Possesso Palla Attraverso La Metodologia Operativa

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SETTORE TECNICO F.I.G.C. CORSO MASTER 2009 – 2010 PROGRESSIONE DIDATTICA DI

ESERCITAZIONI DI POSSESSO PALLA SECONDO I PRINCIPI DELLA METODOLOGIA OPERATIVA

Produzione del corsista: Di Pasquale Raffaele

Docente:prof. Franco Ferrari

Con questa metodologia la soluzione del problema non è data aprioristicamente dall'allenatore ma promossa e sollecitata attraverso l'educazione del cosiddetto processo di costruzione della conoscenza, che tiene conto di come funziona ed opera la mente nei suoi aspetti percettivi, attenzionali, motivazionali e di memoria. In questa ottica l'allenamento viene organizzato attraverso modalità di intervento del tutto nuove. L'obiettivo è quello di mettere in campo una squadra organizzata(dove tutti e ciascuno sanno e sono in grado di compiere scelte adeguate alla situazione, al contesto ed al tipo di avversario sempre e comunque nelle due fasi di gioco); con questa metodologia cambiano il processo e le modalità di acquisizione dei cosiddetti automatismi che non vengono visti in maniera isolata ma organizzati in modo gerarchico ( le categorie) facendo ossequio a quella visione totale della gara: cioè,interazione dinamica e continua delle fasi di gioco, utilizzo e sviluppo dei relativi principi, ed infine, capacità di far fronte, gestire e superare l'imprevisto. E tale capacità sarà tanto più evoluta perchè nel processo di allenamento è stata continuamente sollecitata e messa alla prova ( Accame ). Questa metodologia conduce il calciatore ed il gruppo in modo non autoritario e ripetitivo ad impadronirsi, attraverso lo stimolo, il consiglio e l'incoraggiamento, delle regole e di tutti i dettagli per affrontare la gara in modo cosciente e consapevole. La differenza con questa metodologia sta nel fatto che si sceglie un'altra strada: quella della partecipazione attiva e costruttiva, e siccome questa idea spesso rimane solo a titolo di affermazione,se vogliamo educare il calciatore ad essere protagonista, poichè è lui che decide cosa fare e come fare, in base a quanto avverte, capisce e conosce ( Ferrari ) dobbiamo fare in modo che questa capacità sia sempre sollecitata. La metodologia operativa persegue un calciatore moderno in grado di mostrare quella flessibilità in relazione alle variabili delle situazioni ed in base alle ipotesi previsionali dei soggetti coinvolti nell’azione stessa attraverso: l’interazione continua tra aspetti organico-funzionali, coordinativi, tecnico-strategici ed emozionali; - una maggiore efficacia dell’allenamento in virtù di una sollecitazione motivazionale superiore; - perché l’obiettivo tattico è sempre perseguito; - perché coniuga la combinazione di abilità specifiche e di capacità motorie; - per la possibilità di poter gestire l’intensità del lavoro a seconda delle dimensioni del campo, il numero dei partecipanti, le regole di gioco; - per la sua specificità. -

PRINCIPI DEL PROCESSO OPERATIVO: - utilizzo di campi e luoghi di esercitazione sempre di forma rettangolare per sollecitare continuamente i parametri spazio-temporali della gara; - linea difensiva posta sempre alla distanza dei 22,23m dalla porta; - privilegio delle attività di gruppo rispetto a quelle individuali; - esercizi ed esercitazioni speciali eseguiti in forma globale; - proposta di tipo complesso con graduale e necessario incremento delle difficoltà.

