10.1924. Fortunato M. Farina dal 18.12.1924 al 20.2.1954. Giuseppe Amici dal 2.1954 al 31.1.1955. Paolo Carta dal 9.3.1955 al 22.3.1962. Giuseppe Lenotti. dal 28.4.1962 al 28.1.1981. Salvatore De Giorgis. dal 4.4.1981 al 10.4.1987. Giuseppe Casale dal 7.5.1988 al 27.5.1999. Domenico D’ambrosio dal 24.5.1999. al 8.3.2003. Francesco Pio Tamburrino dal 03. 08. 2003. vesetà. Visitare. vesijóne. Visione. vesire. visiera; solecchio. vesire. s.f. visiera; nelle antiche armature, parte dell'elmo che copriva il viso. Breve vesóne. Pelliccia visone. vèspe. Insetto munito di pungiglione, motoscuter, vestagliètte. Camice da stanza. vestaglije. Vestaglia. vèste. Vestire. vesteccióle. Vestitino per bambina. vestetille. vestitino per bambino. vestige. s.f. orma; pesta o pedata che l'uomo o gli animali lasciano sul terreno vestite. Vestito. vestúte. Si è vestito. vèsuvije. Vesuvio. vetamine. Vitamina. vete. Vita. vetranèlle. s.m. morbillo; malattia virale dell'infanzia caratterizzata da febbre alta e da un esantema a macchie piccole e rossastre. vetráte. Vetrata. vètre. Vetro. vetreiulle. s.m. vino nero ad alta gradazione. vetrejúle. s.m. largo imbuto di legno che usavano gli acquaioli per riempire i: “mandegne”. vetrenóne. Vetrina grande di negozio vetrijóle. s.f. salsa di pommodoro al filetto.

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vetrine. s.f. infisso antistante la porta di casa a pianterreno. vettine. s.m.vettina; vaso da olio o vino. vettorije. s.m. Vittorio, Vittoria. vetucce. s.m. dimin. diVito. vetúlle. s.m. vezz. di Vito. veváje. Vivaio. vève. v. bere; inghiottire un liquido. vevedevagge. s.f. vedovanza; condizione di vedovo o di vedova. veveróne. s.m. bevanda che si da ai cavalli fatta di acqua e farina; beverone. vevetúre. s.m. recipiente di legno o di zingo dove si fanno bere gli animali. vevúte. Bevuta. vezijáte. Viziato. vezijúse. Vizioso. veziúse. Vizioso. vezzúse. pieno di grazia. vezzúse. agg. anche vezzoso; che ha molti vezzi, che è dotato di bellezza e leggiadria. Che piace per la sua grazia, la sua delicatezza. vì. Vedi. via crucis. locuz. s.f. via Crucis; serie di quattordici croci ripartite in altrettante stazioni, normalmente affiancate da immagini che rappresentano i fatti della Passione di Cristo e quelli immediatamente seguenti. Ogni stazione, oltre a rappresentare l'evento, simboleggia la stazione vera e propria, ossia il luogo e lo scenario dell'episodio avvenuto a Gerusalemme, oppure sul Calvario o Golgota; la serie, complessivamente, è in effetti una rappresentazione della Via dolorosa, la strada lungo la quale Cristo venne condotto al Calvario. Le stazioni possono essere collocate sulle pareti di una chiesa o di una cappella, o all'esterno, in cappelline lungo una strada o verso un luogo di pellegrinaggio, o in gruppo isolato. La Via Crucis ha notevole importanza come esercizio devozionale per il cattolicesimo: il devoto medita e prega stazione dopo stazione. Sette episodi (I, II, VIII, X, XI, XII e XIV stazione) sono descritti in uno o più Vangeli, gli altri sono legati alla tradizione. Le quattordici stazioni rappresentano: 1) Cristo condannato da Pilato (Matteo 27:15-26; Marco 15:6-15; Luca 23:17-25; Giovanni 18:38-40; 19:4-6); 2)

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne Gesù caricato della croce (Giovanni 19:17); 3) sua prima caduta sotto il peso della croce; 4) l'incontro di Gesù con Maria, sua madre; 5) Simone di Cirene, un passante, aiuta Gesù a portare la croce (i Vangeli collocano questo episodio all'inizio: Matteo 27:32; Marco 15:21; Luca 23:26); 6) Veronica asciuga il volto di Cristo; 7) seconda caduta di Cristo; 8) sua esortazione alle donne di Gerusalemme (Luca 23:27-31); 9) terza caduta; 10) Gesù spogliato delle vesti (Matteo 27:28); 11) crocifissione; 12) morte di Gesù (Matteo 27:45-56; Marco 15:33-41; Luca 23:44-49; Giovanni 19:30); 13) deposizione dalla croce; 14) sepoltura di Gesù (Matteo 27:57-61; Marco 15:42-47; Luca 23:50-56; Giovanni 19:38-42). viagge. Viaggio, un carico da trasportare. vialóne. viale grande. vialóne. s.m. viale grande; via ampia e gener. alberata in una città, in un parco e simile. vianóve. via, strada asfaltata. vianóve. s.f. via, strada asfaltata. viarèlle. piccola via, quando una persona torna sempre nello stesso luogo. viarèlle. s.f. piccola via. Quando una persona torna sempre nello stesso luogo: “ Ha pigghiáte ‘a viarèlle ‘u signorine”. viáte. beato. viáte. v. anche agg. beato; che è completamente felice. Beato te! beato lui! e sim., escl. di ammirazione, invidia benevola o leggero rammarico. vicce. tacchino. vicce. s.m. tacchino; grosso uccello di origine americana con capo e collo nudi e verrucosi, piumaggio a tinte metalliche, coda erigibile a ruota nei maschi, allevato per le carni. vicchije. Vecchi. viccia stoteche. s.f. donna rimbambita, confusa, sbadata. vicciarije. sporcizia, laidezza.