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OBIETTIVI ED ATTIVITA’

Nella fig.1 viene illustrato la base dei lavori di possesso palla - in uno spazio ridotto - con limitazione dei contatti con la palla (a 1 o 2 tocchi). In questa esercitazione vi sono concentrati tutti i principi fondamentali di una corretta correlazione "smarcamento - trasmissione della palla e ricezione e controllo". Nella fig.2 segue un lavoro con una variabile riguardante lo spazio di gioco: si assegna infatti una zona "esclusiva" ad un giocatore neutro (c.d. jolly) il quale - con un tocco - può aiutare la squadra in possesso palla (preferibilmente si affiderà questo compito ad un centrocampista centrale). Si valorizzano così - all'interno del lavoro di possesso palla - i concetti relativi all' AMPIEZZA (il giocatore neutro - non potendo essere marcato - potenzialmente avrà una visione più ampia della situazione di gioco), alla COMUNICAZIONE VISIVA e conseguente SMARCAMENTO leggermente anticipato (i componenti della squadra in possesso palla dovranno tener conto che il giocatore neutro dovrà "risolvere" la situazione con un solo tocco, e dunque sarà importante proporsi in relazione al suo orientamento ed alla sua effettiva informazione visiva). Nella fig.3 i giocatori neutri sono posizionati - invece - ai lati dello spazio di gioco; si valorizza così la ricerca di particolari sviluppi di gioco (sponda, triangolo, sovrapposizione, dai e vai); vietando ai giocatori neutri di passare la palla al giocatore dal quale l'hanno ricevuta entreranno in gioco anche gli aspetti esaminati relativamente all'esercitazione precedente. Nella fig.4 si insiste - nel primo momento – sullo sviluppo dei principi della MOBILITA’ e della VERTICALIZZAZIONE; nella fase successiva si cerca la realizzazione di altri principi offensivi quali l’AMPIEZZA e l'IMPREVEDIBILITA', e di principi difensivi di tattica individuale quali la MARCATURA e l’ ANTICIPO e di sviluppo delle fase di non possesso con la COPERTURA.

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Figura 1: In uno spazio di 40mt x 30mt si affrontano in un possesso palla 2 squadre di colore diverso composte da 7 giocatori. Ciascun giocatore ha a disposizione soltanto 2 tocchi. Lo scopo è effettuare 10 passaggi consecutivi. variante: ogni volta che una squadra ottiene un punto costringe gli avversari a giocare in situazione di sottonumero. I giocatori eliminati dalla partita vanno a fare le sponde.

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Figura 2: In uno spazio di 40mt x 30mt si affrontano due squadre di colore diverso composte da 7 giocatori. Posizionato al centro - in una "zona esclusiva" - vi è un giocatore jolly che (a due tocchi) può aiutare la squadra in possesso palla. variante: nella zona "esclusiva" si muovono 2 jolly che possono essere affrontati (in maniera attiva o semiattiva) da un difendente;i 2 jolly non possono passarsi la palla.

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Figura 3: In un rettangolo di 40mt x 30mt si affrontano due squadre di colore diverso composte da 8 giocatori. Ai lati del quadrato, si muovono in orizzontale 4 giocatori "jolly" che - con 1 tocco - possono aiutare la squadra in possesso palla. I 4 giocatori "jolly" non possono passarsi la palla. variante1: il "jolly" non può trasmettere la palla al giocatore dal quale ha ricevuto il passaggio; variante 2: il jolly entra in campo sostituito da colui che gli ha trasmesso la palla

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Figura 4: In uno spazio di 30mt x 40mt si affrontano due squadre composte da 7 giocatori. Il loro obiettivo è di far superare alla palla una "linea di meta" con max 5 passaggi e far così pervenire la palla a due attaccanti che , affrontati da due difensori , devono entro 5" - 10"(da quando uno dei due tocca palla) segnare in una delle 3 porticine poste sulla linea di fondo. Logicamente, ai fini dell'esercitazione, il passaggio-assist nella zona dei due attaccanti non dovrà essere un lancio lungo, mentre è possibile chiamare in causa gli attaccanti con un lancio lungo, a patto però che essi effettuino una sponda aerea o di piede (per poi semmai ricevere un passaggio-assist). Quando la palla varca la "linea di meta" per giungere ai 2 attaccanti, essi saranno affrontati da due difensori La segnatura nella porticina centrale vale 2 punti; la segnatura in una delle porticine laterali vale 1 punto. Variante: il giocatore che serve gli attaccanti si inserisce creando una situazione di 3vs2. In questo caso i difensori non sono obbligati a stazionare oltre la linea di meta.

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