vicciastoteche. donna rimbambita, confusa, sbadata. vice vici. s.m. subborgo, a Foggia dopo la distruzione di Arpi avevano al compito di stazioni di assistenza dei pellegrini che si dirigevano verso la terra santa. vice. vici, subborgo, a Foggia dopo la distruzione di Arpi avevano al compito di stazioni di assistenza dei pellegrini che si dirigevano verso la terra santa. vignarúle. s.m. vignaiolo; chi coltiva una vigna. vigne. larga e bassa tavola sulla quale le pastaiole confezionano i maccheroni caserecci. vigne. s.f. larga e bassa tavola sulla quale le pastaiole confezionano i maccheroni caserecci. Vigneto. vigne. Vigna. vigurà. prendere vigore. vigurà. s.m. vigore; forza vitale propria di ogni organismo vivente. vijále. Viale. vijalóne. Viale grande. vijáte. beato. vijáte. v. anche agg. beato; che è completamente felice, beato te! beato lui! e sim., escl. di ammirazione, invidia benevola o leggero rammarico. vije. Via. vijocce. Sentiero, stradina di campagna. vilepenzijóne. vilipendio. vilepenzijóne. s.m. vilipendio; palese disprezzo. Reato consistente nel mostrare disprezzo per iscritto, oralmente o mediante altri atti materiali verso particolari beni giuridici. vilepenzóre. s.m. chi vilipende. villa comunále. s.f. la villa comunale opera dell’achitetto Luigi Oberty, venne aperta la pubblico nel maggio 1821 con boschetto botanico, fu chiamata giardino pubblico, i lavori della villa comunale iniziarono nel gennaio 1820 e terminati nel maggio successivo, due anni dopo, su disegno di

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne Felice Giordano, giardiniere di Capitanata, Luigi Oberty nel 1824 realizzò anche il colonnato di 28 colonne di ordine dorico a doppia fila che colpito dai bombardamenti aerei del 2° conflitto mondiale, venne ricostruito, arretrandolo di 10 metri circa, con pietra del Gargano. la villa comunale opera dell’achitetto luigi oberty venne aperta al publico nel maggio 1820 con boschetto e orto botanico, fu chiamata giardino publico. villáte. s.m. villaggio; piccolo centro abitato. Complesso edilizio dotato dei servizi ville. s.f. villa; casa signorile, spesso fuori città, circondata da ampio giardino o ville. Villa. vincènze. s.m. Vincenzo lanza, medico famosissimo di fama internazionale. Morì il 3 aprile del 1860 a 76 anni. La città di Foggia gli dedicò un monumento che fu realizzato dallo scultore architetto Beniamino Cali che fu inaugurato il 22 ottobre 1871, fu sistemato nel largo Gesù e Maria, divenuta poi Piazza Lanza. Nel 1928, per dar posto al monumento ai caduti, il monumento a Vincenzo Lanza venne traferito nella villa comunale, successivamente il monumento ai caduti è stato trasferito in pazzale Italia e al posto dove stava una volta il busto di Vincenzo Lanza cioè piazza Lanza, adesso c’è il parco giordaniano dedicato a Umberto Giordano. vinciúte. vinto; circondato. vinciúte. v. anche agg. vinto; sconfitto, superato. vind’óre. locuz. quattro ore dopo l’Avemaria, ( attuale ore 16,00 ) anticamente suonava il campanone della cattedrale. vind’óre. quattro ore dopo l’Avemaria, ( attuale ore 16,00) anticamente suonava il campanone della cattedrale. vinde vinde. sentire dicerie in giro. vinde. s.m. vento; movimento prevalentemente orizzontale delle masse d'aria. vinde scazzamurille. vento di favonio con vortice. vindidóje óre. locuz. sei ore dopo l’Avemmaria (attuale ore 18,00).

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vindun’óre. locuz. un’ora dopo vind’óre ( attuale ore 17,00) il campanone faceva 33 rintocchi. vine anneváte. s.m. vino ghiacciato. vine passite. s.m. vinsanto vin santo; vino aromatico, ad alta gradazione alcolica, detto di vino amabile fatto con uva passa, vino dolce. vine. s.m. vino; bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione del mosto d'uva, per lo più in presenza di vinacce. vine. Vieni. vinecutte. s.f. sapa; mosto bollito ( chiamato vino brulé) si usa per condire il grano cotto il 2 novembre, i manicaretti natalizi come; “cartellate, calzoncelli, porcelluzzi” ecc… vinnele. Arcolaio. vinte vinte. mdd. sentire dicerie in giro. vinte. Venti. vintiquatte óre. Attuale ore 20,00. vintiquatte óre. locuz. attuale ore 20,00. vintrè óre. Attuale ore 19,00. vintrè óre. locuz. attuale ore 19,00. viocce. s.f. stradina; vico; stretta di campagna. Veste usate durante la festa di sant’Anna. viocce. tradina; vico; stretta di campagna veste usate durante la festa di sant’Anna. vipere. Vipera. vippete. Bevuto, ha bevuto. virciútte. v. circondare; cingere da ogni parte, chiudere tutt'intorno. virciútte. circondato. vire. s.m. uomo viro. vire. uomo viro. virgole. Virgola. virme ‘ngápe. Mal pensante. virme. Vermi. virne. inverno. virne. s.m. inverno; stagione dell'anno che dura dal 22 dicembre al 21 marzo. viscere. Visceri, intestini. vischije. Vischio. vise. visto. vise. s.m. visto; “ E nutele chè t’ammucce ije t’agghije vise”. visete. Visita.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne vispe. Vivace. viste. Visto, vedere. vistete. Vestirsi. visuále. Visuale. vitamine. Vitamina. vìte. Pianta dell’uva vite. Vite. viticchije. pianta rampicante. viticchije. s.f. pianta rampicante. vitte. fascia, benda. vitte. s.f. benda; striscia di tela o garza per la fasciatura di ferite, fratture e simile. vittorije. s.f. Vittoria. vivere. Viveri. viziáte. Viziato. vizije. Vizio. voccaperte. Donna che parla sempre. voccapirte. persona che non sa tenere un segreto. voccapirte. Persona che non sa tenere un segreto. voccapirte. s.m./f. persona che non sa tenere un segreto. vocche a pappulle. bocca senza denti. vocche a pappulle. s.f. bocca senza denti. vocche a squaquècchije. bocca larga con labbra sottili e mento incavato. vocche a squaquècchije. s.f. bocca larga con labbra sottili e mento incavato. vocche de giarre. bocca grande. vocche de giarre. s.f. bocca grande. vocche de l’aneme. sterno. vocche de l’aneme. s.m. sterno; osso piatto sulla linea mediana anteriore del vocche. bocca. vocche. s.f. bocca; cavità nella parte inferiore del capo, limitata dalle labbra, che è sede del senso del gusto e, nell'uomo, della parola. voccole. Chioccia. voccole. s.f. chioccia; gallina che cova le uova o alleva i pulcini.

vóce. Voce. vóche. Piastra sottile e levigata per giocare alla; “ vóche” vóche. pietra piatta per giocare: “o sticchije”. vóche. s.f. pietra piatta o barattolo di latta pieno di sabbia e schiacciato usato per il gioco: “o sticchije”. vociabracáte. Voce rauca. vociabracáte. Voce rauca. vogghije. v. volere; voglio: “ Tu vogghije dice na vóte e pe sèmbe avaste…”. vogghje. voglio. voglije. s.f. voglia; desiderio improvviso di cibi o bevande volande. Merletto, sciabbò. vóle. vuole, volo. vóle. v. vuole: “ Quille vóle fa sckitte ‘u buffóne”. volo. volle. Bolle. volpe. Volpa. voltáte. Cantonata. voltáte. s.f. cantonata; errore, equivoco, prendere un abbaglio, commettere un vomitive. Ipecacuana, pianta arbustiva brasiliana delle rubiali, serviva per far vomitare. vonghele. Vongole. vonne. v. volere, vogliono: “ ‘U vonne fa nu bbèlle paliatóne”. vopigghije. antiq. locuz. vai a prenderlo. vorije. s.f. bora; vento di est-nord-est freddo, secco, violento, che scende dalle Alpi vorracce. Borragine. vorze. borsa. vorze. s.f. borsa; contenitore di pelle, stoffa, plastica e sim. di varia forma e vosche. bosco. vosche. s.m. bosco; estensione di terreno coperta di alberi, spec. di alto fusto, e di arbusti selvatici. vótacasce. colui che svuota le casse di merce avariata. vótacasce. s.m. colui che svuota le casse di merce avariata. votafacce. persona voltafaccia.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne votafacce. s.m. persona voltafaccia. votamazze. s.f. usare la mazza a martello con tutte e due le mani. votamazze. usare la mazza a martello con tutte e due le mani. votapèsce. s.f. utensile bucherellato per prendere il pesce o le frittelle. votapèsce. utensile bucherellato per prendere il pesce o le frittelle. votavite. chiavetta. votavite. s.m. cacciavite; attrezzo, simile a uno scalpello, terminante in un tagliente vóte pagene. Gira pagina. vóte. Gira, volta. votte. s.f. botte; recipiente in legno, di forma bombata, costituito da un insieme di votte. s.f. botte; recipiente in legno, di forma bombata, costituito da un insieme di vóve. bue. vóve. s.m. bue o bove; maschio adulto castrato dei bovini addomesticati. vozze ‘nganne. s.m. gozzo; aumento eccessivo di volume della tiroide. vozze. gozzo; cetrioli corti e malformati. vráce. Brace. vráche. s.f. brache; finimento del cavallo timone. vrachètte. patta del pantalone. vrachètte. s.f. brachetta dimin. di braca; parte dei calzoni che copre lo sparato. vrachettóne. Persona di alta statura. vrachire. cinto erniale. vrachire. s.m. cinto erniario, apparecchio per contenere l'ernia. vranche. giumella, quando è contenuto nel cavo delle due mani tenute insieme. vranche. s.f. giumella; quanto è contenuto nel cavo delle due mani tenute insieme. vrásce. Brace senza fiamma. vrascère. contenitore di lamiera circolare per accendere la brace, con annesso: “ ‘u vrascire, ‘u moneche e ‘u sciugapanne”. vrascère. s.m. caldano; recipiente di lamiera zingata o ottone circolare per tenervi

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vrascire. pedana di legno circolare di circa un metro con un buco al centro dove veniva posizionata: “ ‘a vrascère” si dice anche: “pèdevrascire”. vrascire: s.f. pedana di legno circolare con un buco al centro dove veniva posizionata: “ ‘A vrascère” si dice anche: “pèdevrascire”. vrazzalètte. Arnese del carretto. vrazzáte. Bracciata; manipolo di spighe di grano. vrazze. s.m. braccio; ciascuno dei due arti superiori del corpo umano, dalla spalla alla mano. vrecciáte. Rena grossa mista a chiaia. vreccióne. s.m. grossa pietra. vrecciuline. Brecciolina. vregniucule. Bernoccolo, gonfiore. vregogne. s.f. vergogna; turbamento e timore che si provano per azioni, pensieri o vregogne. Vergogna. vrenedì. venerdì. vrenedì. s.m. venerdì; quinto giorno della settimana civile. vrènne. Crusca. vrènne. s.f. crusca; bucce di semi di grano o di biada macinata separate da quasi vrescire. stomaco della gallina. vrescire. s.m. stomaco della gallina. vricce. ciottolo arrotondato del fiume, breccia. vricce. Pietre. vricce. s.m. ciottolo arrotondato del fiume. vrice. Bambino, creatura. vrice. s.m. bambino; l'essere umano dalla nascita alla fanciullezza. Bimbo, piccino, marmocchio. vrigáne. stanca di legno con cui le pastaiole ammassano la farina. vrigáne. s.f. stanca di legno con cui le pastaiole ammassano la farina. vrighe. s.f. piccola tavola che serve per impastare la farina. vriglije. Briglie.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne vrignuchele. bernoccolo. vrignuchele. s.m. bernoccolo; piccola protuberanza cranica naturale o dovuta a contusione. vrigóne. s.f. stanga di legno. vrite. Vetri frantumati, rotti. vrocche. forchetta. vrocche. s.f. forchetta; posata solitamente in metallo formata da un manico e da più denti (o rebbi), con la quale si prendono le vivande. vruccáte. s.f. forchettata; quantità di cibo che si può prendere in una volta con la vrucchele de rápe. Broccoli di rape. vruccóne. s.f. forchetta grande. vruccúle. s.f./m. parolacce. Broccolo; varietà di cavolo con fiori raccolti in vrucchele de cavele. Cavolfiore. vrucchele de rápe; varietà di cavolo con fiori raccolti in un'infiorescenza verde meno compatta di quella del cavolfiore. Grappolo fiorale allungato del cavolo, della rapa, della verza. Persona stupida e goffa. vruscille. Rognone di pollo. vucà. Chiamare a viva voce. vucabularije. Vocabolario. vucabule. Vocabolo. vucabuliste. vocabolario. vucabuliste. s.m. vocabolario; opera che raccoglie i vocaboli di una lingua, vucále. boccale di terracotta per mettere il vino usato nella cantine. vucále. s.m. boccale di terracotta per mettere il vino usato nella cantine. vucchèlle. boccuccia. vucchèlle. s.f. boccuccia dimin. di bocca. vuccóne. boccone. vuccóne. s.m. boccone; quantità di cibo che si mette in bocca in una sola volta. vucculáre. carne che pende sotto il mento delle persone. vucculáre. s.f. carne che pende sotto il mento delle persone. vucculóne. persona che ha la mania di grandezza.

vucculóne. s.m. persona che ha la mania di grandezza. vucèlle. Voce bianca. vúje. pron. pers. voi; ndica le persone a cui si parla, e si usa, come sogg., riferito a più persone; nel linguaggio arcaico, dialettale, commerciale o aulico, si usa anche rivolgendosi a una singola persona in segno di deferenza. vúje. voi. vuje. Vuoi. vulà. Volare. vuláne. Volano. vularrije. vorrei. vularrije. v. vorrei: “ ‘U vullarije fa na ruttúra d’osse a quillu póche e fite”. vuláte. Volato. vulatorije. Quando vola della roba a causa del vento. vulè bène. Volere bene. vule. Vola. vulè. Volere. vulendire. Volentieri. vulgáre. Volgare. vulije de geláte. Voglia di qualcosa. vulije. desiderio, voglia. vulije. Desiderio, voglia. vulije. s.f. voglia; intenso desiderio, levarsi la voglia di qlco., soddisfare pienamente un desiderio. Desiderio improvviso di cibi o bevande particolari, tipico delle gestanti, macchia di vario colore e natura sulla pelle del bambino che, secondo la credenza popolare, è dovuta a una voglia non soddisfatta della madre durante la gravidanza. vulijúse. Chi ha desideri. vulle. bollore. vulle. s.m. bollore; il bollire. Stato di ebollizione di un liquido. vullènde. bollente. vullènde. v. anche agg. bollente; che bolle. Caldissimo. Ardente, focoso. vullúte. Bollito. vulpe. Volpe. vulpe. Volpi.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne vulpejóne. Volpone, astuto. vulpijóne vècchije. Persona che sa il fatto suo, astuto, scaltro. vulpijóne. Volpone, persona astuta. vulpine. Volpino. vulpine. Volpino. vulundà. Volontà. vulze. agg. bolso; detto di animale, spec. cavallo, affetto da bolsaggine. Che respira vulze. bolso, cavallo malato da bolsaggine. vumecà. s.m. vomito; espulsione del contenuto gastrico attraverso la bocca, per contrazione antiperistaltica dello stomaco. vumecaminde. vumecáte. vumeche. vumechèje. vumecúse. s.m. persona facile a vomitare quando vede cose schifiltose. vumere. Vomeri dell’aratro. vumetijive. s.f. pianta delle leguminose che provocava il vomito. vumì. v. rigettare, vomitare. vummecúse. persona facile a vomitare quando vede cose schifiltose. vunghele. s.m. baccello di fava, pisello, fagiolo, dette anche: “sópatavule”. vunnèlle. gonna. vunnelline. gonnellino. vurijètte. Venticello, diminutivo di: “ vorije”. vurracce. s.f. borraginacee; famiglia di piante delle Tubiflorali, per lo più erbacee, vurrije. v. vorrei. vurtecille. Vorticello. vurze. cavallo bolso, che non prolifica. vurze. s.m. cavallo che non prolifica. vurzille. borsellino. vurzille. s.m. borsellino; portamonete. vusche. con voi. vusche. locuz. con voi. vutà. Voltarsi, votazione. vutà. votare. vutacile de cápe. capogiro.

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vutacile de cápe. s.f. vertigine; turbamento della sensibilità spaziale, con sensazione di spostamento dell'ambiente circostante. Capogiro: soffrire di vertigini. vutacuzze. voltarsi improvvisamente. vutacuzze. locuz. voltarsi improvvisamente. cuzze. vutáje tagliare la corda; scappare. vutáje cuzze. locuz. tagliare la corda; scappare. vutaminde de stomeche. Disturbarsi. vutáte. dove la strada fa una curva, voltata. vutáte. s.f. dove la strada fa una curva, voltata. vutazijóne. Votazione. vutazze. vaso di legno cerchiato per mettere vino o salame. vutazze. s.f. vaso di legno cerchiato per mettere vino o salame. vute. Volta, girare. vutine. vutine. s.m. vento freddo di nord-est greco; anche: “Vorije”. vutine. vento del levante, vento di nordest greco; anche” vorije”. vutt’e aminde. darsi da fare, lavorando anche male. vutta vutte. spingi spingi. vutta vutte. v. spingere; spingi spingi. vuttà. spingere; fare l’amore. vuttà. v. spingere. Fare l’amore. vuttaminde. Lo spingersi. vuttaminde. locuz. darsi da fare, lavorando anche male. vuttáre. buttero, segno del vaiolo; guardiano di cavalli e bufali. vuttáre. bottaio. vuttáre. s.m. buttero cicatrice residua alla pustola vaiolosa, segno del vaiolo, vuttáte. Spinto. vutte e camine. Lavori e vai avanti. vutte. Spingi. vuttecèlle. s.f. botticela dimin. di botte, piccola botte.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne vuttere. Buttero. vuve. s.m. buoi. vuzzacchije. Poiana calzata. vuzze. s.m. cetrioli corti e malformati. Gonfiore. Bernoccolo.

Z zàa... voce per scacciare i cani. zaà… mdd. voce per scacciare i cani. zacagghije. laccettino che si usa per far girare la trottola di legno detta: “ ‘u curle”. zacagghije. s.m. laccettino che si usa per far girare la trottola di legno detta: “ ‘u curle”. zacquáre. zotico, cafone. zacquáre. agg. zotico; rozzo, grossolano. Persona zotica. Cafone. zaffaráne. zafferano. zaffaráne. s.m. zafferano; erba delle Iridacee con foglie lineari verdi e due fiori zaffèteche. assai fetida. zaffèteche. agg. fetido; che emama fetore, puzzolente. zagarèlle. Nastro stretto, fettuccia. zagarèlle. s.f. nastro stretto, fettuccia. zagarulláre. grossista. zagarulláre. s.m. grossista; chi esercita un commercio all'ingrosso. zajine. Zaino. zajinètte. Zainetto.

zambaglijóne. Zabaione. zambáne. s.f. zanzara; insetto con corpo sottile, arti e antenne lunghi e filiformi, zambáne. Zanzara. zambettáre. individuo squallido. zambettáre. s.m. individuo squallido. zambitte. sandali. zambitte. s.m. sandalo; calzatura estiva composta di una suola e di una tomaia a zambogne. cornamusa. zambracche. donna di servizio sudicia e sciatta. zambracche. s.f. donna di servizio sudicia e sciatta. zambre. s.m. uomo zodico; forestiero; montanaro. zambre. uomo zodico; forestiero; montanaro. zambugnáre. uomo che suona la cornamusa. zambugnáre. s.m. uomo che suona la cornamusa. zampogne. s.f. cornamusa; strumento a fiato composto da un otre nel quale zanche. gamba, cianca. zanche. s.f. cianca; gamba difettosa. zandraglije. donna di male affare, meretrice. zandraglije. s.f. donna di male affare. zanghianne. camminare sul pavimento lavato da poco: “mo ne jènne zanghianne”. zanghianne. s.f. camminare sul pavimento lavato da poco: “ Mo ne jènne zanghianne ”. zannajúle. chi porta in casa roba da mangiare con la zana. zannajúle. s.m. chi porta in casa roba da mangiare con la zana, una cesta ovale, zanne. agg. incisivo; dente incisivo che ha prevalente azione di taglio dei cibi. zannire. S.m. mietitori di grano che venivano da londano erano sporchi e affamati.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne zannúte. s.m. chi ha i denti incisivi grandi, detto anche: “ Castóre”. zanzáne. S.m. sensale, mediatore, paraninfo mezzano di matrimoni. zanzarire. Zanzariera. zanzaveráte. s.f. salsa; condimento più o meno denso o cremoso, preparato a zanzere. compagno di svago. zanzere. s.m. compagno di svago. zanzóne. Sansone. zappáte. Zappata. zappatóre. Zappatore. zappille. popolano ignorante. zappille. s.m. popolano ignorante. zappóne. attrezzo per scavare i lampascioni. zappóne. s.m. attrezzo pe scavare i lampascioni. zappulle. Attrezzo per pulire sotto gli alberi. zappulle. s.m. attrezzo per scavare i: “Carduncille” detto anche: “Zappullètte”. zappullètte. attrezzo per scavare i: “carduncille”. zaqquáre. s.m. persona trascurata nel vestire. zaraffe. s.m. venditore ambulante imbroglione. zavardáte. Insudiciato. zavezarille. s.m. piattino della tazza del caffè. zavezicchijóne. Persona alta e robusta. zavezigghije. s.m./f. organo genitale maschile. Salsiccia. zavezolle. Erba selvatica. zavorre. Zavorra; operaio di poco capacità. zazeje. s.m. pellegrinaggio; viaggio di penitenza e devozione ai luoghi santi. zazije. s.f. zia; sorella del padre o della madre rispetto ai nipoti. Moglie dello zio. zazzarigghije. s.m. nervosismo; stato di agitazione, tensione nervosa. zazzarije. s.f. nervosità; eccitabilità dei nervi. Atto, parola, da persona nervosa. zazzejà. locuz. andare a zonzo a spasso, qua e là senza una meta. zazzere. s.m. capelli folti. zazzeróne. s.m. capelli molto folti.

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ze moneche. s.m. zio monaco; nome di rispetto ad un monaco, uomo che si ze pèppe. vaso di terracotta su cui defecare. ze prèvete. s.m. zio prete; nome di rispetto ad un sacerdote secolare uomo zebbacchille. nanetto della farsa, spettacolo delle marionette. zebbacchille. s.m. nanetto della farsa. Spettacolo delle marionette. zèbe. s.f. capra; mammifero ruminante domestico degli Ungulati, con gambe zecamáne. s.f. fiore dell’acacia. zecáre. s.m. sigaro; piccolo rotolo di foglie di tabacco essiccate, da fumare. zecarètte. Sigarette. zeccà. riscuotere. zeccà. v. riscuotere; ricevere, ritirare, percepire una somma dovuta come zeccazecchine. erba selvatica con pungiglioni. zeccazecchine. s.f. erba selvatica essiccata con pungiglioni duri. zècche. s.f. zecca; acaro che si fissa sulla pelle di uomo o animali, da cui succhia il sangue. zecchenètte. s.m. gioco dazzardo a carte. zecchenijà. Giocare a carte. zecchine. Soldi, moneta d’oro. zeccúse. persona simpatica che riesce sempre a trovare le parole giuste. zeccúse. s.m. persona simpatica che riesce sempre a trovare le parole zechille. s.m. personaggio tipico, Michele de Tinno naque il 5-1-1900. A Foggia durante la festa di sant’Anna gareggiava al palio dei maccheroni con altri personaggi, sul palco si metteva come un rè perché voleva essere notato, la gente li voleva bene perché non dava fastidio a nessuno e faceva divertire tutti, viveva in mezzo alla strada ricevendo dai cittadini cibo, bevande e sigarette senza mai chiederle pur avendo ottenuto il ricovero nell’Ospizio di Maria Grazia Barone, preferì vivere in mezzo alla strada. Tra gli anni 45/50 nel carnevale foggia o rappresentava una delle tre maschere: “ Zechille la libertà Michele de Tinno”, “Sciammi sciamme la fatica Giuseppe Tannoia”, e “Cursine la musica Ciro

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne Zizzo”. Morì il 2-1-1969 quando aveva 69 anni. zèè... locuz. voce per scacciare le capre. zeffunnà. v. distruggere; demolire, ridurre in rovina. Ridurre in pessime zeffunnáte. s.f. indebitato; trovarsi nei guai. zeffunne. s.m. sproporzionato: “Chióve a zeffunne”. zefilede. s.f. sifilide; grave malattia infettiva trasmessa con il contatto venereo dal zefóne. Sifone. zefunne. Forte. zegrenáte. Zigrinato. zejáne. Zie e zii. zejaneme. Mio zio, mia zia. zejanete. Tuo zio, tua zia. zejolle. Zia. zèlle. s.f. tigna; affezione del cuoio capelluto, con scomparsa dei capelli. zèlle. Tigna, malattia del cuoio capelluto. zellúse. s.m. tignoso, borioso. zellúse. tignoso, borioso. zemafre. Semaforo. zemoneche. nome per rispetto ad un monaco. zenefrà. Palchetto della tenda. zenèfre. piccola tenda da mettere ai vetri delle finestre. zenèfre. s.f. piccola tenda da mettere ai vetri delle finestre. zenfunije. Sinfonia. zengaróne. Bugiardone. zengriaminde. s.f. maldicenza; vizio di fare discorsi malevoli sugli altri. Pettegolezzi. zènna zènne. avv. poco poco: “ T’agghije ditte chè mètte na zènna zènne de sále”. zènne. avv. poco; in piccola misura, scarsamente: “ Purteme nu póche d’acque”. zennejèje. Fare l’occhiolino. zènzaveráte. s.f. salsa; condimento più o meno denso o cremoso, preparato a zenzevere. Zenzero. zepezepe. Uccello pristolone; persona esile e denutrita. zepparille du geláte. s.m. stecchino di legno che è inserito nel gelato pinguino. zepparille. s.m. filo di paglia. zèppe. zeppa di legno per bloccare: martello zappa ecc…

zèppe. Zeppa. zeppejà. s.f. rinforzare con le zeppe. zeppejáte. Rinforzare con zeppe. zeppeláte. Rimprovero. zèppele. s.f. zeppola; ciambella o frittella dolce cotta anche al forno, si prepara zèppele. taralli dolci che si fanno a san Giuseppe, si fanno fritti o al forno. zeppiáte. sistemare pezzi di legno per evitare crolli. zeppiáte. s.f. sistemare pezzi di legno per evitare crolli. zeppijà. Zappare. zèppule. Zeppola. zerbenotte. giovanotto, elegante. zerbenotte. s.m. giovanotto, elegante. zete. fidanzata. zete. s.f. fidanzata. zetèlle. zitella donna senza marito. zetèlle. s.f. zitella donna senza marito. zetellóne. Signorina o giovanotto di età avanzata. zètene. drappo di seta pesante. zètene. s.m. drappo; tessuto di lana o di seta pesante, per lo più operato. zetille. celibe, scapolone. zetille. s.m. ragazzo celibe. zètt’azzètte. Giusto in tempo. zezenille. s.f. epiglottide, cartillaggine laringea a forma di racchetta, che chiude la glottide al passaggio degli alimenti. zezije. s.m. zio; fratello del padre o della madre, rispetto ai nipoti: zio paterno; zio materno. zezzèlle. s.f. piccola mammella. zezzúse. agg. sozzo; sporco, lordo, imbrattato. Sordido, turpe, immorale. zi pèppe. s.m. cantaro; vaso di creta per defecare: “Don pèppe”. zia moneche. s.f. e detta di Filomena Foglietti; a Foggia fù ingiustificatamente aumentato il prezzo del pane unico alimento dei poveri, alle ore 11,00 del 28 Aprile del 1898, una piccola folla di donne scarmigliate e cenciose, capitanate da tale Filomena Foglietti soprannominata “zia Moneca” che

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne agitava un cencio rosso legato ad un bastone entrarono a palazzo Dogana sede della Prefettura per protestare l’avvenuto aumento ingiustificato. Il Prefetto dr. Donati, impressionato dal chiasso, scese subbito nel cortile promettendo provvedimenti urgenti ed invocando la calma, mentre il sindaco Emilio Perrone tra la folla cercava di calmare gli animi, ma la folla non volle ascoltare parole di lusinga, voltò le spalle e di corsa passò ai depositi del Dazio Consumo, siti al Piano della Fosse, locati del palazzo Arpi, sede del municipio. Furono saccheggiati i magazzini in pochi istanti, si impossessarono di sacchi di farina e quantaltro stava all’interno dei magazzini, assaltarono alcune botteghe rimaste aperte, panifici, una vera sommossa, poi ud tratto si udi un grido: “Andiamo al Municio” era la voce di Filomena Foglietti, la folla si diresse verso il Municio in via Arpi che si trovava dovè adesso l’attuale Museo Civico. Il 78° Reggimento di Fanteria di stanza a Foggia proteggeva il palazzo di Città ma la folle riuscì a rombere i ranghi. Il capitano Bonfanti ebbe da Roma l’ordine di sparare sui rivoltanti, ma si rifiutò. Fù arrestato e degradato e fù condannato a tre mesi di carcere a Gaeta. Il Municipio fù distrutto mediante un incendio. La folla svuotò i magazzini Generali, distrussero i casotti del dazio ci fù il caos totale, fu chiamata la rivoluzione della fame. Nel pomeriggio dei treni speciali vennero da Napoli cospicui di rinforzi di artiglieria e cavalleria, mentre sul calar della sera i forni erano stati riaccesi per dar pane agli affamati, ci furono numerosi arresti. zia zije. s.m./f. pellegrini del santuario. ziáne. s.m./f. zio, zia. ziáneme. Mia zia; mio zio. ziccamúre. gioco nel quale vengono lanciate delle monete verso il muro, vince chi si avvicina di più al muro. zicche zicche. Giusto, giusto. zicche. Giusto, puntino esatta misura. zichere. Sigaro. zifre. s.f. cifra; segno che, da solo, o congiunto con altri, rappresenta un numero zijáne. Zio e zia.

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zije fattile. mdd. quando una persona entra in un fondo altrui e ruba del cibo quale: frutta, olive, verdura ed altro. zijolle. s.f. zia; sorella del padre o della madre rispetto ai nipoti. Moglie dello zio. zìlle. s.m. pidocchio; piccolo insetto attero, con arti muniti di uncini e apparato zìllúse. agg. pidocchioso; pieno di pidocchi, pieno di debbiti. zinche. Zinco. zinchere. bugiardo zincherijà. Criticare con particolari, raccontare bugie. zingare. Zingaro. zinghere. Zincara. zingrijà. Criticare. zingrijaninde. Fare critiche. zinnannà. mdd. asclamazione contro qualcuno che si è procurato un danno, si diceva: “zinnannì zinnannà pezzefritte e baccalà”. zinne. s.m. angolo della strada: “ Si ‘u vuje vedé tè mètte ‘o zinne da stráde”. zinzinnà. bere a piccoli sorsi. zinzinnà. s.m. bere a piccoli sorsi. zipe zipe. Ispola. zippe. Passera scopatola. zippere tise. persona che cammina dritto dritto. zippere tise. s.m./ f. persona che cammina drito dritto. zippere. filo di scopa; stuzzicadenti. zippere. s.m. filo di scopa; stuzzicadenti. zire. s.m. vaso di terracotta con manico. zire. vaso di terracotta con manico. zirre. ira; rabbia. zirre. s.f. ira; moto dell'animo, improvviso e violento, che si rivolge contro qlco. zite. nubile. zite. agg. nubile; di donna non sposata: ‘Ngurnatèlle éje angóre zite cumm’amma zive. grasso d’animale. zive. s.m. sego; grasso di equini, ovini e spec. bovini, usato in saponeria per zizze. mammella; seni.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne zizze. s.f. mammella; ghiandola cutanea caratteristica dei mammiferi che nelle zocchele. pantegana; topo delle chiaviche; donna senza pudore. zocchele. s.f. pantegana; topo delle chiaviche. Donna senza pudore. zóche de ‘mbitte. troccoli al sugo. zóche de ‘mbitte. s.m. troccoli al sugo; pasta fatta in casa con la chitarra dei zóche. antiq. s.f. fune; organo flessibile, allungato, resistente alla trazione, costituito da più fili vegetali o di fibre artificiali, riuniti fra loro in avvolgimenti diversi. Corda. zóche d’u trajine. s.f. corda per legare le botti o le balle di paglia al carretto. zomba macchije. uccello pettirosso. zomba macchije. s.m. pettirosso; piccolo e vivace uccello buon cantore, con zombafusse. pantalone lungo al di sopra della caviglia. zombafusse. s.m. nomignolo di ragazzo che salta le buche. zombe ‘u córe da ‘mbitte. Grande emozione. zombe. Salta. zozzere. s.f. lordezza; donna sporca, porcizia, immoralità. zuarre. locuz. alla zuava; alla maniera degli zuavi. Pantaloni alla zuava, corti, zucà. v. succhiare; succhiare; attrarre nella propria bocca un liquido aspirandolo con le zucagnostre. s.m. studenti delle scuole superiori esclusi quelli dell’industriale che venivano chiamati: “ciaccafirre”. zucamèle. s.f. fiore bianchi dell’acacia che venivano mangiati dai ragazzi. zucáre. s.m. funaio; chi fabbrica o vende funi. zecáre. s.m. sigaro zucarille. Sughetto. zucarille. zucchero semolato. zucaróle. s.m. poppatoio; strumento per succhiare il latte dal seno di una donna. zucasanghe. s.f. mignatta; sanguisuga. Usuraio.

zuccarille. s.m. zucchero semolato. zuccarine. Zuccherino. zuccarire. Zuccheriera. zucchele. s.m. zoccolo; calzatura con la suola di legno e tomaia per lo più a zucchere. Zucchero. zucchulètte. antiq. s.m. sostegno di ferro di forma C. quadrata con due lati per le sponde del carretto. zucculatúre. zoccolatura. zucculècchije. Ragazza sfacciata. zucculijèje. s.f. donna che si comporta in procace e provocante. zúche ck’a carne. s.m. sugo con la carne. zúche finde. s.m. ragù senza carne; in uso durante la settimana santa. zúche. s.m. sugo; condimento preparato con olio, burro, pomodoro, cipolla, erbe zuchille. s.m. sugo di pommodori con olio, aglio. zuculèlle. s.f. cordicella dim. di corda. zuculille. Spago. zucúse. succoso. zucúse. agg. succoso; che è pieno di succo. Sugoso. zuffretille. s.m. uccelli o funghi fritti in padella. zuffretille. uccelli o funghi fritti in padella. zuffunnà. Nascondere. zuffunnáte. Chi e pieno di debiti. zulfanille. fiammifero. zulfanille. s.m. fiammifero; bastoncino di legno o stelo di carta o cotone imbevuto zulfe. s.m. zolfo; elemento chimico, metalloide giallo, diffusissimo in natura nei zumbà. v. saltare; sollevarsi di slancio da terra rimanendo per un attimo con zumbafusse. pantalone lungo sopra le caviglie; chi cambia spesso attività lavorativa. zumbamacchije. Uccello pettirosso. zumbáte. s.f./m. duello tra malviventi col coltello. Saltare. zumbáte. saltare; duello tra malviventi col coltello.

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne zumbe. salto. zumbe. s.m. salto; atto del saltare. Movimento per cui il corpo, abbassato sulle zumbellà. Saltare. zumbille. caffe. zumbille. s.m. caffè; sostanza aromatica ottenuta per torrefazione e zumbitte. saltello. zumbitte. s.m. saltello; piccolo salto. zumulà. accumulare. zumulà. Accumulare. zunà. fasciare. zunà. v. fasciare; avvolgere in una o più fasce. Bendare. zuppa zuppe. persona bagnata di acqua o sudore. zuppa zuppe. persona bagnata di acqua o sudore. zuppà. Sbattere contro un ostacolo. zupparèlle. zoppa. zupparèlle. zoppa. zupparèlle. Donna che va zoppa. zuppe. zoppo.

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zuppe. agg. zoppo; che è infermo alle gambe o ai piedi e non può camminare con zúppe. s.m. zuppa; minestra in brodo (di carne, pesce, legumi o verdure) spesso zúppe. Zuppa di latte o altro. zupperèlle. Zuppiera piccola. zuppetèlle. s.f. piccola zuppa; apropiazione di roba altrui. zuppire. s.f. zuppiera; recipiente con coperchio, nel quale si porta in tavola la zurille. s.m. piccolo cane bastardo. zurle. s.f. grande esultanza; allegria. zurlerà. s.f. ballare. Cavallo inferocito. zurominece. Suonatori ambulanti. zurre. s.m. montone delle capre e della pecora. Persona zotica. zurróne. s.m. persona forte, ma irruente. zuzuvèle. s.m. baccano; grande confusione. zuzzarije. S.m. sporco. zuzze. s.f. sporco zuzzime. s.m. sporco. zezzúse. s.m. sudicione; persona non pulita. Chi manifesta una sensualità volgare | Persona disonesta. Sporcaccione. zezzóse. S.f. sudiciona donna sporca.

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

BIBLIOGRAFIA DELL’AUTORE

Stella, F. (1991). Acquasále e Mesèrije. Foggia. Stella, F. (1992). ‘Mbrugghije e Fedanzamènde. Foggia. Stella, F. (1993). Ciamaruchèlle e Pezzefritte. Foggia. Stella, F. (1994). Chi ‘i tène ne se n’addóne. Foggia. Stella, F. (1995). ‘U spicchiètte. Foggia. Stella, F. (1996). ‘Ndè crúce… Foggia. Stella, F. (1997). Natale al borgo, con autori vari. Foggia. Stella, F. (1999). Spigolando… con autori vari. Foggia. Stella, F. (2000). ‘A radice d’i crúce. Foggia: Grafica Augelli. Stella, F. (2002). Verneculanne ck’i crucise. vol.1- Foggia: Santigliano. Stella, F. (2003). Atturne ‘o cappellóne… vol.2-Foggia: Santigliano. 1^,2^. Edizione. Stella, F. (2004/5). Gli antichi mestieri. Foggia: CD-R- I.P.S.I.A.“A. Pacinotti”. Stella, F. (2006.) ‘Ndo cόre d’i crúce… vol.3-Foggia: Grafiche 2000. 1^ 2^ 3^. Edizione. Stella, F. (2006/7). Storia e tradizione nel territorio foggiano. Foggia: CD-R- I.P.S.I.A.“A.Pacinotti”. Stella, F. (2007). D’a paróle ‘o sègne. Foggia. Stella, F. (2008). Fine chè adduvine acále… Foggia: Grafiche 2000. 1^ 2^ 3^. Edizione. Stella, F. (2009). ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne. Foggia:

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F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne

INDICE

BIOGRAFIA Felice Stella crocese verace, nasce a Foggia il 03/03/1951 in via sant’Antonio n. 20/22, i primi due pianterreni adiacenti, alla chiesa di sant’Anna, zona Croci, nel cuore della vecchia Foggia. Figlio di Mario e Teresa Padalino. Ora abita nella zona croci, non sì e mai spostato dal borgo. Capo Sezione Operativo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Uno dei cinque fondatori dell’Università del Crocese. Unico esperto di grammatica del vernacolo a Foggia, dal 1998 al 2004 ha insegnato: grammatica del 382

F. Stella. ‘U grusse dizionarije d’a lingua fuggeáne vernacolo, paremiologia, lessicologia in uso e in disuso, indovinelli, gastronomia, poesia, teatro popolare, arte e mestieri, presso l'Università del Crocese sito presso la sesta circoscrizione “Borgo Croci”. Esperto dialettologo, lessicografo, scrittore, commediografo, traduttore, poeta, regista e attore teatrale. Scrive la prima poesia a Roma all’età di diciotto anni intitolata: “ ‘U uagliunastre ”, che gli fa vincere il primo premio di poesie in Vernacolo e lingua “Natale al borgo” seguito da altri trofei negli anni successivi. Nel 2002/3 fa parte della commissione indetta dal comune di Foggia per il 3° concorso “Foggia in teatro”. Nel 2004 insegna presso la Fenacom 50 & Più. Docente di tradizioni popolari con l’incarico di esperto presso I.P.S.I.A. “A. PACINOTTI” di Foggia. Referente dei nei laureandi per le tesi di laurea sulle tradizioni popolari foggiane, Facoltà di Lettere e Filosofia “Università di Bari e Foggia”. Scrittore di 1000 indovinelli e 4000 tra detti e proverbi foggiani, scrive articoli per dei giornali locali. Autore di commedie in vernacolo foggiano come: “ Acquasále e Mesèrije ” nel 1991. “ ‘Mbrugghije e Fedanzamènte ” nel 1992. “ Ciamaruchèlle e Pezzefritte ” nel 1993. “ Chi ‘i tène ne se n’addóne ” nel 1994. “ ‘U spicchiètte ” nel 1995. “ ‘Ndè crúce ” nel 1996. Scrittore di libri intitolati: “ Natale al borgo ” nel 1997 con autori vari. “ Spigolando…” nel 1999 con autori vari. “ ‘A radice d’i crúce ” nel 2000. “ Verneculanne ck’i crucise ” nel 2002. “ Atturne ‘o cappellóne…” nel 2003 due edizioni. “ Gli antichi mestieri ” CDR nel 2004/5. “ ‘Ndo cόre d’i crúce…” nel 2006 tre edizioni. “ Storia e tradizioni nel territorio foggiano ”, CD-R nel 2006/7. “ D’a paróle ‘o sègne ”. nel 2007. “ Fine chè ‘nduvine acále…”. Nel 2008 tre edizioni. “ ‘U grusse dizionarije d’a linghe fuggeáne ”. Queste ultime citazioni sono depositate presso le seguenti Biblioteche di Foggia: Provincia, Museo Civico, Archivio di Stato, Università degli Studi. Università del Crocese, Carcere Giudiziario. Biblioteche Nazionali di Roma, Firenze e Palermo. Ing. Bruno Giuva €. 20,00

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